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Codefest, il Festival del Codice Sorgente La prima mostra al mondo sul tema

27 settembre / 8 ottobre 2021, Torino

 

Dal 27 settembre all’8 ottobre 2021 si terrà a Torino CODEFEST, il primo festival al mondo dedicato al codice sorgente, organizzato dai Dipartimenti di Filosofia e Scienze dell’Educazione, Informatica e Fisica dell’Università di Torino e dall’Associazione Codexpo.org.

Siamo tutti abituati a usare in maniera pressoché automatica i computer e i programmi che li fanno funzionare; raramente pensiamo che dietro ogni programma c’è un codice sorgente, e che questo testo è stato scritto da qualcuno, in qualche momento, in un certo linguaggio.

Il Codefest 2021 è dedicato al codice sorgente in tutte le sue forme. Si terranno una mostra in cui vengono esposti e spiegati codici storici e ricostruiti i loro contesti di creazione ed uso, uno spettacolo teatrale, conferenze e laboratori, esperienze musicali di diverso genere e ispirazione. Il Festival si rivolge a con un pubblico di professionisti, ‘amatori’ e interessati, di studenti delle superiori e dell’università, ma con l’ambizione di poter fare divulgazione sul codice sorgente, accurata e accattivante, per chiunque.

Al centro dell’evento c’è, infatti, l’idea che la programmazione e i suoi linguaggi rappresentino un fenomeno culturale, oltre che tecnologico, di importanza primaria. CODEFEST è il festival della cultura del codice sorgente, della sua storia, del suo futuro. Non solo computer, ma Linguaggi artificiali, Poesia digitale, Scrittura del codice, Codice e società, Patrimonio, Estetica del codice.

Code and Heritage. La prima mostra al mondo sul codice sorgente.
CodeFest nasce con l’obiettivo di raccontare il codice sorgente come fatto linguistico, letterario, storico, artistico, umanistico e non solo tecnico, in una prospettiva che vede i codici sorgenti equiparabili ai testi scritti da autori in determinate lingue storiche e in determinati contesti.
Per superare la difficoltà di raccontare quest’universo ad un pubblico di giovani e di studenti, CodeFest21 propone una Mostra online dedicata esplicitamente a loro in termini di metafora, di interfaccia e di contenuti; una mostra che non richiede nessun prerequisito ma può essere navigata da tutti.
La Mostra non si limita a esporre oggetti (i codici sorgenti) ma vuole mettere l’accento sulle azioni della scrittura e lettura dei codici e richiama l’attenzione sulle persone che inventano linguaggi, che scrivono codice, sugli strumenti che preferiscono usare, sugli stili che adottano.
La Mostra è strutturata in dieci stanze, una per ogni tema generale: i Concetti, gli Attori, i Contesti, i Linguaggi, le Interfacce, il Genere, gli Stili, l’Arte, le Regole. Ogni stanza contiene dei pannelli – circa un centinaio – che spiegano, mostrano e aprono ad ulteriori approfondimenti.
Al centro della Mostra c’è una stanza particolare, che permette di interagire con CodeShow, un visualizzatore di codice sorgente che permette di navigarne la struttura e la storia, andando avanti e indietro nel tempo.
La Mostra vuole fornire un’informazione che sia corretta ed attendibile, ma anche stimolante e che inviti alla partecipazione soprattutto i più giovani.
Questa versione della mostra, costruita online per essere fruibile da tutti, è stata progettata e allestita da Codexpo.org in collaborazione con gli allievi dell’IIS Avogadro di Torino ed ha come obiettivo il coinvolgimento di studenti sia in veste di ricercatori/allestitori, sia in quella di visitatori. Al termine del Festival, la mostra non verrà chiusa ma cercherà nuove classi di studenti che se ne prendano cura, aggiungendo materiali e contenuti, o addirittura proponendo nuove stanze.

Il Museo del Codice Sorgente
Quello che viene presentato a Codefest 2021 non è un museo dei computer, come quelli diHeinz Nixdorf a Paderborn o quello sulla Storia dei computer a Mountain View; nemmeno un museo dei programmi pacchettizzati e pronti all’esecuzione, come quello dei videogiochi a Berlino. Si tratta invece del primo Museo del Codice Sorgente al mondo.
Si tratta di un progetto ambizioso che parte proprio quest’anno ed è stato avviato in collaborazione tra Codexpo.org e il Dipartimento di Informatica dell’Università di Torino (Rossana Damiano e Felice Cardone). Per raccoglie e catalogare i materiali è stato scelto come backend il software opensource Omeka; lo stesso software è stato utilizzato per esporre gli oggetti su Web e permetterne una navigazione remota.
Non è naturalmente possibile – e non è l’obiettivo del Museo – catalogare tutte le forme di codice esistenti; si tratta invece di presentare frammenti significativi di codice sorgente (in termini di storia, di valore scientifico, di correlazioni), ma anche manuali, specifiche tecniche, testimonianze storiche. Tra le collezioni di rilievo una è assolutamente unica e riguarda una storia poco conosciuta anche dagli addetti: quella dedicata al codice sorgente creato in Italia.

Apollo Guidance System
Don Eyles, un informatico ormai in pensione, porta il racconto della sua esperienza nella creazione dell’Apollo Guidance Computer (cioè il computer di bordo del Programma Apollo della NASA, programma che portò i primi uomini sulla Luna), del relativo codice e delle sfide tecniche che hanno affrontato i suoi programmatori.

Il patrimonio del codice
Roberto Di Cosmo presenta Software Heritage (https://www.softwareheritage.org), il progetto di conservazione del codice sorgente opensource presso l’INRIA di Parigi l’istituto francese per la ricerca sull’informatica e l’automazione.
La missione dichiarata di Software Heritage è quella di raccogliere, preservare e condividere tutto il software pubblicamente disponibile sotto forma di codice sorgente, con l’obiettivo di costruire un’infrastruttura comune e condivisa al servizio dell’industria, della ricerca, della cultura e della società nel suo insieme.
Il codice sorgente del software viene raccolto eseguendo la scansione di piattaforme di hosting del codice, come GitHub , GitLab.com o Bitbucket , e archivi di pacchetti, come npm o PyPI , e ingerito in una struttura dati speciale, un Merkle DAG , che è il nucleo dell’archivio.  Ogni artefatto nell’archivio è associato a un identificatore chiamato SWHID.

Code and Gender.
Hello, Ada!
Spettacolo teatrale su Ada Lovelace, matematica londinese e prima programmatrice della storia. Lo spettacolo mette in scena un’intervista da parte di una addetta alla comunicazione di un’azienda ICT (vera) ad un’Ada Lovelace (virtuale). Si presenta la vita di Ada, i suoi rapporti con Charles Babbage, la scrittura delle note sulla Macchina Analitica. L’obiettivo è di far riflettere il pubblico sulla relazione tra femminile e scientifico.
A cura del gruppo teatrale La Memoria dell’Asino, con Genny Sammartino. Testo originale di Stefano Penge, regia di Marina Pizzolante.

Code and Art
Hello, World
Una suite di lieder scritta dal Maestro Nicola Campogrande appositamente per Codefest 2021 ed eseguita in prima mondiale dall’Orchestra Sinfonica “Giuseppe Verdi” di Milano il 6 giugno 2021.

Arkanian Shenron
L’artista Luca Pozzi presenterà, da remoto, il suo viaggio nell’iper-linguaggio creativo alla ricerca di collegamenti tra arte, informatica e fisica. Un percorso narrativo tra letteratura e storia dell’arte, passando attraverso l’utilizzo di concetti di programmazione applicati all’arte, per culminare nella descrizione della genesi di un’opera “Arkanian Shenron” (2020), pensata dall’artista per questo festival: realizzata in bronzo, è equipaggiata, come sua parte integrante, di un rivelatore di raggi cosmici, il cui passaggio induce la generazione di un messaggio per mezzo di un software realizzato con un codice sorgente scritto in php e c++. Il software invia infine il messaggio al profilo twitter dell’opera e a un sito dove viene declamato con una voce autogenerata dal browser.

SuperCollider concert
SuperCollider – l’ambiente di programmazione creato da James McCartney che ha virtualmente dato inizio alla programmazione interattiva di audio in tempo reale – compie 25 anni. Per l’occasione, Marinos Koustomichalis cura un concerto distribuito e online che prevede l’intervento in rete della comunità SuperCollider. In collaborazione con MadLab, Università di Cipro.
Seguirà l’incontro con James McCartney per una riflessione sulla lunga storia di successo del progetto e sui possibili sviluppi futuri.

Live coding: Live!
Concerto organizzato da Toplap Italia (un’organizzazione fondata nel 2004, per esplorare e promuovere il mondo del live coding) e SMET (Scuola Musica Elettronica Torino) dedicato alla performance musicale interattiva in tempo reale attraverso codice. Sarà in streaming, liberamente accessibile nel canale di streaming del festival.
Il concerto sarà anticipato da un workshop organizzato da Toplap Italia e SMET dedicato al live coding in cui i relatori descrivono sistemi e strategie per gestire una performance di live coding musicale, e rispondono alle domande del pubblico

Code and Writing
Calligraphicode
Il calligrafo Massimo Polello (http://www.lacalligrafia.com/) dedicherà un workshop alla scrittura a mano di parti selezionate di codice sorgente, di interesse storico, estetico o comunque funzionali all’approccio didattico e interattivo con i partecipanti. Sempre nei giorni del festival Polello concluderà un murales all’interno del Dipartimento Informatica dell’Università di Torino, che avrà come soggetto un codice sorgente realizzato con la tecnica della calligrafia.

con la collaborazione di:
Corso di studio in DAMS
ASTUT (Archivio scientifico e tecnologico dell’Università di Torino)
LLC (Centro interdipartimentale “Logica, Linguaggio e Cognizione”)
CIRCe (Centro Interdipartimentale di Ricerca sulla Comunicazione)
MeDiHum (Centro Interdipartimentale per la Digitalizzazione)
e con i partner:
IIS Avogadro Torino
CeSeDi (CEntro SErvizi DIdattici della città metropolitana Torino)
Associazione Gessetti Colorati (http://www.gessetticolorati.it)
Museo Piemontese Informatica (http://www.mupin.it)
AICA, Associazione Italiana per l’Informatica e il Calcolo Automatico
Orchestra laVerdi – Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi
Città di Torino, Assessorato alla cultura
Città di Torino, Assessorato all’Innovazione
Fondazione Mondo Digitale (http://mondodigitale.org)

Il Festival si terrà in modalità mista: online e in presenza, negli spazi di UniTo.
Sito: https://codefe.st
Come partecipare: Tutto quello che avviene durante il Festival è accessibili online agli utenti registrati tramite il sito web.
Le giornate prevedono tre tipologie di eventi: incontri, workshop ed eventi serali, suddivisi secondo i vari temi che i Festival affronterà: Linguaggi artificiali, Poesia digitale, Scrittura del codice, Codice e società, Patrimonio, Estetica del codice.
Al Festival possono partecipare:
– per gli incontri e i workshop: gli utenti registrati
– per gli eventi: accesso libero
– per la parte in presenza: gli studenti e i docenti dell’Ateneo Torinese, secondo le norme di protezione attive.
Gli eventi saranno trasmessi in streaming sul canale ufficiale del Festival, dove sarà anche possibile visualizzarne la registrazione.

Il Torino Pride riparte dopo la sospensione dello scorso anno

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Centinaia di persone sono partite da corso Principe Eugenio per dare vita al Torino Pride  nelle vie del centro città 

All’insegna dello slogan “Quanti di noi vorrete ancora sulla coscienza?”, la manifestazione riprende dopo la sospensione dello scorso anno a causa della pandemia

In piazza le associazioni Lgbt, numerose famiglie, la sindaca di Torino Chiara Appendino con la figlia Sara, e i candidati sindaco del centrosinistra, Stefano Lo Russo, e del Movimento 5 Stelle, Valentina Sganga.

Non è intervenuto il candidato del centrodestra Paolo Damilano.

“Mi dispiace che non tutti i candidati sindaco siano presenti, sarebbe stato importante”, ha detto la sindaca.

(foto archivio)

Torino, una risposta concreta per le nuove povertà post-covid: tutti in piazza con l’evento solidale ‘Un pasto al giorno’

I volontari della Comunità di don Benzi il 25 e il 26 settembre torneranno nelle piazze per sostenere chi è in difficoltà: una risposta forte e concreta per contribuire alla ripartenza dopo la pandemia che ha visto aumentare il numero delle famiglie in condizione di povertà

 

C’è chi ha sempre dovuto lottare per sopravvivere. C’è chi invece, tutto sommato, riesce a portare avanti una vita più serena, seppur con tutte le difficoltà quotidiane. E poi c’è chi ha perso tutto all’improvviso, chi si è ritrovato da un giorno all’altro in un mondo che pensava distante anni luce dal suo. Le ferite e le cicatrici causate dalla pandemia di coronavirus sono tante e sempre più evidenti. Ed è proprio di fronte a queste difficoltà, radicali e drammatiche, che diventano ancora più importanti la solidarietà e il senso di comunità, valori da sempre al centro dell’azione della Comunità Papa Giovanni XXIII fondata da Don Oreste Benzi nel 1968 e presente in 40 Paesi del mondo con oltre 500 realtà di accoglienza.

I volontari della Comunità, infatti, anche quest’anno non faranno mancare la loro presenza nelle piazze torinesi il 25 e il 26 settembrein occasione dell’iniziativa solidale Un pasto al giorno’, un’occasione per sensibilizzare circa le ingiustizie e le difficoltà che ogni giorno in tanti devono fronteggiare non solo come singoli, ma anche come comunità.

Le cifre, del resto, parlano chiaro: se nel 2019 i dati sulla povertà assoluta in Italia avevano fatto registrare un miglioramento, negli ultimi tempi, complice soprattutto l’impatto della pandemia, la situazione è tornata a peggiorare: nel corso del 2020, infatti, la percentuale di famiglie in condizione di povertà assoluta nel Nord-Ovest del Paese, quindi nell’area piemontese, è salita al 7,9% rispetto al 5,8% dell’anno precedente (dati Istat).


La quota assoluta di poveri ha sforato nel corso degli ultimi mesi la soglia psicologica dei 5 milioni e mezzo (5,6 per la precisione) in tutta Italia; di questi, un milione sono i cosiddetti “nuovi poveri”, persone che prima non avevano bisogno di aiuto e che per la prima volta, nel 2020, si sono messe in fila davanti alle mense per i poveri o hanno chiesto aiuti alimentari. Una fotografia, questa, che rende subito chiaro come sia ancora più importante un approccio che punti al contributo di tutti e che sappia guardare alla ripartenza in una chiave più inclusiva. “Il nostro sguardo va oltre alla grave crisi del Covid-19 – ha spiegato Giovanni Ramonda, presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII – va al cambiamento climatico che porta a migliaia di profughi in cammino e va alle crisi umanitarie mondiali. Nessuno può trovarsi privato del necessario. Il nostro impegno, infatti, è per tutte quelle persone che hanno ancora fame, che non hanno accesso all’acqua, alle cure; per quei bambini che non hanno accesso all’educazione scolastica. La soluzione va cercata in un approccio che non metta al centro solo il risparmio, l’economia, il vantaggio dei singoli, ma che riguardi il sentirsi una comunità formata da persone che si incontrano, condividono e affrontano le difficoltà. Oggi dobbiamo fare i conti con problemi nuovi per noi, come la pandemia appunto, e la soluzione ci arriva dai valori di sempre, quelli che ci accompagnano da oltre 50 anni”.

L’impegno della Comunità, infatti, si concretizza ogni giorno da oltre 50 anni: in Piemonte è attiva con 56 realtà – tra Case Famiglia, Case di accoglienza, Centri di aggregazione – e sono più di 400 le persone che negli ultimi mesi vi hanno trovato un punto di riferimento capace di fare la differenza nelle proprie vite ricevendo non solo un aiuto materiale, ma anche una vicinanza umana e familiare e un supporto psicologico, che più volte ha trasformato situazioni di crisi in nuovi inizi, nuove ripartenze e chance di futuro.

Anche in questa edizione non mancherà la possibilità di compiere un piccolo gesto simbolico: i volontari della Comunità di don Benzi hanno realizzato, grazie al contributo degli illustratori dell’Associazione Italiana Autori di Immagini, dei set di tovagliette all’americana che verranno distribuite nel corso dell’evento. Metterle sulla propria tavola “sarà come ‘invitare’ a pranzo una persona in difficoltà – spiegano i responsabili dell’iniziativa ‘Un Pasto al Giorno’ – perché ognuna di esse diventerà simbolicamente il posto a tavola per chi oggi non ce l’ha, nel segno di una solidarietà concreta che può aiutarci a ripartire insieme al fianco di chi ne ha più bisogno”.

Ingresso a 1 euro a GAM, MAO e Palazzo Madama per le Giornate Europee del Patrimonio

“Patrimonio culturale: TUTTI INCLUSI”. La Fondazione Torino Musei aderisce alle Giornate Europee del Patrimonio 2021 Sabato 25 e domenica 26 settembre 2021

Come di consueto, anche quest’anno la Fondazione Torino Musei aderisce alle Giornate Europee del Patrimonio, il più partecipato degli eventi culturali in Europa, giunto ormai alla trentesima edizione.

L’appuntamento del 2021 è dedicato al tema “Patrimonio culturale: TUTTI INCLUSI” e pone una riflessione sulla questione della partecipazione al patrimonio culturale estesa a tutti i cittadini di ogni fascia d’età e provenienza, con particolare attenzione alle minoranze presenti sul territorio e alle persone con disabilità: un invito non solo alla conoscenza del prezioso patrimonio culturale comune, ma anche alla partecipazione attiva nella sua tutela, per riaffermarne con forza il valore artistico e identitario.

Nelle due Giornate Europee del Patrimonio, sabato 25 e domenica 26 settembre, il pubblico potrà quindi visitare la GAM, il MAO Palazzo Madama con un biglietto di ingresso a 1€: un incentivo concreto per conoscere e apprezzare le collezioni permanenti e le mostre dei Musei Civici di Torino.

Il tema di GEP 2021 si inserisce perfettamente nella politica che da anni i musei della Fondazione attuano nei confronti dei visitatori. L’accesso alle collezioni di GAM, MAO e Palazzo Madama è infatti sempre gratuito per la persona con disabilità e per il suo accompagnatore. I percorsi museali sono inclusivi, con un’offerta che garantisce la visita anche per le persone cieche e ipovedenti (didascalie ad alta leggibilità, mappe tattili, disegni in rilievo, schede in lingua braille), per le persone sorde (collegamenti tramite QR Code e NFC a video spiegazioni in LIS Lingua dei Segni Italiana) e per qualsiasi altra disabilità motoria o cognitiva, per cui sono organizzate attività di laboratorio specifiche su prenotazione.

Per info: Accessibilità GAM – Accessibilità MAO – Accessibilità Palazzo Madama

 

COSA SI PUÒ VISITARE:

 

  • GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea

Incluse nel biglietto a 1€, oltre alle collezioni permanenti, i visitatori potranno visitare le mostre NATURA E VERITÀ. Il paesaggio come scelta 1861-1871 e SUL PRINCIPIO DI CONTRADDIZIONE Francesco Barocco, Riccardo Baruzzi, Luca Bertolo, Flavio Favelli, Diego Perrone.

  • MAO Museo d’Arte Orientale

La tariffa a 1€ consentirà al pubblico di visitare le collezioni permanenti custodite nelle cinque gallerie del Museo, con la nuova rotazione di kesa e paraventi giapponesi SETE D’ORO, e le mostre temporanee CHINA GOES URBAN e KRISHNA, IL DIVINO AMANTE, in chiusura proprio il 26 settembre.

 

  • PALAZZO MADAMA – Museo Civico d’Arte Antica

Ingresso a 1€ per visitare le ricche collezioni permanenti, il Giardino Botanico Medievale, un’oasi verde e fiorita nel cuore di Torino, e la Torre Panoramica, che offre una vista a 360° sulla città: un affascinante viaggio dall’Alto Medioevo al Barocco per arrivare ad ammirare la città di Torino come si presenta oggi.

I musei osserveranno il consueto orario di apertura dalle 10 alle 18 (le biglietterie chiudono un’ora prima).

La tariffa di 1€ sarà applicata anche ai possessori di Abbonamento Musei.

Per accedere ai musei, partecipare alle attività e alle visite guidate a tutti i visitatori sopra i 12 anni sarà richiesto il Green pass accompagnato da un documento di identità.

Programma degli appuntamenti:

 

Sabato 25 ore 11.30

ABILI PER L’ARTE

I Servizi Educativi di Palazzo Madama propongono un percorso guidato, aperto alle persone con disabilità sensoriali e a tutte quelle interessate ai temi dell’accessibilità e dell’inclusione, per scoprire la varietà che caratterizza la pittura in Italia tra Gotico e Rinascimento. Una selezione di opere, realizzate da artisti originari di territori diversi, saranno esplorate anche attraverso tabelle tattili e video con sottotitolazione e traduzione in LIS Lingua dei Segni Italiana, e condurranno i visitatori dalle corti alpine di Giacomo Jaquerio alla cultura mediterranea di Antoine de Lonhy, dal Rinascimento prezioso di Defendente Ferrari alla Firenze manierista di Bronzino: il percorso si concluderà nel Giardino Botanico Medievale che potrà essere esplorato in modo autonomo dai partecipanti tramite l’ausilio di tre nuove tabelle multisensoriali che illustrano le diverse sezioni dello spazio verde di Palazzo Madama.

Costo: 1€ ingresso al museo, attività gratuita

Prenotazione obbligatoria: tel. 011 4429629;  e-mail: madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

 

 

Sabato 25 ore 14 e ore 15.30

ESPERIENZE TANGIBILI

Il Dipartimento Educazione GAM propone due percorsi nelle collezioni del ‘900 dedicati alle persone con disabilità visiva ma aperti a tutti coloro che desiderano provare l’esperienza di una esplorazione tattile delle opere scultoree del museo. L’attività prevede inoltre l’utilizzo guidato delle nuove Schede multisensoriali, progettate per mostrare alcuni dei capolavori pittorici in modo semplice e inclusivo, rivolgendosi a un pubblico il più ampio possibile, per età e abilità, con una particolare attenzione alle persone con difficoltà visive e uditive.

Costo: 1€ ingresso al museo, attività gratuita

Prenotazione obbligatoria: tel. 011 4429630 infogamdidattica@fondazionetorinomusei.it

 

 

Domenica 26 settembre ore 16

TRASFORMAZIONI

MAO – attività per famiglie sulla mostra China goes Urban

dai 7 anni in su

Il percorso prevede la visita della mostra temporanea China goes Urban, dedicata ai cambiamenti urbani di alcune zone della Cina, e in laboratorio la realizzazione di miniature di città e ambienti su fogli di acetato utilizzando permanent marker. In un gioco di sovrapposizioni e sottrazioni si osserveranno le trasformazioni del paesaggio.

Costo: bambini € 7 –  in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, adulti ingresso speciale a 1€ alle collezioni o alla mostra.

Prenotazione obbligatoria tel. 011 4436927/8 oppure maodidattica@fondazionetorinomusei.it fino a esaurimento posti disponibili con numeri contingentati secondo disposizioni anti-Covid.

Inoltre Theatrum Sabaudiae propone le visite guidate

APPUNTAMENTI IN MUSEO. Un patrimonio d’arte da scoprire”:

 

GAM

Sabato 25 e domenica 26

ore 11 e ore 15 visita alle collezioni del ‘900

ore 16.30 visita alla mostra Natura e Verità.

 

MAO

Sabato 25 ore 11 e ore 15 visita alle gallerie di Cina e Giappone; ore 16.30 visita alla mostra temporanea China goes Urban

Domenica 26 ore 11 e ore 15 visita alle gallerie dedicate all’Asia meridionale e Sud-est asiatico, Regione himalayana e Paesi islamici dell’Asia; ore 16.30 visita alla mostra China goes Urban.

 

Palazzo Madama

Sabato 25 e domenica 26

ore 11 e ore 15 visita alle collezioni permanenti

ore 16.30 Ai piedi della torre: visita guidata dal Castello al Giardino Medievale

Per informazioni e prenotazioni visite guidate: 011 5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

Sarà inoltre disponibile sul canale YouTube di Palazzo Madama l’audioguida realizzata dalle classi della scuola Matteotti-Rignon, un progetto didattico di educazione museale.

Sabato 25 Settembre al Torino Outlet Village la Moda incontra l’Arte

#ritrattiallamoda

In collaborazione con l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, 4 giovani artisti realizzeranno di fronte al pubblico, all’interno degli ampi spazi di Torino Outlet Village, dei grandi dipinti ispirati alle meravigliose Donne di Giacomo Grosso. Si posizioneranno con tele e pennelli di fronte a meravigliosi capi di alta moda delle ultime stagioni, indossati da modelle in posa.
I più social potranno inoltre cimentarsi nelle pose dei dipinti che ispirano il progetto e pubblicare le foto con l’hashtag #ritrattiallamoda e il tag Torino Outlet Village per poter vedere ricondivisi i migliori scatti!
Ingresso gratuito

“Il potere dell’imperfezione”, Giulia Accardi al Torino Outlet Village

Torino Outlet Village

Un appuntamento rivolto principalmente ai più giovani, volto a sensibilizzare su temi molto delicati e importanti come il bodyshaming e l’inclusività.

Giulia Accardi, classe 1992, è una modella e influencer che ha dato vita al movimento “Perfectly imperfect” che aiuta le ragazze all’accettazione del proprio corpo. Si è fatta portavoce della lotta contro il bodyshaming riscontrando moltissimi consensi. Giulia infatti è riuscita a coronare il suo sogno professionale anche se il suo fisico non sembrava quello giusto, anche se si sentiva sbagliata, anche se ha dovuto sopportare troppe etichette che non raccontavano nulla di lei ma la imbrigliavano soltanto: “modella curvy”, “plus size”… Sempre con il sorriso sulle labbra, ha fatto di quello che il fashion system considera un difetto, un suo punto di forza. Torino Outlet Village è pronto ad accoglierla il 26 settembre dalle 17.00 per la presentazione del suo primo libro “Il potere dell’imperfezione” edito da HarperCollins.

Il libro sarà in vendita al Village Sabato 25 settembre dalle ore 15 alle ore 18 e domenica 26 settembre dalle ore 16.00, fino a fine presentazione.

Giulia Accardi con coraggio e onestà, svela per la prima volta tutte le bugie che ha dovuto combattere, la storia che si nasconde dietro ad ognuna e l’insegnamento che ne ha tratto. Perché solo con l’esempio, la sincerità e la solidarietà si possono abbattere i muri e imparare ad accettarsi.

Durante l’evento Torino Outlet Village garantirà il rispetto delle disposizioni di sicurezza, adottando tutte le dovute misure e precauzioni, nel rispetto delle norme in vigore

Alla fine della presentazione del libro, sarà inoltre possibile per i partecipanti farsi autografare la propria copia e scattare un selfie con l’artista, sempre rispettando le regole di sicurezza.

Torino Outlet Village si dimostra ancora una volta un luogo di incontro, divertimento, shopping e cultura grazie alle diverse iniziative proposte.

Foto Lorenzo de Simone

FUORI! 1971-2021: una mostra a 50 anni dalla fondazione del primo movimento omosessuale in Italia

23 settembre – 24 ottobre 2021

Galleria delle Immagini – Polo del ‘900 (corso Valdocco 4/A)

– ingresso gratuito –

Lectio Magistralis di Maurizio Molinari (24 settembre) e un ricco calendario di eventi collaterali.

Su 9CentRo online i contenuti d’archivio della Fondazione Penna/Fuori!

 

Cinquant’anni fa nasceva a Torino il primo movimento di lotta per i diritti delle persone omosessuali: il FUORI!. In parallelo usciva l’omonima rivista, voce e strumento organizzativo di una “comunità” che pian piano si espande in tutta Italia. Per ripercorrere genesi, sviluppi e lasciti di un’esperienza che segna la fisionomia dell’attuale movimento LGBTQI+ italiano, il Museo Diffuso della Resistenza insieme al Polo del ‘900 e alla Fondazione Sandro Penna/FUORI! presenta la mostra “FUORI! 1971 – 2021. 50 anni dalla fondazione del primo movimento omosessuale in Italia”.

Aperta al pubblico dal 23 settembre al 24 ottobre negli spazi del Polo del ‘900 e del Museo Diffuso della Resistenza (Galleria delle immagini, corso Valdocco 4/A, mar-dom, ore 10-18, ingresso gratuito). La mostra sarà visitabile nel rispetto delle norme vigenti di prevenzione COVID-19 e, per accedere, sarà necessario, come previsto dalla legge, presentare il Green Pass all’ingresso.

“Ci sono alcuni buoni motivi per cui il Museo Diffuso della Resistenza è onorato e orgoglioso di ospitare una mostra sul Cinquantenario del FUORI!

Il primo è l’evidenza incontrovertibile che le conquiste del movimento LGBTQI+ italiano negli ultimi cinquant’anni rappresentino una delle più ampie e radicali trasformazioni sociali del Paese in riferimento all’ampliamento dei diritti e delle opportunità della persona. Il secondo è che la storia dell’omosessualità  e del movimento LGBTQI+ italiano coincide e si intreccia con la storia di tutti gli italiani: il carcere o il confino degli anni del fascismo; la deportazione e la morte nei campi di concentramento nazi-fascisti; la clandestinità dei desideri e della sessualità negli anni Cinquanta e Sessanta; la tensione rivoluzionaria degli anni Settanta e le sue derive estremistiche; gli anni del riflusso post-ideologico degli anni Ottanta e Novanta, con l’aggravante continua, però, dell’invisibilità, dello stigma e dell’emarginazione che l’epidemia di AIDS ha prodotto negli anni ottanta del XX secolo. Il terzo motivo è che la storia che vogliamo raccontare è la storia di un movimento politico, culturale ed esistenziale che vede la propria nascita, il proprio nucleo fondatore e il proprio più importante leader (Angelo Pezzana) muovere i primi passi di una rivoluzione senza precedenti proprio a Torino. Non per provincialismo, dunque, ma per doverosa necessità di riconoscere memoria e dignità a un’esperienza politica e sociale, legandola alle ragioni del territorio e del contesto socio-storico in cui è nata che realizziamo questa mostra al Museo Diffuso, in sinergia con il Polo del ‘900 e la Fondazione Sandro Penna/FUORI!” Roberto Mastroianni, presidente del Museo Diffuso della Resistenza e curatore della mostra.

“Cinquant’anni fa, con un gruppo di coraggiosi amici, fondai a Torino il FUORI!, Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano. Oggi, l’Italia è più inclusiva di allora ma i passi da compiere sono ancora molti come l’approvazione di una legge che contrasti l’omofobia. Soprattutto per questo, oggi, celebrare questo anniversario, è quanto mai importante e necessario per poter capire quanto davvero il FUORI! fosse rivoluzionario nella sua ricerca delle riforme e quanto il percorso riformista vada difeso e incentivato. Con l’auspicio che questo progetto possa servire a sensibilizzare le nuove generazioni su argomenti spesso poco conosciuti ma, quanto mai, attuali” dichiara Angelo Pezzana, presidente della Fondazione Sandro Penna/FUORI!

Alessandro Bollo, direttore del Polo del ‘900: “Siamo onorati di ospitare questa mostra al Polo, con il filtro della distanza che ci auguriamo possa far luce e alimentare un dibattito su storie, battaglie e temi che vogliamo vengano conosciuti da un pubblico, il più ampio possibile. Inoltre, siamo orgogliosi di aver accolto su 9CentRo i patrimoni della Fondazione Penna in un’ottica di valorizzazione.

Documenti, lettere, foto e tanto altro diventano così sempre disponibili online per poter essere interrogati da chiunque voglia approfondire, studiare, leggere e interessarsi in modo autonomo e personalizzato a fatti e protagonisti di un movimento di lotta intellettuale e gentile il cui impatto non si è ancora esaurito”.

 

Il percorso espositivo – a cura di Roberto Mastroianni (Presidente del Museo Diffuso della Resistenza), Chiara Miranda (responsabile dell’allestimento) Maurizio Gelatti (Co-Presidente della Fondazione Penna) e Maurizio Cagliuso (responsabile degli archivi della Fondazione) – ripercorre le tappe salienti e indaga i protagonisti del FUORI!, lungo il decennio 1971-1981, in cui movimento e rivista convivono, e nel periodo che precede e succede questi anni. Ne emerge la figura del suo fondatore Angelo Pezzana, presidente della Fondazione Penna/FUORI!, ispiratore dello spirito del Fuori!. Vari focus e approfondimenti fotografano il contesto storico-sociale prima della nascita del movimento italiano, con un ampio spazio dedicato alla rete di relazioni con il mondo dell’arte e della letteratura internazionale – come la Beat Generation – che Pezzana tessé avendo come fulcro la libreria Hellas di Torino.

Una sezione, dallo straordinario valore storico e documentario presenta per la prima volta l’indagine dell’Istituto Demoskopea, condotta dal sociologo GiamPaolo Fabris nel 1983, sulla percezione e l’auto-percezione dell’omosessualità in Italia. La stessa indagine è riproposta ai visitatori della mostra sotto forma di questionario.

Il percorso si chiude con l’eredità del FUORI! che si riflette, negli anni Ottanta e Novanta, nella cultura e nel mondo del costume italiano e internazionale, soprattutto dal punto di vista sociale e della produzione culturale e artistica.

I QR Code presenti durante il percorso rimandano a interviste, testimonianze che aumentano i contenuti della mostra, tra cui il podcast “Le Radici dell’Orgoglio – Cinquant’anni di storia del movimento LGBTQ+ in Italia” prodotto dalla casa di produzione Kidney Bingos di Costantino della Gherardesca, a partire da un’idea di Giorgio Bozzo.

 

In dialogo con la mostra anche il volume dedicato all’anniversario del FUORI! – a cura di Hopefulmonster, casa editrice indipendente fondata da  Beatrice Merz – con saggi e interventi di diverse figure di rilievo della scena LGBT e del giornalismo degli anni ’70 e ’80.

 

Durante i giorni di mostra, alcuni eventi arricchiscono ulteriormente la proposta culturale: una lectio magistralis di Maurizio Molinari, direttore de La Repubblica, due tavole rotonde con ospiti internazionali e altri eventi collaterali al Salone internazionale del Libro e al Cinema Centrale (cfr. calendario).

 

Molti altri contenuti sono disponibili su 9centRo, hub degli archivi del Polo del ‘900 che, grazie a un processo di digitalizzazione e migrazione, ha accolto i fondi archivistici della Fondazione Penna/FUORI!. Si tratta di documenti, manifesti, video, fotografie tra cui tutti i 32 numeri del FUORI! con il primo famoso editoriale di Angelo Pezzana: “Il grande risveglio degli omosessuali è cominciato.

È toccato a tanti altri prima di noi, Ebrei, Neri (ricordate?), ora tocca a noi. E il risveglio sarà immediato, contagioso, bellissimo” o la vignetta di Stefania Sala (Emma Allais), pubblicata sul FUORI! donna del 1974 con un fiore che innaffia la terra “per vedere cosa viene FUORI” e molto altro ancora. Questo percorso di archiviazione – che prevede momenti di studio e valorizzazione con studenti e ricercatori – è coordinato dal professor Antonio Pizzo ed è in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino, attenta alle tematiche Lgbtqi+ e promotrice del primo corso di Storia dell’omosessualità.

 

L’ALLESTIMENTO

 

L’esposizione è costituita da pannelli, costruiti con elementi grafici e testuali di carattere storico-didascalico, che rievocano la veste grafica della rivista del movimento con una predominanza del color magenta tipico delle pagine del FUORI!. Al centro della sala sono presenti vetrine che ospitano oggetti, libri, documenti inediti sui temi dell’attivismo per i diritti degli omosessuali.

Molti sono gli artisti che mostrano una forte sensibilità per le attività portate avanti dal gruppo torinese del FUORI! tra cui Ugo Nespolo che collabora con la rivista per molti anni e, oggi, è autore del visual della mostra con il logo per i cinquanta anni del Fuori! e l’illustrazione usata come immagine guida (FUORIMAN, 2021).

Con il patrocinio e il contributo di Città di Torino, con il sostegno di Fondazione CRT, in collaborazione con Università degli Studi di Torino si è dato il via a un progetto intorno al FUORI! che integra memoria, riflessione sul contemporaneo e valorizzazione del patrimonio storico-archivistico.

 

CALENDARIO APPUNTAMENTI

 

  • 24 settembre, ore 15,30,  sala ‘900,

Lectio magistralis di Maurizio Molinari Dal Fuori a oggi, quando i diritti rafforzano la democrazia

(streaming in diretta su FB del Polo con rimando su FB Museo)

 

  • 25 settembre, ore 16, sala conferenze Museo Diffuso della Resistenza,

Tavola rotonda 1971-2021: il giornalismo e l’omosessualità

Intervengono Luca Beatrice, Ettore Boffano, Salvatore Tropea, Roberto Giardina. Modera Maria Teresa Martinengo. Collegamento telefonico con Vittorio Messori.

(streaming in diretta su FB del Polo con rimando su FB Museo + linea telefonica)

  • 28 settembre, ore 18.30, piazzetta Antonicelli

Lettura Jukebox all’Idrogeno nell’ambito del progetto Bookstop del Polo del ‘900

  • 2 ottobre, ore 17, sala conferenze Museo Diffuso della Resistenza,

Tavola rotonda Il movimento omosessuale nel mondo negli anni ‘70

Intervengono Javier Cuevas del Barrio, Dario Pasquini, Stefano Pisu, Alessio Ponzio e Christopher Scarcelli. Modera Maurizio Gelatti. In videocollegamento: Dan Calwood e Christopher Ewing.

(streaming in diretta su FB del Polo con rimando su FB Museo + video collegamento con Zoom)

  • 12 ottobre, ore 21, Cinema Centrale. Ingresso gratuito.

Proiezione docufilm Il caso Braibanti (64′, Italia 2020) di Carmen Giardina e Massimiliano Palmese.

Intervengono Massimiliano Palmese, Gaetano Renda e Angelo Pezzana

  • 16 ottobre, ore 17, Salone internazionale del Libro di Torino, Arena Piemonte

I 50 anni del FUORI!. Presentazione del catalogo della mostra per il cinquantennale (hopefulmonster) e dell’antologia dei primi 12 numeri dello storico giornale (Nero edizioni).

Intervengono Angelo Pezzana, Roberto Mastroianni, Carlo Antonelli, Beatrice Merz

  • 17 ottobre, ore 15.30, Salone internazionale del Libro di Torino, Sala Londra

Cerimonia di premiazione Premio FUORI!

Intervengono; Elena Loewenthal, Nicola Lagioia, Paolo Bertinetti, Gianni Rossi Barilli, Tiziana Triana, Maurizio Gelatti e sarà presente l’autore Simone Alliva. Introduce Angelo Pezzana

Passaggio di consegne alla Scuola di Applicazione: arriva il generale D’Ubaldi

Avvicendamento al vertice del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito.

 

Il Generale di Divisione Salvatore Cuoci ha ceduto il Comando al Generale di Divisione Mauro D’Ubaldi.

Ieri mattina, presso il Palazzo Arsenale, storica sede del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione (COMFORSA) dell’Esercito, dinanzi alla Bandiera d’Istituto, decorata di Medaglia d’Argento al valor Militare, alla presenza del Comandante per la Formazione, Specializzazione e Dottrina dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Salvatore Camporeale, ha avuto luogo l’avvicendamento al vertice dell’Ente di Formazione tra il Generale di Divisione Salvatore Cuoci, cedente e il parigrado Mauro D’Ubaldi, subentrante.

ll passaggio di consegne, avvenuto nel pieno rispetto delle misure di distanziamento sociale previste dalle normative in vigore, è stato ufficializzato dalla presenza di Autorità civili e militari della città Subalpina, nonché dei Comandanti alle dirette dipendenze del COMFORSA, di una rappresentanza di personale del quadro permanente e di ufficiali frequentatori in video collegamento.

Il Generale Cuoci, nel suo indirizzo di saluto, ha rivolto parole di ringraziamento per l’impegno profuso nei molteplici impegni che hanno coinvolto il personale del Comando e degli Enti dipendenti in questi tre anni. Ha inoltre affermato: “Le risorse umane costituiscono, in ogni ambito lavorativo ma soprattutto nelle Forze Armate, il patrimonio più pregiato. In un ambiente in continua evoluzione, come quello della Difesa e della Sicurezza dove il cambiamento è l’unica certezza, la cultura dell’apprendimento continuo con un’offerta formativa altamente specializzata, agile e flessibile deve avere un ruolo centrale”.

Al nuovo Comandante ha formulato i migliori auguri di buon lavoro per l’incarico.

Il Generale D’Ubaldi, proveniente dal Ministero della Difesa, dove ha ricoperto l’incarico di Vice Capo di Gabinetto Esercito, orgoglioso per il nuovo incarico, ha espresso il proprio entusiasmo per questa nuova sfida umana e professionale.

Il Generale Camporeale, nel corso del suo intervento, ha sottolineato come “formare un Comandante non è un processo semplice da realizzarsi anzi è, probabilmente, il più complesso nell’intera Forza Armata. Una formazione, quella del Comandante, che, oggi più di prima, richiede maggiore impegno, per essere pronti a fronteggiare la crescente complessità degli scenari geopolitici, in un contesto in cui la tecnologia ci impone sfide sempre nuove”.

 

Logistica 4.0 e sicurezza per il paziente con il primo Robot in Farmacia, all’ospedale Mauriziano

E’ stato inaugurato e presentato presso il Magazzino della Farmacia Ospedaliera dell’Ospedale Mauriziano di Torino (diretta dalla dottoressa Annalisa Gasco), il nuovo Robot che consentirà di effettuare le terapie farmacologiche ed interventistiche con Dispositivi medici con maggior precisione ed efficienza. La sicurezza e la salute del paziente al centro del progetto che sarà monitorato per un anno dal Politecnico di Torino con 17 indicatori.

Ad oggi, il Mauriziano è la prima Azienda Ospedaliera a livello regionale a sperimentare l’automazione della supply chain (catena distributiva) del farmaco, con un robot installato presso i locali del proprio presidio. L’ospedale torinese ha aderito ad un progetto nazionale di Sanità 4.0, finanziato con fondi europei (per un valore di circa 400mila euro), il cui obiettivo era quello di sperimentare sistemi di automazione della movimentazione di medicinali e dispositivi medici all’interno delle Aziende Sanitarie.

Per l’ospedale Mauriziano di Torino la logistica dei farmaci e dei dispositivi medici, utilizzati nella cura dei propri pazienti è un processo di fondamentale importanza che concorre a promuovere la qualità dell’assistenza erogata.

Il farmaco “giusto”, al paziente “giusto”, somministrato al momento “giusto” e nel “giusto” setting assistenziale sono presupposti fondamentali all’appropriatezza della terapia farmacologica ed al raggiungimento degli obiettivi di salute attesi.

Per questo il Mauriziano ridisegna in chiave hi-tech il percorso del medicinale e del dispositivo medico dal fornitore al paziente ricoverato in un’ottica di efficienza, sicurezza e sostenibilità, con particolare attenzione anche alla qualità di vita negli ambienti di lavoro ed alla motivazione e valorizzazione del proprio personale.

Garantire precisione ed efficienza nelle fase di acquisto, stoccaggio e distribuzione ai reparti, sollevare il personale da attività usuranti, garantendo al tempo stesso la completa tracciabilità del lotto e della data di scadenza di ogni medicinale, fino alla fase di somministrazione al paziente, sono fattori strategici per l’intera Struttura .

Il robot si estende per 19 metri, occupa un volume di 88 metri cubi e consente di accogliere e gestire in un ambiente a temperatura controllata circa 30.000 confezioni.

Lavora 24h/24, di giorno per il ri-approvvigionamento dei medicinali ai reparti attraverso 6 punti di  erogazione simultanei e con logiche FEFO (First Expired First Out) e FIFO (First In First Out) per il controllo dei lotti e delle scadenze,  di notte,  per ricaricarsi delle confezioni che verranno distribuite.

E’ dotato di un braccio robotizzato umanoide a 6 articolazioni rotanti,  con prestazioni di carico pari a circa 200 confezioni /ora, e 6 telecamere ad alta risoluzione per la tracciabilità del farmaco attraverso la lettura dei codici a barre apposti esternamente alle confezioni.

All’interno, un gruppo di presa robotizzato multipicking, consente l’erogazione di circa 1000/confezioni/ora ed il prelievo fino a 8 confezioni contemporaneamente con un singolo movimento.

Un singolo operatore  di magazzino è in grado di garantirne il funzionamento.

 

L’impatto del Robot è stato immediato ed i risultati preliminari sono molto soddisfacenti. Questa tecnologia infatti consente:

 

  • di ridurre gli spazi dedicati allo stoccaggio dei farmaci, rendendo più ampia e flessibile l’operatività interna della Farmacia ospedaliera e liberando “superficie” che potrà essere riconvertita ad esempio in strutture assistenziali;

 

  • di ridurre significativamente le attività cosiddette “usuranti” di movimentazione manuale dei carichi in entrata ed uscita dal magazzino farmaceutico da parte del personale tecnico. Le ricadute, sia in termini di salute, che di motivazione degli addetti ai lavori, sono significative. Gli operatori tecnici di magazzino si sentono maggiormente valorizzati e recuperano tempo prezioso da destinare a mansioni a “valore aggiunto”, ad esempio nei reparti, sgravando il personale infermieristico dalle attività di tenuta degli armadi farmaceutici e supportandolo nella compilazione delle richieste di ri-approvvigionamento, o all’interno dello stesso magazzino dedicandosi ad un controllo più accurato dei materiali in arrivo, aspetti che elevano la qualità complessiva del processo clinico;

 

  • di abbattere l’incidenza di errori compiuti nella catena di distribuzione dei medicinali ai reparti, che fisiologicamente caratterizzano le attività manuali e ripetitive  e che possono comportare potenziali danni anche gravi al paziente ricoverato;

 

  • di ridurre drasticamente i tempi di espletamento delle diverse fasi del processo di logistica. La velocità nell’evasione delle richieste di ri-approvvigionamento provenienti dai reparti, definibile come “just in time” (in tempo reale),  consente al personale infermieristico di formulare richieste quali-quantitativamente mirate,  riducendo gli sprechi e le scorte negli armadi farmaceutici periferici. Il tempo che intercorre tra la prescrizione della terapia da parte del medico e la sua somministrazione si accorcia, con indubbio beneficio per il paziente ricoverato. La capacità del Robot di formulare al farmacista proposte d’ordine in autonomia, sulla base di un inventario in tempo reale e di valori di scorte minime preimpostate, abbatte drasticamente le rotture di stock (ossia il rischio di rimanere sprovvisti di uno o più medicinali) e aumenta turn-over (l’indice di rotazione) delle scorte  che si riducono progressivamente.

 

  • di garantire, in un contesto di Risk Management (governo del rischio clinico), la tracciabilità del farmaco dal momento in cui entra in ospedale fino all’armadio di reparto anche per quanto riguarda il lotto e la data di scadenza. E’ possibile in questo modo procedere al ritiro immediato dai reparti di eventuali lotti segnalati a scopo cautelativo dal Ministero della Salute, evitando che gli stessi nel frattempo possano continuare ad essere somministrati ai pazienti. Inoltre, in quei reparti, ormai la maggioranza, in cui la prescrizione dei medicinali avviene al letto del paziente attraverso una scheda unica di terapia informatizzata e caricata su tablet, e la somministrazione è verificata tramite lettura del braccialetto elettronico,  si realizza la completa  tracciabilità del medicinale dal fornitore al letto del paziente, aspetto fondamentale per un’efficace governo dell’appropriatezza e del rischio associato alla conduzione delle terapie farmacologiche. Inoltre con la logica del “first expired first out” il Robot eroga i medicinali in base alla loro data di scadenza, azzerando la quantità di farmaci dichiarati fuori uso perchè conservati oltre la data di validità ed evitando che gli stessi possano per errore entrare nel ciclo di distribuzione.

 

Il progetto sarà monitorato per un anno dal Politecnico di Torino con 17 indicatori pensati per scandagliare a fondo le enormi potenzialità di questo Robot.

A pochi mesi dall’entrata a regime del Robot,  quello che colpisce gli addetti ai lavori, sono l’efficienza, la precisione e le performances che caratterizzano questa nuova tecnologia.

 

 

 

The Others 2021 torna dal 4 al 7 Novembre per festeggiare i suoi 10 anni

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The Others 2021 torna dal 4 al 7 Novembre 2021 per festeggiare i suoi 10 anni e punta su un’edizione al femminile con un board curatoriale di donne che esplorano il mondo, per portare a Torino i progetti di gallerie, spazi non profit e artist-run space con il più alto tasso di innovazione e scouting all’estero, nel panorama della Torino Contemporary Art Week.

Germania, Austria, Ucraina, Olanda, Danimarca, Belgio, Romania, Svezia, Svizzera, Cuba, sono solo alcuni tra i paesi da cui provengono gli espositori di questa X edizione dalla vocazione sempre più internazionale, che non poteva chiudere gli occhi di fronte ad alcuni temi del contemporaneo. Attraverso il linguaggio dell’arte come strumento di dibattito, The Others si rivolge alle giovani generazioni dei millennials, da sempre fulcro della manifestazione e trend-setter capaci di anticipare e influenzare il futuro.

Una manifestazione che porta a Torino progetti che indagano temi di attualità, a partire da quello presentato da Mouches Volantes di Colonia che mette al centro il ruolo della donna nella cultura curda e in particolare le rigide norme linguistiche e di valori alle quali deve sottostare, dalle conversazioni in pubblico agli atteggiamenti da adottare e/o evitare, dove il contatto visivo come gli argomenti da affrontare sono soggetti al contesto e all’ambiente. Fra i progetti al femminile, attese anche due gallerie che accolgono esclusivamente il lavoro di artiste donne: la galleria SheBam! di Lipsia con il progetto Vice Versa e la Crumb Gallery di Firenzecon il progetto Contingency | Confini.

The Others 2021 quest’anno finalmente si riappropria anche della sede del Padiglione 3 di Torino Esposizioni: “Dopo l’apertura di sole poche ore del Padiglione nel 2020 dovuta alle restrizioni Covid– commenta Roberto Casiraghi, ideatore della fiera con Paola Rampini – vogliamo portare a termine l’impegno preso e lo faremo per rendere finalmente disponibile e fruibile alla Città il Padiglione 3 di Torino Esposizioni, nell’ottica della valorizzazione e recupero degli spazi industriali storici della Città che intendiamo far rivivere al pubblico attraverso i linguaggi dell’arte”.

Per la prima volta saranno inoltre presenti singoli stand disposti seguendo un layout espositivo innovativo, in grado di rompere ogni schema e regola classica di allestimento. Una disposizione a raggiera, capace di creare nuovi link e opportunità di confronto tra lo spazio, i progetti espositivi ed il pubblico. Ancora una volta The Others rifiuta di omologarsi e si riconferma una manifestazione provocatoria, eccentrica e determinata che catalizza e sprigiona energia creativa.

Le domande di partecipazione  scadono il 25 settembre 2021.

www.theothersartfair.com