Cosa succede in città- Pagina 430

MIRAFIORI BIKE TOUR: COME NARRARE LA CITTA’ E IL TERRITORIO

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All’interno dei progetti Mira Up e Mirafiori On Air promossi dalla fondazione di Comunità di Mirafiori, le associazioni Kallipolis ed ECOntACT hanno condotto un percorso volto a formare nuovi “narratori del territorio”. In continuità con le balade (passeggiate urbane) condotte da Kallipolis gli scorsi anni all’interno del progetto Mirafiori Social Green che hanno riscosso un elevato interesse e partecipazione di pubblico, sono stati proposti sei workshop gratuiti da settembre a dicembre 2017 condotti da esperti nell’ambito dell’architettura, analisi urbana, promozione turistica e mobilità sostenibile, con la partecipazione di Engim, Bici-T e Comitato di Borgata Mirafiori. Gli incontri hanno portato i partecipanti all’ideazione di un percorso turistico ciclabile che avrà luogo il giorno domenica 28 gennaio dalle ore 10 alle ore 12.30 aperto a tutti con aperitivo finale presso la Locanda nel Parco di via Panetti 1. Mauro, Marcella, Arianna, Tommaso, Sara, Tommaso e Marina, i partecipanti dei workshop, daranno voce una visione rinnovata del quartiere Mirafiori per conoscere, scoprire, o riscoprire questo territorio attraverso le tracce di un passato prima agricolo e poi industriale, di trasformazioni architettoniche, urbane e sociali guardando il quartiere come una grande fabbrica non solo di storia, ma anche di storie. L’appuntamento è in corso Giovanni Agnelli 200 davanti alla Palazzina FIAT. La partecipazione al tour è gratuita. Per l’aperitivo presso la Locanda nel Parco è richiesto un contributo di 5 euro. La prenotazione è obbligatoria all’indirizzo e-mail: mirafioricconto@gmail.com

Da non credere: dopo decenni si pulisce il parco Michelotti

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STORIE DI CITTA’ di Patrizio Tosetto
Ieri non credevo a ciò che vedevo. Ero titubante, invece oggi sono convinto di ciò che è accaduto. Stanno pulendo dopo decenni il Parco Michelotti, uno degli angoli più incantevoli di Torino viene restituito alla città. Meta di giovani che passeggiando e  dimostrano il loro amore, padroni di cani amorevolmente accuditi. Sportivi e crocchi di vocianti pensionati che parlano ad alta voce. Come di genitori inteneriti dai giochi dei figli.  Ma anche – se non soprattutto – di concerti abusivi dove probabilmente scorrono fiumi di droga. Rifugio di senza tetto, luogo dove convivevano bene e male. Ma, si sa,  che se non si interviene in tempo il male ha sempre ragione. Ed il degrado si combatte, almeno in questo caso, con la pulizia.  E la pulizia è cominciata. Sono passati tre giorni e inizia a prendere corpo una nuova realtà. Si rivedono i giochi ed il Parco ricomincia a rivivere. Ora speriamo che la pulizia sia la premessa per la gestione degli spazi pubblici. Nn siamo incontentabili, ma realisti e contenti.  Contenti perché FINALMENTE si è cominciato.

Linea di confine. Spigolature di vita e storie torinesi

di Pier Franco Quaglieni

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Il crollo della cultura  torinese – Scalfari vs De Benedetti – L’avvocato anonimo – L’addio a Guido Filogamo – Tra storia e gastronomia – Da Moncalieri a Roma?

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Il crollo della cultura torinese

Le quinte cadute  sulla scena del Teatro Regio con il rischio di ammazzare, insieme alle dimissioni del Segretario generale  della Fondazione Musei sono il simbolo dello sfascio della cultura torinese che è ormai in stato comatoso. Solo le signorine dell’ex pagina” In Città “de “La Stampa”(quella inventata da Edoardo Ballone che si rigira nella tomba vedendo all’opera le allieve) fingono di non sapere e scrivono le stesse cose conformiste  di sempre, esaltando gli amici,in primis l’amato circolo di via Bogino. Loro non vedono  ma scrivono. La cultura in mano a Parigi e Leon, le assessore per antonomasia ,sta precipitando nel baratro  e solo Gabriele Ferraris denuncia con coraggio la sua morte violenta ad opera di lor signore  e accoliti vari, spesso imparentati tra loro.

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Scalfari vs De Benedetti

L’intervista a “Repubblica “del fondatore Eugenio Scalfari, in aspra polemica personale con Carlo De Benedetti, merita di essere letta. Botte da orbi tra ex amici di merende politico-intellettuali .C’è da sorridere nel vedere due  vegliardi battibeccare e aggredirsi a vicenda come in una commedia goldoniana .Una guerra senza esclusione di colpi che ha coinvolto lo stesso direttore Calabresi, orfano del Commissario di Polizia mandato a morire sotto i colpi dei sicari di “Lotta Continua “guidati idealmente da Adriano Sofri, mandante dell’omicidio. Una rissa ridicola che ha tolto il poco smalto residuo al giornale radical-chic italiano. Scalfari afferma che il quotidiano e’ stato figlio dell’”Espresso “ fondato da Adriano Olivetti, Caracciolo e Scalfari. Dimentica  però di dire che Adriano, pochissimo  tempo dopo ,si ritirò da quell’impresa, non condividendone lo scandalismo  e soprattutto dimentica di dire  che il vero fondatore e primo direttore  del settimanale nel 1955 fu Arrigo Benedetti, il giornalista lucchese amico di Pannunzio, fondatore anche dell’”Europeo”. Dimenticare Benedetti e citare se’ stessi e’ un atto che si commenta da se’ .Benedetti lasciò  l’”Espresso” nel 1967 per gravi dissensi con la linea filo- araba di Scalfari. Se Fini fosse ancora in circolazione ,potrebbe dire  che siamo alle comiche finali tra Scalfari e l’Ingegnere che portò alla morte  la “Olivetti” che fu di Camillo e Adriano. Finirà così anche per il giornale -partito ,quello sì ,fondato da Scalfari ?

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L’avvocato anonimo

Il caso del noto avvocato torinese, rimasto anonimo, condannato a otto anni e  due mesi di carcere per violenze e abusi sulla moglie ,una donna russa madre di due bambini, suscita indignazione e perplessità . Nessun giornale ha pubblicato il suo nome, malgrado l’imputato abbia vivacemente discusso dopo la sentenza con l’avvocato della donna che ha fatto intervenire un carabiniere. Noi siamo dell’idea che la colpevolezza vada accertata in tre gradi di giudizio e che valga sempre la presunzione di innocenza, ma una condanna ad otto anni non è una multa, non è una condanna leggera .La tutela dell’imputato fino alla sentenza definitiva va sempre garantita, ma noi assistiamo continuamente al massacro mediatico, persino prima del processo , di chiunque. Ci sono i killer giornalistici che devono la loro notorietà alle aggressioni giornalistiche ,senza scrupoli deontologici di sorta. Basta una fuga di notizie o una intercettazione o addirittura un pettegolezzo .Invece il noto avvocato torinese e’ passato indenne. Nessun nome, nessuna foto. Perché? Ad esempio, l’avvocato Giulia Bongiorno, neofita della Lega, che difese Andreotti, non ha nulla da dire ?Nessun politico ha aperto bocca. Dev’essere davvero un avvocato importante chi resta nell’incognito anche di fronte a una condanna a otto anni.

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L’addio a Guido Filogamo

All’età di 101 anni e ‘ mancato il professor Guido Filogamo, uno dei luminari della medicina torinese ,emerito di  Anatomia umana, per otto anni preside della Facoltà di Medicina di Torino. I giornali lo hanno ricordato prevalentemente come fratello del presentatore radiofonico  Nunzio, mentre il grande vecchio era un vero scienziato di fama internazionale ,allievo del mitico Giuseppe Levi e amico ,tra gli altri , di Rita Levi Montalcini. Mi trovai molte volte a contatto con lui , a partire dal mattino ,quando ,più o meno alla stessa ora ,facevamo colazione al caffè Platti, una consuetudine che è durata anni. Ogni mattina Guido aveva la sua osservazione o la sua battuta sempre puntuale ,sempre colta e raffinata .Era un uomo dotato di ironia sottile, l’esatto contrario dei giovani d’oggi. Spesso ci incontravamo sul 67 perché ogni giorno, anche in tarda età ,si recava al suo istituto  universitario di cui fu direttore. Poi venne a parlare al Centro Pannunzio e ad un certo punto si iscrisse anche e partecipo ‘ ai lavori del Comitato scientifico e direttivo, dando il suo contributo dotto e insieme appassionato. I medici di una certa età l’hanno avuto tutti come docente e lo consideravano maestro. Era un uomo brillante anche a cena,amabile e colto conversatore. L’Università di Torino e l’Università in generale perdono  un suo punto di riferimento .Era un uomo di scienza imbevuto di umanesimo che  lo portava a vedere nel malato soprattutto un uomo. In lui il medico si identificava con l’uomo.

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Da Moncalieri a Roma?

L’assessore alla cultura del Comune di Moncalieri Laura Pompeo e’ la candidata scelta  per le prossime elezioni politiche dai circoli del Pd per il collegio 8 del Piemonte. La Dottoressa Pompeo e’ una donna capace ed esperta che ha fatto di Moncalieri, in passato senza una vita culturale autonoma, un polo attrattivo  di prim’ordine . La biblioteca Arduino fucina di iniziative e la riapertura del famoso Castello sabaudo sono alcuni dei risultati raggiunti dell’assessore Pompeo che dedica tempo e passione al suo ruolo con una obiettività politica che le va riconosciuta . Tra gli assessori alla cultura e’ forse l’unica capace, competente , attiva, non settaria. Questo sarebbe un motivo per tenersela stretta a Moncalieri e magari portarla in Regione  per sostituite l’attuale assessora .Ma la base del suo partito la vuole in Parlamento e la Pompeo e’ donna meritevole di andare a Montecitorio dove lavorerebbe bene e molto. L’ex sindaco di Moncalieri Meo  che certamente non ha brillato, le contende però la candidatura. Una notizia quasi incredibile che forse è una falsa notizia.

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Tra storia e gastronomia

Al Colle di Nava, gestito da oltre 160 anni dalla stessa famiglia ,esiste uno dei migliori ristoranti piemontesi, ”Da Beppe “. E’ la famiglia Cagna, un cognome tradizionale dell’alta valle Tanaro. La famiglia può anche vantare un eroe caduto nei cieli del Mediterraneo, medaglia d’oro al valore militare, il generale Stefano Cagna, trasvolatore atlantico con Italo Balbo. Ma gli osti del colle non sono da meno e meritano una medaglia d’oro al valore gastronomico. Funghi, cacciagione, fondute ,primi di grande qualità e tradizione con il raschera  protagonista. Ampia e ottima la carta dei vini ,ma il vino da scegliere e’ l’Ormeasco di Guglierame ,il  vino rosso  che rappresenta quasi il simbolo dell’incontro tra Piemonte e Liguria. I proprietari sono anche persone simpatiche, il che non guasta mai. Io ho passato il Capodanno senza clamori in sana allegria  con amici fidati. Ci andavo anni fa, ci ritornerò . E al colle passerò anche  a rendere omaggio, come feci in passato con un discorso, al sacrario alpino in cui riposa il generale Emilio  Battisti, eroe di Russia che fu  prigioniero dei sovietici per sette anni e rifiutò la salvezza di un aereo tedesco per stare con i suoi soldati.

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LETTERE  scrivere a quaglieni@gmail.com

Processo al re

Caro Quaglieni,
Cosa pensa del processo organizzato contro Vittorio Emanuele III a Roma come responsabile delle leggi razziali ?                      Aristide  Gifuni

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I processi non si fanno in teatro ma nei tribunali. Se si tratta di morti da settant’anni anni i giudizi devono esprimerli gli storici e non i dilettanti e meno che mai i politici. Appare curioso che venga processato chi controfirmò quelle leggi e non chi le ideò e scrisse , cioè Mussolini e i suoi gerarchi . Il re capro espiatorio di tutto?

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Volgarità in TV
Gene Gnocchi ,parlando di una scrofa che si aggirava incredibilmente  per le vie di Roma, l’ha definita Claretta Petacci. Mi è sembrata una volgarità gratuita .         Carla Recalcati

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Anche a me e’ apparsa una battuta triviale .L’amante di Mussolini volle seguire il suo uomo anche nei momenti di disgrazia e fini ‘ ammazzata e appesa a piazzale Loreto a Milano. Era sicuramente fascista fanatica ,questo non giustifica la sua fine e il dileggio televisivo dopo oltre settant’anni. Gnocchi e’ divertente, forse l’unica attrattiva piacevole  della trasmissione di Floris.  La sua satira colpisce tutti i politici in modo salace, ma i morti vanno rispettati, anche quelli che non ci piacciono.

A TORINO DA TUTTO IL MONDO PER DIVENTARE ESPERTI DEGLI SCAVI

Al via la nuova edizione del Master del Politecnico di Torino in “Tunnelling and Tunnel Boring Machines” 

Aula Magna “G. Agnelli”, Politecnico di Torino, C.so Duca degli Abruzzi, 24

 

Al via l’undicesima edizione del Master di II livello del Politecnico di Torino in “Tunnelling and Tunnel Boring Machines”, un corso di specializzazione che risponde a una domanda di professionalità specifiche in rapido aumento in tutto il mondo. Il percorso formativo, promosso dall’ International Tunneling and Underground Space Association e dalla Società Italiana Gallerie, prevede lezioni accademiche integrate con il contributo di esperti di aziende edili, produttori di macchine, aziende di progettazione e professionisti, per fornire le conoscenze multidisciplinari necessarie per lavorare in questo settore.

 

Le opportunità di carriera per gli studenti che intraprendono il Master sviluppano una professionalità specifica di interesse per le ditte di progettazione, le società di costruzione coinvolte nel tunnelling e per i fornitori e produttori di strumenti del settore.

 

Molti gli studenti internazionali iscritti a questo corso, che provengono, oltre che dall’Italia, da Colombia, Corea del Sud, Grecia, India, Moldavia per un percorso formativo ormai riconosciuto a livello internazionale che si avvale anche di esperti e docenti provenienti da diversi Paesi, dall’Austria a Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Norvegia, Spagna, Svizzera, Turchia e USA. Tutte le lezioni si svolgono in lingua inglese ed è possibile confrontarsi fin da subito con concreti casi di realizzazioni di gallerie, grazie alla collaborazione con le aziende

“TORINO E I SUOI FIUMI”, IN MOSTRA 200 IMMAGINI DI RARA BELLEZZA

ORE 11.30-19.30 ARCHIVIO STORICO DELLA CITTÀ, VIA BARBAROUX 32

 

La mostra espone oltre 200 pezzi tra documenti, rare incisioni, disegni d’epoca e fotografie, che raccontano il rapporto tra Torino e i suoi corsi d’acqua (fiumi, torrenti e canali) dal Medioevo ai giorni nostri. I temi sono le origini della città, la pesca, gli antichi mestieri (le lavandaie, i sabbiatori, il mercato del ghiaccio), dighe, canali e forza motrice, i mulini, gli opifici e le industrie, quando la natura si ribella (le inondazioni, le secche, l’inquinamento), fiumi e loisir (le Esposizioni, sport e divertimenti, gli scrittori raccontano…) un secolo di curiosità. Per il progetto Racconta il tuo fiume anche i visitatori possono partecipare all’allestimento della mostra ricercando immagini e parole in cui il fiume è il soggetto o lo scenario di una storia, di un ricordo o di un ritratto. Il progetto si articola in due sezioni:

1.   Le foto raccontano: raccolta di fotografie del fiume (antecedenti all’era del digitale). Le fotografie saranno scansionate e subito restituite.

2.   Gli scrittori raccontano: segnalazione di passi e citazioni di autori, oltre a quelli già indicate in mostra, che descrivano Torino e i suoi fiumi.

Le riproduzioni delle foto e i testi degli scrittori saranno esposti in mostra con il nome e cognome dei possessori che le hanno segnalate. Per ulteriori informazioni e per le modalità di partecipazione, contattare Salvatore Venezia (tel. 011.011.31975, salvatore.venezia@comune.torino.it) oppure la reception dell’Archivio (tel. 011.011.31811).

 

Successivamente la mostra sarà visitabile – fino al 30 marzo 2018 – dalle 8.30 alle 16.30 dal lunedì al venerdì. www.comune.torino.it/archiviostorico.

 

UN 2018 DI CREATIVITÀ E INNOVAZIONE (AND MORE) ALLE OGR

OGR IS ARTE CONTEMPORANEA, MUSICA, TEATRO, ATTIVITÀ EDUCATIVE 

 

Sono trascorsi 110 giorni da quando le OGR hanno aperto per la prima volta al pubblico i loro cancelli, lo scorso 30 settembre. In appena 3 mesi le rinnovate Officine Grandi Riparazioni hanno visto 3 artisti internazionali – William Kentridge, Patrick Tuttofuoco, Arturo Herrera – lavorare a interventi site-specific per i loro spazi; hanno presentato una mostra collettiva con 54 artisti e più di 70 opere – Come una Falena alla Fiamma – sulle collezioni torinesi che è stata recensita dalle più autorevoli testate nazionali e internazionali; hanno co-organizzato un simposio internazionale per addetti ai lavori sui musei alla svolta post-internet a cui sono intervenuti 23 relatori da tutto il mondo; hanno visto avvicendarsi sul loro palcoscenico 20 grandi nomi della musica – Alva Noto, Giorgio Moroder, Ghali, Elisa, Danny L Harle, Omar Souleyman, Atomic Bomb!, The Chemical Brothers, Richard Russell, Artetetra, Kamasi Washington, Powell & Wolfgang Tillmanns, Kraftwerk 3D, Marlene Kuntz, Ezio Bosso, Paolo Fresu, Noa, Vinicio Capossela; hanno fatto ballare adulti e bambini al ritmo della Festa della Danza di Blanca Li e hanno accolto le movenze ipnotiche dei Dervisci Rotanti di Siria; hanno ospitato presentazioni di libri e best seller – dall’ultimo romanzo di Roberto Saviano alle storie dell’era digitale di Andrew O’Hagan; hanno contribuito all’elaborazione di un decalogo italiano per eventi for all, unico polo culturale a dotarsi di linee guida per favorire l’accoglienza di famiglie con bambini, anziani, persone in difficoltà o con disabilità, visitatori con “pets”.

“Oltre 100.000 persone hanno visitato le OGR nei primi cento giorni di apertura – ha annunciato il Direttore Generale delle OGR e Segretario Generale di Fondazione CRT Massimo Lapucci –. Un successo che è andato certamente oltre le nostre aspettative, e che dimostra come le Officine Grandi Riparazioni stiano diventando un luogo iconico, un place to be per un pubblico ampio e trasversale, italiano e straniero. Il 2018 proietterà ancora di più le OGR sulla scena globale, attivando nuove reti e connessioni internazionali e, nello stesso tempo, rafforzando ed estendendo le collaborazioni con le eccellenze culturali cittadine. Sarà anche l’anno della seconda fase del Big Bang: l’inaugurazione dell’Officina Sud dedicata alla ricerca e all’accelerazione di impresa; un laboratorio futuristico non solo di idee, ma anche di innovazione, nel cuore di Torino, aperto al mondo”.

Innovazione, inclusione, formazione sono le parole chiave attorno alle quali è stata elaborata la mission delle rinate OGR con l’obiettivo di renderle non solo un contenitore di eventi, ma un ecosistema per lo sviluppo e la crescita del capitale culturale, sociale ed economico del territorio — aggiunge il Direttore Artistico Nicola Ricciardi –. Parole chiave che sono servite da guida per costruire il programma di attività dei primi tre mesi di apertura nel 2017, pensato per parlare a un bacino di persone il più vasto ed eterogeneo possibile, rendendo da subito le OGR uno spazio aggregativo per tutte le tipologie di pubblico, diverse per formazione e interessi: un luogo aperto alla città e al mondo, dove contenuti unici e di qualità e discipline differenti trovano sede di produzione e contaminazione culturale in continua trasformazione.”

“L’ampiezza e la qualità dell’offerta, seppur fondamentali, non sono infatti di per sé sufficienti a determinare il successo di un polo culturale complesso come le OGR – afferma infine il Presidente delle OGR Fulvio Gianaria –. Per questo assumono particolare rilevanza alcuni progetti paralleli come il Public Program e OGR You della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, ma anche  il “decalogo” italiano per eventi for all – vademecum redatto dalle OGR con Fondazione CRT, grazie alla collaborazione della Consulta per le Persone in Difficoltà  – che intende diventare un utile punto di riferimento per i musei, le arene, i palazzetti per i concerti e qualsiasi altro luogo dedicato a mostre, spettacoli, festival, fiere, rassegne, tornei sportivi, manifestazioni, convegni, dibattiti. Nello specifico, OGR ha già intrapreso un percorso di accessibilità alle proprie iniziative elaborando, caso per caso, strumenti e azioni adeguate alla loro massima diffusione e fruibilità.”

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Per quanto riguarda il 2018, tre sono le direttrici principali: OGR is Art, OGR is Music e OGR is More. Attraverso un mix di attività che spaziano dalle arti visive e performative alla formazione, dai concerti ai workshop di teatro, dal giornalismo partecipativo fino alla realtà aumentata e la virtual reality, senza dimenticare la tecnologia e l’accelerazione d’impresa, che nel 2018 saranno protagoniste alla riapertura delle Officine Sud: ogni giorno sarà possibile vivere alle OGR un’esperienza diversa, come semplici spettatori o come protagonisti attivi e attivatori di contenuti. Il tutto con una particolare attenzione alla sostenibilità dei progetti e al tema dell’accessibilità a 360°.

 

Le OGR si completano infine con l’apertura di Transnatural shop, un nuovo spazio dedicato ai libri, agli oggetti e alle edizioni, progettato dal designer catalano Martí Guixé, che verrà inaugurato il prossimo febbraio nella Corte Est. Non un semplice bookshop ma – come già avvenuto con SNODO per l’area ristorazione – un concept space dove completare l’esperienza delle Officine Grandi Riparazioni: “un luogo per lo spirito, anche se popolato da materia fisica, dove libri e oggetti sono celebrati come mezzo di trasmissione di valori immateriali, conoscenza e cultura — spiega Guixé —. Uno spazio chiuso dove l’individuo è libero; una stanza calma e solida i cui volumi ricordano le pietre e la cui luce è studiata per mettere in relazione l’interno e l’esterno dell’edificio”

 

OGR IS ART

ALLE OGR I PROTAGONISTI INTERNAZIONALI DEL CONTEMPORANEO

 

Tino Sehgal, Susan Hiller, Rokni Haerizadeh e Mike Nelson

presentano negli spazi ex-industriali delle Officine Grandi Riparazioni

nuove produzioni e progetti site-specific

 

  

Dopo William Kentridge, Patrick Tuttofuoco, Arturo Herrera e la mostra Come una Falena alla Fiamma, nel 2018 prosegue la carrellata di protagonisti della scena dell’arte contemporanea internazionale chiamati a esporre alle OGR. Sotto la Direzione Artistica di Nicola Ricciardi, i suggestivi spazi delle Officine Grandi Riparazioni tornano ad accogliere e a dialogare con i linguaggi più avanzati e sperimentali di oggi grazie a quattro nomi d’eccezione – Tino Sehgal, Susan Hiller, Mike Nelson e il più giovane Rokni Haerizadeh, vincitore della prima edizione dell’OGR Award durante Artissima 2017 – che presenteranno all’interno del Binario 1 importanti mostre personali, incentrate su nuove produzioni e progetti site-specific appositamente concepiti.

 

 

TINO SEHGAL

a cura di Luca Cerizza

2 febbraio – 17 marzo

 

Il 2 febbraio inaugura il programma Arti Visive del 2018 Tino Sehgal, con un progetto a cura di Luca Cerizza: l’artista anglo-tedesco conosciuto in tutto il mondo per le sue elaborate azioni collettive che sfidano le tradizionali relazioni tra arte e spettatore, già Leone d’Oro alla Biennale di Venezia 2013, torna per la prima volta in Italia con un progetto personale da lui appositamente pensato per il Binario 1 delle OGR dopo aver realizzato la mostra nel 2008 con la Fondazione Nicola Trussardi e aver rappresentato la Germania alla Biennale di Venezia del 2005. Per gli ampi spazi delle OGR Sehgal ha ideato una complessa coreografia che vede la partecipazione di più di cinquanta interpreti, pensata come un unico grande movimento in continua mutazione durante il corso della settimana. Da quello che Sehgal definisce come uno “sciame” di corpi, da una coreografia che presenta movimenti pensati appositamente per questa occasione, hanno origine, infatti, una serie di specifiche “situazioni”. In questa presentazione le singole opere dell’artista – considerate come entità discrete che possono essere separate tra di loro e dal processo della loro produzione – diventano scene o momenti, elementi che prendono forma temporaneamente in un gioco d’incontri che risponde a circostanze specifiche: il numero degli spettatori, il loro modo di interagire o il periodo del giorno in cui questi incontri avvengono.

 

Negli spazi un tempo dedicati alla produzione “pesante”, espressione della prima rivoluzione industriale, il lavoro di Sehgal suggerisce nuove forme di produzione “leggera” basate sulla sola trasformazione dei comportamenti e non dei materiali. Attraverso queste “situazioni”, Sehgal attiva una serie d’incontri e relazioni destinate a formare nuove comunità temporanee che riflettono quella che attraversa gli spazi dell’OGR. Così facendo Sehgal ambisce a superare i modi di “separazione” su cui è basata la moderna nozione di opera d’arte e sul quale si fonda lo stesso pensiero occidentale: modalità di separazione che prendono corpo nel concetto stesso di individuo e sono nutrite nell’idea moderna dell’autonomia dell’opera d’arte.

 

 

SUSAN HILLER

a cura di Barbara Casavecchia

29 marzo – 24 giugno

 

Social Facts – Fatti Sociali – è il titolo che Susan Hiller ha scelto per la sua mostra alle OGR, partendo da un’espressione che l’artista solitamente usa per descrivere l’oggetto del proprio lavoro.

Dopo gli esordi come antropologa, gli studi nel campo di fotografia e archeologia, l’ingresso nel mondo dell’arte concettuale britannica all’inizio degli anni Settanta e l’adesione al movimento femminista, Hiller da decenni dedica la propria attenzione a ciò che viene considerato “altro” e quindi relegato ai margini della cultura mainstream, studiando il confine tra ordinario e straordinario, credibile e incredibile, razionale e non, naturale e soprannaturale, senza mai tracciarlo. Con le proprie opere (installazioni, video, opere sonore, fotografie, sculture, progetti interattivi online, performance), Hiller si è occupata di sogni, immaginari collettivi, spiritualità, telepatia, scrittura automatica, enciclopedie, artisti sconosciuti, eroi del quotidiano, manifestazioni ‘non identificate’, memoria, fantasmi, enciclopedie popolari, fantascienza, canzoni di protesta, levitazioni e Photoshop, analizzando come la tecnologia influenzi la nostra percezione del mondo e quanto Internet sia oggi un gigantesco serbatoio globale di racconti, storie e confessioni.

 

Alle OGR, propone un percorso immersivo e spettacolare incentrato su una videoproiezione inedita dal titolo Illuminations (2018), cui ha contribuito, con la propria voce, un gruppo di volontari torinesi. Il pubblico è invitato ad ascoltare racconti di esperienze inspiegabili, a misurarsi con la fiction e la moltiplicazione delle immagini e a orientarsi in base alle proprie convinzioni, ricalcando una condizione permanente della contemporaneità ora che le news possono essere ‘fake’, i fatti ‘alternativi’ e la comunicazione viaggiare attraverso le bolle individuali dei social media.

ROKNI HAERIZADEH

a cura di Abaseh Mirvali

estate

 

Vincitore del premio OGR ad Artissima 2017, Rokni Haerizadeh, con Ramin Haerizadeh e Hesam Rahmanian – artista iraniano di base a Dubai – realizzerà un progetto ad hoc per gli spazi di OGR partendo proprio dalla serie di disegni acquistati in occasione della fiera. Nei suoi disegni e video, Haerizadeh isola fotogrammi e immagini in movimento tratte dai notiziari e li trasforma, con gesti pittorici espressivi, in scene di fantasia e umorismo tra il grottesco e il macabro. Il suo interesse si concentra su reportage di rivoluzione e protesta violenta che catturano immagini di repressione sociale e brutalità di Stato, che l’artista trasforma in complesse allegorie dell’universalità della violenza. L’intervento in programma alle OGR darà forma tridimensionale all’immaginario di Haerizadeh, legando il suo lavoro pittorico alle ricerche legate alla performance e alle installazioni ambientali. Haerizadeh spinge infatti i confini della pittura trasformando le notizie in vivide, mitologiche visioni: un universo fantastico capace di coinvolgere e turbare lo spettatore, risvegliandolo dall’insensibilità alla quale lo ha abituato il bombardamento di immagini trasmesse dai media.

 

 

MIKE NELSON

a cura di Samuele Piazza

autunno

 

In concomitanza con l’inaugurazione di Artissima 2018 le OGR ospitano una grande mostra personale dell’artista britannico Mike Nelson che per l’occasione trasformerà il Binario 1 in uno spazio “altro”. Nelson nel corso della sua carriera ha infatti dato vita a imponenti installazioni ambientali mirate precisamente a sovvertire il senso del luogo dello spettatore – la più celebre delle quali è forse quella realizzate per il Padiglione della Gran Bretagna alla Biennale di Venezia nel 2011. In quell’occasione l’artista mise insieme pezzi di spazi ricostruiti per creare un complesso labirinto-collage che trasportava metaforicamente il visitatore dalla città lagunare a un palazzo storico e decadente della città di Istanbul. Più recentemente, a Montecarlo, ha invece ridipinto interamente di blu oltremare i corridoi, le scale, le stanze – e tutto quello che potevano contenere – di un palazzo di sette piani che ospita i locali di una banca svizzera attualmente in ristrutturazione.

 

 

 

 

 

 

OGR IS MUSIC

ALLE OGR LA MUSICA SI CONTAMINA CON ALTRI LINGUAGGI

 

Arrivano i New Order assieme a Liam Gillick,

proseguono le Piano Lessons con Mehldau, Tiersen e Nyman,

debutta la nuova rassegna Avantgarde Portrait,
e poi Cosmo, gli appuntamenti OGR Soundsystem
e altro ancora

 

Dopo un 2017 entusiasmante dal punto di vista musicale, nel 2018 OGR rilancia con un programma d’eccezione che coniuga musica e innovazione. Un palinsesto di ampio respiro che ha come obiettivo quello di coniugare diversi linguaggi – dalle arti performative alle arti visive – e proporre al pubblico tendenze che spaziano trasversalmente dal clubbing alla musica classica e sinfonica, passando per il cantautorato emergente e le sperimentazioni avanguardistiche.

 

Per farlo il Direttore Artistico Nicola Ricciardi ha attivato una rete di collaborazioni con realtà nazionali e internazionali di primo piano con cui ha instaurato un dialogo: il prestigioso MIF – Manchester International Festival per il concerto dei New Order + Liam Gillick (5 maggio), Club To Club per il festival di musica avantpop che caratterizza la settimana dell’arte contemporanea e OGR soundsystem, rassegna dedicata al clubbing con cadenza mensile a partire da febbraio, il festival TODays per Cosmo (30 marzo), Fabrizio Gargarone per Piano Lessons con Brad Mehldau (16 febbraio), Yann Tiersen (9 marzo), Michael Nyman (14 aprile) e la nuova rassegna Avantgarde Portrait: New York City con Blonde Redhead (17 febbraio), John Cale (3 marzo) e Arto Lindsday (17 marzo), Artissima per Artissima sound e la Città di Torino per il Torino Jazz Festival (dal 26 al 30 aprile) diretto da Giorgio Li Calzi.

 

Gli appuntamenti si svolgono tutti nella Sala Fucine delle Officine Nord.

 

 

PIANO LESSONS

Bred Mehldau > 16 febbraio

Yiann Tiersen > 9 marzo

Michael Nyman > 14 aprile

 

La rassegna Piano Lessons porta alle OGR quattro maestri per altrettanti appuntamenti che conducono il pubblico alla scoperta del mondo dei tasti bianchi e neri: l’even eight del visionario Bred Mehldau, il tocco di Yiann Tiersen e l’originale minimalismo musicale di Michael Nyman. La proposta artistica Piano Lessons si è aperta lo scorso dicembre con l’esibizione ricca di pathos del Maestro Ezio Bosso.

 

AVANTGARDE PORTRAIT: NEW YORK CITY

Blonde Redhead > 17 febbraio

John Cale > 3 marzo

Arto Lindsday > 17 marzo

 

Nel 2018 continuano le grandi rassegne musicali di OGR con un programma creato ad hoc e volto a esplorare le avanguardie artistiche novecentesche e la loro relazione con lo spazio urbano in diverse città del mondo. Prima tappa di questo itinerario sarà New York. Mescolando stili, registri e media differenti – dal cinema di Jim Jarmush alle sonorità dei Velvet Underground – lo spettatore affronterà un viaggio che collegherà, metaforicamente e non, la factory di Andy Warhol con le Officine Grandi Riparazioni di Torino. La rassegna si compone di tre appuntamenti esclusivi realizzati per OGR da Blonde Redhead, John Cale e Arto Lisndsay. Le loro storie musicali e personali si sono più volte incrociate nel corso degli ultimi anni tanto che la rassegna è, dal punto di vista artistico, quasi una foto di famiglia, ambientata ovviamente nella New York dell’avanguardia. In quest’ottica, ogni appuntamento musicale sarà accompagnato da un lavoro on-site da parte del pittore torinese Daniele Galliano, che ritrarrà dal vivo gli artisti e le loro performance, rinforzando ancora una volta la missione delle OGR di avvicinare e mescolare la grande musica con i linguaggi delle arti visive.

 

 

COSMO / COSMOTRONIC

30 marzo

 

Marco Jacopo Bianchi, in arte Cosmo, si è affermato nell’estate del 2016 grazie al singolo L’ultima festa, brano che ha dominato le classifiche airplay delle radio italiane fino a ottenere il Disco d’oro. Dopo un tour di più di 88 date, una vera e propria marcia trionfale scandita a colpi di sold out, ha vissuto da protagonista anche buona parte del 2017, grazie al successivo singolo Sei La Mia città. Il 30 marzo, grazie alla collaborazione con TODays, Cosmotronic – nuovo album uscito a gennaio 2018 – viene presentato alle OGR all’interno di un tour di otto date speciali che porterà Cosmo a esibirsi nei più importanti live club italiani: tra questi, le OGR. Quello presentato sarà un party itinerante arricchito dalla presenza di dj special guest che si esibiranno nelle varie date, dando vita a una vera e propria festa che proseguirà fino a notte fonda.

 

 

TORINO JAZZ FESTIVAL

Dal 26 al 30 aprile

 

Rinnovato nel format, torna l’appuntamento che da sempre omaggia il jazz in tutte le sue multiformi possibilità espressive, curando un cartellone che parte dagli artisti di ricerca e dalle eccellenze del territorio per arrivare ai grandi nomi internazionali. Il nuovo tandem artistico, composto da due noti musicisti e organizzatori culturali, il direttore artistico Giorgio Li Calzi coadiuvato da Diego Borotti, promette un festival che mira a soddisfare tutti i tipi di pubblico, da chi ama la sperimentazione a quelli che prediligono il jazz dei grandi maestri. OGR sarà il palco principale e location dei doppi concerti serali, ai quali è possibile assistere con un unico biglietto.

 

 

NEW ORDER + LIAM GILLICK

In collaborazione con MIF – Manchester International Festival

5 maggio

 

New Order si esibiranno per uno show speciale, creato in collaborazione con il visual artist Liam Gillick, che in precedenza ha presentato delle personali a Tate Britain e MoMA a New York e che ha co-curato Like a moth to a flame, mostra inaugurale di OGR, e il compositore e arrangiatore Joe Duddell.  Per New Order + Liam Gillick: So it goes.., il gruppo ha decostruito, ripensato e ricostruito un gran numero di materiale proveniente da tutta la loro carriera: familiare e oscuro, vecchio e nuovo. Per l’esecuzione live, saranno accompagnati da un ensemble di 12 synthesizer. Ispirato dalla reinvenzione del catalogo della band, Gillick trasformerà OGR in un ambiente immersivo, creando un palco in grado di reagire dinamicamente alla musica. I New Order sono nati dalle ceneri dei Joy Division e sono uno dei più importanti e influenti gruppi degli ultimi 30 anni. Lo show è un progetto commissionato da Manchester International Festival, OGR Torino e Wiener Festwochen.

 

 

CLUB TO CLUB

Durante Artissima, edizione 2018

 

La collaborazione con Club To Club nel 2017 ha reso possibile il coinvolgimento di alcuni dei nomi più interessanti della scena musicale italiana e internazionale, che sono stati invitati a esibirsi sul palco delle OGR durante la settimana dell’arte torinese. Sono stati privilegiati progetti che puntassero sulla contaminazione tra le arti visive e quelle performative, come la collaborazione tra Powell e il fotografo Wolfgang Tillmans, il progetto Harmony of Difference del jazzista Kamasi Washington, già protagonista al Whitney Museum di New York, e gli 8 live concerts consecutivi dei Kraftwerk, che hanno portato per la prima volta in Italia il loro spettacolo in 3D precedentemente presentato al MoMA di New York e alla Tate Modern di Londra. Anche nel 2018 prosegue la collaborazione tra OGR e il festival di musica Avant-Pop per la sua prossima edizione, sempre seguendo lo stesso indirizzo e le stesse ambizioni.

 

OGR Soundsystem

Un sabato al mese per tutto il 2018

 

Traendo ispirazione dal Warm Up del MoMA PS1 di New York — uno dei più longevi programmi musicali sviluppati all’interno di un museo, che ha visto in più di 20 anni di vita alternarsi oltre 750 performer, tra artisti pop, musicisti sperimentali e DJs — le OGR stanno sviluppando per il 2018 una propria rassegna a cadenza mensile.
A partire da febbraio, per un sabato al mese, il palco della Sala Fucine si trasformerà in una piattaforma per sperimentazioni audiovisive, collaborazioni uniche e nuove produzioni a firma di artisti emergenti e protagonisti della scena elettronica e avantpop – locale, nazionale e internazionale.

 

 

ARTISSIMA SOUND

Durante Artissima

Edizione 2018

 

Nell’autunno 2018 Artissima e OGR uniranno nuovamente le proprie forze inaugurando una nuova sezione della fiera, ARTISSIMA SOUND. A conferma della sua natura sperimentale, e in sinergia con le ricerche trasversali dedicate alla musica, alla performance e all’arte di OGR, la fiera intende con ARTISSIMA SOUND presentare 20 progetti monografici dedicati alle indagini sonore nel campo del contemporaneo presentati da altrettante gallerie presenti nell’edizione 2018 della fiera selezionate da un team internazionale di curatori. Nei recenti sviluppi dell’arte contemporanea il suono è diventato protagonista di numerosi esperimenti capaci di scardinare le logiche dell’arte visiva innescando emozioni empatiche e sorprendenti reazioni emotive. Il suono viene usato per trasformare lo spazio e la sua percezione per riattivare emozioni e ricordi, per liberare l’immaginazione del pubblico, ponendosi come fulcro delle ricerche non solo di artisti ma di architetti, performer e figure trasversali tra arte e musica e per la sua capacità di svelare la realtà al di fuori di una prospettiva visiva.

 

 

 

OGR IS MORE:
UN PROGRAMMA CHE VA OLTRE L’ARTE A LA MUSICA

 

 

Da Learn & Play! TeamLab Future Park al Public Program a cura Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, da Reverse Angle a Playstorm, da The Newsroom al Transnatural shop.

 

 

  

OGR guarda anche oltre l’arte e la musica e mira ad allargare il proprio raggio d’azione, alla ricerca di nuovi significati della parola innovazione, declinata in ambiti e discipline sempre nuovi, grazie alla collaborazione di partner nazionali e internazionali.

Primo tra tutti il progetto Learn & Play! di TeamLab Future Park, primo spazio permanente del collettivo di sviluppatori giapponesi apprezzato al Padiglione Giappone di Expo2015 (dal 3 marzo); a seguire gli oltre 40 incontri del Public Program curato dalla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, ideatrice anche di OGR YOU, composto da incontri, lecture performance e seminari dedicati alla fascia Young Adults (entrambi a partire da febbraio). La parte dedicata alla settima arte è rappresentata da Davide Ferrario con Reverse Angle, regista che porta alle OGR una visione del territorio inedita, realizzata con il coinvolgimento di un gruppo di richiedenti asilo e orientata all’inclusività. Al confine tra teatro e danza si colloca la video installazione Inside di Dimitris Papaioannou (settembre 2018) mentre la scrittura teatrale contemporanea sarà protagonista di Playstorm, realizzato in collaborazione con il TST – Teatro Stabile Torino (da aprile a settembre).

 

 

LEARN & PLAY! TeamLab Future Park

A cura di TeamLab Future Park

Binario 3, dal 3 marzo 2018 fino 2021

 

Le OGR ospitano il primo spazio permanente in Europa dedicato a TeamLab, il collettivo di sviluppatori giapponesi che da sedici anni porta avanti una ricerca che integra arte e tecnologia e che il grande pubblico ha conosciuto per lo straordinario successo delle loro installazioni al Padiglione Giappone a Expo2015, tanto da scegliere di affrontare lunghissime attese pur di accedere. Attraverso ambienti immersivi e proiezioni interattive e sensibili al movimento e al tocco, TeamLab trasforma i visitatori in creatori di scenari e storie soggette a continui cambiamenti, in modo che sia impossibile il ripetersi di una stessa composizione visiva. Alle OGR in particolare, per la prima volta in Italia, vede la luce il loro progetto Future Park: un insieme di installazioni e postazioni che avvicinano i bambini all’interazione creativa con l’opera e fa capire meglio anche agli adulti l’approccio richiesto dagli artisti alla lettura dei loro lavori. L’ambiente, che vedrà la compresenza di diverse esperienze ludico-artistiche, muterà forma e soggetto nel tempo, occupando per almeno tre anni il Binario 3 delle Officine Nord, a loro dedicato.

 

 

REVERSE ANGLE

A cura di Davide Ferrario

Binario 2, primavera 2018

 

Il progetto Reverse angle di Davide Ferrario porta una visione del territorio inedita, collegando la città di Torino e i suoi dintorni a più ampie dinamiche socio economiche.

Il racconto del regista parte dalle riprese effettuate da un gruppo di richiedenti asilo, residenti a Pecetto Torinese, a cui sono stati forniti degli smartphone e ai quali è stato chiesto di raccontare la propria vita in Italia tramite video realizzati avvalendosi del telefono cellulare.

Tramutati in un’installazione video, i materiali realizzati rappresentano il punto di vista dei protagonisti sulla quotidianità della vita di provincia e sono montati e riletti in modo da mostrare il mondo che ci circonda a partire da una prospettiva solitamente invisibile. Il progetto rappresenta una delle tante iniziative pensate da OGR con l’intento di porre l’accento sul tema dell’inclusività.

 

 

PUBLIC PROGRAM

A cura di Ilaria Menolascina – Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT

Da febbraio a dicembre 2018

 

La Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT propone più di 40 eventi gratuiti che, da febbraio a dicembre, mirano a stimolare l’incontro tra il pubblico e l’arte contemporanea, la musica, il teatro, la tecnologia e la letteratura. Tra gli ospiti sono previsti, citando alcuni esempi, Tino Sehgal, presente in quanto protagoniste del programma OGR, lo psicoanalista Massimo Recalcati e gli esperti di videoclip Canada Collective, grazie a una serie di collaborazioni virtuose attivate con vari partner del territorio.

 

 

OGR YOU

A cura di Barbara Casavecchia, critica e curatrice indipendente, in collaborazione con Sergey Kantsedal, per la Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT

Da febbraio a dicembre 2018

 

Dedicato alla fascia Young Adults, segmento di pubblico tra i meno presenti nella programmazione culturale delle istituzioni italiane, OGR YOU si sviluppa intorno a due i filoni di attività: un ciclo di dieci incontri, lecture e performance con artisti contemporanei italiani e internazionali, e una serie di seminari a porte chiuse rivolti a un gruppo di 15 ragazzi e ragazze di età compresa tra i 18 e i 20 anni. I partecipanti saranno selezionati tramite un bando pubblico rivolto a giovani amanti della scrittura, creativi, blogger, youtuber, videomaker, instagrammer, appassionati di musica, nuove tecnologie, arti visive e performative, che vogliano raccontarsi e raccontare la vita all’interno delle OGR.

 

 

PLAYSTORM

A cura del TST – Teatro Stabile Torino

Duomo, da aprile a settembre

 

Playstorm è un progetto dedicato alla scrittura teatrale contemporanea. Un ecosistema per lavorare su nuovi testi, mettendo insieme autori, attori, registi, artisti visivi: si tratta di una vera e propria officina teatrale aperta anche al pubblico – dalla prima scrittura alla messa in scena – focalizzata sul processo e sulla ricerca, più che sul prodotto, e condotta da Fausto Paravidino, drammaturgo residente dello Stabile, attore e regista pluripremiato, che ha visto i suoi testi rappresentati alla Comédie-Française di Parigi, al Royal Court Theatre e al National Theatre di Londra, al Dramaten di Stoccolma e nei maggiori teatri italiani e tedeschi.

 

 

INSIDE

A cura di Dimitris Papaioannou

Settembre

 

Una semplice serie di movimenti quotidiani ripetuti da trenta diversi attori, per sei ore consecutive, costituiscono la video installazione Inside di Dimitris Papaioannou, che presenterà in contemporanea per Torinodanza festival 2018 il pluripremiato The Great Tamer. Inside è una vera e propria meditazione visiva in cui la carica emotiva che si crea quando avvertiamo la somiglianza di tutti gli esseri umani si unisce a una riflessione sulla forma stessa dell’opera d’arte, dove un singolo motivo può diventare una sorta di narrativa latente attraverso la sua ripetizione e moltiplicazione.

Noto al grande pubblico per aver curato la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Atene nel 2004, Dimitris Papaioannou proviene dalla pratica pittorica. Grazie alla collaborazione con Bob Wilson si afferma sulle scene internazionali come coreografo, ponendosi al crocevia tra danza, teatro ed arti visive: i suoi spettacoli compongono quadri visionari e rievocazioni emotive che trasportano gli spettatori in un’esperienza sensoriale. Premio Speciale al 16° Premio Europa per il Teatro, a maggio 2018 sarà il primo coreografo chiamato a realizzare un nuovo pezzo per la Compagnia Tanztheater Wuppertal di Pina Bausch.

 

 

 

THE NEWSROOM

A cura di Studio Azzurro per La Stampa

Binario 2, dal 16 febbraio.

 

Si tratta di un progetto de La Stampa selezionato da Google nell’ambito del secondo round del fondo europeo Digital News Initiative (DNI), creato per sostenere lo sviluppo di nuove forme di giornalismo. Partner creativo del progetto è il collettivo artistico Studio Azzurro, vincitore di numerosi riconoscimenti internazionali. The NewsRoom è uno spazio fisico in cui i lettori potranno esplorare il mondo del giornalismo ma allo stesso tempo è una mostra, uno show digitale, un’installazione di arte contemporanea.

Informarsi diventa un momento coinvolgente, un’esperienza individuale multisensoriale che si può vivere e codificare come atto collettivo in un luogo specifico e reale. I servizi giornalistici proposti verranno letteralmente “messi in scena” nello spazio e saranno realizzati con accuratezza – marchio di fabbrica de La Stampa – e proposti con la capacità poetica e di generare sorpresa che è la cifra distintiva di Studio Azzurro. La Stampa propone tre temi fortemente rappresentativi della nostra società, storia e cultura: l’intelligenza artificiale, l’opera lirica e i migranti. Ciascuno di essi diventerà un percorso da esplorare e approfondire, muovendosi nello spazio di The NewsRoom guidati da parole chiave scelte dagli stessi visitatori in un viaggio, ogni volta differente, dentro la notizia.

Treni puntuali all’89%. Migliorano anche pulizia e sicurezza

Nell’immaginario collettivo non sarà così, ma ben nove treni regionali su dieci sono puntuali sui binari delle stazioni torinesi e del Piemonte nel suo complesso. Solo lo 0.3% delle corse  è stato cancellato per cause dovute a Trenitalia e migliorano pure gli indici di gradimento del servizio: l’89,8% dei clienti, infatti,  si dichiara soddisfatto del viaggio nel suo complesso, registrando una crescita  di 6,6 punti percentuali negli ultimi due anni. Questi i dati di Trenitalia a proposito della corse ferroviarie regionali gestite nel 2017, più di 250 mila con 44 milioni di viaggiatori a bordo. La puntualità reale dei treni regionali piemontesi – entro i 5 minuti dall’orario previsto – è  pari all’89,3%: più 4,8% rispetto al 2014. A confronto con novembre 2016 i trend di maggiore crescita riguardano la pulizia a bordo (+5,8%), la pulizia del treno (+5,6%) e security (+5,3%).

 

(foto: il Torinese)

Smog, torna il blocco del traffico per i diesel Euro 4

Martedì riprende il blocco dei mezzi diesel Euro 4. Il divieto dalle 8 alle 19, è stato deciso  dopo che per oltre quattro giorni le polveri sottili hanno oltrepassato il limite consentito dei 50 mcg/mc. Fermi anche i mezzi commerciali diesel,  fino all’Euro 4, nelle fasce 8.30-14 e 17-19 dal lunedì al venerdì, 8.30-15 e 17-19 il sabato e nei giorni festivi. Il rientro del valore delle micropolveri  nell’aria  al di sotto della soglia di 50 microgrammi al metro cubo consentirà il ritorno alla normalità. Sul sito web della Città di Torino www.comune.torino.it  le categorie di persone e di veicoli che hanno diritto all’esonero dal  blocco, come i mezzi che trasportano almeno tre persone (car pooling) per i quali è prevista la possibilità di circolare.

LE IMPRESE A TORINO E NEL TERRITORIO: COME CONSOLIDARE E INNOVARE?

Quarto e ultimo appuntamento verso ATLAS. Mappe del territorio metropolitano

Martedì 16 gennaio, ore 17,30 – Centro Einaudi, via Michele Ponza 4


 

Un incontro pubblico dedicato a descrivere l’attuale geografia del sistema delle imprese torinesi, a partire da una serie di mappe di area metropolitana che intrecciano alcune tra le più significative dinamiche relative ai principali settori economici cittadini, passando per i temi delle multinazionali, del commercio, del turismo.

 

Un’occasione per riprendere la discussione attorno alle prospettive di sviluppo che Torino deciderà di intraprendere nel futuro prossimo, tra necessità di consolidare quei settori che storicamente hanno fatto da traino al sistema economico locale, patrimoni in disuso e voglia di aprirsi verso nuove vocazioni e nuove traiettorie.

 

Dopo CASE. Tra spazi vuoti e eccessi di proprietà (16 ottobre 2017), SUOLI. Trasformazioni urbane, vecchi problemi e nuovi usi (13 novembre 2017) e PERSONE. Capitale sociale a Torino: una città, tante vite (13 dicembre 2017), IMPRESE. Consolidare, innovare è il nuovo e ultimo appuntamento del ciclo di incontri pubblici dedicati a conoscere, approfondire e discutere le caratteristiche strutturali del nostro territorio. Gli incontri costituiscono il percorso di accompagnamento verso la redazione di Torino ATLAS. Mappe del territorio metropolitano, uno strumento che attraverso mappe, rappresentazioni cartografiche e infografiche propone una panoramica sulla Torino di oggi. Curato da Urban Center Metropolitano e Centro Einaudi, in collaborazione con IED – Istituto Europeo del Design, Torino ATLAS è un vero e proprio atlante e presenta una selezione dei dati statistici prodotti e raccolti nel tempo dal gruppo di ricerca del Rapporto Rota. 

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IMPRESE. Consolidare, innovare

Martedì 16 gennaio, ore 17,30

Centro Einaudi, via Michele Ponza 4

Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili. Registrazione consigliata.

 

Intervengono:

Luca Staricco (Centro Einaudi, Politecnico di Torino/DIST), Giuseppe Berta (Università Bocconi)

 

Partecipano alla tavola rotonda:

Roberta Ingaramo (Politecnico di Torino – DAD), Giovanni Rastrelli (Edit), Enrico Toledo (Carioca Italia), Mark Vanderbeeken (Experientia), Paola Virano (Città di Torino), Simona Bielli (NESTA Italia).

 

Modera:

Giuseppe Russo (Centro Einaudi)

 

IMPRESE è l’ultimo dei quattro appuntamenti che accompagnano la redazione di Torino ATLAS. Mappe del territorio metropolitano, uno strumento che attraverso mappe, rappresentazioni cartografiche e infografiche propone una panoramica sulla Torino di oggi. Curato da Urban Center Metropolitano e Centro Einaudi, in collaborazione con IED – Istituto Europeo del Design, Torino ATLAS presenta una selezione dei dati statistici prodotti e raccolti nel tempo dal gruppo di ricerca del Rapporto Rota.

 

Ingresso libero fino a esaurimento posti. Registrazione consigliata.

 

LINK EVENTBRITE: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-imprese-consolidare-innovare-41942023722

Linea di confine. Spigolature di vita e storie torinesi

di Pier Franco Quaglieni

Notizie Mimetizzate – Pinottini, l’anticonformista – IV Novembre – Dimissioni 

 

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Notizie Mimetizzate 
La FCA investe un miliardo di dollari negli Usa, in Italia la Fiat continua ad attuare la cassa integrazione . Carlo De Benedetti ha saputo delle Popolari e ha investito 5 milioni di euro, guadagnandoci 600mila euro.
sono due notizie occultate dal giornali che la dicono lunga di come i pescicani dell’industria 
si comportino. E’ il segno dei tempi, di tempi in cui l’interesse del Paese è ignorato, anzi calpestato. La delocalizzazione è imperante, la continuità tra potere politico e ed economico mai tanto sfacciato. I conflitti di interesse di Berlusconi  appaiono più formali che sostanziali, De Benedetti padrone di una fetta cospicua di informazione si conferma davvero la tessera numero del PD.

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Pinottini, l’anticonformista

Marzio Angelo Carlo Pinottini era nato a Torino il 3 novembre 1939.E’ morto tre  anni fa il 15 gennaio. Segue sin da ragazzo con curiosità la passione del padre Amedeo, che amava collezionare, sin da prima dell’ultima guerra opere d’arte, in particolare d’arte sacra, e che, per la sua attività di costruttore -in cui sperimentava e applicava brevetti di sua invenzione messi a punto nei suoi stabilimenti – aveva numerose conoscenze fra architetti di talento, in particolare Nicolay Diulgheroff, e diversi artisti, che divennero nel tempo amici di famiglia. Negli anni Cinquanta, il dopoguerra della grande Ricostruzione, conobbe accanto al padre gli artisti che animavano il mondo delle gallerie d’arte torinesi e i critici che ne valorizzavano la creatività. Questo portò il padre Amedeo ad una scelta che comporterà un grande cambiamento per la famiglia: decise infatti di fondare una galleria d’arte. Venne tenuta a battesimo da un artista come Felice Casorati e da un critico d’arte come Luigi Carluccio: era il 30 aprile 1960 e nacque la “Galleria d’Arte Narciso” al primo piano del n. 18 di Piazza Carlo Felice. Diventerà un sicuro punto di riferimento nel panorama culturale torinese, forte di un binomio unico: il piglio imprenditoriale del padre e la preparazione culturale del figlio Marzio che rivelerà una notevole acuta capacità intuitiva delle valenze artistiche di nomi emergenti o storici da riscoprire e riproporre all’attenzione di critica e pubblico.La grande insegna della galleria d’arte, al neon di colore verde che campeggiava sui balconi prospicienti la piazza, è stata citata e ricordata, come elemento di rilievo nel panorama urbano, dai protagonisti del romanzo di Giovanni Arpino Una nuvola d’ira, pubblicato da Mondadori nel 1962.La mostra d’esordio fu dedicata agli “Aspetti dell’arte torinese” con 56 opere di artisti quali Fontanesi, Calandra, Follini, Galvano, Delleani, Bistolfi, Guarlotti, Casorati, Fillìa, Spazzapan, Carol Rama, Pistoletto, Saroni, Mondino, Scroppo, Lattes, Menzio, Canonica, Grosso, Rubino, Pellizza da Volpedo, Reycend, Mino Rosso, Tabusso e altri. Si aprì così la nota e apprezzatissima serie di cataloghi, i “cataloghini” della “Narciso”, che accompagneranno ciascuna esposizione. Per questa prima mostra la presentazione critica fu di Luigi Carluccio, preceduta da una breve prefazione a firma ” Galleria Narciso”, vale a dire un “redazionale”, ma che era già sapientemente stilata da un giovanissimo Marzio. È Marzio che condivide e appoggia con entusiasmo la scelta del padre, perché la sente in linea con i suoi studi classici. Studi che proseguono nei corsi di filosofia all’Università degli studi di Torino, conclusi con il 110 e lode per la  tesi: “La civiltà e i suoi valori in Whitehead” con Augusto Guzzo, che conferirà a questa tesi il premio “Luisa Guzzo” quale miglior tesi dell’anno accademico. All’università segue gli insegnamenti di Carlo Mazzantini, Augusto Guzzo, Luigi Pareyson e Vittorio Mathieu di cui divenne assistente. Collaborò con Augusto Guzzo alla rivista “Filosofia”, da quest’ultimo pubblicata sin dal 1949 con spirito di grande mecenate, poi, alla scomparsa di Guzzo, ne diventò Direttore responsabile e la sostenne ottenendo finanziamenti ministeriali in quanto “rivista di alto livello culturale” e ne curò la pubblicazione per i tipi di Mursia e poi di Mimesis. Professore associato di Estetica e di Fenomenologia degli Stili, svolse corsi di grande approfondimento e guida e discusse numerose tesi di laurea. Fu tra i fondatori del DAMS all’Università di Torino. Instancabile promotore di alta cultura estetica e filosofica, fece pubblicare a Padova nel 1999 per le Edizioni di Ar, col contributo dell’Università di Torino, la prima traduzione in Italia di Modelli e capi di Max Scheler e dell’Estetica di Alfred Baeumler, pilastri ineludibili del pensiero, ma all’epoca leggibili solo in lingua originale. Le sue pubblicazioni sono numerose. Presentò la quasi totalità delle mostre allestite nella galleria di famiglia, redigendone i cataloghi, ricchi di biografia, bibliografia, analisi e commento critico sui vari artisti, cataloghi che diventeranno così un vero strumento di studio per allievi, collezionisti ed amatori e che ora sono molto ricercati presso le librerie antiquarie. Collaborò inoltre con articoli, saggi e recensioni a “Tuttolibri”, inserto culturale de “La Stampa”; alla “Pagina dell’arte” curata da Luigi Carluccio su “La Gazzetta del Popolo”; alla rivista “Il Platano” con Angelo Mistrangelo, a “Dimensione Democratica” di Silvano Alessio.Grande interesse suscitarono le molte conferenze in convegni, sedi culturali e istituzionali come l’Università di Macerata, il Centro Pannunzio, l’Università della Terza  Età, il Centro Rizzoli di Milano, il Circolo degli Artisti, altre gallerie italiane che lo chiamano a collaborare.Le sue pubblicazioni sono numerose e scientificamente  molto importanti.Marzio Pinottini riposa nella tomba di famiglia a San Mauro, che fu progettata dall’amico architetto futurista Nicolay Diulgheroff. Pinottini fu un maestro che fece della libertà e dell’anticonformismo la sua bandiera.Nell’’arcipelago conformista del DAMS torinese fu un’isola di indipendenza intellettuale. Non esitò a prendere posizioni scomode, denunciando il marcio che ruotava attorno al mondo dell’arte subalpina.I suoi articoli sapevano mordere, lasciando il segno.Lo invitai  una volta a parlare di Giuseppe Prezzolini ,l’intellettuale che seppe costantemente steccare nel coro. A sua volta Pinottini è stato il Prezzolini torinese per eccellenza .Nella città della feroce egemonia gramsciana seppe mantenere una posizione sua che non può essere dimenticata. E’ stato un chierico che non ha tradito. 

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IV Novembre 

C’è chi propone che il 4 novembre 2018 che cade già in giorno festivo, venga proclamato festività nazionale in occasione del centenario della fine della Grande Guerra 15-18. Ci sembra una questione ininfluente. Ci pare invece grave che l’Italia abbia soppresso la data del IV novembre come giorno della Vittoria ormai da molti anni. La Francia e l’Inghilterra celebrano, non solo quest’anno, bensì ogni anno la fine della Grande Guerra e suoi Caduti. La data del IV novembre è l’unica che non divida gli italiani e non è casuale che sia stato un governo di solidarietà nazionale con il Pci a cancellare quella data. Ripristinarla non per un solo anno è un dovere morale verso i Caduti, i feriti,i mutilati in quella guerra che toccò quasi ogni famiglia italiana.

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Dimissioni 
Quando si riceve un avviso di garanzia per un fatto collegato all’esercizio delle proprie funzioni è bene che l’interessato si dimetta dall’incarico per distinguere nettamente la sua difesa dall’istituzione in cui ricopre la funzione per evitare zone opache . Il principio dell’innocenza fino a sentenza definitiva e il garantismo non c’entrano. Questa delle dimissioni è una regola aurea oggi dimenticata. L’assessore alla cultura Antonella Parigi non può quindi rimanere assessore come se niente fosse, ripentendo che l’avviso di garanzia è a tutela dell’indagato.E’ una questione di opportunità e di stile dare le dimissioni o almeno autosospendersi. Il motivo del contendere è il Salone del libro dove Parigi ha avuto ruoli importanti. E’ riuscita persino a far inserire come organizzatore dell’evento 2018 la sua creatura, il Circolo dei lettori.  In questi casi occorre cautela, se proprio non vogliamo parlare di stile. E non bastano le difese d’ufficio del presidente della Regione ad esimerla da un passo indispensabile: le dimissioni. 

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LETTERE scrivere a quaglieni@gmail.com

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Catherine e il femminismo rampante

Caro Quaglieni, Catherine Deneuve ha dissentito dal femminismo rampante, dicendo che il corteggiamento è legittimo e a una donna può far piacere. Cosa ne pensa?   
                                 Vittorio E. Ubaldini

Penso la Deneuve non sia solo una grande attrice, ma un donna libera e intelligente. Il  femminismo politicamente corretto oggi in voga è davvero intollerabile e la Deneuve con coraggio  ne ha preso le distanze, subendo gli attacchi più stupidi e immotivati.

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La presenza radicale alle urne
Egregio professore,
Non condivido assolutamente il suo giudizio critico su Emma Bonino, un laico come lei è strano che non comprenda il senso di una presenza radicale e laica alle elezioni.
                                                                                                                             Alda Cignini

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Io non do valutazioni elettorali, ho scritto una riflessione su Emma Bonino rispettosa della sua storia. Mi sembra che tempo che Emma abbia smarrito per strada la storia radicale pannelliana. Infatti la Bonino non cita mai Pannella. I radicali sopravvissuti alla fine del loro leader sono cosa diversa dal Partito radicale che fu di Pannunzio e Pannella. Quello fu un partito di impianto liberale, la lista di Bonino è cosa molto lontana da quella cultura politica .Forse ha perso persino la sua identità nel momento in cui ha raccattato il simbolo di Tabacci, pur di presentarsi.