Cosa succede in città- Pagina 412

Comune, la Giunta approva il bilancio di previsione 2018-2020

La giunta municipale  ha approvato  il bilancio di previsione 2018-2020, che delinea  entrate e  spese della Città. Il documento andrà all’esame delle commissioni consiliari e della Sala Rossa per l’approvazione. Si registra un equilibrio dei conti  nel rispetto delle indicazioni della Corte dei Conti. Palazzo Civico spiega in una nota che l’obiettivo è tentare di risanare i conti con la necessità di garantire l’ offerta dei servizi a cittadini e imprese e contribuire allo sviluppo economico.

Elezioni Politiche 4 marzo: info su voto e tessere elettorali

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Domenica 4 marzo, dalle ore 7 alle ore 23, si svolgeranno le operazioni di voto per il rinnovo della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica

La Città di Torino invita gli elettori a controllare la propria tessera elettorale e ricorda che, in caso di tessera smarrita o con gli spazi tutti timbrati, occorre richiedere un duplicato o una nuova tessera. Per ottenere la nuova tessera elettorale, è necessario presentarsi allo sportello dell’ufficio elettorale o dell’anagrafe di circoscrizione con la tessera elettorale da sostituire e un documento d’identità in corso di validità. Il rilascio della nuova tessera è immediato.

La tessera elettorale può essere richiesta:

1) all’ufficio anagrafico della circoscrizione di residenza nel normale orario di apertura:

·  Circ. 2 – Strada Comunale di Mirafiori, 7

·  Circ. 2 – Via Guido Reni, 102

·  Circ. 3 – C.so Racconigi, 94

·  Circ. 3 – Via De Sanctis, 12

·  Circ. 4 – Via Carrera, 81

·  Circ. 5 – Piazza Montale, 10

·  Circ. 5 – Via Stradella, 192

·  Circ. 6 – Piazza Astengo, 7

·  Circ. 6 – Via Leoncavallo, 17

·  Circ. 7 – C.so Vercelli, 15

·  Circ. 8 – Via Campana, 30

·  Circ. 8 – C.so Corsica, 55

2) all’ufficio Elettorale di corso Valdocco 20 – piano rialzato (dal lunedì al giovedì dalle 8.15 alle 15.00 e il venerdì dalle 8.15 alle 13.50);

3) prenotando un appuntamento in un giorno e ad un orario preciso all’ufficio Elettorale di corso Valdocco 20 (per i possessori della card Torino facile collegandosi al sito https://servizi.torinofacile.it/cgi-bin/sportellofacile/index.cgi).

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Trasferimento di residenza o rettifica delle generalità: l’elettore riceve al proprio domicilio – dagli agenti della Polizia Municipale – la nuova tessera elettorale e contestualmente restituisce la vecchia. In caso di mancato recapito, la tessera può essere ritirata presso l’ufficio elettorale a partire dal sesto giorno antecedente la data della votazione. Oltre all’interessato può provvedere al ritiro un familiare convivente munito del proprio documento di riconoscimento. Cambio di indirizzo, variazione del luogo di votazione o della sezione elettorale: l’elettore riceve al domicilio un tagliando adesivo da applicare sulla tessera elettorale. Anche in questo caso, se per qualche disguido l’etichetta non fosse arrivata a casa, sarà sufficiente rivolgersi all’ufficio elettorale. I nuovi maggiorenni, al compimento del 18° anno di età, sono iscritti nelle liste elettorali del Comune e ricevono al domicilio la tessera elettorale. In caso di mancato recapito, a partire dal sesto giorno antecedente la data della votazione, l’interessato o un familiare convivente, munito del proprio documento di riconoscimento, può ritirare la tessera presso l’ufficio elettorale.

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Gli uffici del servizio elettorale si trovano in corso Valdocco 20.
Tel. 011.01125245 – 011.01125229

Ulteriori informazioni: http://www.comune.torino.it/elezioni

 

pv – www.comune.torino.it

“Arma il prossimo tuo. Storie di uomini, conflitti, religioni”

Le guerre in nome di Dio. Dal 1 marzo al Museo Nazionale del Risorgimento di  Torino

Il Museo Nazionale del Risorgimento di  piazza Carlo Alberto a Torino ospiterà, dal 1 marzo al 1 maggio 2018,  la mostra fotografica “Arma il prossimo tuo. Storie di uomini, conflitti, religioni”. Un racconto in centodieci scatti realizzati dai fotoreporter Roberto Travan e Paolo Siccardi  che svela un aspetto finora poco indagato: la fede in Dio e il dovere di combattere in suo nome, oggi come ieri.La mostra è organizzata dal Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, in collaborazione con il Consiglio regionale del Piemonte, con il supporto di Fujifilm Italia. Le foto di Siccardi e Travan

catturano l’attenzione e generano forti emozioni. A condurre il visitatore le parole del giornalista e inviato Domenico Quirico: “Queste foto sono lampi di crudo dolore. La guerra e i segni di Dio: piccoli e grandi, pendagli e lapidi, chiese e moschee, segni tracciati sui muri e scritte che gridano dio come documentano

queste fotografie strazianti che grondano ancora dolore. La fede ottiene dall’essere umano ciò che nessun’altra dottrina ha mai ottenuto. Nel bene e nel male”. Roberto Travan, giornalista professionista e fotografo indipendente si è specializzato inreportage di guerra e sociale. I suoi lavori sono stati pubblicati principalmente da La Stampa – giornale in cui lavora dal 1989 – e tradotti in diverse lingue. Paolo Siccardi, giornalista e fotoreporter free-lance, è autore di diversi libri e mostre fotografiche e collabora da anni con il settore Esteri del settimanale Famiglia Cristiana. I suoi reportage, prevalentemente a carattere sociale, sono stati pubblicati dalle più importanti testate giornalistiche: il Venerdì di Repubblica, Time International, Der Spiegel, Geo

Japan, The Guardian, Courrier International. I due fotoreporter hanno selezionato tra le centinaia di fotografie scattate in conflitti sovente lontani dai riflettori dell’informazione: le vittime nei campi di battaglia, i villaggi depredati, i profughi in fuga. Repubblica Centraficana, Sud Sudan, Kosovo, Siria, Afghanistan, Israele, Ucraina: sono solo alcuni dei luoghi del mondo devastati negli anni più recenti e ancora oggi da guerre. Conflitti innescati da motivi diversi (politici, economici, etnici), ma tutti accomunati

da una sottile linea rossa, non sempre visibile, capace però di alimentare tensioni e drammi che per questo paiono non poter finire: la religione, il dovere di combattere in nome di Dio. Nasce da qui “Arma il prossimo tuo. Storie di uomini, conflitti, religioni”, con foto che raccontano le testimonianze raccolte nelle trincee, nelle chiese e nelle moschee distrutte, tra le popolazioni ridotte in miseria e disperazione. Un progetto ambizioso e innovativo, teso a  fare emergere i modi in cui la fede viene vissuta nelle zone teatro di conflitti. Un’idea originale che sfrutta appieno il potere delle immagini rispetto ad altri mezzi di comunicazione. Il linguaggio scelto infatti è quello della fotografia di reportage, genere che coniuga ricerca personale e rigore giornalistico e garantisce una narrazione omogenea e profonda, in linea con la tradizione del  fotogiornalismo di guerra. L’esposizione è suddivisa in quattro macro aree,luoghi in cui si continua a pregare. E a uccidere – e morire – in nome di Dio: i Balcani (Bosnia, Serbia, Kosovo, Albania); l’Europa e il Caucaso (Ucraina, Nagorno-Karabakh); il Medio Oriente (Afghanistan, Iraq, Cisgiordania, Golan, Siria, Isreale,) e l’ Africa (Repubblica Centraficana, Sud Sudan). “Questa iniziativa rientra in un ampio progetto di diffusione della cultura fotografica e documentaristica, di cui siamo promotori da anni ”,afferma Guglielmo Allogisi, della Fujifilm Italia. “E’ necessario far riscoprire a un pubblico sempre più vasto

l’importanza dell’immagine, sia come mezzo espressivo sia come linguaggio artistico, affermandola come pratica sociale.  Il Museo Nazionale del Risorgimento offre la giusta cornice per esporre il momento storico che stiamo vivendo”. La mostra sarà visitabile dal 1 marzo al 1 maggio 2018, dal martedì alla domenica, dalle ore 10 alle ore 18(ultimo ingresso ore 17.00), lunedì chiuso. Biglietto unico mostra + museo: 10 euro, ridotto 8 euro. Gratis con abbonamento Musei e altre card.Info: www.museorisorgimentotorino.it.

M.Tr.

La vecchia Porta Susa ha ospitato 35 senzatetto nella notte gelida

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In 35 la scorsa notte si sono potuti riparare  dal freddo nella vecchia stazione di Porta Susa. Come abbiamo già scritto il Comune  ha allestito un punto temporaneo di accoglienza notturna per i senza dimora, rafforzando il sistema dei servizi per  contrastare il freddo. Nel vecchio edificio è stato potenziato l’impianto di riscaldamento. Il centro offre 40 posti letto e generi di conforto, dalle 20 alle 8. La struttura e’ gestita da Protezione Civile comunale e Croce Rossa Italiana, in collaborazione con gli assessorati al Welfare, all’Ambiente, alla Mobilità e alla Sicurezza urbana della Città e Gtt.

Fashion Art & Design, un nuovo concetto di opportunità creativa

Si svolgerà dall’1 al 4 marzo prossimi la terza edizione di San Salvario District che, dopo il successo delle passate edizioni, si espanderà nella Circoscrizione 1–Torino Centro e diventerà “OPEN DISTRICT.TO – FASHION ART & DESIGN”

Ideata dall’Associazione Golfart, con il sostegno del Consiglio Regionale del Piemonte e della Camera di Commercio di Torino, IREN e Azimut Capital Management come main sponsor, i patrocini della Regione Piemonte, della Città Metropolitana di Torino, della Città di Torino e delle Circoscrizioni 1 e 8, in collaborazione con Turismo Torino, il Circolo del Design, l’Associazione Torinese Tram Storici e con la sponsorizzazione tecnica di Sadem come mobility partner e di Electo Radio come media partner, la manifestazione focalizza la sua attenzione sull’ospitalità, la condivisione, l’appartenenza e l’incontro, perché l’arte, la moda e il design costituiscono una straordinaria occasione di progresso civile, economico ed occupazionale.

OPEN DISTRICT.TO è una manifestazione “multivalente”, una passeggiata attraverso alcune vie di due quartieri della città, San Salvario e il Centro, dove sarà possibile incontrare artisti, artigiani, designer e fashion designer giovani e meno giovani in gallerie d’arte, negozi, ristoranti, bar. Un’esposizione in cui sono coinvolte sedi Istituzionali (Camera di Commercio, dove saranno ospitati tre designer, uno stilista, una fashiondesigner e una artista; la sede di Torino Incontra dove sarà esposta, tra l’altro, una Mole Antonelliana realizzata con pezzi di LEGO e la Cripta di San Michele dove è stata organizzata una mostra di pittori e scultori di varia estrazione) e locali commerciali (gallerie d’arte, laboratori artigianali, ristoranti, bar, sartorie), che offriranno ospitalità ai creativi sia italiani che stranieri, creando inediti e originali momenti di visibilità.

 

Quasi tutte le location organizzeranno al loro interno un evento site-specific, che va dalla preparazione di uno shooting fotografico al racconto della moda attraverso le parole di alcune fra le più illustri protagoniste della vita culturale e letteraria italiana del Novecento; dall’incontro con uno stilista che illustrerà le infinite possibilità con cui la moda ci permette di giocare e valorizzarci al meglio, alla perfomance di due artisti che con violino e carboncino produrranno momenti di pura improvvisazione; dallo storytelling sugli agnolotti piemontesi al workshop per costruire il fiore personalizzato della primavera con filati e tessuti… Gli spostamenti tra le varie sedi saranno facilitati dall’Associazione Torinese Tram Storici che offriranno ai visitatori il trasporto all’insegna del “c’era una volta” e da Sadem che metterà a disposizione navette gratuite, mentre dalla postazione di Electo Radio si racconterà dal vivo la manifestazione, con interviste agli espositori e interventi in diretta del pubblico.

In occasione di OPEN DISTRICT.TO inoltre, l’Istituto Comprensivo Niccolò Tommaseo ospita – dal 19 al 24 febbraio – ventuno laboratori creativi rivolti a 520 bambini delle classi della scuola primaria, curati e coordinati da artisti e creativi che partecipano a OPEN DISTRICT.TO 2018. L’incontro tra questi operatori culturali e i “piccoli artisti” della scuola porrà al centro l’idea di realizzare opere originali con materiali poveri e riciclati e, soprattutto, con la fantasia. Le opere creative degli allievi saranno presentate in una mostra all’I.C. Tommaseo il 24 febbraio ed esposte nel corso di OPEN DISTRICT.TO in alcune location che aderiscono alla manifestazione. Nel corso dell’evento, infine, l’Associazione Accessibile a Tutti sarà presente con un infopoint istituzionale per sensibilizzare il pubblico sulle tematiche legate all’autonomia, all’inclusione e alla vita indipendente delle persone con disabilità e lancerà il nuovo sito con una sezione dedicata al servizio di Sharing Ausili, mettendo a disposizione handbike, carrozzine, bastoni ortopedici, deambulatori, supporti per la comunicazione (tastiere facilitate) e per l’uso degli spazi (utensili per la cucina adattata e vari altri strumenti), in modo che sia possibile prenotarli per un uso gratuito in maniera immediata e averli disponibili in brevissimo tempo.Quattro giorni di inediti e originali momenti di incontro dove la fantasia e la manualità dei creativi troverà lo spazio giusto per accogliere visitatori curiosi e appassionati.

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Per informazioni: Golfart, tel. 342 6081513,

email: associazionegolfart@gmail.com

 

Tumore al polmone, il robot “DaVinci” opera alle Molinette

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Primo intervento di asportazione robotica presso la Chirurgia toracica dell’ospedale torinese

E’ stato effettuato il primo intervento chirurgico mininvasivo di asportazione di un tumore polmonare con l’utilizzo del sistema robotico DaVinci Xi, presso la Chirurgia Toracica universitaria dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino (diretta dal professor Alberto Oliaro). Il rivoluzionario intervento, effettuato su una paziente di 49 anni di Torino, affetta da cancro al polmone sinistro, è stato eseguito dall’équipe di Chirurgia Toracica universitaria dell’ospedale Molinette, composta dai professori Alberto Oliaro ed Enrico Ruffini e dai dottori Paris Lyberis e Francesco Guerrera. “La paziente – dichiara il dottor Lyberis, che ha eseguito l’intervento – oltre ad essere affetta da un adeno Ca del polmone, è in lista d’attesa per un trapianto renale in dialisi quotidiana, e tale comorbidità ha reso l’intervento più complicato dal punto di vista gestionale e logistico”. “Con quattro piccole incisioni sul torace di circa un centimetro – precisa Lyberis – abbiamo portato a termine l’intervento di lobectomia polmonare, che è tra gli interventi più complessi, e che con le tecniche tradizionali avrebbe richiesto un taglio di circa dodici centimetri sul torace, e con un decorso post operatorio più lungo e doloroso”. Tale intervento mini-invasivo rispetto a quello tradizionale riduce sensibilmente i rischi di emorragie ed altre complicanze chirurgiche, tra cui in particolare il dolore postoperatorio, garantisce una più rapida dimissione e, non ultimo, ha un impatto estetico minimo. Questi interventi in passato erano effettuati con accessi chirurgici tradizionali, e quindi gravati da maggior rischio di complicanze, come la sezione parziale o totale dello sterno, con degenze post-operatorie più lunghe e più dolorose. Il sistema robotico Da Vinci XI consente più precisione, più flessibilità e controllo e più sicurezza, e minore invasività e minor trauma anche per interventi molto complessi come quello dell’asportazione del tumore del polmone. Sono queste le parole chiave per descrivere il processo in atto in ambito chirurgico. Un cambiamento che non è ancora molto conosciuto, ma che vede, in particolare, le Molinette di Torino a livelli di eccellenza nel Servizio Sanitario pubblico. “Usando la chirurgia robotica – conclude Lyberis – si riescono ad eseguire procedure delicate e complesse che, invece, potrebbero essere difficili, o addirittura impossibili, con l’applicazione di altri metodi”. La paziente ora sta bene e verrà dimessa nei prossimi giorni.

 

 

Over My Eyes, immagini dall’Iraq in mostra a Palazzo Lascaris

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27/01/2015 — Kirkuk, Iraq — Abdullah Hazbar from outside his tent. Abdullah was wounded by Iraqi war planes’ bombing when he left his village with his family.

Dal 1° marzo a Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale del Piemonte (via Alfieri 15 a Torino), la mostra fotografica “Over My Eyes: una mappa di sfollamento”.

Dal 2014 in Iraq la guerra contro l’ISIS (Islamic State in Iraq and Syria) ha costretto alla fuga più di tre milioni di persone. La metà ha trovato rifugio nel Kurdistan iracheno, una regione autonoma nel nord del Paese abitata da circa cinque milioni di curdi e amministrata dal Governo Regionale del Kurdistan.

La mostra Over My Eyes presenta quaranta immagini di diverso formato, alcuni testi e due video. Attraverso lo sguardo di una giovane generazione di fotografi locali presenta frammenti della realtà quotidiana  degli Iracheni che spesso non sono documentati: dalle vaste montagne ai confini settentrionali del Paese, alle più disparate situazioni in ogni angolo dell’Iraq che raccontano le vite e le storie di chi vive da anni nei campi profughi, mentre la guerra continua a devastare la nazione.

Le fotografie sono il risultato di un anno di collaborazione tra un gruppo di fotografi iracheni e un team di editor, curatori e scrittori internazionali.

Le immagini esposte fanno parte di Darst Projects e sono state realizzate dai fotografi: Rawsht Twana, Bnar Sardar, Seivan M. Salim, Aram Karim, Hawre Khalid, Twana Abdullah, Sebastian Meyer e Ali Arkady.

Intervengono alla presentazione:

Francesca Cirilli, rappresentante Associazione Jest

Stefano Carini, fotografo ideatore del progetto

Rawsht Twana, fotografo del progetto

Younis Tawfik, giornalista e scrittore iracheno

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La mostra “Over My Eyes: una mappa di sfollamento” sarà aperta al pubblico a Palazzo Lascaris

dal 2 al 30 marzo 2018.

Orari: dal lunedì al venerdì 9 – 17

Ingresso gratuito

Linea di confine. Spigolature di vita e storie torinesi

di Pier Franco Quaglieni

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Guttuso alla Gam – Un motivo in più per non votare Di Maio  – La Fondazione Cavour di Santena – Il questore di Fiume Palatucci Il ritorno di Ghigo

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Guttuso alla Gam
La mostra retrospettiva  di Renato  Guttuso alla Gam in occasione del cinquantenario del ’68 rivela il fiato corto delle iniziative proposte della Galleria torinese che non riesce a tenere il passo dei tempi di Patrizia Asproni che realizzò  mostre di livello internazionale che posero Torino al centro dell’interesse artistico. La scelta di Guttuso lo dimostra in maniera evidente. Guttuso è stato un pittore di strettissima osservanza marxista , un vero e proprio militante del Pci al cui servizio pose la sua arte. Il realismo socialista fu in larga misura il suo vangelo, pur con qualche strappo che rappresenta la parte migliore della mostra torinese.  In tutte le feste dell’”Unità” c’erano riproduzioni in vendita di sue opere. Ogni buon militante aveva in casa almeno una stampa del pittore. I funerali di Togliatti sono stati eternati ,si fa per dire, da una sua opera gigante in cui sono rappresentati tutti i capi comunisti, a partire a Lenin. Basterebbe l’esaltazione acritica di Togliatti a dimostrare che Guttuso sia stato, in primis, un gregario comunista. Mario Soldati lo disprezzava  proprio per queste sue chiusure e mi raccontò anche episodi che non gli fanno onore. Lui visse una vita alto borghese in contrasto con la sua militanza. Ovviamente, se fossimo in presenza di un grande artista, queste cose sarebbero delle inezie trascurabili. Ma Guttuso non fu un grande artista e neppure oggi  può essere rivalutato come tale.  Ebbe qualche simpatia per il ’68,manifestandola in una lettera a Giorgio Amendola. Rimase però saldamente legato al partito in cui venne eletto in Parlamento in tempi successivi. Quindi la mostra per il cinquantenario del ’68 appare immotivata. Ebbe anche un amore chiacchierato con la “contessa” Marzotto che ritrasse nuda. La Marzotto senza veli era  sinceramente molto meglio di Togliatti.   La Marzotto era una popolana che aveva sposato il conte Marzotto, ma che non disdegnava di distrarsi con altri uomini, specie se intellettuali, un po’ come la “marchesa” Ripa di Meana. Non credo che ci saranno le code per vedere Guttuso. E mi spiace per Torino e per la Gam, oggi in mano a persone che certo non brillano per capacità ed inventiva.

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Un motivo in più per non votare Di Maio

Il movimento grillino e’ una minaccia alla democrazia. E’ composto da gente improvvisata che non sa neppure scegliere i propri candidati come dimostrano, ad esempio, le numerose infiltrazioni massoniche malgrado il divieto di essere iscritti alla massoneria. I mancati rimborsi rivelano fatti e persone davvero indecenti. Il mito dell’onestà e’ stato infranto e la incompetenza ad amministrare le grandi e le piccole città da parte grillina rivela un dato preoccupante. Nel migliore dei casi i grillini sono degli improvvisatori ignoranti. C’è un motivo in più per non votarli, che si è aggiunto : la gaffe istituzionale di farsi ricevere al Quirinale per ottenere prima del voto un avallo presidenziale a possibili ministri. Una gaffe che rivela ignoranza delle regole ed anche arroganza perché Di Maio, un ragazzo impreparato e incolto, pensa di aver già vinto la partita. Il passo falso con Mattarella e’ rivelatore di un disprezzo più o meno inconsapevole per le Istituzioni repubblicane che rendono il grillino incompatibile con il ruolo di premier, che egli si illude di poter ricoprire. Un episodio rivelatore dei pericoli gravissimi di un voto ai 5 stelle.

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La Fondazione Cavour di Santena

La Fondazione Cavour di Santena, accusata di aver restaurato in modo maldestro degli scritti del Gran Conte, è una delle istituzioni più serie ed accreditate. Presieduta prima dal magistrato Mario Garavelli e poi dall’ex ministro Nerio Nesi rappresenta un’eccellenza italiana. Con Nesi, che si è dedicato con grande passione a valorizzare la Fondazone, essa ha raggiunto obiettivi impensabili. Attaccarla appare un atto strumentale che non si capisce da dove parta e chi intenda avvantaggiare.

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Il questore di Fiume Palatucci

Ho partecipato al Polo del ‘900 ad un dibattito promosso dalla Associazione Venezia Giulia-Dalmazia su Giovanni Palatucci questore di Fiume della RSI. E’ stato insignito dei maggiori riconoscimenti da parte della Comunità ebraica e dallo Stato di Israele per aver salvato moltissimi ebrei dallo sterminio. Il presidente Scalfaro gli conferì alla memoria la Medaglia d’oro al valor civile, la Chiesa cattolica l’ha proclamato Servo di Dio. Palatucci agì con coraggio ed abnegazione. Si preoccupò anche del fatto che Fiume dovesse restare italiana rispetto alle mire dei comunisti di Tito. Fu deportato dai tedeschi al campo di Dachau con l’accusa di cospirazione con il nemico e vi morì a pochi giorni dall’agognata liberazione. Adesso il centro americano intitolato a Primo Levi rimette tutto in discussione e sostiene che Palatucci non meritò i riconoscimenti, parlando addirittura di agiografia nei suoi confronti. La storia è sempre fatta di confronti e di riscontri, ma l’idea di trovare documenti attestanti quanto fece il questore di Fiume è un’idea piuttosto bislacca perché essi o non ci furono o vennero distrutti proprio per la delicatissima azione che egli svolse sotto gli occhi dei tedeschi. Esistono invece tante testimonianze di ebrei salvati da Palatucci e queste testimonianze non possono essere ignorate. In ogni caso egli fu un grande italiano che visse momenti tragici e convulsi con dignità. Merita tutto il nostro rispetto. L’idea di infangare tutto e tutti appartiene ad un revisionismo storico all’incontrario che non appare accettabile.

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Il ritorno di Ghigo

Lunedì 26 febbraio, il senatore Enzo Ghigo ritorna,pur non candidato, all’impegno politico,presentando i candidati di Forza Italia. Ghigo è stato Presidente della Regione Piemonte per dieci anni e parlamentare per due legislature. Ha dimostrato di saper governare il Piemonte con competenza,equilibrio,lungimiranza. E’ un fatto positivo che un uomo come lui,sia pure indirettamente,ritorni alla politica. Di lui può giovarsi molto la politica,elevando il suo tono,in verità mai così basso come in queste elezioni.

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Lettere     scrivere a quaglieni@gmail.com

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Se il Salone non paga

Ho  fatto dei lavori per il Salone del libro per due anni consecutivi senza mai essere stato pagato. Adesso mi dicono che con la liquidazione della Fondazione per il salone perderò i miei soldi. Non le sembra un’operazione ingiusta ?

Lettera firmata

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E’ sicuramente ingiusta, ma voglio approfondire e in via privata le scriverò quanto sarò riuscito a sapere. Ho fortissimi dubbi sulla gestione del Salone nel corso degli anni e temo che molte spese non fossero di per sé necessarie. Spero che i diritti di chi lavora vengano salvaguardati. Io nel 1994/96 scrissi molti articoli per un quotidiano romano che dichiarò fallimento. Presi un ottavo di quanto mi spettava. Liquidare la Fondazione non deve significare calpestare i diritti di chi ha lavorato. E spero che accadrà così.

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Antisemitismo all’Università

Ho notato che un documento di oltre cento professori e intellettuali, tra cui lei, che si rivolge al Rettore per chiedere provvedimenti atti ad impedire episodi gravi di antisemitismo nelle aule del campus Einaudi, non è stato pubblicato dal quotidiano “La Stampa”, ma solo dal “Corriere di Torino “ che ha dato ampio spazio anche al rettore Ajani. Due modi di intendere il giornalismo molto difformi. I giornali hanno il dovere di informare, non di scegliere le notizie a loro discrezione.

Giuditta Bajero

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Condivido le sue osservazioni, il lettore ha il diritto, comprando il giornale, di essere informato. I giornalisti non hanno obbligo di pubblicare tutto e devono necessariamente scegliere, specie quelli della carta stampata. Ma il silenzio su certe notizie non è giustificabile. Il fatto che ci siano più giornali a Torino è una garanzia di pluralismo che altrimenti sarebbe violata. La crisi di vendite è anche legata al fatto che i lettori non accettano più di subire le scelte discrezionali e i silenzi dei giornali. I giornali on line che sono molto più aperti e documentati hanno contribuito a metterli in crisi.

DOMENICA GRAN BALON SPECIALE PER LA FESTA DELL’ANTICO CARNEVALE

Domenica si terrà un’edizione straordinaria del mercato periodico tematico ‘Gran Balon’. L’iniziativa si inserisce nella due giorni di festa dell’Antico Carnevale del Balon (24 e 25 febbraio).​ Visto il successo ottenuto nel 2017 – ​la manifestazione è stata seguita da oltre 30mila visitatori – l’Associazione commercianti Balon, sempre con la finalità di valorizzare una delle zone più caratteristiche di Torino, ha riproposto l’evento. Come lo scorso anno si celebrerà lo storico Carnevale del Balon, un appuntamento legato alla tradizione che vuole diventare una ricorrenza fissa in città. Sono previste mini ambientazioni a tema carnevalesco, soprattutto in costume e, in collaborazione con la Famija Turineisa, con Gianduja e Giacometta, con la maschera del borgo, la “Rusnenta” e  i gruppi di rievocazione storica, sarà organizzata una sfilata per ‘raccontare’ un viaggio a ritroso nel tempo. Inoltre, a due passi dalla mongolfiera, il pubblico in maschera potrà partecipare a un contest fotografico. Nell’area mercatale invece, in collaborazione con l’associazione culturale due fiumi, ​saranno esposti oggetti in disuso, di cui si è quasi persa la memoria storica, ma ancora presenti solo sui banchi del Balon. Ad aprire l’evento, sabato 24 febbraio, la tradizionale consegna delle chiavi della città. La festa terminerà domenica sera con il gran ballo in Piazza Borgo Dora e la premiazione dei gruppi di rievocazione storica.

 

(lc – www.comune.torino.it)

 

(foto: il Torinese)