Cosa succede in città- Pagina 203

Dal 28 aprile al 1 maggio al via la nuova edizione di Automotoretrò e Automotoracing

 

Le manifestazioni che uniscono il mondo delle due e quattro ruote accoglieranno nel polo fieristico del Lingotto Fiere e dell’Oval di Torino espositori, piloti e appassionati di motori provenienti da tutta Europa.

La manifestazione organizzata da Bea Srl avrà come main sponsor Autostandar, concessionario del marchio DR e Sparco, eccellenza italiana nel campo nella produzione di equipaggiamento e accessori per il motorsport.

 

Enti patrocinanti della manifestazione Consiglio Regionale del Piemonte, Regione Piemonte, Città di Torino, Camera di Commercio di Torino, FIVA, ASI, Automobile Club Torino, ACI Sport, ACI Storico, Turismo Torino.

 

L’emergenza sanitaria che ha bloccato l’edizione 2021 ha causato non poche difficoltà, accolte però come una sfida dagli organizzatori per immaginare un evento in grado di rinnovarsi senza venir meno alle aspettative del pubblico.

 

«Dopo lo stop causato dalla pandemia siamo felici di essere ritornati con un appuntamento che da più di quarantanni è nel cuore di tutti gli appassionati – dichiara Beppe Gianoglio, Bea Srl – Il gran numero di espositori che anche per questa edizione hanno deciso di partecipare ci dimostra, ancora una volta, la fiducia che ripongono in noi e nel pubblico».

 

Gioielli del passato, grandi club, case automobilistiche, grandi nomi del motor sport internazionale , bolidi da gara, grandi spettacoli su pista faranno vivere ai partecipanti una quattro giorni ricca di emozioni.

 

«L’area esterna sarà anche per questa edizione teatro di un grande spettacolo, con piloti di fama internazionale che hanno accolto il nostro invito come Tony Cairoli e Piero Longhidichiara Alberto Gianoglio di Bea Srl – ma questa sarà anche un’edizione che guarderà al futuro grazie a una sezione dedicata alla mobilità elettrica a 360°. Case come Mercedes-Benz, Honda e Volkswagen porteranno in fiera le ultime novità della loro produzione».

 

Per la prima volta all’interno di AMR, acronimo inventato dagli organizzatori per unire le due manifestazioni, ci sarà anche uno spazio interamente dedicato all’arte.

Con la mostra Rivoluzioni curata dal giornalista e critico d’arte Luca Beatrice, si potranno ripercorrere i cambiamenti storici, economici e sociali del secolo scorso attraverso veicoli iconici al tempo stesso protagonisti e spettatori delle grandi rivoluzioni: «Auto da sogno e soprattutto auto della memoria, che hanno accompagnato la mia vita fin dall’infanzia, da quando giocavo e collezionavo i modellini. Una scelta basata sulla rivoluzione dei costumi nella società, che ha coinvolto lo stile, la way of life, il modo di essere. E dove l’ordinario, talvolta, è stato più importante dell’eccezionale».

 

L’edizione 2022 di AMR sarà anche l’occasione per festeggiare diversi anniversari: i 50 anni della Fiat X 1/9, sportiva compatta nata dalla matita di Marcello Gandini per Bertone, i 50 + 1 dell’Autobianchi A 112, i 125 anni della Indian la più antica casa motociclistica americana, che sarà celebrata con un’esposizione speciale nell’area tematica dedicata alle due ruote.

 

A movimentare la quattro giorni ci sarà l’area esterna arricchita anno dopo anno e che per l’edizione 2022 vanta un calendario ricco di esibizioni di drifting e di vere gare automobilistiche.

Tornerà il Trofeo La Grande Sfida, la challenge a inseguimento che quest’anno vedrà l’ingresso della

specialità GR Yaris, con otto piloti che affronteranno la gara a tempo a bordo delle nuove Toyota dal DNA sportivo, dotate del più potente motore a tre cilindri al mondo 1.6 turbo con 261 CV.

Torna anche il Trofeo Lady che vedrà sfidarsi otto campionesse di rally su Peugeot 208 R2B.

 

Il circuito di gara –1.000 metri di chicane, curve a gomito e rettilinei – è stato studiato per essere ancora più emozionante e garantire massima visibilità al folto pubblico che ad ogni edizione accorre per vedere i fuoriclasse impegnati nelle varie sessioni in pista fino alla premiazione dei driver che avranno segnato il miglior giro del tracciato.

 

Tanti saranno anche gli ospiti di questa nuova edizione. Tra i più attesi il campione di motocross Tony Cairoli che con i suoi nove mondiali vinti (sei dei quali consecutivamente tra il 2009 e il 2014) è al secondo posto nella classifica dei piloti di motocross più titolati della storia.

Attesissimi anche il due volte campione italiano Piero Longhi e l’emergente Alessandro Re.

Tra gli ospiti anche Davide Cironi creatore di uno dei più seguiti programmi web italiani di MotorSport, auto d’epoca e storie d’altri tempi.

 

Tra le principali novità dell’edizione 2022 Automoto Green Future, la sezione dell’Oval dedicata alla mobilità sostenibile che accompagnerà gli amanti dei motori alla scoperta delle prossime evoluzioni del concetto di mobilità.

Diverse le vetture che verranno esposte. A cominciare da quelle del Gruppo VAuto che esporrà 4 autovetture di gamma Honda: Honda type-r edizione limitata, Honda E full elettrica, Honda HRV full hybrid, Honda JAZZ full hybrid.

Ad accogliere i curiosi ci sarà anche Autotorino che da anni opera nel settore green con una visione orientata all’innovazione per rendere la mobilità sostenibile sempre più di qualità.

In Automoto Green Future i visitatori troveranno anche Polo con uno dei suoi nuovi veicoli elettrici.

All’Oval il mondo delle corse sportive incontrerà anche quello di Expo Tuning Torino con oltre 300 vetture dalle elaborazioni spettacolari a livello estetico provenienti da tutta Europa e le tradizionali aree riservate al modellismo e ai settori ricambi e accessori, all’editoria specializzata e al vastissimo settore dell’automobilia. All’interno di Expo Tuning si svolgerà anche la seconda edizione di “Be Better” il contest che vedrà sfidarsi 8 creazioni. Giudici d’eccezione Sven Schulz, organizzatore dell’ European Tuning Showdowne della parte dedicata al Tuning durante l’Essen Motor Show e Julien Boyer creatore di The corner of Fame.

 

Anche nel 2022 AMR uscirà dal complesso fieristico per conquistare le vie e le piazze più belle di Torino con i raduni delle A112, delle Lancia Delta e delle 500 Abarth.

 

Informazioni

Orari di apertura

Giovedì 28 aprile 15.00 – 20.00

Venerdì 29 aprile 09.00 – 19.00

Sabato 30 aprile 09.00 – 19.00

Domenica 1 maggio 09.00 – 19.00

Sede espositiva

Lingotto Fiere – Via Nizza 294, Torino

Oval – Via Giacomo Mattè Trucco 70

Biglietti

Acquistabili sia online che presso la biglietteria all’ingresso della fiera.

20,00 € Anteprima giovedì

20,00 € Intero

16,00 € Intero online

15,00 € Ridotto*

13,00 € Ridotto comitive (minimo 15 persone, da acquistare esclusivamente online)

35,00 € Abbonamento 2 giorni

28,00 € Abbonamento online 2 giorni

50,00 € Abbonamento 3 giorni

45,00 € Abbonamento online 3 giorni

*Il ridotto è valido per i visitatori stranieri, i ragazzi dai 10 ai 12 anni compiuti (biglietto solo in cassa, obbligo di esibire il documento). Valido solamente da venerdì 28 aprile a domenica 1 maggio.
I bambini fino a 10 anni compiuti entrano gratis.
Invalidi aventi diritto all’accompagnatore, previa esibizione del certificato: ingresso omaggio per entrambi
Invalidi senza necessità di accompagnatore, previa esibizione del certificato: ingresso ridotto unicamente per il disabile
Per l’ingresso alla manifestazione è obbligatorio essere in possesso di Green Pass BASE (con tampone), o titolo analogo internazionale, e indossare mascherine chirurgiche o FFP2 a discrezione personale.

Lo storico Caffè San Carlo verso la riapertura

Intesa Sanpaolo ha assegnato la gestione degli spazi di ristorazione delle Gallerie d’Italia a Torino e Napoli. Nel nuovo museo di Torino, in piazza San Carlo, saranno i Fratelli Costardi; nella nuova sede di Napoli in via Toledo sarà Giuseppe Iannotti. L’apertura della parte di ristorazione, a completamento dell’offerta culturale, è prevista per l’autunno 2022, mentre i due musei apriranno al pubblico come annunciato il 17 maggio a Torino e il 21 maggio a Napoli.

Foto www.albertoblasetti.com

A Torino saranno protagonisti gli chef Costardi Bros, i fratelli piemontesi maestri del risotto, già proprietari del ristorante Christian & Manuel a Vercelli, mentre a Napoli condurrà lo chef Giuseppe Iannotti, campano classe 1982, già proprietario del ristorante 2 stelle Michelin Krèsios a Telese Terme (BN). Chef giovani e in grande ascesa attenti alle eccellenze dei rispettivi territori e alla cura del servizio.

In linea con lo spirito del Progetto Cultura di Intesa Sanpaolo e con l’identità dei nuovi musei, l’offerta ristorativa avrà forti radici territoriali ma con una costante ricerca di originalità, di sperimentazione, di esplorazione di nuovi linguaggi. Le proposte gastronomiche saranno adatte a un pubblico eterogeneo e pensate per accompagnare il visitatore dei musei durante tutto l’arco della giornata, con un forte rimando alla tradizione locale reinterpretata dagli chef appositamente per le Gallerie d’Italia.

A Torino, lo spazio ristorativo delle nuove Gallerie d’Italia si svilupperà nell’area dello storico Caffè San Carlo, punto di riferimento cittadino, con 120 coperti tra interno ed esterno e sarà guidato dall’estro creativo dei due fratelli che daranno alla tradizione piemontese un twist contemporaneo.

La caffetteria e bistrot ‘Caffè San Carlo’ ha l’obiettivo di diventare un punto di riferimento del salotto di Torino rispettando la storia della città e del luogo con un tocco di modernità. Sviluppandosi con dehors interni ed esterni, con affaccio diretto in Piazza San Carlo e nel chiostro interno del museo all’aperto, il Caffè San Carlo sarà lo spazio ideale per vivere il cuore della città in tutti i momenti della giornata così come il ristorante fine dining che sarà aperto anch’esso sette giorni su sette.

A Napoli, sarà la proposta gastronomica guidata dallo stellato Giuseppe Iannotti, che si distingue per i suoi piatti innovativi che raccontano il mondo e l’eccellenza campana anche in una sola portata.

Al piano terra, con ingresso da via Toledo, la caffetteria e il bistrot ‘Luminist’ con 50 coperti, saranno aperti da fine luglio, sette giorni su sette, con un format di ristorazione che prevede il pesce declinato in tutte le sue molteplici forme, oltre a ricette classiche della tradizione napoletana.

All’ultimo piano, nella meravigliosa terrazza panoramica con vista sul Golfo di Napoli e sulla Certosa di San Martino, ci saranno il lounge bar e il ristorante fine dining con due percorsi degustazione con i piatti da poter scegliere a la carte.

Entrambi i ristoranti, parte integrante dell’offerta delle Gallerie d’Italia, sono pensati per accogliere sia i visitatori dei musei sia i cittadini e turisti delle città.

Arriva la nuova applicazione di gamification MRT Play, Conquista la Galleria Sabauda

La nuova applicazione di gamification MRT Play, Conquista la Galleria Sabauda è disponibile  sui principali store. Ideata dai Musei Reali in collaborazione con Visivalab SL e il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando SWITCH_Strategie e strumenti per la digital transformation nella cultura, offre una nuova esperienza di fruizione innovativa e accattivante.

Grazie a questa applicazione è possibile accompagnare gli utenti attraverso un percorso guidato capace di coinvolgere attivamente il pubblico attraverso il gioco, di intrattenerlo con contenuti originali e di proporre approfondimenti culturali in maniera piacevole e coinvolgente. Il gioco permette inoltre di fidelizzare maggiormente il pubblico e incentivare le nuove generazioni a visitare i musei.

MRT Play, Conquista la Galleria Sabauda prevede l’applicazione di meccaniche del gaming ed elementi del game-design in contesti che, di norma, non sono orientati ad attività ludiche.  La gamification viene così declinata come una strategia al servizio dell’esperienza di fruizione. In questo modo, l’esperienza museale va oltre la contemplazione delle opere e stimola l’apprendimento attraverso il divertimento e l’interazione.

L’app potrà essere scaricata gratuitamente dai principali store inquadrando un QR code opportunamente indicato con segnaletica e didascalie all’inizio della visita e lungo il percorso.

 

Le opere d’arte della Galleria Sabauda sono presentate in modo formativo, ma in chiave divertente e interattiva, grazie alla realtà aumentata, a mini-giochi, enigmi e stimoli interattivi che coinvolgono l’utente.

La struttura del gioco permette all’utente di giocare singolarmente o in squadra, in modo da includere gruppi di visitatori, ma anche singoli utenti. La registrazione prevede l’inserimento di un nome e l’impostazione del livello di difficoltà, si creerà così un profilo utente utile a registrare il punteggio accumulato durante le sfide.

Successivamente, al giocatore è richiesto di scegliere un personaggio con il quale affrontare l’esperienza: sono disponibili sei personaggi, di cui tre appartengono alla storia di Torino, e tre si riferiscono alle professionalità dei Beni Culturali.

La scelta del personaggio influenza lo svolgimento della visita poiché ad ogni personaggio corrisponde una prospettiva di gioco differente. La Clementina, pittrice di corte, un giovane Cavour in veste di paggio e il Duca Carlo Emanuele I seguiranno il visitatore attivando informazioni e indovinelli che narrano la storia della città, della corte Sabauda e dei dipinti esposti in Galleria. La restauratrice, la curatrice e il ricercatore introducono invece alle tecniche di restauro, all’organizzazione museale, ai temi e alle iconografie dei dipinti.

 

In seguito alla registrazione e alla scelta del personaggio, l’applicazione guida l’utente nella visita attraverso la visualizzazione di una mappa interattiva delle sale della Galleria Sabauda. L’area di gioco è suddivisa in 10 settori da “conquistare”, ognuno caratterizzato da un mini-gioco e da un insieme di indovinelli.

Per non trascurare l’aspetto educativo del gioco, in seguito alla scelta del personaggio, viene presentata all’utente una scheda informativa, in modo che il visitatore possa informarsi sulle figure professionali del mondo dei Beni Culturali o sui personaggi storici.

 

Come funziona MRT Play, Conquista la Galleria Sabauda?

All’interno delle sale della Galleria Sabauda, lo smartphone del visitatore riceverà un segnale da una delle antenne installate nei pressi di un’opera. Questo segnale permette di partecipare al mini-gioco e quindi di interagire con il dipinto in maniera divertente.

I mini-giochi variano di sala in sala e sono stati costruiti in rapporto alla composizione, ai temi e alla struttura di rappresentazione delle opere interessate. Sono presenti sia mini-giochi con meccaniche classiche (sistemi di combinazione e puzzle, ricerca di figure e individuazione delle differenze), sia forme ludiche più complesse, che richiedono il funzionamento dei sensori che caratterizzano i moderni smartphone (operazioni di disegno, scrolling e movimento del telefono, digitazione su schermo touch, etc.).

A ogni avanzamento nel completamento del mini-gioco, saranno fornite informazioni aggiuntive sull’opera. La presentazione di tali informazioni è correlata all’azione del giocatore se, ad esempio, all’utente è richiesto di riconoscere le architetture di un fondale. Al termine di ciascuna operazione corretta verrà descritto l’elemento architettonico che è stato riconosciuto, in questo modo, l’informazione si lega all’azione e ne rende diretta la fruizione.

In base al livello di difficoltà selezionato e alla percentuale di completamento del mini-gioco, il giocatore riceve un punteggio base. Terminata questa fase, nella stessa sala saranno attivati degli indovinelli basati sulle conoscenze acquisite dalla comprensione dei contenuti presentati nella sala e dall’attenzione posta dall’utente durante la visita. Gli indovinelli sono differenti per ogni singolo personaggio, questo significa che i giocatori, selezionandone uno nuovo, avranno accesso ad altre attività e sperimenteranno un’elevata rigiocabilità dell’app.

Completato anche l’indovinello, l’area verrà “conquistata”. Il frutto di queste vittorie sarà segnalato nella mappa interattiva, in modo tale da mostrare all’utente l’avanzamento del gioco.

Dopo la conquista di tutte le sale, con la conclusione della visita alla Galleria, il giocatore potrà vedere il proprio punteggio finale e conoscere i migliori punteggi degli altri giocatori inserendosi nella classifica. Non è però obbligatorio terminare tutti i giochi, l’app salverà i risultati degli utenti, che potranno tornare successivamente per terminare tutte le attività disponibili.

 

Un nuovo obiettivo raggiunto nell’ambito del progetto di innovazione e trasformazione digitale GoDigital!

Dopo il lancio di MRT Virtual per la Cappella della Sindone, la prima applicazione di realtà aumentata realizzata dai Musei Reali con il sostegno della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, l’app MRT Play, Conquista la Galleria Sabauda, consolida l’approccio alle collezioni con uno sguardo alle nuove generazioni e rappresenta un’ulteriore occasione per fidelizzare nuovi pubblici secondo la più ampia strategia dell’engagement.

Grazie al finanziamento ricevuto da Compagnia di San Paolo attraverso il bando Switch, il piano di trasformazione digitale dei Musei Reali prosegue nel suo sviluppo e aggiunge un altro importante tassello alla propria strategia di trasformazione digitale che prevede lo sviluppo di idee e progetti ad alto contenuto inclusivo e partecipativo secondo la logica che pone il visitatore al centro.

Il piano di sviluppo è quindi in piena fase di crescita e vedrà nei prossimi mesi anche il lancio del nuovo sito istituzionale e la realizzazione di un importante e innovativo sistema di segnaletica digitale.

 

Armenia oggi, tra passato e futuro

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Una mostra sull’Armenia per ricordare il genocidio degli armeni nell’Impero ottomano durante la Prima guerra mondiale e per raccontare la storia di un popolo antichissimo con i suoi luoghi sacri, chiese e monasteri. È allestita al Polo del ‘900 in corso Valdocco 4/A fino al 15 maggio.

Una sezione della mostra fotografica, curata da Garen Kokcijan in collaborazione con il Centro Federico Peirone e la Fondazione Donat-Cattin, presenta fotografie e drammatiche testimonianze della deportazione della popolazione armena cristiana realizzate da Armin Wegner, ufficiale medico dell’esercito tedesco, alleato degli Ottomani, che documentò, rischiando la vita, il genocidio turco degli armeni nel 1915 mentre era in servizio nei territori dell’Impero. Le sue fotografie sono una chiara e drammatica testimonianza di quel che accadde all’inizio della Prima guerra mondiale in Asia Minore. Un milione e mezzo di armeni, e forse anche di più, furono sterminati dai turchi. Nella seconda parte della rassegna viene raccontata la storia dell’Armenia, si vedono monasteri e chiese armene, la natura selvaggia del Caucaso e gli antichi khachkar, croci di pietra dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. L’esposizione è stata organizzata in occasione del Giornata della Memoria Armena che ogni anno viene celebrata il 24 aprile. Gli armeni l’hanno chiamato il Grande Male (Metz Yeghern) ed è la storia del genocidio turco degli armeni che tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento fece sparire oltre un milione e mezzo di armeni cristiani colpevoli solo di appartenere ad un’etnia diversa e a una religione di minoranza.
È una delle pagine più tragiche e meno conosciute del secolo scorso che riguarda la scomparsa di uno dei più antichi popoli della regione anatolico-caucasica. Uno sterminio di massa, una pulizia etnica che in una ventina di anni cancellò tutte le comunità cristiane che vivevano nell’Impero Ottomano, armeni in particolare, ma anche assiri e greci, deportati e uccisi con intere famiglie mentre chiese e scuole cristiane venivano date alle fiamme. Prima del 1915 gli armeni erano il 30% della popolazione, circa due milioni, e dopo la Grande Guerra sono rimasti appena l’uno per cento. Secondo gli ottomani le minoranze cristiane erano in grado di mettere in pericolo l’unità dello Stato attraverso rivolte appoggiate da interventi stranieri. Gli armeni erano in sostanza considerati una quinta colonna nell’Impero pronta ad aiutare nemici e invasori e pertanto da eliminare. Con questo pretesto gli Ottomani misero in atto un piano di pulizia etnica ideato dal sultano Abdul Hamid II nell’ultima decade dell’Ottocento, proseguito dal movimento dei Giovani Turchi e dal governo repubblicano di Ataturk. Tra il 1894 e il 1924 si contarono tra il milione e mezzo e i due milioni di cristiani uccisi da turchi, curdi, ceceni e arabi. L’arresto di centinaia di armeni il 24 aprile 1915 a Costantinopoli e in altre città dell’Impero diede il via alla persecuzione di massa che portò all’eliminazione del popolo armeno. Quel giorno è diventato la Giornata della Memoria Armena, la data ufficiale per la commemorazione dell’eccidio. Gli storici, e tra di loro anche qualche turco, parlano di genocidio vero e proprio e la documentazione non manca. La Turchia continua a negare il genocidio ma documenti, carte, appunti, le fotografie delle esecuzioni, diari, dispacci e telegrammi autentici con gli ordini da eseguire inchiodano i turchi alle loro gravissime responsabilità. La mostra è visitabile fino al 15 maggio al Polo del ‘900 in corso Valdocco 4 con orario 10-18.
Prenotazioni: 011 0883200 o reception@polodel900.it
Filippo Re

Inaugurazione oggi in Duomo del Crocifisso Sindonico

Si inaugura oggi 26 aprile alle 17.30 in Duomo, a Torino, in piazza San Giovanni, il “Crocifisso sindonico”, opera dell’artista non vedente Andrea Bianco. Con lui, a guidare i visitatori, sarà anche la studiosa della Sindone Emanuela Marinelli. Illustreranno l’opera e i suoi rapporti con il Santo Sudario, che è custodito a pochi passi dall’altare, in cui è posizionata la croce.
L’opera, donata al Museo Diocesano, rimarrà in Duomo per tutto il Tempo Pasquale, fino alla solennità della Pentecoste, per venire poi esposta nel Museo sottostante, nell’area dedicata alla Santa Sindone.

Mara Martellotta

Nasce il Progetto mAmA: il primo sportello di sostegno psicologico per le donne ucraine in gravidanza o puerperio

Presso l’ospedale Sant’Anna di Torino

Si chiamerà Progetto mAmA. Il Servizio di Psicologia Clinica dell’ospedale Sant’Anna della Città della Salute di Torino (referente la dottoressa Giovanna Cacciato) attiverà da martedì 3 maggio il primo sportello mAmA di sostegno psicologico per le donne ucraine in gravidanza o puerperio (cha hanno appena partorito da poche settimane), che si trovano nella condizione di rifugiate a Torino e provincia e che stanno subendo le terribili conseguenze della guerra. Si tratta di un Servizio pubblico di supporto psicologico per donne in gravidanza e in puerperio in presenza di un mediatore culturale. Lo sportello sarà aperto il martedì dalle ore 11 alle ore 13, su prenotazione allo 011/3134067 o via mail: psicologiaperinatale@cittadellasalute.to.it, presso l’ambulatorio del Servizio di Psicologia dell’ospedale Sant’Anna (via Ventimiglia 1, primo piano).
Si tratta di uno sportello di accoglienza psicologica gratuita per donne profughe ucraine, in gravidanza o puerperio per sostenere il progetto di maternità e genitorialità in condizioni emotive disagiate. Il Servizio di mediazione culturale metterà a disposizione mediatori di lingua ucraina. Il depliant è stato tradotto anche in lingua ucraina.
Un aiuto psicologico professionale e sostenibile in una condizione emotiva e politica ad elevato impatto sulla salute materna e del nascituro. E’ doveroso, in momenti di grave emergenza come quella del conflitto attuale, mettersi a disposizione e supportare le popolazioni in difficoltà, attraverso iniziative concrete e facilmente accessibili, volte a tutelare le categorie più fragili, quali donne e bambini. In particolare è fondamentale proteggere la gravidanza, la maternità ed il puerperio, non solo nell’ottica della promozione della salute, ma anche della prevenzione del rischio di insorgenza di psicopatologia in età evolutiva.

Percorsi d’autore. Le canzoni di Luigi Antinucci e le pagine di musica dei grandi cantautori italiani

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Osteria Rabezzana, via San Francesco d’Assisi 23/c, Torino

Mercoledì 27 aprile, ore 21.30

 

 

 

“Percorsi d’autore” è l’evento dedicato alla canzone d’autore italiana interpretata dal conduttore radiofonico, ma anche chitarrista e cantautore, Luigi Antinucci, accompagnato da Massimo Camarca al basso, Gianluca Fuiano alla batteria e dalla voce di Raffaella Antinucci.

In scaletta brani tratti dagli album “Io… Robinson”, “Magica Torino” e “Piazza Solferino” e canzoni di Francesco De Gregori, Pino Daniele, Lucio Battisti, Luigi Tenco, Gian Maria Testa, Fabrizio De André, Paolo Conte. Le canzoni del suo repertorio percorrono strade di ricerca estetica e di musicalità anche nella parola; i suoi testi parlano di vita, amore, rapporti sociali, migrazione, del nostro indifferente quotidiano e della solitudine dell’uomo moderno.

 

Luigi Antinucci

 

Cantautore-chitarrista, Luigi Antinucci è autore e produttore di colonne sonore, spot e jingle, conduttore radiofonico, fondatore e vicepresidente dell’associazione culturale Magica Torino, direttore artistico di Radio Life Quality e Radio Reporter Torino e coordinatore artistico di Vitamine Musicali – Ospedale Sant’Anna. Completa la sua ricerca nella musica con sperimentazioni nell’arte figurativa.

Autodidatta, grande osservatore di musica internazionale, incide il suo primo album nel 1981 “Me ne lavo la mente”. Seguono esperienze di viaggi con varie jam session su navi che lo portano dalle isole del Mediterraneo al Brasile, influenzando la sua musica.

Nel 1990 vince un riconoscimento a Recanati Musicultura e viene inserito in varie raccolte di canzoni d’autore in Spagna, Germania e Stati Uniti. Con vari nomi d’arte produce anche alcuni dischi di musica strumentale, sperimentando percorsi che vanno dall’ambient alla new age. Nell’ambito della produzione sonora collabora con Rai, Fiat, Radio Montecarlo, Capital; come compositore vince una Palma d’oro a New York per il docufilm “Civiltà delle macchine”. Conosce anche la famiglia Tenco che, ascoltando alcune sue interpretazioni dal vivo, avalla il suo progetto discografico “Il mio viaggio con Tenco”. Ha diviso il palco con artisti del calibro di Giorgio Conte, Vittorio De Scalzi, Mauro Pagani, Francesco Baccini, Alberto Fortis.

 

Ora di inizio concerto: 21,30

Ingresso:

15 euro (con calice di vino e dolce) – 10 euro (prezzo riservato a chi cena)

Possibilità di cenare prima del concerto con il menù alla carta

Info e prenotazioni

Web: www.osteriarabezzana.it

Tel: 011.543070 – E-mail: info@osteriarabezzana.it

I Palazzi delle Istituzioni si aprono alla città

In occasione di tre ricorrenze dal profondo valore civico, il 25 aprile (anniversario della Liberazione), il 2 giugno (festa della Repubblica italiana) e il 4 novembre (giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate), cinque istituzioni pubbliche che hanno sede in edifici storici torinesi aprono le loro porte per offrire un percorso insolito, nel cuore della città.

 

L’evento è promosso dalla Città di Torino Presidenza del Consiglio comunale e dalla Prefettura di Torino, con la collaborazione della Città metropolitana di Torino, di Turismo Torino e Provincia, dei Musei Reali e dell’Archivio di Stato di Torino.

 

L’itinerario ha inizio a Palazzo Civico, storica sede del municipio cittadino, inserita nel nucleo originario della Torino di fondazione romana. Il percorso di visita, la cui partenza è prevista dal Cortile d’Onore del Palazzo stesso, di impianto tipicamente barocco, si snoderà attraverso le sue Sale Auliche: lo Scalone d’Onore seicentesco, la neoclassica Sala dei Marmi e il suo loggiato, la Sala delle Congregazioni, la splendida Sala Rossa, cuore della vita amministrativa torinese, per concludersi presso l’Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale che, eccezionalmente, aprirà le sue porte ai visitatori.

 

Percorse le vie che collegano il Palazzo di Città con Piazza Castello, si raggiungono i Musei Reali per la visita nelle sale di rappresentanza di Palazzo Reale, centro di comando della dinastia sabauda e prima reggia dell’Italia unita. Si sale al piano nobile attraverso lo Scalone d’Onore, commissionato dal re Vittorio Emanuele II all’architetto Domenico Ferri nel 1861, all’indomani dell’Unità d’Italia, quando per i Savoia si prospettava un ruolo nazionale con Torino capitale del nuovo regno. È un’architettura di gusto eclettico, con una decorazione ispirata a modelli barocchi. Si entra nel grande salone delle Guardie Svizzere, si attraversano numerose sale fastose tra cui quella del trono per giungere nella Galleria Beaumont, che prende il nome dal pittore di corte incaricato di dipingerne la volta. Qui ha sede l’Armeria Reale, che accoglie la raccolta dinastica di armi e armature antiche. Aperta al pubblico nel 1837 è una delle istituzioni culturali che Carlo Alberto promuove insieme alla quadreria di Palazzo Madama, futura Galleria Sabauda, l’Accademia Albertina e la Biblioteca Reale. Al termine lo scalone alfieriano che collega gli appartamenti reali con le costruzioni destinate alle Segreterie di Stato, agli Archivi di Corte e al Teatro.

 

Il Palazzo delle Segreterie, oggi Prefettura, era destinato ad accogliere le funzioni amministrative. Il primo progetto si deve ad Amedeo di Castellamonte ed è contenuto nelle tavole del Theatrum Sabaudiae (1682). Il cantiere fu però interrotto poco dopo l’avvio delle fondazioni, per essere ripreso soltanto nel 1731 da Filippo Juvarra. Il famoso architetto, incaricato da Vittorio Amedeo II, aggiorna il progetto adeguandolo alla nuova funzione dell’edificio, destinato ad accogliere le Segreterie, che costituivano il vertice dell’apparato centrale di governo del sovrano. Nel 1738, due anni dopo la scomparsa di Juvarra, il nuovo architetto regio Benedetto Alfieri assume la direzione della fabbrica, lavorando in continuità col suo predecessore.

La destinazione ministeriale, amministrativa del palazzo rimane tale anche durante la dominazione francese, cosi come durante la restaurazione e nell’epopea risorgimentale.  Dopo l’Unità d’Italia e il trasferimento della capitale nazionale a Firenze, nel 1866, il Palazzo delle Segreterie diviene sede della Prefettura di Torino.

 

La Galleria, ideata da Juvarra ma realizzata da Benedetto Alfieri tra il 1738 e il 1756, è un lungo ambiente di raccordo tra la Galleria Beaumont e gli Archivi di Corte, affacciata sui Giardini Reali. La decorazione della volta risale alla stagione del rinnovamento dei reali palazzi voluto da Carlo Alberto.

 

Dalla Galleria si passa all’aula del Consiglio della Città metropolitana di Torino, già Provincia di Torino.  Nel 1864 Torino non è più capitale. Gli intendenti delle Segreterie vengono sostituiti dai Prefetti ai quali viene collegato un consiglio provinciale. L’ampia sala dedicata alle riunioni del consiglio, con le sue decorazioni, è un’interessante espressione dei modelli eclettici propri del periodo umbertino, ispirati alla tradizione pittorica e architettonica italiana.

 

Dall’aula metropolitana si giunge all’Archivio di Stato le cui sale furono ideate ancora una volta da Juvarra per conservare i documenti dell’Archivio di Corte, tuttora custoditi nelle «guardarobe» che circondano le stanze. Originariamente i Regi Archivi erano uno dei luoghi più segreti dello Stato sabaudo: potevano accedervi solo il re, i suoi ministri e gli archivisti.

L’itinerario attraverso i palazzi delle istituzioni si conclude con la visita della preziosa Biblioteca antica dell’Archivio e termina con lo scalone juvarriano, antica via di accesso e di uscita dalle sale dell’Archivio di Corte.

 

 

Modalità di visita

I gruppi saranno accompagnati nella visita dai volontari delle istituzioni coinvolte, insieme agli studenti dell’Istituto Norberto Bobbio di Carignano impegnati in un progetto di alternanza scuola-lavoro. L’ingresso è gratuito esclusivamente su prenotazione. Per l’accesso in Prefettura è necessario esibire un documento di identità.

 

Informazioni e Prenotazioni: www.turismotorino.org/visite_palazzi_istituzioni

Turno A: partenza da Palazzo Civico ore 14.00; partenza da Palazzo Reale 16.00

Turno B: partenza da Palazzo Civico ore 14.25; partenza da Palazzo Reale 16.15

Turno C: partenza da Palazzo Civico ore 14.50; partenza da Palazzo Reale 16.30

Turno D: partenza da Palazzo Civico ore 15.15; partenza da Palazzo Reale 16.45

Massimo 25 persone per gruppo.

 

Accessibilità

Il percorso è interamente accessibile a persone con disabilità motoria che facciano uso di carrozzina manuale, grazie all’impiego di un montascale cingolato (manovrato da personale dedicato) nello scalone di collegamento tra Armeria Reale e Prefettura. Coloro che utilizzano una carrozzina elettrica possono eventualmente servirsi della carrozzina manuale in dotazione ai Musei Reali. Per coloro che non volessero fare il percorso con la carrozzina e/o con il montascale cingolato, sarà possibile entrare direttamente nella Prefettura, saltando i Musei Reali, che potranno essere visitati in altra data.

Il 25 aprile il Valsusa Filmfest omaggia Carlo Lizzani al Museo Diffuso della Resistenza

A Torino insieme alle proiezioni dei vincitori del concorso Fare Memoria

 

Lunedì 25 aprile 2022 | ore 16:30

Torino – Museo Diffuso della Resistenza

Proiezione opere vincitrici concorso Fare Memoria e proiezione del film “Il partigiano Carlo. Ricordi resistenti di un maestro del cinema” (omaggio a Carlo Lizzani) di Roberto Leggio.

 

Ingresso gratuito – www.valsusafilmfest.it

 

Lunedì 25 aprile Il Valsusa Filmfest si sposta Torino dove, alle ore 16:30 al Museo Diffuso della Resistenza di Torino – Polo del ‘900 e in collaborazione con le sezioni ANPI della Valle di Susa verranno presentati il film “Il partigiano Carlo. Ricordi resistenti di un maestro del cinema”, un bellissimo omaggio a Carlo Lizzani ad opera di Roberto Leggio, oltre al filmato vincitore e il filmato che ha ottenuto la menzione speciale nella sezione di concorso Fare Memoria.

 

“Il partigiano Carlo – Ricordi resistenti di un maestro del cinema”

Prodotto da Roberto leggio e Jakub Zielinsky

Con Carlo Lizzani e Mario Fiorentini

Scritto da Roberto Leggio

Immagini e montaggio di Jakub Zielinski

Musiche di Giovanni Lindo Ferretti e Massimo Zamboni

Sinossi: A settanta anni dalla fine della Liberazione, Carlo Lizzani racconta della sua attività di partigiano durante l’occupazione di Roma. Un omaggio, diverso ad un grande maestro del cinema attraverso i ricordi suoi e quelli dell’amico Mario Fiorentini, partigiano gappista, che svela la loro settantennale amicizia, divisa tra lotta politica, arte, cultura e cinema.

 

L’opera vincitrice della sezione di concorso Fare Memoria è “La vera storia della partita di nascondino più grande del mondo” dei registi Paolo Bonfadini, Irene Cotroneo e Davide Morando (durata 10’ 42”; Anno 2021)

Sinossi: Un breve conto alla rovescia e si parte: a Serravalle Langhe inizia la settantaseiesima edizione della partita di nascondino più¹ grande del mondo. Edo, il Cercatore di quest’anno, deve trovare ognuno dei 300 abitanti del paese. 299, in realtà: l’ultimo concorrente sfuggito al Cercatore sarà il vincitore della Nocciola d’Oro. La competizione, che ha fruttato a Serravalle ben due Guinness World Record, è particolarmente sentita da tutta la comunità e rappresenta un’avventurosa occasione per spezzare la quotidianità e trascorrere qualche giorno lontano dalla routine. Grazie al suo tradizionale legame con la Storia, il nascondino di Serravalle Langhe è al contempo una preziosa occasione per riflettere e fare memoria: attraverso il gioco, la comunità ricorda le vicende della Resistenza partigiana, che tanto ha caratterizzato i comuni dell’Alta Langa durante la Seconda Guerra Mondiale.

Motivazione della giuria
per il messaggio universale saputo dare con leggerezza nonostante la serietà della tematica; per la capacità evocativa che rende il filmato coinvolgente. Coinvolgente grazie alla partecipazione corale dell’intera comunità del piccolo paese della Langhe dove è ambientata la storia.

 

La menzione speciale della sezione Fare Memoria è stata destinata a “Il nostro fiume” dei registi di Isabella Valenti, Chiara Maccagni e alunni (Durata15’ 00”, anno 2021).

Sinossi: Tre parole chiave: “Resistenza”, “Memoria”, “Solidarietà “, per definire l’anima di questo luogo. Alfonsine si racconta con gli occhi dei ragazzi, attraverso la letteratura, la storia e le impronte indelebili che la seconda guerra mondiale ha lasciato sul territorio, lo spirito di solidarietà che è nato durante la ricostruzione del paese in macerie e continua ancora oggi, il Fiume che recupera la memoria collettiva e intraprende un percorso di rinascita passando il testimone di generazione in generazione, senza soluzione di continuità.

Motivazione della giuria
Per aver saputo unire generazioni differenti in un’unica narrazione di memoria e territorio.

 

 

IL XXVI VALSUSA FILMFEST

 

Il Valsusa Filmfest è un festival itinerante che nel corso degli anni è diventato un importante presidio culturale per il territorio – grazie al coinvolgimento di scuole, associazioni, cooperative e tante singole persone – con l’obiettivo di promuovere cultura e di dare ampio spazio alle nuove generazioni e ad eventi che aiutino a riflettere e a cogliere i cambiamenti sociali, culturali e politici della contemporaneità.

 

In coerenza con la sua storia e i suoi valori di riferimento, ritenendo che l’essenza di una manifestazione culturale sia data principalmente dalla sua capacità di creare condivisione, socialità, vicinanza, senso di comunità e appartenenza tra tutte le persone coinvolte – organizzatori e pubblico insieme – il tema portante scelto per questa edizione è quello delle COMUNITA’, intese come “modello da seguire per restituirci la capacità di pensare a un modo differente di convivere, per riabituarci a sognare un altro mondo possibile” [cit. Carlo Petrini] o come “grande antidoto agli individualismi che caratterizzano il nostro tempo, a quella tendenza diffusa oggi in Occidente a concepirsi e a vivere in solitudine” [cit. Papa Francesco].

 

 

Negli eventi in programma tra il 29 aprile e il 7 maggio sono in programma altre proiezioni delle opere selezionate nella sezione de concorso cinematografico “Fare Memoria”, presentazioni fuori concorso di film di Nicolò BongiornoDaniele Gaglianone e Gabriele Vacis, con la presenza dei registi, e proiezioni di film sul tema della montagna per la rassegna Cinema in Verticale.

 

Rock Jazz e dintorni: Samuele Bersani e James Senese

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA

 

Lunedì. Allo Ziggy si esibisce Matteo Castellano. Allo Spazio 211 Radio Ohm celebra il 25 aprile con vari artisti fra cui Dueventicontro, Roncea, LeChuck,Protto, Vea, Ella e Anna Castiglia.

Martedì. Al Jazz Club suona il trio Malamore. All’Otium Pea Club si esibisce il quintetto Hard Bop Reunion di Marco Tardito.

Mercoledì. Alla Cascina Bellaria di Sezzadio sono di scena i Trialogos.

Giovedì. Al Cafè Neruda suona il quartetto di Valerio Signetto. Al Jazz Club si esibisce il quintetto del pianista Emanuele Francesconi. All’Off Topic è di scena Tropico. All’Hiroshima Mon Amour suonano i La Sad.

Venerdì. Raf & Umberto Tozzi si esibiscono al Palais di Saint-Vincent. Al Cafè Neruda incrocio tra jazz e canzone d’autore con Federico Bagnasco e Carlo Pestelli. All’Off Topic canta Erica Mou. Al Circolo della Musica di Rivoli è di scena Shabazz Palaces. Allo Spazio 211 si esibisce Caterina Cropelli con The Bastard Sons Of Dioniso. Al Coccia di Novara recital di Claudio Baglioni. Al Jazz Club suona il quartetto di Max Gallo con l’organista Hammond Yazen Greselin. All’Hiroshima si esibisce Ensi. Al Blah Blah sono di scena i Fasti.

Sabato. Al Phenomenon di Fontaneto D’Agogna gli “storici” del “progressive” Van Der Graaf Generator. Al Teatro Colosseo Samuele Bersani presenta il suo nuovo album “Cinema Samuele”.Alla Suoneria di Settimo arriva James Senese. Al Folk Club è di scena Chris Jagger (fratello minore di Mick). Al Blah Blah suonano gli Hangarvain.

 

Pier Luigi Fuggetta