CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 137

Serata Speciale al Cinema Massaua con Albanese e Milani

Venerdì 12 aprile, il Cinema Massaua Cityplex, situato in Piazza Massaua 9 a Torino, apre le sue porte per un evento esclusivo con Antonio Albanese e Riccardo Milani. Le proiezioni di “Un Mondo a Parte” si terranno alle 21.15 e 21.30. È un’occasione imperdibile per gli appassionati di cinema di interagire con due protagonisti del cinema italiano più recente. I biglietti sono già disponibili per l’acquisto sia online che presso la biglietteria del cinema.

L’isola del libro

 

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

 

Tore Renberg “La mia Ingeborg” -Fazi Editore- euro 18,00

Tore Renberg è uno degli autori Norvegesi più acclamati e di successo, e l’editore Fazi ha il merito di avere tradotto in italiano questo strepitoso libro.

Romanzo breve, duro, durissimo, a tratti scarno, ma di una portata emotiva immensa. Capitoli brevi e frasi spesso taglienti come una lama affilata che entra laddove non vorremmo arrivasse.

Cruda la storia raccontata in prima persona dal protagonista. L’anziano Tollak, rude, scontroso e solitario, che vive isolato sulle alture del Sørfjellet e, sentendo approssimarsi la morte, decide di svelare il terribile segreto che gli rode l’anima.

Proprietario di una segheria (alla quale è rimasto tenacemente attaccato anche se insufficiente a garantire il sostentamento della famiglia) tutta la sua vita ruotava intorno alla moglie che non c’è più. Era la sua Ingeborg, il suo baricentro, l’unica persona ad averlo capito; e la sua morte l’ha scaraventato in un abisso di solitudine e rimpianto.

I figli ormai sono lontani e lui è rimasto con Oddo, il ragazzo ritardato e maltrattato da tutti, che con Ingeborg avevano accolto quando era bambino. Ora Oddo è un adulto nel fisico, ma il cervello è quello di un infante.

Ed è anche intorno a lui che si muove questo romanzo denso di tristezza, solitudine, disagio, anafettività e un terribile segreto.

 

 

Rebecca Donner “Nei giorni oscuri della nostra vita” -Feltrinelli- euro 25,00

Questo è uno dei libri più belli letti ultimamente, dedicato a Mildred Harnack, animatrice di una rete di resistenza antinazista, che finì sulla ghigliottina per ordine diretto di Hitler.

A scrivere la sua tragica storia è la pronipote, la scrittrice e giornalista canadese 53enne Rebecca Donner, dopo anni di accurate ricerche.

Mildred Fish Harnack -sorella della bisnonna della scrittrice- è nata il 16 settembre 1902 a Milwaukee nel Wisconsin, e il suo destino viene deciso quando all’università incontra l’intellettuale tedesco Arvid Harnack. Oltre all’amore e al matrimonio c’è la condivisione profonda delle idee e dell’impegno politico.

I due si stabiliscono a Berlino e insegnano all’università; mentre la storia scivola verso l’orrore con la fulminante ascesa al potere di Adolf Hitler.

Arvid e Mildred creano una rete di oppositori al nazismo composta da studenti, operai, intellettuali, diplomatici…uomini e donne indomiti, pronti a rischiare la vita per le loro idee di libertà e giustizia. Il gruppo denominato “Orchestra rossa”, organizza riunioni segrete (anche nel modesto appartamento della coppia) e diventa una delle più importanti reti di resistenza, il cui percorso interseca drammaticamente i tragici eventi storici.

I due infine vengono arrestati e torturati a lungo dai peggiori aguzzini dell’apparato di persecuzione e morte Hitleriano. Come loro, cadono nella rete delle SS, uno dopo l’altro, i membri della resistenza. “Orchestra rossa” viene smantellata, i suoi componenti torturati e condannati tutti a morte.

Arvid viene impiccato, mentre per Mildred la pena comminata è di sei anni di reclusione. Ma i verdetti devono essere vagliati ed approvati direttamente dal Führer, che va su tutte le furie davanti a quello per Mildred e lo cambia con l’inappellabile condanna a morte. E che morte!

Le pagine più intense del libro sono quelle dedicate alla prigionia, all’isolamento, alle torture dei prigionieri. Si entra nelle celle e nelle storie di uomini e donne che gli aguzzini distruggono con orribile sadismo. Mildred finisce legata e ghigliottinata il 16 febbraio 1943 nel carcere di Plötzensee; la sua testa cade sotto la lama dell’efficiente ghigliottina Mannhardt, messa a punto dai nazisti per incrementare le esecuzioni.

Ancora più atroce è scoprire il destino che attende i corpi delle giustiziate; finiscono tutti dissezionati dal professore Hermann Stieve che riceve continuamente i cadaveri delle donne della resistenza grazie ad un accordo con il direttore del carcere.

Stieve stila un preciso elenco della sua carne da macello, compreso quello decapitato di una giovane Hilde Coppi che aveva partorito da poco.

Giustifica il suo operato con la ricerca medica: preleva ovaie e uteri per studiare gli effetti dello stress sull’apparato riproduttivo femminile. Fa a pezzi quei corpi con lo stesso ardore scientifico con cui nei campi di concentramento altri medici condussero esperimenti orribili sui prigionieri. E la Donner ricostruisce anche questa nefanda pagina di storia.

Inclusa la menzogna con cui Stieve, professore di anatomia all’Università di Berlino, consegna all’allieva Margarete von Zahn-Harnack (nipote di Arvid) l’urna con le ceneri di Mildred, sostenendo che ne aveva salvato il cadavere decapitato dalla dissezione. Falso, perché nella sua lista macabra Mildred compare con il n 84 tra i corpi smembrati.

 

 

Valeria Provenzano “Le mille strade per Buenos Aires” -Garzanti- euro 16,00

Una bellissima e struggente storia scritta dalla giovane Valeria Provenzano, nata nel 1992 a Cumaná nei Caraibi Venezuelani; oggi trapiantata a Torino, dopo aver vissuto in vari luoghi e sempre in movimento.

In questo romanzo di esordio narra la vita difficile della protagonista Rosario, sospesa tra abbandono, fuga e rinascita. La conosciamo quando ha 12 anni, nel 1941, e vive a San Juan, paesino dell’Argentina, in una famiglia numerosa e poverissima. Tanto in difficoltà che il padre la vende a un’anziana signora, Iris; durissima ebrea ortodossa che le cambia il nome in Judith e la porta nella sua fattoria a lavorare come schiava.

L’impatto con il duro lavoro, la solitudine, la vita di stenti e in cattività le piomba addosso come un macigno. Ad alleviare il suo dolore è la presenza del giovane Facundo che ha avuto la stessa sorte. Lui è diventato Ivri e, a differenza di Rosario, ha accettato la schiavitù quasi con gratitudine, legandosi sempre di più ai padroni. Un terremoto che spezza la schiena a Iris scombussola la vita della fattoria e i due ragazzi diventano strategici per la vita dei padroni.

Ma è appena l’inizio di una serie di vicende che inducono Rosario a scappare, incinta e sola, verso la famiglia di origine, che nel frattempo è stata falciata da lutti e abbandoni. Nulla potrà più essere come prima. E ancora una volta la protagonista deve ricominciare daccapo.

Altri lidi, un altro paese, una sorella che la ospita e poi precipita nella malattia. Rosario si mantiene come donna delle pulizie nelle case dei ricchi e riesce a farsi una famiglia tutta sua con Raúl. Avranno 5 figli, ma lui non è l’uomo che lei pensava.

Altre battaglie l’attendono, le affronta tutte, con forza e coraggio; cresce come essere umano che impara a fare i conti con quel senso di abbandono di quando aveva 12 anni e un futuro da schiava. Diventa una donna indipendente e piena di affetti profondi, che è andata oltre tutte le delusioni che la vita le ha scaraventato addosso.

 

 

Hannah Rotschild “Ritorno a Trelawney”

-Neri Pozza- euro 19,00

Hannah Rotschild è un’aristocratica dama inglese, prima donna presidente del Cda della National Gallery, autrice di romanzi in cui mette sotto la lente d’ingrandimento vizi e vezzi

dell’aristocrazia britannica e il business (non sempre limpido) del mondo dell’arte.

Ora ci riporta nella fatiscente dimora di Trelawney, in Cornovaglia, nelle spire della famiglia eccentrica, andata in malora nel corso di tre generazioni di incapaci.

La tenuta è finita nelle mani di sir Thomlinson Sleet, personaggio discutibile che ha sposato la bellissima Ayesha, figlia illegittima del conte di Trelawney, cresciuta nel palazzo indiano di un maharajah. E’ una storica dell’arte che si ritrova ad essere moglie trofeo, sottomessa al marito faccendiere senza scrupoli, accumulatore di ricchezze e conquiste femminili senza un’oncia di autentico sentimento.

Ayesha ha ereditato il castello, suscitando la rabbia dei parenti che l’avevano sempre tenuta lontana e reietta. Quando poi scopre che il marito l’ha ingannata (facendole firmare documenti che di fatto la privano di proprietà e soldi), e deve lottare per la custodia della figlia Stella, allora rialza la testa.

Il resto è la storia di come Ayesha cerca di fronteggiare il marito che si è invaghito di una losca affarista albanese legata alla mafia del suo paese.

In mezzo ci sono vari personaggi, spesso parecchio eccentrici, come la duchessa vedova 87enne Clarissa che inventa un talk show sul nulla.

Poi dissapori tra consanguinei e meschinità assortite, raccontati con grande ironia. Ma anche argomenti tosti, come l’uso illegale delle cripto valute, le zone d’ombra della politica internazionale, l’abuso informatico dell’insider trading.

Rock Jazz e dintorni a Torino: Subsonica e Annalisa

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Lunedì. All’Hiroshima Mon Amour suonano gli Ozric Tentacles. All’Inalpi Arena canta Annalisa.

Martedì. Al Museo d’Arte Orientale si esibiscono i Mohan Brothers. Al Concordia di Venaria è di scena Fulminacci. Allo Ziggy suona il percussionista Ryosuke Kiyasu.

Mercoledì. All’Off Topic per il festival transfemminista “Mind The Gap”, si esibisce la cantante Chiara Civello. Al teatro Colosseo arriva Samuele Bersani con orchestra. Al Folk Club suona il quartetto di Mark Stockhausen e Lino “Capra” Vaccina.

Giovedì. Al Circolo della Musica di Rivoli è di scena Arisa. All’ Hiroshima 2 concerti consecutivi “sold out” per i Marlene Kuntz, per celebrare il disco d’esordio “Catartica”. All’Off Topic canta Gaia Morelli. Al Colosseo la cover band Break Free interpreta le canzoni dei Queen.  Al Blah Blah si esibisce l’australiano Hugo Race.

Venerdì.  Al Blah Blah si esibiscono  gli Scat.  Al Massimo il chitarrista Teve Gunn sonorizza il lungometraggio “Vision in Meditation” del regista Stan Brakhage. Allo Spazio 21  suona il duo Circus Punk. All’Imbarchino si esibisce  il quintetto Sioxie &The Skunks. Al Folk Club è di scena il cantautore Pippo Pollina.

Sabato. Allo Spazio 211 suonano Bobby Joe Long’s Friendship Party . All’Inalpi Arena arrivano i Subsonica. Al Blah Blah sono di scena gli Estetica Noir. All’Off Topic si esibiscono Anna Castiglia mentre Giulia B è di scena al Magazzino sul Po. Al Barrio suonano Vision Divine  e Deathless Legacy. A El Paso si esibiscono i Cani Sciorri.

Domenica. All’Imbarchino suonano gli australiani Drunk Mums.

Pier Luigi Fuggetta

“ContemporaneA. Parole e storie di donne”

Al “Circolo dei Lettori” di Torino l’anteprima della quinta edizione

Sabato 6 aprile, ore 15

Progetto della biellese “BI-Box – APS” (Associazione di promozione socio-culturale), a cura di Irene Finiguerra e Barbara Masoni, ritorna a Biella, dal 27 al 29 settembre prossimi, il Festival “ContemporaneA. Parole e storie di donne”, alla sua quinta edizione e con il titolo e tema prescelto di “Voci in capitolo”. In attesa dell’avvio della manifestazione, se ne proporrà un breve ma interessantissimo preludio o anteprima speciale al “Circolo dei Lettori” di Torino, con appuntamento per sabato 6 aprile, a partire dalle ore 15, in un pomeriggio che vede in programma ben sei incontri e tredici illustri ospiti. Al centro dell’incontro, quello che è il tema generale del “Festival”, che vuole essere, fin dalla sua nascita, ricordano le organizzatrici, “un modo per ribadire la necessità di dare maggiore spazio alla voce delle donne, prestando ascolto alle storie e alle parole delle protagoniste della letteratura e della società di ieri e di oggi”.

Il pomeriggio di sabato sarà aperto dalla presentazione dell’illustrazione che accompagnerà tutte le attività di questo 2024, in presenza della sua autrice Elisa Talentino (torinese, illustratrice e pittrice particolarmente attratta dalle suggestioni dell’ “immaginario femminile”), per continuare subito dopo con la fumettista Maria Laura Sanapo (insegnante alla “Scuola Internazionale di Comics” di Firenze e alla “Joe Kubert School of Graphic Arts”) che negli Stati Uniti ha illustrato tra gli altri “Wonder Woman”, “Catwoman”, “Batwoman” e “Green Lantern”. L’appuntamento successivo è dedicato a “Elettra”, la serie della casa editrice “effequ” in cui le figlie raccontano i padri. Le curatrici, la giovane casertana Olga Campofreda (attualmente insegnante all’“Istituto Italiano di Cultura” di Londra) e Eloisa Morra (professoressa associata di Letteratura Italiana presso la “University of Toronto”), dialogano sulla finora poco esplorata narrazione del paterno insieme alle scrittrici Francesca Manfredi (“Bestiario parentale”), Francesca Scotti (“Scintille”) e Giusi Marchetta (“Quella è la porta”). Immancabile un incontro dedicato alle storie cosiddette  “scritte a voce”, come quelle contenute nel podcast di “Storielibere” a cura di Mapi Danna“Scatenate”“Molti gli ostacoli che impediscono alle donne di vivere in piena libertà il proprio corpo, i propri sogni e talenti, il proprio futuro. Ma esistono anche donne, non eroiche, non perfette e non irraggiungibili, che sono state capaci di trasformare le proprie ferite da muri in orizzonti, in nuovi mondi possibili”: su questi temi l’autrice si confronterà con Rossana De Michele, fondatrice di “Storielibere.fm.”. A seguire Anna Toscano, fotografa, autrice, giornalista, insegnante presso l’Università “Ca’ Foscari” di Venezia presenterà le straordinarie storie della fotografa genovese Lisetta Carmi (1924 – 2022) e della scrittrice ed attrice catanese Goliarda Sapienza (1924 – 1996) a cent’anni dalla loro nascita. L’incontro si svilupperà a partire dai suoi libri “Con amore e con amicizia” e “Il calendario non mi segue”, entrambi editi da “Electa” nella collana “Oilà”, curata da Chiara Alessi, all’interno della quale si presentano per l’appunto storie di protagoniste del Novecento: figure femminili che, nel panorama creativo italiano e internazionale, si sono distinte in rapporto a discipline e mestieri ritenuti da sempre appannaggio dell’universo maschile.

A chiudere l’anteprima di “ContemporaneA 2024”, la sociolinguista Vera Gheno, curatrice della postfazione “Mai troppo femminista” del libro “Fuori le palle” della scrittrice francese Victoire Tuaillon, che insieme a Irene Manganini e Carlotta De Sanctis dell’ “Associazione VANVERA” (Collettivo torinese di giovani donne attive nel campo della Cultura e dei Diritti), presenta “Il cuore scoperto”, versione italiana del podcast “Le Coeur sur la table” della Tuaillon: un’inchiesta giornalistica e una riflessione collettiva sull’amore romantico e su come reinventarlo.

Per info: “Circolo dei Lettori”, via Bogino 9, Torino; tel. 011/8904401 o www.circololettori.it

g.m.

Nelle foto:

–       Elisa Talentino: Illustrazione “ContemporaneA 2024”

–       Olga Campofreda

–       Mapi Danna

–       Vera Gheno

“C’est l’hiver! Le ciel est bleu” della compagnia francese La Diagonale du Vide

 Al CALEIDOSCOPIO di Circo FLIC


Sabato 6 aprile ore 19:30 e domenica 7 aprile ore 18:00

@ Spazio FLIC, via Niccolò Paganini 0/200, TORINO

Spettacolo consigliato per un pubblico a partire dagli 8 anni di età.

Ingressi a pagamento con informazioni nel comunicato

www.flicscuolacirco.it
LE INFORMAZIONI IN BREVE

CALEIDOSCOPIO è il titolo della Stagione Spazio FLIC 2023/2024, cartellone di spettacoli che la FLIC Scuola di Circo di Torino propone presso Spazio FLIC, Centro Internazionale per le Arti Circensi.

Dall’11 gennaio è iniziato il secondo tempo della Stagione con 18 spettacoli in 27 appuntamenti e grande finale dal 28 al 30 giugno con la seconda edizione del Festival OSCILLANTE.

Il 6 e il 7 aprile è attesa la compagnia francese La Diagonale du Vide con “C’est l’hiver! Le ciel est bleu”, spettacolo che mette in scena i mondi interiori di due essere sensibili che, nella disposizione dei corpi e delle loro evoluzioni, fanno riconoscere emozioni che spesso sono troppo difficili da esprimere a parole.

Una creazione che esplora il tema della solitudine a due, esaminando le diverse sfaccettature di questo sentimento, sia gioioso che opprimente, attraverso l’arte del circo contemporaneo.

La Stagione viene realizzata grazie al sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo, Ministero della Cultura, Regione Piemonte e Città di Torino, con il patrocinio di Circoscrizione 6 – Barriera di Milano

LE INFORMAZIONI COMPLETE

CALEIDOSCOPIO è il titolo della Stagione 2023/24 che la FLIC realizza grazie al sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Piemonte e della Fondazione Compagnia di San Paolo, con il patrocinio della Città di Torino, con il patrocinio di Circoscrizione 6 – Barriera di Milano.

Gli spettacoli vanno in scena allo Spazio FLICil Centro Internazionale per le Arti Circensi che la FLIC ha ricavato da un vecchio hangar industriale nell’Area Bunker nel quartiere Barriera di Milano.

Sabato 6 aprile alle ore 19:30 e domenica 7 aprile alle ore 18:00 viene presentato “C’est l’hiver! Le ciel est bleu” della compagnia francese La Diagonale du Vide, spettacolo consigliato a un pubblico a partire dagli otto anni di età che mette in scena i mondi interiori e le emozioni di due personaggi combinando tecniche di corde aeree, manipolazione di oggetti, giocoleria e movimento.

La Sinossi dello spettacolo

Due esseri sensibili, fragili, che risuonano insieme nel loro piccolo mondo con la loro vita quotidiana insignificante, le loro piccole fratture umane, che a volte lasciano intuire i loro paesaggi interiori.

Due corpi che condividono lo stesso spazio e tutto ciò che si legge in un legame inevitabile che si crea tra di loro. Far parlare il non detto, accettare il mistero di ciò che li unisce, e poi improvvisamente, all’angolo di un silenzio, di un gesto maldestro, di una parola lanciata in aria, immergersi. Immergersi nei loro mondi interiori, in quei paesaggi che portano dentro di sé e che, talvolta, li travolgono, così come travolgono tutti noi.

Questi spazi segreti, interiori, eppure immensi, dove improvvisamente, nell’organizzazione dei corpi circensi, nello spazio di un gesto, si riconoscono emozioni spesso troppo difficili da esprimere a parole.

Le note d’intenzione

Questo spettacolo di circo contemporaneo esplora il tema della solitudine a due, esaminando le diverse sfaccettature di questo sentimento, che può essere sia gioioso che opprimente. Attraverso l’ispirazione tratta da artisti come Hopper, Han Kang, Roy Andersson e Clarissa Bonnet, gli artisti scavano negli immaginari poetici di un mondo freddo che nasconde profondità inesplorate. Il progetto nasce dalla sorprendente collaborazione di due artisti con background diversi, che trovano nella loro diversità un punto di forza per esprimere la propria unicità. La solitudine è il punto di partenza, esplorata sia con la presenza che con l’assenza dell’altro, una condizione paradossale e complessa che viene esplorata attraverso le tecniche circensi, che rivelano l’intimità nascosta dietro le emozioni umane.

La compagnia

La compagnia artistica “La Diagonale du Vide” è nata nel 2019 in alcuni caffè-librerie di Tolosa. Amanda Homa e Idriss Roca si sono conosciuti alla scuola di circo contemporaneo Lido di Tolosa negli anni 2014-2017. Nonostante le loro differenze estetiche, relazionali e metodologiche, condividono un legame profondo che si propone di esplorare il circo come espressione delle emozioni universali, senza ricorrere a esibizioni straordinarie ma focalizzandosi sulla manifestazione delle sensibilità personali e dei contrasti gioiosi.

Idriss Roca, giocoliere, acrobata e attore, si è inizialmente formato presso le scuole preparatorie CRAC di Lomme e ECL di Lione prima di entrare nel programma del Lido di Tolosa nel 2014. Nel 2018, ha cofondato la compagnia La Mob à Sisyphe per la creazione del suo primo spettacolo, “Huitième Jour”. Nel 2019, si è unito alla formazione di Magie Nouvelle presso il CNAC. Oltre alla sua attività artistica, ha lavorato come osservatore esterno per altre compagnie e ha insegnato giocoleria presso Esacto’Lido per la formazione continua.

Amanda Homa, cordista aerea, ha iniziato il suo percorso nel circo nel 2010, prima presso il CEFAC a São Paulo (Brasile), poi presso la FLIC a Torino e ha concluso i suoi studi al Lido di Tolosa tra il 2014 e il 2017. Nel 2017 si è unita alla compagnia inglese Ockham’s Razor per la creazione di “Belly of the Whale”. Successivamente ha fatto parte della compagnia SCOM e nel 2022 ha fatto parte dello spettacolo “La Spire” della compagnia Rhizome/Chloé Moglia. A partire dal 2020, ha iniziato il suo lavoro di creatrice e continua a collaborare occasionalmente con altre compagnie come interprete e osservatrice esterno.

BIGLIETTI E INFORMAZIONI

Biglietto intero di 15 € intero, 10 € ridotto (per soci della Reale Società Ginnastica, allievi di scuole di circo e teatro, studenti, over 65) e gratuito per bambini sino ai 5 anni di età acquistabili online in www.flicscuolacirco.it, oppure presso la biglietteria in loco a partire da 1 ora prima dell’inizio.

Per maggiori informazioni: tel. 011530217; email booking@flicscuolacirco.it

L’Edipo re del Teatro Piemonte Europa va a Pompei

Il 4,5 e 6luglio prossimi Edipo Re per la regia di Andrea De Rosa, produzione del Teatro Piemonte Europa, approderà a Pompei per la settima edizione di Pompei Theatrum Mundi, un progetto del teatro di Napoli, Teatro Nazionale e del parco archeologico di Pompei.

Il terzo appuntamento di Pompeii Theatrum Mundi, dopo “Odissea cancellata” di Emilio Isgrò con la regia di Giorgio Sangati e “De Rerum Natura” di Fabio Pisano per la regia di Davide Iodice è l’acclamato “Edipo re” di Sofocle, per l’adattamento e la regia di Andrea De Rosa che il Teatro grande di Pompei ospiterà giovedì 4, venerdì 5 e sabato 6 luglio. Lo spettacolo è interpretato da Francesca Cutolo, Francesca della Monica, Marco Foschi, Roberto Latini, Frédérique Loliée e Fabio Pasquini.

L’Edipo re di Sofocle rappresenta uno dei simboli universali dell’eterno dissidio tra libertà e necessità, tra colpa e fato. La nuova regia di Andrea de Rosa, che torna per l’occasione a lavorare con Roberto Sinisi dopo la fortunata collaborazione del processo a Galileo, parte dalla storia di Edipo re che ruota intorno alla verità proclamata, cercata e misconosciuta.

Sicuramente l’Edipo Re rappresenta uno dei testi più magnetici tra quelli che l’antichità ci ha tramandato. E magnetica è la lettura che ne ha dato Andrea de Rosa, regista dalla cifra rigorosa e visionaria.

Mara Martellotta

Vercelli tra risaie, arte e gastronomia

Il prezioso e singolare passaggio per il Piemonte.

E’ tra le città che Dante ha citato più spesso nella Divina Commedia ricordandola per la ricchezza del suo armonioso e suggestivo paesaggio, il Monte Rosa che la domina dall’alto, il “mare a quadretti” di risaie che orna i dintorni come un florido e umido tessuto, le ricchezze artistiche e architettoniche di coinvolgente bellezza.

Stiamo parlando di Vercelli, la porta di accesso al Piemonte dallavicina Lombardia, probabilmente celtica di origine,  Wehr-Celt il suo antico nome, deliziosa città densa di bellezze , di misurata e gentile atmosfera.

L’ho visitata di domenica, una gita in giornata da Torino per celebrare la fine del lockdown  e immergermi nuovamente in questa regione meravigliosa che è il Piemonte. La sensazione è stata di sospensione onirica, di una realtà d’altri tempi, forse per i suoi borghi silenziosi, per la sobrietà e l’eleganza che la caratterizzano, per la dovizia di tracce e  sigilli storici.

Oltre che per la sua piacevole frugalità Vercelli è nota per importanti impulsi sociali ed economici. L’appellativo di “citta delle 8 ore” le è stato conferito per il limite ad otto ore lavorativeche si concesse alle mondine sancito successivamente a  livello nazionale, è la capitale europea del riso, con una propria Borsa del Riso e  la Stazione Sperimentale di Risicoltura e delle Coltivazioni irrigue; viene inoltre gloriosamente chiamata “la città dei 7 scudetti” grazie alle conquiste sportive del Pro Vercelli tra il 1908 e il 1922.

Arrivando si intuisce subito che ci si addentra in un territorio unico e prezioso ma forse poco conosciuto e sottovalutato livello turistico cosa che credo si debba prontamente rettificare, Vercelli e i suoi dintorni sono certamente da visitare.

Come ci ha suggerito la guida ci dirigiamo subito a Piazza Cavouressenza del centro storico dalla forma a trapezio, luogo di incontri e del mercato bisettimanale, dedicata allo statista che fu uno dei maggiori promotori della risicoltura con la realizzazione di opere dedicate come il Canale Cavour e l’istituzione dell’Associazione Ovest-Sesia. Diversi sono i locali dove mangiare e godersi lo scenario urbano costituito dagli edifici più antichi della città, i portici e la leggendaria Torre dell’Angelo. Non lontano , a Via Foà, troviamo la Sinagoga, opera dell’architetto Giuseppe Locarni, una bellissima espressione di arte moresca in pietra arenaria decorata da merlature, torri e cupole a cipolla e la Chiesa di San Cristoforo, denominata la Cappella Sistina di Vercelli, che lascia senza fiato con i suoi meravigliosi dipinti del ‘500 di Gaudenzio Ferrari. A pochi passi Piazza di Palazzo Vecchio, conosciuta anche come Piazza dei Pesci per il mercato ittico che vi si teneva, ma soprattutto il “broletto” della città dove, nelMedioevo, si radunava il popolo.

Nella direzione opposta si trovano il Duomo dedicato al Patrono della città, Sant’Eusebio, che domina la verde e omonima piazza;più volte distrutto e ricostruito la struttura attuale è stata edificata tra il 1500 e il 1800,  l’importante campanile risale invece al XII secolo.   All’interno troviamo

un imponente crocifisso in legno e oro realizzato nell’anno mille e la cappella con le spoglie del santo. Uscendo dalla Cattedrale vale la pena di dare uno sguardo esterno al Castello Visconteo che fu residenza sabauda, alloggio militare, e attualmente tribunale e carcere.

A pochissimi passi spicca la Basilica di Sant’Andrea, meraviglioso esempio di architettura gotica e romanica completata nel 1227. Simbolo della città, ci meraviglia con la sua bellezza e maestosità; percorriamo il suo perimetro esterno e poi entriamo a visitare la chiesa e il pacifico chiostro. Uscendo troviamo il Salone Dugentesco ex ospedale militare che ospitava pellegrini e viandanti che percorrevano la via Francigena, di cui Vercelli è la decima tappa fino a Robbio; sul lato esterno si può leggere la targa con un passo della Divina Commedia dedicato alla città.

A   Vërsèj, in dialetto piemontese, diversi sono i musei da visitare: sicuramente la Casa-Museo Borgogna, seconda pinacoteca della regione, che vanta numerose opere d’arte collezionate da AntonioBorgogna appunto, viaggiatore e amante dell’arte, Il piccolo Museo dell’Opera del Duomo, il Museo Leone risalente ai primi del 1900 presso la Casa Alciati e il barocco Palazzo Langosco, cheospita una collezione varia: armi preistoriche, corredi di tombe egizie, vasi etruschi, mosaici medievali, porcellane, quadri di epoca moderna e il MAC – Museo Archeologico Civico L. Bruzzadove sono raccolti reperti archeologici “moderni” che ripercorrono il periodo dalle origini della città fino al Medioevo.Davvero interessante è l’Arca, un polo espositivo contemporaneoin vetro e acciaio collocato nella navata centrale della chiesa di San Marco.

Svariate sono le  visite che si potrebbero fare, anche nei dintorni, sostando più giorni.

Consigliato a più voci è il giro delle risaie in bici, soprattutto quando sono allagate in aprile e maggio, (sicuramente evitando l’estate piena per non godere della compagnia di numerose e fastidiose zanzare),  il Sacro Monte di Varallo, Valduggia e la chiesa di San Giorgio.

Un altro validissimo motivo per visitare questo luogo delizioso è l’arte culinaria. Fare un salto alla pasticceria Follis per comprare i bicciolani, i biscotti speziati, è una tappa obbligata come fare colazione o merenda alla Pasticceria Tarnuzzer per gustare la torta tartufata. Il piatto tipico di Vercelli è la Panissa, ma anche il risotto alla Gattinara, il vino che profuma di viola, è notevole! E ancora le patate masarai, la toma valsesiana e i fagioli rossi di Saluggia. Da bere? Dei buonissimi Gattinara, Bramaterra, Coste della Sesia ed Erbaluce.

Quando deciderete di visitare questa bellissima città e i suoi dintorni verificate gli orari di apertura e chiusura delle chiese, dei musei e delle attrazioni in genere, soprattutto nel weekend alcune di queste chiudono alle 12.

Per informazioni www.atlvalsesiavercelli.it

 

MARIA LA BARBERA

‘Oltre lo sguardo’, Spazio 44. Espone Nibbi

 

Mostra curata da Edoardo di Mauro

 

Si aprirà il 5 aprile prossimo alle 18.30 presso la galleria d’arteSpazio 44 la mostra intitolata “Oltre lo sguardo “di Gianluca  Nibbi e curata da Edoardo di Mauro.

“La pittura e, più in generale, il ricorso a tecniche definite tradizionali sono state troppo affrettatamente definite inadeguate ai tempi e appaiono tuttora vittime di superficiali interpretazioni critiche, assillate da una rincorsa affannosa ai parametri di un gusto antico che più ci si sforza di definire, più sfugge in mille direzioni- afferma il curatore della mostra Edoardo di Mauro.

La tecnica pittorica mantiene una invidiabile vitalità che le consente di calcare egregiamente la scena, adeguandosi alle mutazioni di una società in rapida e frenetica evoluzione, in virtù del suo essere da sempre teknè intesa nella accezione etimologica di pratica manuale implicita al concetto originario di arte.

Le ultime generazioni di pittori, quelli apparsi sulla scena all’inizio degli anni Duemila, usano il tramite pittorico per stabilire con lo scenario contemporaneo un rapporto di evocazione, sublimando il reale per trarne gli umori riposti, sfidando la fotografia  e costringendola a adeguarsi rincorrendola sul suo terreno.

Gianluca Nibbi è  un artista che si è formato all’Accademia Albertina, culla di talenti pittorici.

Il suo stile denota una autentica passione, non mediata da concessioni al gusto del momento.

Per Nibbi la pittura è sinonimo di intensità emotiva e viscerale, manualità sofferta e al pari meditata, autentica e rinnovata teknè.

I suoi lavori, di dimensioni spesso imponenti, sono in grado di scuotere emotivamente il fruitore e si sposano perfettamente con il termine di “contemporaneità evocata “ usato dal critico Edoardo Di Mauro per delimitare la predominante espressiva della giovane arte che per Nibbi, già attivo da diversi anni, è  una valida definizione per evidenziare la costante attualità del progetto visivo. I temi da sempre prediletti sono concreti, ma anche drammatici, tratti dalla realtà.

La realtà di zone vaste e periferiche del mondo, con i volti innocenti di bimbi o più segnati di adulti, uomini e donne che, ad onta di una condizione esistenziale spesso ai limiti dell’umano, esprimono un autentico candore ed una insopprimibile gioia di vivere.

Con la pittura Nibbi riesce a infondere a queste immagini un tocco di magia e, per dirla con Baudelaire, di ‘surrealtà’, facendole levitare dalla materialità del reale, dagli archivi della documentazione al significato sempiterno superioredell’immagine simbolica.

In questa personale presso Spazio 44 l’artista presenta diversi lavori inediti, che rappresentano visioni di realtà lontano da noi, sebbene la velocità di movimento attuale conceda molto più di un tempo la possibilità di una visione diretta degli eventi narrati.

Gianluca Nibbi continua, però, a insistere coerentemente su una visione romantica aliena dalla ricerca fotografica di stampo sociologico che spesso  corre il rischio di scadere nel reportage esotico.

Nibbi, invece, si concentra sulla potenza espressiva dei volti, in grado di emanare un’aura atemporale ed ultraterrena, sulla dinamicità oscillante tra il dramma e l’ebbrezza della festa e dei riti dionisiaci. La scelta dei soggetti non è  casuale e l’artista compie su di essi un’attenta ed accorta riflessione, evidenziata anche dall’uso recente per diverse tele del colore ad olio al posto dell’acrilico, che richiede una pazienza maggiore nella composizione,  trascendendo in una perdita di tempo come “perdita del tempo”.

Come sottolineato dall’artista, che ha una piena consapevolezza teorica del suo progetto, quest’ultimo consiste in uno studio di volti, isolati nell’immediatezza dello sguardo frontale che scruta il fruitore, o rappresentati  nel dinamismo di gruppo, in un viaggio che parte dall’Africa per proseguire in India e concludersi a ridosso della secolare cultura tibetana.

L’attenzione di Nibbi si concentra prevalentemente verso la trasposizione dello spazio ideale della tela dei tratti somatici di giovani e adolescenti, ai quali alla purezza della gioventù  si somma l’appartenenza a mondi solo in parte contaminati da consumismo, dai bisogni effimeri e dalla comunicazione invasiva di un Occidente ormai completamente globalizzato.

Il titolo della mostra “Oltre lo Sguardo” sintetizza con rara efficacia la volontà di andare alla ricerca di una diversa visione valoriale dell’esistenza.

La mostra, che inaugura il 5 aprile alle 18.30, chiuderà i battenti il 24aprile.

Orari dal lunedì al venerdì 14/19. Sabato e domenica su appuntamento.

 

Mara Martellotta

Piemonte: in 38 musei 40 mila visitatori in più

I musei monitorati dall’Osservatorio Culturale hanno registrato 146 mila ingressi contro i 108 mila del 2023

 

 

Il Piemonte si conferma una meta preziosa per il turismo museale, come dimostrano i dati rilasciati dall’Osservatorio Culturale del Piemonte riguardanti il periodo pasquale del 2024. Su 38 musei e beni culturali presi in esame da OCP è stata registrata complessivamente un’affluenza straordinaria, in aumento del 34% rispetto all’anno precedente. I visitatori che hanno affollato le istituzioni culturali hanno raggiunto un totale di 146 mila ingressi tra il Venerdì Santo e il Lunedì di Pasquetta, rispetto ai 108 mila dell’anno precedente.

 

«Le sfide poste dal maltempo hanno inciso sui flussi – ha sottolineato l’assessore alla Cultura, Vittoria Poggioma il Piemonte ha dimostrato di essere una destinazione culturale in continua crescita, attrattiva per i visitatori nazionali e internazionali con un incremento che fa ben sperare per il futuro. L’impegno nel valorizzare il nostro patrimonio culturale si conferma una priorità, contribuendo non solo alla promozione della cultura e dell’arte, ma anche all’economia regionale».

 

Nonostante le avverse condizioni meteorologiche, molti musei hanno accolto più visitatori rispetto al 2023 come nel caso del Castello di Racconigi che con i suoi 1.500 visitatori ha registrato una crescita, grazie alla riapertura del Parco, precedentemente chiuso dal 2023. O come il museo di Scienze Naturali che ha accolto 4 mila persone.

 

A Torino, il tempo sfavorevole ha incentivato le visite nei musei, che hanno offerto una vasta gamma di mostre di grande richiamo. La Galleria d’Arte Moderna (GAM) ha accolto 7.037 visitatori con un aumento delle visite favorite dalla presenza della mostra Hayez. L’officina del pittore romantico (+380%), mentre Palazzo Madama ha raddoppiato i visitatori (6.440) registrando un incremento del 112% grazie anche alla mostra Liberty. Torino Capitale. Bene anche i Musei Reali di Torino che con 21.850 biglietti ha fatto registrare un aumento del 66% delle visite anche grazie a due mostre appena inaugurate, L’autoritratto di Leonardo. Storia e contemporaneità di un capolavoro, presente dal 28 marzo e Guercino. Il mestiere del pittore, dal 23 marzo.

Anche il Museo del Cinema ha registrato un incremento del 19% grazie alla presenza dell’esposizione dedicata a Il Mondo di Tim Burton che si concluderà il 7 aprile. Da sottolineare anche il successo di «Camera», che ha raddoppiato gli ingressi arrivati a 2.414 grazie a tre mostre fotografiche esposte durante il periodo pasquale del 2024.

 

Un altro punto brillante è rappresentato dal Museo della Radio e Tv, che nel mese di marzo 2024 ha segnato il suo record storico di pubblico da quando è stato aperto: con un totale di 28.880 visitatori, si è registrato un aumento del 132% rispetto a marzo 2023 e del 15% rispetto al precedente record di dicembre 2023 (25.122 visitatori).

 

R-Esistere Festival: la Settimana della Resistenza con cultura e impegno

Druento si prepara ad accogliere la seconda edizione del R-Esistere Festival, un evento organizzato dalla Consulta Giovanile, dall’ANPI Sezione di Druento e dall’ARCI Valle Susa – Pinerolo, in collaborazione con la Proloco Druento, con il contributo del Consiglio Regionale Piemonte e delComune di Druento, in occasione della Settimana della Resistenza, che si terrà dal 19 aprile al 25 aprile 2024.

Il Festival avrà luogo in varie location del paese, offrendo una vasta gamma di attività culturali e di intrattenimento per celebrare i valori della Resistenza, della libertà e della memoria storica.

Il 19 aprile, una data da segnare nei calendari, sarà il momento clou di questa manifestazione. Dopo una mattinata dedicata alla riflessione e all’educazione dei più giovani attraverso la lettura animata intitolata “Di che colore è la libertà?” presso la Biblioteca Civica “Ipazia”, la serata si colorerà di musica e di passione con il concerto dei Modena City Ramblers. La loro performance, parte integrante dell’Altomare Tour, non sarà semplicemente un concerto, ma un viaggio emozionante attraverso undici canti carichi di vita, speranza e coraggio. Sarà un’esperienza che risveglierà le coscienze e infiammerà gli animi.

Le attività del Festival proseguiranno il 20 aprile con l’inaugurazione della mostra “Le biciclette della Resistenzaa cura dell’ANPI sezione di Druento, presso il Centro Culturale San Sebastiano, seguita da una lettura animata per i più piccoli alla Biblioteca Civica “Ipazia”.

Il 22 aprile, gli spettatori potranno godersi uno spettacolo teatrale all’aperto dal titolo “I diritti e la libertà“, messo in scena dagli studenti della scuola secondaria di primo grado “Don Milani” presso Piazza XXII Martiri.

Il 23 aprile, la compagnia teatrale I Restroscena presenterà lo spettacolo “I ribelli della montagna“, diretto da Marco Alotto, presso il salone parrocchiale Don Cocchi, mentre il 24 aprile al Centro Culturale San Sebastiano la Consulta Giovanile incontrerà i giovani del Comitato Resistenza Colle del Lys.

Il Festival si concluderà il 25 aprile, con il corteo istituzionale e la deposizione delle corone, seguiti da un concerto del Corpo Musicale Santa Cecilia in Piazza XXII Martiri e da un momento di riflessione da parte di Nino Boeti, Presidente provinciale ANPI di Torino.

Il R-Esistere Festival si propone di mantenere viva la memoria della Resistenza e di trasmettere alle future generazioni i valori di libertà, democrazia e solidarietà che essa rappresenta. Invitiamo tutti i cittadini di Druento  partecipare numerosi a questa importante celebrazione della nostra storia.

«R.Esistere Festival rappresenta un pilastro fondamentale nel calendario culturale del Comune di Druento. Siamo grati per la partecipazione attiva dei giovani della Consulta e dell’ANPI di Druento, che insieme ci permettono di onorare il nostro passato e di costruire un futuro basato sui principi di pace e libertà. Quest’anno, grazie al contributo del Consiglio Regionale, siamo entusiasti di poter arricchire l’evento con il concerto dei Modena City Ramblers, un gruppo musicale che promuove i valori dell’accoglienza e dell’antifascismo attraverso la propria arte. Non vediamo l’ora di condividere questo momento significativo con la nostra comunità e oltre. » – dichiara il Sindaco di Druento, Carlo Vietti.

«L’Amministrazione Comunale, la Consulta Giovanile, l’ANPI di Druento, l’Istituto Comprensivo ed i cittadini uniti per confermare come sia importante difendere le libertà ed i valori della democrazia, che, sebbene possano sembrare scontati oggi, sono stati ottenuti attraverso sacrifici enormi. Questi sacrifici richiedono un impegno continuo per garantirne il rispetto.» – prosegue il Vice Sindaco e Assessore alla cultura, Marinella Orsino.

«In questi anni le giovani e i giovani druentini sono stati veri protagonisti della vita del nostro paese e hanno promosso molte iniziative. Siamo fieri di come la loro partecipazione sia cresciuta in questa consiliatura e speriamo che il loro impegno continui a favore della nostra comunità. Al presidente Stefano Lisa e a tutto il direttivo vanno i miei personali ringraziamenti per questo grande lavoro.» – ha sottolineato l’Assessore alle politiche giovanili, Alessandra De Grandis.

Il concerto dei Modena City Ramblers è organizzato in collaborazione con il Comitato Resistenza e Costituzione della Regione Piemonte. Commenta il Vicepresidente del Consiglio Regionale e Presidente del Comitato Resistenza e Costituzione della Regione Piemonte: «Ogni anno cerchiamo di celebrare la Festa della Liberazione non solo con le tradizionali commemorazioni istituzionali e i momenti di approfondimento storico, ma promuovendo eventi che auspichiamo servano a coinvolgere le giovani generazioni e ricordare loro che 80 anni fa, ragazzi e ragazze della loro età diedero la vita per consentire a noi, oggi, di vivere in un Paese democratico. Perché il 25 aprile è un momento di gioia e, al tempo stesso, occasione di riflessione sul nostro passato per non perdere la Memoria di ciò che è stato e farne linfa del nostro impegno per un futuro libero, giusto e pacifico. Siamo quindi orgogliosi di sostenere il concerto dei Modena City Ramblers, che nella loro decennale carriera spesso si sono ispirati alle tematiche e ai valori della Resistenza. Con il loro combat folk renderemo omaggio al “sangue resistente” versato anche a Druento».