Cosa succede in città- Pagina 230

“Kairòs Open Air” Nasce a Torino un nuovo Festival teatrale

/

Tutte le serate a ingresso gratuito

Dal 15 al 24 settembre

Benedetta “Onda Larsen”, compagnia teatrale professionale affiliata Arci e fondata a Torino nel 2008 dai tre “simpaticoni” (cosi si autodefiniscono) Riccardo De Leo, Gianluca Guastella e Lia Tomatis. A loro si deve l’apertura, l’anno scorso (in tempi non proprio facili!) fra Aurora e Barriera di Milano, di un nuovo teatro, lo “Spazio Kairòs”, in via Mottalciata, al civico 7. E quest’anno “Onda Larsen” lancia, proprio lì, il suo primo festival, che fa parte del progetto “Aion”, vincitore del bando “Periferie della Città di Torino”, e che anticiperà quella che sarà poi una fitta stagione teatrale per l’anno 2022– ’23. Da giovedì 15 a sabato 24 settembre, dunque, porte aperte già dalle 19 e chi vuole può aspettare, chiacchierare e bersi una birretta nel dehors. La gradita peculiarità? L’entrata gratuita. Ovviamente con tessera Arci. “‘Kairòs open air’ è una festa di chiusura dell’estate – spiega Lia Tomatis – e allo stesso tempo l’inaugurazione di un nuovo anno di spettacoli. Quelli che ci stiamo lasciando alle spalle sono anni duri e abbiamo scelto di chiudere e insieme ricominciare con un atteggiamento positivo e con la convinzione che sarà un anno pieno di bellezza”. E aggiunge: “Non siamo ingenui, le salite non diventano discese ma crediamo che il segreto sia affrontare il viaggio in buona compagnia. Per questo abbiamo scelto che questi primi spettacoli di settembre siano tutto gratuiti perché si ottenga il massimo dell’inclusione e del coinvolgimento, perché è una festa per tutti, uno svago, un regalo che, davvero, ci siamo meritati”. Un regalo che, nel cartellone proposto, si fa per davvero assai gradito. Cartellone vario ed eterogeneo: dalla prosa alla stand up al cabaret e alla musica. “Una festa di fin-inizio e proprio per questo – sottolineano ancora da “Onda Larsen” – abbiamo scelto tutti spettacoli che, quando anche trattano temi attuali e profondi, lo fanno con leggerezza e all’insegna delle risate e dell’allegria”.

Così giovedì 15 settembre (ore 21) sale sul palco il novarese Alessandro Barbaglia, poeta e libraio, “Premio Strega Ragazzi e Ragazze 2021”, con le sue pocket stories (“Storie  vere al 97%”), ma anche Dario Benedetto (venerdì 16 e sabato 17 settembre, ore 21) con le sue ironiche “Confessioni Psicolavabili” e “Open Mic”, serata di “Stand Up Comedy – Rock parlato”, seguite (domeniche 18 settembre, ore 21) da “Il sogno di Bottom”, uno spettacolo firmato da “Onda Larsen” che rilegge in maniera arguta e dissacrante Shakespeare e (venerdì 23 settembre, ore 21) da “Cabaresque Show” con Cherry & Carmilla in un varietà – omaggio ai  “Cafè Chantant”.

Si chiude sabato 24 settembre, con la presentazione (ore 19) della nuova stagione di attività di “Onda Larsen” e, alle 21, il concerto “Musiche da Oscar”, con Zoe Canestrelli (viola), Arianna Di Martino (violoncello), Irene Fiorito e Roberto Izzo (violino).

“Spazio Kairòs”, via Mottalciata 7, Torino; tel. 339/3881949 o www.ondalarsen.org

Tutti gli appuntamenti sono gratuiti con tessera “Arci”. Posti limitati, gradita la prenotazione a: info@ondalarsen.org

g.m.

Opera Viva Barriera di Milano, il Manifesto. Quinto appuntamento: “Fuzzy Smile”

Dell’artista Shoplifter (Hrafnhildur Arnardóttir)

Inaugurazione > Mercoledì 14 settembre, alle ore 18.30

Torino, Barriera di Milano, Piazza Bottesini

Mercoledì 14 settembre, alle ore 18.30 in piazza Bottesini a Torino, inaugura il quinto appuntamento di Opera Viva Barriera di Milano, il Manifesto, progetto ideato da Alessandro Bulgini e curato, per questa edizione dedicata all’arte islandese, dall’artista Jòn Gnarr.

Ad interpretare lo spazio pubblico di 6×3 metri che campeggia in piazza Bottesini, sarà l’opera Fuzzy Smile (2022) di Shoplifter (Hrafnhildur Arnardóttir), una delle principali artiste contemporanee islandesi che ha rappresentato l’Islanda alla Biennale di Venezia del 2019, conosciuta per le sue sculture e installazioni site specific contraddistinte da un umorismo delicato.

Quinta dei sei artisti islandesi che si alternano di mese in mese in Barriera di Milano, il lavoro di Shoplifter, che utilizza da sempre per le sue creazioni capelli sintetici, si ispira alla cultura pop, sia nella scelta del materiale che nel concetto. Per l’opera Fuzzy Smile l’artista ha osservato l’abbondanza di emoji e smiley che utilizziamo per esprimere noi stessi, i nostri sentimenti e le nostre intenzioni attraverso sms, social media e gli altri strumenti di comunicazione digitale.

Questi strumenti ci hanno permesso di liberarci dalla parola scritta – commenta l’artista – e sono una scorciatoia per andare dritti al punto. Il simbolo più significativo è la faccina gialla rotonda sorridente ora disponibile in una pletora apparentemente infinita di espressioni facciali per sostenere e semplificare la nostra comunicazione.

 

L’umorismo gioca un ruolo importante nel lavoro di Shoplifter e le faccine sono un modo giocoso per trasmettere un senso di spensieratezza. L’essenza della loro morbidezza è capricciosa e infantile, il senso di assurdità e di calore ricorda le immagini dei cartoni animati e delle marionette, solleticando la memoria del bambino che è in noi con la sua spensieratezza, la sua giocosità: un’ode alla pura gioia della comunicazione creativa sia nella vita che nell’arte.

L’immagine dell’artista ci trasferisce dunque un’affettività tangibile; la morbidezza, la tattilità di un peluche, del pelo di un cane, di un gatto, di un affetto vicino e tangibile riporta la virtualità alla fisicità donandoci conforto emotivo. Inserita nel contesto del quartiere che accoglie il progetto l’opera è ancor più significativa perché Barriera di Milano è il paese che pretende ancora l’umanizzarsi del virtuale, con il suo mercato all’aperto, la sua socialità prepotente, la sua praticità così vitale, così umana.

Opera Viva Barriera di Milano, il Manifesto proseguirà ai primi di ottobre con un’opera del curatore di quest’anno Jón Gnarr e si concluderà alla fine di ottobre con un’opera di Alessandro Bulgini. Il progetto artistico ha portato, dal 2015, in Barriera di Milano a Torino più di 40 artisti, italiani e stranieri, interpreti dello spazio pubblico di 6×3 metri (Cimasa 50530) in piazza Bottesini.

La straordinaria “Passione” di Bruegel diventa straordinaria e contemporanea “videoinstallazione” per “Art Site Fest”

Succede a Palazzo Madama da dove muove l’ottava edizione del Festival

Fino all’11 dicembre

“Brueghel Suite”, videoinstallazione di arte contemporanea, basata sul dipinto “La salita al Calvario” eseguita nel 1564 dall’olandese Pieter Brueghel, è sicuramente l’opera “top” dell’ottava edizione di “Art Site Fest”, iniziata lunedì 12 settembre per protrarsi fino all’11 dicembre fra Torino e varie località del Piemonte e che avrà il suo “momento clou” con l’edizione 2022 di “Artissima”, dal 4 al 6 novembre prossimi all’“Oval-Lingotto Fiere”. “Brueghel Suite”, già esposta alla 54° edizione della “Biennale di Venezia”, è a firma di Lech Majewski che ebbe a realizzarla durante le riprese del suo film “The mill and the cross”. In essa il regista ed artista polacco fa rivivere le oltre 150 figure rappresentate nel dipinto del meticolosissimo artista olandese, per portare lo spettatore all’interno del quadro. Mettendosi nei panni del pittore, per tre anni Majewski ha tessuto un enorme arazzo digitale, combinando tecniche diverse: blue screen, CG e “effetti 3D”, un “fondale 2D” dipinto su tela dal regista stesso, scene filmate in paesaggi simili a quelli dei dipinti di Bruegel, un lavoro minuzioso su prospettiva, fenomeni atmosferici e persone. Un lavoro di gigantesca straordinarietà. Che potrà essere visibile fino al prossimo lunedì 7 novembre, nel ligneo “Coro di Staffarda” a “Palazzo Madama”, notevole esempio di pregiata intagliatura (vicino per epoca, 1520 -30, al dipinto di Bruegel), in parte custodita, per volere di Carlo Alberto (1846) nella “Chiesa Parrocchiale” di Pollenzo e in parte depositata in “Palazzo Reale” e, nel 1871 per l’appunto, al “Museo Civico d’Arte Antica” di Torino. Antico e contemporaneo. A raffronto. L’uno specchio dell’altro. E l’impatto è magico per l’osservatore. “Racconti per giorni difficili” é il claim che accompagna l’immagine – guida di quest’edizione di “Art Site” dedicata al tema della narrazione, nelle sue molteplici espressioni. “Alle arti visive, com’è nella nostra tradizione, si affiancano infatti – sottolinea il direttore artistico Domenico M. Papa – il teatro, la danza, la musica, in un ricco programma che privilegia la sperimentazione e l’incontro tra ambiti disciplinari differenti. Una delle cifre caratteristiche del Festival è dunque il dialogo tra le discipline, con l’intenzione di offrire al pubblico un’esperienza il più possibile immersiva. Agli artisti è stato chiesto di elaborare progetti originali che si adattino ai luoghi nei quali sono ospitati, tenendo conto della dimensione narrativa del loro lavoro”. Dieci le sedi di questa ottava edizione: Castello di Govone, Castello di Moncalieri, Palazzo Madama, Museo Storico Reale Mutua, Museo Lavazza, Archivio di Stato di Torino, GAM, Principato di Lucedio (Vercelli), Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso , Cinema Teatro Maffei di Torino. Alcuni suggerimenti per il mese di settembre ( l’intero programma è consultabile su www.artsitefest.it ). All’ “Archivio di Stato” di piazza Castello 209 a Torino, la trevigiana di Carbonera Patrizia Polese, fra le artiste contemporanee di “fiber art” più rappresentative, presenta (il mercoledì dalle 14 alle 16 con visite guidate) l’installazione site-specific dal titolo “La sorgente”“Così come gli 83 chilometri di scaffalatura dell’istituzione – ancora Domenico M. Papa – raccontano la lunga storia della città e del Piemonte, il lavoro di Patrizia Polese svuota gli oggetti, come i libri, e li riempie di sinapsi, metafora del trasferimento delle informazioni interne al cervello, per evidenziare il legame sottile e invisibile che lega la storia e i corpi. Saranno presentati, inoltre, una serie di arazzi che rappresentano i legami che accomunano gli esseri umani e che attraversano le loro differenze”. Nel percorso è presente anche un video che esprime la volontà di raccontarsi e di ritrovarsi, dopo una situazione difficile che ha toccato l’intera umanità. A seguire, altro interessante appuntamento sabato prossimo 17 settembre (ore 18) nel cinquecentesco “Salone d’Onore” del Castello di Govone (Cuneo), dove andrà in scena la performance multimediale “Ballammo fino a morirne” su testo di Emma Costa. Si racconta di un’epidemia che si diffonde a Strasburgo nell’estate del 1518: d’improvviso, tante persone cominciano a udire una musica e a ballare, fino allo sfinimento, fino a non avere più forze. Fino a morirne. La voce di Eleni Molos (attrice torinese che avvia la sua carriera nel “Teatro dei Sensibili” di Guido Ceronetti) ci fa immergere in una magica atmosfera d’altri tempi, mentre le ballerine della compagnia di “Ritmi Sotterranei”, accompagnate dalla musica e dai visual di “Project-TO” (dove la musica elettronica incontra l’arte visiva), reinterpreteranno in una performance che unisce danza contemporanea, musica e live visual, questo racconto al confine tra storia e fantasia.

Per ulteriori info: www.artsitefes.it

Gianni Milani

Nelle foto:

–       Lech Majewski: Bruegel Suite” con l’attore Rutger Hauer

–       Immagine – guida “Art Site Fest”

–       Patrizia Polese: “La sorgente”

Le star della danza nel Cortile di Palazzo Arsenale

Torino, 
Sede del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, Via dell’Arsenale 22

Le star della danza internazionale protagoniste a settembre

Svetlana Zakharova & Vadim Repin (8 e 10)
Béjart Ballet Lausanne (14, 15 e 17)

Nella foto: Svetlana Zakharova ne La morte del cigno (foto © Pierluigi Abbondanza)
Il Regio Opera Festival, in scena a Torino presso il Cortile di Palazzo Arsenale, riprende dall’8 al 17 settembre con due spettacoli dedicati alla grande danza; protagonisti: Svetlana Zakharova e Vadim Repin in Pas de deux for Toes and Fingers e il Béjart Ballet Lausanne nel trittico Alors on danse… ! – L’uccello di fuoco – Boléro.

Il Regio Opera Festival è realizzato dal Teatro Regio Torino con il patrocinio del Ministero della Difesa, del Ministero della Cultura e della Città di Torino.
Media Partner è Publitalia ’80.

 

Nella foto: il Béjart Ballet Lausanne in Alors on danse… ! (foto © Gregory Batardon)
Il Béjart Ballet Lausanne sarà protagonista del secondo appuntamento di settembremercoledì 14giovedì 15 sabato 17 alle ore 20. In apertura di serata, la prima nazionale di Alors on danse… ! su musiche di György Ligeti, John Zorn, Citypercussion e Bob Dylan e coreografia di Gil Roman, Direttore artistico della compagnia, che così descrive la sua ultima creazione: «In questo periodo travagliato abbiamo desiderato la leggerezza. Ho quindi composto una serie di coreografie, articolate attorno alla tecnica classica, che non hanno altro soggetto che il piacere della danza.

A seguire, due celeberrimi balletti con la coreografia di Maurice BéjartL’uccello di fuoco, sulla suite orchestrale di Igor Stravinskij e Boléro su musica di Maurice Ravel. Nella prima coreografia Maurice Béjart nutre, alimenta e rivoluziona questo grande classico del ‘900, come egli stesso affermò, «ritrovando i due elementi choc che furono alla base della creazione: Stravinskij musicista russo, Stravinskij musicista rivoluzionario. L’Uccello di fuoco, fiammante Fenice che risorge, come il Poeta/Rivoluzionario e le idee che non muoiono mai».

Su Boléro tutto sembra essere già stato detto, di come Ravel lo compose nel 1928 su commissione di Ida Rubinstein, del debutto béjartiano nel 1961 a Bruxelles, delle star che hanno fortemente voluto interpretarlo e che l’hanno reso famoso arricchendolo con il proprio tocco personale: «In un lavoro coreografico il ballerino conta molto di più della coreografia. È il corpo del ballerino a essere il vero autore dell’opera. Ho detto spesso che la coreografia si fa in due, come l’amore» (Maurice Béjart, La Stampa, 1985). Forse quel che vale la pena aggiungere è l’emozione che si legge nei commenti: se si cerca questo titolo su YouTube, in tutte le lingue del mondo è espressa l’emozione per uno spettacolo unico, appassionante, commovente, da brivido… uno spettacolo che deve essere visto.

Le partiture de L’Uccello di fuoco e di Boléro verranno eseguite dal vivo dall’Orchestra del Teatro Regio.

Per scaricare le foto degli spettacoli, clicca qui

BIGLIETTERIA E INFORMAZIONI

Prezzi dei biglietti: € 20 – 30 – 40
Per gli abbonati alla Stagione 2022 e per i gruppi di almeno 20 persone:
sconto del 10%

Prezzi delle card
6 ingressi€ 120 (per gli abbonati alla Stagione 2022: € 100)
4 ingressi€ 80
Le card possono anche essere utilizzate da più persone per lo stesso spettacolo

Under 30
Per gli under 30, prezzi mai così convenienti:
biglietti a € 15 (posto unico); card a 4 ingressi€ 40

Biglietteria
Piazza Castello 215 – Tel. 011.8815.241 e 011.8815.242
biglietteria@teatroregio.torino.it
Orario di apertura: da lunedì a sabato 13-18.30; domenica 10-14

Un’ora prima degli spettacoli è aperta la Biglietteria presso il Cortile di Palazzo Arsenale

Alla Biglietteria non sono consentiti pagamenti in contanti ed è consentito il pagamento con Satispay
Per l’acquisto dei biglietti e delle card è possibile utilizzare i voucher ottenuti a titolo di rimborso per gli spettacoli e i concerti della Stagione 2019-20 e annullati causa Covid-19.

Biglietteria online: www.teatroregio.torino.it o www.vivaticket.it

Informazioni
Ingresso Uffici del Teatro Regio, piazza Castello 215
da lunedì a venerdì: ore 9-17.30
Tel. 011.8815.557 – info@teatroregio.torino.it

“Mille piani” per la terza edizione di “Exhibi.To

Tre giorni di aperture coordinate (dalle 15 alle 23) di gallerie d’arte e spazi indipendenti di Torino

Dal 15 al 17 settembre

A Torino, torna a rivivere l’arte in autunno. Anche quest’anno, il dopo-estate ci riserva un lungo e nutrito percorso ( all’insegna in particolare del contemporaneo) che culminerà il 4 e il 6 novembre con “Artissima”, la principale Fiera d’arte contemporanea in Italia ospitata all’ “Oval – Lingotto Fiere”. Ad aprire le danze, nei prossimi giorni, sotto la Mole sarà come sempre “Exhibi.To”, giunta alla sua terza edizione e, oggi più che mai, attesa manifestazione di partenza dell’arte contemporanea torinese. Sul piatto, un programma di aperture coordinate (ingresso libero, fino alle 23, a partire dalle 15), inaugurazioni e proposte che coinvolgeranno più di trenta realtà – fra gallerie, spazi emergenti e associazioni culturali – dislocate in tutto il territorio ( dal centro alle periferie; elenco completo su www.exhibito.it ) di Torino e dintorni: un grande evento collettivo e diffuso che quest’anno si allarga coinvolgendo anche l’area della provincia di Biella. A sottolineare il principio di “coesione sociale” che sottende l’iniziativa è, da subito, il titolo dato dal team organizzativo (Marta SaccaniBarbara Ruperti Federica Maria Giallombardo) all’edizione di questo settembre 2022: “Mille piani”. Un omaggio all’omonimo saggio scritto a quattro mani nell’ ’80 dal filosofo francese Gille Deleuze e dallo psicoanalista e psichiatra Félix Guattari. Al centro, il concetto di “rizoma”“un fenomeno botanico – sottolineano gli organizzatori – che vede le piante svilupparsi in condizioni sfavorevoli, proliferando e dando vita a nuovi nodi in maniera autonoma dal nucleo centrale. Il funzionamento del rizoma è il punto di partenza per una riflessione che investe l’arte e le modalità di creazione e divulgazione culturale: solo accogliendo mille diverse prospettive è possibile produrre relazioni, stimolare il pensiero e creare senso di identità”. L’“Ouverture” di giovedì 15 settembre (dalle 15 alle 23) vedrà anche la tradizionale apertura collettiva delle 18 Gallerie di “TAG– Torino Art Galleries” (www.torinoartgalleries.it ) , Associazione fondata nel 2000 e presieduta oggi dal noto gallerista di via della Rocca a Torino, Alberto Peola“In occasione della terza edizione di ‘Exhibi.To’, le gallerie d’arte e gli spazi emergenti di Torino – ribadiscono Barbara Ruperti e Federica Maria Giallombardo – si intrecciano in un itinerario capillare che attraversa tutta la città, ramificandosi tra i quartieri; percorsi che come ‘rizomi’ attecchiscono lungo la distesa urbana e confluiscono l’uno nell’altro, tracciando migliaia di piani d’esistenza”Exhibi.to è un progetto a cui ho aderito fin da subito con entusiasmo, perché ben si sposa –sottolinea, a conferma, Marco Sassonegalleria ‘metroquadro’ fra le 18 di “TAG” coinvolte – con la visione in cui ho da sempre creduto: collaborazione, piuttosto che competizione, tanto più in periodi di crisi come l’attuale. Nelle edizioni precedenti, grazie al lavoro volontario svolto dai curatori ho potuto constatare un crescente aumento del flusso di pubblico in galleria, che ha espresso l’interesse e lodato l’iniziativa. Questo si è poi tradotto anche in vendite, capitolo essenziale per un’attività. Con questo si cerca di dar voce ad un comparto, quello delle gallerie d’arte contemporanea torinesi, che propone cultura, oltre che cercare di mandare avanti le proprie attività commerciali. Fino ad oggi si è stati autosufficienti, dividendo le spese tra le realtà partecipanti e grazie alla volontà di professionisti che hanno offerto il proprio lavoro. In questi giorni si è data ad ‘Exhibi.To’ la veste ufficiale di ‘Associazione’, che ha già ottenuto il patrocinio della Città di Torino. Spero che la visione delle amministrazioni riesca a valorizzare e comprenda anche questo comparto nei suoi capitoli di investimento di supporto alla cultura”.  Anche quest’anno, la manifestazione offre un programma di “tour gratuiti” adatti agli appassionati ma anche a chi vuole scoprire la bellezza e il valore dell’arte contemporanea. I tour saranno guidati dagli studenti dell’“Accademia Albertina” che per l’occasione vestiranno i panni di mediatori culturali. Ogni itinerario include gallerie e spazi indipendenti dal centro alla periferia; punto di ritrovo in piazza Vittorio Veneto 5 a Torino, davanti al “Cinema Classico”. “Exhibi.To” chiuderà sabato 17 settembre con uno spettacolo artistico e musicale a “Villa Rey” (Strada Val San Martino Superiore, 27), organizzato dall’“Associazione Bastione”. Maggiori informazioni sugli itinerari: www.exhibito.it . Per prenotare uno o più itinerari: exhibitotorino@gmail.com o mandare un WhatsApp a : 331/3232957.

Gianni Milani

Nelle foto:

–       Logo “Exhibi.To. Mille piani”

–       Marco Sassone, galleria “metroquadro”

–       Gianluca Capozzi: “Il giardino reciso” in mostra alla galleria “metroquardo”

Ogr, ultimi giorni per visitare Naturecultures

A Torino fino al 18 settembre 2022

Giovedì e venerdì, ore 12-20
Sabato e domenica, ore 10-20

Ingresso gratuito

OGR Torino | BINARI 1 e 2
Corso Castelfidardo 22, Torino
www.ogrtorino.it

Ultime due settimane per visitare Naturecultures. Arte e Natura dall’Arte povera a oggi. Dalle Collezioni della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT al Castello di Rivoli, la mostra a cura di Carolyn Christov-Bakargiev, Marcella Beccaria e Samuele Piazza, organizzata da OGR Torino e Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, con il contributo straordinario della Fondazione CRT e il supporto della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT.

Dopo la chiusura estiva, i Binari 1 e 2 di OGR Torino riaprono al pubblico: da giovedì 1 settembre fino a domenica 18 settembre il pubblico potrà visitare la mostra, come sempre gratuitamente. (Orari: giovedì e venerdì, 12-20; sabato e domenica, 10-20).

Le venticinque opere esposte sono state realizzate a partire dagli anni Sessanta ad oggi da dodici artisti, tra cui i maestri dell’Arte Povera. Vitali, ottimisti, pacifisti e anarchici, hanno usato tecniche elementari e materiali comuni per superare la separazione tra natura e artificio. Scettici riguardo all’accelerazione dello sviluppo economico, erano consapevoli della necessità di un nuovo equilibrio naturale e, incanalando nei loro lavori l’energia invisibile che scorre nel mondo, hanno anticipato l’ecologia contemporanea. Hanno trasformato la definizione stessa di arte attraverso l’incrocio libero tra pittura, scultura, performance, film e fotografia nella nozione più aperta dell’installazione percorribile dal pubblico. Dalla fine degli anni Novanta, con la crescente consapevolezza del cambiamento climatico in corso, gli artisti sono diventati documentaristi e attivisti, impegnati nella denuncia di crimini sociali e ambientali.

Tanti i capolavori in mostra, in prevalenza della collezione della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT: dall’Igloo con albero, 1968-69, di Mario Merz all’Albero di 11 metri, 1969-89, di Giuseppe Penone, dalla Venere degli stracci, 1967, di Michelangelo Pistoletto alle opere di più recente acquisizione The Sovereign Forest, 2012, di Amar Kanwar, e Adjacent Possible, 2021, di Agnieszka Kurant.

A settembre in programma gli ultimi due appuntamenti del Public Program, il calendario di eventi dedicato all’approfondimento dei temi della mostra.
Sabato 10 settembre, alle ore 17, il pubblico potrà scoprire il lavoro di Piero Gilardi al PAV – Parco Arte Vivente di Torino, e a seguire analizzare le opere dell’artista esposte a Naturecultures con una visita insieme a Marcella Beccaria, Capo Curatore del Castello di Rivoli e co-curatore della mostra.

Giovedì 15 settembre, alle ore 18.30, nel Duomo di OGR si terrà Nuclei di saperi futuri: cambiamento climatico, energia nucleare pulita, nuovi immaginari tra arte e scienza, una conversazione tra Carolyn Christov-Bakargiev, Direttore del Castello di Rivoli e co-curatore della mostra, e Stefano Buono, fisico, fondatore di Newcleo e Presidente di LIFTT startup factory con sede in OGR Tech.

Curati dal Castello di Rivoli in collaborazione con OGR Torino e la Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, gli appuntamenti del Public Program sono gratuiti previa registrazione su sito www.ogrtorino.it

Dal 15 al 25 settembre torna il grande evento italiano dedicato alla mixology

TORINO COCKTAIL WEEK:

IL MEGLIO DELLA MIXOLOGY INTERNAZIONALE

SOTTO LA MOLE

PRESS KIT:  TORINO COCKTAIL WEEK

 

 

Masterclass, degustazioni di cocktail innovativi, spirits nights ed eventi in oltre 25 cocktail bar della città insieme ai bartender di fama internazionale, in arrivo a Torino

 

Torino, 8 settembre 2022Bartender nazionali e internazionali ospiti nella capitale del Vermouth per oltre una settimana di degustazioni e divertimento aperta a tutto il pubblico di appassionati del settore e non, che vedrà protagonisti i migliori locali e cocktail bar di Torino. Alla quarta edizione Torino Cocktail Week torna, dal 15 al 25 settembre, con un percorso itinerante dedicato all’arte della miscelazione immersi tra distillati di alta qualità e atmosfere suggestive.

 

Dopo il grande successo dell’edizione 2019, durante la quale sono stati serviti un totale di 19mila cocktail con la presenza di oltre 25mila partecipanti, Torino Cocktail Week è pronta ad inebriare ancora una volta la città della Mole inserendosi nel palinsesto degli appuntamenti dedicati al mondo del bere bene e di qualità. In programma un calendario ricco di eventi, degustazioni, masterclass e night esclusive, in aggiunta alla creazione di nuovi cocktail dedicati a ogni diversa serata a tema.

 

Un’occasione unica per scoprire anche gli ultimi trend per i più esperti del settore Spirits&Beverage e della Liquoristica, attraverso momenti dedicati anche alla scoperta delle nuove frontiere della sostenibilità, per lasciarsi sorprendere dal gusto di cocktail iconici, insoliti e innovativi, elaborati dai più grandi nomi della miscelazione a partire da Luca Cinalli, barman di fama mondiale, Edoardo Banfi, trainer della Campary Academy, i pluripremiati bartender Federico Tomasselli, Mario Farulla e Carola Abrate.

 

Novità di quest’anno rispetto alle passate edizioni, Torino Cocktail Week cambia e si rinnova presentando un format del tutto nuovo per venire incontro alle esigenze dei brand e rendere il pubblico più consapevole con approfondimenti e appuntamenti tematici sul mondo della mixology.

«Diffondere la sperimentazione oltre ad una cultura del bere consapevole e responsabile è da sempre  l’obiettivo della manifestazione che dalla sua prima edizione offre esperienze uniche, originali e coinvolgenti intorno agli spirits di qualità», racconta Emanuele Romagnoli, ideatore della Torino Cocktail Week e di altri format legati al settore culturale ed enogastronomico tra cui Ozio Intelligente e Torino Wine Week. «Torino è una città all’avanguardia nella ricerca rispetto al settore mixology / enogastronomico, in particolare a partire dagli ingredienti – aggiunge – per questo non mancheranno workshop ed eventi rivolti ai professionisti del settore e non per favorire l’incontro tra brand, locali, e pubblico di appassionati».

 

Venticinque i cocktail bar che compongono un vero itinerario alla scoperta del territorio, selezionati per questa edizione dal comitato tecnico composto da Salvatore Romano, imprenditore nel settore del beverage e punto di riferimento per la mixology a Torino, e Marco Giuridio, per più di 20 anni barman in alcuni dei più importanti cocktail bar di Torino, Milano, Bologna, Rimini e numerose esperienze all’estero, ora Brand Ambassador Fairspirits e consulente del settore Beverage con Raise Your Bar,  recentemente ha pubblicato il suo primo libro: “Cosa Beviamo Stasera?” di La Corte Editore.

 

In occasione dell’edizione 2022, ogni locale proporrà inoltre il suo personalissimo e distinto signature cocktail, trasformandosi per una settimana nella location di guest bartending, con masterclass e degustazioni di prodotti promossi dai brand partecipanti all’evento.

 

Tra gli appuntamenti più attesi, la Cocktail Marathon da Combo, la straordinaria serata di anteprima proposta da Cocktail Week all’interno degli spazi di Combo nella serata di sabato 17 Settembre. Per l’occasione verrà infatti proposta una competizione tra otto cocktail bar in gara, che proporranno un cocktail signature originale per una sfida all’ultimo ‘sorso’ tra colpi di jigger e shaker, dove sarà il pubblico stesso a decretare il vincitore.

Con la Vermouth Competition, ospitata al Porto Urbano, sarà invece incoronata la migliore interpretazione del liquore più famoso della città, competizione a cui parteciperanno tutti i cocktail bar del capoluogo torinese, e solo uno sarà il vincitore. A seguire, sempre a Porto Urbano, si potranno degustare le creazioni originali proposte dal bartender di fama mondiale Luca Cinalli.

Ma non solo, sono in programma le attesissime “Spirits nights”: serate a tema in cui verranno proposte delle drinklist ispirate allo spirits protagonista della serata, accompagnate anche da musica live, djset, esibizioni circensi e altre performance per un’esperienza di nightlife da non perdere.

Durante tutta la settimana sarà inoltre possibile per i partecipanti votare le originali creazioni dei cocktail bar aderenti tramite un QR code presente in tutti i locali: IL COCKTAIL TOUR CONTEST. Sarà quindi possibile alla fine della settimana eleggere il vero e proprio cocktail bar vincitore della gara di miscelazione.

Gran finale previsto alla Nuvola Lavazza Sabato 24 Settembre con la Grande Notte del Gusto, evento conclusivo della Cocktail Week, in cui proposte gastronomiche si alterneranno alle migliori proposte dei cocktail della settimana, per concludere con dj set di Recall.

 

 

IL PROGRAMMA DELLA TORINO COCKTAIL WEEK

 

15 SETTEMBRE

PAZZA IDEA: EVENTO INAUGURALE DELLA COCKTAIL WEEK 2022

LOCATION: Porto Urbano

Pazza idea sarà un viaggio nelle sonorità e nella miscelazione anni 80/90. Evento inaugurale della Torino Cocktail Week, ci porterà ai Murazzi, da Porto Urbano dove la vita notturna torinese e nata e sta rinascendo seguendo un nuovo filone di elevata qualità mixology/gastronomica.

 

 

16 SETTEMBRE

SORSI A TEMA : RUM CARAIBICI

LOCATION: DISPENSA

E’ un momento dedicato all’approfondimento della conoscenza del mondo Spirits e Liquoristica. Si svolge in slot da 30/40 minuti, dalle ore 14 alle ore 18.15. Si può prenotare un tavolo per condividere questa esperienza in compagnia di amici o semplicemente unendosi ad un tavolo già in parte prenotato. Durante i 40 minuti i partecipanti verranno accompagnati da un tecnico della TCW all’interno di un percorso di assaggio di 3 referenze. Avranno così modo di approfondire la conoscenza di quello che stanno degustando grazie alla preparazione dello Spirits Specialist che li seguirà. Concluderanno con un cocktail preparato sul momento, sempre in linea con il tema del giorno.

 

 

17 SETTEMBRE

COCKTAIL COMPETITION & COCKTAIL MARATHON

LOCATION: COMBO

Una esclusiva serata a colpi di cocktail. A sfidarsi sono i migliori bartender della città che potranno essere osservati all’opera nella fase di miscelazione dei drink. Grazie alla propria competenza e ispirazione, i cocktail bar proporranno ognuno un cocktail dedicato, rendendo la serata un’autentica maratona di miscelazione.

 

SORSI A TEMA : LIQUORISTICA ITALIANA 

LOCATION: DISPENSA

vedi sopra

 

 

18 SETTEMBRE

SPRITZ SUNDAY

LOCATION: OFF TOPIC

In occasione dell’Open Day di Off Topic, una speciale domenica in compagnia della Cocktail Week: Partecipando allo Spritz Sunday sarà possibile imparare le tecniche direttamente dai bartender della TCW e realizzare il proprio spritz con mille varianti diverse, accompagnati dai concerti live della domenica di Off Topic.

 

SORSI A TEMA : IL MONDO DELL’AGAVE

LOCATION: DISPENSA

vedi sopra

 

 

19 SETTEMBRE

VERMOUTH COMPETITION + GUEST BARTENDING LUCA CINALLI

LOCATION: PORTO URBANO

Il Vermouth diventa protagonista in questa esclusiva sfida a colpi di jigger e shaker. Otto tipi diversi di vermouth per otto cocktail bar, ognuno con una creazione originale. Chi vincerà lo deciderà una giuria di esperti del settore capitanata da Luca Cinalli e un campione del pubblico. A seguire, la guest bartending di Luca Cinalli che proporrà una drinklist esclusiva per la serata.

 

SEMINARIO MIXOLOGY CON LUCA CINALLI

LOCATION: PORTO URBANO

Seminario sul Vermouth con Luca Cinalli – riservato ai bartender

 

 

20 SETTEMBRE

COCKTAIL & TAPAS

LOCATION: EATALY

 

PISCO NIGHT

LOCATION: PEPE

Una serata in compagnia di Pisco Porton. Il distillato nazionale peruviano sarà il protagonista di un evento speciale durante il quale verrà proposta una drinklist esclusiva con cocktail a base di Pisco, oltre a speciali tapas in abbinamento a cura di Pepe.

 

 

21 SETTEMBRE

SAKE NIGHT 

LOCATION: PORTO URBANO

In compagnia di Sake Company, Torino Cocktail Week accende i riflettori sullo spirit giapponese proponendo una drinklist di cocktail studiati per l’occasione, perfetti per essere abbinati al sakè. Non mancheranno inoltre gustose tapas, a cura di Porto Urbano.

 

 

22 SETTEMBRE

MASTERCLASS CAMPARI

LOCATION: VILLA SASSI / CLOUD 9

Una speciale masterclass con degustazione e food pairing proposta negli straordinari spazi di Villa Sassi – Cloud 9. L’ambassador Edoardo Banfi, trainer della Campari Academy, ci porterà in guesto viaggio degustativo che durerà dall’aperitivo al dopo cena

 

APERITIVO LAB BY CARPANO @LA SANTA

LOCATION: LA SANTA WINE AND SPIRITS

Insieme a Sara Cannizzaro, Ambassador di Fratelli Branca Distillerie, i consumatori potranno scoprire il mondo Carpano, la storia dell’aperitivo e i grandi classici come Americano e Negroni.

 

23 SETTEMBRE

ONE NIGHT IN NEW YORK ALLE OGR

LOCATION: OGR

One Night in New York è la straordinaria serata di anteprima proposta da Cocktail Week all’interno degli spazi di OGR. Per l’occasione verrà proposta una drinklist customizzata per brindare con stile alla capitale della miscelazione mondiale.

 

SORSI A TEMA: WHISKY SCOZZESI

LOCATION: DISPENSA

vedi sopra

 

 

24 SETTEMBRE

LA NOTTE DEL GUSTO ALLA NUVOLA LAVAZZA / TORINO COCKTAIL WEEK CLOSING PARTY

Una straordinaria serata di conclusione della Torino Cocktail Week, ospitata negli spazi di Nuvola Lavazza. Alle creazioni mixology si alterneranno proposte di street food, accompagnate dal dj set di Recall.

 

SORSI A TEMA: GIN DAL MONDO

LOCATION: DISPENSA

vedi sopra

 

25 SETTEMBRE

SORSI A TEMA: VERMOUTH DI TORINO

LOCATION: DISPENSA

vedi sopra

Rock Jazz e dintorni. Tre Allegri Ragazzi Morti e Roberto Vecchioni

/

GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Martedì. La pianista Chiara Nicora in duo con il chitarrista Gianluca Palazzo si esibisce al Jazz Club.

Mercoledì. Al Magazzino sul Po è di scena il cantautore Pit Coccatoinsieme al quintetto Shanty Shepard.

Giovedì. Al Magazzino sul Po Krank sonorizza un classico del cinema muto : “Das Cabinet Des Dr. Caligari” . All’Hiroshima Mon Amour suonano i Tre Allegri Ragazzi Morti e Cor Veleno. Al Cap 10100 si esibiscono Cmnqmartina e il collettivo Canta Fino a Dieci. Il “Torino Jazz Festival” al Museo Storico Reale Mutua presenta l’Hot Club Ed Turin. Al Blah Blah suonano David Ellefson e Jeff Scott Solo.

Venerdì. Allo Ziggy si esibisce Narratore Urbano e I Malati Immaginari. A Ivrea per il festival “Open Papyrus” al Museo Garda, è di scena l’Area Open Projet di Patrizio Fariselli, preceduto dall’esibizione del trio Woland con ospite il suonatore di corno Martin Mayes. All’ Hiroshima è di scena la cantautrice Prim.

Sabato. Allo Ziggy suonano i Putridity e Hateful. A Les Combes si conclude il “Musicastelle” con il recital di Roberto Vecchioni. Al Jazz Club tributo a Hank Mobley con il trio di Max Gallo con il sassofonista Michele Bozza. Per “Open Papyrus” ad Ivrea in sala Santa Marta, si esibisce il quartetto del chitarrista Loris Deval. All’Hiroshima per “Oltranza” sono di scena Lucio Leoni, Mano Manita, Fusaro e altri. A San Pietro in Vincoli suona il pianista Lubomyr Melnyk. Al Circolo della Stampa  per “Canzoni contro la poesia” si esibiscono Brunori Sas e Guido Catalano.

Domenica. All’Hiroshima Mon Amour per “Oltranza”, suonano : Indianizer, The Niro e The Spell Of Ducks. Al Circolo della Stampa tributo a De Andrè con Neri Marcorè.

Pier Luigi Fuggetta

稍息 Riposo! Cina 1981-84 Fotografie di Andrea Cavazzuti

A cura di Davide Quadrio e Stefania Stafutti dal 9 settembre al 2 ottobre 2022

   

In Occidente l’immaginario visivo della Cina era, come un po’ ancora oggi, quello del già defunto Mao e della già conclusa Rivoluzione Culturale. Figlio dei miei tempi e allenato com’ero a cercare oltre gli stereotipi anche in patria, fotografavo una Cina non vista e, quel che è peggio, nemmeno immaginata, quindi invisibile. Le cose già viste soddisfano, consolano, hanno a che fare con la memoria mentre il non visto è secco, scostante, refrattario, a volte antipatico. La Cina mi si presentava come uno straordinario bazar di oggetti, scene e comportamenti non omologati tra i nostri cliché culturali. Per me era irresistibile: gli oggetti in vista, la totale mancanza di privacy, le attività umane messe in scena su un palcoscenico sempre aperto, il paradiso del fotografo”.  

Andrea Cavazzuti 

 

Il MAO Museo d’Arte Orientale è lieto di ospitare la mostra fotografica 稍息 Riposo! Cina 1981-84. Fotografie di Andrea Cavazzuti”, promossa dall’Istituto Confucio dell’Università di Torino, a cura di Davide Quadrio e Stefania Stafuttidal 9 settembre al 2 ottobre 2022, in via San Domenico 11 a Torino. 

Il progetto espositivo inaugura una nuova fase di collaborazione fra il Museo e l’Università di Torino, che coinvolgerà in particolare le discipline di studio sull’Asia, con un ampio ventaglio di proposte culturali e formative. 

“La fotografia, meglio di altri strumenti, restituisce il clima della Cina di quegli anni: un paese ancora povero, ma affacciato su un futuro denso di speranza e animato da un entusiasmo che fa di quel periodo uno dei momenti più interessanti e, a mio avviso, più belli della storia recente di questo complesso paese”, commenta Stefania Stafuttidirettrice di parte italiana dell’Istituto Confucio dell’Università di Torino e docente ordinaria di Lingua e Letteratura cinese del Dipartimento di Studi Umanistici. 

Al MAO saranno esposte oltre 70 immagini in bianco e nero, scattate in Cina fra l’81 e l’84, che dialogherannoper l’occasione con alcune opere delle collezioni museali, per leggere l’opera di Cavazzuti e comprendere una Cina che sta scomparendo. 

Andrea Cavazzuti vive e lavora da più di trent’anni in Cina, dove approdò nel 1981.  

Il titolo dell’esposizione, 稍息 Riposo!”, è un riferimento agli anni di passaggio tra un periodo drammatico e l’avvio della rincorsa alla modernità attuale. Le sue immagini hanno seguito e immortalato la Cina e i suoi giganteschi cambiamenti dagli anni Ottanta a oggi, costituendo una testimonianza preziosa oltre che un’opera affascinante e corposa. 

Con sguardo nitido, poetico e senso dell’umorismo, Andrea Cavazzuti cristallizza in queste immagini una Cina che non esiste forse più, ma che è indispensabile conoscere per comprendere la storia e la personalità del colosso mondiale di oggi. Il suo sguardo è quello di uno straniero senza arroganza: la nostalgia gratuita è messa al bando, così come la trita ricerca dell’esotico. L’occhio di Cavazzutti coglie bellezza, comicità, fascino e stranezze con la freschezza del primo incontro. Le opere esposte, influenzate dalla forza della fotografia italiana di quegli anni, dimostrano però di trovare anche una strada del tutto personale. 

 

La mostra è completata dalla proiezione di tre film

Nati a Pechino, di Olivo Barbieri, Andrea Cavazzuti e Daria Menozzi, 1995, italiano, 21′: un breve ritratto di alcuni artisti nella Pechino dei primi anni ‘90, che poisarebbero diventati le star dell’arte contemporanea cinese. 

 

Bambini (Fictional Kids), di Andrea Cavazzuti, 2000, 27′: un montaggio di scene di strada coi bambini come protagonisti in varie parti della Cina durante gli anni ‘90, accompagnato dalle colonne sonore di famosissimi film occidentali del secolo scorso.  

 

The Warehouse, titolo originale 臆想仓库, di Andrea Cavazzuti, 2018, cinese sottotitolato in italiano, 28′: video realizzato per la mostra omonima, curata da Lu Yue 卢悦 e Da Shi 大石, tenutasi al CHAO di Pechino nel 2018. Responsabile artistico Yang Jun 杨君. Un gruppo di artisti, perlopiù giovani, si è cimentato nel creare opere per un grande magazzino dei pensieri e delle fantasie più recondite.   

 

Sabato 1 ottobre ore 16  

IL PRIMO INCONTRO CON LA CINA. Andrea Cavazzuti e Olivo Barbieri in dialogo

Modera Stefania Stafutti, Università degli Studi di Torino. 

Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili. 

 

 

L’accesso all’esposizione sarà consentito con il titolo d’ingresso al Museo, senza nessun ulteriore costo di biglietto mostra. 

 

Quando l’arte fotografa l’arte. 1967 – 1977: formidabile quel decennio!

In mostra a “CAMERA”, la collettiva “La rivoluzione siamo noi” e la personale “Ketty La Rocca. Se io fotovivo”

Fino al 2 ottobre

Era il 1970. Michelangelo Pistoletto aveva 37 anni, un bel barbone nero (e aveva già dato il via alla rivoluzione dei “Quadri specchianti”, così come dei “Plexiglass”, degli “Oggetti in meno” e delle prime opere con gli stracci), quando in piazza Castello a Torino, il leggendario Paolo Mussat Sartor, allora fotografo 23enne, già in corsa per la documentazione della più eroica stagione dell’“Arte Povera”, lo immortalava con aria minacciosa, un ombrello spianato in avanti a mo’ di spada (o che altro?) e in punta… un’ardimentosa rosa. Già, proprio una rosa!. Foto di improbabile, ma acuta singolarità “scattata – racconta lo stesso Pistoletto in una recente intervista – quando la bellezza del ‘fare l’amore, non fare la guerra’ si stava tramutando in una politica aggressiva. Avevo quest’ombrello in mano, mentre si stava parlando delle armi, della guerra e dell’aggressione e così l’ho usato un po’ come un’arma di pace, portando in evidenza questa rosa”. Bella pensata. Sta di fatto che quella foto scattata più di cinquant’anni fa è diventata oggi (e a ragione) l’immagine guida della mostra “La rivoluzione siamo noi. Arte in Italia 1967 – 1977” ospitata, fino al prossimo 2 ottobre, negli spazi di “CAMERA” a Torino, insieme alla personale dedicata a Ketty La Rocca (La Spezia, 1938 – Firenze, 1976) dal titolo emblematico – sul modo di intendere l’arte fotografica – di “Ketty La Rocca. Se io fotovivo. Opere 1967 – 1975”. Due grandi mostre per l’estate 2022 di “Camera doppia”.


Rassegne che intendono raccontare l’effervescente clima di quegli anni, fra sperimentazione, ricerca ed invenzione di nuove forme artistiche: anni rivoluzionari in ogni ambito, che la fotografia racconta attraverso scatti divenuti iconici. L’arte che fotografa l’arte.

Curata da Ludovico Pratesi (e organizzata e promossa da “Archivio Luce Cinecittà” in collaborazione con “CAMERA”) la prima mostra si propone di raccontare la strabiliante evoluzione dell’arte in Italia dal 1967 al 1977. Il tutto, attraverso 150 immagini provenienti dagli archivi delle Gallerie e di fotografi del calibro di Claudio Abate, Mimmo Jodice, Paolo Pellion, Paolo Mussat Sartor, Bruno Manconi e Fabio Donato. Cantori “necessari” (per l’offerta di “visibilità”) ad artisti come Michelangelo Pistoletto, Mario Merz, Alighiero Boetti e Jannis Kounellis, attraverso i quali l’arte usciva dalla cornice del quadro per invadere il mondo, “entrare nelle strade e nelle piazze, nei garage e nei parcheggi sotterranei”; in anni in cui i galleristi e i critici italiani aprivano le porte agli artisti “internazionali più estremi” dallo “sciamano” Joseph Beuys a Hermann Nitsch alla “nonna della performance artMarina Abramovic. Ed ecco allora Paolo Mussat Sartor e Paolo Pellion raccontare l’avventura dell’“Arte Povera” a Torino, nelle Gallerie “Sperone”, “Tucci Russo” e “Christian Stein”, mentre Claudio Abate documenta la scena artistica della capitale, con le mostre e le “azioni” alla Galleria “L’Attico” e nel parcheggio sotterraneo di Villa Borghese (1973), con la partecipazione di artisti internazionali europei e americani, da George Segal a Robert Rauschenberg, da Ben Vautier a Christo. A Napoli il ruolo di primo piano è della “Modern Art Agency” di Lucio Amelio e autentico “genius loci” è Mimmo Jodice, uno dei maggiori fotografi italiani della seconda metà del secolo scorso, presente in mostra.

Una cinquantina sono invece le opere esposte a firma di Ketty La Rocca, artista (prematuramente scomparsa, fra i maggiori esponenti della “poesia visiva”) in una personale curata da Raffaella Perna e Monica Poggi, in cui si pone in chiara evidenza il bisogno e la volontà dell’artista spezzina di fare della sua arte un banco di indagine relativamente al rapporto fra fotografia e parola, gesto e linguaggio. Attraverso una rielaborazione di immagini iconiche, intrecciate alla scrittura (ricorrente il suo “you”), come quella che ritrae Fidel Castro, o le cartoline dell’“Archivio Alinari”, l’artista reinterpreta con la propria calligrafia la storia della fotografia del Novecento in chiave del tutto personale. Interessante  anche il mito del viaggio, capovolto in chiave ironica con i cartelli stradali della performance “Approdo”, in una commistione fra arte e vita. Che diventa appunto il suo “fotovivere”.

Gianni Milani

“La rivoluzione siamo noi” e “Ketty La Rocca. Se io fotovivo”

“CAMERA-Centro Italiano per la Fotografia”, via delle Rosine 18, Torino; tel. 011/0881150 o www.camera.to

Fino al 2 ottobre

Orari: dal merc. alla dom. 11/19

Nelle foto:

–       Paolo Mussat Sartor: “Michelangelo Pistoletto”, Torino, 1970

–       Fabio Donato: “Andy Warhol e Joseph Beuys”, Galleria Lucio Amelio, Napoli, 1980

–       Ketty La Rocca: “Fidel Castro”, 1974/Michelangelo Vasta

–       Ketty La Rocca. “Autostrada A1 per Firenze Nord”, 1967/Michelangelo Vasta