Cosa succede in città- Pagina 536

Botti di fine anno vietati a Torino ma non solo

fuochi stella

Le associazioni ambientaliste stimano che, ogni anno, in Italia muoiano a causa dello spavento procurato dai botti, almeno 5mila animali, in particolare quelli selvatici. La multa varia dai 25 ai 500 euro

 

Sul modello Fassino, anche il sindaco di Milano Pisapia ha firmato un’ordinanza che vieta in tutta la città e per tutte le feste “fuochi artificiali, petardi, botti, razzi” e altri strumenti “pirotecnici”, allo scopo di “tutelare il benessere e la salute delle persone e degli animali”. Le associazioni ambientaliste stimano che, ogni anno, in Italia muoiano a causa dello spavento procurato dai botti, almeno 5mila animali, in particolare quelli selvatici. La multa varia dai 25 ai 500 euro. A Torino il Comune è stato il primo a muoversi e il divieto dei botti in piazza è inserito nel regolamento di polizia municipale. Non è quindi più necessario emettere una nuova ordinanza ogni anno. La Lav, Lega anti vivisezione, chiede però che sia fatta viglianza sul rispetto della norma.

 

Oltre al trauma causato agli amici a quattro zampe i fuochi pirotecnici sono causa ogni anno di centinania di feriti anche gravi e di numerosi morti, così molte città d’Italia hanno stabilito di vietare i classici botti di fine anno. Va sottolineato che le lesioni più gravi sono spesso provocate da armi da fuoco e da petardi fatti in casa artigianalmente, quindi non conformi alla legge. Non è neppure giusto criminalizzare un settore commerciale quando questo agisce nella legalità.

 

Oltre Torino e Milano anche  Venezia ha imposto il divieto dei fuochi, con sanzioni che vanno da 25 a 500 euro. A Bologna niente botti e sarà proibito  lasciare in strada contenitori e bottiglie. Grosseto vieterà i fuochi nel centro storico. Cortina d’Ampezzo ha abolito i fuochi pirotecnici per non disturbare i vip presenti in massa durante le festività. Divieti emessi anche a Bari, Vicenza, Cosenza. Brescia e Brindisi. La Spezia ha deliberato il divieto valido per le aree di ritrovo e le piazze. A Firenze, Napoli e Catania il Comune si è affidato al buon senso dei cittadini.

Neve sulle Alpi e freddo a Torino

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Sta nevicando su tutto l’arco alpino, per la gioia degli operatori turistici e degli sciatori

 

Bardonecchia e Sestriere innnevate. La bianca coltre sulle montagne piemontesi si è posata questa notte. Sta nevicando su tutto l’arco alpino, per la gioia degli operatori turistici e degli sciatori. In queste ore la perturbazione dovrebbe portare neve anche in pianura dove, a Torino, si è visto un leggero nevischio per pochi minuti nel pomeriggio di sabato. Domenica di sole in quasi tutto il Piemonte, ma  le correnti fredde provenienti dall’Artico faranno scendere in picchiata le temperature, con minime sotto zero di alcuni gradi.

Il suk natalizio torna indisturbato a Porta Palazzo

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porta palazzo66porta palazzo55“L’Amministrazione della Città dovrebbe impegnarsi a  sollecitare la Polizia Municipale e le Forze dell’Ordine ad interventi per contrastare fenomeni di degrado sociale e di illegalità”

 

Riceviamo e pubblichiamo dalla consigliera della Circoscrizione 7

 

Nonostante le promesse il Suk nel giorno di Natale e di Santo Stefano è tornato indisturbato a Porta Palazzo nell’area della Tettoia e sotto l’Orologio in  Corso Regina fino a via Priocca …..come sempre dalla Città solo sempre bla bla bla bla ma nessun progetto serio per il Mercato del Libero scambio. Non è solo un problema di contraffazione e pericolosità della merce, ma anche di rispetto delle norme e dei regolamenti che i negozi sono ogni giorno costretti a rispettare in un contesto di concorrenza sleale con chi la legge non intende rispettarla o forse non la conosce

 

L’Amministrazione della Città dovrebbe impegnarsi a  sollecitare la Polizia Municipale e le Forze dell’Ordine ad interventi per contrastare i succitati fenomeni di degrado sociale e di illegalità non solo in alcune aree della Città, come invece sta avvenendo.

 

Il 1° agosto in Comune vi è stata una Deliberazione di Giunta con Oggetto: ATTIVITA’ DI LIBERO SCAMBIO NELLE AREE CANALE DEI MOLASSI E SAN PIETRO IN VINCOLI. PROSECUZIONE DELL’INIZIATIVA IN ATTO E VARIAZIONE DEL PERIMETRO DELL`AREA.

 

Che nella Deliberazione si può leggere:

“ -la Città si impegna ad individuare una nuova area, auspicabilmente entro il mese di  settembre;

– a seguito della individuazione di una nuova area, il Servizio Arredo Urbano, Rigenerazione Urbana e Integrazione entro il mese di ottobre potrà procedere alla indizione di una gara per l’individuazione di un concessionario del servizio;

– l’individuazione di una nuova area permetterà anche di concludere la valutazione circa l’opportunità di confermare, per la giornata del sabato, l’area tradizionalmente occupata o di prevedere un suo trasferimento unificando le attività del sabato e della domenica in un unico sito;

– il nuovo bando sarà costruito in modo da concedere la gestione del servizio per entrambi gli appuntamenti, siano essi in aree distinte oppure in un’unica sede.”

 

Il 22 settembre 2014 ho richiesto in Circoscrizione 7 una III Commissione con  Oggetto: “Aggiornamento  Area di Libero Scambio” con la presenza degli Assessori comunali competenti…..inutile dire che non è stata ancora convocata: questo vuol dire che gli Amministratori della Città non hanno ancora nessun progetto serio per il Suk…nonostante la delibera emessa.

 

Presenterò un’Interpellanza nel Consiglio della Circoscrizione 7 per sapere perché non si è impedito il Suk, se vi sono stati controlli da parte della Polizia Municipale sugli alimenti venduti e sulla merce contraffatta e a quanto ammonta la pulizia dopo il Suk visto che lasciano poi la merce a terra.

 

Patrizia Alessi

Morto il ragazzo ferito domenica ai Murazzi

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murazzi xxIl giovane era stato trasportato al Cto, dove lo avevano ricoverato in condizioni molto gravi

 

E’ morto al Cto il diciottenne vercellese Tommaso Coppola, trovato ferito domenica scorsa ai Murazzi. Ed è ancora giallo sull’episodio. Nella notte due passanti  lo avevano trovato svenuto lungo il Po con una profonda ferita alla testa. La ferita è probabilmente stata causata da una caduta. Il giovane è stato trasportato al Cto, dove è stato ricoverato in condizioni molto gravi. La polizia sta indagando e dalle indagini è emerso che il ragazzo aveva trascorso la serata in discoteca. Ma il mistero è fitto.

 

(Foto: il Torinese)

Freddo in arrivo ma non sarà un bianco Natale

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Forse i fiocchi di neve si vedranno domenica. Temperature a -4 nella notte

 

L’inverno incomincia a farsi sentire. Infatti, nella notte tra Natale e Santo Stefano anche nella nostra regione si abbasseranno le temperature: il bollettino dell’Arpa prevede minime a -4 in pianura e fino a -15 in alta montagna. Non sarà però un bianco Natale. La neve, se non sulle vette di confine di Alpi Pennine e Lepontine, non si farà vedere. Se ne riparlerà  domenica 28, anche se la previsione sui fiocchi di neve è ancora incerta. L’ Arpa  informa che il freddo sarà provocato dalla “profonda saccatura di origine artica che porterà aria fredda sulle Alpi”. Merry Christmas!

L’invenzione del Natale moderno

NATALE1Ma esiste ancora, oggi,  lo spirito del Natale? Quell’essere “più buoni e un po’ meno egoisti” è un ricordo lontano, sfocato

 

“Se comandasse lo zampognaro che scende per il viale, sai cosa di­rebbe il giorno di Natale? “Voglio che in ogni casa spunti dal pavi­mento un albero fiorito di stelle d’oro e d’argento”. In questa fila­strocca di Gianni Rodari è racchiuso, quasi fosse una di quelle palle di vetro con il paesaggio innevato, lo “spirito” del Natale. Ma esiste ancora, oggi,  lo spirito del Natale? Quell’essere “più buoni e un po’ meno egoisti” è un ricordo lontano, sfocato. Il Natale moderno con l’albero, i regali, Babbo Natale, i buoni sentimenti ed i biglietti d’auguri sono un’invenzione anglosassone, d’epoca vittoriana, e il suo principale interprete fu uno dei più grandi romanzieri dell’Ottocento, Charles Dickens. In “Canto di Natale”, suo malgrado, lo scrittore inglese inven­tò gran parte della mitologia che, oggi, costituisce la tradizione natalizia: il pranzo, la famiglia, le vacanze, la neve, i regali, la beneficenza, i canti, i dolci e addirittura il vin brulé.

 

Tutto, o quasi: mancano il panettone o il pandoro e, data l’epoca, l’al­luvione tecnologica di sms ed e-mail, tutte uguali, replicate all’infinito. Con quel libro – che racconta della fantastica storia dell’avarissimo Scrooge che diventa generoso, dopo la visita di tre spettri proprio durante la notte di Natale – pubblicato il 18 dicembre 1843 e venduto in seimila copie nella prima settimana (per l’epoca, un bestseller), Dickens mise in fila i “nuovi valori” che questa festività intendeva rappresentare. Non solo la fami­glia ma anche lo spirito di carità che biasima l’ingiustizia sociale e la povertà, descrivendo a suo modo quell’Inghilterra rurale dell’epoca destinata a fare da sfondo alle cartoline di auguri con i paesaggi innevati. Queste cartoline fecero la loro comparsa nello stesso anno a Londra, quando un uomo d’affari, Henry Cole, incominciò a venderle in un negozio d’arte nella centralissima Bond Street. Si fa risalire a questo momento la nascita di quel Natale “moder­no” che, poi, l’evoluzione consumistica ha adattato, necessaria­mente, ai tempi.

 

(foto: il Torinese)

Marco Travaglini

Fondo di Sviluppo, l’Europa (forse) premia il Piemonte

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A inizio anno potrebbe essere accolto il programma operativo

 

Sono 11 le Regioni italiane, tra cui il Piemonte, che vedranno probabilmente accolto il proprio programma operativo per il Fondo di sviluppo europeo (Por Fesr) dalla Commissione Ue a inizio 2015.  “Gli undici Por ed il Programma nazionale Cultura (Por e Pon Fesr) – spiegano le fonti europee all’agenzia Ansa – sono infatti in uno stato molto avanzato del negoziato” e “con grande probabilità potranno essere approvati ad inizio 2015”. Con il Piemonte anche  Toscana, Lombardia, Emilia-Romagna, Valle d’Aosta, Provincia autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Liguria, Marche, Umbria e Lazio. Una boccata di ossigeno per le comunità piemontesi in questo difficile momento.

 

(Foto: il Torinese)

To Bike apre al Parco Dora

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Gli abbonamenti hanno superato quota 22mila

 

Nuove biciclette gialle disponibili per gli appassionati torinesi delle due ruote. E’ aperta la nuova postazione di To-Bike in via Livorno presso il Parco Commerciale Dora. Il circuito di bici raggiunge così le120 postazioni attive, per un totale di un migliaio di mezzi. Gli abbonamenti hanno superato quota 22mila. Se si considera l’area metropolitana, le postazioni sono 154.

 

(Foto: il Torinese)

Baby gang di Whatsapp aggredisce e rapina coetanei

bulli giovani

I bulletti di quartiere si erano dati appuntamento davanti ad una scuola di Madonna di Campagna, dove hanno rapinato tre studenti

 

Otto studenti sono stati aggrediti da loro coetanei di fronte ad una scuola di Torino. E’ stata una spedizione punitiva vera e propria, studiata nei particolari e promosso grazie a un gruppo creato su Whatsapp. L’episodio di ‘bullismo 2.0′ ha visto coinvolti 18 ragazzi di età compresa tra i 15 e i 20 anni. E’ stato il vicepreside a chiamare i carabinieri che li hanno denunciati per rapina, lesioni aggravate, percosse e ingiurie.

 

La baby gang si è data appuntamento davanti ad una scuola di Madonna di Campagna, dove tre studenti sono stati aggrediti e rapinati.Un altro ragazzo si è ribellato ed è riuscito a metterli in fuga. I bulletti di quartiere sono poi saliti su un autobus e si sono recati in piazza Stampalia, dove hanno assalito altri quattro studenti, rubando loro zainetti, un orologio, cellulari e portafogli. La refurtiva è stata recuperata e restituita ai proprietari.

Si celebra la Carta di Chivasso

chivasso

La Carta propugna la nascita di uno stato italiano basato sui criteri dell’autonomia e del federalismo, tanto attuale quanto inattuato

 

Il 19 dicembre del 1943, nel pieno della guerra civile che insanguinava l’Italia del Nord, alcuni rappresentanti della popolazioni alpine, provenienti dalle valli valdesi e dalla Valle d’Aosta, tennero un convegno clandestino a Chivasso al termine del quale venne redatta una dichiarazione nota come “Carta di Chivasso” e sottoscritta dal notaio Emile Chanoux, Ernesto Page, Gustavo Malan, Giorgio Peuronel, Mario Alberto Rollier ed Osvaldo Coisson.

 

Il documento, in netta opposizione con il ventennio fascista propugna la nascita di uno stato italiano basato sui criteri dell’autonomia e del federalismo, tanto attuale quanto inattuato. A settantuno anni dall’evento, nella giornata in cui cade, il Comune di Chivasso, con il patrocinio della Regione Piemonte e del Consiglio regionale della Valle d’Aosta organizza una serie di manifestazioni per ricordarlo. Dalle ore 15 alle 16 a Palazzo Luigi Einaudi verrà inaugurato il Centro studi sul Federalismo europeo “Mario Alberto Rollier, poi dalle 16 alle 17, al Teatrino Civico, in collaborazione con l’Università della Terza età si svolge l’incontro “Due città per due grandi idee” fra il sindaco di Chivasso Libero Ciuffreda e quello di Ventotene, Giuseppe Assenso.

 

Seguirà la cerimonia di carattere altamente simbolico del gemellaggio tra i due comuni, in quanto a Ventotene, dove erano confinati Altiero Spinelli, Eugenio Colorni ed Ernesto Rossi, venne da loro redato il Manifesto, documento fondamentale per il federalismo europeo e alla base della nascita dell’Mfe – Movimento federalista europeo. Dalle ore 17.30 alle 19.30 si terrà nella sala del consiglio comunale il convegno “Il Federalismo Europeo ed il Federalismo Italiano” introdotto da Sergio Pistone, della direzione nazionale di Mfe, con i contributi dell’europarlamentare Mercedes Bresso e di Piero Fassino, sindaco di Torino e presidente Anci. Le conclusioni verranno tenute da Roberto Palea, presidente del Centro studi sul federalismo.

Massimo Iaretti

 

La Carta di Chivasso

 

Noi popolazioni delle valli alpine

CONSTATANDO

che i venti anni di mal governo livellatore ed accentratore sintetizzati dal motto brutale e fanfarone di “Roma

doma” hanno avuto per le nostre valli i seguenti dolorosi e significativi risultati:

a) OPPRESSIONE POLITICA

attraverso l’opera dei suoi agenti politici ed amministrativi (militi, commissari,

prefetti. federali, insegnanti), piccoli despoti incuranti ed ignoranti di ogni tradizione locale di cui furono solerti

distruttori;

b) ROVINA ECONOMICA per la dilapidazione dei loro patrimoni forestali ed agricoli, per l’interdizione della

emigrazione con la chiusura ermetica delle frontiere, per l’effettiva mancanza di organizzazione tecnica e

finanziaria dell’agricoltura, mascherata dal vasto sfoggio di assistenze centrali, per la incapacità di una

moderna organizzazione turistica rispettosa dei luoghi; condizioni tutte che determinarono lo spopolamento

alpino;

c) DlSTRUZIONE DELLA CULTURA LOCALE

per la soppressione della lingua fondamentale locale, laddove

esiste, la brutale e goffa trasformazione dei nomi e delle iscrizioni locali, la chiusura di scuole e di istituti

locali autonomi, patrimonio culturale che è anche una ricchezza ai fini della emigrazionetemporanea

all’estero;

AFFERMANDO

a) che la libertà di lingua come quella di culto è condizione essenziale per la salvaguardia della personalità

umana;

b) che il federalismo è il quadro più adatto a fornire le garanzie di questo diritto individuale e collettivo e

rappresenta la soluzione del problema delle piccole nazionalità e la definitiva liquidazione del fenomeno

storico degli irredentismi, garantendo nel futuro assetto europeo l’avvento di una pace stabile e duratura;

c) che un regime Federale repubblicano a base regionale e cantonale è l’unica garanzia contro un ritorno

della dittatura, la quale trovò nello stato monarchico accentrato italiano lo strumento già pronto per il proprio

predominio sul paese; fedeli allo spirito migliore del Risorgimento

DICHIARIAMO quanto segue

AUTONOMIE POLITICHE AMMINlSTRATIVE

1) Nel quadro generale del prossimo stato italiano che economicamente ed amministrativamente

auspichiamo sia organizzato con criteri federalistici, alle valli alpine dovrà essere riconosciuto il diritto di

costituirsi in comunità politico-amministrative autonome sul tipo cantonale;

2) come tali ad esse dovrà comunque essere assicurato, quale che sia la loro entità numerica, almeno un

posto nelle assemblee legislative regionali e cantonali;

3) l’esercizio delle funzioni politiche ed amministrative locali (compresa quella giudiziaria), comunali e

cantonali, dovrà essere affidato ad elementi originari del luogo o aventi ivi una residenza stabile di un

determinato numero di anni cheverrà fissato dalle assemblee locali;

AUTONOMIE CULTURALI E SCOLASTICHE

Per la loro posizione geografica di intermediarie tra diverse culture, per il rispetto delle loro tradizioni e della

loro personalità etnica, e per i vantaggi derivanti dalla conoscenza di diverse lingue, nelle valli alpine deve

essere pienamente rispettata e garantita una particolare autonomia culturale linguistica consistente nel:

1) diritto di usare la lingua locale, là dove esiste, accanto a quella italiana, in tutti gli atti pubblici e nella

stampa locale;

2) diritto all’insegnamento della lingua locale nelle scuole di ogni ordine e grado con le necessarie garanzie

nei concorsi perché gli insegnanti risultino idonei a tale insegnamento. L’insegnamento in genere sarà

sottoposto al controllo o alla direzione di un consiglio locale;

AUTONOMIE ECONOMICHE

Per facilitare lo sviluppo dell’economia montana e conseguentemente combattere lo spopolamento delle

vallate alpine, sono necessari:

1) un comprensivo sistema di tassazione delle industrie che si trovano nei cantoni alpini (idroelettriche,

minerarie, turistiche, di trasformazione, ecc.) in modo che una parte dei loro utili torni alle vallate alpine, e ciò

indipendentemente dal fatto che tali industrie siano o meno collettivizzate;

2) un sistema di equa riduzione dei tributi, variabile da zona a zona, a seconda della ricchezza del terreno e

della prevalenza di agricoltura foreste o pastorizia;

3) una razionale e sostanziale riforma agraria comprendente:

a) l’unificazione per il buon rendimento dell’azienda, mediante scambi e compensi di terreni e una

legislazione adeguata della proprietà famigliare agraria oggi troppo frammentaria;

b) l’assistenza tecnico-agricola esercitata da elementi residenti sul luogo ed aventi ad esempio delle

mansioni di insegnamento nelle scuole locali di cui alcune potranno avere carattere agrario;

c) il potenziamento da parte delle autorità della vita economica mediante libere cooperative di

produzione e consumo;

4) il potenziamento delle industria e dell’artigianato, affidando all’amministrazione regionale cantonale, anche

in caso di organizzazione collettivistica, il controllo e l’amministrazione delle aziende aventi carattere locale;

5) la dipendenza dall’amministrazione locale delle opere pubbliche a carattere locale e il controllo di tutti i

servizi e concessioni aventi carattere pubblico. Questi principi, noi rappresentanti delle Valli Alpine vogliamo

vedere affermati da parte del nuovo Stato italiano