Cosa succede in città- Pagina 341

Il Poli studia le alluvioni degli ultimi 500 anni

Il Politecnico di Torino partecipa al progetto di ricerca internazionale condotto dall’Università Tecnica di Vienna (TU Wien) che dimostra per la prima volta che le caratteristiche delle piene fluviali degli ultimi decenni sono diverse da quelle dei secoli precedenti

 

 Le piene fluviali possono causare problemi enormi: in tutto il mondo, il danno annuale causato dalle alluvioni è stimato in oltre 100 miliardi di dollari e continua a salire. Finora non è stato però possibile dimostrare scientificamente, secondo una prospettiva a lungo termine, se l’Europa sia attualmente in un periodo particolarmente ricco di piene fluviali.

Il professor Günter Blöschl della Università Tecnica di Vienna (TU Wien), esperto austriaco di rischio idraulico, ha condotto un ampio studio internazionale che ha coinvolto un totale di 34 gruppi di ricerca tra i quali quello del Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture del Politecnico di Torino. Lo studio dimostra chiaramente come gli ultimi tre decenni siano stati tra i periodi più ricchi di alluvioni in Europa negli ultimi 500 anni. Lo studio mostra, inoltre, come questi ultimi tre decenni differiscano dagli altri periodi ricchi di piene fluviali in termini di durata, estensione spaziale, temperatura dell’aria e stagionalità delle alluvioni. Rispetto al passato, il periodo presente è più esteso, la stagionalità delle piene è variata e il rapporto tra occorrenza delle alluvioni e temperatura dell’aria si è invertito: in passato, i fenomeni alluvionali si verificavano più frequentemente in decenni caratterizzati da basse temperature, mentre oggi il riscaldamento globale è uno dei motori del loro aumento. I risultati dello studio sono stati pubblicati oggi sulla rivista Nature.

Mezzo millennio di dati storici

“Avevamo già rilevato l’influenza del cambiamento climatico sulle alluvioni in Europa negli ultimi 50 anni”, afferma Alberto Viglione del Politecnico di Torino, uno dei principali autori della pubblicazione. “Tuttavia, è anche importante capire se quanto visto negli ultimi 50 anni è una situazione completamente nuova o se si tratta solo di una ripetizione di qualcosa che si è già verificato in passato. Finora, i dati disponibili non erano stati sufficienti a dare una risposta alla questione. Grazie al lavoro fatto in questo studio possiamo ora dire con fiducia che sì, le caratteristiche delle alluvioni degli ultimi decenni sono diverse da quelle dei secoli precedenti”.

Per lo studio, sono state analizzate decine di migliaia di documenti storici coevi alle alluvioni dal 1500 al 2016. Il team alla TU Wien ha lavorato con storici provenienti da tutta Europa. “La sfida di questo studio consisteva nel rendere comparabili testi molto diversi tra loro per tipologia, datazione e aree di provenienza”, spiega Andrea Kiss dell’Università Tecnica di Vienna, lei stessa ricercatrice e storica, nonché uno dei principali autori della pubblicazione. “Siamo riusciti a raggiungere questa comparabilità contestualizzando tutti i testi nei relativi periodi storici, con un’attenta cura ai dettagli.”

Freddo prima, caldo ora: le piene fluviali adesso avvengono in un contesto diverso

L’analisi dei dati ha identificato nove periodi ricchi di alluvioni e le regioni ad essi associate. Tra i periodi più rilevanti spiccano il 1560–1580 (Europa occidentale e centrale), il 1760–1800 (la maggior parte dell’Europa), il 1840–1870 (Europa occidentale e meridionale) e il 1990–2016 (Europa occidentale e centrale). Il confronto con i dati ricostruiti di temperatura atmosferica ha mostrato che questi periodi alluvionali sono stati sostanzialmente più freddi dei periodi intermedi. “Questa scoperta sembra contraddire l’osservazione secondo cui, in alcune zone, come nel nord-ovest dell’Europa, il recente clima più caldo sia associato ad alluvioni più estese”, afferma Günter Blöschl“Il nostro studio mostra per la prima volta che i meccanismi sono cambiati: mentre in passato le alluvioni si sono verificate più frequentemente in condizioni di maggior freddo, ora è il contrario. Le condizioni idrologiche del presente sono molto diverse da quelle del passato”.

Anche la stagionalità delle alluvioni è cambiata. In precedenza, il 41% delle piene fluviali dell’Europa centrale avveniva in estate, rispetto al 55% di oggi. Anche nell’Europa meridionale, dove le piene autunnali sono le più frequenti, la loro proporzione è passata dal 42% al 54% del totale. Questi mutamenti sono connessi a mutamenti nelle precipitazioni, nell’evaporazione e nello scioglimento delle nevi e sono un indicatore importante per distinguere il ruolo del cambiamento climatico rispetto a quello di altre cause come la deforestazione e la regimazione dei fiumi. Queste scoperte sono state rese possibili grazie al nuovo database creato dagli autori dello studio, che include la datazione esatta di quasi tutti gli eventi alluvionali riportati dalle fonti negli archivi storici. Lo studio è il primo al mondo a valutare i periodi storici ricchi di alluvioni per un intero continente in maniera così dettagliata.

 

Dati migliori, previsioni migliori

A causa del cambiamento nei meccanismi di formazione delle alluvioni, Günter Blöschl sostiene sia necessario l’uso di strumenti per la valutazione del rischio alluvionale basati sui meccanismi fisici coinvolti e strategie di gestione che possano tenere conto dei recenti cambiamenti nel rischio. “Nonostante gli sforzi necessari per mitigare i cambiamenti climatici, vedremo comunque gli effetti di questi cambiamenti nei prossimi decenni”, afferma Blöschl, che conclude: “La gestione delle alluvioni deve adattarsi a questa nuova realtà”.

Da Grangesises a Torino un fine settimana all’insegna del verde e dei fiori

“Un Tocco di Flor” – Grangesises – sabato 25 luglio / “Agriflor” – Piazza Vittorio Veneto, Torino – domenica 26 luglio

 

Dopo l’edizione di Bardonecchia dello scorso 12 luglio, Flor resta in montagna per animare con i suoi colori e i suoi profumi l’incantevole borgo di Grangesises.

Un vero e proprio “Tocco di Flor” in programma sabato 25 luglio dalle 9 alle 19, nella piazzetta del piccolo borgo montano, situato nel cuore della Valle di Susa.

Una giornata all’insegna della bellezza, immersi tra piante e fiori, in compagnia di una selezione di vivaisti.

Protagonista principale di Un Tocco di Flor sarà l’Artemisia genipi (genepy).  Durante il giorno, questa profumatissima pianta aromatica sarà tra le principali eccellenze da scoprire girando tra i banchi dei vivaisti e grazie alla presenza dei più importanti produttori della Valsusa di questo liquore  Durante la serata, invece, si svolgerà una vera e propria “Festa del Genepy”, attraverso una degustazione guidata del liquore che si ricava dai suoi fiori, proposto sia in purezza sia attraverso creative “miscelazioni” ad opera Carlotta Linzalata, giovane bartender torinese tra le più quotate del settore, con esperienze nell’hotellerie a 5 stelle in Olanda e, a seguire, in Italia insieme a Dennis Zoppi, con Mirko Turconi a Piano35 di Torino e a CasaMago con lo chef stellato Magorabin.

Uno spazio sarà poi dedicato ai più piccoli attraverso Flor Educational con il progetto “OFF

EDUCATIONAL / kids just wanna have fun”.  Laboratori gratuiti aperti a bambini e ragazzi dai 4 ai 12 anni per tutta la giornata a partire dalle 11.

Arte, progetto e botanica per una giornata in cui bambini e ragazzi sperimenteranno le loro intuizioni e la loro fantasia, integrandole con esperienze che coinvolgono diversi aspetti della sfera sensoriale, creativa e di apprendimento, per acquisire il “sapere” attraverso il “fare”.

Un “Tocco di Flor” è organizzato in occasione di “Da Grangesises si riparte”, la festa del borgo valsusino organizzata dall’Associazione Grangesises nel cuore: nella Piazza del Borgo, a partire dalle 19 un Sabato in bianco con apericena sulle note del Duo Sole (arpa e voce). A seguire una serata jazz in compagnia di Accordi e Disaccordi (per informazioni sulla serata 334.6957353/335.8392372).

Dopo la montagna, FLOR tornerà in città con il secondo appuntamento di Agriflor, in programma domenica 26 luglio dalle 9 alle 19 in Piazza Vittorio Veneto.

A un mese dal successo del primo appuntamento dello scorso giugno, con oltre 10 mila persone intervenute durante la giornata, Agriflor si presenterà con la stessa formula e con nuove piante e nuovi vivaisti per colorare di verde una delle principali piazze torinesi.

Un’ulteriore occasione per #difenderelabellezzacontinuando a raccontare emozioni e a mostrare le ricchezze naturali del nostro pianeta a un pubblico sempre più attento e coinvolto. Un’intrigante anteprima “green” in vista dell’evento più atteso: Flor autunno, che si svolgerà ad ottobre nella sua storica sede di Via Carlo Alberto e che coinvolgerà vivaisti provenienti da tutta Italia, promettendo tante sorprese.

Sia a “Un Tocco di Flor” sia ad “Agriflor” saranno presenti i punti raccolta per tutti coloro che volessero ritirare fisicamente le piante acquistate on line attraverso eflor (www.eflor.it), la nuova piattaforma ideata dalla Società Orticola Piemonte per mettere in contatto appassionati e vivaisti e fare cultura del verde.

Terra Madre e Salone del Gusto cambiano format e conquistano i cinque continenti

Nuova formula per Terra Madre-Salone del gusto, la rassegna internazionale sui temi legati al cibo e all’ambiente, promossa dall’associazione Slow Food con la Città di Torino e la Regione Piemonte.

Il nuovo format obbligato dalle misure anti-Covid rende diffusa la manifestazione, originariamente concentrata in 5 giorni.

Ora si svolgerà in 6 mesi di eventi diffusi in tutto il mondo, alcuni in presenza – come con posti limitati, i Laboratori del Gusto -, e la stragrande maggioranza on line. “Sarà la più grande edizione di sempre perché sviluppata nei cinque continenti, in ogni angolo del Pianeta” ha detto alla presentazione svoltasi  a Torino, Carlin Petrini, fondatore e presidente di Slow Food. Il tema dell’edizione 2020, che partirà l’8 ottobre e si concluderà nell’aprile 2021 con il congresso internazionale di Slow Food – se l’emergenza Covid lo permetterà – sarà ‘Our food, our planet, our future. Cibo, pianeta, futuro.

Petrini: «Quest’anno il mondo ospita Torino e il Piemonte, sarà la Terra Madre più grande di sempre»

Parte il viaggio di Terra Madre Salone del Gusto 2020: un’edizione globale lunga sei mesi, con eventi digitali, fisici e diffusi in tutto il mondo

«Quella di quest’anno sarà l’edizione di Terra Madre Salone del Gusto più grande di sempre. Noi impiegheremo tutte le nostre forze per far vedere che esistono migliaia di comunità, composte da contadini, artigiani, produttori, pescatori, che sviluppano un’economia al servizio dei beni comuni, a livello territoriale, in tutto il mondo. E loro, in un certo senso, ospiteranno Torino e il Piemonte in ogni angolo del mondo: migliaia di persone portano nel cuore l’evento, il territorio e le idee che qui fioriscono». È con queste parole, pronunciate dal presidente di Slow Food, Carlo Petrini, che parte il countdown per l’edizione 2020 di Terra Madre Salone del Gusto, che inaugurerà il prossimo 8 ottobre e proseguirà per sei mesi con un format completamente diverso dal solito.

Testo alternativo

Quello che è cominciato dalla Nuvola Lavazza di Torino, sede della presentazione ufficiale dell’evento, è il viaggio di Terra Madre Salone del Gusto 2020: quando si concluderà, tra poco meno di un anno, potremo dire di aver coinvolto il più alto numero di persone mai raggiunte dall’evento organizzato da Slow Food, Città di Torino e Regione Piemonte, grazie alle tecnologie digitali e alle migliaia di eventi fisici sparsi ovunque è attiva la rete di Slow Food, presente oggi in 160 Paesi nel mondo.

Già da oggi – 22 luglio – è online la piattaforma che conterrà le attività digitali e il calendario degli eventi fisici, all’indirizzo www.terramadresalonedelgusto.com: fino ad aprile 2021, si alimenterà gradualmente e progressivamente di contenuti, per dar vita a un ricchissimo palinsesto. Perché Terra Madre Salone del Gusto 2020 sarà una manifestazione unica, nella quale Slow Food metterà assieme presenza fisica – con eventi che naturalmente vedono protagonisti in primis Torino e il Piemonte – e accessibilità online.

«La forza di Terra Madre Salone del Gusto risiede nella capacità di far dialogare tra loro realtà anche appartenenti a mondi lontani e diversi, rendendo l’evento un’imperdibile occasione di sensibilizzazione sui temi del cibo, dell’educazione alimentare, della tutela delle biodiversità» ha dichiarato la sindaca di Torino, Chiara Appendino. «Il nuovo modello è una scelta innovativa che, in un momento di oggettiva difficoltà per l’organizzazione di eventi nella maniera più tradizionale, ha consentito di trasformare un ostacolo in una opportunità, permettendo al contempo di mantenere Torino e il Piemonte al centro dell’evento e di allargare gli orizzonti della manifestazione».

«Il Piemonte e l’Italia hanno bisogno di manifestazioni come Terra Madre Salone del Gusto, perché i grandi eventi sono il miglior strumento di promozione di un territorio – ha sottolineato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio – Sarà una edizione diversa come diverso è il periodo che stiamo vivendo, ma ciò che desideriamo trasmettere è che il Piemonte c’è, è in salute ed è pronto con tutte le sue eccellenze ad accogliere i turisti con professionalità e sicurezza».

Testo alternativo

Our Food, Our Planet, Our Future

Il claim dell’edizione 2020 è Our Food, Our Planet, Our Future. Cibo, pianeta, futuro: una concatenazione di relazioni che ci raccontano di come, a seconda del modo in cui ci rapportiamo al nostro cibo – come lo produciamo, lo distribuiamo, lo scegliamo, lo consumiamo – questo avrà impatti significativamente diversi sul nostro pianeta.

«Il mondo intero sta vivendo una triplice crisi – sostiene Petrini – climatica, economica e pandemica. Serve una visione di cambiamento profondo. Richiederà tempo, ma si intravedono già i semi nell’economia espressa dalle comunità di Terra Madre. È giunto il momento di riconoscere e amplificare il valore di queste comunità in tutto il globo. Il messaggio è forte e chiaro: in questo anno segnato così pesantemente dalla sofferenza per la pandemia di Covid-19, dalla crisi economica globale, dai lockdown in tutto il mondo, c’è un valore che non soltanto non è stato cancellato, ma anzi è stato rimesso in primo piano e della sua importanza in tanti, finalmente, hanno acquisito consapevolezza: il valore dell’essere parte di una comunità».

«Da sempre l’impegno di Slow Food si concentra sulla conservazione della biodiversità, attraverso il rispetto dell’ambiente, la promozione dell’agroecologia, la trasmissione dei saperi locali» spiega Francesco Sottile, del Comitato esecutivo di Slow Food Italia. I drammatici eventi degli ultimi mesi, come l’incremento nella deforestazione in Amazzonia, gli incendi in Australia, le temperature da record in Siberia, ci spingono ad allargare il nostro impegno: così, da obiettivo, la difesa della biodiversità diventa per Slow Food lo strumento di contrasto al cambiamento climatico. «Lo facciamo attraverso le attività della nostra comunità, dei produttori e degli agricoltori, nel corso di sei mesi di confronto culturale», prosegue Sottile.

Un confronto che, quest’anno, adotta un approccio diverso dalle edizioni precedenti: «Abbiamo deciso di cambiare le lenti con cui leggiamo la realtà, mettendo da parte i confini nazionali e focalizzandoci invece sugli ecosistemi, cioè sulla relazione tra gli esseri umani e la natura, per comprendere i problemi che toccano tutti, indipendentemente dalla latitudine e dal continente» aggiunge Serena Milano, segretaria generale della Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus. Parleremo di Terre alte (cioè montagne e colline), Terre basse (ovvero le pianure), Terre d’acqua (mari, fiumi e laghi) e del rapporto tra città e campagna: grazie alle testimonianze dalla rete Slow Food cercheremo di raccontare idee, proposte e soluzioni.

Testo alternativo

Un format nuovo, migliaia di appuntamenti in tutto il mondo

La porta di ingresso principale a Terra Madre Salone del Gusto 2020 è la piattaforma web, accessibile dall’indirizzo www.terramadresalonedelgusto.com, pensata per popolarsi settimana dopo settimana di tutti gli eventi digitali e degli appuntamenti fisici organizzati per animare Torino, il Piemonte, l’Italia e il resto del mondo. Da qui sarà possibile visualizzare e prendere parte agli appuntamenti online (accedendo al programma Digital) ma anche tenere traccia degli eventi organizzati in ogni angolo del pianeta (selezionando il calendario World).

I primi eventi sono concentrati nelle date inizialmente previste per la manifestazione, dall’8 al 12 ottobre: Conferenze, Food Talk e molti altri format innovativi ideati da Slow Food per discutere dei temi che più ci stanno a cuore – alimentazione, sostenibilità, ambiente ed equità – oltre agli appuntamenti tradizionali come i Laboratori del Gusto, ai quali si può partecipare sia a distanza (acquistando i kit per la degustazione da casa) che in presenza.

A proposito degli eventi in presenza: oltre ai Laboratori del Gusto, sono già on line e prenotabili i primi Appuntamenti a Tavola in programma a Torino tra l’8 e il 12 ottobre. Nel corso delle prossime settimane il calendario World si arricchirà poi di tante altre attività organizzate dalla rete Slow Food in Italia e in tutto il mondo: per non perderne nessuna, nelle prossime settimane sarà sufficiente dare un’occhiata al grande planisfero sul sito di Terra Madre Salone del Gusto, che si illuminerà in corrispondenza dei luoghi fisici in cui sono organizzate le attività.

Il Mercato dei produttori italiani e internazionali raddoppia: oltre alle tante piazze che ospiteranno il meglio delle produzioni locali, organizzate in diversi angoli del pianeta, l’edizione 2020 inaugura la versione online, con una piattaforma dedicata che diventa una vera e propria vetrina virtuale attraverso la quale scoprire gli espositori e contattarli, e poi anche con un e-commerce, attivo dall’8 di ottobre e disponibile per tutti i sei mesi, su cui acquistare i loro prodotti.

Confermata l’area B2B, lo spazio che Terra Madre dedica a espositori, buyer e agenti di commercio interessati ad accordi di business ed è organizzato da Camera di commercio di Torino e Unioncamere Piemonte nell’ambito delle attività della rete Enterprise Europe Network, cofinanziata dalla Commissione Europea per sostenere la competitività delle piccole medie imprese europee.

Il Regio riparte all’insegna di Janacek con l’opera Jenufa

Stagione lirica / Atteso il debutto di Calatrava nell’allestimento dell’opera di Poulenc “I dialoghi delle Carmelitane”

 

Sarà nel segno di Janacek e della sua opera Jenufa la riapertura della stagione lirica del Teatro Regio di Torino, interrotta lo scorso marzo a causa dell’emergenza sanitaria da Covid 19.

Un’altra novità di grande interesse sarà il debutto operistico, nell’allestimento dell’opera “I dialoghi delle Carmelitane” di Poulenc, da parte dell’architetto di fama internazionale Santiago Calatrava. A precedere l’avvio della vera e propria stagione operistica sarà il concerto d’apertura della Stagione Sinfonica del Teatro Regio, in programma il 28 ottobre prossimo, con Orchestre e Coro del teatro stesso, diretti dal maestro Stefano Montanari.

Ad apertira della stagione operstica del Teatro Regio di Torijo, a novembre, la Jenufa di Janacek, da lui scritta e musicata nel 1904. Si tratta di un’opera che affonda le radici nella tradizione agreste della Moravia, capace di fondare una tradizione operistica ceca autonoma e lontana dagli schemi tradizionali di quella italiana e tedesca. La scrittura del libretto della Jenufa fu mantenuta da Janacek in prosa, a differenza delle tradizionali trascrizioni librettistiche in versi, a lui coeve. Janacek si dimostrò inoltre capace di avviare un’inedita ricerca musicale che fu capace di far rimbalzare alcuni passaggi vocali della lingua ceca nella sua musica operistica.

Il fil rouge con la passata stagione del Regio di Torino rimane e viene riaffermato con la messinscena di alcuni titoli che erano stati previsti proprio prima della brusca, quanto inaspettata, interruzione per l’emergenza Covid. Si preannunciano il nuovo allestimento della Boheme di Giacomo Puccini (per la regia di Paolo Gavazzeni e Piero Maranghi), della “Passione secondo Matteo” di Johann Sebastian Bach, e del “Don Pasquale” di Donizetti, storica produzione dell’ente lirico torinese, per la regia firmata da Ugo Gregoretti; produzione del teatro Regio di Torino insieme al Barbiere di Siviglia di Rossini (per la regia di Vittorio  Borrelli) e al “Ballo in maschera” di Verdi, la cui regia è firmata da Lorenzo Mariani.

Il nuovo cartellone della stagione del Teatro, diretto artisticamente dal Sovrintendente  Sebastian F. Schwarz, comprende 14 titoli, di cui cinque nuovi allestimenti e cinque opere mai rappresentate sul palcoscenico del teatro lirico torinese: “La scuola de’ gelosi” di Salieri, “La finta semplice” di Mozart, “L’opera seria” di Florian Leopold Gassmann, “I dialoghi delle Carmelitane” di Francis Poulenc ( per la regia  di Sophie Hunter) e “Powder Her Face” di Thomas Ades, per la regia di Philipp Krenn.

Saranno registi di fama internazionale a firmare la messinscena di questi allestimenti, da Barrie Kosky a Sophie Hunter, da Christof Loy a Francesco Micheli, da Piero Gavazzeni e Piero Maranghi ( per la prima volta ospiti al Regio di Torino) a Gabriele Lavia, che forma la regia dei “Pagliacci” di Ruggero Leoncavallo, a Laurent Pelly e Lorenzo Mariani.

Mara Martellotta

Le Poste si prenotano su Whatsapp

L’innovativo servizio è già attivo in 93 Uffici Postali della provincia

Torino, 21 luglio 2020In 93 Uffici postali della provincia di Torino da oggi è possibile prenotare il proprio turno allo sportello tramite WhatsApp direttamente dal proprio cellulare.

I nuovi Gestori delle Attese installati da Poste Italiane infatti, oltre ad erogare i biglietti per le operazioni allo sportello e ottimizzare la gestione dei flussi dei clienti in sala, consentono di prenotare il proprio turno acquisendo da remoto un ticket elettronico utilizzando direttamente la più diffusa piattaforma di messaggistica.

Richiedere il ticket elettronico con WhatsApp è molto semplice. Dopo aver memorizzato sul proprio smartphone il numero 3715003715, il cliente dovrà avviare una chat digitando qualsiasi testo al quale Poste Italiane risponderàin automatico proponendo alcune opzioni, tra queste la prenotazione del ticket.

A quel punto, digitando Comune, indirizzo e numero civicodi riferimento, al cliente sarà proposto l’Ufficio Postale più vicino con l’indicazione del primo appuntamento disponibile per la prenotazione, se il cliente accetta, la prenotazione sarà inoltrata in automatico mostrando sul display del cliente il relativo codice.

L’innovativo sistema di prenotazione si aggiunge ai diversi metodi di prenotazione “a distanza” che Poste Italiane mette a disposizione della clientela già da diversi anni, come ad esempio quella da PC o tramite l’app Ufficio Postale, che consentono di selezionare anche l’orario preferito, tra quelli disponibili, nel quale visitare l’Ufficio, confermando così ancora una volta la vicinanza a tutti i cittadini e la volontà aziendale di venire incontro alle loro esigenze.

Alle Molinette per la prima volta in Europa trattamento che segue il movimento del tumore del polmone

 Durante la respirazione  permette di irradiare in maniera precisa e mirata senza colpire i tessuti sani

 

Per la prima volta in Europa è stato effettuato un avanzatissimo e rivoluzionario trattamento radioterapico che segue il movimento del tumore durante la respirazione e permette di irradiare in maniera precisa e mirata senza colpire i tessuti sani su un uomo di 85 anni, affetto da una neoplasia polmonare, presso l’ospedale Molinette di Torino. 

La Radioterapia dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino (diretta dal professor Umberto Ricardi),  è il primo Centro in Europa ad avvalersi di una sofisticata tecnologia di ultima generazione per il “tracking” respiratorio, che consente di monitorare il movimento del tumore durante il trattamento radioterapico e di adattare di conseguenza i fasci di irradiazione. Grazie a questa novità sarà possibile offrire ai pazienti affetti da determinati tumori polmonari trattamenti ancora più precisi e sicuri, risparmiando notevolmente i tessuti sani ed offrendo una valida opportunità terapeutica anche a pazienti anziani e fragili.

La soluzione Synchrony, integrata nel sistema per radioterapia Tomoterapia Radixact, prevede la modellizzazione del movimento respiratorio sulla base dell’acquisizione di immagini radiografiche e la sua successiva correlazione con la posizione di marker posizionati sul torace del paziente, attraverso l’impiego di un sistema di camere ad infrarossi.

Questa metodica innovativa è stata testata sinora solo in tre centri al mondo (due americani ed uno giapponese).

Il primo paziente trattato è stato un uomo di 85 anni, con diagnosi di neoplasia polmonare in stadio iniziale, non operabile per l’età e per la grave compromissione della funzionalità respiratoria. Proprio la particolare criticità della situazione respiratoria dell’anziano paziente avrebbe reso non proponibile, in quanto troppo rischioso, il trattamento radioterapico ablativo tradizionale che in genere viene proposto in tali situazioni cliniche come alternativa all’intervento chirurgico. La nuova soluzione tecnica ha invece reso possibile l’ottenimento di un piano di cura assolutamente ottimale in termini di rispetto del polmone sano, offrendo quindi al paziente la possibilità di poter essere adeguatamente curato.

 

A Torino l’estate di scienza e di scoperta

Una caccia al tesoro entusiasmante e divertente per conoscere le curiosità dell’arte e scoprire i segreti della scienza.

Nell’ambito delle Settimane della Scienza tornano gli attesissimi Rally della Scienza. 90 minuti per mettersi in gioco. 90 minuti alla scoperta della scienza e dell’arte. 90 minuti per risolvere quesiti di chimica e fisica, biologia, matematica, geologia e tanto altro. 90 minuti per conoscere l’arte contemporanea e i suoi protagonisti. 90 minuti per sfidare tutti in una gara a punti!

Il Rally della Scienza è il gioco, dedicato ai bambini fra i 7 e i 12 anni, che da anni l’Associazione CentroScienza Onlus propone con successo.

Moltissimi gli appuntamenti e i luoghi della “caccia”, tutti all’aperto, compresi i parchi di alcuni musei d’arte, tra cui il Rally della Scienza del 29 luglio al Castello di Rivoli, nell’ambito della Summer School a cura del Dipartimento Educazione del Museo.

Mercoledì 22 luglio il Rally della Scienza si svolgerà su due turni: dalle 16.00 alle 18.00 (con accredito dalle 15.30) e dalle 18.00 alle 20.00 (con accredito dalle 17.30).

A tutti (grandi e piccini) sarà donata una mascherina lavabile e riutilizzabile durante tutti gli eventi delle Settimane della Scienza!

La partecipazione è gratuita con prenotazione obbligatoria.  

L’evento si ripeterà nel corso della rassegna. Per informazioni su date, orari e prenotazioni è possibile scrivere a settimane@centroscienza.it o telefonare al numero 011/8394913.

 

A Torino e provincia tornano le Settimane della Scienza. Due mesi di eventi per avvicinare il pubblico alla scienza e ai suoi protagonisti. Molti gli appuntamenti in programma con oltre 40 tra Enti, Dipartimenti, Musei e Associazioni del territorio piemontese che hanno aderito anche in questa estate molto particolare, scegliendo di incontrare anche “dal vivo”, all’aria aperta e in sicurezza, il pubblico, coinvolgendolo con eventi e format dedicati.

Un “esserci” voluto fortemente, molto importante per tutti, per tornare a condividere, oltre alle esperienze sul web, preziosi momenti di incontro per un’estate in città all’insegna della scienza e della scoperta.

Da 0 a 99 anni, un fitto calendario di appuntamenti per tutte le età.

Le Passeggiate scientifiche con Astut (Archivio Scientifico e Tecnologico dell’Università di Torino) per le vie di San Salvario alla scoperta delle abitazioni di illustri uomini di scienza torinesi con Indovina chi abitava qui? e con I luoghi di Cesare Lombroso, il Museo di Antropologia Criminale “Cesare Lombroso” accompagna il pubblico in centro città per scoprire i luoghi dove l’antropologo veronese ha vissuto e lavorato. E ancora A spasso con il sapere, una passeggiata culturale lungo il Parco del Valentino accompagnata dall’ascolto di letture da parte dei ricercatori dell’Università di Torino di alcuni brani tratti da opere scientifiche e letterarie che hanno contribuito in modo significativo al patrimonio culturale.

Il Museo del Risparmio propone un laboratorio dal titolo L’Isola che non c’è per capire che le risorse naturali del nostro Pianeta non sono inesauribili, un percorso a ostacoli dal titolo Tris d’Assi, durante il quale il pubblico potrà mettere alla prova le proprie conoscenze in materia di sostenibilità con riguardo all’ambiente, alle risorse e al cibo. Per i genitori sarà a disposizione una guida che li condurrà tra le sale del Museo per scoprire che… l’economia non è poi così noiosa!

(XXⁿ) Sfumature di donne di Scienza con l’attrice Sara D’Amario. Un ONE-WOMAN-SHOW dal tono leggero e divertente: un viaggio nel tempo per divertirsi scoprendo 20 scienziate eccezionali. La messinscena esalta con umorismo e energia le storie di queste donne per (ri)scoprire insieme che “L’intelligenza non ha sesso!”.

Grande spazio al tema del riciclo con il laboratorio “Plastic all around” promosso dal Museo A Come Ambiente in collaborazione con CentroScienza Onlus. Grazie a una vera e propria officina di manipolazione, sarà possibile toccare con mano come può avvenire il recupero, il riciclo e il riuso dei materiali plastici. Il laboratorio è realizzato da Officine Creative Torino e ToScienceCamp.

A Settimo Torinese con Il teatro dell’acqua e l’Ecomuseo dei Freidano, laboratori, spettacoli ed esperimenti alla scoperta dell’acqua. E ancora, magia e percezione alla Biblioteca Archimede che nell’ambito del Festival 365 propone “WonderMind”, lo spettacolo con Antonio Argus.

Telescopi puntati al cielo per gli appassionati di astronomia. Tante le proposte di Infini.to, il Planetario di Torino con visite pomeridiane e serate osservative per conoscere ammirare le meraviglie della volta celeste.
Un cocktail di scienza è il titolo del ciclo di conferenze online proposto per le Settimane della Scienza dall’INRIM, Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica.

In occasione delle Settimane della Scienza diventa un Polo scientifico quello di Mirafiori con gli appuntamenti di Scienza Wow nello spazio esterno di Via Onorato Vigliani 102 (da poco restituito alla cittadinanza grazie al progetto “Orto Wow” nato nell’ambito del progetto europeo ProGIreg), un’area green in cui i residenti di Mirafiori potranno, tra le altre cose, produrre il miele; con MirafioriScienza due saranno gli appuntamenti previsti al Mausoleo della Bela Rosin. La scienza sarà protagonista anche nel fitto programma previsto da “Estate a Sud” presso la Casa nel Parco della Fondazione Mirafiori.

Edizione speciale del Rally della Scienza, dalla Notte dei Ricercatori arriva alle Settimane della Scienza, una caccia al tesoro alla scoperta di scienza, arte e tecnologia, organizzata da CentroScienza Onlus in diversi spazi della città.

Nell’ambito della mostra “Lo sguardo dell’Antropologo” realizzata dal Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università di Torino (MAET) e dal Museo Egizio, in occasione delle Settimane della Scienza, i curatori e gli organizzatori della mostra propongono un ciclo di incontri on line per approfondire i temi dell’esposizione.
Sempre a cura del Museo Egizio una visita speciale alla mostra temporanea Archeologia Invisibile pensata per i mesi estivi, per scoprire il dietro le quinte delle ricerche condotte in questi ultimi anni sull’inestimabile patrimonio storico e culturale custodito dal museo, tra nuove tecnologie e tecniche innovative.
Anche il Museo Nazionale del Cinema aderisce alle Settimane della Scienza con tre diversi percorsi: Scopri il museo, Cinemaddosso e I segreti della Mole. Visite guidate gratuite rivolte a bambini e famiglie, ogni venerdì, sabato e domenica su prenotazione.

Workshop_64/Antropologie Yanomami è il titolo del laboratorio proposto invece da PAV (Parco Arte Vivente) e condotto Piero Gilardi che propone la realizzazione collettiva di ornamenti indossabili, impiegando come medium la gomma piuma, materiale da lui utilizzato per i suoi celebri tappeti natura.

A partire da questa edizione Le Settimane della Scienza dedicheranno la massima attenzione alla promozione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile nella quale si sono delineate a livello mondiale le direttrici delle attività per i prossimi anni.

Il calendario è in continuo aggiornamento, per conoscere tutti gli appuntamenti consultare il sito www.settimanedellascienza.it/

Tutti gli appuntamenti si svolgeranno nel rispetto del distanziamento sociale e con osservanza delle norme di sicurezza attuate per l’emergenza Covid19.

La prenotazione è obbligatoria.

Le Settimane della Scienza sono ideate e organizzate dall’Associazione CentroScienza Onlus, sostenute dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, con il contributo di Regione Piemonte, il supporto di Iren, e con il patrocinio della Città metropolitana e della Città di Torino. L’iniziativa rientra nell’ambito del Sistema Scienza Piemonte.

La Vigna della Regina di Torino protagonista su “Forbes”

Forbes, la prestigiosa rivista americana di economia e attualità, ha dedicato, nell’edizione online, un ampio articolo alla Vigna della Regina di Torino e alla Rete delle vigne urbane

(  https://www.forbes.com/sites/catherinesabino/2020/07/16/what-you-should-know-about-italys-rare-and-surprising-vineyards/#a5299203d96b). 

All’interno della sezione Lifestyle, Forbes presenta la Vigna della Regina, e l’adiacente ViIla della Regina, come un gioiello italiano sorprendente e tutto da scoprire. Ne racconta la storia lunga 400 anni, con una particolare attenzione al grande lavoro effettuato dall’azienda vitivinicola Balbiano per ridarle nuova vita e riportarla all’antico splendore, e ne descrive la bellezza, consigliandola come meta turistica da non perdere durante un viaggio in Italia.
L’articolo si conclude raccontando la neonata URBAN VINEYARDS ASSOCIATION, Rete delle vigne urbane istituita nel 2019 proprio a Torino grazie a un’idea di Luca Balbiano e che oggi coinvolge, oltre Vigna della Regina, anche Clos Montmartre di Parigi, la Republique des Canuts di Lione,  la Vigna di Leonardo di Milano, i Vigneti della Laguna di Venezia, San Francesco della Vigna di Venezia, i Vigneti Senarum Vinae di Siena, la Vigna del Gallo di Palermo, e che presto ne accoglierà altre.

Arte: un masterplan di cinquanta idee per portare Stupinigi in Europa

Realizzato con il cofinanziamento di Fondazione CRT e dei 6 Comuni dell’area per accedere ai fondi UE per 25 milioni di euro

 

Un masterplan di 50 idee per “portare” Stupinigi in Europa ed accedere ai fondi comunitari. Il documento è stato realizzato dall’agenzia di Sviluppo Lamoro, con il cofinanziamento della Fondazione CRT e dei sei Comuni del Protocollo di Valorizzazione di Stupinigi: Nichelino, Orbassano, Candiolo, Beinasco, None e Vinovo.

 

Dalla valorizzazione del turismo ecosostenibile alla promozione delle produzioni agricole agroalimentari per un distretto del cibo; dal recupero del patrimonio immobiliare (esedre, chiese, poderi e granai) alla realizzazione di un biciplan che crei un raccordo tra la rete ciclabile dell’area e le grandi “strade” come VENTO ed EuroVelo8; dal potenziamento del trasporto pubblico a percorsi museali e naturalistici inclusivi e di formazione per le fasce più fragili: il masterplan raccoglie progettualità in linea con le policy dei programmi comunitari per poter accedere ai fondi europei, per un importo atteso di circa 25 milioni di euro.

 

Azioni messe in campo da una vera e propria cabina di regia: Comuni, Ente Parco, Fondazione Ordine Mauriziano e imprenditori privati da tempo impegnati, anche grazie all’attività di coordinamento del Protocollo, nell’attivazione di strategie di valorizzazione turistica, ambientale e produttiva dell’area.

 

Il Sindaco di Nichelino Giampiero Tolardo afferma: “Il lavoro che da anni stiamo portando avanti per rendere Stupinigi il nuovo motore di sviluppo dell’Area Metropolitana è stato finalmente compreso: prova ne è l’attenzione che ci ha promesso la Regione Piemonte con forti investimenti nella futura programmazione europea. Noi siamo pronti, e con la nuova struttura tecnica e il supporto di Fondazione CRT, stiamo offrendo al nostro Distretto una grande opportunità di crescita”.

 

“La nostra grande esperienza nella progettazione europea e nella gestione di bandi di finanziamento – spiega Umberto Fava dell’Agenzia Lamoro – sarà messa a disposizione di questo territorio, che ha enormi potenzialità e sta per fare un salto di qualità dotandosi di un sistema di governance moderno, snello ed efficace”.

 

“Facciamo un nuovo, importante passo in avanti per la valorizzazione di Stupinigi, che rappresenta un bene universale e un volano per lo sviluppo del territorio – dichiara il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia –. Nel suo duplice ruolo di co-regista al fianco delle istituzioni elettive e di ‘tessitrice’ di reti tra enti diversi tra loro, Fondazione CRT ha contribuito alla definizione del masterplan strategico per il futuro dell’area, perché solo la messa a sistema di tutte le idee e un efficace lavoro di squadra possono dare lo sprint necessario per accedere alle risorse e alle potenzialità offerte dall’Europa”.
Ora il “testimone” passa alla Regione Piemonte, cui il masterplan verrà presentato nelle prossime settimane.

La nuova Ztl si pagherà a consumo per transito e sosta

Nella nuova ztl le tariffe saranno a consumo. Le telecamere controlleranno ingresso e uscita e si pagherà  successivamente online anche solo per attraversarla.

Quindi un costo per il transito e la sosta. Questo il progetto delle futura Ztl nel 2021 a Torino annunciato dalla sindaca Chiara Appendino e dall’assessora alla Mobilità Maria Lapietra.

Sarà a gestione diretta del Comune, con un investimento di 1,5 mln di euro e inizierà con una fase di sperimentazione nelle zona di piazza Vittorio per le ore serali, quelle che presentano i maggiori i picchi di traffico.