Come si spostano gli studenti universitari di Torino? Soprattutto con i mezzi pubblici, che sono i più utilizzati per spostarsi da casa all’università, secondo una indagine su oltre 17mila persone tra studenti, docenti e personale realizzata dal Green Office di UniTo. L’automobile è scelta solo dal 16% dei casi, il 12% dichiara di andare prevalentemente a piedi, e la bicicletta è il mezzo prevalente solo nel 4,2% dei casi, il doppio in estate. Si muovono di più in macchina, invece, i docenti, con punte che superano il 40% d’inverno. Significativa tra gli insegnanti, anche la quota di ciclisti, il 12-13%. “Promossi” quindi gli studenti, con oltre l’80% di spostamenti pienamente sostenibili, mentre i docenti si fermano al 55% e il personale tecnico al 60%.
di Pier Franco Quaglieni
Settembre, andiamo… – Aldo Garosci combattente per la libertà – La decadenza di Torino – Il 9 politico
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Settembre, andiamo…
Chiara Boriosi ha scritto questo pensiero carico di sentimenti, per dirla con un’espressione di Giovanni Gentile :
Gioca con la luce e intanto la toglie, un po’ per volta, con crudele precisione.
Non è l’Aprile bambino né il Luglio della giovinezza smemorata
È il tempo che sfuma e non torna. E puoi capirlo solo quando sei stato toccato dalla grazia delle rughe e del rimpianto”.

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Aldo Garosci combattente per la libertà
E’ uscito dall’editore Angeli il saggio di Daniele Pipitone “Alla ricerca della libertà- Vita di Aldo Garosci”(38 euro).Esso si inserisce nella collana dell’Istoreto “Giorgio Agosti” diretto da Luciano Boccalatte che dà un costante ed apprezzabile apporto di equilibrio storiografico al lavoro storico dell’Istituto davvero aperto a temi e argomenti non pensabili in passato. Una biografia di Garosci era quanto si auspicava da anni, essendo il centenario della nascita di Aldo nel 2007 passato senza il benché minimo ricordo a Torino o altrove. Si tratta di una biografia importante e completa in cui si rivelano le qualità storiche del giovane studioso torinese già noto per i suoi studi sul socialismo democratico del 2013. Soprattutto si ha la possibilità di conoscere da vicino episodi della vita di questo straordinario storico, politico e giornalista, unica nel ‘900, con la sua caratura intellettuale, il suo anticonformismo ,il suo amore per la libertà: dal coraggioso antifascismo giovanile,all’esilio in Francia, alla guerra di Spagna, alla Resistenza a Roma. Ma la biografia affronta anche altri temi: il ’68,il terrorismo, l’illusione dell’unificazione socialista, l’impegno nel PSDI di Saragat, la battaglia per Israele, contro l’antisemitismo e la persecuzione degli Ebrei in Russia, il distacco dall’impegno politico dovuta al profonda delusione di fronte al fatto che l’Italia della fine degli Anni 70 avesse imboccato strade che Aldo non poteva condividere, in primis il compromesso storico. Garosci fu un socialista liberale alla maniera di Rosselli, antitotalitario a 360 ° e quindi naturaliter antifascista e anticomunista.Quest’ultimo aspetto della sua battaglia non venne compreso da chi vedeva il pericolo per la democrazia solo a destra. Appaiono anche scorci di vita della sua compagna Irene Numberg con cui Aldo condivise amore e impegno civile. Il libro appena uscito è importante. Dovrei lamentarmi che non citi certi libri, tra cui alcuni dei miei, che sarebbero stati utili all’autore per comprendere maggiormente le scelte di Garosci,ma non lo faccio perché essersi lui dedicato ad Aldo è per me è di per sé di troppa soddisfazione. Leggendo avidamente il libro, mi sono reso conto di essere il più garosciano della generazione dei suoi allievi. Ho condiviso sempre le sue analisi sul ’68,sugli anni di piombo, sulla viltà degli intellettuali italiani nella loro fuga verso il comunismo alla ricerca di posti nelle università,nei giornali,nelle case editrici. Aldo ci ha insegnato con l’esempio cosa significhi l’indipendenza morale e intellettuale.Per questo motivo,più di ogni altro,resta un Maestro.
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La decadenza di Torino
Di ritorno dalla Biblioteca nazionale universitaria dove ho combinato per il 2 dicembre un concerto per Carlo Casalegno nel quarantennale del suo martirio, tenuto dal violinista Massimo Coco ,figlio del procuratore generale di Genova Francesco Coco vittima delle BR come Casalegno, ho passeggiato un po’ per la città, cosa che non riesco a fare di frequente per i continui impegni fuori Torino che, per altro, mi consentono di sopravvivere in una città asfittica e morta com’è quella attuale. In piazza Carlo Alberto ho notato un furgone- bar della Punt e Mes-sicuramente prodotto tipico torinese- con cartelloni e musica che stonavano totalmente in quella piazza aulica. Mi sono fermato, come mi piaceva un tempo, in piazza Carignano da Pepino per mangiare un gelato e contemplare Palazzo Carignano. Con mia somma sorpresa ho notato che le sue storiche specialità non ci sono più: né il pezzo duro né lo spumone. Si è salvato l’affogato che è però ormai un gelato molto comune ovunque. L’industrializzazione alimentare ha mietuto un’altra vittima. Com’era diverso quando il laboratorio di Pepino era in via Verdi! In piazza san Carlo noto crocchi di arzilli vecchietti che occupano le panchine. E’ bello che tutti possano godere del salotto di Torino, ma se poi vedo gli accattoni in piazza e in via Roma mi sorge qualche perplessità. Di notte i portici diventano dormitorio, ma di giorno, nel cuore di Torino, questo accattonaggio non è accettabile. Passino i suonatori ambulanti che pure danno un tono strapaesano
ad una città nota in passato per la sua eleganza regale, ma una regolata è necessaria. P.A.I.S.S.A è chiuso da anni e le sue vetrine sono utilizzate per pubblicizzare un formaggio. Ricordo che un grande magazzino di prelibatezze alimentari a Vienna veniva chiamato dall’ambasciatore italiano il P.A.I.S.S.A. austriaco. Certamente ha dovuto chiudere anche per i prezzi insostenibili degli affitti . Olympic (dove si vestiva un tempo l’intera mia famiglia ) si è trasformato ,vendendo abiti sportivi, come anche il negozio che fu di Ruffatti. Ritrovi torinesi di eleganza che non ci sono più. In parte sopravvive solo Emmerson in via Cesare Battisti. Nostalgie del passato ? Forse sì ,anche perché non vedo novità che mi attraggano. Forse il gelato Niva (ex Rivareno) in piazza Vittorio e in Via Lagrange resta la novità recente più eccezionale. Il gusto ricotta e fichi merita davvero attenzione. In via Lagrange, divenuta la via del passeggio, ha lasciato un vuoto incolmabile il negozio di pelletterie eleganti Laurence che aveva un stile inimitabile. Per trovare qualcosa di simile devo andare in via Condotti a Roma, ma non è la stessa cosa.
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Il 9 politico
Il caso della professoressa del liceo scientifico di Varese che dava nove a tutti gli allievi perché non aveva finito il programma, suscita clamore mediatico. Forse verrà anche sanzionata penalmente da una condanna . Ma quanti casi simili ci sono stati a Torino in passato ? Non si trattava del 9 politico, ma di voti più modesti, ma altrettanto regalati. Io ricordo cosa avveniva in un liceo artistico torinese in cui volevano promuovere oves et boves,i capaci e i meritevoli,ma anche gli stupidi e i fannulloni. Persino gli assenteisti dei corsi serali che “avevano bisogno del pezzo di carta “. In un noto e prestigioso liceo classico torinese un insegnante di matematica che lavorava pochissimo, aveva la tendenza a regalare i voti, con piena soddisfazione di studenti e famiglie. Io ricordo anche i casi di professori seri, preparati, ma non disposti a promuovere tutti, che furono oggetto di persecuzioni nel blasonato e oggi defunto liceo “Segre”.I presidi facevano finta di non vedere e ,in un caso, il dirigente scolastico era effettivamente non vedente e lascio’ andare la scuola allo sbando. L’eterno’ 68 italiano giustifico ‘ mille illegalità e diecimila lassismi. Oggi la prof. di Varese e’ stata denunciata e rischia grosso, ma se avesse dato a tutti non 9 ,ma 7,nessuno avrebbe mosso un dito contro di lei.Anzi ,sarebbe stata considerata una docente umana e comprensiva .Magari anche una docente democratica e aperta al nuovo che avanza.
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LETTERE scrivere a quaglieni@gmail.com

Grazie per la fotografia. Io vorrei che il monumento venisse rintracciato e riposizionato magari proprio in una rotonda. Saranno in tanti a preferire le fiamme cremisi alla fionda .La storia d’Italia contro la preistoria? Ovviamente è una provocazione. pfq
La verità storica che disturba
Ho letto della discriminazione che ha subito per il suo articolo sul “Torinese” sulla bambina tredicenne seviziata e ammazzata dai partigiani comunisti. Come scritto il prof. Bertolo di Savona su FB ,forse non la meritano.
Umberta Delfino
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Mi avevano invitato insistentemente a tenere una conferenza, poi all’improvviso con argomenti speciosi mi hanno chiesto “di fare un passo indietro” . Mi è sembrato incomprensibile. Per darmi un contentino mi hanno proposto di presentare in tempi successivi il mio ultimo libro. Ho ringraziato e ho rifiutato. pfq
A Torino e Cuneo, il 23 e 24 settembre, si tiene l’ottava edizione di “Nonno ascoltami’, la campagna nazionale di prevenzione dei disturbi dell’udito promossa dall’omonima associazione con il patrocinio del Ministero della Salute e dell’OMS. Coinvolte 36 piazze di 15 regioni, con una utenza di 10 milioni di persone per l’iniziativa che è stata presentata negli uffici del presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino. Il governatore ha sottolineato l’importanza di “creare una rete di salute che affianchi la sanità pubblica e consideri la salute come bene pubblico”. In Italia ci sono 8 milioni di persone di tutte le età con problemi di udito ma solo un milione cerca rimedi. La prevenzione è fondamentale. La campagna riguarda 50 ospedali, 150 medici, 18 partner, 200 specialisti e uno speciale e truck che sarà collocato in piazza Vittorio Veneto.


La sindaca Chiara Appendino annuncia su Facebook l’arrivo di 23 nuovi autobus elettrici per Torino.
“La trasformazione verso un sistema di mobilità alternativo passa dall’impegno dei cittadini, al quale però deve corrispondere uno sforzo ancora maggiore da parte dell’Amministrazione. Il famoso buon esempio. Abbiamo presentato i nuovi bus elettrici che presto prenderanno servizio nella Città di Torino. Si tratta di mezzi a emissioni 0 e con bassissimi costi di manutenzione e carburante. Questi mezzi – finanziati dalla Regione Piemonte con gara avviata nel 2014 – si inseriscono in un percorso che evidentemente si articola negli anni e che mira a far evolvere l’intero sistema della mobilità di Torino. Seguono infatti l’approvazione di una nuova tariffazione di biglietti e abbonamenti, l’installazione di nuove stazioni per il bike-sharing (specie in periferia), la creazione di nuovi percorsi ciclabili, la priorità semaforica per i mezzi pubblici, e molto altro NB: la produzione cinese dell’azienda BYD prevede nell’allestimento dei sedili Made in Piemonte, elemento di cui non possiamo che essere contenti”.
(Foto: il Torinese/archivio)
La maratona fotografica della Città di Torino – 5° edizione. Domenica 24 settembre 2017, ore 10.00 – Piazza Castello
Settembre, Torino (TO) – Domenica 24 settembre in Piazza Castello torna la “Torino Photo Marathon”, la maratona fotografica della Città di Torino giunta quest’anno alla 5° edizione. 9 temi fotografici per scoprire con occhi diversi il territorio e mettere alla prova la propria creatività. L’evento è organizzato da Italia Photo Marathon in collaborazione con Reflex Tribe, con il patrocinio del Comune di Torino e di FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche). Official Sponsor Tour 2017: Canon, Euronics, Fujifilm, Manfrotto e Nikon – City Sponsor: Iren e Photosi.Radio ufficiale: RADIO GRP. La Torino Photo Marathon è un evento culturale che coniuga la passione per la fotografia e la promozione del territorio al quale possono partecipare tutti gli appassionati dotati di qualunque mezzo fotografico digitale. L’appuntamento è per Domenica 24 settembre 2017 al Click Point allestito in Piazza Castello. Partenza della Photo Marathon ore 10.00. Giunta alla sua 5° edizione la Torino Photo Marathon si presenta ormai come un appuntamento fisso nel panorama culturale torinese forte delle quasi 1500 presenze dell’anno passato. La manifestazione è aperta a tutti, si può partecipare con qualsiasi mezzo fotografico digitale. Durante l’arco della giornata veranno assegnati 3 temi fotografici ogni 3 ore (temi segreti fino al momento del rilascio) per un totale di 9 temi, allo scopo di stimolare i partecipanti a ricercare elementi inusuali e punti di vista originali della città. I fotomaratoneti dovranno caricare i loro scatti entro la mezzanotte del giorno successivo (lunedì 25 settembre) sulla piattaforma multimediale dell’evento.
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NOVITA’ 2017: i partecipanti avranno la possibilità di provare per 3 ore gratuitamente le attrezzature messe a disposizione da CANON, FUJIFILM, NIKON e MANFROTTO. Un’occasione imperdibile per toccare con mano e mettere alla prova sul campo le attrezzature fotografiche che state sognando. Partecipare è facile, basta iscriversi su www.italiaphotomarathon.it/torino , o direttamente nei punti iscrizione convenzionati http://www.italiaphotomarathon.it/punti-convenzionati/
La quota di partecipazione è di 15 € e comprende il kit di gara e la maglietta ufficiale dell’evento. Tra i premi in palio macchine fotografiche, bici elettriche,droni, attrezzature fotografiche, abbonamenti e tanto altro, lista completa su: http://www.italiaphotomarathon.it/torino/premi-torino/
La Torino Photo Marathon è la 6° tappa del Tour 2017 di Italia Photo Marathon (www.italiaphotomarathon.it), che toccherà quest’anno sette città: Genova, Piacenza, Roma, Perugia, Milano, Torino e Palermo.

Ha ragione il quasi sempre giustamente ipercritico Gabriele Ferraris nell’affermare su “Torinosette ” che le OGR “nei progetti della Fondazione CRT e negli auspici di tutti diventeranno anima a motore di un nuovo rinascimento torinese “.E’ vero le presidenze Marocco e Quaglia della Fondazione CRT hanno saputo proseguire e ampliare la presidenza Comba in una linea di continuità nel

Bachi l’avvocato gentiluomo L’avv. Emilio Bachi era nato a Torino nel 1907. Antifascista, figlio di Donato Bachi noto militante socialista , dopo essersi laureato in Giurisprudenza e in Scienze politiche all’Università di Torino, svolse la professione di avvocato fino alla promulgazione delle leggi razziali. Costretto ad abbandonare la sua professione, nel 1939 si trasferì in Francia dove restò fino al momento dell’invasione dell’esercito tedesco. Dopo l’8 settembre 1943 entrò in Giustizia e Libertà, diventando vice-comandante della formazione che operava in Valle d’Aosta. Trasferitosi a Roma per sfuggire ai rastrellamenti dei fascisti, in seguito alla liberazione della città lavorò a Radio Roma. Tornato a Torino, nel 1946 riprese la professione di avvocato e contemporaneamente andò a dirigere il Giornale Radio. Precedentemente iscritto al Partito d’Azione, nel 1947 entrò nel Partito Repubblicano, diventando il più importante dirigente regionale e uno dei leader repubblicani a livello nazionale a fianco di Ugo La Malfa e in questa veste fu per molti anni consigliere comunale di Torino, ricoprendo la carica di assessore all’Edilizia e allo Stato Civile tra il 1951 e il 1956 ed anche di vicesindaco di Amedeo Peyron. Presidente dell’Università Popolare, come in precedenza suo padre,fu presidente della Comunità israelitica di Torino negli Anni Settanta.Socio della Società per la Cremazione di Torino dal 1941, divenne presidente della Società nel 1961 e mantenne questa carica per circa trent’anni fino al 1990, Di formazione laica, sembra fosse stato aderente alla massoneria,anche se di molti massoni non ebbe mai le ambiguità .Emilio Bachi mori a Torino nel 1990. Le sue ceneri sono conservate nella tomba di famiglia presso il cimitero israelitico di Torino. Egli fu un gentiluomo della politica a cui diede un apporto,assolutamente incompreso dai più ,come grande avvocato civilista nominato in tanti enti e società per la sua competenza e mai per ragioni di tessere politiche. Fu il maggiore civilista nella sua epoca a Torino. Era un personaggio anomalo con il suo cappello diplomatico, sempre elegantissimo, nel già degradato ambiente politico torinese dove lo conobbi e nel quale la cravatta era già diventata un optional . Aveva
avuto degli scontri con La Malfa ed era entrato negli Anni 60 nel partito socialdemocratico,una realtà che lo collegava idealmente alle posizioni di suo padre. Quando però si rese conto che Turati,Treves ,Matteotti e Saragat erano cosa diversa da Nicolazzi e Magliano,abbandonò la politica, salvo rientrare negli ultimi anni nel PRI con tutti gli onori. Era amico di Sandro Pertini che lo nominò Cavaliere di Gran Croce,la massima onorificenza dello Stato. Bachi meritava di essere nominato senatore a vita per la sua esistenza specchiata e per il grande prestigio raggiunto nell’attività forense .Simile a lui ho conosciuto solo il prof. Claudio Dal Piaz . Lo conobbi e lo frequentai, conservo alcune sue lettere. Il prof. Mario Viora di Bastide, presidente della “Reale “e della Deputazione subalpina di storia patria, fu un comune caro amico. Era un uomo del Risorgimento nato in ritardo come lo fu Viora . Aveva fatto sua e vissuto in prima persona la lezione morale di Giuseppe Mazzini. La figlia Simonetta, valente scrittrice che tramanda la storia della famiglia, ne è l’erede orgogliosa e degna.E ne ha pienamente ragione perché un padre come il suo,è cosa rarissima.


L’Internazionale liberale di Oxford


La sindaca e l’avvocata
La Giunta pentastellata ha partorito un documento per evitare discriminazioni di genere negli atti comunali , codificando le parole sindaca, avvocata e tante altre . Cosa ne pensa ?
Gina Trugli
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Penso che con tutti i problemi irrisolti di Torino il documento che evita le discriminazione di genere ,sia poco importante perché si ferma alle parole . La parità tra i sessi si realizza con fatti concreti e non parole . La parità e non l’eguaglianza che sarebbe parola impropria. Ma un po’ di fumo ,sia pure senza arrosto, piace molto ai grillini .
Liberali?
Caro professore, il giornale “Critica liberale” che sarebbe l’organo di quella che fu la sinistra liberale e poi via via è diventata la sinistra illiberale, ha creato un nuovo giornale on line “Non mollare” organo del post azioniamo. Cosa ne pensa?
Rinaldo Buini
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Enzo Marzo fondatore di “Critica liberale” fu liberale negli anni 70 ,poi si dimise dal partito liberale e incominciò a virare verso il PCI,sempre più a sinistra,magari anche oltre il PCI. Così capitò anche Franco Antonicelli, senatore con i voti del PCI,indipendente da tutto fuorché dal partito che lo elesse. Aver fatto un nuovo giornale, riallacciandosi a quello di Salvemini e dei Rosselli è un atto di suprema presunzione. E’ un po’ come se io facessi rinascere il “Mondo” di Pannunzio. Ma ,forse ,qualche titolo in più forse lo avrei. Definirsi post azionisti mi sembra poi quanto di più illiberale si possa pensare. Le alcinesche seduzioni della giustizia e della libertà,come le definiva Bobbio, finiscono di ridurre il liberalismo ad un fatto marginale. Lo storico Giorgio Spini,socialista, diceva onestamente che nel “Socialismo liberale” la parola liberale è semplicemente un aggettivo.
pfq
Una bella sorpresa accoglie i cultori della body art al loro arrivo alla Torino Tattoo Convention: una Jeep® Renegade in versione “tatuata”, nata da un’idea di Mirafiori Motor Village, il più grande flagship del Gruppo Fiat Chrysler Automobiles.
Da venerdì 15 a domenica 17 settembre, nell’area outdoor del Palavela è esposta, infatti, una versione del piccolo fuoristrada americano decorata con i tattoo in stile traditional di due tatuatori d’eccezione, Antonio Cocilovo e Davide Monz. Le grafiche preparate dai due artisti sono applicate con la tecnica wrapping, facendone così una vettura unica ed esclusiva, che, da lunedì 18 settembre, sarà esposta nello showroom di piazza Riccardo Cattaneo a Torino.
Come per le scorse edizioni della manifestazione, sono attesi anche quest’anno migliaia di appassionati che non resisteranno alla tentazione di uno scatto o un selfie vicino alla Renegade in versione “tatuata”. Mirafiori Motor Village è presente inoltre nell’area outdoor del Palavela con l’esposizione dei modelli della gamma Jeep®.
La kermesse Torino Tattoo Convention raccoglie per tre giorni 340 tatuatori provenienti da tutto il mondo, riuniti al Palavela per mostrare la loro abilità e la loro arte. Tra questi ci saranno Daniele Lo Scritto, Giuseppe Orru Black Circle, Andrea Caso, Picasso Dular, Lupo Horiokami, Slawek Slav Salata 2, Frank Cascone, Michele Testa, Rachel Honeywell, Fabio Effedot, Ash Lewis, Niccolo’ Piovan e molti altri.
Una tariffa agevolata per condividere il taxi e uscire la sera in tutta sicurezza. Torino lancia ‘Stasera guida Wetaxi’, campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale promossa dalla prima app, creata da una startup del Politecnico, che consente di prenotare e condividere il taxi pagandolo anche grazie a un credito che può venire caricato a distanza. Promossa da Taxi Torino e con il patrocinio di Città e Asl ‘Stasera guida Wetaxi’ intende incentivare l’uso
serale del taxi condiviso fra persone che fanno percorsi simili con sconti da 20 al 50%. Wetaxi in meno di tre mesi dal lancio conta già 10 mila utenti e 150 corse al giorno e ha anche avviato una collaborazione con il Movement Torino Music Festival, con uno sconto del 50% della tariffa a chi usa l’app per recarsi alla manifestazione. In fase di preparazione anche il ‘Taxi della movida’ per collegare i quartieri del divertimento con sconti fino al 60%.
(foto: il Torinese)
Circa 14 mila lettori hanno aderito alla sottoscrizione della Fondazione La Stampa-Specchio dei Tempi, consentendo di raccogliere 3,21 milioni di euro a favore delle zone terremotate del centro Italia. Di questi, 2,6 milioni sono stati impiegati per ricostruire la scuola antisismica di Arquata del Tronto, che accoglierà i bambini con la ripresa dell’attività scolastica nelle Marche. La struttura è ecosostenibile, ed è stata realizzata dalla Wolf Haus di Vipiteno e progettata dalla Buildings di Torino. Su una superficie di 1000 metri quadri è composta da scuola dell’infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di primo grado. In tutto 10 aule a cui sono state aggiunte la sala multimediale, il salone polivalente, la mensa, la cucina industriale, la sala professori ed i locali per preside e segreteria.