Torino – Roberto Tricarico, 53 anni, torinese, laureato in Giurisprudenza, dopo una lunga esperienza politica nelle amministrazioni locali a Torino e a Roma, da qualche anno, con il socio Roberto Amore gestisce il “Roberto Caffè”, in via Garibaldi a Torino.

Dal 13 marzo al 25 maggio, sempre alle ore 18:00, il suo bar si trasformerà in un salotto letterario, dove a fare gli onori di casa, sarà Simonetta Rho, figura storica del telegiornale regionale della RAI e autrice della trasmissione Petrarca.

“Il salotto della Simo”, inaugurerà lunedì 13 marzo alle ore 18:00, con la presentazione del libro del giornalista e autore tv Fabrizio Berruti, “Gabriel (non ho ucciso nessuno)”, la storia di Gabriel Natale Hjorth, rinchiuso in carcere da più di tre anni per un omicidio che dichiara di non aver commesso.
Il 31 marzo sarà la volta di Franco Manzone, avvocato albese, con un bel romanzo di amore e di langa “La caduta e il distacco”.
Il 7 aprile, la scrittrice romana candidata al premio Strega, Flaminia Marinaro, con letture di Carolina Zaccarini, nel salotto di Simonetta Rho, presenterà “L’ultima diva”, biografia romanzata di Francesca Bertini, straordinaria diva del cinema muto.
Il 14 aprile, torna Michele Paolino, affermato giallista torinese, con il suo nuovo libro “La versione del Professore”.

Il 4 maggio, con Marco Faccio, creativo di giorno e giallista di notte, casa editrice Read Red Road, arriva “Spaccacuori”, la storia di un’indagine lunga e complessa, in cui si alterneranno personaggi, stati d’animo e passeggiate alla scoperta dei segreti delle città in cui avvengono i delitti.
Il 25 maggio chiude Cristiano Bussola, giornalista torinese, con “Una fetta di sorriso”, la genesi della televisione privata attraverso la storia della “leggendaria” emittente Antenna 3.








Eve Arnold ha saputo delineare i ritratti delle grandi star del cinema e dello spettacolo, da Marlene Dietrich a Marilyn Monroe, da Joan Crowford a Orson Welles, ai reportage di inchiesta su temi ancora centrali nel dibattito pubblico odierno, dal razzismo negli Stati Uniti all’emancipazione femminile e all’interazione fra due diverse culture del mondo. Eve Arnold ha saputo raccontare persone e il mondo con un approccio appassionato personale, l’unico strumento da lei considerato indispensabile per un fotografo.
CHIARA DE CARLO



Il titolo mantiene la promessa. Di “emozioni” ce n’è, infatti, da vendere nella collettiva curata da Elio Rabbione – che da tempo si occupa di dar vita anche alle esposizioni di “Palazzo Lomellini” a Carmagnola – ospitata fino a sabato 11 marzo nelle sale della Galleria “La Conchiglia” al 13 bis di via Zumaglia a Torino. La rassegna segue quelle “Emozioni d’autore”, oggi “Emozioni d’artista” (ma la storia è ancora quella), tenutasi, sempre nella Galleria di Diana Casavecchia, nell’ottobre dello scorso anno. Venti erano allora gli artisti partecipanti – pittori e scultori – quasi tutti già in allora appartenenti alla carmagnolese Associazione “Amici di Palazzo Lomellini”.
quante ce ne regala il volto senza età della donna indiana (“Sono qui”), opera di Alessandro Fioraso, figlio d’arte (allievo di Lella Burzio e Oscar Bagnoli) e due infinite passioni, la pittura e l’India; in quella tribolata “maschera”, leggiamo un accenno di sperduto sorriso e di pacata solitudine, ogni piega del volto è un tortuoso sentiero dell’anima con quegli occhi di un azzurro indefinito e l’antica collanina che spunta appena dai veli rosa-violacei, memoria di remote piccole e obliate vanità.
“grintose”, coraggiose “pulzelle d’Orléans” dei nostri tempi, che sembrano quasi “aggredirti” e “sfidarti” con i loro ripetuti “What’s?” e il dito puntato contro. Altre strade, alla ricerca di nuove imprevedibili sperimentazioni tese all’astrazione e a cifre stilistiche decisamente informali affidate alla casualità del colore, percorrono invece il carignanese Ezio Curletto con le sue “pitto-sculture”, “sogni inconsci” (nati sotto la rassicurante guida di Isidoro Cottino e Fernando Eandi, impreziositi da foglie e polvere d’oro) e la siciliana d’origine ma torinese d’adozione Paola Sciuto, con i suoi rapidi nudi femminili che lasciano piena libertà espressiva al “gocciolare” di materia cui s’affida la necessità del narrare.
magico” teso alla creazione di “spazi tridimensionali nei quali lo spettatore ha l’illusione di proiettarsi”. Tanti i racconti di paesaggio: dalle vivaci visioni fiabesche di Burano e lagunari di Gastone Toldo e Danilo Baruffaldi, al sogno luminoso di un’“alba sulla neve” di Giorgio Cestari, fino alla suggestione delle dune sulle coste danesi raccontate da Franco Goia e alla “gioiosità della natura” fermata su tela da Graziella Alessiato, accanto all’efficace controluce su cui si staglia l’oscura sagoma di un alpinista (cuffia con pon pon) immerso nella teatrale bellezza di un grigio panorama montano, opera di Lucia Busacca. A chiudere il percorso, le adorate “Peonie Sarah Bernhardt” di Mariarosa Gaude accanto alle “Ortensie” e al palpitante nudo “in meditazione” di Maria Teresa Spinnler, per finire con i paesaggi immaginifici, da fiaba di Carlo Dezzani, che dona, a casa a cose e a presenze urbane varie, piena libertà di spiccare voli inattesi e totalmente imprevedibili. Lasciati andare. A volo di poesia.