Cosa succede in città- Pagina 463

A Paratissima i marò come madonne ma con teschi e fucili

marò1maro2

Contro l’installazione protesta il capogruppo in Comune e Regione di Fratelli d’Italia Maurizio Marrone: “Triste e consolidata tradizione, quella di rinvenire puntualmente con estrema facilità all’interno dei festival culturali torinesi patrocinati dal Comune di Torino e dalla Regione Piemonte immondizia ideologica di pseudo artisti”

 

Nella rassegna per giovani artisti Paratissima a Torino Esposizioni i due  marò Latorre e Girone  vengono rappresentati come due Madonne. Hanno in mano i fucili e teschi insanguinati ai loro piedi. Contro l’installazione protesta il capogruppo in Comune e Regione di Fratelli d’Italia Maurizio Marrone: <<Triste e consolidata tradizione, quella di rinvenire puntualmente con estrema facilità all’interno dei festival culturali torinesi patrocinati dal Comune di Torino e dalla Regione Piemonte immondizia ideologica di
pseudo artisti, costretti dalla evidente mancanza di talento creativo ad inseguire la notorietà con infantili provocazioni, non per questo però meno offensive per la sensibilità di tanti cittadini ed intollerabili: questa volta tocca a Paratissima con un’ “opera” che decide di attaccare e ridicolizzare i Marò Latorre e Girone, paragonati a due “Madonne” con fucile spianato e teschi sanguinanti ai loro piedi e presi in giro per la loro prigionia, le condizioni precarie di salute, i loro “(immorali) fedeli” cui mi onoro di appartenere … Non manca nemmeno un astioso riferimento al ritorno a casa di Latorre per motivi di salute, con il compiacimento della temporaneità della sua permanenza in Italia!>> denuncia Maurizio Marrone,  che aggiunge <<Questo scempio accade nella stessa Città dove avevo ottenuto dal Sindaco Fassino l’esposizione di uno striscione dalla facciata di Palazzo Civico che auspicava il ritorno dei Marò, ma non a caso i cosiddetti artisti autori di questa porcheria appartengono ad un “laboratorio creativo italo-albanese-argentino, che riflette sui temi dell’integrazione, dell’accoglienza e dell’identità culturale attraverso l’uso di nuovi linguaggi espressivi”, che non riescono ad allestire una mostra senza il costante patrocinio del Comune di Torino e della sua amministrazione di centrosinistra! Ora basta però, esigerò le scuse pubbliche del Sindaco Fassino ai Marò, alle loro famiglie e a tutti gli Italiani offesi da questa immondizia con comunicazioni urgenti in Consiglio Comunale>>

Una domenica a Superga aspettando l'Unesco

superga daffi

Un appuntamento con vari focus culturali, ambientali e artistici collegati alla candidatura a Uomo e Biosfera MAB UNESCO dell’area torinese coinvolta nella candidatura Collina Po che coinvolge 80 Comuni

 

L’ente di gestione regionale del Parco del Po e Collina torinese, che si impegna a far dialogare le istanze naturalistico-ambientali- organizza domenica 8 novembre 2015 ore 14,30 – 20,00 VEDERE L’INVISIBILE. PAESAGGI UMANI E SOCIALI DI COLLINAPOun appuntamento, con vari focus culturali, ambientali e artistici collegati alla candidatura a Uomo e Biosfera MAB UNESCO dell’area torinese coinvolta nella candidatura Collina Po che coinvolge 80 Comuni. Dalle ore 14,30 presso il Centro Visite del Parco alla Stazione di Superga (TO) della Dentera GTT in Strada Comunale alla Funicolare 55, Superga (TO) una informale chiacchiera caffè – a cui seguono mostra, concerto, danza e videoproiezione – che fa il punto sull’avvenuta candidatura del comprensorio di CollinaPo da parte del Parco Po e Collina, Unesco, SITI e Gruppo Iren attraverso esperienze di buone pratiche di rete come il Superga Park Tour.

 

Il pomeriggio è aperto dal Commissario del Parco Po e Collina Torinese Fabrizio Oddone, con l’Assessore Enzo Lavolta (Assessore all’ Ambiente Città di Torino), Giuseppe Bergesio (AD Gruppo Iren) e Andrea Valmaro Ciuti (Direttore relazioni istituzinali i Guppo Iren), Giulio Mondini (Direttore SITI) Donatella Mosso (Direttore Fondazione Smart City) Maria Quarta, (Pianificazione Strategica e Green Economy Assessorato Ambiente Regione Piemonte), Maria Paola Azzario (Presidente Centro Unesco TO), Francesco Puma Segretario Generale Autorità di Bacino del fiume Po, rappresentanti del MAB Unesco del Ticino, Dino Genovese (GuardaParco) Monica Mantelli (Progettista culturale e curatrice Superga Park Tour). Conduce Ippolito Ostellino Direttore Parco Po e Collina.

 

Segue la proiezione KaroVision “Il Bello Che C’è” a cura di Roberto Grano sulle bellezze che tipicizzano i paesaggi della collina di Superga secondo “lo spirito dei luoghi” . Il pomeriggio si completa con le performance di danza su Uomo e Biosfera di Anna Boglione & Alessandro Guerri nelle atmosfere coreutiche di Etnotango.

 

Massimo Iaretti

Presunti candidati e dietrologie elettorali per la conquista della Sala Rossa

STORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto

 

sala rossa palazzo civicotosettoLa battaglia di Roberto Rosso ha un aspetto positivo: è condotta alla luce del sole. Si può non condividere ciò che dice e noi apparteniamo a chi non condivide. Ma ci dice ciò che pensa. Non sarà molto. Ma in questa confusione massima è già qualcosa di fondamentale nel sistema democratico.Gli obbiettano d’essere una minestra riscaldata. Probabile.  Ma francamente non vedo “pastasciutte ” inventate da cuochi giovani

 

Roberto Rosso non si arrende e il 27 ottobre ha mandato una lettera a tutti i leader della destra  per ottenere le primarie per la scelta del candidato a Sindaco di Torino. I bene informati indicano nel 13 di questo mese la data fatidica per le scelte che dovrà prendere il Cavaliere . Incontrerà l’ avvocato Olivetti che sfidando i centri sociali torinesi si è quasi autocandidato. E’ stato iscritto al Msi. Se ha cambiato idea ha superato l’ “errore” giovanile. Il  nostro orizzonte rimane una destra democratica ed antifascista, saremo retrò, ma ci piace essere antichi. Anche se la politica locale e nazionale mi sembra un biliardo dove le bocce numerate carambolano cozzando tra loro senza che nessuna vada in buca, in strani,  sfuggenti e inconcludenti giochi politici,

 

palazzo civicoAddirittura c’è chi favoleggia di un possibile e sotterraneo accordo tra il Berlusca ed il nostrano e provinciale Peron ( Renzi, ovviamente) per dividersi Milano e Torino. Milano dopo Pisapia alla destra e a Torino la riconferma del giramondo Piero Fassino.Dietrologia? Sicuramente, ma anche testimonianza di una totale confusione. Con i 5 stelle gufanti convinti, non a torto, che il tutto porta acqua al loro mulino. mole vittorio

 

Orbene,  la battaglia di Roberto Rosso ha un aspetto positivo: è condotta alla luce del sole. Si può non condividere ciò che dice e noi apparteniamo a chi non condivide. Ma ci dice ciò che pensa. Non sarà molto. Ma in questa confusione massima è già qualcosa di fondamentale nel sistema democratico.Gli obbiettano d’essere una minestra riscaldata. Probabile.  Ma francamente non vedo “pastasciutte ” inventate da cuochi giovani. Vero? Felicissimo di sbagliarmi e vi prego di farmelo presente. Regna confusione sia a destra che a sinistra. E c’è qualcuno che aspetta che l’impazzimento sia totale.

Bolaffi batte all'asta l'eredità di Bettino Craxi

craxi

Si tratta di tele contemporanee, stampe, sculture e reperti archeologici appartenuti all’ex presidente del Consiglio

 

La casa d’aste torinese Bolaffi ha aggiudicato per  la cifra di 271mila euro l’eredità del leader socialista Bettino Craxi. Si tratta di tele contemporanee, stampe, sculture e reperti archeologici appartenuti all’ex presidente del Consiglio, compresi  i suoi famosi cimeli garibaldini, che sono stati acquistati in blocco a 87.500 euro. Mistero fitto sull’acquirente. Informa l’Ansa: “posso solo dire che non si tratta di una persona fisica – sono le parole di Filippo Bolaffi, ad del Gruppo – e che la sua destinazione sarà probabilmente un luogo pubblico”.

Estate di San Martino a 22 gradi, ma è allarme nebbia in pianura

cielo torino

L’Alta pressione atlantica sarà rafforzata da aria afro-mediterranea

 

Estate di San Martino in anticipo sul calendario e con temperature massime da record. Si manterranno per giorni intorno ai 20-22 gradi e lo zero termico è in innalzamento fino a 4.000 metri tra venerdì a domenica. La Smi (Società Meteorologica Italiana) – scrive il sito Ansa – spiega che l’Alta pressione atlantica “sarà rafforzata da aria afro-mediterranea”. Rischio nebbia in pianura ma le temperature resteranno molto gradevoli “almeno fino all’inizio della prossima settimana”.

IV Novembre, Tricolore in piazza Castello per la Festa delle Forze Armate

In presenza del prefetto di Torino, Paola Basilone, un reparto interforze composto da alpini, carabinieri, finanzieri e allievi della scuola di Applicazione si è schierato sul piazzale

 

BANDIERA ESERCITOBANDIERA CARABINIERIBVANDIERA ALZABANDIERAQuesta mattina in piazza Castello a Torino la tradizionale cerimonia dell’alzabandiera, in occasione della Festa delle Forze Armate, Giornata dell’Unità nazionale e anniversario della Vittoria nella prima guerra mondiale. In presenza del prefetto di Torino, Paola Basilone, un reparto interforze composto da alpini, carabinieri, finanzieri e allievi della scuola di Applicazione si è schierato sul piazzale. Presente la bandiera della scuola militare, decorata di medaglia d’argento, i labari delle associazioni d’Arma e i gonfaloni della Città e della Regione. Successivamente si è tenuta una cerimonia religiosa alla Gran Madre. Oggi è aperto alle visite il palazzo dell’Arsenale e la caserma della Guardia di Finanza in corso IV Novembre. Vetrine dedicate alle forze armata in Galleria Subalpina.

 

(Foto: il Torinese)

Lapo Elkann: "Un mio rientro in Fca? Mai dire mai"

lapo

Ha poi annunciato la prossima apertura di una nuova  fondazione: si chiamerà LAPS

 

Lapo Elkann parla di un suo possibile rientro in Fca. Lo dice l’Ansa, riportando dichiarazioni dalla tv francese Canal Plus.”Se un marchio del gruppo mi chiama o mi offrissero delle opportunità, chissà… Mai dire mai”. Il nipote dell’Avvocato ha anche parlato del del fratello John, il giovane presidente di Fca: “E’ l’uomo giusto al posto giusto. Mio nonno ha fatto un’ottima scelta. Siamo legatissimi, con lui e Ginevra”. Lapo ha poi annunciato la prossima apertura di una nuova  fondazione: si chiamerà LAPS e si occuperà anche di di housing sociale.

Lavoro nero in bar e negozi: 30 mila euro di multa e 12 non-dipendenti

Sospensione temporanea dell’attività per cinque negozi, che è stata però revocata dopo il pagamento delle multe

 

bottiglieSanzioni  per 30 mila euro e 12 lavoratori in nero individuati, con sospensione temporanea dell’attività per cinque negozi, che è stata però revocata dopo il pagamento delle multe. E’ quanto ha fruttato una  serie di controlli a tappeto contro il lavoro sommerso, da parte dei carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro di Torino nel capoluogo e in provincia.I lavoratori non dichiarati sono stati trovati in tre bar di Grugliasco, Leinì e Torino, in un autolavaggio sempre a Grugliasco, in una pizzeria di Susa e in una carrozzeria a Torino.

Più di 2000 buche censite dai civich sulle vie di Torino

buche

La ricerca è stata condotta dalla polizia municipale, per ordine del pubblico ministero Raffaele Guariniello

 

Ne sono state contate 2.118. Sono le buche (alcune in passato sono state addirittura “buche killer”, provocando morte e fratture) censite sulle strade di Torino  negli ultimi due mesi. La ricerca è stata condotta dalla polizia municipale, per ordine del pubblico ministero Raffaele Guariniello. Soltanto nel periodo tra il 15 settembre e il 13 ottobre i civich ne hanno trovate 832. Ricordiamo ai lettori che il magistrato ha in corso un’inchiesta nata proprio da un incidente mortale, avvenuto  il 6 maggio 2013, quando  un pensionato di 76 anni perse la vita dopo essere scivolato sulla strada dissestata.

 

(Foto: il Torinese)
   

Le nuove schiavitù del lavoro, focus all'Ilo di Torino

ilo laus

21 milioni di persone vittime di lavoro forzato nel mondo, la maggior parte donne, 1,5 milioni nei soli paesi occidentali, per un giro di affari illegali di 150 miliardi di dollari all’anno

 

Il Centro Internazionale di Formazione – ILO di Torino è stato sede per la presentazione –  prima volta in Italia – della ricerca del Fra, Agenzia Europea per i diritti fondamentali, sullo sfruttamento grave dell’attività lavorativa a danno di chi si sposta all’interno dell’Ue o di chi vi fa ingresso: 28 paesi membri interessati, 21 con interviste “sul campo”, 616 esperti coinvolti (43 per l’Italia), 217 casi di studio, 24 gruppi di discussione.

 

Così il presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Mauro Laus, intervenuto  al convegno “Si può chiamare lavoro? Sfruttamento e nuove schiavitù nell’Unione Europea”.“Chi amministra la cosa pubblica ha facoltà, nella sua autonomia, di spostare in alto l’asticella e riscrivere le regole per i propri fornitori, stabilendo di non affidare servizi al di sotto di una certa soglia. La stessa Regione Piemonte, per prima, può decidere di metterci la faccia e forzare il sistema della contrattazione laddove si accorga che proprio il sistema presenta dei limiti”.

 

Il Comitato regionale dei Diritti Umani – organizzatore dell’evento ha  fatto da apripista su un fenomeno sociale così preoccupante, come ha spiegato il suo componente Luciano Scagliotti, moderatore del dibattito. E da Torino parte la “fase 2” dell’indagine dalla quale emerge, secondo l’autore del rapporto Albin Dearing, che “un intervistato su cinque registra un caso di sfruttamento almeno due volte a settimana, dove per sfruttamento intendiamo la deviazione da normali condizioni lavorative che ha impatto sulla dignità umana. Ci sono fattori di rischio legati al quadro normativo di alcuni paesi, alla situazione personale della vittima, che spesso non parla la lingua e non conosce i suoi diritti, aumentando così lo stato di assoggettamento”.

 

Numeri preoccupanti sono emersi anche dalla relazione di Miriam Boudraa del programma protezione sociale di CIF – ILO, 21 milioni di persone vittime di lavoro forzato nel mondo, la maggior parte donne, 1,5 milioni nei soli paesi occidentali, per un giro di affari illegali di 150 miliardi di dollari all’anno. Il caporalato e lo sfruttamento non sono fenomeni da cui l’Italia è esclusa, si pensi alle cronache dell’ultima estate sulla raccolta dei pomodori in Puglia o la vicenda della vendemmia nelle vigne di Canelli, raccontata dal giornalista de La Stampa Riccardo Coletti: “Lavoratori stranieri pagati cinque euro, con contratti per tre giorni dove invece se ne lavorano venticinque, undici ore al giorno con solo mezz’ora di pausa”.

 

A chiusura dell’incontro, le riflessioni di Laus e del sottosegretario al Lavoro, Luigi Bobba. “A differenza di numerosi Paesi europei ed extraeuropei, dove si è scelto di fissare con legge una paga-base minima garantita a tutti i lavoratori, qui da noi – ha spiegato il presidente dell’assemblea piemontese – anche dopo il Jobs Act, la contrattazione collettiva è rimasta l’unica sede in cui si quantificano gli importi legali per ogni categoria e in cui si scrivono le regole con le quali si condiziona il mercato. Ma poi non è infrequente che di quelle regole e di quegli importi si chieda conto, con sdegno, alle imprese, quando esse, con la mera applicazione, ne rivelano i pesanti limiti a carico dei lavoratori. In Italia esistono contratti collettivi di lavoro, firmati dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, che quantificano il salario minimo anche a meno di 4 euro l’ora. Con buona ragione, possiamo ritenere che essi siano stati giudicati congrui e dunque dignitosi da chi li ha sottoscritti, imponendone poi l’utilizzo. I contratti collettivi di lavoro orientano l’andamento del mercato privato, ma soprattutto gli appalti pubblici nell’indizione delle gare. Tengo a dire che quei contratti sono la bussola, non il vangelo. La Regione può decidere o meno di metterci la faccia, ma nessuno può permettersi di nasconderla: si può scegliere di invocare l’autorevolezza dei tavoli di contrattazione di fronte a chi si lagna delle regole e dei salari oppure si possono scavalcare i tavoli e aprire nuove strade. La terza via è quell’ipocrisia non più sostenibile dove la distanza tra lavoro legale, sommerso e caporalato si misura in centesimi di euro”. 

 

“Siamo in presenza di fenomeni che sembravano essere storia dei secoli passati e invece sono tornati attuali sotto la spinta dell’emigrazione – ha infine concluso Bobba – il Governo sta per mettere in atto un piano d’azione nazionale contro lo sfruttamento, con misure e strategie pluriennali su prevenzione e contrasto. In particolare stiamo lavorando su due emendamenti: confisca penale obbligatoria e responsabilità oggettiva di chi si avvale del contributo di caporali. Lo sforzo che è stato fatto dal Fra e dal Comitato Diritti Umani non è un tema per ricercatori, ma un tema che ha molto a che fare con il nostro vivere civile e uno stimolo di riflessione per le istituzioni”.

 

(www.cr.piemonte.it)