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Grazie ad Open House quello appena passato è stato per Torino un weekend alla scoperta delle più belle case, palazzi e luoghi di interesse culturale della città che per due giorni hanno aperto le porte rendendoci partecipi della loro magia e bellezza. Il format internazionale, che nell’annata precedente ha coinvolto 20730 visitatori per 41170 visite, si riconferma anche per il 2024 come uno degli eventi più apprezzati dai cittadini garantendo, attraverso tour guidati e approfonditi, il vero spirito di questa iniziativa:“un invito alla scoperta, una grande festa per la curiosità e il senso di appartenenza”.
Villa Sanquirico- Quartiere San Salvario
La villa, costruita nel 1896, è un luogo di fascino da lasciar senza fiato per l’impressionante stile architettonico, il glorioso giardino, l’ecletticità delle opere intere e l’ubicazione. Affacciata sul Parco del Valentino, Villa Sanquirico ha visto l’avvicendarsi di diversi proprietari in grado di rispettare l’originale impianto dell’abitazione ma anche apportando innovazione e contemporaneità al luogo. Distribuita su due piani in pieno stile liberty, colpisce subito l’ampio ingresso arricchito dall’imponente finestra a volta che diventa subito simbolo di questo luogo magico e dal quale si dislocano saloni, sale da te, bagni, cucine, sale da ballo dal fascino malinconico di un tempo passato che sembra però vicinissimo. Ogni stanza ha un diverso stile riconoscibile da elementi più o meno evidenti che evocano emozioni e sensazioni sempre diverse: dalla sala degli gnomi, alla più intima stanza giapponese dal raffinato soffitto in blu. Grazie alla capacità e alla sapiente cultura dell’odierno proprietario, Villa Sanquirico si arricchisse di ulteriore fascino e diventa spazio espositivo di numerose installazione e opere d’arte. Durante il weekend di Open House, infatti, erano in mostra le opere dell’artista bulgaro Kiril Hadzhiev raffigurative di evocative figure di uomini “orfani del loro tempo, che stanno nella pittura come unico luogo possibile per l’intuizione di un qualche significato“. Sapientemente distribuite tra le stanze anche le affascinanti fotografie di Chiara Ferrando, caratterizzate dall’altissima qualità di scatto. L’ ultima perla di questo posto è la piscina sotterranea che rende Villa Sanquirico il perfetto connubio del sogno in grado di divenire realtà.
Coppiano Maison- Quartiere San Salvario
Marisa e Franca Coppiano sono le proprietarie dello studio e dell’abitazione ubicati in un bellissimo palazzo storico sito nel cuore pulsante di San Salvario. L’edificio, realizzato da un unico costruttore all’inizio del 900, rispecchia ancora oggi lo stile architettonico di un tempo. Al primo piano, in uno spazio coloratissimo e raffinato, è situato l’eclettico ufficio delle due sorelle che colpisce per la varietà di pezzi d’arte presenti al suo interno e nati dalla sperimentazione artistica di Marisa Coppiano la quale è stata in grado trasformare ricordi di vita in vere opere d’arte. Le stesse spaziano dalle stampe, a pezzi di interno quali piatti e oggetti fino ad arrivare alle vivaci carte da parati. Sullo stesso piano vi è anche lo studio di textile art di Franca Coppiano ricco di stoffe che l’artista ha trasformato in pregiati quadri.
Il terzo piano ospita l’abitazione che accoglie il visitatore nel suo ampio corridoio da cui si dislocano le varie stanze e al cui interno si trovano opere d’arte e pezzi di design differenti per stili e genere ma perfettamente combinati tra di loro. Un luogo caldo e accogliente in grado di dar voce all’eclettica creatività e personalità delle due sorelle Coppiano.
C’era una volta- Quartiere San Salvario
In una piccolissima abitazione di Via Saluzzo 23, lo studio R3architetti (degli architetti Marco Pippione, Alexandru Popescu, Matteo Restagno, Gian Nicola Ricci) ha dato vita ad un progetto di recupero e restauro architettonico ripristinando un tesoro nascosto per lungo tempo.
Situato al piano nobile di un palazzo del tardo novecento, l’ appartamento è stato ristrutturato in modo funzionale tale da combinare la modernità al valore storico della piccola abitazione. La vera particolarità dell’appartamento risiede, però, nell’ incredibile volta strutturale che caratterizza tutta la zona giorno e che, grazie al sapiente lavoro di R3architetti, è stata completamente liberata da una serie di controsoffitti stratificati e restituita al suo valore originario. La zona giorno e notte sono divise da una semplice traslucido e tutte le funzioni necessarie sono ben studiate in uno spazio all’avanguardia ma funzionale. Un piccolo appartamento, unico nel suo genere, in grado di mixare perfettamente il moderno con il fascino dell’antico.
VALERIA ROMBOLA’
copyright foto: OPEN HOUSE TORINO
Si concluso il festival dell’economia a Torino con un concerto partecipato al Teatro Regio.
Con il saluto dell’ Assessore alla cultura Rosanna Purchia e dell’editore editore Laterza è stato lasciato il palco all’ orchestra del Regio Diretta dal Maestro Valerio Galli che ha esordito con l’inno di Mameli in onore della Festa della Repubblica del 2 giugno.
Il programma della serata è proseguito con Armonie Italiane, Giacomo Puccini: Preludio sinfonico
Pietro Mascagni: Intermezzo da Cavalleria rusticana
Ruggero Leoncavallo: Intermezzo da Pagliacci
Umberto Giordano: Intermezzo da Fedora
Pietro Mascagni: Intermezzo da Guglielmo Ratcliff
Giacomo Puccini: Intermezzo da Manon Lescaut
Alfredo Catalani: Danza delle ondine da Loreley
Giacomo Puccini: Capriccio sinfonico
Amilcare Ponchielli: Danza delle ore da La Gioconda.
Grandi applausi, delusione alla fine per il mancato bis.
gd
E’ giunto alla sua decima edizione
Giunto alla sua decima edizione torna il progetto di arte urbana ‘Opera Viva Barriera di Milano’, il Manifesto, di Alessandro Bulgini che, dal 2015, ospita più di cinquanta artisti italiani e stranieri, interpreti dello spazio pubblico di 6metri ×3 di piazza Bottesini in Barriera di Milano. Il tema scelto per l’edizione 2024 di Opera Viva Barriera di Milano è il Camouflage, o cammuffamento, che si riferisce a qualsiasi metodo utilizzato per rendersi meno rilevabili alle forze nemiche. Il momento storico che viviamo evidenzia come la maggior parte dei componenti del sistema culturale sia intimoriti dall’esprimersi sulle questioni internazionali.
Il manifesto diventa, quindi, uno spazio per il non detto, per esporre una necessità, un credo personale perfettamente mascherato. Gli artisti e le artiste selezionati /e sono stati/e invitati /e a realizzare un’opera antitetica a ciò che si vorrebbe esprimere e denunciare. Un’opera mimetica e impermeabile, un perfetto Camouflage. L’edizione 2024 incentiva la possibilità di dissentire senza opporsi. Quest’anno Opera Viva Barriera di Milano il Manifesto rappresenta un’operazione corale che mira a esprimere il disagio tramite la manifestazione pubblica del suo contrario. Sette artisti e i loro manifesti insieme compongono un’unica denuncia, un’unica opera di dissenso.
Il primo manifesto camouflage è Candies do not kill children di Francesca De Angelis, che in italiano significa “le caramelle non uccidono i bambini” è il titolo dell’opera già di per sé esplicativo del nascondimento messo in atto dall’artista. Il pubblico è chiamato a cogliere l’implicito invito a mangiare caramelle piuttosto che a uccidere bambini. Il manifesto sarà esposto dal 4 al 23 giugno prossimi.
Gli artisti e le artiste che metteranno in pratica in loro camouflage in piazza Bottesini, in Barriera di Milano, sono Francesca De Angelis, Marina Arienzale, Charlotte Landini, Monica Podda, Stefano Budicin, Cocis Ferrari, Giuseppe Fittipaldi, Davide Dormino.
Mara Martellotta
GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA
Lunedì. All’Hiroshima Mon Amour si inaugura la stagione del Sound Garden con il cantautore americano Micah P. Hinson.
Martedì. Allo Ziggy si esibiscono i Negative Approach. Al Milk suonano i Blonde Redhead.
Mercoledì. Al Blah Blah sono di scena i Total Chaos.
Giovedì. All’Off Topic si esibisce Ziùr. Cristina Donà insieme a Saverio Lanza presenta “Spiriti Guida” all’Hiroshima. Al Cafè Muller per il “TOM Fest” suonano i Metales del Terror. Al Blah Blah si esibiscono i Dirty Deep.
Venerdì. Al Planetario di Pino Torinese suona Gianluca Petrella. Alla Suoneria di Settimo tributo ai Suicide da parte di Lydia Lunch e Marc Hurtado. Al Blah Blah per “TOM Fest”si esibisce KillaBeatMaker e i Jukebox 74.
Sabato. Al Cafè Muller suonano gli Oratnitza. Al Margot di Carmagnola sono di scena i Call The Cops. Al Magazzino sul Po si esibisce Roberta Russo in arte Kyoto.
Domenica. Al Blah Blah Paolo Spaccamonti e Enrico Gabrielli accompagnano Antonio Rezza nel reading del suo romanzo “ il fattaccio”. Al Margot di Carmagnola suonano i Nebula.
Pier Luigi Fuggetta
Al via a Torino la terza edizione, 12 concerti e una “Borsa di Studio” per il sostegno dei giovani talenti
Fino al 25 luglio
Torino, è risaputo, è città che ama il jazz. Patrimonio culturale di inestimabile valore. Da salvaguardare e celebrare per rafforzare l’identità musicale della città, ma soprattutto per garantire che le nuove generazioni possano beneficiare dell’eredità lasciata dai grandi “pionieri” del jazz torinese. Nasce da questa constatazione e da questi propositi “TOO YOUNG TO JAZZ”, la rassegna (giunta ormai alla sua terza edizione) dedicata a“giovani jazzisti under 30” studenti del “Conservatorio di Musica Giuseppe Verdi” e delle scuole di “musica jazz”, a cui è collegata la “Borsa di Studio AICS Memorial Ramella”.
Ideata e organizzata da “AICS Torino APS”, in collaborazione con il “Conservatorio” e alcuni “storici locali” del jazz torinese, la rassegna torna a riproporsi, inaugurata venerdì 10 maggio scorso, fino a giovedì 25 luglio con 12 concerti. Un appuntamento settimanale presso locali e “jazz club”, tutti punti di riferimento per la musica live, che ospiteranno i concerti di 12 giovani formazioni jazz e oltre 40 musicisti con il coinvolgimento e la partecipazione dei musicisti docenti del “Dipartimento Jazz” del “Conservatorio” torinese e di altri professionisti come ospiti che parteciperanno alle jam successive all’esibizione del gruppo.
Per questa terza edizione è prevista anche una maggiore collaborazione dei giovani musicisti coinvolgendoli “nella stessa organizzazione” della rassegna in una “coprogettazione” che non li veda solo più come musicisti esecutori ma coinvolti in tutta la parte di organizzazione e promozione. Per questo motivo è stato chiesto a Fabrizio Leoni, il giovane pianista che ha vinto la borsa di studio “Memorial Sergio Ramella” (fra i massimi protagonisti della scena jazz torinese) nel 2023, di collaborare alla “direzione artistica”.
“Il desiderio è quello di avviare un circuito stabile di jazz dedicato ai giovani musicisti che studiano musica – afferma Ezio Dema, ideatore di ‘Too Young To Jazz’ – per promuoverne la crescita grazie anche al confronto con musicisti affermati e di esperienza, così che si affermi nuovamente, su un piano nazionale e internazionale, una generazione di jazzisti torinesi e piemontesi a cui Sergio Ramella ha contributo dalla nascita”.
Altra importante novità. Per l’anno 2024 è stata istituita una “Borsa di Studio” sostenuta dalla“Fondazione BuonoLopera” (con sede nella storica “Villa Chiuminatto”, nel cuore della “Crocetta” di Torino) che ha tra i suoi obiettivi la valorizzazione dei giovani artisti di talento. Per questo motivo, nell’ambito dei dodici concerti di “Too Young To Jazz”, selezionerà “tre talenti” che entreranno nel programma della terza edizione dell’“Eclectic Estival” ( che si terrà dal 13 al 15 settembre, nella sede di “Villa Chiuminatto”).
Gli artisti saranno scelti da una “giuria tecnica” formata da musicisti jazz di alto profilo e dal pubblico, che potrà esprimere la propria preferenza votando sul sito www.aicstorino.it.
Sarà invece il pubblico in presenza a votare la sua preferenza nella “finale”, insieme alla giuria che designerà il vincitore o vincitrice della “Borsa di studio” da 1.500 Euro, per continuare il cammino nel mondo del jazz. I nomi dei giurati saranno rivelati il prossimo luglio, in occasione della presentazione di “Eclectic Estival 2024”.
“Siamo estremamente orgogliosi, come ‘Fondazione BuonoLopera’, di poter sostenere questa terza edizione di ‘Too Young To Jazz’ – sottolinea Viviana Lanzetti, presidente della Fondazione – e di inaugurare un momento dedicato nella terza edizione di ‘Eclectic Estival 2024’. Inoltre, tutti i musicisti partecipanti alla rassegna, saranno coinvolti in un percorso formativo che si sviluppa prima, durante e dopo ‘Eclectic’”.
Per info e programma: “AICS- Comitato Provinciale Torino APS”, via Vanchiglia 3, Torino; tel. 011/2386372 – 80 o www.aicstorino.it
g.m.
Nelle foto:
– Logo rassegna
– Immagine di repertorio
– Villa Chiuminatto
Il progetto “Orme sonore” con il Primo Liceo Artistico Statale Coreutico di Torino alla Palazzina di Caccia di Stupinigi (TO)
Nel Salone d’Onore della Palazzina di Caccia di Stupinigi, un tempo destinato alle feste e ai balli di corte, si è concluso con una performance a passo di danza il progetto “Orme sonore” che, per il secondo anno consecutivo, ha coinvolto gli studenti del Primo Liceo Artistico Statale Coreutico di Torino.
A febbraio è iniziata l’esperienza di ascolto di brani classici correlati con gli ambienti della Palazzina, individuati insieme ai Servizi Educativi del Teatro Regio di Torino. Attraverso coreografie ed improvvisazioni di danza, le classi coinvolte avevano il compito di riconoscere e valorizzare i contenuti artistici (architettura ed apparati decorativi) della palazzina, simbolo dell’arte e dell’architettura barocca e rococò. Acquisiti gli strumenti, i ragazzi hanno progettato – in collaborazione con i Servizi Educativi della Palazzina di Caccia di Stupinigi guidati da Serena Fumero – una performance basata su una visione trasversale del luogo. La natura, gli animali e le correlazioni con la musica li hanno portati ad esplorare il Carnevale degli Animali di Camille Saint-Saëns e le storie legate al mito, da Fetonte a Diana e Atteone attraverso composizioni musicali contemporanee realizzate dagli stessi docenti. Durante le due giornate di restituzione, a museo aperto, sono stati anche presentati i lavori di scenografia relativi al brano Acquario del Carnevale degli Animali.
INFO
Palazzina di Caccia di Stupinigi
piazza Principe Amedeo 7, Stupinigi – Nichelino (TO)
“Palazzo Madama” lancia un crowdfundingper l’acquisizione degli “smalti di Limoges” trafugati dal “cofano” di Guala Bicchieri
La storia avrebbe tutti gli elementi per poter essere raccontata nelle pagine di un avvincente “giallo piemontese”. Ambientato in epoca medievale. Ma anche spingendosi oltre. Si parte dalla notizia di questi giorni, in arrivo da “Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica” di Torino. Che, attraverso la sua conservatrice, Simonetta Castronovo, fa sapere che dallo scorso 28 marzo è in corso un’importante campagna di crowdfunding dal titolo “Ritorno a casa. Il cofano ritrova smalto” (per aderire c’è tempo fino a martedì 31 dicembre prossimo) per riportare alle antiche origini un “capolavoro identitario”dello stesso Museo, ovvero un prezioso “cofano” (scrigno o bauletto da viaggio con coperchio e maniglie attestato fin dai tempi più remoti come contenitore di oggetti di vario genere, spesso anche di valore) appartenuto al cardinale Guala Bicchieri o Giacomo Guala Beccaria (Vercelli,1160 – Roma, 1227), fondatore dell’abbazia di “Sant’Andrea” di Vercelli, nonché legato di Papa Innocenzo III, diplomatico, bibliofilo e collezionista. Il suddetto “cofano” sarebbe stato oggetto di latrocinio delle “cinque staffe” – elementi metallici con decoro floreale in smalto champlevé – che originariamente decoravano il coperchio o il retro del cofano ligneo, conservato a “Palazzo Madama” e decorato da medaglioni in oreficeria e smalto, con animali fantastici e scene profane.
E qui parte il nostro piccolo “giallo”, un piccolo “giallo storico” (all’Umberto Eco? Esageruma nén”), con tanto di Abbazia, monaci, un furto (non risultano omicidi, per carità!) e un mistero che tale è ancora oggi. Cominciamo dall’inizio. L’opera in oggetto, donata dal cardinale per legato testamentario alla sua “Abbazia”, rimase a Vercelli fino al 1824, quindi entrò in una collezione privata e venne infine acquistata da “Città di Torino” e “Regione Piemonte” nel 2004. Tuttavia, alcuni degli elementi in rame e smalto che lo impreziosivano in origine risultano oggi mancanti: verosimilmente trafugati (questa è l’ipotesi) durante la permanenza dell’opera nella chiesa di “Sant’Andrea” di Vercelli, tra il XIII e il XVIII secolo. In particolare sono andati perduti i dieci medaglioni del coperchio, i dieci che ornavano il retro, oltre a diverse staffe e cantonali (elementi in rame e smalto champlevé, anch’essi con decoro floreale, che rivestivano gli spigoli del cofano). E qui entra in gioco un “personaggio chiave”. Nel 2019 un antiquario di Parigi contatta il “Museo del Louvre” per sottoporgli i “cinque smalti” in questione e subito dopo “Palazzo Madama”, cui propone in vendita le “cinque staffe”, in tutto e per tutto compatibili (fin dalle prime descrizioni) con le opere decorative del “cofano Guala Bicchieri”. L’offerta è ghiotta. Che fare, dunque? Per poter verificare tale ipotesi, il conservatore di arti decorative Simonetta Castronovo non ci pensa su tanto e si reca in sopralluogo presso la Galleria francese, organizzando nel contempo con il “Dipartimento di Chimica” dell’“Università di Torino” una campagna di indagini diagnostiche (analisi XRF), per approfondire lo studio scientifico delle staffe. Che – nessuna sorpresa! – coincidono esattamente per dimensioni e disegno degli elementi floreali con quelle ancora presenti sul cofano “torinese”. Riprese a questo punto le trattative con Parigi, a fine 2023, “Palazzo Madama” ha ben pensato di procedere, per quest’importante acquisizione, con una campagna di crowdfunding, su modello di quella compiuta nel 2013 per il servizio da tè, da caffè e da cioccolata con “stemma Taparelli” detto “Servizio d’Azeglio”, che ebbe un particolare successo permettendo al Museo di raggiungere la cifra richiesta e di acquisire l’opera nell’arco di pochi mesi. E, attenzione, il tempo stringe anche per il nostro “scrigno”, di cui pare ne esistano solo sei al mondo e che pare essere già “osservato speciale” di un Museo americano.
Per porre in atto, dunque, la “campagna di raccolta fondi”, il “Museo” di piazza Castello si appoggia alla piattaforma “Rete del Dono”, attraverso la quale sarà possibile fare le donazioni online. La “campagna” si articolerà in conferenze, video, storytelling. La cifra richiesta dall’antiquario è di 50mila euro e la scadenza per arrivare a tale importo è fissata per fine dicembre 2024. Dal sito di “Palazzo Madama”, www.palazzomadamatorino.it, è possibile accedere, tramite apposito link, alla pagina dedicata sulla “Rete del Dono”, dove sono assicurate tutte le tipologie di pagamento.Le donazioni possono inoltre beneficiare dell’“Art Bonus”: un incentivo fiscale che consente una detrazione, fino al 65%, per chi effettua donazioni a sostegno del patrimonio culturale pubblico italiano. Sono naturalmente previsti anche reward specifici per tutti i donatori: dall’iscrizione del nome sul “donor wall” del sito di “Palazzo Madama”, all’emissione di ingressi omaggio in Museo, fino alla visita guidata delle collezioni e del Palazzo, fuori orario, con il Direttore.
E il “giallo”? Certo non è stato e non sarà risolto. La polvere dei secoli ha coperto inesorabilmente volti, nomi, fatti e misfatti. Ma noi, per quanto possa interessarci, un piccolo gesto possiamo compierlo. Per riparare, almeno in parte, al maltolto. E, di certo, “Palazzo Madama” e Torino – la Torino più sensibile al valore del patrimonio artistico e culturale del territorio – ringrazieranno.
Gianni Milani
Nelle foto: Bottega orafa di Limoges, “Serie di cinque staffe” provenienti dal “cofano di Guala Bicchieri”, 1220-1225; Il “cofano” di Guala Bicchieri; Simonetta Castronovo, conservatrice di arti decorative a “Palazzo Madama”
La Fondazione Torino Musei celebra la Festa della Repubblica proponendo domenica 2 giugno la tariffa speciale a 1€ per accedere alle collezioni permanenti e alle esposizioni collegate alla GAM, al MAO e a Palazzo Madama. Aggiungendo 1€ si potranno visitare anche le mostre temporanee della GAM Italo Cremona. Tutto il resto è profonda notte e Expanded – I paesaggi dell’arte, del MAO Tradu/izioni d’Eurasia Reloaded e di Palazzo Madama Max Pinkers. State of Emergency.
L’offerta non si applica ai possessori di Abbonamento Musei Torino.
La mostra Liberty. Torino Capitale a Palazzo Madama è visitabile con tariffa ordinaria, secondo regolamento.
Diverse le visite guidate proposte da Teatrum Sabaudiae.
Cosa si può visitare:
Dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 17 al MAO verranno anche presentate le 10 performance di “Living space”, risultato di una collaborazione del museo con l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, a cura di YizhongArt (Vincenzo Di Federico e Lanxin Zheng) e con la supervisione della Prof.ssa Monica Saccomandi, frutto di un percorso che ha esplorato il concetto di spazio abitato attraverso la performance. In questo progetto sono stati coinvolti studenti italiani, cinesi e iraniani al fine di dare una prospettiva più ampia e completa della nostra realtà contemporanea.
La partecipazione è inclusa nel biglietto di ingresso alle collezioni permanenti. Non si effettua servizio prenotazione.
La mostra Liberty. Torino Capitale sarà visitabile con tariffa ordinaria, secondo regolamento.
LE VISITE GUIDATE
GAM
ore 15:00 –> Collezioni permanenti – Il primato dell’opera
ore 16:30 –> Mostra Italo Cremona. Tutto il resto è profonda notte
Costo delle visite guidate: 7 € a partecipante (+ biglietto di ingresso 1 €)
MAO
ore 15:00 –> Mostra Trad u/i zioni d’Eurasia Reloaded
ore 16:30 –> Visita tematica: Il Giappone dei Tokugawa. Arte e cultura del periodo Edo nellacollezione del MAO
Costo delle visite guidate: 6 € a partecipante (+ biglietto di ingresso 1 €)
PALAZZO MADAMA
ore 15:00 –> Collezioni permanenti – Da porta romana a castello a museo
Costo della visita guidata: 6 € a partecipante (+ biglietto di ingresso 1 €)
ore 16:30 –> Mostra Liberty
Costo della visita guidata: 8 € a partecipante
Info e prenotazioni: 011 5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com
L’8 Giugno, in occasione della Giornata Mondiale della Scoliosi, l’Ospedale Koelliker ha organizzato una giornata di screening gratuito, dalle 9 alle 18. Le visite gratuite, fino ad esaurimento posti, devono essere prenotate con una telefonata al numero 011 6184444, oppure accedendo al link https://www.osp-koelliker.it/eventi-koelliker/eventi/eventi/sabato-8-giugno-giornata-della-scoliosi-promuoviamo-la-prevenzione-della-scoliosi
“La scoliosi, se diagnosticata presto – aggiunge il Dott. Bruno – può essere curata con un buon risultato senza arrivare ad un intervento chirurgico. I ragazzi con questa patologia possono e devono fare sport e portare lo zaino con i libri di scuola. La loro quotidianità è uguale a quella dei loro coetanei e vanno incentivati all’attività fisica. Le posture scorrette non generano la scoliosi e assumerne di incongrue non riporta un danno. Il busto o corsetto è un ottimo rimedio per evitare l’intervento chirurgico, ma deve essere correttamente indossato e ben confezionato sul paziente. La scelta della mia equipe ricade da tempo sul corsetto Chenau, confezionato con tecnica cad-cam computer assistita. Per la valutazione della patologia è necessario eseguire una radiografia di qualità, presso l’Ospedale Koelliker esiste, unico in Piemonte, il sistema EOS Edge che permette ricostruzioni in 3D, non possibili con la radiologia tradizionale e consente l’esecuzione a computer di misurazioni millimetriche. Inoltre EOS utilizza una dose di radiazioni notevolmente inferiore rispetto a quella di un apparecchio tradizionale”