Cosa succede in città- Pagina 345

Menu stellato per la cena al 35° piano in total white

Il 3 settembre la cena di compleanno per festeggiare il successo dei primi dodici mesi del ristorante torinese guidato da chef Marco Sacco. Musica, intrattenimento, dress code total white e un menù stellato per brindare all’anno trascorso e mandare un augurio di ripartenza a tutta la Città

Giovedì 3 settembre Piano35, il ristorante torinese situato nel rooftop del grattacielo Intesa Sanpaolo, festeggerà il suo primo compleanno: una serata in cui si celebrerà al tempo stesso la passione per l’alta cucina e il successo della formula inaugurata lo scorso anno che vede la piena collaborazione tra i tre ingredienti fondamentali di Piano35: la bellissima sala ristorante a 150 metri d’altezza, il lounge bar con la sua vista unica su Torino e l’elegante spazio eventi a disposizione dei clienti per momenti conviviali privati o eventi pubblici.

La regia della serata vedrà infatti in continua sinergia i luoghi del sistema gastronomico del grattacielo Intesa Sanpaolo. Dalla terrazza dello spazio eventi, dove verrà servito l’aperitivo di benvenuto, si diffonderà l’intrattenimento musicale di dj Bird, artista affermato a livello internazionale attivo fra Nord Italia, Francia e Svizzera che accompagnerà la serata insieme alla simpatia travolgente di Luigi Orfeo, attore della compagnia dei Fools, personaggio artistico fra i più amati del panorama torinese. Per la cena, servita nella panoramica sala ristorante, lo chef Marco Sacco, già patron del ristorante due stelle Michelin il Piccolo Lago a Verbania, ha elaborato uno speciale menù che, attraverso il gusto e la raffinatezza delle sue creazioni più celebri, racconterà l’ultraventennale esperienza della famiglia Sacco, proponendo alcuni dei piatti che hanno segnato la carriera dello chef piemontese, dal preziosissimo Lingotto del Mergozzo, capolavoro di complessità e minimalismo, al trionfo di sapori sprigionato dalla Carbonara au Koque. Per l’occasione, in abbinamento a ogni portata gli spumanti Metodo Classico Trento DOC di casa Altemasi, una delle firme più prestigiose fra le aziende produttrici di bollicine in montagna. Si tornerà infine nella splendida terrazza del 36° piano per il taglio della torta di compleanno, momento finale che coinvolgerà anche i clienti del lounge bar per un brindisi tutti insieme.

In cucina, così come nella vita di tutti i giorni – commenta chef Sacco – ci sono annate che rappresentano una vera a propria sfida per chi è chiamato a viverle: complesse, combattute e, mai come quest’anno, imprevedibili. Ma attraverso passione, ispirazione e maestria è

possibile compiere anche le imprese più audaci. Festeggiare il primo anno di attività in una stagione difficile come quella 2020 è una precisa scelta di speranza e tenacia. Vogliamo lavorare concretamente per dare a Torino e a tutti i suoi abitanti un futuro carico di ottimismo e responsabilità”.

Una festa per deliziare i palati e dare un segnale di forza e ripartenza al settore dell’enogastronomia e a tutta la rete di aziende, imprenditori e produttori che lo compongono. L’evento sarà anche l’occasione per godere della splendida vista su Torino immersi in un colpo di colore davvero suggestivo: il dress code, per un vero e proprio tuffo fra le nuvole, sarà rigorosamente total white.

La sinergia con la Cantina Altemasi inizierà già da mercoledì 2 settembre presso il lounge bar di Piano35. Nel locale gestito dal giovane talento della mixology Simone Sacco, sarà infatti possibile degustare calici Altemasi con possibilità di food pairing dai due menù del lounge, lo “Street Food” più informale e semplice, o “Pescando dal gourmet” il nuovo menù che propone anche ai clienti del 37° piano alcuni piatti del ristorante Piano35.

Allego il comunicato stampa completo, il menù della serata e alcuni scatti dei momenti più significativi del primo anno di Piano35.
 
Costo €120 a persona. Per prenotare il proprio tavolo per l’evento del 3 settembre (fino ad esaurimento posti) chiamare lo 0114387800, rivolgersi all’indirizzo e-mail info@piano35.com, oppure utilizzare la piattaforma TheFork 
Instagram Piano35_torino

Transmission people to people. Proroga al 6 gennaio

La mostra TRANSMISSIONS people-to-people, allestita al Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, sarà prorogata fino al 6 gennaio 2021.  Oltre a recuperare i giorni di chiusura dovuti al lockdown e il programma di visite ed appuntamenti per il pubblico già previsto in primavera, il Museo offre l’opportunità di vedere una mostra importante che ha già avuto un consenso e un apprezzamento significativo da parte dei visitatori con la conferma di un livello internazionale di interesse.

Curata da Tiziana Bonomo, l’esposizione presenta 60 fotografie di grande formato (di cui alcune inedite) di Tiziana e Gianni Baldizzone sulla trasmissione del sapere e sulla relazione maestro-allievo. “Siamo contenti di questa proroga – dichiarano i due autori – perché è un segnale che viene da un’istituzione importante come il Museo del Risorgimento di uno spirito di ripresa e di rilancio delle attività culturali che hanno sofferto l’impatto del Covid19”.

Per oltre 7 anni i due fotografi hanno viaggiato in Asia, Africa e Europa (senza dimenticare il Piemonte) per documentare l’universalità dell’atto umano di trasmissione e raccontare le storie di uomini e donne di mestiere che trasmettono tradizioni con spirito di innovazione contribuendo a preservare un patrimonio di diversità culturale. Tra il 2010 e il 2018, i Baldizzone hanno cercato e fotografato più di 200 maestri e allievi, formatori e apprendisti: maîtres d’art francesi, Tesori Umani Viventi del Giappone, artisti, artigiani, creativi celebri o sconosciuti, depositari di oltre quaranta discipline.  

Storie che saranno ancora svelate durante i prossimi Incontri con gli Autori, l’appuntamento mensile molto apprezzato dai visitatori della mostra.  “Li portiamo sulla scena rendendoli partecipi di cosa è voluto dire essere presenti al momento dello scatto e lavorare per oltre sette anni su uno stesso tema – dichiarano Tiziana e Gianni Baldizzone – La gente si appassiona alle storie personali degli oltre duecento maestri e allievi che abbiamo fotografato e intervistato: non solo quelli che trasmettono la conoscenza in Giappone, in Africa o in India, ma anche realtà torinesi come la gastroenterologia dell’ospedale Mauriziano, che, istituita nel 1913, è la più antica in Italia o la scuola dell’acqua della SMAT”.

Fino al 6 gennaio 2021 sarà inoltre programmato un calendario di incontri su argomenti connessi al tema della trasmissione della conoscenza: passaggio non solo di tecniche, ma soprattutto di saper fare, di saper vivere, di saper essere. Da padre a figlio, da maestro a discepolo, da donna a donna, da bambino a bambino, da Oriente a Occidente.

Eataly, l’estate continua con aperitivi e cene all’aperto

L’estate continua anche negli spazi all’aperto di Eataly Lingotto, con appuntamenti speciali per rendere unica ogni sera e godere della buona cucina in totale sicurezza.

L’ampio dehors sul piazzale, oltre 200 mq immersi nel verde dell’Orto Urbano di Torino Nizza Millefonti, è perfetto per ogni momento della giornata: dalla colazione al pranzo, passando per l’aperitivo e la cena, con tante proposte a menu, tra le quali spiccano anche quelle stellate di Casa Vicina e della Taverna del Re di Ugo Alciati. Il tema dell’estate, Fish&Wine, è declinato con una selezione di piatti che uniscono il miglior pescato del giorno agli ottimi vini dell’Enoteca di Eataly, per portare il mare anche a Torino.

Venerdì 28 agosto, poi, ritorna l’ormai consueto appuntamento con il Grande Circo del Mercato: dalle ore 19 una cena speciale con le proposte di straordinari artisti della cucina e con l’intrattenimento di artisti circensi. In menu alcuni dei cavalli di battaglia degli chef di Eataly: dalla pizza Gran Torino al fritto di mare, alla costata di razza Fassona Piemontese Presidio Slow Food de La Granda, alla padellata di linguine ai frutti di mare e poi le coppe gelato dell’Agrigelateria San Pè di Poirino, il tiramisù Eataly, il tris di mini cannoli di Marchese on Wheels e molto altro! In accompagnamento la ricca selezione di vini, birre e carta cocktail e i formati magnum selezionati dall’Enoteca. Ospite d’onore una grande eccellenza italiana, il Grana Padano DOP: in menu una degustazione di diverse stagionature e tortelli freschi al Grana Padano con spuma al Grana Padano. Alle 19 imperdibile l’apertura in diretta di una forma con metodo tradizionale. Intrattenimento a cura dei Fratelli Ochner, con trampolieri, giocolieri e maghi. E per tutto il giorno Forma Onlus Torino sarà presente a Eataly Lingotto con il suo corner per raccontare la sua attività e raccogliere fondi; alle ore 18 proporrà inoltre per i più piccoli lo spettacolo di BombettaBook, con le sue storie strampalate per chi ama la lettura e le passeggiate fantastiche, a cura di Davide Toscano.

Per informazioni e prenotazioni tavoli, chiamare il 345 7679433.

Martedì 1 settembre alle ore 20, invece, Genova e la sua tradizione gastronomica arrivano direttamente nella Terrazza al primo piano di Eataly Lingotto, grazie a Marco Visciola, chef de Il Marin, il ristorante gourmet di Eataly Genova. Giovane esponente della cucina ligure contemporanea, la sua parola d’ordine è la semplicità, con l’obiettivo di esaltare al meglio le materie prime di alta qualità in ogni sua creazione. Il protagonista della cucina è senza dubbio il pesce: Visciola predilige quello della Cooperativa Pescatori di Camogli, che opera nelle acque dell’area marina protetta di Portofino, proponendo piatti creativi e originali, realizzati nel pieno rispetto del mare. Non mancano però anche le verdure che la stagione propone, <<perché la Liguria racconta di una cucina tanto di terra quanto di mare, e le verdure ne rappresentano una parte fondamentale>>.
Sarà una serata unica, con le proposte di tapas e spiedo di chef Visciola e in abbinamento i cocktail pensati per l’occasione da Carlotta Linzalata, la barlady del Lounge Bar di Mago Rabin già vincitrice dell’ottava edizione della competizione internazionale di mixology  Mediterranean Inspiration,  e dal bartender Samuel Donniacuo, attualmente bartender da EDIT-Torino e precedentemente al Piano35. Protagonista dei cocktail sarà il Gin Mare Capri, la nuova etichetta in esclusiva per Eataly della maison spagnola Vantaguard: l’inconfondibile DNA del primo Gin Mediterraneo è arricchito da due nuovi ingredienti, limoni di Capri e bergamotto della Penisola Sorrentina, creando un distillato dal sentore agrumato, fresco e suggestivo che interpreta perfettamente l’essenza del Mediterraneo.
Il menu, composto da 2 tapas e 2 spiedi a scelta e in abbinamento 1 cocktail Gin Mare Capri è proposto a 55€ a persona: per informazioni e prenotazioni www.eataly.it e 011 19506801

(foto Federico Cardamone)

Stop alle sigarette in parchi, giardini e aree bimbi. Multe fino a 300 euro

In arrivo  il divieto di fumo in giardini, parchi e altre aree verdi con giochi per i bambini e negli spazi attrezzati per lo sport sul territorio comunale di Torino

La  Giunta comunale ha approvato la delibera che  dovrà essere votata dal Consiglio e prevede per i trasgressori, una volta in vigore,  multe da 50 a 300 euro.

L’assessore all’Ambiente Alberto Unia,  evidenzia che “spesso nelle aree gioco sono presenti adulti fumatori, genitori, nonni o altri accompagnatori dei bimbi. Lo stop al fumo è stato dunque deciso per  ” tutelare la salute dei più giovani, oltre che per trasmettere messaggi corretti e favorire la socialità”. Inoltre, si precisa nel documento. Inoltre si evita che vengano gettati a terra mozziconi vicino ai giochi e che possano finire nelle mani dei più piccoli.  La sindaca Chiara Appendino commenta:  “Vogliamo che le nostre bambine e i nostri bambini possano giocare, divertirsi e crescere in spazi salubri. Protetti da rischi reali legati al fumo passivo ma anche da rischi culturali che possano incentivare in futuro abitudini scorrete, come quella del fumo di sigaretta”.

Difficile essere quel che non si è. La lezione di Pavese

Accadde in agosto 

LA MORTE DI CESARE PAVESE, 27 AGOSTO 1950

E Cesare perduto nella pioggia sta aspettando da
tre ore il suo amore, la ballerina. Quel Cesare è Cesare Pavese, studente liceale innamorato della cantante di avanspettacolo.

Sfido molti torinesi nel conoscere
il Cinema Alcione. Corso Regina angolo Porta Palazzo.

Oltre il film l’ avanspettacolo. Siamo tra le due guerre.

Un altro mondo. E il suo ritorno dal confino, accolto
dal suo Amico Sturani a Porta Nuova. “Come sta?”
“Si è sposata”. La donna dalla voce rauca.

Per coprire lei aveva fatto il confino in Calabria.
Non aveva avuto la forza fino in fondo preferendo
nascondersi e non fare il partigiano. Rimediando una sberla da mamma Pajetta che non gli aveva perdonato la sua vilta’ . Il figlio Gaspare ucciso a 17 anni, spronato da Pavese, diventato partigiano. O il suo ultimo amore per l’ attrice americana. Delusione cocente e preludio al suicidio. Con le donne non ha pace. Alla giovane Fernanda Pivano propone di sposarlo, senza successo. Cesare non è solo frustrazione, è anche ricerca della libertà.

Tesi di laurea su  Walt Whitman in una università
fascistizzata che considerava la letteratura americana una sottospecie.

Laureato a pieni voti. Si capisce la formazione
etica di Augusto Monti al liceo Massimo d’ Azeglio.
Infaticabile direttore letterario della casa Editrice
Einaudi. La spola tra Torino e Roma con Giulio
Einaudi che non lo pagava. Inventore dell’io narrante, immedesimarsi nel raccontare.

Conoscitore della psicologia femminile come in “Tra donne sole”. Dove chi racconta é una donna. Meticoloso. Sveglia alle 5 e tre ore di scrittura. Poi dalle 8, 30 in via Biancamano fino alle 10 di sera.

Altro pregio di Cesare: grande camminatore.
Conosceva tutte le vie di Torino e le sue colline.

Iscritto al Pci per 5 anni. Suicidandosi aveva messo
sul tavolino in bella mostra le 5 tessere. Lui che
diceva: non andiamo verso il popolo, noi siamo il
popolo. Lui che non aveva avuto la forza e il coraggio di essere partigiano ed in fondo si era fatto il confino solo per amore di una donna che non lo aveva amato.

Lui che si portava dietro il rimorso di quelle non
scelte. Davide Lajolo racconta di quella prima lunga
e notturna passeggiata per le colline torinesi. Partiti
da Corso Valdocco sede dell’ Unità.

Lapidario, Cesare: sono una vigna troppo concimata. 37 anni e l’ euforia della liberazione azzerata. Gli anni del dopoguerra estremamente prolifici.

I suoi romanzi tradotti in tutte le lingue,
persino in giapponese. Vuol significare una
universalità nel suo scrivere. Non doveva essere
semplice portare le colline di Langa e le quadrate
strade sabaude oltre gli oceani. Lui ci è riuscito.
Ci è riuscito, ma sempre con questo suo male di
vivere. Tutti ma proprio tutti della mia generazione l’hanno amato. E probabilmente Umberto Eco è stato con lui ingeneroso. Ha sostenuto: chi non ha amato Pavese in adolescenza o da liceale?

Formalmente un grande scrittore.

Sui contenuti, provinciale, e amato
quando si era giovani. Tanto giovani. Ingeneroso
ma concreto giudizio.

In Cesare Pavese qualcosa di radicalmente
incompiuto. Attorniato da intellettuali come Massimo Mila azionista e partigiano. Sopraffatto dal doloreper la morte di Leone Ginzburg, con la
sua imperizia ed impreparazione aveva trovato la
morte sulle montagne del Pinerolese. O
Bolaffi giovanissimo partigiano e dopo adepto della
casa Editrice Einaudi.

Pavese si era costruito dei raffronti da dove ne è uscito sconfitto. Come l’ incontro con il suo ultimo amore sul set di Riso Amaro. Anche qui sconfitto nel confronto con Raf Vallone. Partigiano, affermato giocatore dicalcio. Giornalista dell’ Unità, dunque comunista. In Pavese, diciamocela fino in fondo, ci si riconosce in questo eterno cercare di essere e poi arrendersi a quello che realmente si è.

Gli ardenti ardori giovanili, quando il dover cambiare il mondo era un imperativo categorico. Ma chi nasce tondo non muore quadrato. Il suicidio ha fatto il resto.

Ha suggellato tragicamente questa sua impotenza
esistenziale. Questa sua, in fondo, incapacità
di vivere. Ottimo romanziere. Qualche dubbio
sull’ essere un esempio. Un punto di riferimento
esistenziale. Ha saputo rappresentare in mondo
che non c’ è più e soprattutto che non può e (forse)
che non deve ritornare.

 

Patrizio Tosetto

Olio e olive liguri protagonisti da Affini tra musica e mixology

Proseguono gli appuntamenti estivi presso  Affini Porta Palazzo Riv.2 in Piazza della Repubblica 3 a Torino.

Dopo il terzo appuntamento con il Festival musicale “Tra l’Oleandro e il Baobab” a cura di Gipo di Napoli di ieri, Giovedì 27 agosto, dalle 18.30 circa, si terrà una serata dedicata alla mixology con l’incontro tra i sapori della liguria e quelli piemontesi. A fare visita ad Affini saranno infatti l’olio e le olive del brand ligure Olio Roi, tra pairing e miscelazione insieme al produttore Paolo Boeri.
 
Gli appuntamenti estivi di Affini Porta Palazzo Riv.2 che si concluderanno in grande l’11 settembre con la presentazione del libro “Serendipity” insieme all’autore Oscar Farinetti e a Davide Pinto, autore del capitolo dedicato al Negroni Sbagliato.

C’è Fresu, tutto esaurito al TJF

Biglietti esauriti per tutti gli spettacoli del Torino Jazz Festival


Giovedì 27 agosto ore 21.00

Paolo Fresu, tromba, flicorno, effetti

Daniele di Bonaventura, bandoneÓn, effetti

Alessandro Chiappetta, chitarra elettrica

Mauro Battisti, basso elettrico

Donato Stolfi, batteria

 

Paolo Fresu e Daniele di Bonaventura, artisti italiani amati in tutto il mondo, tornano insieme a Torino, dopo il trionfo di Altissima Luce del 2017. Ecco l’occasione per ascoltarli nuovamente in tutta la loro forza espressiva.

Quello fra il trombettista sardo e il bandoneonista marchigiano è un incontro rodato da anni di concerti, un cammino segnato da entusiasmanti risultati discografici per la ECM (Mistico Mediterraneo, In Maggiore).

Il concerto è impreziosito dal torinese CBS Trio che si unisce al duo per una porzione dello spettacolo, rendendolo unico.

I delicati equilibri sonori proposti dal CBS Trio incontrano la poesia della tromba e del bandoneÓn, generando una alchimia inedita.

 

#TJF2020

 

Canali TJF

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A due anni dalla scomparsa di Ramella

Di Pier Franco Quaglieni / A distanza di due anni dalla morte di Giovanni Ramella sono in molti gli amici, i colleghi, gli ex allievi che lo ricordano come docente, preside, critico letterario, conferenziere  poliedrico e insieme profondo.

Quando seppi tra i primi della sua scomparsa, capii subito che qualcosa di me era venuto meno perché il nostro rapporto di cinquant’anni di amicizia è stato così intenso da interiorizzarsi. Un anno fa, ricordandolo ad una cerimonia,  dissi che alla fine Giovanni aveva appreso da me la lezione liberale, mentre io avevo appreso da lui il modo di affrontare la cultura con serietà, con rigore e con passione.
Oggi posso dire che io ho attinto da lui anche la fede religiosa che sto rivivendo con gioia anche nel solco del suo esempio di cattolico liberale.  Spero che Giovanni ne sia contento. Era un uomo poco pratico, non guidava la macchina e si arenava sui problemi della quotidianità. Senza collaboratori come Guido Curto e Maria Luisa Capella difficilmente avrebbe potuto dirigere un liceo difficile e litigioso come il “d’Azeglio “ di Torino. Eppure lui ci precedeva tutti nel campo morale con l’esempio di ogni giorno, con la mitezza che è propria dei forti. Forse non sapeva cambiare una lampadina, ma sapeva illuminarci con la sua cultura, la sua serenità, il suo coraggio nell’affrontare le difficoltà della vita. Era un uomo distratto, come  ha detto Gianni Oliva che fu suo successore al “d’Azeglio“ e suo amico, ma la sua distrazione era solo apparente. Dentro di lui era vivo un filo che teneva insieme i diversi aspetti della sua vita. Non ebbe gli affetti che avrebbe meritato, ma lui seppe donare a molti conforto e amicizia sincera, anche a chi non la meritava affatto.  Alla vigilia della riapertura delle scuole e delle attività culturali ci manca un uomo come lui che non  sarebbe stato capace di districarsi tra banchi con e senza rotelle e i distanziamenti . Giovanni era però l’esempio vivente di cosa debbano essere la cultura e la scuola. Non tanto all’insegna del venerato maestro Augusto Monti che anche lui rispettava, ma di Don Bosco alla cui scuola era cresciuto. Esserci conosciuti nel l’associazione ex allievi dell’ istituto salesiano “San Giovanni Evangelista“ è stato un dono della fortuna e una grazia di Dio. Di lui sentiamo moltissimo la mancanza, siamo certi che lui ci veda  e in qualche modo ci protegga.  Affidiamo a Giovanni le sorti della scuola e della cultura torinese, laiche o non laiche che siano, come diceva Benedetto  Croce di cui portai a Giovanni  un ritratto da mettere al liceo “d’Azeglio “ che qualche pisquano forse avrà eliminato.

Dopo il nubifragio terra e foglie nei tombini

FRECCIATE   Ci dispiace polemizzare con Chiara Appendino e con la Smat ma i tombini di Torino in corso Matteotti e corso Vinzaglio, dove è si è scaricata la forza del nubifragio di lunedì scorso, restano occlusi di terriccio e foglie. Non ci resta che sperare nel bel tempo.

L’arciere

 

MODO mobilità dolce: avete già visto il video?

E’ online lo spot video proposto da UrbanLab per raccontare la città che cambia. Il titolo della campagna, “MODO”, composto utilizzando le iniziali delle parole centrali del progetto, è da interpretarsi nel significato di “maniera, abitudine, atteggiamento, condotta”, in riferimento a una nuova modalità di approccio alla mobilità quotidiana.

Ricorrente è il concetto di “scelta”: la scelta di una modalità di trasporto alternativa comporta una forte assunzione di responsabilità personale, segno della volontà di contribuire al cambiamento positivo attraverso le nuove “buone abitudini”.

Il video è raccontato dagli Eugenio in Via Di Gioia.