In occasione del WORLD SOIL DAY 2017, Legambiente con il patrocinio della FAO, dell’IPLA, di Regione Piemonte e dell’Ordine degli agronomi e forestali, organizza una giornata dedicata ai suoli alpini e alla loro funzione nell’equilibrio dell’ecosistema. La giornata si svolgerà martedì 5 dicembre, presso la Sala Multimediale della Regione Piemonte a Torino in C.so Regina Margherita 174. Dalle 9:15 alle 13:30 vi saranno gli interventi tecnici. Dalle 14:45 alle 17:00 una tavola rotonda sul tema. Esperti regionali e nazionali, scienziati europei e amministratori pubblici si confronteranno sul problema del degrado ambientale dovuto al consumo di suolo e all’antropizzazione e forniranno dati e valutazioni sulla insostituibile funzione dei suoli alpini nell’equilibrio ecosistemico regionale e nazionale, soprattutto in virtù delle attuali modificazioni climatiche. Si approfondiranno i temi relativi alla regione Piemonte della conservazione del suolo e del potenziale dei suoli alpini per accumulare la sostanza organica e si forniranno dati in merito all’erosione in atto e potenziale.
di Pier Franco Quaglieni
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La grande Russia di Pasternak – Asproni, non flectar – Il Velo di Gian Luca Caffarena – Il finto e il vero Natale A Torino – Un angolo di Sicilia in città
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La grande Russia di Pasternak
Quest’anno ricorre il centenario della Rivoluzione d’Ottobre destinata a cambiare la Russia e parte del mondo.Il terrore dei bolscevichi determinò una svolta storica. Anche tanti Paesi d’Europa come la Polonia,l’Ungheria, la Bulgaria,la Romania,la Germania dell’Est dovettero vivere e soffrire sotto il giogo comunista.Non fu solo lo Stalinismo a determinare quelle situazioni drammatiche perché la responsabilità storica ricade sul Comunismo sovietico nel suo insieme,in primis su Lenin e Troskij. Ma ricorre anche un altro anniversario che rivaluta la storia e la cultura russa,collegandola a quella di Tolstoi e di Chekov:il 60° della pubblicazione in Italia del romanzo di Boris Pasternak Il dotor Zivago,un capolavoro vincitore del Premio Nobel che lo scrittore non poté andare a ritirare per il divieto assoluto delle autorità sovietiche. Fu merito di un editore di sinistra come Giangiacomo Feltrinelli che sfidò ogni minaccia e rifiutò ogni lusinga volta ad impedire la pubblicazione di Pasternak. Il romanzo fu pubblicato legalmente in Russia solo nel 1988,dopo che l’autore era morto nel 1960 in povertà ,non aiutato da chi in Italia aveva pubblicato il suo libro e si arricchiva con la sua vendita. Nel libro si racconta una drammatica ed appassionata storia d’amore con Lara che ha per sfondo la guerra civile tra russi bianchi e rossi a seguito della Rivoluzione d’Ottobre. Mio suocero Roger Pegnaieff che ebbe il padre assassinato insieme alla famiglia dai bolscevichi e si salvò miracolosamente da quella strage, mi parlava spesso di quel libro. Il modo per ricordare quegli anni terribili che sfociarono in una dittatura disumana,mi diceva, è leggere Pasternak che di fronte al realismo dell’arte sovietica asservita al regime,scrisse ispirandosi ai valori universali della libertà.
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Asproni, non flectar
Patrizia Asproni ,g ià Presidente della Fondazione Torino Musei, deus ex machina del successo di Torino con l’allestimento di grandi mostre,è una donna molto gradevole e gentile,una donna che opera a livello internazionale,intrattenendo rapporti con l’intero mondo artistico dei diversi continenti. Ma ha anche un carattere di ferro che non si piega alle arroganze di Appendino a cui ha sbattuto la porta. E’ discendente di Giorgio Asproni, patriota e deputato al Parlamento subalpino e poi al Parlamento italiano per 9 legislature. Nel 1859 fornì armi e soldi per i volontari,partecipando successivamente alle spedizione dei Mille. Fu un irriducibile avversario di Cavour e della destra storica,ma in lui vibrò soprattutto il suo animo di patriota. Divenne amico oltre che di Garibaldi,di Cattaneo,di Mazzini. L’epitaffio sulla sua tomba recita queste due semplici parole che sono il programma di tutta una vita : Non flectar,non mi piegherò . Patrizia Asproni applica orgogliosamente quel motto nella sua vita . “La Stampa” , un tempo, aveva per motto in testata “Frangar non flectar, poi qualche direttore realistico e accomodante ha avuto il buon senso di eliminarlo.Il giornale si era piegato,senza spezzarsi,al fascismo. Ma anche a tanti altri poteri. Non a caso non ha dedicato un rigo a Patrizia Asproni, premiata a Torino ad un anno di distanza dal suo sdegnoso e sdegnato abbandono di un carica che ricopriva a titolo gratuito.
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Il finto e il vero Natale A Torino
il Natale è iniziato addirittura ad ottobre con luminarie di artista e di negozianti. Un clima artefatto,costruito anzi tempo. Le luci d’artista non sono più neppure un’attrattiva turistica,esse sono ormai obsolete,sempre uguali da troppi anni,con costi di manutenzione proibitivi. Le aperture domenicali dei negozi sono ormai quasi la norma. Spesso i negozi restano deserti perché la crisi morde e costringe a limitarsi a vedere le vetrine luccicanti,senza varcare la soglia degli esercizi commerciali. Ma il clima natalizio è meramente commerciale. Si è persa l’anima del Natale vero, i presepi scompaiono perché considerati un’offesa ai musulmani,i canti tradizionali non si sentono più,la Novena del Natale sopravvive alla Chiesa di San Lorenzo,cantata in latino: “Regem venturum dominum adoremus…”. Solo il Parroco di “San Pietro e Paolo” ,un salesiano colto e coraggioso,don Mauro, che vive nel cuore di San Salvario,è consapevole della necessità di tutelare l’identità cristiana. Don Bosco giunse l’8 dicembre del 1847-170 anni fa- e cominciò la sua missione in una zona già molto difficile allora. Oggi quell’area è esplosiva anche per i conflitti esistenti tra gli stessi musulmani. E va citato anche il grande presepe meccanico di via Po presso la Chiesa dell’Annunziata dove mi portavano bambino e dove sono tornato,ritrovando le stesse, immutate emozioni di un tempo. Che cosa dovrebbe essere il Natale ce lo ricorda un filosofo laico come Massimo Cacciari , non credente : Gesù non è un dio che stabilisce una relazione con gli uomini,ma è Dio che si fa uomo per redimere l’umanità con il suo sacrificio in Croce. Pensiamoci in questi giorni che ci dividono dal Natale e diamo un aiuto a chi non ha nulla. Non c’è bisogno di andare alle aste benefiche promosse dalle madamine torinesi,basta guardarsi attorno ,purtroppo,quasi ad ogni angolo di Torino.
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Il Velo di Gian Luca Caffarena
Il velo è quello tra realtà ed apparenza che copre le vicende di una famiglia di imprenditori genovesi, che si snodano nella parabola discendente di tre generazioni. Il patrimonio, le liturgie domestiche, la Ditta, il buon nome: tutto si sgretola attraverso il decadimento individuale e storico in un affresco tragico in cui la borghesia novecentesca viene fotografata dall’autore con sguardo disincantato. Sullo sfondo della storia della famiglia Olivari ricca di cantieri, industrie, poderi agricoli, attività edilizie e finanziarie in Liguria e nel Basso Piemonte, passan la Seconda Guerra Mondiale, la ricostruzione faticosa e coraggiosa, il “miracolo economico”, i rivolgimenti sociali ed economici, che si intrecciano con i tradimenti, i segreti incoffessabili, le morti misteriose, i rapporti ambigui tra la borghesia della “Superba” e i reietti dei suoi bassi vicoli antichi. Un noir che attrae per le sorprese e gli svelamenti, ma che fa anche meditare sul decadimento storico di una società senza più grandi speranze. L’autore è un personaggio della cultura torinese ed è di origini genovesi. Anticonformista,libero nel pensiero che mal si concilia con il conformismo subalpino. Forse paga il fatto di aver intervistato un mostro sacro come Umberto Eco,svelando un pensiero che Eco avrebbe voluto mantenere nascosto in relazione al ’68.Oltre che un narratore affascinante è anche un giornalista corrosivo che non accetta imposizioni.Torino dovrebbe leggere il suo ultimo libro su cui ha faticato per anni,raggiungendo un livello di eccellenza con una vivacità di scrittura oggi molto rara.Il libro descrive una saga familiare genovese, che può essere paradigmatica per tante altre famiglie italiane.Tra le troppe cocottes del giornalismo torinese,davvero troppe e sgangherate,Caffarena è un chierico che non tradisce, per dirla con Benda.
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Un angolo di Sicilia a Torino
Ha aperto un bar pasticceria siciliana nel cuore di Torino, in via Goito 1 angolo corso Vittorio Emanuele,”Mizzica! “ dove si possono gustare cannoli e cassate confezionati come si deve.
Mancava nel centro un negozio del genere da quando Immordino , lo storico Immordino, scelse di trasferirsi in periferia. Il negozio di Giovanni Immordino ,nato subito dopo la guerra vicino alla Consolata,trasferitosi poi in via Urbano Rattazzi, cedette poi la pasticceria al lavorante e visse gli ultimi anni a San Remo. Era stato in guerra con mio padre e si onorò della sua amicizia. Riavere a portata di mano i cannoli sarà un’occasione per tanti siciliani per ritrovarsi. Nella bottega vicino alla Consolata tanti anni fa si ritrovavano il questore di origini siciliane,ufficiali dei carabinieri,magistrati, gente comune. Immordino ogni volta mi regalava un carrettino siciliano. Ci andava anche un notissimo coiffeur, Salvatore Cupani, mancato immaturamente. Erano i siciliani che hanno arricchito Torino con il loro lavoro che decretò il loro successo
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LETTERE scrivere a quaglieni@gmail.com
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I giornali e la cultura
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Caro professore,
Noto con con piacere che,se voglio essere informato delle attività culturali di Torino , ci sono due possibilità : Il Torinese on line e Torino7 cartaceo.Gli altri giornali intonano le pagine della cultura-compreso il nuovo Corriere di Torino- con paginate sul Circolo dei lettori,su Torino film festival e non informano. Loro scelgono gli eventi, io lettore vorrei esserne informato brevemente e dettagliatamente. Viene a mancare un servizio al lettore. Il giornalista si sostituisce a noi che leggiamo. Nicola Tesio
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Concordo totalmente con Lei, forse così i giornalisti possono favorire i loro amici e non faticare a raccogliere i tanti eventi che ,malgrado tutto, caratterizza la vita culturale torinese che vive anche per il sacrificio dei tanti volontari. Solo chi si affida ad un ufficio stampa che costa parecchi soldi, può avere la certezza di ottenere spazio sui giornali. O è costretto a fare pubblicità a pagamento. Ne va dimezzo il pluralismo culturale di Torino.
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(In)sicurezza
Caro Quaglieni,
Ho letto che nella Metropolitana di Torino c’erano gli estintori scaduti da due anni.
Un ennesimo segno che Torino è regredita.Sono indignata. Non guarda neppure più la sicurezza minima. Giulia E.
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Precisiamo che sono scaduti in circa la metà delle fermate.Il che non è comunque poco.Avrebbero dovuto essere revisionati entro novembre 2015.La ricarica non è stata fatta.Quaranta milioni di viaggiatori sono transitati in condizioni di insicurezza. C’è da chiedersi cosa ha fatto chi era incaricato dalla vigilanza e della manutenzione degli estintori. Purtroppo ci sono tanti altri segnali di degrado urbano,di trascuratezza, di inerzia.Torino vive un momento tragico,ma anche le altre città non sono tanto migliori. E’ una magra consolazione perché è l’intero sistema Italia che sta andando a pezzi. Purtroppo.
Nasce la Rete per la Prevenzione, alleanza tra Enti ed Associazioni promossa dalla Rete Oncologica del Piemonte e Valle d’Aosta per mettere in atto quanto raccomandato dal Codice
Una scatola di “Prevenil”, il nuovo rivoluzionario farmaco che potrà dimezzare l’incidenza dei tumori. Non un farmaco qualunque, ma una medicina a base di prevenzione, perchè prevenire è meglio che curare. Una confezione conterrà le dodici raccomandazioni da seguire del neonato Codice europeo contro il Cancro. In Piemonte e Valle d’Aosta viene diagnosticato un tumore a circa 33.000 persone (18.000 uomini e 15.000 donne) ogni anno. I decessi sono 14.500. Molti tumori sono curabili grazie alle attuali conoscenze sanitarie, ma il carico di disabilità, che questi provocano, è elevato. Un abitante del Piemonte ogni venti ha avuto una diagnosi di tumore nel corso della sua vita (in totale circa oltre 200.000 persone).
E’ nata, con la sottoscrizione di un Patto, la Rete per la Prevenzione del Piemonte e della Valle d’Aosta che sancisce l’alleanza tra Enti ed Associazioni, che già da molti anni operano nell’ambito della prevenzione del cancro. Questa iniziativa, promossa dalla Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta, rappresenta l’opportunità per offrire a tutti i partner di sostenere e promuovere programmi ed interventi di prevenzione per mettere in atto quanto raccomandato dal Codice Europeo contro il Cancro.
Tra i vari partner erano presenti alla firma dell’alleanza, oltre alla Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta, molte Associazioni di volontariato, tutte le sedi provinciali della Lega per la Lotta contro i Tumori, il Centro per la Prevenzione Oncologica del Piemonte (CPO Piemonte), il Centro di documentazione per la promozione della salute del Piemonte (Dors), Federfarma Piemonte e l’Ordine Provinciale dei Farmacisti.
Importante sottolineare che la Rete per la Prevenzione avrà anche un respiro internazionale assicurato dalla partecipazione, come partner ufficiale, della European Cancer League (ECL), che rappresenta tutte le Leghe europee per la Lotta contro i Tumori.
Il Codice, tradotto in tutte le lingue della Comunità Europea, compreso l’italiano, formula 12 di raccomandazioni che tutti i cittadini possono seguire per tutelare la propria salute ed è basato sulle più recenti prove scientifiche (https://cancer-code-europe.iarc.fr/index.php/it/).
Si può ridurre, dunque, il rischio di sviluppare un cancro, anche se purtroppo vi sarà sempre un certo rischio residuo. Circa la metà di tutti i tumori, però, potrebbe essere evitata se tutti seguissero le raccomandazioni contenute nel Codice Europeo contro il Cancro e si mettessero in atto tutti gli interventi di prevenzione. Questo permetterebbe di evitare ogni anno circa 16-17.000 nuovi malati di cancro in Piemonte e Valle d’Aosta, con una conseguente riduzione della disabilità e della mortalità per cancro.
I tumori più comuni tendono ad insorgere nelle persone di mezza età o più anziane, ma non è mai troppo presto o troppo tardi per tentare di prevenire il cancro. Alcune raccomandazioni riguardano i bambini, per ridurre il rischio che sviluppino un cancro quando saranno più grandi. Il fatto di adottare abitudini sane e di evitare quelle malsane è vantaggioso a qualsiasi età.
In media i fumatori vivono almeno 10 anni in meno rispetto alle persone che non hanno mai fumato. Smettere di fumare prima dei 40 anni riduce il rischio di morte per fumo di circa il 90%. Non è mai troppo tardi per smettere di fumare. Le persone che smettono a qualsiasi età riducono il loro rischio di morte per fumo rispetto a quelle che continuano a fumare.
Mantenere il proprio peso corporeo sano permette di ridurre il rischio di sviluppare il cancro all’intestino, ai reni, all’esofago, al pancreas ed alla cistifellea, e per le donne si aggiungono il cancro al seno (nelle donne in post-menopausa), alla mucosa uterina (endometrio) ed all’ovaio.
Qualunque sia il proprio peso corporeo, essere fisicamente attivi riduce l’insorgere dei tumori dell’intestino crasso (colon-retto) e, nelle donne, dei tumori del seno e della mucosa uterina (endometrio), che sono alcuni dei tumori più comuni in Europa. L’attività fisica aiuta anche a prevenire l’aumento di peso, il che contribuisce a ridurre ulteriormente l’insorgere di questi ed altri tipi di cancro, quali quello al rene, al pancreas, all’esofago ed alla cistifellea. Esistono altresì prove di una correlazione tra uno stile di vita poco sedentario (evitare di stare seduti per lunghi periodi della giornata) e la diminuzione del rischio di cancro all’endometrio.
La vaccinazione contro il papilloma virus (HPV) può ridurre il rischio di cancro del collo dell’utero, della vulva e della vagina nelle donne, il cancro anale e della gola sia negli uomini che nelle donne, ed il cancro del pene negli uomini.
I comportamenti che proteggono contro il cancro proteggono anche contro altre grandi cause di decesso e di disabilità, che affliggono i nostri territori, come le malattie cardiovascolari, respiratorie, metaboliche e malattie cronico-degenerative in generale. Questo è particolarmente importante nel nostro Paese, in cui la popolazione sta invecchiando ed il carico assistenziale causato dalle malattie croniche rende necessario cercare di ridurre o ritardare l’insorgenza di tali patologie.
La prevenzione è uno degli strumenti migliori per vincere il cancro ed altre malattie cronico-degenerative, riduce i costi socio-sanitari e soprattutto è alla portata di tutti.
La rassegna Eroi di carta, origini ed evoluzione transmediale del fumetto di fantascienza, che da settembre 2017 propone al MUFANT una serie di eventi incentrati sui rapporti fra il fumetto e gli altri media, giunge al momento decisivo con l’inaugurazione sabato 2 dicembre della mostra “Fantascienza a Fumetti”. www.mufant.it
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Il programma:
ore 15,30 visita guidata alla mostra permanente con i curatori Silvia Casolari e Davide Monopoli. Visita guidata alla temporanea con il curatore Gianni Milone.
ore 16,00 Silvano Beltramo, docente Scuola Internazionale di Comics di Torino, lo sceneggiatore Paolo Ferrara, l’autore del design delle astronavi e dei mezzi meccanici Germán Impache presentano il Fumetto Evo-Z. Al termine dell’incontro nell’area Evo-Z gli autori firmeranno le copie del fumetto e realizzeranno tavole dal vivo. Nella stessa area in mostra le tavole in grande formato del fumetto.
ore 16,30 special guest: Maurizio Manzieri, illustratore di fama nazionale e internazionale. Premio Europa, due volte Premio Italia e Chesley Award (il più prestigioso premio per artisti fantastici conferito negli Stati Uniti da ASFA, lAssociazione degli Artisti di Fantascienza e Fantasy), presenta la saga di fantascienza Laniakea, un ambizioso progetto di libro illustrato, lanciato in anteprima sulla piattaforma di crowdfunding PATREON con lo scrittore americano Dean Whitlock.
ore 17,00 BATMAN FOREVER: Adam West e il Batman televisivo più pop di sempre. Intervento con proiezioni a cura di Paolo Di Motoli.
ore 17,40 Gli studenti del corso Transmedia, Ingegneria del Cinema e dei Mezzi di Comunicazione, Politecnico di Torino, presentano i progetti.
Nel corso della giornata gli studenti del liceo Einstein cureranno le iniziative: SuperHero Game, ritrovo con giochi a quiz a tema Supereroi. In palio Marvel Comics per il team vincente. Eroi per un giorno, truccabimbi per bambine e bambini di età compresa fra i 5 e i 10 anni e laboratorio creativo.
Visite guidate “flash” alla mostra Eroi di carta. Vittorio Pavesioè autore del testimonial.
Nel corso di oltre 100 anni il fumetto fantascientifico ha avuto un ruolo da protagonista nella creazione di miti fantastici a diffusione pressoché universale, costituendo un decisivo strumento narrativo capace di mettere insieme contenuti scientifici, artistici, letterari.
La mostra, curata da Silvia Casolari e Davide Monopoli, con la collaborazione di Paolo Bertetti, racconta la storia del fumetto di fantascienza dalle origini ad oggi: dai primi Comics USA – Brick Bradford, Flash Gordon -, alle più curiose produzioni internazionali – Barbarella, Eternauta, etc -, fino agli universi Marvel e Dc Comics. L’attenzione è volta in particolare ai risvolti crossmediali correlati alle icone del fumetto, ossia il fenomeno della diffusione nei diversi media di storie e personaggi nati sui fumetti agli inizi del Novecento: le grandi produzioni cinematografiche – Batman, Superman e gli altri Supereroi -, le serie tv a partire da Buck Rogers e Flash Gordon, fino al recente affermarsi del fenomeno Cosplay nel mondo dei Comics.
La sala GAF, la galleria d’arte fantastica del museo, accoglie inoltre la mostra temporanea Fantastici universi di carta, curata da Gianni Milone, editore, collezionista torinese di fumetti e titolare della Libreria Milone. La mostra è divisa in due sezioni: Protofantascienza a fumetti, con oltre 20 prime pubblicazioni di Little Nemo in Sluberland, fumetto a tema fantastico realizzato da Winsor McCay agli inizi del Novecento che anticipa il genere; Roland Turner disegna Rick Random: rassegna di curiosità e pubblicazioni uniche dedicata all’eroe fantascientifico anni ’50, illustrato da Roland Turner e sceneggiato da un autore d’accezione come Harry Harrison, esponente di punta della fantascienza inglese.
La rassegna ha coinvolto direttamente anche studentesse e studenti del Corso Transmedia – Ingegneria del cinema e dei mezzi di comunicazione del Politecnico di Torino. 60 studenti presentano al pubblico le esperienze transmediali basate su realtà aumentata e video interattivi in corso di sviluppo negli spazi del museo.Sempre nel contesto delle attività didattiche sviluppate durante la rassegna, studentesse e studenti del Liceo Einstein di Torino, accoglieranno i visitatori con alcune iniziative per il pubblico giovanile e per le famiglie con bambini.
Amerio Costumi si è occupato dei materiali dei laboratori di trucco.Fino al 25 Febbraio.
Fantascienza e fumetti sabato 2 dicembre al Mufant, Museo del fantastico e della fantascienza di Torino, in via Reiss Romoli 49 bis
Regalare a Natale un corso di computer o di inglese, studiati su misura per gli over 50. È la proposta che lancia Euro3, la scuola torinese per la terza età che si trova all’interno dello storico cortile della Cavallerizza Reale, in via Verdi 9, a Torino. In aggiunta al regalo c’ è un omaggio molto suggestivo: un “bagno di gong”, un’esperienza vibrazionale di suonoterapia che aiuta a ritrovare sé stessi, favorendo uno stato di pace interiore profonda.
Euro3 è stata tra i primi, a Torino, a organizzare 20 anni fa corsi di computer, per offrire alle persone anziane i molti vantaggi del saper navigare in Internet. Con la rete sono facilitate le relazioni personali e i contatti e si ha maggiore autonomia. Si può, ad esempio, consultare e utilizzare il sito della propria banca o quello dell’Inps, conoscere le varie offerte di intrattenimento, come mostre, film, conferenze, sapere gli orari di farmacie, mezzi e uffici pubblici. Per quanto riguarda il corso di inglese, quello proposto da Euro3 si basa su una metodologia facile, divertente mirata ad ottenere un rapido uso della lingua, stimolando nel contempo l’amicizia e l’affiatamento. Le lezioni di entrambi i corsi sono per piccoli gruppi (massimo 10 persone) e facilitate da videoproiettori con schermo a muro. Ogni allievo ha inoltre a disposizione un Pc. Due gli obiettivi principali delle lezioni: sviluppare le capacità di apprendimento, rafforzare la memoria, favorire la socializzazione, facendo sentire le persone a loro agio. I corsi durano 30 ore, con una lezione settimanale di tre ore. Quota di iscrizione 150 euro, più 5 per la dispensa, redatta dagli stessi docenti. Regalando un corso di computer o di inglese si riceverà in regalo un bagno di gong.
La settima edizione di ‘A Torino un Natale coi Fiocchi’ prenderà il via venerdì 1 dicembre, alle ore 18.00, in piazza Castello, con l’apertura delle prime due finestrelle del Calendario dell’Avvento da parte dei Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Torino e l’accensione del maestoso Albero di Natale a forma piramidale che svetta con i suoi 19 metri di altezza – realizzato grazie al generoso sostegno diUBI Banca – accompagnata dall’esibizione del coro Vox Viva. L’atmosfera natalizia conquisterà la città per più di un mese. Strade, vicoli e piazze del capoluogo piemontese, giàilluminate dalla magia delle opere di Luci d’Artista, accoglieranno iniziative imperdibili: eventi, spettacoli e animazioni per vivere le feste in un clima di grande fermento culturale e assaporare tutti insieme i giorni che condurranno al Natale. Piazza Castello, piazza Solferino e il cortile del Maglio, oltre a ospitare i mercatini, saranno il palcoscenico di una ricca programmazione culturale di teatro, musica e magia, dal vivo, per tutti i week end a partire dal primo dicembre. Gli artisti coinvolti nei vari appuntamenti culturali parteciperanno il 16 dicembre alla Parata del Totano, una sfilata lungo le vie del centro con partenza da piazza Solferino e arrivo in piazza Castello.
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Numerosi concerti sacri porteranno l’atmosfera natalizia dal centro alle periferia. Grazie al Coordinamento delle Associazioni Musicali di Torino che organizza un ciclo di appuntamenti con la musica della tradizione natalizia europea, i torinesi potranno godere di un programma rivolto a tutti. Un viaggio attraverso le tradizioni della musica popolare: dal Medioevo con gli zampognari, le cornamuse e le ghironde, al “Canto di Natale” di Dickens, accompagnato da musica e disegni. In programma concerti di Natale nelle parrocchie di Santa Giulia, nelDuomo, San Leonardo Murialdo, Conservatorio “Giuseppe Verdi”, Santuario di Nostra Signora della Salute, Gesù Nazareno, Santi Bernardo e Brigida. Un appuntamento al quale gli appassionati non potranno rinunciare è il concerto inCattedrale, domenica 10 dicembre, dove l’Academia Montis Regalis eseguirà le “Quattro stagioni”. Le iniziative culturali – tra cui rientrano i concerti sacri e gli spettacoli dei fine settimana nelle piazze Castello, Solferino e Cortile del Maglio – sono state organizzate dalla Fondazione per la Cultura Torino con il sostegno di Iren, Autogrup S e Borello Supermercati.
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Tra i tanti appuntamenti diffusi sul territorio cittadino, il 2 dicembre è in programma #ADDOBBATO2017: i cittadini di tutte le Circoscrizioni saranno coinvolti nella creazione di alberi natalizi con materiale di recupero. Il suggestivo allestimento del Presepe ideato dal Maestro Emanuele Luzzati – simbolo del Natale torinese – sarà nuovamente visibile al Borgo Medievale. Dall’8 dicembre al 14 gennaio la piazza del Melograno e le vie intorno, regaleranno una suggestiva cornice fiabesca alle novanta sagome – personaggi sacri della tradizione e protagonisti delle fiabe – dipinte su legno dando vita a un gioco di figure illuminate che si rincorrono tra portici, cortili e prati del Borgo. Ancora una volta i protagonisti indiscussi saranno i più piccini: numerose infatti sono le iniziative, i laboratori e le attrazioni dedicate a loro per immergerli in una magica atmosfera, in diversi punti di Torino: Pompieropoli…un giorno da pompiere, Operando a Natale, Un nobile Natale, un Babbo Natale in forma, Ogni giorno è Natale, Aspettando il Natale,Sfilata dei Babbi Natale, Olimpiadi della Befana…e molto altro ancora.
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Inoltre, per quattro fine settimana, le Biblioteche Civiche Torinesi organizzeranno attività di lettura, laboratori e musica per i più piccoli nello Spazio ZeroSei di piazza della Repubblica. Il ricco programma terminerà domenica 7 gennaio con gli appuntamenti dell’Epifania dedicati proprio a loro. Per quarantacinque giorni strade, vicoli e piazze del capoluogo piemontese, ospiteranno un cartellone di iniziative imperdibili: dai mercatini legati alla tradizione propriamente natalizia ai concerti, dagli eventi multiculturali agli intrattenimenti organizzati nei diversi quartieri. Le piazze Castello, Solferino, Santa Rita e il cortile del Maglio a Borgo Doraaccoglieranno, dall’1 dicembre al 14 gennaio 2019, i tradizionali Mercatini di Natale. Sarà piazza Solferino a ospitare la pista di pattinaggio su ghiaccio. La patinoire, che sarà inaugurata venerdì 1 dicembre alle ore 17 con lo spettacolo “Piccolo Galà su ghiaccio”, rimarrà aperta fino al 14 gennaio 2018.
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Il programma completo, giorno per giorno, è consultabile sul sito internet all’indirizzo www.nataleatorino.it
di Pier Franco Quaglieni
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“Leader del movimento studentesco , nel 1968, guida una pesante stagione di contestazioni. L’anno successivo è tra i fondatori di Lotta Continua. Accanto a lui, in quegli anni, vi sono personalità come Adriano Sofri, Guido Viale, Marco Boato e Giorgio Pietrostefani.”
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Così si legge nella biografia pubblicata nell’invito della Città di Torino all’inaugurazione di un piazzale torinese a Mauro Rostagno(1942-1988).
di Pier Franco Quaglieni
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Il Corriere Torino – Il nuovo libro di Veneziani – La ritirata – Giordana promosso?
Il Corriere Torino
La notizia della settimana è l’uscita del Corriere di Torino che davvero rappresenta una grande novità. La concorrenza e la fine del monopolio de “La Stampa” in Piemonte è un fatto storico. La concentrazione editoriale tra “La stampa” e “Repubblica” aveva segnalato la fine di un minimo di pluralismo che Torino forse non conobbe se non nei tempi d’oro della “Gazzetta del Popolo” che seppe tenere testa al quotidiano prima di Frassati e poi di Agnelli. Le esili esperienze legate alla rinascita della “Gazzetta” non rappresentarono nulla di significativo,malgrado gli sforzi di Ferruccio Borio che portò il giornale della Fiat ad una diffusione capillare che decretò la fine della Gazzetta di Vecchiato e poi di Torre. Ci si doveva accontentare di un qualche pluralismo interno al gruppo con “Stampa sera” che ebbe direttori autonomi che impressero al giornale una linea non sempre coincidente con quella del giornale del mattino.Luca Bernardelli,ma anche Michele Torre direttori di “Stampa sera” lo testimoniano. Morta “Stampa sera”, finì anche quell’esperienza che fu vivace ed aperta al confronto di opinioni. L’insignificante “Giornale del Piemonte”,passato alle cronache per non pagare i giornalisti,ha un’incidenza pari allo zero nel panorama informativo torinese.”Torino cronaca”,sempre informatissimo nelle più minute notizie, è un giornale popolare che può soddisfare un pubblico molto modesto e fomentare un certo qualunquismo. Sangue,sesso,soldi è un ingrediente che può far vendere delle copie,ma immiserisce il giornalismo a livello scandalistico. Solo i giornali on line rappresentano un’altra voce di Torino. Oggi scende in campo il Corriere,il maggiore quotidiano italiano con un inserto torinese di tutto rispetto.Grandi firme nazionali e locali lo caratterizzano. Non è la solita compagnia di giro.Un battitore libero come Gabriele Ferraris è un acquisto importante:un giornalista capace di scrivere ciò che pensa, liberamente. In Via Lugaro i direttori Anselmi e Calabresi hanno ridotto il giornale a portavoce del “sistema Torino”.Soprattutto Calabresi ha inferto un colpo mortale alla “Stampa” ed oggi è direttore di “Repubblica”. Maurizio Molinari ha elevato il giornale nella politica estera,ma le cronache locali lasciano ancora molto a desiderare e non riescono a rappresentare Torino e il Piemonte nella sua ricchezza. Il” Corriere “ ha un grande spazio di potenziali lettori che oggi non si ritrovano più nell’esistente. C’è da augurarsi che Il “Corriere Torino” sappia soddisfare a questa funzione,avvantaggiandosi del fatto di offrire un quotidiano nazionale di grande qualità ,il primo giornale italiano anche perché “Repubblica” ha perso e perderà altri lettori,malgrado la piccola rivoluzione grafica all’insegna di Eugenio (Scalfari) che è diventato anche un corpo tipografico. Un giornale come il “Corriere” deve aprirsi alla città,anche a quella sommersa che si è abituata a sopravvivere avendo imparato a nuotare,se necessario,sott’acqua. Ci sono intelligenze libere a Torino che possono arricchire il nuovo giornale. L’essere uscito con una lunga biografia di Enrico Salza il primo giorno non è un buon segno. Ma un giornale non si giudica dal primo numero.C’è anche gente che non ha mai baciato la pantofola all’ex presidente del san Paolo e che leggerebbe volentieri di altre storie. Il “Corriere” che si presenta con il volto di Cavour deve saper interpretare una città dalle molte voci,non tutte necessariamente di sinistra e non tutte necessariamente al servizio della Fiat o di quanto rimane del vecchio Pci nel campo della cultura. Richiamarsi a Cavour è molto impegnativo e c’è da augurarsi che i giornalisti che lavorano in quella che fu la storica sede de “La Stampa” in Galleria San Federico si impegnino a dimostrare che non si tratta solo di un richiamo pubblicitario di esordio. Al di là di Gramellini che celebra una sua vittoria personale dopo che non ottenne la direzione de “La Stampa”.
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Il nuovo libro di Veneziani
Marcello Veneziani è l’unico cervello pensante della destra e non a caso non è un militante che adesso scrive per il “Tempo”e non più sul “Giornale”. Il suo ultimo “Imperdonabili-Cento ritratti di maestri sconvenienti”(ed. Marsilio) che accomuna in agili ritratti Dante e Oriana Fallaci, Evola ed Eco, Machiavelli e Gramsci, Croce e Gentile, Guareschi a Flaiano, merita di essere letto. E’ scritto bene, è documentato, è davvero “un album di maestri e fratelli maggiori per curiosi e ribelli, conservatori e rivoluzionari, uomini e donne liberi, in cerca di pericolosi compagni di viaggio.” Scrive anche di autori a lui lontani e non usa il sistema di ignorare chi non piace. Si tratta di cento personaggi quasi tutti riusciti nel campo della cultura, della filosofia, della politica ,del giornalismo. Sfogliandolo e leggendo qua e là (è un volume di quasi 500 pagine ) si ha l’idea di avere tra le mani un atlante. Non mi ha convinto, anzi mi ha un po’ irritato il medaglione dedicato a Benedetto Croce in buona parte dedicato alla ventennale convivenza del filosofo con Angelina Zampelli morta prematuramente nel 1913. Croce è tanto di più,lo stesso veneziani lo colloca nel capitolo “Le idee che mossero il secolo”.Ben diverso trattamento ha Norberto Bobbio ritratto in modo esemplare, malgrado l’abisso che esiste tra Veneziani e il filosofo torinese. E’ un libro comunque molto apprezzabile, da leggere. Alla libreria Feltrinelli di Galleria “Alberto Sordi” a Roma era esaurito. Già dai primi giorni un grande successo anche “in partibus infidelium”.
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La ritirata
Se si guarda a dopo Piazza san Carlo, si può dire che Torino dalla cena in bianco saltata in avanti ha collezionato solo brutte figure. Il fatto che si salti anche Cioccolatò è significativo. Io ero sempre ad esso contrario nelle piazze auliche dove lo volle Chiamparino, ma si tratta di un evento turistico abbastanza importante. E’ facile accusare gli organizzatori che non rispettano i patti, la verità è che Appendino e i suoi dilettanti non sono all’altezza neppure di gestire un evento come Cioccolatò. E che dire del Capo d’anno trasferito dalla piazza al pala Alpitour,in più anche a pagamento. Bastava farlo in piazza Vittorio o in un’area periferica da lanciare. Ma i grillini mancano di inventiva ,anche quella spicciola. E’ una ritirata su tutta la linea,pressati da giudizi che indagano sui responsabili del disastro di piazza San Carlo.
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Giordana promosso?
Dalle carte d’inchiesta sulla triste vicenda di piazza San Carlo emergono alcune mail “corrette” o sbianchettate dal capo di Gabinetto della sindaca Paola Giordana, questo oscuro impiegato comunale assurto ai vertici del Comune. L’ex capo di Gabinetto censurava e decideva. Ho il sospetto che una mia lettera alla Sindaca del luglio 2016 non sia mai arrivata al suo tavolo, se è vero il filtro preventivo di Giordana, novello Raspuntin della nuova zarina torinese. Adesso si parla addirittura di promuovere, seguendo procedure non proprio ortodosse, di promuovere Giordana facendolo diventare da semplice impiegato funzionario. Un premio alla sua iperattività e soprattutto ai buoni risultati raggiunti. Spero sia una notizia falsa volta a diffamare Giordana.
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LETTERE scrivere a quaglieni@gmail.com
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Che c’entra Di Maio con il Corriere di Torino?
Ho notato alla festa del Corriere al Regio che la sindaca Appendino si è portata al seguito Di Maio, presentato sul palco come candidato premier. Cosa ne pensa?
Luigi De Lascaro
Penso che Appendino non abbia il senso delle istituzioni perché di Maio non c’entra proprio nulla. Per la verità ho visto anche gente alla festa del Regio che mi ha lasciato perplesso. Un signore che non voglio nominare è andato a sedersi nelle file riservate alle personalità, pur essendo un povero travet che forse non doveva neppure essere invitato. E poi ,lo dico con franchezza, “troppo sistema Torino” affollava il teatro. Mi ha dato fastidio,ma io credo profondamente nell’impresa voluta da Cairo con coraggio. Cairo è un vero imprenditore.
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TFF stile austerity
Gentile professore,
Cosa ne pensa di Torino film festival in edizione economica 2017?
Io di Film festival in edizione lusso e in edizione economica ne penso un gran male. Ho anche fortissimi dubbi sul modo in cui è stato gestito il museo del Cinema. In Italia basta il festival di Venezia,è quasi superfluo quello di Roma voluto da Veltroni. In Francia c’è un festival solo ,quello di Cannes, di livello davvero internazionale. In Italia proliferano i festival con i filmati finanziati dal contribuente e occasione per incontri tra addetti ai lavori che coinvolgono pochissimo pubblico. Queste sarebbero spese da tagliare inesorabilmente. Mentre la vera cultura viene silenziata, il panem et circenses, sia pure in modo ridotto, continua ad imperversare. La rinuncia al Lux la dice lunga sul pubblico di Film Festival.
Una straordinaria accensione di duemila lampade a LED che creeranno un fantastico scintillio di luce
Per festeggiare i 110 anni dalla costituzione di Aem Torino, Iren regala a Torino e ai tanti torinesi e turisti che affolleranno le sue vie nel periodo delle Festività, una speciale illuminazione natalizia della Mole Antonelliana, mai realizzata precedentemente. Una illuminazione spettacolare ma nello stesso tempo elegante e rispettosa dei vincoli architettonici e stilistici che un bene storico come la Mole merita. Dalla sera del 4 dicembre prossimo e sino al 6 gennaio 2018 Iren illuminerà il simbolo di Torino nel mondo con 500 lampade stroboscopiche a LED, disposte lungo oltre 1500 metri di filo ancorato a ganci e funi metallici già presenti sulla struttura. A queste si aggiungono circa 1.500 lampadine LED flashing (intermittenti) che arricchiranno la struttura architettonica del tempietto. L’installazione delle lampade è avvenuta grazie al lavoro di alpinisti specializzati che, con l’ausilio di corde ed attrezzature tecniche, hanno proceduto metro a metro al posizionamento delle sfere luminose. Le luci stroboscopiche si accenderanno e spegneranno in sequenze temporalizzate, che sottolineeranno elegantemente le linee compositive della Mole, sia della cupola sia della guglia. In particolare, per quanto concerne la cupola verranno evidenziati con luci stroboscopiche i quattro costoloni di contrafforte. Le luci che si accenderanno e spegneranno in modo assolutamente casuale creeranno il caratteristico brillante scintillio luminoso. Per rendere ancora più spettacolare l’illuminazione della Mole, sono stati inoltre collocati schermi dorati su proiettori di illuminazione già esistenti e installati su pali adiacenti il monumento.
La nuova spettacolare illuminazione si integrerà perfettamente con Il volo dei numeri, l‘installazione artistica di Mario Mertz che ormai da anni ripropone sulla superficie della Mole Antonelliana i primi numeri della successione di Fibonacci.
“Abbiamo deciso di festeggiare insieme a tutta la città i nostri 110 anni di storia – ha detto il presidente di Iren Paolo Peveraro – regalando ai torinesi questa suggestivo spettacolo luminoso natalizio che mai prima d’ora aveva decorato la Mole Antonelliana. Aem prima, Iren poi, è un’azienda fortemente radicata nella città e nel suo territorio. Ci è sembrato doveroso condividere con tutti, anche con un gesto simbolico ma spettacolare come questo, il forte legame che abbiamo con Torino, i suoi simboli e la sua gente”.
Da più di mille anni la chiesa della Consolata è il cuore religioso della città, il luogo in cui il fedele si reca per chiedere conforto per l’anima e aiuto nei pericoli e nei momenti difficili della vita.
Un segno tangibile di questa devozione alla madonna Consolata sono gli oltre tredicimila ex-voto che la Basilica conserva. Migliaia sono i cuori argentati, centinaia le spalline di ufficiali che ringraziano per la protezione in guerra o al termine di una carriera, centinaia le medaglie o i riconoscimenti di gruppi e associazioni, decine le realizzazioni casalinghe all’uncinetto o al ricamo, molte le fotografie di graziati, oltre 3000 gli ex -voto dipinti. Sono soprattutto questi ultimi, per la immediatezza del messaggio, per la drammaticità della situazione e per la concretezza di vita, ad attirare lo sguardo e l’interesse del fedele o del visitatore, suscitando spesso risonanze di fede o richiami al mistero. Proprio gli ex-voto sono al centro della mostra dal titolo “Momenti di vita negli ex-voto alla Consolata”, sostenuta dal Consiglio regionale del Piemonte, che verrà inaugurata mercoledì 6 dicembre, alle ore 17, presso la Biblioteca della Regione Piemonte “Umberto Eco” (Torino, via Confienza 14). “Al di là della libertà di culto, che in una società sempre più multietnica mi sembra doveroso ribadire come imprescindibile, non si può tuttavia negare che dall’opera di numerosi religiosi (primi tra tutti San Giovanni Bosco e San Giuseppe Cottolengo) sia partita proprio da Torino una spinta al bene comune e alla giustizia anche sociale le cui opere, attraverso coloro che ne continuano l’opera, si sono estese in tutto il mondo” ha voluto sottolineare il presidente del Consiglio regionaleMauro Laus nella sua introduzione al catalogo della mostra. “L’ottantina di ex-voto che questa mostra presenta sono stati selezionati cercando i segni o le storie di Torino. Possiamo cogliere la nostra città nelle indicazioni delle vie o nelle architetture precise di alcune piazze, la possiamo ricordare negli interni delle case popolari, nei giochi dei ragazzi, ne possiamo ricordare il passato economico nei rumori delle officine e nella ricchezza dei negozi, e la sentiamo ancora soffrire nei terribili giorni dei bombardamenti durante la Seconda guerra mondiale”, spiega il curatore Lino Ferracin.
La mostra sarà visitabile fino al 31 gennaio 2018. Orari: dal lunedì al giovedì ore 9.00 – 12.30; 14.00 – 16.00. Il venerdì ore 9.00 – 12.30.