CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 434

Al planetario Star Stuff di Milad Tangshir 

Infini.to – Planetario di Torino ospita  venerdì 10 settembre, la proiezione del Film documentario Star Stuff di Milad Tangshir all’interno della sala Planetario, uno degli appuntamenti del Festival TUTTO IL MONDO È PAESE che quest’anno diventa… ON DEMAND.

Prima della proiezione del film sarà possibile visitare liberamente il Museo interattivo dell’Astronomia e dello Spazio.

Orari e biglietti

L’evento è replicato in due orari, alle 19 e alle 21.

Gruppo 1

Arrivo ore 19.00
Visita libera del Museo dalle 19.00 alle 19.45
Proiezione film documentario in Planetario alle 20.00

Gruppo 2

Arrivo ore 21.00
Visita libera del Museo dalle 21.00 alle 21.45
Proiezione film documentario in Planetario alle 22.00

Biglietti

L’ingresso è gratuito e i posti sono limitati; per partecipare è necessario prendere il biglietto gratuito su Eventbrite.

GREEN PASS Per accedere a Infini.to è richiesta la Certificazione verde COVID-19. Maggiori informazioni

IL FILM
Ci sono tre osservatori astronomici sparsi per il globo – Cile, Canarie e Sudafrica – al centro della narrazione del documentario di Milad Tangshir, giovane regista iraniano che con “Star Stuff”, presentato per la prima volta al Torino Film Festival nel novembre 2019, è al suo esordio nel lungometraggio. Accanto a questi centri di osservazione ci sono però anche le comunità locali vicine, persone con le loro particolarità di vita, con le loro storie da raccontare e con il loro pezzo di cielo da guardare.
Tra cielo e terra, il documentario di Tangshir, prova allora a connettere l’universale con l’intimo, l’infinito con il circoscritto, il sogno con la realtà, in un equilibrio sensibile e sofisticato che prova a proiettarsi alla ricerca dell’essenza umana.
IL FESTIVAL
Tutto il Mondo è Paese 2021, terza edizione del festival delle culture pinese, è ripartito con una formula sperimentale, in linea con le limitazioni suggerite dalla pandemia, limitazioni che vogliamo trasformare in stupefacenti opportunità per chi vorrà partecipare. Una galassia di piccoli eventi sparsi sulle colline del chierese, per un pubblico che mai dovrebbe superare le 30/40 persone, in spazi privati travestiti per l’evenienza.
Cinema, musica, arte, fotografia, libri, cucina… Alcuni dei momenti proposti si ripeteranno durante l’estate in luoghi diversi, in una parcellizzazione del festival che combatte gli affollamenti per favorire l’incontro personale, quasi privato. Una rinascita dello sguardo, del discorso e del sorriso… dal vivo. Con il patrocinio ed il contributo del Comune di Pino Torinese, con il sostegno della Fondazione di Comunità del Chierese, in collaborazione con la Consulta Giovanile Pinese.

Verso Saluzzo Monviso 2024 Capitale della cultura

È il momento della costruzione dei progetti:

Una montagna di idee

Venerdì 10 settembre incontro aperto a tutti per preparare il dossier di candidatura

che sarà consegnato al Ministero della Cultura

 

(Saluzzo, 25 agosto 2021). È giunto il momento più atteso: quello della definizione del dossier di candidatura che sarà consegnato al Ministero della cultura entro il 19 ottobre. Dopo i numerosi incontri di preparazione in digitale e gli appuntamenti di confronto nei territori, è giunto il momento di un incontro pubblico, aperto a tutti, per l’individuazione delle suggestioni che faranno parte del dossier di candidatura. Si tratta dell’ultima occasione per partecipare alla costruzione di Saluzzo Monviso 2024 e del progetto di Capitale della cultura.

Si tratta di un momento centrale nel cammino della candidatura e, proprio per questo motivo, il Comitato promotore ha fortemente voluto dare vita a un incontro pubblico. Aperto a tutti coloro che vogliano esprimere il proprio pensiero e mettersi in gioco in questa grande sfida.

 

Cuore della candidatura di Saluzzo Monviso 2024 è la montagna e il suo futuro: quale legame tra montagna, delle sue valli, della sua pianura e cultura? Quali opportunità per i giovani? Quali sono le strade da intraprendere per affrontare con coraggio e passione le sfide che il dopo pandemia sta mettendo sotto gli occhi di tutti?

 

IL PROGRAMMA

L’appuntamento con Una montagna di idee è per tutti il 10 settembre alle 16,30 Al Quartiere (ex Caserma Musso, Piazza Montebello 1 a Saluzzo).

Dopo una breve introduzione e spiegazione dei lavori, i partecipanti si divideranno in gruppi di lavoro incentrati sui sette temi che altrettante linee di lavoro del dossier: IDEE, nuovi modelli di governance territoriali per le comunità diffuse metromontane; PATRIMONIO, dalla tradizione alla programmazione partecipata; NATURA, agricoltura, allevamento, ambiente, ecologia, nutrizione, sport e salute; SAPERI, comunità, formazione, inclusione, innovazione, ricerca, scuola; LINGUAGGI. Dalla regione occitana ai nuovi territori dell’espressione artistica e scientifica; IMPRESE, una nuova generazione di imprenditori nasce nell’incontro fra città e montagna; ACCOGLIENZA, dal turismo di quantità alla qualità degli spazi per tutti: stili di vita, outdoor, benessere e nuova residenzialità.

A ogni tavolo, insieme agli iscritti, parteciperanno figure di riferimento in ciascun ambito che porteranno il loro punto di vista sul progetto.

A seguire, intorno alle 19, è in programma la condivisione collettiva delle idee emerse nei gruppi, per un confronto generale.

Seguirà alle 20 un aperitivo per scambiare qualche chiacchiera e condividere l’esperienza.

A seguire alle 2045 l’incontro Natura cultura comunità, dialogo tra Gian Luca Favetto, autore di Bjula delle betulle. Un viaggio intorno al mondo e Carlo Grande, autore di Il giardino incantato. Un viaggio dell’anima dalle Alpi occidentali alle colline delle Langhe e del Monferrato, entrambi appena usciti in libreria.

 

COME PARTECIPARE?

La partecipazione è gratuita e aperta a tutti, senza limitazioni. La giornata di lavori si svolgerà secondo le vigenti normative sulla salute pubblica, previa iscrizione e presentazione del Green Pass.

Ci si potrà iscrivere a un solo gruppo di lavoro.

 

Link per l’iscrizione:

Tavoli di lavoro (ore 17) https://www.eventbrite.it/e/166919345255

Plenaria di restituzione (ore 19) https://www.eventbrite.it/e/166795203945

Incontro Natura, cultura, comunità (ore 20,45) https://www.eventbrite.it/e/167464220993

 

Tutti i link di iscrizione sono facilmente raggiungibili dal sito www.saluzzomonviso2024.it nella sezione Call.

 

 

Info

www.saluzzomonviso2024.it

Fb e IG: @saluzzomonviso2024

#saluzzomonviso2024

#CIDC2024

Sul tetto del mondo. Viaggio di S. A. R. il Duca degli Abruzzi al Karakorum

In presenza a “CAMERA” e in streaming su Streeen.org, il celebre film realizzato da Vittorio Sella nel 1910

Giovedì 9 settembre, ore 18,30

Fu una delle imprese  rimaste memorabili nella storia dell’alpinismo d’alta quota  e in quella della documentazione filmica, avventurosa non meno dell’impresa, nei primi anni del Novecento. Prezioso film muto, a metà fra il documentario di viaggio ed il reportage, “Sul tetto del mondo. Viaggio di S. A. R. il Duca degli Abruzzi al Karakorum”, realizzato nel 1910 (33’ 30’’) dall’alpinista e fotografo biellese Vittorio Sella ( ancora oggi considerato fra i più grandi fotografi di montagna di tutti i tempi) sarà proiettato – grazie al lavoro di restauro realizzato nel 1995 dal Museo Nazionale del Cinema – nella Sala Gymnasium di  “CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia”, in via delle Rosine 18 a Torino, giovedì 9 settembre, alle 18,30 (biglietto d’ingresso, 3 Euro), oppure in diretta streaming  su Streeen.org (sempre dalle 18,30), a titolo gratuito senza prenotazione. L’iniziativa rientra nell’ambito della rassegna “I Giovedì in CAMERA” e si sposa alla perfezione con la mostra attualmente in corso nelle sale di via delle Rosine “Walter Niedermayr. Transformations”, ampio focus sulle opere del fototografo di Bolzano incentrate sulle mutazioni che il paesaggio alpino ha subito e continua a subire nel tempo. Vittorio Sella realizzò “Sul tetto del mondo” sulla catena del Karakorum (Himalaya Occidentale) nel corso della spedizione di Luigi Amedeo di Savoia, S.A.R. il Duca degli Abruzzi (Madrid, 1873 – Giohar Somalia 1933), avvenuta nel 1909 con le guide Joseph Petigax, Henri ed Emile Brocherel. Il film descrive il viaggio attraverso le tappe fondamentali: l’arrivo alla stazione di Rawalpindi, le riprese del lago Dal, il reclutamento dei portatori, gli spostamenti a piedi o su zattere fino al passo Boorgi-La. Una spedizione alpinisticamente non riuscita nell’obiettivo primo di S.A.R., l’ascensione al monte K2, ma che portò al raggiungimento di un record di altitudine: 7498 metri sul Bride Peak. L’impresa costò circa mezzo milione di franchi e impegnò circa 400 persone. La pellicola venne usata per illustrare le conferenze tenute dal Duca a Roma e Torino per raccontare i particolari dell’impresa. L’uscita ufficiale del film nel circuito commerciale avvenne al cinema “Borsa” di Torino. Era il 2 febbraio 1910.

A guidare la visione del film (inserito nel programma della rassegna cinematografica “Doppia Esposizione”, incentrata sul rapporto fra cinema e fotografia e realizzata da Streeen.org in collaborazione con “CAMERA”) saranno Walter Guadagnini, direttore di “CAMERA”, e Domenico De Gaetano, direttore del Museo Nazionale del Cinema.

Per ulteriori info: “CAMERA-Centro Italiano per la Fototografia”, via delle Rosine 18, Torino; tel. 011/0881150 o www.camera.to
g.m.

“Matite sbriciolate” Lager di ieri e di oggi

A Chieri diventano racconto teatrale nella performance di Claudio Canal

Giovedì 9 settembre, ore 21

Chieri (Torino)

La drammatica realtà dei lager non è solo cosa di ieri. E’ presenza orribile e disumana che segna, passo passo, l’esistenza umana. In ogni tempo e latitudine. Presenza fisica e mentale. Il frutto avvelenato, più d’ogni altro, che l’odio dell’uomo contro l’uomo possa  mai concepire e generare. E’ questo il tema dello spettacolo teatrale “Matite sbriciolate” che sarà presentato a Chieri, all’interno della rassegna “Ci vuole coraggio”,  il prossimo giovedì  9 settembre presso la “Sala Conceria”, in via della Conceria 1, alle ore 21. Autore e interprete della performance è Claudio Canal, ricercatore on the road e collaboratore de “Il Manifesto”, “Avvenire” e di altre testate giornalistiche. Lo spettacolo prende spunto dalla prigionia del capitano barese Antonio Colaleo, internato militare italiano, raccontata – riannodando le vicende di uomini e di donne vittime comuni della segregazione e della privazione delle libertà – nel libro “Matite sbriciolate” (Rubbettino Editore) di Antonella Bartolo Colaleo, nuora di Antonio, barese di origini ma oggi residente a Chieri, free lance, alla sua prima esperienza editoriale. Nel libro si racconta il dramma dei 650mila soldati italiani che, dopo l’8 settembre del ‘43, per aver detto “No” alla Repubblica di Salò, vennero deportati nei lager del terzo Reich. Vi rimasero quasi due anni dimenticati e abbandonati. Cinquantamila di loro non fecero mai più ritorno a casa. Il capitano barese (detenuto a Biala Podlaska in Polonia e successivamente a Sandbostel e a Wietzendorf in Germania dove condivise giorni terribili insieme, fra gli altri, allo scrittore Giovanni Guareschi e all’attore Gianrico Tedeschi) ritrasse, nei giorni spietati della sua prigionia, in 34 disegni i luoghi della sua detenzione con alcune matite che egli stesso aveva sbriciolato nelle tasche affinché sfuggissero ai controlli. “Si tratta di immagini delicate e di grande bellezza – si legge – che ritornano nello spettacolo a sottolineare quanto sia possibile per l’essere umano resistere e andare oltre. Non c’è violenza, né morte nei disegni di Antonio Colaleo; la realtà sembra sospesa, si percepisce la volontà di non contaminazione della sofferenza. Nel testo teatrale le matite sbriciolate diventano il simbolo di tante vite spezzate ma anche di resistenza al dolore e di sopportazione all’ingiustizia”. Sentimenti che, in gran parte, contribuirono proprio a mettere in salvo la vita del capitano barese. Ma non sempre è stato ed é così. C’è anche la rinuncia, quando la segregazione sembra la fine di un sogno. La fine di tutto. E’ la storia di Balde Moussa, il giovane immigrato dalla Guinea trovato morto impiccato nel “Centro di Permanenza Rimpatrii” di Torino nel maggio scorso. Barbaramente picchiato da tre balordi a Ventimiglia perché chiedeva l’elemosina, Moussa era stato portato in una cella di isolamento ufficialmente per motivi sanitari. Per giorni si è chiesto disperatamente per quale ragione fosse finito lì. “Era innamorato dell’Italia. Era un prigioniero di pace. Ed era in Italia”. Anche di lui vuole parlarci lo spettacolo di Canal, articolato in letture, video, musiche e danza. Sul palco, insieme a Claudio Canal, l’attrice Silvia A. Genta e il “CoroTeatro Bequadro”.

g.m.

 

Pirati, Porcherie & Ossitocina chiudono Summerland 2021 di Corte Palestro

Ultima settimana ricca di appuntamenti per Summerland 2021, la rassegna di spettacolo dal vivo di Corte Palestro, in via Palestro 5 a Moncalieri, organizzata da Santibriganti Teatro in collaborazione con Eclectica e Teatrulla e con il sostegno della Città di Moncalieri.

Mercoledì 8 settembre alle 10.00 e giovedì 9 settembre alle 21.30 andrà in scena “AhiAhia! Pirati in Corsia!”, con Luca Serra Busnengo e Fulvia Romeo. Lo spettacolo, prodotto da Santibriganti in collaborazione con Casa UGI, fa parte della “Piccola Trilogia degli Altri Bambini” e racconta la storia di Nina, una storia di malattia, di guarigione, di fiducia e di amicizia fortissima.

Venerdì 10 settembre, alle 21.30 è il turno di Luca Occelli e “Porcherie” un reading teatrale tratto dai testi di Charles Bukowski: una giornata alle corse, un papà e la sua bimba, un disperato allo sbando, un dialogo con la Giustizia suprema: quattro situazioni per quattro racconti, in bilico tra il sudiciume e l’alcool, il sesso e lo squallore, la tenerezza e la disperazione: uomini e donne, come vuoti a perdere, attraverso “America la Bella”. Lo spettacolo è circoscritto in uno spazio angusto, minuto, occupato da pochi oggetti essenziali: birre, sigarette, accendino, un libro, carta igienica. È lo spazio d’esecuzione necessario, minimo, vitale, notturno, silenzioso. Luca Occelli, utilizzando l’espediente del monologo e del dialogo, doppiandosi con voci registrate fuori campo, sciorina parole e racconti in perfetta solitudine. L’unico lusso sarà la presenza di un tecnico luci-suono che, a segnali convenuti, disporrà di alcuni frammenti dalle “Variazioni Goldberg” di J. S. Bach, le cui note interverranno sui, o tra, i racconti, come angeli svolazzanti sopra una discarica.

Infine, sabato 11 settembre “Ti lascio perché ho finito l’ossitocina” chiuderà in bellezza Summerland 2021, ultimo di 28 spettacoli che hanno animato l’estate di Moncalieri. Con la sua stand-up, Giulia Pont racconta la fine di una storia d’amore, uno degli eventi più comuni e traumatici della vita di ognuno. Un dramma che spesso si riempie di risvolti comici, talvolta assurdi. Giulia tenterà̀ di guarire il suo mal d’amore sperimentando in maniera folle il potere terapeutico del teatro: il pubblico stesso diventerà̀ il suo terapeuta. Una chiacchierata spassosa e coinvolgente dove pensieri, emozioni, disastrose manovre di riavvicinamento e improbabili consigli di parenti e amici s’intrecciano in un gioco divertente, commovente e catartico.

È consigliata la prenotazione, che è possibile effettuare chiamando la segreteria di Santibriganti Teatro allo 011-645740, dal lunedì al venerdì dalle 12.30 alle 16.30, o scrivendo a organizzazione@santibriganti.it

“Corte Palestro – Summerland 2021” è organizzata da Santibriganti Teatro in collaborazione con TeatrullaEclectica e la Proloco di Moncalieri, e con il sostegno e il patrocinio della Città di Moncalieri.

L’uomo svelato. Studi e restauro di una mummia egizia di 4500 anni

Giovedì 9 settembre 2021 alle ore 9, presso Palazzo Mathis a Bra (Piazza Caduti per la Libertà, 20), aprirà al pubblico la mostra “L’uomo svelato.

Studi e restauro di una mummia egizia di 4500 anni”. L’evento, che inaugura la stagione espositiva 2021 della Fondazione CRC, è curato dal Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” (CCR) con la collaborazione dell’Università degli Studi di Torino, il suo Sistema Museale di Ateneo e il Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino e il Centro Medico J Medical. La mostra, realizzata con il supporto della Città di Bra, ha il sostegno di Generali Cuneo, Merlo Spa e Giuggia Costruzioni e il patrocinio della Provincia di Cuneo e della Regione Piemonte. “L’uomo svelato” sarà visitabile gratuitamente – nel rispetto delle misure anti Covid – fino al 12 dicembre 2021, dal giovedì al lunedì dalle ore 9 alle 12,30 e dalle 15 alle 18. Per maggiori informazioni telefonare allo 0171/452711 o scrivere a info@fondazionecrc.it.

Cinque giovani artisti sotto il segno ambiguo della “contraddizione”

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“Sul principio di contraddizione”   Fino al 3 ottobre

La “contraddizione” non s’addice all’arte? Certo che sì. E perché mai dovrebbe esserne esclusa? L’arte (ad ogni epoca e luogo appartenga) è infatti spesso “contraddizione”. Se per “contraddizione” intendiamo ricerca, accettazione dell’imprevisto, della magia che sottende a un segno piombato lì per caso o ancora sperimentazione, riflessione o ripensamento che ti fa barcollare per connetterti a nuove verità. Accettate, messe in posta con altre e precedenti intenzioni operative, fatte interagire per generare altro e altro ancora e altro ancora, quasi all’infinito.

In un gioco su cui non è mai lecito barare e su cui necessita sempre, fino al momento in cui t’accorgi di dover chiudere la partita, una grande tecnica e un grande mestiere. E’ questo ciò che vuole raccontarci, in modo perfino esasperato, la mostra “Sul principio di contraddizione”, ospitata alla “GAM-Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea” di Torino, fino al 3 ottobre prossimo, e curata con saggia maestria da Elena Volpato. Con saggia maestria. E chiara competenza. Perché nel gioco contradditorio di cui sopra è parte attiva importantissima anche la curatrice, cui spetta il compito non facile di intrufolarsi nel labirinto delle immagini per trovare segnali riconcilianti laddove concetti e segni sembrano al contrario seguire tracce parallele senza possibilità di abbracci e correlazioni. Un grande e intelligente e competente lavoro, dunque, quello della Volpato che ha saputo mettere insieme una cinquantina di opere a firma di cinque artisti della stessa “nuova” generazione, legati a un fare arte di stretta attualità in cui il “principio della contraddizione” diventa spazio di emozionante, artistica espressività. I loro nomi: Francesco Barocco, Riccardo Baruzzi, Luca Bertolo, Flavio Favelli e Diego Perrone. “Non è un tema, né un linguaggio – spiega la curatrice – quello che unisce i cinque artisti presenti in questa esposizione. Ciò che li unisce è la capacità di tenere all’interno delle loro opere lo spazio che separa e congiunge più rappresentazioni e di riconoscere il loro sovrapporsi nel tempo, di accogliere nel corpo stesso dell’opera il cono d’ombra da cui provengono svelando l’inesauribilità delle immagini, il loro emergere continuo e ripetuto”. Un ambiguo sovrapporsi di opposti. Un “principio di contraddizione”, per l’appunto “che l’arte può rivendicare per amore di bizzarria” nel dialogo contrapposto della “libertà contro la ragione”. Che ritroviamo, per iniziare, nell’immaginario di Flavio Favelli (Firenze, 1967), nelle sue improbabili composizioni architettoniche come nella sua capacità di tenere insieme la lontana tragicità di eventi storici insieme “all’apparente leggerezza delle pubblicità che li accompagnarono sulle pagine dei giornali”; o ancora, nelle suggestive e sotto traccia “Veroniche” di Luca Bertolo (Milano, 1968), così come nelle complesse, aggrovigliate ma anche lucide e perfette sculture in vetro di Diego Perrone (Asti, 1970). E che dire delle opere di Francesco Barocco (Susa, 1972) dov’è impossibile dire se i disegni impressi di nera grafite “siano il fondo oscuro da cui emerge il bianco della sua scultura o se siano le ombre a posarsi sul gesso per animarne il corpo in diverse presenze”? A chiudere la cinquina il ravennate Riccardo Baruzzi (Lugo, 1976) con le sue tele popolate di forme e figure che si incrociano, si sovrappongono, emergono e si inabissano, portandosi dietro lo strano presentimento di dissolversi e scomparire in un battito d’ali. Verità opposte. Il tutto e il contrario di tutto. Mondi chiari all’apparenza, ma suggestivi e poetici proprio nella loro non definizione e visionaria indeterminatezza.

Gianni Milani

“Sul principio di contraddizione”
GAM-Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, via Magenta 31, Torino; tel. 011/4429523 o www.gamtorino.it
Fino al 3 ottobre
Orari: merc. giov. e ven. 13/20; sab. e dom. 10/19 con prenotazione obbligatoria

 

Nelle foto

– Diego Perrone: “Senza titolo”, vetro, 2016
– Flavio Favelli: “Military Decò (A)”, assemblaggio di mobili dipinti, 2019
– Riccardo Baruzzi: “Arlecchino Pescatore (after Renato Birolli)”, olio su lino e legno, 2019

Tesori del Marchesato di Saluzzo tra Medioevo e Rinascimento

Tre prestigiose sedi per raccontare “Arte, Storia e Cultura tra Medioevo e Rinascimento” nelle terre governate per quattro secoli dalla famiglia marchionale Del Vasto

Fino al 31 ottobre Saluzzo (Cuneo)

L’intera provincia piemontese è ricca di opere e testimonianze d’arte assolutamente preziose. Spesso ignorate. Spesso nascoste. Troppo spesso non “esibite” al grande pubblico. Un grave danno per l’immagine culturale di un territorio che andrebbe invece, sotto questo aspetto e con più attenzione, maggiomente valorizzato, anche per le indubbie ricadute economiche e turistiche legate oggi sempre più all’organizzazione di eventi espositivi capaci di attrarre visitatori e appassionati da ogni dove. Un plauso va dunque, in questo senso, alla “Fondazione Artea” di Caraglio, voluta nel 2016 dalla Regione Piemonte e oggi presieduta da Marco Galateri di Genola, il cui principale obiettivo è proprio quello di promuovere e valorizzare il patrimoni storico, artistico e culturale della provincia di Cuneo. Di qui il suo impegno nella realizzazione di una nuova mostra veramente “da lode”, sviluppata in collaborazione con Comune di Saluzzo, Fondazione Torino Musei, Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo e con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, il contributo della Fondazione CRC, Fondazione CRT, la partecipazione della Diocesi di Saluzzo, della Consulta BCE Piemonte, ed il patrocinio dell’Università degli Studi di Torino, sponsor Sedamyl. D’obbligo ricordarli tutti, poiché solo una forte ed appassionata sinergia di lavoro può superare qualsivoglia ostacolo e produrre iniziative di così alto valore. Curata da Simone Baiocco (Conservatore Arti dal XIV al XVI secolo presso “Palazzo Madama” a Torino), la mostra s’intitola “Tesori del Marchesato di Saluzzo”, un tuffo nell’arte nella storia e nella cultura tra Medioevo e Rinascimento del Saluzzese, ed è ospitata, fino al prossimo 31 ottobre, in tre prestigiose sedi della città marchionale: il “Monastero della Stella”, il “Museo Civico Casa Cavassa” e “La Castiglia”.

Fra codici miniati, dipinti su tavola, affreschi, sculture e documenti d’epoca, provenienti da alcuni dei principali musei ed enti di conservazione italiani, sono nel complesso settanta le opere esposte in cui è possibile leggere e avvicinare, con cognizione di causa, quelli che furono veramente i “secoli d’oro” della storia saluzzese. Davanti ai visitatori, nelle tre sedi espositive, autentici capolavori realizzati tra Medioevo e prima Età Moderna. Dalla mite dolcezza della tardo-gotica bizantina “Madonna col Bambino in trono”, tempera e oro su tavola (forse parte centrale di un polittico proveniente da Albenga, oggi al Civico Museo di Sant’Agostino, a Genova) realizzata nel 1478 da Tommaso Biazaci da Busca, insieme al fratello Matteo (suo collaboratore) operante a lungo anche in Liguria, alla cosiddetta “Madonna del coniglio” del fiammingo naturalizzato francese Hans Clemer, a lungo attivo in Valle Maira. Suo il ciclo di affreschi, nella Chiesa di Santa Maria Assunta di Elva, rappresentanti scene della vita di Maria e una maestosa “Crocifissione” del 1493 che gli valse il titolo di “Maestro di Elva”. Di rigorosa e teatrale imponenza, assolutamente ricca nei dei dettagli e nell’uso ben definito dei colori anche la “Madonna con il Bambino e i Santi Gerolamo e Pietro martire”, tempera su tavola databile fra fine XVI e inizi XVII secolo, realizzata probabilmente dal saviglianese Giovanni Angelo Dolce.

O comunque da artisti del suo ambito. E ancora: la stupenda “Croce processionale” di anonimo orafo francese, secondo quarto del XVI secolo, in argento fuso, sbalzato e cesellato appartenente alla chiesa parrocchiale di Barge, accanto alla copia del “Roman du Chevalier Errant”, volume manoscritto, oggi custodito al Castello di Racconigi e alla “Natività” (1530-1535 ca.) del milanese, allievo di Leonardo da Vinci, Giovan Pietro Rizzoli, detto il Giampietrino, proveniente dalla Pinacoteca dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Solo una minima parte delle meraviglie, dei “tesori” in mostra. “Con la parola ‘tesori’ – sottolinea Vittoria Poggio, assessore regionale alla Cultura – si vuole certamente evidenziare la ricchezza e l’unicità delle opere per la prima volta qui esposte. Il Piemonte, regione dall’inestimabile patrimonio di storia, arte e cultura, custodisce nella pianura saluzzese e nelle valli del Monviso le preziose testimonianze del ricco e fiorente principato alpino che dal 1142 al 1548, sotto il governo della famiglia Del Vasto, seppe concepire opere straordinarie capaci di rappresentare il prestigio e la forza della dinastia aleramica. L’auspicio è che questa mostra sia l’inizio di un percorso di valorizzazione più ampio, collettivo e condiviso, che coinvolgerà l’intero territorio”.

Gianni Milani

 

“Tesori del Marchesato di Saluzzo”
Monastero della Stella – Casa Cavassa – La Castiglia, Saluzzo; per info www.fondazioneartea.org
Fino al 31 ottobre
Orari: ven. e sab. 10/13 e 14/18 – dom. e festivi 10/13 e 14/19

 

Nelle foto
– Giovanni Angelo Dolce (ambito di): “Madonna con il Bambino e i Santi Gerolamo e Pietro martire. tempera su tavola, fine XVI – inizio XVII secolo (?)
– Tommaso Biazaco: Madonna col Bambino in trono”, tempera e oro su tavola, 1478
– Hans Clemer: “Madonna col Bambino” detta ” Madonna del coniglio”, tempera su tavola, 1503 – 1505 ca

 

Rock Jazz e dintorni Samuel e i Calibro 35

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Gli appuntamenti musicali della settimana 

Martedì. Allo Spazio 211 si esibiscono i Heathen Apostles preceduti dal gruppo The Blues Against Youth. Al PalaExpo di Moncalieri parte “Ritmika” con gli Psicologi affiancati dai Bnkr44.

Mercoledì. All’Hiroshima Mon Amour è di scena Giancane. Per “Ritmika” si esibiscono i Coma Cose.

Giovedì.  Al Sociale di Pinerolo suonano i Joan Thiele e Generic Animal. Per “”Ritmika” sono di scena i Calibro 35. allo Spazio 211 finale di “Pagella non solo Rock” con ospite Inoki.

Venerdì. Parte “Jazz is Dead!” al Bunker con Fèlicia Atkinson e The Fruitful Darkness. Per “Ritmika” si esibisce Aka7even e Boro Boro. Al Controsenso parte “Torino Beatles Days” con il supergruppo Oldies But Goldies ( con Marco Bonino, Dino, Slep e Bobby Posner). Allo Spazio 211 canta Omar Pedrini.

Sabato. Per “Torino Beatles Days” al Controsenso suona la Plastic Onion Band con Naska degli Statuto. Finale di “Ritmika”  con Samuel. “Jazz is Dead!” presenta Jolly Mare  e la Rhabdomantic Orchestra. Allo Spazio 211 si esibiscono i Nanowar of Steel.

Domenica. Conclusione di “Torino Beatles Days” con i Powerillusi. Conclusione anche per “Jazz is Dead!” con il trio Frequency Disasters del britannico Steve Beresford e i Hiedelem.

Pier Luigi Fuggetta

25 anni dopo la prima edizione e cinque anni dopo l’ultima, torna Ritmika

RITMIKA #RestartingSummer 7-11 settembre 2021 

Al PalaExpo di Moncalieri la 25esima edizione del festival con Psicologi, Coma_Cose, Calibro 35, Aka7even, Samuel

Venticinque anni dopo la prima edizione e cinque anni dopo l’ultima, torna Ritmika e si conferma il festival musicale della creatività e della sperimentazione capace di attrarre un pubblico trasversale. Ritmika, con la sua edizione #RestartingSummer, è tra i primi festival a sperimentare un concerto con accesso tramite Green Pass. Sul palco allestito al PalaExpo di Moncalieri, nell’ex Foro Boario, si alternano dal 7 all’11 settembre i cantautori ai vertici delle classifiche di vendita, i più promettenti talenti del nuovo cantautorato urban-pop e i progetti sperimentali o di riferimento della musica nazionale.

Il primo appuntamento di Ritmika è con gli Psicologi, martedì 7 settembre, i prodigi della generazione post millennial. Il duo formato da Drast (pseudonimo di Marco De Cesaris) e Lil Kaneki (Alessio Aresu) si presenta con una full band elettrica e una selezione di brani dai due ep 2001 e 1002 e dal loro album d’esordio Millennium Bug (e dal repack Millennium Bug X uscito in aprile). Gli Psicologi sono accompagnati dalla batteria di Alberto Paone e dal polistrumentista Daniele Razzicchia. Opening act: BNKR44. Fondato nel 2019 a Villanova, una frazione in provincia di Firenze, BNKR44 è un collettivo di menti dedite all’arte in ogni sua forma. La forte necessità di esplorare e scoprire le sonorità dei tempi moderni e futuri ha fatto sì che le musiche prendessero vita in maniera spontanea, mescolando in modo omogeneo i vari stili di provenienza degli artisti. Uniti sotto il vessillo del 44, tutti i membri del collettivo hanno come obiettivo quello di essere tra i principali attori di quella che sarà la Nuova Onda Italiana.

Mercoledì 8, dal PalaExpo di Moncalieri, parte il Nostralgia Tour dei Coma_Cose. Il duo (Fausto Lama e California), nato nel 2016 è una coppia prima nella vita e poi nella musica, che mischia vissuto e gusto sonoro urbano a una poetica cantautoriale. Il loro primo EP-manifesto Inverno Ticinese ottiene un risultato di critica e di pubblico esplosivo. Il 2019 è l’anno del tutto esaurito nei club, tra cui l’Alcatraz di Milano, con il loro primo disco Hype Aura che li porta anche a varcare i confini della penisola (suonano a Parigi in apertura ai Phoenix e allo Sziget Festival di Budapest). Il 2020 comincia all’insegna delle collaborazioni: i Coma_Cose duettano con i Subsonica e Francesca Michielin e nel 2021 partecipano al Festival di Sanremo con Fiamme negli occhi, certificato disco di platino.

Giovedì 9 i Calibro 35 presentano il nuovo progetto discografico “Post-Momentum”. La band formata da Massimo Martellotta, Enrico Gabrielli, Luca Cavina, Fabio Rondanini e Tommaso Colliva, torna in tour più di un anno dopo l’uscita di “Momentum” il loro acclamato ultimo album. Definiti da Rolling Stone come il progetto più “cool” uscito dal nostro paese negli ultimi anni, i Calibro 35 in poco tempo sono diventati un vero e proprio punto di riferimento della scena nazionale ed internazionale. In oltre dieci anni di frenetica attività hanno mosso i primi passi in molti campi e declinato il proprio stile unico su diverse forme di espressione musicale: non solo dischi, ma anche colonne sonore, produzioni tv, sonorizzazioni, library music, libri e spettacoli teatrali. Opening act: Sasso, il nuovo progetto musicale tra melodie floydiane ed energie puramente rock anni ’70 di Anthony Sasso, fondatore degli Anthony Laszlo con Andrea Laszlo De Simone, polistrumentista dei Ministri e autore di oltre 150 tracce inedite realizzate e mai pubblicate.

Venerdì 10 approda al PalaExpo di Moncalieri Aka7even, forte del successo del suo album d’esordio con il tormentone dell’estate Loca, già certificata oro, e il sold out registrato dalle prime date live a Napoli del gennaio 2022. Aka7even, nome d’arte di Luca Marzano, è considerato uno dei più promettenti talenti del nuovo cantautorato urban-pop italiano, tra i protagonisti della 20esima edizione di Amici di Maria De Filippi. È stato il primo artista di Amici, dopo Irama, a posizionarsi alla #1 della Top 50 Italia Spotify. Durante il programma televisivo ha scritto il brano Mi Manchi, certificato platino e nella Top 5 della Classifica dei Singoli Fimi e lanciato i brani Yellow e Mille parole contenuti nel suo disco d’esordio Aka7even uscito a maggio e nel podio delle classifiche di vendita. Opening act: Boro Boro, il rapper torinese pseudonimo di Federico Orecchia. Dopo i primi freestyle su YouTube, nel 2018 ha pubblicato il singolo Money Rain, certificato disco d’oro con oltre 25mila unità vendute a livello nazionale, nel 2019 Lento, doppio disco di platino e nel 2020 è uscito il suo primo album in studio intitolato Caldo che ha debuttato al 4° posto nella classifica Fimi.

Sabato 11 chiude Ritmika, Samuel. Dopo la tournée estiva con i Subsonica e tre appuntamenti speciali in mezzo al mare delle isole Eolie, Samuel torna sul palco con il suo progetto solista. Il 22 gennaio pubblica, infatti, il secondo album Brigatabianca, anticipato dai singoli Tra un anno e Cocoricò feat. Colapesce. Il 14 maggio è uscito Cinema, il singolo inedito feat. Francesca Michielin. Samuel è un autore e compositore molto attivo: ha realizzato 9 album originali con i Subsonica e 6 con i Motel Connection. Nel 2017 partecipa a Sanremo con Vedrai e pubblica il suo primo album da solista Il codice della bellezza, ripubblicato in digitale nel 2020 nella versione live con l’orchestra Bandakadabra.

Ritmika è un progetto promosso dalla Città di Moncalieri, realizzato e prodotto da Reverse. Con il sostegno di Regione Piemonte e Fondazione CRT. Main Sponsor: Iren. HR Partner: Lavoropiù. Mobility Partner: Link. Charity Partner: U.G.I. Official Beer: Kozel. Technical Partner: Hydra.