Cosa succede in città- Pagina 338

La Fondazione Collegio Carlo Alberto inaugura l’Anno Accademico

Mercoledì 21 ottobre, ore 18.00 Evento online

 

Mercoledì 21 ottobre alle ore 18.00, si tiene l’Inaugurazione dell’Anno Accademico 2020-2021 della Fondazione Collegio Carlo Alberto, che quest’anno si svolgerà online su Zoom previa registrazione al link: https://2020inauguralceremony.eventbrite.it.

 

L’incontro sarà aperto dai saluti del Rettore dell’Università di Torino, Stefano Geuna e del Presidente della Compagnia di San Paolo, Francesco Profumo. A seguire Giorgio Barba Navaretti, Presidente della Fondazione, illustrerà le attività del Collegio Carlo Alberto nel nuovo anno accademico.

 

La lezione inaugurale “Attitudes, Aptitudes, and the Emergence of the Modern Economy” sarà tenuta dal Prof. Joel Mokyr, Northwestern University, storico dell’economia di fama mondiale.

 

Il Prof. Mokyr è Robert H. Strotz Professor of Arts and Sciences e professore di Economia e Storia alla Northwestern University. Si occupa soprattutto di storia dei cambiamenti tecnologici e dell’industrializzazione, con un focus sulle radici economiche e intellettuali del progresso tecnologico e della crescita economica; è autore di libri pluripremiati, dei quali il più recente è “A Culture of Growth” (2016).

 

Nella sua lezione si soffermerà sulle origini dello sviluppo economico europeo che ha seguito la Rivoluzione Industriale, analizzando soprattutto il ruolo dei cambiamenti culturali che hanno permesso alle élite europee di farsi propulsori del progresso economico e tecnologico.

 

La lezione sarà introdotta da Aldo Geuna, Carlo Alberto Fellow e professore di Economia all’Università di Torino.

Mondojuve per l’ambiente con il progetto Spegni Sostenibile


Per la raccolta e il riciclo dei mozziconi di sigaretta

Mondojuve Shopping Village presenta “Spegni Sostenibile”, la prima campagna di raccolta differenziata e riciclo dei mozziconi di sigaretta concepita, con metodologie industriali, per essere realizzata in simultanea in centri commerciali e retail park in tutta Italia. I mozziconi, quotidianamente raccolti, saranno stoccati in appositi fusti sigillati e trasferiti a un innovativo impianto di trasformazione per essere purificati e trasformati in un polimero plastico, utilizzabile in diversi settori nella produzione di oggetti di uso comune.

 

I mozziconi di sigaretta rappresentano uno dei rifiuti più diffusi e di difficile gestione poiché hanno un tempo di degradazione di diversi anni; oltre ai residui della combustione e della nicotina, sono le microplastiche del filtro a costituire uno dei maggiori fattori inquinanti, in mare come nel suolo. La ricaduta su tutti gli ecosistemi è devastante, se si considera che sono oltre 15 miliardi le sigarette fumate quotidianamente nel mondo. L’impegno di Mondojuve Shopping Village è quindi duplice, non solo ridurre l’impatto ambientale, ma sensibilizzare il pubblico sul tema e promuovere un consumo responsabile, per la salvaguardia dell’ambiente e il decoro degli spazi comuni.

 

Le colonnine collocate agli ingressi del centro sono il punto di arrivo di un percorso iniziato alcuni mesi fa e scaturito dalla volontà di realizzare un progetto che potesse portare un beneficio concreto al territorio e alla comunità. Se diverse realtà, infatti si stanno attivando per la raccolta dei mozziconi, il Centro ha voluto spingersi oltre per consentire il riciclo e la trasformazione di sostanze altrimenti inquinanti. Dopo un’analisi preliminare, finalizzata a definire fattibilità e aspetti logistici, l’operazione può ora partire grazie alla collaborazione di due specialisti: Publievent, che ha curato la parte creativa e di comunicazione, e Re-Cig, una start-up innovativa che opera nel mondo dell’economia circolare, dalla produzione propria degli smoker point, alla raccolta, purificazione e trasformazione in materiale plastico per la produzione di piccola oggettistica. Ideazione e coordinamento dell’iniziativa sono di Cushman & Wakefield, società che gestisce oltre 50 centri commerciali e retail park in tutta Italia, incluso Mondojuve.

133 scuole torinesi aderiscono al progetto “Igiene insieme”

INIZIATIVA PER PROMUOVERE BUONE PRATICHE DI IGIENE TRA BAMBINI, FAMIGLIE ED INSEGNANTI

 

  • Sviluppata da Napisan, in collaborazione con l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, porterà ad una donazione alle scuole in termini di materiale informativo e kit per la cura dell’igiene di oltre 1.5 milioni di euro
  • Le iscrizioni al programma sono ancora aperte al sito www.igieneinsieme.it 

Grande adesione a Torino al programma “Igiene Insieme”, con 133 scuole che, attraverso alcuni tra i loro insegnanti, hanno scelto di aderire all’iniziativa.

«Una grande risposta dal territorio per un progetto di grande valore, che mira ad aiutare, sensibilizzare e supportare direttamente bambini, genitori ed insegnanti in un percorso di educazione alla salute e di responsabilità in un momento così delicato per la nostra società» ha commentato Enrico Marchelli, AD di RB Hygiene Italia. «Il nostro orgoglio è aver portato questo progetto fuori dalle grandi metropoli, arrivando a stimolare e interessare presidi e insegnanti anche nelle province più piccole, troppe volte dimenticate dalle grandi compagnie. Un grazie, in questo senso, va ai nostri partner: preziosi compagni di un viaggio e di una missione molto importante per le generazioni future» ha concluso Marchelli.

Il progetto, realizzato da Napisan con la supervisione scientifica della Scuola di Specializzazione di Igiene e Medicina Preventiva dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, ha l’obiettivo di sensibilizzare ed educare bambini, genitori ed insegnanti ad assumere comportamenti igienici corretti, sia in termini di cura di sé sia in termini di responsabilità sociale in un momento estremamente delicato per la nostra società.

 

L’emergenza socio-sanitaria derivante dalla diffusione del contagio da Covid-19 è infatti arrivata a colpire molto duramente la nostra quotidianità, stravolgendo anche le abitudini e le istituzioni più consolidate. Tra queste, inevitabilmente, vi è la scuola, luogo e strumento cruciale nello sviluppo cognitivo, sociale ed educativo dei più giovani. La sua chiusura ha lasciato, ad ognuno di noi, una preziosissima lezione: la scuola è un’istituzione irrinunciabile, nella quale anche i più giovani, che rappresentano la base futura della nostra società, devono crescere, imparare, socializzare e, soprattutto, iniziare a scoprire il mondo nel modo corretto.

IL PROGETTO “IGIENE INSIEME”: EDUCAZIONE E RICERCA AL SERVIZIO DELLA COLLETTIVITA’

Per stimolare la consapevolezza sul tema nelle fasce più giovani e con l’obiettivo di contribuire a garantire un rientro a scuola il più sicuro possibile, è nato il progetto “Igiene Insieme”, fortemente voluto da Napisan fin dai primi mesi di lockdown. L’iniziativa, che nasce dalla fondamentale convinzione che l’igiene non è solo una questione privata, è rivolta in primo luogo ai più piccoli e a tutto ciò che vi ruota intorno: scuola e famiglia.

Dopo una prima fase che ha visto l’organizzazione di laboratori online per bambini e webinar per quasi 5000 insegnanti, con l’apertura delle scuole, il progetto vede ora una seconda, ancora più concreta fase attraverso il coinvolgimento diretto di oltre 5.000 scuole su tutto il territorio nazionale. Gli istituti scolastici coinvolti – le iscrizioni sono ancora aperte sul sito www.igieneinsieme.it – riceveranno materiale didattico e informativo sulle corrette pratiche d’igiene e kit per l’igienizzazione, per una donazione da parte di Napisan superiore a 1.5 milioni di euro. Infine, vi sarà la possibilità, per gli insegnanti, di partecipare a un corso di formazione – sviluppato anche questo con la consulenza scientifica dell’Università San Raffaele – riconosciuto dal MIUR per l’assolvimento dell’obbligo formativo.

 

Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito internet del progetto www.igieneinsieme.it.

Incenso, profumo sacro

Profumo viene da per fumum, tramite il fumo, la sostanza che per definizione deve disfarsi, confondersi con l’aria e , per questo, tramite ascendere al cielo, sede degli dei, lasciando a noi mortali soltanto l’ombra lieve della sua persistenza.

Se l’etimologia è latina, certamente l’interpretazione del profumo come qualcosa destinato ad un luogo naturale diverso dalla pesante materia terrestre è comune a tutte le culture: è con questo fine che, da un paio d’anni, i Musei Reali di Torino propongono piccole mostre dedicate al tema.

Le iniziative si svolgono in collaborazione con l’associazione Per fumum, fautrice della riscoperta di ciò che attiene al mondo dell’olfatto tramite iniziative culturali che vanno dalla conferenza al laboratorio, occasioni per riflettere su di un senso ambiguo, meno diretto della vista, dei cinque sensi quello culturalmente, artisticamente, persino linguisticamente e socialmente dominante; meno materiale del gusto; negletto rispetto alla musica, arte dell’udito prediletta da filosofi ed esteti, tuttavia capace più di tutti di farsi prodotto commerciale, raffinato ma assieme ingannevole, destinato a celare altri, più sgradevoli e assieme più “naturali” odori e lezzi, proustiano evocatore di ricordi e, assieme, il senso per eccellenza del predatore, umano come canino.

Quest’anno tocca all’incenso, voce latina medioevale che rievoca la necessità di bruciarlo per sentirne scaturire gli effluvi, e suona certo un po’ paradossale che, nell’anno dell’inevitabile mascherina, all’ingresso della mostra, posta al termine del percorso espositivo del Museo di Antichità, ci siano grandi boccioni colmi delle differenti varietà della resina, dalla mirra al più pregiato, il franchincenso.

Una piccola esposizione di oggetti, dalle tavolette cuneiformi che testimoniano i primi utilizzi della sostanza in Mesopotamia fino ai turiboli per l’indispensabile uso liturgico cristiano, passando per singolari incensieri romani a forma di castrum, piccoli e talvolta incredibilmente moderni unguentari, bruciatori orientali islamici, cinesi e giapponesi, testimoni di una devozione per l’incenso che attraversa tutti i continenti, legandoli tra di loro in vie dell’incensoche hanno come crocevia l’Oman.

È infatti a questa Arabia estrema, un territorio compreso tra le sponde somale ed etiopi del mar Rosso da una parte, yemenite ed omanite dall’altra, che il mondo antico, medioevale e moderno si volge per saziare il proprio continuo bisogno di incenso, accettando di solcare deserti e mari, comprando a peso d’oro le linfe solidificate delle piante del genere boswellia, la cui corteccia secerne la resina odorosa per difendersi dai parassiti e proteggere le ferite che pure occorre infliggerle per coglierne le secrezioni.

Una mostra, prima ancora che di oggetti – tutto si riassume in una stanza e in un pugno di teche – di concetti.

Si scopre cosìcome si faccia presto a dire incenso quando, invece,la spezia si ramifica in varietà, di diversa origine e pregio, e si ha l’occasione di scoprire la terra dell’Oman, un tempo Hadramaut, margine dell’Arabia Felix proteso tra le rotte antiche note ad Egizi, Greci e Romani, cos come verso il cuore dell’Asia, dalla Persia all’India via via sino alla Cina, a portata di mano e remoto,ugualmente tentatore per i due capi della civiltà euroasiatica, destinati a ricongiungersi con i viaggi di Marco Polo.

Una terra tutt’oggi con una propria originalità, sede di un Islam sui generis, né sciita né sunnita, un tempo sultanato capace di trasformare i fiumi di ricchezze che i signori di ogni dove versavano ai suoi mercanti per le sue spezie in un potente impero esteso da Zanzibar al Pakistan, in gara con inglesi, olandesi e portoghesi, punteggiata di importanti testimonianze archeologiche dell’Arabia preislamica, di città perdute e religioni scomparse, mondo assieme altro e liminare alla più nota civiltà mediterranea,ma capace, con il commercio e l’economia, di influenzare il mondo della storia a noi consueta e di venirne, a sua volta,influenzata.

La mostra, aperta per ragioni sanitarie solo di venerdì, sabato e domenica con orario ristretto, resta visitabile fino al 10 gennaio; nel sito ufficiale, https://www.perfumumtorino.com/, le informazioni su ulteriori iniziative.

Il visitatore dovrà attraversare obbligatoriamente l’intero percorso dei Musei Reali: non se ne crucci, perché potrà, in questo modo,non solo riscoprire le collezioni permanenti, ma anche due esposizioni di arte fortemente contemporanea.

Nella prima, TOward2030, diciassette street artist dicono la loro su altrettanti obiettivi di sostenibilità e giustizia sociale promossi dall’ONU per il 2030; nella seconda, intitolata “Beyond Walls“,l’artista Saype propone varie declinazioni sul tema della collaborazione, nel contesto di varie grandi città sparse per il mondo, compresa Torino, nello spazio tra le Porte Palatine ed il teatro romano.

Andrea Rubiola  

All’Ospedalino Koelliker il nuovo centro perinatale

Cresce l’Ospedalino Koelliker di Torino che, a poco più di un anno dalla sua inaugurazione, apre il nuovo Centro Perinatale: un’intera unità dedicata alla salute di neo mamme e bambini, dalla gravidanza fino al primo anno di vita del bimbo.

Ostetricia, Medicina Materno-Fetale, Neonatologia e Pediatria: il Centro Perinatale Koelliker si avvale di un team multidisciplinare di specialisti altamente qualificati, coordinato dal Dott. Mario Frigerio, in grado di offrire a genitori e neonati un percorso integrato e di rispondere alle loro esigenze in termini di prevenzione, diagnosi, cura e accompagnamento prima e dopo il parto.

Dagli esami di laboratorio alle ecografie ostetriche in gravidanza, dagli incontri di accompagnamento al parto alle visite ginecologiche, dal sostegno all’allattamento ai controlli e agli esami neonatali.

Un pool di servizi specifici volti al benessere fisico e mentale di molti soggetti – le donne in gravidanza, i loro bimbi “in formazione”, le neo-mamme, i neonati, la coppia di neo genitori – per accompagnarli in un momento della vita particolare e delicato.

Fiori all’occhiello del reparto:

–       L’ecocardiografia fetale, un esame accurato dell’anatomia e della funzionalità del cuore del feto, effettuato da uno specialista con particolare esperienza nell’ambito neonatale e con l’impiego di un ecografo con elevate prestazioni, in grado di individuare oltre il 90% delle cardiopatie congenite, che sono le malformazioni congenite più comuni, responsabili di circa il 20% delle morti neonatali e fino al 50% delle morti per malformazioni congenite nell’infanzia.

–       Il dosaggio transcutaneo della bilirubina che permette di quantificare l’ittero neonatale nelle prime settimane di vita del bambino, senza prelievo di sangue.

–       L’ecografia delle anche del neonato che consente di individuare precocemente la Displasia Congenita dell’Anca (DCA) e, se presente, trattarla immediatamente grazie alla disponibilità di un ortopedico pediatrico specializzato in patologie del neonato.

–       L’ecografia “morfologica” della 20° settimana di gravidanza, che è l’ecografia più importante per rilevare la presenza o meno di malformazioni del feto: eseguita da professionisti certificati con solida esperienza e particolare capacità di comunicazione ed empatia nei confronti dei futuri genitori

Il tutto all’interno dell’Ospedalino per bambini di Koelliker, un centro d’eccellenza dove i reparti ospedalieri si sono trasformati nelle pagine colorate di una fiaba illustrata per accogliere con empatia e professionalità i piccoli pazienti e le loro famiglie.

Quello del Centro Perinatale Koelliker è un percorso privato, che si affianca ai servizi della Sanità Pubblica, per offrire ai futuri genitori un unico interlocutore e una sola struttura di riferimento in grado di seguire tutto l’iter pre e post nascita. Tutti i servizi del Centro sono già disponibili sull’App Prenoting Koelliker che consente di gestire le prenotazioni direttamente dal proprio smartphone, tablet o PC, 24h/24, 7gg/7, senza code allo sportello e senza doversi recare in ospedale per il ritiro degli esiti.

Elenco completo dei servizi del Centro Perinatale Koelliker:

  • Visite Ginecologico – Ostetriche in gravidanza
  • Esami di laboratorio in gravidanza
  • Ecografie Ostetriche in gravidanza
  • Colloquio prenatale con il Chirurgo Pediatra
  • Ecocardiografia fetale
  • Incontri individuali di coppia con l’Ostetrica
  • Colloquio prenatale con il Neonatologo
  • Visita domiciliare in puerperio con sostegno all’allattamento
  • Visita Neonatologica
  • Dosaggio transcutaneo della bilirubina per ittero neonatale
  • Riflesso rosso oculare
  • Ecografia encefalica
  • Ecografia delle anche del neonato
  • Follow-up delle anomalie e malformazioni nefrourologiche
  • Visita ortopedica neonatale 0-12 mesi

www.ospedalinokoelliker.it

Medicina a misura di donna, la camminata è virtuale

RICONVERTITA LA TERZA EDIZIONE DELLA CORSA- CAMMINATA DELLA FONDAZIONE

Partecipa al progetto “Esercizi di sguardo”. Un’occasione per nutrire la mente, l’anima e il fisico
In base alle nuove normative anti Covid, la Corsa-camminata della Fondazione Medicina a Misura
di Donna si svolgerà in modo virtuale, attraverso gli “Esercizi di sguardo”.
Consigliamo a tutti gli iscritti di non rinunciare a una passeggiata la domenica mattina, in ogni
luogo, nel giardino vicino alla vostra casa, o ai parchi cittadini: è un grande nutrimento per la
mente, l’anima e il fisico. Partecipate al progetto
“Esercizi di sguardo”: fotografate ciò che vedete
(senza persone), inviate tre immagini all’indirizzo e-mail info@medicinamisuradidonna.it
entro il 25 di ottobre 2020

Tutti i pettorali acquisiti per la corsa parteciperanno all’estrazione dei numerosi premi sotto
elencati.
Chi non avesse ancora ritirato il suo pettorale può scrivere a:
aderenti@medicinamisuradidonna.com.  Le estrazioni dei pettorali si effettueranno entro il 30
ottobre.
Le migliori fotografie pervenute, scelte dalla giuria composta da Mauro Banfo (artista), Cristina
Casoli (comunicazione Fondazione Medicina a Misura di Donna), Franco Fontana (artista),
Valentina Marocco (responsabile Eventi e Public Program Tosetti Value per l’Arte), Laura Olivero
(vicepresidente della Fondazione Medicina a Misura di Donna) e Giangavino Pazzolla (curatore di
Camera) verranno pubblicate nella gallery del sito www.medicinamisuradidonna.it
I fotografi dei primi tre lavori individuati, avranno il privilegio di una visita guidata riservata con il
curatore a una prestigiosa mostra, a Camera (Centro Italiano per la Fotografia) o presso Tosetti
per l’Arte, entro fine dicembre.
I risultati del progetto, curato da Carla Di Grazia, verranno pubblicati sul sito della
Fondazione
www.medicinamisuradidonna.it
Sarà bello stare insieme in modo virtuale, uniti dai valori e da un sorriso.

“Basta multe alla mensa dei poveri!”

Il giornalista cattolico Maurizio Scandurra raccoglie l’appello di Don Adriano Gennari: “Più buonsenso verso chi aiuta i poveri della città, dal Comune nessuna risposta

La ‘Mensa dei Poveri’ del Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione Onlus, fondata nel 2008 raccogliendo con amore ardente l’invito di Sua Eccellenza Monsignor Cesare Nosiglia per arginare la crescente povertà alimentare cittadina, a quanto pare a Torino da troppo tempo ricevepiù multe che riconoscimenti. Eppure, da marzo a luglio 2020 ha registrato un incremento dell’80% di richieste pasti, passando dai circa 12.500 del medesimo periodo del 2019 agli oltre 22.500 per l’anno in corso”.

E’ l’affermazione durissima, ma tristemente reale, di Maurizio Scandurra, giornalista cattolico, critico musicale e saggista da sempre vicino all’opera caritatevole dello stimato sacerdote cottolenghino, apprezzato altresì per le sue potenti preghiere di intercessione a favore di indigenti e malati.

Non c’è rispetto alcuno, sotto la Mole, per chi ha sfamato e continua a sfamare circa 300 persone al giornoda inizio pandemia a oggi. E con non pochi sforzi. Il lockdown aveva praticamente già azzerato le risorse alimentari che normalmente negozi e supermercati, allora presi d’assalto dai folli timori comuni, destinavano abitualmente in tempi normali a fine giornata alle tavole sociali. E ridotto altresì all’osso, per via delle limitazioni vigenti, il numero di volontari che potevano occupare i locali di via Belfiore 12 solitamente impiegati per la preparazione e la somministrazione dei cibi con i poveri seduti al tavolo al riparo da freddo e intemperie. Distribuzione che, ancora oggi, avviene a mezzo abbondanti sacchetti di pasti caldi consegnati per giunta ai poveri che stazionano in attesa in fila indiana come possono, stante l’impegno dei volontari che cercano di fare il più possibile per garantire le distanze di legge anche a tutela dei poveri, perché non piova disgrazia su disgrazia”.

Ma c’è di più. Nella sua approfondita analisi, Scandurra, già nel cast in passato di importanti programmi tv di Raiuno e Raidue, osserva altresì come “Diminuendo il cibo, scemando le offerte di fedeli, benefattori e sostenitori per via dell’aggravarsi crescente della crisi economicadiffusa, aumentano invece i costi di sanificazione e quelli per il confezionamento meticoloso di tutte le singole porzioni da asporto offerte”.

A ciò si aggiungano – rileva Scandurra, da sempre vicino ai poveri le molteplici contravvenzioni che vengono spesso elevate a Don Adriano e ai suoi volontari ogniqualvolta, facendo i conti con la cartellonistica stradale, sono costretti a fare i salti mortali in orari di punta e traffico per riuscire a caricare il cibo donato, e portarlo in tempo alla Mensa dei Poveri per la preparazione. Lecito che la Polizia Municipale svolga correttamente il proprio lavoro, e con Lei anche gli Ausiliari GTT della sosta: ma innanzi a tanta generosa e disinteressata carità umana e cristiana occorre da parte di Tutti almeno un po’ più di buonsenso. E mi domando: a che titolo poi i residenti di via Belfiore nel tratto prospiciente i locali della tavola sociale bersagliano di chiamate il centralino dei Vigili Urbani disturbati dagli indigenti, che invece in maniera ordinata e composta attendono semplicemente un pasto caldo, un sorriso, di cui in larga parte anche italiani? Auguro vivamente loro di non trovarsi mai al posto di costoro”, tuona Scandurra.

Che prosegue:E’ dal 27 Marzo 2019 che, a seguito appuntamento di persona in Corso Ferrucci con il sottoscritto, Don Adriano e lo staff del Cenacolo Eucaristico presso l’Assessore Roberto Finardi abbiamo richiesto un banalissimo permesso in più per il transito dei veicoli in ZTL, per dotare di corretto accesso in quelle aree riservate anche il secondo mezzo che opera giornalmente nel reperimento delle derrate alimentari gratuitamente e con amore donate dai locali del centro cittadino. Ma niente di fatto, né da lui né tantomeno dalla Segreteria dell’Assessore Maria Lapietra, cui abbiamo scritto via e-mail più volte, in un rimbalzare da questo a quell’ufficio in perfetto stile italiano.

Per poi concludere: “Per giunta, sino al 2018 la Onlus di Don Gennari disponeva di cinque permessi di parcheggio sulle strisce blu afferenti l’area della ‘Mensa dei Poveri’, dati a turno in consegna ai volontari che, tutti pensionati, non possono certo affrontare il costo giornaliero orario del parking per tutte le ore pro capite diservizio ai poveri. Permessi revocati perché, a detta dei competenti uffici, nello statuto è assente la dicitura che prevede l’attività sociale di accompagnamento medico di terze persone bisognose”.

Ed ecco, infine, la proposta: “Persino il TGR degli ottimi colleghi di Raitre Piemonte ha documentato più volte e anche in diretta tra marzo e aprile scorsi l’impegno eroico di una preziosa mensa sociale cittadina che non si è mai piegata né tantomeno arresa innanzi alla virulenza del Covid-19. Ampia parte ha anche il Banco Alimentare, che ringraziamo sempre di cuore, e con lui anche tutti i privati cittadini e le imprese del territorio che, ciascuno secondo le proprie possibilità, in denaro o in cibo offrono risorse e futuro per alimentare giornalmente i poveri di Don Gennari. Cara Sindaca Appendino e Giunta Tutta, che cosa vi costa qualche permesso viario in più per aiutare chi soffre?”, conclude lapidario Maurizio Scandurra.

In visita al sito archeologico romano

Nel cortile di Quadrato, in via delle Orfane 20 a Torino, è stato presentato il restauro del sito archeologico di epoca romana che per la prima volta sarà aperto al pubblico venerdì 16 e sabato 17 ottobre.

Il progetto Archeologia Nascosta è stato presentato dal Gruppo Building insieme a Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino, Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” e Suscor – Università degli Studi di Torino.

Digital Career Week: 50 aziende incontrano più di 1.800 laureandi del Poli

Ottimi riscontri per la prima edizione del Digital Career Week: 50 aziende incontrano più di 1.800 laureandi e laureati dell’Ateneo iscritti a sessioni on line, webinar aziendali e stand virtuali

 

Il Politecnico di Torino è uno degli atenei italiani in grado di offrire ottime prospettive occupazionali per i propri laureati: il tasso di occupazione ad un anno dalla laurea magistrale è infatti del 90,6%, contro una media nazionale del 87,5% per ingegneria, mentre per architettura è del 73,2% rispetto al 70,6% (fonte dati Almalaurea – indagine 2018 – def. Istat forze di lavoro).

Quest’anno le iniziative a supporto del job placement sono state ampliate e completamente ripensate, sfruttando tutte le potenzialità offerte dagli strumenti digitali che sono stati accolti come un’opportunità interessante da parte degli studenti: sono più di 1.800 i laureandi e laureati che si sono iscritti alla Digital Career Week, evento proposto per la prima volta dal Politecnico in modalità completamente online.  Si tratta della prima delle attività proposte agli studenti dall’Ateneo per l’accompagnamento al lavoro, che comunque durante tutto l’anno possono usufruire di iniziative come eventi di recruitment, percorsi di orientamento al lavoro e cicli di incontri tematici.

Gli appuntamenti sono iniziati la scorsa settimana con l’erogazione di contenuti di orientamento professionale propedeutici per gli studenti, mentre la Digital Career Week è iniziata il 12 ottobre e continuerà fino al 16, per offrire a studenti e laureati la possibilità di interagire con aziende tramite incontri individuali, presentazioni di gruppo e offerte di lavoro.

Fino al 23 ottobre, infine, le aziende potranno fare colloqui di selezione riservati ai candidati scelti tra coloro che hanno risposto a job posting o che hanno partecipato ai webinar, visitato gli stand virtuali e inviato la propria candidatura alle offerte delle aziende.

Anche in un contesto complesso e in continuo cambiamento come quello attuale, dove si stanno delineando nuove modalità di partecipazione ed interazione da remoto, i numeri confermano che sono sempre tantissime le aziende interessate ad assunzioni o inserimenti in stage post-laurea di ragazzi formati al Politecnico, sempre molto ricercati dagli HR delle imprese: 50 le società che hanno aderito all’evento, e hanno potuto contattare più di 1800 studenti e laureati iscritti agli incontri virtuali proposti,

“Siamo molto felici del successo di questa iniziativa e di aver potuto creare quest’occasione d’incontro nonostante le difficili condizioni in cui ci troviamo. Non solo la grande partecipazione delle aziende ci conferma la solidità dei percorsi formativi offerti dal nostro ateneo, ma anche l’adesione dei nostri studenti e laureati ai momenti di orientamento professionale ci conferma il loro continuo desiderio di apprendere e la loro la capacità di mettersi in gioco e aprirsi a nuove sfide”, commenta la Vice Rettrice per gli Alumni e l’Accompagnamento al Lavoro Carla Chiasserini.

Meroni, un “mito” che ci accompagna

Sono passati 53 anni ma la notizia e sempre li’, fresca e drammatica, incredibile e indimenticabile. Gigi Meroni non c’e’ piu’ da quel crudele 15 ottobre 1967, travolto da un’automobile dopo aver, per l’ennesima volta, galvanizzato i tifosi e contribuito a battere la Sampdoria al Vecchio Comunale

Gigi Meroni e’ una pietra miliare nella centenaria storia granata. Un punto di riferimento che racchiude estro e tragedia, gioia e dolore, fantasia e destino. Insomma, attorno a Gigi Meroni si riassume la vicenda granata in tutta la sua interezza. E non si puo’ dimenticare perche’ questo ragazzo, scomparso ad appena 24 anni dopo essersi imposto – con semplicita’ e rara correttezza – come leader in campo e fuori del campo, era gia’ un “mito”. Certo, la tragedia di quel terribile 15/10/1967 ha trasformato la “farfalla granata” in un mito incancellabile e irripetibile. Perche’ Meroni, forse anzi quasi inconsapevolmente, era destinato a diventare un leader. Un leader che ha anticipato i tempi. Nel campo attraverso il suo estro e la sua fantasia ineguagliabili e, soprattutto, fuori dal campo. Anticipatore nel costume, nella sua vita privata cosi’ travagliata e rocambolesca, nel rapporto con la tifoseria e l’opinione pubblica sportiva e non solo, nello stile di vita semplice e anticonformista. Insomma, Gigi era destinato a segnare in profondita’ la storia granata e quella del calcio italiano. Una sorta di George Best del calcio italiano per il suo gioco e il suo talento e, al contempo, un calciatore che anticipava i fermenti del ’68 e gli anni della contestazione e del grande cambiamento della societa’ italiana. E la stessa vasta pubblicistica che ha accompagnato in questi lunghi 48 anni anni la vita di Gigi Meroni e’ la conferma che la sua esperienza e’ piu’ viva che mai non solo nella vicenda granata ma anche in quella del calcio italiano e nella stessa storia del nostro paese.
Per questo Gigi continua a vivere nei nostro cuori. Ed e’ per questo che, per chi abita a Torino, quel corso Re Umberto all’altezza dell’ormai triste luogo del Bar Zambon, continua ad essere meta di un pellegrinaggio silenzioso e composto. Un luogo che ha strappato alla vita la farfalla granata ma anche un luogo destinato a ricordare, per sempre, un talento del calcio e della vita di tutti di giorni.
Giorgio Merlo