CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 434

Biennale Democrazia, 230 relatori e migliaia di presenze

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Sono state registrate oltre 20.000 visualizzazioni online e si calcolano circa 18.000 presenze complessive.

Biennale Democrazia ha riportato a Torino (in presenza e per la prima volta anche online) la riflessione collettiva sullo stato della democrazia nella contemporaneità, declinata in 90 appuntamenti con 230 relatori dal mondo e dedicata per la VII edizione al tema UN PIANETA, MOLTI MONDI.Al programma in presenza è stata affiancata un’ampia offerta di dirette streaming – oltre la metà degli eventi – per garantire a tutti di seguire buona parte degli appuntamenti in palinsesto, valorizzati anche dal maxischermo in piazza Carignano che ha trasmesso una selezione di dirette streaming. Inoltre, tutti gli appuntamenti di questa edizione rimarranno disponibili on demand gratuitamente nell’archivio multimediale della manifestazione su sito e canale YouTube.

Oltre 20.000 le visualizzazioni online da tutta Italia e anche dall’estero (Germania, Regno Unito, Francia, Lussemburgo, Olanda, Romania, Danimarca, Lettonia e dall’Australia) e circa 18.000 presenze complessive nelle varie sedi confermano una grande risposta di pubblico anche in questa speciale edizione autunnale, la prima a doversi confrontare con il mondo post-pandemia.

Le scuole e i giovani hanno rinnovato il loro coinvolgimento attivo: 22 classi hanno partecipato in presenza, con quasi 350 studenti delle scuole secondarie e 300 iscrizioni di studenti universitari. Tra questi anche 15 dottorandi portoghesi del Centre for Social Studies dell’Università di Coimbra. Molte altre scuole e studenti hanno seguito da remoto via streaming da tutta Italia, confermando Biennale come un punto di riferimento intergenerazionale.

Dichiara il Presidente, Gustavo Zagrebelsky: “È grande soddisfazione aver superato le difficoltà poste dal Covid ed essere riusciti a tenere la settima edizione di Biennale in presenza del nostro pubblico. Non era scontato, ed abbiamo fatto una scommessa, vinta. Desideriamo ringraziare i nostri ospiti per l’alto livello dei loro contributi; contributi che hanno spaziato sui maggiori problemi sociali, culturali, politici ed ecologici del nostro tempo. Problemi con i quali la democrazia avrà a che fare nel prossimo avvenire. Diamo fin da ora a tutti nostri amici l’appuntamento al 2023“.

Nella mia prima edizione da Direttore Organizzativo – dichiara Alessandro Isaiaè grande la soddisfazione nel rivedere il pubblico così numeroso in sala, nonostante tutte le complessità dettate dall’emergenza sanitaria. Gli sforzi fatti sono stati premiati anche dall’attenzione dei media, locali e nazionali: Biennale si conferma un punto di riferimento e una preziosa occasione di incontro e riflessione collettiva. Fondamentale è stata anche quest’anno la collaborazione con i tanti partner della manifestazione, che da sempre ne permettono la realizzazione e ne arricchiscono i contenuti”.

Tra gli eventi che hanno registrato il tutto esaurito: il concerto di Fatoumata Diawara, sold out già in prevendita; e poi gli incontri con Diego Bianchi e Serena Danna, Francesca Mannocchi, Francesco Costa; oltre allo spettacolo inaugurale “Dante fra le fiamme e le stelle” e tutti gli incontri al Circolo dei Lettori. Sono inoltre stati venduti 100 carnet abbonamento per tutti gli incontri.

Biennale Democrazia si chiude questa sera con il concerto di Fatoumata Diawara a OGR Torino, dopo l’incontro tra Massimo Giannini e Esther Duflo, ma diverse iniziative rimarranno a disposizione del pubblico anche nelle prossime settimane.
La collaborazione col Salone del Libro, manifestazione a cui Biennale passa virtualmente il testimone, prevede un incontro tra Gustavo Zagrebelsky e Romano Prodi (alle 15:30 di giovedì 14 ottobre, in sala Oro). E inoltre: sarà visitabile fino al 7 novembre Memory Matters, il progetto espositivo diffuso nel Parco del Valentino nato in collaborazione con Fondazione Sandretto Re Rebaudengo; al Polo del ‘900 prosegue fino al 24 ottobre I 50 anni del Fuori! – a cura di Roberto Mastroianni, Maurizio Gelatti, Maurizio e Chiara Miranda – la mostra sul primo movimento italiano impegnato nella lotta per i diritti degli e delle omosessuali; alle OGR, fino al 16 gennaio 2022 Vogliamo tutto, Una mostra sul lavoro, tra disillusione e ricatto, curata da Samuele Piazza, per riflettere sulla trasformazione del lavoro nel contesto post-industriale e digitale. Infine, Dante fra le fiamme e le stelle andrà in scena fino al 14 ottobre al Teatro Gobetti e dal 26 novembre al 5 dicembre alla Casa del Teatro Ragazzi e Giovani.

Concentrica: spettacoli in orbita, un progetto del Teatro della Caduta

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STAGIONE 9/ ottobre 2021 – settembre 2022 attraverso Piemonte e Liguria insieme a:

Play With Food, Compagni di Viaggio, Teatro delle Dieci, Still I Rise, Festival dell’Innovazione e della Scienza, Faber Teater, Nido di Ragno, Nuovi Mondi Festival, Officine Papage/ Festival Nuove Terre, Officina Teatrale degli Anacoleti, Progetto Cantoregi, Santibriganti Teatro, Spazio Kor, Teatro delle Selve, Cabiria Teatro, Teatro Akropolis

Scampagnate Teatrali in collaborazione con
Direzione Generale Musei Piemonte, Ass. La Cabalesta,
Ass. Turismo InCollina, Comune di Albugnano, ATL Cuneese, Città di Racconigi, Comune di Asti,
Comune di Valloriate, Ass. Ratatoj, Fondazione Amleto Bertoni, AEVF – Associazione Europea delle Vie Francigene, Comune di Piverone, ACSEL, Cidiu
Bus by I Viaggi di Gabry & Max

maggior sostenitore Fondazione Compagnia di San Paolo
con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo,
Regione Piemonte, Torino Arti Performative, Città di Torino, Fondazione CRT
in collaborazione con Fondazione Piemonte dal Vivo

in rete con In-Box, Cresco, Re.Clip, 3+2

mediapartner: Theatron 2.0, PaneAcquaCulture

Gli approdi di Concentrica
Torino, Asti, Fiano Torinese (TO), Cherasco (CN), Valenza (AL), Novara, Valloriate (CN), Piverone (TO), Vercelli (VC), Casalborgone (TO), Framura (SP), S. Maurizio d’Opaglio (NO), Albugnano (AT), Settimo Torinese (TO), Racconigi (CN), Mattie (TO).

Al via la nuova stagione di Concentrica//Spettacoli in Orbita con tantissimi appuntamenti in cartellone da ottobre 2021 a settembre 2022. L’edizione 9 va immediatamente a seguire, in un pensiero di continuità, l’edizione speciale 8 e ½, terminata l’ultimo week end di settembre e pensata in modo mirato per poter riprogrammare alcuni spettacoli annullati nell’arco della sfortunata edizione 8,
dando priorità al format delle Scampagnate Teatrali.

Concentrica 9 torna invece alla sua struttura originaria con le 4 sezioni (Concentrica a Scuola, Concentrica in Giro, Scampagnate Teatrali, Concentrica al Mare) più una sezione ‘jolly’ Concentrica Play pensata per ospitare eventi in streaming.
Molteplicità dei linguaggi e una particolare attenzione verso artisti e compagnie under 35 sono le fondamenta di una proposta varia e articolata, che si dispiega nelle sezioni di Concentrica in Giro e Concentrica a Scuola.
Si lavora invece sulla valorizzazione del patrimonio artistico, paesaggistico e culturale in Concentrica al Mare e nelle Scampagnate Teatrali, vere e proprie gite fuori porta in cui l’evento teatrale non è più al centro dell’esperienza ma è solo uno degli ingredienti di una proposta culturale più ampia: turismo lento, sostenibilità, ecologia, enogastronomia, arte, teatro. Si passa dalle escursioni sulla Via Francigena all’ Abbazia di Vezzolano, dal Lago d’Orta al riviera ligure di Framura; luoghi straordinari che si fanno palcoscenico di eventi irripetibili in cui arte performativa, convivialità e turismo di prossimità si fondono indissolubilmente.

20 compagnie coinvolte, 22 artisti under 35, 24 spettacoli con 22 sedi. Sono questi i numeri della prossima edizione di Concentrica a conferma di una forte volontà di riportare in vita il teatro.
Il progetto è ideato e organizzato dal Teatro della Caduta, con il prezioso sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, del Ministero per i Beni e le Attività culturali e del Turismo, della Regione Piemonte, della Città di Torino e della Fondazione CRT con la collaborazione di Fondazione Piemonte dal Vivo.

IL PROGRAMMA

Visto il periodo di grande incertezza la direzione artistica ha optato per una programmazione a “breve termine” e, pur avendo già definito titoli e partnership dell’intera stagione, ha deciso di programmare a step successivi. Il primo sarà dedicato alla sezione Concentrica in Giro con proposte di spettacoli per tutto il mese di ottobre a partire da sabato 2 con R.L. di Cuocolo/Bosetti al Circolo dei Lettori, nell’ambito di Play With Food – La scena del cibo, partner storico con il quale si rinnova una collaborazione pluriennale. Il 9 ottobre ci si sposta a Fiano Torinese al Teatro Medici del Vascello per Settanta volte sette, gioiellino della giovane compagnia romana Collettivo Controcanto, vincitore di Teatri del Sacro. L’evento è in collaborazione con Fondazione Piemonte dal Vivo e Compagni di Viaggio. Domenica 10 ottobre in cartello un appuntamento speciale, Concentrica per il Sociale, alle ore 19 nella sala grande della Casa del Teatro Ragazzi e Giovani andrà in scena Stay Hungry- Indagine di un affamato di Angelo Campolo, spettacolo vincitore del premio InBox 2020, del Nolo Milano Fringe Festival 2019 e del premio Sillumina SIAE Nuove Opere.
Attraverso l’elemento autobiografico si raccontano 3 anni – tra il 2015 e il 2018 – di un’Italia che in modo schizofrenico ha aperto e chiuso le porte dell’accoglienza, lasciando per strada storie, sogni, progetti, relazioni umane avviate al grido di Integrazione. Lo spettacolo ha il patrocinio del Comune di Torino e l’intero incasso della serata sarà devoluto in favore dell’organizzazione no-profit Still I Rise partner per questa serata speciale.

La programmazione prosegue il 15 ottobre alle ore 21 con Troppe Arie del Trio Trioche al Teatro Salomone di Cherasco, spazio appena riaperto e gestito da uno dei nuovi partner: la storica compagnia del Teatro delle Dieci.
Il primo blocco termina domenica 16 ottobre alle ore 18 con Francesco Giorda, uno degli artisti più rappresentativi del Teatro della Caduta, che con Alberto Agliotti di Frame – Divagazioni Scientifiche, sarà protagonista del Quizzone Scientifico. Lo spettacolo dal taglio ironico e interattivo fa parte della programmazione del Festival dell’Innovazione e della Scienza di Settimo Torinese che, oltre ad essere co-organizzatore della serata, è il principale sostenitore.

PROGETTI SPECIALI

Riconfermata l’adesione di Concentrica a C.Re.S.Co. (coordinamento delle Realtà della Scena Contemporanea). Si rafforza ulteriormente sul versante ligure l’azione della rete 3+2, avviata nel 2018 dal festival Nuove Terre (Bonassola, Framura, Deiva Marina, Moneglia, Sestri Levante), dal festival Testimonianze Ricerca Azioni (Genova) e da Concentrica (Piemonte), che unisce le tre programmazioni e le due regioni (Piemonte e Liguria) a sostegno della circuitazione della creazione contemporanea. Ciascuno con le sue peculiarità, questi soggetti condividono, nella scelta degli spettacoli, un’apertura alla multidisciplinarietà, la cura e l’accompagnamento del lavoro delle compagnie, l’attenzione per l’innovazione dei linguaggi scenici.

INFORMAZIONI
http://www.rassegnaconcentrica.net/ – info@rassegnaconcentrica.net – tel. 011 060 60 79
PRENOTAZIONI
prenota@rassegnaconcentrica.net

I LUOGHI
Circolo dei Lettori – Via G. Bogino, 9 – Torino
Teatro Medici del Vascello – Via Roma, 51 – Fiano Torinese (TO)
Casa del Teatro Ragazzi e Giovani – Corso Galileo Ferraris – Torino
Teatro Salomone – Via S. Pietro, 41/a – Cherasco (CN)
Biblioteca Archimede – Piazza Campidoglio, 50 – Settimo Torinese (TO)

CALENDARIO

2 OTTOBRE ore 19 e 21 – Circolo dei Lettori, Torino
Cuocolo/Bosetti – R.L.
in collaborazione con Play With Food

09 OTTOBRE ore 21 – Teatro Medici del Vascello, Fiano Torinese (TO)
Collettivo Controcanto – SETTANTA VOLTE SETTE
Piemonte dal Vivo in collaborazione con Concentrica e Compagni di Viaggio

10 OTTOBRE ore 19 – Casa del Teatro Ragazzi e Giovani, Torino
Angelo Campolo/ DAF – STAY HUNGRY Indagine di un affamato
Con il patrocinio del Comune di Torino
in collaborazione con Still I Rise

15 OTTOBRE ore 21 – Teatro Salomone, Cherasco (CN)
Trio Trioche – TROPPE ARIE
in collaborazione Teatro delle Dieci

16 OTTOBRE ore 18 – Biblioteca Archimede, Settimo Torinese (TO)
Francesco Giorda e Alberto Agliotti – QUIZZONE SCIENTIFICO
Festival dell’Innovazione e della Sceinza in collaborazione con Concentrica

 

Al “Polo del ‘900” due fotoreporter e un giornalista a confronto sul linguaggio foto-giornalistico

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“Il dilemma del linguaggio”  Lunedì 11 ottobre, ore 18

“Cosa si aspettano giornalisti, fotoreporter, artisti quando raccontano la tragedia dei conflitti, della guerra, della violenza? Una reazione. Che sia commozione, fastidio, rifiuto, consenso, indignazione. Ancor più: un’azione, un comportamento costante nel tempo che provenga dalle coscienze e in base al quale possano dire che la denuncia, la testimonianza non sia stata vana, inutile. Purtroppo questo non accade quasi mai”. Da e su questa triste constatazione parte e s’ incentra l’incontro programmato per il prossimo lunedì 11 ottobre, alle ore 18, presso la Sala del “Polo del ‘900”, in via del Carmine 14, a Torino. A confronto, due scrittori-fotografi di gran razza e un notissimo giornalista globetrotter, caposervizio degli Esteri e inviato di guerra nei punti più caldi del pianeta, dell’Africa e del Medio Oriente (con vicende personali alle spalle, come  si sa, fortemente pesanti) per “La Stampa”. I primi, Michela Battaglia Stefano De Luigi, il secondo Domenico Quirico“Il dilemma del linguaggio” é il titolo dell’incontro progettato da “ArtPhoto” e dalla sua vulcanica fondatrice, Tiziana Bonomo che, dopo i saluti di Alessandro Bollo (direttore del “Polo”), ne sarà anche conduttrice e moderatrice. La riflessione prende spunto dall’interessante lavoro artistico “Babel” (diventato anche libro edito nel 2018 da “Postcart Edizioni”) realizzato a quattro mani – e a due teste egregiamente pensanti – da Michela Battaglia e Stefano De Luigi che, in quel lavoro, si interrogano sull’efficacia del linguaggio del fotoreporter nell’ambito del quotidiano. Si interrogano e riflettono e ciò che ne esce è un senso di amara delusione. L’ennesima, dopo l’attentato avvenuto nel 2005 al “Bataclan” di Parigi. E proprio i giudizi preconfezionati e superficiali che in quella occasione sono stati diffusi dai mezzi di informazione li hanno spinti a sviluppare il progetto “Babel” che coniuga la cartellonistica pubblicitaria (fotografie dei manifesti della metropolitana di Parigi) e le immagini estrapolate dalle riviste di propaganda Daesh – Isis. “È un lavoro – si legge in una nota – che unisce i due linguaggi solo apparentemente contrastanti della propaganda di Al Qaida e della cartellonistica pubblicitaria tipica del capitalismo occidentale”. Il risultato sono immagini non convenzionali che si ispirano ai celebri décollage di Mimmo Rotella. Nel 2003, la scrittrice, filosofa e storica americana Susan Sontag scriveva: “Lo shock è diventato uno dei più importanti criteri di valore e incentivi al consumo”. Da allora la soglia di sopportazione si è andata via via alzando. “Ci si è assuefatti e, addirittura, si è sempre più bramosi di una certa pornografia del dolore”. Dice Tiziana Bonomo: “L’insistente domanda di verificare se esiste un’alternativa al linguaggio usato fino ad oggi è la stessa che Domenico Quirico pone all’ adeguatezza della sua scrittura”. Domanda legittima anche per un grande narratore di umanità, la più varia e dolente, e di storie divorate sul campo e di guerre e di rivoluzioni come quelle esibite in pagina da Quirico.  “L’incontro al ‘Polo del ‘900’ – conclude la Bonomo- ha proprio lo scopo, in quest’ottica, di far emergere i tanti interrogativi e alcuni punti fermi nel mondo della testimonianza rispetto ad avvenimenti apparentemente ineluttabili della Storia”.

g.m.

Prenotazione obbligatoria al seguente link:

https://polodel900.secure.force.com/eventi?IdEvt=a0C6N0000004txq

L’ingresso è consentito alle persone munite di GREEN PASS COVID-19

Per info: “ArtPhotò”, tel. 335/ 7815 940 o www.artphotobonomo.it o “Polo del ‘900”, tel. 011/ 088 32 00

Nelle foto: immagini da “Babel”

Ivrea si colora e sogna di diventare Capitale del libro

DA VENERDÌ 8 OTTOBRE CONSULTABILE SUL SITO IL DOSSIER DI CANDIDATURA

 IN ATTESA DEL RESPONSO DEL MINISTERO DELLA CULTURA IVREA HA VESTITO LA CENTRALE PIAZZA OTTINETTI DEI COLORI DELLA CULTURA

 

Il dossier è il frutto del lavoro collettivo realizzato con oltre cinquanta partecipanti aderenti alle comunità del libro: lettori, editori, insegnanti, autori, bibliotecari, librai e referenti del mondo digitale.

Entro il 30 novembre la nomina della città vincitrice del bando.

L’allestimento di Piazza Ottinetti a Ivrea

 Dopo la presentazione pubblica dello scorso luglio, da venerdì 8 ottobre il dossier di candidatura di Ivrea al titolo di Capitale Italiana del Libro 2022 sarà disponibile sul sito https://ivreacapitaledellibro.it/ e aperto alla consultazione di tutti.

 

Il progetto è incentrato sulla Comunità, intesa nell’accezione olivettiana. La diffusione del progetto è frutto di una precisa scelta, ispirata proprio dal messaggio di Olivetti: condividere è il primo modo di fare comunità. Il dossier viene oggi messo a disposizione di tutti per lavorare collettivamente, insieme alla comunità del libro, e renderlo sempre di più uno strumento condiviso per fare cultura.

 

L’Assessore Costanza Casali sottolinea: “Il dossier è il risultato di un lavoro collettivo che ha coinvolto oltre cinquanta persone aderenti alle comunità del libro: lettori, editori, insegnanti, autori, bibliotecari, librai e referenti del mondo digitale che, in tempi record, si sono confrontati e hanno realizzato il documento consegnato al Ministero della Cultura lo scorso luglio. Quello di Ivrea è stato un percorso a più voci: tutti gli interessati hanno potuto prenderne parte ed esprimere il loro pensiero in occasione del town meeting realizzato a maggio, e degli incontri digitali che si sono tenuti successivamente. Le idee sono state presentate, discusse e oggi sono contenute nel dossier di candidatura.

Nel 2022 Ivrea si mette a disposizione per aiutare tutti gli operatori (locali, regionali e nazionali) per far diventare la lettura un’opportunità di sviluppo per l’intera società. Per questo motivo l’obiettivo è mettere in pratica, compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili, quanto previsto a prescindere dall’esito della candidatura, proprio perché al suo interno sono contenuti progetti e idee costruiti dalla comunità e ad essa destinati”.

 

Per sottolineare questa volontà di condivisione, Ivrea ha “vestito di cultura” Piazza Ottinetti, con un allestimento che verrà arricchito per caratterizzare questa seconda fase del percorso di candidatura.

 

La decisione finale della Direzione generale Biblioteche del Ministero della Cultura è prevista entro il 30 novembre di quest’anno. Nelle settimane precedenti sarà comunicata la selezione delle città finaliste (massimo dieci) che saranno chiamate a un colloquio di approfondimento con la Giuria.

 

La città vincitrice, a cui spetterà il contributo ministeriale di 500.000 Euro, raccoglierà il testimone da Vibo Valentina capitale 2021, che è seguita a Chiari (BS), prima Capitale del libro nel 2020.

 

 

LA STRUTTURA DEL DOSSIER

Il dossier prende il via dal capitale territoriale esistente, che costituisce la base su cui si è sviluppata l’idea della candidatura, prima tra tutte la Biblioteca Civica C. Nigra, che dal 1978 è Centro Rete del Sistema Bibliotecario di Ivrea e Canavese: sono 73 le biblioteche del territorio, per un bacino complessivo di riferimento di oltre 240.000 abitanti.

Intorno a questo patrimonio si sta lavorando per realizzare un nuovo Hub Culturale nel quale potranno essere ripensate ed implementate le funzioni, il ruolo culturale e gli spazi della biblioteca stessa. Nel frattempo, la Biblioteca sta lavorando a due importanti progetti legati alla qualifica di Città che Legge, concessa dal 2017 dal Cepell (Centro per il libro e la lettura, istituto autonomo del MiC) e alla sottoscrizione del Patto Locale per la Lettura del gennaio 2021, finalizzata alla costituzione di una rete territoriale di promozione della lettura che conta ad oggi 79 sottoscrittori tra Istituzioni, Comuni, biblioteche del territorio, librerie, case editrici, istituti scolastici, associazioni culturali e sociali, con un coinvolgimento complessivo ad oggi di oltre 130.000 abitanti. Ivrea si riconosce anche ne La grande invasione – Festival della lettura che, giunto alla nona edizione, ha conquistato un posto di rilievo tra i più importanti festival culturali nazionali. Contribuiscono alla ricchezza legata ai libri e alla lettura: l’Associazione Archivio Storico Olivetti, con la sua Biblioteca specializzata nella storia della Società Olivetti che comprende monografie, letteratura grigia e periodici provenienti dalle biblioteche di fabbrica Olivetti, conferite all’ente grazie alla convenzione di deposito stipulata nel 1998; le Edizioni di Comunità, fondate da Adriano Olivetti nel 1946, che promuovono un dialogo autentico tra la modernità del pensiero olivettiano e l’attualità; la presenza sul territorio dei Codici Miniati della Biblioteca Diocesana.

 

Il dossier si sviluppa secondo tre linee, che fanno da fil rouge agli eventi e ai progetti proposti, rappresentando altrettante direzioni (e talvolta contrasti) presenti nel mondo editoriale: sillabico/iconico, che mette in evidenza il rapporto tra immagine e parola; fisico/digitale, che riguarda la forma più materiale del libro, ma anche il modo di fruire la lettura; qualità/quantità, che riguarda molti aspetti, dalla produzione alla lettura.

Il programma del 2022 sarà strutturato in trimestri di attività e si concluderà a dicembre, con la realizzazione del Manifesto per il futuro del Libro. Gli appuntamenti che già animano la Città, a partire dal Carnevale, saranno parte integrante di questa nuova strada, coniugando in maniera virtuosa passato e futuro, patrimonio materiale e immateriale.

 

L’oggetto-simbolo della candidatura è la macchina per scrivere Lettera 22, quasi a voler creare un legame tra il passato della città eporediese e il suo futuro. Il design caratteristico di questo iconico oggetto, disegnato nel 1950 dall’architetto e designer Marcello Nizzoli, ha ispirato il logo, disegnato da Luca Begheldo.

 

Tantissimi i sostegni alla candidatura di Ivrea a Capitale Italiana del Libro 2022: più di 60 lettere arrivate da istituzioni e rappresentanti del mondo culturale nazionale, regionale e locale, dai Comuni del territorio e da quelli aderenti al Sistema Bibliotecario di Ivrea e Canavese, da librai, editori, fondazioni, istituzioni scolastiche, associazioni culturali e dalla Casa Circondariale di Ivrea. A questi si aggiungono i 79 sottoscrittori del Patto Locale per la Lettura, volto alla costituzione di una rete territoriale di promozione della lettura per un coinvolgimento complessivo ad oggi di oltre 130.000 abitanti. L’elenco dei sostenitori si trova sul sito della candidatura https://ivreacapitaledellibro.it/

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https://ivreacapitaledellibro.it/

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Un secolo di “Monello”. Il film di Chaplin con orchestra

1921-2021. 100 anni dalla prima proiezione de Il monello (The Kid), film muto scritto, prodotto, diretto e interpretato da Chaplin. Il Monello fu il primo lungometraggio per Charlie Chaplin, un grande successo che mantiene tuttora inalterato il suo valore artistico, tanto da essere ritenuto uno dei massimi capolavori del cinema muto.

Domenica 10 ottobre, alle ore 21, nell’auditorium del Lingotto, la Filarmonica TRT festeggia il centenario del capolavoro di Chaplin con la proiezione del film accompagnata dall’esecuzione in sincrono della colonna sonora.

A dirigere l’orchestra della Filarmonica TRT il maestroTimothy Brock. Il compositore e direttore americano è oggi riconosciuto come il massimo esperto di musiche da film composte nell’era del muto. Il suo lavoro non si limita all’esecuzione di queste partiture: Brock studia e realizza un’attenta revisione di questi lavori, che poi riporta allo splendore con interpretazioni che affascinano pubblico e critica; la sua maestria risiede anche nel difficile compito di sincronizzare l’esecuzione dal vivo della partitura con lo scorrere della pellicola.

Il tema musicale della pellicola fu originariamente composto dallo stesso Chaplin ma successivamente fu ripreso proprio da Timothy Brock.

“Nel 2016 – dichiara Timothy Brock – sono stato incaricato dalla fondazione Chaplin di creare una versione per l’esecuzione dal vivo della partitura di “The Kid – Il Monello”. L’edizione originale della partitura è stata composta nel 1972 per la seconda uscita del film nelle sale.In quell’occasione, il film fu proiettato alla velocità del sonoro, una prassi comune negli anni ’60 e 70, ma non adatta al cinema muto degli anni ’20, molto più lento. Di conseguenza, Chaplin aveva composto molta meno musica di quanta ne sia oggi necessaria. La famiglia mi ha quindi chiesto di riscriverne una versione più lunga. Essendone stato il restauratore musicale per 20 anni, ero ben preparato sullo stile di Chaplin e in grado di svilupparne la musica nella maniera in cui lui stesso aveva operato negli altri suoi film. Altre celebri pellicole di Chaplin, quali “City Lights – Luci della città”, “Modern Times – Tempi Moderni” e Gold Rush – La febbre dell’oro”, mi sono state utili come modello di riferimento nel trattamento e sviluppo della materia tematica e nell’orchestrazione”.

Negli ultimi 15 anni la Filarmonica TRT ha esplorato con successo diversi generi, spaziando dal jazz al cinema; si è fatta conoscere presso il grande pubblico per i seguitissimi spettacoli che hanno portato in scena la proiezione di celebri pellicole del cinema muto, come Cabiria di Pastronee Tempi Moderni, Luci della città, Il Monello e La febbre dell’oro di Charlie Chaplin, con l’esecuzione in sincrono dal vivo delle colonne sonore originali, e proprio in tale repertorio è oggi una delle orchestre di maggiore perizia.

La Filarmonica TRT è nata con un sogno: portare la musica sinfonica alle persone in modo semplice, democratico e innovativo. Questi 60 minuti intensi e coinvolgenti, capaci di emozionare il pubblico di ogni età, l’esecuzione tanto inusuale quanto difficile da sincronizzare, la colonna sonora suonata dal vivo con le immagini del film, sono la perfetta realizzazione del progetto della Filarmonica TRT di proporre la musica sinfonica in maniera innovativa ad un pubblico il più possibile eterogeneo.

Anche per questo concerto, sul palco insieme ai professori d’orchestra, saranno presenti i giovani talenti che partecipano al progetto “Esperienza Orchestra”.

I concerti della Filarmonica TRT ricevono il contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo e sono realizzati con il sostegno di Intesa Sanpaolo – che partecipa al progetto Esperienza Orchestra – e della Società Reale Mutua di Assicurazioni.

Biglietti

Piazza Carignano, 6 Torino – Biglietteria Teatro Stabile, telefono +390115169555 | num. verde 800235333

Orario apertura: dal martedì al sabato, orario 13.00/19.00, domenica 14.00/19.00. Lunedì riposo.

Biglietteria on line con Vivaticket 

www.filarmonicatrt.it

“Festival Genuino” A Pino Torinese, un pomeriggio “a tutto benessere”

Sabato 9 ottobre, dalle 14,30 alle 22 Pino Torinese (Torino)

“L’evento che ti fa star bene”, così gli organizzatori definiscono il “Festival Genuino” che si terrà il prossimo sabato 9 ottobre, a partire dalle 14,30presso l’impianto di risalita dell’“Osservatorio di Pino” (strada dell’Osservatorio,8). E si raccomandano: “Arrivateci a piedi o in bici!”. Organizzato dai Centri di Aggregazione Giovanili (CAG) di Chieri, Santena, Poirino e Pino Torinese sarà – promettono – “un momento di musica e festa, un concerto all’aperto tra le colline” con cui si chiude il progetto “VIVI SANO E VAI LONTANO”. L’idea è sicuramente allettante. Fra l’altro è tutto gratis. E il programma ricco e interessante. Sarà possibile – dicono gli organizzatori – partecipare ad attività culturali e sportive (torneo di pingpong con iscrizioni sul posto a partire dalle 14.30) o prendere un aperitivo nell’area verde; dalle 15 esibizione di cantanti e gruppi cresciuti tra le colline del chierese come il gruppo indie ‘Medicamenta’; a seguire alle 16 la cantante italo-colombiana Estel Luz, che lavora su sonorità che spaziano dal soul, al dub fino ad arrivare al gospel e alle 17 la cantautrice Francamente, che mette in musica le realtà considerate marginali perché non raccontate, facendo di ogni canzone un atto politico”.  Alle 18, il momento forse più atteso, con il concerto di “Lastanzadigreta”, poliedrico collettivo di cinque musicisti torinesi che scrive canzoni e sviluppa progetti culturali (nel 2017 l’album di esordio, “Creature selvagge”, si è aggiudicato la “Targa Tenco” per la migliore Opera Prima, il loro secondo album, “Macchine inutili”, è un omaggio a Bruno Munari). A chiudere la serata, alle 19, sarà il concerto del collettivo trap “Blessed & Friends” che nasce dalla sala di registrazione del “Centro Giovanile” di Pino Torinese. Sarà anche presente un punto informativo gestito dall’AslTO5 sul tema della prevenzione alle dipendenze.

“VIVI SANO E VAI LONTANO” è un progetto che si è rivolto a ragazze e ragazzi tra i 15 e i 29 anni, con l’obiettivo di favorire la consapevolezza dei più giovani nell’intraprendere scelte di vita salutari. Il Comune di Chieri è il capofila del progetto (vincitore del bando della Regione Piemonte “Progetti di prevenzione alle nuove dipendenze”), in partenariato con i Comuni di Pino Torinese, Riva presso Chieri, Baldissero, Pecetto, Santena, Poirino e Cambiano, in collaborazione con l’AslTO5 ed il CSSAC-Consorzio dei Servizi Socio Assistenziali del Chierese e con la partecipazione dei Centri di Aggregazione Giovanili (CAG) di Chieri, Santena, Poirino e Pino Torinese, le Consulte Giovanili di Chieri e Pino Torinese e le Associazioni Giovanili del territorio. Il progetto, che ha preso il via nel mese di febbraio, si è articolato in una serie di incontri e talk sul territorio sui temi delle dipendenze e degli stili di vita (dipendenze e patologie legate all’abuso di droghe; dipendenza da social network; ambiente e cura del territorio; benessere psicologico a contatto con la natura). Spiega l’assessore alle “Politiche giovanili, all’Associazionismo e al Tempo libero” Paolo Rainato“La pandemia ha fatto emergere la consapevolezza dell’importanza dei corretti e sani stili di vita, dall’alimentazione all’attività fisica, nonché dell’impatto che le nostre scelte individuali hanno sull’ambiente e sul contesto urbano. Con questo progetto abbiamo voluto coinvolgere più giovani attraverso un percorso ‘dal basso’, al di fuori dei luoghi istituzionalizzati e senza pretendere di salire ‘in cattedra’ per impartire lezioni, ma creando un network tra i Centri di Aggregazione Giovanili presenti sul territorio, accrescendo la consapevolezza di ragazze e ragazzi sull’importanza di scelte di vita salutari e sostenibili, stimolandoli a giocare un ruolo attivo per il proprio e l’altrui benessere e formandoli in modo tale che facciano da ‘amplificatori’ tra i loro coetanei e ‘sponsor’ di stili di vita più sani”.

g.m.

Nella foto di Renzo Chiesa: “Lastanzadigreta”

Da Palazzo Arsenale al Seminario, tornano le Giornate Fai d’autunno

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Evento nazionale di partecipazione attiva e di raccolta pubblica di fondi sabato 16 e domenica 17 ottobre 2021

Visite a contributo libero in 600 luoghi inaccessibili o poco conosciuti in 300 città d’Italia.

Tra questi, 42 beni delle Forze Armate in occasione del centenario della traslazione del Milite Ignoto
L’EDIZIONE 2021 È DEDICATA AD ANGELO MARAMAI GIÀ DIRETTORE GENERALE DEL FAI (1961-2021)

Elenco dei luoghi aperti e modalità di partecipazione su www.giornatefai.it

I Giovani del FAI, con il supporto di tutte le Delegazioni, i Gruppi FAI e i Gruppi FAI Ponte tra culture, propongono per sabato 16 e domenica 17 ottobre la decima edizione delle Giornate d’Autunno con visite in 600 luoghi solitamente inaccessibili o poco noti in 300 città d’Italia tra cui 42 luoghi del Ministero della Difesa, dello Stato Maggiore della Difesa e delle Forze Armate, aperti in occasione del centenario del Milite Ignoto.

Torna la grande festa delle Giornate FAI, la più importante manifestazione di piazza dedicata al nostro patrimonio artistico e culturale. Con energia, coraggio, voglia di fare, di migliorare e migliorarsi, di condividere e soprattutto con una passione travolgente per il nostro Paese, oltre 5.000 tra delegati e volontari FAI sono pronti a far innamorare tutti gli italiani dell’Italia. L’opportunità, ogni anno nuova e diversa, per accostarsi a un patrimonio smisurato e policromo, raccontato per l’occasione con l’entusiasmo contagioso di tutti i giovani che sposano la missione culturale del FAI: diffondere e coltivare la consapevolezza che l’Italia custodisce tesori inestimabili, fondamento dell’orgoglio che ogni cittadino prova davanti all’eccezionale bellezza del Paese e solida base su cui costruire la prosperità del futuro. Le Giornate FAI sono, dunque, un incontro sentimentale, un abbraccio collettivo tra i visitatori e l’ambiente che li circonda, prodigo di natura, arte e storia. In una parola: cultura.
Il catalogo dei luoghi visitabili è, come di consueto, amplissimo così come tantissime sono le tipologie rappresentate: dai complessi religiosi ai palazzi, dai castelli alle aree archeologiche, dai piccoli musei ai parchi e giardini storici, e ancora borghi, aree naturalistiche, luoghi produttivi e molto altro. Inoltre, in occasione del centenario della traslazione della salma del Milite Ignoto, il Ministero della Difesa, lo Stato Maggiore della Difesa e le Forze Armate concederanno l’accesso straordinario in 42 loro luoghi-simbolo di significativa importanza storica e istituzionale. Quest’anno, tra le aperture proposte, ecco alcuni luoghi sorprendenti delle Giornate FAI:

A Torino saranno aperti:

PALAZZO ARSENALE SEDE DEL COMANDO PER LA FORMAZIONE E SCUOLA DI APPLICAZIONE DELL’ESERCITO

PALAZZO DEL SEMINARIO METROPOLITANO DI TORINO, ORA SEDE DEL POLO TEOLOGICO TORINESE

CHIESA DI SAN SALVARIO
GRAN LOGGIA D’ITALIA DI RITO SCOZZESE (solo per soci FAI)
MUSEO DELL’INDUSTRIA AERONAUTICA, situato presso lo stabilimento Leonardo Velivoli di Torino-Caselle.

Tutti i visitatori potranno sostenere il FAI. È infatti suggerito un contributo non obbligatorio di 3 euro. La donazione online consentirà, a chi lo volesse, di prenotare la propria visita, assicurandosi così l’ingresso nei luoghi aperti dal momento che, per rispettare la sicurezza di tutti, i posti saranno limitati. Chi lo vorrà potrà anche iscriversi al FAI online oppure nelle diverse piazze d’Italia durante l’evento. Agli iscritti saranno dedicate aperture speciali. Prenotazione online consigliata (salvo diverse indicazioni segnalate sul sito) su www.giornatefai.it; i posti sono limitati. N.B. il programma potrebbe subire variazioni. La realizzazione dell’evento nelle singole Regioni dipenderà dal loro colore nella settimana dell’11 ottobre.
Le Giornate FAI d’Autunno si inquadrano nell’ambito delle iniziative di raccolta pubblica di fondi occasionale (Art 143, c 3, lett a), DPR 917/86 e art 2, c 2, D Lgs 460/97). A coloro che decideranno di partecipare verrà suggerito un contributo libero, utile a sostenere la missione di cura e tutela del patrimonio culturale italiano della Fondazione. Gli iscritti al FAI o chi si iscriverà in occasione dell’evento potranno beneficiare di aperture e visite straordinarie in molte città e altre agevolazioni e iniziative speciali.
Le visite si svolgeranno nel pieno rispetto delle normative anti Covid-19.

Oscar Giammarinaro (Statuto) in concerto a Torino dopo più di trent’anni di carriera

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Dopo più di trent’anni di carriera e 15 album con la storica band mod Statuto, con cui si è esibito su palchi prestigiosi come quello del Festival di Sanremo e del Festivalbar, per la prima volta Oscar intraprende un percorso artistico da solista con un progetto discografico che punta ad uno stile raffinato, fatto di sonorità ricche ed eleganti, accessibili ed orecchiabili.

«La decisione di lavorare a un progetto solista – dichiara Oscar – deriva dall’aver raggiunto con l’esperienza una maturità tale che mi ha portato al bisogno di comporre canzoni più intime e personali. Questo lavoro non si sostituisce alla realtà degli Statuto, è un percorso nuovo e parallelo che trova nella proposta cantautoriale la sua dimensione più adatta. In un momento in cui il panorama musicale italiano sembra trascurare la ricercatezza compositiva ho voluto lavorare ad un progetto artistico attento allo stile e all’eleganza “totale”: nelle sonorità, negli arrangiamenti, nei testi e nelle grafiche. Questi brani parlano di sentimenti in diversi modi, ma sempre senza inibizioni, in maniera molto istintiva, diretta e passionale. Da qui il nome dell’album “Sentimenti Travolgenti”».

Prodotto da Pietro Foresti e distribuito da Universal Music Italia, “Sentimenti Travolgenti” è un album (pubblicato solo in vinile) composto da 8 brani (5 inediti e 3 rivisitazioni di canzoni già pubblicate con gli Statuto) che con eleganza lessicale e attenzione estetica ruotano attorno a tematiche sentimentali, non esclusivamente amorose. L’album contiene anche il primo singolo “Lei Canterà” (uscito in formato 45 giri in edizione limitata), che descrive come in una fotografia il momento in cui Oscar conobbe Mia Martini durante il Festival di Sanremo del 1992. Il 14 maggio 2021 è stato pubblicato per Universal Music Italia il brano “Non mi manchi più” e lo scorso 13 settembre il nuovissimo “La Musica Magica“, brano tributo all’artista Ezio Bosso, fraterno amico di Oscar, presentato già alle selezioni del Festival di Sanremo 2021.

Per questa data Oscar sarà accompagnato dalla band composta da Enrico Bontempi (chitarra), Rudy Ruzza (basso), Gigi Rivetti (tastiera) e Marco Ruggiero (batteria).

Sabato 9 ottobre

Ore 21

Caffè Neruda

Via Errico Giachino, 28 – Torino

Ingresso Libero con tessera ARCI e green pass

Infoline 3483793726

https://www.facebook.com/oscarilmod

https://www.instagram.com/oscar_giammarinaro/

VIDEOCLIP “LA MUSICA MAGICA”

https://www.youtube.com/watch?v=dsi1HfvnOO0

Il Rinascimento europeo di Antoine de Lonhy

Si conclude a Torino, in un’antologica presentata a Palazzo Madama, il poliedrico “viaggio artistico” dell’artista borgognone

Dal 7 ottobre al 9 gennaio 2022

“Il Rinascimento europeo di Antoine de Lonhy”, atto secondo. Mentre prosegue, infatti, fino al prossimo 7 novembre, al “Museo Diocesano” di Susa la prima  tappa piemontese della mostra dedicata a de Lonhy (e curata da Vittorio Natale), il testimone passa ora a Torino, dove nella “Sala Senato” di Palazzo Madama e sotto lo stesso titolo sono raccolte (fino al 9 gennaio del 2022) 35 opere dell’artista di Borgogna, arrivate da prestigiosi prestiti nazionali ed internazionali, pubblici e privati, alcune mai esposte al pubblico. Curata da Simone Baiocco e Simonetta Castronovo, anche la rassegna torinese (sponsorizzata da “Reale Mutua”) si inserisce nel progetto nato nell’ambito  del “Réseau européen des musées d’art médiéval”, una rete di musei europei fondata nel 2011 da Élisabeth Taburet-Delahaye, già direttrice del “Musée de Cluny – Musée National du Moyen Âge” di Parigi, per promuovere iniziative espositive comuni, ricerche condivise, convegni e conferenze sul proprio patrimonio artistico. Obiettivo della mostra subalpina, quello di “ricomporre” la visione artistica estremamente poliedrica di Antoine de Lonhy – pittore, ma anche miniatore, maestro vetraio, scultore e autore di disegni per ricami – che ebbe un impatto straordinario per il rinnovamento del panorama figurativo di quello che è oggi il territorio piemontese, nella seconda metà del Quattrocento. Originario di Autun, in Borgogna, e formatosi alla scuola della pittura fiamminga, fra i vari Jan van Eych ed i Rogier van der Weyden, l’artista visse e lavorò in tre Paesi diversi, intrecciando il “fare” dell’originaria cultura nordica a quella mediterranea e savoiarda, divenendo “portatore – dicono i curatori della rassegna – di una concezione europea del Rinascimento, caratterizzato dalla capacità di sintesi di diversi linguaggi figurativi”.

Tenendosi sempre ben lontano dagli orpelli e dagli eccessi decorativi di quel “gotico internazionale” che allora andava per la maggiore. Artista eclettico, dalla carriera itinerante, lo si trova dapprima a Tolosa, in Francia meridionale, dove realizzò almeno un ciclo di affreschi e decorò diversi codici liturgici e statuti cittadini; in seguito é a Barcellona, in Catalogna, dove ancora sopravvive uno dei suoi capolavori, la grande vetrata per la “Chiesa di Santa Maria del Mar”; infine nel ducato di Savoia, dove si spense, probabilmente, prima della fine del secolo. Il trasferimento di Lonhy dalla Spagna ad Avigliana – dove è documentato dal 1462 – si deve a diversi fattori, “come la presenza in questo centro di un castello dei duchi di Savoia e la vicinanza con le prestigiose Abbazie di Novalesa e Ranverso, poste sulla Via Francigena, una delle principali arterie di comunicazione già dal Medioevo, da cui passavano cavalieri, ecclesiastici e mercanti di mezza Europa, e quindi un luogo promettente per un artista alla ricerca di nuovi incarichi”.

L’esposizione torinese inizia raccontando la “scoperta” di Antoine de Lonhy: come spesso avviene nel campo della storia dell’arte, la sua vera identità è stata messa in luce infatti  solo in anni relativamente recenti, grazie a lavori di ricerca condotti in parallelo da vari studiosi. In precedenza de Lonhy era indicato con diversi nomi convenzionali: dal “Maestro delle Ore di Saluzzo”, da un manoscritto miniato oggi  conservato alla “British Library” di Londra (presente in mostra),  al “Maestro della Trinità di Torino”, da uno dei suoi principali dipinti custodito proprio a “Palazzo Madama”. Suggestivo l’itinerario artistico europeo documentato in mostra, ma ancor di più la sezione (la più estesa) rivolta agli anni della sua permanenza nel Ducato di Savoia. Il fascino dei dipinti raccolti in questa occasione aveva conquistato già in passato alcuni collezionisti privati, le cui storie sono sempre affascinanti, pur rimanendo nel “dietro le quinte”. Emblematico il caso del senatore Leone Fontana, che nell’Ottocento aveva acquistato la già citata “Trinità”, inserendola nella sua ricchissima raccolta di opere piemontesi, donata in seguito al Museo di Torino. Da segnalare anche la “Dormitio Virginis”, quattro tavole disperse fra Aversa, Parigi e Torino (in deposito presso Palazzo Madama) e la “Presentazione di Gesù al Tempio”  del 1490. Forse la sua ultima opera.

Gianni Milani

 

“Il Rinascimento europeo di Antoine de Lonhy”

Palazzo Madama – Sala Senato, piazza Castello, Torino; tel.011/4433501 o www.palazzomadamatorino.it

Fino al 9 gennaio 2022

Orari: lun. merc. ven. sab. e dom. 10/18, giov. 13/21. Chiuso il martedì.

 

Nelle foto

–         “Libro d’Ore secondo l’uso liturgico di Chalon-sur-Saone”, tempera ed oro su pergamena, 1446-’49 ca.

–         “Trinità e angelo piangente”, dipinto su tavola trasportato su tela, 1465-’70 ca.

Crociato in Terra Santa, poi al fianco di malati e sofferenti

Un po’ a causa della pandemia, un po’ per il tempo che scorre troppo velocemente, oggi è un Santo dimenticato, quasi del tutto. Ugo Canefri era un nobile crociato piemontese, vissuto nel XII secolo, metà alessandrino e metà genovese, che di fronte agli orrori della guerra gettò a terra armi e armatura e spese la sua vita per aiutare ammalati, invalidi e pellegrini.

Sconvolto dalla violenza delle Crociate abbandonò le terre d’oltremare dove si combatteva duramente contro gli arabi e, tornato in Italia, passò il resto della sua esistenza a lavorare nell’ospedale della Commenda di San Giovanni di Prè, di fronte al porto antico di Genova. Pochi sanno chi è costui: l’8 ottobre veniva commemorato dove nacque, a Castellazzo Bormida nell’alessandrino, pare nel 1148, ma oggi nel suo paese natale non si fa più nulla per ricordarlo mentre il 19 ottobre viene festeggiato a Genova con una solenne cerimonia nella splendida chiesa dei crociati, san Giovanni Evangelista, dove è sepolto, a pochi metri dalla stazione Principe, anche se da due anni tutto è sospeso a causa del Covid. Correva l’anno 1187 e da Genova salpavano i cavalieri della Terza crociata: destinazione Terrasanta, obiettivo la riconquista di Gerusalemme. Sulle galee, stipate di uomini armati, c’era anche Ugo Canefri. Partì anche lui per il Levante crociato e musulmano ma la sua avventura durò poco. Prese parte alla spedizione militare agli ordini del marchese Corrado del Monferrato, una delle più grandi figure della storia delle crociate, e al vercellese Guala Bicchieri. Ma qui accadde qualcosa che gli farà cambiare vita.
Non si sa se partecipò a qualche battaglia ma vide con i propri occhi in Palestina la tragedia della guerra. A questo punto decise di entrare a far parte dei Cavalieri Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme, i futuri Cavalieri di Malta, la cui battaglia si combatteva al fianco dei malati. E lì rimase per quasi 50 anni, fino alla morte avvenuta nel 1233. Lavorò giorno e notte nel ricovero dei pellegrini diretti in Terrasanta, nella Commenda di San Giovanni di Prè a Genova, città di adozione che gli ha dedicato il gioiello crociato dove Canefri riposa. Uomo molto religioso, è venerato come santo dalla Chiesa con il nome di Sant’Ugo da Genova e gli vengono attribuiti diversi prodigi legati all’acqua. Per esempio, avrebbe fatto sgorgare acqua da una roccia nel colle che sovrasta la Commenda per evitare alle lavandaie dell’ospedale di percorrere un lungo tragitto per lavare i panni degli ammalati oppure avrebbe salvato, secondo la tradizione popolare, una nave a rischio naufragio nel porto di Genova e guarito un storpio che pregava sulla sua tomba. Conoscere la storia di questo soldato diventato Santo è un’occasione per addentrarci nella sua chiesa, l’ex ospedale dei pellegrini.
Varcare la soglia della Commenda di San Giovanni di Prè, oggi museo e sede di mostre, è come fare un salto nella storia e nell’atmosfera delle Crociate: è stato ricreato l’ospedale dei pellegrini e alcuni attori danno vita in video ai principali personaggi legati alla Commenda e ai protagonisti delle crociate, cristiani e musulmani. La Commenda di San Giovanni è un complesso di edifici, risalente al 1180, che comprende due chiese in stile romanico, sovrapposte l’una all’altra, e un fabbricato a tre piani (la Commenda) con il convento, il ricovero per i pellegrini e i malati e gli alloggi dei Cavalieri. Tutto ciò fa parte del museo mentre la chiesa superiore di San Giovanni Evangelista è ancora oggi un luogo di culto, con regolari funzioni nei giorni festivi, ed è qui che si svolge la celebrazione annuale per Ugo Canefri. La Commenda è attualmente chiusa per i lavori di allestimento del Museo nazionale dell’emigrazione italiana.
Filippo Re