Cosa succede in città- Pagina 438

Obesity day, una giornata all’ospedale Mauriziano di Torino

L’ospedale Mauriziano di Torino partecipa alla campagna nazionale “Obesity Day”. Martedì 10 ottobre dalle ore 9 alle ore 16, presso l’ospedale Mauriziano di Torino, la Struttura di Dietetica e Nutrizione Clinica (diretta dalla dottoressa Anna Demagistris) sarà a disposizione dei cittadini. Sarà attivo un punto di incontro nell’area adiacente l’Aula Carle. Saranno presenti medici dietologi, dietisti, allievi del corso di laurea in Dietistica dell’Università di Torino. Sarà possibile rilevare i parametri del peso, dell’altezza e della circonferenza dell’addome per stabilire l’adeguatezza del peso corporeo e saranno fornite informazioni sull’alimentazione e sullo stile di vita utilizzando l’opuscolo informativo “ le dieci cose da fare non fare, dire o non dire, per prendere nel verso giusto una dieta”. Verrà inoltre proposto un questionario sulle conoscenze ed abitudini alimentari.L’ADI, Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica, ha promosso per il 10 ottobre una giornata nazionale di sensibilizzazione nei confronti del sovrappeso e dell’obesità. Il tema per l’edizione del 2017 è “Salute InForma, Dieta Mediterranea Regionale”. L’Obesity day 2017 si pone come obiettivo quello di pubblicizzare l’identità e le diversità dei sistemi alimentari regionali. Recuperare e mantenere la biodiversità agraria e la diversità degli animali d’allevamento è fondamentale nel garantire la vita dell’essere umano sulla Terra. In Piemonte, secondo lo studio PASSI, il 30% degli abitanti sono sovrappeso ed il 10% sono obesi. Ne sono più colpiti i maschi e le persone con un’età compresa tra i 50 ed i 70 anni. Il cardine della prevenzione e della terapia dell’obesità è un equilibrio alimentare accompagnato da uno stile di vita attivo che preveda la pratica di almeno 150 minuti di attività fisica alla settimana. Il compito delle Strutture di Dietetica e Nutrizione Clinica del Servizio Sanitario Nazionale è di garantire ad ogni utente un intervento adeguato dal punto di vista nutrizionale, volto a prevenire e curare situazioni patologiche anche gravi, legate allo stato di nutrizione, per le quali sia stata dimostrata un’efficacia dell’intervento nutrizionale.

 

(foto: il Torinese)

 

 

 

Linea di confine. Spigolature di vita e storie torinesi

di Pier Franco Quaglieni

.

4 anni di Appendino e sarà la morte di Torino – Ius soli, digiuno e trasformismo – MITO, vince Milano – 80 milioni di tagli –Riflessioni sull’Ordine dei Giornalisti – Cavour, Bergamo, un medico gentiluomo

***

4 anni di Appendino e sarà la morte di Torino

“La Stampa” con un editoriale di Luigi La Spina ha preso una durissima posizione nei confronti del sindaco Appendino e della sua maggioranza strabica e inconcludente. Il Sindaco riceve il G7 e il suo vice va in piazza a manifestare contro il G7,tanto per citare solo un esempio. La Spina ha dimostrato di essere spinoso,come lui ama dire, anzi direi coraggioso. “La Stampa” anche di fronte al massacro umano e mediatico di piazza San Carlo si è barcamenata,come per il G7. Un giornale che voglia esprimere la Città deve avere il coraggio di schierarsi se la Città cade in mano ai Visigoti e agli incapaci. La Spina l’ha fatto. Ma l’aver chiuso subito il dibattito aperto pubblicando una replica del Sindaco è un errore. L’articolo di La Spina meritava approfondimenti da parte di forze politiche,sociali,culturali della città,se possibile, non sempre le stesse e soprattutto non sempre i soliti dispensatori di sentenze scontate. Il giornale ha strozzato il dibattito in culla,dando la parola al Sindaco che ha risposto con banalità. Altri quattro anni di Appendino e sarà la morte di questa città. Credo che tutte le persone pensanti ne siano ormai irrimediabilmente convinte.

***

Ius soli, digiuno e trasformismo

Ho argomentato ampiamente il tema dello ius soli ( http://www.iltorinese.it/ius-soli-piu-dubbi-che-certezze/),esprimendo una qualche adesione in linea di principio e rifiutandolo per motivi politici che alterano la democrazia italiana,influendo sul corpo elettorale e quindi sul voto. Su temi delicati come lo ius soli bisogna andare con i piedi di piombo. Chi ama la democrazia non intende comprometterla con atti di buonismo che si rivelerebbero insensati. Adesso con il digiuno pro ius soli di Chiamparino , Del Rio,Bindi e altri (manca solo la presidenta della Camera ) dichiaro la mia contrarietà perché il ricatto del digiuno è ridicolo e antidemocratico.I Senatori devono decidere in libertà. Non scimmiottiamo Pannella che digiunava per ben altri motivi. Inoltre la trasformista caccia al voto dei senatori,andando a chiedere consenso ovunque è un fatto privo di dignità . Infine la fuga dall’aula dei senatori di Alfano per far passare il provvedimento abbassando il quorum è cosa indecente ,come lo fu Alfano ministro degli Interni che permise che ci lasciassimo invadere dagli immigrati.

****

MITO, vince Milano

A Torino si è perso del tempo a discutere sul come dipingere i blocchi di cemento che dovrebbero proteggere dal terrorismo. Ovviamente c’è chi,Sindaco in testa, ha pensato di affidarsi agli imbrattatori professionali di muri che invece andrebbero severamente perseguiti perché lordano con i loro manufatti la città. L’arte è altra cosa.Anche quella di strada. Milano,come dimostra la foto,ha risolto con stile ed eleganza come dipingere i blocchi di cemento in piazza Duomo. Si confronta normalmente Appendino con Raggi dicendo che la prima è migliore della seconda. Ci vuole poco per superare Raggi che pure non ha al suo attivo il disastro di piazza San Carlo. Il vero confronto va fatto con il Sindaco di Milano Sala che non ha finora fatto nulla di particolare,ma si rivela sicuramente migliore della Nostra. Anche nelle piccole cose .

***

80 milioni di tagli

Non si è ancora capito se si tratta di tagli lineari o dove la Giunta di Torino andrà a tagliare per 80 milioni di euro la spesa comunale. Il deficit c’è, la responsabilità è di Chiamparino, Fassino ha fatto il possibile per rientrare nelle spese esagerate avviate dal Sindaco Ds che inspiegabilmente anche come presidente della Regione, ha ancora un consenso. Fassino non ha potuto dire che il deficit accumulato era quello di Chiamparino. Ma la verità è questa. Mettere le colpe sulla Giunta Fassino è intellettualmente disonesto e politicamente non veritiero. Poi anche Fassino ha certamente le sue responsabilità .

***

Riflessioni sull’Ordine dei Giornalisti 
Oggi si tengono i ballottaggi per la elezione degli organi dirigenti dell’Ordine dei Giornalisti.
Chi scrive compirà cinquant’anni di iscrizione all’Ordine nel 2018. Sull’esistenza dell’Ordine è sempre stato scettico. La rinascita del 1963 ricalcò troppo l’Ordine creato durante il Ventennio fascista. Per altri versi, la contiguità tra Ordine e sindacato mi ha sempre dato molto fastidio perché il sindacato è unitario solo a parole perché è sempre stato  troppo sbilanciato politicamente in modo molto vistoso. E’ merito del presidente uscente dell’Ordine piemontese Sinigaglia aver scisso gli uffici dell’Ordine da quelli del sindacato. Era  una coabitazione illegittima e scorretta ad un tempo. Ovviamente la democrazia comporta la possibilità che il sindacato finisca per condizionare pesantemente l’esito delle elezioni,come sempre è accaduto. Non potrebbe accadere  diversamente anche perché i votanti sono pochi e il presidente uscente ha raccolto appena 150 voti, molti rispetto ai votanti, pochi rispetto agli iscritti.  Per altri versi, non si vota più neppure alle elezioni politiche ,figurarsi a quelle per un ordine professionale. La disaffezione ha un perché . Uno degli aspetti che più mi colpiscono sono l’impotenza dell’Ordine e l’incapacità del sindacato (che spesso si limita a far politica)rispetto alla disoccupazione e alla sottooccupazione giornalistica. L’abusivismo sanzionato con severità dall’Ordine in passato con sospensioni e cancellazioni, oggi è diventato  un che di tollerato, anzi di normale. L’Ordine ha avuto grandi presidenti come Mario Berardi e presidenti come Giovanni Trovati che è difficile ricordare con simpatia.  Una riflessione trascurata dai più mi sembra molto importante.  In passato l’aggiornamento dei giornalisti avveniva attraverso la scrittura di  articoli (per scrivere bisognava aggiornarsi e la prova migliore dell’aggiornamento erano proprio gli articoli pubblicati e apprezzati dai lettori )oggi  esso avviene  attraverso corsi che finiscono di giustificare l’esistenza dell’Ordine anche in mancanza di lavoro giornalistico.L’attestazione è una presenza obbligata e  più o meno gradita ad un corso. Si parla tanto di deontologia, ma essa è assai poco praticata dalla categoria ,soprattutto dai cronisti. In passato ,tra i pubblicisti c’era il meglio dell’Università e delle professioni. Nei consigli regionali e in quello nazionale c’erano pubblicisti  come Emilio R. Papa e Bruno Segre, tanto per citare due nomi. I pubblicisti erano quasi  l’anima colta dell’Ordine. Oggi ,mi sembra, da persona che segue da lontano, che tutto sia  molto cambiato. Il fatto che una giornalista come Cristina Caccia  rappresenti i professionisti piemontesi al Consiglio Nazionale dell’Ordine è un buon segno che fa sperare in un Ordine rinnovato. Altrimenti è meglio che esso venga sciolto e che si dia piena attuazione all’articolo 21 della Costituzione senza burocrazie intermedie, specie se si pensa a certe recenti sanzioni disciplinari dell’Ordine romano lesive della libertà di stampa e della stessa libertà di pensiero del giornalista. Sanzionare in merito alle idee considerate sbagliate o da rifiutare è profondamente illiberale.  L’Ordine non può inoltre perdersi nelle sciocchezze di genere imposte da Appendino o  Boldrini anche se non sarebbe male che alcuni vertici fossero femminili e ci fossero opportuni ricambi.

***

Cavour, Bergamo, un medico gentiluomo

Questa settimana ho conosciuto uno straordinario personaggio di Bergamo, il dottor Carlo Saffioti, medico, gentiluomo, cultore di storia patria, collezionista, consigliere regionale lombardo per 18 anni. Mi ha accompagnato a Bergamo Alta nella pasticceria “Cavour” che ha un arredamento in cui risalta la figura dello statista piemontese. Nel cuore della città storica la pasticceria e’ sulla via principale a pochi passi dalla storica piazza e a breve distanza dalla funicolare che collega con Bergamo bassa . Venne fondata da nobili piemontesi che la dedicarono a Cavour. E’ un locale storico d’ Italia, tra i pochi meritevoli del titolo oggi spesso elargito con troppa generosità a caffè privi dei  requisiti della storicità come alcuni locali liguri. Nella sua collezione ho visto come Cavour, che poteva sembrare un uomo incapace di suscitare entusiasmi, veniva invece celebrato con statue, piatti, vasi, manufatti un po’ in tutta Italia. Gli italiani dell’Ottocento erano consapevoli che l’Italia l’aveva in larga misura realizzata lui. In una città clericale (ma l’”Eco di Bergamo”, di proprietà della Curia, mi ha intervistato)fa specie il culto di Cavour. Ma Bergamo è anche la Città dei Mille di Garibaldi. E’ una città che è stata leghista, ma nessuno, credo, abbia mai contestato la pasticceria “Cavour” che,tra l’altro, sforna giornalmente delle vere e proprie delizie.

***

LETTERE  scrivere a quaglieni@gmail.com

Storie parallele ?

Lei ha descritto molto lucidamente la situazione catalana e spagnola di fronte alla secessione di Barcellona. Premesso che il referendum catalano era illegittimo e sovversivo, perché la sinistra condanna l’intervento della guardia civile spagnola e invece contemporaneamente condanna Vittorio Emanuele III che non firmò lo stato di assedio nell’Ottobre del 1922 per impedire la Marcia su Roma? Si tratta di due eversioni .

Caterina Richetti

Il perché è semplice, al di là’ di certa faziosità congenita :la storia non si ripete mai, come diceva Guicciardini e confondere la Spagna con l’Italia è un errore. Posso solo dirle che Vittorio Emanuele III non fu solo a cedere al fascismo perché buona parte della classe dirigente italiana lo fece insieme a lui.

pfq

.

Eco

La biblioteca della Regione Piemonte venne subito intitolata a Umberto Eco. Alessandria, la sua città, si è opposta con motivi pretestuosi. Cosa ne pensa?

Cosimo Bellini

.

Intitolare una scuola, eliminando il nome precedente ,specie se non secondario, non è un modo di procedere giusto. Ha ragione Alessandria che però sbaglia se non provvede al più presto a ricordare degnamente il suo cittadino più illustre morto in tempi recenti. Io non ho mai avuto un buon rapporto con Eco, ma sicuramente egli fu un uomo di rara intelligenza. Uno dei pochi. Poi commise anche errori e fu un po’ troppo conformista per piacermi. Ma chi non commise errori?

pfq

 

A Portici di Carta il “buono da leggere” di 15 euro per gli studenti

La Regione Piemonte sostiene anche questa edizione di Portici di Carta, la più grande libreria a cielo aperto d’Europa aperta a tutti i cittadini  con molti incontri ed eventi sul mondo del libro. In particolare la Regione sostiene il progetto ‘Buono da leggere’, già sperimentato positivamente al Salone del Libro . Sono così nuovamente disponibili buoni libro da 15 euro per gli studenti delle scuole superiori piemontesi che si potranno ritirare, nel numero di mille, allo Spazio Bambini. E’ confermata anche quest’anno  l’attenzione verso gli editori piemontesi, un sistema di 40 case editrici, che partecipano alla manifestazione in modo autonomo. Agli editori locali  è anche dedicato inoltre uno  spazio collettivo nell’ambito del progetto Prontolibri.

 

(foto: il Torinese)

Chiamparino a Fca: “Meno ambiguità. Che futuro per Mirafiori?”

Il presidente della Regione, Sergio Chiamparino, indossa i panni del sindacalista che fu in passato e dice che Fca, così come riportato dall’Ansa:  “dovrebbe uscire dall’ambiguità sul futuro di Mirafiori”. Le parole del governatore sono state pronunciate nel suo intervento all’assemblea di delegati e quadri Uil del nordovest. “Visto il valore simbolico oltre che concreto di Mirafiori  sarebbe tempo che Fca uscisse dall’ambiguità e dicesse quando entrerà in produzione il secondo modello che da tempo è previsto nei piani aziendali. E’ una scelta indispensabile per riportare Mirafiori alla piena occupazione. Lo dico senza polemica -ma perché è centrale per rafforzare le tendenze positive della ripresa”.

 

(foto: il Torinese)

Gli allenatori italiani di nuoto a convegno sotto la Mole

La prima settimana di ottobre del Comitato Regionale FIN Piemonte e Valle d’Aosta si concluderà con il Convegno Allenatori di Nuoto, in programma da venerdì 6 a domenica 8 presso la sala congressi del Collegio San Giuseppe, in via San Francesco da Paola 23 a Torino. Un evento di grande importanza, che per la prima volta si terrà nella regione subalpina e toccherà molteplici argomenti riguardanti il nuoto in vasca e in acque libere. Il programma si aprirà venerdì 6 ottobre nel primo pomeriggio con i saluti istituzionali del Presidente FIN Paolo Barelli, del Segretario Generale FIN Antonello Panza e del Presidente FIN Piemonte e Valle d’Aosta Gianluca Albonico. Seguirà una presentazione sommaria del convegno, dopodiché inizierà la trattazione dei vari temi. Verranno analizzati i risultati dei Campionati Mondiali di Budapest dell’estate scorsa, i risultati delle squadre giovanili e la situazione del nuoto mondiale e italiano nel 2017, quindi si parlerà di programmazione futura.

Gli aspetti tecnici e scientifici riguarderanno il costo energetico e la biomeccanica del nuoto, il mental training, il legame tra sonno e prestazione sportiva, la prevenzione del doping, con particolare riferimento a quello involontario. I temi saranno trattati da tecnici federali e professori universitari, italiani e stranieri. Ci sarà ovviamente spazio per domande e chiarimenti e nella mattinata di domenica sarà proclamato l’Allenatore di Nuoto dell’Anno 2017. Il premio è intitolato a Alberto Castagnetti ed è giunto alla quarta edizione; i tre finalisti sono Matteo Giunta, Christian Minotti e Stefano Morini.

L’organizzazione è curata da Roberto Del Bianco, Responsabile Tecnico del SIT – Settore Istruzione Tecnica a livello nazionale, dalla Federazione Italiana Nuoto e dal Comitato Regionale FIN Piemonte e Valle d’Aosta. Il Coordinatore dell’area tecnica-scientifica della FIN Marco Bonifazi e lo stesso Roberto Del Bianco si occupano della direzione scientifica del convegno, che sarà condotto da Federico Gross e Luca Rasi.

“Nel 2017 abbiamo ospitato sul nostro territorio diversi grandi eventi nazionali e internazionali” spiega il Presidente FIN Piemonte Gianluca Albonico, “dopo gli Assoluti di tuffi e di nuoto sincronizzato, dopo la Coppa Europa di sincro e la Final Six di pallanuoto siamo ora pronti ad accogliere il Convegno Nazionale per allenatori di nuoto. Un grazie, dunque, alla Federazione centrale per averci assegnato anche questa manifestazione, che per la prima volta si terrà in Piemonte e sarà un’occasione importante per tutti i nostri tecnici”.

Dopo gli scontri per il G7 le reazioni politiche in città

Suscita il dibattito politico l’arresto  del leader del centro sociale torinese Askatasuna, Andrea Bonadonna,  per la protesta anti-G7 a Venaria Reale, per aver aggredito un agente durante la guerriglia urbana sotto la Reggia. E un coro di critiche si alza dal mondo politico nei confronti dell’amministrazione pentastellata di Chiara Appendino, che non si sarebbe smarcata dai contestatori . A sostenere i manifestanti c’è invece Rifondazione Comunista. Ecco alcune delle reazioni.

***

LA SINDACA

A dire il vero la prima cittadina (e ci mancherebbe altro) aveva espresso ieri la propria solidarietà agli agenti feriti: ” Esprimo sostegno alle forze dell’ordine per gli attacchi subiti e auguro pronta guarigione agli agenti feriti. Ringrazio tutti coloro che hanno coordinato e partecipato alle operazioni, garantendo la sicurezza e l’ordine pubblico”

IL VICESINDACO

Il vice di Appendino, Guido Montanari esprime “un pensiero riconoscente alle forze dell’ordine e in particolare ai feriti, che spero si riprendano presto. Con il loro sacrificio e la loro competenza hanno permesso a chi lo voleva di esprimere le proprie idee nei limiti della legalità e del dettato costituzionale. Nonostante la presenza dei soliti provocatori che sono proprio utili a quelli come Renzi”.

***

MATTEO RENZI SU FACEBOOK

In un lungo post su Facebook si sfoga il segretario Pd, Matteo Renzi, il cui manichino è stato ghigliottinato dai manifestanti.

“Torno a casa e in tv vedo che i manifestanti contro il G7 di Torino stanno decapitando due manichini, uno col mio volto, uno col volto del ministro del lavoro. Questi signori hanno installato una ghigliottina e pensano di essere simpatici ricordando le macabre esecuzioni del passato. Non mi fanno impressione le pagliacciate.  Però in questa vicenda ci sono agenti di polizia, carabinieri, uomini delle nostre forze dell’ordine che vengono feriti sul serio, non a parole. Le botte le hanno prese davvero, loro: hanno prognosi fino a 40 giorni.  E ci sono squallidi amministratori comunali che non hanno avuto la forza – o la voglia – di spendere una parola per prendere le distanze da certe formazioni anarchiche o presunti tali, da centri sociali, da persone abituate a vivere di violenza quantomeno verbale.  Non mi fa effetto vedere la mia testa rotolare. Mi fa effetto vedere persone che rinunciano a pensare con la loro testa e vivono di slogan legati a un passato ideologico e fumoso. E mi fa effetto vedere amministratori comunali pagati da tutti i cittadini che anziché schierarsi con le forze dell’ordine e con le istituzioni rilanciano le immagini della rivoluzione francese e dei tempi della ghigliottina. Troppo facile prendere le distanze a parole e poi però sfilare con i violenti nei cortei. Ci avevano chiesto di portare il G7 a Torino e poi hanno fatto fare una figuraccia all’anima profonda e solidale di questa città, prima capitale d’Italia. Peccato. Il mio affetto, la mia solidarietà, la mia gratitudine alle forze dell’ordine e agli agenti feriti.

***

Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, e Ezio Locatelli, segretario provinciale Prc di Torino, dichiarano:
“Denunciamo la risposta repressiva alla protesta contro il vertice del G7 a cui anche Rifondazione Comunista ha preso parte. Come qualificare l’arresto di Andrea, attivista di Askatasuna, in cosiddetta flagranza differita? La misura cautelare su tale base aleatoria è applicabile in Italia solo con riferimento a manifestazioni e disordini da stadio. Alcune ore dopo il fatto che gli sarebbe imputato (avere ostacolato il fermo di un manifestante nel corso degli incidenti avvenuti a margine del corteo di ieri contro i G7 a Venaria) Andrea è stato arrestato mentre era di ritorno a casa sua a Bussoleno. Ha il sapore amaro di una giustizia di classe il fatto che la flagranza differita non è prevista per il falso in bilancio, la bancarotta fraudolenta, la concussione o la corruzione. Reati che prevedono pene più gravi che non la resistenza a pubblico ufficiale ma normalmente commessi da colletti bianchi. È evidente che per questa giustizia poco costituzionale il vero nemico da combattere è il conflitto sociale. Oggi (domenica – ndr) alle 18 Rifondazione Comunista parteciperà alla manifestazione davanti al carcere di Torino”.

***

FRATELLI D’ITALIA

Puntano il dito contro l’Amministrazione comunale Appendino gli esponenti di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli (nella foto) e Maurizio Marrone

“Dalla Cavallerizza all’Università, ormai è chiaro a tutto il mondo che i padroni di Torino sono i centri sociali e che da oggi la città delle Olimpiadi 2006 non è più nelle condizioni di ospitare grandi eventi per il ricatto di una minoranza di estremisti, che, grazie alle coperture politiche a 5 stelle, trasformano a loro piacimento il capoluogo piemontese nel parco giochi di tutti i facinorosi d’Italia.  Alla faccia del fasullo smarcamento dell’ultimo minuto, segnaliamo che il primo tentativo di sfondamento del cordone delle Forze dell’Ordine i centri sociali l’hanno tentato carrelli pieni delle brioches evocate dal Vice Sindaco Montanari, così come non ci dimentichiamo della presenza di esponenti delle occupazioni antagoniste proprio nella maggioranza consiliare grillina in Comune di Torino. Com’era facilmente prevedibile il G7 è diventato la vetrina della Torino peggiore”.

***

Silvio Magliano, Moderati: “G7, dai Cinque Stelle apologia dell’eversione”
Ferito un poliziotto, un’esponente pentastellata difende l’aggressore dell’agente: il Movimento, ora, la allontani e prenda le distanze dalle sue affermazioni; diversamente, sarà chiaro che le condivide
. Dai Cinque Stelle parole e atteggiamenti da forza anticostituzionale. Una Consigliera pentastellata esprime via Twitter la propria vicinanza a un manifestante violento arrestato con l’accusa di aver ferito a botte un poliziotto durante gli scontri nell’ambito del G7.  “Sembra impossibile, Andrea libero subito”. Parole gravissime e inaccettabili da ogni punto di vista. Il tweet è di Francesca Frediani, Consigliera regionale in quota M5S. “Andrea” è Andrea Bonadonna, tra i leader dell’Askatasuna, accusato di aver percosso un poliziotto, di avergli procurato ferite guaribili in più di 40 giorni e arrestato nelle scorse ore. La solidarietà di questa Consigliera regionale, pagata nel suo ruolo istituzionale con i soldi dei cittadini, non va dunque all’agente vittima di violenza, ma al facinoroso, peraltro ben conosciuto, accusato di averla perpetrata. Una vera e propria apologia dell’eversione: parole e atteggiamenti da forza anticostituzionale. Se Francesca Frediani è stata chiara e netta nelle sue affermazioni, mi aspetto altrettanta chiarezza e puntualità da parte della forza politica della quale fa parte. La Consigliera ha parlato a titolo personale o ha espresso la posizione ufficiale del M5S?

 Se la posizione è condivisa a livello di partito, mi aspetto che la forza politica di cui Frediani fa parte la rivendichi esplicitamente. In caso contrario, mi aspetto un’altrettanto esplicita presa di distanze, nonché l’epulsione della Consigliera autrice di una tanto grave affermazione. In entrambi i casi, il M5S rinunci all’ambiguità e getti finalmente la maschera. Una volta per tutte.

***

IL COMUNICATO DELLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI DI POLIZIA

“Competenza, spirito di sacrificio e presenza discreta, queste le caratteristiche delle Forze dell’Ordine impiegate nei servizi per il G7 di Torino”

Il turbinio del G7 è appena terminato, gli eventi nefasti e catastrofici profetizzati dai soliti noti istigatori del caos e della violenza sono stati sistematicamente annullati. Ancora una volta la competenza delle Forze dell’Ordine di Torino ha avuto il sopravvento. Un meticoloso e formidabile servizio d’ordine, il cui merito va sicuramente riconosciuto alle Autorità di P.S., ha dispiegato una capillare attività di coordinamento e prevenzione che, dalla compagine della Centrale Operativa della Questura ai tanti contingenti e pattuglie sul territorio, attraverso un oculato e preciso meccanismo interforze, non hanno lasciato spazio alle improvvisate minacce disfattiste, respinte con misura, efficacia e risoluzione dai tutori dell’ordine.

Certo non sono mancati i consueti momenti di tensione creati ad arte dai soliti scellerati antagonisti subito ridimensionati. Sarebbe tempo di porsi seriamente l’interrogativo di quanto siano utili e giusti allo sviluppo delle libertà sociali questi famigerati Centri Sociali se poi, l’unico momento della loro concreta esistenza è basata sulla metodica aggressione alle forze dell’ordine e alle istituzioni democratiche ed è significativo l’arresto di uno dei capi di Askatasuna.

Lascia invece interdetti il vergognoso appello della Consigliera regionale del Movimento 5Stelle la cui unica preoccupazione è giustificare il pestaggio subito da un poliziotto e, come sembra, perpetrato da un suo amico dei centri sociali, per il quale le parole di stima si sono sprecate. Ci piacerebbe sapere cosa ne pensa il Signor Grillo di questa grande vicinanza di esponenti del suo Movimento ad appartenenti violenti dei centri sociali. Anche perché sarebbe utile capire una volta per tutte il senso di giustizia e dello Stato del Movimento 5Stelle.

Tuttavia, un risultato eccellente conseguito anche grazie al grande spirito di sacrificio degli uomini e delle donne delle forze dell’ordine impegnati senza sosta e per molte ore in attività di coordinamento, controllo e contenimento, impedendo ai soliti contestatori di compromettere in qualche modo il G7 e perpetrare qualunque sorta di nefandezza urbana.

Poliziotti e sindacati di polizia che, come sempre, nel momento del bisogno, con senso di lealtà e responsabilità hanno ragionevolmente sorvolato sul rigido rispetto di turni e orari di lavoro mettendo al primo posto la sicurezza pubblica. Una responsabile comprensione che siamo certi l’Amministrazione riconosce e riconoscerà.

Importante è stata la notevole presenza di forze di polizia in Torino e aree limitrofe che, tuttavia, attraverso la giusta avvedutezza degli “addetti ai lavori”, non ha minimamente turbato i cittadini che hanno continuato le loro attività quotidiane in assoluta serenità all’interno di un impercettibile contesto controllato e finanche rassicurante.

Per il SIULP, il SAP e il SIAP la competenza, lo spirito di sacrificio, la presenza discreta e oculata delle forze dell’ordine, testimoniano una sola cosa che si può esprimere in due parole: Grande Professionalità.

SIULP    SAP       SIAP

Bravo   Perna  Di Lorenzo

 

Linea di confine. Spigolature di vita e storie torinesi

di Pier Franco Quaglieni

.

Il Corriere della Sera sbarca a Torino – Buscaglione e Farassino – Silvano Alessio e il diritto all’oblìo I fatti di Torino dell’agosto 1917  Lettere

 

***

Il Corriere della Sera sbarca a Torino

A fine ottobre esce a Torino il dorso “Corriere di Torino” in vendita con il “Corriere della sera”. Il mitico giornale che fu di Luigi Albertini ,così legato alla storia piemontese, rappresenta oggi il quotidiano leader ,pur in un quadro generale desolante dell’informazione su carta. Le perdite di lettori appaiono inarrestabili. La fusione editoriale tra “Il Secolo XIX” “La Stampa” e “Repubblica” se trova una sua logica aziendale nell’abbattimento dei costi, non è certo un evento all’insegna del pluralismo. In Liguria “Il Secolo XIX” riporta gli stessi articoli e le stesse firme della “Stampa” che attinge a sua volta dal “Secolo XIX”, lo storico concorrente che Sandro Chiaramonti era riuscito a battere ,facendo del giornale di Torino il leader in tutto il Ponente ligure. Il risultato è stato un calo di vendite per ambedue i quotidiani. L’arrivo del “Corriere” a Torino e nelle provincie piemontesi che non gravitano su Milano (Vercelli , Novara, VCO) è un evento importante. Con la scomparsa della “Gazzetta del Popolo” Torino non ebbe più un vero pluralismo. “Repubblica” ,a prescindere dalla fusione editoriale recente, ha sempre avuto un’osmosi di direttori con “La Stampa”. Un limite vistoso del giornalismo torinese è che in larga misura per troppi anni traeva le sue origini nell’”Unità “. Oggi la situazione è cambiata, ma il taglio resta il medesimo. Il dorso del “Giornale” in Piemonte è fallito miseramente dopo che giornalisti come Granzotto e Coscia avevano prodotto un quotidiano degno di questo nome. Avere ogni giorno un’altra cronaca torinese da leggere e da confrontare non potrà che far bene all’informazione e al pluralismo. A capo della redazione torinese del “Corriere” è stato chiamato un giornalista di grande esperienza, Umberto La Rocca, già vicedirettore de “La stampa” e direttore del “Secolo XIX”. La nuova esperienza di Cairo editore è anche un segnale espansivo per l’occupazione dei giornalisti che forse mai come oggi appare a livelli disperanti. Una voce autorevole come quella del “Corriere della Sera” che si rivolge a Torino e al Piemonte può anche essere un temibile concorrente soprattutto per “La Stampa”.

***

Buscaglione e Farassino

Possono piacere o meno i personaggi , ma l’intitolazione dei Murazzi di Po ai due cantanti torinesi più noti e cari a tanto pubblico, appare una scelta molto azzeccata. Fred ,nato nel 1921 e morto in un incidente nel 1960, era originario di Graglia, nel Biellese, apparteneva ad una modesta famiglia, frequentò per appena tra anni il Conservatorio. Fece l’apprendista e il fattorino e incominciò ad esibirsi nei locali notturni ,per poi passare al Gran Caffè Ligure, una delle glorie della Torino anteguerra. Richiamato durante la II Guerra mondiale, organizzò spettacoli per le truppe e venne fatto prigioniero dagli Americani. Il suo personaggio era caratterizzato da un paio di baffetti, dal doppiopetto gessato,dal cappello a larghe tese ispirato ai gangsters americani, dalla voce roca per le troppe sigarette fumate. Restano memorabili “Guarda che luna “,”Eri piccola cosi”, ”Che bambola”. Erano anche canzoni trasgressive rispetto al perbenismo borghese di un’Italia che stava uscendo dagli anni Cinquanta e incominciava a conoscere il primissimo miracolo economico. Fred andò molto oltre il perbenismo torinese caratterizzato da un certo bigottismo angusto. Il personaggio e il cantante sopravvissero alla sua morte e restano un simbolo di una Torino non banale e non conformista. Discorso molto diverso quello che riguarda Gipo Farassino, cantautore, ma anche politico. Era nato nel 1934 e morì nel 2013. Come cantautore rappresentò le periferie torinesi, la gente comune, i poveri diavoli. Ci fu un periodo in cui fu anche militante del PCI e una sua canzone fu molto impegnata contro la guerra del Vietnam. La sua attività di attore è legata al nome dell’amico regista Massimo Scaglione che Gipo trascinò anche nella sua scelta politica leghista. Aveva conseguito il diploma di ragioniere e il centro del suo mondo sono Porta Pila e via Cuneo. Una visione angusta che lo portò a mitizzare l’ angolo di Torino da cui proveniva. Al culmine del successo creò anche il locale “da Gipo” dove si esibiva. Il locale, che era al fondo di corso Francia, sopravvisse all’insuccesso di Gipo e divenne il ristorante “Il camin” ,uno dei ritrovi migliori di Torino della fine del secolo scorso. Tentò anche di andare al Festival di Sanremo, ma i limiti torinesi apparvero subito evidenti e gli impedirono un lancio nazionale. Pure la scelta leghista rivelò orizzonti localistici di profilo limitato. Sebbene eletto parlamentare europeo ,consigliere e assessore regionale, non rivelò doti politiche. Roberto Gremmo, che fu il suo competitor iniziale, aveva qualità politiche molto più significative.

***

Silvano Alessio e il diritto all’oblìo

Google ripropone articoli vecchi di decenni del quotidiano “Repubblica” firmati dai soliti killer armati di penna che ,falsificando la realtà, cercano di demolire le persone a loro antipatiche. C’è gente che usa la stampa per vendette personali di basso profilo. E c’è chi ,non so bene con quali mezzi leciti, riesce a far apparire in prima posizione vecchi articoli su Google con sistemi che sicuramente non sono legali. E’ il caso di Silvano Alessio, Prosindaco di Torino e assessore in più giunte torinesi. Alessio fu un enfant prodige della politica torinese. Era colto anche se non aveva finito gli studi universitari, aveva un eloquio persuasivo e brillante, aveva sicuramente delle qualità politiche ed alcune intuizioni. Fu nel 1970 il primo assessore alla cultura di Torino, il primo che capì come la cultura non potesse restare fuori dall’intervento dei Comuni. Come primo assessore all’arredo urbano volle piazza San Carlo senza macchine in sosta, una scelta che poi venne revocata dal suo successore, ma che finì di essere la scelta definitiva dopo il parcheggio sotterraneo che certa sinistra radical-chic, Vattimo in testa, cercò di bloccare. Fu lui – e non Novelli – nel 1980 a pensare a Via Garibaldi senza auto e tram, facendone una via di passeggio. Fece parecchi giornali, tra cui “Il dialogo” che ebbe un qualche significato politico-culturale, anche perché la classe politica di allora stava già distaccandosi dall’idea che una politica senza cultura fosse un discorso da faccendieri. Non ho mai avuto buoni rapporti con lui. Cambiò alcuni partiti, ma anche qui con una qualche giustificazione. Poteva un uomo con idee aperte come Silvano restare nel Pli di Malagodi che a Torino era prevalentemente fatto di vecchie cariatidi? Un errore di Renato Altissimo forse fu proprio quello di non vedere le qualità politiche di Alessio che, prima di Zanone, nel PLI era l’unica voce interessante. Io ricordo di essere andato a sentirlo nel 1967 quando uscì dal PLI. Con lui c’era anche Riccardo Formica che poi rientrò nel partito. Il suo discorso al cinema “Doria” fu un capolavoro. Pochi erano oratori del suo livello. Nel partito repubblicano fu costretto ad andarsene da Giorgio La Malfa, il Gesù Bambino, come diceva Donat – Cattin, calato su Torino nel 1972,che gli scippò il seggio da deputato che gli sarebbe spettato di diritto. Il Pri era stato ricostruito partendo dal nulla, proprio da Alessio . L’avvocato Bachi era andato via dal Pri nel 1963.Erano rimasti i tradizionali quattro gatti, da Terenzio Grandi a Vittorio Parmentola, mazziniani storici. Incorse anche in alcune vicende poco belle, diciamo così, ma ,se le confrontiamo con i comportamenti dei politici di oggi, non c’era nulla di scandaloso. Certo amava la bella vita, le donne, alcuni locali notturni. Ma era un politico che aveva capacità e cervello. Questo non può non essergli riconosciuto ed è da vili riproporre artificialmente vecchi articoli che lo riguardano, sapendo che Silvano è morto da tempo, non può difendersi ed ha diritto come minimo all’oblìo.

***

I fatti di Torino dell’agosto 1917

Nell’agosto 1917 Torino fu protagonista di una vera e propria sommossa di cui abbiamo parlato nella rubrica del 16 luglio (http://www.iltorinese.it/linea-di-confine-spigolature-di-vita-e-storie-torinesi-20/), perché già allora il Circolo “De Amicis” iniziò a parlare della ricorrenza centenaria in modo non appropriato . Abbiamo scritto le motivazioni per cui in termini storici quell’iniziativa dell’estremismo socialista torinese fu un gravissimo errore, perché cercare di imitare la Rivoluzione russa era un discorso politicamente impraticabile. L’Associazione consiglieri comunali emeriti di Torino, presieduta da Giancarlo Quagliotti, si è cimentata a rievocare i fatti di Torino dell’agosto 1917 con un convegno che ,per il nome di molti relatori,appare non equilibrato storicamente. A parte la relazione dello storico dell’economia Giuseppe Bracco che centra perfettamente il tema ,in modo forse leggermente ironico con il titolo un po’ manzoniano “Il lavoratori torinesi tra Lenin e il forno delle grucce”, gli altri relatori, dalla faziosissima Maria Grazia Sestero ad altri giovani storici , rivelano il non distacco necessario per affrontare gli avvenimenti di cent’anni fa. Sicuramente Luca Cassiani, che ha parlato delle conseguenze giudiziarie della sommossa, avrà trattato, da avvocato capace, il tema delle condanne. Ma nel complesso la cosa non convince. Possibile che a nessuno sia venuto in mente che proprio nell’agosto del 1917 c’erano al fronte consiglieri comunali torinesi ? Possibile che a nessuno sia venuto in mente di invitare a parlare il presidente del “Nastro Azzurro” che raccoglie i decorati al Valor Militare o il presidente dell’UNUCI ,(Ufficiali in congedo ) e uno storico militare che non venga dalla scuola di Rochat ? Mentre a Torino si faceva casino,al fronte si combatteva e si moriva.Questo i consiglieri emeriti o i consiglieri in carica della Città di Torino non devono dimenticarlo.

***

LETTERE scrivere a quaglieni@gmail.com

.

Islam e informazione

Mi è capitato di ascoltare un convegno promosso a Palazzo Cisterna il 28 settembre su “Islam e giornalismo-Immagini, racconti e manipolazioni sui media italiani”. Il sottotitolo era “Aspettando voci scomode”. La tesi principale sostenuta si può sintetizzare così : “dall’attacco alle Torri gemelle alla comparsa dell’Organizzazione dello Stato Islamico , quanto i mass media hanno contribuito ad alimentare una propaganda islamofoba nel mondo occidentale?” Uso le parole virgolettate dell’invito. Sono andato un po’ prevenuto , ma ne sono uscito indignato. Gente faziosissima quella del “Caffè dei giornalisti”. Giornalisti di cui non ho mai avuto occasione di leggere un articolo. Lei cosa ne pensa ?                                                                                               Luigi Androni

.

Mi pare assurdo dare ai giornali la colpa di aver alimentato una propaganda islamofoba (che non significa odio, ma paura dell’Islam). La fobia del terrorismo islamico è determinata dagli attentati che l’Isis ha fatto. Dovremmo non aver paura ?                                    pfq

.

Piazza Carlina 
Io ricordo di aver letto sui giornali di agosto che i ministri del G7 sarebbero stati ospitati nel Canavese per i pernottamenti. Poi all’improvviso saltò fuori l’hotel di Piazza Carlina . Quale la ratio di far pernottare in centro gli ospiti del G7 ,attirandovi la contestazione, dopo aver spostato l’incontro a Venaria?                                           Anna Rinaldi      

.

Nessuna ratio, Gentile signora, mentre scrivo dovremo ancora vedere cosa accadrà oggi pomeriggio ,sabato. Ma già gli episodi di violenza accaduti nei giorni precedenti rivelano l’assurdità di utilizzare l’hotel piazza Carlina. E queste cose noi le abbiamo denunciate con fermezza in due articoli rimasti solitari nel panorama informativo torinese. Non va dimenticato però il dovere di esprimere il grazie di noi cittadini alle Forze dell’Ordine che anche questa volta ci hanno difesi dalla furia violentissima dei cosiddetti antagonisti, anarchici, centri sociali ecc. Io sono stato in piazza Carlina mercoledì scorso perché ho l’ufficio nelle vicinanze e mi sono sentito molto rassicurato vedendo tanti carabinieri e tanta polizia in giro. Per un giorno mi sono sentito sicuro in una città in cui la sicurezza dei cittadini è diventata un optional. Venerdì non ho avuto il coraggio di avventurarmi da quelle parti, la mia segretaria più coraggiosamente sì.         pfq

 

 

Nuovo intervento del robot chirurgo “Da Vinci” alle Molinette

Eseguito dall’équipe composta dai professori Alberto Oliaro ed Enrico Ruffini e dai dottori Paris Lyberis e Francesco Guerrera

E’ stato effettuato il primo intervento chirurgico in toracoscopia di timectomia robotica per miastenia gravis con l’utilizzo del sistema robotico DaVinci Xi, presso la Chirurgia toracica dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino (diretta dal professor Alberto Oliaro). E’ stato eseguito dall’équipe composta dai professori Alberto Oliaro ed Enrico Ruffini e dai dottori Paris Lyberis e Francesco Guerrera. “La paziente di 50 anni, affetta da Miastenia Gravis – spiega il professor Oliaro – è stata sottoposta all’asportazione del timo, ghiandola posta tra lo sterno ed il cuore. La miastenia gravis, malattia neurologica causata dal malfunzionamento della ghiandola timica, può essere associata talvolta ad un tumore del timo (timoma). La paziente presentava dispnea (respirazione alterata) anche a riposo, ptosi (abbassamento) palpebrale bilaterale e astenia (eccessiva debolezza) generalizzata”. Compensata dal punto di vista neurologico, è stata candidata ad intervento di timectomia e timomectomia. “Oggi, grazie al sistema robotico “DaVinci Xi” – precisa il dottor Lyberis – “possiamo accedere alla ghiandola timica ed asportarla mediante tre piccole incisioni all’emitorace di sinistra al quinto spazio della linea ascellare anteriore, sull’emiclaveare di sinistra ed al terzo spazio della linea ascellare anteriore”. Tale intervento mini-invasivo rispetto a quello tradizionale riduce sensibilmente i rischi di emorragie ed altre complicanze chirurgiche, tra cui in particolare il dolore postoperatorio, garantisce una rapida dimissione (paziente dimessa dopo soli due giorni) e, non ultimo, ha un impatto estetico minimo. Questi interventi in passato erano effettuati con accessi chirurgici tradizionali, e quindi gravati da maggior rischio di complicanze, come la sezione parziale o totale dello sterno, con degenze post-operatorie più lunghe e più dolorose. Questo innovativo intervento è stato presentato nei giorni scorsi durante l’8° International Meeting dell’ITMIG (International Thymic Malignancy Interest Group), tenutosi presso il Centro Congressi del Lingotto.

 

(foto: il Torinese)

La Notte europea dei Ricercatori fa tappa sotto la Mole

 

La Notte Europea dei Ricercatori torna in Piemonte e Valle d’Aosta. A Torino la Notte è in Piazza Castello e in moltissimi altri luoghi della città a partire dalle 17. Le attività previste nel Palazzo del Rettorato dell’Università sono state riprogrammate in altre sedi.

Il programmadettagliato: http://nottedeiricercatori.piemontevalledaosta.it/programmi/torino/

Il 29 settembre 2017 torna, contemporaneamente in tutta Europa, la Notte Europea dei Ricercatori, la grande manifestazione promossa dalla Commissione Europea per far conoscere il mestiere del ricercatore in un’atmosfera informale e divertente. Il Piemonte e la Valle d’Aostaospitano la dodicesima edizione dell’evento grazie al progetto biennale CLoSER – Cementing Links between Science&society toward Engagement and Responsibility, che nel 2016 ha superato la selezione della Commissione Europea all’interno del Programma Quadro per la Ricerca e l’Innovazione Horizon2020. La Notte Europea dei Ricercatori in Piemonte e Valle d’Aosta coinvolge le città di Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Torino, Verbania e Aosta ed è organizzata da Università degli Studi di Torino, Politecnico di Torino, Università del Piemonte Orientale, Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, Associazione CentroScienza Onlus e Creativa-impresa di Comunicazione. Il progetto è coordinato da Agorà Scienza e si svolge nell’ambito del Sistema Scienza Piemonte. L’iniziativa è realizzata con il sostegno di Compagnia di San Paolo e con il contributo di Fondazione CRT e Camera di Commercio di Cuneo.A Torino la Notte Europea dei Ricercatori si svolgerà in Piazza Castello e in moltissimi musei della città. La manifestazione si aprirà ufficialmente alle 17 in Piazza Castello con i saluti dei rappresentanti degli atenei e delle istituzioni coinvolte. A seguire giochi, esperimenti, mostre e spettacoli non stop fino alle 24. Sono 1500 le ricercatrici e i ricercatori pronti a condividere con il pubblico la passione per il loro lavoro e la curiosità verso il mondo che ci circonda attraverso le oltre 100 attività proposte.

 

4 PERCORSI TEMATICI TRA GLI STAND IN PIAZZA CASTELLO

La novità di questa edizione sono i quattro i percorsi tematici che si snodano tra gli stand in piazza Castello: Scienza e tecnologia condurrà il pubblico in un viaggio dalla fisica astroparticellare allo smartphone in sella alla bici più veloce del mondo. Sulla strada di Salute e medicina il grande protagonista è il cervello umano: osservato e studiato da diversi punti di vista riesce ancora ad essere un mistero. Per i fan di Ambiente e sostenibilità sarà possibile mettersi alla prova misurando la propria impronta ecologica e poi imparare i trucchi per ridurla. Percorrendo la viaSocietà e cultura sarà come tuffarsi nell’Antica Grecia, diventando archeologi per una notte, per riemergere nell’India di Bollywood.

 

MUSEI APERTI FINO A TARDI

Quest’anno, grazie alla collaborazione con l’Assessorato alla Cultura della Città di Torino, cresce ancora la partecipazione dei musei che per il pubblico della Notte Europea dei Ricercatori propongono percorsi inediti tra arte, storia, scienza e tecnologia. L’obiettivo è far scoprire ai cittadini quanta ricerca scientifica si cela dietro le collezioni e il patrimonio museale torinese.Resteranno aperti tutta la sera il Museo di Anatomia Umana, il Museo Lombroso e il Museo della Frutta (navetta gratuita da piazza Castello) e la mostra “L’infinita curiosità: un viaggio nell’Universo in compagnia di Tullio Regge” all’Accademia delle Scienze. Xkè? Il Laboratorio della Curiosità sarà aperto al pubblico per attività e laboratori (ore 18 – 22), su prenotazione allo 011 8129786.Il Museo Egizio conferma per la seconda volta la sua adesione all’evento: nelle sale museali saranno disponibili postazioni in cui egittologi, archeologi, restauratori, geologi, antropologi, radiologi, docenti di chimica, fisica e ricercatori universitari racconteranno, attraverso spiegazioni scientifiche e dimostrazioni pratiche, molteplici aspetti della ricerca, tutte attività di grande importanza per la conservazione e l’esposizione delle opere, un’occasione unica per sfatare i miti o i luoghi comuni sull’antico Egitto.Le novità sono: il Museo Nazionale del RisorgimentoPalazzo Madama, il Museo Diffuso della Resistenza e il Museo della Sindone che, alla soglia dei 120 anni dalla prima fotografia ufficiale della Sindone, realizzata dall’avvocato torinese Secondo Pia nel 1898, partecipa alla Notte Europea dei Ricercatori per mostrare le fondamentali tappe degli studi fotografici-informatici che si sono sviluppati nel tempo.

E fuori Torino il Palazzo delle Scuderie di Fondazione Cavour (Santena)la Palazzina di Caccia di Stupinigi Infini.to, il Planetario a Pino T.se.

 

EVENTI, GIOCHI E SPETTACOLI IN TUTTA LA CITTÀ

La Notte Europea dei Ricercatori è inoltre un fitto programma di eventi speciali che animeranno la città fino a mezzanotte. Dalle 16:30 ragazzi dai 9 ai 14 anni gareggeranno nel Rally della Scienza. Per gli appassionati di realtà aumentata due proposte da Torino Living Lab Campidoglio: l’esperienza immersiva di una Virtual Room (allestita in via Bonafous 4, sede del Virtual Lab di Utopia srl) e la visita guidata tra reale e virtuale a Borgo Campidoglio in collaborazione con il Museo Diffuso della Resistenza. Torna lo storico Tram della Scienza, il laboratorio mobile della Notte: la prima corsa parte alle 19:30 da Piazza Castello. Arte e neuroscienze si contamineranno nella mostra interattivaL’arte della Ricerca a cura della Fondazione AriSLA in collaborazione con l’artista Aqua Aura e i ricercatori dell’Università di Torino (dalle 17 a ingresso libero, Hotel Golden Palace), mentre l’INRiM propone l’incontro dal titolo Le Meraviglie di Einstein: onde Gravitazionali, spazio e orologi atomici (ore 19.00, Sala Biblioteca – Circolo dei Lettori, via Bogino 9). Ricercatori e studenti del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università sfideranno il pubblico nel primo esperimento di una maratona dantesca: a partire dalle 17, in piazza Castello, canto dopo canto chiunque potrà mettersi alla prova con l’Inferno della Divina CommediaAnnullati gli spettacoli serali previsti in Rettorato: Biblio-Musical Show, La Nascita Della Lettura Silenziosa e Cellule Scienziate.

***

 

Per maggiori informazioni su programma, orari e prenotazioni si prega di consultare il sito http://nottedeiricercatori.piemontevalledaosta.it/

Contatti: Mariella Flores (Agorà Scienza – Università di Torino) – maria.flores@unito.it  | tel. 011 670 3945 |mob. 339 4870648

Chiampa secondo tra i più amati. Appendino perde un po’ ma tiene

Sergio Chiamparino è secondo tra i presidenti di regione italiani solo rispetto al veneto Luca Zaia. Tra i governatori più amati d’Italia il presidente piemontese si piazza con il 56,4%, medaglia d’argento nella classifica di Monitor Index Research sulla soddisfazione nei confronti di chi governa Regioni e Città. Scende di qualche  posizione, dalla 10a alla 21a, la sindaca Chiara Appendino, che mantiene un gradimento alto, 58% (era 58,8%), ed è la seconda donna in classifica dopo Silvia Marchionini, sindaca di Verbania col centrosinistra.Risultato positivo, quello di Appendino: dopo Firenze e Venezia, prima e seconda con i sindaci Nardella e Brugnaro, Torino è prima tra le metropoli. L’indice di gradimento supera il risultato del ballottaggio con l’uscente Piero Fassino con il 54,5% dei voti. Da sottolineare che  il monitoraggio è di fine giugno, dopo i fatti di piazza San Carlo.