Cosa succede in città- Pagina 87

Venerdì all’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino, il concerto di Pasqua diretto da Orozco –Estrada

 

 

Nella Settimana Santa saranno numerosi gli impegni di Andrés Orozco – Estrada, che culmineranno nel concerto di Pasqua in serata unica, e fuori abbonamento, venerdì 29 marzo alle 20:30 presso l’Auditorium Rai “Arturo Toscanini”, proposto da Rai Cultura in prima serata, su Rai 5 alle 21:15, oltre che in diretta su Radio 3. Il concerto dedicato alla Pasqua prevede lo “Stabat Mater” di Pergolesi e la “Pastorale” di Beethoven. Gli impegni di Orozco – Estrada includono una masterclass con gli studenti di direzione d’orchestra e con i giovani musicisti del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino, una lettura con l’Orchestra della Rai di alcuni brani scritti dagli studenti di composizione dello stesso istituto.

Nato a Medellin, in Colombia nel 1977, Orozco – Estrada ha debuttato con l’OSN nel maggio 2022 e, nell’ottobre 2023, ha iniziato la sua collaborazione come Direttore principale della compagine. Il concerto di Pasqua, che si terrà il Venerdì Santo,vede in programma una delle pagine più rappresentative del dolore della Vergine per la morte di Cristo, lo “Stabat Mater” di Giovanni Battista Pergolesi, per soprano, archi, contralto e basso continuo. Composta probabilmente su commissione proprio in occasione della liturgia della Settimana Santa, dalla laica Confraternita napoletana dei “Cavalieri della Vergine dei Dolori di San Luigi a Palazzo”, la cantata fu completata nel monastero di Pozzuoli negli ultimi giorni di vita di Pergolesi, che morì di tubercolosi nel 1736, a soli 26 anni. A interpretare la pagina sono chiamate le voci del soprano Giuliana Gianfaldoni e del contralto Cecilia Molinari, due delle più apprezzate belcantiste della nuova generazione. Il programma viene completato dalla Sinfonia n.6 in fa maggiore op.68 detta “Pastorale” di Beethoven. Ultimata nel 1808 e diretta dal compositore per la prima volta nel dicembre di quell’anno al Theatre an der Wien di Vienna, la sinfonia segna una trasfigurazione idilliaca nell’esistenza del genio beethoveniano, sempre scosso da intensità del sentire e del soffrire. Ludwig Van Beethoven trascorreva molto tempo in campagna e ne era affascinato. Lo stare a contatto con la natura lo colpiva nell’intimo creandogli la gioia di partecipare alla vita campestre in prima persona. Dai suoi ricordi nasce la Sinfonia n.6 op.68, composta in contemporanea tra il 1807 e il 1808 con la Sinfonia n.5 in do minore op.67, anch’essa eseguita nel medesimo concerto del 22 dicembre 1808. Beethoven volle mettere un sottotitolo all’opera, che chiamò “Pastorale”, come aveva fatto precedentemente con la Sinfonia n.3 in mi bemolle maggiore op.55 “Eroica”. Per evitare qualsiasi dubbio in merito al fatto che i temi della Sinfonia non fossero descrittivi, aggiunse al sottotitolo “Più espressione del sentimento che pittura dei suoni”. Il brano prende le distanze dal descrittivismo musicale elevando l’intima comunione con la natura campestre e con religioso stupore e rapita ammirazione dell’uomo di fronte alla bellezza del Creato.

 

Auditorium Rai, piazza Rossaro, Torino

Biglietti in vendita sul sito dell’OSN Rai e presso la biglietteria dell’Auditorium Rai “Arturo Toscanini”

Info: 011 8104653

 

Mara Martellotta

A Pasqua i regali solidali di Ugi

Dall’11 marzo sul sito www.ugi-torino.it – sezione Regali Solidali – moltissime idee regalo per Pasqua, tra le quali la Colomba Solidale, prodotta per l’UGI da Bonifanti (offerta minima € 16), e le Uova di Cioccolato di Boella&Sorrisi (offerta minima €16) al latte e fondente, ovetti di cioccolato e tanti dolci pensieri per rallegrare la Pasqua e sostenere UGI. Dal 19 al 29 marzo aprirà anche il Mercatino di Pasqua, presso UGIDUE in corso Dante 101 a Torino (orario 11-19). Un appuntamento imperdibile in un luogo magico, in cui trovare le Uova e le Colombe solidali, ma anche tante idee regalo prelibate fornite da produttori locali, che ne garantiscono la qualità. Contribuire significa continuare a coltivare questo gesto d’amore. INFO SU WWW.UGI-TORINO.IT

Chiude a Pasqua la mostra I Macchiaioli  al Mastio della Cittadella di Torino

Ultimi sette giorni per la rassegna, organizzata da Navigare srl,  che nelle giornate festive del 31 marzo e 1° aprile sarà aperta dalle 9.30 19.30 con orario continuato

 

Ultima settimana per la mostra I Macchiaioli e la pittura en plein air tra Francia e Italia in corso al Museo Storico Nazionale d’Artiglieria – Mastio della Cittadella di Torino. L’esposizione, organizzata dalla società Navigare srl e curata dalla storica dell’arte Simona Bartolena, sarà aperta anche nella giornata di Pasqua, domenica 31 marzo e di lunedì in Albis, del 1° aprile.

La rassegna, che presenta numerosi prestiti di opere pittoriche, provenienti da collezioni private e dalla collezione Palazzo Foresti di Carpi, riunendo circa 90 dipinti di 30 artisti prevalentemente italiani, con alcune opere di pittori francesi come Troyon, Rousseau, Daubigny, Dupré, Millet e Corot, osserverà un orario continuato nelle giornate festive con accesso dalle ore 9.30 alle ore 19.30.

Al termine di questa mostra, che ha superato i 10.000 ingressi, inizieranno a Torino, nella stessa sede, gli allestimenti per l’esposizione dal titolo: “Henri de Toulouse Lautrec – il mondo del circo e Montmartre”, che aprirà al pubblico il 20 aprile. La rassegna sarà realizzata con il patrocinio di Città di Torino e Regione Piemonte e condivisa Difesa Servizi, la partecipata del Ministero della Difesa, che si occupa della valorizzazione degli asset del Dicastero, tra i quali il Museo Storico Nazionale d’Artiglieria – Mastio della Cittadella.

Rock Jazz e dintorni a Torino: i Led Zeppelin, Stefano Bollani e Pino Scotto

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Gli appuntamenti musicali della settimana

Lunedì. Per tre giorni, a partire da oggi, arriva nei cinema la versione restaurata del celeberrimo film concerto dei Led Zeppelin “The Song Remains the Same”.

Martedì. Al Blah Blah i metallari, da Chicago, Enuff Z’Nuff.

Mercoledì. Al Mao microfoni per la musica degli artisti palestinesi Maya Al Khaldi e Sarouna. All’Osteria Rabezzana il quintetto del sassofonista jazz Claudio Bonadè; all’Audiodrome di Moncalieri il metal dal nord Europa con i norvegesi Taake, seguiti on stage dagli svedesi Nordjevel e poi dai viennesi Theoxotin.

Giovedì. Al Blah Blah il rock psichedelico dei tedeschi Vibravoid; il cantautore Daniele Celona sul palco dei Magazzini sul Po; al Cafè Neruda la performance, al suo fedele organo Hammond, di Alberto Marsico.

Venerdì. Stefano Bollani, alla testa del suo Danish Trio, è la stella della serata, per la “Saison Culturelle”, al Courmayeur Cinema; al Diavolo Rosso di Asti, invece, la sonorizzazione del capolavoro “Nosferatu” di Murnau da parte dei bolognesi Earthset. All’Osteria Rabezzana di Torino la cantante e pianista statunitense Irene Robbins accompagnata, al basso, dal connazionale Vonn Washington; al Magazzino sul Po la musica “avant-garde” con l’Ensemble Bruitisme che ospita il noto percussionista californiano Gino Robair.

Sabato. Lo Ziggy accende le sue luci su Pino Scotto, leggenda vivente dell’hard rock nazionale. Gli Statuto si esibiscono al Diavolo Rosso di Asti.

Domenica. Il tradizionale silenzio della giornata di Pasqua è interrotto dall’apertura del party itinerante “Luovo”, che inizia al Magazzino sul Po, con vari deejay nostrani tra cui Andrea Passenger, Angie BacktoMono, Gambo, Lollino e Yashin, l’olandese San Proper.

Pier Luigi Fuggetta

‘Torino compra vicino’. Un piano per valorizzare il commercio di prossimità

 

Torino Compra Vicino. Con questo slogan nasce il piano di azioni a sostegno dei negozi di vicinato e dell’economia di prossimità promosso dalla Città di Torino in collaborazione con Ascom e Confesercenti e con il supporto della Camera di commercio di Torino. L’iniziativa nasce in occasione della costituzione dell’Albo del Commercio di Prossimità di Interesse Collettivo, le cui linee guida sono state approvate ieri dalla giunta comunale, e si propone di raccontare, valorizzare e sostenere gli esercizi commerciali di quartiere e le loro storie.

“I negozi di vicinato – spiega il Sindaco Stefano Lo Russo – svolgono una funzione importantissima non soltanto dal punto di vista commerciale, ma come presidio del territorio ed elemento di aggregazione sociale per le cittadine e i cittadini. Con la loro storia rappresentano inoltre una peculiarità della nostra città anche per chi viene da fuori. Proprio per questo vogliamo valorizzarli e aiutarli a promuoversi al meglio”.

Torino compra vicino si propone quindi di riconoscere i meriti dei negozianti con la creazione di un Albo pubblico degli esercizi del commercio di prossimità di interesse collettivo (EPIC) oltre che attraverso la valorizzazione del commercio locale con percorsi alternativi turistico-culturali, attività di sensibilizzazione e processi partecipativi con la cittadinanza.

L’Albo sarà articolato in tre categorie (valore storico e culturale; di tradizione; innovativo e di eccellenza) per dare visibilità sia alle attività commerciali che appartengono alla storia dei quartieri e attorno alle quali si è consolidata una rete di rapporti sociali e di fiducia, che a quelle particolarmente innovative che possono rappresentare un’opportunità di sviluppo del commercio di prossimità. Alle imprese insignite del riconoscimento EPIC e inserite nell’Albo (la cui adesione sarà volontaria) verrà assegnata una targa distintiva che ne identificherà l’appartenenza e la categoria.

“Attività locali, botteghe storiche, negozi di quartiere – aggiunge l’assessore al Commercio Paolo Chiavarino – sono per tante e tanti torinesi luoghi di fiducia. Sono una ricchezza insostituibile per il tessuto economico, culturale e sociale di tutta la città e, attraverso la costituzione di questo albo, vogliamo aiutarli a preservare queste importanti caratteristiche, che li rendono unici a Torino e nel mondo”.

Torino compra vicino darà vita ad una campagna di comunicazione e a una serie di iniziative come percorsi tematici e tour nei vari quartieri, video interviste per raccontare le realtà d’eccellenza, oltre a progetti speciali per mostrare il valore del commercio di vicinato per la qualità di vita collettiva.

TORINO CLICK

L’ELISIR D’AMORE Lirica a Corte nel Salone d’Onore della Palazzina di Caccia di Stupinigi

Domenica 24 marzo, ore 19

Melodramma giocoso di Gaetano Donizetti, L’elisir d’amore (Milano, Teatro della Cannobbiana, 1832) è un prelibato racconto d’ambientazione popolare, in cui l’onesto amore del giovane e sprovveduto Nemorino per la furba e ritrosa Adina è sottoposto alla prova del raggiro e delle armi, per trovare alla fine la sua piena realizzazione nella malinconica, ma pur sincera, “furtiva lagrima”, segno della vittoria del cuore sul cinismo e sull’inganno.

INTERPRETI

Anna Bordignon, Adina

Enrico Iviglia, Nemorino

Omar Kamata, Belcore

Dario Giorgelé, Dulcamara

Achille Lampo al pianoforte

Guida il concerto Roberto Tagliani

PROGRAMMA

Quanto è bella, quanto è cara… Della crudele Isotta… Come Paride vezzoso (NemorinoAdina, Belcore)

Una parola, o Adina… Chiedi all’aura lusinghiera (Nemorino, Adina)

Udite, o rustici (Dulcamara)

Ardir! Ha forse il cielo… Voglio dire, lo stupendo (Nemorino, Dulcamara)

Caro elisir, sei mio!… Esulti pur la barbara… Tran tran, tran tran (Nemorino, Adina, Belcore)

Adina, credimi, te ne scongiuro (Nemorino, Adina, Belcore)

La nina Gondoliera e il senator Tredenti (Dulcamara, Adina)

Oh me infelice… Venti scudi? (Nemorino, Belcore)

Quanto amore! Ed io spietata (Adina, Dulcamara)

Una furtiva lagrima (Nemorino)

Ei corregge ogni difetto (Belcore, Adina, Dulcamara, Nemorino)

L’appuntamento è preceduto da un aperitivo di benvenuto, a partire dalle ore 18.30, incluso nel prezzo.

La rassegna Lirica a Corte è organizzata dal Teatro Superga in collaborazione con STM – Scuola del Teatro Musicale e Fondazione Ordine Mauriziano.

INFO E BIGLIETTI

Palazzina di Caccia di Stupinigi, piazza principe Amedeo 7, Stupinigi – Nichelino

I biglietti dei concerti hanno prezzo unico con posto assegnato: 35 euro, con aperitivo

Info e prenotazioni: 011.6279789 biglietteria@teatrosuperga.it

www.teatrosuperga.it

Ufficio stampa Fondazione Reverse

Simona Savoldi

+ 39 339 6598721

simona.savoldi@fondazionereverse.com

Al teatro Vanchiglia, casa Fools: “Le nuove avventure dei musicanti di Brema”

 

A casa Fools , teatro Vanchiglia, domenica 24 marzo alle ore 17 andrà in scena “Le nuove avventure dei musicanti di Brema”, spettacolo d’attori con musica dal vivo per bambini dai 4 anni in su.

Un messaggio etico sul valore dell’accoglienza è alla base del riallestimento dello storico gruppo faentino della celebre fiaba dei fratelli Grimm, che sarà presentato a chiusura della rassegna Le domeniche spettacolari.

Se gli animali che i fratelli Grimm ci hanno fatto conoscere come i musicanti di Brema uscissero dalla loro favola o la continuassero fino ai nostri giorni, se si perdesse nelle nostre città, che storia racconterebbero?

Alberto Grilli, regista e direttore del Teatro Due mondi, introduce l’attualità de le nuove avventure dei musicanti di Brema, spettacolo che sarà preceduto da una merenda alle 16.

“se ai protagonisti della nostra storia, l’asino, il cane, il gatto e l’oca, che si unisce al gruppo dopo la morte del gallo, capitasse di incontrare una cicogna disorientata che sta facendo il suo lavoro nel distribuire bambini nel mondo, cosa accadrebbe? – si chiede il drammaturgo Gigi Bertoni in merito allo spettacolo che vede la direzione musicale di Antonella Talamonti e l’interpretazione di Tanja Horstmann, Angela Pezzi, Maria Regosi e Renato Valmori.

” Da qui parte il racconto di queste nuove avventure sulle strade d’Europa e dei nostri Paesi, alla ricerca di una città ospitale, un luogo che possa accogliere un bambino il cui colore della pelle racconta la provenienza da terre lontane. La storia di quel bambino è la storia di un’intera umanità a volte costretta ad allontanarsi o fuggire dalla propria terra alla ricerca di un luogo migliore in cui approdare e costruire il proprio futuro”.

Casa Fools, teatro Vanchiglia. Via Bava 39

Contatti 3923406259

prenotazioni@casafools.it

 

MARA MARTELLOTTA

Capodimonte alla Reggia di Venaria. Il ministro Sangiuliano e il percorso artistico tra grandi capolavori

Un allestimento ancora in fieri, l’apertura al pubblico il prossimo 29 marzo

L’Antea del Parmigianino, d’identità sconosciuta, dallo sguardo intenso e imperturbabile, avvolta nello splendido mantello giallo a cui fa da elegante abbellimento la scura pelliccia di zibellino (o martora), una mano guantata, è l’immagine guida della mostra “Capodimonte da Reggia a Museo. Cinque secoli di capolavori da Masaccio a Andy Warhol” che aprirà i battenti venerdì 29 marzo, giusto in tempo per accogliere le frotte di visitatori e turisti che in tempo di Pasqua – e molto oltre, si chiuderà il 15 settembre – affolleranno il primo e il secondo piano della Reggia di Venaria. L’Antea dell’artista emiliano è l’immagine guida di un appuntamento che a ragione si vorrà definire ora e ripensare poi come uno dei più importanti che la Reggia abbia sinora ospitato, il vecchio ritornello della montagna e di Maometto, la conoscenza di una realtà qui, certamente, rarefatta nelle sue presenze (ci sarà svelato che al suo interno mostra e nasconde circa 49.000 opere, di poco inferiori a quelle degli Uffizi: sotto i nostri occhi ne passeranno poco più che sessanta) ma per molti un universo culturale sconosciuto o semplicemente un lontano ricordo che un percorso intelligentemente collaborativo ha condotto dal Golfo alle sponde del Po. Un percorso, un’intenzione da stabilire e da quantificare nata alla presenza del Presidente Mattarella, del francese Macron e del Ministro Sangiuliano nelle ampie sale parigine del Louvre, allorché un anno fa là la mostra trovò spazio e si fece ammirare.

Quella di stamattina è stata una conferenza stampa di quelle che mai (o raramente? mai successo a chi stende queste note, da sempre tutto già ordinato, composto, totalmente visitabile, con le sue belle indicazione di autore e di anno e di provenienza) succedono, anticipata com’era da una visita pressoché in solitaria, vale a dire estremamente libera, a guardare con occhio di sala in sala più curioso, se si escludono i gruppi e gruppuscoli di giornalisti e affezionati e addetti ai lavori che si aggiravano più o meno stupiti in mezzo a questo eccezionale work in progress. Un rasserenato girone dantesco, tranquillo e mai affannato, una laboriosa selva di operai che, al momento, con diligenza oscuravano i vetri delle finestre, di datori di luci che tendevano già a rendere al meglio i colori, i chiari e gli scuri delle opere già in loco, la bellezza della pennellata, responsabili che con amorosa cura toglievano da cassoni e scatole e involucri preziose ceramiche, altri che soli al centro di un’enorme sala dipingevano con cura i pannelli che con il loro blu intenso faranno da ambita cornice a talune tele. Una mattinata totalmente in fieri nella quale forse è sembrato – per un attimo, solo per un attimo – di essere parte di questi lavori, di vederli crescere, di assaporarli maggiormente, di guardarli sotto una diversa luce, di assistere, felicissimo testimone, all’intensificarsi di quei momenti che stanno correndo verso la vera e propria inaugurazione, la settimana prossima.

Si intuiscono, per ora, messi al loro esattissimo posto, ricavandoli dalle piantine delle sale che cadono sotto gli occhi, o guardandoli già in loco, capolavori smaglianti che hanno i nomi di Masaccio e di Tiziano, di Guido Reni e del Greco, di Ribera e di Luca Giordano, di Giovanni Bellini e Mattia Preti e Mantegna; di Artemisia Gentileschi, la cui Giuditta – il medesimo soggetto visto in tre momenti diversi, nel decretarsi, nel effettuare, nella liberazione che sopraggiunge al di là dell’uccisione commessa -, determinata e feroce, il sangue che copioso va a sporcare il lenzuolo del letto di Oloferne, il ricordo dell’affronto di Agostino Tassi, sempre presente, in quel gesto e in quella spada decisivi, è accompagnata già ai lati dalle opere del siciliano Piero Novelli e del calabrese Mattia Preti. A comprendere come la mostra si stia ancora costruendo, basterebbe pensare all’”Annunciazione” di Artemisia, realizzata nel 1629, che arriverà soltanto nel mese di aprile e – soprattutto, saremmo tentati di dire – il capolavoro della “Flagellazione” di Caravaggio, “la bellezza e l’incarnato chiaro del Cristo si contrappongono alla brutalità e ai corpi scuri dei carnefici”, già nella chiesa napoletana di San Domenico Maggiore, ora in consegna cautelativa al Capodimonte, che vedremo soltanto dall’inizio di giugno, dopo il prestito al Museo Diocesano di Napoli. Altre opere inamovibili – il “San Ludovico di Tolosa” di Simone Martini, uno per tutti – meriteranno un viaggio nel capoluogo campano.

Una mostra che è anche una festa, un filo rosso che aspira a legare storicamente e culturalmente Torino e Napoli. Michele Briamonte, Presidente Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, parla di “una passeggiata dentro un manuale di storia dell’arte”, riconfermando che le opere esposte fanno parte di un “patrimonio da condividere, vista l’importanza che esse hanno per l’intera umanità.” Dopo che il sindaco di Venaria, Fabio Giulivi, ha ricordato l’importanza della stagione culturale piemontese, la facilità con cui la Reggia – “contenitore straordinario” – può essere raggiunto dall’aeroporto e dal capoluogo, il Governatore della Regione Alberto Cirio sottolinea l’importanza del turismo culturale che sempre di più spinge italiani e no a visitare il Piemonte (si è registrato nel 2023 il +9% di turisti e della totalità il 52% sono stati stranieri, dati che sono una rassicurante ventata di aria fresca, inequivocabilmente); non dimenticando l’ingresso in fascia alta dei nostri musei – la guest star della mattinata si chiederà perché nessuno, nel passato, ci abbia mai pensato -, il che significa più risorse economiche e maggiore managerialità e sempre più importanti iniziative.

A seguire le parole di Mario Turetta, Segretario Generale del Ministero della Cultura e Direttore ad interim dei Musei Reali torinese, in cui si dice particolarmente orgoglioso del risultato raggiunto, l’intervento della guest star della mattinata, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, ha preso le mosse da una frase di Benedetto Croce, che vuol significare molto e guarda oltre: “Finalmente siamo tornati all’aria aperta”, citando ancora una volta il matrimonio culturale tra le due importanti città, Napoli e Torino, non nascondendo le chiacchiere e gli appuntamenti ufficiali con il Presidente della nostra Regione che approdano sempre a qualcosa di fattivo, e approderanno, guardando alle civiltà del Mediterraneo e giocando in casa quando non può nascondere come Capodimonte sia un contenitore speciale, potremmo dire a tripla A ma altresì complimentandosi con tutti i realizzatori dell’opera in loco. Da un capo Eike Schmidt, attuale Direttore Generale di Capodimonte, dall’altro, da vero, autentico e appassionato conoscitore, Andrea Merlotti: “Un ottimo lavoro di squadra, un gruppo di esperti e studiosi e maestranze con cui si è davvero lavorato bene, un percorso che ci soddisfa e che deriva da altri appuntamenti, da quadri che ci hanno raccontato e che continuano a raccontarci il passato, le nostre radici, il tempo delle corti italiane e del loro mecenatismo: dal momento che si costruisce sempre su quello che è stato prima.” Anche Merlotti con l’augurio che “Capodimonte” rinverdisca i rapporti tra la reggia e quel museo, magari in un altro futuro di preziosi appuntamenti. Di altrettanto preziosi appuntamenti. Personalmente, sarà necessario tornare in queste sale e assaporare appieno quel percorso artistico che ancora una volta fa definire la nostra Grande Bellezza.

Elio Rabbione

Le immagini della conferenza stampa sono di Margherita Borsano; momenti dei lavori di allestimento della mostra.

Suggestioni luci & musica al palazzo della Luce

Dal 21 marzo a 26 maggio  al Palazzo della Luce di via Bertola
Un esperienza unica, immersiva sulle note di Vivaldi “Le Quattro stagioni ” e lo spettacolo di luci Enlinghtment. Omaggio al ciclo della vita sui e emblematico brani di Vivaldi adattati per l’occasione.


Si parte dalla Primavera, poi Estate, Autunno ed Inverno adattati e arrangiamenti a cura di Silvio Buchmeier.Seguono due composizioni rispettivamente dal titolo Sansara che descrive il ciclo infinito di rinascite e sofferenza in cui le anime sono intrappolate concetto che proviene dalla cultura induista e terminare con Nirvana uno stato di pace, libertà e illuminazione dell’anima dei suoi legami con il mondo, rappresenta la liberazione finale del dolore e della sofferenza.
Circa 40 minuti di immersione totale in sensazioni uniche, bellezza  per occhi, udito ed anima.
Uno spettacolo di luce immersiva che avvolge lo spettatore con musica suggestiva e animazioni straordinarie.
Biglietti solo on line.

Gabriella Daghero

I portalettere cambiano look. Si parte da Torino

Nuove divise per i portalettere del Centro di Distribuzione di TORINO RECAPITO NIZZA

Torino, 22 marzo 2024 Cambio d’abito per i 522portalettere di Torino, e 33 portalettere del CD di NIZZA, un nuovo design che unisce funzionalità ed estetica, tessuti riciclati per tutelare l’ambiente e capi versatili capaci di proteggere dal freddo in inverno e altamente traspiranti per i periodi più caldi, con i colori classici di Poste italiane, il giallo e il blu, a cui si aggiunge il grigio.

Dopo cinque anni, cambiano dunque le divise di chi ogni giorno lavora nel circuito del recapito consegnando ai cittadini pacchi e servizi a domicilio, nel segno del comfort, della sostenibilità e dell’innovazione secondo specifici requisiti di qualità che mirano a salvaguardare la sicurezza e la praticità lavorativa.

Nel dettaglio i pantaloni sono composti da materiali tecnici e traspiranti, foderati con tessuto K-Flex, comodi per chi svolge attività in continuo movimento, le polo, sia a manica lunga che corta, da fibre altamente protettive dai raggi UV. Per l’esterno la nuova divisa prevede una nuova giacca invernale 3 in 1 dotata di corpetto autoportante adattabile a qualsiasi contesto, in classe 2 per l’alta visibilità, in conformità alla normativa UNI EN ISO 20471:2017, classe 4per impermeabilità e traspirabilità, altamente protettiva con un peso contenuto. Tutte caratteristiche pensate per permettere agli addetti al recapito di svolgere sempre più efficacemente il loro ruolo al servizio della collettività, ruolo che è in continua evoluzione.

Torino è la prima città del Piemonte interessata nel progetto di distribuzione delle nuove divise che proseguirà nelle restanti province nel corso dei prossimi mesi.

Le divise si aggiungono ad altre dotazioni per i postini di Torino, tra queste ci sono i nuovi palmari che permettono di offrire a domicilio servizi come il pagamento dei bollettini di conto corrente o l’invio di una raccomandata; innovazioni che insieme alle consegne previste anche nel pomeriggio e nel weekend rendono sempre più ampia e flessibile l’offerta di poste italiane.

Poste Italiane, consapevole del ruolo cruciale che i portalettere ricoprono nei grandi e piccoli centri, si impegna quotidianamente nello sviluppo della logistica legata all’e-commerce con l’obiettivo di rispondere a tutte le esigenze dei cittadini in termini di semplicità, velocita e facilità di accesso ai servizi.