Cosa succede in città- Pagina 430

All’Arsenale della Pace: “Perché ieri? Ancora oggi?”

“Perché ieri? Ancora oggi? Ottant’anni dalle leggi razziali. Settant’anni di Costituzione” è il titolo del laboratorio di cittadinanza attiva per le scuole che si svolgerà Martedì 29 gennaio alle 10.00 al SERMIG – Arsenale della Pace di Piazza Borgo Dora, 61 a Torino

L’evento, promosso dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale e dal Comitato Resistenza Colle del Lys in collaborazione con la Comunità ebraica di Torino, in occasione del Giorno della Memoria, rappresenta un’occasione per riflettere su passato e presente. Dopo il saluto del presidente del Consiglio regionale e del Comitato Resistenza e Costituzione Nino Boeti intervengono la presidente del Comitato Resistenza Colle del Lys Amalia Neirotti sul tema “Fare cittadinanza” e Claudio Vercellidell’Università Sacro Cuore di Milano su “Integrare e disintegrare: alcune considerazioni sui temi del progetto”. Per approfondire la parte riservata al passato – “Perché ieri?” – sono previsti una serie di spunti di riflessione da parte dei rappresentanti delle istituzioni regionali e cittadine e delle Comunità ebraiche. Tra essi, quelli della presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni, del presidente della Comunità ebraica di Torino e del Museo dell’ebraismo italiano e della Shoah (Meis) Dario Disegni e del presidente dell’Ordine dei giornalisti del PiemonteAlberto SinigagliaLa parte riservata all’attualità – “Ancora oggi?” – prevede invece interventi, letture, immagini e considerazioni degli studenti che hanno partecipato ai laboratori coordinati da Elena Cattaneo del Comitato Resistenza Colle del Lys.

All'Arsenale della Pace: "Perché ieri? Ancora oggi?"

“Perché ieri? Ancora oggi? Ottant’anni dalle leggi razziali. Settant’anni di Costituzione” è il titolo del laboratorio di cittadinanza attiva per le scuole che si svolgerà Martedì 29 gennaio alle 10.00 al SERMIG – Arsenale della Pace di Piazza Borgo Dora, 61 a Torino

L’evento, promosso dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale e dal Comitato Resistenza Colle del Lys in collaborazione con la Comunità ebraica di Torino, in occasione del Giorno della Memoria, rappresenta un’occasione per riflettere su passato e presente. Dopo il saluto del presidente del Consiglio regionale e del Comitato Resistenza e Costituzione Nino Boeti intervengono la presidente del Comitato Resistenza Colle del Lys Amalia Neirotti sul tema “Fare cittadinanza” e Claudio Vercellidell’Università Sacro Cuore di Milano su “Integrare e disintegrare: alcune considerazioni sui temi del progetto”. Per approfondire la parte riservata al passato – “Perché ieri?” – sono previsti una serie di spunti di riflessione da parte dei rappresentanti delle istituzioni regionali e cittadine e delle Comunità ebraiche. Tra essi, quelli della presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni, del presidente della Comunità ebraica di Torino e del Museo dell’ebraismo italiano e della Shoah (Meis) Dario Disegni e del presidente dell’Ordine dei giornalisti del PiemonteAlberto SinigagliaLa parte riservata all’attualità – “Ancora oggi?” – prevede invece interventi, letture, immagini e considerazioni degli studenti che hanno partecipato ai laboratori coordinati da Elena Cattaneo del Comitato Resistenza Colle del Lys.

Conversazioni sul Collezionismo

Il calendario da gennaio a marzo degli appuntamenti dedicati al collezionismo, alla scoperta dei protagonisti di questa particolare forma di raccolta e tutela di oggetti legati all’arte, alla moda e alla grafica. Primo appuntamento Martedì 29 gennaio 2019, ore 18.30 Collezionare manifesti Marta Mazza dialoga con Olimpia Soleri. Modera Domitilla D’Angelo. La Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli avvia per il 2019 il calendario del primo trimestre delle Conversazioni sul Collezionismo, il programma di incontri riservati a un tema fortemente sentito dall’istituzione. Ogni incontro è dedicato a una specifica forma di collezionismo e, durante ciascun appuntamento, due personalità legate al mondo del collezionismo dialogheranno degli oggetti scelti per le proprie personali raccolte e, raccontando al pubblico la nascita di questa passione, si confronteranno sul ruolo dei collezionisti ai giorni nostri, nel pubblico e nel privato. Il primo appuntamento in calendario è per martedì 29 gennaio alle ore 18.30 presso la Sala di Consultazione della Pinacoteca Agnelli e sarà dedicato alle collezioni di manifesti. In questa occasione Marta Mazza, storica dell’arte e dell’architettura contemporanee e direttrice della Collezione Salce, dialogherà con Olimpia Soleri, egittologa, figlia di Elvio Soleri, uno dei maggiori collezionisti italiani di affiches, e direttrice dell’omonima collezione, accompagnate di Domitilla D’Angelo, direttrice di Il Collezionista. Pensati come catalizzatori di attenzione e strumenti di informazione rivolti al grande pubblico, i manifesti pubblicitari si sono diffusi nell’800 su tutti i muri delle più importanti città. La loro natura è effimera: creati in numero limitato, una volta assolta la loro funzione, sono strappati dal muro per essere sostituiti da altri annunci. Ed è proprio questa difficoltà a reperire copie originali di manifesti ad alimentare la passione dei grandi collezionisti di affiches pubblicitarie. Nasce così la grande passione di Elvio Soleri (1944-2015), padre di Olimpia Soleri: da semplice hobby, Soleri, con l’assidua frequentazione di mercati e librerie antiquarie, aste specializzate, collezionisti, mostre e biblioteche, ha trasformato la propria raccolta in una delle più preziose collezioni di manifesti pubblicitari e di grafica, incentrati in particolare intorno a tre grandi temi: la montagna la storia dell’automobile e il territorio piemontese. La stessa passione ha animato l’attività di Ferdinando Salce (1877 – 1962) che ha dedicato tutta la propria vita alla ricerca e alla collezione di manifesti e che fin dall’inizio ha espresso un precoce segnale di consapevolezza critica che ha poi connotato il suo intero impegno. La collezione di Ferdinando Salce è conservata oggi nel Museo Nazionale Collezione Salce, inaugurato nel 2017, e raccoglie gli oltre 45 mila manifesti, affermandosi così come più ampia raccolta di manifesti in Italia.

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Contatti Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli | Via Nizza, 230/103, 10126, Torino | www.pinacoteca-agnelli.it Info: 011.0062713 | segreteria@pinacoteca-agnelli.it Da martedì a domenica dalle 10 alle 19, orario continuato

Settimana fredda con pioggia e (sulle Alpi) un po’ di neve

E’ la perturbazione numero 10 del mese, quella di passaggio sul nostro Paese, che a inizio settimana porterà  un po’ di piogge, con nevicate  sulle zone montuose. Dopo un  lieve miglioramento martedì  il tempo tornerà a peggiorare  mercoledì, quando sono attese nevicate anche a quote di pianura al Nord e freddo in aumento sulla Penisola. Poi un parziale miglioramento giovedì ma una nuova ondata di maltempo è prevista anche a Torino nell’ultima parte della settimana, con pioggia e neve.

 

(foto archivio – il Torinese)

Settimana fredda con pioggia e (sulle Alpi) un po' di neve

E’ la perturbazione numero 10 del mese, quella di passaggio sul nostro Paese, che a inizio settimana porterà  un po’ di piogge, con nevicate  sulle zone montuose. Dopo un  lieve miglioramento martedì  il tempo tornerà a peggiorare  mercoledì, quando sono attese nevicate anche a quote di pianura al Nord e freddo in aumento sulla Penisola. Poi un parziale miglioramento giovedì ma una nuova ondata di maltempo è prevista anche a Torino nell’ultima parte della settimana, con pioggia e neve.
 
(foto archivio – il Torinese)

Domeniche in Pinacoteca: dipinti a grande velocità

Il calendario da gennaio a marzo delle speciali iniziative domenicali dedicate ai bambini dai 4 ai 12 anni e alle loro famiglie

 La Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli presenta anche per quest’anno un nuovo e ricco calendario di proposte dedicate ai piccoli visitatori: le Domeniche in Pinacoteca, appuntamento settimanale riservato ai bambini dai 4 ai 12 anni. Ogni domenica alle 16.00, i bambini e le loro famiglie sono invitati a prendere parte alle speciali attività proposte: i partecipanti potranno scoprire attraverso una breve visita guidata la collezione permanente a cui farà seguito un laboratorio tematico dedicato ai bimbi. Gli incontri, della durata di 90 minuti, sono l’occasione per esplorare insieme il prezioso patrimonio della Pinacoteca Agnelli e trarre ispirazione per giochi educativi e creativi con il coordinamento degli educatori museali specializzati presenti. Nel mese di gennaio sono previsti i primi tre incontri durante i quali i bambini, anche in compagnia delle loro famiglie, potranno sperimentare nuovi linguaggi figurativi. L’ultimo appuntamento accompagnerà i piccoli partecipanti alla scoperta delle modalità di rappresentazione del movimento e della velocità sulla scia delle grandi sperimentazioni novecentesche.
Domenica 27 gennaio 2019, ore 16.00
Dipinti a grande velocità
Come si può rappresentare il movimento? Quali forme e quali colori evocano la velocità e il
dinamismo? Dopo un’introduzione alle tematiche principali della poetica futurista di inizio Novecento, attraverso una lettura delle opere di Giacomo Balla e Gino Severini e con riferimenti alle sperimentazioni dell’epoca in ambito fotografico e cinematografico, i bambini individueranno forme capaci di evocare il movimento. Alle forme ritenute più significative saranno associati colori con interventi pittorici volti ad enfatizzare il senso di moto dato dalla forma stessa.
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Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli | via Nizza 230/103 – Torino | www.pinacoteca-agnelli.it

Gli alpini bonificano bomba da 100 chili a Caselle

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A pochi giorni dalla riuscita operazione di domenica scorsa conclusasi con il brillamento di una bomba da aereo di 1000 libbre a Valenza, gli artificieri del 32° reggimento genio guastatori della Brigata Alpina Taurinense hanno terminato alle ore 11 di venerdì 25 gennaio le operazioni di bonifica della bomba d’aereo da 100 kg ritrovata nei pressi della pista dell’aeroporto di Caselle,

rinvenuta la settimana scorsa durante alcuni lavori di allungamento della pista. A partire dalle ore 7.30, gli operatori del nucleo EOD (Explosive Ordnance Disposal) hanno dapprima predisposto l’ordigno alla movimentazione in sicurezza per poi procedere al caricamento su un autocarro. Sotto la scorta di una pattuglia della Polizia di Stato, la bomba è stata quindi trasportata in una cava a San Carlo Canavese, già predisposta nei giorni scorsi dai genieri per il brillamento.  L’intervento del personale specializzato dell’Esercito è stato condotto in una fascia oraria libera da traffico aereo, riducendo così al minimo i disagi per l’attività dell’aeroporto e per i cittadini.  Le operazioni si svolte celermente in quanto la bomba mancava di spoletta, essendo stata interrata dagli stessi militari italiani nel corso della guerra e, insieme a simili ordigni già rimossi nel corso degli anni, predisposta alla distruzione della pista in caso di attacco alleato, non consentendo così l’utilizzo del campo volo militare da parte delle forze nemiche. Gli specialisti del 32° reggimento  genio guastatori – che vantano una preziosa esperienza maturata anche nelle missioni all’estero – nel solo 2018 hanno effettuato 110 interventi, bonificando, tra le altre, bombe d’aereo di grandi dimensioni tipo quelle rinvenute presso il Lingotto di Torino, a Casale Monferrato e, appunto, pochi giorni fa a Valenza, e rendendo inoffensivi oltre 300 residuati bellici inesplosi in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. A fianco della propria attività prettamente militare, il reggimento interviene, su richiesta delle Prefetture competenti, in attività a supporto della popolazione in caso di calamità, come in Liguria lo scorso novembre o in Abruzzo a seguito dei noti eventi sismici e climatici.   L’Esercito Italiano è sempre più frequentemente chiamato ad un impiego poliedrico e duale, confermando una elevata disponibilità di uomini e donne, mezzi ed equipaggiamenti in grado di operare ed essere utilizzati anche in favore della popolazione, sul territorio nazionale.

Massimo Iaretti

"Generazione H" apre il 2019 di Leggermente

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Dopo un inizio intenso che ha visto ospiti del calibro di Maurizio Maggiani, Madeleine Thien, Laura Morante, il 2019 apre con un argomento di grande attualità: la continua “connessione” degli adolescenti. Temo, per la Generazione Z, a rischio Hikikomori che chiamerò, sinteticamente, Generazione H, il Destino che la mancanza di limiti del mondo virtuale potrebbe preparare, proporre e, soprattutto, imporre loro”, questo l’incipit del libro della nota psicoterapeuta Maria Rita Parsi.  Non è un grido di allarme ma, al contrario, l’invito a farsi carico della necessità di padroneggiare uno strumento che, in caso contrario,  potrebbe rivelarsi pericoloso.Comprendere quindi e riconnettesi con gli adolescenti sperduti nel web tra Blue whale, Hikikomori e sexting.

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‘GENERAZIONE H’

Non c’è genitore o educatore che non si sia scontrato con bambini e adolescenti catturati da un cellullare o da un computer e con la mente altrove. Senza, non riescono a stare. Vivono immersi nello schermo dello smartphone, o in quello del pc, perennemente connessi tra loro e con il mondo, ma spesso sconnessi dalla realtà. Sono le nuove generazioni, dai Millenials in poi, “nativi digitali” e cittadini virtuali del mondo intero. A tavola, a scuola, al cinema, al bar, non se ne separano mai, e il timore più grande è non avere campo o credito. La psicologa Maria Rita Parsi indaga sulla “Generazione H”, la generazione di ragazzi esposti sin dalla più tenera età alla seduzione del web. La facilità di accesso, le soluzioni immediate a ogni problema, da quelli scolastici a quelli esistenziali, la semplificazione delle relazioni fanno di internet il mondo parallelo perfetto, al cui confronto quello reale appare faticoso e deludente. Per questo gli adolescenti ci passano tanto tempo, come qualunque genitore sa bene. E pur senza arrivare agli estremi della sindrome di Hikikomori, la H del titolo − quel fenomeno nato in Giappone che riguarda ragazzi che si chiudono nella loro stanza e vivono solo in rete, senza lavorare, né studiare, completamente staccati dai genitori, dagli amici, dalla realtà −, la pervasività del virtuale nella vita dei giovani pone qualche dilemma su come relazionarsi con questi alieni. E vigilare affinché i limiti non vengano superati. Le storie di ragazzi che hanno rischiato di perdersi nel mondo virtuale mostrano i pericoli dell’uso incontrollato del web, ma dimostrano anche che affrontarli senza demonizzarlo è possibile, e indispensabile. Con il contributo di genitori, insegnanti ed educatori, per proteggere il capitale più grande di ogni società: il benessere psicofisico dei giovani.

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MARIA RITA PARSI – BIOGRAFIA

Psicologa, psicoterapeuta e scrittrice, svolge da anni un’intensa attività didattica e di formazione presso università, istituti specializzati, associazioni private. Docente di Psicologia Generale 2 all’Università telematica Uniecampus. Nei corsi post-laurea, è docente del modulo tematico sulla Pedofilia nel master di Scienze Forensi Università degli Studi di Roma “La Sapienza”; nel Master in “Metodologie e Tecniche della Creatività” dell’Università degli Studi di Cassino, insegna metodologie e tecniche di Psicoanimazione; nella Scuola di Specializzazione in Psicoterapia a orientamento umanistico “Psicoumanitas” è coordinatrice e didatta. Durante il suo percorso di crescita personale e professionale che l’ha portata a essere docente, psicopedagogista, psicoterapeuta e saggista ha potuto studiare, formarsi, collaborare e lavorare a lungo con grandi maestri italiani della sociologia, della Pedagogia, della antropologia, della psicologia, della neuropsichiatria infantile, della psicanalisi, della sessuologia, della psicoterapia, e anche con stranieri. Grazie all’ampio bagaglio di esperienze, ha elaborato la metodologia psicologica della “Psicoanimazione”, ha fondato e dirige la SIPA (Scuola Italiana di Psicoanimazlone). Negli ultimi trent’anni, ha formato migliaia di persone con la metodologia a mediazione creativo-corporea (da lei stessa ideata e messa a punto) per lo sviluppo del potenziale umano: da psicologi a insegnanti, da manager a professionisti, da genitori a persone spinte dal desiderio di migliorare la propria vita. Nel 1991 ha dato vita alla fondazione Movimento Bambino che conta quattro centri (Roma, Milano, Cosenza e San Vendemmiano) e fulcri in tutta Italia e nella Svizzera Italiana, per la diffusione del pensiero e dell’arte dei bambini contro gli abusi e i maltrattamenti, e per la tutela giuridica, sociale, culturale dei ragazzi. L’ingresso all’incontro di venerdì 25 gennaio è libero fino a esaurimento posti.

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Venerdì 25 gennaio, ore 18, Fondazione Cascina Roccafranca, via Rubino 45

 

“Generazione H” apre il 2019 di Leggermente

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Dopo un inizio intenso che ha visto ospiti del calibro di Maurizio Maggiani, Madeleine Thien, Laura Morante, il 2019 apre con un argomento di grande attualità: la continua “connessione” degli adolescenti. Temo, per la Generazione Z, a rischio Hikikomori che chiamerò, sinteticamente, Generazione H, il Destino che la mancanza di limiti del mondo virtuale potrebbe preparare, proporre e, soprattutto, imporre loro”, questo l’incipit del libro della nota psicoterapeuta Maria Rita Parsi.  Non è un grido di allarme ma, al contrario, l’invito a farsi carico della necessità di padroneggiare uno strumento che, in caso contrario,  potrebbe rivelarsi pericoloso.Comprendere quindi e riconnettesi con gli adolescenti sperduti nel web tra Blue whale, Hikikomori e sexting.

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‘GENERAZIONE H’

Non c’è genitore o educatore che non si sia scontrato con bambini e adolescenti catturati da un cellullare o da un computer e con la mente altrove. Senza, non riescono a stare. Vivono immersi nello schermo dello smartphone, o in quello del pc, perennemente connessi tra loro e con il mondo, ma spesso sconnessi dalla realtà. Sono le nuove generazioni, dai Millenials in poi, “nativi digitali” e cittadini virtuali del mondo intero. A tavola, a scuola, al cinema, al bar, non se ne separano mai, e il timore più grande è non avere campo o credito. La psicologa Maria Rita Parsi indaga sulla “Generazione H”, la generazione di ragazzi esposti sin dalla più tenera età alla seduzione del web. La facilità di accesso, le soluzioni immediate a ogni problema, da quelli scolastici a quelli esistenziali, la semplificazione delle relazioni fanno di internet il mondo parallelo perfetto, al cui confronto quello reale appare faticoso e deludente. Per questo gli adolescenti ci passano tanto tempo, come qualunque genitore sa bene. E pur senza arrivare agli estremi della sindrome di Hikikomori, la H del titolo − quel fenomeno nato in Giappone che riguarda ragazzi che si chiudono nella loro stanza e vivono solo in rete, senza lavorare, né studiare, completamente staccati dai genitori, dagli amici, dalla realtà −, la pervasività del virtuale nella vita dei giovani pone qualche dilemma su come relazionarsi con questi alieni. E vigilare affinché i limiti non vengano superati. Le storie di ragazzi che hanno rischiato di perdersi nel mondo virtuale mostrano i pericoli dell’uso incontrollato del web, ma dimostrano anche che affrontarli senza demonizzarlo è possibile, e indispensabile. Con il contributo di genitori, insegnanti ed educatori, per proteggere il capitale più grande di ogni società: il benessere psicofisico dei giovani.

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MARIA RITA PARSI – BIOGRAFIA

Psicologa, psicoterapeuta e scrittrice, svolge da anni un’intensa attività didattica e di formazione presso università, istituti specializzati, associazioni private. Docente di Psicologia Generale 2 all’Università telematica Uniecampus. Nei corsi post-laurea, è docente del modulo tematico sulla Pedofilia nel master di Scienze Forensi Università degli Studi di Roma “La Sapienza”; nel Master in “Metodologie e Tecniche della Creatività” dell’Università degli Studi di Cassino, insegna metodologie e tecniche di Psicoanimazione; nella Scuola di Specializzazione in Psicoterapia a orientamento umanistico “Psicoumanitas” è coordinatrice e didatta. Durante il suo percorso di crescita personale e professionale che l’ha portata a essere docente, psicopedagogista, psicoterapeuta e saggista ha potuto studiare, formarsi, collaborare e lavorare a lungo con grandi maestri italiani della sociologia, della Pedagogia, della antropologia, della psicologia, della neuropsichiatria infantile, della psicanalisi, della sessuologia, della psicoterapia, e anche con stranieri. Grazie all’ampio bagaglio di esperienze, ha elaborato la metodologia psicologica della “Psicoanimazione”, ha fondato e dirige la SIPA (Scuola Italiana di Psicoanimazlone). Negli ultimi trent’anni, ha formato migliaia di persone con la metodologia a mediazione creativo-corporea (da lei stessa ideata e messa a punto) per lo sviluppo del potenziale umano: da psicologi a insegnanti, da manager a professionisti, da genitori a persone spinte dal desiderio di migliorare la propria vita. Nel 1991 ha dato vita alla fondazione Movimento Bambino che conta quattro centri (Roma, Milano, Cosenza e San Vendemmiano) e fulcri in tutta Italia e nella Svizzera Italiana, per la diffusione del pensiero e dell’arte dei bambini contro gli abusi e i maltrattamenti, e per la tutela giuridica, sociale, culturale dei ragazzi. L’ingresso all’incontro di venerdì 25 gennaio è libero fino a esaurimento posti.

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Venerdì 25 gennaio, ore 18, Fondazione Cascina Roccafranca, via Rubino 45

 

Incontro e fiaccolata per Giulio Regeni a Torino

Amnesty International Italia è impegnata ormai da quasi tre anni nella richiesta di verità dopo la sparizione e l’uccisione a Il Cairo di Giulio Regeni. Il 3 febbraio 2016 è stato trovato senza vita e con evidenti segni di tortura il corpo del giovane ricercatore italiano e dottorando presso l’Università di Cambridge, scomparso a Il Cairo il 25 gennaio 2016. Ad oggi non c’è verità sulla tortura e sull’uccisione di Giulio Regeni. In occasione del terzo anniversario della scomparsa, Amnesty International, ascoltando l’intenzione della famiglia, propone su tutto il territorio nazionale ancora un momento condiviso di richiesta di verità. A Torino, proprio perché Giulio era ricercatore universitario, l’appuntamento è venerdì 25 gennaio, alle 17, al Campus Luigi Einaudi, aula B3. Sono previsti interventi di Amnesty International, Antigone e Associazione Dottorandi. Alle 19/19,30 presidio con fiaccolata all’esterno del Campus.