Cosa succede in città- Pagina 412

1999-2019. Il Museo Accorsi – Ometto compie vent’anni

Una giornata di festa, con apertura non stop, a ingresso libero e gratuito

Martedì 3 dicembre, ore 10 – 22

Oggi sicuramente fra i riferimenti più importanti e prestigiosi nell’ambito del panorama artistico ed espositivo torinese, il Museo Accorsi – Ometto compie, martedì 3 dicembre, i suoi primi vent’anni.

Ospitato in un edificio storico seicentesco di via Po, al civico 55 di Torino (dove, in alcuni locali, soggiornò anche Antonio Fontanesi che lì morì il 17 aprile del 1882), l’intero palazzo venne acquistato nel 1956 dal celebre antiquario torinese Pietro Accorsi (1891 – 1982), che adibì il piano nobile a sua abitazione e a galleria d’arte e i cui beni, alla sua scomparsa, vennero affidati ad una Fondazione con il ben preciso scopo di realizzarne un Museo. Il primo in Italia dedicato alle Arti Decorative. Ad aprirlo e ad inaugurarlo, per l’appunto vent’anni fa, nel 1999, dopo lunghi anni di ristrutturazione e secondo le precise direttive dell’Accorsi, fu lo stesso presidente della Fondazione, Giulio Ometto. Origini veronesi di Legnago e improvvisamente deceduto nel giugno scorso, Ometto ha saputo, con grande competenza e passione, dare vita ad una struttura che oggi può contare su 27 sale espositive ed oltre 3mila opere d’arte fra dipinti, ceramiche, mobili, arredi, cristalli ed arazzi di altissimo valore, portati “a casa” nel tempo grazie a importanti acquisizioni tese viepiù ad ampliare le precedenti collezioni. Vent’anni, dunque. Da festeggiare alla grande e durante i quali “la nostra bellezza – recita la locandina d’invito – non passa di moda”.
Così, tanto per iniziare, martedì 3 dicembre, il Museo resterà aperto dalle 10 alle 22 con ingresso libero e gratuito: dodici ore, durante le quali sarà possibile visitare le collezioni permanenti e la mostra dedicata al grande ritrattista livornese Vittorio Corcos (“L’avventura dello sguardo”), in programma fino al 16 febbraio 2020. “L’intera giornata – sottolinea il direttore Luca Mana – sarà un omaggio al nostro pubblico che, in questi anni, ci ha seguiti calorosamente e a tutti coloro che hanno contribuito a fare del Museo un punto di riferimento culturale della città di Torino e della Regione Piemonte”. Un ricordo particolare sarà dedicato al presidente Giulio Ometto, “per rileggere il passato dello stesso Museo e trarre dalle esperienze vissute gli elementi utili a creare nuove idee che possano farlo crescere ulteriormente in futuro”. E proprio in quest’ottica, alle 18, in sala conferenze, il professor Vittorio Natale parlerà della collezione di opere medievali, recentemente incrementata da una serie di trittici trecenteschi e rinascimentali provenienti dall’eredità dell’indimenticato presidente e di un disegno attribuito al manierista Francesco Salviati, raffigurante l’ “Allegoria dell’Arno”; seguirà alle 18.30 la presentazione del volume “Residenze della Nobiltà Italiana” a cura di Fabrizio Antonielli d’Oulx, presidente di VIVANT, l’Associazione per la valorizzazione delle tradizioni storico-nobiliari.
Momenti di particolare interesse saranno, a partire dalle 19, l’inaugurazione dell’installazione (in sottili, visionarie e leggere strutture d’acciaio) “WEHMUT – MELACHOLIA” dell’artista torinese – germanista, nonché docente di “Plastica Ornamentale” all’Accademia Albertina – Luisa Valentini e, in Museo, la presentazione della sala, allestita ex novo, dedicata alle arti del Gotico e del Rinascimento e le tavole di Natale, imbandite con preziosi servizi in porcellana e argenterie provenienti da importanti famiglie aristocratiche piemontesi, realizzate sempre in collaborazione con VIVANT.

Per info: Museo Accorsi – Ometto, via Po 55, Torino; tel. 011/ 837 688 int. 3 o www.fondazioneaccorsi-ometto.it

Gianni Milani

Nelle foto

– Museo Accorsi -Ometto: “Salotto Piffetti”
– Giulio Ometto e Pietro Accorsi
– Luisa Valentini: “Wehmut – Melacholia”, installazione in acciaio

 

Firmacopie con Altan al bookshop del Museo del Cinema

In occasione del Torino Film Festival
 
ALTAN sarà al bookshop del Museo Nazionale del Cinema, al pianoterra della Mole Antonelliana, Via Montebello 20, Sabato 30 novembre dalle 16 alle 18 per un firma copie del libro ALTAN Autobiografia non autorizzata edito da SKIRA a cura di Roberto Moisio.

Rinasce lo storico circolo Arci Risorgimento

Casseta Popular, dopo aver chiuso a Lesna due anni fa, animerà gli spazi di Barriera di Milano

Martedì 3 dicembre alle 19 la prima conferenza. Previste attività anche per i bambini

E’ un pezzo di storia di Torino e dell’Arci il Circolo Risorgimento, nato nel 1945 grazie a operai e partigiani di Barriera di Milano. Un pezzo di quel quartiere, un simbolo a Torino. Una realtà che, negli anni, in realtà non ha mai chiuso, anche se nell’ultimo periodo i “giovani” che l’avevano fondato, ormai un po’ in là con gli anni,  si sono limitati a tenere aperto il centro come punto di aggregazione e incontro per gli anziani.

Ora, un matrimonio sancisce la rinascita. Casseta Popular, altro nome che non necessita di presentazioni, è una realtà Arci che esiste dal 1989. Da quell’anno fino al 2017 ha pulsato in un’altra zona simbolo della periferia torinese, Borgata Lesna, e ha organizzato anche 12 estati al Parco Le Serre di Grugliasco e una all’Orto che cura di Collegno. Nel 2017 non ha più avuto la sede. Così, la sinergia con i “ragazzi” del Risorgimento, fatta di collaborazione e incontro.

Cassetta proporrà le sue attività culturali al Circolo e si occuperà dell’accoglienza. Accanto agli anziani che già frequentano il Circolo e che vedranno così ampliarsi l’orario di apertura, arriveranno i bambini, grazie a spettacoli teatrali e letture proposte il sabato pomeriggio da gennaio 2020. E poi una proposta culturale per adulti, con incontri, conferenze e presentazioni di libri. Il primo martedì 3 dicembre alle 19. Titolo “Ex Patria. L’identità tra migrazioni e nazionalismi”, con l’intervento di Cristian Raimo, autore di “Contro l’identità degli italiani” (Einaudi), Maurizio Pagliassotti, autore di “Ancora dodici chilometri” (Bollati Boringhieri), Fernanda Torre e Marco Ceretto del Pulmino Verde, moderati da Carlo Bordone (Il Fatto Quotidiano).

Andrea Polacchi, presidente del Comitato Arci Torino, sottolinea il valore di un incontro: «LArci da sempre accoglie tutti e si offre come spazio di incontro, condivisione. Con questa sinergia, uno storico circolo di Torino torna a pulsare, in una zona simbolo di Torino come Barriera di Milano dove così si incontreranno bambini, adulti, anziani».

Il bambino del XXI secolo. Fra tecnologie, cambiamenti, bisogno di successo e nuove famiglie

A Torino, un incontro con Maria Rita Parsi, organizzato dall’Istituto “Adler”
Sabato 30 novembre, ore 9; iscrizioni entro venerdì 22


“La società del benessere offre ai nostri bambini tante possibilità di esperienza, apprendimento, arricchimento, espressione e potenziamento delle capacità ma, allo stesso tempo, spinge sull’acceleratore della prestazione, del successo e dell’immagine, non sempre nel rispetto dei tempi e dei bisogni evolutivi di base”: tutto questo quanto può impattare e influire sui loro processi di sviluppo, tanto più in un periodo in cui la gestione del tempo e le modalità relazionali subiscono notevoli trasformazioni e dove non di rado cambia anche la struttura della stessa famiglia e con essa i ruoli e gli stili educativi? A porsi il non facile quesito é Gian Sandro Lerda, direttore del Dipartimento di Età Evolutiva dell’Istituto di Psicologia Individuale “Alfred Adler”, con sede a Torino in corso Sommeiller 4 (tel. 011/6690464), che, proprio su questi temi, organizza – in collaborazione con Fondazione Fabbrica della Pace Movimento Bambino Onlus e il Centro Studi di Psicologia Applicata “Grandi” – la mattinata di confronto e riflessione dal titolo “Il bambino del XXI secolo”, in programma il prossimo sabato 30 novembre (a partire dalle ore 9) presso l’ Istituto Universitario Salesiano Torino Rebaudengo, in piazza Conti di Rebaudengo 22, a Torino. Rivolto e caldamente consigliato a genitori, insegnanti, animatori e a tutti gli operatori dell’età evolutiva (dagli psicologi agli psicoterapeuti ai neuropsichiatri infantili e ai pediatri, non meno che agli educatori professionali fino agli assistenti sociali e ai logopedisti), l’incontro avrà come relatrice d’eccezione Maria Rita Parsi, noto volto televisivo, psicoterapeuta, scrittrice – al suo attivo, più di cento pubblicazioni scientifiche e divulgative – e già membro del Comitato ONU per i diritti dei fanciulli. Ad affiancarla e a introdurla sarà Lino Graziani Grandi, direttore generale della Scuola Adleriana di Psicoterapia. Al centro del dibattito, in modo particolare, lo sviluppo delle nuove tecnologie che hanno in questi anni accelerato e reso ancor più complesso lo scenario nel quale si struttura la personalità dei più piccoli, che “oggi – dicono gli organizzatori – presentano nuove caratteristiche e nuove modalità comportamentali e relazionali, che non sempre gli adulti riescono a cogliere e a decifrare e con cui può diventare oltremodo difficile entrare in sintonia, facendo così scattare il rifiuto o l’accettazione passiva o demandando ad altri l’azione educativa”. In discussione e oggetto di attenta riflessione saranno anche le nuove forme di disagio e di disturbo psichico, quali l’isolamento sociale, le dipendenze, la depressione infantile, il bullismo ed il cyber bullismo. E come non menzionare il sempre più ricorrente consumo precoce di alcolici? Fenomeni sui quali tutti coloro che si occupano di bambini, a vario titolo e con vari ruoli, e li accompagnano nel loro tortuoso processo di crescita, debbono interrogarsi, confrontarsi e formarsi, per sviluppare nuovi modelli e strumenti di educazione, prevenzione e cura.  La mattinata organizzata dall’Istituto “Adler” si preannuncia quindi di grande interesse e strettissima attualità. Tanto che gli organizzatori hanno inteso aprirla anche a specializzandi e studenti universitari.  Informazioni e iscrizioni, entro venerdì 22 novembre, scrivendo a master.evolutiva@adlerinstitute.it o chiamando il 340 3884554.

g. m.

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Nelle foto
-Lino Graziani Grandi
– Maria Rita Parsi

 

La Corte costituzionale e l’economia al tempo della crisi

Lezione Onorato Castellino: 29 novembre 2019, h 18:00

Fondazione Collegio Carlo Alberto,

Piazza Arbarello 8, Torino

Il rapporto tra economia e diritto sarà il tema dell’undicesima Lezione Onorato Castellino che si terrà il 29 novembre alle ore 18:00, al Collegio Carlo Alberto di Torino. 

Relatrice dell’evento sarà la Prof.ssa Marta Cartabia, professore ordinario di Diritto costituzionale all’Università di Milano-Bicocca e Vice Presidente della Corte costituzionale.

La Lezione Onorato Castellino è un appuntamento annuale organizzato da Elsa Fornero per il CeRP (Center for Research on Pension and Welfare Policies) per ricordare Onorato Castellino, primo Presidente della Fondazione Collegio Carlo Alberto, scomparso nel dicembre 2007.

La Lezione della Prof.ssa Cartabia si concentrerà sugli effetti che le nuove problematiche innescate dalla crisi economico-finanziaria dell’ultimo decennio hanno avuto sulla Corte costituzionale (e su tutti gli attori istituzionali). L’apposita riforma del 2012 ha esplicitato che, tra i principi costituzionali, adeguato rilievo deve sempre essere dato all’equilibrio strutturale di bilancio, sia da parte dello Stato, sia delle Regioni, sia di tutti i settori della pubblica amministrazione. Il nuovo contesto contrassegnato da una particolare attenzione alla dimensione economica e finanziaria dell’ordinamento ha richiesto alla giurisprudenza costituzionale di sviluppare nuovi orientamenti processuali e sostanziali per continuare a garantire elevati livelli di tutela dei diritti fondamentali, senza trascurare la relativa sostenibilità, anche per non compromettere le prospettive delle generazioni future.

Dopo i saluti istituzionali del Rettore dell’Università di Torino Stefano Geuna e del Vice Presidente del CCA Giorgio Barba Navaretti, la Lezione sarà introdotta da Elsa Fornero, Professore di Economia all’Università di Torino.

Ecco i premiati di “Quarto Potere”

La Fondazione del quotidiano  CronacaQui, “Quarto Potere” ha consegnato, ieri in municipio a Torino  i premi a coloro che nel 2019 a Torino e in Piemonte si sono distinti per l’impegno particolare nel “diffondere i principi della libera informazione nelle sue diverse articolazioni” in riferimento ai suoi valori, alla diffusione delle notizie sul territorio piemontese, all’analisi dell’evoluzione dei fenomeni socioculturali, alla storia e alla tutela del patrimonio storico, alla divulgazione della cultura e dell’arte: il giornalismo come «cane da guardia del potere», scriveva Indro Montanelli. Sono stati insigniti: Pier Franco Quaglieni, Roberto De Masi, Alberto Sinigaglia, Stefano Gribaldo, Patrizia Polliotto, Giancarlo Bonzo.

Il disfacimento della famiglia, i tradimenti, la morte ovvero la vita al festival

Le prime immagini del 37° TFF

 

Organizzazione e dis/organizzazione, due parole su cui riflettere. Ne va dell’onore del TFF che continua a richiamare pubblico, a riempire le sale, a raccogliere proseliti. La pioggia di questo fine settimana certo non ha aiutato, ti ha fatto vedere con un occhio ancora più grigio ogni cosa, ha un po’ deturpato interesse e divertimento: ma certamente le lunghe code per i primi biglietti negli unici due gazebo della città, il dover sostare per qualcuno, in attesa di questo o quel film, all’aperto, sotto gli scrosci, mentre i più che affabili volontari ti invitano a raggrupparti di qua o di là per non cadere improvvisamente in bocca al tram che transiterà davanti agli ingressi del Reposi o mentre tu rischi di vederti infilare in un occhio una stecca d’ombrello, le proiezioni come ogni anno insufficienti per alcuni titoli, il rischio di sopportare simili code per poi sentirti rifiutare un accredito o un biglietto azzurro, per cui hai in precedenza sborsato denaro, causa la mancanza di sufficienti posti in sala. C’è di peggio al mondo, lo capiamo benissimo, ma per lavoro o per spontanea partecipazione vorremmo che in questi giorni la macchina del festival fosse oliata a dovere. Ripensata a priori e più a fondo da chi ne ha il dovere. Se è vero, come è candidamente vero, che il TFF continua a crescere, sarà più che necessario rivedere ogni luogo d’incontro, ogni proiezione, ogni tempistica (inutile appiccicare con brevissimi intervalli film a film, con i rischi di partecipazione che questo comporta) dell’intera ragnatela di titoli quotidiana. Altrimenti in qualcuno, come è successo in questi giorni, si insinuano la stanchezza e la rabbia per tutto il tempo speso male.

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Per quanto riguarda il concorso ufficiale, ci sarà tempo di fare chiacchierate o approfondire quanto ci viene offerto sulla famiglia e il suo dilaniarsi, la coppia, le aspirazioni di una gioventù già disgregata, gli amori e gli affanni, la solitudine e la ricerca di nuove relazioni, le speranze che di tanto in tanto s’affacciano, i sogni più candidi o strambi. Dal Cile, opera prima del giovane Jorge Riquelme Serrano, è arrivato il debole Algunas bestias, la riunione di sei esseri appartenenti allo stesso nucleo familiare e a tre generazioni diverse, i due nonni, il padre e la madre, i due figli. Una riunione di cui i primi sono all’oscuro, lo scopo inventato dalla figlia e dal genero è quello di spillare un po’ di quattrini per dare il via ad un’operazione commerciale all’interno di quell’isola, un paradiso già di loro proprietà. I rapporti non eccellono e la convivenza non farà nulla per farli migliorare, la nonna ancora in fregola cercherà rapide liaison con il timido aiutante o cercherà di sbranare la nipote che s’è appropriata del suo rossetto, il padre troverà protezione nell’alcol, la nipote diverrà la preda notturna di un nonno che da troppo tempo non vede un giovane corpo femminile. Poi risalgono sulla barca che li ha portati là e se ne ritornano in silenzio alle loro case. Estremo, tutto alloggiato dalle parti della sgradevolezza, urlato per gran parte, inutilmente, vorrebbe avere la pretesa di analizzare senza se e senza ma i sei caratteri: al contrario non approda a nulla, distrugge quel poco che si ritrova tra le mani, tutto con momenti lunghi e ripetitivi.

 

Anche Le rêve de Noura della belga/tunisina Hinde Boujemaa non soddisfa appieno, forse abbiamo già visto troppe volte la storia della donna musulmana che, il marito in carcere (e all’uscita non aspira certo a mutare d’abitudini), continua ad allevare i suoi figli, tenta di rifarsi una vita con un altro uomo, chiede l’aiuto dei servizi sociali e di avvocati per il divorzio, per non essere incriminata e farsi cinque anni di carcere come adultera. Sopporta a testa alta l’aggressività dell’uomo, lo riaccoglie in casa, vive nel suo dramma, si trova a confrontarsi con gli atteggiamenti sbagliati dell’altro uomo. Il film è percorso da sensazioni, da attimi che raramente prendono corpo come di rado la protagonista ha la forza per esprimere la lotta di ogni giorno. Al contrario, il buffo viso, gli abiti maschili di una taglia più grande che indossa, l’arruffato groviglio di capelli, le movenze scomposte, tutto ci spinge a ricordare (e la giuria della Comencini farà la stessa cosa?) la prova di Roberta Colindrez al centro di Ms. White Light dello statunitense Paul Shoulberg, perfetto sceneggiatore e regista.

Parlare della morte, accompagnare passo dopo passo quanti la stanno affrontando, malati terminali arrivati agli ultimi attimi, questo è il lavoro di Lex con suo padre Gary, a capo entrambi di una sbiadita agenzia. Un lavoro che svolge bene, con le parole appropriate, un incontro pieno di buoni sentimenti con chi soffre: non così con quanti l’avvicinano nel mondo esterno, difficoltà di rapportarsi di fronte ad ogni incomprensione. Le cose sono destinate a cambiare allorché è Valerie, sul letto di morte e con la morfina che tenta di annullarle i dolori, ancora con tutta la voglia di farsi beffe di quell’ultimo appuntamento, a ingaggiarla, a cercare un po’ di giorni ancora con qualche brandello d’allegria, in sua compagnia come in quella del giovane Spencer. Lex dovrà fare i conti anche con il proprio passato, con le ragioni che le hanno fatto amare quel suo lavoro. Un’opera leggera e umanamente profonda al tempo stesso, dove i sorrisi e la disperazione sono la vita stessa, un’opera che poteva con brutte conseguenze virare verso il drammatico soltanto ma che Shoulberg governa con destrezza, con l’intelligente alternanza dei colori bui e delle tante note buffe dell’esistenza di Lex.

 

Elio Rabbione

 

Nelle immagini, nell’ordine, scene tratte da “Algunas Bestias”, “Le rêve de Noura” e “Ms. White Light”

Gli appuntamenti musicali della settimana: Patti Smith ed Elisa

Rock Jazz e dintorni

Lunedì. All’Hiroshima Mon Amour si esibiscono i Munich Supercrew. Al Pala Alpitour arriva Elisa. Alla Piola di Borgiallo suonano i Tail Gators.

Martedì. Alla tigelleria Da Emilia è di scena il duo canadeseBooty EP. Replica al teatro Colosseo del tributo della PFM a De Andrè.

Mercoledì. Al Blah Blah si esibisce Matt Elliott. All’Hiroshima Mon Amour è di scena il cantautore Giovanni Truppi.

Giovedì. Allo Spazio 211 si esibisce la vocalist Hannah  Williams affiancata dagli Affirmation. Al Circolo della Musica di Rivoli suonano i Giardini di Mirò affiancati dal californiano Robin Proper-Sheppard, leader dei Sophia.

Venerdì. All’Hiroshima Mon Amour concerto anniversario per i Fratelli di Soledad, per i loro trentanni di attività. La “sacerdotessa” del rock Patty Smith si esibisce alla Collegiata  di San Gaudenzio a Varallo Sesia. Al Folk Club è di scena il duo Forni-Graziano.  Al circolo Arci Sud si esibiscono i Franti MM. All’Off Topic suonano i Uochi Toki. Al Blah Blah prima di 2 serate consecutive con l’esibizione dei New Adventures In Lo Fi Lenin!  e Flatmates 205, alfieri dell’etichetta discografica locale Scatti Vorticosi. Al Magazzino sul Po suonano gli Arto.

Sabato. Al Folk Club flamenco con i danzatori La Pinona e La Sesi con la cantante Mercedes Cortes e il chitarrista Jordi Flores. Al Blah Blah per l’etichetta Scatti Verticosi suonano i Mot Low , ONDC e Endorfine. Al Jazz Club si esibisce il trio del pianista Ermanno Novali mentre all’Amen Loft  è di scena il sassofonista Gianni Denitto. Allo Spazio 211 si esibisce Wrongonyou.

Domenica. Al Jazz Club per la festa di compleanno di Tom Waits, è di scena Federico Sirianni. Al Colosseo suona il violinista armeno  Ari Malakian.

 

Pier Luigi Fuggetta

I Musei Reali festeggiano la Cappella della Sindone

A poco più di un anno dalla riapertura della Cappella della Sindone, venerdì 22 novembre i Musei Reali festeggiano con l’intera cittadinanza il riconoscimento European Heritage Award/Premio Europa Nostra 2019, ricevuto a Parigi il 29 ottobre scorso per i lavori di recupero della Cappella di Guarino Guarini nella categoria Conservazione. Il premio è indetto dalla Commissione Europea e da Europa Nostra, importante rete per il patrimonio che ogni anno celebra e promuove le eccellenze culturali.

L’illuminazione scenografica della Cupola ha segnatol’inizio delle celebrazioni pubbliche. Dalle 19.30 alle 22.30, Palazzo Reale, Armeria e il capolavoro di Guarino Guarini sono state visitabili gratuitamente: un modo per festeggiare insieme l’eccezionalità di questo luogo.

 

L’apertura serale straordinaria e gratuita è stata preceduta dalla cerimonia di consegna del premio, esclusivamente su invito, con interventi di Enrica Pagella, Direttrice dei Musei Reali, Chiara Appendino, Sindaca della Città di Torino, Vittoria Poggio, Assessore alla Cultura, Turismo e Commercio della Regione Piemonte, Don Roberto Gottardo, Presidente della Commissione Diocesana Sindone. Per la Commissione Europea presenzieranno Luca Jahier, Presidente del Comitato economico e sociale europeo, Massimo Gaudina, Capo della Rappresentanza in Italia, Ufficio regionale di Milano e, per Europa Nostra, il Segretario Generale Sneška Quaedvlieg-Mihailović e Rossana Bettinelli, Membro del comitato esecutivo. Saranno presenti anche i diversi sostenitori del restauro: Alberto Anfossi, Segretario Generale della Compagnia di San Paolo, Adriana Acutis, Presidente della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, Lodovico Passerin d’Entrèves, Presidente della Fondazione La Stampa-Specchio dei Tempi, Giuseppe Bergesio, Amministratore delegato IREN ENERGIA e Giorgio Lodi, Presidente di Performance in Lighting.

 

Al termine della cerimonia, l’associazione Le Dimore del Quartetto, vincitrice dell’European Heritage Award per la categoria Educazione, Formazione e Sensibilizzazione, ha eseguito musiche di Felix Mendelssohn-Bartholdy.

 

Il superchef Hiroto Akama arriva a Gourmet

Domenica 24 novembre ultima giornata di Gourmet Food Festival a Lingotto Fiere. L’evento clou della giornata è senza dubbio l’appuntamento con lo chef Hiroto Akama, il Maestro Viaggiatore della Cucina Giapponese che da alcuni anni gira tutto il mondo per insegnarla. Alle ore 16.30 il Maestro illustra i sapori, colori e profumi della cucina giapponese utilizzando i prodotti tradizionali di Wakayama, regione del Kansai definita “cuore spirituale” del Giappone; un viaggio nel raffinatissimo mondo della cucina giapponese, inserita tra i Patrimoni dell’Umanità Unesco. Hiroto Akama, formato alla prestigiosa scuola Tsuji di Osaka, si è affermato professionalmente ancora giovanissimo e oggi è Chef executive dell’Osakaya Iina Hotel di Wakayama; consulente Food della JAL, principale compagnia aerea giapponese; membro dell’AJCA, All Japan Cooks Association; sommelier affermato nel mondo del sakè ed esperto di cucina vegetariana.

Per la lezione a Gourmet Food Festival Akama si presenta con Masanori Tezuka, chef del Miyabi di Torino, Yukari Sato, sommelier del Ristorante del Circolo dei Lettori, e Sayaka Miyamoto, giornalista esperta di food. La lezione è introdotta da Daniela Patriarca, responsabile del progetto ICT – Italian Culinary Tradition, mentre Costantino Tomopoulos, socio fondatore ICT, spiega al pubblico la lavorazione della salsa di soia, nata proprio nella regione di Wakayama e prodotta a Yuasa Town dal XIII sec e offre il Mormaggio, un formaggio italiano affinato nel preziosissimo Moromi, un derivato della lavorazione della soia, presentato a Tokyo in occasione del Salone dei Formaggi italiani ICE 2019.

 

Si svolge sempre domenica 24 anche la quarta edizione italiana della Tea Masters Cup, competizione che coinvolge i professionisti e gli appassionati nella prova di Tea Mixology. I concorrenti sono chiamati a creare e presentare a una giuria di esperti cocktail, alcolici o analcolici, usando il tè come ingrediente principale. Il vincitore volerà in Asia a rappresentare l’Italia alla finale mondiale.

 

EVENTI, WORKSHOP, DEGUSTAZIONI

L’ultima giornata di Gourmet prosegue con numerosissimi appuntamenti tra showcooking, degustazioni e workshop.  Slowfood propone due appuntamenti: alle 13 Salento soul food: iodio, mare, profumi intensi, un focus sui sapori della cucina di mare salentina con Gigi Megliola; alle 15.00 Beppe Gallina, della omonima pescheria-ristorante di Porta Palazzo, mostra come trattare le acciughe al meglio, preservandone anche l’aspetto, raccontando le migliori interpretazioni in cucina, nell’incontro La salagione delle acciughe, dalla produzione al piatto.

 

Pizza e pasta protagoniste

Alle 10.30 il pubblico può scoprire con Salvatore Santucci i mille utilizzi dell’impasto della Vera Pizza Napoletana, riconosciuta dall’Unesco come Patrimonio Immateriale dell’Umanità; l’istruttore guida i partecipanti nella creazione di una cena completa con un impasto Verace e pochi altri semplici ingredienti.

Due gli appuntamenti con CNA Agroalimentare Torino e Piemonte; alle 11 un laboratorio sulla pasta fresca piemontese, in cui gli artigiani aiutano il pubblico a impastare la sfoglia dalla quale partire per creare la pasta fresca della tradizione piemontese; alle 12.30 si va invece Alla scoperta della pasta ripiena.

 

Cultura brassicola: appuntamenti con Teo Musso e con le birre di Natale.

Ancora spazio alla cultura brassicola, grazie all’associazione My Personal Beer Corner, con l’obiettivo di far crescere attenzione, conoscenza e consapevolezza del prodotto al grande pubblico. Grande appuntamento alle 17 con Teo Musso di Baladin per scoprire il percorso della birra “dalla terra al bicchiere”. L’occasione permette di approfondire il tema delle materie prime e di degustare la Nazionale Luppolo Fresco 2019. A seguire, alle ore 19 viene presentata la guida Atlante dei Birrifici Italiani, (Libreria Geografica Ed.) con la partecipazione degli autori D. Bertinotti e A. Camaschella. Incontro con degustazione. Alle 15 invece una degustazione guidata dedicata alle birre di Natale, per accompagnare il pubblico alla scoperta delle produzioni brassicole realizzate per le festività dai birrifici presenti nel Beer Corner.

 

Mixology: vertical tasting con Martini e cocktail “casalinghi” con Mirko Turconi

Alle ore 12.30 e alle 16 Davide Colombo, brand ambassador Martini, presenta al pubblico la Vertical Tasting, un viaggio nel tempo per scoprire tutta la gamma di Vermouth Martini. Un tasting finale con un food pairing dedicato conclude la prima parte dell’educational, a cui segue la Vermouth Class, una lezione in cui i partecipanti si mettono alla prova nel ricercare l’equilibrio tra le note aromatiche necessarie a creare il Vermouth. Per concludere, gli ospiti diventano barman per un giorno, con la dimostrazione della Martini Cocktail Experience

Cocktail tra i fornelli è invece l’appuntamento con Mirko Turconi in programma alle 17.30. Con l’utilizzo di alcune semplici regole e strumenti presenti in ogni cucina casalinga, i partecipanti possono imparare a preparare un cocktail di benvenuto che possa stupire per gli ospiti in qualsiasi occasione.

 

I formaggi di montagna

Il mondo del formaggio, dal foraggio al latte e dal latte ai formaggi, è protagonista alle 12.30 di un laboratorio teorico-degustativo, con degustazioni di materie prime e una selezione dei formaggi più rappresentativi della Val di Susa. Laboratorio a cura della critica enogastronomica Paola Gula, presenta Marco Fedele.

 

Agri Brunch con CIA e Camera di Commercio

Alle ore 11 in Sala Calice si parla di “agri-brunch” con i prodotti dell’azienda agricola Terre Sparse, nell’ambito del progetto “Dal banco alla dispensa: la filiera corta si conserva!”, realizzato da CIA in collaborazione con la Camera di commercio di Torino. Durante l’incontro si riprendono i segreti dei nonni per la conservazione dei prodotti e il concetto di dispensa: prendere i prodotti della natura e “chiuderli in un barattolo” per ritrovare più tardi, nella propria dispensa, i profumi dell’orto, i colori dell’estate, il sapore delle verdure maturate al solleone. Al pubblico viene offerta una degustazione dei trasformati di frutta e verdura lavorati in maniera totalmente manuale. Le degustazioni sono gratuite previa prenotazione.

 

Gourmet Food Festival – II edizione

22-24 NOVEMBRE 2019

Orari

domenica 24: h. 10-20

 

PADIGLIONE 1 | LINGOTTO FIERE TORINO

Via Nizza 294, Torino

Ingresso 5 euro