La tradizionale festa di San Giovanni sarà diffusa sul territorio cittadino con eventi in streaming e in presenza, e con un pubblico contingentato.
Sono partiti i preparativi per la celebrazione del santo patrono del 24 giugno.
La Giunta comunale ha approvato la spesa per gli eventi, pari a 112 mila euro, in linea con la cifra impegnata negli anni scorsi. Per l’edizione 2021, nel rispetto delle normative da Covid è stato predisposto un palinsesto basato su elementi di spettacolo territorialmente diffusi, che possono prevedere l’utilizzo dello streaming insieme a una contingentata e controllata partecipazione del pubblico. Il Comune ha avviato anche una ricerca di sponsorizzazioni, che si è conclusa in questi giorni, per sostenere le attività contenute nel programma per i festeggiamenti e coprirne l’eventuale fabbisogno aggiuntivo.
Fino al 29 agosto 2021
Aperta al MAO TOAsean Design, l’esposizione che mette in mostra i progetti realizzati dagli studenti del 2° anno del corso Triennale in Design del Gioiello e Accessori di IED Torino, ispirati alle opere del MAO Museo d’Arte Orientale, insieme ad alcuni pezzi realizzati da undici eccellenze artigiane piemontesi.
Si rinnova anche per il 2021 la collaborazione fra l’Istituto Europeo di Design e il MAO, che quest’anno ha dato vita all’esposizione TOAsean Design, realizzato grazie al contributo della Fondazione CRT. Nell’ambito dell’omonima iniziativa, sostenuta da Camera di Commercio Italia Myanmar per promuovere il design italiano in Oriente e rafforzare il rapporto culturale tra l’Italia e i Paesi del Sud Est Asiatico, sette studenti del secondo anno del corso Triennale in Design del Gioiello e Accessori di IED Torino sono stati invitati a progettare altrettante creazioni ispirandosi alle opere della collezione permanente del Museo d’Arte Orientale.
L’incontro con statue e oggetti, provenienti da mondi ed epoche lontane, ha innescato il processo creativo: attraverso uno sguardo attento e una ricerca approfondita, i giovani designer hanno progettato gioielli e accessori, pezzi unici che declinano suggestioni estetiche e simboli culturali in chiave contemporanea.
Quest’anno il progetto si arricchisce della collaborazione con CNA Torino, la Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa: undici imprese artigiane, sette delle quali hanno supportato la realizzazione delle opere degli studenti IED, hanno progettato o rivisitato altrettanti oggetti preziosi delle loro collezioni sulla base di suggestioni provenienti dai paesi dell’Asia, dando vita a undici creazioni che testimoniano della competenza e della creatività delle imprese artigiane piemontesi.
La sinergia tra design e artigianato ha permesso agli studenti IED di lavorare al fianco degli artigiani torinesi, facendo esperienze diretta di tradizioni d’eccellenza del territorio e acquisendo competenze legate a particolari lavorazioni grazie al confronto con specifici materiali, processi e tecniche di produzione.
L’esposizione è il risultato di solide relazioni costruite dal MAO con importanti attori istituzionali del territorio e, grazie al supporto della Camera di Commercio Italia Myanmar, diventa un’interessante occasione di promozione per gli studenti e per le eccellenze artigiane piemontesi, che avranno la possibilità di far conoscere il proprio lavoro a livello nazionale e internazionale.
I gioielli esposti sono stati realizzati da: Rebecca Maggiora, Simone Bolognesi, Sara Tesan, Giuliana Noto, Tommaso Balducci, Elettra Tarraran e Marta Baccuini, studenti del Corso di Design del Gioiello e Accessori IED Torino, e da Barbara Ebbli, Evgenia Elkind, Paola Bellinzoni, Lorenzo Tiano, Paola Garbiero, Elena Imberti, Fulvio Pertica, Gianluca Guarneri, Rossella Calabrò, Stefania Mairano e Francesco Ferrara, Nicoletta Biglia e Rita Bellino titolari di imprese appartenenti al network CNA Torino.
Ha supervisionato il progetto Daniela Bulgarelli, coordinatrice del corso Triennale di Design del Gioiello e Accessori di IED Torino.
TOAsean Design è realizzato grazie al contributo della Fondazione CRT.
Sabato 12 giugno – 17.30 Libreria Belgravia – via Vicoforte, 14/d – Torino. Un incontro-racconto che ha per protagonista il conte di Cagliostro, aneddoti e colpi di scena di una vita molto più che avventurosa.
Chi era Cagliostro? Ce lo racconta Paolo Domenico Montaldo, sabato 12 giugno alle 17.30, ospite della Libreria Belgravia (via Vicoforte 14/d – Torino).
Un personaggio molto chiacchierato e che ha destato l’interesse e la curiosità di regnanti, letterati e personaggi altrettanto famosi del suo tempo.
Tutta l’Europa del 1700 parla (e sparla) di lui. Avventuriero, alchimista, mago, esoterista, guaritore, truffatore, eretico. L’uomo che raccontava di aver trovato la formula per fabbricare l’oro.
Dotato di un certo fascino e di una capacità di comunicazione da fare invidia al più esperto social media manager, riesce a conquistare l’aristocrazia e si inventa di sana pianta un titolo nobiliare. La sua complice più diabolica e abile è la donna che ha sposato.
Il piacere del racconto e dell’ascolto, riscoprire la bellezza di lasciarsi affascinare dalle parole, questo è il filo conduttore dell’appuntamento con Paolo Domenico Montaldo, scrittore e appassionato di vicende storiche che animano i suoi libri d’avventura alla ricerca di tesori nascosti tra le pieghe del tempo, di misteri e segreti da svelare.
La YOWRAS Editrice, nata nel 2020 all’interno dell’Associazione culturale YOWRAS, propone una nuova formula: l’incontro racconto per esplorare eventi storici e figure sulle quali c’è ancora molto da scoprire, un viaggio tra passato e presente con l’aiuto dell’antica ma sempre nuova arte del racconto.
Il narratore è Paolo Domenico Montaldo, l’autore di una serie di romanzi di avventura a sfondo storico e il creatore del commissario Incantalupo, protagonista finora di tre indagini a cui, nel 2021, se ne aggiungeranno altrettante.
Weekend al Motovelodromo Fausto Coppi
Sabato 12 e domenica 13 giugno, dalle 8 alle 18
prima dei lavori di ristrutturazione che lo faranno rinascere
Il Motovelodromo riapre in via straordinaria alla cittadinanza: due giornate di incontro e di sport, prima di chiudere per i lavori che saranno realizzati durante l’estate.
Il progetto di rinascita del Motovelodromo, che sarà realizzato nei prossimi mesi, intende restituire alla cittadinanza lo storico tempio dello sport torinese, da anni in disuso, ripristinando così un luogo polisportivo multifunzionale per la comunità cittadina. Il progetto si basa su un’idea di ricostruzione del tessuto comunitario e proprio per questa ragione è stato deciso di organizzare due open days, sabato 12 e domenica 13 giugno: un fine settimana per riaprire alla cittadinanza le porte del Motovelodromo, prima di chiuderle per i lavori di ristrutturazione che lo porteranno a nuova vita.
Il Motovelodromo – che incarna la più antica architettura sportiva attuale del Piemonte e ha ospitato alcuni tra i più grandi eventi di ciclismo, atletica, calcio, rugby e football americano in città – fu inaugurato nel maggio del 1920 ed ebbe un ruolo di rilievo nella ripresa della Torino flagellata dalla Spagnola. In una sorta di parallelo con l’attuale necessità di riconquista da parte dei cittadini degli spazi aperti e della socialità diffusa, interrotta a causa della pandemia, il progetto propone il Motovelodromo, con i suoi 24.000 m2, come nuovo spazio di aggregazione in cui i torinesi possano riappropriarsi di uno storico luogo di sport. In linea con questo obiettivo, gli Open Days invitano la popolazione a tornare per due giorni a vivere il tempio della bici, offrendo una programmazione sportiva e didattica rivolta ai più giovani e agli adulti.
Il programma
Tra le tante attivitàsarà possibile fare un tour guidato gratuito a cura del Comitato Pezzi di Motovelodromo, assistere agli allenamenti dei piccoli rugbisti de La Drola jr e al torneo di calcio organizzato da Balon Mundial Onlus, seguire un corso di avvicinamento alla mountain bike di Whillis Bike Club. Inoltre, l’associazione Mo.Ve. offrirà attività di giochi e laboratori didattici all’aperto per bambini dai 5 ai 10 anni, curati da personale specializzato. Per info e prenotazioni: info@move.torino.it
Ogni anno il TorinoFilmLab riceve in media 800 candidature di film e serie tv ancora in nuce, e di questi progetti una piccola selezione entra a far parte della TFL community partecipando ai programmi di sviluppo, che sono anche un trampolino di lancio per i principali festival internazionali. Mentre registi, sceneggiatori e produttori di tutto il mondo, scelti per l’annata 2021 del TorinoFilmLab, sono nel pieno delle loro attività, il lab del Museo Nazionale del Cinema continua a raccogliere i frutti delle passate edizioni, non mancando l’appuntamento con Cannes, con ben 6titoli selezionati, di cui 5 promettenti esordi nel lungometraggio.
Un Certain Regard, selezione ufficiale del Festival di Cannes 2021la cui 74a edizione si terrà dal 6 al 17 luglio, vede in programma il film La Civil, scritto e diretto da Teodora Ana Mihai, che ha partecipato al programma per sceneggiature ‘ScriptLab’ nel 2017.
Opera prima della regista belga-romena, La Civil è un drammapsicologico ispirato alle storie delle vittime del cartello della droga e delle loro famiglie, inclusa la tragica vicenda di Miriam Rodriguez,attivista messicana per l’uguaglianza di genere e per i diritti delle donne nel suo paese. Il film è stato girato tra novembre e dicembre 2020 a Durango, in Messico, durante la pandemia di COVID-19. La Civil è prodotto da Menuetto (Belgio) in coproduzione con One For The Road (Belgio), Les Films du Fleuve (Belgio) – casa produttrice dei fratelli Dardenne, Mobra Films (Romania) – che ha prodotto i film del pluripremiato regista Cristian Mungiu e Teorema (Messico).
Altri 5 titoli sostenuti dal TorinoFilmLab compaiono tra i film delle sezioni parallele Semaine de la Critique (60a edizione 7-15 luglio) eLa Quinzaine des Réalisateurs (53 a edizione 7-17 luglio) e finalmente sfileranno sulla Croisette.
Tre dei sette lungometraggi in competizione alla 60a Semaine de la Critique – che quest’anno ha l’amore come tema centrale dell’edizione – portano il nome del TorinoFilmLab.
Piccolo corpo (Small Body) di Laura Samani, giovane regista triestina classe 1989 che ha partecipato due anni consecutivamente ai programmi TorinoFilmLab, prima a ScriptLab 2017 e poi a FeatureLab 2018 guadagnandosi anche il premio Production Award di 40.000 €, assegnato da una giuria di professionisti internazionali. L’esordio di Laura Samani – prodotto da Nefertiti Film con Rai Cinema, in coproduzione con Tomsa Film (Francia) e Vertigo (Slovenia) – è un viaggio interiore, dalla realtà alla trascendenza, di una madre alla ricerca della degna sepoltura per il proprio figlio nato morto, nel Friuli di inizio ‘800.
Amparo, film scritto e diretto da Simón Mesa Soto, regista colombiano che con questa sua opera prima ha partecipato a ScriptLab 2017 e già vincitore della Palma d’Oro nel 2014 con il cortometraggio Leidi. Il film prende il nome dalla protagonista, un’altra madre che si batte per il proprio figlio, questa volta vittima di rapimento per essere arruolato nell’esercito, nella guerra contro le FARC (Forze armate rivoluzionarie della Colombia). Prodotta da Ocúltimo (Colombia) conMomento Film (Svezia) e Flare Film (Germania).
Feathers di Omar El Zohairy, sviluppato lungo un percorso di due anni targato TFL grazie ai programmi ScriptLab 2016 e FeatureLab 2017. Il regista egiziano concentra la storia su una madre remissiva che, improvvisamente costretta a farsi carico delle responsabilità familiari, si trasforma in una donna e una madre forte e l’intera famiglia lentamente si libera di un padre autoritario. Prodotto da Still Moving (Francia) in coproduzione con Film Clinic (Egitto), Kepler Film (Paesi Bassi) e Heretic Film (Grecia).
Inoltre, tra i lunghi della Quinzaine des Réalisateurs compaio altre 2opere passate dal laboratorio torinese: Medusa la cui sceneggiatura è stata sviluppata durante ScriptLab 2017, è il secondo film della regista brasiliana Anita Rocha da Silveira e arriva dopo l’acclamato Kill me Please (2015), presentato in anteprima al Festival di Venezia e poi in svariati festival in tutto il mondo. Prodotto da Bananeira Filmes (Brasile) in coproduzione con Mymama (Brasile), il film segue la giovane Mariana che per mantenere l’apparenza di una donna perfettae non cadere in tentazione, controlla tutto e tutti intorno a lei fino all’eccesso.
E, The Sea Ahead – progetto ScriptLab del 2017 – esordio del regista libanese Ely Dagher, già vincitore della Palma d’Oro nel 2015 con il cortometraggio Wave ’98. La storia si concentra su Jana, una giovane donna che dopo tanto tempo torna improvvisamente a Beirut e si trova a riconnettersi con l’insolita vita familiare che aveva lasciato. Il film è prodotto da Andolfi (Francia), Abbout Productions (Libano), Wrong Men (Belgio), Beachside Films (USA) and Beaverandbeaver (USA).
Non solo esordi di attesi TFL Film che finalmente arrivano in sala, il Festival di Cannes è anche l’occasione per confermare il talento di molti filmmaker alumni che proseguono una carriera sbocciata con il TorinoFilmLab e che proponendo le loro nuove opere si inseriscono a pieno titolo nel panorama cinematografico internazionale.
È il caso di Julia Ducournau (già a Cannes, a La Semaine de la Critique, nel 2016 con il suo primo film sviluppato dal TFL Raw) in Competizione ufficiale con Titane, così come in concorso anche Juho Kuosmanen con Hytti Nro 6 prodotto da un altro “membro della TFL Community” Jussi Rantamäki, che attualmente sta lavorando al suo nuovo progetto da produttore nell’ambito di FeatureLab 2021. Tra i film selezionati alla Quinzaine anche gli italiani A Chiara di Jonas Carpignano e Pietro Marcello con Futura (codiretto con Francesco Munzi, Alice Rohrwacher), che con i progetti precedenti hanno partecipato al TFL; oltre a Clara Sola, debutto della regista costaricana/svedese Nathalie Álvarez Mesén che quest’anno sta lavorando alla sceneggiatura del suo progetto The Wolf Will Tear Your Immaculate Hands all’interno del programma TFL ScriptLab.
“Siamo molto contenti che anche quest’anno i film supportati dal TorinoFilmLab siano presenti a Cannes, uno dei più importanti festival al mondo. Una garanzia del fatto che promuovere gli autori emergenti ripaga con ottimi risultati.” afferma Enzo Ghigo, Presidente del Museo Nazionale del Cinema di Torino, mentre il Direttore del Museo Nazionale del Cinema, Domenico De Gaetano, prosegue “Ci riempie di orgoglio vedere che chi affronta questo percorso possa raccogliere frutti così importanti che testimoniano il valore e la professionalità del nostro TFL e, in fondo, i film di questi giovani talenti da Colombia, Brasile, Belgio/Romania, Egitto, Libano e Italia rappresentano anche la nostra città, oltre che il Museo del Cinema”.
“Il TorinoFilmLab nasce nel 2008 e già nel 2010 è presente a Cannes con un film, l’italiano Le quattro volte di Michelangelo Frammartino e fino ad oggi sono oltre 20 i titoli TFL che sono passati sullaCroisette. – ricorda Mercedes Fernandez Alonso, direttrice del TorinoFilmLab – Avere questi nuovi cinque film, oltre a svariati nuovi lavori di registi che in passato hanno accresciuto la propria carriera proprio al TorinoFilmLab, in questa edizione del festival che simbolizza il ritorno del cinema è molto significativo per noi, e conferma la qualità del percorso che si fa al laboratorio del Museo del Cinema.”
Il TorinoFilmLab è promosso dal Museo Nazionale del Cinema con il supporto di MiC – Ministero della Cultura, Regione Piemonte, Città di Torino e il sottoprogramma Creative Europe – MEDIA dell’Unione Europea.
Il Consiglio Direttivo della Fondazione Torino Musei, riunitosi in data odierna, annuncia la nomina di Giovanni Carlo Federico Villa a Direttore di Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica di Torino.
“Esprimo piena soddisfazione per la nomina di Giovanni Carlo Federico Villa a Direttore di Palazzo Madama – dichiara Maurizio Cibrario, Presidente della Fondazione Torino Musei – Conoscenza, Visione, Leadership: nel significato profondo di queste parole si delinea il profilo del Prof. Villa e sono convinto che nella simbiosi museale, l’innesto di una personalità di tale prestigio porterà risultati di assoluto valore.”
“Sono sinceramente commosso e grato alla Fondazione Torino Musei per la possibilità di mettermi al servizio di una città che amo profondamente, collaborando a un tratto di vita di Palazzo Madama – dichiara il neoeletto direttore Giovanni Carlo Federico Villa – Una volta espletate le pratiche presso il mio Ateneo orobico, sarà davvero un onore adoperarsi per contribuire all’apprezzamento di un luogo che condensa in sintesi duemila anni di storia, scrigno di opere d’arte di mirabile bellezza e prestigio: uno spazio esemplare delle eccellenze del nostro Paese.”
Giovanni Carlo Federico Villa ha superato la selezione tra gli oltre 300 curricula pervenuti in risposta alla call lanciata dalla Fondazione Torino Musei per individuare il nuovo direttore del Museo.
Giovanni Carlo Federico Villa (Torino, 1971) è professore associato di Storia dell’Arte Moderna presso l’Università degli Studi di Bergamo e docente di Museologia e Museografia della Scuola di Specializzazione in Beni Storico-Artistici dell’Università degli Studi di Udine. Componente del Consiglio Superiore per i Beni culturali e Paesaggistici del Ministero della Cultura, e già direttore onorario dei Musei Civici di Vicenza, per le Scuderie del Quirinale di Roma ha curato le mostre Antonello da Messina, Giovanni Bellini, Lorenzo Lotto, Tintoretto e Tiziano e numerosi progetti espositivi in Italia e all’estero, tra gli altri a Bruxelles, Mosca, Parigi, San Pietroburgo e Tokyo. È autore di numerose pubblicazioni scientifiche e importanti monografie.
Martedì 29 giugno alle ore 11.00 nel Gran Salone dei ricevimenti di Palazzo Madama è prevista la conferenza stampa di presentazione del nuovo Direttore.
COSA SUCCEDEVA IN CITTA’ / Graziosa la mia mamma. Ed anche io facevo la mia “porca” figura. 21 giugno 1957.
Manco un mese avevo. Sono passati quasi 64 anni e ne è valsa la pena. Non ho conosciuto mio nonno morto in guerra. E sempre nel 1940 ad 11 anni , finita la 5 elementare, a lavorare, cara mamma, alla Facis di corso Emilia. Eri piccola di statura. Gambe proporzionate, ma pur sempre cortine. Abitavi a 500 metri dal lavoro. Via Cuneo, case di ringhiera. Ed hai sempre ricordato il mare di pianto che hai fatto. Volevi continuare a studiare, ma il tuo lavoro e quello di tua sorella erano l’unico sostentamento della famiglia. Della guerra non ne parlavi mai. Ricordavi, sicuramente ricordavi almeno qualcosa. Avevi 16 anni quando finì e a 16 anni si ricorda quasi tutto. La tessera per poter far la spesa. Quella sì , raccontavi. Diventata sartina e sposata era (per allora d’obbligo lasciare il lavoro per accudire i figli. Sposati nel 1956 e appena 10 mesi dopo sono nato io. Ma i soldi non bastavano mai e ti sei “arrangiata” a fare la pantalonaia. Tutto ovviamente in nero. Soprattutto il sarto di via Palestrina, mi ricordo. Forse perché ci scappava un piccolo regalino, caramella o un biscotto. Altra cosa che mi ricordo era la fretta che ti mettevano. In 48 ore dovevi confezionare 4 o 5 pantaloni. Inevitabile lavorare fino a notte tarda. La macchina da cucire Bortetti ancora a pedale. Poi uscirono i motorini. Dicevi sempre: un’ altra vita. Io dormivo in fondo alla stanza , ma come non vedere la bassa luce fino, magari, all’una di notte. Ed i fili sparsi per la casa. Quella lucina non mi ha mai abbandonato. Anche quando ebbi, finalmente, la mia cameretta. Piccola, ma per me un sogno di indipendenza. Ma si sentiva sempre quel ronzio del motorino. Non bastava. Riassettare e pulire la casa. Cucinare e far la spesa. Tutto nello stesso momento. Poche ore di sonno. E magari anche la domenica. Pativi, sicuramente è chiaramente pativi quella condizione. Nato io non solo avevi dovuto lasciare il lavoro, ma anche la politica. Era il vostro destino. Poche, pochissime donne sfuggivano a quell’ ingrato destino. Sempre una tessera in tasca. Anzi due tessere contando quella dell Udi. Unione donne italiane. Femminismo ante litteram. La parità di salario con parità di mansioni era un miraggio. Le donne non potevano diventare magistrato pochissime le laureate. Rinascere l’otto marzo ed il 1 maggio metà anni 60: vestita di tutto punto con quel tailleurino color carta da zucchero. Manifestazione e poi pranzo con le compagne e compagni del sindacato. Un modo di ritrovarsi da un anno all’altro. Soprattutto con le compagne che lavorano, come segretarie al sindacato. Loro, magari, avendo già i figli grandicelli. Quante volte mi hai ripetuto: io non ho studiato , io non ho potuto studiare. Tocca a te riscattarmi con lo studio. Zoppicante al liceo mi sono ripreso all’ università. La tua vita non è stata facile. Difficile non solo economicamente. Ma se sono arrivato fino qui… Se le tue nipoti sono arrivate fino a qui, lo dobbiamo anche a te. Decisamente in ritardo, grazie Mamma. Tutto è tempo. Ad un certo punto arriva il momento di ricordare il proprio tempo. Valutazioni. Come in quelle notti che ti capita di pensarci un po’ su. Di quello che pensi di essere e sei diventato. Appunto, valutazioni. Con una realtà che ci circonda decisamente problematica. Ma qualcosa, accidenti, abbiamo fatto. Magari non riuscendo su tutto. Ma qualcosa, accidenti lo abbiamo fatto. Almeno, possiamo dire e dirci : ci abbiamo tentato. Come Tu mamma, da quella bimba che nel 1940 è andata a lavorare. Impossibile far finta di niente. Era la premessa per quello che sono diventato nascendo 17 anni dopo. Non ho il ricordo di quel giugno di 64 anni fa. Ho il ricordo di quella lucina fino al’ una. Cara Mamma grazie. Per quello che sono diventato.
Patrizio Tosetto
Tutto esaurito domenica 6 giugno. Già sold out anche domenica 13 giugno, secondo dei quattro incontri gratuiti organizzati dall’Istituto Confucio dell’Università di Torino
Anche il 13 giugno è sold out, anticipata quindi l’apertura delle iscrizioni agli ultimi due incontri del 27 giugno e del 4 luglio. Ci si può iscrivere a partire da martedì 8 giugno!
Gli appuntamenti, organizzati dall’Istituto Confucio dell’Università di Torino, sono del tutto gratuiti e si svolgono interamente all’aperto in Piazzale Valdo Fusi. L’Istituto dunque, nel presentare una delle molteplici sfaccettature della cultura cinese, questa volta si propone anche di creare un’occasione di “socialità sicura”, focalizzata sul benessere psicofisico e sulla salute dei cittadini.
Il primo incontro di domenica 6 giugno è stato un grande successo. Adesso l’appuntamento è per le prossime tre domeniche mattina dalle 10.00 alle 11.30 in piazzale Valdo Fusi, previa prenotazione obbligatoria sul sito web dell’Istituto Confucio.
Conosciuta in occidente con il termine generico di Qigong e caratterizzata da movimenti lenti, fluidi e armoniosi, l’antica disciplina del Daoyin vanta in Cina duemilacinquecento anni di storia, ed è considerata una branca fondamentale della medicina tradizionale cinese.
Si tratta di una pratica che mira alla purificazione di corpo e spirito, adatta a ogni fascia di età, che tramite esercizi di riequilibrio energetico mira a migliorare metabolismo e facoltà motorie, mentre esercita un effetto rilassante sul sistema nervoso.
Livia Dutto, nata a Cuneo nel 1951, è Maestro cintura nera 3°duan di Kung Fu Wushu. Dopo diversi anni di pratica nelle discipline del Taijiquan, del Qigong e del Bagua zhang, presso l’Istituto per l’Educazione Fisica di Pechino intraprende il percorso di apprendimento del Daoyin yangshenggong e si specializza nelle forme con spada e ventaglio del Taijiquan. Nel 2008 ottiene il titolo di Campionessa Italiana (Cat.Over) negli Stili Tradizionali Esterni ai Campionati Italiani 2008 di Viagrande (CT). Dal 2008 al 2012 è Delegata Regionale del Piemonte della FIWuK – Federazione Italiana Wushu Kungfu. Insegna Daoyin yangshenggong, Taijiquan, Taijijian, Taijishan.
Modalità di partecipazione:
I posti sono limitati, per partecipare è necessario registrarsi sul sito dell’Istituto Confucio dell’Università di Torino a questo link: https://istitutoconfucio.torino.it/qigong-in-piazza-a-partire-dal-6-giugno-2021/
Le date: domenica 6, 13, 27 giugno e 4 luglio (è previsto un recupero nel caso una data venga annullata causa maltempo).
Dove: piazzale Valdo Fusi, Torino
Orario: dalle 10.00 alle 11.30
Informazioni:
Istituto Confucio dell’Università di Torino
segreteria@istitutoconfucio.torino.it – 011 6703913
Dalla collaborazione tra il Maestro Gelatiere torinese Alberto Marchetti e il conduttore tv e imprenditore Piero Chiambretti nasce il menù gourmet a base di gelato
Dal 10 al 17 giugno, Ristorante Birilli – Torino
Estate fa rima con gelato, in tutti i gusti e… in tutti i piatti!
Nella storica cornice torinese del ristorante Birilli di Piero Chiambretti, in concomitanza con le riaperture di dehors e ristoranti, torna l’appuntamento Chiambretti & Marchetti gelati perfetti. Una settimana di eventi serali gourmet in cui il gelato diventa protagonista di un menù estivo d’eccezione.
L’idea nasce dalla collaborazione dei locali di Piero Chiambretti con il Maestro Gelatiere torinese, 3 coni Gambero Rosso, Alberto Marchetti che ha insegnato alle brigate di cucina come realizzare un buon gelato al ristorante.
Tartare di fassone piemontese con sorbetto al sedano e cialda di parmigiano, Ceviche di gamberi con sorbetto al frutto della passione e chips di patate al lime e pepe… sono solo alcuni dei piatti che si potranno trovare sul menù di Birilli. Ingredienti genuini, abbinamenti estrosi e una buona dose di sperimentazione.
Quello tra Alberto Marchetti e Piero Chiambretti è un sodalizio tra due realtà torinesi fortemente legate ai prodotti e ai sapori della tradizione piemontese che dà vita ad un connubio di sapori e consistenze insolito dalla resa sorprendente.