Cosa succede in città- Pagina 402

Grande musica ad alta velocità

 Italo, da sempre sostenitore dei grandi eventi e della buona musica, sarà al fianco del grande evento musicale in programma per la prossima estate: lo Stupinigi Sonic Park di Nichelino


L’evento, che si terrà dal 25 giugno all’11 luglio nello splendido giardino della Palazzina di Caccia di Stupinigi (da oltre 20 anni patrimonio dell’UNESCO), propone sei concerti, offrendo la possibilità di vivere serate speciali all’insegna della grande musica italiana ed internazionale.Immersi nel parco settecentesco si esibiranno Jeff Beck (25 giugno) ovvero uno dei chitarristi rock più influenti di sempre; Steven Wilson (26 giugno) che in estate girerà l’Europa con il suo tour To The Bone; la cantautrice statunitense LP (29 giugno), vincitrice di 6 dischi di platino e uno d’oro per brani come “Lost On You”, “Other People” e “Strange”; i Negrita (5 luglio) in occasione della tournée iniziata in primavera Desert Yatch Club, ricca di successi; Caparezza (9 luglio) ossia l’artista italiano dell’anno che da novembre 2017 a febbraio 2018 ha registrato ben 20 sold out nei palazzetti italiani; e i Deep Purple (11 luglio), icone del rock a livello mondiale, che alterneranno brani storici a nuovi successi.Ma non finisce qui: chi arriva a Torino con Italo avrà uno sconto del 10% valido fino al 10 giugno sull’acquisto di 2 biglietti per uno dei concerti a scelta (acquisto su www.stupinigisonicpark.com/italo).Gli iscritti al programma fedeltà Italo Più potranno inoltre partecipare ad un esclusivo concorso che partirà il 1° giugno. Grazie al contest Con Italo vinci i concerti dell’estate ogni giorno in palio dei voucher sconto per viaggiare in treno entro la fine dell’anno. Ad estrazione finale invece un’esperienza di viaggio davvero unica: un pacchetto per due persone comprensivo di biglietto andato e ritorno in treno e un pass vip per il Festival che comprende il biglietto per il concerto, una fast lane dedicata, un tour guidato della Palazzina sabauda, una cena nel food park di Stupinigi Sonic Park ed una notte in un Hotel a 4 stelle offerta da Booking.com. Un’occasione in più per iscriversi al programma fedeltà Italo Più e godere dei vantaggi offerti a tutti i viaggiatori fidelizzati. Iscriversi è semplice, veloce e a portata di click, basta collegarsi al sito www.italotreno.it e compilare il form di registrazione oppure tramite il proprio account social di Facebook.Tutti i viaggiatori Italo potranno così comodamente raggiungere il festival musicale arrivando a Torino, oggi ancor più collegata rispetto al passato grazie al debutto dei nuovi treni Italo EVO lungo la trasversale Torino-Milano-Venezia. Il capoluogo piemontese infatti dal prossimo 10 giugno (in occasione del cambio orario ferroviario) sarà servito da 26 collegamenti giornalieri fra quelli lungo la dorsale Napoli-Roma-Milano-Torino e quelli lungo la Trasversale del Nord Est.

 

Torna la Torino Fashion Week

Dopo il successo delle due precedenti edizioni, dal 27 giugno al 3 luglio torna la Torino Fashion Week che quest’anno si tiene presso la Ex Borsa Valori in via San Francesco da Paola 28.Inserita tra le fashion week mondiali dagli operatori del settore, la settimana della moda ha per protagonisti stilisti emergenti torinesi, italiani e stranieri, alcuni dei quali famosi nel proprio paese d’origine, ma non all’estero. Gli oltre 80 protagonisti firmano una capsule collection realizzata appositamente per la Torino Fashion Week puntando sulla ricerca estetica e stilistica, sull’impiego di materiali inediti o animal free, sull’arte come espressione di moda e sullo sportwear.

In mostra le opere di Villa, il “Bansky torinese”

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La mostra “La scena del crimine”personale di Andrea Villa, si terrà fino al 30 giugno all’ex Teatro di Palazzo Saluzzo Paesana di Torino. A cura di Enrico Debandi, presenta 23 opere del “Bansky torinese”, street artist noto alle cronache per i suoi manifesti irriverenti che ironizzano su personalità e questioni scottanti legate all’attualità politica e sociale.  Dal 2014 i suoi manifesti sono comparsi per le strade di Torino creando scalpore e curiosità, alimentando la capacità critica dell’ arte come strumento per sorridere delle ossessioni che agitano la società contemporanea.

Metropolitan art per un weekend diverso

 
Nei sabati e domeniche dal 9 al 24 giugno un’immersione a 360° nell’arte contemporanea metropolitana Dalla GAM di Torino > al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea > al quartiere Le Vallette di Torino – rinfresco e spettacolo alle Officine Caos > e ritorno
 

 

Il progetto Metropolitan Art realizzato da Stalker Teatro arriva alla sua terza edizione, quest’anno con ampliate collaborazioni che arricchiscono i sei percorsi turistico culturali, immersioni a 360° nell’arte contemporanea metropolitana, previsti nei sabati e domeniche dal 9 al 24 giugno 2018. Alla sempre fondamentale e continuativa collaborazione col Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, si unisce il contributo della GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea Torino, tappa iniziale dei percorsi (ritrovo alle h 17 per la visita alla collezione permanente sezione del ‘900), ma anche di Palazzo Barolo che ospiterà la mostra “Trac(c)e” dal 15 settembre al 7 ottobre con la documentazione e i materiali artistici prodotti durante le numerose attività di questa terza edizione. Dagli ultimi mesi del 2017 si sono infatti svolti incontri, workshop, laboratori che hanno coinvolto più di trecento persone in relazione alle diverse esposizioni presentate: alla GAM di Torino “Vero amore. Pop Art italiana” e il nuovo riallestimento della Collezione Permanente del ‘900; al Castello di Rivoli la grande mostra personale dedicata all’artista Gilberto Zorio e la collettiva internazionale “Metamorfosi – lasciate che tutto vi accada”; infine nei giardini della Reggia di Venaria, il ciclo delle installazioni permanenti “Il Giardino delle Sculture Fluide” dell’artista Giuseppe Penone. Da sabato 9 giugno, i percorsi condurranno gli spettatori con bus privati dalla GAM al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea per la visita alla mostra Metamorfosi, per poi proseguire verso il quartiere periferico de Le Vallette di Torino dove Stalker Teatro ha la sua sede operativa. Qui una piacevole passeggiata tra le peculiarità architettoniche di alcuni complessi di edilizia popolare progettati negli anni ’50 viene proposta dal Centro di Documentazione Storica della Circoscrizione 5, per terminare il tour con l’ingresso alle Officine Caos di piazza Montale dove sarà offerto un rinfresco conviviale prima di assistere alla composizione performativa Reaction, ispirata alle opere considerate durante il percorso. Reaction, con la regia di Gabriele Boccacini, propone azioni performative in cinque situazioni sceniche, agite dai performer di Stalker Teatro e dai partecipanti ai workshop: giovani artisti e adulti del territorio, ragazzi dell’Istituto Comprensivo Turoldo, volontari Giovani per Torino, studenti in alternanza scuola-lavoro del Liceo Scientifico Fossati di Rivoli e, come anche lo scorso anno, le ragazze richiedenti asilo coordinate dalla Coop. Biosfera. Scrive Gabriele Boccacini, Direttore Artistico di Stalker Teatro-Officine Caos: “Metropolitan Art è il tentativo attuale di Stalker Teatro di fare sintesi dei diversi aspetti che compongono la complessità di un lavoro artistico consapevole e di relazione con l’ambiente territoriale e sociale. Un’arte partecipata, senza togliere nulla all’impulso creativo originale che risiede in ogni individuo, condividendo i percorsi personali con altri, come soluzione antropologica e politica di un arte contemporanea”. “L’esperienza dell’arte contemporanea, vissuta in prima persona, consente di entrare in contatto con la visione degli artisti, che come noi vivono la complessità del tempo presente, spesso trasformandola in opere d’arte” dichiara Anna Pironti, Responsabile Capo del Dipartimento Educazione Castello di Rivoli.

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L’accesso ai percorsi turistico-culturali prevede l’acquisto del biglietto con procedura on line dal sito clappit.com, oppure con prenotazione a info@stalkerteatro.net, con numerose possibilità di riduzione e convenzione: biglietto intero € 20 ; biglietto  ridotto € 15 per over 60, under 18, studenti con tessera universitaria, Abbonamento Musei Torino Piemonte, tessera AIACE, Torino+Piemonte Contemporary Card, Torino+Piemonte Card, Abbonati GTT e Formula, associati Legacoop Piemonte, carte Plus e Smart del Circolo dei Lettori, tessera Rete Culturale Virginia, tessera TOSCA 2018, tessera Officine CAOS, residenti Circoscrizione 5. 

La protesta dei cacciatori

La nuova legge regionale sulla caccia, in via di approvazione, che vieta l’uccisione di 15 specie e impedisce di cacciare nelle domeniche di settembre, ha suscitato la protesta dei cacciatori. Alcune centinaia di loro hanno manifestato stamane  in piazza Vittorio e per le vie del centro, creando disagi al traffico. (Foto Mara Martellotta / il Torinese)

Ortoalto per la rigenerazione urbana e sociale

Il 9 e 10 giugno, nel corso dell’evento “Open House”, sarà possibile visitare gratuitamente l’ortoalto di Casa Ozanam a Torino, un progetto di rigenerazione urbana, ma soprattutto di inclusione sociale e lavorativa, ideato e coordinato dall’associazione OrtiAlti.

Il giardino collettivo, realizzato con i sistemi Harpo sul tetto del ristorante “Le Fonderie Ozanam”, ha acquisito nel tempo una funzione sociale ed educativa, creando spazi inediti e innescando nuove micro-economie con il coinvolgimento di cooperative sociali e associazioni di quartiere.

 

“Un progetto innovativo che conferma l’evoluzione del giardino pensile da elemento estetico a valore economico e sociale – commenta Maurizio Crasso, direttore della divisione verdepensile di Harpoazienda triestina che ha fornito il sistema a verde pensile e il substrato di coltivazione delle Fonderie Ozanam -. Sul tetto, in piena vita urbana, le piante crescono sane grazie al particolare substrato, ricco di ossidi di ferro e alluminio che contribuiscono a rendere gli inquinanti poco solubili in acqua”.Oltre alla collaborazione con gli abitanti del quartiere Borgo Vittoria che si occupano della gestione dell’orto nei vari giorni della settimana, il tetto verde è protagonista anche dell’inserimento lavorativo di ragazzi svantaggiati grazie alla collaborazione con la Cooperativa sociale Meeting Service. Nel ristorante “Le Fonderie”, i giovani, prima di entrare in cucina, vengono formati sul ciclo della natura imparando a prendersi cura dell’orto, il cui raccolto viene direttamente utilizzato in cucina per preparare piatti a metro zero. Nella sede di via Foligno, tra ristorante, catering e corsi di ristorazione, lavorano in tutto nove persone, di cui quattro soggetti svantaggiati (un ragazzo con sindrome di down, due disabili e un utente psichiatrico). Due di loro si occupano dell’orto sul tetto, aiutati da un esperto in orticoltura dell’associazione OrtiAlti e da un tirocinante pakistano. Particolarmente interessante è la storia di Islam, un ragazzo del Bangladesh: Islam era solito vendere le rose all’interno del ristorante, così la Cooperativa, giorno dopo giorno, ha imparato a conoscerlo, finendo per proporgli di frequentare uno dei corsi di pizzeria e cucina. Una volta finito il corso, Islam è stato assunto svolgendo diverse mansioni, dal custode dell’ostello all’aiuto cuoco e aiuto pizzaiolo, fino a diventare cuoco. “È bello avere la possibilità di far nascere gli ortaggi e le piante aromatiche sul tetto – racconta -. Seguire la loro crescita, dedicarci del tempo e poi portarli direttamente nella cucina delle Fonderie per realizzare i nostri piatti, rende tutto ancora più gustoso”.

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Il secondo weekend di giugno, durante Open House a Torino, sarà possibile visitare gratuitamente l’orto sul tetto realizzato con i sistemi Harpo

Frida Kahlo e Macondo nelle fotografie di Leo Matiz

Visitabile presso la Pinacoteca dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino

 


A cura di Arminda Massarelli e con la collaborazione di Alejandra Matiz, la mostra raccoglie due momenti della grande attività del fotografo colombiano Leo Matiz (1917-1998). Un ritratto inedito della grande pittrice messicana Frida Kahlo nei primi anni quaranta nella casa Azul di Coyocan, a Città del Messico, che restituiscono un’atmosfera d’ambiente, di natura e di cultura che fu di quella casa. Dalla regione di Aracataca in Colombia, dove il fotografo nacque, (luogo poi traslato da Gabriel Garcia Marquez con il nome di Macondo), provengono oltre 70 immagini, in un intreccio mirabile di paesaggi di luce, di gente al lavoro, di venditori, di volti unici, che si sintetizzano nell’immagine del pescatore che lancia la rete, capolavoro assoluto di Leo Matiz e manifesto poetico di tutta la sua arte fotografica. 

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Tutto ha inizio ad Aracataca, remota cittadina colombiana persa tra le pianure polverose della costa caraibica, tra piantagioni di banani e il fiume che sgorga dalla Sierra Nevada de Santa Marta.

Lì nascono i raccontatori della mitica Macondo, il fotografo Leo Matiz e lo scrittore Gabriel García Márquez, accomunati dalla fine capacità di osservare con interesse e rispetto il reale, quello complesso e appariscente così come il più semplice e irrilevante, rintracciando dignità e fierezza nelle persone e restituendo valore all’ordinario, alle povertà, alle solitudini, alle fragilità. La mostra Frida Kahlo e Macondo nelle fotografie di Leo Matiz  è un percorso che porta dall’intimità della Casa Azul di Frida in Messico ai personaggi e ai luoghi di Cent’anni di solitudine.  Storie, intrecci, incontri che possiedono la concretezza della realtà e il prodigio della magia. Le fotografie trasportano dall’immaginazione all’immagine, rendono tangibili angoli di giardino, mercati, venditori, fiumi e pescatori, frutti offerti da alberi dai tronchi soffici, cresciuti nell’aria umida dei tropici. Ritraggono reti nel loro flessuoso volo, nella provvisorietà del movimento e di emozioni transitorie, reti per pescare e reti su cui i corpi, densi di energia, di fiabesche acrobate volteggiano, capaci di creare vento e suono del vento. Nelle fotografie si riannodano i fili della memoria, dell’identità, della cultura di persone e ambienti, di condizioni e fatti. Frida nella sua casa, le donne, gli uomini, i bambini di Aracataca/Macondo sono osservati da uno sguardo che sceglie, se ne innamora, ne cerca pensieri e anima, ne coglie l’umanità più autentica e profonda. Tutti si svelano nella loro risolutezza che profuma di caducità, di fragilità senza rimedio ma, al contempo, di cammino verso la ”impetuosa utopia della vita”. Matiz ferma il tempo, vissuto e scrutato intensamente, e rende la sua fotografia frammento di storia e di storie, sospensione analitica e poetica di una trama, intrisa ora di nostalgia ora di palpabile presente. Il bianco e nero è elegante, liricamente espressivo, struggente ed evocativo, pregnante di materia, spesso ruvida, erosa, che incarna tensione e fremito. E la luce, strumento e complice, lenisce la durezza di alcune verità e ne mostra la purezza innata. Così anche la mostra diventa sospensione del tempo, occasione di sguardi silenziosi e attenti che, tra consapevolezza e stupore, ricevono e assaporano bellezza.

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Pinacoteca Albertina, dal 16 marzo al 03 giugno 2018

Via Accademia Albertina 8, Torino.

011 0897370

www.pinacotecalbertina.it – pinacoteca.albertina@coopculture.it


ORARI: tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00 (ultimo ingresso alle 17.30). Chiuso il mercoledì.

 

BIGLIETTI: intero € 7,00; ridotto € 5,00 bambini e ragazzi dai 6 ai 18 anni, studenti universitari fino ai 26 anni, convenzioni; gratuito under 6 anni, insegnanti, possessori Abbonamento Musei e Torino + Piemonte Card.

STOP, progetto europeo contro l’obesità infantile

Con l’Epidemiologia della Città della Salute di Torino

L’Epidemiologia dei Tumori della Città della Salute e dell’Università di Torino partecipa al progetto internazionale STOP (Science and Technology in childhood Obesity Policy) #ResearchImpactEU, @EU_H2020, appena avviato a livello europeo grazie ad un finanziamento di 10 milioni di euro nell’ambito delle iniziative del programma Horizon 2020.Attualmente in tutta l’Europa meridionale, in parte dell’Europa centrale e nel Regno Unito, più di un bambino o ragazzo ogni 10, di età compresa tra i 5 e i 19 anni, è obeso, mentre in alcuni Paesi, quali Grecia, Malta e l’Italia risulta sovrappeso un bambino su tre.Obiettivo dell’iniziativa è di individuare e testare nei prossimi quattro anni le migliori misure di prevenzione e trattamento dell’obesità, soprattutto nella fascia d’età sotto i 12 anni. In assenza di adeguati interventi, infatti, più di un adulto su tre, in alcuni Paesi europei, diventerà obeso entro il 2025.STOP è il più grande progetto di contrasto all’obesità infantile mai lanciato in Europa e conta la partecipazione di 31 partner coordinati dall’Imperial College Business School di Londra. L’Epidemiologia dei Tumori di Torino prende parte al progetto attraverso la coorte di nuovi nati Piccolipiù www.piccolipiu.it, che partecipa all’iniziativa insieme ad altre 16 coorti di bambini europee.STOP valuterà diversi interventi per ridurre l’impatto dell’obesità infantile in Europa. A questo scopo è fondamentale comprendere come l’ambiente in cui viviamo modifica il comportamento dei bambini e le scelte dei genitori, a partire dal periodo prenatale.Il progetto punta, inoltre, ad una responsabilizzazione dell’industria alimentare e di altri attori commerciali, stimolandoli ad adottare soluzioni innovative per rendere più salutari i consumi dei bambini. Tra le altre politiche, STOP valuterà la possibilità per i governi europei di utilizzare strumenti fiscali (tasse), informativi (etichette nutrizionali) e restrizioni di marketing su alimenti e bevande al fine di contrastare l’obesità infantile.

 

La cucina come pura forma d’arte

IN PALAZZO MADAMA A TORINO I PIATTI DEL GRANDE CHEF MILANESE INCONTRANO LE OPERE D’ARTE CHE LI HANNO ISPIRATI. FINO ALL’11GIUGNO

“La cucina è di per se’ scienza, sta al cuoco farla diventare arte”: parola di Gualtiero   Marchesi, lo chef degli chef, unanimemente considerato il fondatore della “nuova cucina italiana”, il primo ad avere ottenuto in Italia le tre stelle Michelin nel 1986 e il primo al mondo ad averle contestate e restituite nel 2008. A lui con grande avvedutezza Palazzo Madama, nell’ambito del Bocuse d’Or OFF 2018 (il programma di eventi collaterali rivolti al grande pubblico per festeggiare il prestigioso concorso di alta cucina Bocuse d’Or Europe le cui finali si terranno l’11 e il 12 giugno prossimi per la prima volta in Italia e a Torino) dedica una suggestiva installazione, ospitata al Piano Nobile, in Sala Senato, che prende il titolo sempre da una celebre citazione del Maestro. Di come per lui avesse da essere e da intendersi la sua cucina: “La cucina come pura forma d’arte”. Scriveva ancora Marchesi nel suo “Decalogo del cuoco”: “Ogni linguaggio, compreso quello della cucina, può diventare arte, quando la conoscenza della materia e delle tecniche siano assolute e quando l’urgenza di dire superi il piano individuale e diventi universale”. E proprio questo è quanto traspare in tutta evidenza negli otto piatti presentati a Palazzo Madama (in un evento nato dalla collaborazione fra il Circolo dei Lettori, l’Accademia Bocuse d’Or Italia, la Fondazione Torino Musei e la Fondazione Gualtiero Marchesi, con allestimento dell’ Officina delle idee e Leandro Agostini) attraverso una serie di fotoriproduzioni a colori retroilluminate di alcuni fra i più noti ed eleganti piatti di colui che fu il vero genio della cucina italiana del Novecento. Capolavori di gastronomia ispirati alle opere di noti artisti contemporanei: due nello specifico, come il cremonese di Soncino Piero Manzoni (famoso per i suoi “Achromes” e per altre più dirompenti “stramberie”) e il Lucio Fontana inventore dello “spazialismo” e autore di quegli astratti essenziali “Teatrini” che tanto affascinarono Marchesi. E proprio di Manzoni e Fontana (non solo artisti ma anche clienti e soprattutto amici con i quali lo chef amava trascorrere piacevoli affabulanti serate, una volta chiuso il locale) troviamo esposte in mostra due opere emblematiche date in prestito dalla GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino. Dalla loro attenta osservazione nascono per intuito, occhio e mani di Marchesi gli “Achromes di branzino” (2006) in omaggio all’amico Piero Manzoni e “Il rosso e il nero” (2011) in omaggio a Lucio Fontana, dove “l’onda rossa copre tre quarti del piatto e si infrange contro una riva di lava” con la “salsa al pomodoro, leggermente piccante e fredda, opposta ad alcuni pezzi di coda di rospo cotti nel nero di seppia. Freddo e tiepido, rosso e nero”. Arte pura, come il “Dripping di pesce” del 2004 realizzato pensando all’“action painting” di Jakson Pollock. Piatti e quadri: un confronto che diventa emozionante cortocircuito fra Alta Cucina e Arte. Laddove però l’Alta Cucina può divenire Arte pur giocando carte proprie e solo proprie, traendo ispirazione semplicemente dall’ innato senso dell’eleganza e delle proporzioni, dalla semplicità, dall’armonia e dall’amore per la materia. E’ il caso del celeberrimo “Riso, oro e zafferano” del 1981, piatto ardito e ineguagliabile, dalla “svettante solarità”, nato per caso per festeggiare i sessant’anni di un cliente e ancora oggi fra i must indiscutibili dell’alta cucina italiana. “Forse l’arte é dentro di me”, confessava Marchesi in una video-intervista (presentata in mostra a Palazzo Madama) al critico Francesco Bonami. Il che è probabile. Arte in tutte le forme e manifestazioni. Basti pensare anche al suo grande amore per la musica, che lo portò negli anni giovanili a studiare con convinzione pianoforte, finché “diviso fra musica e cucina – scriveva in terza persona nel suo libro autobiografico ‘Marchesi si nasce’ a trentadue anni prende due decisioni importanti: abbandona le lezioni di pianoforte e sposa la sua insegnante di musica, Antonietta Cassisa. Un grande amore fatto dei sentimenti che contano e di principi passioni e comuni affinità, trasmesse a figlie e nipoti, che oggi hanno tutti intrapreso la strada del professionismo musicale. Antonietta è scomparsa la scorsa estate; Gualtiero è sopravvissuto a lei solo pochi mesi. Fino al 26 dicembre 2017. Aveva 87 anni.

Gianni Milani

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“Gualtiero Marchesi. La cucina come pura forma d’arte”

Palazzo Madama-Sala Senato, piazza Castello, Torino; tel. 011/4433501 – www.palazzomadamatorino.it Fino all’11 giugno

Orari: tutti i giorni 10/18, chiuso il martedì

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Nelle foto:

– Gualtiero Marchesi “Il rosso e il nero”, omaggio a Lucio Fontana, 2011 (Foto Sergio Coimbra)
– Lucio Fontana: “Teatrino”, idropittura su tela e legno smaltato, 1965
– Gualtiero Marchesi:”Achromes di branzino”, omaggio all’amico Piero Manzoni, Fondazione Gualtiero Marchesi
– Piero Manzoni: “Bianco”, feltro cucito, 1961
– Gualtiero Marchesi: “Riso, oro e zafferano”, 1981 (Foto Sergio Coimbra)

 

San Salvario ha un cuore verde

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Una festa per tutti nel cuore di Torino

 

A una settimana esatta da Flor, domenica 3 giugno torna San Salvario ha un cuore verde, giunto alla sua settima edizione. La manifestazione, ideata dall’Associazione Donne per la difesa della società civile, dal 2017 è organizzata in collaborazione con la Nuova Società Orticola del Piemonte.


Nata con l’obiettivo di creare socialità tra le diverse anime di uno dei quartieri simbolo di Torino e di guidare i cittadini verso nuove forme di sostenibilità, San Salvario ha un cuore verde trasformerà l’intero Corso Marconi in un rigoglioso giardino, per offrire ai cittadini l’occasione di riappropriarsi di uno spazio verde nel cuore di Torino, dalla chiesa di San Salvario fino al magnifico Castello del Valentino. Una selezione di florovivaisti metterà in mostra il meglio delle proprie eccellenze floreali, mentre gli stand degli artigiani proporranno le loro creazioni dedicate al giardinaggio e al mondo del verde. Grande spazio sarà poi concesso alle tante associazioni che animano e vivono quotidianamente il quartiere nei diversi ambiti accomunate dal tema della sostenibilità sia sociale che ambientale e che godranno di un importante momento di incontro e confronto con i propri vicini di casa, in un clima cordiale e informale. In questa edizione San Salvario ha un Cuore Verde sarà inoltre collegata a San Salvario Emporium (Piazza Madama Cristina dalle 11 alle 20), il mercato dedicato all’artigianato e al design. A unire le due manifestazioni sarà l’iniziativa Via Madama Cristina Stadium, un programma di attività ludico sportive che animerà il tratto di via Madama Cristina compreso tra Piazza Madama Cristina e Corso Marconi (per l’occasione pedonalizzato). Per maggiori info: www.sansalvarioemporium.com

 

 

Accanto alle mostra florovivaistica saranno organizzate iniziative ed eventi off che coinvolgeranno tutti i torinesi. Tra questi l’ormai consueto e attesissimo concorso Balconi Fioriti Torino, a cura dell’Associazione Sguardo nel Verde di Edoardo Santoro: una vera e propria gara all’insegna del balcone più verde e lussureggiante. Non mancheranno poi, tra le vie del quartiere, momenti musicali come l’esibizione itinerante della street band “Banda Caoda Jazz School” e quella dei Boogie Wandererspillole di laboratorio teatrale con “L’insostenibile leggerezza della città” a cura di Alma –teatro, “Un matrimonio” a cura di Pentesilea e Municipale teatro e “La gioia di scrivere” per over 60 a cura di Massimo Rini.  Spazio anche a reading letterari con la Cooperativa Letteraria e FuoriAsse e a laboratori creativi di pittura per i più piccoli e le loro famiglie con gli “Agricolori” a cura di Armando Borelli. Grande protagonista della manifestazione sarà il Vietnam che, oltre ad aprire le porte del proprio Consolato, proporrà parate danzanti, eventi musicali e momenti dedicati al caffè e ai profumi di questo straordinario Paese. Per maggiori informazioni sul programma – facebook: sansalvariohauncuoreverde