Le ferie sono ormai un ricordo per molti torinesi e da oggi, lunedì 28 agosto, tornano nuovamente attive le limitazioni di accesso alla ZTL centrale. Entra di nuovo in vigore anche la sosta a pagamento nelle strisce blu.
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Maggiori informazioni sulla ZTL sono disponibili sulla pagina:www.comune.torino.it/trasporti/ztl/


alla Liguria definita “Regione Regina “. E’ incedibile che i due promotori del ricordo marmoreo che fa pensare più ad una targa cimiteriale che ad una lapide ,tra le migliaia di citazioni possibili di Soldati ne abbiano scelto una banalissima e non bella anche per l’italiano, che non rende giustizia al grande scrittore. E’ una frase che potrebbe dire un qualsiasi rag. Rossi o geom. Parodi. La lapide ai Murazzi di Po inaugurata nel 2011 dal Presidente del Consiglio comunale Castronovo ,ricorda in modo totalmente diverso Soldati che, quindicenne, non esito ‘ a gettarsi nelle acque del Po per salvare un amico, meritandosi la medaglia d’argento al valor civile.A Tellaro Mario fece tante cose significative,ma i promotori forse non lo sapevano.
Regina , facendo inorridire la delicata principessa Mafalda che coglieva la sofferenza dei pesci catturati dell’amo. C’è lo storico,imponente Hotel Royal delle Terme ad oltre 1300 metri,un edificio imponente che consente di accedere alle cure termali.Si sta bene e la cucina e’ ottima.Peccato se si possa solo frequentare d’estate perché la strada, d’inverno, viene chiusa. E’ una strada assolutamente insufficiente che diventa impraticale con la neve e quindi viene resa inaccessibile.Un modo tutto piemontese e soprattutto cuneese di intendere il turismo.Peccato ,perché la struttura meriterebbe una valorizzazione per un tempo più lungo. I clienti,sicuramente, non mancherebbero.
Marcello Soleri, Manlio Brosio, Bruno Villabruna. Tra i giovani liberali c’era anche Gian Vittorio Gabri e persino Gastone Cottino ,destinato a convertirsi al marxismo più intransigente.Nella Resistenza spiccarono le Divisioni Alpine Autonome di Martini Mauri. Con lui fu candidato all’assemblea costituente e divenne dal 1946 consigliere comunale di Torino,carica che ricoprì per diversi mandati,lasciando una traccia significativa nella storia della Sala Rossa che nessuno ha mai ricordato. Era stato deportato in Germania e fu presidente dell’ANEI,l’associazione degli ex internati che rivendicava il valore della prigionia in Germania di oltre 500 mila soldati che allora non veniva affatto considerato. Gli internati solo in tempi recenti vennero equiparati ai resistenti. Zini aveva scelto la prigionia come ufficiale che volle rimanere fedele al prestato giuramento. Era convintamente monarchico e al referendum si schierò per la Monarchia non solo per scelta sentimentale,ma per scelta risorgimentale . Ma nel 1955 fu risolutamente per la scissione radicale di Pannunzio,seguendo soprattutto l’amico Villabruna. Un monarchico- radicale fu quasi un ossimoro,anche se il giovane Pannella era stato monarchico. Ricordo che una volta nel 1966 intervenne alla presentazione di un libro di Falcone Lucifero ,ministro della Real Casa ,che raccoglieva i messaggi di Umberto II dall’esilio. In certi ambienti reazionari il suo intervento suscitò delle critiche incredibili. Zini aveva un’idea della Monarchia simile a quella di Lucifero che nella sua giovinezza era stato socialista al fianco di Matteotti. Dal 1966 si era anche occupato del Museo Nazionale del Risorgimento di Torino.
I treni Torino / Ponente ligure 
identificazioni che fa il Papa non sono accettabili .Lo Stato deve ragionare in termini di compatibilità sociale ed economica e non di carità,come noto, virtù cristiana molto importante ,ma non necessariamente virtù civile.
Le cartoline spesso non arrivavano,specie se spedite da paesi lontani. Oggi è prevalsa la privacy e la prudenza con il fisco sempre più in agguato. Il terrorismo ha fatto riscoprire mete caserecce che non meritano cartoline.Le racconto questo aneddoto di un mio amico che,divorziando dal moglie,aveva spedito una cartolina alla figlia da una località esotica e costosa. Si ritrovò la cartolina negli atti della causa di divorzio come prova che non diceva la verità ,quando sosteneva la difficoltà ad erogare un assegno adeguato alla moglie. Quel signore,da quanto so,smise di inviare cartoline.
furono pochissimi perché lo ritenevano un reazionario.Avevo sentito con sdegno durante una recente cena un giornalista torinese vantarsi di aver chiamato lui Ceronetti al giornale,vincendo le resistenze di Casalegno. Evitai,per rispetto al padrone di casa, di smentire il pavone che si vantava di meriti che mai avrebbe potuto avere e che ingenuamente esibì quella sera,dimenticando che c’ero anch’io che con Casalegno e con Ronchey condivisi un’amicizia sincera. In questa occasione dei 90 anni e’ venuta fuori la verità. La collaborazione di Ceronetti fu opera di Ronchey ed e ‘ stata lunga e proficua,era il proseguimento di quella voluta da Pannunzio al “Mondo”. Poi con gli ultimi due direttori prima di Molinari e’ andata assottigliandosi fino a terminare. Ceronetti sollevò dei dubbi sull’ergastolo a cui venne condannato il capitano delle SS Erich Priebke per la strage delle Fosse Ardeatine. Pochi in Italia ebbero il coraggio di farlo.Uno tra i pochi fu l’avvocato torinese Gianvittorio Gabri. Prevalse in quella condanna un giudizio storico-politico a danno della civiltà giuridica. Ceronetti vive in condizioni economiche difficili come e ‘ quasi naturale che ciò accada ad uomo libero e non solo perché i carmina non dant panem. Chi comanda ha bisogno di servi sciocchi e Ceronetti non è mai stato servile,ma controcorrente. A Ceronetti e’ stata applicata la Legge Bacchelli che gli consente di vivere ,malgrado abbia le esigenze di un uccellino. Per i suoi meriti verso la Nazione,come per i senatori a vita. Forse Ceronetti avrebbe meritato quella nomina presidenziale più di tanti altri. Nel giugno 2014 alla festa dell’Inquietudine di Finalborgo proposi la nomina di Ceronetti a senatore a vita. In Liguria ebbe vasta eco,ma non varcò i confini liguri.
Arriverà a Torino nei prossimi giorni il piccolo Ahmed, un bimbo di 13 anni proveniente dal Somaliland ed affetto da una grave cardiopatia congenita, costituita da una stenosi valvolare ed infundibolare polmonare.
domanda che è lecito porre. E perché si consentiranno le manifestazioni contrarie proprio a Torino? Si capiscono le ragioni che portano a tenere lontane da Venaria i contestatori,ma diventa difficile accettare che la zona urbana di Torino possa essere lasciata a disposizione di gente che ,dove arriva ,tende a distruggere e saccheggiare. Forse gli spazi andranno ripensati per difendere Torino ,senza paralizzarla per alcuni giorni. Il buon senso lo imporrebbe.
Luciano Violante e l’immigrazione
rivela la capacità di mettersi in discussione e di rivedere le posizioni, una virtù di pochissimi. Chi gli impedì di essere eletto alla Corte Costituzionale sbagliò ,basandosi su pregiudizi. La profonda cultura giuridica di Violante sarebbe stata molto utile alla Consulta. Anche sul referendum costituzionale del dicembre 2015 la sua posizione fu distante da quella di Zagrebelski e di Rodotà. Adesso in una intervista Violante ha toccato un nervo scoperto : la posizione ideologica della sinistra sul tema dell’immigrazione, affermando che “non esiste il valore assoluto dell’accoglienza” perché bisogna sempre curarsi della praticabilità delle scelte che si fanno e delle loro conseguenze. In sostanza c’è chi ha sostituito il mito dell’operaio con quello del migrante. Sono cose che io ho scritto per anni .Mi fa piacere trovarmi in compagnia di Violante
I migranti protestano
geniale: fare la cena in bianco a casa propria il 9 settembre, invitando amici,vicini di casa, persone vicine e lontane. Una scelta di realismo creativo, magari l’uovo di Colombo, ma sicuramente non una resa. Aggiungeremmo un suggerimento : utilizzare i cortili delle case e anche le terrazze e i giardini privati. Cenerà insieme una Torino che non si arrende e che vuole farsi vedere,che non danneggia nessuno, rifiuta la violenza e pratica anzi l’educazione civica . Non ci sarà l’8 settembre per la cena in bianco. Quest’anno si terrà il 9 in modo diverso, è stato detto, quasi virtuale. Ma non è così perché l’importante è fare l’evento.
Pietro Giannone fu un illuminista napoletano morto a Torino alla Cittadella ,dopo 10 anni di carcere duro, nel 1748. Era stato anche 6 anni rinchiuso nel forte di Ceva. Perseguitato a Napoli per i suoi scritti,era fuggito a Vienna dove ottenne la protezione del principe Eugenio di Savoia. Successivamente trovò rifugio presso la Repubblica di Venezia e poi a Ginevra, riparo sicuro a cui guardavano i perseguitati di tutta Europa. Venne indotto con l’inganno a trascorrere qualche giorno in un villaggio della Savoia dove venne arrestato e imprigionato. Su richiesta della Chiesa cattolica lo stato sabaudo tese una trappola allo studioso.La libertà del Giannone venne sacrificata sull’altare dei buoni rapporti con la Chiesa come contropartita di un concordato che chiudesse lo scontro con la Chiesa avviato da Vittorio Amedeo II. Nell’opera “ Il Triregno .Del regno terreno,del regno celeste,del regno papale” delineò una concezione laica dello Stato,su cui Franco Venturi ha scritto pagine di fondamentale importanza. La sua “Istoria civile del Regno di Napoli” denuncia l’acquiescenza dello Stato nei confronti della Chiesa che nel Mezzogiorno fu ancora maggiore che nel resto d’Italia. Manzoni dedicò ampio spazio al Giannone
della sua” Storia della Colonna infame”, citando i plagi e gli errori del Giannone che gli vennero rimproverati anche da Voltaire. Si trattava di limiti nel campo della ricerca erudita ,ma non nell’impianto storiografico complessivo della sua opera che ebbero eco e traduzioni in tutta Europa. Ciò che dava fastidio in Giannone era il suo spirito laico,il senso dell’autonomia dello Stato che non era l’ empia irreligiosità di cui fu accusato.La sua opera in questo senso si colloca nella linea alta di Machiavelli,di Guicciardini,di Sarpi,il meglio del pensiero storico italiano.Citava il Giannone un mio professore liceale che era stato prete. Le sue erano parole piene di indignazione. Da lui incominciai a capire il valore della laicità e della tolleranza. Quando poi lo studiai più da vicino ne vidi anche i limiti. Un mio nipote che ha da poco finito il liceo non sapeva della sua esistenza. Invece è una figura che anche a Torino andrebbe ricordata. Fu una vittima che pochi ricordano. In passato per ragioni politiche,oggi per ragioni soprattutto di ignoranza. Giannone ? Chi era costui ?
Una bella testimonianza, direi storica. Non ho mai parlato con Dacia Maraini, l’unica con cui ho rapporti amichevoli, del “Pantheon” che rinacque a nuova vita con Armando Gargioli nel 1961 e oggi ha un successo internazionale per merito dei suoi figli. Chiederò a Dacia i suoi ricordi. Il mondo è cambiato. Come moltissimi ristoranti anche il “Pantheon” è chiuso di domenica. L’abitudine di andare a colazione la domenica a mezzogiorno non c’è più. Un ulteriore segno della fine di una certa borghesia che reggeva l’Italia e che oggi è scomparsa.
vedendolo come colpa grave e non come un aspetto bello della vita.
Torino bandiere a mezz’asta in tutti gli edifici pubblici e Mole Antonelliana spenta in segno di lutto per le vittime dell’attentato di Barcellona
Nel mese di agosto, si sa, oltre al disagio dei cantieri, chi resta in città deve fare i conti con le limitazioni del trasporto pubblico
Servizio urbano e suburbano: metro, tram e bus
Rete notturna Night Buster
Centri di Servizi al Cliente
Sosta nelle strisce blu, parcheggi in struttura e ZTL
La Città di Torino ricerca sponsor privati per la valorizzazione, la promozione e la manutenzione delle sue aree verdi, delle aree gioco e degli spazi dedicati ai cani per il quinquennio 2017-2021
state oggetto di specifica valutazione di sponsorizzabilità, con relativa quantificazione dei costi, dal Servizio Verde pubblico (si veda l’allegato A1 dell’Avviso):
Bande Nere, Giardino Vittorio Pozzo (ex Italgas) corso Regina Margherita 68, Corso Regio Parco tratto corso Palermo / corso Verona e tratto corso Verona/via Buscalioni e tratto corso Novara/via Buscalioni, Aree corso Regio Parco/via Padova, rotonda e aree spartitraffico Lungo Dora Voghera/corso Brianza
Bruno, n. 2 rotonde Via Zino Zini fino a via Bossoli, Via Carolina Invernizio/via Palma di Cesnola, corso Traiano/via Casana/Via Guala (area spett viagg.), rotonda via Bossoli