Cosa succede in città- Pagina 250

In mostra al “Collegio San Giuseppe” le graffianti (con garbo) vignette di Gianni Chiostri

Brevi storie complete, umorismo che punge senza fare troppo male

Fino al 9 ottobre


La sua non è mai “matita velenosa” all’eccesso, mai “corrosiva e blasfema” come quella di altri suoi colleghi. Le sue vignette coltivano sempre l’accortezza di non spingere, oltre i limiti, la marcia della satira. Non cercano ridanciani consensi, ma riflessioni a fior di pelle. Che allertano e fan sorridere senza agitare o incupire. A Gianni Chiostri, credo calzino alla perfezione le parole di un altro grande della satira, Giorgio Forattini, il primo ad essere quotidianamente pubblicato negli anni Ottanta, in  prima pagina su un quotidiano a diffusione nazionale e che ricorda: “La satira è una grande dimostrazione, la più alta espressione, di libertà e democrazia”. In questa cornice etica e professionale vedo bene collocarsi i lavori di Chiostri, caratterizzati dalla sciolta maestria segnica del  grande grafico e dall’innocente poesia dell’eterno fanciullo. A lui e ai disegni originali delle sue vignette dedica, fino al 9 ottobre, un’interessante e ricca antologia, con presentazione di Francesco De Caria, il “Collegio San Giuseppe”, nella sala espositiva di via San Francesco da Paola 23, a Torino.  Torinese, classe ’47, Gianni Chiostri “accompagna  i lettori” de “La Stampa” da quasi quarant’anni (oggi nella pagina degli editoriali), ma collabora anche con altri importanti quotidiani nazionali, come “Avvenire”, “Il Giornale”, “Il Sole 24 Ore”, oltre che con periodici e case editrici varie e con la RAI (suoi i siparietti poetico-satirici di “Robinson & Venerdì” per Rai3). Portano la sua firma anche piacevoli libri disegnati, editi da “Ancora” fra cui “Ingannare il tempo” (2002), “Scherzi d’amore”(2003), “Perbacco!” (2004) e “L’altra metà del sorriso” (2005, realizzato quale omaggio alla donna). Vignette sempre senza parole. “Dentro  non ci ho mai messo – racconta Chiostri in una recente intervista – né didascalie, né dialoghi. Però le vignette sono, a tutti gli effetti brevi storie complete, in cui gli elementi nascono sulla  sinistra e si concludono sulla destra. Se venisse un aborigeno dell’Australia che non conosce una parola d’italiano, ma ha un minimo senso dell’umorismo, potrebbe godersele comunque senza problemi”. E aggiunge a ragione: “In questi tempi depressi e depressivi mi pare tanto”. Ricca, si diceva, e ben esaustiva nella proposizione delle varie tecniche – dalle prime matite, ai disegni su cartapaglia fino alle creazioni tridimensionali  in cartoncino o fili metallici in cui ritagliare sagome umane – la selezione dei lavori esposti. A legare il tutto: la voglia di un sorriso. Di un vedere e di un  rivedersi all’interno di un siparietto in cui tutti ci scopriamo un po’ attori perfetti, e ben rappresentati, della grande commedia o tragicommedia umana o delle bizzarrie e delle fissazioni e fisime del vivere quotidiano. Ecco allora, in mostra, l’automobile ( con tanto di bellicoso conducente) la cui sagoma ricorda una pistola puntata sullo sventurato automobilista-antagonista o il computer, una sorta di belva che si mangia il cervello dell’utente o la riflessione sulla volontà di “affermazione” a tutti i costi, “che ha ridotto – scrive De Caria – il cervello dell’individuo a camera oscura che semplicemente registra quanto l’occhio vede, che ha fatto dell’individuo un rivale o un nemico di sè stesso, talché egli giunge a duellare con la propria immagine allo specchio”. Ma, “come per gli artisti autentici, l’umorismo di Chiostri è mosso essenzialmente da un concetto alto dell’esistenza e dell’Uomo, che solo certe situazioni fanno scadere in atteggiamenti goffi e risibili…Sta alla cultura autentica, e in particolare alla satira, smascherare gli inganni: e le penne e le matite del disegnatore umoristico diventano frecce”. Sorrisi. Ma anche momenti di malinconica e sospesa compartecipazione emotiva. Solitudini, amori negati. E la matita, allora, trasforma squarci di mondo in immagini di sottile, coinvolgente  poesia.

Gianni Milani

Gianni Chiostri

Collegio San Giuseppe, via San Francesco da Paola 23, Torino; tel. 011/8123250 o www.collegiosangiuseppe.it

Fino al 9 ottobre

Orari: lun.-ven. 10,30/12,30 – 16/18 e sab. 10/12

Per l’ingresso obbligatori Green Pass e mascherina, come misure anticovid.   

 

Energia, spazio e innovazione. Tecnologie e strumenti finanziari per la sostenibilità e la transizione energetica

30 Settembre 2021 Energy Center – Politecnico di Torino h 15-19

Il settore Energia a livello globale vive un’epoca di trasformazione e innovazione tecnologica senza precedenti
con una agenda che punta alla digitalizzazione, alla interconnessione e alla sostenibilità ambientale.
Transizione energetica, decarbonizzazione ed energie rinnovabili sono solo alcuni degli obiettivi dei maggiori
stakeholders che operano nel settore e che sempre più spesso si avvalgono di tecnologie spaziali e i dati
spaziali.

Il nostro Paese sta lavorando per avere un ruolo sempre più attivo nello sviluppo di sistemi e servizi
all’avanguardia nel settore energia accelerando la transizione necessaria al raggiungimento degli obiettivi e
delle sfide green dell’Europa. In particolare il settore spaziale e le applicazioni integrate di dati satellitari
possono fornire una risposta efficace alle linee di indirizzo nazionali definite dal PNRR in tema di produzione,
accumulo e sostenibilità energetica.

La Fondazione E. Amaldi , in collaborazione con il Politecnico di Torino e il gruppo Fante, ha organizzato una
giornata di lavori dedicata alle opportunità e le potenziali sinergie dell’utilizzo di applicazioni space related,
in particolare quelle promosse dalla piattaforma Ambassador ESA di Business Applications e InCubed+
dell’ESA.

Il workshop prevede una sessione istituzionale di indirizzo e 4 panel tematici con esponenti del mondo
industriale, finanziario e istituzionale per trattare il tema dell’innovazione in relazione all’interazione tra
Spazio ed Energia da diverse prospettive. Al centro del convegno le linee strategiche dell’Agenzia Spaziale
italiana e dell’Europa sul fronte energetico, i need, le sfide e i progetti dei big player regionali e nazionali. Ad
un confronto sulle opportunità e sugli strumenti di finanza per l’innovazione seguirà, in conclusione
dell’evento, l’analisi delle prospettive per il settore energetico nazionale supportato dall’integrazione degli
asset spaziali.

Costadoro Social Coffee nella galleria commerciale delle Officine S in Corso Mortara

L’azienda torinese produttrice di caffè di alta gamma  che rappresenta oggi una realtà industriale presente in oltre 40 Paesi continua a puntare sulla città di Torino per l’apertura di spazi dove protagonista assoluto è il caffè.

Al Costadoro Social Coffee nella galleria commerciale delle Officine S in Corso Mortara 24, il primo affiliato dell’omonimo progetto, si può degustare ma anche acquistare il caffè macinato al momento.

Un vero e proprio luogo dedicato alla cultura di questa bevanda per chi vuole un’ottima tazzina imparando allo stesso tempo qualcosa sulla materia prima e sulle sue modalità di torrefazione e di preparazione.

Cavalcando il movimento che aspira a cambiare la percezione del caffè elevandolo a bevanda “nobile”, il brand internazionale Costadoro ha dato vita al Costadoro Social Coffee, un progetto unico nel suo genere con un format replicabile in franchising in Italia e all’estero. Questa apertura torinese infatti segue quella di Genova di questa estate e anticipa l’apertura prevista nel Principato di Monaco prossimamente.

“Vogliamo continuare a promuovere la nostra competenza in ciò che facciamo da 131 anni e al contempo diffondere la cultura del caffè, facendo direttamente formazione a chi vuole avvicinarsi a questo mondo e rendendo più consapevole il cliente finale” dichiara l’AD Giulio Trombetta.

Al Costadoro Social Coffee il barista dialoga con il cliente spiegandogli le caratteristiche del caffè che gli sta proponendo ma anche come e con che strumenti lo realizzerà. Vengono proposte le nuove metodologie di preparazione e consumo e si possono degustare le miscele biologiche, i mono origine e mono origine specialty nelle varie estrazioni dall’espresso al filtro, dal Brew al Drip Coffee.

 Al bancone del bar sono disponibili la miscela Costadoro RespecTo 100% Arabica Bio e Fairtrade, gli Specialty Coffee e i Monorigine estratti con tutte le metodologie: Espresso, Filtro, Chemex, French Press, V60, Cold Brew, Moka, Napoletana;

 Il locale è realizzato in stile industrial con legno, ferro, tubi. L’ecosostenibilità è evidentemente al centro del progetto: dal legno ai licheni stabilizzati utilizzati per l’insonorizzazione e la depurazione dell’ambiente, alle poltrone vintage originali, fino ai bicchieri da asporto in materiale 100% compostabile.

Inoltre il nuovo Costadoro Social Coffee di Torino, grazie alla collaborazione con la startup genovese ALOS, disporrà di menù accessibili in CAA, Comunicazione Aumentativa Alternativa, basata su simboli e immagini. Sarà inoltre possibile comunicare al personale di sala il proprio ordine utilizzando il software comunicativo ALOSpeak con l’ausilio di un tablet. L’obiettivo è offrire un supporto a bambini e adulti con bisogni comunicativi complessi, legati a disturbi del neurosviluppo, in un’ottica di accessibilità ed inclusione reali.

Sarà anche disponibile uno speciale menù in Braille, che Costadoro ha redatto in collaborazione con la Polisportiva UICI Torino (Unione Italiani Ciechi e Ipovedenti).

Incontro con Malerba allo Space Fesival

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sabato 2 ottobre 2021 ore 18.30 Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica

Piazza Castello – Torino

Nell’ambito dello Space Festival, che si svolge a Torino dal 30 settembre al 3 ottobre 2021, Palazzo Madama, sede dal 1822 al 1912 dell’Osservatorio Astronomico fondato dall’astronomo piemonteseGiovanni Plana, ospita, sabato 2 ottobre 2021 alle ore 18.30, la conferenza con l’astronauta Franco Malerba, il primo astronauta italiano, che racconterà l’emozione di osservare il mondo al di sopra del cielo. Insieme a lui, il collezionista Luca Cableri porterà un autentico pezzo di Luna delle Missioni Apollo.

Space Festival è il primo festival dello spazio a Torino. Una manifestazione di 4 giorni, dedicata a famiglie e appassionati: conferenze con astronauti e astrofisici, laboratori, show di realtà virtuale con robot e droni, mostre stellari e cene stellate per fare dello spazio uno spettacolo incredibile.

Perché a Torino? Perché Torino è la città dello spazio. La nostra città ospita un ecosistema di aziende e poli di ricerca sull’aerospazio tra i più importanti al mondo, capace di affermarsi a livello internazionale come principale player nella progettazione e costruzione di tutto ciò che orbita intorno al nostro pianeta.

Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria all’indirizzo www.spacefestival.it

Richiesto Green pass o certificazione equivalente

Croce Verde Torino alla “Giornata mondiale del cuore”

Croce Verde Torino, Pubblica Assistenza associata ad Anpas, sarà presente a Torino, in piazza San Carlo, dalle 8.30 alle 18.00 di mercoledì 29 settembre con un mezzo di soccorso avanzato e alcuni suoi istruttori per effettuare attività dimostrative collegate alle urgenze cardiovascolari.

«Uno dei principali impegni di Croce Verde Torino è quello della formazione, – spiega Mario Paolo Moiso, presidente di Croce Verde Torino – non soltanto verso i propri volontari, ma anche a favore di tutta la cittadinanza per promuovere informazioni e buone pratiche di prevenzione dai rischi sanitari. Per questo Croce Verde Torino partecipa convintamente, da diversi anni, alla Giornata Mondiale del Cuore – World Heart Day condividendone lo spirito e gli obiettivi: poter contribuire alla sensibilizzazione della popolazione alla prevenzione e cura precoce delle malattie cardiovascolari è certamente parte della cultura del nostro volontariato».

Uno dei fattori che migliora l’efficacia del soccorso in un evento cardio-cerebrovascolare è la tempestività dell’intervento. I nostri formatori hanno il compito di descrivere e dimostrare praticamente alla popolazione le manovre e procedure fondamentali della “catena della sopravvivenza” in cui tutti i cittadini, attraverso un tempestivo e adeguato intervento, possono avere un ruolo importante e di ausilio alle strutture sanitarie nel migliorare la sopravvivenza del paziente.

Gli istruttori di Croce Verde Torino illustreranno inoltre come effettuare in modo efficace una chiamata al numero unico di emergenza 112, evidenziando anche quali informazioni verranno richieste dagli operatori di centrale operativa.

Successivamente saranno presentate le principali manovre di soccorso legate alla rianimazione cardio-polmonare e le manovre di disostruzione delle vie respiratorie, perché anche in questi casi la tempestività nell’intervento da parte di un comune cittadino può essere vitale.

La Croce Verde Torino, aderente all’Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze), è un’associazione di volontariato, fondata nel 1907, che opera nei comuni di Torino, Alpignano, Borgaro-Caselle, Ciriè, San Mauro e Venaria Reale in campo sanitario con servizi d’istituto di trasporto e di soccorso sanitario urgente anche in convenzione con il Sistema di emergenza sanitaria 118. I servizi sono diretti a tutte le persone che, momentaneamente o permanentemente, sono in stato di necessità. Oggi i volontari soccorritori della Croce Verde Torino sono oltre 1.300, organizzati principalmente in squadre notturne e diurne.

Umanizzazione, Luoghi, Cura: Verso Un Nuovo Paradigma. Il convegno

UMANIZZAZIONE, LUOGHI, CURA: VERSO UN NUOVO PARADIGMA”

Un incontro pubblico sull’importanza

di un modello di cura che metta al centro la persona.

 

Mercoledì 29 settembre 2021 alle  ore 18:30 a Torino presso il Salone d’Onore del Castello del Valentino, Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino (ingresso su Viale Pier Andrea Mattioli, 39) si svolgerà il convegno gratuito e aperto al pubblico dal titolo “Umanizzazione, Luoghi, Cura: Verso Un Nuovo Paradigma”, organizzato da ADISCO – Sezione Piemonte e dal Politecnico di Torino – Dipartimento di Architettura e Design, per dibattere e riflettere sul dedicato al tema più che mai attuale della creazione di spazi di cura e accoglienza in grado di agire in termini migliorativi sullo stato di salute delle persone.

Partendo da casi concreti, come il rinnovamento degli Ambulatori di Oncoematologia pediatrica dell’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino, progetto supportato da ADISCO – Sezione Piemonte, con Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, raccontati nel libro, “Umanizzazione, Luoghi, Cura: Verso Un Nuovo Paradigma”, si procederà ad un excursus sul concetto di architettura “umanizzata” in grado di garantire il benessere fisico, mentale e sociale del piccolo paziente, della sua famiglia e del personale ospedaliero: spazi in grado di rispondere concretamente alle necessità e ai bisogni non solo di coloro che ricevono e offrono le cure, ma anche dei genitori, dei fratelli e dei familiari in generale, con un’attenzione particolare alla qualità della vita all’interno dell’Ospedale.

 

Il convegno è gratuito.  Per partecipare occorre accreditarsi inviando una email a rsvp@glebb-metzger.it

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Interverranno:

  • Francesca Lavazza – Presidente Adisco Sezione Piemonte
  • Paolo Mellano – Direttore del Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino
  • Cristian Campagnaro – Professore Associato di Design, Coordinatore del Collegio Design del Politecnico di Torino
  • Franca Fagioli – Direttore Dipartimento di Patologia e Cura del Bambino “Regina Margherita”, A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino

Direttore S.C. Oncoematologia Pediatrica, Presidio Infantile Regina Margherita

Professore Ordinario di Pediatria, Università degli Studi di Torino

  • Rossano Albatici – Professore di Architettura Tecnica, Dipartimento di Ingegneria Civile Ambientale e Meccanica, Università degli Studi di Trento
  • Sabra Miroglio – Studio Miroglio+Lupica Architetti

 

Modera:

Luca Glebb Miroglio – Consigliere Nazionale Assifero (Associazione Italiana Fondazioni ed Enti Filantropici)

 

In allegato il comunicato stampa e l’invito grafico.

Rimango a disposisizione per qualsiasi necessità e per un eventuale accredito.

Play with Food, il primo festival di teatro e arti performative interamente dedicato al cibo

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A Torino, da sabato 2 a domenica 10 ottobre 2021, è in programma la decima edizione di Play with Food – La scena del cibo, in Italia il primo e unico festival teatrale interamente dedicato al cibo e alla convivialità, con la direzione artistica di Davide Barbato. Il festival è realizzato grazie al contributo del Ministero della Cultura, della Città di Torino, di Torino Arti Performative e della Fondazione Sviluppo e Crescita CRT, e con il supporto della Camera di commercio di Torino.

Il festival è nato nel 2010 da un’idea di Davide Barbato per i Cuochivolanti, creato da Davide Barbato e Chiara Cardea (che lo ha co-diretto fino a marzo 2019), e organizzato da Associazione Cuochilab.

L’annuncio della decima edizione è accompagnato dal recente riconoscimento da parte del Ministero della Cultura, che sosterrà il festival attraverso il Fondo Unico per lo Spettacolo 2021: un’importante conferma della peculiarità e della rilevanza artistica di Play with Food nel contesto dei festival di teatro italiani.

Come suggerisce la nuova immagine di Cesco Rossi, la decima edizione sarà un banchetto allegro e barocco, sorprendente e pantagruelico, importante per numeri e per qualità artistica, tra spettacoli, momenti conviviali ed eventi speciali: ben 11 giorni di programmazione, 13 compagnie e 26 appuntamenti dislocati in tutta la città, con 4 prime assolute, 1 prima nazionale e 4 prime regionali. Per la prima volta al festival, 2 compagnie straniere. Un programma ampio e variegato, costruito anche grazie alle ben 138 candidature delle compagnie che hanno presentato i propri progetti all’open call di gennaio 2021.

Il festival inizia sabato 2 ottobre alle 19 (replica alle 21) al Circolo dei lettori con R.L. – Radicali Liberi di Cuocolo/Bosetti – IRAA THEATRE, tratto da un racconto della celebre scrittrice canadese e premio Nobel Alice Munro. Uno spettacolo in cuffia, intimo e sconvolgente, vissuto durante un banale momento conviviale che avrà risvolti inaspettati. Cuocolo/Bosetti tornano al festival dopo Secret Room presentato in occasione dell’edizione 2018. Lo spettacolo è co-programmato con il Teatro della Caduta e sarà anche l’evento inaugurale della nona edizione di Concentrica/Spettacoli in Orbita, un fitto cartellone diffuso tra Torino, Piemonte e Liguria da ottobre 2021 a settembre 2022.

Domenica 3 si inizia presto con Incontrarsi in natura – Forest Bathing di Fabio Castello e Fabio Berardi (TO). Appuntamento alle ore 9 all’Azienda Agricola RAM – Radici a Moncalieri per scoprire lo Shinrin-Yoku, pratica nata in Giappone nel 1982. Un’immersione nella natura per apprezzarne a pieno i profumi, i colori e i suoni, e portare beneficio a corpo e mente. Un percorso di quattro ore per sperimentare la camminata sensibile, l’abbraccio dell’albero, la meditazione dello sguardo. Alla fine, pranzo in fattoria con i frutti della terra raccolti dai partecipanti. L’evento è co-programmato insieme a Earthink festival.

A completare la prima domenica del festival (in quattro repliche alle ore 16, 17, 18 e 19), la prima regionale de La grande guerra degli orsetti gommosi della compagnia sarda Batisfera (CA), in un evento co-programmato insieme a Incanti. La nazione degli Orsetti Gommosi si lancia in una guerra senza speranza: attaccherà la confinante nazione dei Dinosauri. Un piccolo kolossal “da tavolo”, con protagonisti i celeberrimi orsetti commestibili, per parlare di un mondo lacerato tra perpetuo infantilismo e desiderio di tragicità. Lo spettacolo è stato selezionato per rappresentare la scena italiana al festival “In Scena!” di New York nel 2022. Dopo lo spettacolo, merenda offerta dai food partner del festival.

Lunedì 4 alle 20 alla Casa del Teatro Ragazzi e Giovani va in scena, in prima regionale, uno degli appuntamenti più attesi di questa edizione: La grande abbuffata con la regia di Michele Sinisi (MI), prima versione teatrale italiana dell’iconica pellicola di Marco Ferreri. La storia dei quattro amici che decidono di suicidarsi mangiando fino alla morte è ancora oggi efficace e perturbante metafora di una civiltà occidentale in progressivo disfacimento. In scena Ninni Bruschetta, volto noto al grande pubblico per le sue interpretazioni cinematografiche e televisive, tra cui quella dell’indimenticabile direttore della fotografia Duccio Patanè nella serie cult Boris. Prima dello spettacolo sarà possibile partecipare a How I met my theatre buddy, originale format di dating teatrale ideato da Incanti in collaborazione con l’Università di Torino. Aperitivo “Fuorisede” offerto dai food partner del festival.

Martedì 5 e mercoledì 6 il festival abiterà il neonato Spazio Kairòs di Onda Larsen con diversi appuntamenti.

Entrambi i giorni, alle ore 19 (replica alle 21), un evento co-programmato con il Torino Fringe Festival: la prima assoluta de Il talismano della felicità di Collettivo LunAzione (NA), compagine tra le più interessanti del nuovo panorama nazionale. Un atto unico che intreccia due inediti monologhi al femminile, dove il cibo è protagonista di vicende spiazzanti e grottesche: ne L’arrosto di Alberto Milazzo (autore recentemente insignito del premio “Carlo Annoni” 2021) una donna legata alla sedia instaura un irresistibile dialogo dal sapore beckettiano con il suo aguzzino; mentre in Arcano I di Iwan Paolini a parlare è la celeberrima assassina Leonarda Cianciulli, che ci conduce negli inquietanti meandri della sua macabra vicenda. Naturalmente, cucinando in diretta per gli spettatori. Lo spettacolo, coprodotto da Play with Food e Torino Fringe Festival, è l’esito finale di Abbiamo fame di storie, un progetto biennale intrapreso dai due festival in collaborazione con la rivista letteraria indipendente Crack a sostegno della scrittura per il teatro e delle giovani compagnie. La compagnia debutterà dopo una settimana di residenza a Spazio Kairòs.

Durante l’aperitivo, tra le 20 e le 21, il giovane collettivo L’Amalgama (MI) proporrà, in prima assoluta, la performance interattiva L’indispensabile: partendo dalla domanda su cosa sia rimasto di indispensabile oggi nel cibo, i partecipanti a quest’incontro/intervista one to one si troveranno a riflettere e a discutere su cosa sia indispensabile nella loro vita.

La due giorni in via Mottalciata si chiude mercoledì 6 alle 21.15 con Manifesto of a bread maker di Vita Malahova (Riga, LV / Lugano, CH), prima artista straniera ospite del festival: l’attrice racconta la vita della nonna in campagna, il suo rapporto con il lavoro, la natura e la guerra. Un viaggio dalla Lettonia alla Svizzera, da un forno per il pane in una cucina di campagna al Teatro Bolshoi di Mosca, gustando la zuppa tradizionale di Baba Nina preparata dall’attrice.

Giovedì 7 alle 20 il festival si sposta al Qubì, luogo di arte e cucina caro a Play with Food, per una serata all’insegna della leggerezza e della convivialità: in scena una giovanissima e talentuosa attrice, Giulia Cerruti (TO) di Crack24, con la prima regionale di Monologo di donna con lievito madre. Una stand-up tragicomica, figlia del lockdown, in cui ogni giorno si ride per non piangere: la solitudine, la convivenza forzata, la noia, il bisogno di riempire il tempo, il complottismo, la paura del contagio, l’ottimismo dell’andrà tutto bene. Uno spettacolo per non dimenticare, ma col sorriso sulle labbra. Prima dello spettacolo, aperitivo a cura di Qubì e dei food partner del festival.

Venerdì 8 alle 21 il CineTeatro Baretti, storico partner del festival, ospiterà la La Ribalta (PI), con Il pelo nell’uovo – Primo studio, in un altro evento co-programmato con Earthink festival. Uno spettacolo comicissimo per affrontare temi serissimi: la produzione del cibo è un tema urgente dello sviluppo sostenibile. Cosa c’è nel piatto? Com’è possibile modificare rapidamente le nostre abitudini alimentari? Uno spettacolo per ricordarci che la frittata è fatta, e che prima di essere frittata è stata uovo. Aperitivo “Fuorisede” offerto dai food partner del festival.

Sabato 9 ottobre al Teatro Colosseo un evento davvero speciale, con la seconda realtà straniera nel programma del festival: il collettivo londinese state of the [art] (Regno Unito) con la prima assoluta di Piece of cake. Un gioco di ruolo dal vivo che ricrea una festa di matrimonio usando tutti gli spazi del teatro, dal foyer ai camerini. Gli spettatori, veri e unici protagonisti, potranno essere chef, camerieri, fotografi, ospiti, fino addirittura ad assumere il ruolo della coppia che dirà il fatidico sì. Un’esperienza immersiva per giocare con i confini tra realtà e finzione, e per riabituarsi a dinamiche sociali compromesse dalla pandemia. Ingressi ad orari scaglionati (ore 11, 13 e 16) permetteranno ai partecipanti di scegliere il proprio livello di ingaggio: organizzatori della cerimonia o semplici invitati? Un ricco pranzo completa il gioco. L’evento dialogherà con le opere della mostra Street Art in Blue 3 allestita all’interno del teatro.

Sempre sabato 9 alle 20, all’Unione Culturale Franco Antonicelli va in scena la prima assoluta di Nato cinghiale, spettacolo di teatro di narrazione e musica del giovane artista umbro Alessandro Sesti (PG). Tra le parole dell’attore e la musica dal vivo di Debora Contini, un figlio racconta la storia del padre e del loro rapporto, tra fragilità, paure, contrasti e amore, il tutto preparando per il pubblico ciò che da sempre li ha legati: le tagliatelle al ragù di cinghiale.

Per l’ultima giornata, domenica 10 alle ore 10 (replica ore 16), il festival si sposta a Casa Fools, dove Roberta Calia dei Fools (TO) presenterà uno spettacolo dedicato ai più piccoli e alle loro famiglie: La taverna del disgusto. Un ristorante rinomato tra i mostri, dove ricette ripugnanti fanno la felicità di tutti i clienti. Ma da qualche tempo c’è un problema: I piatti non hanno più il sapore di una volta. Come mai? Colazione e merenda prima dello spettacolo.

A chiudere il festival, ancora una volta al Qubì, domenica 10 alle 20 andrà in scena una realtà tra le più significative della scena nazionale emergente, per la prima volta a Torino: Bartolini/Baronio (Roma), con la prima regionale di RedReading #Piatti forti . Un incontro tra teatro, libri, musica, cibo, che si sviluppa tra una portata e l’altra durante una cena cucinata dai Cuochivolanti. Ogni volta si crea un’esperienza differente a seconda dei luoghi attraversati e dei loro sapori. La performance per Play with Food è costruita dagli artisti attraverso un lavoro di ricerca e di incontro con i food partner del festival, sviluppato in 3 giorni di residenza a Torino.

Non mancano nemmeno quest’anno, per il festival, novità e appuntamenti speciali.

Martedì 21 settembre alle 21, al Cinema Massimo, un’anteprima in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema: la versione restaurata in lingua originale de La grande abbuffata di Marco Ferreri. Introdurranno la proiezione Giulia Carluccio e Stefano Francia di Celle, in dialogo con Michele Sinisi, Stefano Braschi e Gianluca Balestra, rispettivamente regista, interprete e produttore dello spettacolo che andrà in scena il 4 ottobre.

La mattinata di sabato 2 ottobre sarà dedicata a un momento di confronto e studio sui temi più urgenti dello spettacolo dal vivo: al Cubo Teatro un tavolo di lavoro di C.Ar.Pe – Coordinamento delle arti performative, per stilare un documento rivolto alla nuova amministrazione cittadina, con istanze e visioni sul ruolo delle arti sceniche a Torino. Gli esiti dell’incontro, condotto a porte chiuse, saranno condivisi attraverso i canali di comunicazione del coordinamento.

Una novità è la collaborazione con Utopian Hours, il festival di city making organizzato da Torino Stratosferica: per questo incontro, i due festival ospiteranno insieme un Visiting Urban Explorer: esperti e autori stranieri, apprezzati per il loro lavoro sulle città, alla scoperta di Torino per la prima volta. Dopo i giorni passati in esplorazione, ognuno racconta le proprie idee per rendere stratosferica la città. Per l’occasione, l’ospite è l’architetta e urbanista cipriota Marina Kyriakou che visiterà la città da sola, liberamente, senza contatti o consigli da parte degli organizzatori, ma solo con l’indicazione di avventurarsi alla scoperta del modo in cui la città vive il cibo, in tutti i suoi aspetti. Prima di partire condividerà le sue impressioni e proposte, in un talk a Nuvola Lavazza venerdì 10 alle 17.15.

Non mancherà il classico appuntamento con la Cinecolazione, ma con una novità: la colazione si impigrisce sempre di più e diventa una merenda sinoira, occasione per un po’ di relax e un arrivederci dopo le fatiche del festival. Appuntamento quindi sabato 16 ottobre alle 18.30 alla Bocciofila La Tesoriera con la nuova Cinesinoira organizzata in collaborazione con Les Petites Madeleines: dopo la merenda cucinata dalla mitica Egle, bevande calde e la proiezione integrale del cult Le vacanze intelligenti di Alberto Sordi.

Come sempre gli spettacoli saranno accompagnati da momenti conviviali realizzati con la collaborazione dei food partner del festival, “cuore culinario” di Play with Food: i Maestri del Gusto Torino e Provincia 2021-2022 (Agribiscotto, Birrificio San Michele, Camellia, Green Italy, La Masera, Macelleria Gadaleta, Enoteca Rabezzana, Pastificio Bolognese), Agrisalumeria Luiset, Cuochivolanti, Ristorante San Giors. Torna anche l’Aperitivo “Fuorisede”, nato nel 2020 come soluzione creativa alle restrizioni imposte dalla pandemia: negli spazi dove non è ancora possibile organizzare i momenti conviviali “dal vivo”, verrà distribuito un voucher che permetterà agli spettatori di gustare l’aperitivo offerto dai partner direttamente presso le loro sedi (ma anche on line) fino al 31 ottobre, per ritrovare un po’ di Play with Food anche fuori dal teatro.

Per il quarto anno consecutivo, si conferma main sponsor del festival Pastiglie Leone. Hospitality partner Tomato Backpackers Hotel e Welcome Home. Partner tecnici Marco Gennaro architetto e Icogei. Mediapartner Radio Energy.

Una partnership speciale legherà Play with Food a INCANTI – rassegna internazionale di teatro di figura (Torino, 1-7 ottobre 2021): eventi co-programmati, condivisione di spazi e di azioni promozionali per ottimizzare risorse e scambiare idee e competenze. Tra queste, il progetto How I met my theatre buddy, originale format di dating teatrale per trovare il partner ideale con cui condividere la passione per il teatro. L’evento, che si terrà alla Casa del Teatro Ragazzi e Giovani sabato 2  alle 19.30 e lunedì 4 alle 19, è stato ideato da un team di studenti e studentesse del Corso di Management dei Beni Culturali e del Corso in Gestione del Patrimonio Culturale dell’Università di Torino.

L’edizione 2021 è realizzata inoltre con il contributo di Ministero della Cultura, Città di Torino, Torino Arti Performative e Fondazione Sviluppo e Crescita CRT, con il supporto di Camera di commercio di Torino e la collaborazione di numerosi partner, tra cui Casa Fools, CineTeatro Baretti, Crack Rivista, Cubo Teatro, Earthink Festival, Fondazione Circolo dei lettori, Les Petites Madeleines, Museo nazionale del Cinema, Onda Larsen, Progetto Zoran, Qubì Associazione Culturale, Superottimisti, Teatro Colosseo, Teatro della Caduta/Concentrica, Torino Fringe Festival, Utopian Hours, Unione Culturale Franco Antonicelli.

Un ringraziamento speciale va agli 80 sostenitori del festival, che con generosità hanno partecipato al crowdfunding promosso su Eppela tra giugno e luglio 2021 e ulteriormente sostenuto da Fondazione Sviluppo e Crescita CRT.

Tutti gli eventi si svolgeranno in ottemperanza delle disposizioni vigenti in tema di contenimento del Covid-19. A seguito del decreto legge del 23 luglio 2021 per accedere agli spettacoli è necessario presentare il Green Pass (rilasciato con almeno una dose di vaccino) o un tampone negativo nelle ultime 48 ore.

Il programma completo e tutte le info sui biglietti sono su www.playwithfood.it.

PLAY WITH FOOD – LA SCENA DEL CIBO
EDIZIONE 10
Torino, 2 -10 ottobre 2021

direzione artistica Davide Barbato

organizzazione generale Alessandro Iachino

organizzazione culinaria Roberta Cavallo – Cuochivolanti

produzione Daniele Pennati

direzione tecnica Fabio Bonfanti

progettazione Elisa Bottero

amministrazione Paolo Canfora

ufficio stampa Cristina Negri

social media Andrea Rigo

artwork e grafica Cesco Rossi

foto Alain Battiloro

video Giulio Pedretti

tirocinanti UniTo Gianluca Palese, Jessica Tripodi

 

 

INFORMAZIONI

tel e whatsapp: +39 351 655 5757

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Alle Ogr una collettiva per riflettere sulla trasformazione del lavoro nel contesto post-industriale e digitale

Dal 25 settembre 2021 al 16 gennaio 2022 OGR Torino presenta Vogliamo tutto. Una mostra sul lavoro, tra disillusione e riscatto, a cura di Samuele Piazza con Nicola Ricciardi: una collettiva per riflettere sulla trasformazione del lavoro nel contesto post-industriale e digitale, tra coscienza e disillusione, precarietà e riscatto.

In OGR Torino, luogo simbolo della transizione verso nuovi modelli di produttività, le installazioni, le sculture, i video e le performance di tredici artisti invitano a osservare i resti di un recente passato industriale e le ambivalenze di nuove condizioni lavorative.

Vogliamo tutto prende il titolo da un romanzo dell’artista e scrittore Nanni Balestrini pubblicato nel 1971. Il libro racconta l’autunno caldo della Torino del 1969, in una lettura animata e partecipe dei cambiamenti della società italiana di quegli anni. La mostra indaga la condizione contemporanea, senza proporre soluzioni definitive ma invitando i visitatori a un ripensamento della propria posizione nello scenario lavorativo contemporaneo.

Due filoni discorsivi attraversano idealmente il percorso espositivo. Le opere esposte al Binario 1 si concentrano sulla transizione dalla società industriale a quella post-industriale, e sulla necessità di re-immaginare un futuro che si faccia carico dei lasciti materiali, sociali e ambientali di quel modello. Tra questi, il video di Kevin Jerome Everson, Century, che riprende la demolizione dell’omonimo modello di automobile, l’indagine sociale di LaToya Ruby Frazier, The Last Cruze, che testimonia le conseguenze della chiusura di uno stabilimento automobilistico sulla comunità di Lordstown, Ohio, e la monumentale installazione di Mike Nelson, The Asset Stripper, in cui materiali recuperati da industrie dismesse paiono fantasmi di un’epoca passata.

Al Binario 2 l’indagine prosegue focalizzandosi sul lavoro digitale e su come il suo avvento abbia cambiato, radicalizzato o, in alcuni casi, lasciato invariate alcune questioni del mondo del lavoro. Come, ad esempio, in Technologies of Care di Elisa Giardina Papa, una raccolta di interviste a operatrici online di servizi di cura alla persona, rappresentanti di una forza lavoro invisibile, o nelle xilografie The Manual Labor Series di Sidsel Meineche Hansen, che pongono l’attenzione sulla falsa ideologia della scomparsa del lavoro fisico. E ancora nell’installazione video In Real Life di Liz Magic Laser che, in forma di reality show, svela il labile confine tra lavoro e tempo libero grazie al coinvolgimento di cinque gig-worker alla ricerca di un nuovo equilibrio.

Come in un invito alla consapevolezza, alla ricerca di nuove possibilità e di alternative al sistema attuale, il percorso espositivo si chiude con opere che richiamano rivendicazioni del passato: A Call to Arms: Building a Fem Army di Andrea Bowers, su cui campeggiano tre figure femminili in un ideale manifesto per la lotta femminista intersezionale, e Vogliamo Tutto Brickbat di Claire Fontaine, in cui la copertina dell’omonimo libro di Balestrini avvolge un mattone simbolo di protesta e scardinamento.

Vogliamo tutto era una dichiarazione massimalista e concisa, che rifletteva le aspirazioni di una classe operaia in sciopero contro lo sfruttamento e implicava migliori condizioni di lavoro, salari commisurati allo sforzo, tempo libero e il diritto a un reddito estraneo al lavoro salariato. A cinquant’anni dalla pubblicazione, si può dire che molte delle questioni sollevate nel libro siano cambiate senza una vera soluzione, rendendo solo più complesso identificare cause e modi di affrontare una nuova precarietà in un contesto globale.

Nel mondo occidentale di oggi – che si sta allontanando dalla produzione industriale e dall’idea del posto di lavoro tradizionale – come sono state riformate le lotte e le richieste degli anni Settanta?

In che modo il lavoro e la sua deregolamentazione all’interno delle dinamiche neoliberiste hanno influenzato la capacità di lottare per i diritti?

In una società in cui il lavoro e il tempo libero spesso non hanno più distinzioni, e dove la pandemia di Covid-19 aggiunge ulteriori sfide ogni giorno, ha ancora senso volere tutto?

Artisti in mostra: Andrea Bowers, Pablo Bronstein, Claire Fontaine, Tyler Coburn, Jeremy Deller, Kevin Jerome Everson, LaToya Ruby Frazier, Elisa Giardina Papa, Liz Magic Laser, Adam Linder, Sidsel Meineche Hansen, Mike Nelson, Charlotte Posenenske.

Calendario performace di Adam Linder | Duomo di OGR, dalle ore 14 alle 20

– 25-26 settembre 2021 | Service No. 1

– 2-3 ottobre 2021 | Service No. 1 + Service No. 5

– 30-31 ottobre 2021 | Service No. 1

– 5-7 novembre 2021 | Service No. 1 + Service No. 5

– 15-16 gennaio 2022 | Service No. 1

Le performance sono eseguite da Delphine Gaborit, Service No. 1 e Leah Katz, Justin Francis Kennedy, Robert Fredrik Stanley Malmborg, Noha Ramadam, Stephen Clifford Thompson, Anna Lea von Glasenapp, Service No. 5

OGR Public Program

– Martedì 28 settembre h 18.30 | Come tutto finì (e anche un poco perchè)

– Sabato 2 ottobre h 18.30 | The Last Cruze, a Torino Una conversazione tra LaToya Ruby Frazier e Samuele Piazza

Attività educative

Vogliamo tutto, e di più: attività in mostra e dintorni

Calendario completo

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ORARI DI APERTURA E INFO

giovedì e venerdì dalle 12 alle 20

sabato e domenica dalle 10 alle 20

Ingresso gratuito Prenotazione necessaria per laboratorio e visite guidate su sito www.ogrtorino.it

In ottemperanza al D.L. del 23 luglio 2021, n. 105, per accedere in mostra è necessario presentare il Green Pass

Al via gli Stati Generali Mondo del Lavoro

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Tornano gli Stati Generali Mondo del Lavoro ITALIAdal 27 settembre al 1 ottobre 2021, istituzioni, politici, imprese stakeholder si danno appuntamento per discutere di iniziative a sostegno del lavoro, sostenibilità, intelligenza artificiale, smartworking, competenze, risorse umane, parità di genere e leadership femminile. L’evento, alla sua terza edizione dal 2019, è accessibile gratuitamente al pubblico, in presenza a Torino o in diretta on line. 

Consolidare sinergie, condividere best practices e “fare sistema” con un approccio plurale perché il mondo del lavoro è un valore del Paese da salvaguardare con l’impegno di tutti. Torna con questi obiettivi la terza edizione degli Stati Generali Mondo Lavoro ITALIA5 giorni, a partire da lunedì 27 settembre fino a venerdì 1 ottobre, di doppi appuntamenti quotidiani che fanno il punto sul mondo del lavoro italiano.

Si parte lunedì 27 con il confronto di istituzioni e regioni sulle politiche attive del lavoro. Martedì spazio ai Competence Center, organismi a supporto delle aziende italianee al tema attualissimo dell’Intelligenza Artificiale tra sviluppo ed etica. Mercoledì, al mattino, importanti aziende lanceranno una challenge su temi di innovazione per coinvolgere studenti Universitari e ITS pronti a mettersi alla prova; al pomeriggio focus su
change management e smart working. Giovedì giornata dedicata a leadership femminile e Gender Equality nel mondo del lavoro. Venerdì riflessioni conclusive sui nuovi obiettivi nella direzione del personale e sul rapporto tra economia e sostenibilità.

Tra i protagonisti di questa edizione 2021: Nunzia Catalfo e Cesare Damiano, già ministri del Lavoro e delle politiche sociali; Franco Bettoni, presidente Inail; Marco Landi, presidente Istituto EuropIA.it; il presidente dell’Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale, Piero Poccianti; Alberto Cappato, direttore Innovazione Sviluppo e Sostenibilità del Porto di Genova; la sindaca di Torino Chiara AppendinoAlberto Cirio, presidente della Regione Piemonte; il Magnifico rettore del Politecnico di Torino, Guido Saracco; gli assessori Michele Fioroni (Regione Umbria), Elena Donazzan (Regione Veneto); Alessandra Zedda (Regione Sardegna), Alessandra Nardini, (Regione Toscana) Luigi Bertschy (Regione Valle D’Aosta); Francesca Vecchioni, President and Founder DiversityLab; Elena Stoppioni, Presidente Save the Planet; Patrizia Lombardi, Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile e Umberto Tossini, Human Resources Officer Automobili Lamborghini.

Gli Stati Generali Mondo Lavoro ITALIA si tengono in presenza da Torino e sono trasmessi in diretta on line con doppio appuntamento quotidiano, dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e dalle ore 15.00 alle ore 17.00.

Gli eventi sono gratuiti e accessibili al pubblico: in presenza con iscrizione a www.eventbrite.it/o/stati-generali-mondo-lavoro-31055707803on line dai profili degli Stati Generali: www.youtube.com/channel/UCAO2a9caf2FuM-RHesKxosg e www.facebook.com/statigeneralimondolavoro.

Tre le sedi che ospiteranno gli incontri: il 27, 28 e 30 settembre l’appuntamento è al
Salone d’Onore del Castello del Valentino (Viale Mattioli 39), il 29 settembre nelle sale del
Competence Center – CIM 4.0 (Corso Luigi Settembrini 178) e il 1 ottobre all’interno della
Casa delle Tecnologie Emergenti (Corso Unione Sovietica 214).

www.statigeneralimondolavoro.it 

Il VI Festival dell’Outsider Art e Arte Irregolare con focus sul contrasto alla violenza di genere

“SONO ALTRO. SONO ALTROVE”

Torino, dal 30 settembre al 2 ottobre 2021 Con mostre ed eventi dal 25 settembre al 14 ottobre

 

In presenza a: Palazzo Barolo, Accademia Albertina di Belle Arti, InGenio Arte Contemporanea, Galleria Gliacrobati e DRIM/ Contemporary art ground

Online inwww.facebook.com/gliacrobati

Ingressi gratuiti – Sito Web: www.festivalarteirregolare.it

La VI edizione del “Festival dell’Outsider Art e Arte Irregolare” si svolge in diverse location di Torino e con alcuni eventi in streaming proponendo mostre, visite guidate, spettacoli, performance artistiche e teatrali, proiezioni, talk ed altre iniziative volte a far scoprire produzioni artistiche realizzate da autori e autrici operanti fuori dal sistema dell’arte ufficiale, ma ormai riconosciuti a livello internazionale o musealizzati – come Bonaria Manca, Gilda Domenica o Patrizio Decembrino – e persone in situazioni di fragilità che operano al di fuori delle norme estetiche convenzionali.

Il Festival metterà in luce produzioni indipendenti, forme d’arte originali sviluppate in atelier protetti, pratiche di educazione emozionale e di arte terapia, con un focus specifico al contrasto della violenza di genere proposto e sviluppato nell’ambito del progetto europeo Deep Acts con varie iniziative e con “Centosettantaperottanta | What comes first?”, progetto di ricerca artistica di Sara Conforti, preview della XIII Florence Biennale in programma dal 23 al 31 Ottobre 2021.

Sabato 2 ottobre è in programma un convegno nazionale di informazione e riflessione sull’Outsider Art a cura di Eva di Stefano, Giorgio Bedoni e Daniela Rosi, in collaborazione con Edoardo Di Mauro e Roberto Mastroianni.

Tra gli interventi: Maurizio Cilli con “Liberiamo il Nuovo Mondo. Indagine su Francesco Toris”; la presentazione della video installazione “Patrizio” di Massimo Ricciardo vincitrice di Cantica21, MAECI e MIBACT a cura di Domenico Amoroso; il lancio di “Brutt’incontri”, mostra virtuale a cura dell’Accademia di Belle Arti di Brera e del Sistema Museale di Ateneo dell’Università degli Studi di Torino, in collaborazione con la Casa dell’Art Brut di Casteggio (Pavia).

Nella serata conclusiva del Festival, il 2 ottobre, la Mole Antonelliana sarà illuminata come una bandiera di luce per sostenere simbolicamente i mondi in ombra dell’Outsider Art.

 

Un Festival per scoprire larte e la bellezza nascosta, per far conoscere al vasto pubblico opere di autori e autrici che esprimono la loro sensibilità in modo originale, senza filtri concettuali, senza interessi per la fama o per il mercato.

Il Festival – itinerante e a cadenza annuale – per il 2021 ha scelto come sede Torino per gli esempi di welfare culturale, per la singolare storia cittadina – che ben interpreta un misterioso rapporto tra razionale e irrazionale, tra dimensione fisica e spirituale – e per le collezioni pubbliche di Art Brut, Outsider Art e Arte Irregolare dell’Università degli Studi di Torino, dell’Ex Ospedale Psichiatrico di Collegno e della Città di Torino. Una rarità nel panorama italiano.

L’intenso cartellone si dipana dal 30 settembre al 2 ottobre 2021, con mostre ed eventi in programma tra il 25 settembre e il 14 ottobre, in presenza a Palazzo Barolo, Accademia Albertina di Belle Arti, InGenio Arte Contemporanea, Galleria Gliacrobati e DRIM/ Contemporary art ground.

Alcuni eventi si svolgeranno online in www.facebook.com/gliacrobati

Le mostre, intrecciando diverse prospettive, propongono un’articolata visione su l’intensa bellezza espressa da mondi fragili e in ombra distinguendo fra: la produzione indipendente, insolita e irriducibile dell’Outsider Art e dell’Arte Irregolare; le forme d’arte personali e originali sviluppate negli atelier protetti; le pratiche di educazione emozionale e di arte terapia, con un focus specifico al contrasto della violenza di genere.

Il pubblico potrà accostarsi a immaginari insoliti, alle rappresentazioni di un sentito, visionario e appassionato dialogo con santi, defunti, intelligenze intergalattiche, alieni e altre entità immaginarie e reali non ben identificabili.

Il convegno sarà un importante spazio di informazione e riflessione, con la guida di esperti, sui temi dell’Art Brut, Outsider Art e dell’Arte Medianica. Spettacoli, performance artistiche e teatrali, trasmissioni e talk articoleranno l’intenso programma che precede e va oltre le tre giornate del Festival in diverse sedi: Palazzo Barolo, Accademia Albertina di Belle Arti, InGenio Arte Contemporanea, Galleria Gliacrobati e DRIM/ Contemporary art ground.

 

Un fil rouge intorno al tema della ferita e della riparazione collega le diverse  mostre del Festival con “DEEP ACTS – Developing Emotional Education Pathways and Art Centered Therapy Services against gender violence”, un progetto finanziato dal programma europeo “Rights, Equality and Citizenship”, curato da una partnership transnazionale composta da Fermata d’Autobus (Torino, Italia), Cooperativa RUMBOS (Siviglia, Spagna), Nuovo Comitato Il Nobel per i Disabili (Gubbio, Italia), Compagnia Teatrale ASTA (Covilhã, Portogallo) e Associazione Nuovi Linguaggi (Loreto, Italia). L’obiettivo del progetto è quello di offrire metodi innovativi e strumenti di lavoro specifici, che prevedono l’uso dell’arteterapia e dell’educazione emozionale, ai professionisti e alle organizzazioni che operano nella prevenzione della violenza di genere. www.deepacts.eu

 

Il Festival viene organizzato nell’ambito della Rassegna Singolare e Plurale di Città di Torino e Opera Barolo, a cura di Artenne e Forme in bilico.

Il Festival dell’Arte Irregolare è nato nel 2014 grazie alla collaborazione tra il Comitato Il Nobel per i disabili Onlus fondato da Dario Fo e Franca Rame e il Dipartimento di Salute Mentale di Bologna.

Nel corso degli anni si è sviluppato grazie al lavoro di un’ampia rete che si è costituita tra le maggiori realtà italiane che si occupano di arte Outsider e Irregolare.

Il Festival è a cura di un comitato organizzativo composto da addetti ai lavori ed esperti di Outsider Art da tutta Italia, in collaborazione con il progetto europeo Deep Acts e i relativi partners, con il patrocinio di Città di Torino, Regione Piemonte e Fondazione Fo Rame, in partnership con Opera Barolo, Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, Università degli Studi di Torino, ASL Città di Torino, AUSL di Bologna, AUSL di Piacenza le associazioni culturali Artenne e Forme in Bilico, Galleria Gliacrobati, Osservatorio Outsider Art di Palermo, Lao di Verona, aps Diblu Arte di Melegnano e IAAPs, Association International for Art and Psychology, sez. piemontese

Collaborano all’organizzazione inoltre una fitta rete di Istituzioni, associazioni, cooperative sociali e collezioni.

IstituzioniAccademia di Belle Arti di Brera di Milano, ASL TO3, USL Umbria 1, USL Toscana Centro, SOS SMA 2 Firenze, Città di Torino: Area Attività Culturali, Area Giovani e Pari Opportunità / GxT Giovani per Torino – Area Politiche Sociali, Servizio Disabilità / Centro Arte Singolare e Plurale e InGenio, MACC / Museo d’Arte Contemporanea Caltagirone, Sistema Museale di Ateneo dell’Università degli Studi di Torino, MUFANT / Museolab del Fantastico e della Fantascienza.

AssociazioniANMC / Associazione Nazionale Museo del Cinema, Arteco, Atelier Blu Cammello di Livorno, CCW / Cultural Welfare Center, Fuoriserie di Piacenza, L’Alfiere in Campoverde, La Nuova Tinaia Onlus di Firenze, Lapsus di Senigallia, Osservatorio Outsider Art di Palermo.

Cooperative SocialiAccomazzi, Chronos, G. Di Vittorio, Esserci, P.G. Frassati, Il Sogno di una cosa, impresa sociale Coabitare / Housing Giulia. Fondazioni: Medicina a Misura di Donna e FItzcarraldo. Gallerie: Maroncelli 12 di Milano, DRIM – Contemporary art Ground e Galleria Gliacrobati di Torino.

Festival in reteDisability Film Festival, Film Job Days, LiberAzioni.

CollezioniCasa dell’Art Brut di Casteggio (Pavia); The Elmar R. Gruber Collection of Mediumistic Art di Monaco (Germania), Collezione famiglia Azara, Collezione Silvana Crescini.