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L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

 

Brigitte Giraud “Vivi veloce” -Guanda- euro 18,00

Con questo romanzo la scrittrice, traduttrice, giornalista ed ex libraia, Brigitte Giraud, (nata in Algeria nel 1960), ha vinto il premio Goncourt nel 2022. Un libro sul destino, dove in poco meno di 200 pagine ha ripercorso tutti i micro eventi che hanno portato al fatale incidente di moto in cui ha perso la vita il marito.

Storia di una perdita avvenuta 22 anni fa, il 22 giugno 1999, con la quale ha fatto i conti senza autocommiserazione e con una lucidità razionale sorprendente.

Ha ricostruito quello che definisce «…puro movimento coreografico», ovvero la sequela dei tanti “se” che scandiscono ogni capitolo del libro, nel tentativo di mettere in fila ordinata e cronologica le coincidenze che hanno portato Claude su quella strada, in quel preciso momento e a bordo di una moto maledetta che non era nemmeno sua.

Non si dà risposte, ma semplicemente rivive tappe, minimi avvenimenti e imprevisti che, col senno di poi, sembrano essersi concatenati fino ad invertire quel destino che sembrava pieno di prospettive. E ragiona sui tanti minuscoli segnali che non ha saputo cogliere.

Aveva insisto con Claude per comprare a tutti i costi una nuova casa, da ristrutturare . Lei stava per pubblicare il suo secondo romanzo; lui aveva il suo lavoro come direttore della sezione musicale della biblioteca di Lione, inoltre scriveva articoli come esperto di musica. Avevano un figlio di 8 anni che crescevano con una precisa e armoniosa condivisione di compiti. Tra i quali andare a prendere il bimbo a scuola, Claude a bordo della sua «mansueta Suzuki che guidava pian pianino».

Ma un brutto giorno, il destino beffardo, gli mette davanti la moto del fratello di Brigitte: un pericoloso modello di Honda, una moto da corsa che in Giappone è proibita, mentre viene venduta all’estero, dove miete vittime.

Il caso ci ha messo lo zampino, lei aveva fatto un favore al fratello ospitando il bolide nel garage della nuova casa. Ed è per caso che Claude una mattina cambia la sua solita routine e inforca il bolide del cognato per andare a prendere il figlio. Rispetta l’ultimo semaforo rosso della sua vita, ma quando riparte perde il controllo delle due ruote e quella sarà la sua impennata definitiva.

Brigitte, che al momento era a Parigi per incontrare il suo editore, ospite di un’amica, scoprirà al ritorno la tragedia sulla quale non smette più di interrogarsi con tutta la sequenza dei “se” che costellano la vita di tutti noi.

Banalmente, basta trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato…..e una frazione di secondo può fermare il nostro percorso per sempre, stravolgendo tutto. Un bellissimo romanzo su cui meditare.

 

John Galsworthy “La saga dei Forsyte” -Bompiani- euro 24,00

L’editore Bompiani riporta in libreria “La saga dei Forsyte”, il monumentale ciclo narrativo pubblicato tra 1906 e 1921 dallo scrittore e drammaturgo inglese John Galsworthy; nato in una ricca famiglia del Surrey nel 1867 a Kingston upon Thames e morto ad Hampstead nel 1933, l’anno dopo aver ottenuto il Premio Nobel.

Figlio di un avvocato, era destinato seguire la carriera di famiglia, ma quello che ama di più è viaggiare ed è proprio al ritorno da un tour in Australia che sulla nave il suo destino incrocia quello di Joseph Conrad, ed è la svolta. Tra i due si crea un’amicizia che durerà nel tempo; soprattutto, al cospetto del grande scrittore, Galsworthy mette a fuoco quello che vuole veramente fare nella sua vita.

E’ così che si scopre scrittore, iniziando a pubblicare a proprie spese e sotto pseudonimo; poi l’idea della trilogia che lo renderà famoso e immortale.

La saga è costituita da tre romanzi: “Il possidente”, “Nella ragnatela” del 1920 e l’anno dopo “Affittasi” ultimo capitolo, più due racconti intitolati “Interludi”.

E’ la complessa storia di una ricca famiglia inglese che scivola dal successo al declino, sullo sfondo della tarda società vittoriana fino al primo dopoguerra.

Un mosaico di personaggi che si muovono imbrigliati tra rivalità, rancori, inimicizie, tradimenti, ed incarnano i valori borghesi dell’epoca. Una famiglia in cui ardono volontà di intraprendenza, individualismo, senso di appartenenza all’élite, accentuato attaccamento alla proprietà e all’idea che tutto si possa ottenere comprandolo.

Nel primo volume di oltre 800 pagine è tracciata la struttura del nucleo familiare: i primi 10 capostipiti generano 21 eredi che a loro volta ne mettono al mondo solo 17.

A contare sono i maschi, mentre le donne hanno poco peso, anche se poi le loro vite incideranno parecchio sul destino familiare.

Galsworthy li osserva tutti in modo meticoloso e li mette in scena lungo un’infilata di capitoli scanditi da improvvisi salti di scena, passaggi temporali repentini e dialoghi spesso serrati e altamente rivelatori delle varie personalità.

La narrazione inizia in un pomeriggio del 1896 in cui la famiglia si trova riunita per il fidanzamento della piccola di casa, June, con l’architetto spiantato Philip Bosinney.

A osservare dall’alto la scena c’è il patriarca 80enne Jolyon, dubbioso sull’opportunità di quel matrimonio.

Al giovane povero in canna viene comunque affidato un incarico di tutto rispetto: progettare e costruire fuori città una casa per Soames, Forsyte di seconda generazione e la sua irrequieta moglie Irene. Un matrimonio senza figli e con parecchie sorprese……

 

 

Sana Krasikov “I patrioti” – Fazi Editore- euro 20,00

L’autrice è nata in Ucraina nel 1979, ma poi si è trasferita con la famiglia negli Stati Uniti nel 1987, e in questo corposo romanzo racconta la storia familiare di una migrante americana nella Russia degli anni 30. Fondamentalmente tenta di dare una risposta al quesito: se sei immigrato a quale patria ti senti di appartenere e sei fedele?

Protagonista è Florence Fein, figlia di genitori ebrei e con una nonna lituana. L’America è attanagliata nella morsa della Grande Depressione e lei a 23 anni rincorre un uomo che l’ha stregata, sognando un grande futuro che pensa possa realizzarsi solo nel sistema sovietico. Finirà per ritrovarsi pericolosamente intrappolata nell’Urss di Stalin.

Il libro copre la storia di tre diverse generazioni sullo sfondo di avvenimenti storici ricostruiti con grande serietà e frutto di scrupolose ricerche. Un mosaico narrativo che parla di vari retroscena poco noti, totalitarismo che soffoca le vite private, corruzione, inganni, delusioni, promesse mancate e grandi passioni.

Il sogno di Florence, planata a Magnitorsk, finisce per incrinarsi e travolgerla.

Quasi 75 anni dopo, il figlio Julian, che lavora in America per una Compagnia Petrolifera, coglie l’occasione di un viaggio di lavoro a Mosca per ricostruire il passato materno. Vuole sapere cosa è successo alla madre sopravvissuta alla prigionia e ai campi di lavoro per 7 anni, mentre il figlio finiva nell’ orfanotrofio di Saratov.

Chiede di consultare i dossier del terribile Kgb, disponibili per chi annovera parenti arrestati, uccisi o deportati durante la spietata dittatura staliniana.

Anche la vita del figlio di Julian, Lenny, oscillerà sospesa tra due paesi diversissimi, due società e due culture opposte e in conflitto tra loro. Un romanzo che ci porta a riflettere su temi complessi come identità e libertà.

 

Alicia Giménez Bartlett “La presidente” -Sellerio- euro 16,00

Solo momentaneamente la famosa scrittrice spagnola ha lasciato in panchina la sua eroina per eccellenza Pedra Delicado, e ha fatto scendere in campo, a Valencia, due giovani ragazze, fresche di Accademia di Polizia.

Sono le poco più che 30enni sorelle Berta e Marta Miralles, diversissime tra loro. Una musona dopo una delusione sentimentale e attenta alla dieta, l’altra decisamente più leggera e capace di godersi la vita. Battibeccano spesso, ma in realtà sono molto affiatate.

Alle due protagoniste viene subito affidato un caso che è un’autentica mina vagante. Devono indagare, ma sottotraccia, sulla misteriosa morte della presidente della Comunità Valenciana, l’ex sindaca Vila Castelli, trovata senza vita in una camera d’hotel a Madrid, avvelenata da un caffè al cianuro.

Era stata una donna con un grande potere, poi caduta in disgrazia e coinvolta in un’indagine per corruzione.
La versione ufficiale è morte naturale, ma forse è stata messa a tacere perché qualcuno temeva che potesse rivelare segreti scomodi.

Tra le pagine serpeggia anche un certo sospetto maschile verso le colleghe femmine e le loro presunte competenze. Forse la scottante indagine è affidata alle due novelline, proprio perché ritenute opportunamente inesperte e incapaci di scavare troppo a fondo.

Inutile dire che Berta e Marta vi sorprenderanno e che ancora una volta Alicia Giménez Bartlett ci regala un noir trasudante ironia e -come nel caso dei divertenti scontri ironici tra Pedra Delicado e il suo braccio destro Fermin- anche qui sono gustosissimi i contrasti tra le sorelle.

Una formula collaudata che è il marchio di fabbrica della scrittrice spagnola. Ed ora che Pedra è sugli schermi televisivi, dove ha preso forma in una strepitosa Paola Cortellesi e un altrettanto grande Andrea Pennacchi, non possiamo che apprezzarla ancora di più. E aspettare il prossimo libro con lei al centro, al quale la Bartlett sta lavorando.

Intanto gustiamoci le due sorelle alle prese con un caso ispirato da un fatto di cronaca vero. Il coinvolgimento in un’indagine per corruzione di Rita Barberà che era stata sindaca di Valencia per un ventennio: donna molto popolare, dichiaratamente gay, imprevedibile e autoritaria, ma di grande humor.

Leggi qui le ultime notizie: IL TORINESE

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