Cosa succede in città- Pagina 498

Metrò in panne, code per i bus

Attorno alle 19 il servizio è stato ripristinato su tutta la linea

 

bus passeggeri 2bus passeggeri

Lunghe code di passeggeri appiedati, a causa di un guasto ad un treno che  ha bloccato dalle 16.30 alle 17, la metropolitana di Torino. Gli utenti hanno dovuto aspettare bus sostitutivi alle fermate. Il servizio è ripreso dopo meno di un’ora tra le fermate Fermi-Porta Nuova, ma è rimasto ancora bloccato il tratto Porta Nuova-Lingotto. Attorno alle 19 il servizio è stato ripristinato su tutta la linea.

 

(Foto: il Torinese)

Marchionne e il Salone milanese che non c’è

modelle modelle fiatmarchionneGli ambienti torinesi che criticarono l’ad perchè, secondo loro, dopo aver fatto fuggire la Fiat da Torino la voleva riportare sì, ma a Milano, possono mettersi il cuore in pace

 

Pareva una cosa seria: “Milano Auto Show è il “Salone più bello del mondo”. Con questa ambiziosa premessa vogliamo offrivi quanto di meglio il panorama automobilistico mondiale è pronto a presentare. Attraverso una piattaforma espositiva posta su differenti livelli e con una doppia anima: la fiera e la città” E ancora: “L’obiettivo è dare una ampia interpretazione al settore automotive utilizzando tutti gli strumenti utili per una guida all’acquisto che vi consenta di interagire con il prodotto e che soddisfi la vostra passione per l’automobile”.

 

Il sito web del Milano Auto Show, quello che sarebbe dovuto essere il nuovo Salone dell’Auto italiano, è ancora online con le parole che avete appena letto. Peccato, però, che la manifestazione in programma nel capoluogo lombardo dall’11 al 21 dicembre prossimi non si farà. Un sorrisetto malizioso appare sulle labbra dei torinesi che, dal 2001 ormai, sono orfani di quello che ritengono essere l’unico vero Salone, tenutosi da sempre all’ombra della Mole. 

 

E dire che Fca guardava con entusiasmo alla manifestazione. Sergio Marchionne, al Salone parigino, dixit: «Al salone di Milano ci saremo. Stiamo cercando di rilanciare un salone italiano dell’auto in Italia. Spero che sia un successo. Noi ci saremo». E per una volta non lo si può criticare, le sue intenzioni erano buone. Oltre a Fiat-Chrysler-Fca, però, solo Audi aveva dato la sua adesione alla rassegna motoristica meneghina: un po’ poco per poterla realizzare.

 

Così, salvo sorprese dell’ultimo minuto, l’evento che avrebbe dovuto surclassare il Motor Show bolognese non si farà. O, forse, nella migliore delle ipotesi, si sposterà di qualche mese in attesa dell’inizio di Expo 2015. Il patron dell’iniziativa, Alfredo Cazzola sarà attapirato e soprattutto imbarazzato per aver annunciato l’evento in pompa magna, urbi et orbi, qualche mese fa. Gli ambienti torinesi che criticarono Marchionne perchè, secondo loro, dopo aver fatto fuggire la Fiat da Torino la voleva riportare sì, ma in esposizione a Milano, possono mettersi il cuore in pace. Mal comune mezzo gaudio: il mitico Salone non si farà più. Nè a Torino, nè a Milano.

 

Ghinotto

Ebola e Isis limitano presenze africane al Salone del Gusto

SALONE GUSTOL’organizzazione ha chiesto ai delegati di Sierra Leone, Guinea e Liberia di non partecipare

 

Ebola e l’offensiva dell’Isis fortunatamente non mietono vittime qui da noi. Ma creano un danno alle partecipazioni del Salone del Gusto, in programma a fine ottobre. Il  segretario generale di Slow Food, Daniele Buttignol ha annunciato dispiaciuto che l’organizzazione ha chiesto ai delegati di Sierra Leone, Guinea e Liberia di non partecipare. Per quanto riguarda, invece, le comunità siriane queste non possono raggiungere Torino  perché si trovano in villaggi occupati dall’ Isis. Nonostante la mancata presenza a Terra Madre, rassegna parallela al Salone, alla quale erano stati invitati, i promotori della manifestazione assicurano: “non li abbandoneremo”.

Paratissima, addio Moi

moi1moi2Purtroppo,a causa della sempre maggiore incuria, della mal gestione della location, del continuo stato di degrado in cui versa tuttora, della mancanza di adeguate misure di sicurezza, del vandalismo e dei furti dei cavi di rame e del danneggiamento dell’impianto elettrico (danno stimato oltre ai  50mila euro), gli organizzatori dell’evento si sono visti costretti a rinunciare alla loro “casa”

 

Un altro duro colpo è stato inferto al quartiere Borgo Filadelfia: Paratissima è obbligata a trasferirsi dal Moi a Torino Esposizioni. La manifestazione off di Artissima, nata nel 2005, aveva trovato la sua casa nell’area dismessa degli ex Mercati generali  nel 2012. Paratissima  è un evento che dà l’opportunità  agli artisti, giovani e non, di farsi conoscere ed apprezzare da un pubblico vasto e composito, il tutto caratterizzato da  un’atmosfera di vivacità e simpatia.

 

Gli anni scorsi il quartiere era stato coinvolto attivamente e alcuni artisti avevano lasciato il segno del loro estro attraverso la realizzazione di murales,sia sulle pareti delle palazzine dell’ex Moi  sia su quelle della palestra dell’Istituto Comprensivo Pertini. Purtroppo,a causa della sempre maggiore incuria, della mal gestione della location, del continuo stato di degrado in cui versa tuttora, della mancanza di adeguate misure di sicurezza, del vandalismo e dei furti dei cavi di rame e del danneggiamento dell’impianto elettrico (danno stimato oltre ai  50000 euro), gli organizzatori dell’evento si sono visti costretti a rinunciare alla loro “casa” per trasferirsi a Torino Esposizioni.

 

Lorenzo Germak,fondatore e coordinatore di Paratissima, dichiara: «Dopo San Salvario, al M.O.I. Paratissima aveva trovato la sua nuova casa ed è certamente a malincuore che abbiamo preso la decisione di lasciarlo. Ma nei momenti di crisi occorre trasformare le criticità in opportunità di sviluppo e siamo convinti che la nuova location abbia tutte le caratteristiche per farci fare un ulteriore salto di qualità».

 

Il quartiere Borgo Filadelfia negli ultimi anni ha vissuto un progressivo e lento abbandono, si è respirato nell’aria un senso di malessere rappresentato da negozi chiusi , occupazione delle  palazzine dell’ex Moi, abbandono dell’area Filadelfia , malcuranza di Piazza Galimberti, aumento di furti,droga e prostituzione. Per Borgo Filadelfia rappresentava la rinascita di uno spazio lasciato lentamente morire dagli enti competenti, un mezzo per far conoscere il quartiere stesso ai Torinesi e non che venivano a visitare Paratissima. Anche questa speranza è morta…

 

Maria Ferreri

Chiara Mandich

 

(Foto: il Torinese)

I genitori fanno arrestare 5 pusher: basta spaccio davanti ai bimbi

carabinieri autoErano stufi di vedere i bambini nel bel mezzo del traffico di droga. La vendita di cocaina avveniva per strada su appuntamento

 

I carabinieri di Collegno hanno arrestato 5  spacciatori gabonesi, di età compresa tra i 25 e i 36 anni, sono stati arrestati dai carabinieri di Collegno. Sono stati i genitori dei bimbi del quartiere Oltredora, a denunciarli. Erano stufi di vedere i bambini nel bel mezzo del traffico di droga. La vendita di cocaina avveniva per strada su appuntamento telefonico. I militari dell’Arma sono andati nel caseggiato in cui abita uno spacciatore colto in flagrante e hanno bloccato gli altri quattro “soci”.

Jerry Schatzberg firma il manifesto Tff

TFF2014Un vetro infranto che rifrange l’immagine scomponendola in diverse parti per preannunciare la nuova e attesissima edizione

 

Porta la firma di Jerry Schatzberg il manifesto targato TFF 32a edizione e non poteva essere scelta più azzeccata. Un vetro infranto che rifrange l’immagine scomponendola in diverse parti per preannunciare la nuova e attesissima edizione del TFF, quest’anno diretto da Emanuela Martini e che vede Paolo Virzì nelle vesti di Guest Director. 

 

Jerry Schatzberg, fotografo e regista della New Hollywood, a cui anche quest’anno è dedicata la retrospettiva, per cui ha firmato capolavori quali Lo Spaventapasseri (Scarecrow, 1973) vincitore dalla Palma d’Oro a Cannes con un insolito e bravissimo Gene Hackman e un istrionico Al Pacino, o ancora Panico a Needlepark (The Panic in Needle Park, 1971) interpretato da Al Pacino per la prima volta sul grande schermo. 

 

Divenuto celebre negli anni ‘60 con foto di moda e di celebrità pubblicate sui maggiori magazine, da Vogue a Esquire, da Cosmopolitan a Time, Jerry Schatzberg si impone nel 1966 con la storica copertina dell’album “Blonde on Blonde” di Bob Dylan.L’omaggio di Schatzberg al TFF si posiziona a metà tra passato, presente e futuro, un rimando alla retrospettiva che per il secondo anno è dedicata alla New Hollywood, ma anche e soprattutto un augurio affinché il TFF non smetta di cercare nuovi talenti. Non ci resta che aspettare la nuova edizione del TFF che si svolgerà dal 21 al 29 novembre. 

 

Cristina Colet

Scende dal bus e un’auto lo travolge uccidendolo

AMBULANZALa vittima è un romeno di 45 anni investito da un albanese

 

E’ morto nella notte all’ospedale ‘San Giovanni Bosco’  dopo essere stato travolto da un’auto, mentre attraversava Corso Giulio Cesare.  E’ un romeno di 45 anni che, in base alla ricostruzione della polizia municipale, era sceso dal bus e aveva attraversato la strada davanti al mezzo pubblico. In quel momento è stato investito da una Fiat Punto guidata da un albanese privo di patente. Quest’ultimo si è fermato a prestare i primi soccorsi al ferito. L’albanese è stato denunciato e multato.

 

(Foto: il Torinese)

Catturata la banda dei cannibali di rame

caviStavano razziando 10 quintali di cavi in un’azienda abbandonata di Santena

 

Erano cinque i ladri di rame, un gruppo di romeni tra i 19 e 50 anni. I carabinieri che li hanno colti in flagrante mentre rubavano 10 quintali di cavi in un’azienda abbandonata di Santena, e li hanno arrestati. Sono smontatori professionisti, che probabilmente hanno realizzato decine di colpi nel Torinese. Forse fanno parte della stessa organizzazione che giorni fa ha tentato di rubare il rame dalla pista olimpica di bob di Cesana.

Pax sociale in piazza: formidabile, quella cinghia!

A quattro mesi dall’insediamento della Giunta Chiamparino, come per magia, sono sparite tutte le manifestazioni, i cortei, le delegazioni, gli scioperi.  C’è da restare ammirati per la capacità che la sinistra subalpina ha ancora di mettere in moto la mitica “cinghia di trasmissione” tra politica e società, scatenando le proteste contro gli avversari, bloccandole quando è al governo. Ammirati e anche un po’ preoccupati…

 

USB2Piazza Castello non è mai stata così deserta, via Alfieri mai così abbandonata. A quattro mesi dall’insediamento della Giunta Chiamparino, come per magia, sono sparite tutte le manifestazioni, i cortei, le delegazioni, gli scioperi che, si può dire ogni giorno, assediavano la sede della Giunta e, regolarmente il martedì, il palazzo che ospita l’Assemblea regionale. park2

 

Sindaci e sindacati, operai e pensionati, studenti e anziani, disabili e pendolari: tutti a protestare contro tagli, riduzioni, ingiustizie vere o presunte e a reclamare l’attenzione di Giunta e Consiglio, chiedendo di essere ricevuti (il che regolarmente avveniva).Oggi questo grande circo social-mediatico si è fermato,. Le bandiere e gli striscioni  riposti nel cassetto, le rivendicazioni rinviate ad altri tempi, anche se non pare che i problemi si siano risolti.

 

REGIONE PALAZZOQuesto si chiama controllo sociale e, in una società fluida e frammentata come l’attuale c’è da restare ammirati per la capacità che la sinistra subalpina ha ancora di mettere in moto la mitica “cinghia di trasmissione” tra politica e società, scatenando le proteste contro gli avversari, bloccandole quando è al governo. Ammirati e anche un po’ preoccupati…

 

Ghinotto

 

(Foto: il Torinese)

 

Oralità popolare: “Tiriamo su l’Italia”

oralita2oralita1Piccole-grandi iniziative “concrete”. Quelle che scansano proclami e vuote parole dei politici e danno invece una mano, vera, all’Italia per risalire la china. C’è infatti una rete solidale che, da nord a sud, dal Piemonte alla Sicilia, s’impegna, realizza progetti e aiuta chi annaspa tra povertà, emarginazione, immigrazione e lotta alla mafia

 

“Tiriamo su l’Italia” è l’esortazione di “Op-Festival dell’Oralità Popolare” che il 4-5 ottobre a Torino, nella centrale Piazza Carlo Alberto, manda in scena i protagonisti di tante piccole-grandi iniziative “concrete”. Quelle che scansano proclami e vuote parole dei politici e danno invece una mano, vera, all’Italia per risalire la china. C’è infatti una rete solidale che, da nord a sud, dal Piemonte alla Sicilia, s’impegna, realizza progetti e aiuta chi annaspa tra povertà, emarginazione, immigrazione e lotta alla mafia.

 

Al via, dunque, la nona edizione della kermesse, promossa dalla Rete Italiana di Cultura Popolare diretta da Antonio Damasco. L’oralità è il veicolo su cui viaggiano incontri, confronti, scambi di idee, progetti ed esperienze; e non sono solo parole, ma un ricco carnet di modelli virtuosi da imitare ed ampliare.

 

Cambiamenti  sociali positivi  sono innescati dalle “Social Innovation”: la Biblioteca Condominiale che Roberto Chiappella ha creato in una ex-portineria a Milano; Social Street a Bologna, dove Federico lenisce solitudine ed emarginazione invitando le persone a vivere in modo diverso, e più a proprio agio, spazi comuni quali strade, piazze, giardini e portici. Mentre a Modena chi si rivolge all’Emporio Solidale Portobello non vede calpestata la sua dignità, perché questo nuovo orizzonte di supermercato travalica la semplice raccolta e distribuzione dei generi di prima necessità.

 

La Relazione tra Mafia e Riti e come i boss riescano a nascondersi sotto cappucci e maschere rituali sono al centro degli incontri con il giornalista Giuseppe Baldessaro che recentemente ha denunciato il caso di Oppido Mamertina “Quando anche la Madonna si inchina al Boss”; con Giuseppe Cipriani, primo  cittadino di Corleone nei cruenti anni 1992 – 2001 e con i giovani che lavorano sui documenti del Maxiprocesso per le stragi Falcone e Borsellino.

 

“Corpo e religiosità in Italia” sono raccontati poi nella mostra fotografica calpestabile, di grande impatto emotivo e vietata ai minori di 18 anni: per terra 15 grandi immagini dei riti di purificazione ed autoflagellazione, alcune talmente crude da essere coperte con veli neri.

 

Le Migrazioni sono un’altra pagina di sofferente attualità: al giornalista Domenico Quirico spetta la cronaca dei tanti orrori da cui fuggono i disperati alla deriva; mentre a relazionare su cosa li aspetta su questa sponda è chi, tra mille difficoltà, li accoglie e tende loro un salvagente.

 

La convivialità multiculturale è l’ingrediente base di “Indovina chi viene a cena” : il cibo, noi e gli altri, nelle cene organizzate, in tutta Italia, da oltre 100 famiglie di immigrati che invitano alla loro tavola cittadini italiani e condiscono il tutto con conoscenza reciproca, condivisione e scambi. Potete assaggiare anche voi, sabato sera in piazza, nella grande cena collettiva, nel menù ricette varie direttamente da Argentina, Cina, Etiopia, Romania, Egitto e Perù.

 

Convivialità e cultura grazie al Fondo Tullio de Mauro: per la prima volta il pubblico potrà consultare liberamente, in piazza, circa 1000 volumi della sua raccolta; e dal patrimonio dell’insigne linguista nasce anche la performance “1000 lingue per la Divina Commedia, ovvero come recitare il capolavoro di Dante nei tanti dialetti italiani.

 

Spazi interessanti anche per i più piccoli, con laboratori, teatro e marionette. Ma OP è anche appuntamento con musica e danze  che toccano un po’  tutte le corde: dai balli zingari con l’antica famiglia Rom dei Barbosu, all’hip-hop e al free-style. Si chiude in bellezza con “Il viaggio  di  Giuseppantonio”: concerto, e tenero omaggio, del musicista Ambrogio Sparagna al nonno emigrante e al suo itinerario verso una vita migliore, ai primi del 900, a piedi dal Golfo di Gaeta fino a Marsiglia.

 

Laura Goria