CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 640

Al Salone Internazionale del Libro nasce il Superfestival

salone 2016 libroSono 12 i primi aderenti, dall'”Economia” di Trento alla “Mente” di Sarzana

Il XXX Salone Internazionale del Libro di Torino sarà la vetrina dei festival culturali italiani. Un Superfestival in cui le esperienze più interessanti e creative da tutta la Penisola si incontreranno portando ciascuno il meglio dei propri autori e la peculiarità della propria formula. L’idea è nata da Marco Cassini, l’editore di Sur, e da Gianmario Pilo, libraio de La galleria del libro di Ivrea: insieme ideatori e organizzatori de La Grande Invasione, il festival della lettura che si tiene a inizio giugno nella città olivettiana. Il progetto è sviluppato assieme salone 12al Salone e sotto gli auspici del Centro per il Libro e la Lettura, che già aveva dato vita alla rete delle Città del libro di cui il Superfestival rappresenta una nuova tappa. I primi 12 festival che hanno aderito sono: Festival dell’Economia (Trento, Economia), I Boreali(Milano, Cultura nordica), Porte Aperte Festival (Cremona, Letteratura), Home Festival (Treviso, Musica rock), La Grande Invasione (Ivrea, Letteratura), Festival della Mente (Sarzana, Scienze), Bilbolbul (Bologna, Fumetto), Urbino Città del Libro (Urbino, Letteratura), Gita al faro (Ventotene, Letteratura), Un’altra galassia (Napoli, Letteratura), I Dialoghi di Trani (Trani, Bisceglie, Corato, Scienze umane), Marina Cafè Noir (Cagliari, Letteratura). E altri sono in arrivo.

Oggi al Cinema

Trame dei film nelle sale di Torino 

A cura di Elio Rabbione

 

Amore e inganni – Commedia. Regia di Whit Stillman, con Kate Beckinsale e Xavier Samuel. Tratto da”Lady Susan” di Jane Austen. La storia di una scaltra vedova che, nel desiderio di venire a conoscenza di certi pettegolezzi che giorno dopo giorno prendono a circolare nell’alta società, si reca a Churchill, in una elegante tenuta proprietà della famiglia del marito. Soggiorno che sarà pure occasione per assicurarsi un buon nuovo consorte e un altrettanto buon partito che faccia la felicità della figlia. Ospiti della casa, tra gli altri invitati, saranno due gentiluomini forse adatti alle aspettative di milady. Durata 94 minuti. (Romano sala 1)

 

animali-filmAnimali fantastici e dove trovarli – Fantastico. Regia di David Yates, con Eddie Redmayne, Colin Farrell e Katherine Waterstone. Ovvero la scrittrice miliardaria J.K. Rowling prima della nascita di Harry Potter. E ancora, primo capitolo di una saga che ne prevede altri quattro. Il maghetto Newt Scamander sbarca a New York, siamo nel 1926, volendo contattare il Magico Congresso degli Stati Uniti, con una valigetta di piccoli proporzioni da cui fuoriescono creature inimmaginabili, capaci di dar vita ad una avventura decisamente straordinaria. Durata 133 minuti. (Reposi, The Space, Uci)

 

Animali notturni – Drammatico. Regia di Tom Ford, con Amy Adams, Jake Gyllenhaal, Armie Hammer e Aaron Taylor-Johnson. Opera seconda dell’autore del perfetto “A single man”, Gran Premio della Giuria a Venezia. Susan, celebre gallerista di Los Angeles, riceve un giorno dall’ex consorte le bozze di un romanzo che lui, da sempre con ambizioni di scrittore, le ha dedicato. Nelle pagine è racchiusa la vicenda di un padre e marito che in vacanza in Texas con la famiglia si imbatte in un balordo e con un gruppo di amici suoi. Letteratura e vita si mescoleranno e l’esistenza di ognuno cambierà per sempre. Durata 117 minuti. (Ambrosio sala 3)

 

Aquarius – Drammatico. Regia di Kleber Mendonça Filho, con Sonia Braga. Una lunga storia aquarius-film(suddivisa in tre capitoli), dove nella Recife degli anni Ottanta, Clara vive in una casa sul mare, accudisce ai suoi capelli cortissimi frutto di una chemio che l’ha salvata da un tumore al seno, festeggia il compleanno della vecchia zia Lucia, donna del tutto libera e vittima con il carcere della dittatura. In un tempo più vicino a noi, con i suoi lunghi capelli, vive nella casa sul mare che un’impresa immobiliare vorrebbe acquistare e demolire per costruire al suo posto l’ennesimo grattacielo. Tutti gli inquilini hanno già accettato, solo Clara resiste. In quelle stanze vivono ancora i suoi ricordi, i suoi libri, la sua musica, il profumo di antichi amori. Tutti insistono perché acconsenta, anche i figli, ma lei resiste con ogni forza. Durata 140 minuti. (Nazionale sala 2)

 

fantastic-filmCaptain Fantastic – Commedia drammatica. Regia di Matt Ross, con Viggo Mortensen. La famiglia Cash è composta da padre, madre e sei figli che hanno avuto un’educazione “libera”, tra le foreste del nord America, lontano da consumismi e conformismi imperanti in ogni altrove civilizzato. Radiata ogni tecnologia “non utile”, i rampolli si affidano allo sviluppo della mente e del corpo, ad una cultura che spazia liberamente dal classico al più futuribile, dalla costituzione americana ad un linguaggio estremamente ricco: se non si celebrerà il Natale insopportabilmente consumistico, si potrà sempre celebrare il compleanno di Noam Chomsky. Una sorta di ideale paradiso che una tragedia potrebbe definitivamente cambiare. Durata 118 minuti. (Ambrosio sala 2, Massimo 1)

 

Il cittadino illustre – Commedia. Regia di Gastçn Duprat e Mariano Cohn, con Oscar Martinez. Daniel Mantovani è uno scrittore, vincitore del Nobel, in piena crisi creativa. Da Barcellona, dove da anni si è stabilito, accettando l’invito che i cittadini di Salas dove lui è nato e cresciuto gli hanno inviato, si reca in Argentina. L’accoglienza è entusiasmante, è anche l’occasione per rivedere il primo amore, tutto sembra trascorrere all’insegna della felicità: poi, poco a poco, prende piede il malumore come pure una strisciante violenza, rinfacciando tutti i cittadini di Sala i peccati giovanili, le aspre critiche che lo scrittore ha rivolto al proprio paese. Coppa Volpi veneziana al protagonista. Durata 118 minuti. (Classico, anche V.O.)

 

gandi-genitori-filmCome diventare grandi nonostante i genitori – Commedia. Regia di Luca Lucini, con Margherita Buy, Giovanna Mezzogiorno e Matthew Modine. L’arrivo in Liceo di una nuova preside che contro il parere di allievi e genitori decide di non partecipare al concorso scolastico nazionale per gruppi musicali, rincarando anzi l’attività quotidiana dei ragazzi. Ma alla fine saranno questi ad avere l’ultima parola. Durata 90 minuti. (Ideal)

 

E’ solo la fine del mondo – Drammatico. Regia di Xavier Dolan, con Marion Cotillard, Nathalie Baye, Gaspard Ulliel, Vincent Cassel e Lea Seydoux. Trasposizione cinematografica del testo (per molti versi autobiografico) di Jean-Luc Lagarce messo in scena da noi al Piccolo di Milano. Louis, autore teatrale di successo, fa il suo ritorno in famiglia per annunciare la sua morte imminente. La madre, il fratello violento, la cognata fragile e sottomessa, la sorella sono lì a riceverlo. Ma le atmosfere di nevrosi, di risentimenti, di insinuanti invidie, che il giovane aveva abbandonato anni prima, ritornano in tutto eguali. Gran Premio della Giuria a Cannes. Durata 95 minuti. (Eliseo rosso, Nazionale sala 1)

 

Fuga da Reuma Park – Commedia. Regia di Morgan Bertacca, con Aldo, Giovanni e Giacomo e fuga-reuma-filmSilvana Fallisi. La fuga dei tre comici novantenni, la notte di Natale, dalla casa di riposo dove sono stati abbandonati e dalle grinfie dell’infermiera bionda e giunonica che li sorveglia. Abbandonati dai figli, magari in sedia a rotelle e con flebo, magari con una memoria che comincia a fare un po’ di ruggine, non hanno nulla da perdere: perché non salire su una barca, imboccare i Navigli milanesi e andarsene giù già fino a Rio de Janeiro? Durata 90 minuti. (Reposi, The Space, Uci)  

 

Io, Daniel Blake – Drammatico. Regia di Ken Loach, con Dave Johnson, Hayley Squires, Natalie Ann Jamieson. Un carpentiere di Newcastle, ormai sessantenne, è costretto un giorno a chiedere un sussidio statale per una grave crisi cardiaca. Il medico gli ha proibito di lavorare e Daniel si ritrova a rivolgersi all’assistenza pubblica, ormai privatizzata, per un riconoscimento di invalidità. La macchina burocratica inglese lo costringerà a cercare lavoro, per aprirgli una lunga strada di umiliazioni e di ricorsi. Ancora un esempio del cinema politico e della rabbia di Loach, un “teorema” svolto dal regista con l’abituale metodica professionalità, la dimostrazione che c’è sempre l’occasione per trovare qualcosa nel mondo britannico, e non solo, che ti manda il sangue alla testa: ma questa volta Loach, forse per una sceneggiatura troppo “lineare” e “inevitabile”, non soddisfa come in tante altre prove del passato. Premiato a Cannes con la Palma d’oro. Durata 100 minuti. (Romano sala 3)

 

peregrineMiss Peregrine – La casa dei bambini speciali – Fantasy. Regia di Tim Burton, con Eva Green, Asa Butterfield, Samuel Jackson, Rupert Everett, Judy Dench, Terence Stamp. Il giovane Jacob, alla morte del nonno, scopre che quelle storie che aveva sempre sentito raccontare, sono vere: esiste veramente in una piccola isola lontana, nel Galles, un gruppo di bambini orfani, dal talento speciale di cui forze malvagie vorrebbero impadronirsi, che vivono nella casa della misteriosa Miss Peregrine. Jacob farà di tutto per proteggere quei bambini e sottrarli ai loro nemici. Tratto dal romanzo omonimo di Ransom Riggs, ancora l’universo fantastici del regista di “Edward mani di forbici”, “Big Fish” e Alice in Wonderland”. Durata 127 minuti. (Centrale V.O., Due Giardini sala Nirvana, Massaua, Ideal, Lux sala 3, Reposi, The Space, Uci anche 3D)

 

Natale a Londra – Dio salvi la Regina – Commedia. Regia di Volfango De Biasi, con Lillo e Greg, Nino Frassica, Paolo Ruffini. Due fratelli pasticcioni nella capitale inglese con l’idea del colpo del secolo: rapire i cani della Regina e chiederne il riscatto. Al loro fianco un ristoratore che continua a portarsi la Sicilia nel cuore, una chef stellata più che apprezzabile, il suo sotto chef toscanaccio indomito, sullo sfondo la Brexit. Durata 89 minuti. (Massaua, Greenwich sala 2, Ideal, Reposi, The Space, Uci)

 

Non c’è più religione – Commedia. Regia di Luca Miniero, con Alessandro Gassman, Claudio Bisio e Angela Finocchiaro. Ovvero non è più (infelicemente) tempo di presepi, quelli per intenderci cui papà e mamma ci hanno abituati parecchi anni fa. Oggi al posto del bue c’è il lama, la Madonna è buddista, il Bambino musulmano. Il mondo cambia, è già cambiato. Poi c’è il sindaco Bisio, l’italiano Gassman convertito per amore all’Islam, la monaca Finocchiaro attaccata come l’edera alle vecchie tradizioni. Il tutto su un’isoletta persa nel mare del sud Italia. Dal regista, premiatissimo al botteghino, di “Benvenuti al Sud” e “Benvenuti al Nord”. Riuscirà a ripetere, con i temi “difficili” di integrazione, amicizia, volemose bbbene?Durata 91 minuti. (Massaua, F.lli Marx sala Chico, Greenwich sala 3, Reposi, The Space, Uci)

 

poveri-ricchi-filmPoveri ma ricchi – Commedia. Regia di   Fausto Brizzi, con Christian De Sica, Enrico Brignano, Anna Mazzamauro e Lucia Ocone. La famiglia Tucci, ovvero mozzarellari doc e volgari quel tanto che basta, capofamiglia con consorte e un paio di figli, un cognato nullafacente nel dna, la nonna che è innamorata persa di Al Bano. Una vincita da 100 milioni di euro li spingerà a trasformarsi nei nuovi ricchi con annesso desiderio di seguirne le orme: ma presto si accorgeranno che i nuovi ricchi non significano rubinetteria d’oro o chili di gioielli o ristoranti e alberghi senza risparmio di stelle. Durata 97 minuti. (Massaua, Eliseo blu, Greenwich sala 1, Ideal, Reposi, The Space, Uci)

 

Rogue One: A Star Wars Story – Fantascienza. Regia di Gareth Edwards, con Diego Luna, Forest Whitaker, Mads Mikkelsen e Felicity Jones. Un gruppo di eroi in missione per sottrarre i piani della rogue-one-filmpiù potente arma di distruzione di massa mai ideata dall’Impero Galattico, la Morte Nera. Primo film della serie “Star Wars Anthology”, una collezione di film a se stanti ambientati nell’universo di “Guerre stellari”. Durata 143 minuti. (Massaua, F.lli Marx sala Groucho, Ideal anche 3D, Lux sala 2, Reposi, The Space, Uci anche V.O. e 3D)

 

Snowden – Biografico. Regia di Oliver Stone, con Joseph Gordon-Levitt, Melissa Leo, Zachary Quinto e Tom Wilkinson. In una stanza d’albergo di Hong Kong, Snowden sta con un paio di giornalisti e una documentarista in attesa di poter rendere pubbliche le rivelazioni riguardanti i dati trafugati alla Agenzia Nazionale per la Sicurezza al fine di smascherare il sistema di intercettazioni che coinvolge il mondo intero. Come sottoracconto, Stone torna agli anni giovanili del protagonista, in un ampio flashback, dalla richiesta di arruolamento nelle forze speciali al percorso che attraversa Cia e Nsa, alle missioni in Giappone e alle Hawaii, alla condanna come spia e traditore del proprio paese: ma anche con un suo largo seguito di simpatizzanti, che vedono in lui un paladino delle libertà. Durata 134 minuti. (Lux sala 1)

 

sully-2Sully – Drammatico. Regia di Clint Eastwood, con Tom Hanks, Aaron Eckart e Laura Linney. Ovvero la storia dell’eroe Sullenberger, che il 15 gennaio 2009 portò in salvo, alla guida del suo aereo, 155 passeggeri, facendolo ammarare nelle acque del fiume Hudson. Un’opera raccontata da Eastwood con una lucidità davvero geniale, essenziale, precisa nella descrizione dei fatti e dei sentimenti contrastanti del protagonista, un Tom Hanks partecipe e immedesimato come raramente lo ricordiamo, la sua sicurezza e la sua battaglia contro chi lo riderebbe un incompetente, lo sguardo sui giudici e la replica a quelle simulazioni di volo che, nel processo cui fu sottoposto Sully con il suo copilota, non tenevano assolutamente conto del fattore umano, di una decisione che andava presa nel giro di una manciata di minuti: ad ogni inquadratura facendo partecipare lo spettatore, ad ogni attimo della vicenda – le notti nella stanza d’albergo, le telefonate a casa alla moglie, i dubbi, i timori, la felicità tutta chiusa dentro nell’apprendere che tutti quei passeggeri sono sani e salvi, nessuno escluso – che pur ha, a quasi otto anni dal suo sviluppo, un esito conosciuto. Durata 95 minuti. (Ambrosio sala 1, Centrale V.O., Massaua, Due Giardini sala Ombrerosse, Eliseo Grande, F.lli Marx sala Harpo, Romano sala 2, The Space, Uci)

 

birth-nation-filmThe birth of a Nation – Drammatico. Regia di Nate Parker, con Nate Parker, Armie Hammer e Gabrielle Union. Nato schiavo in Virginia, Nat Turner impara a leggere e studia la Bibbia, divenendo un grande predicatore. Quando il suo padrone decide di sfruttarne le doti oratorie, Nat affronta consapevolmente le umiliazioni della sua gente e si pone alla guida di una sanguinosa rivolta. Durata 110 minuti. (Massimo sala 1)

 

Trolls – Animazione. Regia di Mike Mitchell e Walt Dorn. Poppy (qui con la voce di Elisa) a fianco di Branch partirà per un’avventura oltre il mondo a lei conosciuto, ovvero una missione alquanto rischiosa per salvare i suoi amici dal cattivissimo Bergen. Ancora un avventura dai creatori di Shrek per le creature animati dai coloratissimi capelli. Durata 96 minuti. (Massaua, Uci)

 

Una vita da gatto – Commedia. Regia di Barry Sonnenfeld, con Kevin Spacey e Jennifer Garner. Un miliardario, decisamente molto più interessato agli affari e ai guadagni, vede come un peso la vita familiare, le ricorrenze, la moglie e la figlia. Quando, dopo aver deciso di regalare alla piccola un felino, si ritroverà chiuso per incanto nel corpo del suddetto, comincerà a considerare l’esistenza sotto un punto di vista alquanto diverso. Durata 87 minuti. (Massaua, Lux sala 1, Reposi, The Space, Uci)

 

natale-sud-filmUn Natale al Sud – Commedia. Regia di Federico Marsicano, con Massimo Boldi, Anna Tatangelo, Paolo Conticini e Biagio Izzo. Primo cinepanettone natalizio, dove un carabiniere milanese, Peppino, e un fioraio napoletano, Ambrogio, festeggiano il Natale nella stessa località turistica, scoprono l’amore dei rispettivi figli per due coetanee, sino ad allora sconosciute: faranno di tutto per farli incontrare, ma anche i loro matrimoni correranno il rischio di naufragare. Durata 90 minuti. (The Space, Uci)

Il marinaio

alessia-nuovaLe poesie di Alessia Savoini

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Nella pancia del mondo dorme il pensiero che origina l’immenso. Il seme della terra riposa nell’ignoto, ma c’è. E chi ha il diritto di strappargli le radici? Le stelle esplodono nel cielo, mentre il naufrago ammira dal basso un punto indefinibile tra altri che non vede.Costui si spense in mare e fu così che ricominciò a vivere, nello stesso ambiente che in principio gli diede cuore e forma.

Io sono la musica che ascolto…a Natale

“Dichiarare cantanti e canzoni preferite è come fare una precisa affermazione di ciò che siamo e di come vogliamo che gli altri ci vedano”. Peter Rentfrow (professore di psicologia sociale presso l’Università di Cambridge)

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Giovedì 15 dicembre
il Cap10100 si trasforma in un grande ritrovo di appassionati della musica d’autore italiana e torinese con Io sono la musica che ascolto…a Natale, un’iniziativa che vede impegnati per l’occasione le realtà di The Goodness Factory, Reset Festival Torino al Cap10100 insieme a RECTV Produzioni, Pangramma e Blumusica.Sarà una serata interamente dedicata ai protagonisti della musica italiana di oggi di passaggio in città che si alterneranno sul palco dalle 22 in poi a ingresso gratuito. La lista degli ospiti si aggiorna in tempo reale su www.resetfestival.it

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L’appuntamento è con chi sostiene la scena live di Torino, a chi non sa rinunciare a un buon concerto e che non rinuncia alla musica nemmeno per un giorno, perché come suggerisce lo slogan di Reset Festival Torino, Io sono la musica che ascolto.E così cantautori già affermati, nuove proposte e nomi riconosciuti del panorama della musica italiana si riuniscono al Cap10100 per ascoltare e suonare insieme, contribuendo all’esistenza di una scena musicale che negli ultimi anni è cresciuta diventando un punto di riferimento nazionale.In occasione della serata, verrà inoltre pubblicato sul sito web di _resetfestival, uno studio di settore realizzato durante l’edizione del festival dello scorso settembre, volto a fornire indicazioni utili ai musicisti che si trovino nelle prime fasi della propria carriera artistica.Lo studio è il risultato delle interviste a 30 artisti ed addetti ai lavori italiani, tra cui Tommaso Cerasuolo (Perturbazione), Bianco, Pier Ferrantini (Rock ‘n’ Roll Circus – Radio 2, Velvet), Eugenio Cesaro (Eugenio In Via Di Gioia), Daniele Celona, Lorenzo Kruger (Nobraino) e molti altri.

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#IoSonoLaMusicaCheAscolto Partners: RECTV Produzioni, pangramma e Blumusica.

Corso Moncalieri 18, Torino Giovedì 15 Dicembre Cap10100, The Goodness Factory, Reset Festival Torino

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E Venerdì 16 dicembre alle 21.30 musica elettronica e pneumatici in scena per la performance di Ammonia, la compagnia di danza contemporanea residente al Cap10100, che presenta lo spettacolo Upcycling, uno studio sul movimento e il riciclaggio dei materiali destinati all’uso quotidiano con le coreografie di Valentina Gallo e il live painting di Lara Braconi

 

https://www.facebook.com/events/1843025885943220/

ingresso 7 € intero | 5 € Fools Teatranti – Under 25 – studenti 
per prenotarsi: prenotazionicap10100@gmail.com 

 

Dopo lo spettacolo, si continua a ballare con We Play The Music We Love e il live set di Lapien, già metà del noto progetto Artefakt, all’attivo come solista per etichette importanti come Rekids Mistress Recordings e Soul People Music e protagonista insieme a Trevor Deep Jr del prossimo EP in uscita per la label torinese. Dopo il set, in consolle anche i dj resident The Taste e Mattia Corrado

 

Harlem Gospel Choir torna al Teatro Superga

Dopo il sold out della passata stagione, Harlem Gospel Choir torna al Teatro Superga il 17 dicembre 2016 per un’altra indimenticabile data nel tour mondiale.

 

«È più di uno spettacolo, è un’emozione» Papa Giovanni Paolo II

«Si vede cha agli Harlem Gospel Choir piace quello che fanno» Sir Keith Richards

 

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Harlem Gospel Choir è sinonimo di potenza della voce e energia contagiosa, con l’esecuzione di brani di gospel contemporaneo con un tocco di jazz e di blues. Da oltre tre decenni sono il coro gospel americano più celebre a livello internazionale e girano il mondo, emozionando il pubblico con la forza ispiratrice della musica gospel, raccogliendo fondi da devolvere e unendo popoli. Profondamente radicato nella storia del commercio di schiavi afro-americani, il gospel può essere fatto risalire al 1700, quando gli schiavi africani portati in America hanno combinato il loro patrimonio musicale africano unico con la loro nuova fede, il cristianesimo.  Blues, soul, rock and roll hanno tutti origine nella musica gospel. 

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Harlem Gospel Choir in questo tour 2016 presenta un concerto dedicato al repertorio della splendida cantante Adele, in cui non mancheranno i successi del gospel tradizionale, le canzoni eseguite oggi nelle Chiese di Harlem.  Harlem Gospel Choir si è esibito al fianco di star come Bono, Diana Ross, The Gorillaz, Andre Rieu, Damon Albarn, Pharrell Williams e più recentemente con JamieXX, Raury, KBS Corea Traditional Music Orchestra e Lang Lang, Lou Gramm di Foreigner, Dee Snider dei Twisted Sister, e Sia.  Il Coro si è esibito anche per tre presidenti (il presidente Obama, il presidente Carter e il presidente Nelson Mandela), due Papi (Giovanni Paolo II e Papa Benedetto XVI), Ban Ki-Moon e l’Assemblea generale delle Nazioni Unite; ha registrato con Sir Keith Richards, The Chieftains e Trace Adkins, tra gli altri. 

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Ogni concerto è contagioso entusiasmo, tra canzoni di amore e di speranza che toccheranno le profondità della vostra anima e solleveranno il vostro spirito. Preparatevi a toccare i piedi, battere le mani e persino ballare sul palco grazie alla loro energia!

 

http://www.harlemgospelchoir.com | https://www.youtube.com/watch?v=oORFje96xVk

 

TEATRO SUPERGA

Sabato 17 dicembre ore 21.00

HARLEM GOSPEL CHOIR in

HOMAGE TO ADELE

Produzione Allen Bailey Productions

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Biglietti: platea 27 € – platea ridotto 24,5 € | galleria 21 € – galleria ridotto 19 €

Informazioni e prevendite biglietti: Teatro Superga, Via Superga 44 – Nichelino (To) Biglietteria: dal lunedì al venerdì dalle ore 15 alle ore 19 e sabato 17 dicembre a partire dalle ore 18.00

Prenotazioni: biglietteria@teatrosuperga.it | 011.6279789

Acquisto online su www.teatrosuperga.it e prevendite abituali del Circuito Ticketone

 

 

 

“Giulietta e Romeo” per “Terra e Laghi” al Murialdo

“Giulietta e Romeo” è lo spettacolo che Teatro Blu porterà in scena Giovedì 15 dicembre alle ore 21 al Teatro Murialdo di Torino,  parte integrante del programma di Terra e Laghi, Festival di Teatro nell’Insubria e nella Macroregione Alpina che quest’anno festeggia la X edizione aprendosi ad Eusalp .

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Si è  appena conclusa la prima fase del progetto, inaugurata il 23 Maggio al Bozar di Bruxelles con uno spettacolo per le delegazioni europee e che prevedeva più di 70 spettacoli in 50 comuni dell’Insubria.  Terra e Laghi nasce nel 2007, ideato e fortemente voluto da Silvia Priori, presidente e direttrice artistica di Teatro Blu e del Festival stesso, che ha da subito individuato nella promozione culturale e turistica del territorio il suo obiettivo principale. Supportato da una rete di oltre 100 enti pubblici e privati con capofila istituzionale Regione Lombardia, ha coinvolto in questa prima parte più di 300 artisti provenienti da tutto il mondo e 25.000 spettatori internazionali entusiasti ed estremamente partecipi. La seconda parte del progetto prevede appunto una lunga tournée internazionale dello spettacolo “Giulietta e Romeo” che toccherà le 7 Regioni italiane e 5 Stati  della Macroregione Alpina e che, partita il 10 novembre dal Teatro Sociale di Rovigo, ha proseguito con  Trento, Genova, Lubiana, Capodistria, Trieste, Nizza, Monaco, Berna e farà tappa il 14 ad Aosta per concludersi a Torino il 15 dicembre.

Al Teatro Superga “Turandot principessa falena”

turandot-supergaGiovedì 15 dicembre il Teatro Superga ospita “Turandot principessa falena” un adattamento del capolavoro di Puccini inserito nella XX edizione del progetto Opera Domani di AsLiCo – Associazione Lirica e Concertistica Italiana, con sede al Teatro Sociale di Como.

Opera Domani è il progetto di Opera Education dedicato alle scuole primarie e secondarie che da vent’anni si pone l’obiettivo di far vivere in prima persona l’opera lirica ai più piccoli, creare nuove energie grazie alla musica e rinnovare l’entusiasmo delle nuove generazioni nei confronti di un genere musicale che troppo spesso è percepito come ‘noioso’ o nel migliore dei casi, adatto ad una ristretta èlite di appassionati.

Con “Turandot principessa falena” i 200 studenti delle scuole “Pavese”, “Papa Giovanni XXIII”, “Martiri” e “Marco Polo” di Nichelino avranno la possibilità di diventare veri e propri protagonisti dello spettacolo direttamente dal loro posto in platea, diventando ‘interprete corale’. Con un percorso didattico proposto ad hoc e realizzato a scuola, i ragazzi arrivano a teatro con gli strumenti per poter interagire con la storia che hanno imparato a conoscere grazie ad attività come la costruzione di un oggetto di scena con cui svolgeranno piccole, ma importanti, azioni durante lo spettacolo e lo studio di alcune arie (“Là sui monti dell’est”, “La fossa già scaviam per te”, “Ai tuoi piedi ci prostriam, “Gloria, gloria o vincitore”, “Il nome suo nessun saprà”, “O sole! Vita! Eternità!”) che canteranno dal loro posto, diventando così un vero e proprio coro interno all’opera, eseguita da cantanti professionisti accompagnati dall’orchestra dal vivo.

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“Turandot” fu l’ultima Opera di Giacomo Puccini. Qualcuno sostiene che non fu soltanto l’ultima fatica del compositore lucchese, ma l’ultima Opera in assoluto.Ma il fascino della “Turandot”, non è solo nella meraviglia della sua musica, delle arie, del libretto, ma anche nella sua genesi e soprattutto nel suo controverso finale. Giacomo Puccini morì prima di portare a compimento la sua ultima fatica. La composizione del finale fu affidata a Franco Alfano, che operò sulla base degli appunti lasciati dal Maestro. In realtà la storia di quel finale non ha ancora un epilogo: tra screzi, tagli, critiche e mancate esecuzioni, ancora oggi, dopo oltre ottantasei anni dalla morte di Puccini, ci si pone domande che stentano a trovare risposte. E il “mistero” che aleggia si infittisce leggendo il parere di alcuni critici, i quali sostengono che “Turandot” rimase incompiuta non a causa dell’inesorabile progredire del male che affliggeva l’autore, bensì per l’incapacità, o piuttosto l’intima impossibilità da parte del Maestro, di interpretare quel trionfo d’amore conclusivo, che pure l’aveva inizialmente acceso d’entusiasmo.

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NOTE DI REGIA di Silvia Paoli

Turandot potrebbe essere farfalla e invece è una falena, scura e sinistra, che si muove solo di notte e che ancora non riesce a staccarsi dal suo bozzolo, è legata alla crisalide, all’idea di vendetta come fedeltà all’antenata. L’irrompere dell’umanità è rappresentato dall’arrivo di Calaf, suo padre Timur e la schiava Liù; sono normali, dove normalità porta con sé il senso positivo di umanità, di movimento, d’azione. Liù è la salvezza, colei che veramente porta l’amore, è il bastone e la guida del vecchio Timur (cieco, un po’ come il cieco amore che un padre porta ad un figlio). Il candore di Liù lascia tutti sconvolti, non è la risoluzione degli enigmi che cambia Turandot, ma il sentimento che porta in campo la schiava fedele. Questo permette lo scioglimento, e scenicamente il dissolversi dei “bozzoli in scie di colori. Anche Turandot, prima stretta da fasce e drappi, si svolge, rivelando un animo colorato, il cuore della farfalla. Così il coro della platea può a sua volta esplodere, come un campo di fiori o farfalle colorate e coccinelle, coleotteri, libellule. Finalmente possono tornare di nuovo ragazzi.

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TEATRO SUPERGA

Giovedì 15 dicembre ore 21.00

TURANDOT

PRINCIPESSA FALENA

musiche Giacomo Puccini

libretto Giuseppe Adami e Renato Simoni, da Carlo Gozzi

prima riduzione musicale Enrico Minaglia

 

Personaggi e interpreti:

Turandot Rossana Cardia

Calaf Giuseppe Distefano

Liù Gulnora Gatina

Timur Davide Procaccini

Ping/Mandarino Andrea Zaupa

Pang Ruzil Gatin

Pong Mattia Muzio

Aracnomosche Mauro Barbiero, Enrica Gualtieri,

Valentina Mandruzzato, Alessio Nieddu

 direttore Alessandro Palumbo

regia Silvia Paoli

musiche eseguite dal vivo dall’ Orchestra 1813

 

con il coro degli studenti delle scuole “Pavese”, “Papa Giovanni XXIII”, “Martiri” e “Marco Polo” di Nichelino

 

Produzione Teatro Sociale di Como e AsLiCo – Associazione Lirica e Concertistica Italiana PROGETTO OPERA DOMANI (XX edizione)

http://www.teatrosocialecomo.it/events/event/turandot-principessa-falena/

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Biglietti: platea 27 € – platea ridotto 24,5 € | galleria 21 € – galleria ridotto 19 €

 

Informazioni e prevendite biglietti: Teatro Superga, Via Superga 44 – Nichelino (To)

Biglietteria: dal lunedì al venerdì dalle ore 15 alle ore 19 e giovedì 15 dicembre a partire dalle ore 20.

 

Prenotazioni: biglietteria@teatrosuperga.it | 011.6279789

 

Acquisto online su www.teatrosuperga.it e prevendite abituali del Circuito Ticketone

Paolo Conte, un giro verso la Francia e ritorno

Pur essendo un cantautore piemontese, o forse proprio a causa della sua origine astigiana che gli ha concesso un contatto geograficamente privilegiato con la Francia, sente una grande connessione con la musica e la vita che si celebra oltralpe

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“Il tango è un pensiero triste che si balla”, diceva un musicista argentino. Una donna balla. Balla una danza triste. Balla e pensa al passato, a quello lieto e a quello che la rende meno orgogliosa. Affiorano ricordi. Piange, ci ripensa, ma alla fine si perdona. Blue Tango. Parigi è la città degli artisti. Parigi accoglie pittori, mimi e musicisti, ma li nutre solo della Senna ghiacciata e dell’illusione di capire la vita e la morte, ognuno con gli strumenti della sua arte. Il pubblico applaude le belle ballerine della città. Blue Tango. Ombre verdi. Un uomo è appoggiato vicino alla finestra ad arco. Lui è tranquillo e prova a sognare. Beve acqua aromatizzata che sa d’Oriente e sogna viaggi esotici tra stelle giordane, fontane andaluse, piastrelle marocchine, bagni turchi. Ma tutto ormai sventola e danza. È un tango triste, un “Blue Tango”.

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In molte canzoni di Paolo Conte riecheggia la Francia, una terra che lui ha amato insieme alle sue canzoni tradizionali e che lui reinterpreta con la sua iconica cifra stilistica. Pur essendo un cantautore piemontese, o forse proprio a causa della sua origine astigiana che gli ha concesso un contatto geograficamente privilegiato con la Francia, sente una grande connessione con la musica e la vita che si celebra oltralpe. La Francia risuona nelle sue canzoni dove si restituisce il sapore di quelle terre così vicine e, a volte, così lontane.

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Uno dei pochi cantautori contemporanei italiani che siano riusciti a far fortuna nel paese della chanson è in visita a Torino per il concerto che si terrà il 12 dicembre al Teatro Regio. Paolo Conte, formazione jazz, pianista e cantautore, porta un pizzico di dolce malinconia di qualità poco prima delle vacanze natalizie, “Mentre tutto intorno è solamente pioggia e Francia”.

 

Elisa Speroni

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Paolo Conte in concerto: lunedì 12 dicembre, alle ore 21, Teatro Regio di Torino. Il Fondo Alberto e Angelica Musy è impegnato nel supporto delle persone detenute che scelgono di intraprendere gli studi universitari per costruire il loro futuro reinserimento nella società.

Cechov tra dramma e farsa nello spettacolo di Filippo Dini

Quando, nel 1887, il signor Fedor Kors, proprietario del teatro omonimo di Mosca, chiese al ventisettenne Anton Cechov una commedia, lui rispose con un dramma, suddiviso in quattro atti, che buttò giù in soli dieci giorni. La prima rappresentazione fu un completo insuccesso, e l’autore ebbe a scrivere al fratello Aleksandr che non riconosceva l’opera come propria, che la colpa era tutta in quegli attori che non sapevano la parte e che gli sembravano dire parole prive di senso. Fatte le dovute modifiche, il dramma venne rappresentato nella sua scrittura definitiva nel gennaio di due anni dopo, a San Pietroburgo, con un vero successo. Era nato Ivanov.

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Dramma che, sotto la doppia veste di interprete e regista, Filippo Dini (a lui nel settembre scorso il Premio Maschere del Teatro per la migliore regia) presenta sino a domenica al Carignano per la stagione dello Stabile torinese, nella traduzione di Danilo Macrì che ha pure pensato a sfoltire il testo, produzione Fondazione Teatro Due di Parma e Teatro Stabile di Genova. Dramma, per quel colpo di pistola che scoppia nel finale, per quel triste mestiere di vivere del protagonista, uomo senza qualità alla Musil, per la sua inutilità, per i debiti che non gli danno pace, per la moderna depressione che s’è impadronita di lui, per quel disamore nei confronti di una moglie malata che per lui ha cancellato una famiglia, una dote e una religione, per quella affannosa ricerca di un senso da poter dare alla propria esistenza, per quel timore e per quella stanchezza ad abbracciare una nuova relazione, per il bisogno sconsiderato ad accettare quel denaro con cui in molti vorrebbero aiutarlo, per il vuoto senza misura che lo affanna. Dramma per quanti lo circondano, chiusi nei loro egoismi e nelle personali disillusioni, nella meschinità degl’interessi, riflessi nell’immagine di un futuro che per loro è privo di ogni speranza, abituati ad appropriarsi di un abito che non è il loro, alla ricerca di una tranquillità che lo sanno bene non arriverà mai. Ma altresì un dramma in cui si sorride e si ride apertamente, dove Dini, pur lasciando il giusto spazio alla tristezza che sta sul fondo, pur rendendo con estrema attenzione i grumi più angosciosi del testo (Anna che scorge la seduzione di Sasha, la morte di Anna come una bambola rotta tra le braccia del marito, certi monologhi del protagonista) con sguardi, lentezze misurate, pause, ha accelerato i toni e i tempi, rischiando nella prima parte, nella lunga scena della festa, di pigiare oltre il dovuto il pedale del grottesco, laddove questo – quasi nuova cifra dell’impostazione – per altri versi offre l’esatta immagine del generale disfacimento. Certo non è questo minimo difetto a sminuire l’eccellenza di uno spettacolo che mantiene tutte le promesse che l’hanno preceduto.

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Dini, che in veste d’attore, esprime con un preciso quanto suggestivo sguardo la disperazione, il viaggio verso il fondo del proprio Ivanov al quale nonostante tutto noi continuiamo a sentirci in “unione”, sa nella costruzione e nella guida dello spettacolo calibrare ed esprimere alla perfezione l’infelicità della tragedia cecoviana come quel che di farsa è al suo interno, ricerca con esattezza, guida con mano più che sicura i tratti palesi come quelli più piccoli e nascosti dei suoi attori, facendo delle tre ore circa di rappresentazione una girandola pensosamente frenetica che soddisfa appieno. A fianco a lui, una sempre bravissima Sara Bertelà, sposa infelice, Ivan Zerbinati, l’onesto medico, Orietta Notari (a lei per il ruolo il Premio della Critica), Fulvio Pepe, Ilaria Falini, vedova sfarfalleggiante alla ricerca di una nuova sistemazione, Valeria Angelozzi innamorata da sempre del protagonista, con una menzione particolare per le prove di Antonio Zavatteri e Nicola Pannelli, l’amico possidente e lo zio di completa perfezione. 

Elio Rabbione

Fotografie di Michele Lamanna

L’uomo dei cinque palloni

L’uomo dei cinque palloni” di Marco Ferreri ha chiuso ieri, 7 dicembre, la 17a edizione del Sottodiciotto FilmFestival & Campus. Il film, girato tra il 1963 e il 1966, interpretato tra gli altri da Marcello Mastroianni e Catherine Spaak, è stato restaurato dal Museo Nazionale del Cinema e dalla Cineteca di Bologna grazie al contributo dello psichiatra cinefilo Massimo Sordella e presentato alla Mostra di Venezia nel 2016 dove ha vinto il Leone della sezione Venezia Classic come miglior film restaurato.

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E’ un film visionario, di una modernità sorprendente, visto pochissime volte nella versione voluta dal regista Marco Ferreri. Infatti il produttore Carlo Ponti, insoddisfatto del risultato , lo ridusse a un cortometraggio ,che fu inserito in un film a episodi, Oggi, domani e dopodomani.

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Ieri sera è stato possibile vederlo al Cinema Romano nella versione originale, quella voluta da Ferreri. In questo modo è stato riscoperto uno dei capolavori più nascosti della grande stagione del cinema italiano.

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A presentare il film Stefano Della Casa, che ha rivolto un saluto e un ringraziamento a Gianni Rondolino e a Gianni Volpi, coadiuvato da Massimo Sordella, Lorenzo Ventavoli, Alberto Barbera. Appuntamento al prossimo Sottodiciotto FilmFestival che si svolgerà dal 1 al 7 aprile 2017!

Helen Alterio