Oggi si è svolto, nella Biblioteca civica di Crescentino, l’evento “Libriamoci: i libri…quelli forti” promosso dall’Istituto “Calamandrei” nell’ ambito della settimana dedicata alla lettura nelle scuole. Gli allievi hanno scelto brani tratti da opere di autori italiani e stranieri, lasciandosi guidare da storie e personaggi che hanno regalato loro emozioni ed insegnamenti. Il progetto ha avuto come referente Ilaria Rey, professoressa di Lettere, in collaborazione con i docenti Luca Amirante, Alberto Averono, Francesco Brancaccio, Erika Di Martino, Manuela Ferraris, Laura Gualeni e Gianna Pastè. L’obiettivo della giornata non è stato solo quello di accompagnare il pubblico, collegato in diretta Facebook, in una piacevole lettura, ma dimostrare che serve coraggio per leggere ad alta voce, esprimersi in Inglese e Francese, vincere la propria timidezza e le proprie paure.
In occasione della 40° edizione del Torino Film Festival, il Museo Nazionale del Cinema presenta l’avvio del progetto LA SCUOLA IN PRIMA FILA invitando le scuole a partecipare gratuitamente al Festival da lunedì 28 novembre a venerdì 2 dicembre.
Il programma La Scuola in Prima Fila-TFF è l’occasione per offrire agli studenti la possibilità di vivere il Festival da protagonisti, di conoscere le diverse fasi e mestieri della filiera cinematografica (produttori, registi, attori) attraverso proiezioni di film in sala, incontri e momenti di incontro con i professionisti del settore, anche in un’ottica di orientamento professionale e di sguardo attento all’innovazione tecnologica e alle nuove produzioni di cinema VR.
Cinema Greenwich – Via Po 30, Torino
Museo Nazionale del Cinema – Mole Antonelliana – Via Montebello 20, Torino
Aula Magna-Itis AVOGADRO– Corso San Maurizio 8, Torino
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA – ENTRO MARTEDI’ 22 NOVEMBRE – PARTECIPAZIONE GRATUITA
Per accedere alle proiezioni e incontri gratuitamente compilare l’apposita scheda di pre-iscrizione. La conferma di partecipazione sarà comunicata tramite e-mail
Presentato a scopo benefico presso i Magazzini Oz il libro. Edito da Gian Giacomo Della Porta Editore
La cornice per la presentazione del libro intitolato “La schedina vincente”, edito da Gian Giacomo Della Porta Editore, è stata quella suggestiva dei Magazzini Oz di via Giolitti 19/A. Martedì 15 novembre scorso, alle 18, l’evento ha unito alla diffusione del libro uno scopo benefico voluto dagli autori che, di loro iniziativa, hanno deciso di devolvere le royalties, proventi della vendita dell’opera, alla Onlus CasaOz.
In rappresentanza dei tredici autori del libro erano presenti Marco Piano, Roberto Veronesi, Sandro Gasparini, Claudio Calzoni e Federico Castelletti Cazzato, oltre all’editore Gian Giacomo Della Porta, che ha moderato l’evento, e al vicepresidente e direttore della struttura di CasaOz, Marco Canta, che ha ricevuto l’assegno di beneficenza di mille euro.
Sono tredici gli autori de “La schedina vincente”, tra i quali, oltre a quelli già citati, figurano i bolognesi Marco Gollini, Stefano Nadalini, Gianfilippo Rossi e Stefano Zanerini, il piacentino Roberto Uggeri e i restanti torinesi Sergio Commisso, Marco Edoardo Sanfelici e Mario Camarda, originario di Grosseto.
Il libro contiene tredici racconti, così come è d’uso nella schedina del Totocalcio, accomunati da un sottile fil rouge che percorre quarantadue anni di storia (e storie), raccontati attraverso tredici partite di calcio. Ognuna con il proprio pathos e il proprio caleidoscopio di significati e emozioni.
Tra queste partite, che diventano uno strumento per raccontare esperienze di vita vissuta da ciascuno degli autori, ricordiamo quelle citate durante l’evento, che sono la finale dei Mondiali dell’82 in Spagna, che ha visto sfidarsi l’Italia e la Germania, partita molto cara a Marco Piano; la finale dei Mondiali del 2006 in Germania, che ha visto l’Italia affrontare la Francia, partita rimasta nel cuore di Roberto Veronesi; la finale di Champions Juventus-Milan raccontata da Federico Castelletti Cazzato, lo storico derby vinto dal Torino nel ‘67, giocato la settimana successiva alla morte di Giorgio Meroni, mitico giocatore del Torino, ribattezzato “la farfalla granata”, e di Che Guevara; la partita Torino-Cesena, ricordata dai tifosi del Toro quale la partita dell’ultimo scudetto, giocata nel 1976, ricordata da Sandro Gasparini.
Un libro che ha riscosso un ottimo successo e che ha come primo obiettivo quello umanitario legato alla beneficenza.
Mara Martellotta
Fra i più noti e amati trasformisti italiani
Venerdì 18 novembre, ore 21
San Mauro Tor.se (Torino)
Fiorentino di nascita, classe ’72, in Toscana (ma non solo) è una vera star. Attore comico, trasformista eclettico e instancabile – nonché autore, regista ed attore di molti dei suoi spettacoli – Alessandro Riccio arriva in Piemonte, dove venerdì 18 novembre (ore 21) al “Teatro Gobetti” di San Mauro Tor.se, in via Martiri della Libertà 17, porta in scena “Le mille e una Bruna”, accompagnato dal fedele Alberto Becucci, con cui condivide la scrittura, la regia e la presenza scenica. Lo spettacolo nasce dopo “Bruna e la notte”, che dal 2014 ha inanellato una serie infinita di repliche e sold out. Per rispondere alle continue richieste di chi voleva saperne di più su questa “donna inusuale, scorbutica e fragile”, su cosa pensa, su dove abita, su come conduce la propria esistenza, ecco arrivare l’idea di un “secondo capitolo” della sua storia, con la produzione di “Tedavì 98”, casa di produzione fondata dallo stesso Riccio nel 1998..
Ecco dunque la nuova proposta – seguito de “Le mille e una Bruna”, una “commedia lirica e sboccata, amara e leggera”, per continuare a far vivere quello che è ormai un personaggio ben conosciuto dal pubblico, e perennemente con la sigaretta in bocca. Personaggio interpretato da Riccio, un artista unico nel panorama fiorentino, che molto ha da dire anche sul piano nazionale e che propone nuove canzoni e nuove poesie consolidando la coppia comica che forma con Alberto Becucci. Quest’ultimo è invece Franchino, silenzioso e timido, perennemente ridicolizzato dall’apparentemente spavalda Bruna che ama apostrofarlo con il nomignolo di “pissero”, che proprio un complimento non é nel dialetto toscano.
Le luci della ribalta si riaccenderanno così su Bruna, che molti hanno paragonato ad Alda Merini, e Franchino: lei è l’anziana cantante dal passato turbolento e lui il suo timido e riservato pianista. Un impresario è interessato alla Signora di San Frediano, vuole scritturarla, ma … riuscirà la debordante Bruna a contenere la sua vitalità esplosiva e non spaventarlo troppo? E sarà vero che un tempo calcava, da vera diva, gli scintillanti palchi della Versilia, e che usciva con Domenico Modugno e cantava con Aretha Franklin? Sul palco un viaggio nella turbinosa vita di una donna che incarna lo spirito popolare tra barzellette e versi immortali, piena di semplicità e saggezza ma soprattutto di musica eterna che cavalca gli anni, dai Platters a Gabriella Ferri.
“Bruna – racconta lo stesso Riccio – è un coacervo di dettagli di persone che ho conosciuto, da mia nonna a Carlo Monni(famoso attore toscano, il “Vitellozzo” in “Non ci resta che piangere”, al fianco di Roberto Benigni e Massimo Troisi). È una fiorentina vera, volgare, spesso grezza nelle sue manifestazioni più delicate. Ha quella tendenza a bubare e la genuinità caustica che era caratteristica di Monicelli e che è nel DNA della fiorentinità. E tuttavia c’è un’ambivalenza in lei, perché è in fondo anche dolce, intelligente, lucidissima quando meno ce lo aspetteremmo, e per questo stupisce sempre, in una spiazzante alternanza di registri”.
Per info: www.cinemateatrogobetti.it. Possibilità di prenotazione via Whatsapp al: 392/6405385
g.m.
Nelle foto: Alessandro Riccio e Alberto Becucci in alcune immagini di scena
Per la realizzazione dell’evento, la cui prima edizione è prevista nella primavera 2023, si firma oggi l’intesa tra i promotori: Regione Piemonte, Città di Torino, Camera di commercio di Torino, Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Intesa Sanpaolo.
Siglato oggi a Palazzo Birago, sede della Camera di commercio di Torino, il Protocollo di Intesa per l’organizzazione a Torino della manifestazione “Festival internazionale di fotografia”: tra i firmatari, Vittoria Poggio, Assessore a Cultura, Turismo e Commercio della Regione Piemonte, Rosanna Purchia, Assessora alla Cultura della Città di Torino, Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino, Matteo Bagnasco, responsabile dell’Obiettivo Cultura della Fondazione Compagnia di San Paolo, Annapaola Venezia, Vice Segretario Generale Fondazione CRT e Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo e Direttore delle Gallerie d’Italia.
L’appuntamento sarà internazionale e a cadenza annuale, a partire dalla primavera del 2023, con una prospettiva almeno triennale, portando a Torino e in Piemonte un grande evento articolato in una serie di momenti in più location, tra cui mostre temporanee specifiche, una fiera specializzata, attività didattiche, incontri partecipati, committenze artistiche, eventi off, declinati ogni anno su un tema differente.
Il tutto tenendo conto della profonda tradizione culturale e artistica del territorio (proprio a Torino nel 1839 è stata scattata la prima fotografia in Italia) e riconoscendo le iniziative incentrate su creatività e innovazione tra i principali motori di sviluppo e fattori di crescita non solo turistica della città.
Come affermato da Vittoria Poggio, Assessore a Cultura, Turismo e Commercio della Regione Piemonte “Siamo lieti che da questo territorio, già molto ricco dal punto di vista culturale e artistico, nasca l’idea di un nuovo appuntamento internazionale da realizzarsi con il contributo di più enti e realtà già molto attive nella promozione di eventi e manifestazioni di richiamo. La fotografia, che già raccoglie un ampio pubblico di appassionati ed esperti, può essere un nuovo motivo per venire a Torino e da qui scoprire una regione che ha molto da offrire in termini di paesaggi, accoglienza e qualità della vita”.
“La fotografia è una di quelle espressioni artistiche che oggi stanno ritrovando la giusta collocazione tra gli interessi degli appassionati, dei curiosi, delle gallerie, dei musei, dei professionisti e soprattutto delle giovani generazioni – spiega Rosanna Purchia, Assessora alla Cultura della Città di Torino. – La fotografia cattura un istante in un luogo e nello spazio che ci permette di analizzare il nostro essere e il nostro futuro in modo diretto e immediato. Forse è questo che attrae sempre più un pubblico eterogeneo ad avvicinarsi a questa straordinaria forma artistica che, come già detto, sta riscuotendo sempre più interesse, anche in termini di fruizione culturale. Torino, quindi, sarà ancora una volta all’avanguardia e sempre di più città d’arte contemporanea”.
Come affermato da Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino “La firma di oggi nasce da un ampio lavoro di squadra all’insegna dei grandi eventi, ma rappresenta solo un punto di partenza per un impegno più ampio che coinvolgerà il mondo della fotografia italiano: il Festival sarà, infatti, lo spunto per posizionare Torino a livello internazionale su temi come nuove tecnologie, digitale, creatività, design, con il coinvolgimento di tutti i soggetti culturali e scientifici presenti in città e in regione, a partire dagli atenei. Una primavera ricca di mostre, eventi, esposizioni, fiere, appuntamenti off sparsi in numerose location renderanno la fotografia il nuovo motivo imperdibile per scegliere di venire a Torino”.
“Siamo lieti di poter dare il nostro contributo alla definizione e alla futura realizzazione del Festival internazionale di Fotografia a Torino – dichiara Matteo Bagnasco, responsabile dell’Obiettivo Cultura della Fondazione Compagnia di San Paolo -. Valorizzare le vocazioni culturali già riconosciute del nostro territorio, in un percorso di posizionamento che accresca l’infrastruttura culturale e favorisca una relazione integrata fra il mondo della cultura e il turismo, è uno dei pilastri del nostro Obiettivo Cultura perseguito nell’ambito della missione Creare Attrattività. Inoltre questo progetto consentirà di lavorare con i player culturali di riferimento del territorio, valorizzando reti e network e operando in un’ottica di filiera e sostenibilità per lo sviluppo culturale, economico e sociale dei territori e delle comunità: sono certo che sarà una buona opportunità per il nostro territorio”.
“La firma di oggi, frutto della sinergia tra vari player della città, lancia una nuova sfida: fare di Torino una capitale della fotografia a livello internazionale – afferma il Segretario Generale della Fondazione CRT Massimo Lapucci -. Il festival ‘scatta’ l’immagine del futuro: offre una nuova opportunità per portare il mondo in città e la città nel mondo, e per rafforzare la commistione tra arte e tecnologia nel segno dell’ArTechnology, un ‘mega trend’ sul quale certamente puntiamo per lo sviluppo del territorio”.
Secondo Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo e Direttore Gallerie d’Italia: “Le Gallerie d’Italia mettono a fattor comune il proprio impegno nella valorizzazione della fotografia contemporanea per dare vita a un’importante iniziativa condivisa con le principali realtà torinesi pubbliche e private. Il nuovo Festival potrà aggiungere nuovi contenuti alla già ricca offerta culturale della città e consolidare il ruolo identitario della fotografia per la città di Torino”.
Come previsto dal Protocollo, i firmatari affideranno l’organizzazione del Festival alla Fondazione per la Cultura Torino, che opererà coinvolgendo, nelle attività di sviluppo e produzione, i soggetti del territorio dotati di riconosciute competenze scientifiche e divulgative nel settore e inseriti in articolate reti di relazioni nazionali e internazionali, al fine di garantire un’unica comunicazione con la massima inclusione e diffusione dell’iniziativa.
Tra i primi obiettivi del gruppo di lavoro, l’assegnazione dell’incarico di Direzione Artistica aperto a primari esperti curatori nazionali e internazionali (persone fisiche, collettivi o enti). Tra i compiti del Direttore artistico quello di mappare e coordinare le istituzioni, i musei, le fiere, le iniziative e gli spazi d’arte torinesi che già lavorano nel mondo della fotografia, in modo da giungere alla condivisione di un nuovo brand e di un unico palinsesto, a partire dal tema individuato di anno in anno, e parallelamente coinvolgere altri partner locali, nazionali e internazionali, anche non necessariamente connessi al mondo della fotografia, per favorire la interdisciplinarietà e l’allargamento del pubblico di riferimento.
MUSIC TALES. LA RUBRICA MUSICALE
“Sono seduto qui a far riposare le mie ossa
e questa solitudine non mi abbandonerà
ho viaggiato per duemila miglia
solo per fare di questo molo la mia casa, ora”
Nell’agosto del 1967, Otis Redding è in tour con i Bar Kays negli Stati Uniti.
Un giorno mentre si trova sulla casa galleggiante del suo amico Earl Speedo Sims, ormeggiata a Sausalito, in California, scrive il primo verso di una nuova canzone: Dock of the bay (che personalmente amo profondamente n.d.r.).
Otis ha appena lasciato il segno con una performance memorabile al festival di Monterey, in cui ha chiuso la seconda serata esibendosi accompagnato dai Booker T & The Mg’s dopo i Jefferson Airplane.
Nasce nel 1941 a Dawson in Georgia; lascia la scuola a 15 anni per dedicarsi alla musica.
Nel 1967 ascolta “stg. Pepper’s Lonely Hearts Club Band dei Beatles e decide di cambiaree completamente il suo stile. Vuole continuare a conq uistare il pubblico bianco ed abbandonare un po’ e radici dl soul.
Il 22 novembre 1967 entra negli studi della Stax a Memphisinsieme al suo chitarrista e registra il pezzo The dock of the bay. Torna l’8 dicembre per completarlo ma non ha ancora terminato il testo.
Mentre la canzone sfuma registra un fischio con l’intenzione di tornare in studio e cantare l’ultima strofa.
Non ci tornerà mai più e quel fischio rimarrà nella storia della musica.
Il 9 dicembre di quell’anno sono a Cleveland dove partecipano ad una trasmissione televisiva ed il giorno dopo dovranno essere altrove. Le condizioni atmosferiche non sono affatto buone e, lui ed altri due membri della band, viaggiano con un aereo di linea poiché sul Beeccraft non ci sono posti. Alle tre e mezza del pomeriggio, il pilota chiede di atterrare all’aeroporto di Madison, ma qualcosa va storto e l’aereo perde quota e precipita nel lago Monona.
Uno schianto terribile che interrompe la carriera di una delle stelle più brillanti della black music e della sua straordinaria band.
L’unico superstite è Ben Cauley e l’unica cosa che ricorda è di essersi trovato al largo e non aver creduto di essere vivo.
“Nessuna casa dovrebbe essere senza vista sul mare. Ogni casa dovrebbe appartenere al vento e alle onde. Il mare e la casa dovrebbero vivere insieme per sempre, come due fanciulli che si siedono uno di fronte all’altro e si confidano i loro segreti.”
Aspetto di sapere come è stato questo ascolto!
https://www.youtube.com/watch?v=mHYTA9Rupso&ab_channel=MarcBroussard
CHIARA DE CARLO
scrivete a musictales@libero.it se volete segnalare eventi o notizie musicali!
Ecco a voi gli eventi da non perdere!
“Le parole che contano”, conversazioni contemporanee, è il titolo libro scritto da Giorgio Merlo e da Giuseppe Novero che sarà presentato a Torino giovedì 17 novembre alle ore 17, presso la sala grande del Circolo dei Lettori, Via Bogino 9.
Interverranno alla presentazione Giancarlo Caselli, Franco Garelli, Derio Oliviero e Giovanni Quaglia.
Modera Alberto Sinigaglia.
Undici protagonisti della vita pubblica italiana si soffermano su altrettanti temi e approfondiscono altrettante parole per richiamare valori da condividere o da riscoprire, offrendo analisi che possano condurre a sentieri semantici e di riflessone sempre più ampi.
Il libro conta la prefazione di Luigi Sbarra, Segretario Generale Cisl e l’introduzione di Marco Frittella, Direttore Rai libri.
Prende il via, anche nella stagione 2022/23, la consueta programmazione del ciclo Scienza e Creatività in collaborazione con Rivolimusica, Scene dal vivo, Istituto Musicale Città di Rivoli. Protagoniste due eccellenze nei relativi ambiti: Vittorio Marchis e Alan Brunetta.
Dal fortepiano, al cembalo scrivano, fino alla consolle di un PC, la testiera è stata la protagonista di una vita ‘digitale’, non nel senso quale oggi intendiamo, ma letteralmente ‘attivata con le dita’. Sia i tasti di un pianoforte, sia le pelli di un tamburo, sia i contatti di uno smartphone, agiscono sotto l’azione ON/OFF di comandi a cui le macchine rispondono… mettendoci tutta la loro fantasia. E noi godiamo delle opere degli scrittori, come delle armonie dei ‘musicanti’.
La storia delle tastiere amalgamata con i suoni emessi dagli strumenti a percussione, qui armonizzata nel dialogo tra Vittorio Marchis, storico dell’Ingegneria dal Politecnico di Torino, e Alan Brunetta, compositore, percussionista e polistrumentista, rivive dal vivo sul palcoscenico del Politecnico di Torino.
Mercoledì 16 novembre 2022 Klavier Evo(lution)
Le tastiere: dall’analogico al digitale e viceversa
Vittorio Marchis relatore
Alan Brunetta percussioni e tastiere
per il ciclo Scienza e Creatività
in coproduzione con l’Istituto Musicale Città di Rivoli
Vittorio Marchis
Storico dell’Ingegneria e professore ordinario di Storia della Scienza e delle Tecniche presso il Politecnico di Torino. Ha svolto la sua attività nel campo della ricerca storica della Tecnica, introducendo l’insegnamento di Storia dell’Ingegneria presso il Politecnico di Torino, di cui ha sempre curato anche la docenza. Successivamente ha fondato il MAP, il Museo Virtuale del Politecnico di Torino. Accanto all’attività accademica, ha partecipato a numerose trasmissioni televisive e radiofoniche (ad esempio su Rai Radio3) in qualità di storico e divulgatore della storia della tecnologia. Uno dei suoi libri più recenti, 150 anni di invenzioni italiane, propone l’uso dei brevetti come strumento di indagine storiografica. Oltre ai contributi scritti, Marchis ha inscenato diverse ‘autopsie’ di oggetti tecnologici, utilizzando tecniche narrative ispirate dal teatro e dalla sua esperienza di conduttore radiofonico.
Alan Brunetta
Compositore, batterista e percussionista ma non solo, Alan Brunetta studia all’Accademia di Musica Moderna e al Conservatorio di Torino. Musicista poliedrico con interessi che vanno oltre la musica, ma che affondano nel teatro, nella didattica e nel cinema.
Dal 2005 collabora con Supershock alla sonorizzazione di capolavori cinematografici quali Nosferatu, Metropolis e Der Golem. Nel 2008 fonda con Umberto Poli la compagnia teatrale-musicale Euthymia, volta alla realizzazione di ‘opere rock’ fondate sulla compenetrazione di letteratura, teatro e musica. Nel 2009 Brunetta fonda Lastanzadigreta, progetto nel quale chitarra elettrica e acustica si fondono con marinba, mandolino, didjeridoo e strumenti non convenzionali quali giocattoli e bidoni per creare un sound unico. Con Lastanzadigreta pubblica due EP autoprodotti.
Venerdì 18 novembre ore 21
Teatri 2022
sold out
Daniele Silvestri torna dal vivo con tanta musica inedita ‘in lavorazione’. Fedele all’originalità che contraddistingue ogni suo progetto, in attesa dell’uscita del prossimo album ha deciso di non lasciare a casa il disco in lavorazione ma di portarlo in scena, costruendolo sul palco insieme al pubblico. “Non solo eseguiremo dei brani inediti – annuncia l’artista sui social – ma li scriveremo, riscriveremo, cambieremo e improvviseremo in ogni singola data sotto gli occhi di tutti quelli che verranno a vederci. Spettatori inevitabilmente partecipi – volenti o nolenti – di questa parte sperimentale e creativa dello spettacolo. Il resto…il modo e la forma…i contenuti stessi.. li lascio per ora alla vostra immaginazione”. Così, in maniera del tutto eccezionale, l’artista porta sul palco il suo processo creativo, collettivizzandolo e condividendolo con il suo pubblico, che diventa spettatore non solo di un concerto ma proprio della costruzione di nuova musica.