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CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 345

Garage rock USA 1966. Discografia minore / 20

CALEIDOSCOPIO ROCK USA ANNI 60


Per l’orizzonte musicale di riferimento di una garage band americana anni ‘60 di liceali… il “management” poteva essere “homemade” il più delle volte. In ogni caso il “manager sveglio” (anche in presenza di un “budget” ridotto all’osso) era quasi sempre molto attivo, audace e capace sul versante di “gigs” e di date delle esibizioni sul territorio. Le “venues” dovevano essere le più diverse; più erano variegate ed assortite, maggiore poteva essere il raggio di azione della band sulle aree limitrofe e oltre. Nella presente sezione discografica compaiono alcune bands che si mostrarono attive principalmente su tipologie di “venues” tipiche della fascia di età dei teenagers o al massimo degli anni del college (teen clubs, feste di fine liceo, feste di college, frat parties, feste in piscina, animazioni musicali “a latere” di eventi sportivi universitari o di premiazioni), quando “in primis” la componente del ritmo la faceva da padrone…

–  The Woolies “Who Do You Love / Hey Girl”  (Dunhill 45-D-4052);

–  The Tears “Weatherman / Read All About It”  (Scorpio 409);

–  The Critters “Mr. Dieingly Sad / It Just Won’t Be That Way”  (Kapp Records K-769);

–  The Liberty Party “Weep On / Get Yourself Home”  (Jerden 787);

–  Head and The Hares “I Won’t Come Back / One Against The World”  (H and H Productions);

–  The Six Pents “Summer Girl / She Lied”  (Kidd 1335);

–  The Smoke Rings “Love’s The Thing / She Gives Me Love”  (Prospect Records 101);

–  The Meen “Say You Love Me / Greenfields”  (Varmint VPB-103);

–  The Skeptics “Apple Candy / Ride Child”  (Kampus K-814);

–  Road[‘]s End “When I Look At You / Why”  (Brahma BR621661);

–  Plain Brown Wrapper “And Now You Dream / You’ll Pay”  (“This is music” Record Company 2114);

–  The Looms “It’s True / I Never Have Seen Snow (from House of Flowers)”  (Montgomery M-009 / M-0010);

–  Baron Thomas and The Blue Crystals “We’ll Be Thru For Ever / Tension”  (Courier Records SS-8150-01);

–  The Druids “Cool, Calm And Collected / Sorry’s Not Enough”  (MNO-101);

–  The Great Lakes “Dangerous Sue McGrew / We’ll Build Our Own Kind Of Love”  (Claridge Records CR-313-D);

–  T.C. Atlantic “Faces / Baby Please Don’t Go”  (Turtle T-1103);

–  The In-Crowd “In The Midnight Hour / Nothing You Do”  (Ronn Records R-1);

–  Shep and The Downbeats “Girl Girl / You’re Never There”  (Satin S-403);

–  The Outcasts “I Wanted You / Little Bitty Man”  (Shore Bird Records SB-1005);

–  The Komons “Caught In The Trap / Why”  (Feature Records 817R-104);

–  The Travelers [IV] “A Message For You / This Happens To Me”  (Rox Records ROX-1001);

–  The Ascots “Who Will It Be? / So Good”  (Frat Records);

–  Stacy’s 5th “My Lovin’ Baby / This Thing”  (Jubilee 45-5540);

–  Fearsome Five “It’s Allright / Yes, I Love You”  (Fearsome 101).

(…to be continued…)

Gian Marchisio

La bella Ardizzina. Camilla Faá di Bruno

Dalle corti di Savoia e Gonzaga al monastero di Ferrara

Personaggio molto legato alle vicende storiche del Monferrato, Camilla (1599 Casale-1662 Ferrara) è entrata nei romanzi e novelle del XIX° secolo ma è tuttora presente nei programmi culturali. La sua vita è evocata nel dramma storico di Paolo Giacometti, la cui prima rappresentazione avvenne al Teatro Nuovo di Firenze il 29-10-1846. Francesco Guasco riportò nelle tavole genealogiche un estratto dalle memorie di Camilla pubblicate nel 1895 ad Alessandria da Giuseppe Giorcelli. A corte era chiamata la bella Ardizzina per il padre giureconsulto Ardicino II°, marito di Caterina del conte di Balzola e Coniolo Bonifacio Fassati. Camilla era prozia del marchese Ferdinando II° Faá, marito di Antonia Maria del marchese di San Giorgio Antonino Gozzani e di Porzia Gambera. Ferdinando Gonzaga, per subentrare alla successione dell’ estinto fratello duca Francesco II°, rinunciò nel 1615 alla porpora cardinalizia.
La cognata vedova duchessa Margherita di Savoia, viste le complicazioni della successione, fu costretta al rientro di Torino presso il padre Carlo Emanuele I°, lasciando alla corte di Mantova la piccola figliola Maria,
scatenando la guerra tra Savoia e Monferrato. La damigella Camilla, letterata e cantante che aveva seguito la duchessa Margherita da Mantova a Torino, fu richiamata a Mantova con altre dame dove abitarono al quartiere delle donne. Durante un ballo a corte, il duca si innamorò di lei e le fece proposta di matrimonio. Intuendo le prossime sventure, Camilla pregò il padre Ardicino di toglierla da corte anche perché era stata promessa ad un ricco signore, Ottavio Valenti, subito allontanato dal duca.
Dopo molti regali e tentativi falliti da parte di Ferdinando, Camilla si convinse ad unirsi in matrimonio a lui. La cerimonia avvenne nel 1616 in gran segreto nella cappella ducale di Mantova e la coppia fu benedetta dal vescovo e parroco di corte Carbonelli.
Unico testimone fu Alessandro Ferrari, aiutante di camera del duca, il quale consegnò a Camilla un documento scritto di proprio pugno da Ferdinando per confermare la legittimità dell’unione. A corte, dove lei utilizzava il sigillo dei Gonzaga ed aveva il titolo di serenissima, scoppiò subito lo scandalo. La vedova duchessa di Ferrara e Maria de Medici, regina di Francia moglie di Enrico IV° e sorella di Eleonora madre del duca, fecero pressione affinché l’abbandonasse e sposasse Caterina de Medici, nipote della regina. Camilla, al quinto mese di gravidanza, fu costretta dal marito a trasferirsi nel castello di Casale e dopo la morte del padre Ardicino le donò il marchesato di Mombaruzzo. Tuttavia cercò di rientrare a Bruno nel castello del fratello, ma dopo venti giorni fu costretta a ritornare a Casale dove nacque il figlio Giacinto Teodoro Gonzaga. Al battesimo, celebrato dal vescovo Pascale di Casale nella cappella del castello casalese, furono padrini il marchese Triulzio e la moglie contessa Barbara del conte Giacomo di Valperga, governatore della locale cittadella. Per ordine del papa Gregorio XV° il vescovo Pascale, con l’appoggio del segretario ducale Mariani, interrogò Camilla tentando di sottrarle l’atto di matrimonio. Visti i rifiuti di lei, falsificarono la deposizione che fu inviata a Roma. Ferdinando si recò subito a Firenze dove ebbe luogo il matrimonio celebrato il 7-2-1617 con Eleonora Caterina de Medici.
Il granduca Cosimo II° de Medici, fratello di Caterina, su pressione del legato pontificio cardinale Serra sollecitò Camilla ad entrare nel monastero del Corpus Domini di Ferrara, dove diventò suor Caterina Camilla il 22-5-1622. Il nuovo matrimonio del duca non fu però benedetto dal cielo, infatti Caterina gli fece scontare il tradimento fatto a Camilla e non ebbero figli. Ferdinando, preso dai rimorsi e maledetto da tutti, morì il 29-10-1626 a 39 anni, mentre la consorte Caterina morì nel 1629 a 35 anni. Il loro figlio Giacinto Gonzaga, riconosciuto a corte e marchese di San Salvatore, morì nel 1630 a soli 13 anni, si pensa di peste o addirittura avvelenato. Dopo 40 anni e ormai sessantatreenne, Camilla morì il 14-7-1662 e fu sepolta nella chiesa del monastero. Consigliata dalla badessa, scrisse le memorie della propria vita in un libretto di 16 pagine che è tra le prime autobiografie scritte di donne. Nonostante le dispense papali, rimase lei la duchessa e l’altra una concubina.
Armano Luigi Gozzano 

Lombriasco, ‘Giubileo’ presenta “Vocinsieme per Nonno Mario”

Un grande evento privato per presentare in anteprima il nuovo Polo Culturale ‘Giubileo Incontri’ omaggiando con il cuore chi c’è stato prima. Ospiti i famosi cantautori Andrea Mingardi e Valerio Liboni.

Sabato 17 Settembre a Lombriasco, nel Torinese, va in scena un grande evento privato a inviti per celebrare in allegria e in compagnia, in una location riservata, la memoria di colui che posto la prima pietra di ‘Giubileo Srl’, punto di riferimento sotto la Mole nel settore dell’arte dell’ultimo saluto.

La storica impresa familiare cittadina, che nel 2023 spegneràinfatti le sue prime 25 candeline, ha scelto di onorare degnamente Mario Scarafia, per gli amici semplicemente Nonno Mario, insieme a un ampio e prestigioso parterre composto da imprenditori, giornalisti, avvocati, commercialisti, medici, scrittori, politici, economisti ed esponenti del mondo dell’arte, della musica, della letteratura, della tv, del teatro e dello sportnazionali.

S’intitola infatti ‘Vocinsieme per Nonno Mario’, l’indimenticato e amatissimo padre dell’Ingegner Luciano Scarafia – Fondatore di ‘Giubileo Srl’ insieme alla moglie Piera – la serata commemorativa con protagonisti due grandissimi nomidella canzone italiana: il cantautore piemontese Valerio Liboni, ex membro storico de La Strana Società, I Nuovi Angeli e I Ragazzi del Sole (autore altresì dell’inno ufficiale del ‘Torino Calcio’), che si cimenterà in una elegante sintesi dei suoi più grandi successi scritti per sé e per altri (tra cui anche Pippo Franco, Fiorella Mannoia, Mal, Dino, Wilma Goich, Little Tony e molti altri) in versione unplugged.

Per poi proseguire con l’energia e la grinta trascinante di Andrea Mingardi, accompagnato sul palco da una strepitosa formazione allargata di ben 13 elementi: la RossoBlues Brothers Band diretta dal Maestro Maurizio Tirelli. Il cantautore bolognese proporrà uno show intenso e delicato insieme, passando dalle sue indimenticate hits sanremesi ai brani condivisi e scritti per Mina, gli Stadio, Gianni Morandi, Ornella Vanoni e moltissimi altri, in un viaggio a ritroso nel tempo fra i cavalli di battaglia del blues, soul e del rock’n’roll.

Siamo onorati di ospitare un evento promosso dai nostri stimati e valenti concittadini che, come noi, credono e s’impegnano da sempre nella promozione dei valori che nella vita contano davvero e fanno la differenza: ambizione, sacrificio, lavoro, coraggio e successo. Un’occasione importante per far conoscere e apprezzare Lombriasco anche da una numerosa platea di personalità d’eccellenza del Piemonte che produce e che si sa distinguere in ambito nazionale e internazionale”, chiosano Il Sindaco Daniele Ronco e il Vice Sindaco Doriano Mina.

Ringraziamo di cuore l’Amministrazione Comunale di Lombriasco per il prezioso e ampio supporto collaborativo offertoci, così come il Presidente della Pro Loco Giacomino Ariatello per il grande sforzo organizzativo sostenuto insieme a tutta la sua instancabile équipe. La riconoscenza è la memoria del cuore, recita un antico adagio, ed è per questo che come Famiglia abbiamo scelto di omaggiare Nonno Mario, prima pietra di ‘Giubileo Srl’. Questa serata è altresì un modo concreto per celebrare il ritorno alla Vita dopo la pandemia, e presentare in anteprima a un pubblico selezionato l’ultima novità in casa ‘Giubileo’: il Polo Culturale ‘Giubileo Incontri’, prossimo al debutto in città e altrettanto pronto a trasformarsi in un propulsore di iniziative legate alla promozione e valorizzazione delle arti umane aggregative”, dichiara entusiasta Serena Scarafia, Presidente del Cda della nota onoranza funebre torinese che per prima ha innovato e rivoluzionato il settore delle esequie In Italia, secondo quel principio del rispetto delle tradizioni in un mondo che cambia che dal 1998 a oggi continua a portarle crescente fortuna facendone un’eccellenza in continua evoluzione.

“Stardust Festival” A Settimo Torinese scorribanda di spettacoli en plein air

Con artisti italiani e internazionali. Eventi tutti gratuiti

Sabato 17 e domenica 18 settembre

Settimo Torinese (Torino)

Indiavolati artisti di strada. In arrivo da tutt’Italia, ma anche da Stati Uniti, Brasile e Jugoslavia. Saranno loro ad animare, in numero considerevole, il nuovo “festival busker” in salsa piemontese. L’appuntamento è per sabato 17 e domenica 18 settembre, con il debutto a Settimo dello “Stardust Festival”: 18 le postazioni di artisti nell’area pedonale che si disloca sulle vie Italia e Roma e piazze limitrofe, con repliche, nella due giorni, dalle 18 alle 24. Gli spettacoli andranno a ripetizione per dare al pubblico l’opportunità di assistere a più perfomance possibili. Tanti i generi coinvolti, con realtà italiane e internazionali: giocoleria, mangiafuoco e acrobazie, magia, clownerie, trampolieri, musica ed improvvisazione, teatro di figura, burattini, statue animate. Oltre agli spettacoli stanziali, come ogni festival busker che si rispetti, l’iniziativa coinvolge anche sei artisti itineranti e, in particolare, quattro trampolieri con la loro stravagante dama, due “one band show”, un clown su monociclo, un giocoliere itinerante: il loro compito sarà quello di animare con musica e clownerie le varie vie e piazze del centro storico. “ ‘Stardust’ animerà la nostra Città – afferma l’assessore comunale alla “Promozione”, Chiara Gaiolacon una proposta nuova e interessante, capace di incontrare i gusti di tutti, a partire dalle famiglie. L’iniziativa si inserisce nell’intenso calendario degli eventi autunnali e siamo convinti possa ‘parlare’ anche fuori Settimo”. Diretto da Roberto Zanzarella e promosso da “Stardust Eventi”, il Festival ha ricevuto il via libera nella prima edizione del “Bilancio Partecipativo” della Città di Settimo Torinese. Nell’occasione, il Comune aveva chiesto ai cittadini di presentare progetti per la Città, che erano stati poi votati direttamente dagli stessi settimesi. Il progetto del festival, il più votato nel 2020, è stato quindi finanziato dal Comune. A formula completamente gratuita. Gratuiti anche i “Laboratori” per i più piccoli (dai 6 ai 12 anni) previsti all’interno della “Sala Lego” e nell’“Auditorium” della “Biblioteca Archimede” in piazza Campidoglio 50, nella due giorni, in orario 10/12 e 14/16. La prima attività proposta è la “Scuola di Magia”, coordinata da Davide Allena (nato e cresciuto come prestigiatore nelle fila del “Circolo Amici della Magia di Torino”) e dall’ “Incantastorie” Stefano Cavanna. Il giocoliere americano Mike Rollins sarà invece il docente del laboratorio di “Giocoleria”. L’obiettivo è “imparare a conoscere se stessi – spiega Rollins – le proprie abilità innate e i propri limiti. La giocoleria diventerà strumento per incontrare l’altro superando barriere emotive e comunicative attraverso il gioco”.

g.m.

Nella foto:

–       Daigoro (Italia)

Crescendo Rossiniano

Sabato 17 settembre, ore 16.30

Concerto con la Fisorchestra Bruno Zaggia alla Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso (TO)

 

 

In occasione dei 230 anni dalla nascita del grande compositore Gioachino Rossini, il “Cigno di Pesaro”, è in programma sabato 17 settembre alla Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso, il concerto “Crescendo Rossiniano” con i 12 fisarmonicisti della Fisorchestra Bruno Zaggia con gli Artisti della via Francigena Claudio Gazzera, violino e tenore, Simone Gianoglio, violoncello e Paolo Leone, cembalo e pianoforte.

 

Ingresso gratuito, a offerta libera per i lavoratori dello spettacolo segnati dal Covid.

 

FISORCHESTRA BRUNO ZAGGIA

 

La Fisorchestra Bruno Zaggia è stata fondata intorno al 1960 dal maestro Bruno Zaggia a Grugliasco (TO) come Fisorchestra Iris per avvicinare i suoi allievi di fisarmonica all’orchestra. Nel corso dei decenni la formazione ha conseguito brillanti risultati in concorsi per fisarmoniche nazionali ed internazionali. L’orchestra ha al suo attivo centinaia di concerti in Italia e all’estero e la partecipazione a trasmissioni televisive con esecuzioni dal vivo. Dopo la scomparsa del maestro Zaggia nel 2019, l’orchestra ha cambiato nome da Fisorchestra Iris a Fisorchestra Bruno Zaggia in onore al suo fondatore. Il repertorio eseguito è molto vario e spazia dal genere classico e sinfonico alla musica leggera, colonne sonore da film e jazz. La maggior parte dei brani sono stati trascritti dal maestro Zaggia o da elementi dell’orchestra con arrangiamenti specifici per questo particolare complesso. La Fisorchestra Bruno Zaggia continua a studiare nuovi programmi e ad esibirsi in pubblico con la direzione di Jürgen Lieske.

INFO

Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso

Località Sant’Antonio di Ranverso, Buttigliera Alta (TO)

Info: 011 9367450 ranverso@ordinemauriziano.it

www.ordinemauriziano.it

“J’Accuse”: dalla Maison Zola l’urlo cosmico per la difesa della libertà e dei diritti dell’uomo

Nel 1878 Émile Zola scrive a Flaubert che, grazie ai proventi derivanti dal successo letterario dell’“Assommoir” “ho comprato una casa, una “cabane a lapins”, tra Poissy e Triel, in un luogo carino al bordo della Senna. 9000 franchi, vi dico il prezzo perché voi non ne abbiate troppo rispetto. La letteratura ha pagato questo modesto asilo campestre”. Lo scrittore era alla ricerca di un posto tranquillo nel quale rifugiarsi e proseguire il ciclo dei “Rougon – Maquart”.

Proprio a Medan vedono, infatti, la luce molti romanzi che rappresentano la massima espressione del naturalismo francese, e ciascuno di questi suoi figli cartacei contribuisce alla costruzione, all’ampliamento, alla ristrutturazione e all’abbellimento del rifugio dello scrittore. In questo “locus amoenus” Zola crea quei personaggi immortali che diventano la personificazione di vizi, difetti e tare che, attraverso l’ereditarietà, si trasmettono alle generazioni successive, influenzandone l’esistenza e condannandoli spesso alla rovina. “Voglio spiegare come una famiglia, un piccolo gruppo d’esseri, si comporti in una società, sviluppandosi, per dare vita a dieci, a venti individui, che appaiono, al primo colpo d’occhio, profondamente dissimili, ma che l’analisi dimostra profondamente legati gli uni agli altri. L’ereditarietà ha le sue leggi, come la gravità” scrive Zola nell’introduzione della “Fortuna dei Rougon”, dando il via a una ricerca e a un’analisi che regaleranno alla letteratura le figure immortali dei “vinti” Gervaise, Lantier e Coupeau, Etienne e Catherine, Nanà, ma anche a Denise, un luminoso esempio di forza, tenacia e riscatto nel “Paradiso delle Signore”.
Dopo la morte dello scrittore, avvenuta nel 1902, nel sonno, a causa delle esalazioni di un camino, la vedova Alexandrine vende, nel 1903, una parte dei mobili della casa di Medan e tre ettari di terreno e, successivamente, nel 1905, decide di donare la casa all’Assistenza Pubblica, esprimendo il desiderio che la dimora dello scrittore sia conservata, per quanto possibile, nel suo stato originario. Soltanto nel 1985, però, la Maison Zola, destinata prima a ospitare un asilo per bambini convalescenti e, successivamente, una scuola di formazione per infermieri, diventa finalmente un museo e viene aperta al pubblico per essere, tuttavia, poi richiusa nel 2011 e sottoposta a 10 anni di restauri e trasformazioni finalizzate a restituirle l’aspetto e il fascino dei tempi dello scrittore.
Una parte della proprietà ospita, oggi, l’esposizione permanente dedicata all’ “Affaire Dreyfus”, un percorso che, attraverso oggetti, testimonianze, documenti, narra quei fatti, ma soprattutto invita il visitatore a interrogarsi su temi che continuano ad essere di grande attualità perché le ingiustizie che colpirono il capitano Dreyfus si ripresentano anche nella nostra società attraverso l’intolleranza per lo straniero e il diverso, attraverso la chiusura di confini, attraverso la costruzione di muri, attraverso la presunzione di possedere una cultura, un credo superiori a quelli degli altri.
“Mon devoir est de parler, je ne veux pas être complice” scrive Émile Zola nella lettera aperta al Presidente della Repubblica francese François-Felix Faure, pubblicata il 13 gennaio 1898 sul giornale “L’Aurore” di Parigi, una delle denunce più forti e significative della storia del giornalismo, meglio conosciuta con il suo incipit “J’Accuse”, un grido di ribellione e di protesta contro il comportamento dell’esercito francese, reo di un complotto antisemita ai danni di Alfred Dreyfus, accusato di alto tradimento e spionaggio a favore della Germania e condannato ai lavori forzati nell’isola del Diavolo.
Il manifesto dello scrittore francese è l’incarnazione di una difesa chiara e netta di quei valori di cui la Rivoluzione francese si era fatta portatrice, violati dal complotto contro un innocente: la libertà, l’uguaglianza, la fraternità, parole coraggiose che Zola paga con una condanna giudiziaria che lo costringe, per evitare il carcere, a rifugiarsi in Inghilterra, dove, tuttavia, continua a battersi per provare l’innocenza del capitano ebreo e svelare il complotto fino a ottenere che Dreyfus sia scagionato.
Appare, quindi, densa di significati profondi la decisione che proprio una parte della Maison d’ Émile Zola ospiti la sede del Musée Dreyfus, rafforzando così un legame tra due figure i cui destini furono intrecciati dalla storia e dalla vita, ma che non si incontrarono mai.
Nel suo intervento all’inaugurazione dell’esposizione il Presidente Macron ha affermato “Consacrer un musée à la vie d’Alfred Dreyfus, c’est réparer une injustice. Le faire dans la maison de Zola, qui prit tous les risques pour l’innocenter, c’est dire que la République ne tient que par les combats de femmes et d’hommes. Jamais un acquis, toujours à reconquérir”.
E “J’Accuse” continua a essere il manifesto di tutti coloro che, nelle diverse parti del mondo, sono impegnati nella lotta per abbattere le barriere, per realizzare una nuova rivoluzione in difesa della libertà, dell’uguaglianza, della fraternità e della laicità.
“J’Accuse” continua a essere l’urlo che si leva dalla Francia contro le ingiustizie, la creazione di nuovi ghetti, il rifiuto della diversità, un grido che attraversa la storia, le generazioni e i confini, dando il via alla battaglia universale di chi non si arrende e non smette di credere nella possibilità del cambiamento.

Barbara Castellaro

Per visitare la Maison Zola – Musée Dreyfus:

“Kairòs Open Air” Nasce a Torino un nuovo Festival teatrale

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Tutte le serate a ingresso gratuito

Dal 15 al 24 settembre

Benedetta “Onda Larsen”, compagnia teatrale professionale affiliata Arci e fondata a Torino nel 2008 dai tre “simpaticoni” (cosi si autodefiniscono) Riccardo De Leo, Gianluca Guastella e Lia Tomatis. A loro si deve l’apertura, l’anno scorso (in tempi non proprio facili!) fra Aurora e Barriera di Milano, di un nuovo teatro, lo “Spazio Kairòs”, in via Mottalciata, al civico 7. E quest’anno “Onda Larsen” lancia, proprio lì, il suo primo festival, che fa parte del progetto “Aion”, vincitore del bando “Periferie della Città di Torino”, e che anticiperà quella che sarà poi una fitta stagione teatrale per l’anno 2022– ’23. Da giovedì 15 a sabato 24 settembre, dunque, porte aperte già dalle 19 e chi vuole può aspettare, chiacchierare e bersi una birretta nel dehors. La gradita peculiarità? L’entrata gratuita. Ovviamente con tessera Arci. “‘Kairòs open air’ è una festa di chiusura dell’estate – spiega Lia Tomatis – e allo stesso tempo l’inaugurazione di un nuovo anno di spettacoli. Quelli che ci stiamo lasciando alle spalle sono anni duri e abbiamo scelto di chiudere e insieme ricominciare con un atteggiamento positivo e con la convinzione che sarà un anno pieno di bellezza”. E aggiunge: “Non siamo ingenui, le salite non diventano discese ma crediamo che il segreto sia affrontare il viaggio in buona compagnia. Per questo abbiamo scelto che questi primi spettacoli di settembre siano tutto gratuiti perché si ottenga il massimo dell’inclusione e del coinvolgimento, perché è una festa per tutti, uno svago, un regalo che, davvero, ci siamo meritati”. Un regalo che, nel cartellone proposto, si fa per davvero assai gradito. Cartellone vario ed eterogeneo: dalla prosa alla stand up al cabaret e alla musica. “Una festa di fin-inizio e proprio per questo – sottolineano ancora da “Onda Larsen” – abbiamo scelto tutti spettacoli che, quando anche trattano temi attuali e profondi, lo fanno con leggerezza e all’insegna delle risate e dell’allegria”.

Così giovedì 15 settembre (ore 21) sale sul palco il novarese Alessandro Barbaglia, poeta e libraio, “Premio Strega Ragazzi e Ragazze 2021”, con le sue pocket stories (“Storie  vere al 97%”), ma anche Dario Benedetto (venerdì 16 e sabato 17 settembre, ore 21) con le sue ironiche “Confessioni Psicolavabili” e “Open Mic”, serata di “Stand Up Comedy – Rock parlato”, seguite (domeniche 18 settembre, ore 21) da “Il sogno di Bottom”, uno spettacolo firmato da “Onda Larsen” che rilegge in maniera arguta e dissacrante Shakespeare e (venerdì 23 settembre, ore 21) da “Cabaresque Show” con Cherry & Carmilla in un varietà – omaggio ai  “Cafè Chantant”.

Si chiude sabato 24 settembre, con la presentazione (ore 19) della nuova stagione di attività di “Onda Larsen” e, alle 21, il concerto “Musiche da Oscar”, con Zoe Canestrelli (viola), Arianna Di Martino (violoncello), Irene Fiorito e Roberto Izzo (violino).

“Spazio Kairòs”, via Mottalciata 7, Torino; tel. 339/3881949 o www.ondalarsen.org

Tutti gli appuntamenti sono gratuiti con tessera “Arci”. Posti limitati, gradita la prenotazione a: info@ondalarsen.org

g.m.

“Il gigante. La leggenda del Re di Pietra”

In anteprima a Saluzzo il nuovo spettacolo di “Progetto Cantoregi”

Giovedì 15 settembre, ore 21

Saluzzo (Cuneo)

“Un inno alla natura, un monito al rispetto dell’ambiente”. E un omaggio al protagonista delle terre cuneesi e del Basso Piemonte: il Monviso, con i suoi 3.841 metri, la montagna più alta delle Alpi Cozie, soprannominata per questo il “Re di pietra”. Tratto dal libro “La leggenda del Re di Pietra” della pinerolese Silvia Bonino (professore onorario nella “Facoltà di Psicologia” dell’Università di Torino) edito nel 2013 da “Araba Fenice”, questo vuol essere lo spettacolo teatrale “Il gigante. La leggenda del Re di Pietra” che l’Associazione Culturale “Progetto Cantoregi” porterà in scena in anteprima, giovedì 15 settembre (ore 21), presso il “Monastero della Stella” , in piazzetta Trinità 4, a Saluzzo (Cn). Al centro della storia, proprio lui, il Re Monviso ( riconosciuto formalmente nel 2013 come “Riserva della Biosfera nazionale e transfrontaliera” nel programma UNESCO “Man and Biosphere”) raccontato attraverso un monologo, interpretato da Alessio Giusti – Compagnia Teatrale Saluzzese “Primoatto” – che affonda le radici in una leggenda tramandata dalla notte dei tempi.

Quando Re Vesulo e la sua sposa Besimauda regnavano in tutta la Val Varaita. “Come spesso succede – narra la favola – tra moglie e marito, i due ebbero una discussione riguardo l’atteggiamento del re verso le dame di corte Vallanta e Soustra. Cosi Vesulo perse le staffe e scalciò Besimauda fuori dal reame. La regina, esiliata ed infastidita, imprecò contro il re talmente forte che gli dei, irritati da tanto baccano, si scagliarono contro la coppia e l’ira divina sfogò tramutando Vesulo e Besimauda in pietre. Vesulo pentito del suo gesto espresse agli dei un ultimo desiderio: che lui e la sua sposa fossero posti talmente in alto da potersi almeno guardare in viso. Gli dei lo accontentarono, cosi Vesulo, il ‘Re di Pietra’ o di Viso, e la sua dama Besimauda o Bisalta, vennero posti al di sopra di tutti i monti, destinati per l’eternità a guardarsi da lontano rimpiangendo il loro litigio”. Una leggenda “ecologica”, che ha per protagonista la natura ed i venti dell’ovest, dell’est, del sud e del nord che dialogano con il gigante di pietra, narrandogli le strabilianti avventure dell’umanità. “Una storia per tutti, con un messaggio di vita eterno quanto le montagne”.

Progetto e composizione sono a firma di Marco Pautasso e Fabio Ferrero. Di quest’ultimo anche la regia. Coro dei venti: Irene Avataneo, Elide Giordanengo, Manlio Pagliero e Federico Scarpino. Prenotazione consigliata: tel. 0175/291447 o

www.monasterodellastella.it/prenotazioni.

Dopo l’anteprima di Saluzzo, lo spettacolo debutterà il prossimo venerdì 28 ottobre (ore 21) alla “Soms” di via Costa 23, a Racconigi (Cn). Ingresso: 10 Euro intero / 8 Euro ridotto. Prenotazione consigliata: tel. 349/2459042 o info@progettocantoregi.it .

g.m.

Nelle foto:

–       Alessio Giusti

–       La locandina dello spettacolo

Autunno a tutta cultura, al via la nuova stagione del Circolo dei lettori

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Il Circolo dei lettori inaugura la sua nuova stagione disegnando una geografia culturale che parte da Torino e Novara, passa per Chambéry, la Francia e l’Europa, coinvolge l’universo del libro con grandi autori e novità editoriali, getta uno sguardo sul presente con coscienza del passato e visione  del futuro. Questa è la nostra missione: promuovere la lettura in tutte le sue forme.

Il viaggio parte e giunge all’Europa, con il progetto internazionale Vis-à-Vis: una riflessione sul vecchio continente a partire dal pensiero di Jean-Jacques Rousseau che unisce due città cardinali per l’errante illuminista ginevrino, Chambéry e Torino, per riflettere sulla nostra vocazione di Europei e cittadini del mondo.

 

«Un’altra sfida! Un programma sempre più variegato e sempre più pluralista. La dimostrazione che la cultura è senza confini e che il Circolo non conosce confini. Un’offerta che spazia dai consueti incontri con gli autori, ai festival, ai gruppi di lettura, ai progetti nelle carceri, agli spazi per i bambini, i lettori di domani. Con l’entusiasmo e la vitalità che lo contraddistingue da sempre il Circolo diffonde l’unico virus contro il quale non occorre vaccinarsi: quello della cultura. Negli spazi rinnovati con l’apertura di nuove sale inizia un altro anno da vivere insieme» commenta Giulio Biino, presidente della Fondazione Circolo dei lettori e del Salone Internazionale del Libro di Torino.

 

«La ripartenza del Circolo è quest’anno più ricca e variegata che mai: vogliamo ricominciare a vivere, ascoltare, dialogare e leggere insieme, per “accorgerci” insieme di una realtà complessa, problematica ma anche affascinante. Dal confronto con l’Europa di ieri, oggi e domani a uno spettro ampio di suggestioni come solo la  “pelle”  – tema di Torino Spiritualità giunto alla sua 18. edizione – può ispirare, a tanti autori italiani e stranieri che finalmente tornano a trovarci, in presenza, la programmazione autunnale del Circolo dei lettori è tutta da vivere» è la sintesi del pensiero di Elena Loewenthal, direttore della Fondazione Circolo dei lettori.

 

 

 

Vis-à-Vis. Discorsi sull’Europa contemporanea nel riflesso di J. J. Rousseau

 

Soyez Humains, c’est votre premier devoir – Siate umani, è il vostro primo dovere: il pensiero di Jean-Jacques Rousseau innesca una riflessione sull’Europa nella prima edizione di Vis-à-Vis, progetto che unisce Chambéry e la residenza del filosofo alle Charmettes con Torino e il Circolo dei lettori. Ideato da Fondazione Circolo dei lettori e Musei Civici di Chambéry, con il sostegno del programma di cooperazione transfrontaliera Interreg-Alcotra, Vis-à-Vis è un festival internazionale per riflettere sul senso dell’Europa contemporanea, indagare la sua dimensione culturale, osservarne frontiere e valori. Dopo Jacques Rupnik – in programma questa sera (ore 18.30) con una riflessione sull’Europa a partire dal pamphlet Occidente prigioniero (Adelphi) di Milan Kundera – al Circolo scrittori e pensatori racconteranno tanti volti dell’Europa: mercoledì 14 settembre, Espérance Hakuzwimana discute insieme a Vera Gheno sul racconto di sé e delle nuove cittadinanze d’Europa a partire dal suo romanzo Tutta Intera, in libreria per Einaudi. Giovedì 6 ottobre la filosofa francese Corine Pelluchon si interroga sull’Illuminismo, sull’idea di progresso sostenibile dei Lumi e del pensiero di Rousseau, a partire dal suo saggio Per una nuova filosofia dei Lumi, in uscita per Donzelli (Circolo dei lettori, ore 18.30). Da La trasparenza e l’ostacolo, il saggio di Jean Starobinski su Rousseau, parte la riflessione del Premio Strega 2021 Emanuele Trevi (giovedì 13 ottobre, ore 18.30). Secondo Paolo Rumiz l’Europa manca di narrazione, un vuoto che è possibile riempire solo viaggiando e ascoltando la voce dei popoli, descrivendo città e paesi, fiumi e montagne; lo scrittore e viaggiatore interviene con la lezione Europa, l’emozione perduta (mercoledì 19 ottobre, ore 18.30, in collaborazione con Pastorale Migranti – Festival dell’Accoglienza). Sulla figura del filosofo francese discuteranno i poeti Martin Rueff e Valerio Magrelli nell’incontro Il nostro Rousseau (mercoledì 20 ottobre, ore 18. 30). Per concludere il filosofo Maurizio Ferraris metterà in scena un appassionante testa a testa con la lectio Camminare a quattro zampe: Voltaire e Rousseau (giovedì 27 ottobre, ore 18.30).

 

 

Io leggo quel che mi pare. Gli scrittori e le scrittrici, i grandi incontri d’autunno

 

Tra i grandi scrittori italiani e internazionali in autunno arrivano a Torino Cristina Comencini con Flashback (Feltrinelli), il 3 ottobre, Marco Missiroli con Avere tutto (Einaudi), il 6 ottobre; il 4 ottobre, Francesco Costa presenta il suo nuovo saggio California (Mondadori), in sinergia con il Circolo, in occasione di OGR talks, format di OGR Torino; Ernesto Ferrero, storico direttore del Salone Internazionale del Libro di Torino e Premio Strega nel 2000 con N. , presenta il 17 ottobre Album di famiglia, maestri del Novecento ritratti dal vivo in uscita per Einaudi; il 12 e 13 novembre, nell’ambito di Biennale Tecnologia, il Circolo ospita i Premi Strega Mario Desiati e Francesco Piccolo; al Teatro Astra, 19 novembre, arriva David Quammen: l’incontro è realizzato con Fondazione TPE nel quadro di Buchi Neri, la stagione del Teatro Piemonte Europa. Oltre i primi appuntamenti di Vis-à-Vis e Torino Spiritualità, il programma di settembre del Circolo dei lettori a Torino presenta, tra i diversi, gli incontri con Alessandro Perissinotto (15 settembre), Luciano Violante (19 settembre), il 21 settembre Andrea Pomella con Il dio disarmato (Einaudi), Leonardo Caffo (23 settembre), Carlo Ginzburg(28 settembre) e molti altri e molte altre scrittori e scrittrici.

Lo scorso 8 settembre è stata inaugurata la nuova sede del Circolo dei lettori a Novara. Gli spazi del Castello Sforzesco nel centro della città si aggiungono alla sede “storica” del Broletto, ampliando così la presenza della Fondazione Circolo dei lettori sul territorio. Una grande festa letteraria aperta a tutti e dedicata al tema della felicità. L’evento al Castello ha inaugurato la stagione autunnale del Circolo novarese che a settembre ha in programma, oltre alla 5. edizione del festival Scarabocchi, incontri con autori di narrativa come Andrea Pomella, Matteo Nucci, Federica De Paolis, artisti come Emidio Clementi, ospite del Nu Festival, e approfondimenti letterari come il percorso Leggere Jane Austen condotto dalla saggista Liliana Rampello.

Tra settembre e ottobre la programmazione include tre appuntamenti di Proxima,  percorso di formazione per il mondo della comunicazione dedicato ai giovani dai 18

 

ai 35 anni che conclude il progetto Interreg Binario 9 e ¾, e che, dopo l’incontro con la giornalista di Internazionale Annalisa Camilli, ospiterà alla Caserma Passalacqua l’autore e conduttore Matteo Caccia e l’autore radiofonico e teatrale Mauro Pescio per tre lezioni speciali sul podcasting e la narrazione audio.

Il mese di ottobre prosegue con le presentazioni editoriali di, tra gli altri, Cristina Comencini (martedì 4 ottobre), Francesco Costa (mercoledì 5 ottobre), Alessia Gazzola (martedì 11 ottobre), Laura Pepe (mercoledì 19 ottobre), e si concluderà l’ultima settimana del mese con un progetto dedicato al colonialismo italiano, in collaborazione con il Comune di Novara. Tra gli autori lo scrittore Carlo Lucarelli, ospite con una lezione sull’Italia coloniale (martedì 25 ottobre) così come da lui raccontata nella trilogia di romanzi Il tempo delle iene, L’ottava vibrazione e Albergo Italia (Einaudi); la scrittrice italo-etiope Gabriella Ghermandi, con la lezione in programma dedicata all’Arte come ricostruzione del sé e alla funzione della creazione dello stereotipo sulle donne afro discendenti (mercoledì 26 ottobre); il poeta albanese Gëzim Hajdari, con una lezione sul bilinguismo come via di colloquio tra culture diverse.
Nelle quattro domeniche di novembre sono in programma i Dialoghi con la Scienza progetto in collaborazione con Novamont con il sostegno di Città di Novara e in collaborazione con Università degli Studi del Piemonte Orientale e Fondazione Nuovo Teatro Faraggiana, con il patrocinio di ATL – Turismo Provincia di Novara. Riscaldamento climatico, crisi ambientale, pandemie, diseguaglianze: il rapporto tra la specie umana e la Terra è da anni sempre più urgente. Per rispondere a queste sollecitazioni è stato ideato un ciclo di incontri con la curatela scientifica di Telmo Pievani in cui riflettere sui temi scientifici più urgenti e sulle loro narrazioni più avvincenti. Un modo per avvicinare il pubblico generico e anche i più giovani, protagonisti degli incontri e del mondo che sta cambiando.

 

Dopo la tempesta della pandemia la stagione del Circolo torna in presenza e in sicurezza. Tra la fine dell’estate e l’autunno è tempo dei grandi festival, a Torino e a Novara.

 

Scarabocchi, Torino Spiritualità, Festival del Classico

 

A Novara dal 16 al 18 settembre torna Scarabocchi: la 5. edizione del “mio primo festival”, progetto di Doppiozero e del Circolo, dedicato al gesto del disegno e dell’improvvisazione. Il tema quest’anno è In Gioco: figure e parole. Inaugura il festival il dialogo tra il papà della Pimpa Altan e Michele Serra; molti ospiti tra illustratori, artisti, disegnatori come Olimpia Zagnoli, Guido Scarabottolo, Valerio Magrelli, Silvia Ferrara, Giuseppe di Napoli, Gabriele Pino.

 

Dal 29 settembre al 2 ottobre Torino Spiritualità vive la sua 18. edizione e mette al centro la frontiera tra sé e il mondo, la Pelle, confine ma anche straordinaria via di comunicazione. Si inaugura giovedì 29 alle 18 e 30 alla chiesa di San Filippo Neri con il campione del mondo e oggi attivista Lilian Thuram in dialogo con Padre Zanotelli. Tra gli ospiti, il Premio Nobel per la Letteratura Orhan Pamuk presenta Le notti della peste (Einaudi), Joshua Cohen presenta I Netanyahus (Codice), Premio Pulitzer 2022, uscito a settembre in Italia; e poi tanti attori, pensatori, donne e uomini di culto discutono di pelle e contemporaneità, tra questi Fabrizio Gifuni,Luciana Littizzetto, Stefano Mancuso, Massimo Recalcati, Oliviero Toscani, Cecilia Strada, Gherardo Colombo, Vito Mancuso e Alessandro Bergonzoni, Jan Brokken, Frank Westerman, Nicola Lagioia e Valeria Parrella, Luigi Maria Epicoco, Enzo Bianchi e molti altri.

 

Tra l’1 e il 4 dicembre, torna anche il Festival del Classico, giunto alla sua 5. edizione. Il tema conduttore di quest’anno è Lavoro: condanna, diritto, utopia; a inaugurarlo la lectio magistralis di Luciano Canfora.

 

Oltre al ricco calendario di novità editoriali e ai festival, il programma della Fondazione prevede un palinsesto di focus tematici,  gruppi di lettura, incontri per le scuole e attività per bambini.

 

 

circololettori.it