Cosa succede in città- Pagina 494

Tff, crescono gli incassi

Gli organizzatori: risultati  molto soddisfacenti

 

tff33Aumento di incassi superiore al 4% nel primo weekend del Torino Film Festival. In crescita anche i biglietti singoli,  con un incremento di oltre il 7%. A calare leggermente, invece, sono gli abbonamenti.

 

 Gli organizzatori sottolineano che, considerando la mancanza di due sale rispetto alla precedente edizione (nonostante le lunghe code verificatesi davanti al cinema Massimo) tali risultati sono molto soddisfacenti.

In mille a Trans Freedom, la marcia dei diritti

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Per “commemorare le vittime dell’odio e del pregiudizio anti-transgender”

 

Un migliaio di partecipanti alla manifestazione nazionale TDoR (Transegender Day of Remembrance) promossa sabato dal Torino Pride per “commemorare le vittime dell’odio e del pregiudizio anti-transgender”, e per il rispetto dei diritti “in un paese, l’Italia, fanalino di coda europeo in materia di diritti civili”. Con partenza da Piazza Vittorio, con il patrocinio del Comune di Torino e della Regione Piemonte e la partecipazione della Cgil, il corteo si è snodato per il centro cittadino.

 

La manifestazione intendeva anche ricordare Rita Hester, assassinata nel 1998, data in cui viene avviato il progetto web ‘Rememberig Our Dead’. Da allora l’appuntamento è cresciuto fino a comprendere commemorazioni in centinaia di città nel mondo. Quella di Torino, promossa a livello nazionale, nell’intento dei promotori voleva essere anche una manifestazione ‘politica’, mirata a sollecitare la riforma della legge 164 sul cambio del sesso. In particolare si chiede di eliminare l’attuale iter giudiziario per ottenere la rettifica di nome e sesso e l’obbligo di affrontare chirurgie mutilanti.    “Ci sono molte persone che desiderano cambiare sesso, ma senza sottoporsi a interventi chirurgici- ha detto Alessandro Battaglia, coordinatore del Torino Pride -. Chiediamo che anche per loro sia possibile cambiare nome all’anagrafe. Fino ad oggi è stato ottenuto tale permesso solo con alcune sentenze di tribunale, ma la legge è sorda a queste istanze di civiltà”.

 

(Foto: il Torinese)

Dopo arte e cultura Torino è capitale del vino

VINO PREGIATOVINO

Sono presenti anche tre vini piemontesi tra i quindici effigiati su francobollo da Poste Italiane con la terza serie sui vini Docg:  il Barbaresco Docg, il Gattinara Docg e il Ruchè di Castagnole Monferrato Docg

 

Saranno alcuni degli edifici storici simbolo della città, dal 22 al 24 novembre (Teatro Carignano, Palazzo Carignano e Palazzo Reale) ad ospitare il 48° congresso nazionale dell’Associazione Italiana Sommelier – Ais. Dopo arte e cultura, Torino sarà capitale del vino. Saranno in degustazione le ultime annate di Barolo, Barbaresco, Roero, e Nebbiolo. E lunedì Anteprima Vendemmia 2014, con la presentazione dei dati dell’annata vitivinicola. Si chiude con “In Bianco”, evento dedicato ai grandi vini bianchi europei.

 

Il tutto mentre si registra che la produzione piemontese di vino, quest’anno, è complessivamente di 2.401.988 ettolitri, con un calo del 7% rispetto al 2013. I dati sono della Cia Piemonte. La crescita delle esportazioni di vini dop negli ultimi quattro anni è stata di oltre il 50%.

 

Infine, una curiosità: sono presenti anche tre vini piemontesi tra i quindici effigiati su francobollo da Poste Italiane con la terza serie sui vini Docg:  il Barbaresco Docg, il Gattinara Docg e il Ruchè di Castagnole Monferrato Docg. L’ emissione dei francobolli autoadesivi, ognuno dedicato a una specific adenominazione, avverrà sabato. Ogni francobollo è prodotto 800 mila esemplari dal costo 80 centesimi.

 

 

Tensione alle stelle all’ex Moi

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Il Comune di Torino trovi una soluzione prima che la situazione degeneri

(Leggi anche un commento di Giovanni Vagnone in PRIMA PAGINA)

 

Alle ore 12.30, in via Giordano Bruno 201 (ex Moi), alcuni membri della Commissione Controllo di gestione ( il capogruppo della Lega, Ricca, e il suo collega Carbonero, Marrone e Paola Ambrogio di Fratelli d’Italia, Tronzano, Berthier di Torino Libera, il  consigliere del centrosinistra Silvio Viale e alcuni rappresentanti della Circoscrizione IX), che volevano verificare lo stato in cui versano le palazzine occupate, sono stati accolti con insulti ed urla da alcune centinaia di occupanti e ragazzi dei centri sociali, impedendo loro l’ingresso.

 

Si è temuto che la situazione degenerasse e che si verificassero spiacevoli incidenti e atti di intolleranza. Polizia e Carabinieri erano presenti in forze e hanno circoscritto la zona calda chiudendo anche per qualche ora alcune delle vie limitrofe e deviando il percorso dei pullman.Nel pomeriggio si sono temuti ulteriori scontri per l’annunciato presidio in loco dei giovani di Forza Italia, che  hanno percorso con uno striscione la passerella olimpica fino al Lingotto. Tuttavia, a causa della scarsa partecipazione, non ci sono stati problemi degni di nota, anche se davanti alle palazzine occupate dell’ex Moi gli immigrati ed i centri sociali continuano il loro presidio nell’eventualità di visite “non gradite”.

 

Si avverte nell’aria la preoccupazione dei commercianti e dei residenti nelle zone antistanti il complesso, mentre  il malumore generale continua a crescere per il sempre maggior senso di abbandono in cui versa il quartiere. Già quattro anni fa i cittadini, l’Associazione Commercianti Via Tunisi 2006 e l’Associazione Culturale Philadelphia, avevano raccolto 800 firme richiedendo un Consiglio Circoscrizionale straordinario alla presenza del Sindaco per trovare una soluzione all’abbandono del Moi…incontro che purtroppo non è mai avvenuto. 

 

Si auspica un intervento rapido ed efficace da parte delle autorità competenti , prima che la situazione degeneri , per risolvere una situazione sempre più calda, in un quartiere in cui, fino a qualche anno fa, si viveva in tranquillità e con un equilibrio di integrazione altamente positivo.

 

Maria Ferreri
Chiara Mandich

(Foto: il Torinese)

 

 

 

Cade donna incinta: muoiono lei e il bimbo

maurizianoNella caduta ha frantumato una porta a vetri che le ha tagliato l’arteria femorale

 

Era incinta al settimo mese, la donna di 40 anni che è morta oggi  per una tragica fatalità, inciampando nella propria in casa. Nella caduta,  ha frantumato una porta a vetri che le ha tagliato l’arteria femorale. Un dramma doppio, poichè è morto anche il bimbo che aveva in grembo. L’incidente è accaduto ieri, a Varisella, in provincia di Torino. E’  stata prontamente portata in elisoccorso all’ospedale Mauriziano, ma i sanitari non hanno potuto salvare né lei né il bambino.

 

(Foto: il Torinese)

Tutto pronto per la Turin Marathon: ecco i top runner

marathonSarà una sfida appassionante tra italiani e keniani

 

Il Presidente Luigi Chiabrera ha presentato a Palazzo Chiablese i top runner che domani prenderanno parte alla XXVIII Turin Marathon Gran Premio La Stampa. Durante la conferenza stampa è stato consegnato il premio Valerio Arri, che viene attribuito in accordo con La Stampa, ad un personaggio di spicco del mondo sportivo. La scelta di quest’anno è ricaduta sull’allenatore Luciano Gigliotti, premiato da Sandy Sislowitz rappresentante della maratona di New York, per ricordare la sua lunga e prestigiosa carriera e i suoi 80 anni.

 

Chiabrera ha poi voluto ricordare un’altra atleta, che ha dato lustro alla maratona in rosa, Laura Fogli, che ha ricevuto una gigantografia del suo arrivo trionfale 20 anni fa alla Turin Marathon. Ma ecco i protagonisti della gara di domenica. L’edizione 2014 vedrà al via una folta rappresentanza di italiani, sia in campo maschile sia femminile, e avranno il compito di contrastare un nutrito gruppo di atleti africani.

 

La gara è aperta e sarà il trampolino di lancio per il ventisettenne molisano tesserato per le Fiamme Gialle, Andrea Lalli “Dopo il ritiro al 34° chilometro dei Campionati Europei di Zurigo, a causa di un dolore al fianco destro, correrò la mia terza maratona. Cercherò di percorrere i primi 21 chilometri in 66 minuti e poi andrò in progressione nella seconda parte.” Samson Kagia che partirà con il numero 1, torna a Torino, dopo aver fatto centro nel 2013 con un crono di 2h10’38”, l’obiettivo è di scendere sotto il personale”.

 

Per il parterre femminile sarà presente il terzetto azzurro di Zurigo: Anna IncertiDeborah Toniolo e Ivana Iozzia, trionfatrice nel 2013 con il tempo di 2h34’13”.  La palermitana Anna Incerti delle Fiamme Azzurre sarà una new entry dell’evento subalpino, visto che nel 2012 era in dolce attesa e l’anno scorso aveva in braccio la piccola Martina. A tentare di conquistare il miglior piazzamento, ci sarà Helena Krop, keniana che sulla distanza ha un personale best di 2h23’37”. Dopo un periodo grigio a causa di malanni fisici, si è allenata “ perché vuole vincere”.

 

Torna la festa degli alberi

alberi verdiverde 2La messa a dimora di nuove piante a novembre è un’usanza contadina che si teneva nelle campagne

 

 

Il centro polisportivo Massari di via Massari 114 ha voluto rendere omaggio a questa abitudine con la “Festa degli alberi”, che si svolgerà sabato 15 novembre all’interno dell’orto dell’impianto.  Questa iniziativa è un’azione concreta per la difesa, l’incremento e la valorizzazione del patrimonio arboreo della collettività.

 

La festa inizierà alle 9,30 con la presentazione del progetto  e proseguirà alle 10,30 con la messa a dimora delle piante. Saranno utilizzati alberi da frutto con astoni di tre anni, che il prossimo anno daranno già i loro primi frutti, consentendo ai ragazzi e bambini che seguono il laboratorio di orticultura e a quelli che frequentano il centro estivo, di osservare la crescita, la fioritura e procedere alla raccolta dei frutti.

 

La scelta è stata su specie rustiche e resistenti autoctone come: il melo “marcun” tipico della bassa pianura torinese; il pero “martin sec”, specie antica con frutti piccoli e molto dolci, tipico del cuneese; le susine qualità “ranaglode” e “ramassin”; le pesche con due diverse maturazioni a giugno e a luglio e infine, un albicocco.  Ma ci saraà anche lo spazio per i frutti rossi: tre piante di mirtilli, una di uva spina, due ribes e le fragole.  

 

La festa si concluderà alle12,30 con un pranzo collettivo. Per partecipare, occorre prenotarsi via mail a: ludoteca@centropolisportivomassari.it

   

 (Foto: il Torinese)

 

Fonsai-unipol, perquisizione Fiamme Gialle

finanzaNegli uffici di Ernst & Young, Gualtieri & Associati e Boston Consulting Group, gli advisor del processo di fusione 

 

La Guardia di Finanza di Torino sta conducendo perquisizioni negli uffici di Milano di Ernst & Young, Gualtieri & Associati e Boston Consulting Group, gli advisor del processo di fusione tra Fondiaria SAI, Unipol Assicurazioni, Milano Assicurazioni e Premafin. Le indagini sono guidate dai sostituti procuratori Marco Gianoglio ed Eugenia Ghi, del pool penale Economia della Procura della Repubblica torinese.L’intento degli inquirenti è chiarire se ci sono state alterazioni nei bilanci. Sono stati notificati due avvisi di garanzia.

 

(Foto: il Torinese)

Turin Marathon e StraTorino, domenica si corre

marathonIl percorso parte da piazza San Carlo e arriva in piazza Castello, lungo un tracciato che si snoda per gran parte in città con passaggi a Moncalieri, Nichelino e Vinovo

 

Si correrà domenica 16 novembre la 28a. edizione della Turin Marathon. Il percorso parte da piazza San Carlo e arriva in piazza Castello, lungo un tracciato che si snoda per gran parte in città con passaggi a Moncalieri, Nichelino e Vinovo. Sono in programma anche la StraTorino (7,5 chilometri con partenza e arrivo in piazza San Carlo) e la Junior Marathon, una volata tutta dritta di un chilometro, da piazza Carlo Felice a piazza Castello, dedicata ai bambini fino ai 12 anni.

 

Tra gli eventi collaterali la mostra fotografica di Franco Mauro e delle opere dell’artista-maratoneta Jean Paul Charles, visitabile nella Sala mostre del Palazzo della Regione. L’ente ospita anche venerdì 14 alle 10.30 Luciano Gigliotti, storico allenatore dei maratoneti azzurri, che presenta il suo libro “Mi chiamavano professor fatica”.

 

Torino è come la Cavallerizza Reale

mole cavallerizzacavallerizzacav moleNoi sogniamo una Cavallerizza rimessa a nuovo, destinata ad accogliere eventi di portata internazionale come quelli che hanno appena coinvolto tanti nostri concittadini. Però, al di là di ciò che ci immaginiamo, vorremmo almeno che chi abbiamo eletto per prendere delle decisioni lo facesse

 

Tutti i torinesi conoscono, o dovrebbero, il complesso di edifici che, dal retro del Teatro Regio, si sviluppano a lato di via Verdi e arrivano in via Rossini. Si tratta della Cavallerizza Reale, patrimonio dell’umanità e meraviglioso esempio architettonico di complesso urbanistico per funzioni burocratiche: progettato nel 1673 dal Castellamonte e poi completato con i contributi di personaggi del calibro di Juvarra, Alfieri, Melano e Mosca.

 

Purtroppo la Cavallerizza però si ripropone su giornali e attualità per variegate ed inutili, se non negative, situazioni spesso di degrado: è cronaca il tentativo di vendita di alcune sue parti, andato deserto più volte, da parte del Comune; è cronaca l’occupazione da parte di vari e soliti personaggi di altre sue parti; è cronaca infine l’incendio che la scorsa estate ha danneggiato la struttura.

 

Non è il caso di aggiungersi nella discussione ad infiniti blog, convegni, comitati, atti pubblici, ordini del giorno (dalla Circoscrizione Uno al Comune di Torino, alla Regione Piemonte un po’ tutti i livelli amministrativi ne hanno parlato), ma si può piuttosto provare a fare una riflessione amara sull’edificio, che rappresenta perfettamente un certo atteggiamento (perdente) della Città di Torino.

 

Ci stiamo proponendo come capitale dell’Arte contemporanea; ci stiamo sforzando di inventarci una vocazione turistica, con discreti risultati; ci stiamo quasi convincendo (sì, anche noi “chiusi torinesi”) che il posto in cui viviamo sia bello e meritevole di attenzioni. Eppure ci ricordiamo sempre tutti del fatto che Torino sia stata Capitale del Regno d’Italia, capitale della moda ad inizio Novecento, del cinema poco dopo, della televisione poco dopo ancora… e che tutte queste “invenzioni”, questi “ruoli di spicco” ci siano poi stati scippati da qualcun altro, in breve tempo. Un sentimento un po’ nostalgico ed un po’ risentito, di cui però, come spesso accade in queste situazioni, è da imputare solo al nostro “approccio al patrimonio che abbiamo”.

 

E’ un problema italiano, non solo locale, ma qui da noi sembra essere un’eccellenza del territorio. La Cavallerizza sarebbe da valorizzare come la Reggia di Venaria (un grande merito del primo Ghigo, portato avanti indistintamente dalla amministrazioni successive) e non dovrebbe costituire un problema. Si discute a volte sulla sua finalità, pubblica o privata, e su quanto le malconce casse comunali non possano permettersela: ma non si centra il problema. La si lascia occupare e stuprare, con concerti e degrado, abbandonandola in un’area che nessuno considera (via Verdi) e che è quasi diventata il “retro” di una via del centro secondaria (via Po) per quanto bellissima.

 

E così noi organizziamo Artissima, Paratissima, Photissima, The Others, mille progetti interessanti e diffusi sul suolo comunale, quando potremmo avere un centro unico e irripetibile (nel mondo) che fonda storia e contemporaneità. Solo un minimo esempio di ciò che potrebbe essere ciò che resta dietro i resti dell’Accademia Reale.

 

Ma ci siamo mai chiesti perché altre città ci abbiano rubato tante nostre creazioni così innovative e meravigliose? Perché offrono di più e ci credono di più. Perché investono e innovano, valorizzando ciò che hanno e non tenendo i soldi in saccoccia. Noi qui, per fare un parcheggio sotterraneo o un grattacielo, siamo arenati nelle discussioni e innamorati di un effetto NIMBY (“not in my backyard) che non ci lascia vedere anche nei ruderi del passato un futuro possibile. Il recupero si deve limitare ad un restauro, ad una diversa destinazione nel caso più ardito, ma sempre e comunque in un eterno processo di confronto tra mille particolarismi.

 

Noi sogniamo una Cavallerizza rimessa a nuovo, destinata ad accogliere eventi di portata internazionale come quelli che hanno appena coinvolto tanti nostri concittadini. Però, al di là di ciò che ci immaginiamo, vorremmo almeno che chi abbiamo eletto per prendere delle decisioni lo facesse. E smettesse di tenere, sempre più cadente, in pieno centro un fantasma che ci ricorda tutti i nostri difetti.

 

Giovanni Vagnone

 

(Foto: il Torinese)