Cosa succede in città- Pagina 510

Da Torino a Palma di Maiorca con Volotea

La rotta per le Baleari si aggiunge ai collegamenti per Olbia e Palermo, per un totale di 3 collegamenti disponibili

 

volotea

Come preannunciato poche settimane fa da Volotea, la compagnia aerea che collega città di medie e piccole dimensioni, a partire da domenica 28 giugno, i Boeing 717 del vettore torneranno nuovamente a prendere il volo da Torino verso Palma di Maiorca. La riapertura della tratta estiva verso uno dei principali centri turistici delle Baleari, apprezzato per le spiagge, i divertimenti e la vita notturna, rappresenta la terza rotta operata da Volotea presso l’aeroporto del capoluogo piemontese. Dallo scorso 29 maggio, infatti, al collegamento con Palermo è stata aggiunta anche la tratta per Olbia, altro scalo strategico per dimensione e posizionamento. “Reduci dei grandi risultati raccolti lo scorso anno, abbiamo pensato di riproporre i nostri cavalli di battaglia a Torino – commenta Valeria Rebasti, Commercial Country Manager Volotea per l’Italia. – Anche per i prossimi mesi estivi, tutti i piemontesi potranno decollare verso mete di grande richiamo: se da un lato c’è il collegamento con Olbia, meta turistica adatta a famiglie e giovani coppie, dall’altro fa capolino Palma di Maiorca, una delle mete più gettonate dai giovani di tutta Europa. C’è poi l’asse Torino – Palermo, su cui operiamo tutto l’anno, permettendo di visitare la Sicilia anche nei periodi di bassa stagione.” Il vettore, che vola in Italia dall’aprile 2012, ha recentemente celebrato un importante traguardo a livello internazionale: il 7 maggio a Napoli è stato infranto il tetto dei 5 milioni di passeggeri trasportati in Europa. Un risultato che premia la volontà di Volotea di offrire voli confortevoli, diretti e a tariffe concorrenziali. Infine, a riprova del successo della low cost, aumentano le basi in Italia e all’estero: è di poche settimane fa l’annuncio di una nuova base Volotea a Verona, che si affiancherà così agli hub italiani di Venezia e Palermo. In Europa le basi su cui il vettore può fare affidamento sono in Francia (Nantes, Strasburgo e Bordeaux) e in Spagna (Asturie). Tutte le rotte da e per Torino sono già in vendita sul sito www.volotea.com, nelle agenzie di viaggi o contattando il call center al numero 895 895 44 04, con tariffe a partire da 29,99 Euro a tratta, tasse aeroportuali incluse.

L'arte di imbandire la tavola

madama tavola 

Un affascinante viaggio nei secoli tra le tavole imbandite nella Sala del Senato

 

 Il tema della tavola imbandita attraverso i secoli rappresenta il fil rouge della mostra ospitata dal 24 giugno al 18 ottobre prossimo nelle Sala del Senato di Palazzo Madama, a Torino. L’esposizione vuole rappresentare un viaggio nel tempo alla scoperta della convivialità,  dei riti sociali e dei piccoli e grandi momenti della vita quotidiana. Seguendo le parole della celebre scrittrice inglese Virginia Woolf, secondo cui “Un buon pranzo giova molto alla conversazione. Non si può pensare bene, né amare bene, se non si è pranzato bene”, la mostra dal titolo “Time table” consente al visitatore di viaggiare attraverso le tradizioni delle tavole dai tempi di re Artù fino a oggi. Evoca, a partire dal gioco di parole del titolo, tempo e spazio della condivisione, che, nelle società occidentali, sono rappresentati dalla tavola imbandita. Il percorso, ricco di spunti particolari, si articola in sei tavoli principali, disposti radialmente intorno a un nucleo centrale, proprio come le lancette di un orologio, che scandisce il tempo della memoria e della storia. Su ogni tavolo sono disposti gli oggetto ideati e creati in ogni tempo da artisti e artigiani per accompagnare la quotidianità nei riti conviviali,  dalle umili ciotole graffite del Quattrocento alle sofisticate allegorie dipinte della maiolica rinascimentale, fino a approdare al trionfo della porcellana e al colorato design della tavola borghese del Novecento.

 

Sono presenti in totale 180 opere, per lo più appartenenti alle collezioni permanenti di arte decorativa di Palazzo Madama, tra cui piatti, tazze, zuppiera,  fiasche e  bottiglie, ma anche gallerie di manufatti meno noti, come i rinfrescatoi e il vasellame “a sorpresa”, o quelli destinati alla sacra mensa, in cui si celebrava il rito della rigenerazione dell’anima.  Accanto alle stoviglie, sui tavolini cosiddetti di servizio, altre opere evocano aspetti della quotidianità di ogni tempo, momenti diversi da quelli strettamente legati al cibo, quali strumenti musicali, giochi di società,  abiti, elementi di arredo. Sempre presente un orologio che scandisce il flusso del tempo.L’allestimento è stato progettato da Roberto Piana con Studio2Fashion e i tavoli scelti, gli Air Table,  sono di un’innovativa azienda di arredamento, Lago, in cui il concetto di tavolo è ripensato invertendo l’ordine dei fattori e dando vita a un nuovo tipo di leggerezza.

 

Palazzo Madama, Piazza Castello, Tel.  0114433501.

Mara Martellotta

Se la Rete è Robotica il futuro è più vicino

galileo ferrarisSTORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto

Un’altra eccellenza Italiana. Una sede nazionale nella nostra città. Fortunatamente il professore, partendo da Cinquefondi,  è rimasto a lavorare in Italia

 

 

Il professor Enzo Marvaso è soprattutto un amico. Lo vado a trovare al Galileo Ferraris, sede nazionale di Rete Robotica Italia. Un bidello che si accapiglia con gli studenti mi indica la strada: troverà sopra uno che le dice dov’è. E nel mentre lancia epiteti non riproducibili, a chi al fondo del corridoio non lo considera. Già, Enzo è proprio un amico, conosciuto 10 anni fa nelle “segrete stanze” della segreteria dell’Assessore alla Cultura regionale Gianni Oliva, con un chiodo fisso: inventare qualcosa di nuovo. Ama terminare interventi o commenti sul suo lavoro scrivendo, e tutto questo partendo da Cinquefondi, paese della provincia di Reggio Calabria.   Oggi lo copio partendo da quella frase sicuramente emblematica della strada da lui percorsa, e dalla fierezza dei suoi natali. Classe 1952, da 30 anni professore. Dopo un’esperienza da funzionario legislativo nel gruppo del PCI. 

 

Prof, da quando esiste Rete Robotica Italia? L’idea come e da chi è nata? 

“Nel 2009, conversando con l’ingegnere Arturo Barocelli, funzionario Comau, sicuramente genio nel suo settore, capo progettista. Obbiettivomarvaso dichiarato: avvicinare il mondo della scuola ed il mondo del lavoro. Capire gli studenti più promettenti ed avvicinarli alla progettazione di robot multi funzionali. Il primo atto la determinazione e realizzazione del Protocollo d’Intesa tra Miur, Regione Piemonte e Provincia di Torino. Secondo atto, trovare le risorse necessarie per realizzare celle robotiche nelle scuole professionali e tecniche. Terzo atto esportare in altre regioni l’esperienza del Piemonte anche attraverso le camere di Commercio Piemontesi, indispensabili per fondi ed azione di promozione. Sono diventato un piccolo globe trotter . Risultato ad oggi per quanto riguarda le celle robotiche costruite: 9 in Piemonte, 3 Veneto, 1 Lazio, 1 Marche, 2 Campania e 2 Sicilia”.

 

Tutto qui? ( domanda, visto che un po’ lo conosco, simpaticamente provocatoria) 

“Assolutamente no! Collaboriamo con Nasa, Lesa, Agenzia Spaziale Italiana, Politecnico di Torino. Con il Ministero Della Difesa e Scuola Futuro Cosmonauta Village Day. Nel nuovo anno scolastico 15 studenti italiani faranno uno stage alla Scuola  da Cosmonauta “Gagarin” di Mosca, la migliore del Mondo. In via sperimentale attueremo il metodo tedesco Dual: 2 giorni giorni di scuola e 4 di lavoro. Aiutati dalla Italo tedesca Bosch”. 

 

Di cosa vai più fiero? 

“Sicuramente i premi che le scuole, dunque i ragazzi, hanno vinto. Quattro anni fa l’Avogadro primo ad un simposio internazionale organizzato anche dalla Nasa. Il secondo posto al Pinifarina di Moncalieri. E il Brocchi di Bassano del Grappa”.

 

“Bene – mi dice – può bastare?” Per ora si. Questa volta tocca a me la risposta. Eh, caro Enzo Marvaso….non finisce sicuramente qui. Sicuramente il nostro giornale continuerà, interessatissimo, ad informarsi e informare su questa bella esperienza. Ci salutiamo. Uscendo penso. Un’altra eccellenza Italiana. Una sede nazionale nella nostra città. Il tutto rende accettabili le urla del bidello che sa di non “essere in una scuola inglese”. Fortunatamente il professore, partendo da Cinquefondi,  è rimasto a lavorare in Italia.

 

 

Carmagnola presenta re Peperone

PEPERONI RIPIENI

Come di consueto verranno allestite la Piazza dei Sapori, una vasta area dedicata alla Rassegna Commerciale con circa 190 stand e 70 aree espositive scoperte e la Piazza del Peperone

 

Allo Sporting di corso Agnelli a Torinoè stata presentata l’edizione numero sessantasei della Sagra del Peperone di Carmagnola. L’edizione 2015 ha ottenuto anche il prestigioso patrocinioANCIxEXPO2015 dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, che lo valorizza e promuove in relazione ai numerosi eventi dell’Esposizione Universale di Milano. L’allestimento, la gestione e la ricerca degli espositori per l’anno 2015 e 2016 sono a cura dell’agenzia Totem di Chiavari (GE) che, in collaborazione con Associazione Nazionale La Compagnia dei Sapori e con l’amministrazione comunale, sono artefici di un nuovo progetto di rilancio che vedrà esaltate e maggiormente selezionate le aree enogastronomiche con espositori di alta qualità.Riconosciuta da cinque anni come Manifestazione Fieristica di Livello Nazionale, la Sagra del Peperone è a tutti gli effetti un Festival che propone 10 giorni di eventi gastronomici, culturali, artistici e spettacolari ed esperienze creative e coinvolgenti per tutti i sensi e per tutte le fasce di età.

 

Come di consueto verranno allestite la Piazza dei Sapori, una vasta area dedicata alla Rassegna Commerciale con circa 190 stand e 70 aree espositive scoperte, la Piazza del Peperone dedicata ai mille modi diversi di preparare e gustare il prodotto simbolo della città, ci saranno il Concorso Mostra/Mercato del Peperoneriservato ai produttori locali e ilPaniere dei prodotti tipici della Provincia di Torinoche, a cura della Ripartizione Agricoltura del Comune di Carmagnola e della Provincia di Torino, presenterà una selezione dei migliori produttori locali, l’esposizione dei quattro ecotipi del Peperone di Carmagnola e il Pane della Sagra, pane al peperone che sarà possibile acquistare con offerte destinate a progetti di solidarietà.Tra le novità di questa edizione ci sarà una nuova area dedicata al Sud Tirolo con ricostruzione di una baita alpina di 200 mq con somministrazione e vendita di piatti e prodotti tipici altoatesini ed il “Laboratorio dei Sapori”, una tensostruttura dentro la quale si svolgeranno cooking class e workshop ludodidattici di educazione alimentare con talk show e show cooking che avranno come protagonisti il giornalista Paolo Massobrio, testimonial di questa nuova iniziativa, e molti altri ospiti tra produttori, chef ed esponenti istituzionali.

 

Quest’anno social partner dell’evento sarà Fondazione FORMA Onlus, la Fondazione dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, che sarà  presente a Carmagnola durante la Manifestazione. La solidarietà sarà presente anche con la tradizionale “Carmagnola, la Città, il Mondo”, esposizione di artigianato a cura di associazioni locali che in questo modo raccolgono fondi per i loro progetti nelle aree più bisognose del mondo.Da quattro edizioni viene anche proposto “Bambini in Sagra” con ampi spazi dedicati a piccini e ragazzi con laboratori, giochi, letture, spettacoli, animazioni e area attrezzata per allattamento e cambio pannolini.

 

Massimo Iaretti

 

 

 

"Metro' Bestiame", una lunga estate sotterranea a bordo di vagoni caldi e affollati

metro3AVVISTAMENTI / di EffeVi

Peccato che la presunta “popolarità” dei prezzi italiani sia un’illusione: il passeggero paga circa un terzo dei costi, il resto lo pagano tutti i contribuenti – anche quelli che non usano la metro – attraverso le tasse (addizionali regionali)

 

Nel 2011 l’Unione Europea ha approvato un regolamento per il trasporto del bestiame,metro 1 tenendo conto – giustamente – delle esigenze di spazio e di comfort degli animali: si prevede, per esempio, che le condizioni ottimali per il trasporto dei conigli siano una temperatura tra i 13 e i 20 gradi e un’umidità relativa del 55-65% e che i maiali abbiano ciascuno uno spazio disponibile pari a circa 0,03 metri quadri per chilo di peso corporeo.Bene: non fosse che la destinazione delle bestiole è, prima o poi, il mattatoio, i passeggeri della metropolitana di Torino se la passano quasi peggio di conigli, vitelli e maiali, protetti dai regolamenti UE.

 

 

metro2In questi giorni di ondata di calore, infatti, i dirigenti di GTT, sempre attenti a fare economia salvo che si tratti dei loro bonus, sono più preoccupati del consumo energetico del loro sistema di filtrazione dell’aria che di far viaggiare pendolari e lavoratori (che non possono certo andare in ufficio in costume da bagno) a temperature accettabili.Cosicché il passeggero – pagante – si ritrova in condizioni di viaggio che l’Europa potrebbe forse giudicare dannose per il benessere di un maiale: vagoni affollati, caldissimi, dall’aria irrespirabile.metro gente

 

 

Si dirà che 1,5€ a biglietto, in fondo, è molto meno del costo effettivo del viaggio e comunque una tariffa inferiore a quella praticata in altre città (per esempio, a Londra, una tratta come Porta Susa-Fermi costa circa 4€). Peccato che la presunta “popolarità” dei prezzi italiani sia un’illusione: il passeggero paga circa un terzo dei costi, il resto lo pagano tutti i contribuenti – anche quelli che non usano la metro – attraverso le tasse (addizionali regionali), una parte delle quali viene destinata a Gtt come “contributo in conto esercizio”. Francamente mi pare che in cambio di 4/5€, dichiarati o nascosti, gli utenti della metropolitana torinese abbiano diritto a viaggiare in condizioni di comfort (spazio, ventilazione e temperatura) almeno pari di quelle garantite a un suino europeo. Con tutto il rispetto per i suini.

 

 

(Foto: il Torinese)

La gloriosa sezione Pci di Barriera vivacchia in epoca grillina

Wamar

STORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto

Capitava che odori spingessero forte in gola, da ragazzini. Era l’incontro tra puzza delle colate di gomma della Ceat  e profumo dei panettoni della Wamar. Un odore che quasi stordiva. Ed il ricordo ha l’olfatto. All’angolo con corso Vercelli c’era un basso fabbricato in legno, dedicato ad Antonio Banfo, operaio antifascista ucciso dai nazifascisti. Casa del Popolo, sede della 9a sezione del PCI

 

Miseria e nobiltà. Anche in questa nostra Barriera, con una vena di tristezza che accompagna queste riflessioni. Piazza Crispi è il fulcro di una storia che si sviluppa dalla fine degli anni ’50 ad oggi. Si mischiavano case ed industrie. Dalla mitica Grandi Motori alla Wamar dei dolciumi, alla Ceat cavi di via Leoncavallo. Capitava che odori acri spingessero forte in gola, da ragazzini. Era l’incontro tra puzza delle colate di gomma della Ceat  e profumo dei panettoni della Wamar. Un odore che quasi stordiva. Ed il ricordo ha l’olfatto. All’angolo con corso Vercelli c’era un basso fabbricato in legno, dedicato ad Antonio Banfo, operaio antifascista ucciso dai nazifascisti. Casa del Popolo, sede della 9a sezione del PCI.

 

Dal dopoguerra la Barriera ha sempre massicciamente votato a sinistra. Solo alle ultime politiche il movimento 5 Stelle è diventato di maggioranza relativa. Il basso fabbricato fu venduto a Banca San Paolo che costruì moderni e bruttini alloggi anni ’60 e i locali per una sua filiale. La sede della 9a sezione “vagò” per un po’, trovando definitiva ed ultima dimora in via Cervino, sede che segui le vicissitudinidel Pci. Ultimamente divisa in tre settori: Pd, Arci, e Sel e ospitante L’Anpi ( Associazione Nazionale Partigiani d’Italia). Ieri ho saputo della fine di questa storia. Il proprietario dei muri è il circolo Arci, intitolato ad Antonio Banfo.  Gli iscritti sono solo – e vogliono essere solo – 20. Il Motivo? Ognuno di loro ha personalmente contributo a comprare il tutto. Sel ha disdettato ed ora il Pd dovrebbe accollarsi tutti i costi affittuari relativi, che ammontano a circa 10 mila euro annuali.

 

Problema? Sono previsti 5000 euro d’incasso e ne mancano altrettanti. Come mai? Semplice: drastica riduzione degli iscritti e il presidente di Quartiere, diventata consigliere  regionale, decide non percepire il relativo stipendio, non versando le quote mensili relative. La maggioranza dei presenti ha poi paura che l’effetto di Venaria, tra un anno arrivi in Barriera. Penso, scusate la banalità: tanto va la gatta al largo che ci lascia lo zampino. Lascio ai lettori le valutazioni. Chi ha rinnovato azzerando tutto non ha saputo probabilmente creare realmente il nuovo. Chi ha vinto il congresso ora dice che tutto il partito deve risolvere. Ma il partito non c’è più. E difficilmente qualcosa che non c’è più può risolvere. Rimane la tristezza che diventa nostalgia. Ma con la nostalgia non si fa politica. Vedremo tra un anno. Personalmente con poche speranze.

Sulla rotta delle spezie al Museo di Arti Orientali

mao spezie

Un viaggio attraverso le foto degli artisti del National Geographic Italia che ritraggono il ricco universo delle spezie

 

Le spezie sono le protagoniste assolute della mostra che il Mao di Torino dedica a queste polveri esotiche e profumate, in collaborazione con il National Geographic, fino al 27 settembre prossimo. Avvalendosi della consulenza dello storico Alessandro Venoli,  l’esposizione, ndalntutolo “Sulla rotta delle spezie”, si compone di 73 fotografie dei grandi fotografi del National Geographic, ed è arricchita di numerosi mappe e di un’installazione che evoca un suk.  Queste polveri, con le loro mille sfumature colorate, dall’oro al carminio,   provenienti da isole remote e terre lontane, spinsero in passato uomini coraggiosi a cavalcare le onde degli oceani,  scatenando guerre e rincorrendo ricchezze favolose, dando così il via alle grandi scoperte geografiche.

 

Il percorso illustra le tappe principali delle rotte marittime seguite dai mercanti,  per poi approfondire alcuni aromi in sezioni specifiche. Si parte dalla tintura dei tappeti e si prosegue nelle sale dedicate a peperoncino, zenzero,  noce moscata, zafferano, vaniglia, chiodi di garofano, cannella e sesamo, ricche di oggetti, profumi e immagini suggestive di coltivazioni di ingredienti ancora oggi molto diffusi sulle nostre tavole.

 

Un tempo le spezie alimentavano un potente meccanismo economico  e una parte del loro potere di fascinazione dipendeva dall’uso che se ne faceva in cucina; il cibo dell’Europa medievale, almeno di quella più ricca, veniva in gran parte profumato da questi aromi. Un altro aspetto altrettanto importante era il loro uso come farmaci e rimedi fondamentali. Ai tempi dell’Impero Romano valevano più dell’oro e delle pietre preziose. Per secoli alimentarono gli scambi tra Occidente e Oriente. La via marittima dall’Europa all’India e oltre, fino alle Isole delle Spezie, o Molucche,  la cui apertura fu ottenuta con l’uso della forza militare tra 1400 e 1500 dai portoghesi,  rappresenta, infatti, il punto di partenza dell’espansionismo europeo nel mondo e del colonialismo.

 

Tra gli artisti presenti in mostra Steve Winter, Joel Santore, Steve Raymer,  Pascal Maitre,   Mark Moffett,  Steve Mc Curry,   Bruce Dale, Paul Chesley,  George F. Mobile,  Winfield Parks.  In occasione della mostra “Sulla rotta delle spezie”, Il Mao e il Museo Nazionale dell’Automobile, che ospita fino al 27 settembre la mostra intitolata “Modus vivendi”,  applicheranno la reciproca riduzione sul biglietto d’ingresso nei rispettivi musei. A partire dal 28 giugno fino a settembre,  il Mao promuoverà un ricco ciclo di eventi dedicati al tema dell’esposizione.  Gli appuntamenti saranno incentrati sulle spezie, la loro storia, la scoperta delle terre di loro provenienza.  Incontri, workshop e visite tematiche racconteranno la mostra in un viaggio esperienziale che coinvolgerà tutti e cinque i sensi. Seguendo la suggestione delle spezie, si degusteranno anche cocktail e dolci dal sapore esotico; verranno inoltre proposti appuntamenti con botanici e storici in merito alle scoperte geografiche. A completamento le visite guidate e le attività per adulti e bambini.

 

Mara Martellotta

Si riqualifica l'ex Moi con la biomedicina

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moi scontri1Polo tecnologico e scientifico

 

Sono 18 mila i metri quadri dell’ex Moi, l’area oggi degradata su cui  sorgerà un polo tecnologico-scientifico specializzato nella biomedicina. Il sindaco di Torino, Piero Fassino, e i rettori del Politecnico, Marco Gilli e dell’Università,Gianmaria Ajani, hanno siglato l’accordo per la concessione dell’edificio da parte del Comune. L’investimento per il progetto è di circa 20 milioni e fa parte delle linee di riqualificazione urbana, in vista della costruzione della Città della Salute nell’area adiacente l’ex Fiat- Avio.

 

(Foto: il Torinese)

Sicurezza, a San Mauro prosegue il controllo di vicinato

carabinieri

Adesso sono arrivati i cartelli che stanno ad indicare che, sul territorio comunale, viene attuata questa tecnica di dissuasione passiva e di osservazione. Nuove attività dell’associazione

 

Prosegue il programma di Controllo del Vicinato a San Mauro Torinese, primo centro della Città Metropolitana di Torino ad adottarlo. Dopo che nel mese di marzo il consiglio comunale, all’unanimità, aveva approvato la mozione presentata dal consigliere di maggioranza Ferdinando Raffero (che collabora con il sindaco Dallolio nell’ambito della sicurezza urbana ed è esponente dell’Associazione nazionale Controllo del Vicinato, che ha celebrato il suo primo congresso a Gabicce Mare il 16 e 17 maggio scorsi) è stato costituito il primo gruppo di volontari e sono state attivate iniziative per sensibilizzare la popolazione. Adesso sono arrivati i cartelli che stanno ad indicare che, sul territorio comunale, viene attuata questa tecnica di dissuasione passiva e di osservazione. E a rafforzare tutto questo c’è il fatto che nella parte superiore degli stessi è stata posta la scritta Comune di San Mauro Torinese con lo stemma comunale, a dimostrazione di quanto la municipalità sostenga tale progetto e abbia testato la bontà dell’iniziativa.

 

Massimo Iaretti

A Torino la Polizia sperimenta le body-cam

salvario polizia

polizia sommossapolizia sommossaSei mesi di sperimentazione che consentirà di utilizzare le videocamere, applicate sulle divise degli agenti

 

Anche Torino ha dato il via libera alla sperimentazione delle microcamere individuali per la ripresa video, le body-cam,  ad uso della polizia di Stato. Sei mesi di sperimentazione che consentirà di utilizzare le videocamere, applicate sulle divise degli agenti delle squadre volanti. Il collaudo avviene per ora a Torino, Milano, Roma e Napoli e nelle Sezioni di Polizia Stradale degli stesi capoluoghi regionali.

 

(Foto: il Torinese)