CULTURA E SPETTACOLI

Spettacolo di luci e suoni per il Natale al Forte di Bard

Al Forte di Bard è in corso fino al 6 gennaio la terza edizione di “Luci di Natale” che, aspettando il primo buio, a partire dalle 17.30, regalerà a tutti un’atmosfera scintillante e surreale per celebrare la magia delle Feste grazie agli effetti speciali del videomaking proiettati sulle facciate. Il nuovo allestimento, intitolato “Il regno delle stelle”, costituirà un vero e proprio viaggio tra i segreti del cosmo, a metà tra meraviglia, scienza e mistero. Si tratterà di un percorso alla scoperta di galassie, nebulose e costellazioni che hanno ispirato scrittori, artisti e poeti, fino a ritornare sulla Terra, nel suggestivo scenario della Stella Cometa. Per i più piccoli, nella Piazza d’Armi del Forte di Bard, si potrà ammirare lo scenografico villaggio di Babbo Natale e dei suoi folletti, tra animazione, laboratori e un ricco programma di eventi. Già dal 7 dicembre scorso, fino al 6 gennaio prossimo, la cappella militare del Forte di Bard ha accolto un maestoso presepe curato dall’Association des amis du Salon International des Santonniers di Arles, dal nome “Lì Santoun d’Arles”. Il presepe è grande 80 mq e permette di scoprire un tipico villaggio provenzale del IX secolo con oltre 250 statue, tutte in argilla, frutto di una tecnica e un sapere antichi, e realizzate tutte in modo artigianale. Al centro, oltre alla scena della Natività, figurano i mestieri tradizionali di questa regione del sud della Francia. Si possono trovare raffigurate alcune tradizioni popolari come il pellegrinaggio dei gitani a Saintes-Marie-de-la-Mer e il Mercato di Provenza. La visita di Natale al Forte di Bard potrà essere l’occasione per accedere a due grandi mostre presenti proprio all’interno del Forte: fino al 2 giugno 2025, la potenza del gesto e del segno della pittura del noto artista Emilio Vedova saranno al centro dell’esposizione a lui dedicata “Questa è pittura”, e la seconda sarà accolta, fino al 9 marzo 2025, nelle cantine della fortezza, che accoglieranno la mostra “Gianfranco Ferrè – dentro l’obiettivo”, un percorso espositivo inedito dedicato allo stilista in occasione degli ottant’anni dalla nascita.

Gian Giacomo Della Porta

Tracce di luce, eventi del Natale a Carmagnola

Nel periodo dal 20 al 26 dicembre il cartellone natalizio “Tracce di luce” a Carmagnola propone appuntamenti con concerti, spettacoli, mercati e momenti dedicati alla spiritualità del Natale.

Tra i principali appuntamenti il Concerto “Incanto di Natale” con la società Filarmonica di Carmagnola e lo spettacolo “Un mondo da scoprire”, a cura dell’associazione FA.VO.LHA. sino al 6 gennaio sono in programma la mostra dei presepi diffusa nelle chiese cittadine e nei borghi, con il presepe meccanico nell’abbazia di Casanova. Anche quest’anno il progetto “Tracce di luce”, avviato 7 anni fa, sta rendendo unica l’atmosfera natalizia con spettacolari illuminazioni artistiche. La torre civica, la chiesa di San Filippo e la chiesa di Sant’Agostino si trasformano grazie a suggestive proiezioni, mentre il salone fieristico di viale Garibaldi si aggiunge agli spazi degli edifici storici illuminati, come la tettoia napoleonica e casa Cavassa. In piazza Sant’Agostino una maxi Cometa luminosa è stata posizionata dietro al monumento ai Caduti, verso la chiesa, mentre un’aiuola scenografica con renne, igloo e un pupazzo di neve ha preso il posto del tradizionale abete, regalando un nuovo e originale allestimento natalizio pensato per grandi e piccini. Lungo via Torino, una delle principali arterie d’ingresso, le decorazioni cambiano quest’anno con l’aggiunta di stelle giganti e alberi di Natale nelle rotonde, regalando un’accoglienza festosa a chiunque entri in città. Nel periodo che inizia da sabato 21 dicembre, il cartellone natalizio propone appuntamenti con concerti, spettacoli, mercati e momenti dedicati alle famiglie e alla spiritualità del Natale. La giornata di sabato si aprirà con un appuntamento dedicato ai più piccoli presso il museo Civico Navale, dove dalle 10.30 alle 12 si terranno le letture animate di “Una stella in fondo al mare”, curata dalla Biblioteca Civica Raineri-Berti. Le storie intrecceranno il fascino del mare alla magia del Natale, regalando un momento speciale ai bambini e alle loro famiglie. Nel pomeriggio, dalle 15 alle 17.30, Babbo Natale, con il calessino, farà tappa in piazza Garavella per distribuire caramelle ai bambini grazie all’organizzazione ASCOM di Carmagnola. La sera, alle ore 21, la Società Filarmonica di Carmagnola si esibirà nel concerto “Incanto di Natale” presso la chiesa beata Enrichetta Dominici, con un repertorio dedicato alle melodie della Festività. Contemporaneamente, al salone Antichi e Bastioni, l’associazione FA.VO.LHA famiglie e volontari per l’handicap presenterà lo spettacolo “Un mondo da scoprire”, in cui saranno coinvolti ragazzi affetti da disabilità. Domenica 22 dicembre torna protagonista Babbo Natale in piazza Sant’Agostino dalle 15 alle 17.30, a disposizione dei più piccoli per un incontro magico con il calessino e la distribuzione di dolci. Via Valobra sarà animata tutta la giornata dal mercato straordinario, una preziosa occasione per completare gli acquisti natalizi con proposte uniche e artigianali. Dalle 15 la magia della tradizione natalizia si diffonderà per le strade con zampognari e animazioni itineranti, che porteranno la melodia e l’atmosfera delle Feste in ogni angolo della città. Martedì 24 e 31 dicembre, la Vigilia di Natale e San Silvestro, saranno dedicati al tradizionale mercato in via Valobra, che sarà anticipato al mattino fino alle 14. Il 5 gennaio è in programma “La Befana vien di notte”, evento che avrà inizio alle 20.30 nel cortile del Comune con la discesa della Befana dal cielo. Animazioni, musica, offerte di cioccolata calda e panettone a cura della Pro Loco Carmagnola APS, in collaborazione con il CAI sezione di Carmagnola, Croce Rossa italiana volontari del soccorso, associazione Vigili del Fuoco volontari delegazione Carmagnola, Associazione Nazionale Alpini gruppo di Carmagnola. Le Festività si concluderanno il 6 gennaio con un concerto alpino tenuto dal coro alpino La Bissòca di Villanova d’Asti, dedicato alla tradizione musicale alpina presso la chiesa di San Giovanni decollato. Il suggestivo presepe meccanico dell’abbazia di Casanova offre ai visitatori un’esperienza affascinante tra tradizione e creatività, grazie ai dettagli animati e l’ambientazione unica. Il presepe è stato donato all’abbazia da Gino Baravalle, che nel corso della sua vita l’ha meccanizzato dando vita a materiali di recupero.

 

Mara Martellotta

Un grande ritorno a teatro per Samuela Sardo

L’attrice, regina di fiction di enorme successo come “I ragazzi del muretto”, “Un posto al sole”, “Orgoglio”, “Crimini”, ”Compagni di scuola”  e “Incantesimo”, è protagonista del “Tenente Colombo” di David Conati e Marcello Cotugno, in scena al Teatro Gioiello dal 26 dicembre al 1° gennaio: Nel cast anche: GIANLUCA RAMAZZOTTI,  PIETRO BONTEMPO, SARA RICCI e la partecipazione straordinaria di NINI SALERNO, per la regia di MARCELLO COTUGNO.

 

In “Prescription Murder”, questo il titolo originale della piéce, si trovano già tutti i temi e lo stile del personaggio tv di Colombo che i due autori americani avevano creato ispirandosi al detective Porfiry Petrovitch di “Delitto e castigo” di Dostoevskij: un uomo trasandato e maldestro, che apparentemente ama compiacere gli altri e che tende a sminuire le sue doti d’investigatore e di uomo, ma che in realtà è sagace e ironico, un fine conoscitore della natura umana, capace di apparire e scomparire nei luoghi e nei momenti più impensati con infallibile tempismo.

Come in tutti i telefilm, anche qui, lo spettatore è da subito testimone dell’omicidio: il dottor Fleming è un brillante psichiatra di New York, che non riesce più a tollerare il matrimonio con la moglie, una donna possessiva che ha sposato solo perché ricca. Assieme alla sua giovane amante Susan, un’attrice di soap, architetta il piano perfetto per uccidere la moglie. Ma sulla sua strada troverà il tenente Colombo. Dalla prima scena in poi, il racconto si dipana non sulla traccia del “chi è stato” come accade in Agatha Christie, ma sul filo del “come fare a prenderlo”, con il modesto ma acuto Colombo che lavora ostinatamente per smascherare l’alibi “perfetto” dell’assassino. Un indizio apparentemente insignificante alla volta – lacci delle scarpe, caviale, aria condizionata – il duello tra Colombo e lo psichiatra si dipana fino ad arrivare ad un sorprendente epilogo. Forse pochi sanno che Il Tenente Colombo, uno dei telefilm più noti e seguiti degli anni ’70 e ’80, nasce da un testo teatrale: Prescrizione: assassinio (Prescription: Murder), scritto nel 1962 da William Link e Richard Levinson, e andato in scena per la prima volta al Curran Theatre di San Francisco nello stesso anno.

Il testo ci immerge nell’atmosfera newyorchese dell’inizio degli anni ‘60: una città sporca e malfamata, minacciata dalla criminalità e animata da nuovi immigrati che ne ridisegnano la fisionoma trasformandola nella metropoli multiculturale di oggi. Il sogno americano comincia a vacillare dopo gli anni del boom e, mentre le istanze della postmodernità mettono radici nell’arte e nella letteratura, il cinema e il teatro recepiscono il relativismo etico ed esistenziale che attraversa la società e la cultura definendo un nuovo tipo di attore/personaggio.

 

Samuela Sardo, 47 anni, romana, autentica bambina prodigio che ha iniziato a calcare i primi palcoscenici nei primi anni ‘80, giovanissima. Prima al teatro e poi subito dopo al cinema.

Ricordo che per avvicinare la gente non abituata ad andare a teatro, avevano organizzato degli spettacoli teatrali, ripresi e poi mandati in televisione – racconta –. Era tutto girato in uno studio televisivo. La scenografia era finta in sostanza. C’era, ad esempio, un giardino innevato, con la neve finta, ed io, a soli cinque anni, ricordo che nelle pause ci giocavo. Lo ricordo veramente come un gioco, anche perché, ovviamente, non avevo un granché da fare! A mia madre, che era colei che mi ci portava sul set, veniva chiesto se ci riuscivo a stare sul set per così tante ore … Invece io, ero così folgorata che non mi allontanavo mai dal set, neppure per andare al bar. Non mi schiodavo dalla poltrona per paura che arrivasse il mio momento ed io non c’ero. Si può dire che avevo già un grandissimo senso di responsabilità. Ero molto ligia”.

 

 

 

E poi, come un fulmine a ciel sereno, ecco presentarsi l’occasione che la presenta al grande pubblico: “Un posto al sole”.

Per me è stata un’esperienza professionale e personale importantissima. Sono entrata in nella soap che avevo appena compiuto diciotto anni e mi sono dovuta trasferire a Napoli, per la prima volta lontana dalla mia famiglia e dalla mia casa. Quindi è stata una prova importante per la mia vita. A livello professionale è stata una sfida sin da subito” .

“Figure”… che si/ci raccontano

Fa scuola, anche nel Contemporaneo, la grande “Arte del Ritratto” ospitata a “Palazzo Bellini SPA – Spazio per Arte” di Oleggio

Fino al 5 luglio 2025

Oleggio (Novara)

“Die Zwei Schwestern (Kammend)”. Niente paura! Semplicemente e letteralmente, dal tedesco: “Le due sorelle (Avvicinandosi)”. Grande olio su tela del 1994, firmato dal pittore tedesco Herman Albert (Ansbach, 1937), in cui compaiono due graziose fanciulle, l’una di spalle all’altra. La prima scruta pensierosa in un piccolo specchio tenuto in alto dalla mano sinistra i suoi lunghi capelli biondi: meglio raccoglierli o sfoggiarli “nature” a coprir la spalle?, pare chiedersi. L’altra dai capelli neri (la sorella, come da titolo) pare assecondare la prima idea: vedi come stai meglio con i capelli sciolti e ben pettinati? Piccola scena di famiglia, sul muretto in primo piano anche un frutto sbocconcellato e un cofanetto nero, forse porta-gioie. Lascio a voi il giudizio “pilifero”. Quello artistico è sicuramente di grande effetto.

La fresca corposità delle due “sorelle” ci riporta a un “fare pittorico” profondamente attratto, pur se tradotto in cifre stilistiche di evidente attualità, dai crismi di una bellezza classica occhieggiante, pur anche, a certo vigoroso realismo formale e concettuale del miglior Picasso post-cubista. In tutti i casi, davvero un bel dipinto di “figure”! Uno fra i 20 “ritratti” selezionati dalla “Collezione Laura e Luigi Giordano” (circa 200 opere) e raccolti, proprio sotto il titolo di “Figure”, in quel prodigio espositivo che è lo “SPA / Spazio per Arte” (o “Centro per il benessere dell’arte contemporanea”) aperto, nel 2023, ai piani superiori del settecentesco (ma di origini medievali) “Palazzo Bellini” nel centro storico di Oleggio (Novara), dai coniugi collezionisti Laura e Luigi Giordano. Curatrice della mostra, in programma fino a sabato 5 luglio, è Federica Mingozzi, che spiega: “Si è imposta nel corso del tempo, una tendenza, che va al di là del realismo, ed è quella secondo la quale si intende per ritratto anche un’immagine distorta della persona, mediata e filtrata dall’occhio dell’artista che ne interpreta la psicologia attraverso un modello cognitivo del tutto personale … Per questa ragione, le distinzioni tra realismo e idealismo perdono molto del loro valore, dando maggiore rilievo al processo emotivo che ogni fruitore deve mettere in atto per decodificare un linguaggio artistico a volte complesso, ma sicuramente efficace nel rivelare anche il mondo intenzionale dell’autore in relazione al soggetto”.

Ad aprire la rassegna “Masked Figure”, le celebri “Figure Mascherate” (opera permanente della “Collezione”) dell’americano David Finn, pittore scultore e storico della scultura, scomparso a cent’anni (New York, 2021) “vero nume tutelare di ‘SPA’”, seguito dai lavori di alcune artiste contemporanee (obbligatoria la sintesi di citazione), fra cui Zehra Dogan, pittrice e attivista curda (che fa dell’arte il suo strumento di comunicazione e denuncia dei limiti imposti da una società brutalmente “patriarcale” e “sessista”) e la meno inquietante Tania Roscic, con “Untitled, Don9t worry. I9m ûne series”, artista dal singolare e ironico linguaggio visuale caratterizzato dall’uso di materiali tratti dalla più semplice quotidianità. A seguire, sempre dagli States “Caffeine” di Georgia Gardner Gray“Shell” di Brandon Landers che usa la matericità del colore per narrare le difficoltà del vivere e tre fotografie anni ’70 di Cindy Sherman (artista, fotografa e regista), tratte da una serie di quindici “autoritratti concettuali”, in cui la Sherman impersona altrettanti passeggeri di un bus.

Decisamente sul chi va là ci fa stare il “Desmond” del tedesco Rainer Fetting con quel volto informe che ne fa uno dei più interessanti protagonisti dell’espressionismo tedesco, ma anche – è stato giustamente osservato – un attento lettore dell’opera di Velasquez e Van Gogh. Nel percorso espositivo, non mancano ovviamente le “opere permanenti” di “SPA”, da “Untitled #3” della giovane cortonese Giulia Cenci (scultura calco di una sagoma da “tassidermista” realizzato con materiali di recupero ed ispirato alla morte di Marat, immortalato come martire della “Rivoluzione francese” in un quadro del 1793 di Jacques-Louis David) al “Senza titolo – Stabat Mater” del beneventano di Paduli, Mimmo Paladino, fra i principali esponenti della “transavanguardia” italiana, magica creatura dell’Achille Bonito Oliva. E l’iter prosegue con altri interessanti nomi dell’arte internazionale (tutti da vedere, tutti da scoprire), in cui il “ritratto” e la “figura” sono sempre, o quasi, “occasione per” … per raccontare storie di anime, messaggi di dolore e di speranza. Di gioco e libere capovolte nell’aria. La vita negli occhi e nei volti di singoli o di intere generazioni. Di una donna, di un uomo, di un popolo. Volti in cui rifletterci e, forse – perché no? – ritrovarci. E leggere un po’ della nostra storia.

Gianni Milani

“Figure”

SPA/Spazio Per Arte – Palazzo Bellini, piazza Martiri della Libertà, Oleggio (Novara); www.spazioperarte.it

Fino al 5 luglio

Orari: ogni primo sabato del mese 9/13; su appuntamento info@spazioperarte.it

Nelle foto: Herman Albert “Die Zwei Schwestern”, olio su tela, 1994; Tania Roscic “Untitled, Don9t worry. I9m ûne series”; Rainer Fetting “Desmond”, tecnica mista su carta, 1993; Mimmo Paladino “Senza titolo – Stabat Mater”

Il verde del Panorama

CALEIDOSCOPIO ROCK USA ANNI 60

Senza ombra di dubbio una delle pietre miliari per la proliferazione del garage rock in USA negli Anni ‘60 fu la “hit” “Louie Louie” dei The Kingsmen, che assieme a brani della “British Invasion” ad altre gemme isolate costituì una vera e propria palestra di allenamento di centinaia di bands di giovani liceali e collegiali lanciati verso ambizioni di successo. Ricordiamo che l’etichetta di riferimento di questo celebre brano dei The Kingsmen del 1963 era “Jerden” di Seattle, di proprietà di Jerry Dennon [Gerald Burdette Dennon]; proprio grazie al successo debordante e travolgente di “Louie Louie”, la “Jerden” riuscì a superare alcune difficoltà economiche e di gestione, dando vita a svariate sottoetichette tra cui “Burdette”, “Piccadilly Records”, “Jerden Productions” e “Panorama”. Ed è proprio su quest’ultima che ci si sofferma in questo articolo, sottolineando il taglio decisamente “garage” del rock di questa etichetta dal colore verdino uniforme (o con globo verdino su fondo chiaro), molto ben riconoscibile, essenziale e piuttosto costante negli anni 1964-1966. Inutile dire che le “compilations” abbondano di incisioni “Panorama”, sempre presenti nel corso degli anni e ben distribuite nelle selezioni e nelle raccolte fino ai giorni nostri.

Nel seguente elenco si indicano i soli 45 giri “Panorama” di garage rock, individuati e datati finora:

– THE RAYMARKS “Work Song / Backfire” (6) [1964];

– THE ACCENTS “All Of My Life / I Want Your Love” (10) [1965];

– THE BEACHCOMBERS “All To Pieces / The Wheeley” (11) [1965];

– GIL BATEMAN “Wicked Love / Goodnight Irene” (12) [1965];

– TIKIS & FABULONS “For Your Love / Take A Look” (13) [1965];

– KING GEORGE & THE CHECKMATES “What A Fool / Miss Galore” (20) [1965];

– TOM THUMB & THE CASUALS “I Should Know / I Don’t Want Much” (21) [1965];

– THE SCOTSMEN “Sorry, Charlie / Tuff Enough” (22) [1965];

– THE UNUSUALS “Babe, It’s Me / I’m Walkin, Babe” (23) [1965];

– THE MERCY BOYS “Mercy, Mercy / Lost & Found” (24) [1965];

– THE DIMENSIONS “Penny / She’s Boss” (25) [1966];

– DANNY AND THE SENIORS “Wicked Girl / Oh Devil” (26) [1966];

– THE MOGULS “Try Me / Ski Bum” (27) [1966];

– ROCKY & THE RIDDLERS “Batman / Flash & Crash” (28) [1966];

– THE LIVE FIVE “Shake A Tail Feather / Yes You Are Mine” (31) [1966];

– THE BANDITS “I Remember The Girl / Queen Jane Approximately” (34) [1966];

– TOM THUMB & THE CASUALS “The Draft / Irresistable You” (36) [1966];

– MR. LUCKY & THE GAMBLERS “Take A Look At Me / I Told You Once Before” (37) [1966];

– THE HEIRS “You Better Slow Down / Do You Want Me” (39) [1966];

– THE DIMENSIONS “Knock You Flat / Baby, What Do You Say” (41) [1966];

– THE MERCY BOYS “This Girl / Long, Tall Shorty” (45) [1966];

– THE LIVE FIVE “Hunose / Let’s Go, Let’s Go, Let’s Go” (46) [1966];

– MR. LUCKY & THE GAMBLERS “Alice Designs / You Don’t Need Me” (52) [1966];

– THE GALAXIES “Along Comes The Man / She Said I Do” (54) [1967];

– THE CEPTORS “I Can’t Make It / I Need Her” (1001) [1967];

– THE TRAGEDY “The Entertainer / Unfaithful Love” (1004) [1968].

Gian Marchisio

Natale in musica con la Filarmonica di Torre Canavese

Un evento  musicale molto partecipato e apprezzato, quellotenutasi nei giorni scorsi in occasione del Concerto di Natale organizzato dalla Filarmonica di Torre Canavese, diretta dal Maestro Donato Lombardi.

Un appuntamento con la buona musica e un momento ideale per respirare il clima natalizio della tradizione

Il consigliere regionale Sergio Bartoli, presidente della Commissione Ambiente  ha portato i saluti del Consiglio Regionale del Piemonte e rivolto a tutti i presenti gli  auguri di buone feste.

Tra i presenti l’Onorevole Daniela Ruffino, il Sindaco di Torre Gian Piero Cavallo che ha fatto gli onori di casa, la Sindaca di San Giusto Giosi Boggio e Cristina Barello, che ha presentato l’evento.

È stato un albero carico di colorati addobbi natalizi ad accogliere il  numeroso pubblico intervenuto a Torre Canavese per il tradizionale concerto di Santa Cecilia organizzato dalla Filarmonica.

Nel pomeriggio di domenica 15 Dicembre la grande struttura polivalente di via Ruetta 12 ha ospitato circa 40 musicisti, componenti della Filarmonica di Torre Canavese, che si sono esibiti in un concerto dedicato alla patrona della musica, Santa Cecilia.

Presa per mano dalla bacchetta del Maestro Donato Lombardi la Filarmonica ha offerto un repertorio ricco e diversificato, spaziando tra generi e stili completamente differenti. Dalla marcia moderna al capolavoro musicale dell’ “Arlésienne” di George Bizet, dall’omaggio alle grandi voci italiane di Renato Carosone e Fabrizio De Andrè agli immortali classici pop internazionali firmati da Frank Sinatra e Perez Prado, dalle colonne sonore di Ennio Morricone alle imponenti musiche di scena dei Carmina Burana, passando per le dolci note di quella che è a tutti gli effetti una dichiarazione d’amore in musica, ovvero il brano “Can’t help falling in love” conosciuta grazie ad Elvis Presley.

 

 

Oggi al cinema. Le trame dei film nelle sale di Torino

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A cura di Elio Rabbione

Anora – Drammatico. Regia di Sean Baker, con Mickey Madison, Yuriy Borisov, Ivy Wolk e Lindsey Normington. Anora detta Ani è una ballerina erotica americana di origine russa esperta in lap dance che porta i clienti nei privé offrendo loro servizi extra a pagamento. Un giorno nel locale dove lavora arriva Ivan, un ragazzo russo che pare entusiasta di lei e dei suoi molti talenti. Il giorno dopo Ivan la invita a casa sua e Ani scopre che il ragazzo vive in una megavilla ed è figlio unica di un oligarca multimiliardario. Le cose fra i due ragazzi vanno così bene che Ivan porta Ani a Las Vegas e là le chiede di sposarlo. Ma i genitori di lui non sono affatto d’accordo e mandano una piccola”squadra di intervento” a recuperare il figlio dissennato. Quella che seguirà è una rocambolesca avventura ricca di sorprese, che tuttavia non dimentica di avere un cuotre e un occhio alla realtà anche all’interno dell’esagerazione comica. Palmarès per il miglior film a Cannes. Film segnalato dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani: “L’abilità di Sean Baker nel mettere al centro il corpo e il sesso per parlare (anche) di altro trova qui la sua espressione più compiuta. Raccontando un percorso di consapevolezza femminile incalzante e frenetico che si scontra con le diseguaglianze economiche e sociali della nostra epoca, il regista firma un lavoro, psichedelico ma sotteso dall’oscurità, di regia, montaggio, scrittura e recitazione, di grande intrattenimento, senza esser privo di un graffio autoriale coraggioso e indipendente.” Durata 139 minuti. (Greenwich Village sala 3 anche V.O.)

Berlinguer – La grande ambizione – Drammatico, Storico. Regia di Andrea Segre, con Elio Germano, e Paolo Pierobon, Roberto Citran ed Elena Radonicich. Una parte della vita del politico italiano, la vita privata e pubblica dal viaggio a Sofia del 1973 fino al discorso della Festa Nazionale dell’Unità di Genova del 1978. Durata 123 minuti. (Eliseo, Nazionale sala 3)

Conclave – Drammatico. Regia di Edward Berger, con Ralph Fiennes, Stanley Tucci, Isabella Rossellini e Sergio Castellitto. Il film ci porta nel cuore di uno degli eventi più misteriosi e segreti del mondo: la elezione di un nuovo Papa. Dopo la morte improvvisa dell’amato e compianto pontefice, il cardinale Lawrence è incaricato di dirigere questo delicato processo. Una volta che i leader più potenti della chiesa cattolica si riuniscono nelle segrete sale del Vaticano, il prelato si ritrova intrappolato in una rete di intrighi, tradimenti e giochi di potere. Un oscuro segreto viene alla luce, minacciando di scuotere le fondamenta stesse della Chiesa. Durata 90 minuti. (Massaua, Ideal, Lux sala 1, Reposi sala 4, Romano sala 2, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Diamanti – Commedia drammatica. Regia di Ferzan Özpetek, con Luisa Ranieri, Jasmine Trinca, Lunetta Savino, Elena Sofia Ricci, Vanessa Scalera, Mara Venier e Stefano Accorsi. Un regista convoca le sue attrici preferite, quelle con cui ha lavorato e quelle che ha amato. Vuole fare un film sulle donne ma non svela molto: le osserva, prende spunto, si fa ispirare finché il suo immaginario non le catapulta in un’altra epoca, in un passato dove il rumore delle macchine da cucire riempie il luogo di lavoro gestito e popolato da donne, dove gli uomini hanno piccoli luoghi marginali e il cinema può essere raccontato da un altro punto di vista: quello del costume. Tra solitudini, passioni, ansie, mancanze strazianti e legami indissolubili, realtà e finzione si compenetrano, così come la vita delle attrici con quella dei personaggi, la competizione con la sorellanza, il visibile con l’invisibile. Durata 135 minuti. (Massaua, Due Giardini sala Nirvana, Eliseo, Fratelli Marx sala Groucho, Ideal, Lux sala 3, Massimo sala Cabiria, Reposi sala 1, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalier

Il giorno dell’incontro – Drammatico. Regia di Jack Houston, con Michael Pitt, Ron Perlman e Joe Pesci. Mickey, un pugile uscito di prigione dopo un lungo periodo di detenzione, soffre da molto tempo di una malattia che ha tenuta nascosta a tutti. Prima del carcere, è stato un pugile di grande successo, vincendo molti incontri, e in onore di quei tempi gloriosi decide di tornare sul ring. Va a trovare le persone che sono state importanti nella sua vita e soprattutto nella sua carriera e il giorno stesso affronta il suo primo combattimento da uomo libero. Ol match si tiene al Madison Square Garden e si rivela un evento catartico nella sua vita. Mickey infatti vive questo momento come la grande occasione di redenzione. La boxe è soltanto un mezzo per fare pace con se stesso e con le persone che ama. Durata 108 minuti. (Classico)

Giurato numero 2 – Drammatico. Regia di Clint Eastwood, con Nicholas Hoult, Toni Collette e Kiefer Sutherland. Justin Kemp, giovane papà in attesa di un figlio, un ormai dimenticato precedente di dipendenza dall’alcool, è chiamato a far parte di una giuria, a Savannah in Georgia. Si deve giudicare il giovane James, precedenti di spaccio e carattere irascibile, accusato di aver ucciso la compagna, una sera, fuori di un bar, a seguito di un alterco. Della colpevolezza è convita l’avvocata d’accura che aspira all’ufficio di procuratrice. Dagli interrogatori e dalle testimonianze, Justin è sempre più convinto di essere stato lui, quella sera, ad aver travolto la ragazza alla guida della sua macchina e d’averla uccisa. È sconvolto dalla scoperta ma allo stesso tempo non è intenzionato a dire la verità sull’accaduto, mettendo i suoi compagni di giudizio di fronte a mille dubbi: coinvolgendo lo spettatore a ogni momento della sceneggiatura ottimamente scritta da Jonathan Abrams e della regia di un solido uomo di cinema che alla splendida età di 94 anni continua a non sbagliare un colpo. Durata 114 minuti. (Centrale V.O., Due Giardini sala Ombrerosse, Fratelli Marx sala Chico, Greenwich Village sala 2)

Il gladiatore 2 – Storico. Regia di Ridley Scott, con Paul Mascal, Pedro Pascal, Connie Nielsen e Denzel Washington. A vent’anni dalla morte di Massimo Decimo Meridio, nella Roma governata da Geta e Caracalla, dalla Numidia arriva, mescolato a un gruppo di schiavi, un uomo di nome Annone, superbo lottatore che Macrino, ricco e potente consigliere dell’impero, eleggerà a gladiatore. Il giovane, in effetti il giovane Lucio nipote di Marc’Aurelio e figlio di Lucilla, si batterà dal momento che cerca la vendetta nei confronti del generale Marco Acacio, marito di Lucilla e responsabile della morte di sua moglie Arishat. Durata 150 minuti. (Uci Moncalieri)

Grand Tour – Drammatico. Regia di Miguel Gomes, con Gonçalo Waddington e Crista Alfaiate. È la fuga, attraverso i paesi dell’Estremo Oriente – dal Vietnam a Singapore, dalle Filippine al Giappone, dalla Thailandia al Tibet – del giovane Edward, promesso sposo di Molly, appena viene a conoscenza che in tempi stretti la fidanzata lo sta inseguendo per mettergli l’anello al dito. Tra le immagini di oggi e la documentazione dell’epoca (siamo nel 1917), una fotografia che alterna il bianco e nero e il colore, spostamenti in treno e non soltanto, cartoline illustrate, panorami che sprigionano bellezza. Gomes miglior regista a Cannes 2024. Le radici del film stanno in un racconto di Somerset Maugham. Durata 128 minuti. (Nazionale sala 4)

Io e te dobbiamo parlare – Commedia. Regia di Alessandro Siani, con Leonardo Pieraccioni, Francesca Chillemi e Alessandro Siani. Matilde è l’ex moglie di Antonio e l’attuale compagna di Pieraldo, Maria è la figlia di Antonio e vive con la madre e con Pieraldo, i due uomini si dividono lo stesso lavoro in commissariato: un po’ di disordine familiare è inevitabile. Al tutto s’aggiungerà Sara, affascinante poliziotta, che verrà affiancata per risolvere un caso decisamente ingarbugliato. Durata 100 minuti. (Massaua, Ideal, Reposi sala 2, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Io sono ancora qui – Drammatico. Regia di Walter Salles, con Fernanda Torres. Eunice, madre di cinque figli, vede cambiare bruscamente la propria esistenza quando il marito scompare improvvisamente, catturato dal regime militare del 1964. La donna è costretta all’attivismo, sperando di trovare in questo modo il marito e riuscire a salvarlo. Candidato brasiliano agli Oscar 2025, Coppa Volpi a Venezia per la migliore attrice. Durata 135 minuti. (Nazionale sala1)

Mufasa – Avventura, animazione. Regia di Barry Jenkins. Rafiki narra la leggenda di Mufasa alla giovane leoncina Kiara, figlia di Simba e Nala, con Timon e Pumbaa che offrono il loro caratteristico spettacolo. Raccontata attraverso fleshback, la storia presenta Mufasa, un cucciolo orfano, perso e solo fino a quando incontra un leone compassionevole di nome Taka, erede di una stirpe reale. L’incontro casuale dà il via al viaggio di uno straordinario gruppo di sventurati alla ricerca del proprio destino: i loro legami saranno messi alla prova mentre lavorano insieme per sfuggire a un nemico minaccioso e letale. Durata 90 minuti. (Massaua, Eliseo, Fratelli Marx sala Harpo, Ideal, Lux sala 2, Reposi sala 3, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Napoli New York – Drammatico. Regia di Gabriele Salvatores, con Pierfrancesco Favino, Dea Lazzaro e Antonio Guerra. Nell’immediato dopoguerra, tra le materie di una Napoli piegata dalle macerie e dalla miseria, i piccoli Carmine e Celestina tentano di sopravvivere come possono, aiutandosi a vicenda. Una notte s’imbarcano come clandestini su una nave diretta a New York per andare a vivere con la sorella di Celestina emigrata anni prima. I due bambini si unoiscono ai tanti emigranti italiani in cerca di fortuna in America e sbarcano in una metropoli sconosciuta, che dopo numerose peripezie impareranno a chiamare casa. Durata 90 minuti. (Massaua, Reposi sala 5, Romano, Uci Lingotto,Uci Moncalieri)

L’orchestra stonata – Commedia. Regia di Emmanuel Courcol, con Benjamin Lavernhe e Pierre Lottin. La vita di Thibaut, un famoso direttore d’orchestra, cambia radicalmente quando scopre di avere una grave forma di leucemia. L’unico modo per salvarsi è il trapianto del midollo osseo ma trovare un donatore compatibile non è facile. Proprio a causa della scoperta della malattia, Thibaut viene a scoprire di essere adottato. Un donatore perfettamente compatibile sembra essere suo fratello biologico che non ha mai conosciuto. Si tratta di un modesto impiegato che vive in una piccola cittadina della Francia del Nord e suona il trombone nella fanfara comunale. La banda rischia di sciogliersi e la fabbrica della città sta per essere chiusa. Thibaut parte per andare a cercare suo fratello e il loro incontro si rivela un’incredibile avventura che cambia la vita di entrambi per sempre. Durata 103 minuti. (Greenwich Village sala 1)

Piccole cose come queste – Drammatico. Regia di Tim Mielants, con Cillian Murphy e Emily Watson. Irlanda, 1985. Bill Furlog è un uomo silenzioso, dall’animo semplice ma anche un attento osservatore, che ha dedicato la vita al lavoro, alla moglie Eileen e alle loro cinque figlie. In un freddo giorno d’inverno, l’uomo trasporta e distribuisce la legna e il carbone per gli abitanti del villaggio. Siamo nei giorni che precedono il Natale, quando Bill entra nel cortile del convento locale diretto da Suor Mary, e fa un incontro che riporta a galla ricordi sepolti nella sua memoria. Non può ignorarli anche perché lo portano a scoprire segreti e verità che lo sconvolgeranno. Sarà il momento per Bill di decidere se voltarsi dall’altra parte o ascoltare il proprio cuore e sfidare il silenzio di una intera comunità. Durata 98 minuti. (Greenwich Village sala 2)

Il ragazzo in pantaloni rosa – Drammatico. Regia di Margherita Ferri, con Claudia Pandolfi e Samuele Carrino. La storia vera di Andrea Spezzacatena, suicida a 15 anni, vittima del bullismo, narrata dalla madre Teresa Manes in un libro dal titolo “Andrea oltre il pantalone rosa”. Andrea, ragazzo che studia, che ama i propri genitori e che ama trascorrere le vacanze in Calabria, Andrea che a scuola ha accanto l’amica Sara ma anche Christian, di cui cerca l’amicizia ma dal quale ottiene soltanto indifferenza. Una scuola dove il bullismo ha messo radici: un fatto – l’avere la mamma di Andrea stinto per errore un paio di pantaloni del ragazzo – scatena la tragedia e Andrea sceglierà la sua uscita definitiva dalla vita. Durata 121 minuti. (Uci Moncalieri)

La stanza accanto – Commedia drammatica. Regia di Pedro Almodòvar, con Tilda Swinton, Julianna Moore e John Turturro. Ingrid e Marta sono amiche da anni e non si sono mai dette mezze verità. Ingrid è una scrittrice di successo il cui ultimo libro racconta la sua incapacità di comprendere e accettare la morte. Martha è stata una corrispondente di guerra e ora è affetta da un tumore che potrebbe essere curabile con una terapia sperimentale, ma intanto si è preparata all’idea di morire e ha già scelto, nel caso, come farlo: con una pillola acquistata sul dark web. Ciò che vorrebbe però è non morire sola, e poiché il suo rapporto con la figlia le appare come irrimediabilmente compromesso chiede a Ingrid di soggiornare nella stanza accanto alla sua nel momento in cui dovesse decidere di “abbandonare il party”. Durata 107 minuti. (Centrale anche V.O., Due Giardini sala Ombrerosse, Eliseo, Fratelli Marx sala Chico, Massimo, Nazionale anche V.O.)

Tofu in Japan – La ricetta segreta del signor Takano – Drammatico. Regia di Mihara Mitsuhiro. Tatsuo e sua figlia Haru gestiscono il Takano Tofu Store a Onomichi. Quando Tatsuo scopre di essere malato, teme che sua figlia venga lasciata sola e, all’insaputa della ragazza, si propone di trovare un partner per lei. Durata 119 minuti. (Romano sala 3)

Una notte a New York – Drammatico. Regia di Christy Hall, con Dakota Johnson e Sean Penn. Una donna prende un taxi all’aeroporto JFK di New York e si ritrova coinvolta in una profonda conversazione insieme all’autista, raccontandosi a vicenda le storie delle relazioni più importanti che hanno avuto nelle loro vite. Durata 100 minuti. (Nazionale sala 3)

Filiberto Selvi illusionista. E’ sulla copertina della più nota rivista del settore

Vanish Magazine, rivista statunitense di illusionismo dedica la copertina al giovane artista torinese capace con le sue performance di toccare le corde dell’emozione.

La copertina di Vanish di dicembre 2024_ foto di copertina di Sebastian Konopix

“Tutto il teatro di Los Angeles si è alzato per una standing ovation al termine della sua esibizione mozzafiato”. Così racconta Vanish Magazine, la rivista di magia più importante e diffusa al mondo che nel numero di dicembre dedica la copertina e un ampio servizio a Filibero Selvi, giovane artista italiano considerato uno dei talenti internazionali più interessanti dell’illusionismo contemporaneo.

 

Selvi, classe 1999, ha alle spalle una storia di studio e passione che lo ha portato a coltivare parallelamente due discipline: la magia e la musica, in particolare il violino che ha approfondito sin da giovanissimo. Due tratti della sua formazione che hanno inciso nel suo modo di porsi sul palco: Filiberto infatti mescola con abilità queste due “anime” che non si sovrappongono ma anzi, si completano in esibizioni suggestive e coinvolgenti. Come sottolinea lo stesso Vanish “La sua dedizione all’integrazione della magia con altre dimensioni artistiche ha portato alla creazione di spettacoli non solo visivamente affascinanti, ma anche profondamente emozionanti”. Filiberto Selvi infatti unisce poesia e abilità magica lungo un filo narrativo che gli spettatori seguono trovandosi immersi in una storia profondamente emozionante.

Selvi non mostra solo la tecnica, in cui eccelle, ma dà spazio alle emozioni toccando le corde dell’anima come il suo motto ben esprime: the poetry in magic, la poesia in magia.

 

Dopo aver vinto a soli 17 anni il Campionato italiano di magia, il giovane artista torinese ha sviluppato un suo stile originale con cui si è fatto notare dagli addetti ai lavori. Ai premi di illusionismo (Campione svizzero di magia nel 2021, primo posto al Grand Prix Victor Balli FISM nel 2022, Vice Campione europeo di magia nel 2023) si affiancano le esibizioni su palchi prestigiosi come il Magic Castle di Hollywood e il Magic Circle di Londra, uno dei circoli magici più importanti a livello mondiale, di cui fanno parte illusionisti del calibro di David Copperfield e Arturo Brachetti oltre a illustri appassionati come il Re Carlo d’Inghilterra. Arrivano anche le presenze nei grandi palchi, come il Festival Mondial de la Magie, show itinerante che porta nei teatri internazionali i giovani illusionisti più interessanti al mondo. Dopo oltre 50 tappe e 80.000 spettatori in tutto il mondo lo spettacolo sarà nei prossimi mesi in Francia e Belgio per poi ripatire per il tour oltreoceano

 

Tra i progetti futuri di Filiberto Selvi anche un nuovo spettacolo in cui possa esprimere pienamente il suo modo unico di fare illusionismo, che lo stesso Vanish sancisce: “La sua combinazione unica di magia e musica, il suo approccio innovativo alle performance e la sua dedizione all’arte gli hanno fatto guadagnare un posto di rilievo nel mondo della magia. Continuando a spingere i confini del possibile, continuerà sicuramente a incantare il pubblico e a contribuire alla storia della magia. Il futuro offre infinite possibilità, e il suo percorso sarà seguito con grande interesse dagli appassionati di magia e dal pubblico in generale, mentre continuerà a esplorare nuove dimensioni della magia e dell’arte.”

 

Link per scaricare il numero di dicembre di Vanish Magazine https://vanishmagic.com

La foto di copertina di Vanish è di Sebastian Konopix.

 

Chi è Filiberto Selvi

Filiberto Selvi nasce a Torino il 7 gennaio 1999.

Appassionatosi alla magia sin da bambino, la madre coglie da subito in lui qualità che la portano a spronarlo verso il mondo dell’illusionismo.

Inizia così ad inscenare piccoli numeri di magia intrattenendo amici e parenti.

Dal gioco il passo verso la scelta di farne oggetto di studio è breve.

All’età di sette anni Filiberto scopre il Circolo Amici della Magia di Torino, dove muoverà i suoi primi passi e nello stesso periodo l’altra grande passione che coltiverà parallelamente alla magia e che guiderà gli anni della sua formazione: la Musica

Sarà soltanto nel Teatro che troverà la dimensione adatta a far coesistere questi due mondi e, proprio in questa direzione, inizierà un lavoro di ricerca volto a creare performance capaci di portare in scena la magia della musica.

Particolarmente significativa, in tal senso, sarà la vittoria a soli 17 anni del Campionato Italiano di Magia con il suo numero del violino e il successivo incontro con Arturo Brachetti e gli anni di lavoro sotto la sua guida in numerosi spettacoli in Europa.

In seguito entrerà a far parte del Gran Varietà Brachetti che gli permetterà di portare i suoi numeri d’ illusionismo nelle più importanti città italiane; diventerà poi Campione Svizzero di Magia e vincitore del prestigioso Grand Prix Victor Balli Fism e si esibirà in tutto il mondo su palchi importanti come il Magic Circle di Londra uno dei circoli magici più importanti a livello mondiale, dove David Copperfield, il Principe Carlo d’Inghilterra sono membri attivi da anni, ed anche in Festival internazionali come il Festival Mondial de la Magie uno dei festival magici con i migliori illusionisti al mondo e molto altro.

Un cammino nel segno della ricerca, dello studio e dell’esplorazione delle diverse applicazioni della magia e di quanto essa possa confluirvi in una dimensione altra, unica ed affascinante, come solo un’illusione può regalare all’occhio umano.

 

Per seguire Filiberto Selvi

www.filibertoselvi.com

Fb @filibertoselviofficial

Ig @filibertoselvi

YouTube @filibertoselvi

Gran Galà dell’Opera al Teatro Superga

Giovedì 26 dicembre, ore 17, Nichelino (TO) 

Un’orchestra sinfonica di oltre 60 musicisti, con il soprano Ivanna Speranza e il tenore Alejandro Escobar, porta al Teatro Superga giovedì 26 dicembre il “Gran Galà dell’Opera” con arie, duetti, cori e scene che parlano di vino perché i compositori hanno identificato il brindisi come momento di socialità e snodo saliente dell’opera: dal Don Giovanni di Mozart all’Elisir d’amore di Gaetano Donizetti, dall’Otello al Falstaff fino alla memorabile scena de La Traviata di Giuseppe Verdi e poi Offenbach e Gioacchino Rossini. Capolavori musicali che diventano veri inni al vino, alla vita, a ciò che merita di essere festeggiato e che sancisce un nuovo inizio.

Gran Galà dell’Opera – Concerto di Natale  

Con Ivanna Speranza, soprano

Alejandro Escobar, tenore

Eclettica, l’orchestra giovanile di Estemporanea

Tamara Bairo, direttore

Un racconto di Lucia Margherita Marino

Biglietti: platea 23 euro, galleria 17,25 euro

011 6279789 biglietteria@teatrosuperga.it

www.teatrosuperga.it

IG + FB: teatrosuperga

Orari biglietteria: dal martedì al venerdì dalle 15 alle 19

I biglietti si possono acquistare presso la biglietteria del Teatro Superga, sul luogo dell’evento nei giorni di spettacolo dalle ore 18, online su Ticketone.it

“Cuori infranti tour” di Giorgieness

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In programma il 20 dicembre, presso il CAP10100, la data torinese 

 

Giorgieness prosegue con il “Cuori infranti tour”, che porta dal vivo a Torino il nuovo album “Giorgieness e i cuori infranti”, uscito il 1° novembre per SoundToBe. Special Guest, L’evento è previsto per sabato 20 dicembre presso il CAP10100.
La special guest sarà Queen of Saba.

“Credo che per comprendere il mio mondo sia fondamentale vederlo succedere, live, occhi negli occhi – spiega Giorgieness – non esiterebbe la mia musica senza quella speciale connessione che si crea con chi l’ascolta e solo i concerti riescono a rendere reale qualcosa di impalpabile come le canzoni. Ho scritto questo album immaginandomi come sarebbe stato portarlo dal vivo e finalmente ci siamo, si comincia. Cuori infranti di tutte le latitudini, vi aspetto, sarà speciale.»

Ad aprire il live di Giorgieness ci sarà Obi, giovane artista hip hop che in 12 mesi ha vinto il premio Amnesty – Voci per la Libertà 2023 nella sezione emergenti e il premio della critica con “Attimo” e il
Deejay Onstage in agosto con “Odissea sul Divano” ed è ora fuori col singolo “Roma”.

Giorgieness presenta il nuovo album in studio, “Giorgieness e i cuori infranti”, uscito il 1° novembre 2024. Il disco è stato anticipato dai singoli “Cuori Infranti” e “Cazzate”, e include anche “Eclissi”, uscito nel 2023. L’album è stato realizzato con il sostegno del MIC e di SIAE nell’ambito del progetto del programma “Per Chi Crea”.
Giorgieness e i Cuori Infranti ha due anime che si muovono parallelamente: da una parte è un break-up album in pieno stile e dall’altra è un disco sul diventare “grandi” e iniziare a volersi
un po’ più bene. Oltre ai contenuti, che abbracciano e raccontano i piccoli grandi drammi della vita di ognuno, esteticamente Giorgia ha voluto che il disco e tutto ciò che lo circonda riprendessero
l’immaginario dell’adolescente degli anni 2000: collage, diari, glitter, telefonini, tv, stickers, e tanto tantissimo rosa.

“Mi piace l’idea di costruire un racconto attraverso le canzoni – continua Giorgieness – sono affezionata al concetto di “album” vecchio stile, così do molta importanza alla tracklist perchè permette anche a me di capire cosa è successo mentre scrivevo quei brani e come uno dopo l’altro stanno cercando di dirmi qualcosa”.

“Volevo partire da uno statement – conclude Giorgieness – un manifesto che riguardasse le persone a cui sto parlando, per poi introdurre subito l’altro tema portante dell’album. Nella parte centrale c’è tutto un esorcismo delle mie paure profonde, di tutto quello che mi ha bloccata, c’è il rapporto con mia madre e pure il mio compleanno. Mi piaceva l’idea di finire con due canzoni in profondo contrasto, proprio come sono spesso le mie emozioni. Con questo album voglio dimostrare che la gentilezza e l’amore non sono mai ridicoli, ma potenti. Le relazioni, anche le più complicate, meritano di essere vissute con coraggio. I riferimenti visivi agli anni 2000 all’adolescenza riflettono proprio questo, un periodo in cui spesso si è più vulnerabili e confusi, ma anche più veri”.

 

Mara Martellotta