CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 122

Festival della Tv ultimo giorno

Dogliani (Cuneo)
Piazza Umberto I | Piazza Belvedere | Piazza Carlo Alberto

domenica 26 maggio, tredicesima edizione

Arriva all’ultimo giorno la tredicesima edizione del Festival della TV e dei nuovi media.
Con 122 ospiti e oltre cinquanta fra incontri, panel, spettacoli e momenti musicali il mondo il festival è l’occasione per ascoltare le storie e i retroscena della carriera di personaggi notissimi e giornalisti iconici, ma non solo. Al centro dell’attenzione anche il meccanismo della produzione della trasmissioni più interessanti, dal percorso che porta un’idea a diventare un format e poi una trasmissione.

Con il tema Tempi esponenziali, poi, la direzione artistica ha inteso ragionare sui mezzi di comunicazione di massa nei nostri giorni, quando il tempo apparentemente lineare corre invece con strappi improvvisi e ognuno di questi strappi genera un effetto moltiplicatore che non lascia la possibilità di respirare, di misurare la distanza percorsa, di cercare intorno a sé scenari familiari, di abituarsi al vorticoso incalzare dei cambiamenti.

Tantissimo il pubblico che ha affollato i primi due giorni di programmazione tra ospiti amatissimi dal pubblico come Gerry Scotti – accolto da un vero e proprio bagno di folla -,Cristina Parodi, Massimo Giletti, Francesca Fagnani, ma tantissima attenzione anche per gli approfondimenti con Giorgio Gherarducci della Gialappa’s Band sulla nascita di nuovi format televisivi e la costante scoperta dei tempi comici più contemporanei o il ruolo fondamentale nella gestione delle carriere delle star più amate nelle parole di un manager come Lucio Presta. Il giornalismo e il suo ruolo più attuale sono stati i protagonisti degli interventi del direttore di Le Monde Jerome Fenoglio e dei direttori e vicedirettori dei principali quotidiani alla vigilia delle elezioni europee.

 

Il programma di domenica 26 maggio si apre alle 10.30 in Piazza Umberto I proprio con uno dei più noti volti del giornalismo televisivo italiano, Enrico Mentana intervistato dalla vicedirettrice de La Stampa Annalisa Cuzzocrea. Appuntamento di spicco di questa edizione sarà il dialogo fra Aldo Cazzullo e Alessandro Araimo, managing director Sud-Europa Warner Bros. Discovery intitolato “Oltre il terzo polo TV: il caso Warner Bros Discovery”. Alle 12.30 Dario Vergassola esplora il mondo della comicità nella televisione di oggi con l’autore Pietro Galeotti; ancora innovazione e giornalismo nelle parole di Giovanni Minoli intervistato da Salvatore Merlo e a seguire Paolo Conticini direttamente dal fortunato programma della 9 Cash or trash, mentre un inedito Corrado Formigli sarà sul palco con Luca Zingaretti in un incontro intitolato “Due volti, mille storie” Chiude il programma del grande palco di Dogliani con Alberto Infelise insieme a Max Angioni in un incontro intitolato “Non solo Iene”.

In Piazza Belvedere il programma si apre alle 11.15 dove c’è spazio alla storia della musica popolare italiana con il percorso dei Cantacronache approfondito in un incontro con Fausto Amodei e Giovanni De Luna, il critico gastronomico Paolo Vizzari incontrerà Francesco Panella per Little Big Italy, mentre Luca Sofri insieme a Claudio Giunta parlerà dell’esperienza del Post e Simonetta Sciandivasci incontrerà il poeta Franco Arminio. Gli autori e content creator Claudia GrandeDaniele Zinni con Max Magaldi si occupano alle 17.15 dell’inarrestabile fenomeno dei meme mentre i giornalisti, podcaster e creatori di nuovi modi di raccontare lo sport come Giulio Incagli, Giuseppe Pastore e Ferdinando Siani raccontano lo spogliatoio incalzati dalle domande di Emilio Targia.

Il programma di Piazza Carlo Alberto sarà dedicato in larga parte alla cucina e all’ambiente con, fra gli altri, Fulvio Marino, Riccardo Valentini, Chef Gipponi in dialogo con Luca Ferrua. Infine, Emilio Targia incontrerà la comicità sferzante di Antonio Ornano. Attenzione anche ai temi dell’ambiente, e a come se ne parla sui media, con Federico QuarantaTeo MussoKristian El DosokyGiovanna ZacchiMonica Pasquarelli con Rudi Bressa.

Domenica 26 maggio

Piazza Umberto I

  • 10.30 Enrico Mentana dialoga con Annalisa Cuzzocrea
  • 11.30 Oltre il Terzo polo Tv: il caso Warner Bros. Discovery. Aldo Cazzullo con Alessandro Araimo
  • 12.30 Dario Vergassola dialoga con Pietro Galeotti
  • 15.30 Faccia a Faccia. Giovanni Minoli e Salvatore Merlo
  • 16.30 Cash or Trash – Chi offre di più?. Paolo Conticini con Alberto Infelise
  • 17.30 Due volti, mille storie. Corrado Formigli e Luca Zingaretti
  • 18.30 Non solo Le Iene. Max Angioni con Alberto Infelise
Piazza Belvedere
  • 11.15 Evadere l’evasione. Fausto Amodei e i Cantacronache. La nascita della canzone d’autore in Italia. Fausto Amodei con Carlo Pestelli
  • 12.15 Saranno Cuochi. Riccardo Valentini e Chef Gipponi dialogano con Lorenzo Cresci.
  • 15.15 Dal Post: l’informazione spiegata bene. Luca Sofri con Claudio Giunta
  • 16.15 La Biblioteca dei Sentimenti. Franco Arminio con Simonetta Sciandivasci
  • 17.15 Memologia: dialogo sui meme. Claudia Grande, Daniele Zinni con Max Magaldi
  • 18.15 Cronache di Spogliatoio. Giulio Incagli, Giuseppe Pastore, Fernando Siani con Emilio Targia
Piazza Carlo Alberto
  • 10.30 Il Forno delle Meraviglie. Con Fulvio Marino e Lorenzo Cresci
  • 12.15 Little Big Italy. Francesco Panella con Paolo Vizzari
  • 16.00 La buona Terra. Dal campo alla tavola. Marco Pedroni, Francesco Cancellato, Chiara Bardini e Rudi Bressa
  • 17.00 Antonio Ornano dialoga con Emilio Targia
  • 18.00 Di cosa si parla quando si parla di Ambiente. Federico Quaranta, Teo Musso, Kristian El Dosoky, Giovanna Zacchi, Monica Pasquarelli con Rudi Bressa

I Dannati di Roberto Minervini Vince a Cannes

I Dannati di Roberto Minervini vince il premio per la miglior regia nella sezione Un Certain Regard, la cui giuria è presieduta da Xavier Dolan.

Questa sera, il regista incontrerà il pubblico di Torino in occasione della proiezione delle 20:30, al Cinema Nazionale.

Il film di Minervini, prodotto da OKTA  FILM e Pulpa Film con Rai Cinema e realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte.

GD

“SNODI”… La cultura incontra il territorio

Concerti, musical , passeggiate gastronomiche – e tant’altro – fra le colline di Langhe, Monferrato e Roero

Dal 26 maggio al 2 giugno

Neviglie (Cuneo)

Otto giorni per quattro ricchi appuntamenti, di quelli che si ricorderanno per tutto l’anno, dove cultura e territorio diventano un tutt’uno, prim’attori di un magico palcoscenico pronto ad accogliere le più svariate forme d’arte. Anche quest’anno, il tutto capita secondo il programma messo in piedi dal Progetto quadriennale (fine 2022 – giugno 2026) “SNODI”, promosso – al fine di valorizzare la cultura nei territori di Langhe, Monferrato e Roero – dai Comuni di Guarene e Neviglie(nella provincia di Cuneo) e Pieia ( in provincia di Asti). Attraverso il finanziamento del “Progetto Europeo Next Generation Eu”, sono quattro gli appuntamenti messi in agenda per l’edizione 2024: “Colline in musica” (da domenica 26 maggio a domenica 2 giugno, ad Alba, Piobesi d’Alba, Pieia, Neviglie, Guarene), “Big Bang Art Musical” (sabato 1° giugno a Guarene), “Monferrato On Stage(sabato 1° giugno a Cocconato) e “Marcé Tasté (domenica 2 giugno a Neviglie).

Il via, con “Colline in musica”, domenica 26 maggio (ore 18,30), al “Teatro Sociale” di Alba (tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito con prenotazione sul sito roeroculturalevents.it ) con il “Delian Quartet” e il “Virtuoso Ensemble” insieme al violino di Li Kaixiang e la direzione di Zhu Qiyuan. Si prosegue mercoledì 29 maggio,sempre alle 18,30, nel “Salone Polifunzionale” di Piobesi d’Alba con il “Trio Koinè” e un programma che va da Mendelssohn a Shostakovich. Il progetto si sposta poi, fra giovedì 30 e venerdì 31 maggio da Pieia(“Chiesa Parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo”, con il “Dvorak Quartet” )Neviglie (“Chiesa dei Battuti” con il “Quartetto Petra”) e, dopo una tappa a Torino nella sede di Villa della Regina, arriva al “Castello di Guarene”, domenica 2 giugnoalle 18,30con l’imperdibile appuntamento con il clown Peter Shub accompagnato dal “Delian Quartet”. Shub è una star della clownerieinternazionale con una storia che negli ultimi trent’anni lo ha portato da Philadelfia alle strade di Parigi, inconfondibile con il suo trench, il cappello e la valigia consumata, protagonista di piccoli episodi impertinenti e straordinariamente esilaranti che in questa occasione speciale sapranno interagire con la musica di un “serissimo” quartetto d’archi.

Secondo appuntamento alla Vaccheria di Guarene, sabato 1° giugno, in piazza Don Morione (in caso di pioggia nella Palestra di via Mulino), con il debutto fortemente atteso di “Big Bang Art Musical”. Lo spettacolo è il risultato dell’attivazione di iniziative culturali territoriali, fortemente volute, inclusive e coinvolgenti a tutti i livelli, che vedrà l’interazione di cinque gruppi molto lontani e diversi tra loro: musicisti di professione, attori, ragazzi diversamente abili, atlete di ginnastica ritmica, cantanti e gente comune. Ogni gruppo ha lavorato in sedi separate per poi provare a mettersi in gioco insieme entrando in comunicazione gli uni con gli altri pur con tecniche e linguaggi che si devono prima conoscere e poi provare ad ascoltarsi per arrivare a comunicare. La colonna sonora delmusical è scritta e interpretata dal cantautore Andrea Cerrato, molto amato dal pubblico di YouTube.

Sempre sabato 1° giugno, “SNODI” porta ancora una volta a Cocconato d’Asti con “Monferrato On Stage”, la rassegna itinerante che unisce le eccellenze gastronomiche del Monferrato alla musica. Imperdibile, in proposito, nel “Cortile del Collegio” (via Roma, con ingresso gratuito), sabato 1° giugno(ore 21,30) il concerto di Nada, accompagnata da Andrea Mucciarelli alla chitarra e protagonista di un sorprendente live dall’anima rock, ma al contempo intima e profonda, per un repertorio e una storia musicale indimenticabile.

Nel fitto calendario di appuntamenti ritorna infine a Neviglie, domenica 2 giugno(partenze ogni 30 minuti a partire dalle 11,30) la “camminata enogastronomica” “Marcé Tasté”. Il percorso, lungo circa 4,5 chilometri prevalentemente su strade bianche, sarà arricchito di punti ristoro a tema in cui gustare un vero e proprio pranzo itinerante con prodotti tipici del territorio. Obiettivo: degustare il territorio attraverso la cultura. Oltre a intermezzi musicali e teatrali, sarà proposto anche un laboratorio di tinture naturali rivolto ai bambini a cura dell’artista Simona Bocchino.

Iscrizione obbligatoria ai contatti: marcetasteneviglie@gmail.com – tel. 335/6157392

Per info programma dettagliato: www.progettosnodi.it

g. m.

Nelle foto: Peter Shub, Andrea Cerrato, Nada (Ph. Simone Cecchetti), Veduta di Neviglie

Interplay è di scena alla Casa del Teatro Ragazzi e Giovani

Dal 23 maggio

 

Il Festival Internazionale Interplay si è aperto giovedì 23 maggio alle 21 alla Casa del Teatro Ragazzi e Giovani, in corso Galileo Ferraris.

Interplay è giunto alla sua ventiquattresima edizione e si propone come un festival di danza contemporanea diretto da Natalia Casorati e organizzato dell’Associazione Culturale Mosaico Danza. Quest’anno la rassegna sarà dedicata a quattro tematiche: “multidisciplinare, ecologia, identità corporea e pluralità, corpo politico”. Le compagnie italiane impegnate saranno quindici, e dieci quelle internazionali, compresa una proveniente dalla Cina che, fino al 16 giugno animeranno quattro teatri. Oltre al Teatro Ragazzi, l’Astra, le Officine CAOS, la Lavanderia a Vapore di Collegno e altrettanti spazi disciplinari, come il Museo di Arte Orientale, l’Imbarchino, Via Baltea, la Casa del Quartiere Bagni Pubblici di via Agliè. Sono in calendario workshop e masterclass, di cui uno con la celebre coreografa cinese Xingxing Gong.

“La danza e la creazione contemporanea, in questa 24esima edizione del festival, si confermano come occasioni per conoscere la complessità del nostro tempo, con le sue contraddizioni e fragilità – spiegano gli organizzatori – Il prossimo appuntamento è per il prossimo sabato 25 maggio in Barriera di Milano a partire dalle 18.30 con due spettacoli in prima nazionale, una performance della giovane danzatrice Sara Sguotti, intitolata “Dedica”, tra via Baltea e i Bagni Pubblici di via Agliè, e una performance della compagnia spagnola Ertza, “Marginalia”, in largo Palermo e via Sesia. Il Festival ha preso il via con due spettacoli, entrambi presentati in prima regionale,  “Dance macabre !” di Jacopo Ienna, e “Come neve” di Adriano Bolognino.

 

Mara Martellotta

Nadia Terranova, la scrittrice si racconta

Siciliana di nascita e romana di adozione, Nadia Terranova, si è affermata negli ultimi anni come una delle voci più interessanti del panorama della letteratura italiana contemporanea sia nel romanzo che nella letteratura per ragazzi. La Terranova esordisce, nel 2015, con “Gli anni al contrario” (Einaudi) e si aggiudica uno dei posti tra i finalisti del Premio Strega con il romanzo “Addio Fantasmi” (Einaudi) nel 2019. Nadia è divenuta un’importante voce anche di numerose testate giornaliste come Vanity Fair, la Repubblica, il Foglio, TuttoLibri e dal 2020 dirige la rivista letteraria de Linkiesta “K”. Abbiamo parlato con lei al Salone del Libro di Torino dove la scrittrice è stata ospite di svariati appuntamenti letterari.

Lei ha curato la prefazione del libro “Prima e dopo” (Cliquot) di Alba de Cèspedes una scrittrice, poetessa e partigiana italiana che ha segnato un’epoca, ma che è ancora attualmente poco conosciuta. Cosa l’aveva colpita di questo personaggio?

È stata una grandissima penna del 900 e alla sua fama è seguito un oblio ingiustificato. Questo destino è spettato a molte scrittrici che non hanno avuto un riconoscimento canonico o un grande premio letterario. Quello che mi ha portato fino a lei è forse stata la rabbia, ovvero la volontà di farla uscire da questo oblio a cui era destinata. Grazie ai numerosi progetti che stiamo seguendo per valorizzarla sta nuovamente vivendo un momento di fioritura.

Lei è una scrittrice donna molto affermata che spesso ha valorizzato il lavoro di diverse sue colleghe. Dal suo punto di vista la condizione della scrittrice attualmente è correttamente valorizzato?

No, ma quando lo diciamo sembra che si assista ad una sorta di “partigianeria”. In realtà la nostra è una rabbia di proiezione : tutte noi che valorizziamo il lavoro di altre scrittrici non lo facciamo per metterci al centro, ma piuttosto per una sensazione che ci accomuna. Infatti sappiamo bene che questa condizione è qualcosa che può accadere a tutte e per questo tale ragione abbiamo un senso di giustizia verso queste situazioni. Nonostante le cose vadano migliorando, ci scontriamo giornalmente con una misoginia che si fa sempre più insidiosa perchè più subdola. Ma abbiamo ancora qualche secolo di storia di grandi scrittrici da valorizzare.

Il Salone del Libro è sempre una grande occasione di incontro per gli scrittori. Quale sensazione prova adesso a viverlo alla luce del successo che ha raggiunto?

Prima venivo a sentire gli altri scrittori e le altri scrittrici sognando di far parte di loro e adesso che ho la possibilità di stare “dall’altra parte” non perdo ugualmente occasione di andare ad ascoltare i grandi nomi del panorama internazionale, ma anche gli scrittori che stanno emergendo. Rimane sempre un bel momento di scambio.

Valeria Rombola’

“Premio Mario Lattes per la Traduzione” Ecco i cinque finalisti

Premiati al Castello di Perno

Monforte d’Alba (Cuneo)

Cinque i finalisti. I loro nomi sono stati annunciati nei giorni scorsi. Ma per sapere chi, della magnifica cinquina, sarà “il più alto sul podio” occorre aspettare ancora un mesetto. Sarà infatti annunciato sabato 29 giugnoprossimo il nome del vincitore della terza edizione del biennale “Premio Mario Lattes per la Traduzione” (dedicato quest’anno alla lingua ispano-americana) promosso dalla “Fondazione Bottari Lattes” di Monforte d’Alba, in collaborazione con l’“Associazione Castello di Perno” e l’“Università degli Studi di Torino”. La cerimonia si terrà nell’antico “Castello di Perno”, costruito in epoca medievale dalla famiglia Falletti e alla fine degli anni Settanta del secolo scorso acquistato dalla Casa Editrice “Giulio Einaudi” che ne fece la propria sede secondaria, gemella a quella di via Biancamano a Torino e residenza di lavoro per i propri scrittori, fra cui Primo Levi, al quale è stata anche dedicata la piazzetta sotto le mura a Perno.

Dal 2012, il Castello è proprietà dell’avvocato bresciano Gregorio Gitti, ordinario di “Diritto Civile” all’“Università di Milano” e ben intenzionato a recuperarlo alla sua storia, a quella più recente di “Casa per la Cultura” e a quella più antica della vinificazione delle uve di proprietà.

Ecco, per intanto, i nomi dei cinque finalisti: Alberto Bile Spadaccini con “Il Gran Burundún-Burundá è morto” di Jorge Zalamea (Colombia, edito da Arcoiris), Ilide Carmignani con “Lutto” di Eduardo Halfon (Guatemala, edito da il Saggiatore), Maria Nicola con “Le pianure” di Federico Falco (Argentina, edito da Sur), Raul Schenardicon “Fra le tue dita gelate” di Francisco Tario (Messico, edito da Sarafà) e Giulia Zavagnacon “Chiamatemi Cassandra” di Marcial Gala (Cuba, edito da Sellerio).

Traduttrici e traduttori, nel corso della cerimonia di premiazione, saranno coinvolti in una “tavola rotonda” coordinata da Stefania Soma, in arte Petunia Ollister, creatrice dei #bookbreakfast: foto di libri sul tavolo della colazione pubblicate sul suo profilo “Instagram” @petuniaollister. Saranno presenti inoltre alcuni dei traduttori di domani, studenti di “Lingue e Letterature Straniere” dell’“Ateneo” torinese, per interagire e confrontarsi con gli esperti.

La cerimonia verrà trasmessa in streaming sulla pagina Facebook della “Fondazione”.

Come nelle due precedenti edizioni, dedicate rispettivamente alla “lingua araba” e alla “lingua cinese”, la selezione delle opere si articola in due fasi: in un primo momento la “Giuria stabile”, tenendo conto della capacità del traduttore di rendere in italiano la qualità letteraria del testo, ha individuato i cinque romanzi finalisti. Ora toccherà ad una “Giuria specialistica”, esperta della lingua in questione, a valutare a sua volta la cinquina, decretando il nome del vincitore o della vincitrice.

A proposito della “cinquina finalista” di questa edizione, la “Giuria stabile” ha commentato: “Tutti i giurati sono d’accordo nel constatare che la maggior parte delle traduzioni pervenuteci è di buon livello. Nel selezionare le migliori per includerle nella cinquina vincente, abbiamo ovviamente tenuto conto, innanzi tutto, della qualità letteraria della traduzione, a prescindere dal nostro giudizio personale sull’opera stessa. A parità di valore, tuttavia, abbiamo anche seguito altri due criteri: non selezionare più di un’opera dello stesso paese, per dare voce a scrittori provenienti da realtà diverse, e non tenere conto dell’importanza e del prestigio della casa editrice che ha pubblicato la traduzione italiana, per dare visibilità, eventualmente, anche a piccoli editori che faticano a farsi conoscere”.

Il “Premio” ha potuto contare, anche quest’anno, sul contributo e sostegno del “Comune di Monforte d’Alba”, unitamente al sostegno di “Banca d’Alba” e al patrocinio di “Confindustria Cuneo” e dell’ “Unione dei Comuni Colline di Langa e del Barolo”.

Per info: “Fondazione Bottari Lattes”, via G. Marconi 16, Monforte d’Alba (Cuneo); tel. 0173/789282 o www.fondazionebottarilattes.it

Gianni Milani

Nelle foto: I cinque finalisti e Castello di Perno

I GET, una grande “comunità” tra danza, recitazione e canto

Sabato 25 maggio, al Colosseo, grande con i Germana Erba’s Talents

Si chiedeva anni fa Germana Erba: “Come saranno la Danza, il Teatro e l’Arte, domani?” Rispondeva immediatamente, con l’entusiasmo, con l’esperienza e con quella sua continua voglia di inventare, occasione dopo occasione: “La risposta non fa paura perché la risposta siete voi. Con il vostro talento e la vostra tenacia. Voi, guidati da maestri competenti e appassionati”. Parlare ai suoi allievi e vedere crescere in grande quel suo Liceo, che oggi sta per compiere i trent’anni, una scuola di eccellenza che unisce un percorso artistico ad una regolare formazione di secondo grado – che apre l’ingresso a qualsiasi Facoltà Universitaria, agli Istituti di formazione artistica musicale e coreutica e alle Accademie di Belle Arti -, indirizzando al canto, alla danza, alla recitazione, al doppiaggio e al musical.

Un mondo non soltanto di idee e di sogni ma altresì di realizzazioni, un senso di appartenenza ad un’unica squadra che ha coinvolto e continua a coinvolgere migliaia di docenti, allievi ed ex allievi. In questo modo sono nati i GET, i Germana Erba’s Talents, ormai carichi di successi e di affermazioni importanti, di studi attuali e di espressioni vincenti nell’ambito dello spettacolo, allo stesso tempo volti che si affacciano e altri che già hanno ritrovato la sicurezza delle proprie strade, esperienze sul campo e continui aggiornamenti, ore di lavoro a impegnare e a irrobustire, un confronto incessante con i palcoscenici di tutta Italia e non solo, magari le sane rivalità che sono il sale della terra o il sangue che scalda i cuori, una comunità – una “saranno famosi” in piena regola di impegno, di ricerca, di progetti, di costruzione, di energia spesi giorno dopo giorno – capace di trasmettersi vicendevolmente stimoli e nuove risorse, non ultime quelle degli allievi di un tempo (complessivamente, circa 800 in questa epopea trentennale, una bellissima rete di validi professionisti) che, allontanandosi dalle tournée del momento, tornano al Liceo temporaneamente, anche solo per qualche giorno, a lavorare in sala con quegli stessi insegnanti che li hanno guidati, trasferendo verso i nuovi allievi una esperienza che essi già hanno fatto propria. A cornice, a eccellente punto di riferimento, aggiungendosi in questi ultimi mesi la nuova sede della scuola (il complesso di Torino Esposizioni, di proprietà del Comune, è in fase di ristrutturazione, con i lavori nell’ambito del PNRR), posta in corso Moncalieri 203, una palazzina inondata di sole e con splendida vista sulla collina torinese, con spazi giustamente impostati che hanno a pochi passi la sala dell’Erba a proseguire l’intera attività.

Il prossimo appuntamento, per il quale già s’annuncia un fragoroso sold out, è per la serata di sabato 25 maggio al teatro Colosseo, una serata di musical, danza e teatro, un evento pensato come una autentica vetrina sulle arti formative del futuro con protagonisti 140 giovani danzatori-cantanti-attori, impegnati tutti in una messa in scena articolata che proporrà un susseguirsi di quadri spaziando dal grande repertorio del balletto classico alla prosa, da quadri coreografici e canori tratti da celebri musical alla danza contemporanea. Ospiti della serata, nomi ormai prestigiosi nati dalla scuola di Germana Erba, Iris Naretto (finalista a ToVision, ha appena pubblicato il suo primo singolo “Fino all’alba”), Matilde Campesi (danzatrice solista al Balletto di Siena, una delle più interessanti formazioni di danza in Italia: si cimenterà in un assolo danzato da “Raimonda”) ed Elia Tedesco, che si divide con sempre maggior successo tra teatro cinema e televisione (protagonista, con tre stagioni alle spalle, del “Fidanzato di tutte” e ogni giorno su Rai1 con il “Paradiso delle signore”, vincitore tra l’altro di numerosi premi come volto nuovo tv: lo ascolteremo nel monologo comico “Plautus forever”).

Il programma della serata vedrà avvicendarsi, tra l’altro, una suite danzata dal celebre balletto classico “Paquita” su musiche di Ludwig Minkus nella storica coreografia di Marius Petipa, le creazioni contemporanee come “Perspective of Darkness” su musiche di Travis Lake, “Friends” su musica di Carol Bayer Sager e Burt Bacharach, “Entre dos aguas” su musica di Paco de Lucia. La prosa sarà rappresentata da vari momenti tra cui il “Cyrano de Bergerac” di Rostand con il “Monologo del naso”, mentre il lato musical regalerà canzoni e musiche di “Flashdance”, “Footloose”, “Grease”, “Seize the Day” e “High School Musical”. Lo spettacolo è firmato dagli attuali docenti, coreografi e registi con il coordinamento di Gian Mesturino, preside e curatore artistico insieme a Girolamo Angione del Liceo Germana Erba.

Elio Rabbione

Nelle immagini di Daniele Serra, alcuni momento dello spettacolo

‘Body of evidence’, Festival Cortona on the Move

 

Dall’11 luglio al 3 novembre prossimi torna a Cortona, nel cuore della Toscana, il festival internazionale di fotografia Cortona on the Move, giunto alla sua quattordicesima edizione. Protagonista sarà il corpo, soggetto della fotografia e strumento di indagine su noi stessi in un festival dal titolo “Body of evidence”.

I numeri della prossima edizione del Festival Internazionale di Fotografia Cortona On the Move, presentati nell’aulica sala delle Gallerie d’Italia di piazza San Carlo a Torino, sono quattro mostre collettive, 18 mostre individuali, 6 location e 4 mesi di festival, che si snoderà dall’11 luglio al 3 novembre prossimo.

L’apice della manifestazione sarà, come ogni anno, nelle giornate inaugurali del festival dall’11 al 14 luglio quando, a Cortona, si daranno appuntamento i più grandi esperti nazionali e internazionali del mondo della fotografia, impegnati in eventi presentazioni, talk e workshop, per promuovere la riflessione sull’attualità e sul passato, attraverso uno strumento d’indagine che è la fotografia.

“Anche nell’edizione 2024 Cortona On the Move si conferma come un evento catalizzatore culturale – spiega Veronica Nicolardi, direttrice del Festival – offrendo una riflessione sul mondo contemporaneo attraverso gli occhi dei fotografi e dei curatori che ospita. Con un impegno verso l’inclusione il festival si apre ad un pubblico sempre più vasto, in questo caso con la nuova mostra pensata per i bambini, diventando un palcoscenico per l’espressione artistica e la discussione critica, dove la fotografia diventa strumento per comprendere e trasformare il mondo. Rimangono al centro della mission del festival la produzione di contenuti originali e inediti, l’interazione con il territorio, la prospettiva internazionale e quelle collaborazioni che promuovono la contaminazione culturale”.

“Sin dalla nascita della fotografia, il corpo si è subito imposto come uno dei soggetti principali del nuovo mezzo – spiega Paolo Woods, direttore artistico di Cortona on the Move.

Ad affiancare Paolo Woods alla direzione artistica del festival quest’anno sarà il collettivo nato e cresciuto all’interno di Cortona on the Move, Kublaiklan, responsabile della curatela fotografica.

Il corpo diventa ‘Body of evidence’, corpo del reato da guardare e indagare nelle sue molteplici sfumature e declinazioni, secondo l’interpretazione che ne hanno dato i fotografi provenienti da tutto il mondo e selezionati per questa edizione del Festival. Tra questi Myriam Boulos, Carmen Winant e Philip Montgomery, tutti e tre presenti con progetti esposti per la prima volta in Italia. Miriam Boulos porta a Cortona il lavoro Sexual Fantasies sulle fantasie sessualità femminili in Medio Oriente, mentre Carmen Winant esporrà “The Late safe Abortion” sul tema dell’aborto. Montgomery sarà presente con l’acclamato American Mirror sulle fratture interne della società americana, oggi più che mai attuali in vista delle elezioni. Significativo il lavoro intitolato “Restraint and Desire” della coppia di fotografi Ken Graves, scomparso nel 2016, e Eva Lipman, per la prima volta a Cortona, in Italia e in Europa.

Le mostre collettive saranno quattro quest’anno. Attraverso di loro si realizzerà la mission del festival che è quella di ideare nuovi progetti e produrre mostre inedite, quali “The Body as a canvas”, curata da Lars Lindemann e Paolo Woods, che fa coesistere organicamente immagini nate nell’ambito della ricerca antropologica con progetti artistici contemporanei, scene familiari con street photography, fotografia ritrattistica e storica.

Fra le opere sono presenti immagini di Chloé Jafé, Klaus Pichler, Denis Rouvre, Herbert, Charles Fréger e Florian Spring.

“Corpi celesti. Un percorso negli Archivi Alinari” è curata dagli scrittori Nicola Lagioia e Chiara Tagliaferri, realizzata in collaborazione con la Fondazione Alinari per la Fotografia, il più antico archivio al mondo che si compone di ben 5 milioni di fotografie, databili dal 1840 ai giorni nostri e proprietà della Regione Toscana, con la ricerca iconografica di Rita Scartoni.

Paolo Woods e Irene Opezzo cureranno “This is the end”, sulle modalità in cui la morte è stata ritratta da artisti e fotogiornalisti a scopo di documentazione o celebrazione, attraverso opere storiche, vernacolari, giornalistiche e personali.

Una produzione Cortona On the Move in partnership con Intesa Sanpaolo e Gallerie d’Italia è rappresentata dalla collettiva “Cronache d’acqua-Immagini dal Nord Italia”.

Si tratta si una mostra unica e originale, risultato di un progetto commissionato da Gallerie d’Italia Intesa Sanpaolo con Green & Blue al collettivo di fotografi Cesura, capace di offrire una riflessione sulla relazione simbiotica e spesso fragile tra la Terra e l’essere umano, una connessione intrinseca tra l’umanità e il mondo che questa abita, nel quale il corpo si colloca come un ospite che interagisce con l’ambiente, più o meno consapevolmente.

La mostra “They don’t look like me” sottolinea la collaborazione con le Autolinee toscane che, dal 2021, sostiene e produce progetti fotografici in partnership con Cortona on the move.

Il lavoro di Rastrelli parte dall’indagine che il fotografo fiorentino ha condotto sul fenomeno dei cosplayer, viaggiando tra Italia e Kenya, che genera cortocircuiti ironici tra la normalità piccolo borghese e la straordinarietà di una vita sognata. Grazie a idea e contributo di Autolinee Toscane, per l’edizione 2024 del festival, il progetto si arricchisce di un’ulteriore tappa in Giappone, il Paese in cui il fenomeno ha maggiore popolarità.

È stata rinnovata la collaborazione tra Medici senza frontiere e Cortona on the move, dando vita, per la prima volta, a una produzione originale affidata a Rehab Eldalil, giovane artista egiziana che ha realizzato un progetto all’interno dell’ospedale di Chirurgia ricostruttiva di MSF di Amman, in Giordania, seguendo la sua consueta pratica fotografica.

Attraverso una metodologia partecipativa e multidisciplinare, il progetto “From the ashes I rose”, un viaggio nell’ospedale di Medici senza frontiere in Giordania mette al centro della storia i pazienti dell’ospedale, celebrandone la resilienza e la forza.

Novità di questa edizione è la mostra interamente pensata ed allestita per i più piccoli e le loro famiglie. Con “Giro giro corpo”, Fotolibri per bambini e adulti bambini, realizzata in collaborazione con Spazio BK e Kublaiklan per la ricerca editoriale, intende intraprendere un percorso più inclusivo e affrontare il tema del corpo umano in maniera semplice e coinvolgente, anche attraverso laboratori, workshop ed esperienze ludiche dedicate ai bambini. La mostra è parte dell’iniziativa di OTM Company, che ha lanciato una nuova serie di libri per bambini dal titolo “Il mondo nei tuoi occhi”, in collaborazione con l’editore Les Grandes Personnes, che sarà presentata nei giorni di inaugurazione del Festival.

La collana nasce con l’intento di esplorare e celebrare la potenza del linguaggio fotografico, riconoscendo l’importanza delle prime esperienze visive nello sviluppo cognitivo, emotivo e sociale dei bambini.

Insieme alla conferma delle sedi delle passate edizioni del festival, quali Palazzo Baldelli, la Fortezza del Girifalco, la stazione C nei pressi della stazione ferroviaria di Camucia Cortona, l’ex magazzino delle Carni e la via Crucis, si aggiunge quest’anno il cortile di palazzo Casali, una delle architetture civili più antiche della cittadina, oggi sede del MAEC e di varie istituzioni cortonesi.

Il Festival Cortona On the Move riceve il patrocinio della Regione Toscana, del Comune di Cortona, il sostegno di Intesa Sanpaolo e Gallerie d’Italia, main partner, con il contributo della Fondazione CR Firenze e il supporto di Autolinee Toscane, Sony e Medici senza Frontiere.

MARA MARTELLOTTA

“Amore e ginnastica”, un classico della nostra letteratura “riscoperto”

Da Edizioni del “Capricorno”

Quanti di voi l’hanno letto? Quanti di voi sono in grado di associarlo al nome del suo autore? Quanti di voi se ne ricordano o conoscono la trama? E fermiamoci qui. Non andiamo oltre. L’indagine potrebbe riservarci tristi sorprese. Eppure “Amore e ginnastica” scritto da Edmondo (Mario Alberto) De Amicis(Oneglia 1846 – Bordighera 1908) – scrittore, giornalista, militare (combatté nella battaglia di Custoza, 1848 prima guerra d’indipendenza) nonché, e soprattutto, iconico “papà” di “Cuore”, uno dei libri più popolari della letteratura mondiale per ragazzi – è un piccolo capolavoro di stile che ci presenta un inedito De Amicis: un De Amicis più leggero e scanzonato, lontano sia dai patetismi (assai lodati) di “Cuore” sia dai grandi temi patriottici o sociali che ne fecero la gloria, un De Amicis dalla cui penna esce il tratteggio malizioso e delicatamente ironico della società italiana e torinese fin de siècle, protese mente e cuore nell’inutile sforzo di “darsi un’identità tutta moderna e tuttavia ancora legate a costumi e rigidità prettamente ottocentesche”. Un romanzo, dunque, assolutamente nuovo per i tempi, inaspettato, di cui appare oggi doveroso serbare memoria per comprendere, appieno, il valore narrativo del suo autore. Cosa che ha ben capito la torinese Editrice indipendente “Capricorno” riproponendolo, quale terzo titolo (dopo “L’altare del passato” di Guido Gozzano e “Ciau Masino” di Cesare Pavese) della nuova Collana “Capolavori ritrovati nella letteratura”. Collana lodevolmente nata per riportare alla luce e al piacere della lettura scrittori fondamentali e outsider di genio, romanzi imperdibili ma da tempo non più disponibili sugli scaffali delle librerie oppure ingiustamente dimenticati dalla “vulgata letteraria”, opere da troppo tempo non lette, prese in considerazione e riportate nel posto che loro compete: il “Gotha” della grande letteratura senza tempo. Dove, ancora oggi, può trovare il suo giusto posto quell’“Amore e ginnastica” che Italo Calvino ebbe a definire  il romanzo più ricco di humour, malizia, sensualità, acutezza psicologica che mai scrisse Edmondo De Amicis”.

Il libro fu inizialmente pubblicato sulla rivista “Nuova Antologia” in quattro puntate, tra il marzo e il maggio del 1891 (cinque anni dopo il successo di “Cuore”). In volume singolo apparve un anno più tardi, nel 1892, edito dai “Fratelli Treves”. Ma la sua fortuna editoriale fu postuma.

La storia è ambientata nella Torino di fine Ottocento e ruota intorno a due figure principali, “Don” Celzani, un timido e giovane segretario, ex seminarista, che, sventurato, s’innamora della signorina Pedani, moderna insegnante di ginnastica fanatica dell’attività fisica, quasi una “suffragetta della ginnastica” che sconvolge l’equilibrio emotivo e il decoro borghese del tradizionalissimo corpo docente della sua scuola. In tal senso “fra le molte, possibili definizioni – sottolinea Pier Luigi Bassignana che il racconto di De Amicis potrebbe suggerire, forse la più azzeccata, perché in grado di coglierne tutti gli aspetti, è proprio quella secondo la quale saremmo in presenza di un romanzo della modernità”, dove la protagonista femminile, la maestra Pedani, appare come donna del futuro, donna libera e ben consapevole della sua libertà, che “trova la sua ragione di essere nell’attività ginnica e soprattutto nella diffusione delle pratiche intese a rafforzare e migliorare le condizioni fisiche della popolazione”. Principi allora anacronistici, ma oggi di piena attualità, ancora freschi di tutta la loro originaria brillantezza, “della loro capacità di tratteggiare tipi psicologici, personaggi e ambienti storici nei quali tutti si possono in qualche modo identificare”. Tant’è che, nel 1973, di “Amore e ginnastica” fu fatta anche una celebre riduzione cinematograficarealizzata da Luigi Filippo D’Amico e interpretata da Lino Capolicchio, Senta Berger e Adriana Asti.

Di prossima pubblicazione, per la Collana “Capolavori ritrovati della letteratura” di “Capricorno”, “Nina la poliziotta dilettante”di Carolina Invernizio, fra le più popolari autrici di “romanzi d’appendice” di fine Ottocento – inizi Novecento.

Gianni Milani

Al Torino Fringe Festival il talk dedicato alle Outdoor Arts

MAUTO, corso Unità d’Italia 40, Torino

Giovedì 23 maggio

FNAS Showcase Off con l’esibizione di 6 giovani compagnie selezionate

Tra le sale del MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile Torino, per il Torino Fringe Festival, giovedì 23 maggio alle ore 17.30, 6 giovani compagnie selezionate nella rosa di artisti che hanno partecipato a FNAS Showcase o alla open call, accompagnano i visitatori nel percorso di visita del museo in una modalità informale e partecipata. Gli artisti possono così presentare un estratto dei loro progetti ideati per lo spazio pubblico.

Precede l’appuntamento, alle 15.30, l’incontro “Le arti quali strumento di cambiamento”, restituzione del progetto “Onda Pazza – il filo della memoria” che ha creato momenti di riflessione e divulgazione sul tema mafia e legalità coinvolgendo 35 scuole di 7 regioniattraverso incontri con i testimoni, laboratori creativi, produzione di materiali originali, podcast, graphic novel. Il progetto è coordinato da FNAS in collaborazione con associazione Crab e Stalker Teatro, ideato da Teatro dei Venti dell’Emilia-Romagna con il Ministero dell’Istruzione e del Merito – Direzione Generale per lo studente, l’inclusione e l’orientamento scolastico. 

I due appuntamenti sono organizzati da FNAS – Federazione Nazione delle Arti in Strada. FNAS Showcase, che nel 2024 giungerà alla sua III edizione, è la prima vetrina dedicata alle outdoor arts italiane e viene programmata nell’ambito del Festival Internazionale Mirabilia di Cuneo.

Ingresso gratuito con ticket museo.