Cosa succede in città- Pagina 340

Coronavirus, Gtt rimborsa gli abbonati con i voucher

La norma nazionale sui rimborsi è diventata da pochi giorni legge e ora Gtt è in grado di riconoscere agli abbonati un voucher per il mancato utilizzo dell’abbonamento di viaggio nel periodo di “lockdown”

Dal 15 settembre sarà disponibile sul sito Internet Gtt un modulo da compilare per presentare richiesta. Ai richiedenti Gtt invierà via mail il voucher che potrà essere speso sul sito e-commerce Gtt.

Ecco le modalità applicative e i destinatari del rimborso:

Tutti gli abbonati Gtt annuali, con abbonamenti in corso di validità durante il periodo di “lockdown”, e i possessori dell’abbonamento mensile di marzo 2020 potranno presentare richiesta per ottenere il voucher. Le prime domande ad essere evase saranno quelle dei “pendolari” studenti e lavoratori che nel periodo dal 10 marzo al 17 maggio non hanno potuto utilizzare, per diverse ragioni (attività sospesa, lavoratori posti in cassa integrazione, ricorso allo smart working) il proprio abbonamento; il voucher sarà spendibile nei 12 mesi successivi dalla sua emissione per l’acquisto, su e-commerce, di altri abbonamenti di valore uguale o superiore al valore del voucher.

Gtt raccoglierà tutte le domande di rimborso dei clienti, in attesa di eventuali e ulteriori provvedimenti e/o chiarimenti ufficiali da parte del Governo Nazionale. La Regione Piemonte in questi giorni sta infatti interessando Roma per avere definitiva chiarezza anche sul diritto degli abbonati “non pendolari” a ricevere il rimborso.

Per il mese di settembre 2020 Gtt ha previsto un’ulteriore agevolazione per gli studenti e le loro famiglie,comprendendo le loro difficoltà a programmare le attività scolastiche di settembre 2020: a partire dal 15 agosto gli studenti potranno acquistare l’abbonamento mensile di settembre “Mensile Under 26” al prezzo promozionale di 22 euro (prezzo ordinario: 25). Questa tariffa, che corrisponde al valore di un dodicesimo del costo dell’abbonamento annuale ordinario under 26 (258 euro) offre l’opportunità di rimandarne di un mese l’acquisto dell’abbonamento annuale, senza incrementare per questo motivo le spese sostenute.

A partire dal mese di ottobre 2020, chiarita la situazione scolastica, gli studenti potranno acquistare l’abbonamento annuale utilizzando il voucher per intero ottenendo una significativa riduzione dell’impegno economico.

L’acquisto degli abbonamenti mensili di settembre 2020 “Under 26” a tariffa promozionale sarà possibile sul sito e-commerce GTT.

La definizione delle modalità e dei destinatari del rimborso cui è giunta Gtt nasce da un percorso complesso che è opportuno ricordare anche in ragione delle tempistiche che sono state necessarie per una sua definizione e che al cliente, in attesa di risposte concrete, potrebbero essere apparse lunghe.

Il Governo Nazionale, insieme all’obbligo di servizio per le aziende di trasporto pubblico locale nel periodo di “lockdown”, ha emanato delle norme in relazione al (per ora parziale) riconoscimento dei mancati introiti da biglietti ed abbonamenti e al riconoscimento dei rimborsi agli utenti. Tali disposizioni contenute nello specifico negli articoli 200 e 215 del cosiddetto decreto rilancio (decreto legge 34/2020), sono state convertite in legge dal Parlamento solamente lo scorso 17 luglio.

Gtt, successivamente alla pubblicazione del decreto, anche in attesa della definitiva conversione in legge, ha confermato a più riprese ai propri clienti, che chiedevano informazioni attraverso i social e il sito internet, che l’azienda avrebbe proceduto con i rimborsi e comunicato non appena disponibili le modalità per richiederli. Da parte di Gtt non vi è mai stato alcun dubbio sul fatto che l’indennizzo fosse dovuto; vi erano invece dubbi interpretativi della norma che era necessario sciogliere rispetto ai destinatari del provvedimento, alla copertura economica e al periodo. Proprio la lettura e la complessa interpretazione del decreto sono state alla base di un lungo lavoro in accordo con le Associazioni datoriali che consente oggi di fornire agli utenti indicazioni chiare e condivise fra le aziende a livello nazionale, permettendo a Gtt, così come prevede la legge, di rimborsare i clienti.

In questo periodo GTT ha lavorato anche sugli aspetti più tecnici , in particolare allo sviluppo del software per la raccolta delle domande in via telematica, per agevolare i clienti e garantire riscontri in tempi certi.

Queste modalità applicative riguardano al momento i soli abbonamenti Gtt. Per quanto riguarda gli abbonamenti a tariffa Formula le aziende interessate, su indicazione dell’Agenzia Mobilità Piemontese, stanno concertando modalità di applicazione comuni.

Stop metropolitana: navette sostitutive numerose ma stracolme

Dal 27 luglio nella tratta Porta Nuova – Lingotto e viceversa sono in servizio i bus sostitutivi della metropolitana, ferma fino al 31 agosto per i lavori in vista dell’apertura fino a piazza Bengasi.

Dopo i primi giorni di “rodaggio”, nonostante le navette siano numerose, l’afflusso di utenti è sempre molto elevato.

Le navette delle linee 1 e 35 sostano alle stesse fermate del Metro’ (porta Nuova, Marconi, Nizza , Dante, Carducci, Spezia e Lingotto) ma i passeggeri sono sempre molti. Soprattutto nelle ore di punta alle fermate e sui mezzi si creano situazioni di affollamento che destano preoccupazione per l’impossibilità di mantenere il distanziamento.

 

(foto: il Torinese)

Al Poli la laurea in intelligenza artificiale applicata all’industria 4.0

Il primo dottorato su questa tematica prende avvio con la firma della convenzione tra Cnr, Sapienza Università di Roma, Politecnico di Torino, Università Campus Bio-Medico di Roma, Università di Napoli “Federico II” e Università di Pisa

 

L’Intelligenza artificiale (Ai) è diventata in questo ultimo periodo oggetto di grande attenzione, nel nostro Paese e a Torino in particolare, con la proposta di costituire proprio nella capitale sabauda l’istituto italiano dell’Ai promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico.

Il Politecnico di Torino fa un altro passo nella valorizzazione delle competenze sull’Intelligenza artificiale con l’avvio, dall’Anno Accademico 2021/2022, del corso di dottorato di ricerca in Intelligenza Artificiale declinata nelle applicazioni per l’Industria 4.0, parte del Dottorato nazionale in Intelligenza artificiale (PhD-AI.it) promosso con la firma di una convenzione tra Cnr, Sapienza Università di Roma, Politecnico di Torino, Università Campus Bio-Medico di Roma, Università di Napoli “Federico II” e Università di Pisa. Con il coordinamento del Cnr e dell’Università di Pisa, il Dottorato si articolerà in cinque corsi, promossi sul territorio nazionale da raggruppamenti di università ed enti pubblici di ricerca. Il Politecnico sarà università capofila per il corso “PhD-AI.it: Area industria 4.0”.

“L’Intelligenza Artificiale è un ambito di ricerca nel quale il nostro Ateneo può vantare competenze di prim’ordine, e il territorio presenta un tessuto imprenditoriale molto interessato a questi temi. Proprio alle applicazioni per l’Industria 4.0 si rivolgerà il corso di dottorato del Politecnico di Torino, ambito nel quale il nostro Ateneo può mettere a disposizione le proprie attività di ricerca, ma anche l’attività del Competence Center dedicato proprio ai temi della manifattura del futuro”, commenta il Rettore Guido Saracco.

I dottorandi del PhD-AI.it riceveranno sia una “formazione orizzontale”, sugli aspetti fondazionali dell’Ai, comune tra i cinque corsi, sia una “formazione verticale”, relativa alla propria area di specializzazione. Il PhD-AI.it prenderà avvio con l’anno accademico 2021/2022 (37° ciclo). Per i primi due cicli (37° e 38°) sono già disponibili complessivamente 194 borse (97 cofinanziate dal Cnr e 97 cofinanziate dal ministero attraverso l’Università di Pisa), per un investimento complessivo che, col co-finanziamento degli atenei, supera i 15 milioni di euro. Il bando di ammissione al PhD-AI.it verrà pubblicato agli inizi del 2021 e i corsi avranno inizio a novembre 2021.

“Siamo davvero contenti”, commenta la professoressa Barbara Caputo, responsabile del Dottorato PhD-AI.it per il Politecnico: “Questo accordo sancisce la centralità del nostro Ateneo, e del territorio tutto, a livello nazionale ed europeo nella ricerca di base e applicata sull’Intelligenza Artificiale moderna, basata sull’elaborazione di enormi quantità di dati e su tecniche statistiche dell’apprendimento automatico, proiettata verso Industria 4.0.”.

Il Politecnico sta investendo in modo consistente in questo campo, con una particolare attenzione agli aspetti teorici ed applicativi legati al suo utilizzo in ambito industriale. Questo permette di sviluppare competenze su tutti gli aspetti legati alla manifattura predittiva, alla robotica industriale e all’automotive, campi nei quali tradizionalmente il territorio di Torino e del Piemonte è leader internazionale.

“Ma l’AI moderna ci permette anche di essere incisivi nell’analisi di immagini da satelliti come supporto all’agricoltura, di sviluppare nuovi modelli di e-commerce in grado di cambiare e personalizzare l’esperienza di acquisto online e supportare il settore a 360 gradi, dalla gioielleria al tessile all’alimentare, di sviluppare algoritmi all’avanguardia per il monitoraggio delle infrastrutture, di supporto all’economia circolare e al mondo della finanza”, prosegue Barbara Caputo, che conclude: “Questo dottorato è un tassello importante nella strategia più ampia del Politecnico su questo tema e sul tema del Digitale, basata sull’eccellenza nella ricerca di base dell’Ateneo, i legami forti con la rete Internazione ELLIS (European Laboratory on Learning and Intelligent Systems) e le sinergie con la Fondazione LINKS, il Competence Center CIM4.0  e l’incuba

Estate a pieno ritmo al Teatro Stabile

Proseguono a ritmo serrato le attività del Teatro Stabile di Torino: cinque compagnie stanno “invadendo” contemporaneamente i nostri teatri, rendendo vivace e vitale questo periodo dell’anno in cui normalmente le attività teatrali rallentano i loro ritmi o addirittura chiudono

«Se facessimo un’istantanea di cosa sta accadendo oggi allo Stabile – dichiara il Direttore del Teatro Stabile Filippo Fonsatti – conteremmo 30 scritturati tra attori e tecnici impegnati in uno sforzo produttivo che non ha precedenti nel periodo estivo. Il modo più concreto e propositivo per sostenere la ripresa, sia in termini di occupazione, sia in termini di offerta per il pubblico, sia infine in termini di contenuti culturali e innovazione del repertorio e ampliamento dei canali di fruizione».

Al Teatro Carignano sono proseguite fino al 2 agosto le repliche di KOLLAPS (Collasso) di Philipp Löhle nell’ambito della rassegna Summer Plays e le repliche dedicate ai bambini e alle loro famiglie de IL MAGO DI OZ nato dalla penna di Lyman Frank Baum, per la regia di Silvio Peroni. 
Alle Fonderie Limone sono in corso le prove de LA SEGRETARIA di Natalia Ginzburg, con la regia di Leonardo Lidi. Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Stabile di Torino, vede in scena Matilde Vigna, Christian La Rosa, Giorgia Cipolla, Elio D’Alessandro con le musiche eseguite dal vivo dai Perturbazione (Tommaso Cerasuolo, Cristiano Lo Mele, Alex Baracco, Rossano Lo Mele). Lo spettacolo andrà in scena al Carignano, nell’ambito di Summer Plays, dal 4 al 9 agosto.

Le Fonderie Limone sono invece il set delle riprese video di BLACKBIRD di David Harrower che vede impegnati Valerio Binasco per la regia teatrale e Michele Di Mauro per quella video e, come interpreti, lo stesso Binasco con Giordana Faggiano.
Questa produzione si inscrive nel progetto CLAUSTROPHILIA, ideato da Valerio Binasco: tre registi cinematografici e video (Irene Dionisio, Dario Aita e Michele Di Mauro) realizzano produzioni fruibili indifferentemente sul palcoscenico o su piattaforme online, sperimentando nuove forme di espressione scenica da diffondere anche sui canali digitali.

Al Teatro Gobetti infine sono in corso le prove di PEACHUM nuovo testo di Fausto Paravidino ispirato a personaggi e situazioni de l’Opera da tre soldi di Bertolt Brecht. Interpreti principali sono Rocco Papaleo e lo stesso Paravidino che cura la regia. Lo spettacolo, coprodotto dal Teatro Stabile di Torino e dal Teatro Stabile di Bolzano, debutterà al Teatro Carignano nel prossimo mese di novembre.

ph Luigi De Palma

Innovazione e sostenibilità: Lavazza partner dell’Italia a Expo 2020 Dubai

È stata siglata la partnership tra il Gruppo Lavazza e il Commissariato Generale per l’Italia a Expo 2020 Dubai, un accordo che rafforza il progetto di innovazione e sostenibilità promosso dal nostro Paese con la sua partecipazione all’Esposizione Universale del prossimo anno.

Lavazza, in qualità di Platinum Sponsor, sarà presente con i suoi prodotti e servizi nel Padiglione Italia per tutta la durata dell’Esposizione che, a seguito del rinvio, avrà inizio il 1° ottobre 2021 e si concluderà il 31 marzo 2022. Lavazza, come Official Coffee, porterà un’importante eccellenza del Made in Italy nel cuore della prima Expo in un Paese arabo e dell’area ME.NA.SA. (Medio Oriente, Africa Settentrionale e Asia Meridionale).

La partnership con il Commissariato per la partecipazione dell’Italia a Expo Dubai si inserisce nella strategia di business e sostenibilità del Gruppo Lavazza e all’interno di un percorso di sviluppo, da un lato integrato nei propri processi e attività, e dall’altro messo in atto dalla Fondazione Giuseppe e Pericle Lavazza Onlus, che oggi realizza in 17 nazioni 24 progetti a beneficio di 97.000 persone.


Inoltre, Lavazza si pone l’obiettivo di coinvolgere e ispirare tutti suoi interlocutori e la società civile nell’ottica del Goal Zero, l’obiettivo di Sviluppo Sostenibile che si aggiunge ai 17 SDGs (Sustainable DevelopmentGoals) dell’ONU e che consiste nella massima diffusione dell’Agenda 2030.

 “Il Padiglione Italia a Expo Dubai 2020 rappresenta una straordinaria occasione per portare agli occhi del mondo il meglio del Made in Italy, interpretato da Lavazza con la continua ricerca dell’eccellenza del caffèma è anche un momento chiave di condivisione delle innovazioni e delle buone pratiche nel campo dello sviluppo sostenibile lungo tutta la filiera, dalla produzione al consumo.” – dichiara Antonio Baravalle, CEO del Gruppo Lavazza – “L’innovazione, insieme alla creatività, sostiene il percorso di sviluppo dei nostri prodotti e processi, e la sostenibilità, ormai parte integrante della nostra strategia di business, guida le nostre scelte”.

Per il Padiglione Italia è stato scelto il tema “La Bellezza unisce le Persone”, rappresentato da uno spazio non solo espositivo ma anche dimostrativo, capace di offrire ai visitatori un’eccezionale esperienza, illustrando competenze, talenti e ingegni multidisciplinari tipici del Made in Italy, promotori di nuove opportunità formative, professionali e imprenditoriali.

“La partnership con Lavazza ci consente di portare a Expo Dubai un’eccellenza italiana la cui reputazione internazionale è legata al buon gusto, al lifestyle, alla sostenibilità e all’innovazione, valori che formano il centro del progetto di partecipazione dell’Italia alla prossima Esposizione Universale” dichiara Paolo Glisenti, Commissario generale di sezione per l’Italia a Expo 2020 Dubai.

Il progetto della caffetteria Lavazza di Dubai è ideato per proporre ai visitatori di Expo una “Sustainable Coffee Experience”, un’esperienza di caffè realmente sostenibile, grazie alla messa in campo dei migliori prodotti e tecnologie sviluppati da Lavazza. Verranno servite, ad esempio, le miscele di arabiche lavate della gamma Lavazza ¡Tierra!, caffè pregiato che rispetta la natura e le culture locali proveniente da agricoltura sostenibile e certificata dall’ONG Rainforest Alliance, organizzazione internazionale che promuove l’adozione di pratiche agricole attente alla salvaguardia dell’ambiente e garantisce dignitose condizioni di vita ai coltivatori.

Simbolo della caffetteria Lavazza al Padiglione Italia sarà una gigantesca Solar Moka, nata per presentare un processo di preparazione che evita le emissioni e che grazie all’utilizzo dell’energia solare permette di riscaldare l’acqua necessaria per il caffè servito ai visitatori.

L’impegno di Lavazza in sostenibilità

Lavazza ha sposato un percorso di concreta collaborazione con le maggiori organizzazioni che si propongono di fare sistema verso gli obiettivi di sostenibilità, sottoscrivendo l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e i suoi 17 Sustainable Development Goals, aderendo al Global Compact delle Nazioni Unite e facendosi partner attivo dell’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS).

Da più di 120 anni il modello di business di Lavazza si basa sulla sinergia tra sistema valoriale – fatto di passione per l’eccellenza, spirito di squadra, coerenza, trasparenza, integrità e lungimiranza – e solidità economica, testimoniata dal grande impegno etico ed economico in sostenibilità.

Per coordinare e realizzare i progetti di sostenibilità, Lavazza ha istituito, nel 2004, la Fondazione Giuseppe e Pericle Lavazza Onlus che oggi supporta 24 progetti in 17 paesi, a beneficio di oltre 97.000 cafficultori. I progetti sostenuti dalla Fondazione Lavazza hanno in primo luogo l’obiettivo di migliorare la resa produttiva e la qualità del caffè, promuovendo allo stesso tempo l’imprenditorialità dei produttori e il miglioramento delle loro condizioni di vita. L’attenzione costante alle persone e la divulgazione dei princìpi di Sviluppo Sostenibile hanno consentito a Lavazza di affrontare le sfide della sostenibilità in modo concreto  e apprezzato da tutta la società civile, come emerge dalla posizione dell’azienda nella “2019 Global CR RepTrak®”, il più vasto studio al mondo sulla percezione della Responsabilità d’Impresa svolto presso l’opinione pubblica: Lavazza si è posizionata tra le prime 10 aziende al mondo per la Corporate Responsibility, scalando la classifica 2019 di 23 posizioni rispetto al 2018 e collocandosi prima sia nel settore Food&Beverage, sia tra le imprese italiane.

In virtù dell’approccio sistemico allo sviluppo sostenibile, l’azienda ha aderito alla CEO Carbon Neutral Challenge, la sfida per la riduzione delle emissioni di CO2 e sostiene il Corporate Biofuel Programme di KLM, iniziativa di ricerca e sviluppo di biocarburante per la riduzione delle emissioni di CO2.

 

(foto Andrea Guermani)

Piccole e grandi storie alla bocciofila del borgo

Michele Paolino ha un tocco quasi magico nel far rinascere le cose. E’toccato alla Bocciofila Freius, dal 1920

Più di un anno fa era andata giù, ma lui ha fatto quasi un miracolo rivitalizzandola. Non ha fatto tutto da solo, ma con  Francesco Mule, alias Frank, suo socio con decennali esperienze nel settore della ristorazione. Un sacco di relazioni, buona la cucina casalinga, poi il  gruppo di amanti delle bocce e il gioco e’ fatto. L‘inevitabile botta del coronavirus, e dopo l‘inesorabile risalita.
Clienti e soci a tutte le ore. Ma non basta: ora chi vuole dire la sua sul candidato sindaco del centrosinistra deve passare da qui. Obbligatorio perché, diciamo così, viceversa non si conta niente se non nulla. L‘eclettismo di Michele è notorio, come è notorio che i partiti non contano più nulla. Come si diceva una volta la bocciofila è diventata un punto di riferimento come un porto di mare.
Insomma si fanno sempre interessanti incontri tra gradevole e sgradevole, confortati  dalla affabilità del posto.
E‘ in mezzo ai palazzoni, ma entrandovi sembra, comunque, di lasciarsi indietro la modernità.
Se poi si percorre un km/Km e mezzo, suggerisco il transito a piedi, si arriva in via San Bernardino angolo via Di Nanni. Il cuore di San Paolo. Tanta storia.
All angolo il bar di quattro amici al bar. Michele Paolino l’ha sempre fatta da padrone dallo sport alla politica e tanta cultura. Anche lì è ‘idea del romanzo poliziesco:  siamo al secondo ed il primo ha sfondato. Leggendolo si respira aria di San Paolo tra passato glorioso ed un presente, anche qui, con delle, diciamo cosi, criticità. L’amicizia con Diego Novelli, il sindaco di Torino
per antonomasia. Tra le tante cose che ha fatto è stato fondatore di Nuova Società, gloriosa testata fiancheggiatrice del PCI.
Persino con una testa fine come Saverio Vertone direttore ondivago tra Forza Italia e Antonio Di Pietro. Infine l’inevitabile decadenza ed oblio. E toccato a Michele Paolino rimetterla in carreggiata.
Poi , dedicandosi ad altro , l’immagine e la capacità di ” mordere” non è più stata una prerogativa di Nuova Società. Corsi  e ricorsi storici: Michele sulla politica a sinistra ha una singolare
teoria. Nulla è cambiato dalla prima repubblica se non l‘evaporazione dei Socialisti e il PD è
uno sgangherato assemblaggio tra vecchi ex comunisti ed ex democristiani. Ardita e senza speranze per il presente ed un eventuale futuro. Direi, decisamente eccessiva. Ma nell’eccesso c’è un dato di verità assoluta: non esiste più un minimo di filosofia politica tra destra e sinistra. Si governa in nome del solo potere. Potere effimero, ma pur sempre potere. Michele Paolino è stato anche Presidente del Quartiere San Paolo.
Tanto potere non l‘aveva, aveva l‘occasione di fare qualcosa per il suo quartiere e lo ha fatto. Queste strade le conosce a menadito. Conoscendole conosce le persone che ci abitano.
Il ritrovarsi per due chiacchiere ieri come per oggi e, possibilmente, per domani. Vicino alla Chiesa di San Bernardino uniti da questo filo dell’ incontrarsi. Due chiacchiere sul tempo,  sulla politica e sullo sport. Non sarà molto, ma già qualcosa.Le paeole sanno di antico, di ricordo. Ed anche io ho qualcosa da raccontare. Dei miei zii paterni, Teresina e Roberto,  per 40 anni abitanti in via Timavo. E tutte de domeniche, tutte ma proprio tutte, all inizio degli anni 60 il pranzo domenicale.
La zia cucinava da Dio. La mamma no, diciamo che aveva altre qualità. Classicamente affettati misti come entree. Lasagne a go- go e per chiudere brasato con patate. Mio padre è sempre stato di pasto forte. La nonna raccontava che ai primi anni di Fiat gli preparava due baracchini. Vino no, non l’ho mai visto bere tanto. Dopo riposino per tutti tranne che per me e mio zio, alle 14 e trenta primo spettacolo all’Eliseo. Nitido il ricordo del  1964, Il giorno più lungo . Film sulla sbarco in Normandia. Ero talmente preso dal Film che non mi accorsi di nulla e la cenere del mio vicino mi brucio’pantaloni e pelle. Allora si poteva fumare. Dopo, l’osteria. Io gazzosa e menta mentre  mio zio metà vermut e meta’  vino, rigorosamente rosso. Il bianco è venuto di moda molti decenni dopo. Quando parlo o più precisamente chiacchiero con Michele ho due binari in testa. Il primo su cosa si dice. Il secondo su questi ricordi. E appena posso un salto alla Bocciofila Frejus lo faccio. Piccole storie, si intende. Non piccole storie di pessimo gusto. Un gusto d’antico e moderno. Con il gusto e il profumo del ricordo di queste strade di Borgo San Paolo. Borgo per eccellenza.
Patrizio Tosetto

L’inciviltà viaggia in monopattino

FRECCIATE   A centinaia sfrecciano in città. Complice la paura del Covid che fa diffidare dei mezzi pubblici, la moda del monopattino si consolida. Peccato che molti utenti viaggino sui marciapiedi e sotto i portici. Volteggiano noncuranti dei pedoni e mollano l’aggeggio a due ruote nel bel mezzo dei marciapiedi stessi creando un ostacolo per i disabili che così restano bloccati. Qualcuno vuole intervenire?

L’arciere

Anche il Politecnico controllerà la sicurezza delle infrastrutture

Un network di nove università ed enti di ricerca fornirà supporto tecnico e scientifico per il monitoraggio delle infrastrutture sul territorio

 

È stato formalizzato il 22 luglio a Pisa il Consorzio Fabre – Consorzio interuniversitario di ricerca per la valutazione e monitoraggio di ponti, viadotti e altre strutture: tra i fondatori il Politecnico di Torino, Politecnico di Milano, Università di Pisa, Università di Padova, Università di Perugia, Università di Camerino, Università della Campania e Università di Messina oltre all’ENEA.

 

Attualmente sono nove le università italiane che hanno aderito al consorzio, pensato per evitare che tragedie come quella del crollo del viadotto Polcevera a Genova, appena ricostruito, possano ripetersi. Il Consorzio metterà in campo gli esperti più qualificati e le tecnologie più avanzate per monitorare e valutare lo stato di salute delle infrastrutture stradali del nostro Paese e promuovere e coordinare le attività che riguardano la classificazione del rischio strutturale e ambientale. In particolare, i consorziati svilupperanno metodologie ad elevato contenuto tecnico-scientifico per valutare i diversi rischi (statico, fondazionale, sismico e idrogeologico) e promuovere la verifica, il controllo e il monitoraggio delle infrastrutture, oltre allo sviluppo e l’utilizzo di tecniche innovative negli interventi di riparazione e/o miglioramento di ponti, viadotti e altre strutture esistenti.

In questo caso si avrà un unico interlocutore che permetterà agli enti gestori quali Ministero delle Infrastrutture, ANAS, Ferrovie dello Stato, i gestori delle autostrade e gli enti locali di avviare procedure più snelle e veloci per effettuare la valutazione di diversi rischi (statico, fondazionale, sismico e idrogeologico) e promuovere la verifica, il controllo e il monitoraggio delle infrastrutture disponendo di tecniche innovative negli interventi di riparazione e consolidamento delle strutture esistenti.

 

“L’Italia ha un patrimonio infrastrutturale abbastanza datato che purtroppo nel corso degli scorsi decenni non è stato sufficientemente attenzionato e mantenuto. Esso viceversa risulta vitale per l’economia e la società. Garantire la cui efficienza e sicurezza rappresentano priorità strategiche per il Paese. In particolare i crolli di ponti negli ultimi anni, susseguitisi con una frequenza crescente, hanno avuto un notevole risalto a livello di media. Tali infrastrutture oggi sono esposte a rischi di varia natura, tra i quali l’invecchiamento e il degrado dei materiali costituenti e i rischi legati a fenomeni e calamità naturali, quali ad esempio i terremoti e frane”, spiega Giuseppe Andrea Ferro, professore ordinario di Scienza delle Costruzioni e Direttore del Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e Geotecnica, nonché referente del Politecnico di Torino per il Consorzio “Al fine di dare risposte concrete a problemi molto complessi, peraltro in un contesto generale di invecchiamento di buona parte della rete infrastrutturale Italiana, progettata e costruita in alcuni casi ben oltre 50 anni fa, occorrono strumenti ingegneristici e approcci tecnico-scientifici avanzati che attengono alla ricerca scientifica e tecnologica nel campo dell’Ingegneria Civile e in particolare dell’Ingegneria delle Strutture” aggiunge Ferro.

 

Il consorzio “FABRE” si pone l’obiettivo di dare impulso a tale necessaria attività di ricerca con un approccio “ingegnoso”, come suggerito dal nome stesso del consorzio e come si addice alle discipline ingegneristiche.

 

Il Comune taglia 500 posti auto per destinarli a bici e monopattini

Il timore della sindaca Chiara Appendino è che alla ripresa dopo le ferie e con la riapertura delle scuole ancora pochi torinesi si fideranno ad usare i mezzi pubblici. 

Il rischio è che troppe auto intasino la città con ingorghi e code.

Per questo l’obiettivo della Giunta a breve è di tagliare 500 unità dei posti auto presenti nelle diverse zone di Torino per destinarli agli stalli per  le biciclette e i monopattini.