CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 248

“Prendo la rincorsa le braccia al cielo al cielo e volo via…”

Music Tales, la rubrica musicale 

“Prendo la rincorsa le braccia al cielo al cielo e volo via

Via dalle certezze

Dalle tue carezze

Che anche adesso mi blocca no al muro e non volo più

Tutto calcolato

Tutto programmato

Il lavoro la casa il futuro così sei tu ma io

Musico ambulante vorrei stare in cento case o in un motel

E mi sento scusa così dissonante

Vorrei molti amori e duemila figli come me

Via mentre stai parlando

Sono già partito non te ne accorgi non vedi più”

Fabio Concato, pseudonimo di Fabio Bruno Ernani Piccaluga (Milano, 31 maggio 1953), è un cantautore italiano.

Ha ottenuto premi e onorificenze tra cui il Premio Lunezia 2007 per il valore

 musical-letterario dell’album Oltre il Giardino e l’Ambrogino d’oro nel 2020.

Muove i primi passi nel mondo della musica nel 1974, quando insieme agli amici Bruno Graceffa e Giorgio Porcaro forma il gruppo cabarettistico “I Mormoranti”, in cui Fabio scrive testi e musiche e inizia a esibirsi nel celebre locale Derby di Milano.

L’album omonimo del 1982 segna il primo vero riscontro popolare per Concato, trascinato dal singolo “Domenica bestiale”, partecipante al Festivalbar di quell’estate; pur non entrando in hit parade diventerà in breve tempo il classico per eccellenza del cantautore milanese.

Nel 1984 Concato centra il suo maggiore successo discografico con un altro album omonimo, in cui sono contenuti alcuni dei suoi classici quali Ti ricordo ancora, Tienimi dentro te, Sexy Tango, Rosalina, Guido piano e soprattutto Fiore di maggio, altra indimenticabile hit dedicata alla figlia Carlotta.

Del 1986 è l’album Senza avvisare, anch’esso un buon successo discografico (arriva al numero due nella classifica 33 giri).

Nel 1988 incide una canzone dedicata al Telefono azzurro 051/222525 (che era il numero di telefono a quell’epoca) il cui tema è proprio quello delle violenze domestiche ai bambini, e i cui proventi lordi, derivanti dalla vendita del singolo, sono stati interamente devoluti alla organizzazione per la difesa dei minori.

Il brano, pubblicato poco prima di Natale, nelle settimane successive arriva al primo posto nella classifica dei singoli più venduti.

Me la ricordo bene, ricordo tutto quell’album perchè l’ho consumato.

Ma oggi vogli parlare di “Scomporre e ricomporre” che è il nono album in studio di Fabio Concato.

Il disco esce nel 1994 (pubblicato dalla Mercury Records) ed è una raccolta di brani del cantautore, rivisti e riarrangiati.

La prima traccia, Troppo vento, è l’unico inedito dell’album. Una meraviglia che mi tocca da vicino per molti versi.

È presente anche una cover, (ed anche questa mi tocca da vicino per ovvie ragioni) “Perché no” di Lucio Battisti, già comparsa nell’album tributo “Innocenti evasioni” l’anno precedente.

Curiosamente, e per ragioni affettive, “Guido piano” compare nella versione originale, di dieci anni precedente.

Troppo vento La canzone parla delle differenza di visoni della vita tra un musicista che desidera una vita da girovago, senza alcuna certezza che sia lavorativa o familiarema si trova con una donna che vuole una vita “precisa” con un lavoro fisso, uno stipendio un mutuo, dei figli e tutto quello che i formalismi ci dicono essere corretto.

“Un uomo è libero nel momento in cui desidera esserlo.”

Buon ascolto

https://www.youtube.com/watch?v=QT4KcBCalD8&ab_channel=FabioConcato-Topic

CHIARA DE CARLO

scrivete a musictales@libero.it se volete segnalare eventi o notizie musicali!

Aspettando il giro d’Italia, diamo Spazio alle tue serate! 🚴🏼‍♀️⭐️ Ti aspettiamo tutti i giovedì di maggio nel nostro Sapori&Sorrisi con cene squisite (a 19,90€) e esibizioni di grandi tribute band! Le cene iniziano alle 19:30, gli spettacoli alle 20:30. 📞 Chiamaci e prenota al numero 3519652883!   Ecco gli appuntamenti! ⤵️ 🔸Giovedì 4 maggio Acusti-KOM, tribute band di Vasco Rossi 🔸Giovedì 11 maggio Royal Band, tribute band dei Queen 🔸Giovedì 18 maggio Cipo + Marcos Roagna, tribute band di Zucchero 🔸Giovedì 25 maggio Max Mania, tribute band degli 883

Le città dei lettori, Torino quarta

Secondo  iLPassaparoladeiLibri.it  (dati al 31 marzo 2023)

Roma è la capitale anche dei lettori, Empoli si conferma la prima città non capoluogo di provincia, mentre Torino sorpassa…

Anche quest’anno come è consuetudine della nostra redazione abbiamo aggiornato le statistiche degli iscritti al nostro gruppo FB per vedere da dove legge chi legge. Nessuna rilevante sorpresa, tra i dati che riguardano gli iscritti delle grandi città, Roma guida sempre indisturbata la classifica con oltre 18.000 iscritti, seguita da Milano che ne registra 9.000. Il rapporto tra abitanti e iscritti mantiene Firenze in prima posizione tra le grandi città con 6.600 iscritti, Torino scavalca Napoli in quarta posizione, Padova perde 3 posizioni, mentre Empoli resta la prima città non capoluogo di provincia con più di 1.000 iscritti.

Il nord mantiene il primato, ma anche il sud è ben posizionato, al centro domina la Toscana e la Capitale.

Tra gli iscritti residenti all’estero, la classifica è guidata dalla Svizzera, con 1.178 membri, seguono Regno Unito, Germania e Francia, mentre è Londra la città straniera con più iscritti (389).

Qui sotto trovate la classifica delle città con oltre 1.000 iscritti

Tra parentesi la posizione al 31 dicembre 2021

1  – Roma  18.599

2  –  Milano  9195

3  – Firenze  6.659

4  – Torino  5.532  –  ( 5  + )

5  –  Napoli  5.276  –  (4 –  )

6  –  Genova  3.905

7  –  Palermo  3.718

8  –  Bologna  3.034

9  –  Bari  2.431

10  –  Cagliari  1.666  ( 12 +  )

11  –  Brescia  1.607

12  –  Catania  1.540  ( 14 + )

13  –  Padova  1.489  ( 10 – )

14  –  Verona  1.418  ( 13 – )

15  –  Prato  1.336

16  –  Venezia  1.259  ( 18 + )

17  –  Trieste  1.253

18  –  Perugia  1.169

19  –  Livorno  1.165

20  –  Siena  1.079

21  – Empoli  1.067  ( 16 – )

22  –  Parma  1.060  ( 24 + )

23  –  Messina  1022

24  –  Modena  1.010 ( 22 – )

Se volete sapere come è posizionata la vostra città scrivete alla nostra redazione.

redazione@unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it

Chi pensa che “social network” sia solo sinonimo di disimpegno potrebbe ricredersi scoprendo che il gruppo FB Un libro tira l’altro ovvero il passaparola dei libri ha raggiunto, primo tra i gruppi in lingua italiana sull’argomento, il numero di 260.000 iscritti: duecentomila persone che ogni giorno entrano su fb per scambiarsi opinioni sui libri appena letti, chiedere consigli sulle future letture, confrontare pareri e cimentarsi nella difficile arte della recensione letteraria, il tutto senza influenze da parte di scrittori o editori, che nel gruppo non hanno la possibilità di promuovere alcuna iniziativa, ma possono partecipare soltanto in qualità di lettori.

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

 

Monica McInerney “Le madrine” – Fazi Editore- euro 18,00

L’autrice è australiana, ma vive a Dublino con il marito irlandese, ed ha al suo attivo 12 best seller internazionali. Qui racconta con tocco profondo, ma lieve, il rapporto che lega una giovane donna alle sue madrine e alla madre, in un alternarsi tra passato e presente.

Protagonista è Eliza Miller, cresciuta dalla madre Jeannie, che proprio stabile non è, ma quella figlia l’ha voluta a tutti i costi, anche se senza un compagno al suo fianco e tra mille difficoltà.

Jeannie nella vita da ragazza madre si è arrabattata sempre come ha potuto, cambiando continuamente luoghi in cui vivere con la piccola Eliza che ad appena 8 anni ha già svoltato molte case in posti sempre diversi.

Jeannie ha promesso di svelarle il nome del padre al compimento dei 18 anni; peccato che alla soglia dei 40 anni venga trovata morta nella vasca da bagno, lasciando dietro di sé il dubbio tra suicidio o incidente dovuto all’abuso di alcol.

Fortuna vuole che Eliza sia cresciuta supportata anche dall’affetto delle migliori amiche della madre, che sono diventate le sue madrine, Olivia e Maxie. Negli anni le due vice-madri l’hanno ospitata, amata e protetta.

Ora, quando Eliza ha 30 anni, una vita amorosa inesistente e si dedica solo al lavoro, viene licenziata e sfrattata di casa. E’ il momento giusto per raggiungere le madrine in Scozia e fare una sorpresa a Maxie che sta per sposarsi. Il viaggio si trasforma nell’occasione per uscire dal guscio in cui si era protetta e andare alla scoperta non solo del passato della madre (che le madrine avevano custodito e protetto) ma anche a quello del padre.

 

 

Patrick Deville “Kampuchea” -Nottetempo- euro 17,00

Patrick Deville è uno scrittore e viaggiatore francese 65enne, direttore della Maison des Écrivains Étrangers et des Traducteurs; e tra i tanti premi ottenuti è stato anche insignito del Gran Premio di letterature dall’Académie Française.

In questo libro, tra romanzo e diario, rievoca orrori e pagine di storia dell’Indocina in epoca coloniale, ma non solo.

Un Sudest asiatico raccontato da Joseph Conrad, Somerset Maugham, dall’esploratore Henri Mouhot, che cercando farfalle si imbatté invece nei meravigliosi templi di Angkor Wat letteralmente avvolti e attraversati dalla giungla. E aggiungo io, uno dei siti più affascinanti al mondo che se avete l’occasione vi consiglio di visitare perché lasciano letteralmente senza fiato per la loro bellezza e la storia antica che racchiudono.

Deville ha intitolato questo suo romanzo-non romanzo del 2011 “Kampuchea”, cioè “Cambogia” in lingua Khmer, e attraversa la storia recente del paese, sconfinando anche in Laos e Vietnam, riavvolgendo i fili delle tappe che portarono i francesi ad appropriarsi dell’Indocina nell’Ottocento. Ripercorre anche il tracollo coloniale nel 1954, poi i conflitti ripetuti. Soprattutto il massacro, metodicamente organizzato e messo in pratica, di quasi due milioni di persone, ad opera dei Khmer rossi, che tra 1975-1979 distrussero un intero popolo e ogni influsso occidentale.

L’autore rimanda spesso agli avventurieri del passato; ne riassume gesta, scoperte ed errori, in una sorta di diario di viaggio documentatissimo, nel corso del quale ha raccolto anche preziose memorie e testimonianze di reduci, poliziotti, sopravvissuti.

Ricerche e reportage che documentano pure il processo a Kang Kei Iev, detto Duch,

uno dei 5 leader dei Khmer Rossi. Personaggio tra i più spietati e forieri di morte, direttore dell’S-21, il luogo di tortura e orrore all’ennesima potenza. Viene processato e nel 2010 condannato a 35 anni di prigionia per crimini contro l’umanità.

Proprio come fece Conrad prima di lui, Deville si avventura nel cuore di tenebra dell’Indocina che attraversa in lungo e in largo anche risalendo il fiume storico Mekong.

 

 

Sebastian Barry “Mille lune” -Einaudi- euro 19,00

E’ decisamente un West rivisitato in chiave moderna quello dello scrittore irlandese Sebastian Barry che racconta la storia di due soldati gay che adottano un’orfana lakota, e l’idea di questa trama in ambiente western ha un’origine particolare.

Infatti tutto è partito da una rivelazione che le fece il nonno prima di morire circa 50 anni fa; dunque una gestazione di quasi mezzo secolo nella mente dell’autore irlandese. L’antenato gli disse che il suo bis-zio aveva preso parte al genocidio degli indiani; e a Sebastian venne spontaneo interrogarsi su come un irlandese fosse finito dall’altra parte del mondo, nel lontano West e a contribuire al terribile genocidio dei nativi americani.

Per scrivere questo libro Barry ha compiuto un’approfondita e puntigliosa ricerca documentandosi su oltre 150 libri a tema western; solo allora ha collocato il suo racconto all’interno di una dolorosa pagina di storia.

Protagonista è la piccola indiana lakota Ojinjintka (nella sua lingua di origine significa “rosa”), ha avuto un’infanzia serena, cresciuta con amore dalla madre coraggiosissima e famosa tra la sua gente.

Poi sono arrivati i soldati e hanno sterminato tutti gli indiani del villaggio: «Per loro non eravamo niente……e mi domando cosa vuol dire quando un altro popolo decide che vali così poco che può solo ammazzarti».

Su questo si interroga la bimba, unica superstite del massacro in cui ha visto morire tutta la sua famiglia. E questa è la tranche del suo passato.

Poi si apre il suo futuro. Fondamentale è l’incontro con gli ex soldati Thomas McNulthy e John Cole che la adottano e amano, anche perché dice lei: «..ero la figlia di niente». Ed ecco la sua seconda vita con il nome di Winona.

Cresce protetta dall’amore di Thomas e John, al riparo dalle brutture che toccano agli indiani e alle persone di colore nel Tennessee nel 1870, dove la portano i suoi salvatori creando una famiglia arcobaleno.

Lavora con successo e soddisfazioni come contabile nello studio di un avvocato; mentre sul versante sentimentale viene corteggiata dal commesso Jas Jonski che vorrebbe sposarla. Winona tentenna indecisa e intanto va avanti con la sua vita, ma un’altra tragedia è all’orizzonte. Viene brutalmente aggredita e violentata; e man mano che la nebbia del trauma si dirada riesce a mettere a fuoco il volto del colpevole e ad agire di conseguenza.

 

 

Tracy Rees “Casa Silvermoor” -Neri Pozza- euro 19,00

Inghilterra, Yorkshire, estate 1897, contea di Grindley che vive grazie alla miniera di carbone diventata il destino dei suoi abitanti, e a volte perdono la vita nel profondo delle gallerie senza aria. Tommy Green è all’ultimo giorno di scuola: intelligente, brillante, lo studente migliore che emerge sulla classe di ignorantelli e sogna un futuro diverso, lontano dalla miniera. Oppure una parentela con il conte Sedgewick di Casa Silvermoor, sua lussuosissima magione; non per un sogno di agi e ricchezze, quanto piuttosto per la possibilità di viaggiare ed avere una vita lontana dall’estrazione del carbone.

Invece il suo sembra un destino ormai segnato come quello degli avi, tutti consumati dal lavoro in miniera. Anche lui allo scoccare dei 14 anni dovrà abbandonare gli amati studi per scavare carbone nelle viscere della terra.

Pure Josie Westgate è figlia di un minatore del paese di Arden, da sempre in rivalità con Grindley. I padroni della miniera di Arden, i conti Berridge, sono decisamente più avidi e spietati dei Sedgewick, e le condizioni di vita dei concittadini di Josie sono pessime. La sua stessa famiglia ne fa le spese. In più lei non ha vita facile tra le mura domestiche, vessata dai continui rimproveri della madre, che propende invece per i figli maschi.

Intorno al 1898-99 i due ragazzi si incontrano, Josie ha 13 anni e coglie subito la tristezza che ammanta Tracy. Il romanzo alterna le narrazioni in prima persona dei due ragazzi, e la Rees mantiene un ritmo costante, dimostrando una grande attenzione nel ricostruire contesti storici e culturali di quel periodo a cavallo tra Ottocento e Novecento. Notevoli le sue descrizioni dell’ambiente e del paesaggio, nonché della durissima vita dei minatori inglesi. E non manca una certa suspense abilmente orchestrata con lievi tocchi gotici.

 

Apertura straordinaria a Miradolo e alla mostra Christo e Jeanne-Claude. Projects

Castello di Miradolo (TO)
Martedì 25 aprile

Martedì 25 aprile, il Parco e il Castello di Miradolo aprono in via straordinaria dalle 10 alle 18.30 (ultimo ingresso, ore 17). L’apertura sarà anche l’occasione per visitare la mostra Christo e Jeanne-Claude. Projects, prorogata fino al 1° maggio.

 

CHRISTO E JEANNE-CLAUDE. PROJECTS
A poco più di due anni dalla scomparsa di Christo Vladimirov Javacheff, il Castello di Miradolo dedica a Christo e Jeanne-Claude, la coppia che ha rivoluzionato il concetto di opera d’arte e il suo processo di realizzazione, la mostra Christo e Jeanne-Claude. Projects, che espone disegni, collages, fotografie e video delle loro opere più famose, insieme ad opere di alcuni artisti del Nouveau Réalisme e della Land Art che hanno influenzato la loro produzione artistica e il loro pensiero.
Curata da Francesco Poli, Paolo Repetto e Roberto Galimberti, con il coordinamento generale di Paola Eynard, realizzata grazie alla collaborazione con la Christo and Jeanne-Claude Foundation di New York, presenta circa sessanta opere accompagnate da un’ampia sezione fotografica e dalla proiezione dei video che documentano la realizzazione delle monumentali installazioni artistiche.

 

INFO
Castello di Miradolo, via Cardonata 2, San Secondo di Pinerolo (TO)
0121 502761 www.fondazionecosso.com
Christo e Jeanne-Claude. Projects
A cura di Francesco Poli, Paolo Repetto, Roberto Galimberti, con il coordinamento generale di Paola Eynard e in collaborazione con la Christo and Jeanne-Claude Foundation di New York
Biglietti:
Mostra – 15 euro intero, 12 euro ridotto (gruppi, over 65, convenzioni), 10 euro ridotto 15-26 anni, 8 euro ridotto 6-14 anni, gratuito (0-5 anni, Abbonati Musei e Torino+Piemonte Card, Passaporto culturale, disabilità e accompagnatori), 5 euro Carta Giovani Città di Pinerolo, 4 euro ridotto scuole. Audio guida mostra 6 euro, incluso nel biglietto per i bambini fino a 14 anni kit didattico Da un metro in giù
Parco – 6 euro intero, 5 euro Carta Giovani Città di Pinerolo, gratuito 0-5 anni, Abbonati Musei e Torino+Piemonte Card, Passaporto culturale, disabilità e accompagnatori. Incluso nel biglietto audio racconto stagionale in cuffia per scoprire le ricchezze botaniche del Parco e le sue suggestioni romantiche. Il percorso cambia ad ogni stagione.

 

Rock Jazz e dintorni a Torino. Stefano Bollani e Vinicio Capossela

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Lunedì. Al Blah Blah si esibiscono i Bee Bee Sea. Per il Torino Jazz Festival il clarinettista Louis Sclavis suona nel pomeriggio al Vittoria mentre il sassofonista Shabaka Hutchings alla sera è di scena all’Hiroshima Mon Amour.

Martedì. Al teatro Alfieri per il TJF suona il quartetto del sassofonista Steve Coleman. Sempre per il TJF all’Hiroshima si esibisce Hamid Drake. Vinicio Capossela presenta all’auditorium del Lingotto, “Voi che passate il testimone” mentre allo Spazio 211 Gigi Giancursi , Animaux Formidables e altri presentano “Omega x Resistenza”.

Mercoledì. Furio Di Castri al Monterosa per il TJF presenta il tributo a Frank Zappa. Al Concordia di Venaria si esibisce Mr. Rain. Al Blah Blah suonano i That Gold Street Sound.

Giovedì. All’Hiroshima è di scena Drast. Nell’aula magna del Politecnico suona il quintetto di Roberto Ottaviano. Al Pala Alpitour si esibisce il rapper Lazza. All’Off Topic si esibisce Colombre. Al Museo d’arte Orientale è di scena la vocalist Phew. Alla Casa Teatro Ragazzi suona il sestetto Love Circus di Paal Nilssen-Love. Allo Spazio 211 si esibiscono gli Ufomammut.

Venerdì. Al Concordia è di scena Mezzosangue. Al teatro Colosseo arriva Niccolò Fabi accompagnato dall’Orchestra. Per il TJF al conservatorio suona il pianista Craig Taborn mentre al Politecnico si esibisce il quartetto TellKujira di Francesco Diodati. All’Off Topic si esibisce Generic Animal mentre all’Hiroshima è di scena Lo Stato Sociale.

Sabato. Al Barrio comincia l” Heavy Psych Fest” con Belzebong, Conan e Nick Oliveri. Per il TJF al Vittoria suona la pianista Eve Risser ( il giorno successivo con la Red Desert Orchestra alla sala 500 del Lingotto) e al Bunker suona il trio del batterista Sarathy Korwar.

Domenica. Al Bunker organizzato da “Jazz :Re :Found”, si esibiscono Ramon Judah e Channel One Sound System. Conclusione del Torino Jazz Festival con il doppio concerto di Stefano Bollani alle OGR. Con il Danish Trio al pomeriggio e in piano solo alla sera. Al Barrio suonano gli ucraini Stoned Jesus e i Nebula .

Pier Luigi Fuggetta

Le identità rivelate di Troubetzkoy

L’associazione Lamberti ha presentato alla biblioteca civica di Omegna il libro Identità Rivelate, con la presenza dell’autrice Elisabetta Giordani.

Il volume è il frutto di una ricerca lunga tredici anni iniziata quando il fotografo Gianbattista Bertolazzi realizzò le immagini del catalogo delle 341 sculture in gesso, cera e bronzo di Paolo Troubetzkoy, conservate nella Gipsoteca del Museo del Paesaggio di Verbania. Fu allora che Elisabetta Giordani, con il supporto di Roberto Troubetzkoy – che da tempo stava raccogliendo e archiviando tutta la documentazione possibile sulla sua antichissima e nobile famiglia russa – e di Gianni Pizzigoni, profondo conoscitore dell’arte e per anni competente direttore del Museo del Paesaggio, accettò l’incarico di ricercare le identità di personaggi ancora sconosciuti. Un lavoro certosino che ha reso possibile ricostruire biografie e storie, offrendo un nuovo contributo alla conoscenza dell’ artista e dei suoi rapporti con i personaggi da lui ritratti dei quali sino a oggi studiosi e pubblico non si erano mai occupati in modo particolare. Il principe Paolo Troubetskoy, nato a Verbania-Intra il 15 febbraio del 1866 da padre russo – il diplomatico Pierre –  e madre statunitense, la pianista Ada Winans, lavorò e risiedette in Russia (insegnò all’ Accademia Imperiale di Belle Arti di Mosca per nove anni, dal 1897 al 1906), Francia (a Parigi, dove studiò a fondo l’opera di Rodin, e dove nel 1900 vinse il Grand Prix), Inghilterra, Usa (prima a New York nel 1911 e poi, dal 1914, a Hollywood , oltre che in Italia, a Pallanza – sul lago Maggiore –  dove tornò a vivere nel 1932 e morì sei anni dopo. Troubetzkoy aveva committenze anche in Europa, America e Russia e, come soggetti, i membri di quell’alta società internazionale appartenente alla gilded age ( l’età dorata), il periodo che si identifica con il rapido sviluppo industriale in America e la Belle Époque in Europa, in grado di assecondare ogni passione, dal mecenatismo al collezionismo d’arte, dalle corse automobilistiche, all’allevamento di purosangue e quant’altro. Lo scultore, aristocratico e semplice nello stesso tempo, ritraeva i personaggi di questo ambiente senza lasciarsi condizionare e il più delle volte non metteva né titoli né nomi alle sculture perché come lui stesso diceva: “ Io lavoro non solo per esprimere una forma, ma soprattutto per trasmettere il senso della vita, perciò la forma ha maggiore significato se vi è vitalità; per questa ragione un titolo (e quindi anche un nome) potrebbe limitare tutto ciò che la mia opera significa realmente”. L’opera di identificazione di Elisabetta Giordani è stata difficile e complicata ma molto interessante, consentendole di raccogliere cenni biografici e testimonianze fotografiche di molti di quei personaggi appartenenti a quella società internazionale con la quale lo scultore cosmopolita era entrato in contatto durante i suoi soggiorni. Oggi che l’opera e lo stile personalissimo di Troubetzkoy sono apprezzati e conosciuti è stata di grande utilità la ricerca che ha permesso di addentrarsi nelle personalità di coloro che hanno voluto farsi ritrarre da lui e quindi hanno potuto trattenere per sempre la vitalità di cui tanto parlava. Per redigere la pubblicazione, edita dal Magazzeno Storico Verbanese, Elisabetta Giordani ha visionato centinaia di immagini, foto e opere storiche alla ricerca dei personaggi incontrati e ritratti dall’artista di cui il Museo del Paesaggio possiede la più grande e completa collezione di gessi. Il libro, che presenta le biografie di 25 identità rivelate, è accompagnato dalle immagini scattate da Bertolazzi, rielaborate e completate da Francesco Lillo per il Museo del Paesaggio, e da una dedica a Gianni Pizzigoni che affidò per primo questa importante ricerca all’autrice. Vanno ricordati, come ha fatto Roberto Ripamonti dell’associazione I Lamberti nella presentazione del libro, anche alcune opere pubbliche come i monumenti ai caduti che Troubetzkoy realizzò e che non incontrarono  il gusto del tempo e dei critici come quello di Pallanza dove l’artista rappresentò una giovane vedova che con la mano lascia cadere alcuni petali di fiore sulla lapide dei caduti, tenendo in braccio un bimbo troppo piccolo per rendersi conto degli orrori della guerra o il monumento a Garibaldi creato per un concorso e rifiutato perché rappresenta un uomo esausto dalle fatiche e non scopre il poncho per far intravedere la spada. Lo stesso discorso vale per il monumento ad Alessando III realizzato dallo scultore a San Pietroburgo che rappresentava una critica all’impero dove è raffigurato un cavaliere obeso che opprime con il suo peso un cavallo recalcitrante: un contesto dove il cavaliere rappresenta l’aristocrazia e il cavallo il popolo.

Marco Travaglini

Il ponte del 25 aprile alla Fondazione Torino Musei

FESTA DELLA LIBERAZIONE ALLA FONDAZIONE TORINO MUSEI

Apertura straordinaria lunedì 24 aprile per GAM e MAO

Martedì 25 aprile ingresso a tariffa speciale a € 1

 

In occasione del lungo ponte della Festa della Liberazione la GAM, il MAO e Palazzo Madama propongono nella giornata di lunedì 24 aprile l’apertura straordinaria di GAM e MAO.

Martedì 25 aprile i musei saranno visitabili con ingresso a tariffa speciale di 1€ per le collezioni permanenti e le mostre collegate. Aggiungendo € 1 si potranno visitare anche le due mostre temporanee Buddha10 al MAO e Viaggio al termine della statuaria alla GAM

ORARI E MOSTRE

 

GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna

Lunedì 24 aprile aperto 10 – 18

Martedì 25 aprile Festa della Liberazione 10 – 18 – ingresso a tariffa speciale a € 1 per le collezioni permanenti e mostre collegate + € 1 per la mostra temporanea Viaggio al termine della statuaria

La biglietteria chiude un’ora prima

 

Mostre in corso
VIAGGIO AL TERMINE DELLA STATUARIA. Scultura italiana 1940-1980 dalle Collezioni GAM

OTTOCENTO. Collezioni GAM dall’Unità d’Italia all’alba del Novecento

ALBERTO MORAVIA. Non so perché non ho fatto il pittore

MAO Museo d’Arte Orientale

Lunedì 24 aprile aperto 10 – 18

Martedì 25 aprile Festa della Liberazione 10 – 18 – ingresso a tariffa speciale a € 1 per le collezioni permanenti e mostre collegate + € 1 per la mostra temporanea Buddha10

La biglietteria chiude un’ora prima

Mostre in corso

BUDDHA10

LUSTRO E LUSSO DALLA SPAGNA ISLAMICA

MONOGATARI (t-space X MAO)

 

Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica

Lunedì 24 aprile aperto 10 – 18

Martedì 25 aprile Festa della Liberazione 10 – 18 – ingresso a tariffa speciale a € 1 per le collezioni permanenti e mostre collegate

La biglietteria chiude un’ora prima

Mostre in corso

I COLORI DELLA LIBERTÀ

Disney Live Action L’ultimo appuntamento di Musical a Corte

Domenica 23 aprile, ore 19

Disney Live Action

L’ultimo appuntamento di Musical a Corte nel Salone d’Onore della Palazzina di Caccia di Stupinigi

Dopo il tutto esaurito nelle scorse stagioni degli appuntamenti Disney e Disney+/Pixar, si completa la trilogia con un nuovo concerto che allarga l’universo disneiano ai musical in scena e ai film live action. Walt Disney ha creato la maggior parte dei suoi cartoni animati seguendo le regole del teatro musicale per cui le loro trasposizioni per il teatro e il cinema possono essere considerate musical a tutti gli effetti.

Disney Live Action è un concerto in cui si alternano medley corali, mash-up e singole composizioni per esplorare le storie che Disney sta rinnovando e riproponendo con l’aggiunta di nuove canzoni alle già famosissime colonne sonore: si parte con gli immensi successi nei teatri di tutto il mondo tratti da La Bella e la Bestia, Il Re Leone, Aladdin ed Hercules, con le rispettive nuove versioni filmiche, toccando poi i classici Mary Poppins, Il Cowboy con il Velo da Sposa e Come d’Incanto, per arrivare ai più recenti Cenerentola, Il Libro della Giungla e Pinocchio. Si conclude con un omaggio a Stephen Sondheim, il più grande compositore di Broadway recentemente scomparso, con il film Disney Into the Woodsdel 2014.

PROGRAMMA

Prologo

When You Wish Upon a Star (Pinocchio)

Medley Basta Poco!

Lavorando Insieme (Come d’Incanto), Lo Stretto Indispensabile (Il Libro della Giungla), Un Poco di Zucchero (Mary Poppins)

Medley Bella e la Bestia

La Bella e la Bestia, Something There, Home,If I Can’t Love Her, Qui da Noi
(La Bella e la Bestia)

Into the Woods

Opening (Into The Woods)

Medley Cavoli e Re

Il Tricheco e il Carpentiere (Alice nel Paese delle Meraviglie), Voglio Esser Come Te (Il Libro della Giungla), Principe Alí (Aladdin), IJust Can’t Wait To Be King (Il Re Leone), Lavender Blue (Cenerentola), Go The Distance (Hercules)

Medley Volare via!

Let’s Go Fly a Kite (Mary Poppins), Resta conMe (Rapunzel), Speachless, Un Amico Come Me, A Whole New World (Aladdin)

Il Re Leone

They Live in You, Shadowland (Il Re Leone)

Medley Amore

Can You Feel The Love Tonight (Il Re Leone), I Won’t Say I’m in Love (Hercules), Let’s GetTogether (Il Cowboy con il Velo da Sposa), Belle (La Bella e la Bestia), Someday MyPrince Will Come (Biancaneve e i Sette Nani), Once Upon a Dream (La Bella Addormentata nel Bosco)

Into the Woods

Finale (Into The Woods)

INTERPRETI

Andrea Ascari

Gaia Bellunato

Anna Botticelli

Matteo Giambiasi

Italia Laera

Sofia Megar

Adriano Voltini

Giuseppe Guerrera, pianoforte

Andrea Ascari, progetto e testi

 

La rassegna Lirica e Musical a Corte è organizzata dal Teatro Superga in collaborazione con STM e Fondazione Ordine Mauriziano.

INFO E BIGLIETTI

Palazzina di Caccia di Stupinigi, piazza principe Amedeo 7, Stupinigi – Nichelino

Posto unico: 30 euro

Info e prenotazioni: 011.6279789biglietteria@teatrosuperga.it

www.teatrosuperga.itbiglietteria@teatrosuperga.it

IG + FB: teatrosuperga

Telegram: https://t.me/tsnteatrosuperga

ll summer camp Musica d’Estate a Bardonecchia

1530 luglio 2023, Bardonecchia (To)

Iscrizioni entro il 13/6/2023

 

MASTERCLASS DI ALTO PERFEZIONAMENTO A 1300 metri

CON DOCENTI DI RILIEVO INTERNAZIONALE

PIANOFORTE | VIOLINO | VIOLONCELLO | MUSICA DA CAMERA

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Per chi suona pianoforte, violino, violoncello e musica da camera e vuole perfezionarsi con docenti di rilievo internazionale l’estate che si avvicina è una grande opportunità. A Bardonecchia, nel cuore della Alpi che circondano Torino, dal 1995 l’Accademia di Musica propone con il summer camp Musica d’Estate una formula premiata da una grande partecipazione di studenti provenienti da tutta Italia e dall’estero (circa 180 iscritti ogni anno). Fiore all’occhiello, sono le loro testimonianze che raccontano con entusiasmo delle masterclass residenziali di perfezionamento con i più grandi Maestri del panorama internazionale, della possibilità di esibirsi in occasione dei seguitissimi concerti cittadini di musica classica che animano il centro storico, delle amicizie nate con altri giovani musicisti in un’atmosfera di complicità e di non competitività che può nascere solo da una grande passione condivisa. A questo si aggiungono inoltre le temperature gradevoli e la pace e la grande fonte di ispirazione date dalla montagna.

Dal 15 al 30 luglio 2023 le MASTERCLASS residenziali di alto perfezionamento in programma sono tenute da Roberto Plano, Enrico Pace, Benedetto Lupo, Mariangela Vacatello, Pietro De Maria, Roberto Prosseda, Alberto Miodini, Gabriele Carcano, Claudio Voghera, Giovanni Doria Miglietta, Daniela Carapelli (pianoforte), Sonig Tchakerian, Ivan Rabaglia, Piergiorgio Rosso (violino), Enrico Bronzi, Patrick Demenga (violoncello), Trio Debussy (musica da camera).

Tutti gli allievi, sentito il parere del docente, hanno la possibilità di partecipare alle ESIBIZIONI PUBBLICHE organizzate quotidianamente presso la Chiesa di SantIppolito e altre sedi del centro storico di Bardonecchia. Le lezioni delle masterclass si svolgono principalmente presso il Palazzo delle Feste dove, nei giorni del summer camp, ha sede anche la segreteria; alcune lezioni sono programmate presso la Scuola media di Bardonecchia. L’allievo può inoltre assistere alle altre lezioni e studiare individualmente, prenotando unaula studio tra quelle messe a disposizione.

Il termine ultimo per le iscrizioni è il 13 giugno 2023.

Musica dEstate è realizzata dallAccademia di Musica di Pinerolo con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Piemonte, Fondazione Compagnia di San Paolo (Maggior sostenitore), Comune di Bardonecchia, Fondazione C.R.T. e con il contributo di Villaggio Campo Smith, Bardonecchia Booking e Haralds. Il nostro grazie va anche alla sempre preziosa sponsorizzazione tecnica di Piatino Pianoforti e Yamaha Musica Italia.

MASTERCLASS DI PIANOFORTE

 

Roberto Plano: 16 – 20 luglio

Enrico Pace: 1821 luglio

Benedetto Lupo: 2730 luglio

Mariangela Vacatello: 23 – 26 luglio

Pietro De Maria: 17 21 luglio

Roberto Prosseda: 28 – 30 luglio

Alberto Miodini: 21 – 24 luglio

Gabriele Carcano: 15 – 17 luglio

Claudio Voghera : 2326 luglio

Giovanni Doria Miglietta: 2729 luglio

Daniela Carapelli: 15 17 luglio

MASTERCLASS DI  VIOLINO

 

Sonig Tchakerian: 17 – 21 luglio

pianista accompagnatore Andrea Stefenell

Ivan Rabaglia: 19 – 22 luglio

pianista accompagnatore Alessandro Mosca

Piergiorgio Rosso: 25 28 luglio

MASTERCLASS DI VIOLONCELLO

 

Enrico Bronzi: 26 – 29 luglio

pianista accompagnatore Alessandro Mosca

Patrick Demenga: 22 24 luglio

pianista accompagnatore Alessandro Mosca

MASTERCLASS DI MUSICA DA CAMERA

 

Trio Debussy: 2528 luglio

TESTIMONIANZE DI ALCUNI ALLIEVI

Musica d’Estate ha significato, nel corso della mia crescita artistica, un punto di snodo fondamentale. Un’occasione per lavorare ad altissimo livello con i più grandi maestri del panorama italiano (e non solo), per stringere amicizie e condividere musica, il tutto contornato dalla pace e dalla grande fonte di ispirazione data dalla montagna”. (Claudio Berra)

“I corsi di Bardonecchia sono sempre un momento atteso della nostra estate. Sono giorni speciali di musica e amicizia, in cui si affrontano le lezioni con serenità e serietà, in cui si ride e si conoscono nuove persone. Col Trio Debussy abbiamo avuto l’opportunità di fare lezioni intense e stimolanti e di porre le basi per il repertorio dell’anno successivo. E’ un clima ideale anche per incontrare nuovi insegnanti, sentire pareri diversi e divertisti tra calcio, biliardino e chiacchierate. Senza ovviamente rinunciare ad ascoltare i bellissimi concerti dei Maestri! (Trio Chagall)

La masterclass a Bardonecchia non è solo un corso che migliora le proprie capacità musicali, ma molto di più, si ha la possibilità di ascoltare e partecipare a concerti eseguiti da giovani i quali sono ascoltati da Maestri di alto livello”. (Giovanni Crisantemi)

Tornare a far lezione con il maestro De Maria è stata una grande, grandissima opportunità didattica. A Bardonecchia ho avuto, tra le altre cose, l’occasione di confrontarmi con ragazzi che vivono le mie stesse ambizioni e stessi ideali. È bello sentirsi compresi. Abbiamo saputo creare legami di stima e fiducia per nulla scontati altrove. Nessuna competizione o sfida, solo tanta voglia di conoscere, amare, crescere. Sicuramente ci tornerò!” (Simona Manicone)

L’opportunità di entrare in contatto con docenti e musicisti di grande spessore è il primo motivo che mi spinge a consigliare caldamente questo tipo di esperienza, unito alla incantevole cornice che invita a piccole escursioni senz’altro rigeneranti. Le frequenti lezioni, i concerti dei Maestri, la possibilità di esibirsi e l’ampia disponibilità di aule studio hanno fatto di questo corso un’importante occasione di crescita musicale. In questo momento così delicato per il nostro Paese, in cui il futuro ci appare incerto, cerchiamo di essere fiduciosi e non abbandoniamo le nostre ambizioni, perché coltivare le proprie passioni può rivelarsi la più efficace delle terapie”. (Laura Cozzolino)

Torno sempre volentieri alla masterclass di Bardonecchia,in quanto ritengo che sia un momento di alta formazione artistica che offre una splendida opportunità di confronto e socializzazione con ragazzi che condividono con serietà e dedizione la mia stessa passione”. (Matteo Borsarelli)

Esprimere l’esperienza di Bardonecchia in poche righe è difficile, se non impossibile. Ormai da 6 anni ad oggi il mese di luglio è quel periodo quando il tempo si ferma, in mezzo a quelle fresche montagne tra musica e risate. Certo, perché lo studio e l’impegno non mancano, ma forse i momenti più belli sono proprio quelli che si condividono con nuovi e vecchi amici , a raccontarsi le più diverse esperienze, musicali e non, restare a parlare fino alle 3 di notte e svegliarsi la mattina alle 8.30 per correre a studiare al Palazzo delle Feste. Eh sì, perché poi hai lezione con il Maestro e non vuoi e non puoi fare brutta figura, ma non puoi neanche rinunciare a sorridere tutta la notte. Giocare al biliardino, chiedere una diteggiatura, un consiglio o semplicemente farsi ascoltare il passaggio che non viene mai. Ecco, abituàti a passare molte giornate segregati in casa per la nostra più grande passione, a Bardonecchia è impossibile sentirsi soli, abbracciati da musica e umanità”. (Gianmarco Moneti)

“Ricordo sempre con grande piacere i momenti trascorsi a Bardonecchia, nei periodi della Masterclass Musica d’Estate. Oltre al luogo in sé, con panorami stupendi e temperature molto gradevoli, i corsi sono, secondo me, organizzati molto bene. Noi studenti abbiamo l’opportunità di farci ascoltare da grandi Maestri e Concertisti, di migliorare le nostre qualità musicali e di esibirci in diversi concerti. Soprattutto durante le esibizioni pubbliche si ha la possibilità di ascoltare altri giovani musicisti e di confrontarsi con loro. Inoltre, il pubblico è sempre numeroso e ogni anno gli abitanti di Bardonecchia sono molto felici di ritrovarci lì a suonare per loro durante il mese di luglio. Noi, quindi, riusciamo a portare nei loro cuori il nostro messaggio musicale e a sottolineare la bellezza e l’importanza della musica. Un’ultima cosa… ogni anno nascono tra studenti musicisti nuove e profonde amicizie. Non mancano, infatti, i momenti di divertimento e le passeggiate serali. Spero vivamente di poter partecipare alle prossime edizioni di Musica d’Estate”. (Gabriele Casciano)

E’ una bella occasione di amicizia e musica condivisa. Si sta insieme, si ascoltano i compagni, si studia molto e si fanno lezioni in tutta tranquillità. E poi colpisce il pubblico, non sempre giovane, che numeroso partecipa attivamente ad ogni esibizione sfidando le continue pioggerelle pomeridiane. Da fare e rifare…” (Matteo Buonanoce)

“Musica d’Estate ha rappresentato un grande momento di crescita grazie al prezioso contributo del docente ed al magico scenario paesaggistico che la cittadina offre. (Alessandra Maglie)

“Musica d’Estate è una splendida occasione di crescita, dove si ha la possibilità di fare lezione con Maestri d’altissimo livello e confrontarsi con molti ragazzi che condividono i tuoi stessi interessi. Il tutto calato in una bellissima atmosfera che esclude ogni competizione e regala tante emozioni. Consigliatissimo a chiunque abbia voglia di arricchirsi sia professionalmente che umanamente!” (Ilaria Brognara)

“Musica d’Estate a Bardonecchia ormai è per me una tradizione intoccabile dell’estate. Avendo partecipato fin da molto piccola (la prima volta avevo 11 anni), ho conosciuto moltissima gente e imparato altrettanto dalle lezioni. Sono sei giorni assai intensi: pieni di studio, certo, ma anche di divertimento e allegria!” (Stella Golini)

ACCADEMIA DI MUSICA

Riconosciuta tra le più rinomate istituzioni di alta formazione, l’Accademia di Musica opera dal 1994 tra Pinerolo e Torino, affiancando all’attività concertistica molteplici attività didattiche orientate alla professione di musicista, che coinvolgono ogni anno più di 600 studenti con corsi e masterclass di alto perfezionamento di pianoforte, violino, viola, violoncello, passi orchestrali, musica da camera, flauto, clarinetto e oboe e con Progetti Speciali. A partire dall’anno accademico 2019/2020, ha inoltre avviato – prima in Italia – i Corsi di Specializzazione per chi ha già la laurea di secondo livello per pianoforte, pianoforte contemporaneo, violino e violoncello riconosciuti dal Ministero (3 punti ai concorsi). L’Accademia ha al suo attivo più di mille concerti: alla quasi trentennale Stagione concertistica a Pinerolo, si affiancano la rassegna Musica d’Estate a Bardonecchia e concerti sul territorio. L’appuntamento biennale dell’International Chamber Music Competition Pinerolo e Torino Città metropolitana vede esibirsi alcuni dei migliori giovani musicisti del panorama internazionale. Da sempre l’Accademia sostiene giovani di grande talento, li forma con docenti di fama internazionale, crea per loro occasioni di esibizione professionale.

Accademia di Musica

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Paola Bologna

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paola.bologna@accademiadimusica.it

Il cantiere di Palazzo Madama si svela: visite gratuite a 28 metri di altezza

Prime visite guidate il 22 aprile, poi ogni terzo sabato del mese

• Per la prima volta si potranno osservare da vicino le decorazioni in marmo, i capitelli e i fregi juvarriani, oltre alle quattro monumentali statue di Giovanni Baratta appena restaurate e consolidate
• Fondazione Torino Musei apre a tutti il cantiere di restauro e consolidamento del primo lotto di lavori interamente finanziato dalla Fondazione CRT con 2,4 milioni di euro

 

Partiranno sabato 22 aprile 2023, alle ore 9.30, le prime visite guidate gratuite al cantiere di restauro e consolidamento della facciata juvarriana di Palazzo Madama e alle monumentali statue di Giovanni Baratta riportate al loro antico splendore con il contributo straordinario della Fondazione CRT, che ha stanziato 2,4 milioni di euro per l’intera operazione.

 

Tramite l’ascensore di cantiere accessibile anche alle persone con disabilità, i visitatori saranno guidati dai restauratori lungo uno spettacolare percorso sui ponteggi sino a quota 28 metri dal suolo, in corrispondenza del terrazzo soprastante la facciata.

 

La balconata attrezzata per la movimentazione a terra delle quattro statue allegoriche del “Buon Governo” – Giustizia, Liberalità, Magnanimità e Abbondanza – appena restaurate, offrirà una prospettiva privilegiata e inedita della città e del territorio circostante fino alla corona alpina, abbracciando a 360° le principali architetture di Torino: Palazzo Reale, la cappella della Sindone, la Real chiesa di San Lorenzo, la Mole Antonelliana, Palazzo Carignano, Superga.

 

Sulla sommità del ponteggio compaiono in primo piano le parti superiori delle due torri romane della porta decumana, rimaneggiate nel Medioevo. Alcune immagini fotografiche, qui collocate, mostrano come si presentava il luogo nell’Ottocento e nei primi anni del secolo scorso. Un disegno in grande dimensione rivela il progetto completo preparato da Filippo Juvarra per la facciata di Palazzo Madama, rimasta incompiuta.

 

I visitatori potranno osservare gli interventi in corso per il restauro delle decorazioni in marmo e il consolidamento strutturale della trabeazione, con l’inserimento delle strutture in acciaio, in fase di montaggio nelle tre “camere cieche” ricavate da Juvarra durante la costruzione, all’interno del cornicione.

 

A un livello intermedio, dietro al grande telone che ricopre i ponteggi, sarà possibile ammirare i grandi capitelli delle colonne che decorano il corpo centrale della facciata: qui, a tu per tu con il gigantismo della monumentale architettura barocca, saranno visibili le fasi di restauro delle colonne, con gli artigiani scalpellini che stanno ponendo in opera i tasselli in marmo sui fusti delle colonne e nel fregio dell’architrave. I restauratori illustreranno i procedimenti adottati per risanare il deterioramento dei marmi e “ricucire” le lesioni, i danni di guerra e il degrado che aveva intaccato cornici, sculture e ornamenti.

 

Un piccolo, ma affascinante brano sulla storia di un’architettura storica monumentale, che rivelerà i segreti impiegati nelle antiche tecniche per l’edificazione di un palazzo divenuto simbolo di Torino nel mondo.

 

La visita sarà integrata da un racconto del professor Giovanni Carlo Federico Villa sulla storia millenaria di Palazzo Madama: da porta romana a castello medievale, da capolavoro del Barocco europeo a sede del Senato, oggi Museo Civico d’Arte Antica con oltre 70.000 opere di pittura, scultura e arti decorative dal periodo romano all’Ottocento.

 

Cittadini e turisti, a partire dalle persone con disabilità, potranno vivere in maniera partecipata e inclusiva lo straordinario restauro di Palazzo Madama: un’operazione resa possibile dalla Fondazione CRT per far rinascere la Grande Bellezza di un luogo simbolo di storia, arte, cultura che appartiene a tutti”, dichiara il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia.

 

L’apertura delle visite anche alle persone con disabilità è un passo avanti per creare una società per tutti – spiega Giovanni Ferrero, direttore della Consulta per le Persone in difficoltà –. Crediamo che questo approccio di Fondazione CRT e Fondazione Torino Musei debba diventare uno stimolo e una modalità di coinvolgimento condivisa da tutto il mondo culturale, in linea con lo spirito che anima l’Agenda della Disabilità, quale modello di inclusione partecipato”.

 

Il cantiere costituisce una sfida dal punto di vista metodologico e tecnico-operativo, per la peculiarità dei materiali impiegati e per l’arditezza di Juvarra – commenta Lisa Accurti, Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino –. In particolare, si è rivelato di grande fascino e di estrema complessità lo studio del sistema strutturale di ancoraggio del rivestimento lapideo alle retrostanti strutture murarie, la cui articolazione ha nei secoli prodotto problematiche di non poco conto. Lo studio condotto per ‘gestire’, nell’ambito dell’attuale consolidamento, gli interventi pregressi ha richiesto particolari competenze ingegneristiche, ma ha anche consentito di comprendere la genialità delle soluzioni adottate nei restauri tra XIX e XX secolo, a loro volta degni di tutela quali documenti di altissimo valore testimoniale dell’avanzamento della tecnica del costruire applicata al restauro dei monumenti antichi“.

 

L’apertura al pubblico del cantiere di Palazzo Madama – afferma il Presidente della Fondazione Torino Musei, Massimo Broccio – è un ulteriore passo nella direzione della piena condivisione dell’edificio che da due millenni incarna il ruolo di Torino nella storia italiana ed europea. La scoperta di nuovi punti di vista, spazi e potenzialità saranno una piacevole e interessante sorpresa anche per i torinesi. Siamo profondamente grati alla Fondazione CRT per l’importante atto di mecenatismo che, insieme al fondamentale ruolo istituzionale svolto dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino, ha consentito lo stanziamento di un fondo aggiuntivo, rendendo possibile il completamento del restauro dell’intera facciata”.

Lo straordinario restauro di Palazzo Madama è una importante valorizzazione del patrimonio della Città di Torino. La possibilità di poter condividere i lavori con la visita al cantiere è un elemento di partecipazione attiva per i cittadini e per i turisti condividendo l’avanzamento dei grandi interventi che coinvolgeranno la città in questi anni“, sottolinea Michela Favaro, Vicesindaca di Torino.

INFO VISITE

 

Date: sabato 22 aprile20 maggio17 giugno,16 settembre21 ottobre 2023
Orari: 9.3011.3014.3016.30
Durata: 1 ora
Visita gratuita con prenotazione obbligatoria dal venerdì al mercoledì antecedenti alla data
In caso di maltempo la visita sarà annullata e riprogrammata
Al momento della prenotazione saranno forniti il regolamento di accesso al cantiere e la modulistica da compilare.
Posti limitati

 

CONCLUSO IL RESTAURO DELLE STATUE DI GIOVANNI BARATTA
È stato ultimato il restauro delle quattro monumentali statue allegoriche della Giustizia, della Liberalità, della Magnanimità e dell’Abbondanza, realizzate dallo scultore carrarese Giovanni Baratta (1670-1747) su incarico di Filippo Juvarra, a completamento della balaustra del corpo centrale di Palazzo Madama.

 

L’intervento, iniziato nell’autunno del 2022, è stato eseguito dall’équipe della restauratrice Cristina Arlotto per conto della ditta Denimo S.r.l. all’interno di un apposito padiglione eretto dinanzi alla facciata di Palazzo Madama in piazza Castello. I lavori, per circa 160.000 euro, sono stati interamente finanziati dalla Fondazione CRT.

 

Il restauro si è rivelato particolarmente complesso per le problematiche condizioni di conservazione delle statue e per l’avanzato stato di degrado del delicato marmo delle antiche cave di Brossasco, usato per scolpirle. Ogni figura è composta da cinque blocchi separati e sovrapposti. Decine di staffe e perni in ferro fissati con piombo, molti aggiunti nel corso dei secoli, trattengono tra loro le singole parti e le molte lesioni che avevano causato il distacco di grossi frammenti scultorei. L’intera superficie risultava erosa a causa degli agenti atmosferici e dell’aggressività dei gas inquinanti.

 

È stato effettuato un preventivo trattamento di pulizia con più cicli di biocida per eliminare l’attacco microbiologico di muffe e funghi, che ricoprivano quasi interamente tutte le superfici; è seguita una fase di lavaggi e di rimozione delle muffe e delle croste nere, causate principalmente dai depositi atmosferici saturi di gas di combustione, depositi tenaci concentrati soprattutto nelle zone non soggette a dilavamento e tra le pieghe dei panneggi.

 

Dopo l’asportazione delle vecchie stuccature incongrue e il controllo di tutte le staffe antiche per verificarne lo stato di efficienza, sono state rimosse le lunghe aste metalliche in ferro posteriori, risultate obsolete e non efficienti dal punto di vista statico. Contestualmente, per settori, sono stati inseriti alcuni elementi e perni in acciaio inox e fasce in fibra di carbonio per stabilizzare le parti in precario stato e suturare alcune lesioni importanti.

 

La stuccatura con malte selezionate e polvere di marmo, in corrispondenza dei giunti e delle lesioni e a copertura delle vecchie staffe metalliche, ha preceduto l’intervento di ritocco cromatico per ridurre le interferenze più evidenti lungo le linee di sovrapposizione dei blocchi principali, con applicazione finale di un protettivo superficiale idrorepellente.

 

Le statue saranno posizionate su cavalletti provvisori per consentire di rimuovere i perni ossidati inseriti nei piedistalli e sostituirli con nuovi elementi in acciaio inox conformati, che permetteranno in futuro più agili operazioni di traslazione ed esposizione.

 

L’AVANZAMENTO DEI LAVORI DI RESTAURO DELLA FACCIATA
Il restauro della facciata juvarriana di Palazzo Madama – su progetto affidato allo Studio Arch. Gritella & Associati, con la direzione dei lavori dell’arch. Gianfranco Gritella, coadiuvato per le opere strutturali dall’ing. Franco Galvagno –, è iniziato a marzo 2022 e ha raggiunto circa il 50% di avanzamento.

 

Il cantiere sta entrando in una nuova fase significativamente più impegnativa, con l’aggiunta di nuovi lavori determinati dalla necessità di intervenire anche su alcune strutture interne allo scalone che hanno rivelato problematiche strutturali impreviste. Questo elemento, unitamente alla volontà di utilizzare tutte le somme disponibili per migliorare alcune criticità su parti della facciata non incluse nel primo lotto, portano a stimare l’ultimazione dei lavori del corpo centrale nel 2024.

 

Sono stati completati il ciclo di pulizia dell’intera facciata, lo smontaggio e il successivo rimontaggio delle scaglie e dei frammenti lapidei – oltre un centinaio – in precaria stabilità strutturale, e sono in corso le operazioni di stuccatura che interessano una superficie di circa 800 metri quadrati.

 

Una squadra di restauratori e tecnici specializzati si sta occupando del restauro e dell’integrazione dei tasselli di marmo sulle diverse parti della facciata: circa 180 pezzi di differente forma e dimensione, lavorati a incastro e debitamente sagomati sul posto, tutti ricavati da blocchi di recupero dello stesso materiale, provenienti dalle antiche cave di Chianocco in bassa Valle di Susa.

 

In questo scenario si affianca la necessità di dare corso a due nuovi interventi. Una maggiore complessità delle lavorazioni è prevista per il restauro e il risanamento dei capitelli delle colonne principali, che, rimuovendo le malte applicate in più strati nel corso dei secoli, hanno rivelato il profondo degrado delle sculture, in particolare delle foglie e delle volute, molte delle quali sorrette da staffe in ferro inserite in profondità nel marmo e risultate completamente corrose. Il consolidamento avverrà mediante l’inserimento di barre filettate in acciaio inox e l’impiego di nastri adesivi in fibra di carbonio.

 

Anche la struttura costituente la fodera in pietra dei tre grandi pilastri del piano terra, a lato dei tre archi dell’ingresso principale, ha rivelato dei cedimenti più o meno concentrati in corrispondenza dell’architrave dei tre balconi del piano nobile, lesioni e scagliature dei blocchi in pietra oggi occultati al di sotto degli scialbi e degli intonaci novecenteschi a base di malte cementizie. Con l’asportazione di queste malte seguiranno i lavori di rifacimento degli intonaci e di consolidamento dei blocchi in pietra delle arcate principali a piano terra e delle grandi mensole scolpite con teste di leoni coronati: queste operazioni saranno eseguite mediante imperniaggi in acciaio inox fissati ai basamenti delle colonne principali.

 

L’interesse della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino, guidata dall’architetto Lisa Accurti, è tentare di risolvere anche le problematiche strutturali derivanti dalla presenza del solaio in calcestruzzo armato, costruito negli anni 1947-48 al di sopra della volta juvarriana dello scalone. Questa struttura, di circa 500 metri quadrati, è costituita da una serie di travi in cemento sorreggenti una copertura piana inclinata, che sostituisce un precedente tetto settecentesco a falde in coppi su travi lignee, andato distrutto da un bombardamento nel 1943. Per migliorare le problematiche strutturali dell’opera, assolvendo nel contempo alle normative in materia antisismica, si prevede di sostituire il solaio esistente con una struttura reticolare in acciaio che, in futuro, potrebbe divenire anche praticabile per un utilizzo pubblico. In tale senso è già stato presentato un progetto definitivo per il quale sono in corso le valutazioni tecnico economiche di fattibilità e il reperimento dei fondi necessari, nell’ipotesi di attuare l’opera nell’ambito delle tempistiche previste per il II lotto di lavori.

 

Alle lavorazioni in corso, cui si aggiungerà a breve il cantiere di restauro dei grandi serramenti vetrati che partirà a maggio 2023 per una durata di 9 mesi, si affiancherà il secondo lotto dei lavori, finanziato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali attraverso il Segretariato Regionale per il Piemonte, che concerne il restauro delle ali laterali del palazzo e alcuni interventi accessori, il cui importo è di circa 1.800.000 euro.