What’s on in Turin: events and attractions for tourists, occasional visitors and expats
We have survived the period before Christmas, all those social gatherings to greet boss, colleagues, friends at the gym, friends of your children and the parents of the friends of your children. Without forgetting the exhausting research for the perfect present. Or even a present, any present, for the aunt who has everything in at least three different colours. And finally, we have also survived Christmas with our family, including the aunt/sisterinlaw/motherinlow who has everything and is always ready to point out what you have not. We definitely deserve to conclude the year with the friends we choose and beloved ones, dancing, drinking and partying all night.
Not according to Covid.
With the rise of the infection, the City of Turin has deleted the celebrations in the city centre in order to avoid huge gatherings. Our Mole Antonelliana will be lit with countdown and video mapping, but we have to find alternative solutions to celebrate. At least we are not locked down, so we can still enjoy many attractions of our lovely city.
Events and festivals
Have you considered the possibility to enjoy a guided tour organized by Turismo Torino? Many are the proposals, which also include the possibility to enjoy a “merenda” in a historical cafeteria.
Music
The Conservatory Giuseppe Verdi hosts Teatro Regio and its Orchestra for a concert directed by Michele Spotti.
Museums and Exhibitions
Note that, due to the last Covid-19 regulations, the entrance to museums is possible with Greenpass and FFP2 mask, children under 12 are not required to have the Green Pass.
The Cinema Museum hosts Photocall, dedicated to movie stars. Inside Mole Antonelliana, you can still find the lift to reach its top. A good idea is to go up at sunset, to enjoy the Christmass light from a very unusual perspective.
Until January 9, Palazzo Madama hosts an exhibition dedicated to the European Renaissance of Antoine de Lonhy and a section dedicated to India which is part of a project curated by Artissima and that finds space in other two locations Mao and Accademia Albertina. Several are also the guided tours that Palazzo Madama organizes to their permanent collection. And children can go star hunting in the museum by attending the workshop entitled Piccolo Atelier di Natale.
Many are the exhibitions at Gam. One is dedicated to Giovanni Fattori, an absolute master of the 19th century in Italy and another one to Luigi Ontani and his Wunderkammer. You can also enjoy the immersive and participatory installation entitled Sinfonia by Alessandro Sciaraffa.
Gam also opens its doors to children. From 3 to 5 January they can take part in a Winter Camp to discover the museum and its collection and take part in creative activities.
Musli, the museum dedicated to School and Book, has a programme full of workshops for children and families.
Children will certainly enjoy the exhibitions “Animals from A to Z” displayed at Galleria Sabauda.
OGR, until January 16 2022, visit Vogliamo Tutto, an exhibition about labour.
To fully enjoy the Christmas mood, why not taking advantage of the evening openings of La Venaria Reale? The installations of lights at the entrance will welcome and plunge you in an enchanted atmosphere.
And for a moment of little pleasure…
I know just one solution to face the temperature going below zero: Zabaione. This cream prepared with egg yalks, sugar and wine, and served warm with biscuits, is one of the best comfort food you can find in Italy. In winter, many diners and restaurants include it in their menu. But you can easily find it in cafes too. I suggest you to choose one of the many beautiful historical cafeterias that pinpoint Via Po, Via Roma, Piazza Castello. Take a seat, maybe near the window, grab a book, if no one is with you for some chitchats, and enjoy a glass of Zabaione. Forget the time passing by. A new year is coming, you have a lot of projects and resolutions, but they can certainly wait tomorrow. Happy New Year!
Lori Barozzino
Take a look at the last articles HERE as many events are still taking place.
Lori is an interpreter and translator who lives in Turin. If you want to read more, here’s her blog.
I miei impegni erano incompatibili con quella allettante proposta e declinai il generoso invito. Anima del Convitto che ricreo’ dopo un periodo di sbandamento, era il Rettore prof. Giovanni D’Inca’ con cui naturaliter divenendo molto amici anche sul piano personale. In occasione di un anniversario einaudiano D’Inca’ volle scoprire all’ingresso di Via Bligny una grande lapide in ricordo del primo Presidente della Repubblica che fu convittore illustre. Tocco’ a me dettare l’iscrizione della lapide e feci venire a inaugurarla il figlio Mario Einaudi, tornato in Italia dopo un lungo insegnamento negli Stati Uniti. Non riuscii a trascinare il mio amico Valerio Zanone che allora era sindaco liberale di Torino, ma stava ormai pensando di tornare in Parlamento, commettendo un grave errore politico che gli fu fatale.
“Eroina dei due mondi”, il 30 agosto del 1821 nasceva in Brasile, a Morrinhos (frazione di Laguna, nello Stato di Santa Catarina), Ana Maria de Jesus Ribeiro da Silva, meglio conosciuta come Anita Garibaldi. Aninha, come la chiamavano in famiglia e il generale nizzardo (che invece la chiamò sempre Anita) si videro per la prima volta il 22 luglio del 1939 nella chiesa di Laguna, dove il popolo si era radunato per rendere grazie al Signore dopo la riconquista della città a seguito della rivolta dei farroupilha (straccioni) contro il pugno duro dell’impero. Fu un autentico, come suol dirsi, coup de foudre. Bastò uno sguardo e un giorno ad intrecciare per sempre le loro vite. Da quel momento, dopo aver lasciato il marito molto più grande di lei e impostole dalla famiglia, Anita sarà la compagna, e dal 1842 la sposa, di Giuseppe Garibaldi, la madre dei suoi figli e presenza costante e partecipe di tutte le sue battaglie. Fino al 4 agosto del 1849, quando durante la fuga estenuante con il marito alla volta di Venezia (dopo la caduta della Repubblica Romana), incinta e stremata per la febbre, Anita gli morirà fra le braccia nella fattoria dei marchesi Guiccioli, presso Mandriole di Ravenna. Aveva soli 28 anni. E la Storia la ricorda proprio così. Grande donna, grande moglie e madre; ma anche pugnace combattente, infermiera, abilissima amazzone, audace e ribelle. Fra le pochissime figure femminili già allora all’avanguardia nella ferma volontà di rivendicare e ritagliarsi uno spazio pubblico al di fuori del privato. E proprio in questa veste, in occasione del bicentenario dalla nascita, il Museo Nazionale del Risorgimento di Torino ha inteso dedicarle la mostra “Anita e le altre. Storie di donne del Risorgimento”, visitabile fino al 22 gennaio del prossimo anno. Anita e, con lei, altre 18 donne, scelte fra le figure femminili che più hanno contribuito a una nuova definizione del ruolo delle donne nel corso del Risorgimento. Figure talora distanti fra loro per ceto, per cultura o per educazione, ma sempre accomunate dalla volontà di “trasgressione” e superamento di ruoli sociali predefiniti, fermamente decise a lottare per l’affermazione di valori e ideali anche patriottici, in allora per il “gentil sesso” decisamente assai rari. E poco condivisi e apprezzati. Vite che ritroviamo narrate nei dipinti, nelle stampe e nelle fotografie esposte nel Corridoio della Camera Italiana e provenienti dalle Collezioni del Museo di piazza Carlo Alberto, così come dal Museo Glauco Lombardi di Parma, dall’Opera Barolo di Torino, dal Castello di Masino e dal Museo del Risorgimento di Milano. Ecco allora, accanto all’omaggio ad Anita, il ricordo, fra gli altri, di Luisa Sanfelice (icona della rivoluzione antiborbonica, giustiziata nel settembre del 1800 a Napoli), accanto a quello di Giulia Colbert Falletti di Barolo (benefattrice illuminata della migliore intelligentia torinese ottocentesca), insieme a Costanza Alfieri D’Azeglio. Per continuare con Cristina Trivuzio di Belgioioso, Olimpia Rossi Savio, Virginia Oldoini Verasis Contessa di Castiglione (la “divina Castiglione”, contesa fra intrighi amorosi e diplomatici e scomparsa in un triste e volontario isolamento a Parigi nel 1899), accanto a Giuseppa Calcagno e alla regina Margherita di Savoia. E ad altre ancora. Vere chicche pittoriche, oltreché storiche, della mostra sono due ritratti di Anita, opere mai esposte finora a Torino e arrivate dal
Museo del Risorgimento di Milano: “Anita morente” del milanese Pietro Bouvier (allievo di Francesco Hayez e fra i più prestigiosi interpreti del romanticismo lombardo), raffigurata esanime fra le braccia di Giuseppe Garibadi accanto al fido Giovanni Battista Culiolo, detto “Leggero”, e il ritratto – l’unico ripreso dal vivo e che dunque ci svela il vero volto di Anita – realizzato a Montevideo nel 1845 dal genovese, fervente mazziniano, Gaetano Gallino. La mostra si chiude con il video “Il vero volto di Anita”, a cura della professoressa Silvia Cavicchioli, docente all’“Università degli Studi” di Torino che racconta la straordinaria storia dell’unico ritratto dal vero di Anita Garibaldi.