Cosa succede in città- Pagina 458

Madonna del Pilone, 25 Aprile 1945

“A jé i partigia-n ch’a rivo”

La sera del 24 aprile 1945 si udì distintamente una raffica di mitra e tutti a Madonna del Pilone capirono che erano arrivati i partigiani. La gente che si trovava fuori casa a far due chiacchiere, approfittando dei primi tepori primaverili, preferì rientrare senza attendere il coprifuoco. Non si trattava della solita incursione notturna, i tempi apparivano maturi per un’azione armata più decisa. Alcuni giorni prima aveva transitato lungo il Po la guarnigione repubblichina. Si stava ritirando, facendo un gran polverone, lasciandosi dietro un silenzio pieno di sollievo. Il presagio della fine.

 

Da Borgata Rosa, fino all’inizio della strada per Superga, era tutto un susseguirsi di prati e campi. I binari del tram passavano al centro di Corso Casale e proseguivano tra curve e saliscendi sino a Gassino. La Madonna del Pilone possedeva ancora le sue piole e qualche locale di lusso: il Muletto, Goffi, Cucco. In fondo a Strada Valpiana si trovavano posizionati i cannoni della contraerea. Nel Velodromo avevano stazionato per un po’ i tedeschi, nessuno aveva capito bene cosa ci facessero. Il parroco era don Luigi Corgiatti, detto Barba Vigio, antifascista tosto, uno che diceva pane al pane e vino al vino. Ma nel quartiere si agitavano da tempo fermenti di libertà, con quegli operai, quelle tessitrici, i tranvieri, gli studenti. C’erano socialisti, anarchici, liberi pensatori, qualche sindacalista cattolico. Clandestinamente operava anche un CLN che si riuniva nella società di mutuo soccorso De Amicis.

 

Il 25 mattina si respirava un’aria insolita. I volti della gente apparivano stupefatti, increduli. A jé i partigia-n ch’a rivo. Il comandante Alì, Bill, Pieri-n, Ceco ‘l Matt, Gigi, Tom. Qualcuno di loro aveva un atteggiamento sbruffone, altri ostentavano sorrisi temerari. Erano giovani e forti, audaci e imprudenti. Portavano capelli incolti, barba lunga, probabilmente non mandavano un buon odore. Quasi nessuno indossava una divisa riconoscibile ma tutti imbracciavano un’arma. Del loro coraggio arrivava voce da sopra le colline. Cinzano, Sciolze, Bardassano, nei boschi fino a Pino Torinese: stavano combattendo l’ultima battaglia e, pareva impossibile, la vincevano. Tirandosi su le brache di tela, i bambini li guardavano con invidia. Le donne portavano la mano a visiera sulla fronte e avevano lo sguardo preoccupato. Quanti morti ancora?

 

Ad attendere i partigiani c’erano le macerie del bombardamento a tappeto avvenuto nella notte del 13 luglio ’43. Una striscia di distruzione tagliava il quartiere da Sassi alla barriera di Casale, lungo corso Quintino Sella, il monte dei Cappuccini fin verso Cavoretto. Un solco di morte che il 26 aprile la Brigata Monferrato percorse con il suo carro armato catturato ai repubblichini, per liberare questa parte di città che sembrava campagna. Non fu subito festa, non era ancora giunto il tempo dei fiori sui balconi e delle piazze imbandierate. Si sparava ancora, i cecchini stavano in agguato sui tetti, la gente aveva paura e non usciva di casa. Solo il 6 maggio Torino sarebbe stata finalmente libera.

 

Partigiani. A più di settant’anni non rimane che una parola a definire l’epopea di quel movimento di resistenza popolare che si oppose al nazifascismo. Molti nomi sono stati incisi sulle lapidi in quei giorni, altri di loro se ne sono andati nei decenni successivi. Quei pochi che sono rimasti, però, raccontano i combattenti che erano con un filo di voce e immutato orgoglio. A dispetto di quanti sminuiscono o negano per ignoranza o malafede, i loro ideali non si riferiscono a una stagione ormai conclusa ma ci riguardano ancora oggi. I partigiani non erano ideologi né rivoluzionari, avevano idee semplici e ben chiare: aspiravano alla libertà, ne conoscevano il prezzo e seppero conquistarla con le proprie forze. Spetta a noi difenderla con la consapevolezza che non è stata acquisita una volta per tutte, come un bene ricevuto in eredità, ma va costruita quotidianamente e senza sosta.

 Paolo Maria Iraldi

 

«Mirafiori raccontata da noi»

Sarà presentato il 25 aprile a Torino il documentario «Mirafiori raccontata da noi», realizzato da 23 alunni della quinta A dell’Istituto Primo Levi di Torino, all’interno di un percorso di alternanza scuola lavoro promosso dall’Associazione YEPP Italia, in collaborazione con l’Associazione Centro X 100 e l’Istituto Primo Levi, e sostenuto dalla Compagnia di San Paolo nell’ambito del Bando IntreCCCi. Alla realizzazione del progetto, nato con l’obiettivo di creare occasioni di dialogo, scambio e conoscenza reciproca fra anziani e giovani del quartiere Mirafiori, hanno contribuito il Comune di Torino tramite ITER, il progetto MiraDOC e la Casa nel Parco-Fondazione Mirafiori. La proiezione si svolgerà alle ore 21.00, nella Casa nel Parco (Via Modesto Panetti 1, Mirafiori Sud) in occasione dell’evento “Welcome: libertà e resistenza. Una ricorrenza speciale come lente per osservare la realtà di oggi”.

ALLA CASERMA AMIONE “LA CITTADELLA DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI”

Discussa in commissione Urbanistica presieduta da Damiano Carretto, la variante che prevede la trasformazione delle caserme Amione, in piazza Rivoli e Dabormida, in corso Unione Sovietica.

Il provvedimento, già approvato nelle scorse settimane dalla Giunta e che sarà votato lunedì dal Consiglio comunale, è stato illustrato dal vice sindaco Guido Montanari. La caserma Amione ospiterà la “Cittadella delle pubbliche amministrazioni”. Gli uffici dello Stato presenti in Torino, (circa 1200 persone), troveranno sede in quel luogo, dopo la realizzazione di nuove strutture edilizie al posto dei capannoni che oggi ospitano il museo di Artiglieria. Il progetto di trasformazione, che prevede tuttavia la salvaguardia della facciata, tutelata dai Beni Culturali e del Paesaggio, sarà affidato ad un concorso internazionale. Con questo provvedimento si darebbe seguito al protocollo di intesa sottoscritto lo scorso anno tra la Città, i Ministeri della Difesa e dei Beni culturali e Agenzia del Demanio. Il valore complessivo dell’investimento si aggira intorno ai 100 milioni. La riqualificazione della caserma Amione sarà a carico dell’Agenzia del Demanio e si avvarrà della linea di metropolitana e delle altre linee di mezzi pubblici esistenti oltre che di nuove vie di comunicazione pedonali e ciclabili. Alla caserma Dabormida, invece, sarà invece trasferito il museo di Artiglieria, oggi nella caserma di piazza Rivoli.

Un fiore per la ricerca

AICG sostiene AIRC e  la ricerca sul cancro con la margherita solidale italiana 100%

Ultimi giorni per acquistare le margherite solidali: prosegue infatti fino al 25 aprile l’iniziativa «MARGHERITA per AIRC» grazie alla quale AICG (Associazione Italiana Centri Giardinaggio) e i suoi associati, da sempre sensibili alle tematiche sociali e alle iniziative benefiche, rinnovano il supporto ad AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) a sostegno della ricerca oncologica. In provincia di Torino partecipano all’iniziativa Crespo Garden a Roletto, Daveli Garden Center a Carmagnola, Garden Center La Serre di Piobesi Torinese, Peraga (Mercenasco), Hortilus e Vivai a Colleretto Giacosa, Viridea a Collegno e Settimo Torinese. Sono quest’anno più di 70 i centri giardinaggio associati ad AICG (l’elenco completo è sul sito www.aicg.it)dove si possono acquistare le piante di MARGHERITA solidale al prezzo di 4.50 euro: per ogni margherita venduta, 1.50 euro sarà devoluto ad AIRC per sostenere la terza e conclusiva annualità della borsa di studio istituita grazie all’impegno di AICG.

 

 

MADE IN ITALY

La «MARGHERITA per AIRC», l’eccellenza interamente italiana – proviene dalla Riviera Ligure, in particolare dalla piana di Albenga, dove ogni anno ne vengono prodotti circa 10 milioni di vasi e garantita da FDAI – Filiera Agricola Italiana Spa, è contrassegnata da un’etichetta firmata FDAI e AICG. Si conferma quindi la grande attenzione di AICG per la produzione italiana e il made in Italy.

 

TESTIMONIAL

La Margherita solidale ha anche quest’anno il supporto di un’altra Margherita: la campionessa mondiale di scherma Margherita Granbassi, da anni al fianco dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro nella doppia veste di ambasciatrice e volontaria.

 

Per informazioni:

AICG Associazione Italiana Centri Giardinaggio

www.aicg.it – segreteria@aicg.it – Tel. +39.031.301037

 

 

Doppio appuntamento per il weekend all’Egizio

Va in scena al museo  “Egitto Essenziale”: una giornata dedicata ai costumi olfattivi della popolazione nilotica. Loto, menta  selvatica, spezie, incenso e mirra sono queste le fragranze con cui si celebravano dèi e faraoni

 

Sabato 21 aprile il Museo Egizio si profuma offrendo ai suoi visitatori un percorso sensoriale fatto di fragranze e reperti: “Egitto Essenziale”.

 

Sulla base di quanto trovato su stele e papiri, sono state selezionate alcune delle essenze che questo antico popolo utilizzava: il loto, simbolo di fertilità e fecondità, che veniva spremuto principalmente per uso cosmetico; la menta selvatica, usata durante i riti funerari; alcune spezie come dragoncello, cumino e coriandolo, la cui esistenza è testimoniata dai reperti alimentari provenienti dalla Tomba di Kha; in ultimi, l’incenso e la mirrafragranze particolarmente pregiate utilizzate soprattutto nei templi. Nella cultura faraonica la cura del corpo e l’esaltazione della bellezza avevano molta importanza. Le pratiche di cosmesi avevano finalità terapeutiche, ma anche simboliche; si fondavano, infatti, sul desiderio di preservare il corpo dalla dissoluzione del tempo, mirando all’ immortalità. In questa prospettiva gli antichi abitanti della Valle del Nilo impararono sin da subito a sfruttare le preziose proprietà degli elementi presenti in natura, elaborando rimedi talvolta straordinariamente efficaci, talvolta fantasiosi e creativi. Unguenti e olii profumati erano considerati preziosi nella cura del corpo, mentre, le resine profumate, bruciate durante le cerimonie religiose e funerarie, favorivano il passaggio nell’Aldilà.  Durante la visita, il pubblico, avrà quindi, l’opportunità di vivere un’esperienza unica grazie ad una significativa selezione di oggetti e particolari scenografie olfattive messe a disposizione da Ariaprofumata e IFF International Flavour & Fragrances Inc

 

ULTERIORI INFORMAZIONI

Egitto Essenziale

Pubblico: famiglie

Date e orari della visita guidata: 21 aprile 10:10

Durata: 90 minuti

Prezzo della visita guidata: € 5 (più il biglietto d’ingresso del Museo)

Prenotazione obbligatoria per la visita guidata: dal lunedì al venerdì, 8:30 – 19:00; sabato, 9:00 – 13:00. telefono: 011 4406903 – mail: info@museitorino.it

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CHI VUOL ESSERE FARAONE? L’ANTICO EGITTO IN PILLOLE

Quiz, indovinelli ed enigmi indecifrabili per un’avventura alla scoperta dell’antico Egitto

 


Domenica 22 aprile, alle ore 10:10, presso il Museo Egizio – via Accademia delle Scienze 6 – genitori e bambini saranno coinvolti in una speciale visita guidata, condotta in forma di quiz. Il Museo Egizio di Torino è il più importante al mondo dopo quello del Cairo? È vero che in certi periodi storici dell’Egitto faraonico i litigi in famiglia erano considerati motivo giustificato di assenza dal posto di lavoro? Queste e altre domande verranno presentate ai piccoli visitatori che, accompagnati dalle loro famiglie, risolveranno quiz ed enigmi misteriosi e sveleranno le risposte corrette, incappando, talvolta, in soluzioni davvero inaspettate.

 

 

INFORMAZIONI UTILI

Chi vuol essere faraone? L’antico Egitto in pillole

Pubblico: bambini (6-11 anni) accompagnati dai genitori

Data e orari: domenica 22 aprile, ore 10:10

Durata: 90 minuti

Prezzo al pubblico: €5,00 (biglietto di ingresso escluso)

Prenotazione obbligatoria: dal lunedì al venerdì, 8:30 – 19:00; sabato, 9:00 – 13:00.

 

Si dimette Vergnano sovrintendente del Regio

Dopo 19 anni si è dimesso il sovrintendente del Teatro Regio di Torino, Walter Vergnano,  con un anno di anticipo rispetto alla scadenza del suo mandato. Per la sindaca Appendino, presidente dell’ente teatrale,  si è trattato di una scelta “maturata da ottobre ad oggi in modo condiviso”. A chi parla di dimissioni dovute alla situazione debitoria dei conti Vergnano risponde che è stata una decisione “senza dietrologie, nell’interesse del teatro”. Con  Vergnano decadono anche il direttore musicale, Gianandrea Noseda, e quello artistico, Gastón Fournier-Facio.

Salone 2018, aperte le biglietterie online

 

A un giorno dalla conferenza stampa di presentazione del programma completo – in programma giovedì 19 aprile 2018 alle 11 al Sermig di Torino – il Salone Internazionale del Libro anticipa un po’ di numeri e di dati

 

Sono aperte le biglietterie online sul sito salonelibro.it. Con il servizio messo a disposizione da GL events Italia – Lingotto Fiere attraverso il circuito VivaTicket è possibile saltare le code e acquistare fin d’ora il proprio biglietto per il Salone. Immutate le tariffe: 10,00 euro l’intero, 8,00 il ridotto. Con una novità: il biglietto Ridotto Giovani Web a 8,00 euro, fino allo scorso anno riservato fino ai 18 anni, quest’anno viene esteso fino ai 26 anni di età.

 

E veniamo alle novità sugli espositori. Cresce del 28% la superficie commerciale netta venduta, con 13.482 m2rispetto ai 10.557 del 2017. Un positivo overbooking determinato non soltanto dal ritorno dei grandi gruppi e di molti nuovi editori, ma anche dal considerevole aumento della superficie espositiva media richiesta da molti di essi.

 

Vento in poppa anche per l’Ibf – International Book Forum, in programma da mercoledì 9 a sabato 12 maggio 2018 in una nuova sala appositamente realizzata all’esterno del Padiglione 3 di Lingotto Fiere. Il progetto Ibf è realizzato grazie al sostegno della Regione Piemonte e di Ita–Ice – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane. Sono già 370 gli iscritti (313 nel 2017), provenienti da 30 Paesi: Albania, Argentina, Austria, Bangladesh, Canada, Cina, Danimarca, Egitto, Francia, Georgia, Germania, Grecia, India, Italia, Islanda, Israele, Macedonia, Norvegia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Palestina, Polonia, Principato di Monaco, Regno Unito, Siria, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Turchia.

 

A quattro settimane dall’inizio sono già 15.300 gli studenti che hanno fissato la visita al Salone con la loro classe grazie al servizio di prenotazione scuole. Arrivano dal Piemonte, ma anche – tra gli altri – da San Bartolomeo in Galdo (Bn), Viareggio (Lu), Giba (Ci), Padova, Iglesias, Brembate di Sopra (Bg), Altamura (Ba), Tolentino (Mc), Pisa, Cittadella (Pd), Tortoli (Nu), Parma, Bassano del Grappa (Vi), Rimini, Roma, Napoli, Palermo, Pescara, Nuoro, Cagliari, Teramo, Campobasso, Urbania (Pu), Foggia.

 

Per i ragazzi del Piemonte, dalle elementari alle superiori, in omaggio 15.000 Buoni da leggere del valore di 10 euro cadauno messi a disposizione dall’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte e da spendere agli stand del Salone. E le prime 150 classi prenotate da fuori Piemonte ritireranno al Bookstock Village una copia ciascuno del grande Vocabolario Treccani offerta dall’editore.

Le edicole potranno vendere cibi e offrire servizi

Le edicole di Torino  potranno vendere anche alimentari, souvenir e prodotti tipici, oltre a fornire servizi tipo la consegna dei pacchi ed esporre materiale pubblicitario. Queste  le novità introdotte dal nuovo regolamento varato dalla giunta Appendino e che dovrà passare il voto del consiglio comunale. Per gli edicolanti sarà possibile  inoltre commercializzare caramelle, cioccolatini, bevande analcoliche, escluso il latte e i suoi derivati. Il provvedimento intende aiutare una categoria sempre più in crisi.

Quando la Resistenza è pop

Ai primi due appuntamenti per l’anniversario della Liberazione promossi dal Comitato Resistenza, che si terranno al Polo del ‘900 (via del Carmine 14 a Torino), partecipa il presidente del Consiglio regionale del Piemonte Nino Boeti. Mercoledì 18 aprile, per ricordare lo sciopero generale del 18 aprile 1945 da cui partì la lunga battaglia per la liberazione di Torino, il Teatro Italiano del Disagio ATID, con il patrocinio del Comitato Resistenza, della Città di Torino e dell’ANPI, presenta lo spettacolo teatrale: “Resistenza Pop. Le avventure di una famiglia ribelle, di un bambino partigiano e di ragazze coraggiose”. Alle 11 lo spettacolo è riservato alle scuole, gratuito e con prenotazione obbligatoria. Alle 21 invece è aperto a tutto il pubblico, con ingresso libero fino ad esaurimento posti. L’evento ideato da Gian Piero Alloisio, storico collaboratore di Giorgio Gaber e Francesco Guccini, racconta con linguaggi nuovi e non retorici le storie di donne e uomini che hanno vissuto la Resistenza. Resistenza Pop (del quale è disponibile anche il cd-dvd) è dedicato alle Liberazioni di ieri e di oggi e contiene canzoni d’autore rivisitate, testi inediti, melodie partigiane riscoperte, emozionanti monologhi e video testimonianze dei protagonisti, partigiani piemontesi e liguri. Durante lo spettacolo riservato alle scuole, gli studenti saranno invitati a preparare degli aeroplani di carta con i loro messaggi, disegnati o scritti, sul tema della Resistenza e delle esperienze di libertà di ieri e di oggi. Gli aeroplanini saranno raccolti e lanciati nel corso dello   
spettacolo serale in una performance ribattezzata “Bombardamenti Intelligentissimi”.

Info e prenotazioni: Simonetta Cerrini 380.4522189 infoatid@gmail.com  www.gianpieroalloisio.it

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Giovedì 19 aprile, alle ore 17, l’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza (ANCR), presenta in anteprima al Polo del ‘900 tre video (della durata di circa 12 minuti ciascuno) sulla nascita della Repubblica e l’elaborazione della Costituzione promulgata nel gennaio 1948. I video affrontano rispettivamente la “genesi” della Costituente (Dalla Resistenza alla Costituente 1944 – 1946), l’organizzazione dei lavori al suo interno (La Costituente al lavoro 1946 – 1947)  e il contesto, sociale ed economico in cui la Costituente si trovò ad operare (La ricostruzione). La durata dei video e il format che li contraddistingue li rende facilmente inseribili nella programmazione didattica (come complemento audiovisivo a una lezione) e in genere potranno essere utilizzati come strumenti per la divulgazione storica su uno dei passaggi più rilevanti delle vicende italiane del secolo scorso.  L’ampio utilizzo di documenti d’epoca (spezzoni cinematografici, foto, manifesti, pagine di giornali) consente un confronto diretto con quel momento storico e gli interventi di raccordo di storici e  docenti scandiscono e articolano il discorso nei suoi passaggi salienti.

 

Marco Travaglini

Edicolarte rinascerà per creare bellezza

Tanti abitanti del quartiere Aurora si sono recati per solidarietà davanti ad Edicolarte, l’edicola-installazione artistica bruciata l’altra notte a Torino. Edicolarte per Aurora è un progetto ideato un anno fa dalla curatrice d’arte Rosy Togaci e Luj Vacchino, che hanno trasformato l’edicola abbandonata  all’angolo tra corso Vercelli e via Cuneo. “L’Arte non si ferma!” dice Togaci, che ha avuto la solidarietà della sindaca Appendino, per riportare il bello in un’area abbandonata del quartiere.