Cosa succede in città- Pagina 338

La “guerra” nella grande fotografia

“Autunno della Fotografia. Torino 2020”, terzo e ultimo appuntamento in diretta Facebook Mercoledì 9 dicembre, ore 18

Inizialmente utilizzata con scopi di propaganda, poi come immediato  racconto informativo sulla stampa illustrata e oggi sempre più al centro di Mostre e Premi di alta levatura internazionale nel panorama dell’arte contemporanea, la cristallizzazione fotografica di eventi bellici ha rappresentato e, ai nostri giorni, continua più che mai  a rappresentare un patrimonio immaginario di forte spessore e presa  emotiva eccezionale sul vasto pubblico e su una vastissima scala di interessi. Spesso él’elemento primo ed essenziale per comprendere l’enormità di fatti storici per i quali la descrizione narrativa diventa quasi fattore secondario nella formulazione degli eventi.


Nasce di qui l’idea di dedicare
proprio al tema della “guerra” nella grande fotografia il terzo e ultimo incontro on line del progetto “Autunno della fotografia. Torino 2020”, messo in piedi da cinque fra le più prestigiose istituzioni museali subalpine (da CAMERA-Centro Italiano per la Fotografia alla Fondazione Torino Musei insieme ai Musei Reali al Museo Ettore Fico e alla Venaria Reale) per approfondire i temi affrontati nelle mostre di ciascun museo, oggi chiuse al pubblico causa emergenza sanitaria. “Raccontare la guerra fra giornalismo e arte”, sarà dunque il tema su cui verrà incentrata la diretta Facebook – @CameraTorino – in programma per il prossimo mercoledì 9 dicembre, alle 18, e che vedrà protagoniste del dibattito (fra autori e curatori) le opere del fotografo romano Paolo Pellegrin, presente alla Venaria Reale con la personale “Paolo Pellegrin. Un’Antologia”, del milanese Paolo Ventura, ospitato con “Carousel”  a CAMERA e ovviamente delleggendario Robert Capa ricordato attraverso la mostra assolutamente particolare “Capa in color” nelle Sale Chiablese dei Musei Reali. A moderare l’incontro, Monica Poggi co-curatrice dell’intero progetto insieme a Walter Guadagnini (direttore di CAMERA) e a Giangavino Pazzola. Robert Capa (Budapest, 1913 – Thài Bin Vietnam, 1954) è stato senza dubbio uno dei più significativi esponenti della stagione eroica del fotogiornalismo anni Trenta e Quaranta. Sue sono alcune delle immagini più iconiche di questo periodo (basti pensare alla celeberrima foto del soldato americano e del contadino siciliano che gli indica la strada, scattata nel ’43 nella campagna ennese, fra Troina e Sperlinga, durante l’avanzata degli alleati in Sicilia), ma le opereesposte presso i Musei Reali – 150 scatti, per la maggior parte mai a oggi presentati in un’unica mostra e in cui è vivido il fermo immagine soprattutto sull’alta società del secondo dopoguerra, fotografie di moda e di set cinematografici compresi appartengono a una parte della sua produzione meno conosciuta, quella a colori, non sempre strettamente legata al campo di battaglia e forse, anche per questo, ancor più sorprendente e rivelatrice. Paolo Pellegrin, fotografo romano legato da circa vent’anni all’Agenzia Internazionale “Magnum Photos”,  e a cui la Reggia di Venaria dedica una grande antologica, racconta i teatri di guerra contemporanei attraverso le svariate possibilità offerte dal linguaggio fotografico. Proprio grazie all’uso di una prassi non rigidamente documentaria – spiegano i curatori del progetto – i suoi scatti riescono a trovare posto sia all’interno del sistema di informazione che in quello artistico, espandendo ulteriormente la capacità delle immagini di testimoniare gli eventi a cui assiste. La guerra è un elemento ricorrente anche nella ricerca artistica del fotografo milanese Paolo Ventura, inmostra a CAMERA.

 

Le sue raffigurazioni, però, pur nascendo da memorie famigliari o dal rinvenimento di reperti storici, prendono vita in un orizzonte in bilico frarealtà e finzione. Fra sogno e sconfinata fantasia. Qui la figura del soldato diventa il tramite attraverso cui indagare il concetto di identità, in una visione tragica e poetica allo stesso tempo di eventi di un passato di cui sentiamo ancora gli echi.

L’incontro sarà visibile, gratuitamente e in contemporanea, sui canali  Facebook di tutti i musei coinvolti nell’iniziativa.

g. m.

Nelle foto
– Robert Capa: “Un membro dell’equipaggio segnala a un’altra nave di un convoglio alleato che attraversa l’Atlantico”, 1942; Credits Robert Capa International Center of Photography Magnum Photos
– Paolo Pellegrin: “Mosul, Iraq”, 2016; Photo Credit Paolo Pellegrin/Magnum Photos
– Paolo Ventura: “Ex voto”, 2017; Photo Credit Paolo Ventura

Al via il nuovo Salone del Libro online, a scuola, in libreria

“Vita Nova”: online da venerdì 4 a martedì 8 dicembre  e nelle librerie torinesi fino al 7 gennaio 2021. 22 lezioni con 26 autori e autrici italiani e internazionali, 34 librerie, 180 editori, oltre 700 titoli

 

Con, tra gli altri: Alberto Angela, Fernando Aramburu con Bruno Arpaia, Richard Baldwin, Letizia Battaglia, Mario Calabresi, Eva Cantarella, Romeo Castellucci, Andrea Colamedici, Saverio Costanzo, Emma Dante, Donatella Di Cesare, Luca Doninelli, Mathias Énard, Silvia Federici, Giorgio Fontana, Fumettibrutti, Maura Gancitano, Paolo Giordano, Helena Janeczek, Petros Markarīs, Susanna Mattiangeli, Piergiorgio Odifreddi, Roberto Saviano, Vittorio Sgarbi, Manuel Vilas, Serena Vitale, il Cardinale Matteo Zuppi e un inedito Dialogo su Pavese con Carlo Ginzburg e Giulia Boringhieri

 

 

 

Venerdì 4 dicembre si apre Vita Nova, l’inedita iniziativa che il Salone del Libro ha organizzato, in una contingenza che continua a essere particolarmente difficile per il mondo del libro e della scuola, per dare un segnale forte, concreto, pratico di vicinanza, supporto e servizio alla filiera e alle scuole.

 

Vita Nova non è soltanto una rassegna culturale e letteraria, ma l’inizio di un nuovo percorso da condividere con gli editori, le librerie, le biblioteche e la comunità di lettori, insegnanti, studenti in attesa di Vita Supernova, la XXXIII edizione del Salone nel 2021.

 

Vita Nova avrà due anime in una: sarà una grande occasione di incontro e confronto sui canali digitali del Salone, con 22 lezioni per “riconciliare gli opposti” a cura di grandi autori e autrici – e una programmazione pensata appositamente per le scuole – che saranno trasmesse da venerdì 4 a martedì 8 dicembre; ma sarà anche un percorso in 34 librerie torinesi, fino al 7 gennaio 2021. Le librerie, indipendenti e di catena, accoglieranno i 180 editori partecipanti, che avranno la possibilità di promuovere oltre 700 titoli in spazi dedicati allestiti ad hoc.

 

 

Alcune novità sul programma

Il titolo Vita Nova vuole essere un invito a riflettere sul presente e sul futuro, riconciliando gli opposti. Per questo il Salone ha invitato gli autori e le autrici coinvolti a riconciliare, nelle loro lezioni, concetti percepiti come contrapposti, con l’obiettivo di dimostrare che la realtà non è un elenco di contrari, ma di elementi che dobbiamo imparare a integrare tra loro.

 

Alberto Angela per riconciliare Antico-ModernoRichard Baldwin per riconciliare Uomo-MacchinaLetizia Battaglia per riconciliare Vita-MorteEva CantarellaHelena Janeczek e Petros Markarīs per riconciliare Stato-ComunitàRomeo Castellucci per riconciliare Inferno-ParadisoAndrea Colamedici e Maura Gancitano per riconciliare Maschi-FemmineSaverio Costanzo per riconciliare Interno-EsternoEmma Dante per riconciliare Famiglia-PartenogenesiDonatella Di Cesare per riconciliare Libertà-ResponsabilitàLuca Doninelli e Susanna Mattiangeli per riconciliare Realtà-FantasiaMathias Énard per riconciliare Oriente-OccidenteSilvia Federici per riconciliare Streghe-InquisitoriGiorgio Fontana per riconciliare Liberi-LegatiFumettibrutti per riconciliare Parola-ImmaginePaolo Giordano per riconciliare Cura-MalattiaRoberto Saviano per riconciliare Sud-NordVittorio Sgarbi per riconciliare Bello-BruttoManuel Vilas per riconciliare Emergenza-NormalitàSerena Vitale per riconciliare Scrittura-Traduzione; il Cardinale Matteo Zuppi per riconciliare Vecchi-Giovani.

 

Alle lezioni già annunciate si affiancano gli interventi di Mario Calabresi, per riconciliare Memoria-Oblio e Piergiorgio Odifreddi, per riconciliare Finito-Infinito.

Inoltre, il Salone del Libro è felice di chiudere il ciclo di Vita Nova con un evento d’eccezione: un Dialogo su Pavese con protagonista Carlo Ginzburg, insieme a Giulia Boringhieri. Il grande storico – figlio di Natalia e Leone Ginzburg, tra i più cari amici di Cesare Pavese – regala un ritratto inedito e intimo dell’autore. Inizialmente confezionato per il Premio Pavese 2020 e curato da Giulia Boringhieri, grazie alla collaborazione con la Fondazione Cesare Pavese il video verrà trasmesso in anteprima come evento di chiusura di Vita Nova.

 

 

Vita Nova per la filiera del libro e per le scuole

In questo percorso di supporto alla filiera, ai librai e agli editori, il Salone dedica una importante iniziativa alla promozione della lettura nelle scuole, tra i giovani e i lettori del Salone. Grazie al sostegno della Regione Piemonte il Salone distribuirà 12 mila Buoni da Leggere del valore di 10 € spendibili nelle librerie torinesi aderenti dal 4 dicembre 2020 al 7 gennaio 2021.

Si rinnova, poi, la collaborazione con l’AIB-Associazione Italiana Biblioteche. Protagonisti saranno i numerosi gruppi di lettura: nell’occasione di Vita Nova, alcuni rappresentanti rivolgeranno agli scrittori ospiti una domanda sul tema da loro trattato.

Oltre alle lezioni pensate ad hoc per studenti di tutte le età, in programma nella mattinata di venerdì 4 dicembre grazie alla collaborazione con la Fondazione Compagnia di San PaoloVita Nova arriverà nelle scuole con una serie di iniziative mirate, realizzate grazie al supporto di importanti partner del Salone, tra i quali il MIBACT Centro per il Libro e la Lettura, la Fondazione Compagnia di San Paolo, l’Associazione delle Fondazioni di Origine Bancaria del Piemonte. Tra queste il primo modulo di Educare alla lettura, con sei appuntamenti online dal 3 al 16 dicembre (l’iniziativa ha già riscosso un grande interesse: sono pervenute oltre 3000 richieste di partecipazione da parte di insegnanti e bibliotecari), e Adotta un libro, con cui quattromila copie di un grande capolavoro della letteratura sarà distribuito gratuitamente alle classi quarte delle scuole superiori, grazie al contributo dell’Associazione delle Fondazioni di Origine Bancaria del Piemonte.

 

Momenti conclusivi di vari progetti del Salone e altre collaborazioni

Vita Nova sarà anche l’occasione per dare spazio a una serie di momenti conclusivi di diversi progetti del Salone del Libro: i tre premi che il Centro per il libro e la lettura dedica alle scuole, il Premio Nati per Leggere, il Silent Book Contest, il Concorso Letterario Lingua Madre. Saranno ospitate anche due iniziative del Consiglio Regionale della Regione Piemonte, un video dell’Associazione Fiori di Ciliegio in ricordo di Mishima e un evento di Incipit Offresi.

 

 

Info pratiche

Tutte le lezioni saranno tradotte in LIS – Lingua dei Segni Italiana e tutti gli appuntamenti verranno trasmessi – gratuitamente – in live streaming sul sito, sulla pagina Facebook e sul canale YouTube del Salone.

Le Lezioni di Vita Nova e gli appuntamenti di Educare alla Lettura saranno disponibili anche on demand, a evento concluso, su SalTo+, la piattaforma digitale per la community del Salone. Contenuti speciali, approfondimenti, podcast e video on demand: uno spazio per lettrici e lettori, e per tutto il mondo delle professioni del libro, con materiali didattici e attività formative.

Poke House, nuova apertura a Torino

La società  annuncia il suo piano di espansione per diventare il più grande brand di poke in Europa

Entro l’anno 9 nuove aperture tra Torino, Roma, Milano, Lisbona, Madrid, Barcellona e Valencia

 

Poke House, il fast casual del poke californiano, continua a crescere non solo in Italia – con 3 prossime aperture tra Milano, Torino e Roma – ma si spinge oltre i confini nazionali e approda in Europa. Con già 12 insegne all’attivo nel Belpaese in meno di due anni, un team di 200 persone e un valore di fatturato di circa €12 milioni, Poke House punta a conquistare anche i food lover di Portogallo e Spagna divenendo il più grande brand di poke in Europa.

Punto di riferimento indiscusso del poke, partendo dai mercati più grandi dell’out of home

Poke House ha fatto il suo ingresso nel mercato portoghese attraverso l’acquisizione di una catena specializzata in poke con 4 locali già presenti a Lisbona e 3 in apertura entro la fine dell’anno. L’arrivo in Spagna invece coincide con l’inaugurazione – entro il 2020 – di 3 ristoranti nelle principali piazze iberiche Madrid, Barcellona e Valencia.

Fedele al suo format che gli ha garantito il successo in poco tempo in Italia, Poke House per l’ingresso nei mercati esteri prevede un’espansione attraverso una combinazione di food destinations: dalle vie più cool delle città, ai centri commerciali, passando per i kiosk all’aperto e fino alle dark kitchen con l’obiettivo di raggiungere ogni tipo di consumatore.

In un momento in cui il settore della ristorazione è messo a dura prova dall’impatto delle restrizioni del Covid-19, noi di Poke House abbiamo deciso di rimboccarci le maniche e continuare a lavorare e crescere uniti dalla passione che condividiamo per il food e nei confronti della nostra community” – ha commentato Matteo Pichi, co-founder e CEO di Poke House. – “Per il nostro progetto di espansione internazionale abbiamo deciso di fare le cose in grande, guardando ai mercati europei più importanti per la ristorazione out of home, come quello portoghese e spagnolo che insieme nel 2019 hanno valso una spesa di oltre €100 milioni. In Spagna, in particolare, la ristorazione rappresenta oltre il 51% dei consumi alimentari”.

 

Poke House: non una semplice catena di poke ma una vera food company

Poke House non è un ristorante nel senso più tradizionale del termine ma una vera e propria azienda food che, puntando allo sviluppo del format fast casual di qualità, si pone l’obiettivo di innovare il mondo della ristorazione in tutta Europa. Quello di Poke House è infatti un modello ibrido, tra retail e digitale, e strutturalmente incline alla sperimentazione di nuove forme di ristorazione come il food delivery e le dark kitchen, su cui ha puntato molto nell’ultimo periodo e che continuerà a sviluppare. A Madrid, infatti, si aprirà la prima dark kitchen, inaugurata lo scorso 6 novembre, dedicata esclusivamente alla preparazione delle iconiche poke bowl fruibili solo via delivery.

 

“Se la maggior parte dei brand della ristorazione italiana ha scoperto il valore del food delivery e del digital marketing durante l’emergenza, noi di Poke House – nati come start up nel 2018 – abbiamo adottato entrambi dal primo giorno. Fin dall’inizio, abbiamo infatti investito in diverse soluzioni digitali, integrandole in piena sinergia con i servizi nei locali. Al di là del food delivery, abbiamo sviluppato soluzioni che permettono una maggiore scelta su come e dove gustare le poke bowl, agevolando il cliente attraverso un percorso digitale che riduce i tempi di attesa e che si pone perfettamente in linea con tutte le disposizioni in materia di igiene e sicurezza” – ha commentato Vittoria Zanetti, co-founder di Poke House.

 

Oltre all’elevata qualità e freschezza dei suoi poke – divenuti un vero e proprio food trend in tutte le città dove è presente – Poke House deve il suo successo a un modello di business che trova nella combinazione retail fisico e food delivery la sua formula perfetta. Il tutto guidato da una strategia di marketing e comunicazione digitale che rispecchia quei valori e spirito easy mood californiano da cui tutto ha avuto origine e che ha creato nel tempo una vera e propria community di poke lover.

“In un mondo sempre più mobile, social e multicanale, cambiano le esigenze e i comportamenti dei consumatori, mentre si creano nuove opportunità di interazione e relazione. Ed è proprio questa la chiave di volta, è il brand che deve intercettare in maniera personalizzata il cliente e non il contrario, alimentando un senso di appartenenza che parte sì da una buona proposta culinaria, ma va oltre creando un’esperienza unica e ogni volta inedita” – conclude Pichi.

Tunnel anticovid a Palazzo Lascaris

Un tunnel antiCovid nel cortile di Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale. Verrà utilizzato dal personale dell’ente, dai consiglieri regionali e dai visitatori per la sanificazione da Covid19.

“E’ un altro tassello che si aggiunge agli strumenti e alle regole che abbiamo messo in campo per combattere l’epidemia e garantire chi entra a Palazzo Lascaris – spiega il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia – Servirà a impedire che il Covid19 si diffonda nel palazzo e anche a neutralizzarlo per chi, inconsapevolmente, ha sui propri vestiti tracce del virus. Il tutto senza spendere un euro: la macchina ci è stata fornita in comodato d’uso dalla Sieco green, che ringrazio pubblicamente per la disponibilità”.

Tecnicamente si chiama “Cabina di disinfezione”. E’ un parallelepipedo alto 2,4 metri, largo 1,2 e profondo 2 metri, dotato di rampe di accesso e uscita studiate per permettere il passaggio di persone anziane con difficoltà motorie e disabili. Dentro, una serie di sensori, display e led permettono di svolgere diverse funzioni: un rilevatore a infrarossi è in grado di misurare con precisione in due secondi la temperatura corporea di chi entra; in caso di superamento della soglia stabilita, fa scattare un led rosso e un segnale acustico. La zona di misurazione della temperatura è inoltre dotata di un erogatore a fotocellula di gel idroalcolico disinfettante per mani, senza contatto, sicuro e igienico. Infine un sensore a ultrasuoni installato all’ingresso, in grado di rilevare la presenza di una persona, fa partire la nebulizzazione di un prodotto anticovid in grado di eliminarlo dai vestiti, che si arresta quando la persona lascia la cabina. Una impercettibile “pioggia antivirus” che eliminerà ogni traccia dall’abbigliamento. Insomma, in un tragitto che dura pochi secondi verranno messi in atto tutti gli accorgimenti necessari per garantire il più possibile un Consiglio regionale “Covid free”.

Quando l’orto urbano diventa spazio educativo

Iniziativa green realizzata dal marchio Misura con PlanBee a sostegno di “SciA 131” Un progetto di cittadinanza attiva dell’associazione SanTourin nel quartiere di Borgo Vittoria

 

Uno spazio verde inutilizzato che diventa orto urbano, polo culturale ed educativo. Si chiama “SCiA 131” lo spazio di cittadinanza attiva e progetto dell’associazione SanTourin che il marchio Misura ha scelto di sostenere. Grazie a Misura questo orto urbano torinese, che sorge nel quartiere di Borgo Vittoria, potrà dotarsi di nuovi strumenti e in particolare di tre nuove serre per le colture invernali. Le serre e i cassoni, sementi e piantine saranno a disposizione dei cittadini che vorranno dedicarsi all’ortocultura, quando le norme anticovid lo permetteranno, in uno dei quartieri tra i più storici e popolosi di Torino.

L’associazione SanTourin, grazie a un accordo col Comune del capoluogo piemontese, ha in gestione dal 2015 un’area verde di 2mila metri quadrati complessivi. L’area ospita un orto urbano in cassoni e due sale al chiuso adiacenti in cui è stata creata una biblioteca condivisa.
In questi spazi vengono proposti ai cittadini e alle associazioni del territorio percorsi di cittadinanza attiva, prevenzione dell’abbandono scolastico e iniziative di solidarietà tra gli abitanti del quartiere.
Attorno all’attività orticola, negli anni, si è costituito anche un gruppo d’acquisto popolare e sono nate attività didattiche sui temi ambientali, rivolte ai bambini e alle scuole.

 

Il nuovo progetto, grazie al marchio dell’healthy food Misura

 

Per ampliare l’attività orticola e garantirne la continuità anche nei rigidi inverni torinesi, sono già state realizzate nei giorni scorsi tre serre che accoglieranno 10 nuovi cassoni in cui coltivare prodotti rigorosamente stagionali. Oggi, 30 novembre, il nuovo orto invernale è stato ufficialmente aperto, anche se non in forma pubblica, in conformità con le attuali restrizioni della “zona rossa”: gli spazi saranno dunque fruibili e disponibili prossimamente, compatibilmente con le disposizioni antiCovid.
Il progetto permetterà anche di arricchire le dotazioni dello spazio per poter accogliere e coinvolgere ancora più cittadini. L’associazione SanTourin acquisterà inoltre grazie a Misura delle nuove panche e tavolil’illuminazione esterna sarà potenziata, le mura riverniciate e l’orto urbano avrà nuovi strumenti per la cura del verde con nuova terra, semi e piante.

 

A Misura di Verde

Quello di Torino è uno dei dieci progetti di “A Misura di Verde”, l’iniziativa di Misura che, nell’Anno Internazionale della salute delle piante, riforesterà e si prenderà cura di dieci diverse aree del nostro Paese, in 9 regioni, da nord a sud. Grazie a questo progetto Misura metterà a dimora in totale 13.400 piante in dieci zone particolarmente vulnerabili d’Italia. Migliaia di piante e arbusti che nel complesso assorbiranno dall’atmosfera 9.380 tonnellate di CO2, il più diffuso dei gas che provocano l’effetto serra. In ognuno dei territori gli interventi saranno seguiti e manutenuti fino a quando non si avrà la certezza dell’attecchimento delle nuove piante e il buon esito dell’intervento. Saranno interventi realizzati con grande rigore scientifico, integrati nel contesto e nel territorio, con specie autoctone che conservano la biodiversità e tutelano il patrimonio genetico delle specie presenti.

 

Per Cristina Lupattelli, responsabile marketing del marchio Misura, “Torino è una delle città che ha sofferto e continua purtroppo a soffrire di più per l’emergenza sanitaria. Siamo vicini ai cittadini del capoluogo piemontese e a tutta questa regione che sta combattendo in prima linea il Covid. Per questo siamo ancora più orgogliosi di poter contribuire, con un progetto ambientale, a un orto urbano che sarà fruito direttamente dai cittadini. Uno spazio che ha anche un grande valore sociale ed educativo, dove grandi e piccoli potranno stare all’aria aperta, coltivare un orto ma anche socializzare, a contatto con la natura”.

 

“SCiA 131 è un perfetto esempio di un progetto nato dal basso – dichiara Armando Mattei, cofondatore e amministratore delegato di PlanBee – per sottrarre spazi all’asfalto e al cemento e restituirli alla comunità con un significato nuovo. L’orto urbano è infatti uno strumento di sostenibilità ambientale, ma anche economica e sociale: ecco come il verde diventa motore di rigenerazione territoriale per i nostri quartieri e le nostre città.”

 

“Appena si potranno riaprire i cancelli – dichiara Diego Gallea, coordinatore dell’associazione SanTourin, composta da 15 volontari del quartiere, dai 12 ai 90 anni di età – non vediamo l’ora di accogliere sempre più persone. Ora più che mai c’è bisogno di non sentirsi soli e trovare un luogo in cui relazionarsi con gli altri e con il verde urbano. Dall’anno prossimo, abbiamo anche intenzione di proporre laboratori di ortocoltura specifici per le scuole, coinvolgendo i bambini in questa bellissima attività”.

Laboratori e giochi per le famiglie, i musei a casa tua

GAMPalazzo Madama e MAO sempre vicini, anche se da remoto

La Fondazione Torino Musei, anche se i musei sono chiusi, continua a essere presente sui canali digitali per stare vicino al suo pubblico. Le opere, gli spazi, le collezioni e le mostre sono visitabili, grazie alla ricca programmazione social e agli appuntamenti sulle piattaforme online. 

 

In occasione delle festività natalizie la GAM, il MAO e Palazzo Madama arricchiscono le consuete proposte con una serie di laboratori e giochi interattivi che si possono svolgere a casa: le famiglie potranno collegarsi ai webinar gratuiti e seguire passo passo le indicazioni del personale educativo dei musei per realizzare decorazioni a tema natalizio, oppure cercare le tracce per giocare tra le opere, o ancora scegliere di partecipare alle attività grazie ai video presenti sui canali YouTube e InOnda di GAM, MAO e Palazzo Madama.

 

Scopri tutte le proposte:

 

GAM A partire da mercoledì 23 dicembre 

ESCAPE ROOM GAM 

È il 23 dicembre e il museo è chiuso!

Tu non puoi entrare e noi, lo staff del Dipartimento Educazione, non possiamo uscire, siamo nelle sale della Galleria, come faremo? Semplice!  Guarda il video sul paesaggio e i suoi colori, che abbiamo preparato, risolvi intriganti enigmi, un po’ di fantasia e ci incontreremo per augurarci Buone Feste!

Dal 23 dicembre clicca su questo link per scaricare il video Paesaggi a colori (costo € 3,50), necessario per giocare e aiutarci a uscire. Una volta che hai visto il video collegati al sito: https://sites.google.com/view/escape-room-gam e inizia l’avventura!

L’attività sarà a disposizione per tutto il periodo natalizio.

Per informazioni: Dipartimento Educazione GAM

Tel. 0114436999

e-mail: infogamdidattca@fondazionetorinomusei.it

 

PALAZZO MADAMA Mercoledì 30 dicembre ore 16
Webinar su piattaforma Teams
LA LUNA
Pittori, poeti, esploratori, tutti da sempre guardano alla luna affidandole sogni e speranze e ammirandone il profilo nella notte, la luce bianca e la bellezza. Proviamo anche noi a lasciarci ispirare dall’ultima luna piena dell’anno per dipingere il notturno cielo invernale.

Cosa occorre per il laboratorio?
– un cartoncino nero formato A4
– colla vinilica
– tempera bianca
– una matita bianca o da disegno

– pennello e piatto di carta

– una manciata di farina per la polenta

Per partecipare scrivi entro il 29 dicembre a: madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

e riceverai l’invito a partecipare al laboratorio gratuito sulla piattaforma Microsoft Teams

 

 

INOLTRE… 

INONDA Il canale digitale di Fondazione Torino Musei
Una piattaforma on line per scoprire e approfondire i segreti di GAM, MAO e Palazzo Madama attraverso nuovi contenuti didattici. inonda.fondazionetorinomusei.it

Sui canali Youtube di GAMPalazzo Madama e MAO sono disponibili playlist speciali, con video realizzati dai direttori, dai conservatori, da colleghi e da professori universitari che approfondiscono le collezioni e le esposizioni temporanee.

 

Il catalogo della maggior parte delle opere dei musei è consultabile online. È possibile cercare gli artisti e le  opere preferite nelle collezioni di Palazzo Madama, della GAM e del MAO.

 

www.fondazionetorinomusei.it

www.gamtorino.it

www.palazzomadamatorino.it

www.maotorino.it

Più senso di responsabilità per non ricadere nell’emergenza

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

La prima giornata arancione a Torino ha rivelato l’immaturità e l’insensatezza di troppi che hanno invaso il centro, creando vistosi assembramenti. Anche la signora Appendino era a passeggio con la figlia in via Garibaldi.

Di una situazione del tutto fuori controllo si è reso conto persino l’assessore regionale alla Salute Icardi, quello che ad ottobre andò’ in viaggio di nozze.

IAnche a me avrebbe fatto piacere fare una passeggiata in via Roma e iniziare con gli acquisti di Natale a cui certo non voglio rinunciare . Ma il senso di responsabilità in questi drammatici momenti, per nulla superati, lo sconsigliava. Ci sarà tempo per farlo prima di Natale con tutta calma.
Ma qui si ripropone in modo lampante il problema dei controlli che non ci sono stati o non hanno funzionato. Ricadere nell’emergenza assoluta e’ facilissimo. L’esordio della domenica ci offre un pessimo segnale. Troppi hanno già dimenticato ciò che è accaduto nel corso dell’estate.

Prefettura, Questura e Comune debbono mettere in atto un’azione preventiva e repressiva perché non si ripeta ciò che è accaduto domenica e che può portare ad un aumento dei contagi.
Se consideriamo l’esilarante protesta della ragazzina dodicenne che vuole tornare assolutamente a scuola senza considerare la mancanza di sicurezza e la inadeguatezza dei trasporti, abbiamo un quadro complessivo di evidente irresponsabilità . Sulla dodicenne hanno imbastito una speculazione politica contro Cirio che ha avuto il buon senso di non riaprire le scuole.

Anche se la didattica a distanza non soddisfa ,non possiamo dimenticare che la seconda ondata è proprio coincisa con l’apertura scriteriata delle scuole senza trasporti adeguati di cui non si parla neppure più . La nuova Greta torinese della riapertura ad ogni costo meriterebbe una strigliata da parte dei genitori e non la pubblicazione sui giornali delle sue immature proteste che rivelano ovviamente la non conoscenza dei problemi.

Da oggi occorre più fermezza nelle Autorità e soprattutto più responsabilità nei cittadini . Ieri non è stata una domenica arancione, ma una domenica nera che non fa onore ai torinesi.

Urodinamica, il congresso Siud si svolge online

La SIUD, Società Scientifica Italiana di Urodinamica comunica che il 44° Congresso Nazionale, insieme al 18° Congresso SIUD, fisioterapisti, infermieri, ostetriche si terrà da venerdì 4 a domenica 6 dicembre 2020

Pensato per essere realizzato a Torino, in presenza, nella sede del Lingotto, il Congresso ha trovato una casa virtuale su una piattaforma online appositamente costruita per l’occasione. Questo in ottemperanza a quanto stabilito dal DCPM del 18 ottobre 2020.

Il Congresso, realizzato in modalità virtuale avanzata, manterrà inalterato il programma scientifico originale a cui hanno lavorato il Presidente SIUD Marco Soligo e i Delegati  per l’organizzazione del Congresso Maurizio Serati, Gianfranco Lamberti di concerto con i Presidenti del Congresso Antonella Biroli ed Alessandro Giammò. 

Grazie al supporto tecnico della Segreteria Organizzativa è stato elaborato un Programma scientifico di elevata qualità, all’altezza degli standard SIUD per i Congressi in presenza.

Letture magistrali, sessioni e workshops tematici interattivi, alternati a sessioni di comunicazione rappresenteranno un panorama ricco di tematiche pertinenti alle molteplici aree di interesse della SIUD.

Il programma è esteso dalla neurourologia all’uroginecologia, all’urologia funzionale maschile, senza dimenticare le implicazioni relative al compartimento pelvico posteriore, al dolore pelvico e al ruolo della sessualità. Il tutto nei suoi aspetti diagnostici e terapeutici, farmacologici, riabilitativi e chirurgici.

Saranno ospitati alcuni simposi aziendali che arricchiranno il programma con le più recenti novità disponibili.vLa grande ricchezza e diversificazione delle tematiche SIUD, costituisce una peculiarità del Congresso all’interno del quale ciascuno potrà individuare i momenti di interesse particolare.

Per ogni settore verranno colti gli elementi di novità senza dimenticare i necessari approfondimenti e verrà dato giusto spazio al dibattito sulle questioni controverse.
A conferma dell’ottima reputazione di cui SIUD gode nel mondo il 44° Congresso è arricchito dalla partecipazione di numerosi esperti stranieri che invieranno il loro contributo registrato e parteciperanno in diretta alle discussioni. Essi rappresentano le molteplici Società Scientifiche Internazionali con le quali SIUD intrattiene delle collaborazioni: l’International Continence Society (ICS) e l’European Urogynecological Association (EUGA).
 
Presidenti del Congresso sono i torinesi:

Alessandro Giammò Urologo, Struttura Complessa di Neuro-Urologia, P.O. CTO-Unità Spinale A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino

Antonella Biroli Fisiatra, S.C. Recupero e Rieducazione Funzionale Ospedale San Giovanni Bosco – A.S.L. Città di Torino
 
Presidente SIUD: Marco Soligo Dirigente Medico con qualifica di Alta Specialità in Uroginecologia presso l’Unità Operativa di Ginecologia e Ostetricia dell’Ospedale “Vittore Buzzi” ASST Fatebenefratelli Sacco – Milano
 
La SIUD è una Società Scientifica che non persegue fini di lucro. Essa ha il compito di promuovere e diffondere le conoscenze nell’ambito delle disfunzioni del basso tratto urinario e delle disfunzioni pelviperineali ad esse correlate.

La SIUD è stata la prima Società Scientifica in Italia ad occuparsi specificamente di incontinenza urinariae, più in generale, di urologia funzionale. La sua storia vede la fondazione nel1977 e la successiva crescita ed espansione fino ai nostri giorni.

La SIUD è l’unica Società Scientifica in Italia ad impegnarsi nella prevenzione diagnosi e cura della incontinenza urinaria a 360°. Le sue attività e competenze coprono infatti i campi della incontinenza urinaria nella donna, nell’uomo, nel soggetto neurologico, nel bambino e nell’anziano fragile.

http://www.siud.it

Uno studio delle Molinette: ecografia ai polmoni può diagnosticare il Covid

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Uno studio dell’ospedale Molinette di Torino ha stabilito che anche una semplice ecografia del polmone può diagnosticare la polmonite da Covid 19 già in Pronto soccorso.

L’aggiunta dell’ecografia polmonare, eseguita insieme alla visita medica, ha permesso di identificare correttamente casi di polmonite da COVID-19 – quasi il 20% – tra quanti erano stati erroneamente catalogati, in base al risultato del primo tampone naso-faringeo, come negativi. Tutti sono ormai familiari con la metodica dell’ecografia, comunemente utilizzata per il monitoraggio della gravidanza o per lo studio dell’addome o del cuore. Pochi sanno invece che l’ecografia può essere di aiuto anche nella diagnosi delle malattie polmonari. Sebbene possa suonare inusuale, l’ecografia del polmone è usata da circa 20 anni, ad esempio, per valutare la presenza di liquidi in eccesso nei polmoni, situazione per lo più correlata a patologie croniche con riacutizzazioni più o meno frequenti, come lo scompenso cardiaco.

Uno studio condotto dai medici della Medicina d’Urgenza dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino (diretta dal professor Enrico Lupia) ha recentemente dimostrato che l’ecografia polmonare è anche estremamente utile per la diagnosi delle polmoniti da COVID-19 in Pronto soccorso.

Nel corso dello studio, condotto nei mesi scorsi ed appena pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Annals of Emergency Medicine, la più prestigiosa rivista medica del settore, sono stati arruolati 228 pazienti con sintomi suggestivi per COVID-19, di cui 107 diagnosticati come affetti da polmonite da COVID-19 in seguito al riscontro di positività del tampone naso-faringeo.

L’aggiunta dell’ecografia polmonare, eseguita insieme alla visita medica, ha permesso di identificare correttamente altri 21 casi di polmonite da COVID-19 – quasi il 20% – tra quanti erano stati erroneamente catalogati, in base al risultato del primo tampone naso-faringeo, come negativi.

La rapida e corretta identificazione dei pazienti con  polmonite da COVID-19 in Pronto soccorso consente di isolare precocemente i soggetti malati, limitando la diffusione dei contagi non solo all’interno dell’ospedale, ma anche fuori dall’ospedale, grazie alle misure di isolamento applicate ai contatti stretti.

Lo studio è stato in parte condotto con ecografi portatili collegabili direttamente ad uno smartphone forniti gratuitamente dalla ditta produttrice Butterfly Inc. La facilità d’uso e maneggevolezza di questi apparecchi ne rendono ipotizzabile un utilizzo sempre più diffuso, addirittura al domicilio dei pazienti.

Grande è la confusione sotto il cielo…

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PAROLE ROSSE … E quindi la situazione è eccellente, era la conclusione della massima del “grande timoniere” Mao Tse Tung. La famosa citazione mi è ritornata in mente in questi giorni, sia parlando con alcuni esponenti della sinistra torinese , sia leggendo gli articoli dedicati alla scelta del candidato Sindaco della città di Torino

Purtroppo, a dispetto della citazione, la situazione mi sembra sì ideale ma per una nuova e più bruciante sconfitta. Questa volta avverrebbe, e sarebbe la prima, con la destra. Andando con ordine e provando a districarsi nell’affollata coalizione di centro sinistra, quindici sigle e oltre trenta partecipanti, riunita dal e intorno al PD (Partito Democratico). La partenza dell’operazione riconquista del Palazzo Civico, per le evidenti divisioni e veti contrapposti delle varie componenti dell’azionista di riferimento, della coalizione di centro sinistra, il PD, è avvenuta in ritardo. Deciso, non senza contrasti interni, che la strada era quella delle primarie, la stessa decisione, questa volta con divisioni tra i vari alleati, Radicali, +Europa, Verdi e almeno un candidato a Sindaco del PD a favore e con i restanti contrari o agnostici, è stata recentemente congelata fino a fine dicembre. Questo proprio mentre a Bologna, sempre il PD ed il centro sinistra, hanno definito che la strada per scegliere il successore a Palazzo d’Accursio sono proprio le primarie, pandemia o non pandemia. Spauracchio, credibile o no, condiviso o meno, agitato da molti sotto la Mole per il congelamento prima e l’annullamento poi delle stesse primarie. Discorso diverso quello di Roma dove le implicazioni politiche nazionali fanno pensare ad una scelta politica senza competizione interna per definire il candidato al Campidoglio.

Ma tornando alle vicende torinesi, mi hanno colpite alcune cose, per certi versi incredibili. relative ai nomi circolati finora. La cosa più inverosimile è stato l’appiattirsi sul nome del rettore del Politecnico Guido Saracco. Definito da molti, tra i quali un’autorevole esponente nazionale e parlamentare del PD torinese “ esponente dei poteri forti”. Proposto dalle liste civiche e centriste è diventato subito anche l’alfiere della parte più sinistra della coalizione. Scelta avvenuta senza prima definire un programma e rinunciando a priori a proporre un proprio candidato con un proprio programma. Alla faccia dei grandi temi cari, a parole, alla sinistra nostrana e cioè, periferie, lavoro, giovani, assistenza e così via. Ai più è apparsa subito una scelta dettata da interessi personali di qualche esponente della stessa area e di suoi eventuali, futuri ed ipotetici tornaconti. Una cosa mai vista. La decisione fa il paio con le dichiarazioni di uno dei garanti della lista civica che, invece di appoggiare il rettore Saracco, come scritto prima candidato proposto dalla stessa area e lista civica, ha dichiarato di preferire il capogruppo del PD in “sala rossa” (aula del consiglio comunale di Torino) Stefano Lo Russo. E siamo ancora alle schermaglie. La candidatura del rettore è nel frattempo tramontata, di qualche giorno la sua comunicazione dettata, e gli facciamo sinceri auguri, da motivi personali. Un’ultima cosa sulla proposta di candidatura del rettore, come pensavano di recuperare l’abisso elettorale del centrosinistra nelle periferie con la sua candidatura? Domanda che oramai resterà non solo un mistero ma anche senza risposta. Della sinistra della coalizione ho detto prima e merita di essere ricordato il tentativo, fatto a cavallo della scorsa estate, di mettere insieme buona parte dei partiti movimenti e soggetti della sinistra torinese, fallito per il prevalere di vecchi ed inossidabili personalismi. Rimangono le candidature del PD e di alcuni suoi esponenti. Il primo a lanciare la sua candidatura è stato Enzo Lavolta, attuale vice presidente della “sala rossa” ed ex assessore della giunta Fassino. Ex sindaco che ha dichiarato, tra gli scongiuri dei suoi sostenitori, di appoggiare con una parte dell’ala cattolica del PD il centrista Luca Jahier.

 

A seguirlo subito dopo un altro ex assessore della fulminante, soprattutto per gli elettori del centro sinistra e per i torinesi, giunta Fassino, Stefano Lo Russo, attuale capo gruppo del PD in consiglio comunale. Con grande dispiego di mezzi e di appoggi o “endorsement” che dir si voglia. Questo nonostante le velenose voci che parlano della sua come di un’operazione di puro “posizionamento” con obiettivo reale un posto nel futuro parlamento nazionale. Ancora una volta si è distinta, negativamente, la sinistra, in questo caso quella interna del PD. Alla candidatura di Enzo Lavolta è seguita quella di Gianna Pentenero, ex assessore regionale, prima con Bresso e poi con Chiamparino, con una conferenza stampa dove lanciava oltre alla sua, in alternativa quella dello, e qui le interpretazioni si dividono, lo stesso Saracco o, addirittura, Chiamparino. A ruota. un’altra autorevole esponente della sinistra locale nonché vice presidente del Senato e dirigente nazionale del PD, Anna Rossomando, che, con uno sfortunato tempismo, spezzava più di una lancia in favore del rettore Saracco pochi giorni prima del ritiro dello stesso. Al poker dei principali esponenti dell’ala sinistra del PD torinese mancava Andrea Giorgis, attuale sotto segretario alla giustizia, ex capogruppo in comune e vicinissimo all’ex Sindaco e Presidente della Regione Sergio Chiamparino, che è stata lanciato un paio di giorni fa sui quotidiani torinesi. Subito il “fuoco amico” a bollarlo come candidato della ZTL (zona a traffico limitato) indicando con questo i quartieri centrali e collinari dove il PD fa il pieno dei voti e lo stesso Giorgis è stato eletto. Questo dovrebbe favorire sicuramente il sostegno del consigliere regionale di LUV (Liberi Uguali Verdi) Marco Grimaldi, autorevole rappresentante della sinistra esterna al PD che meglio di tutti rappresenta la sinistra fighetta e della movida e di parte di quell’area di sinistra rimasta orfana del rettore e che ora non sa che pesci prendere. Insieme a quello di Giorgis hanno incominciato a circolare i nomi di Mauro Salizzoni, in realtà il suo già da prima, luminare della medicina e votatissimo consigliere regionale, attuale vice presidente dello stesso consiglio e l’inossidabile, intramontabile, come dicono alcuni suoi detrattori, “buono per tutte le stagioni”, Sergio Chiamparino. L’ex sindaco, dicono i bene informati, nega decisamente. Da questo complicato, confuso e poco entusiasmante quadro emergono alcune considerazioni finali, sulla coalizione di centro sinistra, sulla sinistra del PD e su quella a sinistra dello stesso Partito Democratico. La coalizione appare tanto numerosa quanto velleitaria dove manca una guida chiara, sia politica che programmatica. Ruolo che spetta di diritto al principale partito della coalizione che, bloccato dalle divisioni ed interessi interni, non riesce a svolgere.

 

Fa venire in mente quanto disse un paio di anni fa lo storico e sempre lucido dirigente del PCI (Partito Comunista Italiano), Emanuele Macaluso, “il PD non c’è, ma è tutto quello che c’è”. La sinistra interna del PD esce spappolata, disintegrata con il rischio, grande, che a seconda dell’esito finale potrebbe portare anche a scelte estreme. La stessa candidatura di Andrea Giorgis, che ha il pregio di liberare, in caso di vittoria, un posto in parlamento, nel governo e nella direzione nazionale del PD e che quindi mette d’accordo molti parlamentari uscenti e aspiranti tali, non risolve tutte le divisioni e le fratture che si sono create, Rimane la sinistra fuori dal PD, ridotta oramai a percentuali minime, servirebbe molto tempo e spazio per elencare cause e responsabilità sia nazionali che locali. Il fallimento del progetto nazionale di LeU (Liberi e Uguali) non ha tenuto conto del risultato torinese che pure nel deludente risultato nazionale, a Torino ottenne il massimo dei consensi, non solo in percentuale ma in termini di voti assoluti. Più delle due ultime competizioni politiche, regionali e comunali. Ma se si esclude il tentativo di due esponenti di LeU torinesi tutti gli altri si sono accodati alle scellerate e fallimentari decisioni nazionali. Il risultato, l’anno dopo alle regionali, è stato di dimezzare i voti con LUV ed eleggere un solo consigliere, Grimaldi, con i resti e con uno striminzito e misero 0,15% di margine e pregiudicando così gli eventi futuri, a cominciare dalle elezioni amministrative del 2021. Diversi dei soggetti della variopinta e numerosa coalizione di centro sinistra torinese faranno fatica, qualcuno non ci riuscirà, a presentare la lista alle elezioni. Poi, di quelli che ce la faranno la maggior parte non eleggerà nessuno e farà da portatore di voti o da utili idioti che dir si voglia, al PD ed a chi ce la farà. Si stanno creando le condizioni per la “tempesta perfetta” e far vincere così le elezioni comunali di Torino, per la prima volta come scrivo all’inizio, alla destra. Vale la pena ricordare che, sembra oramai deciso, candida l’imprenditore Paolo Damilano, nominato, giusto per non dimenticare, dalla giunta regionale Chiamparino Presidente del Museo Nazionale del Cinema ed ora diventa l’alfiere della destra. Tutto questo e siamo solo all’inizio.