Mostra curata da Edoardo di Mauro
Si aprirà il 5 aprile prossimo alle 18.30 presso la galleria d’arteSpazio 44 la mostra intitolata “Oltre lo sguardo “di Gianluca Nibbi e curata da Edoardo di Mauro.
“La pittura e, più in generale, il ricorso a tecniche definite tradizionali sono state troppo affrettatamente definite inadeguate ai tempi e appaiono tuttora vittime di superficiali interpretazioni critiche, assillate da una rincorsa affannosa ai parametri di un gusto antico che più ci si sforza di definire, più sfugge in mille direzioni- afferma il curatore della mostra Edoardo di Mauro.
La tecnica pittorica mantiene una invidiabile vitalità che le consente di calcare egregiamente la scena, adeguandosi alle mutazioni di una società in rapida e frenetica evoluzione, in virtù del suo essere da sempre teknè intesa nella accezione etimologica di pratica manuale implicita al concetto originario di arte.
Le ultime generazioni di pittori, quelli apparsi sulla scena all’inizio degli anni Duemila, usano il tramite pittorico per stabilire con lo scenario contemporaneo un rapporto di evocazione, sublimando il reale per trarne gli umori riposti, sfidando la fotografia e costringendola a adeguarsi rincorrendola sul suo terreno.
Gianluca Nibbi è un artista che si è formato all’Accademia Albertina, culla di talenti pittorici.
Il suo stile denota una autentica passione, non mediata da concessioni al gusto del momento.
Per Nibbi la pittura è sinonimo di intensità emotiva e viscerale, manualità sofferta e al pari meditata, autentica e rinnovata teknè.
I suoi lavori, di dimensioni spesso imponenti, sono in grado di scuotere emotivamente il fruitore e si sposano perfettamente con il termine di “contemporaneità evocata “ usato dal critico Edoardo Di Mauro per delimitare la predominante espressiva della giovane arte che per Nibbi, già attivo da diversi anni, è una valida definizione per evidenziare la costante attualità del progetto visivo. I temi da sempre prediletti sono concreti, ma anche drammatici, tratti dalla realtà.
La realtà di zone vaste e periferiche del mondo, con i volti innocenti di bimbi o più segnati di adulti, uomini e donne che, ad onta di una condizione esistenziale spesso ai limiti dell’umano, esprimono un autentico candore ed una insopprimibile gioia di vivere.
Con la pittura Nibbi riesce a infondere a queste immagini un tocco di magia e, per dirla con Baudelaire, di ‘surrealtà’, facendole levitare dalla materialità del reale, dagli archivi della documentazione al significato sempiterno superioredell’immagine simbolica.
In questa personale presso Spazio 44 l’artista presenta diversi lavori inediti, che rappresentano visioni di realtà lontano da noi, sebbene la velocità di movimento attuale conceda molto più di un tempo la possibilità di una visione diretta degli eventi narrati.
Gianluca Nibbi continua, però, a insistere coerentemente su una visione romantica aliena dalla ricerca fotografica di stampo sociologico che spesso corre il rischio di scadere nel reportage esotico.
Nibbi, invece, si concentra sulla potenza espressiva dei volti, in grado di emanare un’aura atemporale ed ultraterrena, sulla dinamicità oscillante tra il dramma e l’ebbrezza della festa e dei riti dionisiaci. La scelta dei soggetti non è casuale e l’artista compie su di essi un’attenta ed accorta riflessione, evidenziata anche dall’uso recente per diverse tele del colore ad olio al posto dell’acrilico, che richiede una pazienza maggiore nella composizione, trascendendo in una perdita di tempo come “perdita del tempo”.
Come sottolineato dall’artista, che ha una piena consapevolezza teorica del suo progetto, quest’ultimo consiste in uno studio di volti, isolati nell’immediatezza dello sguardo frontale che scruta il fruitore, o rappresentati nel dinamismo di gruppo, in un viaggio che parte dall’Africa per proseguire in India e concludersi a ridosso della secolare cultura tibetana.
L’attenzione di Nibbi si concentra prevalentemente verso la trasposizione dello spazio ideale della tela dei tratti somatici di giovani e adolescenti, ai quali alla purezza della gioventù si somma l’appartenenza a mondi solo in parte contaminati da consumismo, dai bisogni effimeri e dalla comunicazione invasiva di un Occidente ormai completamente globalizzato.
Il titolo della mostra “Oltre lo Sguardo” sintetizza con rara efficacia la volontà di andare alla ricerca di una diversa visione valoriale dell’esistenza.
La mostra, che inaugura il 5 aprile alle 18.30, chiuderà i battenti il 24aprile.
Orari dal lunedì al venerdì 14/19. Sabato e domenica su appuntamento.
Mara Martellotta