Cosa succede in città- Pagina 472

I dipendenti del Mauriziano disegnano l’ospedale ideale

L’Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano di nuovo apripista, dopo i giardini della salute, su iniziative volte a rendere l’ospedale sempre più umanizzato ed a dimensione di uomo. Infatti in questo percorso si inserisce l’iniziativa che vede coinvolti i professionisti del Dipartimento chirurgico attivarsi direttamente e disegnare il proprio ospedale ideale all’insegna dell’umanizzazione delle Sale operatorie.

Per la prima volta i dipendenti di un ospedale disegnano il proprio ospedale ideale all’insegna dell’umanizzazione per i curati e gli stessi curanti. Sta succedendo all’interno dell’ospedale Mauriziano di Torino, dove un gruppo di dipendenti con senso aziendalista e con un’attività partecipata che parte dai vari professionisti delle Sale operatorie, in accordo con la Direzione Aziendale (dottor Silvio Falco), ha deciso come umanizzare un luogo solitamente anomalo, ovvero il percorso delle sale operatorie.

Sempre più numerose sono le esperienze di arte partecipata che si muovono da una domanda di ben-essere che arriva, non a caso, proprio da chi lavora in ambito sanitario e sociale. È proprio in questi ambienti infatti che si fanno più evidenti i limiti di un approccio solo scientifico alla sofferenza ed alla fragilità in vista della promozione della salute e del ben-essere. Sempre più numerose sono le esperienze, dove arte, partecipazione, socialità e ben-essere stanno producendo saperi innovativi in ambito sanitario. Alcune di questi approcci di arte partecipata che utilizzano la metodologia del Teatro Sociale e di Comunità, (T.S.C.), best practice piemontese, riconosciuta tale in Europa, sono nate da progettualità interamente sviluppatesi nella città di Torino. All’interno di questa innovativa tradizione si inserisce il progetto di T.S.C.:Umanizzazione dei Luoghi di Cura. Costruire luoghi e spazi di ben-essere per curati e curanti nel blocco delle Sale Operatorie Generali dell’ospedale Mauriziano di Torino”.

L’idea progettuale parte da una domanda: che impatto ha, all’interno di un’azienda ospedaliera, un locale, uno spazio, un luogo arredato in un determinato modo con oggetti, materiali e colori sul ben-essere di chi abita quello spazio e lo attraversa come curato e come curante? Ma soprattutto che esperienza vorremmo che fosse? Cosa vorremmo che accadesse a curati e curanti in termini di “ben-essere”? Obiettivo generale del progetto è rendere più accogliente il locale che porta i pazienti all’interno delle sale operatorie utilizzando una modalità progettuale partecipata, i cui protagonisti sono i professionisti stessi del servizio. I linguaggi d’arte scelti per realizzare il progetto sono i colori, le forme simboliche scelte ad hoc dal gruppo di progetto e le immagini fotografiche. Queste ultime, realizzate dai dipendenti stessi, rappresenteranno i visi ed i sorrisi, gli oggetti e le azioni del proprio lavoro quotidiano che sanno accogliere. Verrà richiesto un finaziamento ENEL che ci fornirà un sistema di illuminazione led per valorizzare una serie di foto di presentazione del personale e della struttura. I professionisti si presentano ai curati e li accolgono. Ideatore e referente del progetto Pino Fiumanò, dipendente dell’Azienda che opera nel servizio in oggetto, nonché operatore di T.S.C. Il progetto ha coinvolto e saputo valorizzare le competenze, le professionalità e le risorse interne al servizio ed all’Azienda Ospedaliera nell’ottica di costruire percorsi virtuosi di empowerment tra i dipendenti e di miglioramento in termini di umanizzazione della stessa Azienda. Una progettualità che parte dal basso ed è stata accolta, condivisa e sostenuta dalla Direzione Aziendale.

 

Mirafiori, via la vecchia centrale: il calore si produrrà così

Iren, nellottica del rinnovamento e dellefficientamento energetico degli impianti e dei servizi erogati ai cittadini, ha avviato le operazioni di riconversione della centrale termoelettrica di Mirafiori Nord, ubicata in Corso Salvemini 5 a Torino.

I lavori di riqualificazione dell’area rappresentano il coerente completamento della dismissione dell’impianto, avvenuta in più fasi a partire dal 2007.

E’ iniziato lo smontaggio dei quattro camini della centrale, per poi passare gradualmente allo smantellamento delle restanti parti dell’impianto.

Una volta terminati i lavori, sullo stesso sito sarà realizzato un sistema di accumulo calore, costituito da tre serbatoi in pressione, a servizio della rete di teleriscaldamento torinese, per aumentarne ulteriormente l’affidabilità e consentire di proseguire nel piano di saturazione degli allacciamenti senza ulteriore produzione di energia termica.

“Con questo intervento innovativo alla rete del teleriscaldamento cittadino la distribuzione del calore sarà migliorata spiega la Sindaca Chiara Appendino . E’ una innovazione che favorirà il contesto urbano, con positive ricadute a vantaggio dei residenti anche sotto il profilo dell’impatto degli impianti e nella sostenibilità ambientale”.

L’istallazione di questo nuovo impianto consentirà di risparmiare circa 3 milioni di m3 di gas naturale, pari a circa 2.500 TEP (tonnellate di petrolio equivalenti) e di evitare emissioni in atmosfera pari a circa 3 tonnellate all’anno di ossidi di azoto (NOx) e 8 mila tonnellate all’anno di anidride carbonica (CO2).

Non solo. Nell’ottica della sostenibilità e della valorizzazione ambientale dell’area, Iren ha studiato un progetto che vede l’integrazione del nuovo sistema di accumulo calore con due tecnologie rinnovabili: solare termico e fotovoltaico.

L’impianto solare termico, della potenza di circa 400 kWt, sarà in grado di produrre energia termica pulita a “emissioni zero” da immettere direttamente nella rete di teleriscaldamento a servizio delle utenze cittadine.

L’impianto fotovoltaico, della potenza di circa 35 kWp, produrrà invece energia elettrica per gli ausiliari del sistema di accumulo e verrà installato sul tetto del nuovo edificio. L’energia elettrica così prodotta sarà, quindi, usata in loco per il funzionamento dell’impianto, riducendone sensibilmente il consumo energetico.

Grazie all’integrazione delle fonti rinnovabili si eviterà annualmente l’emissione in atmosfera di circa 80 tonnellate di anidride carbonica.

“Con questa operazione dice il Presidente di Iren Paolo Peverano l’azienda conferma l’attenzione ambientale per il territorio e la sua capacità di creare valore economico anche per il tessuto imprenditoriale locale, investendo circa 10 milioni di euro e avviando un cantiere che a regime occuperà mediamente 50 lavoratori

Info vista Mole nel nuovo punto turistico di via Verdi

Dopo quello di fronte a Porta Nuova un  nuovo punto di informazioni turistiche è stato inaugurato  a Torino in via Verdi, all’angolo con via Montebello, nei pressi della Mole Antonelliana, zona molto frequentata grazie alla presenza dell’Università e del Museo del Cinema. Il nuovo punto informazioni è ecosostenibile e funzionale. La progettazione dello spazio è dello studio di architettura U-Layer,  degli architetti Gian Carlo Tranzatto e Luca Domenichelli, che con Emanuele Guastaferro hanno contribuito alla realizzazione di  ‘Objecto’, il progetto di merchandising ufficiale della Città di Torino, con oggetti quali  la ‘Mole Magica’ e il ‘Touret’ e ‘Gianduiotto’ usb. Presto sarà aperto al pubblico anche il terzo punto informativo, già posizionato al capolinea del bus City Sightseeing Torino, in piazza Castello.

 

(foto: il Torinese)

L’uno-uno-due arriva a Torino. Un unico numero per chiedere aiuto

Il numero sarà attivo 24 ore su 24 e potrà essere contattato da qualsiasi telefono fisso o cellulare

Da domani arriverà anche a Torino il numero unico 112. Il servizio, partito in via sperimentale nel Cuneese, domani approderà anche nel capoluogo piemontese, completando così la copertura del Piemonte che, in questo modo, si adegua al resto d’Europa. Sostanzialmente per i cittadini non cambierà nulla: 112,113,115 e 118 saranno comunque in funzione, con l’unica differenza che a rispondere sarà sempre lo stesso centralino che poi smisterà la telefonata all’autorità più adatta. Il numero sarà attivo 24 ore su 24 e potrà essere contattato da qualsiasi telefono fisso o cellulare. Il personale che risponderà al telefono è stato formato per individuare – con poche domande ed entro un massimo di 40 secondi – se indirizzare la chiamata a polizia, carabinieri, vigili del fuoco o 118.

Arte, bellezza, dialogo: il 21 marzo Torino si sveglia antirazzista

Il 21 marzo di ogni anno ricorre la Giornata internazionale per l’eliminazione delle discriminazioni razziali, indetta dalle Nazioni Unite per commemorare l’anniversario del massacro avvenuto a Sharpville, Sud Africa, nel 1960, nel corso di una manifestazione contro l’Apartheid e le discriminazioni razziali durante la quale dozzine di civili vennero uccisi dalla polizia. Dal 1966, anno in cui l’evento è stato per la prima volta commemorato su decisione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, in tutto il mondo centinaia di organizzazioni non governative, uffici pubblici, partiti politici e associazioni della società civile organizzano migliaia di eventi con l’intento di promuovere la tolleranza, denunciare diverse forme di discriminazioni a sfondo razziale, sensibilizzare l’opinione pubblica contro ogni forma di razzismo.

Dal 2014, l’Associazione Trepuntozero ha lanciato Torino si sveglia antirazzista, una campagna della società civile che mira a portare la difesa dei diritti umani e la lotta alle discriminazioni in piazza, nelle strade, alle persone. Usiamo canali come l’arte, la bellezza, il dialogo per raccontare il nostro messaggio, cerchiamo di essere noi a muoverci verso il nostro pubblico, di farlo riflettere, comprendere, creare empatia. Con le associazioni partner abbiamo costruito percorsi, attività, iniziative che si innestano una sull’altra, si completano e uniscono a vicenda, che compongono un tutt’uno completo e composito – come la nostra società.

 

Per l’anno 2017, Trepuntozero vuole organizzare diversi appuntamenti itineranti che mirano a coinvolgere diversi punti della città. Da Borgo Dora, sede dell’associazione in CasArcobaleno, a Mirafiori passando per il centro, per ogni luogo è stata pensata una attività diversa che riesca a coinvolgere le persone in un percorso di coscienza e abbattimento delle forme di razzismo.

Martedì 21 marzo alle 11.30 in Sala delle Colonne del Comune di Torino si vuole lanciare ufficialmente la serie di eventi durante una conferenza stampa, al termine della quale si svolgerà un flash mob nella adiacente piazza Palazzo di Città: le persone di diversa etnia, religione, genere, orientamento sessuale, disabilità scriveranno su appositi biglietti delle frasi in contrasto alle varie forme di razzismo; i biglietti verranno legati a dei palloncini e liberati in aria.

Venerdì 24 marzo presso la Casa del Parco di  via Panetti 1, insieme all’associazione Giosef Unito, organizzeremo una Biblioteca Vivente. La Biblioteca Vivente nasce in Danimarca nel 2000, punta a costruire uno spazio sicuro di condivisione e confronto, nel quale sia possibile affrontare questioni complesse e delle quali non è magari semplice parlare nella vita di tutti i giorni. L’obiettivo principale della Biblioteca Vivente è porsi come sfida verso qualunque tipo di pregiudizio e/o discriminazione diffusa a livello sociale e culturale, contribuendo quindi a rafforzare il senso di comunità e le pratiche di dialogo intercuturale. La Biblioteca Vivente è una vera e propria biblioteca, nella quale i libri viventi non sono di carta ma persone in carne ed ossa, ognuna delle quali si dà un titolo a partire dalla propria appartenenza a uno o più gruppi sociali che sono in qualche modo soggetti a stigma sociale, pregiudizio e/o discriminazione. La Biblioteca Vivente offre l’opportunità di diventare lettori o lettrici sfogliando le pagine di un libro vivente, a partire dal titolo che il libro si è dato. Le letture/conversazioni sono conversazioni uno a uno e rappresentano l’interazione tra il racconto dell’esperienza personale del libro vivente e le domande che chi legge può fare.

Sabato 25 marzo sarà il giorno termine delle attività di Torino si sveglia antirazzista. Dalle 14.30 alle 16.30 insieme all’associazione Giosef Unito, al Gruppo Formazione/Scuole di Arcigay Torino e ai volontari di Arci Servizio Civile si vuole creare una attività di sensibilizzazione della cittadinanza usando il mezzo che per eccellenza unisce gli estremi geografici di Torino raccogliendo la quotidianità di ogni persona: il tram 4. Durante una corsa del tram, prevista da piazza Derna a piazza Caio Mario, si interagirà con i passeggeri fornendo loro strumenti utili per l’abbattimento di stereotipi e pregiudizi che portano a forme di razzismo.

Alle 17.00 in CasArcobaleno si svolgerà una tavola rotonda sull’intersezionalità i cui partecipanti porteranno le proprie specificità in modo da creare una contaminazione positiva tra le diverse realtà. In serata, apertitivo e festa a cura dell’Associazione Trepuntozero, ospite il cantautore Didie Caria.

 

L’associazione Trepuntozero, attraverso la manifestazione Torino si sveglia antirazzista, vuole condurre dalle attività che siano durature nel tempo, così che il contrasto alle forme di razzismo non siano circoscritte a una data ufficiale, in modo da favorirne la quotidiana lotta contro le discriminazioni.

19 marzo, in Corso Belgio è festa per tutti i papà

Corso Belgio si trasformerà domenica 19 marzo, in occasione della festa del papà, in un quartiere in festa. Vanchiglietta accoglierà , infatti, la manifestazione organizzata in collaborazione con Federvie Piemonte. Dalle 9 alle 19 si potranno trovare i negozi aperti, bancarelle, operatori del proprio ingegno e giochi in legno disponibili per grandi e piccini, da corso Cadore a lungo Po Antonelli. Saranno presenti le Associazioni onlus e di Volontariato, oltre che esibizioni sportive con giostre per bambini. Presso corso Brianza l’Alma Village organizzerà animazioni per bambini e dalle 10 del mattino si susseguiranno trasmissioni in diretta di Radio Jukebox, con la festa condotta da Wlady, Media Partners insieme a Primantenna TV e Radio Antenna Uno. Nel pomeriggio correrà lungo corso Belgio la Fanfara dei carabinieri e si potrà visitare l’esposizione fotografica di Valerio Minato, comprendente scorci e paesaggi di Torino e Piemonte. Si potrà inoltre partecipare al concorso “Fai un selfie con papà”, postandolo sula pagina di corso Belgio dell’Associazione dei commercianti, con una frase di auguri per il papà. Verrà premiata la fotografia ritenuta più bella. Per il pranzo si potrà godere dell’offerta nel campo della ristorazione dello Street food local e dei bar lungo corso Belgio e le vie limitrofe. Con il ricavato della festa l’Associazione comprerà un albero da piantare in corso Belgio.

Mara Martellotta

Aspettando Cioccolatò si diventa golosi. Il 25 e 26 in via Carlo Alberto

Sono trenta gli artigiani piemontesi  protagonisti, dal 26 al 26 marzo, nell’isola pedonale di via Carlo Alberto, di ‘Aspettando CioccolaTò”, la dolce rassegna organizzata come anteprima della prossima edizione della kermesse dolciaria prevista in autunno organizzata da Città di Torino e Camera di commercio in collaborazione con le Associazioni dell’artigianato e del commercio. I cioccolatieri saranno protagonisti  tra via Giolitti e Piazza Carlo dove venerdì 24 marzo, alle ore 12, avverrà il taglio del nastro da parte della Sindaca Chiara Appendino e del Presidente della Camera di commercio di Torino Vincenzo Ilotte. Al bando per ‘Aspettando CioccolaTò, lanciato “con l’intento di promuovere e valorizzare l’eccellenza del territorio hanno preso parte imprese artigiane specializzate nella produzione di cioccolato, pasticceria, gelateria. La manifestazione sarà aperta venerdì dalle 10.30 alle 22, sabato dalle 10 alle 23, domenica dalle 10 alle 20.

 

(foto: il Torinese)

Gli inventori incontrano le aziende al PoliTo Techshare Day

Più di 100 imprese partecipanti, circa 300 incontri one to one tra inventori e aziende e più di 30 brevetti presentati: anche per la sua seconda edizione il PoliTo Techshare Day organizzato ieri da Politecnico di Torino e Intesa Sanpaolo si conferma come un momento importante per potenziare la collaborazione università-impresa, in un’ottica di sviluppo del trasferimento dei risultati della ricerca e delle relazioni con le PMI del territorio.

Un evento unico nel panorama italiano, che mette direttamente in contatto l’offerta di brevetti industriali con la domanda di innovazione delle PMI. Il Politecnico e TIM, che entra quest’anno nel progetto, supportati da Intesa Sanpaolo e dal mondo produttivo rappresentato da Confindustria e Unione Industriale di Torino, metteranno a disposizione delle PMI italiane una selezione di 31 brevetti e tecnologie e le loro competenze per accelerarne i processi di Innovazione e le capacità di competere a livello internazionale.

Nei giorni precedenti l’evento le imprese hanno potuto analizzare i dettagli dei 21 brevetti dell’Ateneo e dei 10 proposti da TIM tra quelli che non si riferiscono direttamente al core business aziendale, resi disponibili online attraverso una piattaforma dedicata, per poi confrontarsi durante il PoliTo Techshare Day direttamente con gli inventori, nel corso di incontri one to one, per discutere vantaggi e applicazioni delle tecnologie.

Nelle prossime settimane le imprese che abbiano un interesse concreto potranno presentare all’Ateneo e a TIM proposte progettuali per lo sviluppo e l’industrializzazione delle tecnologie. Oltre agli incontri one to one, l’evento è stato anche l’occasione per proporre una riflessione sul tema: “Il Trasferimento Tecnologico in ottica Industria 4.0”. Dopo i saluti iniziali di Emilio Paolucci (Vice Rettore per il Trasferimento Tecnologico del Politecnico) e di Fabio Spagnuolo (Network e cultura dell’innovazione, Intesa Sanpaolo),il dibattito è proseguito con  Stefano Corgnati (Vice Rettore per la Ricerca  del Politecnico), Dario Gallina (Presidente Unione Industriale Torino), Fabrizio Gea (Delegato all’Agenda Digitale di Confindustria Piemonte), Luca Calò (Direzione Regionale Piemonte, Liguria e Valle D’Aosta di Intesa Sanpaolo) e Pierpaolo Marchese (Responsabile Standard Coordination & Industry Influecing di TIM).

Torino prima città “5G” mobile. Copertura totale nel 2020

La sindaca Chiara Appendino ha dato la notizia che sarà Torino la prima città d’Italia e tra le prime d’Europa ad avere una nuova rete mobile 5G. Il progetto è entrato  nella fase operativa grazie al memorandum of understanding siglato da TIM e dal Comune. 

Entro il 2018 sarà avviata a Torino, dove ha sede il centro di innovazione e sviluppo di TIM, la prima sperimentazione in ambito metropolitano della tecnologia 5G con l’obiettivo di dare impulso alla realizzazione di una rete mobile di nuova generazione, a conferma dell’impegno dell’azienda nell’innovazione mobile, ruolo che esercita anche a livello mondiale contribuendo alla definizione dello standard 5G. Il progetto “Torino 5G” prevede l’estensione progressiva sul territorio urbano comunale della nuova infrastruttura a banda ultralarga mobile con l’obiettivo di coprire l’intera città entro il 2020. 

Grazie a questo memorandum TIM ha in programma, di installare, già entro il 2017, oltre 100 small cell nelle principali aree del centro Città, tra cui via Roma, via Po, via Garibaldi, via Lagrange, piazza Vittorio, nel Quadrilatero Romano, oltre che nelle zone del Politecnico e dell’Università di Torino. 

Queste small cell si aggiungeranno ai 200 siti ultrabroadband mobile con cui TIM garantirà la miglior copertura radio in Città. La nuova rete mobile sarà supportata dall’infrastruttutura in fibra ottica di TIM che già oggi raggiunge la quasi totalità del territorio comunale. 
Con questa iniziativa, Torino sarà candidata da TIM come prima città italiana 5G per diventare sede preferenziale delle attività previste dal 5G Action Plan della Commissione Europea, che ha l’obiettivo di accelerarne lo sviluppo attraverso l’avvio di sperimentazioni e successivamente dell’utilizzo pubblico della nuova tecnologia partendo dalle principali aree metropolitane. Torino, quindi, entrerà a far parte della prima rete paneuropea di città interconnesse 5G. 

La sperimentazione potrà coinvolgere fino a un massimo di tremila utenze che potranno usufruire di prestazioni e velocità di trasmissione estremamente elevate e di servizi e applicazioni sperimentali, forniti all’amministrazione cittadina e resi possibili dalla rete 5G di TIM. 

Nello specifico TIM potrà fornire alla città di Torino i servizi di nuova generazione legati alla Smart City, come quelli relativi alla pubblica sicurezza, alla gestione delle flotte di mezzi pubblici ed erogazione di servizi informativi ad esse connessi, oltre che soluzioni di telesorveglianza in ampie zone del territorio cittadino, di realtà virtuale a supporto del turismo e, attraverso l’introduzione di tecnologie 5G nei processi produttivi dell’industria manifatturiera, anche nuovi servizi per sviluppare l’industria 4.0 sul territorio torinese. 

“È un segnale positivo che TIM abbia scelto Torino quale area urbana per la sperimentazione di una tecnologia innovativa quale quella 5G, legata alla rete mobile. Una decisione – ha sottolineato Chiara Appendino, Sindaca di Torino – che conferma lo storico legame della società telefonica che qui, nella città della Mole, ha radici profonde. I servizi e le applicazioni ad alta velocità non potranno che favorire, in un immediato futuro, il mondo produttivo e la collettività”. 

“La firma di questo accordo dimostra la capacità di TIM di essere leader nel processo di innovazione del Paese – ha dichiarato Giuseppe Recchi, Presidente Esecutivo di TIM – Siamo il primo investitore privato del Paese con un piano industriale che prevede 11 miliardi di euro di investimenti in 3 anni, di cui 5 miliardi dedicati allo sviluppo di nuove reti a banda ultralarga: dentro c’è il futuro, le connessioni veloci e lo sviluppo delle città. Quando parliamo di big data, di digital identiy e di internet of things siamo consapevoli che alla base di tutto questo c’è sempre la qualità e la velocità delle reti. TIM ha il privilegio di essere l’azienda trainante per lo sviluppo della cultura digitale del Paese e oggi questo accordo aggiunge un altro importante tassello alla nostra strategia”. 

 

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Case vacanza, i torinesi vogliono fare la settimana bianca

In Piemonte il 15% delle richieste totali di case vacanza: +4,9% rispetto allo scorso anno. Le torinesi Sestriere e Sauze d’Oulx le mete della regione preferite. La più costosa è Sestriere mentre Cesana la più economica

  La stagione sciistica si sta avviando al termine ma la voglia degli italiani di vivere la tradizionale “settimana bianca” sembra non arrestarsi. Il portale Casa.it (www.casa.it) ha infatti analizzato le richieste degli italiani per le case vacanza in Piemonte nel mese di marzo, considerando un bilocale con quattro posti letto, e ha riscontrato un aumento della domanda del +4,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nel mese di marzo il Piemonte ha ottenuto il 15% delle richieste totali di case vacanza in località montane ma è il Trentino Alto Adige la regione preferita dagli italiani, con il 25% delle richieste. Tra le altre regioni seguono il Veneto con il 18%, la Valle d’Aosta con 17%, la Lombardia con l’11% e il Friuli – Venezia Giulia con il 4%.

Ma quali sono le località più gettonate in Piemonte?

Le più ricercate, tra le località montane della regione, sono le torinesi Sestriere e Sauze d’Oulx, dove il costo medio per una casa vacanza è rispettivamente di 780€ (il prezzo più alto) e 700€ la settimana. Seguono la più economica Cesana (€520), Sansicario (680€) e Alagna Val Sesia (630€). Molto Lontana dal podio  Bardonecchia, con il costo di 650€.