Cosa succede in città- Pagina 419

La bellezza degli animali a “GiovedìScienza”

In collaborazione con il Goethe Institut. 10 Gennaio 2019, ore 17.45

TEATRO COLOSSEO TORINO

Gli uomini trovano bellissimi i colori, le livree e i canti degli animali, quasi come si trattasse di opere d’arte, dipinti e musica. L’arte è creata dagli umani per gli umani ma che dire delle meravigliose opere della natura, degli ornamenti e dei suoni degli animali? Perché e per chi esistono? Da dove nascono? Ce lo racconta il premio Nobel Christiane Nüsslein-Volhard che sarà la relatrice del quarto incontro diGiovedìScienza. Il modo in cui insetti, mosche e farfalle sviluppano i loro colori è abbastanza noto, ma nei vertebrati molte cose sono ancora oscure. In mammiferi e uccelli, i passaggi critici nello sviluppo di schemi di colore sono nascosti nel ventre della madre o nell’uovo dell’uccello. Su questi processi nei pesci di recente si sono fatti grandi progressi, e questa sarà l’occasione per scoprirli. In un appuntamento gratuito e aperto, la biologa e biochimica, pluripremiata per la scoperta dei geni che controllano lo sviluppo negli animali e nell’uomo, svelerà tutti i segreti della bellezza degli animali e dei loro ornamenti a partire dal suo ultimo studio dedicato ai ‘pattern’ di colore nei pesci.

La bellezza degli animali a "GiovedìScienza"

In collaborazione con il Goethe Institut. 10 Gennaio 2019, ore 17.45

TEATRO COLOSSEO TORINO

Gli uomini trovano bellissimi i colori, le livree e i canti degli animali, quasi come si trattasse di opere d’arte, dipinti e musica. L’arte è creata dagli umani per gli umani ma che dire delle meravigliose opere della natura, degli ornamenti e dei suoni degli animali? Perché e per chi esistono? Da dove nascono? Ce lo racconta il premio Nobel Christiane Nüsslein-Volhard che sarà la relatrice del quarto incontro diGiovedìScienza. Il modo in cui insetti, mosche e farfalle sviluppano i loro colori è abbastanza noto, ma nei vertebrati molte cose sono ancora oscure. In mammiferi e uccelli, i passaggi critici nello sviluppo di schemi di colore sono nascosti nel ventre della madre o nell’uovo dell’uccello. Su questi processi nei pesci di recente si sono fatti grandi progressi, e questa sarà l’occasione per scoprirli. In un appuntamento gratuito e aperto, la biologa e biochimica, pluripremiata per la scoperta dei geni che controllano lo sviluppo negli animali e nell’uomo, svelerà tutti i segreti della bellezza degli animali e dei loro ornamenti a partire dal suo ultimo studio dedicato ai ‘pattern’ di colore nei pesci.

"Torino – Matera 2019: un dialogo culturale"

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Se ne parla alla “Fondazione Giorgio Amendola”
L’appuntamento é per giovedì 10 gennaio, a partire dalle ore 18,30, presso la Fondazione Giorgio Amendola – Associazione Lucana in Piemonte Carlo Levi ed é inserito nell’ambito della retrospettiva “Carlo Levi e la Basilicata: dal confino a Italia ‘61”, ospitata sempre nelle sale della Fondazione in via Tollegno 52, a Torino, fino al prossimo 28 febbraio. Mostra perfettamente in linea e a tema con un dibattito che al centro vedrà proprio la discussione su quel “rapporto antico” fra Torino e la Basilicata cui molto contribuì l’impegno letterario ed artistico di Carlo Levi, durante e dopo i mesi del confino politico trascorsi ad Aliano, modesto centro in provincia di Matera, e teatro per lui di un’esperienza fortemente toccante sul piano umano, da cui nascerà, a metà degli anni ’40, il suo “Cristo si è fermato a Eboli”, appassionato e suggestivo diario intimo al pari dei quadri in cui il Levi-pittore seppe mirabilmente tradurre la cruda realtà di terre e uomini e donne “invisibili” al mondo in pagine di graffiante e vigoroso realismo. “Difficile pensare – sottolinea in proposito Prospero Cerabona, presidente della Fondazione Giorgio Amendolache ci sarebbe stata Matera ‘Patrimonio dell’Unesco 1993’ e ‘Capitale Europea della Cultura 2019’, senza l’impegno di Levi, indomito e convinto ‘torinese del Sud’”. Su questi concetti – ricordiamo che Matera sarà ufficialmente proclamata Capitale Europea della Cultura il 19 gennaio prossimo – si confronteranno nell’incontro di domani, Antonella Parigi, assessora alla Cultura della Regione Piemonte e Roberto Cifarelli, assessore alla Cultura della Regione Basilicata. A introdurre l’incontro, Domenico Cerabona (Fondazione Giorgio Amendola); moderatore, Daniele Valle, presidente della Commissione Cultura del Consiglio Regionale del Piemonte.

g.m.

 
Carlo Levi: “Autoritratto”, olio su tavola, 1935 

“Torino – Matera 2019: un dialogo culturale”

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Se ne parla alla “Fondazione Giorgio Amendola”

L’appuntamento é per giovedì 10 gennaio, a partire dalle ore 18,30, presso la Fondazione Giorgio Amendola – Associazione Lucana in Piemonte Carlo Levi ed é inserito nell’ambito della retrospettiva “Carlo Levi e la Basilicata: dal confino a Italia ‘61”, ospitata sempre nelle sale della Fondazione in via Tollegno 52, a Torino, fino al prossimo 28 febbraio. Mostra perfettamente in linea e a tema con un dibattito che al centro vedrà proprio la discussione su quel “rapporto antico” fra Torino e la Basilicata cui molto contribuì l’impegno letterario ed artistico di Carlo Levi, durante e dopo i mesi del confino politico trascorsi ad Aliano, modesto centro in provincia di Matera, e teatro per lui di un’esperienza fortemente toccante sul piano umano, da cui nascerà, a metà degli anni ’40, il suo “Cristo si è fermato a Eboli”, appassionato e suggestivo diario intimo al pari dei quadri in cui il Levi-pittore seppe mirabilmente tradurre la cruda realtà di terre e uomini e donne “invisibili” al mondo in pagine di graffiante e vigoroso realismo. “Difficile pensare – sottolinea in proposito Prospero Cerabona, presidente della Fondazione Giorgio Amendolache ci sarebbe stata Matera ‘Patrimonio dell’Unesco 1993’ e ‘Capitale Europea della Cultura 2019’, senza l’impegno di Levi, indomito e convinto ‘torinese del Sud’”. Su questi concetti – ricordiamo che Matera sarà ufficialmente proclamata Capitale Europea della Cultura il 19 gennaio prossimo – si confronteranno nell’incontro di domani, Antonella Parigi, assessora alla Cultura della Regione Piemonte e Roberto Cifarelli, assessore alla Cultura della Regione Basilicata. A introdurre l’incontro, Domenico Cerabona (Fondazione Giorgio Amendola); moderatore, Daniele Valle, presidente della Commissione Cultura del Consiglio Regionale del Piemonte.

g.m.

 

Carlo Levi: “Autoritratto”, olio su tavola, 1935 

Alla Gam vita e miracoli d’arte di Apollinaire

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Un racconto “parlato e cantato” di Luca Scarlini. Mercoledì 9 gennaio, ore 18

Proseguono nella Sala Uno della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino (via Magenta, 31) gli incontri organizzati dall’Associazione Amici della Biblioteca d’Arte aventi al centro la Biblioteca della Fondazione Torino Musei e il suo ricco patrimonio di libri, documenti e fotografie, strumenti fondamentali per comprendere “come nascono le mostre, ricerche, archivi e confronti”. Il prossimo appuntamento è per mercoledì 9 gennaio, a partire dalle ore 18 (ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili) e verterà sulla presentazione della mostra “Apollinaire e l’invenzione ‘surréaliste’”, in corso presso la “Wunderkammer” della GAM fino al prossimo 24 febbraio e dedicata al poeta scrittore e drammaturgo francese nel centenario della morte. Curata da Maria Teresa Roberto con Virginia Bertone, Franca Bruera e Marilena Pronesti, la rassegna s’incentra sulla prima rappresentazione nel 1917 del dramma “sur-réaliste” “Les Mamelles de Tirésias”, ricostruendo (attraverso opere, lettere ed edizioni originali) la rete di rapporti che univa scrittori e pittori vicini ad Apollinaire, come i cugini di origine russa Serge Férat e Hélène d’Oettingen insieme al critico d’arte André Salmon: un incrocio di destini d’arte fra Francia e Italia, fra Cubismo, Futurismo, de Chirico e Savinio che verrà sagacemente raccontato – e posto al centro di un confronto sicuramente interessante – nell’incontro del 9 gennaio condotto da Luca Scarlini, scrittore, drammaturgo, performance artist e docente di tecniche narrative presso la “Scuola Holden” di Torino. Fiorentino di nascita, Scarlini ha al suo attivo numerose collaborazioni con istituzioni teatrali italiane ed europee e ha pubblicato vari saggi dedicati alla “letteratura di viaggio” e sulla relazione fra la moda e le arti. Scrive inoltre per la musica e per la danza e vanta un’intensa attività come storyteller in assolo o al fianco di musicisti, danzatori e attori.     

g.m.

I prossimi appuntamenti in programma:

Mercoledì 23 gennaio

Vivere di (storia dell’) arte. Professioni, temi, strumenti

“La cornice come ornamento e decorazione”

Orso Maria Piavento, “Decorazioni barocche per altari rinascimentali”

Aurora Laurenti, “Funzione e modelli delle cornici rococò”

 

Mercoledì 30 gennaio

Esercizi di lettura. Libri, album, cataloghi

Presentazione del volume di Dieter Roth, “Pages”, a cura di Elena Volpato, FLAT 2018

 

Mercoledì 6 febbraio

Come nascono le mostre. Ricerche, archivi, confronti

Presentazione della mostra “Madame Reali: cultura e potere da Parigi a Torino. Cristina di Francia e Giovanna Battista di Savoia Nemours (1619-1724)”

Intervengono: Clelia Arnaldi di Balme e Paola Ruffino con Alessandra Giovannini Luca

 

Mercoledì 13 febbraio – presso Palazzo Madama

Vivere di (storia dell’) arte. Professioni, temi, strumenti

“Gli oggetti d’arte dalle botteghe al museo”

Giampaolo Distefano, “Gli smalti medievali: uso e riuso”

Luca Giacomelli, “Le ceramiche ottocentesche di Palazzo Madama”

 

Per informazioni: amicibibliogam@gmail.com

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Nelle foto
– “Les Mamelles de Tirésias”
– Luca Scarlini

 

Befana con “Spikisi”, lo spettacolo ideato da Brachetti

Ultimi giorni sul palco del teatro delle varietà Le Musichall fino al 6 gennaio 2019.  Ideato da Arturo Brachetti, scritto e diretto da Stefano Genovese, SPIKISI è l’appuntamento imperdibile delle feste, in cui musica, comicità e follia si mescolano perfettamente per 90’ di divertimento garantito


Benvenuti in un palazzo d’epoca, senza alcuna insegna. Guardatevi intorno con aria vaga e, se nessuno vi osserva, girate a destra, scendete le scale e infilatevi giù nel tunnel. Non chiedete informazioni, potrebbero sospettare di voi. Alla fine della galleria blu trovate una porta e delle persone molto rispettabili. Acquistate qualunque cosa vi propongano senza fare domande: può essere un’orzata, un lavoretto fatto a maglia, una parola d’ordine, una cartella della tombola, una barretta di cioccolata. Qualunque cosa sia vi servirà per entrare in questo SPIKISI !  Ancora una volta a Le Musichall niente è come sembra: tutto può accadere dentro uno speakeasy e tutto quello che accade resta lì dentro, al riparo da sguardi indiscreti.  Il nuovo spettacolo firmato da Arturo Brachetti e Stefano Genovese conduce il pubblico in una festa sfrenata anni ‘30, fatta di satira tagliente e gambe lunghe in calze a rete, eclettici Maestri di Cerimonia e Chanteuse d’altri tempi, parodie contemporanee e seducenti ballerinicomici strampalati, swing, poetiche visioni e sferzanti trasgressioniSPIKISI è un viaggio all’indietro di quasi 100 anni, in un tempo passato che, a guardarsi bene intorno, è molto attuale. 

Che cosa erano gli speakeasy? 
Gli speakeasy (letteralmente parlar pianosottovoce) erano dei locali clandestini degli anni ’20 in cui la gente andava a bere whisky, cocktail e a far baldoria nell’epoca del Proibizionismo, quando l’alcol era bandito. Erano luoghi nascosti, bisognava sapere dove fosse l’ingresso, conoscere una parola d’ordine da comunicare a un citofono o da una piccola fessura di un’anonima, rispettabilissima porta. 
Il 16 gennaio del 1920 negli Stati Uniti iniziava ufficialmente il Proibizionismo: al bando tutti gli alcolici. Quella notte, nella sola New York, chiusero circa 15.000 bar. Ma qualcosa non funzionò in quella legge perché nell’arco di qualche mese sorsero ovunque nella stessa New York circa 32.000 speakeasy, tutti gestiti dalla criminalità organizzata che su quella legge fece la propria fortuna. Nel 1933 il Presidente Roosevelt decretò la fine del Proibizionismo: in un colpo solo annientò gli affari della criminalità organizzata, fece impennare le entrate del Governo grazie alle tasse sull’alcol e creò un milione di posti di lavoro nell’industria degli alcolici. Non ultimo, rese l’alcol molto meno interessante per giovani e meno giovani. 

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BIGLIETTI (acquisto online su www.lemusichall.com)

Intero platea: 20 € + 1.50 di prevendita

Ridotto platea: 18 € + 1.50 di prevendita (over 65, under 12 e convenzionati Abbonamento Musei, Torino+Piemonte card e Torino+PiemonteContemporary card)

Intero balconata: 17 € + 1.50 di prevendita

Ridotto balconata: 15 € + 1.50 di prevendita (over 65, under 12 e convenzionati (Abbonamento Musei, Torino+Piemonte card e Torino+PiemonteContemporary card)

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Le Musichall, Corso Palestro 14, 10122 Torino
Biglietti a partire da Euro 15 su www.lemusichall.com

Befana con "Spikisi", lo spettacolo ideato da Brachetti

Ultimi giorni sul palco del teatro delle varietà Le Musichall fino al 6 gennaio 2019.  Ideato da Arturo Brachetti, scritto e diretto da Stefano Genovese, SPIKISI è l’appuntamento imperdibile delle feste, in cui musica, comicità e follia si mescolano perfettamente per 90’ di divertimento garantito

Benvenuti in un palazzo d’epoca, senza alcuna insegna. Guardatevi intorno con aria vaga e, se nessuno vi osserva, girate a destra, scendete le scale e infilatevi giù nel tunnel. Non chiedete informazioni, potrebbero sospettare di voi. Alla fine della galleria blu trovate una porta e delle persone molto rispettabili. Acquistate qualunque cosa vi propongano senza fare domande: può essere un’orzata, un lavoretto fatto a maglia, una parola d’ordine, una cartella della tombola, una barretta di cioccolata. Qualunque cosa sia vi servirà per entrare in questo SPIKISI !  Ancora una volta a Le Musichall niente è come sembra: tutto può accadere dentro uno speakeasy e tutto quello che accade resta lì dentro, al riparo da sguardi indiscreti.  Il nuovo spettacolo firmato da Arturo Brachetti e Stefano Genovese conduce il pubblico in una festa sfrenata anni ‘30, fatta di satira tagliente e gambe lunghe in calze a rete, eclettici Maestri di Cerimonia e Chanteuse d’altri tempi, parodie contemporanee e seducenti ballerinicomici strampalati, swing, poetiche visioni e sferzanti trasgressioniSPIKISI è un viaggio all’indietro di quasi 100 anni, in un tempo passato che, a guardarsi bene intorno, è molto attuale. 
Che cosa erano gli speakeasy? 
Gli speakeasy (letteralmente parlar pianosottovoce) erano dei locali clandestini degli anni ’20 in cui la gente andava a bere whisky, cocktail e a far baldoria nell’epoca del Proibizionismo, quando l’alcol era bandito. Erano luoghi nascosti, bisognava sapere dove fosse l’ingresso, conoscere una parola d’ordine da comunicare a un citofono o da una piccola fessura di un’anonima, rispettabilissima porta. 
Il 16 gennaio del 1920 negli Stati Uniti iniziava ufficialmente il Proibizionismo: al bando tutti gli alcolici. Quella notte, nella sola New York, chiusero circa 15.000 bar. Ma qualcosa non funzionò in quella legge perché nell’arco di qualche mese sorsero ovunque nella stessa New York circa 32.000 speakeasy, tutti gestiti dalla criminalità organizzata che su quella legge fece la propria fortuna. Nel 1933 il Presidente Roosevelt decretò la fine del Proibizionismo: in un colpo solo annientò gli affari della criminalità organizzata, fece impennare le entrate del Governo grazie alle tasse sull’alcol e creò un milione di posti di lavoro nell’industria degli alcolici. Non ultimo, rese l’alcol molto meno interessante per giovani e meno giovani. 

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BIGLIETTI (acquisto online su www.lemusichall.com)

Intero platea: 20 € + 1.50 di prevendita

Ridotto platea: 18 € + 1.50 di prevendita (over 65, under 12 e convenzionati Abbonamento Musei, Torino+Piemonte card e Torino+PiemonteContemporary card)

Intero balconata: 17 € + 1.50 di prevendita

Ridotto balconata: 15 € + 1.50 di prevendita (over 65, under 12 e convenzionati (Abbonamento Musei, Torino+Piemonte card e Torino+PiemonteContemporary card)

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Le Musichall, Corso Palestro 14, 10122 Torino
Biglietti a partire da Euro 15 su www.lemusichall.com

Con la Befana arriva “La spada nella roccia”

La compagnia delle Formiche presenta il musical per bambini e famiglie “La Spada nella Roccia” sabato 5 gennaio h. 15.30 e 20.30 e domenica 6 gennaio h. 15.30 
Un potente mago, una perfida fata e un regno conteso tra il bene e il male.Quando il giovane Artù sarà chiamato a diventare un grande uomo, la sua vita cambierà per sempre. Il destino lo trascinerà in un vortice d’amore, avventura e pericoli, e potrà contare soltanto sulla sua intelligenza, tagliente come una spada, e sul suo cuore, forte come la roccia. Il pubblico sarà trasportato dalle magie di Merlino in un mondo fantastico, popolato da animali parlanti e stravaganti personaggi che accompagneranno Artù e Ginevra in una storia d’amore senza tempo. Il nuovo musical della Compagnia delle Formiche trasforma il celebre mito di re Artù in uno spettacolo emozionante e divertente per tutta la famiglia, con musiche inedite e scenografie spettacolari.
Nel 2016 lo spettacolo ha vinto il primo premio del concorso nazionale del musical originale “PrIMO”
PREVENDITE: tutti i giorni presso la cassa del teatro ore 10,00-12,30 e 15,30-19,00 e su www.teatroverdimontecatini.it – www.ticketone.it
sabato 5 dicembre, h. 16.30 e 20.30
domenica 6 gennaio, h. 15.30
TEATRO NUOVO TORINO
la Compagnia delle Formiche presenta
La Spada nella Roccia il Musical
MATTEO OSTUNI – Artù
BENEDETTA BOSCHI – Ginevra
SIMONE MARZOLA – Merlino
CLAUDIA NALDONI – Morgana
LAPO BRASCHI – Rufus / Il gufo Pitagora
GIANNI MINI – Sir Thomas / Il cane Cane
BENEDETTA CHIARI – Lady Ellen
GINEVRA QUACQUARINI – Mrs Patches / La gatta Cindy
BALLERINE E BALLERINI DELLA M.D.T. – Ensemble

Nuovo ambulatorio per prevenire i tumori

E’ nato il primo Ambulatorio di patologia eredo-familiare femminile – BRCA

sull’onda lunga di Angelina Jolie, afferente alla Ginecologia e Ostetricia 4 dell’ospedale Sant’Anna della Città della Salute di Torino, diretta dal dottor Saverio Danese

Tale servizio è dedicato alle donne affette e non affette da patologia tumorale, che sono risultate positive ai test genetici BRCA o che hanno familiarità tale da rendere probabile una patologia a trasmissione ereditaria.  Il carcinoma della mammella resta la prima causa di morte tra le donne tra i 40 e i 50 anni.  Il tumore ovarico è il sesto tumore più diagnosticato tra le donne e la quinta causa di morte per tumore nelle donne di età compresa tra i 50 e i 59 anni; sicuramente si tratta della neoplasia ginecologica a peggior prognosi nel mondo occidentale: la sopravvivenza a 5 anni non supera il 40% contro l’89% del tumore mammario. La mutazione dei geni BRCA1 e BRCA2 accresce rispettivamente il rischio di cancro al seno ed alle ovaie e le donne portatrici di mutazioni di tali geni hanno un’elevata probabilità (circa il 60%) di sviluppare un tumore mammario nell’arco della vita. Le mutazioni di tali geni conferiscono anche un rischio di carcinoma ovarico stimato nell’ordine del 40% per il BRCA1 e del 20% per il BRCA2. “L’apertura dell’ambulatorio dedicato alle pazienti con mutazione BRCA va a rispondere ad una esigenza sempre più sentita sull’onda del fenomeno Angelina Jolie e delle numerose notizie sull’argomento che vengono dai Media. Al Sant’Anna ci occupiamo di questo argomento da anni sulle pazienti affette da patologia tumorale – spiega il dottor Danese, Responsabile del Day Hospital Oncologico – ma era venuto il momento di dare un punto di riferimento certo, dove si possano trovare notizie corrette sull’argomento, sulle terapie preventive e per le donne non affette, sull’opportunità o meno di eseguire il test.” Lo screening per il BRCA1 e BRCA2 è strategico per ridurre il rischio delle donne positive. Essere portatrici di una mutazione di questo tipo non equivale affatto ad una condanna automatica, poiché, con un programma di controlli seriati, se anche il tumore si manifesta, viene spesso diagnosticato in tempo utile per essere curato e la prognosi non è molto diversa da quella della media generale delle pazienti, ma questi controlli spesso sono lasciati al giudizio del singolo ginecologo curante. “L’obiettivo dell’ambulatorio è quello di creare un vero e proprio percorso personalizzato per la gestione delle donne BRCA mutate, che necessitano di attenti monitoraggi ginecologici sia pelvici che mammari, cosi come emerge dalla Linee guida nazionali ed internazionali, in accordo con la Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta, diretta dal dottor Oscar Bertetto” spiega la dottoressa Elisa Picardo, medico della Ginecologia e Ostetricia 4.  “L’istituzione di questo servizio è un tassello fondamentale per rendere ancora più completa l’offerta diagnostico – terapeutica del nostro ospedale  – sottolinea il porofessor Paolo Zola, responsabile della SSD di Organizzazione e coordinamento percorsi in Oncologia ginecologica pelvica – un passaggio fondamentale per la corretta presa in carico delle donne a rischio eredo-familiare, oltre ad essere argomento di ricerca scientifica” Per potervi accedere è necessario prenotare presso la Segreteria unificata Sant’Anna “Breast Unit / Pelvi / DH Oncologico”, aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 15, tel. n. 011 3134377. La sede è l’ambulatorio F di via Ventimiglia 1 al primo piano ed i medici che vi operano sono Saverio Danese, Elena Bertone, Marco Mitidieri ed Elisa Picardo.  “Attualmente i familiari che hanno ereditato la mutazione non sono quasi mai presi in carico adeguatamente dal Servizio Sanitario nazionale. Succede così che le donne a rischio genetico siano costrette a gestirsi da sole (capire dove andare a fare i controlli, parlare con i vari professionisti coinvolti, decidere cosa fare tra sorveglianza e chirurgia profilattica) – riferiscono le pazienti stesse attraverso le Associazioni ActoPiemonte Onlus ed In seno alla vita Onlus – troppo spesso le persone non trovano risposte, o trovano risposte sbagliate basate su pregiudizi o ignoranza”.

Gennaio di cultura ai musei reali

Tanti gli appuntamenti e le iniziative con inediti percorsi di visita, laboratori, concerti e attività per famiglie

VISITE GUIDATE

Giovedì 3 gennaio 2019 alle 17 la Cappella della Sindone diventa teatro della visita guidata Un dialogo prodigioso: matematica e luce nella Cappella della Sindone. Una visita alla Cappella destinata a ospitare la Santa Sindone con uno sguardo alla meravigliosa cupola progettata da Guarino Guarini, per scoprire come il geniale talento dell’architetto seppe manipolare astratte figure geometriche e numeri dal potente valore simbolico, per ideare un’architettura barocca capace di stupire e ingannare la mente, suscitando profonde emozioni.

ATTIVITÀ PER FAMIGLIE

Sabato 5 gennaio ore 16,30 in Galleria Sabauda – consigliato dai 4 anni

Incantatori di draghi: quando i santi compivano magie

Severi abati, prodi cavalieri e tenere fanciulle, alle prese con creature fantastiche e prodigiose trasformazioni. Quando i santi incontrano draghi e mostri, le loro leggende hanno l’incanto delle fiabe. Alla fine del laboratorio ciascun bambino potrà creare un piccolo drago… e tentare di domarlo!

Per i bambini ingresso gratuito e attività a pagamento € 5; ingresso gratuito per un accompagnatore. Prenotazione obbligatoria: mr-to.edu@beniculturali.it

APERTURE STRAORDINARIE

Per tutto il mese di dicembre 2018 e gennaio 2019, i volontari dell’Associazione Amici di Palazzo Reale con il sostegno della Compagnia di San Paolo conducono il pubblico alla scoperta dell’Appartamento del re, a piano terreno, e della Cappella Regia. Il primo deve il suo nome a Vittorio Emanuele III di Savoia, re che utilizzò questi ambienti come residenza temporanea a partire dagli anni Venti del Novecento fino al 1946. Le sale, abitate dalla principessa Clotilde fino al 1911, furono più volte rimodernate nel corso dei secoli e ospitano ancora un’importante collezione di acquerelli realizzata da Giuseppe Pietro Bagetti nella prima metà del XIX secolo. La Cappella Regia, progettata da Filippo Juvarra negli anni ’20 del Settecento e successivamente riplasmata da Benedetto Alfieri, conserva importanti capolavori come il tabernacolo di Pietro Piffetti, intarsiato con avori policromi e madreperla, il paliotto in seta ricamata, l’organo a canne e le tele Jean-Baptiste Van Loo raffiguanti la promessa e la consegna delle chiavi a San Pietro. L’adiacente Cappella del Beato Amedeo, rivestita in marmo, conserva il fonte battesimale e la scultura raffigurante il Beato Amedeo IX di Savoia, opera realizzata da Giovanni Battista Bernero.

Venerdì 21, sabato 22 e domenica 23 dicembre, contestualmente alle visite guidate alla Cappella Regia a cura dell’Associazione Amici di Palazzo Reale, il professor Amos Corbini esegue alcune musiche per organo, a completamento del percorso delle ore 17. Biglietti: per ciascun percorso € 4, ridotto € 2, gratuito per i possessori di Abbonamento Musei, altre tessere convenzionate e secondo gratuità di legge. I percorsi guidati si terranno esclusivamente in gruppo (25 persone massimo) nelle giornate di venerdì, sabato e domenica alle ore 10 – 11 – 12 – 15 – 16 – 17. L’Appartamento e la Cappella Regia non saranno visitabili il 4, 5 e 6 gennaio 2019. Non è richiesta la prenotazione.

LE MOSTRE IN CORSO

– Tutti gli “ismi” di Armando Testa (fino al 24 febbraio 2019) – Sale Chiablese

– Van Dyck. Pittore di corte (fino al 17 marzo 2019) – Galleria Sabauda

– Il testamento del capitano. I giovani e la Grande Guerra tra illusioni e realtà (fino al 2 febbraio 2019) – Biblioteca Reale

– Ad acqua. Vedute e paesaggi di Bagetti: tra realtà e invenzione (fino al 31 marzo 2019) – Galleria Sabauda, Spazio Scoperte

– Visioni Reali. Percorso attraverso gli spazi, le collezioni, le persone (fino al 27 gennaio 2019) – Palazzo Reale, Galleria delle battaglie

GLI ORARI DURANTE LE FESTIVITÀ

– Musei Reali chiusi il 24, 25, 31 dicembre 2018 e 1 gennaio 2019;

– mostra Tutti gli “ismi” di Armando Testa chiusa il 24 e 25 dicembre 2018; resterà aperta il 31 dicembre dalle 10 alle 14 e il 1° gennaio 2019 dalle 15 alle 19;

– aperture speciali della mostra Van Dyck. Pittore di corte: 24 dicembre dalle 9 alle 15; 26 dicembre dalle 15 alle 19; 31 dicembre dalle 9 alle 15; 1° gennaio dalle 12,30 alle 19. In questi giorni l’ingresso è da via XX settembre 86.