Cosa succede in città- Pagina 493

Linea di confine. Spigolature di vita e storie torinesi

di Pier Franco Quaglieni

La scuola al minimo sindacale – Badoglio? No grazie – Lidia Palomba: stile, cultura, amore per la musica – Cravero ed è subito Carru’

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La scuola al minimo sindacale
La ministra Fedeli, assistente sociale e sindacalista, rischia di passare alla storia per essere la peggiore ministra dell’istruzione italiana. Eppure certi ministri Dc cui si deve il disastro del cedimento al ’68 sembravano imbattibili ,come su altro versante lo fu Luigi Berlinguer. Dopo aver proposto un liceo quadriennale, adesso ho avanzato l’idea balzana della scuola media di di due anni. Per lei i programmi di studio sono un optional che si può togliere e mettere da una valigia quando si va in vacanza . I programmi invece sono incomprimibili, se si vogliono svolgere con serietà e adeguato approfondimento secondo i tempi necessari per apprendere ed assimilare  . Un anno in più o in meno cambia radicalmente ( in peggio) la scuola. Possibile che la signora Fedeli sia così digiuna di studi da non capire queste elementari verità ?  Da sindacalista vuole dare anche agli studenti il minimo sindacale ? Possibile che non non sia in grado di cogliere l’ignoranza  immane  che già oggi  regna tra i giovani ? Possibile che non colga le fatiche sovrumane a cui sono sottoposti i docenti ? Le ore di scuola sottratte ai giovani sarebbe un furto a cui non ci sarebbe più rimedio.

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Badoglio? No grazie
L’8 settembre è una data ingloriosa della storia italiana.Quella del maresciallo Pietro Badoglio,nuovo Capo del Governo dopo il 25 luglio 1943,fu una fuga ingloriosa che trascinò dietro la stessa famiglia reale. Non si capisce perché Grazzano ,il paese del maresciallo, continui a onorarlo chiamandosi Grazzano Badoglio. Nel mese di novembre ricorderemo il centenario della disfatta di Caporetto durante la Grande Guerra. Il maggiore responsabile di quella pagina nefasta fu il generale Badoglio che consentì l’avanzata nemica senza sparare un colpo. Eppure passò indenne dalla commissione d’inchiesta e divenne vice del generalissimo Armando Diaz, succeduto a Cadorna a cui venne attribuita la sconfitta. Badoglio era massone ed è certo che tutta la sua carriera sia stata sorretta da questa appartenenza. Sarebbe ora, nel centenario di Caporetto, di cancellare il nome di Badoglio da quello del paese che gli ha dato i natali.Al massimo,gli dedichino la bocciofila dove amava giocare a bocce.

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Lidia Palomba: stile, cultura, amore per la musica

Nel 2008 venne intitolata, su proposta di chi scrive, una via torinese al musicologo Massimo Mila. Una scelta che sostenni con forza anche per l’amicizia che mi legava al defunto. Ci vollero anni perché la proposta venisse accolta. Se ci fosse stato Castellani invece di Chiamparino, sarebbe stato fatto con rapidità. Fui io a fare la laudatio di Mila prima dell’intitolazione. Ed ebbi persino i complimenti di Novelli che si stupì del mio discorso-si espresse proprio così- forse pensando di trovarsi di fronte ad un buzzurro fazioso. Io non condividevo il pensiero politico di Mila, ma, parlando per conto della Città, feci doverosamente un discorso istituzionale che non doveva stupire. Avrebbe dovuto stupire semmai un discorso diverso. Tanti anni dopo ho pensato a Lidia Palomba per molti decenni una presenza costante nella vita musicale di Torino. Paolo Gallarati scrisse di lei:<<Bionda, alta, elegante, donna di squisita e nobile cortesia, aveva stile , cultura e amore per la musica>>. Docente al Conservatorio come Mila, teneva trasmissioni radiofoniche di successo, scriveva sulla “Gazzetta del Popolo”, era una conferenziera molto seguita. Mila subì un periodo di carcere durante il fascismo e questo fece la differenza incolmabile. Era stato allievo di Monti al “d’Azeglio”, aveva scritto sull’”Unità”, queste erano le altre differenze. Dopo la chiusura della “Gazzetta del Pololo”, “La Stampa” non le consentì di continuare a scrivere come fece con tanti altri, a cominciare dal direttore Torre divenuto direttore di “Stampa sera”. Ma Lidia come storica della musica e musicologa, allieva di Andrea della Corte, era almeno al livello di Mila ,se non superiore. Mila fu anche incaricato all’Università ma al concorso per professore ordinario venne bocciato. Lui trasse vanto da quella bocciatura subita dopo anni di insegnamento. Era anche una donna coraggiosa che non si lasciò mai sedurre dal conformismo. E questo la penalizzò molto. La ricordo amica generosa, leale, aperta. I suoi capodanni erano mitici nella bella casa di Corso Galileo Ferraris, le sue serate estive nell’accogliente villa di Piossasco restano indimenticabili. Andrebbe ricordata come grande torinese benemerita della musica. Più di Mila, a suo tempo troppo celebrato come studioso, anche se oggi totalmente dimenticato.

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Cravero ed è subito Carru’

Il comm. Giuseppe Cravero e la sua splendida famiglia si identificano nel “Vascello d’oro” e la trattoria carruccese si identifica in Carrù, la cittadina dove nacque Luigi Einaudi, come ricorda una lapide molto spartana posta sulla casa nativa. Carrù è la porta delle Langhe e il suo monumento ai buoi che si staglia su un magnifico paesaggio sta a testimoniare la nobiltà contadina di quella terra fondata sul lavoro. Il Bove di Carducci non è retorico ,anche se il Bue grasso di Carrù è destinato più che ad essere premiato a finire sulle nostre mense natalizie. A settembre “Il Vascello” organizza ogni venerdì e sabato un menu speciale con parmigiana di melanzane, risotto, fritto misto, che si affianca a quello tradizionale in cui trionfano i salumi di produzione propria, tanti antipasti assortiti(l’insalata russa va assaggiata), tajarin, gnocchi, agnolotti fatti a mano, bollito misto, finanziera, bassuà, fonduta e tanto altro. E’ il trionfo della cucina piemontese e nel locale si viene accolti spesso con il dialetto piemontese caro a Benedetto Croce. E’ la vecchia trattoria piemontese -venne fondata nel 1887- che è rimasta sè stessa ed oggi è quasi introvabile. Quando in un’occasione particolare parlai al presidente Ciampi che aveva una madre cuneese, di quella trattoria, il Presidente conferì motu proprio la Commenda al merito della Repubblica a Cravero, che per festeggiare offrì una cena sontuosa. Io ancor prima di conoscere Cravero e di diventarne amico, andavo, di ritorno da Bordighera, al “Vascello” con il filosofo Oscar Navarro e il latinista Ciaffi, cuochi dilettanti molto severi nei loro giudizi. Una volta si unì anche il pittore Guido Seborga. A me piace in particolare l’eleganza e lo stile del giovane figlio di Cravero, che sa tener alto il nome di famiglia. Un ragazzo d’oro ,si sarebbe detto al tempo in cui la trattoria venne fondata.

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L’eliporto” Aldo Cavallo”

Ho letto la notizia dell’aeroporto di Villanova di Albenga ridotto a fare da base ad un elicottero. Ben misera fine. Mi ricordo quando a Torino c’era l’eliporto  per Milano in piazza d’Armi .Quante cose avveniristiche  c’erano a Torino, peccato averle perse.

Etienne N.

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L’aeroporto di Albenga ha fatto una fine miserrima. Peggio di così non si poteva. Alcuni ingauni , per dirla con il nome antico della loro terra, sono corti di vista e non capirono l’importanza di uno scalo come quello di cui godono in quanto la piana di Albenga è l’unica in Liguria a consentirlo.  Venerano incredibilmente  le fionde a cui hanno incredibilmente  dedicato due monumenti. Sembrano siano  rimasti all’era della fionda… Il volo, per molti di loro, è ancora solo quello di Icaro.Torino all’epoca del Sindaco Amedeo Peyron ,il grande  sindaco del centenario del 1961,sapeva guardare lontano invece. Peyron fu l’unico sindaco degno del secondo ‘900 insieme a Castellani. Realizzò l’eliporto  di cui parla la lettrice, dedicandolo al tenente pilota Aldo Cavallo,caduto in volo. Era un giovane esemplare ,figlio del commendator Felice Cavallo ,uno stimato artigiano tappezziere torinese che ebbe la vita segnata dalla tragica morte del figlio. L’eliporto non ebbe successo  anche perché la Fiat aveva il suo eliporto per gli aperitivi dell’Avvocato in Sardegna e ritorno immediato a Torino. Dovette chiudere per mancanza di utenti. Con il treno ci si metteva tanto tempo per raggiungere Milano e anche l’autostrada a due corsie era insufficiente. L’elicottero poteva essere una soluzione specie se visto anche come collegamento con Venezia.  Durante il Ventennio  c’era una linea di idrovolanti  con scalo  sul Po nei pressi del Castello Medievale  che collegava Torino con Trieste. Durò fino da metà degli Anni 20 alla II Guerra Mondiale. Oggi è tutto cambiato e il Frecciarossa  ha bruciato i tempi. Una delle poche cose di cui l’Italia si possa vantare, anche se il TGV francese, cara Etienne ,come Lei ben sa, venne con decenni di anticipo.

pfq

 

La Cultura ebraica celebra anche a Torino la sua Giornata

La XVIII Giornata Europea della Cultura Ebraica, si celebra il 10 settembre in 35 Paesi europei. In Italia verranno coinvolte 81 località di cui 16 in Piemonte, per scoprire storia, luoghi e tradizioni degli ebrei attraverso centinaia di eventi tra visite guidate a sinagoghe, musei e quartieri ebraici, spettacoli, mostre, concerti, degustazioni kasher e altri appuntamenti culturali. Prendono parte all’iniziativa Torino, Acqui Terme, Alessandria, Asti, Biella, Carmagnola, Casale Monferrato, Cherasco, Chieri, Cuneo, Ivrea, Moncalvo, Mondovì, Rivalta Bormida, Saluzzo e Vercelli. Nel capoluogo piemontese il 9 settembre si terrà  il concerto del tenore Angel Harkatz Kaufman e del complesso  “Le Haim”, alla Comunità ebraica. Tutti i dettagli sul sito web www.ucei.it/giornatadellacultura e sulla pagina Facebook Giornata Della Cultura Ebraica.

 

(foto: il Torinese)

Quale futuro per il Moto velodromo di corso Casale?

Nei giorni scorsi, durante i lavori  della Commissione Urbanistica, in seduta congiunta con la Commissione Cultura e Sport, è stato discusso il tema sul futuro del Motovelodromo di corso Casale

In merito alle prospettive di recupero e uso dell’edificio storico (il Motovelodromo è testimonianza viva di imprese sportive straordinarie e un manufatto architettonico di pregio, vincolato in gran parte dalla Soprintendenza) è stata approfondita l’interpellanza presentata lo scorso febbraio dal consigliere dei Moderati, Silvio Magliano, per conoscere le intenzioni e i progetti dell’esecutivo di Palazzo civico per l’impianto.  Per la struttura dedicata a Fausto Coppi, l’Amministrazione Comunale sta elaborando un bando che sarà pubblicato nei prossimi mesi, rivolto in via prioritaria ad associazioni o enti, che nel gestire attività aggregative sportive e culturali, siano in condizione di curarne la manutenzione integrale delle parti storiche e degli spazi circostanti, in concorso con il Comune.  A sottolineare l’azione di Palazzo Civico dedicata a preservare la struttura di Corso Casale 144 – insieme agli assessori allo Sport, Roberto Finardi, e al Patrimonio, Sergio Rolando (che a febbraio rispose in Aula a Magliano), – è stato il vice sindaco Guido Montanari, che ha sottolineato: “Siamo fermamente impegnati a fare tutto il possibile e al più presto, affinché il Motovelodromo recuperi il decoro necessario e continui a svolgere il compito di ospitare manifestazioni aggregative e polivalenti. Desideriamo procedere al restauro della struttura e delle pertinenze verdi circostanti – ha concluso il vice sindaco – restituendole a funzioni associative e sportive con punti di ristorazione e piccole attività commerciali”. Il consigliere Magliano ha manifestato perplessità sulla fattibilità economica del progetto della Giunta: “Mi auguro – ha detto al termine della Commissione – che tra due anni non ci si trovi nella stessa precaria situazione di oggi”. Il presidente della Commissione Urbanistica, Damiano Carretto, ha espresso soddisfazione per la predisposizione di un bando, in particolare per il mantenimento delle finalità sportive dell’impianto: “Fatto che smentisce – ha detto – coloro che pensavano a prospettive di uso commerciale della struttura”.

 

R.T. – Ufficio stampa del Consiglio comunale

Porta Nuova, palazzo delle Poste di via Nizza: il degrado avanza

Più di un lettore ci ha segnalato nelle scorse settimane lo stato di degrado che caratterizza il tratto di marciapiede che, in via Nizza, costeggia il palazzo delle Poste

 

L’edificio littorio è quello che ospita anche gli uffici delle Ferrovie. A due passi dalla stazione di Porta Nuova, un cero gioiello architettonico dopo il recente restauro, lo spettacolo per i torinesi e i turisti che passano numerosi da quelle parti è a dir poco desolante. Lo abbiamo verificato anche noi e ve lo documentiamo con le foto che vedete. Sporcizia, erbacce, rifiuti. Qualcuno intervenga, l’immagine della città risente negativamente anche di questi spiacevoli dettagli.

Il Torinese

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Dopo le ferie torna la “Festa dei vicini” per socializzare in condominio

“Prima di scegliere una casa nuova scegli il nuovo vicino” (proverbio arabo)

Per l’undicesimo anno consecutivo la Città di Torino e l’Agenzia Territoriale per la Casa aderiscono alla rete dei partecipanti alla Giornata Europea dei Vicini: l’appuntamento torinese è fissato per sabato 16 e domenica 17 settembre. Nata nel 1999 nel 17° Arrondissement di Parigi, su iniziativa di Atanase Périfan e dell’associazione Paris d’Amis, la Giornata Europea dei Vicini è promossa dall’associazione European Neighbour’s Day ed è un appuntamento ormai consolidato, che si prefigge di contrastare l’isolamento e l’individualismo che troppo spesso caratterizzano i quartieri e i condomini delle grandi città. I numeri sono importanti: 20 milioni di partecipanti, distribuiti in 36 Paesi, 1400 partner. In Italia, la Festa è patrocinata da Anci e Federcasa, l’associazione nazionale degli enti di edilizia sociale.

PORTE APERTE” L’AEROPORTO DI TORINO TORNA AD ACCOGLIERE BAMBINI E RAGAZZI

Torna “Aeroporto a Porte Aperte”, l’iniziativa tanto attesa in cui l’Aeroporto di Torino si apre al pubblico delle famiglie per far scoprire ai bambini tutti i segreti dell’aeroporto

L’evento, che si terrà il 9 e 10 settembre, offre l’occasione di conoscere meglio il funzionamento dell’aeroporto: sarà possibile osservare da vicino gli aerei, osservare i rapaci del servizio di Falconeria e vedere come lavorano i Vigili del Fuoco e le unità cinofile della Guardia di Finanza. In mostra anche i piccoli velivoli per l’addestramento degli studenti della scuola di volo.

Due le novità di quest’anno: grazie alla collaborazione con  Leonardo, la visita comprenderà il padiglione dello stabilimento di Caselle che si affaccia sulla pista, dove verranno mostrati alcuni velivoli storici e infine, il percorso terminerà nella Sala Imbarchi dell’Atrio Partenze, un’area completamente rinnovata con tanti nuovi negozi e punti ristoro, per vivere un’esperienza da veri passeggeri.

Le iscrizioni ad “Aeroporto a Porte Aperte” potranno essere effettuate esclusivamente online nella sezione dedicata del sito www.aeroportoditorino.it a partire da martedì 5 settembre alle ore 12.00. I posti sono limitati e si esauriscono molto velocemente.

L’evento è dedicato ai bambini e ai ragazzi minorenni accompagnati da un adulto.

Linea di confine. Spigolature di vita e storie torinesi

di Pier Franco Quaglieni

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Villaggio olimpico occupato – Eugenio Comencini l’allegria del colore – Elitaxi per Torino in 45 minuti – Settembre Giacosiano

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Villaggio olimpico occupato 
Negli scantinati dell’ex villaggio olimpico vivono e lavorarono centinaia di persone. La situazione è esplosiva. Nessuno fa nulla di concreto per risolvere il problema dell’occupazione abusiva ,bloccati dal buonismo che pervade paralizza ogni iniziativa volta a ripristinare l’autorità dello Stato. Sono 4 anni che hanno occupato le palazzine che oggi sono in condizioni pietose,da abbattere. Chi abita nelle vicinanze non tollera più l’impotenza delle autorità e i gravi disagi a cui sono sottoposti cittadini italiani che lavorano e pagano le tasse regolarmente,ma si sentono abbandonati dallo Stato. Hanno persino fatto un film sugli occupanti che verrà presentato al festival di Venezia. Hanno avuto il tempo di fare un film,ma quel tempo non è stato usato per risolvere un problema incandescente della nostra città.

 

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Eugenio Comencini l’allegria del colore 

Si chiude l’11 settembre a Murazzano una bella mostra di Eugenio Comencini (Savona 1939/Torino 2015 ) ,artista contemporaneo  minore, docente all’Accademia  Albertina di Belle Arti,dopo aver svolto studi classici ed essersi laureato in architettura. Amava giocare con i colori e le immagini,molta parte della sua opera non si può considerare impegnata, anche se appartenne ,quasi a pieno titolo, al clima contestativo sessantottino,pur facendo parte  anagraficamente della generazione nata prima della II Guerra Mondiale. Era un po’ fazioso,io lo ricordo ironizzare bonariamente su di me, quando mi sorprese a leggere “Il Giornale” di Montanelli nel 1974 che per molti di noi fu una bandiera di libertà. Rosario Romeo arrivò a tenerlo in tasca quando era alla “Sapienza” a Roma,sfinito per le contestazioni violente a cui era sottoposto,ma certo né indebolito né sconfitto.Comenicini queste cose non poteva capirle.La Savona da cui proveniva era quella “rossa” di subito dopo la guerra. Architettura era un covo rossissimo in cui venne attizzato il fuoco della contestazione e la demagogia degli esami di gruppo.Una volta lo vidi,già pittore abbastanza affermato, distribuire volontatini del PCI davanti ad una scuola. Il giorno dopo lo incontrai per strada e gli chiesi in modo un po’ beffardo se si era divertito. Non era possibile che un uomo intelligente come lui potesse ancora sostenere Novelli. Era un piacevole commensale,mangiava e beveva gargliardamente,era allegro,aveva la battuta mordace. Un mia amica quasi lo temeva e si censurava nel parlare. Era un compagnone piacevole a tavola,molto meglio di quando faceva il compagno in piazza.Fece anche delle celebri etichette per note case  vinicole. La critica Claudia Girardello ha scritto di lui: <<Comencini era il brio in formula cromatica: questo il suo modulo pittorico. Spirito curioso, innamorato della vita, l’artista coinvolge se stesso e lo spettatore in una ballata di colori che nella visione serena di un’umanità quotidiana non mira a metafisiche disquisizioni, piuttosto ad una scanzonata proposta di equilibrata analisi del reale. È l’animo per nulla inquieto di chi trastulla se stesso per emozionare il riguardante>>.

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Elitaxi per Torino in 45 minuti

L’aeroporto Panero di Villanova d’Albenga e’ rimasto per tanti anni inattivo. Il ministro Scajola era riuscito a rivitalizzarlo con due linee giornaliere per Roma. Lo accusarono di averlo fatto pro domo sua . In effetti, non c’era l’utenza necessaria e le due linee vennero presto chiuse . L’albenganese ha una forma mentis poco dinamica,pesano su di lui le origini contadine. Non seppe cogliere l’immensa opportunità di un collegamento aereo. Adesso funziona da poco un servizio di elicottero con possibilità di viaggi a Torino in 45 minuti, Milano, Montecarlo ,Roma. Il volo Torino- Albenga costa circa 3000 euro e costa 400 euro a persona se si trovano 7 viaggiatori con cui dividere la spesa . Resta un’ opzione di élite che può solo toccare un albergo di Alassio e lo splendido resort “La Meridiana” di Garlenda ,l’albergo migliore dell’intero Ponente ligure. Per i poveri cristi valgono l’autostrada che si intasa sempre più spesso e la ferrovia che è sempre più simile ad una tradotta di cent’anni fa che-unica consolazione -, invece di portare al fronte,porta al mare. La politica regionale ligure non ha mai saputo guardare lontano. E i risultati si vedono .

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Settembre Giacosiano

Il sindaco Paola Gamba e’ un amministratore molto attento al suo territorio e alla sua storia Collereto Giacosa, già Collereto Parella. Il cittadino illustre fu il commediografo e giornalista Giuseppe Giacosa, molto apprezzato in Piemonte  e in Italia che ebbe rapporti con i maggiori letterati europei della sua epoca,in primis Tolstoj. Fu anche direttore del settimanale culturale “La lettura” fino alla sua morte nel 1905. Era nato nel 1847,una generazione risorgimentale. A chiamarlo  alla “Lettura ” fu il genero e fondatore del “Corriere della sera ” Luigi Albertini. A Collereto alcuni insigni famiglie si imparentarono tra loro : i Carandini,gli Albertini,i Giacosa ,i Cattani,i Ruffini,i Croce. Fu un’esperienza unica . L’Italia liberale,laica,civile d’estate, si trovava a Collereto. Furono protagonisti del settimanale “Il Mondo” insieme ad Arrigo Olivetti editore e Pannunzio direttore. Ci fu chi ironizzo ‘ su questi personaggi  tutti parenti che dettavano le regole della politica liberale . Le dettavano in nome della dignità e della cultura . Chi li ha conosciuti bene come chi scrive, ricorda anche i loro screzi famigliari e anche le loro differenze politiche . Fa bene Paola Gamba a far rivivere il passato glorioso di questo  straordinario angolo di Canavese.Anche Ivrea il cui teatro e ‘ intitolato a Giacosa,dovrebbe essere orgogliosa,ad esempio,del suo storico Francesco Carandini. Ma i sindaci di Ivrea sono poco attenti perfino ad Adriano Olivetti. L’ingegnere  che è stato ultimo padrone della Olivetti, non ha lasciato traccia del lavoro fatto dall’ing. Olivetti che fecero di Ivrea una piccola Atene d’Italia .Oggi la capitale del Canavese e’un deserto. Per fortuna resiste Collereto a tenere alta una certa civiltà 

 

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Le grandi firme non ci sono più 
Ho  avuto modo di parlare con quattro persone appena al di sotto dei quarant’anni e diplomate.Ho citato alcuni nomi del giornalismo che compaiono anche in TV nei soliti talk show . Hanno dimostrato di non sapere  di chi parlassi. Ho preso coraggio e ho chiesto esplicitamente  se sapevano chi fosse Mieli, Calabresi, Riotta,de Bortoli,Travaglio, Cazzullo . Ebbene queste persone non sapevano di chi si parlasse. Non è un bel segno o il nostro giornalismo e’ fatto di arroganti signor nessuno.
                                                                                               Beatrice  Leonzio

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Anch’io noto una grande ignoranza . Un motivo e’  sicuramente legato al fatto che i giornali non si vendono e non si leggono quasi più . Le edicole mano a mano chiudono.Hanno fatto il loro tempo. Quando vanno in TV ,i giornalisti vogliono apparire  degli oracoli mentre spesso sono povere persone piene di se’  e non attraggono . Se dovessimo portare il discorso a livelli torinesi il discorso sarebbe ancora più arrischiato. Certo, in larga parte, e’ dovuto all’ignoranza ,ma anche alla pochezza di una categoria molto numerosa ,ma troppo  poco qualificata,malgrado l’aggiornamento obbligatorio  . Le grandi firme non ci sono più . Quindi le quattro persone che lei ha testato, in fondo, non hanno tutti i torti.

pfq

Difesa artistica

Ho letto il suo articolo sulle difese contro il terrorismo approntate a Torino. Concordo  sul fatto che sia ridicolo preoccuparsi della loro estetica e non della loro efficacia. Siamo alla follia. 
                                                                                             Prof. Evandro Piccolo 

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Le difese devono essere innanzi tutto  forti: quando io voglio difendermi, scelgo un bastone robusto e nodoso,l’aspetto estetico non mi interessa. E’ ridicolo intervistare l’artistello che imbratta in rosa la città . E’ assurdo, come intende fare la sindaca grillina, consultare i graffitari che invadono già tutti i muri disponibili. Chi vuole tutelare l’estetica  e la sicurezza della città, deve colpire con pesanti sanzioni i graffittari e deve provvedere la città di barriere di robusto cemento . Questo è ciò imporrebbe l’estetica urbana e il buon senso. Il povero Bepy Dondona ,se ritornasse in vita , certa gente la prenderebbe a calci!

pfq

 

 

 

In 10 mila alla festa musulmana del Sacrificio

Hamid Zariate è  l’imam che ha guidato la preghiera per l’Eid Al Adha alle circa 10 mila persone riunite questa mattina a Parco Dora per celebrare la Festa del Sacrificio. Ha rivolto un appello, come riporta l’agenzia Ansa: “Avere fatto la giornata moschee aperte è stato importante ma non basta aprire le moschee, dobbiamo anche aprire i nostri cuori alla società in cui viviamo, mostrare in modo sincero il nostro cuore e le nostre azioni da veri musulmani. A volte mi dicono ‘ma tu non sei come quelli che vediamo nei notiziari’ ed è per questo che dobbiamo conoscerci, perché chi mi conosce non ha paura di me”. Monica Cerutti, assessora all’Immigrazione della Regione Piemonte, ha portato i saluti della Regione  alla comunità musulmana torinese riunita per la Festa del sacrificio: «Essere alla Festa del sacrificio è testimonianza della mia volontà di proseguire il cammino di dialogo e relazione che la Regione ha avviato con tutte le comunità presenti sul territorio piemontese. L’ho voluto ricordare sottolineando l’importanza, anche nella tradizione islamica, del nono giorno di questo mese sacro, precedente alla giornata di oggi, che è quello del perdono, della tolleranza e della convivenza»

Caldo pazzo, è tempo di bilanci: 8 gradi in più sulle Alpi

L’eccezionale caldo africano di fine agosto ha fatto salire le temperature massime in Piemonte di 4-5 gradi in più rispetto alla media del periodo, addirittura di 7-8 gradi sulle Alpi Occidentali e l’Appennino. I dati dell’ Arpa confermano intanto l’arrivo della perturbazione atlantica che da giovedì vedrà la presenza di  temporali anche molto forti, localmente” in particolare tra Alpi Cozie e Lepontine. Dalle zone alpine e prealpine la pioggia dovrebbe spingersi anche nelle pianure adiacenti, venerdì pioggia sul lago Maggiore.

Attenzione: questa notizia è una bufala, non leggetela!

In un annuncio su Facebook una studentessa di Torino offre una stanza singola ma “solo per studenti del Politecnico con una  media maggiore o uguale a 26, o 25 per le ragazze, o matricole con voto di maturità maggiore o uguale a 85 o 95 per studenti del sud” a 365 euro. Tutti i giornali, le agenzie stampa e i siti web hanno dato questa notizia, facendo capire – chi più, chi meno velatamente – che si tratta di una fake news (tanto è vero che le foto del presunto monolocale si riferiscono a un residence di lusso). Lo scalpore suscitato nei creduloni sta nel fatto che l’annuncio è antimeridionale, poiché richiedere una media più alta agli studenti del sud implicherebbe che sono meno intelligenti o che negli atenei meridionali vengono dati voti più elevati. Ma perché dare la notizia, se si sa in partenza che è falsa? Solo per il gusto di creare scandalo gratuito, è naturale. Se i rigurgiti di razzismo esistono, ed esistono, perché alimentarli ulteriormente con notizie bufala?