“In Via Tollegno nel tratto antistante il civico 39, il marciapiede così come si può osservare dalle foto allegate, è in condizioni disastrose a causa dei lavori eseguiti per portare la fibra realizzati nel settembre dello scorso anno

Da Torino la proposta dell’artista Colline di tristezza a tutela del personale sanitario e scolastico ed indirizzata alla Presidenza della Repubblica e ai Ministeri di Salute ed Istruzione
Istituire stanze della rabbia e/o camere del pianto negli ospedali, nelle Rsa e nelle scuole disponibili per medici, infermieri, OSS, insegnanti e personale scolastico allo scopo di alleviare lo stress e la tensione cui sono sottoposte queste categorie di lavoratori. La proposta è dell’artista Colline di tristezza, ed è rivolta al Presidente della Repubblica Mattarella ed ai ministri Speranza (Salute) ed Azzolina (Istruzione).
Le rage room o stanze della rabbia sono sostanzialmente delle stanze in cui, vestiti con le adeguate protezioni per non farsi male, è possibile spaccare una serie di oggetti e smaltire così le tensioni accumulate. In Italia al momento ve ne sono cinque. Per quanto riguarda le camere del pianto anch’esse sono state inventate in Giappone e sono stanze equipaggiate anche con strumenti per la visione di film e con fazzolettini, destinate a donne che possono piangere lontano da occhi indiscreti per scaricare lo stress in questa maniera.
Per la parità dei sessi il “non-cantante” torinese suggerisce che rage room e camere del pianto siano utilizzabili da entrambi i sessi a seconda di come la persona preferisce scaricare le tensioni. “Potrebbero anche essere soluzioni similari e compatibili con lo spazio disponibile nelle strutture”, precisa l’artista.
Secondo Colline di Tristezza “bisogna innanzitutto pensare alla salute mentale del personale sanitario e scolastico duramente provato dall’emergenza”.
Inoltre queste stanze potrebbero essere utili, se presenti nelle scuole, anche per le vittime di bullismo, “in un’ottica futura quando si tornerà ad una normalità con lezioni in presenza al 100%”.
L’artista Colline di tristezza è noto al pubblico principalmente per la proposta di una maglietta con l’igienizzante (T-Soap), ma anche per l’impegno contro il fumo e a supporto dei vegani, appelli, proposte e jingle non-cantati (definiti da lui stesso con il termine “Jingle-Karaoke” in quanto cantabili dagli ascoltatori). Lo scorso mese ha pubblicato sul suo canale Youtube (www.youtube.com/watch?v=ULk3alL2RHw) il brano “Megan Fox” cantato da un Vocaloid, una voce virtuale artificiale, che parla della solitudine dei single durante il lockdown al tempo del coronavirus.
Per informazioni e contatti:
collineditristezza@gmail.com
Gli incontri si svolgeranno inizialmente online e proseguiranno in presenza appena sarà possibile tornare alle attività di gruppo con serenità. L’appuntamento è il giovedì dalle 14.30 alle 16.00, a partire dal 14 gennaio.
Gli incontri online – confermati fino a marzo – possono accogliere persone provenienti da qualsiasi parte d’Italia, purché dotate di una connessione internet stabile e di una webcam.
I successivi incontri in presenza si svolgeranno sui territori di Torino e di Milano, grazie all’appoggio di Associazione Amici Parkinsoniani Piemonte (AAPP) e Lyceum Academy, partner del progetto.
La Danzaterapia fa tesoro del ruolo primario del corpo come contenitore e comunicatore di emozioni. Danzando all’interno di una relazione protetta di ascolto e condivisione, possiamo infatti conoscere e ri-conoscere con autenticità il nostro mondo interiore, esprimerlo, valorizzarlo e trasformarlo. La Danzaterapia attiva le risorse creative di ognuno, indipendentemente dalle abilità fisiche, come strumenti di consapevolezza e autodeterminazione, favorendo un processo di fioritura personale.
Nel Parkinson l’attività motoria, la socialità e la possibilità di prendersi cura delle proprie emozioni, hanno un ruolo fondamentale nel miglioramento del decorso della malattia. La Danzaterapia si inserisce in un approccio riabilitativo integrato, in quanto propone una delicata stimolazione a livello sia motorio sia emotivo in una patologia caratterizzata proprio da disturbi che coinvolgono queste due sfere. Coinvolge aspetti funzionali, cognitivi e psicologici per portarli verso un reciproco sostegno, contribuendo a un maggior benessere psicofisico.
I percorsi sono dedicati a chi vive in prima persona la malattia di Parkinson, ma anche a familiari e operatori. Non accompagnatori, ma veri e propri destinatari dell’intervento, nell’ottica di una condivisione della salute come è intesa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità: stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia.
E-Motus è nato a Torino nel 2016 grazie all’organizzazione e al sostegno di AAPP. Dal 2019 l’Associazione “è” – impegnata in iniziative che coniugano arte e salute – ne ha adottato il coordinamento. Successivamente il progetto ha ottenuto il patrocinio di APID – Associazione Professionale Italiana Danzamovimentoterapia.
I fondi stanziati dalla Chiesa Valdese sosterranno la realizzazione del percorso, ma anche altre azioni che permettano di narrare l’esperienza dei partecipanti e valutarne l’impatto sulla qualità della vita.
È prevista una simbolica quota di iscrizione di dieci euro, per valorizzare l’impegno e la continuità nella pratica, fondamentale per la costruzione del percorso.
Per avere maggiori informazioni e per partecipare scrivere a info@eassociazione.org.
I casi di smarrimenti si sono davvero moltiplicati soprattutto durante la notte di Capodanno e nei giorni seguenti durante i quali il rumore assordante dei petardi e dei fuochi di artificio ha spaventato gli animali domestici, generato ansia e perfino terrore fino a fargli perdere l’orientamento e fuggire. I consigli dispensati sono stati come sempre diversi come per esempio creare per loro un luogo sicuro all’interno dell’abitazione, non lasciarli sul balcone, accendere la tv per coprire i rumori che li portano a scappare o a farsi male, utilizzare con l’aiuto del veterinario sostanze per calmarli. A casa è più facile aiutarli, il problema si amplifica quando siamo fuori, in passeggiata. Uno degli errori che comunemente si compie è di togliere il guinzaglio al cane credendo di conoscere bene le sue reazioni, confidando nell’educazione che gli si è data o semplicemente aspettandosi obbedienza incondizionata. Purtroppo non è così, l’animale la maggior parte delle volte si adatta alle nostre richieste, ai nostri ordini ma tante risposte positive non rappresentano una regola, non sono una certezza. La possibilità che il cane si allontani in maniera incontrollata aumenta poi se il cane è stato adottato da poco, se è cucciolo o se succedono eventi ai quali non è abituato come per esempio rumori improvvisi e sconosciuti. Morale, tenere il nostro cane al guinzaglio è un dovere, non una opzione. E’ un dovere perché lo dice la legge, perché è un modo per proteggerlo da incidenti che potrebbero togliergli la vita, è un obbligo per evitare che l’incontro con i suoi simili possa trasformarsi in una tragedia, ed è infine è necessario anche perché non tutti gradiscono la vicinanza dei cani, qualcuno ha paura e bisogna rispettare e considerare anche questo.
E’ bello vederli liberi correre e per questo ci sono le aree cani, è meraviglioso vederli felici ma non possiamo lasciarli a loro stessi, dobbiamo tenerli al guinzaglio, vicino a noi. Molte volte mentre passeggio col mio cane, un piccolo meticcio adottato al canile, mi si avvicinano cani irresponsabilmente slegati, qualche volta sono tranquilla ma spesso sono costretta a prenderlo in braccio e l’affermazione “non si preoccupi è buono” non mi basta e non mi interessa. Di frequente, a costo di sembrare antipatica e forse lo sono, ricordo al “padrone” di turno che il cane non può stare libero per l’incolumità di tutti, animali e umani. Le reazioni a questo mio monito sono di diverso tipo, c’è chi si scusa e lo lega, c’è chi non sente o fa finta di non sentire e chi si infastidisce sicuro e imperterrito nella sua condotta scorretta e pericolosa. Il guinzaglio è uno strumento di controllo necessario, un dispositivo di protezione e buona educazione, una redine che non limita la libertà del nostro animale ma al contrario gli permette di passeggiare in sicurezza e serenità, un gesto di civiltà. Seppur fuori tema rispetto all’argomento trattato, ma comunque in linea con quelli che sono i nostri doveri di cittadini mi preme ricordare che sarebbe opportuno che noi umani raccogliessimo i bisogni dei nostri cani, sempre e comunque, che concorressimo alla pulizia e al decoro della nostra bellissima città contribuendo inoltre, di questo ne sono sicura, a creare nei confronti dei nostri amici fedeli maggior apprezzamento e affetto.
Maria La Barbera
Il nostro proposito è di fare sentire la voce del mondo dell’arte costruendo una rete composta da artisti, curatori, galleristi, operatori professionali affinché comunichino tra di loro e con il mondo esterno. Mantenere un contatto, amplificandolo attraverso l’invito, sarà il modo per eludere il distanziamento e tentare di riprogrammare il futuro con l’intento che questo messaggio riesca ad oltrepassare anche i nostri confini territoriali.
PROGETTO
Il progetto non prevede una curatela e vuole essere ampiamente democratico per la modalità di partecipazione: l’invito avviene attraverso il passaparola. I primi inviti partiranno dalla mailing list di Fondazione 107, ogni artista invitato a sua volta estenderà l’invito ad un altro artista, in una catena che, ci auguriamo, possa divenire virale. L’invito consiste nel produrre un tuo lavoro su una mascherina anti Covid di quelle in commercio, in stoffa, plexiglass o in altro materiale. Può anche essere autoprodotta, se preferisci, utilizzando i mezzi/materiali che ritieni più idonei e più vicini al tuo consueto modo di operare. Gli unici vincoli consistono nel mantenere le dimensioni delle mascherine in commercio e che l’opera abbia a che fare con la mascherina protettiva. Sul retro del lavoro da te prodotto dovrai apporre la tua firma e incollare un’etichetta che contenga: il tuo nome, cognome, indirizzo mail, titolo del lavoro. Dopodiché dovrai inviarlo presso il fermo posta di Fondazione 107 al seguente indirizzo:
Fondazione 107 casella postale 117
presso MAIL BOXES ETC – MBE
Corso Francia n.238
10098 RIVOLI (TO) – ITALIA
Parallelamente dovrai farci pervenire l’immagine da postare sul sito per consentirne la votazione, ci invierai un file immagine (JPG non superiore ai 2MB di risoluzione non inferiore a 3500px sul lato lungo), per questo invio dovrai utilizzare e compilare l’apposito modulo che troverai alla fine di questa parte descrittiva.
TEMPISTICA
Riceveremo le opere e le immagini dal 20 dicembre 2020 sino al 31 marzo 2021. Le immagini saranno inserite sul nostro sito online cronologicamente, via via che ci perverranno. Quando la normativa anti Covid lo renderà possibile, festeggeremo tutti insieme con una grande mostra aperta al pubblico in Fondazione 107.
VOTAZIONE
Le votazioni saranno aperte dall’1 aprile 2021 sino al 31 maggio 2021. Le opere saranno votate direttamente dai visitatori del sito. Ogni persona avrà a disposizione 1 voto per 1 opera. É previsto un sistema che eviti la possibilità di votare più volte. L’artista vincitore per elezione popolare avrà la possibilità di esporre le sue opere in uno degli spazi in Fondazione 107 durante lo stesso periodo in cui saranno esposte tutte le opere che hanno partecipato al progetto.
Il concorso è aperto a tutti ed è gratuito.
L’opera da te prodotta entrerà a fare parte della collezione di Fondazione 107 per tua gentile concessione e per tacito consenso a seguito del suo invio. Sarà trasferito a Fondazione 107 anche il diritto sull’immagine dell’opera per il suo eventuale utilizzo per la riproduzione e per possibili fini commerciali.
FINALITA’
Il progetto Take Care desidera essere fortemente partecipativo a testimonianza del vissuto dei nostri giorni. Vuole condividere una riflessione sulla difficoltà di vivere questo tempo così difficile per ognuno di noi, un tempo di restrizione che porta con sé la consapevolezza di prenderci cura di noi stessi ma anche e soprattutto degli altri, da qui Take Care. Invitare un collega artista sarà il modo di renderlo partecipe e allo stesso tempo di coinvolgerlo ad invitare un altro collega e così via. Take Care significa anche perdere la concentrazione su noi stessi ed estendere la nostra attenzione su chi ci sta intorno in un flusso che desidera diventare virale.
Ringraziandoti già da ora per il tuo impegno e la tua partecipazione ci auguriamo che tu aderisca all’iniziativa e, attraverso la tua preziosa collaborazione il progetto “Take Care”, possa contagiarci positivamente ed accompagnarci verso tempi migliori.
Fondazione 107 –
Via Andrea Sansovino, 234
10151 Torino
In particolare dall’analisi emerge che:
Commenta Andrea D’Acunto, Med Telco, Media & Technology Leader di EY: “È ormai assodato che l’Italia per il rilancio economico debba accelerare sulla digitalizzazione, a partire dagli investimenti sulle infrastrutture digitali, che non si limitano solo a Banda Ultralarga e 5G, ma devono comprendere anche cloud computing, reti IoT e sensoristica. L’accelerazione deve avvenire sulla base dei business needs delle imprese, con una definizione delle priorità che metta in relazione la localizzazione del sistema produttivo italiano con la diffusione delle infrastrutture digitali sul territorio. Parte del supporto economico agli investimenti digitali necessari ai territori, che si trovano oggi in una condizione di gap infrastrutturale, può venire dal Recovery Fund e dal Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza, con le opportune differenze: nel caso delle PMI per la modernizzazione dell’impresa, nel caso delle aziende più grandi per costruire o rafforzare l’ecosistema di filiera”.
IL TOTALE DIVENTA 55.075 (66,5% DELLE DOSI DISPONIBILI)
L’Unità di Crisi della Regione Piemonte comunica che oggi (dato delle ore 17.30) le persone che hanno ricevuto la prima dose di vaccino contro il Covid sono state 6.818.
Dall’inizio della campagna si è quindi proceduto all’inoculazione di 55.075 dosi, corrispondenti al 66,5% delle 82.810 finora consegnate al Piemonte.
La Fase 1, come noto, coinvolge il personale del servizio sanitario regionale, accanto ad ospiti e operatori delle Rsa.
Il documento, che viene emesso su richiesta dell’intestatario, è la sintesi dei prodotti in possesso del cliente, in particolare riporta saldo e giacenza media dei conti attivi/estinti nel corso d’anno 2019, dei libretti di risparmio, dei Buoni Fruttiferi Postali, delle Postepay nominative e delle Carte Enti Previdenziali, il valore nominale dei Fondi di Investimento, la posizione dei Deposito Titoli nonché l’attestazione dei premi versati per Polizze Assicurative.
Tali informazioni sono utili per accedere alle prestazioni sociali agevolate quali il bonus bebè, il bonus elettrico o idrico, l’iscrizione dei figli ai servizi di prima infanzia, i libri di testo gratuiti, gli assegni di maternità e le forme di sostegno al reddito previste dall’attuale normativa.
La certificazione sarà disponibile in tempo reale; per poterla ottenere sarà necessario richiedere all’operatore di sportello l’apposito modulo “Richiesta Attestazione a fini ISEE” e restituirlo compilato.