Intesa Sanpaolo ha assegnato la gestione degli spazi di ristorazione delle Gallerie d’Italia a Torino e Napoli. Nel nuovo museo di Torino, in piazza San Carlo, saranno i Fratelli Costardi; nella nuova sede di Napoli in via Toledo sarà Giuseppe Iannotti. L’apertura della parte di ristorazione, a completamento dell’offerta culturale, è prevista per l’autunno 2022, mentre i due musei apriranno al pubblico come annunciato il 17 maggio a Torino e il 21 maggio a Napoli.

A Torino saranno protagonisti gli chef Costardi Bros, i fratelli piemontesi maestri del risotto, già proprietari del ristorante Christian & Manuel a Vercelli, mentre a Napoli condurrà lo chef Giuseppe Iannotti, campano classe 1982, già proprietario del ristorante 2 stelle Michelin Krèsios a Telese Terme (BN). Chef giovani e in grande ascesa attenti alle eccellenze dei rispettivi territori e alla cura del servizio.
In linea con lo spirito del Progetto Cultura di Intesa Sanpaolo e con l’identità dei nuovi musei, l’offerta ristorativa avrà forti radici territoriali ma con una costante ricerca di originalità, di sperimentazione, di esplorazione di nuovi linguaggi. Le proposte gastronomiche saranno adatte a un pubblico eterogeneo e pensate per accompagnare il visitatore dei musei durante tutto l’arco della giornata, con un forte rimando alla tradizione locale reinterpretata dagli chef appositamente per le Gallerie d’Italia.
A Torino, lo spazio ristorativo delle nuove Gallerie d’Italia si svilupperà nell’area dello storico Caffè San Carlo, punto di riferimento cittadino, con 120 coperti tra interno ed esterno e sarà guidato dall’estro creativo dei due fratelli che daranno alla tradizione piemontese un twist contemporaneo.
La caffetteria e bistrot ‘Caffè San Carlo’ ha l’obiettivo di diventare un punto di riferimento del salotto di Torino rispettando la storia della città e del luogo con un tocco di modernità. Sviluppandosi con dehors interni ed esterni, con affaccio diretto in Piazza San Carlo e nel chiostro interno del museo all’aperto, il Caffè San Carlo sarà lo spazio ideale per vivere il cuore della città in tutti i momenti della giornata così come il ristorante fine dining che sarà aperto anch’esso sette giorni su sette.
A Napoli, sarà la proposta gastronomica guidata dallo stellato Giuseppe Iannotti, che si distingue per i suoi piatti innovativi che raccontano il mondo e l’eccellenza campana anche in una sola portata.
Al piano terra, con ingresso da via Toledo, la caffetteria e il bistrot ‘Luminist’ con 50 coperti, saranno aperti da fine luglio, sette giorni su sette, con un format di ristorazione che prevede il pesce declinato in tutte le sue molteplici forme, oltre a ricette classiche della tradizione napoletana.
All’ultimo piano, nella meravigliosa terrazza panoramica con vista sul Golfo di Napoli e sulla Certosa di San Martino, ci saranno il lounge bar e il ristorante fine dining con due percorsi degustazione con i piatti da poter scegliere a la carte.
Entrambi i ristoranti, parte integrante dell’offerta delle Gallerie d’Italia, sono pensati per accogliere sia i visitatori dei musei sia i cittadini e turisti delle città.
Una sezione della mostra fotografica, curata da Garen Kokcijan in collaborazione con il Centro Federico Peirone e la Fondazione Donat-Cattin, presenta fotografie e drammatiche testimonianze della deportazione della popolazione armena cristiana realizzate da Armin Wegner, ufficiale medico dell’esercito tedesco, alleato degli Ottomani, che documentò, rischiando la vita, il genocidio turco degli armeni nel 1915 mentre era in servizio nei territori dell’Impero. Le sue fotografie sono una chiara e drammatica testimonianza di quel che accadde all’inizio della Prima guerra mondiale in Asia Minore. Un milione e mezzo di armeni, e forse anche di più, furono sterminati dai turchi. Nella seconda parte della rassegna viene raccontata la storia dell’Armenia, si vedono monasteri e chiese armene, la natura selvaggia del Caucaso e gli antichi khachkar, croci di pietra dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. L’esposizione è stata organizzata in occasione del Giornata della Memoria Armena che ogni anno viene celebrata il 24 aprile. Gli armeni l’hanno chiamato il Grande Male (Metz Yeghern) ed è la storia del genocidio turco degli armeni che tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento fece sparire oltre un milione e mezzo di armeni cristiani colpevoli solo di appartenere ad un’etnia diversa e a una religione di minoranza.
