CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 403

Il mercatino dei ricordi

Con la ‘Officina dei Ricordi’ che di svolgerà domenica 27 giugno dalle ore 9 alle 19, torna a Valenza il mercatino dell’antiquariato, un appuntamento che non si svolgeva da diversi anni.

L’evento, che viene organizzato dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con Procom sarà incentrato lungo corso Garibaldi, dove verranno disposti una serie di banchi selezionati di antiquariato, artigianato, ed alcuni prodotti di eccellenza del settore food. “Si tratta di un evento che vuole ribadire la forte volontà di ripartenza della Città – dicono il Sindaco Maurizio Oddone e l’Assessore ai Beni Culturali ed al Commercio, Alessia Zaio – che non si è mai fermata e vuole essere, come avviene per tutti i mercatini dell’antiquariato, non soltanto un momento di fine a se stesso di sviluppo di un’attività economica, ma anche di occasione per animare e fare conoscere il centro cittadino in una giornata festiva, con le sue ricchezze. Per questo il Centro Comunale di Cultura di piazza XXXI Martiri rimarrà aperto e sarà possibile visitare la mostra mostra ‘’Sei do: quiete ed energia – l’equilibrio dei contrasti’ la cui chiusura verrà prorogata di un giorno. E dopo questa prima edizione l’Officina dei Ricordi verrà ripetuta tutti i mesi la quarta domenica, diventando così un appuntamento fisso negli eventi valenzani”.

 

GAM, MAO e Palazzo Madama: San Giovanni al museo

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Per celebrare il Santo Patrono di Torino, i tre musei di FTM propongono ingresso gratuito alle collezioni e apertura straordinaria fino alle 21.

 Un San Giovanni sotto il segno dell’arte: è questa la proposta  per festeggiare il Santo Patrono di Torino.

Nella giornata di  giovedì 24 giugno i tre musei della Fondazione Torino Musei apriranno gratuitamente al pubblico le loro collezioni permanenti e alcune delle mostre in corso con orario prolungato fino alle ore 21: un’occasione imperdibile per tutti gli appassionati d’arte e per chi desidera trascorrere una giornata all’insegna dell’arte nei tre musei civici.

Per consentire al pubblico una visita in completa sicurezza, nel rispetto delle normative anti-Covid, è consigliata ma non obbligatoria la prenotazione al numero 011 5211788 o via mail a ftm@arteintorino.com.

Cosa si può visitare

Alla GAM | Oltre alle opere custodite nella Galleria del Novecento, alla GAM saranno visitabili gratuitamente le mostre Sul principio di contraddizione, una riflessione sulle opere di Francesco Barocco, Riccardo Baruzzi, Luca Bertolo, Flavio Favelli e Diego Perrone, Ancora Luce. Luigi Nervo, dedicata alla figura e all’opera dell’artista torinese, e Alighiero Boetti, terzo appuntamento del ciclo espositivo nato dalla collaborazione tra l’Archivio Storico della Biennale di Venezia e la VideotecaGAM.

La mostra Viaggio controcorrente. Arte italiana 1920-1945 dalle collezioni di Giuseppe Iannaccone, della GAM e dei Musei Reali di Torino sarà accessibile a pagamento con l’acquisto del biglietto della mostra.

Al MAO | Il pubblico potrà ammirare gratuitamente le opere esposte nelle cinque gallerie dedicate a Cina, Giappone, Asia meridionale e Sud-est asiatico, Himalaya e Islam e visitare le esposizioni temporanee China goes urban, mostra multimediale curata dal Politecnico di Torino e Prospekt Photographers dedicata al fenomeno dell’urbanizzazione cinese e globale, Khrisna divino amante, un’esposizione di dipinti religiosi indiani, e TOAsean Design, progetto realizzato in collaborazione con lo IED Torino e CNA.

A PALAZZO MADAMA | Oltre alla collezione permanente con opere databili dall’Alto Medioevo al Barocco, il pubblico avrà gratuitamente accesso alle mostre Ritratti d’oro e d’argento, che presenta una galleria di preziosi busti reliquiario dal Trecento al primo Cinquecento, e La Madonna delle Partorienti dalle Grotte Vaticane, l’affresco di Antoniazzo Romano esposto per la prima volta dopo un lungo e complesso restauro. Compresa nell’ingresso gratuito anche la visita al Giardino botanico medievale, che ospita la ricostruzione di un giardino di tardo Quattrocento, un’oasi verde nel cuore di Torino.

La mostra fotografica World Press Photo Exhibition 2021 sarà visitabile a pagamento con l’acquisto del biglietto.

In occasione della festività, i musei propongono inoltre le visite guidate:

GAM | ore 16: visita guidata alla mostra Sul principio di contraddizione

ore 18Controcorrente. L’arte tra le due Guerre – visita guidata alla mostra Viaggio controcorrente.

MAO | ore 16: Viaggio nelle new town cinesi – visita guidata alla mostra China goes urban

ore 18: Appuntamento in Museo – Gallerie dedicate a Cina e Giappone – visita guidata alle collezioni.

PALAZZO MADAMA | ore 16: World Press Photo Exhibition 2021 – visita guidata alla mostra

ore 18: Più di un profeta: la figura di San Giovanni Battista attraverso le collezioni – visita guidata a tema.

Costo della visita guidata: 6€ a partecipante. Prenotazione obbligatoria.

Informazioni e prenotazioni: 011 5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

ORARIO DI APERTURA: dalle 10 alle 21.

La biglietteria chiude alle 20. Prenotazione consigliata ma non obbligatoria

al numero 011 5211788 o via mail a ftm@arteintorino.com 

Incipit Offresi, il primo talent letterario itinerante

Giovedì 24 giugno, ore 16 Piazza San Carlo, Torino

Pubblicare un libro, grazie a un incipit: il progetto per aspiranti scrittori apre le iscrizioni per la settima edizione del campionato. Giovedì 24 giugno a Portici di Carta, in piazza San Carlo a Torino, sono in programma le audizioni. La partecipazione è gratuita e aperta a tutti, esordienti e non, di tutte le nazionalità.

La tappa straordinaria sarà animata dagli attori di B-Teatro Comedy con gli interventi musicali di Mao. Giudice d’onore Bruno Ventavoli, giornalista de La Stampa. La vincitrice o il vincitore delle audizioni vincerà un buono libri del valore di 100 euro.

Incipit Offresi è il primo talent letterario itinerante dedicato agli aspiranti scrittori, ideato e promosso dalla Fondazione ECM – Biblioteca Civica Multimediale di Settimo Torinese, in sinergia con Regione Piemonte. Le audizioni sono in collaborazione con Fondazione Circolo dei Lettori, Emons Libri & Audiolibri, NovaCoop.

Nell’occasione sarà presentato il gioco di carte di Incipit: un gioco di società composto da 61 carte (54 carte gioco). A Incipit Offresi – Il Gioco si può giocare in quanti si vuole, uno contro tutti, tutti contro tutti, a squadre, con il mazziere o senza. Su ogni carta sono stampati l’incipit di un’opera famosa diviso in tre parti contrassegnate da una diversa intensità di nero (a cui corrisponde un punteggio decrescente, da 15 a 10 a 5 punti), il titolo dell’opera, l’autore e l’anno di pubblicazione o traduzione, l’indicazione del valore e del seme di un normale mazzo di carte da gioco. Le principali modalità di gioco sono cinque: indovina l’incipit (partita base), riscrivi l’incipit, cambia l’incipit, mima l’incipit, carte da gioco.

Incipit Offresi è un’occasione innovativa per diventare scrittori e promuovere la lettura e la scrittura, una scommessa basata su poche righe, un investimento sulle potenzialità dell’autore. La vera chance dell’iniziativa è la possibilità offerta agli aspiranti scrittori di incontrare e dialogare direttamente con gli editori coinvolti nelle varie fasi del progetto, farsi conoscere e raccontare la propria idea.

Incipit Offresi è un vero e proprio talent della scrittura, lo spazio dove tutti gli aspiranti scrittori possono presentare la propria idea di libro. Fino ad oggi sono stati decretati 6 vincitori, uno per ogni edizione, e sono stati pubblicati circa 50 libri dagli editori aderenti all’iniziativa, a dimostrazione che gli scrittori hanno speranza di vedere pubblicato il proprio libro indipendentemente dall’esito della gara.

Il Premio Incipit e il campionato sono dedicati a Eugenio Pintore, per la passione e la professionalità con cui ha fatto nascere e curato Incipit Offresi.

INFO E ISCRIZIONI

www.incipitoffresi.it – info@incipitoffresi.it

tel. 011 80.28.722/588 – cell. 339 521.48.19

In estate il “Polo del ‘900” si apre al territorio e diventa anche “Poloteca”

“Polo en plein air” Da giugno a settembre

In programma un fitto calendario di iniziative per studenti, bambini, giovani e famiglie. Dopo un anno e mezzo, il “Polo del ‘900”, in via del Carmine 13 a Torino, riapre le porte ai torinesi con “Polo en plein air”, la programmazione estiva che, da giugno a settembre, animerà gli spazi all’aperto del Polo.

Oltre agli eventi organizzati nel Cortile del “Palazzo San Daniele”, nuove attività partiranno nell’area pedonalizzata di piazzetta Franco Antonicelli (via del Carmine angolo corso Valdocco), mentre la collaborativa sinergia con le “Biblioteche Civiche Torinesi” ha dato vita alla cosiddetta “Poloteca”. “Con la pedonalizzazione di piazzetta Antonicelli – spiega Alessandro Bollo, direttore del Polo – si restituisce ai cittadini uno spazio urbano dove poter svolgere le più svariate attività quotidiane e culturali all’aperto, direttamente in strada, dopo tanti mesi di chiusura. La natura collaborativa di questa nuova area è una delle componenti essenziali, siamo in dialogo con le Biblioteche civiche, i commercianti del quartiere e le tante altre realtà che ruotano attorno al Polo per tornare a vivere gli spazi, per fare cultura, per tornare assieme perché è questo che la cultura deve fare. In parallelo, con i 26 enti partner proponiamo un ricco calendario di eventi al Polo e sul territorio”. Ad iniziare proprio dalla “Poloteca”: un “luogo da abitare” che dal lunedì al venerdì propone sotto i portici di “Palazzo San Celso” un’area attrezzata con 32 postazioni studio. Ogni martedì, invece, aiuto compiti (ore 9.30 – 12.30) per ragazzi dai 9 ai 13 anni in collaborazione con i volontari Senior civici e con l’Associazione Interculturale “A.M.E.C.E.”, coadiuvati dalla “Portineria di Comunità” di Piazza della Repubblica in trasferta al “Polo” il mercoledì pomeriggio (ore 16-18). Servizi cui si aggiunge un “help desk” di professionisti a partire da consulenze gratuite con un notaio e un punto prestito con una selezione di libri della “Sala Lettura” del Polo. Dopo gli incontri a distanza durante la pandemia, i gruppi di lettura tornano così dal vivo nell’aria pedonalizzata, con il nome di “Gruppi di lettura in piazza”. Altro format “Gli incontri con gli editori torinesi” che mercoledì prossimo 23 giugno, alle 18, ospiterà l’autore Massimo Novelli con il libro “Ho molto desiderato la felicità. Storie avventurose e romantiche dei rivoluzionari del 1821”, in collaborazione con “Graphot Editore”. In programma anche “reading” per bambini. Da martedì 22 giugno, ore 10.30, lettura dei libri finalisti del Premio “Nati per Leggere”, con possibilità di votare i libri preferiti e assistere alla premiazione durante la prossima edizione del “Salone Internazionale del Libro”. E ancora “La Bella Stagione”, programma della Fondazione “Compagnia di San Paolo” in rete con molte altre realtà del territorio, fino al 30 settembre. Nel programma le letture performative di “Bombetta Book” rivolte ai centri estivi sui temi cari al Polo: coraggio, abbattimento di muri e pregiudizi, cittadinanza attiva. Le attività di reading per bambini continueranno con “L’estate dei diritti” per parlare di legalità con i libri della “Biblioteca della Legalità” e con le “Biblioteche Civiche torinesi”. Infine, altro pilastro della “Poloteca” sarà il ciclo “BOOKSTOP” realizzato dagli archivisti e dai bibliotecari del Polo. Protagonisti i libri delle biblioteche del Polo, fonte di riflessione e spunti per incontri e momenti informali sui temi della contemporaneità. Da segnalare in particolare, a luglio, “La fiabe alle porte del ‘900. Da Calvino a Yeats fino all’alba della censura”, con lo scrittore Paolo Battistel in dialogo con Laura Pompeo, Assessore alla Cultura del Comune di Moncalieri. Altro importante punto di forza di “Polo en plein air”, le attività organizzate con il Quartiere e la Circoscrizione. Durante i fine settimana tra luglio e settembre saranno infatti diverse le attività realizzate dal quartiere, dalle associazioni dei commercianti e dalla Circoscrizione I di natura culturale e ricreativa: tornei di giochi da tavola, incontri sul benessere fisico, presentazione di libri, yoga, orienteering per famiglie nel Borgo Juvarriano, workhop e laboratori come quello del 3 luglio sulla Street Art alle 14. La collaborazione con il “Liceo Passoni”, inoltre, porterà al Polo i migliori elaborati grafici della maturità sui temi dell’ambiente e dei diritti che saranno esposti per abbellire il cantiere e la piazza. Altre iniziative: a luglio si inaugura “Avere vent’anni in… Turchia, Siria, Libano, Balcani, Egitto” con laboratori di lettura e rassegne cinematografiche, entrando nel vivo con la prima giornata dedicata ai Balcani il 10 luglio. Anche con “Sfide Sconfinate” si proporranno film, aperitivi, incontri tra sport, storia e attualità, mentre continua la rassegna i “Venti dell’ambiente” dedicata alle sfide ambientali con la proiezione del film “Plastic China” (6 luglio, ore 21) e “Dirittibus” che porterà in giro per le circoscrizioni il “Museo Diffuso della Resistenza” che intanto apre la stagione espositiva con “Identità Interstiziali”, mostra personale dell’artista Claudia Virginia Vitari che dal 2014 si occupa di migrazione, rifugiati e richiedenti asilo (fino al 29 agosto da martedì a domenica ore 10-18 presso la “Galleria delle Immagini” del Polo).

E non finisce qui. L’intero programma è consultabile al sito www.polodel900.it e sui Canali Polo del ‘900: WEB polodel900.it │ FB ilpolodel900 │ IG ilpolodel900 │ YT Polodel900

g.m.

 

Camera festeggia il patrono della città con l’ingresso gratuito

CAMERA festeggia il patrono della città di Torino con l’ingresso gratuito per tutta la giornata di giovedì 24 giugno dalle 11.00 alle 21.00 (ultimo ingresso alle 20.30)!

I visitatori potranno immergersi nelle personali Street Life dedicata a Lisette Model e Style and Glamour dedicata a Horst P. Horst (entrambe, fino al 4 luglio): ironica e dissacrante street photographer lei e genio della fotografia di moda lui. Due grandi protagonisti della storia del linguaggio fotografico, due sguardi opposti che convivono nelle sale principali per il format CAMERA Doppia. Se per l’autrice austriaca i soggetti ritratti diventano caricature di sé stessi, emblema di una società goffa e decadente, per l’autore tedesco le proprie modelle rappresentano un’eleganza senza tempo, dai richiami classici e dalla bellezza statuaria.

La mostra dedicata a Lisette Model, a cura di Monica Poggi, è la prima antologica realizzata in Italia. Con una selezione di oltre 130 fotografie, l’esposizione ripercorre la carriera dell’artista sottolineandone l’importanza avuta negli sviluppi della fotografia degli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso.
Il percorso espositivo della mostra su Horst P. Horst, curato da Giangavino Pazzola, si sviluppa in maniera cronologica e, con una selezione di circa 150 opere di vario formato, prende in considerazione i principali periodi creativi di Horst, ripercorrendone la storia negli snodi fondamentali della sua evoluzione, dagli esordi alle ultime realizzazioni.
Le mostre sono accompagnate da due cataloghi, pubblicati da Silvana Editoriale.

In Project Room sono esposte le opere di Nicola Lo Calzo. Binidittu, (fino al 18 luglio), progetto inedito dell’artista Nicola Lo Calzo (Torino, 1979) che, attraverso il racconto della storia e dell’eredità culturale di San Benedetto il Moro, prende in esame i rapporti fra la storia del colonialismo e l’identità culturale contemporanea.
Nato da schiavi africani agli inizi del Cinquecento nei dintorni di Messina, e poi vissuto come frate minore in Sicilia fino alla sua morte (1589), San Benedetto, detto Binidittu, non solo è stato eletto a protettore sia degli afro-discendenti in America Latina sia dei Palermitani, ma è diventato anche icona di riscatto ed emancipazione a livello mondiale. La mostra, curata da Giangavino Pazzola, è realizzata in collaborazione con la galleria Podbielski Contemporary di Milano.

DOPPIA VISITA GUIDATA IN MOSTRA!
In occasione della giornata di San Giovanni, i mediatori ARTECO vi accompagneranno alla scoperta di Lisette Model e Horst P. Horst con due visite guidate in mostra, alle ore 12.00 e alle ore 18.00.
È obbligatorio prenotarsi sul sito

Ingresso alle mostre gratuito
Costo della visita guidata 5 euro 
Orario visite: 12.00 | 18.00
Prenotazione obbligatoria
Max 10 partecipanti

Un gran finale per “Barriera Stories”

Gran finale del primo tour di “Barriera stories” stasera alle ore 19 presso lArena Teatro Monterosa di via Brandizzo 65.

Levento coinvolge gli scrittori che hanno raccontato il quartiere sia nel volume pubblicato da Graphot Editrice e curato da Paolo Morelli e Rocco Pinto, sia nei loro romanzi: Paola Cereda, Margherita Oggero, Enrico Pandiani, Massimo Tallone e Dario Voltolini.

Continua, intanto, “Porta Palazzo stories”, che proseguirà fino al 30 giugno. Chiunque potrà partecipare inviando un contributo (al massimo 5000 battute spazi inclusi), meglio se corredato da unimmagine di proprietà dellautore, allindirizzo email: pontidiparole.to@gmail.com con oggetto Porta Palazzo stories”.

Con il volume nasce ufficialmente la collana Stories, dedicata al racconto collettivo dei quartieri cittadini e partita con “Borgo Rossini stories”. In questo secondo volume sono presenti 61 racconti per 62 autori diversi.

Le scuole e le botteghe storiche sono le coordinate di un reticolo di relazioni che tocca chiese, cinema, campi sportivi. Barriera di Milano è una realtà complessa, piena di sfumature incorniciate dai racconti di chi lha conosciuta. Parlare del quartiere risveglia e rafforza legami antichi: ci sono storie di politica e commercio, integrazione e cultura. Messe insieme, restituiscono limmagine ricca e variegata di una zona che è un pezzo di storia di Torino. Ci sono scrittori, artisti, organizzatori culturali, amministratori locali e volti importanti del tessuto sociale di Barriera. Ma soprattutto abitanti, ex abitanti o frequentatori del quartiere.

Gli autori: Lorenza Actis Foglizzo, Giuliana Alliaud, Beppe Beraudo, Andrea Biagiolini, Ettore Bianco, Claudio Bondioli, Alberto Bozzolan, Daniela Braidotti, Rita Bufano, Paola Busso, Alessandro Cagno, Marisa Calcio Gaudino, Daniela Calvo, Davide Cattaneo, Paola Cereda, Nadia Conticelli, Ermanno Cottini, Sandra Cerruti, Daniela De Prosperis, Nunzia Del Vento, Roberto Ferraris, Riccardo Franco, Davide Gambaretto, Massimo Garbi, Valter Gerbi, Biagio Irene, Numinato Dario Licari, Francesco Lombardi, Andrea Lupi, Anna Rosa Marengo, Isabella Martelli, Roberto Martin, Erika Mattarella, Gianfranco Moine, Paolo Morelli, Orges Musabelliu, Margherita Oggero, Giovanni Oteri, Marco Paganin, Enrico Pandiani, Michela Pini, Rocco Pinto, Margherita Prota, Marco Ranieri, Valentina e

Carlo Rosso, Carla Sacchetto, Simone Schiavi, Giuseppe Sciortino, Cristina Talarico, Massimo Tallone, Antonio Tarallo, Nadia Tecchiati, Anna Tolomeo, Laura Tori, Vincenzo Torraco, Patrizio Tosetto, Maurizio Tropeano, Beppe Turletti, Marta Vercillo, Giuliano Vergnasco, Dario Voltolini.

Associazione Ponti di parole

Nasce a Torino nel 2021 da unidea di Rocco Pinto e Paolo Morelli. Ne fanno parte i due ideatori, con Rocco Pinto nelle vesti di presidente, e il libraio Claudio Aicardi. “Ponti di parole” promuove il progetto Stories, che ha lobiettivo di raccontare i quartieri e le città attraverso le voci degli abitanti o dei frequentatori, con lintento di ricostruire una memoria collettiva e condivisa. L’associazione organizza iniziative sul territorio insieme ad altre realtà culturali, per promuovere la lettura, la scrittura, la memoria e il senso di comunità.

 

La storia della ricca famiglia di Luzzogno

Il nuovo studio di Armano Luigi Gozzano si  concentra sulla araldica e sul cognome della ricca famiglia di Luzzogno che incredibilmente seppe crearsi una posizione sociale di rilievo e potere economico durante la seconda guerra del Monferrato (1628-1631),che le permise di assumere e fregiarsi di uno stemma come segno distintivo verso il riconoscimento nobiliare.

La loro immagine é stata analizzata con gli stemmi dei palazzi Gozzani di Casale Monferrato, castello Gozzani di San Giorgio Monferrato,Cabreo di Giovanni Gozano del 1663, archivio della Slovenia del 1817, Stemmario della Valle Strona del 1995 del nobile Maurizio Bettoja.Questa importante famiglia era già qualificata nel 1500 come  “Dominus” sul Fondo Notai del Monferrato,
“Gran Signore” nel 1600 sui registri di Cereseto Monferrato, “Nobilissima e Illustre” nel 1600 da Don Felice Piana su “La Valstrona e Luzzogno” di Don Celso de Giuli del 1959. Queste qualifiche venivano attribuite ai ceti dominanti,i quali potevano permettersi di costruire palazzi eleganti,chiese con altari propri, cappelle votive con banchi di preghiera in giuspatronato.Lo stemma primordiale di questa casata é visibile sul ritratto di San  Carlo Borromeo,di autore sconosciuto,nella  chiesa sussidiaria di Santa Marta di Luzzogno,di fronte alla loro casa risalente al 1500.
In parte coperto dalla cornice, rappresenta un’arma avente come elemento parlante il gozzo pronunciato di giovane bianco alludendo al nome della famiglia,con giglio d’argento e fascia scaccata obliqua.La prima variante avviene sullo stemma feudale della  Valle Strona,dove la testa di giovane bianco viene sostituita dalla testa di giovane negro, più elegante e aristocratica con benda sulla fronte senza fascia scaccata.Lo stemma di  Varallo viene arricchito dalla fascia scaccata   trasversale, riprodotto anche su un piatto di  Savona della Pinacoteca di Varallo, proprietà del Conte Carlo Dal Pozzo.
L’enorme patrimonio definito il più grande di sempre del Monferrato fu accumulato dall’ intraprendente Giovanni Gozano detto il giovane (1594-1676), negoziante di ferrame,
argento,armi e armature per gli eserciti,in  società con il cugino Giovanni Gozano detto il vecchio nella loro bottega di Casale Monferrato, utilizzando come magazzino una
ex caserma militare.Durante la guerra di  successione di Carlo Nevers al Ducato di  Mantova e del Monferrato ebbe una idea  geniale:con una rischiosa azione speculativa ritirò a basso costo le monete stampate durante l’assedio spagnolo di Casale, approfittando del fatto che molti civili e  militari francesi , comandati dal maresciallo Toyras,non le accettavano temendo che non
avrebbero avuto più alcun valore.La pace  stipulata a Ratisbona nel 1630 stabilì che  Casale e Pinerolo venissero cedute alla  Spagna,e Giovanni riuscí nel suo intento: riscattò dai francesi il valore nominale delle  monete. Divenuto ricchissimo,acquistò il feudo di San Giorgio Monferrato diventandone Conte,e generò dalla prima moglie la linea di San Giorgio e dalla seconda moglie la linea di Treville.
Sulla  testata del Cabreo da lui commissionato  contenente le prime proprietà monferrine, autentificato dal notaio Nani della Collegiata di Ozzano Monferrato e agente del castello Gozzani di San Giorgio,le inquartature dello stemma sono identiche a quello di Varallo con l’aggiunta di piuma sul capo e fascia sul collo.Sui tanti feudi rappresentati nel suo interno,la sagoma della cornice é sempre diversa.Gli altri due Cabrei del 1748 e del  1767 non sono ancora stati recuperati. Nell’elegante palazzo Treville di Casale edificato tra il 1710 e il 1740 dal Marchese Giovanni Gozzani (1680-1762) lo scudo araldico accorpato a quello della moglie  Lucrezia Gambera é speculare allo stemma di Varallo,come pure quello in marmo posto sul timpano della chiesa di Odalengo Grande
edificata nel 1786 dal nipote Luigi Gaetano.
Lo splendido palazzo San Giorgio di Casale,ora palazzo comunale, edificato nel 1778 dal Marchese Giovanni Battista Gozzani (1727-1791) fu arricchito da numerosi stemmi di diversa natura. Nell’androne principale lo stemma con teste contrapposte di giovani bianchi senza fascia scaccata con benda sugli occhi e orecchino  é simile a quello in marmo di Palazzo Madama di Torino, che molto probabilmente proviene dal palazzo Gozzani San Giorgio di Torino situato tra via Bogino e via Gioda da lui stesso edificato dove ospitó nel 1769  l’Imperatore Giuseppe secondo, ma con fascia scaccata trasversale, benda sulla fronte e senza orecchino. Sullo scalone d’onore lo stemma in legno con testa di moro singola reca la benda sugli occhi e orecchino, ma sul caminetto in marmo giallo di Verona nell’ufficio della segreteria del Sindaco é incastonata la testa di moro singola in marmo bruno di Levanto con benda sulla fronte senza orecchino. Invece nell’ufficio protocollo lo stemma in gesso di Varallo con il galero e cordoni laterali con fiocchi di nappe appartiene al Vescovo di  Acqui Marchese Carlo Antonio Gozano  (1641-1721) della linea di Treville, figlio di Giovanni il giovane, morto 60 anni prima della costruzione di questo palazzo, con benda sugli occhi, fascia sul collo e orecchino. Ad Acqui i suoi stemmi sulla porta di ingresso del Duomo suddivisi in tre pannelli in legno applicati a pastiglia e sul monumento funebre al suo interno recano la sola benda sugli occhi, ma sui suoi primi  Sinodi del 1679 é raffigurato con due teste di giovani bianchi con fascia sulla fronte e orecchino.
Numerosi e di diversa natura gli stemmi di Varallo presenti nel misterioso castello Gozzani di San Giorgio risalente all’ anno mille: mosaico in pietra, marmo, ferro, dipinti su gesso e con le stesse  varianti del loro palazzo di Casale. Nel salone d’onore i colori  della fascia scaccata sono sempre diversi: oro-rosso, rosso-nero, e giallo-nero sul feudo di San Giorgio dell’antico Cabreo.La testa di moro é in ogni caso sempre rappresentata con benda sulla fronte o sugli occhi.
Il diploma di nobiltà austriaco concesso a Vienna in data 29-12-1817 dal Kaiser Franz primo e ratificato il 28-10-1845 dall’Alta  Segreteria di Stato Affari Esteri di Torino dei Reali di Savoia contiene il bellissimo stemma rappresentato sull’immagine di testata della linea austriaca Gozani di San Giorgio, emerso da poco nell’archivio provinciale di  Maribor (Slovenia). Sostituisce quello provvisorio manoscritto del 13-5-1817 di casa Gozani in Germania,ed entrambi raffigurano lo stemma feudale della Valle Strona senza fascia scaccata ma con l’inserimento dell’ orecchino.In Monferrato si  narra che il blasonatore ducale dei Gonzaga aveva penalizzato lo stemma dei Gozzani con il giglio a ricordo del favoritismo francese ,con benda sugli occhi e orecchino  a causa della loro bassa origine.Si racconta anche che il blasonatore in seconda della Corona dei Savoia fu interpellato dal Conte Sordi di Torcello, cognato dei Gozzani,per  modificare queste immagini di bassa nobiltà, ma in effetti queste sporadiche varianti sono state inserite 150 anni dopo le rappresentazioni emerse nella Valle Strona.
Gli edificatori dei palazzi di Casale conoscevano molto bene gli stemmi della loro vallata di origine,e Francesco Bernardino ultimo della famiglia ad emigrare da Luzzogno in Monferrato utilizzava lo stemma dei cugini Marchesi di San Giorgio, visibile  sul banco di preghiera ben conservato nel nostro Duomo cittadino.Il Marchese Felice Carlo della linea austriaca,ultimo proprietario del castello di San Giorgio,era sicuramente a conoscenza del loro stemma conferito dal  Kaiser Franz primo al nonno Felice Pio Venanzio emigrato da Casale in Slovenia,e non aveva modificato e unificato gli stemmi esistenti nel suo castello e nel suo palazzo San Giorgio. Anche Antonio Manno nel suo  importante Blasonario Subalpino attribuisce erroneamente lo stemma a colori del castello di San Giorgio alla linea austriaca dei Gozzani,non essendo a conoscenza della loro antica origine araldica.Ogni membro della famiglia assumeva in libera adozione uno stemma personale  identificativo delle varie proprietà nel tempo.Solo in alcuni casi particolari il blasonatore Reale concedeva lo stemma araldico.In altri casi si trattava solamente di un errore dell’artista a cui
 era stato commissionato il lavoro.
Stessa sorte subita dal loro cognome:sui registri del 1600 in tutte le  località di residenza in Piemonte era scritto Gozano.In seguito si trasforma in Gozani o
Gozzani (genitivo),Gozzanus ( nominativo), Gozzanum (accusativo) e in via definitiva in  Gozzano (dativo o ablativo).Nello Stato Civile di Casale i diversi esponenti della linea di San Giorgio e della linea di Treville risultano registrati sia come Gozani e sia come Gozzani anche nel primo novecento.L’ ultimo decesso della aristocratica famiglia fu della Marchesa di San Giorgio Cesarina Teresa
Rosa Gozani, avvenuto a Torino il 27-12-1946 e portata a Casale il 29-12-1946,ultima  intestataria del sepolcreto casalese ceduto alla famiglia Acuti al momento della morte come da suo testamento notarile. Il cognome Gozani appartenente all’ultimo Marchese vivente della linea austriaca e ai suoi discendenti in Germania e negli USA non ha subito variazioni dal 1817 ad oggi.
Giuliana Romano Bussola

Visite guidate al castello di Marchierù

Domenica 27 giugno riprendono gli appuntamenti previsti dal Calendario 2021 con l’apertura di cancelli e portoni di castelli, palazzi ed antiche ville private normalmente non aperti al pubblico, aderenti all ’ Itinerario Dimore Storiche del Pinerolese, officiato dall’ ADSI ( Associazione Dimore Storiche Italiane) ed inserito nel circuito “Castelli e Dimore Storiche 2021” di TurismoTorino e Provincia

CASTELLO DI MARCHIERU’ ( Villafranca Piemonte  via S.Giovanni 77)
Visite guidate al parco, alla cappella gentilizia, alle scuderie settecentesche ed alle sale ammobiliate del Gli stessi proprietari accompagneranno gli ospiti facendo rivivere la vita dell’epoca con usi e costumi degli appartenenti al loro Casato, da cui discendono dal 1220.
( visite ore 10/11/12*15/16/17 )
Particolari allestimenti saranno predisposti in adesione all’ Anno Internazionale della Frutta e Verdura proclamato dall’ ONU e dalla FAO.
adulti € 8 * bimbi gratis fino a 10 anni* Passport e TorinoPiemontecard € 6
Prenotazione obbligatoria al 3394105153 * segreteria@castellodimarchieru.it
Obbligatoria la mascherina protettiva

 

Saroni, un pittore da non dimenticare. Un percorso lungo quarant’anni

Negli spazi della Galleria del Ponte, sino al 3 luglio

Circa quarant’anni di lavoro. “Che non è facile riassumere, capire e giudicare per la quantità e la specie di problemi messi in campo. In una stagione effervescente, come furono gli anni Cinquanta, ricca di informazioni e suggestioni (alla complicata eredità europea si era aggiunta la spettacolare forse rivoluzionaria novità americana, tanto che ai giovani ambiziosi e desiderosi d’aggiornamento fu giocoforza scommettere su Parigi o New York), Saroni mise a frutto una curiosità ingorda e un talento indiscutibile”.

Così Pino Mantovani presentando la mostra – pronta a  riprendere e magari approfondire il discorso iniziato con la personale del 2001, una trentina di opere tra gli esordi degli anni Cinquanta e i figurativi anni Ottanta – che negli spazi della Galleria del Ponte di corso Moncalieri 3 (sino al 3 luglio, orari dal martedì al sabato, dalle 10 alle 12,30 e dalle 16 alle 19,30) ricorda il trentennale della scomparsa di Sergio Saroni, “un pittore da non dimenticare”. Nato nel 1934, frequenta l’Accademia Albertina (di cui dal 1978 sino alla scomparsa sarà direttore, “con appassionato impegno”) ed è notato da Luigi Carluccio che lo segnala prepotentemente all’ambiente artistico nazionale e internazionale. In sodalizio con Ruggeri Merz e Soffiantino partecipa a varie rassegne, espone negli anni ’55, ’57 e ’59 a “Francia – Italia”, alla Biennale di Venezia nel ’56, ’58 e ’62 e a San Paolo del Brasile nel ’59. In questo stesso anno riceve il premio per un giovane pittore italiano al Carnagie Institut di Pittsburg mentre nel ’63, a Firenze, partecipa alla mostra internazionale della “Nuova figurazione” e due anni dopo è ad Arezzo, per partecipare a “Mitologie del nostro tempo”.

Carluccio aveva visto giusto in quel promettente artista, capace di intraprendere un rigoroso quanto ansioso, ossessivo percorso di ricerca, quasi febbrile, senza posa. “Sullo scorcio dei Cinquanta e in avvio Sessanta la scelta di Saroni è di ‘percorrere una strada della realtà’ e di sviluppare l’interesse per il ‘racconto’”, ricorda ancora Mantovani. Procede l’artista attraverso una “figurazione sempre più analitica e precisa” (l’approdo è l’isola perfetta dell’incisione), guarda da smanioso trentenne a scelte sempre più precise, diviso tra l’allinearsi, seppur criticamente, ai linguaggi artistici della sua epoca o se anche affidarsi a quei legami che dovrebbero ricollegare il pittore alla Storia di ieri: un esempio su tutti, l’interesse per la Mitteleuropa, in special modo per la Vienna con i suoi fermenti di inizio secolo. Una ricerca che è quasi una lotta, avvincente ma altresì logorante, tanta è l’ostinazione. Vincenzo Gatti, in un suo intervento nella presentazione, analizza in stringati quanto incisivi tratti il carattere umano e artistico di Saroni: “Il proverbiale perfezionismo, l’ossessione per il miglior raggiungimento e il tormento che accompagnava questo ricercare, attraverso le prove della vita potevano placarsi nell’intimità del grembo soccorrevole dello studio dove, lontano dalle tempeste, era possibile finalmente trovare una pace che altrove gli veniva negata”.

Tra le opere esposte in galleria, legate agli anni Cinquanta, che meglio mostrano le scelte informali, “Le allegorie del cuore n.3” (1958) e “Natura morta “ (1959); gli animali (i rapaci, gli insetti, “animale morto”) che s’affacciano sugli anni Sessanta; altri passi avanti e guardiamo, tutti oli su tela, “Figura sulla spiaggia” del ’64, “Ragazzo con cane” dell’anno successivo, o “Figura in giardino”. Il “paesaggio” di Saroni, votato per tutta la vita all’incisione, alla ricerca dell’ingentilimento del tratto, sembra quietarsi se si guarda alle “Foglie sullo sgabello”, immerse in una tranquillità rosata, una tecnica mista su carta (1970/71) o al “Paesaggio estivo”, persino alla piccola tragedia del “Passero morto”, acquaforte e acquatinta datata 1964.

 

Elio Rabbione

 

Nelle immagini, opere di Sergio Saroni esposte nella Galleria del Ponte di corso Moncalieri 3

La Fondazione Cosso presenta la Rassegna estiva “Siamo aperti!”

Giugno – Settembre 2021


Parco del Castello di Miradolo – San Secondo di Pinerolo (To)

Domenica 27 giugno, alle 4.00, aspettando l’alba, il Concerto d’Estate presentato da Avant-dernière pensée inaugura la Rassegna estiva “Siamo aperti!” della Fondazione Cosso, sulle note di Music for 18 musicians di Steve Reich.

Da giugno a settembre, tanti appuntamenti all’aperto, nella cornice del Parco storico del Castello di Miradolo,  a San Secondo di Pinerolo (To): serate di cinema nel Parco con le cuffie silent system, presentazioni di libri e conversazioni con esperti di giardini e natura, per stimolare una riflessione profonda e condivisa su temi che rappresentano la sfida contemporanea nel rapporto tra uomo e ambiente.

Le proposte si rivolgono a un pubblico variegato, progettate con attenzione alle famiglie e ai giovani, cui sono dedicati laboratori didattici e letture sotto gli alberi, per raccontare l’importanza della sostenibilità, il valore della biodiversità e di un consumo alimentare consapevole.

Nelle sale del Castello e nel Parco è visitabile la mostra “Oltre il giardino. L’abbecedario di Paolo Pejrone“: un cammino in forma di abbecedario, in rigoroso dis-ordine alfabetico, tra parole, opere d’arte, fotografie, acquerelli e video installazioni. Il percorso didattico Da un metro in giù, accanto alle opere e nel Parco, permette a grandi e piccini di vivere un’esperienza divertente e condivisa.

Per completare la visita, in ogni momento della giornata il Bistrot del Castello propone delizie dolci e salate,  alla scoperta dei sapori e delle eccellenze del territorio, anche grazie alla collaborazione con Condotta Slow Food del pinerolese e Scuola Malva Arnaldi.

La grande arena nel Parco

Il Parco è il cuore di tutti gli appuntamenti estivi, che avranno luogo nel grande prato centrale, dove è stata installata per l’occasione un’arena di oltre 2000 mq, disegnata da grandi schermi, che accoglie il pubblico, come in un grande abbraccio.

Le cuffie silent system permettono di scoprire le diverse narrazioni, immersi nella quiete della natura.

Non ci sono sedie e il pubblico è invitato a portare un plaid da casa.


Organizzare una visita

La mostra e il Parco sono visitabili dal venerdì al lunedì, dalle 10.00 alle 19.30. Ultimo ingresso ore 17.30.

Durante la visita si scopre quest’anno, per la prima volta, l’orto del Castello ripristinato in occasione della mostra grazie alla capacità visionaria dell’Architetto Pejrone e delle numerose persone che ne hanno permesso il recupero.

E’ compresa nel biglietto un’audio guida doppia, alla scoperta della mostra e del Parco.

Ingresso mostra + parco + audio guida doppia (mostra e parco)

Intero 15 €; Ridotto gruppi, over 65, studenti fino a 26 anni, convenzioni: 12 €; Ridotto 6-14 anni: 7 € comprensivo di kit didattico; Ridotto 3-6 anni: 2 € comprensivo di kit didattico; Gratuiti 0-3 anni, Abbonati Musei, Torino + Piemonte card, Passaparto culturale.

Tariffa family 2 adulti + 2 bambini fino a 14 anni: 35€

Ingresso solo parco: 5 €. Gratuito fino a 6 anni, Abbonati Musei.

IL PROGRAMMA

In collaborazione con il progetto artistico Avant-dernière pensée

Con il contributo di Fondazione Compagnia di San Paolo

IL CONCERTO D’ESTATE

Dopo il sold out delle edizioni precedenti, torna per il sesto anno consecutivo l’inedita rilettura di “Music for 18 musicians” di Steve Reich proposta dal progetto Avant-dernière pensée. La performancedialoga con il grande spazio aperto disegnato dal prato centrale del Parco e con il cielo che, dall’oscurità della notte, si aprirà al nuovo giorno, con l’alba.

Le cuffie silent system luminose che il pubblico è invitato a indossare divengono autentiche “stanze d’ascolto” in cui, in solitudine e raccoglimento, cogliere le relazioni tra lo sviluppo della partitura e i mutamenti che la natura offre all’arrivo dell’alba. Non sono previsti posti a sedere, l’invito è di portare un plaid da casa, da stendere sul prato.

Al termine del Concerto, colazione con le delizie di Antica Pasticceria Castino e guida all’ascolto a cura del Maestro Galimberti.

Biglietti: Intero 25 €, ridotto under 30 15 €, ridotto Abbonati Musei 22 €, gratuito bambini fino a 6 anni

Prenotazione obbligatoria: 0121.502761 prenotazioni@fondazionecosso.it

IL CINEMA NEL PARCO

Ogni giovedì di luglio e i primi due giovedì di agosto, alle 21.30, la Fondazione Cosso propone il cinema nel Parco con le cuffie silent system. Portando un plaid da casa è possibile accomodarsi direttamente sul prato, al centro di una grande arena di oltre 2000 mq, disegnata da maxi schermi: tutto intorno solo le lucciole e i suoni della natura.

La programmazione è dedicata anche alle famiglie con una selezione di titoli adatta ai più piccoli.

Biglietti: 6,50€ a persona. Gratuito fino a 6 anni.

Dalle 19, per chi lo desidera, è possibile ritirare presso il Bistrot del Castello i cesti da pic-nic confezionati artigianalmente da Antica Pasticceria Castino, o cenare nella corte interna del Castello.

Cesto adulti: 14€, cesto bimbi 9€

Prenotazione obbligatoria: 0121.502761 prenotazioni@fondazionecosso.it

BELLEZZA TRA LE RIGHE

Rassegna in collaborazione con Fondazione Casa Lajolo.

Quattro appuntamenti al Parco del Castello di Miradolo, tra giugno e ottobre, per dialogare con alcuni protagonisti del presente in grado di veicolare messaggi catalizzanti e forti, uno sprone per affrontare il futuro con fiducia. Tema del 2021, la gentilezza, declinata in tutti gli ambiti.

Il 27 giugno, alle 16.30, incontro con Giorgio Vacchiano, nel 2018 nominato dalla rivista «Nature» tra gli 11 migliori scienziati emergenti nel mondo che «stanno lasciando il segno nella scienza». A luglio, il 18, c’è Paolo Pileri, docente di pianificazione e progettazione urbanistica al Politecnico di Milano, l’ideatore di Vento, il progetto di territorio attraverso una dorsale cicloturistica tra Venezia e Torino, lungo il Po, e autore di oltre 200 tra articoli e libri sulla pianificazione urbanistica e ambientale e la mobilità sostenibile: la sua sarà un’ode alla lentezza. Il 26 settembre, alle 11.00, Antonio Perazzi, scrittore, botanico, accademico, che presenta il suo poetico manuale di “botanica per artisti”, un inno alla straordinaria quotidianità di una natura finalmente libera da controlli. Chiusura il 17 ottobre, alle 16.00, con Andrea Colamedici e Maura Gancitano, filosofi e scrittori, gli ideatori di Tlon, scuola di filosofia, casa editrice e libreria teatro, che raccontano di una filosofia che si cala nella lettura e nel confronto con la società contemporanea e che può diventare manuale e strumento per vivere.

Tutti gli incontri sono trasmessi in live streaming sul sito fondazionecosso.it

Bilietti: 5€ a persona, comprensivo di ingresso al parco. Gratuito fino a 6 anni.

A seguire, pic nic o merenda sinoira con prodotti locali, in collaborazione con diverse realtà del territorio.

Merenda: 15€ a persona. Pic – nic: 14€ cesto adulti, 9€ cesto bimbi

Prenotazione obbligatoria per l’incontro e per la merenda: 0121.502761 prenotazioni@fondazionecosso.it

DIDATTICA PER LE FAMIGLIE

A luglio, due appuntamenti dedicati alle famiglie con bambini. Sabato 10 luglio, alle 15.30, “Il Clowntadino. Nell’orto della felicità seminiamo allegria!”. Con Davide Rivoira, Clown Giacomo Pinolo. A cura del Comitato di Condotta Slow Food del Pinerolese. Età 5/11 anni.

Domenica 11 luglio, alle 10.30, scopriamo gli ecosistemi da proteggere, raccontati nel libro per bambini “L’Atlante della biodiversità”, in compagnia dell’autrice Emanuela Durand. Età 4/6 anni.

A settembre, l’Associazione Scienza senza confini porta al Castello di Miradolo “Scienza in giardino: cellule in arte”, attività didattico-scientifica in programma per domenica 12, alle 15.00 Età 5/11 anni.

Prenotazione obbligatoria: 0121.502761 prenotazioni@fondazionecosso.it

ESTATE RAGAZZI

con Mamma Esco a Giocare della Diaconia Valdese Valli

Prosegue anche per l’Estate 2021 la collaborazione avviata con Diaconia Valdese Valli: dal 14 giugno al 30 luglio la Fondazione Cosso mette a disposizione gli spazi del Castello di Miradolo e il suo parco storico per accogliere il centro estivo Mamma Esco a Giocare,organizzato dal Servizio Giovani e Territorio.

I partecipanti si trovano in un contesto protetto, a contatto con la bellezza e la storicità del luogo.

Informazioni e prenotazioni n. 379/2541774 (dal lun al ven ore 9/13)

e-mail mammaescoagiocare@diaconiavaldese.org e Fb – Diaconia Valdese – Giovani e Territorio

FERRAGOSTO AL PARCO

Come da tradizione il Castello di Miradolo e il Parco aprono le loro porte anche a Ferragosto. Le famiglie  sono invitate a partecipare a una caccia al tesoro, in compagnia di un’esperta botanica; insieme possono anche visitare la mostra “Oltre il giardino. L’abbecedario di Paolo Pejrone”, con lo speciale percorso didattico Da un metro in giù.

Biglietti per l’attività: 5€, comprensivo di ingresso al Parco, adulti e bambini.

Per chi lo desidera è possibile prenotare i cestini da pic-nicconfezionati da Antica Pasticceria Castino con menù dedicato per adulti e per bambini, in distribuzione dalle ore 12 presso il Bistrot del Castello, oppure prenotare un tavolo per un pranzo nella corte interna.

Prenotazione obbligatoria: 0121.502761 prenotazioni@fondazionecosso.it

PROGETTO ULISSE

Sabato 18 settembre, dalle ore 15.30, la Fondazione Cosso presenta il “Progetto Ulisse. L’infinito” a.s. 2020/2021 e le passeggiate narrative nel parco del Castello di Miradolo, a cura dei Licei M. Curie e G. F. Porporato di Pinerolo.

Dal 28 maggio, giorno in cui Leopardi concluse il suo “L’Infinito”, è on-line la piattaforma digitale che raccoglie gli elaborati creativi realizzati dagli studenti in forma multimediale (audio, video, testi o immagini) per approfondire il tema di quest’anno. E’ possibile esplorare la piattaforma attraverso il sito fondazionecosso.it

L’organizzazione degli spazi e la gestione del pubblico rispetteranno tutte le norme anti Covid-19, come previsto dal protocollo di sicurezza. Gli ingressi saranno contingentati e la prenotazione obbligatoria per le visite e per le attività: tel 0121 502761 e-mail prenotazioni@fondazionecosso.it

Il Bistrot del Castello apre il venerdì e il lunedì per una pausa pranzo al Castello. Nel fine settimana apre tutto il giorno con tante proposte, dalla colazione all’aperitivo.

Ogni prima domenica del mese, da giugno a settembre, Pic-nic nel Parco con i cesti di Antica Pasticceria Castino (Non è consentito il pic-nic libero).

Prenotazione obbligatoria allo 0121 502761 prenotazioni@fondazionecosso.it