Cosa succede in città- Pagina 162

Open machine torna a Gallerie d’Italia

The Goodness Factory e Music Production
presentano
OPEN MACHINE featuring GALLERIE D’ITALIA
Torino, 18 e 25 maggio | 15 e 22 giugno ore 19.00
Milano, 19 e 26 ottobre | 23 e 30 novembre 
con Vittorio Cosma
e con Whitemary, Gianluca Petrella, Damir Nefat, Davide Boosta Dileo, Daniele Mana, Cecilia, Plastica, Giancarlo Parisi, Rodrigo D’Erasmo, Enrico Gabrielli, Alessio Sanfilippo.

Gallerie d’Italia – Torino Piazza San Carlo 156
Gallerie d’Italia – Milano Piazza della Scala 6

Dopo il successo e l’emozione dell’appuntamento del mese di gennaio alle Gallerie d’Italia di Milano, durante il quale si è potuta vivere un’esperienza unica grazie al connubio fra lo spazio e il suono, Gallerie d’Italia, The Goodness Factory e Music Production hanno deciso di ripetere quella esperienza per amplificare l’emozione e fare un percorso insieme.

Dal 18 maggio per 4 appuntamenti a Torino e 4 appuntamenti a Milano Vittorio Cosma torna all’interno delle sale auliche delle Gallerie d’Italia con Open Machine, il progetto di improvvisazione al buio che da qualche anno porta in tour per l’Italia. Insieme agli ospiti che si alterneranno in questa creative room unica e prestigiosa Vittorio Cosma porterà il pubblico direttamente a contatto con i meccanismi della creazione musicale.


Open Machine – Gallerie d’Italia Milano
Intesa Sanpaolo, attraverso il polo museale delle Gallerie d’Italia, sostiene importanti iniziative culturali del Paese, tra cui mostre, festival, eventi d’arte, fotografia, musica, editoria e lettura per esprimere la centralità del rapporto con il territorio e la partecipazione attiva allo sviluppo delle comunità di riferimento, secondo un piano organico che ha lo scopo di diffondere la passione per la cultura, coinvolgendo dei giovani.

Dall’incontro tra le due realtà nasce così il nuovo format “Open Machine FEATURING Gallerie d’Italia”, un appuntamento fisso rivolto al grande pubblico, agli amanti dell’arte e agli appassionati di musica, che si svolgerà tra maggio e ottobre negli spazi museali di Intesa Sanpaolo a Torino e Milano. Un progetto che coniuga l’attitudine sperimentale di Open Machine con la vision delle Gallerie d’Italia.


Vittorio Cosma
8 appuntamenti, 4 a Torino e 4 Milano per un happening musicale, che ha 2 semplici regole: ascoltare e lasciarsi trasportare dal flusso.

Prodotto da The Goodness Factory e Music Production, Open Machine è un format unico nel panorama contemporaneo italiano. È molto più di una performance, è un’azione concreta che ha l’obiettivo di contribuire a riposizionare la musica nella dimensione sperimentale e culturale a cui appartiene. Le musiciste e i musicisti coinvolti si incontrano “sul palco”, non ci sono prove a precedere il live e il pubblico si trova completamente immerso in un autentico momento di creazione artistica con il quale può interagire liberamente.

Alle Gallerie d’Italia Torino il primo appuntamento sarà giovedì 18 maggio con la cantante e produttrice Biancamaria Scoccia in arte Whitemary, con il trombonista italiano fra i più famosi al mondo Gianluca Petrella e con la chitarra di Damir Nefat.

Il 25 maggio Vittorio Cosma sarà accompagnato da Davide Boosta Dileo produttore e tastierista dei Subsonica, dal compositore producer e sound designer torinese Daniele Mana e dall’arpa e dalla voce angelica di Cecilia.

Il terzo appuntamento si terrà giovedì 15 giugno con Enrico Gabrielli polistrumentista, compositore, arrangiatore, produttore discografico e scrittore italiano nonché membro dei Calibro 35, con il pop elettronico dei Plastica e con Giancarlo Parisi polistrumentista e compositore.

Ultimo appuntamento alle Gallerie d’Italia – Torino sarà giovedì 22 giugno con il batterista Alessio Sanfilippo e con artisti che verranno annunciati nelle prossime settimane.

Un’esperienza coinvolgente per il pubblico che ha la possibilità di trovarsi letteralmente al centro di un studio musicale, di esserne parte, al centro di quel processo creativo che cresce e vive dietro ogni produzione musicale.

“La trasformazione di palazzi storici in luoghi d’arte e la condivisione di collezioni di proprietà e di progetti culturali originali sono le caratteristiche principali del nostro Progetto Cultura, in perfetta sintonia con le prossime performance di Open Machine. Creare musica all’interno di spazi d’eccezione, saloni e corti, con il coinvolgimento del pubblico, interpreta bene l’identità delle Gallerie d’Italia e il valore sempre crescente di un museo vivo, aperto, capace di sperimentare soluzioni innovative per raccontare al meglio il panorama artistico e culturale”.
Michele Coppola, Executive Director Arte Cultura Beni Storici Intesa Sanpaolo e Direttore Gallerie d’Italia

“Open Machine nasce dalla voglia di incontrare altri musicisti con i quali non avresti modo di suonare (…) suonare per costruire un oggetto musicale. Rendere il pubblico partecipe di questo momento che di solito è segreto e nascosto, Open Machine proprio per questo: per aprire la macchina, per vedere gli ingranaggi, come funziona l’interazione fra persone diverse” Vittorio Cosma, Musicista, Produttore e Direttore Artistico

Open Machine non è un progetto da ascoltare o da vedere, Open Machine è da vivere.
Per avere un’idea a questo link un video.

Il progetto Open Machine è stato portato a Milano in Triennale, al Lazzaretto, al Dr Martens Festival e alle Gallerie d’Italia Milano in gennaio – e ha coinvolto nel progetto musiciste e musicisti unici quali Jeremiah Fraites of The Lumineers, Pacifico, Frenetik, Orang3, Rodrigo D’Erasmo, Venerus, Motta e moltə altrə.

Vittorio Cosma (1965), è un compositore, musicista, produttore, direttore d’orchestra e direttore artistico dalla inesauribile creatività. Considerato una delle figure di riferimento della scena musicale italiana, si è costruito una carriera varia, costellata di successi e di ideazione e partecipazione a progetti di notevole rilievo.
Nella sua attività di produttore, musicista e compositore, è stato un componente della Premiata Forneria Marconi e collabora da sempre con Elio e le Storie Tese. Durante la sua carriera ha inoltre collaborato con artisti del calibro di Fiorella Mannoia, Samuele Bersani, Pino Daniele, Fabrizio De André, Coma_Cose, Eugenio in Via Di Gioia e Marlene Kuntz, grazie ai quali ha collezionato svariati dischi d’oro. Ha inoltre realizzato diverse colonne sonore per il cinema e per serie tv, mentre con la sua casa di produzione Music Production ha creato le musiche per i più importanti spot pubblicitari nazionali e internazionali.
Come direttore d’orchestra ha diretto l’orchestra del Festival di Sanremo in molteplici edizioni.
In qualità di direttore artistico ha curato l’apertura del Festival dei Due Mondi, della Notte della Taranta (nel 2002 e 2003), del Mantova Musica Festival, del Festival Letterature di Roma (Basilica di Massenzio), del Festival di musica e letteratura Le corde dell’Anima a Cremona e del Festival multidisciplinare Microcosmi a Comerio (VA).
Durante la sua carriera ha fondato il supergruppo rock “Gizmodrome”, band creata nel 2016 insieme a Stewart Copeland (batterista dei Police), Mark King (bassista dei Level 42) e Adrian Belew (chitarrista dei King Crimson), che ha inciso due dischi ed avviato un tour mondiale.
Infine, insegna Music Production Technology al Politecnico di Milano, tiene conferenze sulla comunicazione della cultura (tra cui 3 Ted talk) e ha sviluppato negli anni una serie di progetti culturali trasversali sui generis, come l’evento multimediale e multidisciplinare Indeepandance, o ancora ha creato il collettivo Deproducers, progetto che coniuga musica e scienza che ha visto la collaborazione tra gli altri Telmo Pievani e Stefano Mancuso.
Music Production è la casa di produzione di Vittorio Cosma con la quale produce artisti, colonne sonore, spot pubblicitari e sonorizzazioni.

A Torino dal 2014, The Goodness Factory è uno spazio – intellettuale e fisico – per l’ideazione, la promozione e lo sviluppo di progetti artistici e culturali, per la produzione e la comunicazione di eventi e la diffusione di nuovi linguaggi. È un incrocio di vissuti e di esperienze lavorative molto diverse, un ambiente nato fin dal principio come rete reale e applicata, una dimostrazione di intelligenza collettiva che ha oggi all’attivo, oltre alla collaborazione con Vittorio Cosma, il management di Eugenio in via di Gioia, Andrea Laszlo De Simone, la direzione artististica e la produzione di _resetfestival, la co-fondazione e la co-gestione di OFF TOPIC, hub culturale della Città di Torino, e la progettazione di diversi format di caratura nazionale dedicati alla formazione in ambito musicale, ai diritti civili e alla divulgazione dei temi fondanti del contemporaneo.

Info e biglietti
L’evento è gratuito per i visitatori del Museo.
Prenotazione consigliata via mail all’indirizzo torino@gallerieditalia.com

Tutte gli aggiornamenti
https://gallerieditalia.com/it/torino/
https://www.instagram.com/open___machine/?igshid=YmMyMTA2M2Y%3D

La Giornata della ristorazione: le interpretazioni del pane

Venerdì 28 aprile 2023

Iniziativa Epat Ascom per promuovere la cultura e la qualità gastronomica del territorio

A TORINO E PROVINCIA LA TRADIZIONE INTERPRETATA ATTRAVERSO LE ZUPPE

Nella carta dei ristoranti un piatto speciale a base di pane per far riscoprire le tradizioni

Torino, 24 aprile 2023 – I ristoratori torinesi hanno risposto con entusiasmo alla chiamata della prima Giornata della Ristorazione promossa per il 28 aprile da FIPE-Confcommercio in tutta Italia con l’intento di valorizzare la cultura della ristorazione e della gastronomia e per celebrare i temi dell’ospitalità e della condivisione.

I ristoratori sono chiamati a preparare per quel giorno un piatto a base di pane, alimento designato come leit motivdi questa prima edizione quale simbolo della ritrovata convivialità dopo il periodo pandemico.

A Torino e provincia l’iniziativa è portata avanti da EpatAscom, che ha coinvolto circa 150 ristoranti. «I difficili anni pandemia – commenta la presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia Maria Luisa Coppa ci hanno fatto riscoprire il valore della convivialità e la Giornata della Ristorazione vuole sottolineare il ruolo fondamentale dei ristoratori nel saper riunire intorno ad un tavolo gli ospiti offrendo competenza, maestria, impegno e passione. Ai ristoratori il nostro grazie più sentito e un augurio affinché questa iniziativa sia un’occasione per farli conoscere e apprezzare ancora di più».

Insignita della “Medaglia del Presidente della Repubblica” per l’alto valore dell’iniziativa, la Giornata della Ristorazione è infatti anche un’occasione sociale per rifondare il senso di comunità del Paese attraverso il tema della convivialità e per valorizzare e rafforzare i valori e il ruolo della ristorazione e della gastronomia italiana.

«Siamo felici di avere una giornata a noi dedicata – dichiara il presidente dei ristoratori di Epat Ascom Maurizio Zito -. È un riconoscimento che apprezziamo molto. Anche quando siamo circondati dai problemi, e non sono pochi, nelle nostre cucine diamo sempre il massimo e la più grande soddisfazione è vedere il sorriso sul volto dei clienti di fronte ai nostri piatti. Oggi ripartiamo dal pane, il più simbolico degli alimenti e anche il più versatile, che tutti potranno gustare nelle sue mille interpretazioni».

Tra le interpretazioni del tema del pane Epat Ascom scelgono di arricchirlo abbinandolo alle zuppe, quale piatto tradizionale del territorio. Oltre a coinvolgere i ristoratori di Torino e della provincia Epat Ascom hanno infatti organizzato un evento nella sede storica di Palazzo Rey, appena restaurata, che vede protagonisti l’Associazione provinciale dei Cuochi della Mole, i cuochi del Canavese, i ristoranti aderenti a Epat e gli allievi dell’istituto alberghiero Colombatto nella preparazione delle zuppe della tradizione che saranno offerte in degustazione nei gazebo allestiti su Corso Stati Uniti a Torino. Mentre chef e allievi preparano le zuppe di ajucche tipiche del Canavese, la supa barbetta con i grissini di origine valdese, la supa mitunà del Biellese, la zuppa Valtellinese e quella Toscana, all’interno della sede Ascom si terrà un momento divulgativo sulla tradizione della raccolta delle erbe e della lavorazione degli ingredienti che rendono queste zuppe espressione tipica della cultura gastronomica del territorio.

Il 28 aprile rappresenta la prima edizione di un’iniziativa che si ripeterà ogni anno l’ultimo venerdì di aprile.

www.giornatadellaristorazione.it

I ristoranti piemontesi aderenti: https://www.giornatadellaristorazione.com/adesionilista/?ristoranti&regione=Piemonte

Gli Amendola. Una famiglia al centro della politica italiana del Novecento

Alla “Fondazione Giorgio Amendola” di Torino, presentazione del libro su Giovanni, Giorgio e gli altri, edito dalla “Cambridge University Press”

Sabato 29 aprile, ore 17

A scriverlo il professor Richard James Boon Bosworth da Sidney, docente di Storia all’“University of Oxford” e fra i massimi esperti di storia italiana contemporanea. Il libro è scritto in inglese, ma Bosworth parla perfettamente la lingua italiana e sarà dunque proprio lui a presentare, sabato 29 aprile (ore 17) nei locali della torinese “Fondazione Giorgio Amendola” (via Tollegno 52, a Torino) il suo ultimo libro dedicato alla storia di una delle “nostre famiglie”, fra le più celebri, complesse e storicamente e civilmente impegnate nella lotta al regime fascista, quale fu, per diverse generazioni, la Famiglia Amendola. Con lui, dialogheranno su “Politics, Murder and Love in an Italian Family. The Amendolas in the Age of Totalitarianisms” / “Politica, omicidio e amore in una famiglia italiana. Gli Amendola negli anni dei Totalitarismi” (questo il titolo del libro), Ottavia Dal Maso (PhD, dottorando di ricerca all’“Università di Genova”), Gianni Cerchia(direttore scientifico “Fondazione Giorgio Amendola”) e Domenico Cerabona (direttore della stessa “Fondazione”).

“Richard Bosworth – sottolinea Domenico Cerabona è uno dei più autorevoli storici dell’Italia contemporanea, professore ad Oxford forse la più prestigiosa Università del mondo. La sua ricerca, pubblicata in questo importante libro, dimostra quanto ancora attuale sia la storia della famiglia Amendola, con Giovanni e Giorgio impegnati in prima linea nella lotta antifascista e nella costruzione dell’Italia democratica. Quella di sabato sarà un’occasione importante per riflettere e riscoprire un pezzo importante della storia d’Italia e di Torino. Ricordiamo infatti che Giorgio Amendola è stato anche uno dei massimi dirigenti del CLN torinese”.

Cosa significava vivere sotto il regime fascista, il comunismo e il totalitarismo nell’Italia moderna? E cosa possiamo imparare da un padre liberaldemocratico martirizzato (Giovanni, maestro di Giorgio Napolitano e, per lui, “campione intransigente del liberalismo democratico”) e di suo figlio Giorgio, comunista dal ’29, dopo la morte in Francia, a causa dell’ennesimo pestaggio fascista subito a Montecatini, del padre? Domande poste in prefazione alla ricerca di Bosworth. La risposta: Attraverso il prisma di un’unica, eccezionale famiglia, gli Amendola, R.J.B. Bosworth svela il cuore della politica italiana del Novecento. Giovanni e Giorgio Amendola, padre e figlio, erano entrambi convinti antifascisti. Hanno avuto entrambi un ruolo importante nella storia d’Italia. E hanno avuto vite private ricche ma contrastanti. Hanno sposato tutti e due una donna straniera e affermata: Giovanni, una donna di un’ illustre famiglia intellettuale tedesco-russa; Giorgio, una ragazza della classe operaia parigina, che per lui incarnava la Rivoluzione. Questo studio biografico vivido e coinvolgente esplora gli alti e bassi di una famiglia che è stata al centro della politica italiana per diverse generazioni. Tracciando il complesso rapporto tra la politica antifascista e la vita privata dei singoli e della famiglia. ‘Politica, omicidio e amore in una famiglia italiana’ offre un ritratto profondo di un secolo di vita italiana”.

A pochi giorni dalle celebrazioni della “Festa della Liberazione”, il confronto e la presentazione del libro alla “Fondazione Giorgio Amendola”, possono certamente fungere da richiamo per  quanti, ancora una volta, hanno vissuto il recente 25 aprile come “giornata di festa” ma anche “di memoria”. Irrinunciabile. E doverosa. “Ora e sempre”.

Per info: “Fondazione Giorgio Amendola”, via Tollegno 52, Torino; tel. 011/2482970 o www.fondazioneamendola.it

g.m.

Nelle foto:

–       Fondazione Giorgio Amendola

–       Cover libro “Politics, Murder and Love in an Italian Family: The Amendolas in the Age of Totalitarianisms”

78 anni di libertà, il 25 Aprile al Polo del ‘900

25 APRILE 1945 – 2023

25 aprile 1945-2023. La Liberazione è la festa di tutte e tutti gli italiani. Dichiararsi antifascisti non implica necessariamente aderire a una specifica famiglia politica, se non per estensione a tutte le famiglie politiche che hanno fondato la nostra Repubblica e a tutte quelle che oggi vi si riconoscono e sono parte della nostra democrazia rappresentativa.

È con questo spirito che il Polo del ‘900 festeggia il 78esimo anniversario della Liberazione, con iniziative e eventi anche inediti in collaborazione con Città di Torino e con il sostegno del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio Regionale.

EVENTI IN PROGRAMMA 2023

Le attività si concentrano presso la sede di Via del Carmine angolo Corso Valdocco nel giorno della Liberazione. A partire dalle visite speciali al Museo Diffuso della Resistenza che in occasione dei suoi 20 anni di vita si presenta alla cittadinanza con l’ allestimento permanente “Torino 1938-1948. Dalle leggi razziali alla Costituzione” restaurato e aggiornato (dalle ore 10 alle 20). Si aggiungono proiezioni in omaggio alle donne partigiane con l’Archivio Cinematografico della Resistenza (ore 10.30) e, a cura di Istoreto, in mostra Vita partigiana. Prime fotografie della Resistenza (ingresso gratuito fino 6 maggio). Segue, alle 17.30 l’incontro con Barbara Berruti, Emiliano Paoletti e il Direttore di Domani per presentare il numero speciale di Dopo Domani curato dal Polo del ‘900, coordinamento Barbara Berruti, Chiara Colombini e Carlo Greppi interamente dedicato alla Resistenza. Alle ore 18.30, il concerto Ezio Bosso: The Four Letters, una produzione originale ispirata alle lettere di quattro partigiani condannati a morte tra il 1943 e il 1944, a cura dell’Istituto piemontese A. Gramsci e eseguito dagli allievi del Conservatorio statale Giuseppe Verdi. Ad aprire lo spettacolo la lettura delle lettere con gli allievi dell’Accademia teatrale Mario Brusa a cui si aggiunge la lettera inedita di un giovane condannato, custodita nell’archivio di Istoreto e resa pubblica per l’occasione.

Fuori dal Polo le attività continuano nei luoghi di memoria. Con il Centro studi Piero Gobetti tre iniziative partono dalla casa di Piero e Ada (via Fabro 6) aperta per l’occasione dalle 10.30 alle 13.30 e dalle 15.00 alle 20.00. Alle ore 14.30 l’appuntamento è alla Caserma di via Asti 22 con La liberazione è una corsa: passeggiata letteraria, percorso immaginario attraverso la Torino devastata dai bombardamenti e libera dall’occupazione tedesca a cura della Rete italiana di cultura popolare. Il 27 aprile, al Teatro Carignano, in collaborazione con il Centro Studi Primo Levi, si torna a interrogare la personalità immensa di Primo Levi, testimone sempre attuale, attraverso una lettura multilingua delLa Tregua rivolta alle scuole e al pubblico, in occasione dei sessant’anni dall’uscita del romanzo (ore 10). Lo spettacolo, accompagnato da un quartetto d’archi, è anticipato da una prova generale aperta al pubblico al Polo del ‘900, il 26 aprile, alle ore 18. Sul sito del Polo del ‘900 il programma completo, info e prenotazioni.

Polo del ‘900 https://www.polodel900.it/25-aprile-2023/

La serata conclusiva di Lovers Film Festival

“Se per tre anni ci siamo corteggiate, questo è l’anno dell’innamoramento” Cosi Vladimir Luxuria ha aperto la serata conclusiva del Lovers Film Festival, il festival delle tematiche LGBTQ+ giunto, quest’anno, alla 38° edizione.


A inizio serata è stato trasmesso il corto di Seyed Mohsen “It’s a gray world” che denuncia le uccisioni di persone omosessuali in Iran. Giampiero Leo, che ha portato i saluti del presidente della regione Cirio, come ufficio presidenza comitato diritto umano è intervenuto, tra gli altri, per annunciare a settembre un convegno internazionale sulle libertà mancate in Iran.

La serata è proseguita con le premiazioni, tra cui quella del torinese Andrea Romano per il film Nono piano a destra, e le esibizioni di Priscilla di Drag Race Italia e Paola e Chiara.

Torino, con questo Festival, da quasi 40 anni porta in scena e accende i riflettori su tematiche di inclusione, tolleranza e difesa dei diritti basilari umani.

Loredana Barozzino

Al teatro Regio in scena mercoledì 26 e venerdì 28 aprile “La sposa dello zar”

Una delle opere principali di Nikolai Rimskij Korsakov nella prima esecuzione torinese

 

Sarà in scena mercoledì 26 e venerdì 28 aprile prossimi, alle ore 20, al Teatro Regio di Torino l’opera dal titolo “La sposa dello zar” o, nel titolo originale, “La fidanzata dello Zar”, di Nikolaj Rimskij Korsakov, per la prima volta a Torino in forma di concerto.

L’esecuzione è affidata a Valentin Uryupin, premiato interprete di musica slava e vincitore del Premio Internazionale di direzione d’Orchestra “Sir Georg Solti” di Francoforte. Salirà sul podio dell’Orchestra e del Coro del Teatro Regio, quest’ultimo istruito da Andrea Secchi.

L’opera verrà eseguita in lingua originale russa, con sopratitoli in italiano e in inglese.

Si tratta di un’opera in quattro atti molto avvincente, musicalmente trascinante, velatamente drammatica, con venature sinistre con le lotte al potere che si intrecciano alle vicende personali dei protagonisti.

La storia è immersa nella cultura russa del Cinquecento con un folclore espresso attraverso cori e canti popolari, accanto a una precisa direzione politica, che ha al suo vertice lo spietato Zar Ivan il Terribile.

Le vicende storiche rappresentano un personaggio a tutti gli effetti, sorgente del veleno che il potere inietta nella mente dei suoi sudditi, colti nella vita quotidiana alle porte di Mosca, verso la fine di quel secolo, il Cinquecento, in cui lo zar dominava il popolo con la paura e la repressione.

La prima rappresentazione assoluta avvenne a Mosca al Solodovnikov Teatr il 22 ottobre 1899.

Protagonista dell’opera è lo Zar Ivan il Terribile, vedovo e in cerca di una nuova moglie, la cui scelta cadrà sulla giovane Marfa, che ama un altro uomo, ma si piega alla volontà dello Zar e rinuncia, così, al suo amato.

“Considero quest’opera l’unica tragedia altamente “shakespeariana” dell’intera eredità di Rimskij -Korsakov, in cui le emozioni esplosive si completano reciprocamente con una struttura stellare.

Il compositore era al massimo della sua maestria e sappiamo che il processo di composizione ha richiesto meno di un’estate. La musica è passata attraverso di lui, in quanto egli era in sintonia con il libretto di Mej Tjumenev, nonostante sia stato scritto in una lingua piuttosto arcaica, capa e di creare, proprio per questo, un incredibile conflitto a più livelli. Il popolo compone, soleva affermare il compositore, e noi ci co tentiamo di elaborare.

Per tutte le recite serali, il pubblico ha la possibilità di degustare una cena a buffet nel Foyer del Torino. Si tratta di Opera Buffet, acquistabile online al costo di 27 euro o direttamente la sera dello spettacolo a trenta euro, presso le casse nel foyer d’ingresso.

Mara Martellotta

Rock Jazz e dintorni a Torino. Stefano Bollani e Vinicio Capossela

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Lunedì. Al Blah Blah si esibiscono i Bee Bee Sea. Per il Torino Jazz Festival il clarinettista Louis Sclavis suona nel pomeriggio al Vittoria mentre il sassofonista Shabaka Hutchings alla sera è di scena all’Hiroshima Mon Amour.

Martedì. Al teatro Alfieri per il TJF suona il quartetto del sassofonista Steve Coleman. Sempre per il TJF all’Hiroshima si esibisce Hamid Drake. Vinicio Capossela presenta all’auditorium del Lingotto, “Voi che passate il testimone” mentre allo Spazio 211 Gigi Giancursi , Animaux Formidables e altri presentano “Omega x Resistenza”.

Mercoledì. Furio Di Castri al Monterosa per il TJF presenta il tributo a Frank Zappa. Al Concordia di Venaria si esibisce Mr. Rain. Al Blah Blah suonano i That Gold Street Sound.

Giovedì. All’Hiroshima è di scena Drast. Nell’aula magna del Politecnico suona il quintetto di Roberto Ottaviano. Al Pala Alpitour si esibisce il rapper Lazza. All’Off Topic si esibisce Colombre. Al Museo d’arte Orientale è di scena la vocalist Phew. Alla Casa Teatro Ragazzi suona il sestetto Love Circus di Paal Nilssen-Love. Allo Spazio 211 si esibiscono gli Ufomammut.

Venerdì. Al Concordia è di scena Mezzosangue. Al teatro Colosseo arriva Niccolò Fabi accompagnato dall’Orchestra. Per il TJF al conservatorio suona il pianista Craig Taborn mentre al Politecnico si esibisce il quartetto TellKujira di Francesco Diodati. All’Off Topic si esibisce Generic Animal mentre all’Hiroshima è di scena Lo Stato Sociale.

Sabato. Al Barrio comincia l” Heavy Psych Fest” con Belzebong, Conan e Nick Oliveri. Per il TJF al Vittoria suona la pianista Eve Risser ( il giorno successivo con la Red Desert Orchestra alla sala 500 del Lingotto) e al Bunker suona il trio del batterista Sarathy Korwar.

Domenica. Al Bunker organizzato da “Jazz :Re :Found”, si esibiscono Ramon Judah e Channel One Sound System. Conclusione del Torino Jazz Festival con il doppio concerto di Stefano Bollani alle OGR. Con il Danish Trio al pomeriggio e in piano solo alla sera. Al Barrio suonano gli ucraini Stoned Jesus e i Nebula .

Pier Luigi Fuggetta

25 aprile, le iniziative a Torino. Ecco il programma

25 aprile 1945-2023. La Liberazione è la festa di tutte e tutti gli italiani.

Dichiararsi antifascisti non implica necessariamente aderire a una specifica
famiglia politica, se non per estensione a tutte le famiglie politiche che hanno
fondato la nostra Repubblica e a tutte quelle che oggi vi si riconoscono e sono
parte della nostra democrazia rappresentativa.
È con questo spirito che si festeggia il 78esimo anniversario della Liberazione,
con eventi e iniziative, fino al 15 maggio, a cura di Città di Torino, Polo del
‘900 e con il sostegno del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio
Regionale.
Il 25 aprile per la Città di Torino, insignita della medaglia d'oro della Resistenza,
rappresenta una ricorrenza dal valore imprescindibile. È l'anniversario della
fondazione della democrazia del nostro Paese che racchiude le radici della nostra
libertà e dei nostri diritti e, insieme, un importante monito a non dimenticare il
coraggio di quanti hanno lottato per lasciarci in eredità un paese libero –
sottolinea l’Assessora Rosanna Purchia – Con questo calendario di iniziative ci
impegniamo a celebrare una data importante per tutti i torinesi e a trasmettere,
soprattutto ai più giovani, il valore del ricordo e l’esempio delle donne e degli
uomini della Resistenza, affinché il loro sacrificio non sia stato vano e non venga
cancellato dal passare del tempo. Il nostro impegno costante sarà dunque di
trasmettere questa memoria, declinandola nel linguaggio delle nuove
generazioni.
Daniele Valle, vicepresidente del Consiglio regionale: Il 25 aprile non è una
festa “di parte”. Il 25 aprile è la Festa di tutti gli italiani. Non dobbiamo mai
stancarci di ripeterlo ai più giovani: se oggi avete la fortuna di vivere in un’Italia
libera è grazie ai vostri coetanei che allora, alla Benedicta come al Colle del Lys,
a Boves come al Pian del Lot, si sacrificarono per restituire all’Italia la dignità
perduta a causa dell’alleanza con il nazismo. Con questo spirito anche
quest’anno il Comitato sostiene il fitto programma di iniziative organizzate dal
Polo del ‘900: la mostra di Istoreto con le prime fotografie della Resistenza,
incursioni teatrali, passeggiate letterarie, presentazioni di libri, incontri, concerti
e attività didattiche. Iniziative che si aggiungono e arricchiscono i momenti
commemorativi ufficiali, perché la Resistenza non può essere solo
“commemorata” ma va resa viva, attuale e feconda.
Il 25 Aprile, festa della ritrovata libertà, di un progetto civile e democratico al
quale lavoriamo ancora, trova il suo cuore pulsante nel Polo del ‘900 – afferma il
presidente Alberto Sinigaglia – e negli istituti che lo compongono. Il 78°
anniversario assume un significato più forte perché nel 2023 cadono gli 80 anni
dell’inizio della lotta di liberazione; i 20 anni del Museo della Resistenza; i 20
anni della morte di Alessandro Galante Garrone che ne fu protagonista; i 100
anni di Piero Gobetti editore, che morì di botte squadriste per le sue riviste e per
quanto vi pubblicava; i 60 anni della “Tregua” di Primo Levi, il romanzo che
collocò il grande testimone di “Se questo è un uomo” tra i grandi scrittori del più
tragico Novecento, simbolo nel mondo di Torino e della sua cultura.

EVENTI IN PROGRAMMA 2023
Diffuse nei luoghi di memoria sono le commemorazioni pubbliche presso l’ex
stabilimento Fiat in corso Ferrucci 22 (19 aprile, ore 10), alla caserma
Lamarmora di Via Asti (20 aprile, ore 10.30) e al Cimitero Monumentale (25
aprile, ore 10 e 5 maggio, 9.30 ore). Da piazza Arbarello si muove la tradizionale
fiaccolata del 24 aprile, alle ore 20, che si conclude in Piazza Castello con
l’orazione ufficiale.
Presidio della memoria anche il Polo del ‘900, con al centro delle sue attività, e il
Museo Diffuso della Resistenza che in occasione dei suoi 20 anni di vita si
presenta con il suo allestimento restaurato e aggiornato, presentato alla
cittadinanza proprio il 25 aprile con un programma di visite speciali (dalle ore
10 alle 20). Si aggiungono poi proiezioni in omaggio alle donne partigiane con
l’Archivio Cinematografico della Resistenza e, a cura di Istoreto, in mostra Vita
partigiana. Prime fotografie della Resistenza (dal 18 aprile al 6 maggio).
Segue, alle 17.30 l’incontro con Barbara Berruti, Emiliano Paoletti e il Direttore
di Domani per presentare il numero speciale di Dopo Domani curato dal Polo
del ‘900, coordinamento Barbara Berruti, Chiara Colombini e Carlo Greppi
interamente dedicato alla Resistenza. Alle ore 18.30, il concerto Ezio Bosso:
The Four Letters, una produzione originale ispirata alle lettere di quattro
partigiani condannati a morte tra il 1943 e il 1944, a cura dell’Istituto
piemontese A. Gramsci e eseguito dagli allievi del Conservatorio statale
Giuseppe Verdi. Ad aprire lo spettacolo la lettura delle lettere con gli allievi
dell’Accademia teatrale Mario Brusa a cui si aggiunge la lettera inedita di un
giovane condannato, custodita nell’archivio di Istoreto e resa pubblica per
l’occasione. La serata continua all’Auditorium ‘Giovanni Agnelli’ del Lingotto
con il concerto omaggio alle staffette partigiane di Vinicio Capossela (25 aprile,
ore 20.30).
Al Teatro Carignano, in collaborazione con il Centro Studi Primo Levi, si torna a
interrogare la personalità immensa di Primo Levi, testimone sempre attuale,
attraverso una lettura multilingua delLa Tregua rivolta alle scuole e al pubblico,
in occasione dei sessant'anni dall’uscita del romanzo. Lo spettacolo,
accompagnato da un quartetto d’archi, e anticipato da una prova generale
aperta al pubblico al Polo del ‘900, il 26 aprile, alle ore 18.
Le iniziative cittadine per il 78° anniversario della Liberazione proseguono fino al
15 maggio.
Per il programma completo, info e prenotazioni:
Città Torino www.comune.torino.it/25aprile
Polo del ‘900 www.polodel900.it
Consigli Regionale del Piemonte http://www.cr.piemonte.it/

Musica nei mercati rionali, il Torino Jazz Festival scende in piazza

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Musica nei mercati rionali cittadini per l’undicesima edizione del Torino Jazz Festival.

La rassegna diretta da Stefano Zenni, ha aperto ieri i battenti portando la musica nei mercati rionali e nelle strade del centro, come le marching band per le strade di New Orleans e delle città culle del jazz primordiale.

Protagonista il grande mercato di Porta Palazzo, con la JST Jazz Parade, accompagnata dall’animazione Lindy Hop a cura de ‘La Bicicleta’ .

L’Arci Torino remixa le canzoni antifasciste

CREARE BRANI E REMIXARE LE CANZONI ANTIFASCISTE

Nasce il portale dell’Arci di Torino dedicato al “Concerto per la Resistenza”, andato in scena al Teatro Gobetti nel 1964

 

Non solo un archivio ma un social. E’ online oggi “Risuona la Resistenza”

 

Nel 1964 il Circolo Arturo Toscanini invitava tre grandi della musica – Giorgio Ferrari, Guido Ferraresi e Carlo Mosso – a comporre opere musicali dedicate alla Resistenza sui testi poetici di Giuseppe Ungaretti, Salvatore Quasimodo, Corrado Govoni, Bini (nome da partigiano di Giovanni Serbandini), Alfonso Gatto e Tito Balestra. Le tre opere in prima assoluta sono state rappresentate, insieme al “Concerto funebre per Duccio Galimberti” di G.F. Ghedini, il 14 ottobre del 1964 al Teatro Gobetti dall’orchestra del Circolo stesso diretta da Mario Rossi, allora direttore dell’orchestra sinfonica della RAI.

Quel giorno Enzo Lalli, presidente e fondatore dell’Arci di Torino, registrò quell’evento e quel nastro è stato restaurato, digitalizzato ed ora è distribuito gratuitamente online.

Il nastro del concerto – organizzato e commissionato dal Circolo Toscanini e dall’Arci di Torino – è stato scoperto durante il progetto di riordino e valorizzazione dell’archivio del Circolo portato a termine dell’Istituto Fondazione Piemontese Antonio Gramsci. L’archivio è una donazione di Enzo Lalli, fondatore dell’Arci di Torino, primo presidente e protagonista diretto delle attività del Circolo: il nastro che nel 2020 si pensava perduto è stato donato dal figlio di Enzo, Alberto, prematuramente scomparso nel 2022. Ora questo patrimonio diviene pubblico e soprattutto utilizzabile dai musicisti italiani: https://www.risuonalaresistenza.it/

“Risuona la Resistenza” è infatti il portale – che viene varato oggi – dove si possono trovare i documenti che raccontano la storia di quel giorno e delle persone che hanno contribuito a quel momento. Ma la vera chicca è che viene messa a disposizione una bacheca di campioni musicali a disposizione degli utenti registrati per essere scaricati e riutilizzati in nuove composizioni.

Dunque, un progetto di ascolto, di rilettura e di rielaborazione musicale, uno spazio virtuale dove non solo si può prendere coscienza del “Concerto per la Resistenza” e del suo valore ma anche attingere da alcuni campioni: sono stati selezionati dai maestri Andrea Maggiora e Giorgio Mirto. L’obiettivo è far sì che musicisti da tutta Italia li utilizzino per nuove composizioni che diventeranno omaggio, decostruzione e ricostruzione del narrato sulla Resistenza.

Spiega Max Borella di Arci Torino: «La valorizzazione della registrazione del Concerto de ‘64 attraverso questo portale è fondamentale per uscire dall’ottica archivistica e approdare ad una dimensione creativa e costruttiva. Allora le avanguardie musicali e letterarie italiane furono utilizzate dall’ARCI per omaggiare il cambiamento radicale dato dalla Resistenza alla nostra vita e ora quelle medesime composizioni sono pronte per essere rielaborate, incorporate, destrutturate a favore di un narrato rinnovato della nostra Liberazione». Aggiunge una riflessione: «L’avanguardia che è cambiamento e rivoluzione per l’arte come lo fu la Resistenza per la nostra libertà, ora torna ad essere fruita e composta come elemento dirompente e rappresentativo dell’antifascismo e dei valori che la lotta partigiana ci ha regalato».  Dunque, “Risuona la Resistenza” è un progetto collettivo di diffusione culturale «che vuole stimolare la creatività musicale a partire da una base comune di valori: i valori della Resistenza e dell’antifascismo».

Matteo D’Ambrosio, direttore della Fondazione Istituto piemontese Antonio Gramsci, spiega: «Con questo progetto l’Archivio del Circolo Toscanini e il Concerto per la Resistenza riprendono vita. La digitalizzazione dell’archivio assume la duplice funzione della conservazione e della valorizzazione, mettendo a disposizione di compositori e compositrici brani che rivivono e assumono altre forme grazie alla possibilità di integrarli in altre elaborazioni, perseguendo i principi e i valori per cui il Circolo fu fondato».

Il funzionamento del portale e del social

 

Una volta entrati nel portale www.risuonalaresistenza.itè possibile navigare liberamente tra i documenti del concerto, leggere i materiali di sala e le partiture originali, conoscere i protagonisti di quel giorno, ascoltare direttamente da Spotify  la registrazione live e documentarsi su quel momento.

In aggiunta, ci si può registrare creando un profilo musicista: così facendo, si accede a un’area riservata dove poter scaricare i campioni audio. E’ possibile, poi, utilizzare questi campioni per le proprie composizioni dedicate alla Resistenza e alla Liberazione che una volta ricaricate sul profilo potranno essere ascoltate dagli altri utenti.

Il Circolo Toscanini: una delle più grandi esperienze culturali del dopoguerra

 

Il Circolo Toscanini rappresenta nel dopoguerra una delle più grandi esperienze culturali della città di Torino. Fu fondatore dell’Arci stessa nel 1957 ed era composto da musicisti, amanti della musica, persone di cultura, ex partigiani, giornalisti, lavoratori e lavoratrici, tutti accomunati dalla matrice antifascista, alcuni protagonisti diretti della lotta di Liberazione e ispirati da sempre dai principi della Resistenza.

L’archivio del Circolo, divenuto di proprietà dell’Arci di Torino dopo la chiusura dell’associazione, è stato dichiarato di “interesse storico particolarmente importante” dalla Sovrintendenza archivistica e bibliografica della regione Piemonte e Valle d’Aosta. La Fondazione Istituto Piemontese Antonio Gramsci ha riportato alla luce tanti dei tesori che questo fondo nascondeva, tra i quali questo nastro che oggi è alla portata delle orecchie di tutti.

L’intero lascito dell’associazione è consultabile sull’HUB 9centRo, la piattaforma archivistica del Polo del’ 900: https://archivi.polodel900.it/

https://www.arcitorino.it/p/304/archivio-del-circolo-musicale-arturo-toscanini-valorizzazione-e-riordino.html

 

PARTNER

 

Questo progetto è stato reso possibile grazie al finanziamento della Regione Piemonte e grazie al supporto dell’Istituto Piemontese Antonio Gramsci che ha curato il fondo Toscanini,

L’associazione Dewrec ha suguito il restauro del nastro e l’esportazione dei campioni, mentre il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino si è reso diponibile a diffondere la notizia del portale e le sue opportunità ai suoi studenti. Parimenti il circolo Margot di Carmagnola presso la sua scuola di musica. Hanno collaborato a questo progetto e hanno selezionato i campioni musicali i Maestri Andrea Maggiora e Giorgio Mirto che nella loro vita, in maniera diversa, hanno approcciato i contenuti del lascito dell’associazione Toscanini. Le grafiche del portale, invece, sono dell’artista Vittorio Campanella che già nel 2020 aveva seguito la realizzazione della copertina del disco.