CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 328

“Pinocchio around the world” in mostra a Ivrea

A “Palazzo Giusiana” il classico di Carlo Collodi presentato attraverso l’editoria mondiale contemporanea

Da lunedì 19 dicembre a mercoledì 8 marzo

Ivrea (Torino)

Un best seller fin dalla sua prima pubblicazione. E poi, in ogni tempo, un mondiale long seller. Inizialmente pubblicato a puntate (1881, le prime otto) sul “Giornale per i bambini” (diretto da Ferdinando Martini) senza troppa convinzione da parte di Carlo Collodi – che lo definiva “una bambinata” e probabilmente (si racconta) solo per pagarsi i debiti di gioco, “Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino”, diventò il libro che tutti, di generazione in generazione, abbiamo imparato a conoscere e ad amare nel 1883 a Firenze, attraverso la sua pubblicazione da parte della “Libreria Editrice Felice Paggi” con illustrazioni di Enrico Mazzanti. Carlo Collodi, pseudonimo del giornalista e scrittore fiorentino Carlo Lorenzini, aveva allora 57 anni e molto probabilmente neanche lui immaginava l’enorme successo di cui il suo “Pinocchio”, icona universale (metafora della condizione umana: “il legno, in cui è tagliato Pinocchio – scriveva Benedetto Croce – è l’umanità”) avrebbe goduto negli anni avvenire, attraverso un secolo abbondante e superando molti, fra i più vari, confini geografici. A darne concreta ed interessante dimostrazione è la mostra “Pinocchio around the world”, che andrà ad inaugurarsi lunedì 19 dicembre per protrarsi fino a mercoledì 8 marzo 2023, a “Palazzo Giusiana” (fino al 2010 sede del Tribunale eporediese), in via dei Patrioti 20, ad Ivrea. La rassegna nasce su proposta della “Commissione Europea – Antenna della direzione generale Traduzione”, in collaborazione con la “Fondazione Collodi di Pistoia”, che ha offerto a Ivrea, “Capitale italiana del libro 2022”, ben 40 edizioni di “Pinocchio” apparse in tutto il mondo negli ultimi vent’anni. Il classico di Collodi (con centinaia di edizioni e traduzioni in almeno 260 lingue) continua infatti ad avere un incredibile seguito, nonostante i 140 anni dalla prima pubblicazione, ai più di 80 dalla versione in cartoni animati ideata da Walt Disney e ai 50 dalla sua fortunata versione televisiva firmata da Luigi Comencini: a testimonianza di come questo “racconto morale” non smetta di essere fonte di ispirazione non solo per i lettori più piccoli. Pinocchio è un mito intramontabile, tanto che il 2022 vede ancora due novità cinematografiche a lui dedicate dirette da due premi Oscar del calibro di Robert Zemeckis, realizzata per “Disney”, e Guillermo del Toro per “Netflix”. Un successo planetario, ben evidente scorrendo le copertine dei libri in mostra: il suo nome, “Pinocchio”, rimane pressoché immutato in qualsiasi lingua, nelle edizioni lette ai quattro angoli del pianeta. Così, per sottolineare la sua importanza lunedì 19 dicembre (ore 10), è in programma una breve lettura ad alta voce di alcuni brani del libro, nell’ambito della giornata conclusiva di “Lettura Day”, l’iniziativa promossa da “ADEI – Associazione degli Editori Indipendenti” per stimolare la lettura ad alta voce come occasione di condivisione e partecipazione. Ad ascoltare la lettura saranno quaranta studenti della scuola primaria “Massimo D’Azeglio” in visita alla mostra. Nello stesso giorno il coordinatore di “Ivrea Capitale italiana del libro 2022”, Paolo Verri sarà ospite della diretta finale della rassegna (sulla pagina Facebook di “Lettura Day”) per raccontare le prossime iniziative di Ivrea. La mostra, infine, sarà anche una buona occasione per ricordare la “Giornata europea delle lingue” che si svolge ogni anno il 26 settembre, giorno in cui è stato inaugurato il tour delle edizioni internazionali di “Pinocchio”, ora fermo a Ivrea.

E mentre si visita la mostra dedicata a uno dei più celebri romanzi fantasy per ragazzi che mai sia stato scritto al mondo, sempre a “Palazzo Giusiana” si possono anche ammirare altre due rassegne, una pittorica e una fotografica, che davvero sarebbe un gran peccato non omaggiare di una visita.

La prima, Deus ex littera”, esplora il confine tra arte contemporanea e letteratura attraverso le opere di Massimo Giannoni e Paolo Amico, artisti scelti dalla curatrice Costanza Casali per la peculiarità delle loro creazioni, strettamente connesse con il progetto di “Ivrea Capitale italiana del libro 2022”.

La seconda, “Scrittori in prosa” – a cura di Sandra Ruffini – raccoglie al piano terra del Palazzo 47 scatti di autrici e autori contemporanei (da Primo Levi a José Saramago fino ad Antonio Scurati e a Erri De Luca, passando per gli olivettiani Paolo Volponi e Carlo Fruttero, per citarne alcuni) realizzati nel tempo dal cuneese Mauro Raffini e collocati proprio nella sala d’ingresso dedicata a “Ivrea Capitale italiana del libro 2022”, “un vero e proprio portale d’accesso – sottolinea l’assessore alla Cultura della Città, Costanza Casali – in cui approfondire la conoscenza del progetto della Capitale e il percorso del ‘Manifesto per il futuro’ del libro”.

Gianni Milani

“Pinocchio around the world”

Infopoint di “Ivrea Capitale del libro 2022”, Palazzo Giusiana, via dei Patrioti 20, Ivrea (Torino); www.ivreacapitaledellibro.it

Fino a mercoledì 8 marzo

Orari: giov. e ven. 15/18 – sab. e dom. 10/13 e 15/18

 

Nelle foto: “Pinocchio around the world” in “Palazzo Giusiana”, Ph. Luca Begheldo

Polincontri Musica, ultimo concerto 2022

2022 PROGRAMMA 2023 XXXI edizione – I CONCERTI DEL POLITECNICO – POLINCONTRI MUSICA

POLITECNICO DI TORINO
Aula Magna “Giovanni Agnelli”
corso Duca degli Abruzzi 24
inizio concerti ore 18,00

Ultimo appuntamento del 2022 per la 31° stagione di Polincontri Musica quello previsto per lunedì 19 dicembre 2022 alle ore 18: protagonisti i danzatori e danzatrici del Balletto Teatro di Torino con le prestigiose coreografie di Viola Scaglione. Musica dal vivo con le presenze di lusso di Bastian Loewe al violino e Stefano Musso al pianoforte.
Fra impressioni, flessibilità e lirismo
«Una serata in cui i danzatori – avverte Viola Scaglione – attraversano pratiche di composizione in forte relazione con la musica. La musica viene scelta come punto di partenza per attraversare lo spazio creativo del corpo e ritrovare la qualità originaria del movimento. I danzatori infatti percepiscono e attivano il proprio spazio interiore attraverso loop di movimento energizzanti e un’incorporazione delle dinamiche musicali suonate dal vivo. Questo produce contaminazioni e risonanze tra musica e danza volte alla costruzione di una tessitura ritmica relazionale in stato di “stasi impossibile”, da cui scaturiscono immagini sottili e presenti dei motori cinetici infiniti della Natura: onde e vibrazioni, crescite e infiltrazioni, distacchi e ritrovamenti».

Lunedì 19 dicembre 2022 …quando musica e danza s’incontrano
In collaborazione con Balletto Teatro di Torino

Danzatori e danzatrici del
Balletto Teatro di Torino
Viola Scaglione coreografie

Bastian Loewe violino
Stefano Musso pianoforte

Debussy Sonata
Fauré Sonata n. 1 in la maggiore op. 13
Prokof’ev Sonata n. 2 in re maggiore op. 94bis

 

Danzatori e Danzatrici del Balletto Teatro Torino (BTT)

Lisa Mariani
Nasce a Cremona e compie i primi studi di danza al Balletto Classico Cosi-Stefanescu e più tardi al Balletto di Toscana diretto da Cristina Bozzolini. Durante il World Dance Movement, viene notata da Michelle Assaf. Nel 2015 si diploma al Peridance Capezio Center di New York. Entra come stagista di Parsons Dance Company (NYC) seguendo la stagione 2015/2016 e parte della stagione 2016/2017 a New York. Lavora con Peridance Contemporary Dance Company (NYC) diretta da Igal Perry per la stagione di Nutckracker, a contemporary look. Come freelance ha danzato per progetti, short movies e spettacoli, tra cui BitterSuite (London), Azul Dance Theatre (NYC), Ikada Contemporary Dance (NYC), NS Danza (Spain), CollaboratSIN (NYC). Dal 2022 è chinesiologa, laureata con una tesi sull’educazione della corporeità attraverso l’immaginazione. Dall’aprile 2017 fa parte del BTT.

Flavio Ferruzzi
Nasce a Napoli dove si diploma nel 2012, alla prestigiosa Scuola di Ballo del Teatro San Carlo. Subito entra a far parte del Corpo di Ballo danzando in molte produzioni tra cui Il Pipistrello di Roland Petit, Lo Schiaccianoci di Luciano Cannito e Don Quixote nella versione di Alexei Fadeyechev. Nel 2011 incontra la danza contemporanea con Carolyn Carlson, che lo seleziona tra i molti per la sua creazione Poetry Events. Continua con lo studio della tecnica Cunningham, perfezionandosi in seguito con Susanna Sastro (Béjart Ballet), Nicola Monaco (Akram Khan), Marco Augusto Chenevier, James Finnemore, Sita Ostheimer (Hofesh Sheckter), Vittorio Bertolli (David Zambrano), Emanuel Gat, Natalia, Vallebona, Michela Lucenti, Francesca Caroti, Dimitris Papaioannou. Collabora a lungo con la compagnia Körper e Interno5 di Napoli. Danza per Ravello Festival nelle produzioni esclusive di Dimitris Papaioannou ed Emanuel Gat. Dal 2017 fa parte del BTT.

Luca Tomasoni
Nasce nel 1995 e inizia a studiare danza classica a Cremona per poi approfondire i suoi studi al Milano City Ballet di Roberto Altamura. Frequenta l’università delle Arti di Zurigo (ZHdK), dove si laurea in Danza Contemporanea. Al terzo anno di università entra come ballerino nella compagnia di Nanine Linning ad Heidelberg dove rimane per due stagioni per poi trasferirsi a Londra; rientrato in Italia, frequenta il College Danza della Biennale 2020 sotto la direzione di Marie Chouinard. È stato invitato come Guest Dancer agli Swiss Dance Awards, come rappresentante del vincitore Martin Schläpfer e all’Opernhaus di Zurigo. Da maggio 2021 fa parte del BTT.

Nadja Guesewell
Nasce a Stoccarda dove inizia la sua formazione presso la Hochschule für Musik und Darstellende Kunst di Mannheim. Si perfeziona alla Palucca Hochschule für Tanz di Dresda, dove si diploma nel 2017, ricevendo il Bachelor of Arts. Ha danzato coreografie di Avatâra Ayuso, Cameron McMillan, Ohad Naharin, Roberto Altamura, Vittoria Brancadoro e Wayne McGregor. In Italia ha preso parte

agli spettacoli del Milano Contemporary Ballet diretto da Roberto Altamura per la stagione 2017/18 e, nello stesso anno, è presente all’EkoDance International Project, diretto da Pompea Santoro. Dall’ottobre 2018 fa parte del BTT.

Viola Scaglione
Danzatrice e direttrice del BTT dedica il suo impegno per la danza sia a livello locale sia internazionale. Con grande attenzione ai linguaggi della danza contemporanea, coinvolge coreografi rinomati ed emergenti e mette in moto progetti educativi sia per giovani danzatori sia per il pubblico. Amplia inoltre la ricerca artistica del BTT ai generi ibridi della danza in digitale, della performance contemporanea e del teatro musicale sperimentale. Come direttrice artistica del BTT adotta un approccio aperto e inclusivo, in dialogo orizzontale con i danzatori della compagnia e con gli artisti coinvolti nelle varie creazioni, stimolando processi di gruppo fortemente radicati nella fusione tra percorsi di crescita personale e di evoluzione artistica.

Duo Loewe-Musso
Si afferma sin dalla formazione nel 2019 con sempre maggior peso nel panorama cameristico. La passione per un repertorio vario quanto duttile, la comune ricerca stilistica unita a una precisa visione musicale lo conduce ad affrontare brani che spaziano dalle Sonate di Bach a compositori moderni e contemporanei quali Weinberg e Holliger. Il duo si è formato in seno all’Hochschule di Basilea e si è subito distinto grazie al costante confronto con alcuni fra i più grandi artisti sulla scena internazionale; ha ricevuto impulsi da musicisti quali Claudio Martinez Mehner, Filippo Gamba, Anton Kernjak e Barbara Doll. Nel corso della prossima stagione sarà impegnato in Italia, Germania, Svizzera e Cile.

Bastian Loewe
Considerato uno dei migliori violinisti cileni della sua generazione, è stato premiato al XLII Concurso ‘Dr Luis Sigall’; ha suonato come solista con la Sinfonica del Cile e di Basilea, la Camerata Uandes; ha debuttato nell’anfiteatro Quinta Vergara di Vina del Mar (2020). Come camerista ha partecipato a festival in tre continenti, ottenendo critiche lusinghiere dall’Austria al Canada al Cile. Si è formato presso l’Accademia Hanns Eisler di Berlino nella classe di Eva-Christina Schoenweiss prosegeuendo poi all’Hochschule für Musik di Basilea con Barbara Doll, ottenendo (col massimo dei voti) il Master Performance e il Soloistdiplom. Ha seguito inoltre masterclass con artisti quali Stefan Picard, Mariana Sirbu, Friedeman Wigle, Rainer Schmidt, Michael Vogler e Pavel Vernikov.

Stefano Musso
È uno dei pianisti più attivi e poliedrici del panorama italiano. Si è esibito in alcune delle sale più prestigiose d’Europa tra cui Gläserner Saal del Musikverein di Vienna e il Musical Theater di Basilea. Molto attivo come camerista, grazie alle collaborazioni con musicisti quali Nancy Zhou e Guillermo Pastrana, è ospite regolare di alcune fra le principali stagioni italiane ed estere. Formatosi al Conservatorio di Torino nella classe di Claudio Voghera, ha proseguito gli studi con

Enrico Stellini e Pietro De Maria presso l’Accademia di Pinerolo quindi, grazie alla De Sono, all’Hochschule con Filippo Gamba. Nel corso degli anni è venuto a contatto con alcune delle personalità più influenti del panorama internazionale; Aldo Ciccolini, Andràs Schiff, Benedetto Lupo, Fabio Bidini ed Alexandar Madzar sono quelli che più ne hanno stimolato la formazione musicale.

Red carpet ballet gala. Come scoprire le nuove star della danza

A cura di ALFIO AGOSTINI con la direzione artistica LUCIANO CANNITO

27 DICEMBRE 2022 ORE 21:00

TEATRO ALFIERI – TORINO

Come scoprire le nuove star della danza di domani?

Come sapere quali sono oggi i nuovi beniamini del balletto nelle più grandi Compagnie del mondo?

RED CARPET BALLET GALA presenta per la prima volta a ROMA e a TORINO i nuovi Primi Ballerini delle più prestigiose Compagnie internazionali, e farà in modo che tra due o tre anni, quando mezzo mondo parlerà di loro, potrete dire “io l’avevo già visto in scena!”

Accanto a loro potrete ammirare anche alcune superstar della danza già acclamate in tutto il pianeta ed avrete così uno spaccato del top della danza virtuosistica, raffinata, tecnica e spettacolare oggi esistente.

LUCIA LACARRA – Una delle ballerine più acclamate al mondo. Prima ballerina San Francisco Ballet, Bayerisches Staatsballet, Ballet National De Marseille, Dortmund Ballet

JACOPO BELLUSSI – Primo ballerino Hamburg Ballet

MATTHEW GOLDING – Primo ballerino Royal Ballet Londra, Het Nationale Ballet Amsterdam

YANIER GOMEZ – Primo ballerino Compania National de Danza Madrid

YOUNG GYU CHOI – Primo ballerino Het Nationale Ballet Amsterdam

KSENIA OVSYANICK – Prima ballerina Staatsballet Opera di Berlino

SASAKI MARIKO – Prima ballerina Royal Ballet Londra

LUKAS BRAENDSROD – Primo ballerino Royal Ballet Londra

IDA PRAETORIUS – Prima ballerina Hamburg Ballet

ANA SOPHIA SCHELLER – Prima ballerina San Francisco Ballet, New York City Ballet

ALEXANDRE CAGNAT – Primo ballerino Staatsballet Opera di Berlino

MARTINA GIUFFRIDA – Solista Compania Nacional de Danza Madrid

PROGRAMMA:

Red Carpet Ballet Gala

Roma, 26 dicembre / Torino, 27 dicembre 2022

Lucía Lacarra e Matthew Golding – star internazionale, ‘freelance’, dalla Spagna

“Snow Storm” – cor. Yuri Possokhov, mus. G. Sviridov

“After the Rain”, duo – cor. Christopher Wheeldon, mus. Arvo Part

Yanier Gomez e Martina Giuffrida    – Compañía Nacional de Danza, Madrid

“Where you are, I feel” – cor. Valentino Zucchetti, mus. Edvard Grieg

“Acque di primavera”, cor. Asaf Messerer, mus. Serghei Rachmaninov

Jacopo Bellussi e Ida Praetorius  – Hamburg Ballet

Duo da “Terza Sinfonia di Mahler” – cor. John Neumeier, mus. Gustav Mahler;

“La Dama delle camelie”, passo a due – cor. John Neumeier, mus Fryderick Chopin

Ana Sophia Scheller – New York City Ballet – B. Nazionale Ucraina

e Young Gyu Choi – Het Nationale Ballet, Amsterdam

“Lo Schiaccianoci” pas de deux – cor. Marius Petipa/Lev Ivanov, mus. Piotr I. Ciaikovsky

“La Bayadère” pas de deux dal III atto – cor. Marius Petipa, mus. Ludwig Minkus

Mariko Sasaki e Lukas Bjørneboe Brændsrød – The Royal Ballet, Londra

Duo da “Infra – cor. Wayne McGregor, mus. Max Richter

“Il Lago dei cigni”, pas de deux dal II atto, cor. Lev Ivanov, mus. Piotr. I. Ciaikovsky

Ksenia Ovsyanick – Staatsoper Berlin e Denis Veginy – Semperoper Ballet, Dresden

La Bella addormentata, pas de deux – cor. Marius Petipa, mus. Piotr. I. Ciaikovsky

Solo da “M-dao – cor. Yabin Wang, mus. Jocelyn Pook

Nel corso della serata si potranno ammirare le coreografie più virtuose e appassionanti tratte dal grande repertorio classico come “Il Lago dei cigni”, “Lo Schiaccianoci”, “La Bella Addormentata” e dal repertorio neoclassico come “Terza Sinfonia di Mahler” di Neumeier, “After the rain” di Wheeldon e “Infra” di McGregor.

TEATRO ALFIERI

Piazza Solferino, 4, 10121 Torino

informazioni e prenotazioni 011 562 3800info@torinospettacoli.it

prezzo biglietto da €40 a €71,50

Acquisto biglietti su https://www.ticketone.it/eventseries/red-carpet-ballet-gala-3265681/

Operetta con il “Cavallino Bianco” a San Mauro

DOMENICA POMERIGGIO OPERETTA CON “RITORNO AL CAVALLINO BIANCO”
Dirige Anna Marchesano. Protagonista la Compagnia Operette Champagne

 

RITORNO AL CAVALLINO BIANCO
Compagnia Operette e champagne
Regia di Fulvio Trivero
e Anna Marchesano
Con Anna Marchesano, Giancarlo Fabbri
Marina De Grassi, Aldo Dovo
Vassil Konstantinov, Fulvio Trivero
Claudio Bertoni Alberto Senno

 

 

Domenica 18 dicembre, alle 15,30, un pomeriggio dedicato all’operetta, con orchestra dal vivo: al Teatro Gobetti di San Mauro, via Martiri della Libertà 17, c’è “Ritorno al Cavallino Bianco”portato in scena dalla Compagnia Operette Champagne diretta da Anna Marchesano. La regia è di Fulvio Trivero e Anna Marchesano, anche attrice insieme a Giancarlo Fabbri, Marina De Grassi, Aldo Dovo, Vassil Konstantinov, Fulvio Trivero, Claudio Bertoni, Alberto Senno. L’appuntamento è inserito nella rassegna promossa da E20inscena, che gestisce la sala, con il patrocinio del Comune.

 

Un titolo scelto perché, accanto a “La Vedova Allegra”, l’operetta in tre atti di Ralph Benatzky su libretto di Hans Müller-Einigen e Erik Charellè tra le più popolari in Europa. La prima rappresentazione ebbe luogo l’8 novembre 1930 al Großes Schauspielhaus di Berlino con Otto Wallburg, Paul Hörbiger, Camilla Spira, Max Hansen (tenore), Siegfried Arno e Walter Jankuhn con la regia di Charell. “Al Cavallino Bianco” fu poi proibita nella Germania nazionalsocialista a causa dei suoi coautori ebrei. Dopo, poi, ci sono state milioni di repliche.

Due anche le versioni televisive in Italia. Nel 1954 la RAI rappresenta il titolo con Nuto Navarrini, Edda Vincenzi, Anna Campori ed Elvio Calderoni per la regia di Mario Landi.

Una rappresentazione televisiva de “Al Cavallino Bianco” è stata messa in scena e trasmessa in due parti nel 1974. Del cast (definito “Parterre de Roi” per i nomi che vi comparivano), facevano parte personaggi del calibro di Gianrico Tedeschi, Paolo Poli, Angela Luce,Mita Medici, Maurizio Micheli, Gianni Nazzaro e Tony Renis.

 

La trama

 

In un caratteristico albergo del Tirolo, “Al Cavallino bianco”, giungono, per una vacanza, un ricco industriale veneziano con la figlia Ortensia. L’uomo spera di trarne giovamento, sia nel fisico sia nello spirito, stressato da un lungo processo con un certo Cogoli, industriale padovano. Le sue speranze, però, vengono presto deluse perché nello stesso albergo arriva un avvocato Giorgio Bellati che scoprirà essere il legale del suo avversario. Il bell’avvocato fa la corte a Ortensia, scatenando le ire dell’industriale.

 

Leopoldo, primo cameriere dell’hotel, ama invece, non riamato, la bella proprietaria Gioseffa. Lei è invece affascinata dall’avvocato che, a sua volta, è innamorato di Ottilia.

All’albergo giungono anche altri avventori che daranno vita ad un intreccio pieno di colpi di scena, di avventure e di disavventure.Gioseffa, esasperata dalla corte di Leopoldo, lo licenzia. Nel frattempo, Cogoli invia al “Cavallino” suo figlio con la speranza che si innamori di Ottilia: spera, così, di chiudere la causa.
Sigismondo invece fa coppia fissa con Claretta, una ragazza povera.

Leopoldo, per ottenere il perdono, fa in modo che l’arciduca, giunto proprio in quei giorni per una visita diplomatica, sosti per una notte al “Cavallino”. Gioseffa, per ringraziamento, lo riassume.

Si chiudere con tre matrimoni chiudono: Ottilia e Bellati, Sigismondo e Claretta e Gioseffa e Leopoldo.

 

 

Utilità

Biglietti: 22 euro più prevendita (2 euro). Ridotto over 65 a 18 euro (più prevendita).
Under 20 pagano 10 (più prevendita).
I biglietti si possono acquistare su Viva Ticket o alla biglietteria del Teatro Cinema in via Martiri della Libertà 17 a San Mauro. Informazioni: www.cinemateatrogobetti.it.
Possibilità di prenotazione via Whatsapp: 3926405385

Sottodiciotto Film Festival & Campus: “Primo Piano” vince il premio “Gianni Volpi”

La sezione competitiva di Sottodiciotto Film Festival & Campus riservata ai lungometraggi d’esordio italiani prodotti nell’anno in corso, in gara per l’assegnazione del Premio “Gianni Volpi”, si conclude in serata con la premiazione del vincitore, alle ore 21.45, al Cinema Massimo 2 di Torino.

 

Valutati i cinque film in concorso, la giuria, composta da Steve Della Casa, direttore artistico del Torino Film Festival, Claudio De Pasqualis, attore e conduttore radiofonico, e Cecilia Valmarana, vicedirettrice di RAI Cultura ed Educational, assegna il Premio “Gianni Volpi” per il miglior lungometraggio d’esordio italiano, anno 2022, (consistente in una scultura realizzata dall’artista Massimo Sirelli) a:

Piano Piano di Nicola Prosatore (Italia 2022, 84’)

con la seguente motivazione“Perché è una storia di formazione raccontata in un contesto completamente originale. L’idea di collocare la vicenda in un passato recente conferisce al film una forza notevole, supportata da una riuscita regia e da un’ottima interpretazione degli attori, tra i quali spicca Antonia Truppo”.

La giuria ha, inoltre, deciso di assegnare una menzione speciale a:

Amanda di Carolina Cavalli (Italia 2022, 93’)

con la seguente motivazione: “Del lungometraggio si sottolinea lo sguardo libero ed ironico della regista. Amanda è un film di scrittura e di paesaggi, con una originalità non ricercata, una sua ‘stranezza’ personale e unica. La menzione vuole essere un ulteriore incoraggiamento per Carolina Cavalli a continuare a far sentire la sua voce così speciale”.

Garage rock USA 1966. Discografia minore / 23

CALEIDOSCOPIO ROCK USA ANNI 60

La sessione di registrazione in studio per l’uscita del tanto anelato primo 45 giri era un traguardo ambìto per molte garage bands americane di liceali di metà anni sessanta. Ma come riuscirci? Si poteva tentare la via delle “Battles of the Bands”, le quali non di rado annoveravano tra i premi proprio la sessione di registrazione gratuita presso una sala locale o regionale; oppure sondare il terreno delle “conoscenze” e dei “ganci”, magari tramite amici di discografici locali o di responsabili di programmazione delle radio; o ancora si tentava l’invio “al buio” di demo e registrazioni casalinghe, sperando di finire sotto il radar di qualcuno del “giro”. Nella presente sezione discografica troviamo bands che tentarono (con sorti variegate) tutte e tre le vie, ma in particolar modo quella delle demo e delle registrazioni “home made”. Quando si concluderà questa ampia discografia garage rock del 1966 cercheremo di scavare nel mondo di acetati e demo, fin là dove davvero quasi nessuno spinge lo sguardo…

– Spencer’s Van Dykes “I’ll Blow My Mind / When I See Her” (Doré 779);
– Tom and The Cats “Walkin’ Man / Summertime Blues” (Paula Records 242);
– Paul Martin “It Happened / I Can’t Stay Here Anymore” (Impex Records 7-66);
– The Improper Bostonians “How Many Tears / I Still Love You” (Minuteman MA 207);
– Lonnie & The Legends “I Cried / Baby Without You” (Impression Records 109);
– The Page Boys “Sweet Love / All I Want” (Ruff Records 45-1020);
– The Descendants “Garden Of Eden / Lela” (MTA Records MTA 112);
– The Unusuals “Summer Is Over / I Could Go On” (Mainstream Records 653);
– The Trashmen “Hanging On Me / Same Lines” (Tribe Records 45-8315);
– The Loved Ones “Surprise, Surprise (For You) / Another Time Or Place” (Ambassador TIF 212);
– Denny Belline and The Rich Kids “Money Isn’t Everything / Summer Girl” (RCA Victor 47-8883);
– The Wanted “Here To Stay / Teen World” (The Detroit Sound 222);
– The Heros “I Can Only Give You Everything / Say It With A Smile” (M-Gee Records MG-001);
– Polk Shelton and The Front “Catch A Thief / Slash ‘N’ Drip” (Askel Records AK-106);
– The Trojans “The Kids Are Allright / Leave Me Be” (Boss BOS 006);
– The Voyagers “I Want You Back / Can’t Save This Heart” (Feature Records F-101);
– The Av[a]lons “Mad Man’s Fate / Come Back Little Girl” (Pyramid 6-6877);
– The Cult “Here I Stand / You Know You Really Hurt Me Girl” (20th Century Fox Records 636);
– The Abstrack Sound “Your Gona Break My Heart / Judge Him If You Can” (CBM);
– The Outcasts “People / You’re Teaching Me” (Sola 12);
– The Brave New World “It’s Tomorrow / Don’t You Know You Better Love Me” (Piccadilly Records 225);
– The Sparkles “Something That You Said (Makes Me Cry) / Daddy Gonna’ Put The Hurt On You” (Hickory 45-1390);
– The Inrhodes “Hold The High Ground / Lookin’ Around” (Dunhill D-4055);
– Sir David & His Knights “Shotgun / All My Love” (Pa-Go-Go 45-103).

(…to be continued…)

Gian Marchisio

“Le rassicurazioni di Marta”. Nel romanzo di Repetti la vacuità dell’esistenza e l’amore per la natura

Manuela Repetti, originaria di Novi Ligure, già Deputata e Senatrice, è Dirigente d’azienda.

Anche se ha lasciato la politica da anni, continua il suo impegno sociale per i diritti civili, in particolar modo sulla parità di genere e per la tutela dei diritti degli animali, la sua grande passione. Oggi la intervistiamo nel suo nuovo ruolo di scrittrice: “Le rassicurazioni di Marta” è il suo primo romanzo.
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Come si è  scoperta scrittrice? L’ispirazione per questo suo primo romanzo da cosa nasce?
R- Probabilmente è una cosa che ho sempre desiderato fare ma non lo avevo capito o forse non ci credevo. Qualche anno fa ho cominciato a scrivere, così per caso, senza però pensare di scrivere un romanzo e tanto meno di pubblicarlo. E lì ho scoperto che mi faceva stare bene. Tutto il resto è venuto naturalmente

Nel libro ci sono molti aspetti autobiografici?
R- La storia e i personaggi sono completamente inventati. Certamente e inevitabilmente lo scrittore riflette nei personaggi parte delle proprie ansie, inquietudini, dei propri pensieri.
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I rapporti interpersonali sono il filo conduttore del romanzo?
R- Più che i rapporti interpersonali, è il senso di solitudine, di inadeguatezza al mondo che li circonda che lega i personaggi. Le loro relazioni sono basate proprio sul malessere di vivere.
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Il libro è anche una riflessione su sentimenti come l’amore e l’amicizia?
R- La storia mette in rilievo la vacuità dell’esistenza umana e dunque tutto è messo in discussione, dall’amicizia all’amore. In particolar modo la protagonista è caratterizzata da un sentimento di sfiducia nell’essere umano ma al contempo riserva un grande sentimento d’amore per la natura.
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E poi un finale a sorpresa che ovviamente non sveliamo, che ha a che fare con la morte.
R- La morte è sempre presente durante tutta la storia anche quando non viene citata. È come una spettatrice che fa sentire la sua ombra sui protagonisti, fino a irrompere nel finale quasi come se fosse invocata per esorcizzare la paura della morte stessa.
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Pensa di creare un filone con alcuni personaggi ricorrenti in prossimi romanzi?
R- No. Non mi piacciono molto i filoni. Il romanzo finisce cosi. Non ho alcuna intenzione di riprenderlo, almeno per ora. Mentre invece ho già in testa un’altra storia che ho già iniziato a scrivere.

La Bohème, messinscena avvincente e cinematografica che trasforma l’opera in attualità

TSN – Teatro Superga Nichelino (TO)

Sabato 17 dicembre, ore 21 

Sabato 17 dicembre salgono sul palco del Teatro Superga l’entusiasmo, la passione, l’amore e le delusioni del gruppo di bohémien più famoso della storia dell’opera in una messinscena diretta, avvincente e cinematografica. Protagonisti: un pianoforte e una nutrita compagnia di cantanti/attori già affermati, sotto la guida del soprano Amelia Felle e del regista Giancarlo Nicoletti, per uno spettacolo fuori dagli stilemi del tradizionale ma pienamente fedele alla drammaturgia pucciniana, senza tagli e compromessi, per dimostrare che l’opera è un linguaggio straordinario e universale, capace di mutare forma e sostanza senza tradire la sua essenza e rinnovandosi, divenendo attuale e contemporanea.

Mimì, Rodolfo, Musetta, Marcello, Schaunard e Colline, personaggi eterni in una Parigi romantica e fuori dal tempo: il passaggio dalla giovinezza spensierata alle responsabilità dell’età adulta in un capolavoro senza età, dolcissimo e crudele al tempo stesso, capace di emozionare e commuovere da sempre.

Sabato 17 dicembre, ore 21

La Bohème

Opera in quattro quadri di Giacomo Puccini

Libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica

Regia di Giancarlo Nicoletti

Con Flavia Colagioia, Silvia Susan Rosato Franchini, Alessandro Fiocchetti, Joseph Dahdah, Annamaria Borelli, Giorgia Costantino, Vladimir Jindra, Matteo Torcaso, Ivan Caminiti, Vittorio Ferlan Dellorco, Martin Kurek

Al pianoforte Umberto Cipolla, Victoria Merkulyeva

Scene Alessandro Chiti

Costumi Vincenzo Napolitano

Disegno luci Daniele Manenti

Direzione musicale Amelia Felle

Biglietti: da 18 a 30 euro

Info

Teatro Superga, via Superga 44, Nichelino (TO)

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Grande tensione per il successo di un nuovo giallo di Agatha Christie

All’Erba, sino a domenica 18 dicembre

La specializzazione lunga trent’anni nei gialli di Agatha Christie ha fatto sì che la Grande Dame sia quasi divenuta il marchio di fabbrica di Torino Spettacoli, un tassello sicuro, sempre avvincente e rassicurante, una compagna di viaggio invidiabile e decisamente amica. Dal lontano “Trappola per topi” si è passati, attraverso “La tela del ragno” e “Assassinio sul Nilo” e “Caffè nero per Poirot”, successo dopo successo, al testo del 1958 che oggi il regista Girolamo Angione firma, “L’ospite inatteso”, nella traduzione di Edoardo Erba, la scena di Gian Mesturino, da molti ritenuto il capolavoro dell’autrice.

Un testo in cui, all’aprirsi della scena, tutto sembra già successo e definitivo. Ma, inevitabilmente, si tratta della Christie, quindi “sembra”. Un tale signor Starckwedder, un ingegnere appena tornato dal Golfo Persico, si perde una sera nella campagna nebbiosa inglese, la macchina caduta in un fosso, una richiesta d’aiuto. Lo potrebbe trovare in una casa non troppo lontana dal luogo dell’incidente, la porta è aperta, prova a entrare: nella grande stanza un uomo, il proprietario, ucciso da un colpo di rivoltella, a pochi passi sua moglie Laura, in piedi, terrorizzata, ancora con l’arma tra le mani, pronta a confessare. Non è che l’inizio, non si può certo chiudere qui. E la incessante bravura della Christie, mentre il sopraggiunto si affretta a costruire una nuova verità su quella che più che palesemente gli si è presentata davanti agli occhi, prende ad avviare un plot dove allinea i componenti della casa, l’infermiera Bennett, infermiera e anima insostituibile, il maggiordomo Angell, ambiguo nelle parole e negli atti, disposto al viscido ricatto, il giovane Ian, instabile nella mente, la granitica madre della vittima, il maggiore Farrar, uomo tutto dedito alla propria carriera politica e opportunista, tutti quanti a volersi chiarire come possano essere andati i fatti. Nella tramatura dei dialoghi, nel continuo scoprire colpe, nel gettare alla polizia sospetti e brandelli di parole, nell’intimità delle psicologie poco a poco ricostruite, c’è una inattesa corsa ad una autocolpevolezza, nell’analisi dei comportamenti e degli sguardi c’è la volontà ad allontanare quel che di poco chiaro ci può essere negli altri. Verso la ricostruzione delle vicende che avvolgono una intera famiglia, nel bene e nel male.

Un giallo dove ogni cosa sembra il contrario della propria affermazione, dove la tensione arriva netta al succedersi di ogni scena. Attraverso una innegabile eleganza, la tensione viene mantenuta appieno da una compagnia dove ognuno lascia prendere corpo al proprio personaggio con giusta esattezza; da Andrea Beltramo (che nella prima metà della settimana di repliche ha sostituito Simone Moretto) a Elena Soffiato a Elia Tedesco, a tutti i loro compagni, ognuno partecipa al successo completo della serata. In scena al teatro Erba sino a domenica 18 dicembre.

Elio Rabbione

Le foto dello spettacolo sono di Daniele Serra

“Aspettiamo senza aver paura domani” Lucio Dalla dieci anni dopo

Al “Gobetti” di San Mauro, un concerto – spettacolo per ricordare  Dalla a dieci anni dalla morte

Venerdì 16 dicembre, ore 21

San Mauro Torinese (Torino)

Di formazione jazz, è stato uno dei più importanti ed innovativi cantautori della musica italiana. A dieci anni dalla scomparsa avvenuta improvvisamente, il 1° marzo 2012 (tre giorni prima del suo 69° compleanno), all’Hotel “Plaza” di Montreux – cittadina svizzera sede del “Montreux Jazz Festival”, dove si era esibito la sera prima– il bolognesissimo Lucio Dalla sarà ricordato con un concerto – spettacolo che, dopo aver accolto l’affetto del pubblico in tutt’Italia, arriverà al “Teatro Gobetti” (via Martiri della Libertà, 17) di San Mauro Torinese, venerdì 16 dicembre, alle ore 21. Il titolo, “Aspettiamo senza aver paura domani”, è “rubato” dall’ultimo verso della sua immortale “Futura”, canzone scritta da Lucio a Berlino nel 1979. Si racconta che il cantautore quando arrivò in taxi davanti al “Muro” (che sarebbe stato abbattuto solo dieci anni dopo) chiese al taxista di fermare l’auto per qualche minuto. Scese, si sedette su una panchina a fumare una sigaretta e a guardare l’opera eretta dalla Germania dell’Est, che stava lì dal 1961. Dopo mezz’ora di appunti, note e parole, nasceva “Futura”, la storia d’amore di due giovani preoccupati per il loro futuro ma certi di abbattere il muro della paura e di poter anche progettare una famiglia e dei figli insieme: “e se è una femmina si chiamerà ‘Futura’”. Lo spettacolo, prodotto da “Scena Verticale”, ideato e scritto durante i mesi della pandemia – di e con Sasà Calabrese, Dario De Luca e Daniele Moraca – sarà un viaggio alla scoperta della musica di Dalla, della profondità dei suoi testi e dei significati nascosti nella sua opera. “Lucio Dalla – dicono i responsabili – aveva dita troppo corte per suonare il piano, non conosceva abbastanza la musica per comporre, aveva un fisico lontano da ogni canone, aveva collezionato insuccessi discografici, non aveva una cultura da intellettuale. Eppure è diventato uno dei più grandi cantautori della storia della musica italiana ed è stato così importante anche perché è stato l’artista che, insieme a Roberto Vecchioni, ha riflettuto di più sulla ‘forma canzone’ e sulla sua funzione semiotica e comunicativa”. Un ruolo indubbiamente fondamentale in questo percorso per Lucio lo hanno giocato le sue grandi amicizie intellettuali, in particolare con artisti quali Roberto Roversi, Francesco De Gregori, Dario Fo. In una sua intervista nel 2002, Lucio diceva: “Tutti i testi delle mie canzoni sono sempre piccoli racconti, ipotesi di sceneggiature”. E proprio da queste sue parole nasce l’idea di unire la “forma canzone” con la parola, con l’arte teatrale, cercando di creare uno spettacolo dove le canzoni del genio bolognese arrivino sotto forma di “racconto orizzontale”, come un film, come fossero storie cucite a mano dalla musica. “Canzoni, dunque, cantate e recitate, riflessioni sulla musica, aneddoti sulla vita artistica di Lucio, artista unico e imparagonabile, e di tanti colleghi che formano il frastagliato arcipelago della canzone d’autore italiana, si dipaneranno nello spettacolo in un clima di leggerezza ed ironia, in cui non mancherà il coinvolgimento del pubblico”. In un gesto totale di attesa di futuro e di speranza. Di totale speranza nel futuro. Come scriveva e cantava Lucio: “Il tuo cuore lo sento/ I tuoi occhi così belli non li ho visti mai/ Ma adesso non voltarti/ Voglio ancora guardarti/ Non girare la testa/ Dove sono le tue mani/ Aspettiamo che ritorni la luce/ Di sentire una voce/ Aspettiamo senza aver paura domani”.

Per info: “Cinema Teatro Gobetti”, via Martiri della Libertà 17, San Mauro Torinese (To); tel. 011/0364114 o www.cinemateatrogobetti.it

g.m.

Nelle foto: “Scena Verticale