Cosa succede in città- Pagina 395

Cuore salvo a bordo campo

Per la prima volta a livello mondiale durante un evento sportivo, sarà presente a “bordo campo” delle Final Six del Mondiale di Volley di Torino l’ECMO (sistema di supporto cardiocircolatorio extracorporeo)

Per la prima volta a livello mondiale durante un evento sportivo, sarà presente a “bordo campo” delle Final Six del Mondiale di Volley di Torino l’ECMO, il sistema di supporto cardiocircolatorio extracorporeo, già utilizzato, in ambito ospedaliero, per il supporto cardiorespiratorio di pazienti non responsivi alle comuni pratiche terapeutiche ed un’équipe super specialistica costituita da cardiochirurghi, cardioanestesisti, perfusionsiti ed infermieri pronti ad istituire tale metodica per ottimizzare la perfusione durante il trasporto presso le strutture ospedaliere deputate al trattamento definitivo. Una perfusione ottimale in corso di arresto cardiocircolatorio è la chiave per il recupero di una funzione cardiocircolatoria e neurologica efficace. Le indicazioni all’uso dell’Ecmo sono rappresentate da tutte quelle situazioni nelle quali risulti altamente compromesso ed insufficiente il sistema cardio-respiratorio, arresto cardiaco refrattario, embolia polmonare massiva con quadro di shock e/o controindicazione alla terapia riperfusiva mediante agente trombolitico, quadri di shock cardiogeno conseguenti ad estesi infarti miocardici, aritmie ventricolari refrattarie. Ulteriore indicazione è la presenza di severa ipotermia. In questa occasione, il fiore all’occhiello del servizio sanitario sarà la collaborazione con il Servizio di Anestesia e Rianimazione e di Cardiochirurgia dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, diretti dai professori Luca Brazzi e Mauro Rinaldi, e dell’ospedale Mauriziano di Torino, diretti dai dottori Gabriella Buono e Paolo Centofanti. I diretti interessati saranno a bordo campo, in caso di necessità. Anche in questa occasione l’organizzazione sanitaria dell’evento è stata affidata all’Istituto di Medicina dello Sport di Torino (diretta dal dottor Piero Asteggiano), coordinata dal dottor Marcello Martore, con la ormai collaudata collaborazione con il servizio di Anestesiologia di Maria Pia Hospital Torino e la CRI (in particolare del comitato CRI di Chieri). A completare l’assistenza poi ci sono anche gli specialisti della Naemt Italia specializzata dell’assistenza di tipo traumatologico.

Letture condivise in cascina

Si aprono le porte della nona edizione di Leggermente, il progetto di Cascina Roccafranca, Sistema Bibliotecario Urbano, Biblioteca civica Villa Amoretti e Libreria Gulliver che dal 2011 promuove iniziative, eventi e incontri che ruotano intorno ai libri e alla lettura condivisa. L’edizione 2018-2019 coinvolge, oltre ai promotori, la Circoscrizione 4 -Parella, Campidoglio e San Donato e vede la collaborazione della casa del quartiere + Spazio Quattro, delle librerie – La Gang del pensiero e La città del Sole e la rete di scuole Torino Rete Libri.Prosegue in questa edizione Leggermente in Blu: insieme a operatori specializzati, i bambini affetti da disturbi dello spettro autistico avranno la possibilità di ascoltare, leggere, toccare, interagire con le pagine dei libri, creando momenti unici e speciali. Tornerà anche Leggermente in classe, che coinvolgerà circa 60 classi delle medie inferiori e superiori del territorio e Leggermente in Famiglia che propone una serie di iniziative – dai laboratori di lettura per i più piccoli ai brunch domenicali – rivolte ai bambini in età prescolare e scolare e ai loro accompagnatori. Insieme a questi importanti progetti prosegue quella che ormai è la tradizione di Leggermente: gli incontri tra i gruppi di lettura e gli autori. Anche quest’anno il progetto apre con un incontro di prestigio: Giovedì 27 settembre alle ore 18.00 in Cascina Roccafranca – via Rubino 45 Enrico Deaglio presenta Patria 1967-1977 ed. Feltrinelli, che ripercorre le storie note e meno note di un decennio importante che ha segnato pesantemente la storia della nostra Repubblica.

 

I successivi appuntamenti di Leggermente:

– Sabato 29 settembre alle ore 11.00 alla Biblioteca Civica Villa Amoretti – C.so Orbassano 200

Per la prima volta Leggermente ospita un evento di Torino Spiritualità il cui tema quest’anno è “Preferisco di no”: Rossella Milone presenta Cattiva ed. Einaudi, un romanzo potente e diretto sul tema della maternità.

 

– Mercoledì 17 ottobre alle ore 18 alla Biblioteca Civica Villa Amoretti – C.so Orbassano 200

Madeleine Thien, accompagnata dalla sua traduttrice, presenterà Non dite che non abbiamo niente, ed. 66th and 2nd. La Thien è una dei cinque finalisti del Premio Grinzane.

 

– Sabato 20 ottobre alle ore 21.00 a + SpazioQuattro – Via Saccarelli 18

il rinomato autore Maurizio Maggiani inaugura in Circoscrizione 4 con il suo libro freschissimo di stampa L’amore ed. Feltrinelli, il racconto della giornata di uno sposo che in una notte ripercorre i suoi amori.

 

– Sabato 27 ottobre alle ore 17,30 alla libreria La Gang del Pensiero Corso Telesio 99

Raffaella Romagnolo presenta Destino, ed. Rizzoli, l’Italia del Novecento raccontata attraverso la storia della protagonista.

 

Giovedì 8 novembre alle ore 18.00 alla Biblioteca Civica Villa Amoretti – C.so Orbassano 200

Leggermente avrà l’onore di ospitare l’attrice Laura Morante, autrice del libro di racconti Brividi immorali. Racconti e interludi ed. La nave di Teseo, col quale esordisce in campo letterario.

 

– Mercoledì 21 novembre alle ore 18 alla Biblioteca civica Cesare Pavese – Via Candiolo 79

Emanuela Canepa, vincitrice del Premio Calvino, presenterà L’animale femmina, ed. Einaudi, un romanzo che mette a nudo le fragilità e le contraddizioni di uomini e donne.

 

– Mercoledì 5 dicembre alle ore 18.00 alla Biblioteca Civica Villa Amoretti – C.so Orbassano 200

Cristina Cassar Scalia presenterà Sabbia Nera, ed. Einaudi, un giallo ambientato in Sicilia di cui sono già stati opzionati i diritti per il cinema e la tv.

 

 

Con questi primi incontri si chiude la prima fase di Leggermente rivolta ai gruppi di lettura. Seguiranno i programmi dettagliati di Leggermente in Famiglia, Leggermente in Blu e Leggermente in Classe.

 

www.cascinaroccafranca.it/leggermente

www.comune.torino.it/cultura/biblioteche

www.libreriagulliver.it/category/leggermente

 

Facebook: Leggermente Torino

Torna “Portici di carta”

L’APPUNTAMENTO 2018 DI PORTICI DI CARTA SI AVVARRÀ DEL TRADIZIONALE MARCHIO CHE HA CONTRADDISTINTO LE PRECEDENTI AFFOLLATE EDIZIONI

Sabato 6 e domenica 7 ottobre tornerà Portici di Carta, la  libreria  più lunga del  mondo sotto i portici del centro di Torino con i tradizionali due chilometri di bancarelle in via Roma, piazza San Carlo e piazza Carlo Felice. Portici di Carta è un progetto della Città di Torino e della Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura, realizzato da Fondazione per la Cultura Torino, con il sostegno di Regione Piemonte e la partecipazione dei librai torinesi coordinati da Rocco Pinto.Quest’anno saranno presenti complessivamente 123 librai di Torino e provincia ed editori provenienti da tutto il Piemonte a cui si aggiungono in piazza Carlo Felice i bouquinistes del Libro Ritrovato. I portici di via Roma, piazza San Carlo e piazza Carlo Felice saranno suddivisi in 19 tratti tematici che raggrupperanno in modo omogeneo le librerie e le case editrici a seconda delle rispettive specializzazioni. La XII edizione sarà caratterizzata da una grande novità: Aspettando Portici.

Sabato 29 settembre, 15 delle librerie partecipanti alla rassegna faranno da apripista con un ricco programma di letture, spettacoli teatrali, incontri con autori, laboratori e animazioni per bambini.Portici di Carta 2018 è stato dedicato a Pippi Calzelunghe, personaggio rivoluzionario nato dalla penna di Astrid Lindgren, edito per la prima volta in Italia sessant’anni fa: un’icona in grado di valicare i confini  della  letteratura  per  l’infanzia. Per l’occasione, Valeria  Parrella terrà – sabato 6 ottobre, ore 18.30, Oratorio San Filippo Neri (via Maria Vittoria 5) –  una lezione dal titolo Pippi maestra di femminismo; gli allievi della Scuola ODS (Operatori  Doppiaggio e Spettacolo), coordinati da Stefania Giuliani, leggeranno nello Spazio Bambini estratti del libro e, il Dipartimento Educazione Castello di Rivoli, animerà piazza San Carlo con una grande azione di  pittura collettiva a lei ispirata.L’Oratorio di San  Filippo (via Maria Vittoria 5) e il Circolo dei lettori (via Bogino 9) ospiteranno gli spazi eventi.Le attività, però, si svolgeranno anche in altre sedi: in piazza San Carlo ci saranno lo Spazio Bambini e il Bibliobus (che si inaugurerà con Portici). I Giardini Sambuy accoglieranno le iniziative dell’Associazione Giardino Forbito mentre, nell’area pedonale di via Roma, si potrà partecipare alle attività del Centro Interculturale. Palazzo Lascaris e la Biblioteca civica Centrale saranno sedi rispettivamente delle mostra dei tappeti della guerra russa-afghana e della fotografica promossa dall’associazione Wondy sono io. Sul tram storico dell’ATTS (Associazione Torinese Tram Storici) si alterneranno letture dedicate a Torino proposte dalle Biblioteche civiche torinesi e curate dagli allievi della ODS, coordinati da Stefania Giuliani. Tra gli appuntamenti in programma si segnalano: il confronto di Nando dalla Chiesa con Margherita Oggero sulla bellezza dell’insegnare partendo dal suo libro Per fortuna faccio il prof; la presentazione del libro Ho scoperto di essere morto dell’emergente scrittore brasiliano João Paulo Cuenca, con Darwin Pastorin; l’incontro con Aldo Cazzullo al Circolo dei lettori che proporrà Giuro che non avrò più fame. L’Italia della ricostruzione; il debutto letterario di Luigi Lo Cascio con Ogni ricordo un fiore, presentato da Elena Varvello; il ritorno di Benedetta Cibrario col suo atteso Il rumore del mondo, in dialogo con Giovanni Tesio; le letture e le riflessioni sul libro di Luca Rastello Dopodomani non ci sarà, con Monica Bardi, Davide Ferrario e Marco Gobetti; la presenza delle autrici del Concorso letterario nazionale Lingua Madre Marcela Luque e Madeleyn Eugenia Mendoza Marquez. Molto attesi il reading musicale Trio Malinconico di Diego De Silva – tratto dalla quadrilogia dell’avvocato Malinconico e dal suo ultimo libro Superficie – e l’affabulazione sentimentale di Fabio Stassi Ogni coincidenza ha un’anima. Tutti gli appuntamenti sono a ingresso  gratuito. Gli editori ospiti di quest’anno saranno Emons Audiolibri e Gallucci Editore.

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(cs) – Foto: il Torinese

 

“Via Casa comunale” diventa “Lia Varesio”

Il Consiglio comunale ha approvato una mozione sul cambio di denominazione dell’indirizzo fittizio per i senza fissa dimora. Il provvedimento, presentato dal vicepresidente vicario Enzo Lavolta (PD), impegna la Sindaca e la Giunta ad attivare le procedure necessarie per modificare la denominazione dell’indirizzo “via Casa comunale” in “via Casa comunale – Lia Varesio“. Va ricordato che, nell’ambito dell’iscrizione all’anagrafe dei cittadini residenti, dal gennaio del 1998 il Comune di Torino predispone, per le persone senza fissa dimora, l’iscrizione anagrafica presso una via territorialmente non esistente: via Casa comunale. Serve a coloro che, non avendo una residenza, non possono votare, iscriversi alle liste per il collocamento al lavoro, avere assistenza sanitaria, concorrere all’assegnazione di una casa popolare. La scelta di chiamarla ‘Lia Varesio’ – ha dichiarato Lavolta – serve a ricordare una straordinaria figura del volontariato torinese, venuta a mancare nel 2008. Lia Varesio, fondatrice dell’associazione ‘Bartolomeo & C.’ e personalità inscrivibile a buon diritto nella tradizione tutta torinese dei Santi sociali, ha trascorso gran parte della sua vita incontrando e assistendo barboni, tossicodipendenti, alcolisti, prostitute e protagonisti di altre vite disperate. Dare oggi un nome ‘reale’ all’indirizzo di chi è senza fissa dimora e vive un quotidiano di fragilità e marginalità sociale, rappresenta un altro piccolo passo nella direzione da lei tracciata. Un punto fermo da cui provare a ripartire”. La mozione, con la ridenominazione di quell’indirizzo, si propone di dare un ulteriore segnale verso le persone che vivono una situazione di fragilità e marginalità sociale. Emendata dal consigliere Antonino Iaria (M5S), è stata approvata con 23 voti favorevoli, 3 contrari, 5 astenuti.

(foto: il Torinese)

In ricordo di Marchionne

L’Ucid di Torino ricorda la figura di Sergio Marchionne a sessanta giorni dalla scomparsa, avvenuta il 25 luglio scorso. Lo fa nel corso di un incontro in programma martedì 25 settembre prossimo alle 21 presso il Polo del Novecento, in via del Carmine 14. Si susseguiranno una serie di testimonianze sul manager, accompagnate da valutazioni prospettiche sul futuro industriale torinese. Interverranno Alessandro Barberis, già direttore generale e ad della Fiat, Claudio Chiarle, segretario generale Fim-Cisl Torino e Canavesel e Paolo Rebaudengo, già responsabile delle Relazioni Industriali del gruppo Fiat e segretario della Cida Piemonte. Ad introdurre i lavori sarà l’avvocato Franzo Grande Stevens. Gli ispiratori del mondo ideale di Sergio Marchionne, l’amministratore delegato di Fca recentemente scomparso, erano il fisico Albert Einstein, il filosofo Karl Poppe e l’esponente dell’idealismo tedesco Hegel. Quando ricevette la laurea honoris causa in Ingegneria gestionale al Politecnico di Torino, il 27 maggio di dieci anni fa, quattro anni dopo la scomparsa di Umberto Agnelli, agli studenti parlò di una “società multiculturale e pluralista”, in cui il valore essenziale doveva essere il rispetto per gli altri inteso come rispetto per la diversità”. Tutto ciò, ne era convinto, avrebbe richiesto una grande apertura mentale ed un metodo consistente nel seguire uno dei due unici “modi possibili per affrontare le sfide di un’ epoca globale”: rimanere concentrati su se stessi e pensare che la propria cultura e le proprie convinzioni siano le uniche possibili potrebbe parere più semplice e rassicurante. Ma “ascoltare ed essere consapevoli che esistano altre culture, tradizioni ed aspettative forse è più laborioso ma rende uomini più strutturati e veri cittadini del mondo”. Questa è oggi la eredità morale che lascia a tutti noi, in un’epoca che ha profondo timore del diverso e della multiculturalità.

 

Mara Martellotta

Migrazioni, in 45 mila al festival

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Sono stati in 4.500 a rispondere all’invito della prima edizione del Festival delle Migrazioni – Siediti vicino a me, partecipando dal 20 al 23 settembre 2018 a Torino alla quattro giorni di appuntamenti sui temi della migrazione, della convivenza e del dialogo condiviso, tra gli spazi di San Pietro in Vincoli, Sermig – Arsenale della Pace, Scuola Holden e Cottolengo

Il festival, organizzato nell’ambito del programma di eventi di Terra Madre IN, è ideato dalle Compagnie torinesi A.C.T.I. Teatri Indipendenti, AlmaTeatro Tedacà, con il sostegno di Regione Piemonte,Fondazione Piemonte dal Vivo e Compagnia di San Paolo, con il patrocinio della Città di Torino e il patrocinio dell’Ordine Assistenti Sociali del Piemonte, in collaborazione con Sermig – Arsenale della Pace,Scuola Cottolengo, Scuola Holden e associazioni che si occupano di migrazione presenti sul territorio. Tra spettacoli teatrali, workshop tematici, reading, concerti, momenti di convivialità e laboratori, i 27 eventi in programma hanno sempre registrato il tutto esaurito, a testimonianza di come pur essendo alla sua prima edizione il festival sia stato accolto dal pubblico con entusiasmo e partecipazione.La realizzazione del festival è stata possibile grazie a 60 persone tra staff, tecnici e volontari impegnati per un anno e mezzo di lavori, coinvolgendo 50 ospiti e 130 artisti provenienti da 25 Paesi diversi. Questi numeri si sono tradotti, nel corso della quattro giorni, in occasioni di condivisione e di confronto.Ne è un esempio la Cena delle cittadinanze di sabato sera che ha riunito alla stessa lunghissima tavolata allestita presso l’ex Cimitero di San Pietro in Vincoli più di 500 persone provenienti da ogni parte del mondo, che hanno condiviso il cibo portato da casa, scambiando tra vicini di posto pasta al forno con riso somalo con uvetta e spezie; e che dopo hanno ballato sulle note afro-jazz dei Kora Beat.Grande emozione per le due voci femminili del festival: giovedì sera la scrittrice e cantante Gabriella Ghermandi, ha incantato il pubblico della Scuola Holden con l’Atse Tewodros Projects, un concerto che mette in dialogo artisti etiopi e italiani, raccontando con la musica storie della tradizione etiope. A chiudere il festival è stata Ottavia Piccolo con lo spettacolo Occident Express accompagnata dall’Orchestra multietnica di Arezzo: in scena la storia vera di Haifa, anziana donna irachena che nel 2015 percorre 5.000 km per sottrarre la nipotina alla guerra.Il pubblico è intervenuto numeroso anche alla rappresentazione dell’opera da camera Katër i Radës. Il naufragio basato su un testo di Alessandro Leogrande, prodotto dalla Biennale di Venezia e realizzato da Koreja Cantieri Teatrali; così come ha affollato San Pietro in Vincoli in occasione dell’irriverente spettacolo I Veryferici, attraverso cui gli Shebbab Met Project raccontano in provocatoria la vita nelle periferie di diverse città.Ottima inoltre la partecipazione agli incontri, che hanno proposto approfondimenti e punti di vista diversi sul tema della migrazione: da quello sul caporalato e le lotte intraprese contro lo sfruttamento con Yvan Sagnet a Frontiere rivali, frontiere solidali sul contrastato passaggio in Francia dei migranti, a Quelli che se ne vanno. La nuova emigrazione italiana con Enrico Pugliese, per trattare di un altro tipo di esodo: quello dei giovani italiani.A chiudere la serie di incontri lo scrittore indiano Amitav Ghosh che domenica ha presentato La Grande Cecità. Il cambiamento climatico e l’impensabile, in dialogo con l’etnopsichiatra Roberto Beneduce.

Tutti i numeri del festival:

4.500 persone che hanno ballato, mangiato, parlato, scherzato, ascoltato e che hanno assistito agli spettacoli: 4.500 persone che si sono sedute una accanto all’altra!

180 ospiti provenienti da 25 Paesi diversi accolti

27 eventi in programma

40 kg di riso cucinato durante la Cena della cittadinanze dalle donne della Associazione Africa sub-sahariana e II generazione

200 litri di tè e 30 kg di biscotti offerti nelle pause tra un incontro e l’altro

60 persone che hanno consumato litri non quantificabili di caffè, tra staff, tecnici e volontari

3.000 foto scattate

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Il Festival delle Migrazioni – Siediti vicino a me è un invito collettivo a incontrarsi per riflettere sulle resistenze culturali, sulla convivenza, sul concetto di comunità e accoglienza, che vede in dialogo la popolazione italiana autoctona, le persone di diverse provenienze che da anni sono residenti qui e sono diventate cittadine italiane, le seconde e terze generazioni, chi da poco è arrivato nella nostra città e vive nei centri di seconda accoglienza, tutti da considerarsi come soggetti culturali attivi del nostro territorio.

Il Festival delle Migrazioni – Siediti vicino a me è un dialogo contro la paura, un’occasione per combattere l’idea che il fenomeno migratorio sia comparso improvvisamente in tempi recenti. Allo stesso tempo raccontare le storie dei protagonisti di tali migrazioni è un modo per rendere il fenomeno meno astratto e dar loro un’identità, per evitare facili semplificazioni e strumentalizzazioni.

 

www.festivaldellemigrazioni.it

Cara vecchia Rai: weekend al museo

La sede Rai di Torino partecipa alla Giornata Europea del Patrimonio ‘L’Arte di condividere’, promossa  dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione Europea, con l’apertura straordinaria del Museo Radio e Tv di Torino  sabato 22 settembre, dalle 10 alla mezzanotte, e domenica  23 dalle 10 alle 18. Il  Centro di Produzione Tv Rai di via Verdi, l’Associazione Aire e il Gruppo Anziani Rai, consentiranno così di compiere un viaggio nella storia dal telegrafo alla tv digitale, dai trasmettitori di Guglielmo Marconi al primo televisore, fino ai nostri giorni. Il Museo della Radio e della Televisione espone  1.200 cimeli, materiali e apparati tecnico-professionali e di uso domestico. C’è anche il fonografo a cilindro di Edison, oltre a microfoni e telecamere di tutte le epoche.

Saper ascoltare il melodramma

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Nell’ambito delle proposte educational della De Sono si rinnova, per il secondo anno scolastico consecutivo al Liceo Classico «V. Alfieri», il progetto Saper ascoltare: un ciclo di lezioni tenute dal prof. Paolo Gallarati sull’ascolto del melodramma attraverso la lettura critica di una grande opera del repertorio verdiano

Mentre nella scuola primaria e nella secondaria di I grado in questi anni si sono fatti molti progressi, nella secondaria di II grado l’educazione musicale praticamente non esiste, se si esclude il liceo musicale. I ragazzi escono dalle scuole superiori senza sapere nulla di Rossini, Bellini, Donizetti, Puccini e soprattutto di Verdi, compositore che ha contribuito in maniera significativa alla costruzione del nostro patrimonio culturale.Di qui l’idea nata per iniziativa di De Sono Associazione per la Musica con Paolo Gallarati – professore ordinario di Storia della musica e di Drammaturgia musicale all’Università di Torino – di un ciclo d’incontri, dedicati agli studenti dei licei classici e scientifici, finalizzati alla comprensione del melodramma e in particolare all’educazione all’ascolto di un’opera di Verdi: “Seguendo una sola opera nella sua totalità molto meglio di quanto non possa accadere con un discorso antologico che prenda in considerazione alcuni pezzi provenienti da opere diverse – spiega Paolo Gallarati – è possibile illustrare i mezzi attraverso i quali la musica realizza il teatro, in un progetto coerente.” La prima edizione del progetto si è svolta con successo durante l’anno scolastico 2017/2018 al Liceo classico V. Alfieri con l’analisi dell’opera La traviata; il prossimo 24 settembre si ricomincia, sempre tra le classi dell’Alfieri, con lo studio di un altro grande capolavoro di Giuseppe Verdi: Il trovatore.Durante ogni singolo incontro, in un primo momento si esegue una lettura accurata delle singoli parti del libretto; segue un ascolto guidato di ogni brano per illustrare come la musica definisca la situazione, l’ambiente, i singoli personaggi, la loro vita psicologica, il rapporto con gli altri caratteri e l’architettura teatrale; infine l’intero atto viene riascoltato senza interruzioni, attraverso la proiezione di un video che permetta di discutere anche le possibilità della regia. Grazie a questo metodo gli studenti a fine corso sono in grado di comprendere i meccanismi che regolano la drammaturgia del teatro musicale e le sue possibilità espressive e acquisiscono un metodo di ascolto applicabile a gran parte della produzione operistica, compresa tra il ‘600 e il ‘900.Al termine del progetto, grazie alla disponibilità del Teatro Regio di Torino, che ha in cartellone proprio Il trovatore dal 10 al 23 ottobre, gli studenti avranno la possibilità di effettuare una visita guidata del Teatro Regio, di assistere in modo privilegiato ad alcuni momenti di prova e infine di vedere lo spettacolo nella sua completezza.

L’Egizio nell’Arca del Gusto

La cultura alimentare egiziana è ricca, ma generalmente sottovalutata a livello internazionale. I prodotti egiziani segnalati nell’Arca del Gusto di Slow Food sono attualmente 22. Si va dal miele dell’ape mellifera egiziana all’assenzio, dalla menta habak alla salvia bardaqush, per finire con la vasta gamma di pani tradizionali preparati con farine di diversi cereali e in una varietà di forme che testimoniano una cultura millenaria. Quella stessa cultura le cui radici e il massimo splendore sono straordinariamente raccontati dentro le sale del Museo Egizio. Da venerdì 21 a lunedì 24 settembre il Museo Egizio propone una serie di iniziative in occasione dell’edizione 2018 di Terra Madre Salone del Gusto dove il cibo e l’alimentazione sono al centro delle visite tematiche. Lunedì 24, inoltre, il Museo prolungherà l’orario di apertura fino alle ore 18:30. Venerdì 21, sabato 22, domenica 23 e lunedì 24 settembre alle 10:40, il Museo Egizio propone la visita guidata, dedicata agli adulti, “Ogni cosa buona e pura per l’anima”. Il nuovo percorso conduce il visitatore alla scoperta delle proprietà nutritive e medicamentose del cibo e dei prodotti naturali usati nell’antico Egitto. Sempre in queste giornate alle ore 11:40 il Museo Egizio presenta il percorso olfattivo: “Egitto Essenziale”. Nella cultura faraonica, infatti, la cura del corpo e l’esaltazione della bellezza avevano molta importanza e le pratiche di cosmesi avevano finalità terapeutiche, ma anche simboliche. Si fondavano sul desiderio di preservare il corpo dalla dissoluzione del tempo, mirando all’immortalità. In questa prospettiva essenze e profumi presenti in natura erano ampiamente utilizzati, come documentano le collezioni del Museo Egizio. Sabato 22 e domenica 23 settembre il Museo Egizio propone la visita guidata per i più piccoli, “Una fame da oltretomba: menù per il corpo e per lo spirito”che indaga le abitudini alimentari della civiltà faraonica. Attraverso l’osservazione di curiosi oggetti, di alimenti straordinariamente conservati o delle loro raffigurazioni sulle pareti delle tombe, i bambini impareranno a conoscere gli ingredienti più comuni di questo popolo ed i prodotti più pregiati riservati invece alle tavole di faraoni e dèi. Sempre sabato 22 settembre, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, il Museo Egizio sarà aperto fino alle ore 23 con la tariffa unica 5 €. I visitatori troveranno lungo tutto il percorso museale i volontari dell’ACME – Associazione Amici Collaboratori del Museo Egizio di Torino – che saranno pronti a rispondere a tutte le domande e curiosità del pubblico.

Il futuro dell’alimentazione ospedaliera

In occasione del Salone del Gusto Terra Madre 2018, venerdì 21 settembre 2018 alle ore 9, presso l’Aula Magna della Dental School di Torino (3° piano Lingotto – via Nizza 230), si terrà il Convegno “L’alimentazione in ospedale: un nuovo approccio alla ristorazione ospedaliera: quale futuro?”, organizzato dal dottor Andrea Pezzana, dalla Città della Salute di Torino, da Slow Food e dall’Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo.