4 appuntamenti: sabato 11 novembre, 23 marzo, 20 aprile e 18 maggio
Un Welcome Tour per scoprire il ricco patrimonio storico e artistico della cittadina di Chieri è la nuova iniziativa realizzata da Turismo Torino e Provincia in collaborazione con il Comune di Chieri, socio dell’ATL.
“Chieri come non l’avete mai vista” debutta sabato 11 novembre – e prosegue sabato 23 marzo, sabato 20 aprile e sabato 18 maggio – alle ore 15 per una durata di 90 minuti. La visita è in italiano al costo di 8€, ridotto a 6€ (compreso tra 7 e 11 anni, possessori di Abbonamento Musei, possessori di Torino+Piemonte Card Junior, possessori Torino+Piemonte Card), gratuito (compreso tra 0 e 6 anni).
“Siamo davvero orgogliosi di questa iniziativa – sottolinea Elena Comollo, Assessore al Turismo e Promozione del Territorio – che grazie alla collaborazione decennale tra il Comune di Chieri e Turismo Torino e Provincia consente ancora una volta di valorizzare la nostra città e le sue eccellenze storico-architettoniche, oltre alle produzioni artigianali di qualità. Il nostro obiettivo è far vivere al visitatore un’esperienza completa, che prevede il tour guidato e può proseguire con un piacevole momento di degustazione in una delle due pasticcerie che hanno ottenuto il riconoscimento di Maestri del Gusto e da uno shopping di qualità nel centro storico cittadino“.
La passeggiata guidata – con l’ausilio di guide professioniste – porterà i visitatori alla scoperta dell’antica cittadina ricca di storia e cultura, fondata dai Celti e successivamente occupata dai Romani con il nome di Càrreum Potentia. Il suo nucleo storico è infatti caratterizzato da stradine acciottolate, edifici medievali ben conservati ed è noto per la sua ricca eredità religiosa e la presenza storica di un ghetto ebraico. Il Welcome Tour Chieri permette di andare alla scoperta di numerose chiese di notevole pregio, tra le quali la cappella Gallieri all’interno del Duomo, oltre a svelare tracce della storia ebraica della città.
Al termine del tour guidato è possibile degustare specialità tipiche a prezzo concordato e fare shopping, approfittando degli sconti offerti dagli aderenti al DUC (Distretto Urbano del Commercio) che partecipano all’iniziativa mostrando la ricevuta di acquisto del Welcome Tour anche dallo schermo dello smartphone. Lo sconto è valido per acquisti effettuati il giorno stesso dello svolgimento del Welcome Tour.
I locali aderenti sono: BUTTIGLIERI Pasticceria caffetteria – DOLCI E DOLCI Pasticceria caffetteria – ARS LUDICA Giocattoli – COMPAGNIA DELLA PELLE Borse e scarpe – FB ABBIGLIAMENTO – IL FARO Alimentari per diete speciali – LA CANTINA DEL CONVENTO Ristorante – PENNAZIO ELISA Hobbistica e filati -.
“Siamo certi – evidenzia Marcella Gaspardone, Dirigente di Turismo Torino e Provincia – che questa iniziativa possa contribuire a far conoscere maggiormente le attrattive di Chieri, comune a pochi chilometri da Torino e che rappresenti un importante segnale per il nostro territorio essendo il turismo un settore in grado di valorizzare il tessuto economico-sociale legato a cultura e commercio”.
Per info e prenotazioni
https://www.turismotorino.org/it/esperienze/eventi/welcome-tourr-chieri
Alla Venaria è “Festa di Sant’Uberto”
In onore del “Patrono dei cacciatori”, sfilata dell’Equipaggio della “Regia Venaria”, Santa Messa e concerto alla “Cappella della Reggia”
Domenica 5 novembre
Venaria Reale (Torino)
Appartenente alla dinastia merovingia e definito l’“Apostolo delle Ardenne”, fu vescovo di Maastricht e primo vescovo di Liegi. Intorno alla figura di Sant’Uberto (Tolosa ?,656 – Fura, 727), venerato il 3 novembre quale “Patrono dei cacciatori” e “Protettore di uomini e animali dalla rabbia silvestre”, si torna, secondo tradizione, a fare festa alla Venaria Reale, domenica 5 novembre, in linea con un’antica tradizione il cui culto si perde nei secoli: il primo a solennizzarne la ricorrenza in Piemonte fu il duca Carlo Emanuele II, seguito dai suoi successori. La nascita stessa della Reggia e della città, oltreché il loro toponimo, si devono alla pratica venatoria che si svolgeva da parte della corte sabauda fin dal XVII secolo nel territorio, un tempo denominato di “Altessano Superiore” e che comportava frequenti cerimonie e rituali legati proprio a Sant’Uberto.
Ripresi dal 1996 per iniziativa dell’“Accademia di Sant’Uberto” (in accordo con la “Reggia”, la Città di Venaria e la “Curia Metropolitana”) i festeggiamenti ritornano puntuali anche quest’anno, iniziando alle 10,30 con la sfilata dell’Equipaggio – con i “suonatori di corno” – della “Regia Venaria” da piazza Annunziata nel Borgo Antico di Venaria verso la Reggia, per culminare alle 10,45 con la Santa Messa dedicata al Santo e celebrata nella “Cappella di Sant’Uberto” alla Reggia accompagnata da corni da caccia, trombe, timpani della “Reale Scuderia” ed organo. Conclusione alle 11,30, con un omaggio musicale a Sant’Uberto da parte dell’Equipaggio della “Regia Venaria” (corni da caccia), Musici della “Reale Scuderia” (ottoni e timpani) e organo. Per tutti sarà non solo un’occasione di ascolto, ma un vero e proprio momento da vedere e vivere.
La cerimonia, di livello europeo, ha le sue origini in età medioevale ed era anche denominata, in allora, “Missa canum” (“Messa dei cani”), per l’uso di benedire i cani e i loro proprietari alla fine della funzione. Cosa che avverrà anche domenica 5 novembre. L’uso di accompagnare momenti della Messa con musica, in particolare i corni da caccia, è documentato dal XVIII secolo.
L’ingresso è libero, fino ad esaurimento posti.
Da segnalare anche che l’arte musicale dei suonatori di corno da caccia identitaria del Piemonte, ed in particolare della “Reggia” e della “Palazzina di Caccia” di Stupinigi, è stata riconosciuta “Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità” dall’“Unesco” nel 2020 (candidatura multinazionale di Francia, Italia, Belgio e Lussemburgo).
Le reliquie di Sant’Uberto Martire, dono di papa Clemente IX a Carlo Emanuele II per “La Venaria Reale”, si trovavano dal 1669 nella “Cappella della Reggia”. Per espresso volere del pontefice, l’edificio religioso che le ospitava doveva essere accessibile non solo dall’interno del palazzo, ma anche da tutti i fedeli, per rendere possibile la venerazione anche a chi non appartenesse alla corte: è questa una possibile motivazione dell’apertura della “Chiesa di Corte” della Venaria verso la piazza, rendendola in tale modo non solo cappella riservata alla corte interna al palazzo. Cessata la funzione di residenza reale della Venaria, dal 1819 la reliquia è conservata a Stupinigi nella “Chiesa della Visitazione di Maria Vergine”, sulla piazza della Palazzina, per volontà di Vittorio Emanuele I.
La rievocazione della cerimonia ha inteso conservare anche ai nostri giorni questo spirito di condivisione tra “Reggia” e “Borgo Antico” di Venaria Reale.
Per ulteriori info: www.lavenaria.it – www.residenzerealisabaude.com
- m.
Nelle foto: immagini di repertorio
Sabato 4 novembre, alle ore 18.00 |
a cura di Bianca Tosatti e Tea Taramino |
Sabato 4 novembre 2023, alle ore 18.00, Galleria Gliacrobati (via Ornato 4, Torino) inaugura L’Apocalisse, esposizione dell’artista Mauro Gottardo, a cura di Bianca Tosatti e Tea Taramino, in mostra fino a sabato 30 dicembre 2023. Mostra monografica dedicata al ciclo dell’Apocalisse di Mauro Gottardo, un artista straordinario per la qualità del linguaggio visivo in grado di mostrare sia le sue più intime paure e conoscenze sia un ampio e originale repertorio grafico e calligrafico. Questa mostra vuole essere un progetto inclusivo che propone importanti collegamenti di senso tra Arte Contemporanea e arti considerate marginali come Art Brut, Outsider Art, Arte Irregolare; un’impresa culturale consapevole che l’arte é anche fatto di persone capaci di scompaginare le certezze acquisite proprio quando, oggi più che mai, sono messe in crisi dai cambiamenti imprevisti nel campo della salute pubblica, dell’economia e della convivenza sociale. La mostra é un invito alle istituzioni culturali e ai singoli a utilizzare questo tempo difficile dominato da conflitti internazionali per guardare negli angoli più nascosti della produzione culturale indipendente dove si accampano energia intellettuale, maestria e visioni capaci di commentare l’attualità da angolazioni inedite, talvolta abbaglianti. L’Apocalisse (2008 – 2015) di Mauro Gottardo è un’opera visionaria densa di riferimenti simbolici, spesso profetici, letterari, religiosi, sessuali e politici, composta da 270 elementi di diverse dimensioni: figure umane, animali mitici, simbologie che si ripetono e si alternano su un tappeto di scritture visive, sovente tracciate su carte di recupero. Così L’Apocalisse diventa un archivio segreto di testimonianze, collegamenti, premonizioni, riferibili alla minaccia del potere in tutti i suoi aspetti: da quello economico, politico e culturale alla aggressività nei confronti della salute fisica e mentale umana. Oggi più che mai ci sembra il momento giusto per avvicinarci a tale capolavoro sconosciuto e complesso che merita di essere apprezzato in ambiti culturali pubblici. Il ciclo di lavoro sull’Apocalisse inizia nel 2008 stimolato dalla visione, presso il Museo Diffuso della Resistenza di Torino, di (R)esistere per immagini, una mostra su Germano Facetti, grafico internazionale, documentatore e testimone della storia del “secolo dell’odio”. In particolare, a ispirare Gottardo è la “scatola gialla” che conteneva il suo taccuino della prigionia in campo di concentramento fatto di disegni, foto e appunti per quello che sarebbe poi divenuto il documentario “The yellow box” di Tony West. Partner Forme in bilico aps, Fermata d’autobus Onlus, Dipartimento Educazione GAM/ Galleria d’arte Moderna e Contemporanea / Fondazione Torino Musei, Dipartimento Educativo Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Tactile Vision Onlus Con il sostegno di Città di Torino e Fondazione CRT Evento nell’ambito dei progetti Panopticon – Rassegna Singolare e Plurale – Per arte e per lavoro
Galleria Gliacrobati Via Luigi Ornato, 4, 10131 Torino Giovedì e venerdì dalle 16.00 alle 19.30 Sabato dalle 11.00 alle 19.30 |
A cura di piemonteitalia.eu
Ivrea, capoluogo del Canavese, denominata Eporedia in epoca romana, è una città ricca di storia, arte e cultura, nonché sede dello storico e importante Carnevale di Ivrea.
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A Monteu da Po, una rassegna teatrale di qualità firmata “Onda Larsen”
Da sabato 4 novembre
Monteu da Po (Torino)
Una “sfida” per il piccolo ma vivace Comune a quaranta chilometri da Torino, incastrato fra le colline del Monferrato settentrionale. Monteu da Po (antica colonia romana, la “Industria-Bodincomacus”, citata per la prima volta da Plinio il Vecchio, che la descrive come importante porto sul fiume Po) conta oggi 858 abitanti, ma dimostra – i numeri in questo caso non contano – una grande effervescenza culturale, tanto da meritarsi una brillante e suggestiva stagione teatrale che, partendo da sabato 4 novembre arriverà fino a sabato 6 aprile 2024. Ad organizzarla, sotto il titolo di “Luci su Monteu”, sarà la Compagnia Teatrale “Onda Larsen”, fondata nel 2010 da Riccardo De Leo, Gianluca Guastalla e Lia Tomatis e che a Torino gestisce lo “Spazio Kairòs”, fra Barriera di Milano ed Aurora.
Gli spettacoli si svolgeranno presso il locale “Teatro Comunale” (via Municipio, 3), sempre a partire dalle 21. Sei i titoli in cartellone.
Si inizia con “Resti umani”. Lo spettacolo – realizzato con il sostegno di Mibact e vincitore del bando nazionale della Siae “Per chi crea” – è stato scritto da Lia Tomatis, che è anche attrice insieme a Gianluca Guastella, Riccardo De Leo e Daniele Ronco, e vede alla regia Luigi Orfeo: la pièce vuole spingere il pubblico a compiere un’attualissima riflessione su “differenze” ed “etichette”, “categorie” e “limiti”, “confini reali” e “confini imposti”. Domanda di fondo, rivolta dal palco alla platea: “Siamo ancora capaci di comunicare o siamo chiusi in un guscio di spesse convinzioni?”
Di seguito, in sintesi, questi gli spettacoli che verranno proposti:
Sabato 2 dicembre “L’uomo che sussurrava aiuto”, commedia con protagonista un uomo comune, Mario, che rischia di diventare Papa. A seguire, nel nuovo anno, sabato 27 gennaio “Cronache dalla Shoah” con “Teatro Zeta”, compagnia de L’Aquila; a febbraio (sabato 24) “L’anno sabbatico” del “Teatro de Gli Incamminati” di Milano, sull’ipocrisia e le falsità che spesso si nascondono nelle cosiddette “famiglie perfette”. E, ancora, “Caro Goldoni” (sabato 23 marzo) nella versione proposta da “Crabteatro / Raumtraum” per chiudere la stagione (sabato 6 aprile) con “Lemon Therapy” degli emiliani “Quinta parete”, uno spettacolo sull’adolescenza: l’epoca delle passioni tristi, delle non scelte, dove la risposta a tutto è “boh!”, il periodo in cui il desiderio è di essere contemporaneamente come tutti gli altri e come nessun altro.
Spiega Riccardo De Leo, vicepresidente di “Onda Larsen”: “La stagione a Monteu da Po vuole coinvolgere e conquistare in modo particolare il pubblico del Chivassese offrendo a questa fetta di provincia torinese un intrattenimento di qualità e sei appuntamenti con cadenza mensile per creare una bella e sana abitudine, quella di andare a teatro”.
La rassegna è realizzato da “Onda Larsen” con il contributo del Comune di Monteu da Po, Regione Piemonte ed “Eppela”.
Per info: www.ondalarsen.org
g.m.
Nelle foto:
– “Resti umani”
– “Cronache dalla Shoa” (Ph. Federica Di Benedetto)
– “L’anno sabbatico”
Chieri, gli appuntamenti in biblioteca
Partecipazione gratuita con prenotazione obbligatoria
Una matita, una gomma, fantasia e tanto entusiasmo. Non serve altro per partecipare a Non solo manga, incontro dedicato ai manga a cura di Haider Bucar, rivolto in modo particolare ai ragazzi dai 10 ai 14 anni. A una prima parte introduttiva seguirà un laboratorio che spiegherà ai partecipanti come disegnare i loro personaggi in stile manga.
Partecipazione gratuita con prenotazione obbligatoria
“Ti racconto una storia: la lettura con i propri bambini come momento speciale e di benessere nella relazione genitore/bambino“. E’ il tema dell’incontro del Gruppo di narrazione (metodologia pedagogia dei genitori) previsto in biblioteca in occasione del Sabato da Favola di novembre.
Rientra nei progetti Libri per tutti e Nati per Leggere/Cultura per Crescere.
Partecipazione gratuita con prenotazione obbligatoria
Il filo del discorso è il nuovo gruppo di incontro artistico dedicato al lavoro ai ferri, all’uncinetto e al ricamo. Dal 9 novembre si troverà ogni giovedì mattina in biblioteca. Uno spazio dedicato, riviste specifiche messe a disposizione, e altre mani con cui chiacchierare in allegria.
Nicola Nurra presenta in biblioteca il saggio Plasticene (edizioni Il Saggiatore). Modera l’incontro Davide Ruffinengo.
Rientra nella rassegna Autori “in prestito”, realizzato con il contributo della Regione Piemonte.
Per Momenti d’autore alla Locale: Aurora Ferrara presenta il romanzo fantasy Calea (edizioni Bookabook).
In orario 17-19
3 – 9 novembre 2023
VENERDI 3 NOVEMBRE
Venerdì 3 novembre ore 22
THE PHANTASMAGORIA OF JATHILAN. Una performance di RAJA KIRIK con Silir Pujiwati e Ari Dwiyanto
MAO – performance nell’ambito del public program di Trad u/i zioni d’Eurasia all’interno delle Antiche Ghiacciaie del Mercato Centrale Torino – in occasione di Artissima
Frutto di un’ampia ricerca artistica sulla storia dell’isola, con la loro pratica artistica i Raja Kirik riflettono sulla violenza, l’oppressione e la resistenza che hanno plasmato Giava. Così come al tempo del colonialismo olandese le danze trance erano d’uso tra i giavanesi per esprimere rifiuto del dominio coloniale e un ardente desiderio di libertà, i Raja Kirik dimostrano come la musica, la danza e i rituali forniscano ancora oggi potenti mezzi narrativi contro il dominio e la violenza straniera.
In The Phantasmagoria of Jahtilan, il duo, accompagnato da Silir Pujiwati (un’acclamata cantante solista esperta nella tradizione giavanese) e Ari Dwiyanto (performer, regista, coreografo e uno dei fondatori del Yogyakarta Bengkel Mime Theatre) rielabora la danza del cavallo Jathilan, una trance dance popolare celebre a Giava e utilizzata per dare forza dopo una sconfitta.
Jathilan è l’acronimo di “Jarane jan tjil-thilan”, che si traduce in “cavallo che balla in modo irregolare”. L’attuale forma di Jathilan si sviluppò dopo la Guerra di Giava (combattuta tra i ribelli giavanesi e l’impero coloniale olandese dal 1825 al 1830) come pratica comune per far fronte alla sconfitta subita per mano dell’Impero olandese e alla devastazione causata dalla conseguente guerra civile. Nelle danze venivano usati dei cavalli di bambù per esprimere sostegno ai cavalieri del leader ribelle, il principe Diponegoro, che avevano combattuto coraggiosamente contro le forze coloniali olandesi. Nonostante la sconfitta subita dai ribelli, la danza Jathilan raffigura una vittoria immaginaria della cavalleria locale contro demoni, mostri o colonizzatori. Questa performance eroica ha quindi molteplici scopi: intrattenere, incoraggiare, guarire e unire le persone in un rituale contro l’oppressione.
The Phantasmagoria of Jathilan è una rielaborazione della tradizione Jathilan, che ne reinterpreta musiche, voci e movimenti. Ritmi elettronici sincopati si combinano con percussioni metalliche di strumenti fatti in casa che inducono alla trance. Il canto meravigliosamente monotono in uno stile melismatico ripetitivo e accattivante si intreccia con melodie cadenzate che sgorgano da strumenti a fiato improvvisati.
Con una propulsione frenetica e apparentemente infinita, la musica di Raja Kirik abbraccia un’ampia portata emotiva.
Ingresso libero fino a raggiungimento capienza massima. Prenotazione consigliata.
Per info e prenotazioni: info.torino@mercatocentrale.it
SABATO 4 NOVEMBRE
Sabato 4 e domenica 5 novembre ore 10 – 17
BACCHE E SEMI. LA BIODIVERSITÀ DELLA DISSEMINAZIONE
Palazzo Madama – workshop di acquerello botanico con Angela Petrini
Mediante la dispersione dei loro semi, nell’apparente immobilità dell’autunno, le piante hanno già occupato nuovi territori, nuovi spazi per riprodursi evitando il sovraffollamento.
Ogni specie ha sviluppato organi di forme e caratteristiche ottimali per il raggiungimento dello scopo; così i frutti dell’acanto esplodono, lanciando i semi a metri di distanza, quelli dell’acero volano portati dal vento come eliche, l’artiglio del diavolo ha frutti ricurvi e uncinati per aggrapparsi alle zampe degli animali.
Il workshop propone un’escursione attraverso il disegno e il colore, in questo poco conosciuto mondo dei semi, prendendo spunto dalle piante presenti nel Giardino Medievale.
Angela Petrini accompagnerà i partecipanti in questo esercizio di attenzione e creatività seguendo i canoni della rappresentazione botanica che si tradurrà nella realizzazione di ritratti di piante semplici ma accurati.
Il corso è aperto a tutte le persone curiose e desiderose di mettersi alla prova. I principianti riceveranno un’impostazione di base, mentre i più esperti potranno esercitarsi nell’approfondimento della tecnica per rappresentare dettagli botanici particolarmente impegnativi: dipingere il giallo dei cotogni, rendere la granulosità di certe superfici, il viola-nero delle olive o la superficie color bronzo delle nespole.
Il corso ha una durata di 12 ore ed è accreditato per l’aggiornamento degli insegnanti (legge 170 del 21/03/2016 art. 1.5).
Angela Petrini, affermata acquerellista botanica, ha ottenuto il Diploma con lode in disegno e acquerello botanico dalla Society of Botanical Artists nel Regno Unito nel 2010, tra i suoi riconoscimenti più significativi la Golden Medal ricevuta dalla eminente Royal Horticultural Society al RHS London Orchid & Botanical Art Show 2018.
Materiale occorrente: acquerelli; pennelli tondi a punta fine numeri 4, 2, 0; matita HB; gomma morbida; carta liscia satinata 300 gr. formato 30×40 circa. A chi non avesse il materiale l’insegnante può fornire carta, pennelli e colori necessari per lo svolgimento del seminario al costo di 5 €. È necessario segnalarlo al servizio prenotazioni.
Costo: € 140 / ogni incontro
Posti disponibili per ogni appuntamento: 8
Prenotazione obbligatoria: tel. 011 4429629; e-mail: madamadidattica@fondazionetorinomusei.it
Sabato 4 novembre ore 11
CON TESTI – STORIE E LIBRI PER TUTTI
Palazzo Madama – laboratorio di lettura inclusivo per bambini 0/6 anni
Palazzo Madama apre le porte a CON TESTI, progetto culturale che prevede diverse azioni per promuovere la lettura come mediatore di inclusione a supporto dell’infanzia e della genitorialità.
Nel corso dell’appuntamento verranno letti libri tradotti in simboli della Comunicazione Aumentativa Alternativa, libri che contengono pagine gioco interattive, testi funzionali alla lettura multimodale, silent book, libri di sole illustrazioni.
CON TESTI è promosso dalla Fondazione Paideia, insieme a ASL Città di Torino con la Casa della Salute dei Bambini e dei Ragazzi, Associazione Abbonamento Musei, CCW Cultural Welfare Center, Comune di Torino con le Biblioteche Civiche Torinesi e TorinoReteLibri Piemonte.
L’attività progettuale è realizzata con il finanziamento del Centro per il libro e la lettura.
Partecipazione gratuita con prenotazione obbligatoria:
011.4429629 o madamadidattica@fondazionetorinomusei.it
Sabato 4 novembre ore 13
ARTISSIMA BOOK CORNER | PRESENTAZIONE DEL LIBRO MICHELE TOCCA. REPOUSSOIR
GAM negli spazi di Artissima – presentazione del volume a cura di Elena Volpato dedicato alla mostra
Artissima – Book corner – Oval Lingotto fiere – via Giacomo Mattè Trucco 70, Torino
Intervengono l’artista, la curatrice e Alberto Mugnaini, storico dell’arte, esperto di pittura.
Il libro, edito da Corraini in occasione della personale presso la GAM di Torino, raccoglie accanto ad alcune delle opere pittoriche più rilevanti di Michele Tocca, un saggio critico della curatrice e quattro scritti che lo stesso Tocca ha dedicato ad alcuni artisti ottocenteschi presenti nelle collezioni del museo che si dedicarono, come Tocca, alla pittura di paesaggio en plein air. Book Design: Chiara Costa
Progetto vincitore del PAC 2021 – Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura
Sabato 4 novembre ore 15
DECLINAZIONI CONTEMPORANEE
MAO – presentazione delle nuove opere di Marzia Migliora, Kengo Kuma, Lee Mingwei e Francesco Simeti
Dal 2022, sotto la direzione di Davide Quadrio, il MAO ha inaugurato un programma di residenze d’artista e commissioni site specific che individua nell’arte contemporanea il mezzo per favorire la nascita di nuove interpretazioni e narrazioni plurali, oltre che il motore di valorizzazione del patrimonio museale, in un dialogo virtuoso capace di generare connessioni inattese.
In occasione di Artissima 2023, il MAO ha il piacere di presentare al pubblico quattro nuove prestigiose commissioni frutto di questo progetto pluriennale: Il Rituale del Serpente di Marzia Migliora, Le son de la pierre di Lee Mingwei (entrambi in residenza al Museo per il biennio 2022-2024), Flying Kodama di Kengo Kuma e Gigli, cinghiali, qualche carpa e poi conigli, galline e asini in gran quantità di Francesco Simeti, in residenza al MAO a partire da ottobre 2023.
Ingresso libero.
DOMENICA 5 NOVEMBRE
Domenica 5 novembre
MICHELE TOCCA. Repoussoir
GAM – chiude la mostra in Wunderkammer
A cura di Elena Volpato
Chiude oggi la mostra Michele Tocca. Repoussoir, progetto vincitore del PAC2021 – Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. La mostra, curata da Elena Volpato, è nata dalla volontà della GAM di Torino di acquisire un gruppo di opere di Michele Tocca (Subiaco, 1983), un pittore capace di porsi all’osservazione del mondo con l’immediatezza di una interiore first-timeness: con il candore di uno sguardo che sa vedere tutto come fosse la prima volta, eppure coltiva una profonda conoscenza dei meccanismi della visione, delle strutture di pensiero e delle eredità che l’arte ci tramanda. Questa sua capacità di essere interamente nell’istante presente, di sentire il motivo all’impronta e, al contempo, di vedersi vedere, di sorvegliare ogni sua decisione, di “dimenticare a memoria” nei propri atti le matrici pittoriche che appartengono ai secoli passati, ha portato a immaginare un’esposizione che potesse tenere insieme queste due tensioni fatte di schiettezza attuale e conoscenza della storia. Pochi, meditati, studi pittorici di piccole dimensioni, realizzati direttamente sulla natura da artisti come Antonio Fontanesi, Massimo d’Azeglio e Giovanni Battista De Gubernatis, sono stati tratti dalla collezione di Ottocento della GAM e disposti in alto sulle pareti, come fossero degli appunti ideali, mentre le serie pittoriche di Michele Tocca scorrono sulla linea di visione.
https://www.gamtorino.it/it/evento/michele-tocca-repoussoir/
Domenica 5 novembre ore 10.30, 12, 15, 16.30
DUEMILA ANNI DI VITA
Palazzo Madama – visita guidata allo scavo archeologico
Dal 1934 le collezioni del museo civico furono trasferite a Palazzo Madama, edificio iconico della città che nel 1884 era stato oggetto di scrupolose indagini sotto la guida di Alfredo d’Andrade.
Per celebrare i 160 anni del museo, è possibile usufruire di un’occasione unica: accompagnati da archeologhe specializzate, i partecipanti esploreranno la Corte Medievale per poi scendere al livello della fondazione romana e scoprire la complessa stratificazione dei vari livelli di insediamento che si sono susseguiti dall’epoca romana al Settecento.
È obbligatorio indossare scarpe basse con suola di gomma. Il percorso prevede rampe e fondo sconnesso e non è dunque accessibile a persone con difficoltà o disabilità motoria.
Posti limitati.
Costo: 12 € per il percorso guidato + biglietto di ingresso al museo secondo tariffe (gratuito con Abbonamento Musei e Torino Piemonte Card).
Info e prenotazioni: t. 011 5211788 (lun-dom 9-17.30); prenotazioniftm@arteintorino.com
MARTEDI 7 NOVEMBRE
Martedì 7 novembre ore 18.30
ANIMO CHEN. UNA BREVE ELEGIA
MAO – talk dell’artista Animo Chen con Ramona Ponzini in occasione dell’apertura dell’esposizione
Martedì 7 novembre alle ore 18.30 il MAO ha il piacere di presentare l’artista e illustratore taiwanese Animo Chen in dialogo con Ramona Ponzini, artista e performer. Durante l’incontro, a cura di add Editore, verranno presentate l’edizione italiana del volume Una breve elegia e la mostra delle tavole estratte dal libro omonimo e da Love letters, ultimo lavoro di Chen.
Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili.
Dal 7 novembre 2023 a 7 gennaio 2024 il MAO ospita l’esposizione Una breve elegia, a cura di add Editore, che raccoglie un’ampia selezione di tavole dell’artista e illustratore taiwanese Animo Chen estratte dai suoi due ultimi lavori, Una breve elegia e Love Letters.
In un processo di conversione di parole in immagini, le illustrazioni di Animo Chen restituiscono un racconto denso e delicato, un’esplorazione della mancanza, della perdita, della lontananza, dell’amore, con un linguaggio che permette alla poesia di prendere corpo nel colore e nelle immagini.
Nei suoi lavori l’artista indaga i sentimenti più profondi e viscerali dell’essere umano e racconta con tratto leggero ma di grande potenza visiva la gioia, il dolore, i desideri minuti di ogni giorni: il primo incontro di un bimbo con la morte, la vita di una coppia in campagna, in una casa infestata dalle zanzare, il viaggio di una ragazza in una città lontana, alla ricerca del suo amato.
L’esposizione è realizzata con il contributo del Ministero della cultura della Repubblica di Cina (Taiwan).
MERCOLEDI 8 NOVEMBRE
Mercoledì 8 novembre ore 18
LE PIANTE NELLA STORIA DEL GIARDINO
Palazzo Madama – nuovo ciclo di conferenze botaniche
Prende avvio un nuovo ciclo di appuntamenti, a cura di Edoardo Santoro, curatore del Giardino Botanico Medievale di Palazzo Madama, per approfondire la storia e le caratteristiche di molte delle piante presenti nei giardini: cinque conferenze per scoprire aspetti storici, botanici e ornamentali di piante che nei secoli hanno avuto un ruolo fondamentale in giardini, parchi e orti botanici.
Un viaggio che partirà dall’Estremo Oriente passando dal Sud dell’Africa e dal Nord dell’America per arrivare naturalmente in Europa dove la tradizione botanica e la passione di giardinieri e appassionati ha portato queste piante alla fama internazionale in ogni stagione dell’anno: in inverno e primavera con ellebori, primule e viole, narcisi e giacinti, in estate e autunno con ortensie, gerani e pelargoni.
Il ciclo di incontri si chiuderà con una visita primaverile al giardino, riservata a chi si iscriverà al ciclo completo, passando dunque da suggestive e inedite immagini proiettate durante gli incontri alle fioriture reali presenti in giardino.
Calendario e programma
Mercoledì 8 novembre ore 18: Ellebori
Mercoledì 6 dicembre ore 18: Ortensie
Mercoledì 10 gennaio 2024 ore 18: Primule e viole
Mercoledì 7 febbraio 2024 ore 18: Narcisi e giacinti
Mercoledì 6 marzo 2024 ore 18: Gerani e pelargoni
Mercoledì 10 e mercoledì 17 aprile ore 16: visita al giardino riservata ai partecipanti al ciclo completo di conferenze
Costo: singola conferenza €15; ciclo completo di 5 conferenze: intero € 60; ridotto € 50 (riservato Abbonati Musei; insegnanti, Amici Fondazione Torino Musei, guide turistiche Provincia di Torino).
Prenotazione obbligatoria.
Info e prenotazioni: t. 011.4429629 (dal lun. al ven. 09.30 – 13.00; 14.00 – 16.00) oppure scrivere a madamadidattica@fondazionetorinomusei.it
GIOVEDI 9 NOVEMBRE
Giovedì 9 novembre ore 14.30
LIBERTY IN BORGO CRIMEA
Palazzo Madama – percorso guidato in città
Primo di tre percorsi, legati alla mostra Liberty. Torino Capitale, in corso a Palazzo Madama fino al 10 giugno 2024, che intendono presentare tre aree della città fortemente caratterizzate da costruzioni sorte durante il periodo del Liberty con esempi di edifici destinati sia alla residenza che alla produzione e all’istruzione. Passeggiando lungo le strade sarà possibile cogliere esempi di architetture e decorazioni ispirate sia all’Art Nouveau floreale che ai modelli più geometrici tipici dello Jugendstill.
Borgo Crimea è un antico borgo precollinare, che vide il suo sviluppo verso la fine del XIX secolo, specialmente dopo la costruzione del ponte sul Po, dedicato a Umberto I, in occasione dell’Esposizione del 1911. Lungo Corso Fiume e le vie adiacenti vennero costruite numerose residenze dell’alta borghesia con forti connotazioni legate al nuovo stile Liberty ancora visibili.
Prossimi appuntamenti
Venerdì 24/11: Un nuovo quartiere al posto della Cittadella
Domenica 03/12: Palazzina Lafleur e la bizzarria del nuovo stile Liberty
Costo singolo itinerario: 14€ intero; 11€ ridotto (possessori di Abbonamento Musei, fruitori della visita guidata alla mostra Liberty. Torino Capitale, under 18); gratuito under 6
Pacchetto tre visite: 38€ intero; 29€ ridotto
Durata: 2 ore
Info e prenotazioni: t. 011 5211788 (lun-dom 9-17.30); prenotazioniftm@arteintorino.com
Ritrovo ore 14.30 in Corso Fiume angolo Corso Moncalieri
Theatrum Sabaudiae propone visite guidate in museo alle collezioni e alle mostre di Palazzo Madama, GAM e MAO. Per informazioni e prenotazioni: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com |
https://www.arteintorino.com/visite-guidate/gam.html
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È stata inaugurata oggi presso la sede del Comune di Riga in Lettonia la mostra Europa. L’illustrazione italiana racconta l’Europa dei popoli, il progetto promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dalla Fondazione Torino Musei, in collaborazione con Città di Torino, Regione Piemonte e Palazzo Madama.
Attraverso le opere realizzate da 16 illustratori italiani di fama internazionale, l’esposizione, organizzata in Lettonia dall’Ambasciata d’Italia insieme al Comune di Riga, racconta i valori dell’Europa: dalla libertà alla democrazia, dallo stato di diritto alla tutela dell’ambiente.
Gli illustratori coinvolti e i temi trattati sono: Matteo Berton, Palazzo Madama; Rita Petruccioli, I trattati di Roma; Gio Quasirosso, Ventotene; Camilla Falsini, Libertà; Elisa Seitzinger, Rispetto della dignità umana; Andrea Serio, Uguaglianza; Anna Parini, Democrazia; Francesco Poroli, Stato di diritto; Irene Rinaldi, Rispetto dei diritti umani; Lucio Schiavon, Fratellanza; Ale Giorgini, Lavoro; Emiliano Ponzi, Cultura; Bianca Bagnarelli, Pace; Marina Marcolin, Ambiente; Gianluca Folì, Scienza; Giulia Conoscenti, Inclusione.
La mostra sarà visitabile a Riga fino al 26 gennaio 2024. La tappa di Riga di Europa si inserisce in una lunga circuitazione che ha portato l’esposizione in tutto il mondo, con 42 esposizioni organizzate nei cinque continenti con il coordinamento della Direzione Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale della Farnesina.
Il progetto è stato presentato per la prima volta a Torino nel 2022, in occasione dell’evento conclusivo del semestre della Presidenza italiana del Consiglio d’Europa.
“La nostra Europa è prima di tutto unione nella diversità. Una comunità di nazioni che si riconosce nella pacifica convivenza di una molteplicità di linguaggi, sensibilità e valori in costante dialogo tra loro. Eppure quelle stesse diversità, in un passato non troppo lontano, avevano spinto l’Europa nell’abisso della violenza e dell’ingiustizia. I comuni valori della democrazia e dello Stato di diritto le hanno trasformate in fonte di benessere comune per i cittadini europei e di speranza per il resto dell’umanità. Questa mostra ce lo ricorda con la sintesi e la creatività dell’illustrazione italiana contemporanea – racconta l’Ambasciatore d’Italia in Lettonia, Alessandro Monti – Siamo grati al Comune di Riga per aver accolto la nostra proposta, il cui scopo è festeggiare l’amicizia tra Italia e Lettonia ed esaltare il ruolo delle città nel processo di integrazione europea”.
“Sedici grandi creativi italiani per narrare il farsi dell’Europa tramite valori che dovrebbero essere universali. Scelti ciascuno per la propria originalità ed eccezionalità e per le potenzialità dell’illustrazione che, con questa installazione già presentata in 42 paesi del mondo dei cinque continenti, ha ribadito il formidabile potere del suo medium dialogando con un amplissimo pubblico, potendo superare lo steccato della Torre di Babele: facendosi mediatore culturale, incrementando gli scambi culturali tramite quelle suggestioni che il linguaggio non può dire – afferma il direttore di Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica di Torino Giovanni Carlo Federico Villa – Il progetto Europa è una narrazione silenziosa che non ha bisogno di parole: è chiara, si fa ponte tra contenuto e forma, etica ed estetica, comunicazione e informazione, in un’alchimia di talento e responsabilità”.
Sugli schermi il film della francese Justine Triet, Palma d’oro a Cannes
PIANETA CINEMA a cura di Elio Rabbione
Quarto lungometraggio (150’) della regista francese Justine Triet, Palma d’oro al festival di Cannes nel maggio scorso, “Anatomia di una caduta” (scritto con il compagno Arthur Harari, guardando per qualche verso, fin dal titolo, al vecchio Preminger di “Anatomia di un omicidio”. E quanto di questa convivenza sia stato riversato nella vicenda non ci è dato sapere, là dove spesso si parla di vita reale e di finzione letteraria) non è soltanto il resoconto di un antefatto assordato da una musica a volume altissimo – un effetto decisamente disturbante, come molto altro nel film lo è -che spinge intervistata e intervistatrice a rimandare una chiacchierata impossibile (le parole che non riescono a esprimersi, a fuoriuscire, a esplodere) e accecato dal biancore della neve che circonda lo chalet nei dintorni di Grenoble in cui la scrittrice di enorme successo Sandra, tedesca d’origine, vive con il marito Samuel, con cui comunica più facilmente in inglese, spento, avvilito uomo e scrittore, da sempre alla ricerca di un successo che non arriverà mai, e con il figlio undicenne Daniel, ipovedente a seguito di un incidente, forse causato dal padre. Il film dei forse, delle non certezze, delle ricostruzioni della polizia che dicono e non affermano, che studiano con il mezzo di un pupazzo i meccanismi della caduta. Il ragazzino, tornando un giorno a casa da una passeggiata tra i boschi con il suo cane, scopre il cadavere di Samuel riverso nella neve, alcune macchie di sangue all’intorno: forse è stato un incidente, forse un suicidio, forse a spingerlo giù dal sottotetto, in cui stava facendo dei lavori, è stata Sandra, unica presente nella casa. Forse. “Anatomia di una caduta” è anche, soprattutto, in quella seconda parte serrata e chiusa nell’aula di un tribunale, il resoconto di un lungo, parcellizzato, bisturizzato processo che vede Sandra imputata dell’uccisione del marito, messa a confronto con la propria esistenza, con le abitudini e le sue scelte sessuali, con le pieghe d’ombra che deve mostrare anche al figlio.
E questo maggiormente interessa alla regista, tramutare la vicenda in una autopsia che con lucidità (la scrittura della sceneggiatura è perfetta) guarda alla vita di una coppia (qualcuno ha citato Bergman) e alla sua distruzione (con le falsità? con la morte?), condurre all’interno del dibattito la dissezione di un rapporto, montare e rimontare, proporre suggerimenti per turbare le acque e virare immediatamente, dare in pasto agli avvocati – al lupo famelico dell’accusa e a quello innamorato della difesa -, attraverso il peso mai secondario delle parole che invadono lo schermo (Sandra ne conosce tutta l’importanza, lei è una scrittrice, come pure Samuel, anche lui avrebbe – ha – il fuoco della scrittura dentro di sé), gli equilibri difesi e soffocati e il vivere quotidiano che si rivelerà disastroso, i tradimenti di lei, i sensi di colpa dell’una e dell’altra parte, le registrazioni di certi litigi e la violenza verbale che può negli eccessi dell’ira andare oltre, la volontà di lui a rintanarsi, una vera e propria fuga dentro i corridoi ristretti di un rifugio, in quella casa di montagna e l’accondiscendenza di lei, i bisticci delle lingue diverse, le speranze e i sogni a lungo coccolati e miseramente morti. Interessa alla regista risolvere attraverso il momento inaspettato con “l’incidente” del cane e la deposizione del figlio il nodo della non colpevolezza, interessa cercare un happy end che preannunci il ritorno a casa: ma interessa anche buttare là, in un lampo di fotogrammi che attraversa lo schermo e la storia, il dubbio, con il bisticcio – mostrato di sbieco, attraverso la macchina da presa messa lì come a spiare – tra lui e lei, accanto alla finestra che dà nel vuoto. Tutto è in bilico e lasciato in bilico, lo spettatore avanza nella storia e continua a porsi domande. Anche Daniel narra una propria verità – in un panorama di sguardi e ancora una volta di parole decisamente pirandelliano -, inquietante e sicuro negli affetti che dovrà scegliere.
“Anatomia di una caduta” è il film in cui è facile spendere la parola capolavoro, dove a galla, senza inganni, senza che qualcosa appaia di troppo, sono portati gli inganni, la incomunicabilità, la desolazione, la quiete sempre in pericolo e lo sconquasso che ne può derivare, il tutto con una padronanza del racconto come raramente si vede sullo schermo. C’è molto teatro, di quel teatro da porre sulle tavole più belle e concrete del palcoscenico; c’è la sapienza di una regista votata ad un femminismo che non si confonde con le vuote quanto sbiadite celebrazioni, che imprime verità cinematografica ad ogni inquadratura; c’è l’esattezza narrativa dei flasback, mai fuori posto; c’è il lavoro sugli attori e degli attori, di Sandra Huller in primo luogo (il Palmarès quale miglior attrice ha preso a Cannes un’altra strada), che mostra (e vive) attimi di tranquillità e di sicurezza personale, di inquietudine, di dolore, di ambiguità, di chiarezza e di sospetti con una incredibile bravura. Senza dimenticare la prova intensa del piccolo Milo Machado Graner, deus ex machina forse veritiero di un film che è senza dubbio il migliore di questo inizio di stagione e che non possiamo non consigliare.