Cosa succede in città- Pagina 217

Veicoli green per le Poste anche a Torino

Anche in provincia di Torino Poste Italiane punta sulla sostenibilità e aumenta il numero dei mezzi in grado di conciliare l’efficienza nel servizio di recapito con le politiche green.

Da oggi anche in provincia di Torino sono operativi 363 veicoli a basse emissioni che si aggiungono ai 154 tricicli e quadricicli elettrici già presenti sul territorio per la consegna dei pacchi e della corrispondenza.

La nuova fornitura è composta da veicoli a quattro ruote, tra macchine e furgoni allestiti con propulsori endotermici di ultima generazione: metano, motorizzazioni ibride e full electric.

Grazie a questi nuovi mezzi, da oggi anche sul territorio Torino la posta viaggia completamente “green” durante tutto il processo di recapito. I veicoli prima di entrare a far parte della flotta di Poste Italiane sono stati modificati e resi funzionali alle esigenze del servizio postale; ad esempio, in alcune macchine, il sedile passeggero è dotato di un particolare allestimento per l’alloggiamento delle cassette o di particolari scaffalature per il trasporto dei pacchi. Altri ancora hanno accessori ad hoc per la mission di Poste Italiane, come il sistema Keyless Entry&Start per il riconoscimento a distanza del conducente. Grazie a questa tecnologia, le portiere e il portellone si sbloccano automaticamente, facilitando il lavoro degli operatori.

Il rinnovo della flotta aziendale in ottica sostenibile è uno degli obiettivi del piano industriale ’24 SI’ dell’Azienda guidata dall’Amministratore Delegato Matteo Del Fante, e proseguirà per tutto il 2022. Al momento sono 13 mila i veicoli green che Poste ha messo su strada, per arrivare nel 2024 ad un totale di 17.000.

Con i nuovi mezzi elettrici, dunque, la mobilità dell’Azienda è sempre più sostenibile, in linea con l’ESG – Environmental Social and Governance, il piano d’azione in materia di sostenibilità ambientale e sociale del Gruppo.

Un sostegno ai profughi ucraini per le cure odontoiatriche

Il Sindaco e gli Assessori competenti si faranno parte attiva per diffondere con tutti i mezzi di comunicazione a disposizione del Comune di Torino il progetto “Cao solidale”, promosso dalla Commissione Albo Odontoiatri (Cao) di OMCeO Torino per offrire visite e interventi odontoiatrici gratuiti in favore dei profughi ucraini e per promuovere altre analoghe iniziative a tutela della salute dei profughi.

Lo prevede una mozione proposta da Ivana Garione (Moderati), approvata il 18 luglio 2022 dal Consiglio Comunale all’unanimità (24 voti favorevoli su 24 consigliere e consiglieri presenti).

Sinora sono già alcune decine gli studi odontoiatrici torinesi che hanno aderito all’iniziativa. Attualmente, sono circa 3mila i profughi sul territorio – ha affermato la proponente – e ci auguriamo che possano essere sempre di più le persone che usufruiscono del servizio, che non ha alcun costo per la collettività.

Nel dibattito in aula, il consigliere Giuseppe Catizone (Lega) ha chiesto di estendere l’iniziativa alle famiglie torinesi in difficoltà, in particolare a bambine e bambini. Pietro Abbruzzese (Torino Bellissima) ha offerto la propria collaborazione per diffondere il progetto, mentre Pierino Crema (PD) ha precisato che per le famiglie torinesi e straniere in difficoltà sono attivi i servizi dell’Associazione Protesi Dentaria Gratuita, su segnalazione dei Servizi Sociali, e della Dental School. Pietro Tuttolomondo (PD) ha sollecitato un abbattimento dei tempi delle liste di attesa della Regione Piemonte per le visite odontoiatriche. Ben venga la disponibilità di questo servizio aggiuntivo gratuito proposto dai dentisti e la sua diffusione da parte della Città – ha aggiunto Silvio Viale (Lista Civica per Torino).

È un’iniziativa che si aggiunge alle tante altre attivate a Torino – ha dichiarato l’assessore Francesco Tresso – e ci auguriamo di creare un sistema in grado di dare una risposta compatta alle emergenze, per una città sempre più accogliente.

“La Città si occupi di politiche per il cibo”

Il Consiglio comunale ha approvato una mozione  presentata dalla capogruppo di Torino Domani, Tiziana Ciampolini, che impegna Sindaco e Consiglio comunale a riconoscere la potenzialità della politica del cibo come asse strategico di cooperazione internazionale e innovazione tra comunità, città, paesi europei, continenti, nord e sud del mondo.

Il documento è in realtà un vero e proprio atto di indirizzo sulle politiche alimentari della nostra città che dettaglia, nella parte dove impegna Sindaco e Consiglio comunale ad attivarsi, una quindicina di punti estremamente precisi per affrontare nel migliore dei modi la questione del cibo.

Fra le richieste, quella di realizzare nelle politiche locali interventi suggeriti dal quadro d’azione del MUFPP (Milan Urban Food Policy Pact), patto internazionale sottoscritto da 160 città di tutto il mondo per rendere sostenibili i sistemi alimentari, garantire cibo sano e accessibile a tutti, preservare la biodiversità, lottare contro lo spreco e riconoscere la valenza strategica “human rights oriented”, partecipativi, democratici, sostenibili, interculturali, resilienti, giusti, salutari.

C’è poi la richiesta di assumere una strategia alimentare che introduca o rafforzi, negli appalti pubblici della Città inerenti la fornitura di cibo, clausole sociali per valorizzare gli elementi di sostenibilità degli alimenti e della loro catena produttiva: cibo biologico, alimenti provenienti dal commercio equo e solidale, dal circuito produttivo carcerario, dal circuito produttivo “mafia free”, e cibo proveniente dalla filiera locale.

La mozione prosegue impegnando l’Amministrazione a valorizzare i mercati alimentari cittadini quali luogo d’incontro tra campagna e città e proponendo di potenziare gli spazi destinati ai produttori locali oltre ad avere un’attenzione particolare per momenti di solidarietà alimentare in cui venga esaltata la dimensione comunitaria di iniziative e progetti di recupero delle eccedenze.

Inoltre, aggiornare la mappatura del sistema territoriale alimentare su scala cittadina e metropolitana per realizzare una piattaforma digitale e multilingue che renda visibili le pratiche di eccellenza realizzate nei diversi ambiti tematici: ambientale, economico, culturale, educativo e sociale.

Elaborare un’agenda strategica alimentare cittadina capace di indirizzare e implementare le politiche integrate del cibo della Città e della Città Metropolitana, sviluppare un piano di raccolta fondi europei, di cooperazione internazionale e filantropici per alimentare le politiche del cibo della Città di Torino.

Nel presentare la mozione, Ciampolini ricorda che il cibo è uno snodo intorno al quale si muovono interessi fondamentali e il tema delle politiche del cibo è strettamente legato al futuro delle città. Per questa ragione e per evitare speculazioni, il cibo deve essere considerato un “bene comune” di piena proprietà di tutti i cittadini e dei soggetti organizzati che si impegnano per tutelarlo e preservarlo all’interno delle comunità locali ed è importante che gli enti locali si attrezzino per affrontare le trasformazioni inerenti la produzione, distribuzione, scambio di cibo, bene essenziale per la vita individuale e collettiva.

Per la capogruppo di Torino Domani: “Torino, a differenza di Roma e Milano, non ha ancora una politica del cibo che regoli e renda trasparenti i processi necessari alla sostenibilità della produzione, dello scambio, della commercializzazione del cibo. Per questo abbiamo lavorato per raccogliere dati e informazioni su tutto ciò che la città di Torino ha fatto e promosso rispetto alla tematica del cibo, al fine di realizzare una mozione che impegni il Consiglio comunale a produrre un atto di indirizzo: senza questo passaggio non potranno mai esserci processi istituzionali durevoli idonei a trasformare le sperimentazioni progettuali in politiche innovative del cibo”.

Nel corso del dibattito, sono intervenuti a favore del documento Elena Apollonio (Lista civica), Alberto Saluzzo (PD), Alice Ravinale (Sinistra Ecologista).  Silvio Viale (Lista civica) ha espresso la volontà di astenersi.

La vicesindaca Michela Favaro ha annunciato la creazione, da parte dell’assessora Chiara Foglietta, di un tavolo interassessorile per affrontare in modo innovativo e moderno alle politiche del cibo in città.

La mozione è stata approvata con 25 voti a favore e 5 astenuti.

Rock Jazz e dintorni: Ben Harper e Les Nègresses Vertes

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Lunedì. Nell’Anfiteatro di Cervere Elio interpreta Jannacci.

Martedì. Peppe Voltarelli si esibisce nel Sound Garden dell’Hiroshima Mon Amour. Al Sonic Park di Stupinigi è di scena Ben Harper.

Mercoledì. Nel cortile dell’Hiroshima suona il pianista jazz Giovanni Guidi. A Mondovì si esibisce Morgan con la Filarmonica Bruno Bartoletti. A Stupinigi è di scena Sara Mattei  e Carl Brave.

Giovedì. Inaugurazione  a Condove di “Due Laghi Jazz Festival” con Emanuele Cisi che rende un tributo a Charlie Parker. A Pianezza sono di scena Le Vibrazioni. A Vialfrè comincia “Apolide” con protagonisti i Subsonica ed Epoque.

Venerdì. Al Blah Blah si esibiscono i Giuda. Ad “Apolide” arriva Cosmo. All’Osservatorio Astrofisico di Pino Torinese Max Casacci presenta “Earthphonia”. Per “Monfortinjazz” è di scena Vinicio Capossela. A Biella si esibiscono i Tre Allegri Ragazzi Morti e Cor Veleno. Ad Avigliana per il “Due Laghi Jazz Festival”, suona il sestetto dei fratelli Stèphane e Lionel Belmondo. L’Opera “The Witches Seed” scritta da Stewart Copeland per “Tones Teatro Natura”, con Irene Grandi, viene eseguita per due sere consecutive a Oira.

Sabato. Alla Tesoriera per “Evergreen Fest” si esibisce il rapper Ensi.A Gavi per il Festival “Attraverso” Alice canta Battiato. Per “Apolide” è di scena Venerus. Per “Reload Sound Festival” a Biella arriva Max Gazze. Ad Avigliana per “Due Laghi Jazz Festival” suona il quartetto di Tino Tracanna.

Domenica. Per “MonfortinJazz” son di scena Les Nègresses Vertes.Chiusura di “Apolide” con il tributo a Morricone reso dai Calibro 35. Per “Monferrato On Stage” a Basaluzzo si esibisce Eileen Rose con The Legendary Rich Gilbert.

Pier Luigi Fuggetta

Storie di Stile Una visita guidata alla scoperta del design dei Regi Ebanisti e degli arredi del Re

Domenica 17 luglio, ore 15.45

Palazzina di Caccia di Stupinigi

 

“Storie di Stile” è un percorso tematico tra le sale della Palazzina di Caccia di Stupinigi incentrato sullo studio dei capisaldi della storia dell’arredo e dell’ebanisteria piemontese. Dai “Regi ebanisti” Piffetti e Galletti, ai grandi intagliatori Bonzanigo e Bolgiè, fino a Gabriele Capello e alla sua immensa opera per Carlo Alberto, visibile all’interno delle Residenze Sabaude.

La visita didattica, per adulti, si svolgerà con l’ausilio di schede e immagini propedeutiche.

 

 

INFO

Palazzina di Caccia di Stupinigi

Piazza Principe Amedeo 7, Stupinigi – Nichelino (TO)

www.ordinemauriziano.it

Giorni e orario di apertura: da martedì a venerdì 10-17,30 (ultimo ingresso ore 17); sabato, domenica e festivi 10-18,30 (ultimo ingresso ore 18).

Prezzo visita guidata: 5 euro, oltre il prezzo del biglietto

Biglietto: 12 euro intero; 8 euro ridotto

Gratuito minori di 6 anni e possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e Royal Card

Durata della visita: 1 ora circa

Prenotazione obbligatoria per la visita guidata entro il venerdì precedente

Info e prenotazioni: 011.6200634

 

ImbarKino, la rassegna di cinema all’aperto nel Parco del Valentino

ImbarKino la rassegna di cinema all’aperto dell’estate nel Parco del Valentino dell’omonimo locale Imbarchino prosegue domenica 17 luglio per trasformare il pratone dell’anfiteatro naturale antistante il fiume in una sala cinematografica open-air sotto le stelle. Il grande schermo rivolto verso il pratone di Imbarchino, dalle ore 21:30 di domenica 17 luglio, proietta Gagarine – Proteggi ciò che ami, diretto da Fanny Liatard, Jérémy Trouilhstorie, personaggi e visioni di sei pellicole d’autore. L’appuntamento per il pubblico è alle ore 21.

 

⬥ Gagarine – Proteggi ciò che ami — diretto da Fanny Liatard, Jérémy Trouilh
(FR – 2020, 95′, V.O. con sottotitoli in italiano)

 

Alla periferia sud di Parigi, l’enorme complesso residenziale Cité Gagarine, un tempo simbolo di modernità e progresso, sta per essere demolito dopo anni di degrado rampante. Tra le 370 famiglie in attesa di essere assegnate ad altre abitazioni c’è chi è più pronto di altri a dire addio a un luogo così significativo, ma su tutti è il sedicenne Youri, che lì è cresciuto, a non volersi rassegnare. Mentre gli appartamenti attorno a lui si svuotano, e mentre i cantieri e gli operai si moltiplicano, il ragazzo che porta il nome del primo uomo nello spazio mette il talento ingegneristico e una fantasia “cosmica” al servizio di un sogno.

 

INFO PER IL PUBBLICO

È attivo un form online a cui è possibile registrarsi per ricevere aggiornamenti sulla programmazione di ImbarKino: bit.ly/ImbarKino_2022

 

La grandezza di Raffaello e dei suoi allievi. Ultimi giorni

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Nella Biblioteca Reale (piazza Castello 191), sino al 17 luglio

 

Circa settant’anni di storia del disegno italiano, la scelta di ventisei capolavori (ri)sorti come per incanto dai depositi della Biblioteca Reale e presentati oggi in un elegante allestimento, disegni che testimoniano studi o preamboli di maggiori tele o affreschi, un percorso in terra umbra e romana, sotto i papati di Giulio II e Clemente VII, ponendo al centro la figura somma di Raffaello, tra l’apprendimento da parte di un maestro che fu Pietro Vannucci detto il Perugino, e i tanti allievi di cui si circondò nella piena maturità e che seppero affermare e rinfoltire un ambiente ricco di fervente clima artistico. “Nel segno di Raffaello” è il risultato di un progetto nato nel 2020, in occasione del 500mo anniversario della morte del pittore (era nato a Urbino nel 1483, morì a Roma appena trentasettenne per cause mai del tutto chiarite), con l’intento di selezionare, studiare e catalogare un vasto gruppo di opere che con la fine della mostra (si protrarrà sino al 17 luglio) torneranno negli archivi per maggiore salvaguardia: il lavoro, realizzato in partnership con Intesa Sanpaolo – Gallerie d’Italia, è stato affidato alla competenza di Angelamaria Aceto, ricercatrice presso l’Ashmolean Museum di Oxford, Istituto che conserva la più importante raccolta di disegni di Raffaello al mondo.

Un percorso suddiviso in tre sezioni. Nella prima s’ammirano i disegni del Perugino (“il meglio maestro d’Italia”, ebbe a definirlo Agostino Chigi, banchiere, grande mecenate e protettore d’artisti tra i più importanti della sua epoca), cresciuto alla bottega fiorentina del Verrocchio, in compagnia di Leonardo e Sandro Botticelli e Domenico Ghirlandaio tra gli altri, che trasmette al giovane e talentuoso Sanzio con il valore della pratica disegnativa lo stile classico e rigoroso, l’equilibrio e lo studio matematico delle proporzioni e della prospettiva. Al Perugino, in occasione della mostra, è stato restituito il “Giovane che suona il liuto e particolari dello studio delle sue mani” (1490-1500 circa), sinora accostato al nome di Raffaello, un pregevole disegno a punta metallica ripreso dal vero, il cui personaggio è con tutta probabilità uno dei tanti garzoni della bottega preso a modello. “L’artista si avvale di una tecnica arcaica – è sottolineato nella presentazione del disegno -, di difficile utilizzo perché non ammette ripensamenti dal momento che il tratto lasciato dallo stilo metallico sulla carta preparata, rosa, non è cancellabile. Il disegnatore abbozza prima la figura con rapidi tratti per poi, con passaggi successivi dello stilo, dare forma plastica al soggetto rappresentato, utilizzando anche inchiostro acquerellato e tocchi di biacca per accentuarne il rilievo scultoreo.” Ancora di Perugino (o di bottega) in mostra “Due uomini in conversazione” (1480 circa), una probabile prova avvicinabile alle due simili figure che fanno parte del “Battesimo di Gesù” della Cappella Sistina.

La seconda sezione è dedicata invece agli allievi di Raffaello, che negli anni del papato di Leone X confluiscono da gran parte d’Italia nella bottega del Maestro, per vedersi affidare molte delle commissioni che continuano ad arrivare allo studio. La improvvisa morte di Raffaello vedrà primeggiare la figura di Giulio Romano, capace di prendere in mano molte di quelle commissioni (si veda tra gli altri il “Matrimonio mistico di Santa Caterina con Santi”, 1530-1536 circa, prezioso insieme con al centro il Bambino, poggiato alle ginocchia della Madre, mentre offre alla santa, che ha ai piedi la ruota spezzata simbolo del proprio martirio, un anello nuziale, a testimoniare castità e comunione con Dio); ma non si possono dimenticare i nomi già affermati di Polidoro da Caravaggio, Perino del Vaga (per lo storico Giuliano Briganti egli si differenzia “dai colleghi della cerchia raffaellesca per una fantasia più accesa, per un fare più estroso e bizzarro, per quel suo stile corsivo, deformato entro moduli di un’esasperata eleganza che ben presto si allontana dal raffaellismo più statico e classicheggiante”) e Baldassarre Peruzzi e quelli di personaggi un po’ meno noti ma comunque interessanti come Vincenzo Tamagni.

La terza sezione guarda alla Roma di Clemente VII e ancora ai tanti giovani artisti che corrono a Roma ad ammirare le opere del Maestro e a seguirne le orme. Qualcuno cambia la propria percezione nei confronti dell’arte, affrontando nuovi itinerari, il Parmigianino il nome più famoso ed apprezzato (con lui, Biagio Pupini, Polidoro da Caravaggio, Baccio Bandinelli), ventenne dalla smoderata ed irruente voglia di apprendere e far proprio il lascito di un artista che ha davvero segnato un’epoca. Una nuova concezione, l’impostazione della scena al di fuori di canoni prestabiliti, la si nota nella ”Sacra Famiglia con San Giovannino” (1530-1540 circa), penna e inchiostro bruno e nero su carta, un tema riproposto spesso dagli artisti nel corso del Rinascimento, qui visto in una nuova luce ed in un ordine gerarchico forse mai affrontato: il ruolo primario viene offerto alla figura di san Giuseppe, con accanto san Giovannino, mentre la Vergine, in posizione che potremmo definire subalterna, il viso posato con languore sul dorso della mano, li osserva: il Bambino, centrale ma pure per una volta comprimario, le gambe incrociate, si volta con uno scatto della testa all’indietro. Un momento di autentica quanto semplice umanità, cui forse Raffaello, con l’affrontare in maniera più incisiva l’elemento di maestosa e sovrana religiosità, non aveva mostrato appieno.

 

Elio Rabbione

 

 

Nelle immagini, l’allestimento della mostra; Pietro Vannucci (detto il Perugino), “Giovane che suona il liuto e particolari dello studio delle sue mani, 1490-1500 ca, punta metallica, biacca parzialmente ossidata e inchiostro marrone chiaro acquerellato su carta preparata rosa; Giulio Romano, “Matrimonio mistico di Santa Caterina con Santi”, 1530-1536 ca, penna e inchiostro bruno su tracce di pietra nera con acquerello marrone su carta; Biagio Pupini (detto Dalle Lame), “Cristo tra i dottori”, 1525-1527 ca, pennello e inchiostro con acquerellatura marrone e bianca, carta preparata marrone; Francesco Mazzola (detto il Parmigianino), “Sacra Famiglia con san Giovannino”, schizzi separati, 1530-1540 ca, penna e inchiostro bruno e nero su carta.

Estate nei musei della Fondazione

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15 – 21 luglio 2022

VENERDI 15 LUGLIO

 

Venerdì 15 luglio ore 16.30

BANCHETTANDO: CIBI, CUCINA E RICETTE NELLA POMPEI DI VENTI SECOLI FA

Palazzo Madama – visita guidata alla mostra Invito a Pompei

Immaginiamo di essere nella Pompei di I secolo a.C. Immaginiamo di essere invitati a un banchetto e di accomodarci sui letti disposti nel triclinium, la sala da pranzo del tempo. Immaginiamo di avere a disposizione cibo e pietanze da scegliere: quali succulenti vivande avremmo preferito?

Sicuramente avremmo trovato verdure in gran quantità: cavoli, legumi e cicoria serviti con cipolla e aglio in abbondanza. Certamente non sarebbero mancati piatti di carne da gustare con salse forti e molto saporite. Per antipasto forse ci avrebbero proposto uova con lattuga ma anche pesce, crostacei, ricette di mare. L’olio di qualità avrebbe condito i prelibati piatti e il miele avrebbe addolcito frutta e pane.

La visita in mostra racconterà tutto ciò, ispirandosi agli ambienti della domus, agli oggetti esposti e alle dettagliate narrazioni a noi giunte. Si scopriranno usi e abitudini di un banchetto di età romana e si potranno trarre spunti dalla gastronomia di venti secoli fa: una visita che darà idee per nuove ricette da proporre sulle nostre tavole.

Costo: € 6 a partecipante

Costi aggiuntivi: biglietto di ingresso al museo; gratuito per i possessori di Abbonamento Musei Piemonte Valle d’Aosta

Info e prenotazioni: 0115211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

DOMENICA 17 LUGLIO

 

Domenica 17 luglio ore 15

UGO DA CARPI. LA PALA D’ALTARE DEL VOLTO SANTO

Palazzo Madama – visita guidata

Nella città della Sindone è arrivata una tavola realizzata per l’altare del Volto Santo nella Basilica Vaticana da Ugo da Carpi, abile intagliatore di matrici xilografiche. La cita Giorgio Vasari che ebbe modo di vederla insieme a Michelangelo: la descrive riportando un particolare dettaglio, già specificato dall’artista accanto alla propria firma: “dipinta a olio senza adoperare pennello”.

La visita offre numerosi spunti: dalle analisi scientifiche condotte nei laboratori vaticani, agli approfondimenti sulle tecniche di esecuzione, fino al confronto con altre prestigiose opere accomunate dalla iconografia della Vera icona, fra cui, da citare, la xilografia del 1510 di Albrecht Dürer.

L’allestimento è coinvolgente: ci si trova infatti immersi fra le imponenti architetture dell’antica Basilica Vaticana. Al centro, e in diretta relazione con l’affresco sindonico della Corte Medievale, si presenta l’opera protagonista di Ugo da Carpi: la Veronica che dispiega il velo del Volto Santo tra gli Apostoli Pietro e Paolo. Anno Santo 1525.

Un nuovo viaggio nella Basilica Vaticana.

Costo: 6 € a partecipante

Costi aggiuntivi: biglietto di ingresso al museo; gratuito per i possessori di Abbonamento Musei Piemonte Valle d’Aosta

Info e prenotazioni: 0115211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

MERCOLEDI 20 LUGLIO

 

Mercoledì 20 luglio ore 16.30

IL GIARDINO AROMATICO: TRA STORIA E BOTANICA, MITI E LEGGENDE

Palazzo Madama – appuntamento con il curatore botanico Edoardo Santoro

Due chiacchierate all’ombra e al fresco della pergola nel Giardino Botanico Medievale di Palazzo Madama per scoprire curiosità e aneddoti di due piante aromatiche, che hanno fatto la storia e che continuano a essere largamente coltivate e usate in ambito alimentare, erboristico e cosmetico: artemisia salvia.

Artemisia è l’assenzio ma anche genepì, canfora o dragoncello. Di salvie nel mondo ce ne sono oltre 900, una diversa dall’altra, ma noi utilizziamo solo la Salvia officinalis; con una rapida e facile analisi botanica scopriremo di più su queste piante che, proprio per la grande varietà, ci consentono di sfruttare portamenti, fogliami e fioriture di ogni tipo per il giardino e il balcone.

Costo: 5€ ingresso in giardino (gratuito Abbonati Musei) + 5€ per la visita guidata

Info e prenotazioni: tel. 011 4429629; e-mail: madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

 

Theatrum Sabaudiae propone visite guidate in museo

alle collezioni e alle mostre di Palazzo Madama, GAM e MAO.

Per informazioni e prenotazioni: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

 

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/gam.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/mao.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/palazzo-madama.html

 

Il Consiglio regionale ricorda Lido Riba

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Il Consiglio regionale e la politica piemontese dicono addio a Lido Riba, scomparso oggi a Caraglio (Cn), suo Comune natale, all’età di 78 anni.

“Esprimo profondo cordoglio per la perdita dello storico presidente dell’Uncem, stimato ed apprezzato politico, convinto rappresentante delle istituzioni nel ruolo di assessore e consigliere regionale. Un uomo che ha fatto delle nostre montagne non solo la sua casa, ma la sua missione e il fine ultimo del suo impegno professionale e politico, un impegno portato avanti con spessore e umanità” ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale del Piemonte Stefano Allasia.

Formatosi in seno al sindacalismo agricolo, iniziò la carriera politica come consigliere provinciale di Cuneo e della Comunità montana Valle Grana.

Presidente dell’Alleanza Contadini, poi Cia,  Riba venne eletto per la prima volta in Consiglio regionale nel 1990 – V legislatura –  nella lista del Pci nella Circoscrizione di Cuneo. Il 7 giugno 1994 divenne assessore all’Agricoltura nella terza Giunta Brizio.

Nel 1995 venne rieletto nell’Assemblea legislativa regionale, questa volta nella lista del Partito Democratico della Sinistra (Pds): fu prima presidente della Commissione consiliare Agricoltura e Montagna, per poi, nel 1997, diventare capogruppo.

Il terzo mandato a Palazzo Lascaris coincise con la VII legislatura (2000-2005) e lo vide vicepresidente del Consiglio regionale con delega al Comitato Resistenza e Costituzione.

Dopo l’esperienza in Regione, divenne presidente operativo e poi onorifico dell’Uncem (Unione nazionale  comuni comunità enti montani) del Piemonte

A.I.S.L.A. Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica e il Politecnico annunciano Protocollo d’Intesa triennale

ALLEATI NELLA LOTTA ALLA SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA

 

Annunciata in occasione dell’Assemblea nazionale di AISLA la firma del protocollo d’intesa per dare vita ad una grande sfida tecnologica

 

Nel caso delle malattie rare ed invalidanti, la ricerca scientifica non può seguire le regole del mercato e del profitto, ma deve avere come unico scopo la cura e l’assistenza ai malati, a cui non può essere negata anche la speranza nella guarigione, o quanto meno in una vita dignitosa. E in questa sfida la tecnologia può giocare un ruolo fondamentale, per cercare di rispondere alle esigenze dei malati e delle famiglie con soluzioni che vanno dalla progettazione di ausili allo studio di spazi più idonei in casa e in ospedale, fino alle applicazioni dell’intelligenza artificiale e del digitale per semplificare la vita quotidiana e proporre innovative soluzioni di cura.

In occasione dell’Assemblea nazionale dell’A.I.S.L.A. – Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, l’associazione e il Politecnico di Torino hanno annunciato proprio su queste tematiche la sottoscrizione di un Protocollo d’Intesa triennale, firmato per il Politecnico dalla professoressa Claudia De Giorgi Vice Rettrice per la qualità, il welfare e le pari opportunità.

I due partner hanno entrambi, tra i loro fini istituzionali, la ricerca scientifica, la formazione e l’impegno a favore dell’inclusione sociale e questo accordo contribuirà alla realizzazione di azioni di interesse comune che vadano nella direzione dell’approfondimento e condivisione delle conoscenze scientifiche su questa terribile malattia e della promozione e organizzazione di percorsi di formazione del personale sanitario e socio-assistenziale.

Grazie a questa intesa verrà quindi avviato un rapporto di collaborazione non onerosa nel quale le attività didattiche, scientifiche, di trasferimento tecnologico e di disseminazione delle conoscenze dell’Ateneo potranno essere integrate con le attività e le esperienze dirette di Aisla.

Tra i principali obiettivi individuati, l’organizzazione congiunta di eventi per lo scambio e condivisione delle conoscenze, delle informazioni e della documentazione; la promozione di tesi di laurea, tirocini ed esercitazioni in laboratorio degli studenti del Politecnico; l’organizzazione di seminari e convegni nell’ambito dell’Ingegneria Gestionale, del Design per la domotica, della bioingegneria e dell’Intelligenza Artificiale e la pianificazione di attività di didattica innovativa, quali le challenge, per stimolare la progettazione di ausili e di supporti per i malati.

“Questa iniziativa si inserisce nell’ambito delle molte attività che l’Ateneo svolge per accrescere il proprio impatto su società, in particolare per contribuire con la ricerca a migliorare la vita di chi si trova più in difficoltà”, commenta la Vice Rettrice alle Pari Opportunità del Politecnico Claudia De Giorgi, che prosegue: “Inoltre, la nostra è una scuola che sempre più si propone di formare cittadini e cittadine, non solo tecnici, quindi la sensibilizzazione verso determinate problematiche è fondamentale per rendere i nostri studenti e studentesse più consapevoli e attenti”.

 

Nel racconto delle nostre attività svolte nel 2021 e degli obiettivi futuri – commenta Fulvia Massimelli, presidente nazionale AISLA –  la comunità è il fulcro nevralgico di tutte le azioni intraprese. La collaborazione con il Politecnico di Torino ne è testimonianzaRisposte concrete e attività messe in campo sono l’espressione di come l’Associazione sia parte di quel Terzo Settore che è sempre più un pilastro per la nostra società e per il welfare pubblico”.