CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 762

Bambini 2.0 e mamme orgogliose dei loro piccoli "eroi"

cellulari bambinitosettoSTORIE DI CITTA’ /

di Patrizio Tosetto

 

Ho capito, non sono per questi tempi. Appartenendo alla generazione che dopo Carosello doveva andare a nanna. Forse ai miei tempi babbo e mamma esageravano. ora sicuramente queste mamme sbagliano. Poi, in fondo sono affari loro

 

Camminando per andare in ufficio. Come un “cane da tartufo”. Sempre con l’orecchio “vigile” è stato naturale ascoltare. Uscito da un Bar in corso Casale 3 giovani mamme parlavano orgogliosamente dei propri figli lasciati a scuola. Difficile non sentirle. Voce forte ed orgogliosa. Capito l’argomento mi sono attardato per comprendere meglio .Interdetto tra me e me su ciò che facevo.

 

Troppo curioso. Convinto che capendo questi dettagli si può anche arrivare ad un pensiero generale. Proprio così, frammenti di vita, registrando cosa succede. L’oggetto del loro orgoglio era il crollare dei figli, fino a sfinirsi,  dal sonno davanti ai moderni telefonini tra giochi, o continui messaggi con amici. ripetendo:  il mio bambino. Ora tarda, perdita di sonno. Alle scuole elementari. Ho capito, non sono per questi tempi. Appartenendo alla generazione che dopo Carosello doveva andare a nanna. Forse ai miei tempi babbo e mamma esageravano. ora sicuramente queste mamme sbagliano. Poi, in fondo sono affari loro.

 

Scappando dallo smog ho la fortuna di continuare nel camminare a riva di Po. Penso al preside che ha fatto un appello ai genitori : controllate i telefoni dei vostri figli. Si riferiva soprattutto alle molestie e al bullismo.

 

Mi pare ovvio. Non è in questione il telefonino. E l’uso improprio che ne viene fatto. L’unica medicina per questa malattia è educazione ed un minimo di cultura. Care mamme, non è bello che i vostri figli stiano tutte le sere attardati con i telefonini. Non è bello né educativo soprattutto per il loro futuro.

Anziani, occhio al trucco delle monetine!

ANZIANI 25I ladri  gettano a terra alcuni spiccioli  come diversivo e, approfittando della distrazione, rubano le borse

 

I malviventi gettano a terra alcune  monetine come diversivo e, approfittando della distrazione, rubano borse e altri beni. Le vittime preferite sono  gli anziani nei parcheggi dei supermercati. Recentemente lo stratagemma è stato applicato ai danni di vecchietti che facevano la spesa al Bennet di Alessandria. Ma i truffatori sono stati identificati e denunciati dai carabinieri. Si tratta di un uomo e una donna, di 35 e 36 anni scoperti da una cliente che ha visto  la coppia usare il trucco delle monetine per derubare gli anziani.

 

(Foto: il Torinese)

Markho, al Valentino "Alla ricerca del mondo"

markhoNella vita fa l’operatore socio sanitario : “lavoro che mi ha dato una forte motivazione nei momenti difficili, che tutt’oggi svolgo con passione e che mi ha permesso di incontrare la mia compagna Cinzia, Ultras della mia musica!”

 

Il 17 dicembre 2015 presso l’ AMBHARABAR di via Borgo Dora a Torino ha avuto luogo la presentazione del primo CD di MARKHO (Marco Chiarenza), il cantautore di Caselle che a maggio di quest’anno aveva partecipato al Karaoke di Italia 1 con Pintus esibendosi con “Don’t let me be misunderstood”.  Durante la serata è stato proiettato il videoclip della canzone che dà il titolo al CD, “Alla Ricerca Del Mondo”,  e MARKHO si è esibito in un live acustico di tutti i pezzi presenti nel CD, prevalentemente in chiave POP con assaggi di PUNK-ROCK e MUSICA LEGGERA.

 

Il videoclip è stato girato presso il Parco del Valentino e la regia del video è da attribuire allo stesso MARKHO, con la partecipazione di amici e parenti e con il montaggio delle immagini fatto dalla sua etichetta discografica. Il CD contiene 8 brani che MARKHO ha interamente scritto, musica e parole e che sono potuti diventare “reali” grazie a mesi di lavoro presso lo studio di registrazione Rocklab di Torino. 

 

Tra i brani ci sono “Io senza te” già in vendita su Itunes dallo scorso San Valentino, che parla di una delusione vissuta in passato, ma anche della “rivalsa” personale che ne è conseguita: “è un invito ad andare avanti nonostante tutto”; e “Il mio papà” conosciuta per il successo avuto al Festival di Saint Vincent e per la partecipazione allo spettacolo teatrale itinerante nel Canavese “Goccia di Memoria” nel quale MARKHO si esibiva proprio con questa canzone.

 

MARKHO ha inoltre ideato una sigla calcistica che è ascoltabile su youtube e su face book intitolata “Domenica in gol” e che non è presente sul CD. Attualmente è impegnato nella partecipazione alla trasmissione SUMMER TIME TV sul canale 231. Del suo CD MARKHO dice che “nasce per crescere, è la metabolizzazione di ciò che è stato e lo stimolo per ciò che sarà”. Sono in fase di conferma alcune date live di MARKHO e il suo CD è acquistabile contattando direttamente lui sulla sua pagina face book oppure su itunes.

 

 MARKHO è un cantautore di 31 anni, nella vita fa l’operatore socio sanitario : “lavoro che mi ha dato una forte motivazione nei momenti difficili, che tutt’oggi svolgo con passione e che mi ha permesso di incontrare la mia compagna Cinzia, Ultras della mia musica!” riferisce. Ha sempre avuto attitudini musicali fin da piccolo, quando ancora “baby” partecipava a gare canore locali.  All’età di 9 anni inizia a suonare la tromba nei Music Piemonteis di Ciriè, dove in pochi anni passa da “Quarta Tromba” a “Prima Tromba”(anche solista).  A 12 anni supera l’esame d’ammissione al Conservatorio G.Verdi di Torino col medesimo strumento, con giudizio 8,5. 

 

Dopo 3 anni di Conservatorio e uno da privatista, decide di abbandonare la Tromba, perchè non conciliava con la sua personalità e perchè era a caccia di qualcosa di nuovo. All’età di 16 anni compose il suo primo inedito dal titolo: “Un’altra estate”, anche presente nel CD appena uscito e, una volta scoperto il meccanismo per creare una canzone, si sbizzarrisce componendo strofe e ritornelli, musica e parole di altri brani che raccontano momenti della sua vita personale e non… Nel 2010 viene ammesso alla Valtur Academy come intrattenitore musicale, dove gli viene riconosciuta la capacità di esprimere un vasto repertorio, oltre ad altre qualità indispensabili quali “la prontezza” nell’improvvisazione, fondamentale per il contesto turistico.

 

Parte per 3 stagioni di animazione e ogni volta che torna a Torino, durante l’inverno, riprende la sua attività di Operatore Socio Sanitario. Dopo 3 stagioni di animazione, esperienze d’intrattenimento varie e qualche gara canora, aveva decisamente rotto l’imbarazzo del pubblico passando da “speriamo che gli spettatori non siano tanti” a “più sono gli spettatori e meglio è”. “Ora il mio intento è quello di tirare fuori tutte le canzoni scritte e composte da me, stando alla finestra, a vedere se qualcosa di buono si muove verso la mia musica.”

 

TITOLI CANZONI DEL CD:

“ Sarà bello”

“Alla ricerca del mondo”

“ Il mondo che ci ha dato Dio”

“Il mio papà”

“ Un’altra estate”

“Domenica di sole”

“Io senza te”

“Ciao blu”

Foto d'autore per scoprire l'ospitalità pugliese

Il volume, a cura di Adriano Bacchella, Adarte editore, è stato presentato a Torino, a Eataly Lingotto 

 

goria4Sono foto d’autore quelle che vi guidano alla scoperta dell’ospitalità pugliese – “rigorosamente” di charme- nel volume “Masserie 2”, a cura di Adriano Bacchella, Adarte editore, che è stato presentato a Torino martedì 1 dicembre, a Eataly Lingotto .

 

Si può sfogliarlo come splendido libro fotografico grazie alle immagini di Adriano Bacchella, leggerlo come incantevole viaggio narrato dal giornalista Franco Faggiani, oppure usarlo come guida per scegliere mete di vacanza uniche. E la prefazione di Renzo Arbore -pugliese doc che non tradisce le sue origini foggiane- è il biglietto da visita perfetto per sottolineare la magia di quella terra.

 

Dopo i  successi di “Divino abitare”, “Camera con vigna” e “Mediterraneo interiore” -tutti dedicati all’ospitalità di charme in Italia- ora Bacchella ritorna con un sequel sull’amata Puglia (nel 2009 il primo volume di “Masserie”) e svela oltre 20 nuove mete d’incanto. Le sue immagini e i testi di Faggiani raccontano di luoghi sospesi tra antiche tradizioni contadine e tutti i confort dell’ospitalità più moderna, tra mare e oliveti, grande tradizione enogastronomia, coltivazioni biologiche e passeggiate alla scoperta di borghi suggestivi o piacevoli pause a bordo piscina. Il denominatore comune di tutte le masserie del libro è un’ospitalità fatta di piccole-grandi attenzioni che trasformano la vacanza in oasi di pace in cui sentirsi un po’  come in una casa di famiglia. 

 

Il volume è anche un tassello importante nella storia (non solo professionale) di Bacchella. Nel 1981, poco più che ventenne, fu mandato in Pugliamasserie 3 dalle Guide illustrate dell’Espresso a fotografare  paesaggi, borgate e monumenti lontani dalle rotte turistiche. Da quell’avventura, pioneristica per l’epoca, in una terra che sembrava tanto lontana ed era ancora incontaminata dal turismo di massa, è nato il suo amore per la regione. In Puglia è tornato più volte raccontando con crescente abilità  fotografica luoghi in parte scoperti per caso, in parte segnalati da altri. Dai suoi primi reportage nel 1987 per la rivista “Meridiani” è stato testimone dell’evoluzione di molte strutture che include nel libro, testimoniando con bellissime foto di lifestyle, come nel tempo siano state capaci di aggiungere charme, senza mai perdere le loro radici arcaiche e il legame profondo con la terra, le tradizioni e i prodotti tipici.

 

Oggi molte di queste masserie utilizzano energia pulita grazie a pannelli fotovoltaici, coltivano rigorosamente bio ed hanno anche veste didattica con corsi di cucina in cui gli ospiti imparano antichi segreti. Poi c’è il carattere delle persone  che conquista; perché da quelle parti il dna più diffuso trasmette gentilezza, accoglienza e grande senso  dell’ospitalità. Le immagini  di Bacchella sono ispirate da tutto questo e confermano come le masserie, oggi uno dei simboli della Puglia, siano perfettamente in grado di attirare ed accogliere ospiti da tutto il mondo, tenendo ben alta la bandiera dell’Italian

lifestyle.

 Laura Goria

 

Martedì 1 dicembre 2015-11-26 Eataly Lingotto h.19 Sala Punt&Mes- primo piano – Via Nizza 230/14 Torino: Presentazione di “Masserie 2: ospitalità  di charme in Puglia” a cura di Adriano Bacchella, testi di Franco Faggiani, prefazione di Renzo Arbore, immagini di Adriano Bacchella. Editore Adarte, Euro 49,00.

 

 

 

 

 

 

Gli animali valgono più di un botto

cani botti capodanno 2016I botti possono provocare, oltre ovviamente alla paura, anche palpitazioni, tachicardia, tremori, nausea, panico, stordimento e – negli animali più anziani e malati – addirittura la morte

 

Mentre il Comune di Torino ha  aderito alla campagna “Gli animali valgono più di un botto”, il 27 dicembre si è svolto a Torino, nella trafficatissima Piazza CNL, un presidio informativo “contro l’uso sconsiderato di petardi e fuochi artificiali la notte di Capodanno”. L’evento è stato promosso da animalisti torinesi che hanno sensibilizzato i cittadini torinesi con slogan, cartelli e volantini, sulle conseguenze che ogni scoppio può causare sia agli animali e alle persone. 

 

cane botti capodannoOgni anno centinaia di bambini e adulti subiscono gravi danni per un uso sconsiderato dei botti: basti pensare a tutti i casi di ferimenti, dita amputate, cecità o addirittura morte). Per quanto riguarda gli animali, petardi e fuochi d’artificio sono una vera e propria tortura perchè loro hanno una soglia uditiva molto più sviluppata e sensibile della nostra. I botti possono provocare, oltre ovviamente alla paura, anche palpitazioni, tachicardia, tremori, nausea, panico, stordimento e – negli animali più anziani e malati – addirittura la morte.

 

“E’ per questo motivo – affermano i promotori – che ci si auspica che l’ordinanza venga rispettata, per il bene di tutti. “

Esempi di danni causati negli animali:

 

Negli UCCELLI un botto causa uno spavento tale che li induce a fuggire dai nidi, volando al buio andando a sbattere contro i muri e i tralicci dell’alta tensione oppure volando per chilometri e concludendo la corsa, spesso, con la morte.

 

Nei CANI e nei GATTI all’aperto un botto crea forte stress e spavento tanto da indurli a scappare dal rumore a loro insopportabile, finendo spesso vittime del traffico stradale o di ostacoli non visibili al buio.

 

Negli animali degli allevamenti come MUCCHE, CAVALLI e CONIGLI la conseguenza delle esplosioni possono provocare nelle femmine gravide addirittura  l’aborto da spavento

 Il cane delle foto è Life, ex Green Hill 

Ortelius, le storie tra lago e monti di Giorgio Rava

RAVARAVA MOSTRORAVA FOTO17 racconti ambientati tra il lago d’Orta e le montagne circostanti, con molti personaggi curiosi e carichi di umanità

 

Ortelius, storie di lago e dintorni” di Giorgio Rava ( Edizioni FareNOTTE) si offre al lettore con 17 racconti ambientati tra il lago d’Orta e le montagne circostanti, con molti personaggi curiosi e carichi di umanità, in un personalissimo “mondo piccolo” tutto da scoprire. Rava, pittore e cuoco creativo oltre che poeta e narratore, come ricorda lo storico Cesare Bermani nella sua prefazione, utilizza questi racconti per comunicare “una gran voglia di godere la vita e il senso dell’humour che aiuta a farlo”.  Dal concepimento della piccola Guglielmina al Grand Hotel del Mottarone ( prima che il fuoco divorasse uno dei simboli della Belle Époque nella terra “tra i due laghi”) alla “luna di settembre”, dalle boccaccesche avventure dei coscritti del 1937 ne “La classe di ferro” ai ferrovieri omegnesi che sembrano usciti dalle descrizioni di Piero Chiara e così’ via, pagina dopo pagina. “Ortelius” è un percorso attraverso la vita vera,  profondamente popolare, con uno sguardo delicato, a volte divertito, sempre sensibile e incline a lasciar correre la fantasia. Rispetto alla prima edizione ci sono tre racconti in più: un omaggio alle ballerine nostrane, affascinate dal nuovo ritmo giunto a lambire le rive lacustri, un altro ai minatori dell’oro di Pestarena – località di Macugnaga, ai piedi della parete est del monte Rosa –  ispirato da una lapide posta su una parete della Chiesa di Pieve Vergonte, e infine un racconto prodotto dall’immaginazione sui nomi inusitati comparsi sulle “carte da morto” in Valle Strona. Un libro agile e godibile, da leggere a piccoli sorsi, come un bicchiere di buon Nebbiolo.

 

Marco Travaglini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Marco Travaglini 

“I CAVALLI DIVENTINO ANIMALI D’AFFEZIONE”

L’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, rilancia le sue proposte sugli equidi, ufficializzate in progetti di legge,  a cominciare dal divieto di macellazione di cavalli, asini, muli 

 

BRAMBILLA CAVALLI“Bisogna metter fine all’ambiguità che circonda lo status giuridico degli equidi e dichiararli, senza se e senza ma, “animali d’affezione”. Da “Fieracavalli”, la principale rassegna del settore che si tiene ogni anno a Verona, l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, rilancia le sue proposte sugli equidi, ufficializzate in progetti di legge,  a cominciare dal divieto di macellazione di cavalli, asini, muli e bardotti, nonché  i divieti di vendita e di consumo della loro carne su tutto il territorio nazionale, di importazione ed esportazione a fini alimentari.

 

Anche se i numeri parlano di un declino costante della macellazione (da 67.005 capi nel 2010 a 41.257 nel 2014), l’Italia resta uno dei principali  consumatori al mondo di carne equina, la maggior parte della quale importata. “Nei confronti  del cavallo – sottolinea l’ex ministro – l’uomo riesce davvero a dare il peggio di sè, tradendo un patto millenario che lo colloca da sempre al nostro fianco.  È giunto il momento di riconoscergli lo status di amico e compagno dell’uomo e conseguentemente vietarne la macellazione, lo sfruttamento in manifestazioni e spettacoli e l’utilizzazione in esperimenti scientifici”.

 

“Ormai – prosegue la parlamentare – sono familiari a tutti e ampiamente condivisi obiettivi come il rispetto della vita degli animali, la tutela dell’ambiente, la salvaguardia della salute. A maggiore ragione dopo che l’OMS ha ufficializzato quanto la scienza medica ripeteva da tempo sui danni che può produrre il consumo di carne rossa. Se poi i macelli fossero di vetro, credo che nessuno avrebbe più il coraggio di mangiare i nostri fratelli animali. E proprio perché tutte le scelte devono essere consapevoli, abbiamo preparato un video-verità sulle terribile condizioni in cui versano i cavalli nei macelli, visibile sul canale YouTube della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente al link  https://youtu.be/lxQbAWtza9w. Chiediamo a tutti di diffonderlo”.

 

“La mia proposta  – aggiunge l’on. Brambilla – fissa criteri per la custodia e la cura degli equini, per evitare la detenzione in condizioni non adeguate, e istituisce un registro anagrafico degli equini presso le Asl che dia garanzia di tracciabilità e riconducibilità all’effettivo proprietario o possessore. Sono regolate le modalità di addestramento. Si aboliscono le aste di equini di proprietà delle Forze armate e di altri enti pubblici, che potranno essere affidati ad associazioni. Per gli equini anziani o malati sono previste convenzioni con strutture private o l’istituzione di veri e propri “pensionati”. Sono infine introdotte sanzioni per chi viola la legge ed è rafforzato l’istituto della confisca, indispensabile strumento di lotta soprattutto contro le corse clandestine”.

 

Link per scaricare il video: http://bit.ly/1WEZySn

Niente neve, il Piemonte chiede lo stato di emergenza

MONTAGNA PIEMONTEMaggiori risorse per le società danneggiate

 

Dice il consigliere regionale di Forza Italia, Gianluca Vignale: “La Regione ha approvato la nostra richiesta di chiedere al governo il riconoscimento dello stato d’emergenza per i danni subiti dalle società d’impianti di risalita derivanti dalla siccità e dall’inversione termica di queste settimane”. E’ stato infatti approvato un suo ordine del giorno in Consiglio regionale, che chiederà anche a province e Città Metropolitana di Torino maggiori risorse per le società danneggiate.

Progetto sperimentale per un migliore utilizzo dei farmaci

Una corretta alimentazione e il movimento non sono semplici raccomandazioni, spesso avvertite solo come slogan,  ma due medicine più potenti di molti farmaci

 

anziani vecchiOVADA – Parte da Ovada il progetto sperimentale dell’Asl Al per aiutare i cittadini a seguire con maggiore costanza le terapie farmacologiche e, al contempo, aiutarli a ridurre almeno alcune pastiglie sfruttando il cibo, quello sano, e  l’attività fisica. Una corretta alimentazione e il movimento non sono semplici raccomandazioni, spesso avvertite solo come slogan,  ma due medicine più potenti di molti farmaci. A dimostrarlo, ha spiegato Paola Varese, Primario della Medicina dell’Ospedale di Ovada, sono anche i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Per il cancro al seno, ad esempio, la chemioterapia riduce del 10% il rischio di recidiva, con dieta e ginnastica la percentuale sale a 40%. In alcuni casi, ovviamente, i farmaci sono veri e propri salvavita anche se i dati, ancora una volta, dimostrano come i malati cronici tendano ad abbandonare discrezionalmente le terapie.

 

In questo contesto l’Asl di Alessandria, “la provincia più anziana del Piemonte”, ha ricordato il Direttore Generale Gilberto Gentili ha ideato e avviato a Ovada il “Progetto di Integrazione della Continuità e Appropriatezza Socio-Sanitaria e Ospedaliera”, più semplicemente detto “P.I.C.A.S.S.O.”. Il progetto, che ha già ottenuto, tra gli altri, il patrocinio del Ministero della Salute, di Cittadinanza Attiva, dell’Ordine dei Medici della Provincia di Alessandria e della Fondazione Serono, si muove su tre vettori tutti strettamente legati: il Centro di Accoglienza delle Fragilità (C.A.F.), l’Osservazione Breve Territoriale  (O.B.T.) e il progetto di ricerca “Primavengoio  – per un migliore uso dei farmaci”.

 

Grazie alla rete creata anche con i medici e gli infermieri di famiglia e con i farmacisti, l’Asl Al monitorerà l’adesione alla terapia dei pazienti ovadesi che potenzialmente potrebbero scordare di assumere i farmaci. “Non pensate solo agli anziani” ha precisato il dottor Gentili, perché tra i più “distratti” ci sono spesso persone tra i 45/50 anni che, forse prese dal lavoro o dalla frenesia della vita quotidiana, dimenticano di prendere le medicine, esponendosi così al rischio di un evento acuto. Aderendo spontaneamente al Centro di Accoglienza delle Fragilità nei locali della struttura sanitaria di Ovada  i pazienti avranno quindi la garanzia di essere seguiti  da un team di esperti nel loro percorso di cura. 

 

Forse ancora più innovativo e unico nel panorama regionale è poi il modello assistenziale dell’Osservazione Breve Territoriale (O.B.T.). L’Asl Al ha infatti deciso di mettere a disposizione 4 posti letto all’interno dell’Ospedale di Ovada dove  i medici di assistenza primaria e gli infermieri di famiglia potranno tenere in osservazione, per massimo 24 ore, cittadini anziani o pazienti che magari vivono soli e sottoporli ad esami e consulenze specialistiche, fondamentali per valutare un eventuale ricovero in ospedale evitando accessi impropri. Nei quattro posti letto, però, potranno essere tenuti sotto osservazione anche i pazienti obbligati a interrompere le terapie per sottoporsi a determinati esami, come ad esempio i diabetici che devono effettuare una tac. 

 

Ultimo tassello del progetto è poi lo studio scientifico rivolto ai malati cronici che devono seguire terapie che prevedono l’assunzione di più medicine. Grazie alla collaborazione delle associazioni di volontariato Vela, Fondazione Cigno e Adia sono già stati organizzati i primi incontri di educazione alimentare e le prime attività per mantenersi in forma. Un percorso verso uno stile di vita sano che si spera possa aiutare i pazienti ad eliminare almeno alcuni medicine, tenendo però sempre a mente i “codici di colore” che verranno allegati alla terapia farmacologica: “rosso” per la terapia salvavita che non va assolutamente sospesa, “giallo” per i farmaci che si potranno sospendere solo su prescrizione medica, “verde” per le medicine che permettono di migliorare l’esito della malattia e “bianco” in caso di terapie di supporto.

 

Lo studio, che sarà seguito dalla dottoressa Viola Amprino, specializzanda in Igiene e Medicina Preventiva dell’Università di Torino, in primavera sarà poi oggetto di un convegno nazionale ad Alessandria e se i risultati confermeranno le ottimistiche previsioni del Direttore Generale del Asl, Gilberto Gentili, il progetto “P.I.C.A.S.S.O.” sarà poi esportato anche negli altri distretti territoriali dell’azienda sanitaria, “magari a partire da quella di Valenza“.

 

 
Tatiana Gagliano

www.radiogold.it

Cent’anni a Nordest, viaggio tra i fantasmi della “guera granda”

ming guerraRiflessione sui confini, le identità e la memoria che ci riguarda da vicino e che collega i conflitti di oggi a quelli di ieri. In un Nordest messo a dura prova dalla crisi, sono iniziate le commemorazioni dell’entrata in guerra dell’Italia, cent’anni fa. Nello stesso tempo ci sono ancora discorsi, vecchi di un secolo, che non si sono sopiti

 

Alpini ming guerraQuali sono le ferite della grande guerra che il territorio e la gente del Nordest si porta ancora addosso? E quanto fanno male cento anni dopo? Quali fantasmi si aggirano ancora sui campi di battaglia? Di questi argomenti narra il libro di Wu Ming 1 “Cent’anni a Nordest. Viaggio tra i fantasmi della guera granda”(Rizzoli, 2015), proponendo una bella riflessione sui confini, le identità e la memoria che ci riguarda da vicino e che collega i conflitti di oggi a quelli di ieri. In un Nordest messo a dura prova dalla crisi, sono iniziate le commemorazioni dell’entrata in guerra dell’Italia, cent’anni fa. Nello stesso tempo ci sono ancora discorsi, vecchi di un secolo, che non si sono sopiti, mescolati ad atteggiamenti xenofobi e neoindipendentismi che, quasi ciclicamente, riaffiorano. In questo cortocircuito tra passato e presente, Wu Ming 1, pseudonimo di Roberto Bui, scrittore e traduttore italiano, membro del collettivo omonimo di scrittori con base a Bologna, accompagna il lettore per il Nordest del Paese, mettendo in luce le tare di ieri che ancora ci portiamo addosso. Nel racconto su queste terre che sono state di frontiera, confine tra mondi e culture, e che oggi sono patria della Lega (e non solo), ci si addentra in “tensioni culturali, incertezze identitarie ed eredità inconfessate”. Il libro, ben documentato e altrettanto ben scritto, offre  interessanti spunti sulla prima guerra mondiale, sui suoi retroscena più imbarazzanti e tutt’ora rimossi dalla foga retorica e patriottarda. Così, partendo da Trieste, Wu Ming 1 si è messo in cammino lungo il territorio che una volta veniva chiamato Tre Venezie o Triveneto e che oggi viene identificato con un più generico e geografico Nordest. Un viaggio pieno di sorprese che  lo ha portato anche in Trentino e in Sudtirolo, costruendo come un puzzle le sue riflessioniguerra ming che,  partendo e ritornando dalla Prima guerra mondiale, intesa  come evento fondamentale e fondante dell’Italia stessa, ci offrono spunti per capire il passato e il presente in cui viviamo. “Cent’anni a Nordest” non è esattamente un reportage né un libro storiografico, ma ha diversi riferimenti di questo tipo . È un testo ibrido, dove si passa continuamente dalla narrativa alla saggistica, dal giornalismo alla storia, dal diario di viaggio all’inchiesta. Tratta temi urticanti, svela retroscena che la “narrazione Patria” ha nascosto e tende a celare se non addirittura a rimuovere, riabilita i soldati italiani fucilati per disobbedienza o decimati negli anni dal 1915 al 1918 dal sadismo criminale e dall’inettitudine di ufficiali e generali. E’ un libro che fa parecchio discutere ma che offre, al tempo stesso, la possibilità di gettare uno sguardo sincero sulla storia d’Italia e su noi stessi.

 

Marco Travaglini