CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 80

Sonic Park riparte da nuove location

La settima edizione di Sonic Park si farà. Nonostante lo spostamento temporaneo del festival, dovuto a un parere dell’Ente Parco, che ha impedito lo svolgimento degli eventi nell’ area della Palazzina di caccia di Stupinigi e che l’amministrazione comunale contesta nella forma e nel merito annunciando il ricorso al TAR, vedrà la luce in nuove location :OGR, Set Scalo Eventi Torino e Parco della Certosa di Collegno, (ospite del Flowers Festival). Dichiara il sindaco di Nichelino Giampiero Tolardo : “Quest’anno Sonic Park non potrà svolgersi a Stupinigi e per la nostra città è una grande perdita. Ma non abbiamo voluto arrenderci: insieme agli organizzatori abbiamo lavorato senza sosta per garantire la continuità del Festival”.

Il cartellone prevede sei concerti con una programmazione trasversale per pubblici diversi, abbracciando un po’ tutti i generi. Si comincia il 2 luglio con James Blake alle OGR, artista che oscilla tra soul ed elettronica. Il 14 luglio si esibirà Nino D’Angelo allo Scalo Eventi Torino nell’area industriale ex Thyssen, alfiere della musica popolare italiana che ha attraversato epoche e generazioni. Il 15 luglio la senese indiscussa star del rock nostrano Gianna Nannini allo Scalo Eventi Torino. Il 16 luglio al Set il polistrumentista Jacob Collier capace di fondere Jazz, tecnologia e armonia. Il 17 luglio 2 concerti in due location diverse. I Dream Theater al Set con il loro inconfondibile progressive metal mentre al Parco della Certosa di Collegno si esibisce Paul Kalkbrenner maestro della techno. Chiusura del Sonic Park 2025 alle OGR il 19 novembre, con protagonista Asco, producer italiano con un live di elettronica contemporanea.

Pier Luigi Fuggetta

Concerto all’alba a Miradolo

Domenica 22 giugno  atteso concerto d’estate al castello di Miradolo, aspettando l’alba, promosso dalla Fondazione Cosso

Atteso ritorno del Concerto d’estate nella magnifica cornice del castello di Miradolo.

Il concerto è previsto domenica 22 giugno alle 4 del mattino  “Aspettando l’alba”, a cura di “Avant dernière pensée”, con l’inedita rilettura di Music  for 18 Musicians di Steve Reich.

È dal 2010 che la Fondazione Cosso ha organizzato questo tradizionale appuntamento,  che rientra nel progetto artistico “Avant dernière pensée”, che inaugura la stagione estiva al castello di Miradolo. Si viene  a instaurare un dialogo tra la performance, che accoglie l’inizio dell’estate, e il grande spazio aperto disegnato nel parco con il cielo che dall’oscurità della notte passa al nuovo giorno, attraverso l’alba. Il pubblico sarà dotato  di cuffie silent system luminose, per creare delle vere e proprie stanze d’ascolto e concentrarsi sullo sviluppo della partitura in relazione ai mutamenti naturali tra la notte e l’alba, offerti dalla natura.

Nel minimalismo un’idea musicale viene ripetuta all’infinito e variata impercettibilmente. Questo senso di costante e continuo cambiamento lega musica e natura. Il pianoforte e la marimba sono sparsi nel vasto prato e creano una cadenza  e l’impianto regolare della composizione; l’elasticità degli archi, violino, violoncello e la voce contrappongono un’altra pulsazione.

Grazie a un complesso sistema di sovraincisioni  e di loop e alla natura del brano, che ha la sua caratteristica strutturale nella ripetizione, i cinque esecutori compongono tutte le 18 linee originarie.  Il pubblico può ascoltarle nell’atto della loro esecuzione dal vivo senza alcuna mediazione. Il pubblico è invitato a portare plaid da casa perché non sono disponibili sedie.

Il progetto artistico è stato ideato da Roberto Galimberti che, al termine del concerto, terrà una guida all’ascolto.

Per partecipare al concerto (30 euro intero, 20 euro under 30 comprensivo anche della colazione) prevendita al link prenotazioni@fondazionecosso.it oppure alla biglietteria del castello, sabato domenica e lunedì aperta dalle 10 alle 18.30. Informazioni allo 0121502761

Mara Martellotta

Con quella faccia un po’ così: a Coazze l’omaggio a Paolo Conte

 

Nell’ambito del Festival Nazionale Luigi Pirandello e del ‘900

Sabato 21 giugno alle 20.45, nell’ambito del Festival nazionale Luigi Pirandello e del’900, l’Accademia dei Folli è di scena al Palafeste di Coazze con una nuova produzione del filone Portrait, con cui la compagnia dipinge ritratti di grandi artisti della musica italiana e internazionale del ‘900.

 

Con quella faccia un po’ così è un omaggio all’Avvocato più famoso della canzone italiana: Paolo Conte. Con questo portrait i Folli cercano di stabilire un punto di contatto tra l’America sognata, quella dei film hollywoodiani e del jazz di Duke of Ellington ed Ella Fitzgerlad, e la campagna astigiana.

Lo spettacolo è ambientato nel 1961 al Mocambo, il caffè di Asti narrato da Conte in più di una canzone, e a parlare è il padrone del locale che ripercorre le proprie vicissitudini: la giovinezza in campagna sotto un cielo bardato di stelle, la scoperta del jazz e l’amore per una ragazza che lo lascia da solo nei pomeriggi estivi troppo azzurri e lunghi, che lo tradisce in crociera e lo fa andare alla deriva onda su onda.

Il locale è aperto solo da due anni e rischia già di fallire: se ne sta occupando un avvocato dai capelli rossicci e dalla fronte aggrottata. Di giorno svolge la professione legale, di notte canta in un quartetto jazz. Ingresso €15, ridotto €13.

 

 

CON QUELLA FACCIA UN PO’ COSÌ

Sabato 21 giugno – ore 20.45

Palafeste

Via Matteotti 2, Coazze (TO)

 

con Carlo Roncaglia

e con

Max Altieri | corde

Enrico De Lotto | basso

Paolo Demontis | armonica

Matteo Pagliardi | batteria

testo Emiliano Poddi

arrangiamenti musicali Accademia dei Folli

regia Carlo Roncaglia

 

Info e biglietti

Linguadoc
tel. 335 629 99 96
info@linguadoc.it

Coazze ufficio del turismo
tel. 011 934 9681

 

Onorata Milonga Festival. Eventi estivi alla ricerca di antiche radici

Piuttosto composita e dettagliata è l’estate ligure offerta dall’operatrice culturale Monica Nucera Mantelli, già ideatrice di Etnotango VUF Festival in Piemonte e di 100 Fiori Bianchi per Manuel Belgrano, in Liguria.

Onorata Milonga nasce a Seborga, cittadina di origine medievale affacciato sul mar ligure. E’ un festival gratuito, in bilico fra Italia e Argentina, dedicato al Tango, alle Arti e le produzioni territoriali di eccellenza. Questa prima edizione comprende quattro tappe tra giugno e agosto 2025 con un primo evento – già concluso ad Imperia il 6 giugno scorso – che proseguirà a Seborga il 29, ad Apricale il 19 luglio, per terminare nuovamente a Seborga il 10 agosto.

La Direzione artistica garantisce ai tangueros milongas, esibizioni, tango-teatro, musiche per tutti, mostre, concerti, spettacoli. Oltre, naturalmente a una mostra, dei talk, piccole degustazioni ed eventi gratuiti.

Spiega la curatrice:

“Il concetto di questo Festival è, oseremo dire, sinestetico, ovvero serve a sollecitare tutti i cinque sensi + uno. Un modo per risvegliare la nostra consapevolezza corporea, estetica, mentale ed animica. Tutte le percezioni sensoriali attraversate dalle nostre proposte esperienziali sul tema Tango & Dintorni (visita ad opere d’arte, cinematografia, musica, ballo, teatrodanza, spettacoli, ecc.) vertono ad un accrescimento creativo, artistico e culturale in chi vi partecipa. L’inserimento delle degustazioni completa la fruizione percettiva di ogni evento, inserendo chi vi partecipa nell’essenza creativo-produttiva dei luoghi. Questo Festival vuole, come dice il suo stesso nome, onorare la storia di Seborga e i tesori dell’Imperiese”.

1° tappa, già avvenuta

2° Tappa, il 29 giugno. ll Festival riparte a pieno regime a Seborga con l’inaugurazione alle ore 18  della Personale di Natale Cannelli ” Dal Minotauro al Macricosmo” presso il SEM.

Si balla poi in piazza Martiri Patrioti dalle ore 20 con il Dj Rosario e alle ore 21 il debutto del progetto performativo UN TANGO TRA LE CENERI che coinvolge molti danzatori di Etnotango Lcmm e vari bailarinos locali in un tributo a Piazzolla e Ferrer, insieme alla cantante e musicista italiana Ines Aliprandi, la lettrice argentina Claudia Farias e il maestro di tango Raffaele Prota, che si cimenta al bandoneon.

3° Tappa, il 19 luglio. Nell’ambito di Apricale Tango Estate by El Gringo Entertainment, alle ore 20 Monica Mantelli condurrà i tangueros in un percorso tra gusto, sinestesia e musica con tanghi ballabili. Una improvvisazione collettiva, aperta a tutti, tra danza e palato. Evento a offerta libera.

Gradita la prenotazione via wzp +39 335/66.16.255.

4° Tappa, Domenica 10 agosto, nuovamente a Seborga. La notte delle stelle cadenti (anche detta di S. Lorenzo) sarà illuminata dal TANGO DEI DESIDERI con tanto ballo a partire dalle 20.00.

Un’ora dopo l’antica mitologia greca sarà unita alla drammaticità seduttiva dell’operita contemporanea, grazie a una libera fusione tra il Minotauro, tratto dal racconto di J.L.Borges “La Stanza di Asterione” e Maria, la donna perduta protagonista della “Maria di Buenos Aires” scritta da H.Ferrer e musicata da A.Piazzolla.

La voce narrante sarà del grande attore Mario Brusa, accompagnato dai campioni Maestri argentini Hernan Gerez e Carina d’Alvia oltre al Cast dei bailarinos, performer e amatoriali di tango-teatro.

Tanto, troppo sarebbe però da scrivere su questo felice concatenamento di eventi culturali che unisce idealmente il Vecchio con il Nuovo Mondo, partendo proprio dalle coste di un mare blu che … tanto, tanto tempo fa portò ‘alla fine del mondo’ (parole di Papa Bergoglio) migliaia di nostri connazionali.

Genti forse semplici ma tutte forti e motivate che con virtù e sacrificio riuscirono a creare economie, contribuire alla ricchezza delle nazioni di accoglienza, diventando protagoniste di futuri encomiabili, pur se conquistati lontanissimo dalla terra dei padri. Dopo tutto, anche questo è Milonga….

Onorata Milonga Festival nasce da un progetto di valorizzazione territoriale di Monica Nucera Mantelli con Casa de Tango by Etnotango. La manifestazione è organizzata in collaborazione e con il patrocinio del Comune di Seborga e con il supporto degli Sponsor Tecnici e Volontari che si ringraziano per l’impegno profuso. Si ringrazia parimenti il Comune, lo Staff tecnico e amministrativo, la Piazza Templare di Seborga ei Relatori dei Talk.

Per più dettagliate informazioni:

sito: www.faitango.it (consultare le date del 29 giugno, 19 luglio e 10 agosto)
mail: progettimantelli@gmail.com

Ferruccio Capra Quarelli

Giugno 1855, Baudelaire e l’eresia dei fiori del male

 

Ma jeunesse ne fut qu’un ténébreux orage, traversé çà et là par de brillants soleils; le tonnerre et la pluie ont fait un tel ravage, qu’il reste en mon jardin bien peu de fruits vermeils ” (Non fu che fosca tempesta la mia giovinezza, qua e là solcata da rilucenti soli;il tuono e la pioggia ne han fatto un  tale strazio da lasciare nel mio giardino solo qualche vermiglio frutto). Versi potenti, tratti da L’ennemi, il nemico, una delle poesie che Charles Baudelaire raccolse nei suoi Les Fleurs du Mal. Era il 1°giugno 1855 quando, per la prima volta, la Revue des Deux Mondes pubblicò, con tanto di nota cautelativa per violenza, diciotto poesie di Baudelaire dal titolo I Fiori del Male, opera che subito destò scalpore e fu censurata. Ma la censura e la critica de Le Figaro non bastarono a celare l’opera e, infatti, il grande pubblico fu subito attirato dal lavoro.  Così I Fiori del Male sbocciano in quel lontano primo giugno, per poi essere pubblicati in prima edizione il 25 giugno del 1857, con 100 poesie suddivise in 5 sezioni e messi in vendita in circa 1100 esemplari, dagli editori Poulet-Malassis et De Briose. Le liriche di Baudelaire conobbero nuovamente e con più vigore l’asprezza della censura dei benpensanti, conseguenza naturale dello scalpore sollevato dall’audacia dei componimenti e dall’anticonformismo dei temi trattati che sconvolsero l’intero mondo letterario europeo. Il 20 agosto si celebrò a Parigi il processo penale contro l’autore e l’editore, accusati di pubblicazione oscena. Pubblico ministero era Ernest Pinard, lo stesso che qualche mese prima aveva pronunciato la requisitoria contro Madame Bovary di Flaubert. Baudelaire e Poulet-Malassis furono condannati a pene pecuniarie e alla soppressione di sei poesie. Negli appunti scritti per il suo avvocato per la difesa, Baudelaire diceva: “Il libro deve essere giudicato nel suo insieme: solo così si può coglierne la terribile moralità”. Il 30 agosto Victor Hugo gli scrisse: “I vostri Fiori del male risplendono e abbagliano come stelle […]”. E pensare che Baudelaire voleva intitolare la sua opera Les lesbiennes, le lesbiche, allo scopo di provocare quella gente che tanto disprezzava. Nonostante la censura e le critiche feroci che subì a quel tempo, il capolavoro di Baudelaire si diffuse in tutta Europa e ancora oggi i Fiori del Male è considerata una delle opere più innovative e influenti dell’Ottocento. Colpito da ictus, parzialmente paralizzato e divorato dalla sifilide ormai all’ultimo stadio morì ancora giovane a 46 anni il 31 agosto 1867 a Parigi dove venne sepolto nel cimitero di Montparnasse. E’ in quella tomba di famiglia senza alcun particolare epitaffio, insieme al detestato patrigno detestato e alla madre, morta quattro anni dopo, che riposa uno dei più famosi poètes maudits. Non mancano mai un fiore o un biglietto per l’autore dello Spleen di Parigi e vale sempre la pena di brindare al talento di Baudelaire, accompagnando il tutto con gli ultimi versi de Le osterie di Alda Merini che, ricordandolo, scriveva che in quei luoghi popolari “ci sta il nome di Charles scritto a caratteri d’oro”. À votre santé!

Marco Travaglini

Casa Cavassa. Una scatola magica per l’arte

A Carmagnola, nel secolare Palazzo nobiliare, espongono “in trasferta” 37 artiste/i “Amici di Palazzo Lomellini”, oggi chiuso per lavori di restauro

Fino al 29 giugno

Carmagnola (Torino)

Subito, al centro del grande Salone al primo piano della quattrocentesca “Casa Cavassa”(dal 1867 sede della Società Operaia di Mutuo Soccorso “Francesco Bussone”) ci imbattiamo nella complessa installazione “Prove di Speranza”, opera di Pippo Leocata , pittore, scultore, allievo del grande Carlo Mollino che in lui trasmise a vita quel benefico virus dell’“ars costruendi” che ancora oggi l’artista siculo-torinese si porta addosso come insostituibile stilema del suo “fare arte”. Ebbene proprio quella sua “Prove di Speranza”mi piace ritenere, (oggi più che mai alla luce degli ultimi tragici e terrifici “venti di guerra” mediorientali) il fulcro centrale della ricca Collettiva “Una scatola magica per l’arte”oltre 70 opere a firma di ben 37 artisti – organizzata dall’Associazione “Amici di Palazzo Lomellini”, sotto la curatela di Elio Rabbione ed ospitata, fino a domenica 29 giugno, nella storica (1438) “Casa Cavassa”di via Benso a Carmagnola. Articolata in cinque elementi-opere, l’installazione di Pippo Leocata presenta (in riferimento al “Giubileo della Speranza” di Papa Francesco) due poderose, silenti “Porte Sante” (in legno di pallet, catramina e olio) che, al loro aprirsi, non possono far altro che restituirci sgomento, cumuli di macerie, frammenti di antichi simboli di fede, bianchi sudari di morte e oceani di lacrime di donne, uomini, bambini (quanti bambini!) per i quali la vita è stata solo, o quasi, guerra.

 

E, per molti, subito morte. Al centro, un grande olio urla la parola “PACE”. Anche in lingua araba. Così come potrebbe farlo usando decine di altri idiomi, propri degli oltre cinquanta Paesi oggi coinvolti in conflitti internazionali, spesso ignoti. O ignorati. E, dunque, quanto Leocata può offrirci, al di là del suo agire artistico, sono solo “Prove di Speranza” prima ancora che “prove di pace”. Quella “speranza” e quella “pace”, mai come oggi parole e realtà così lontane. Chissà, se allora quel mare di macerie potrà a breve ricomporsi e riprendere le antiche forme? E’ quanto forse vuole farci immaginare (sognare, sperare) il buon Leocata. Così come quella attigua immagine, nitida fra piacevoli giochi di colore de “Lo speziale misterioso”, opera di Andreina Bertolini o gli “Arcobaleni e i giochi fai da te” dei bimbi d’Africa di Giorgio Cestari. Trentaquattro i pittori, raccolti in rassegna e tre scultori: accanto a Leocata, Giancarlo Laurenti con le sue poderose essenziali figure che sfidano la libera lievità del vuoto, così come le eleganti, di classica rinascimentale bellezza, figure femminili di Sergio  Ùnia.

“Piace – annota Alessandro Cammarata, assessore alla Cultura di Carmagnola – l’idea di confronto che nasce nel gruppo, la compartecipazione di scelte e di tecniche, poste a misurarsi in giochi di professionalità in altre occasioni già testimoniata”. In altre occasioni e in tutte le possibili accezioni di tecnica e linguaggio narrativo. Fissate a raccontare figure, ritratti (“Il sole dei vecchi” di “meriniana” memoria di Roberto Andreoli, accanto alle maschere e ai tristi burattini dell’assai poco ilare “Carnevale 1934”dell’indimenticato Guido Bertello e alla “Donna di luce” di Rosella Porrati) o paesaggi (che spesso sono poetiche memorie di un passato incollato agli occhi e al cuore: quelli di Lidia Bracciano, di Graziella Alessiato, di Anna Maria Palumbo, Dario Cornero e Giancarlo Costantino, fino alla geometrica “Carmagnola”– vista dal campanile – di Mariarosa Gaude, al “Porto di Ischia” di Paolo Viola, agli stupendi “Riflessi nell’acqua” di Adelma Mapelli e ancora ai “fiori giganti” di Franco Goia, accanto alla“Passeggiata al Valentino” di Marisa Manis, alle vecchie “barche” di Teresio Pirra e al sobrio “Paesaggio lucano” di Paolo Pirrone o ai delicati “Cardi fioriti” di Luciano Spessot in affaccio da un vecchio rustico della sua goriziana Sagrado o del suo “buen retiro”valsusino di Rubiana che fu anche luogo del cuore dell’amico Francesco Tabusso.

 

Non mancano i più o meno sfacciati “sperimentatori” e trasgressori del “figurativo”: dai teatrali “ritagli” di Angelica Bottari, ai “ventagli grafici” di Anna Branciari, agli intensi giochi cromatici di Maria Brosio e Bruno Molinaro, per arrivare agli inaspettati materici lavori di Ezio Curletto, all’essenzialità espositiva di Lidia Delloste e alle “Selve oscure”  di Cristina De Maria o alle iperrealistiche musicali e portentose “immagini spezzate” di Franco Fasanoaccanto alla simbolica surrealtà di Roberta Fassio e alle pure “astrazioni” di Giuseppe Manolio, così come alle immaginarie giravolte di colore di Luciana Pistone o di Magda Tardon e ai “meccanici” improbabili ritratti di Valentina Rossi che fanno il paio con le “cupe riflessioni” di Christian Sorrentino.

Notevole, per finire, “Il mio angolo” di Eleonora Tranfo: un magico fascio di luce su una vecchia poltrona, pochi libri sparsi, “un chiusoche sembra voler trattenere le suggestioni di un tempo”.

Gianni Milani

“Casa Cavassa. Una scatola magica per l’arte”; Casa Cavassa, via Benso 1, Carmagnola (Torino); tel. 011/2386656. Fino a domenica 29 giugno. Orari: giov. e ven. 15,30/18,30; sab. e dom. 10/12,30 – 15/18,30

Nelle foto: Pippo Leocata: “Prove di Speranza”, legni di pallet e tecniche miste, 2025; Guido Bertello “Carnevale 1934”, acrilico su tela, 1976; Sergio Ùnia “Giovinetta”, bronzo, 2010; Luciano Spessot “Cardi fioriti”, acrilico su masonite, 1998; Eleonora Tranfo “Il mio angolo”, acrilico, 2021

Gli appuntamenti della Fondazione Torino Musei

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SABATO 21 GIUGNO

Sabato 21 giugno dalle ore 18:30
SUMMER SOLSTICE II. Luce e gesto performativo
Luci d’Artista – Evento per il Solstizio d’Estate
Arena Paolini

Partecipazione gratuita. Posti limitati con prenotazione obbligatoria per le performance di CANEMORTO e Marcos Lutyens: info@lucidartista.org
programma: https://www.lucidartistatorino.org/

Conversazione con:
John Yau, poeta e critico d’arte, e Nicola De Maria, artista

Performance di:
CANEMORTO, trio di artisti italiani anonimi
Marcos Lutyens, artista, con composizione sonora di Aaron Drake

Accademia della Luce, il Public Program della XXVII edizione di Luci d’Artista – progetto della Città di Torino in gestione a Fondazione Torino Musei – dopo il grande successo dello scorso anno, arriva all’ultimo appuntamento della sua seconda edizione, come sempre durante il solstizio estivo, sabato 21 giugno dalle ore 18:30 alla GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino.
Una serata in cui artisti, musicisti e un grande poeta, realizzeranno una serie di performance all’interno di Anni Luce, il prestigioso spazio all’aperto di Giulio Paolini. Tutto succederà all’imbrunire del solstizio d’estate – il giorno più lungo dell’anno e il programma ruoterà intorno alle performance della triade anonima CANEMORTO e dell’artista Marcos Lutyens, invitati a creare una nuova performance sul tema della luce.
L’evento vedrà la presenza di un angolo bar e food truck.
Comunicato stampa in allegato

MARTEDI 24 GIUGNO

 

SAN GIOVANNI

In occasione della Festa Patronale di San Giovanni martedì 24 giugno Palazzo Madama sarà straordinariamente aperto dalle 10 alle 18 e in tutti i musei della Fondazione i visitatori potranno usufruire della tariffa speciale di 1€ per visitare le collezioni permanenti e della tariffa ridotta a 1€ per le mostre temporanee FAUSTO MELOTTI. Lasciatemi divertire! e le mostre del Contemporaneo ALICE CATTANEO. Dove lo spazio chiama il segno e Giosetta Fioroni alla GAM, Haori. Gli abiti maschili del primo Novecento narrano il Giappone al MAO e Visitate l’Italia. Promozione e pubblicità turistica 1900-1950 a Palazzo Madama.

La tariffa a 1€ sarà applicata anche ai titolari di Abbonamento Musei, che non potranno utilizzare le tessere.  Ingresso gratuito per i possessori della Torino Card.

In allegato il comunicato stampa

 

 

Martedi 24 giugno ore 15:00 e ore 16:30
MESSAGGI AD ARTE
GAM – Worshop aperto a tutti

durata 1 ora
In occasione della Festa di San Giovanni la GAM propone un workshop, aperto a tutti, dedicato al collage. L’attività si svolge negli spazi dell’Educational Area, dando la possibilità di creare cartoline dove opere del passato convivono con il contemporaneo diventando luogo di immaginazione e comunicazione.
A partire da diverse immagini che riproducono opere della collezione della GAM, il pubblico è invitato a ritagliare, comporre e ibridare le diverse parti delle opere per creare una personale cartolina da portare via. Questa potrà essere spedita, conservata o donata, come testimonianza della creazione di un messaggio da custodire o donare.
Costo del workshop
: 5 € (+ biglietto di ingresso 1 €)
Info e prenotazioni: 011 5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

Martedì 24 giugno ore 15

DI SETA E DI CARTA. Narrazioni artistiche tra Giappone e Corea

MAO – visita guidata speciale in occasione del 24 giugno

La visita guidata si snoderà tra la mostra temporanea HAORI. Gli abiti maschili del primo Novecento narrano il Giappone e il rinnovato allestimento della collezione permanente di arte dell’Asia orientale del MAO che si arricchisce del nuovo progetto espositivo Adapted Sceneries, in collaborazione con il Gwangju Museum of Art (Corea), una selezione di opere che permetterà ai visitatori di conoscere la tradizione pittorica coreana tra storia e contemporaneità.

Il discorso si focalizzerà sui nuclei di opere che instaurano un dialogo tra la mostra e la collezione, tramite l’approfondimento di affinità espressive tra pittura giapponese e coreana, di manifestazioni artistiche che riflettono memorie collettive, di arte da indossare e tratti pittorici che diventano strumento di racconto e riflessione.
Costo della visita guidata: 7€ a partecipante. Costi aggiuntivi: biglietto di ingresso alla mostra e alle collezioni permanenti alla tariffa speciale di 1€ + 1€.

Prenotazione consigliata, disponibilità fino ad esaurimento posti.

Info 011.5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com (da lunedì a domenica 9.30 – 17.30)

 

MERCOLEDI 25 GIUGNO

 

Mercoledì 25 giugno 10.30-17.30

AERAS/CERCANDO CIELI

MAO – performance relazionale con la danzatrice Antonella Usai

Antonella Usai, performer in residenza al MAO, propone una serie di performance relazionali individuali e di gruppo che si concluderanno a settembre con una performance finale negli spazi del museo.

Aeras, parola sarda che significa “aria” o “cieli”, è una installazione performativa di Antonella Usai, nata dal desiderio di onorare la lingua del padre, il logudorese, e di indagare, da una prospettiva decoloniale, il legame tra corpo, memoria e linguaggio. Il progetto intreccia radici sarde e tradizioni indiane, in particolare il teatro-danza bharatanatyam, mettendo in relazione il corpo con il gesto rituale, la parola con il silenzio, il quotidiano con il sacro.

Il processo artistico si sviluppa tra il 21 marzo e il 21 settembre 2025, seguendo il ritmo simbolico degli equinozi che scandiscono il tempo in un percorso creativo e rituale. Durante questo periodo, l’artista sarà in residenza al MAO Museo d’Arte Orientale di Torino, dove si alterneranno momenti di lavoro solitario e momenti di apertura al pubblico.

Il coinvolgimento del pubblico avverrà attraverso una serie di incontri individuali, intimi e dialogici, in cui esplorare insieme memorie corporee, gesti dimenticati, movimenti quotidiani e rituali; e due incontri collettivi, pensati come spazi di scambio e ascolto condiviso, dove le esperienze personali si intrecciano e risuonano in una dimensione corale.

Questi momenti di relazione nutriranno la creazione della performance finale, che prenderà forma il 21 settembre, in occasione dell’equinozio d’autunno, attraverso brevi azioni coreutiche ripetute nel corso della giornata. La performance si svolgerà su un piano rotante, simbolo dell’axis mundi e del moto degli astri, restituendo centralità al corpo come strumento di connessione e risveglio.

Aeras / Cercando Cieli è un invito ad alzare lo sguardo, a riattivare il corpo come memoria viva e luogo di resistenza poetica.

Ingresso libero. Prenotazione obbligatoria. Tutte le info sul sito.

 

Mercoledì 25 giugno 16-18

LIVING SPACE

MAO – Performance per IPAF 2025 a cura di YizhongArt

Mercoledì 25 giugno 2025, in occasione dell’IPAF – International Performance Art Festival promosso dall’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, tornano negli spazi del MAO tre performance del progetto Living Space selezionate per il festival dopo la loro prima presentazione nel 2024.
Le performance sono il risultato di un percorso formativo guidato dal duo artistico YizhongArt (Vincenzo Di Federico e Lanxin Zheng) e si inseriscono all’interno di una ricerca triennale dedicata al tema dello spazio abitato, della relazione tra corpo e spazio pubblico e del dialogo interculturale con la partecipazione di studenti italiani e cinesi dell’Accademia.

I tre lavori scelti intrecciano linguaggi artistici individuali e riflessioni condivise su come abitiamo — e siamo abitati da — i luoghi, riletti attraverso le pratiche della performance contemporanea.

 

25 giugno

Ore 16:00 – Distanza dall’esterno

Yiwen Zheng / Lorenzo Griguoli

Una riflessione sul sé nello spazio pubblico e sul mutamento dei confini tra privato e collettivo.

Durata: 25 min

Ore 16:30 – A volte mangio poco, a volte mangio troppo

Elisa Ripa

Un’intima esplorazione del rapporto con il cibo come specchio di un conflitto interiore.
Durata: 20 min

Ore 17:00 – Il passante in cerca della vita | Metamorfosi

Eleonora Navone

Un attraversamento identitario tra radici e trasformazione, tra ciò che si perde e ciò che nasce.
Durata: 25 min

Ingresso libero.

 

GIOVEDI 26 GIUGNO

 

Giovedì 26 giugno 10:30- 16 – 16:30 – 17:30

IPAF – International Performance Art Festival

MAO – workshop e performance in occasione dell’IPAF – International Performance Art Festival

I ricercatori e i docenti del Dipartimento delle Arti Performative della Sister Nivedita University, India, si esibiranno all’International Performing Arts Festival in collaborazione con l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, Italia.

Il programma presenta una vivace serie di esibizioni culturali indiane, tra cui:
musica vocale Hindustani, danze classiche indiane (Bharata Natyam, Kathak, Kuchipudi, Odissi), musica e danza di Bollywood, danze popolari indiane e Rabindra Nritya.

Ore 16:00

Performance No. 1 (durata: 20 minuti)

Hindustani Vocal Classical

Danza classica indiana tradizionale: Bharata Natyam, Kathak, Kuchipudi, Odissi & Sattriya

Ore 16:30

Performance No. 2 (durata: 20 minuti)

Musica Bollywood

Danza Bollywood

Ore 17:00 

Performance No. 3 (durata: 20 minuti)

Danza folk dell’India

Rabindra Nritya (Tagore School of Dance)

 

Ingresso libero.

 

Giovedì 26 giugno ore 18:00

ELIO FRANZINI

Il ritmo, la grazia e l’invisibile. Una definizione della pittura

GAM – conferenza del ciclo RISONANZE – Primo ciclo di Conferenze tra Arte e Filosofia

Tra giugno 2025 e marzo 2026 la GAM di Torino organizza un ciclo di incontri, in collaborazione con il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università degli Studi di Torino, curato da Chiara Bertola e Federico Vercellone. Gli incontri, articolati in singole conferenze, ripercorrono i temi delle Risonanze che attraversano la programmazione espositiva della GAM dall’ottobre il 2023 alla primavera del 2026: luce, colore e tempo; ritmo, struttura e segno; incanto, sogno e inquietudine, e vedono la partecipazione di studiosi e studiose di rilievo internazionale nel campo della filosofia, della storia dell’arte e delle scienze umane, offrendo un’occasione unica di riflessione interdisciplinare, in cui pensiero e visione si intrecciano per generare nuovi livelli di lettura delle opere e dell’esperienza estetica.

Secondo appuntamento:

ELIO FRANZINI Il ritmo, la grazia e l’invisibile. Una definizione della pittura

Il ritmo e la grazia, che nelle arti sono state costitutive di intere stagioni creative e progettuali, si affacciano, nella pittura del Novecento, a esperienze di particolare rilevanza culturale che, per esempio in autori come Klee, Malevic e Kandinskij, aprono l’orizzonte pittorico al grande tema della relazione tra visibile e invisibile. La grazia è allusiva, è una struttura di rinvio. Il ritmo apre alla possibilità di un paradossale movimento di ciò che è statico. L’invisibile dischiude una possibilità metafisica. È ancora possibile un’arte, in primo luogo figurativa, che riesca a mantenere la centralità dell’oggetto pittorico e, al tempo stesso “salvi” i valori della grazia e dell’invisibile? Esiste ancora un linguaggio per l’arte? Anche attraverso autori come Florenskij e Jean Clair si cercherà una strada ipotetica per rispondere a tali domande.

Costo per ogni conferenza: 6€
Abbonamento per le 6 conferenze: 27,96 € comprensivo del diritto di prevendita

Acquisto solo online a questo link: https://www.gamtorino.it/it/evento/elio-franzini/

(comunicato stampa in allegato)


Visite guidate in museo alle collezioni e alle mostre
 di Palazzo Madama, GAM e MAO
a cura di Cooperativa Sociale Mirafiori.
Per informazioni e prenotazioni: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/gam.html
https://www.arteintorino.com/visite-guidate/mao.html
https://www.arteintorino.com/visite-guidate/palazzo-madama.html

Alcuni critici piemontesi vi accompagnano a godervi i film di prima visione

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Nella Sala Uno del Massimo, a partire dal 18 giugno

Sarà Fabrizio Dividi (firma del Corriere della Sera, inserto di notizie e sapore tutto subalpino), con “La mia amica Zoe” (2024), sceneggiato e diretto da Kyle Hausmann-Stokes, a inaugurare mercoledì 18 giugno, alle ore 18,15, nella Sala Uno del Cinema Massimo, il ciclo di presentazioni cinematografiche che segna la collaborazione tra Museo Nazionale del Cinema di Torino e SNCCI – Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani, lassociazione affiliata alla Fédération internationale de la presse cinématographique nata nel 1971 per valorizzare, difendere e divulgare la funzione culturale della critica cinematografica. Sullo schermo è raccontata una storia vera (le radici affondano già in un corto dal titolo “Merit x Zoe”), l’esperienza nell’esercito statunitense dello stesso autore, arruolatosi un mese prima dell’11 settembre e resosi conto dopo soli dodici mesi che il avvenire era il cinema: pur spinto da un colonnello che, apprezzando il suo lavoro di filmmaker che iniziava a circolare tra i soldati, lo aveva incoraggiato a frequentare una scuola di cinema. Colpito da disturbo post traumatico da stress, al suo ritorno a casa, Hausmann-Strokes ha deciso di raccontare quegli incubi che prendono a tormentare fisicamente e psicologicamente quanti hanno combattuto e l’impossibilità per molti di reinserirsi nella società in cui precedentemente erano vissuti. Il film, interpretato da Sonequa Martin-Green, Natalie Morales, Ed Harris e Morgan Freeman, narra la storia di Merit, appena tornata dall’Afghanistan, dove ha perso la sua migliore amica, Zoe: che ancora continua a vedere attorno a sé, come fosse viva. Merit, spinta a frequentare un gruppo di sostegno in cui continua a vedersi esclusa, deciderà di occuparsi del nonno, veterano del Vietnam e malato di Alzheimer: una convivenza prima difficile che a poco a poco la spingerà verso una serenità in cui non avrebbe più sperato.

Il gruppo di critici è guidato da Carlo Griseri, fiduciario della sezione Piemonte e Valle dAosta, con le collaborazioni di Alessandro Amato, Christian D’Avanzo, Andreina Di Sanzo, Fabrizio Dividi, Giuseppe Gariazzo, Giorgio Manduca, Benedetta Pallavidino, Massimo Quaglia, Davide Stanzione e Fabio Zanello, che si alterneranno in sala per introdurre titoli di prima visione e di particolare valore artistico e autoriale. 

Il calendario degli appuntamenti prosegue il 25 giugno con Davide Stanzione, il 2 luglio con Benedetta Pallavidino e il 9 luglio con Carlo Griseri, per poi riprendere in autunno dopo la chiusura estiva del Cinema Massimo (10 luglio – 3 settembre inclusi). I titoli dei film, essendo in prima visione, verranno comunicati di volta in volta.

e.rb.