Cosa succede in città- Pagina 145

È di scena San Salvario Festival

sabato 17 e domenica 18 giugno 2023

365° SAN SALVARIO FESTIVAL

Casa del Quartiere di San Salvario, Lombroso 16, Imbarchino Parco del Valentino

Dopo un anno di teatro cinema musica letteratura e filosofia nel cuore della città arrivano due giorni per festeggiare un progetto che ha regalato momenti di intrattenimento e di approfondimento, che ci ha portato in tour con la magia dei libri e che ci ha mostrato che cosa può la felicità grazie alla ricerca realizzata sulla Felicità Civica nella circoscrizione 8.

Associazione Baretti ETS,  Agenzia per lo sviluppo di San Salvario ETS, Associazione Mogoa, Cooperativa sociale Atypica, Associazione Nessuno, Cinema Teatro Maffei APS, Amici dell’Imbarchino APS, Circolo ARCI Sud hanno unito le forze per reagire e hanno creato uno spazio di circa 3.500 mq dove vivere una stagione di eventi per tutti coloro che amano i libri, il teatro, i balli pop, il cinema, la musica e la filosofia!

Ma le cose belle debbono finire alla grande ed è per questo che parte integrante del progetto è u vero e proprio festival diffuso: 365° San Salvario Festival che si terrà sabato 17 e domenica 18 giugno fra Casa del Quartiere, Lombroso 16 e Imbarchino del Valentino.

Sabato 17 e domenica 18 giugno la circoscrizione 8 infatti si anima di molte attività per festeggiare 10 mesi di progettualità condivisa, di riunioni, di spettacoli di teatro e di concerti, di cinema accessibile e di tour a caccia dei libri del nostro cuore…

Si festeggia con i più piccini e con grandi appassionati di ballo popolare alla Casa del Quartiere, con gli artisti emergenti, Stramare e Tanz Akademie, che insieme a oltre 120 band hanno partecipato ad una chiamata per suonare sul palco dell’Imbarchino e con coloro che non stanno mai fermi e passeggeranno alla riscoperta delle storie del Parco del Valentino o dietro le marching band Comunicato Samba!
Gran finale le musiche di C+C=Maxigross che saliranno sul palco dell’imbarchino domenica 18 alle ore 20.00.

Ma prima di abbandonarci al divertimento cercheremo di comprendere e di condividere che cosa è la felicità grazie alla restituzione dei dati raccolti sulla Felicità Civica nella circoscrizione 8 dall’ass. Nessuno giovedì 8 giugno alle ore 18.30 presso Lombroso 16.

Segue il programma completo
Per informazioni e variazioni di programma www.365sansalvario.it

sabato 17 giugno
ore 11.00  @ Casa del Quartiere San Salvario via Morgari 14
Col naso all’insù
Lettura animata e relazionale con BOMBETTABOOK, per bambin* 5-10 anni

ore 16.00 @ Casa del Quartiere San Salvario via Morgari 14
E vai che si balla!
Vieni a provare le danze popolari con i Liberi Danzatori e la musica dal vivo del Duo Pastis e Tango Argentino e Milonga con la scuola Tango Jar

ore 19.30 @ Lombroso 16, via Lombroso 16
Sunset
Dj set con aperitivo in terrazza con Tropico Notturno e dj Skip

domenica 18 giugno
ore 9.00 @ Fontana dei Dodici  Mesi, Parco del Valentino
Storie dal Valentino
Itinerario a piedi di circa due ore e visita al Sommergibile Provana a cura di Pentesilea

ore 16.00 @ Imbarchino del Valentino, viale U.Cagni 37
BookPoint corner
La nuova biblioteca digitale di prossimità di Book2Book

ore 16.00 @ Imbarchino del Valentino, viale U.Cagni 37
Comunicato Samba di Gilson Silveira
Marching band itinerante nel Parco del Valentino

ore 16.00 @ Imbarchino del Valentino, viale U.Cagni 37
Concerti sul pratone
Esibizione di artist* selezionat* dalla direzione artistica di Imbarchino e Maffei attraverso call to action

ore 20.00 Imbarchino del Valentino, viale U.Cagni 37
C+C=Maxigross in concerto

Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso gratuito, in caso di pioggia il programma potrà subire variazioni, check con www.365gradisansalvario reagisce

365° San Salvario Reagisce è stato pensato in relazione ai bisogni territoriali percepiti: offerta culturale di base, accessibile, connessa con le specificità del territorio, focalizzata sull’idea che cultura, aggregazione e prossimità possano accrescere la Felicità Civica dei cittadini. Per questo è stata posta particolare attenzione alle condizioni di sostenibilità ambientale in termini di rispetto della quiete dei residenti e di uso creativo di spazi pubblici pedonali.
Il progetto è stato infatti cofinanziato dall’Unione europea – Fondo Sociale Europeo, nell’ambito del Programma Operativo Città Metropolitane 2014-2020.

Incipit offresi. Ad una giovanissima romana di Valmontone il primo Premio dell’ottava edizione

Il talent letterario per aspiranti scrittori

Da Torino a Roma. Dopo 18 tappe in 4 regioni – Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e Lazio – si è conclusa alla settecentesca Villa “La Tesoriera” di corso Francia, a Torino, con la vittoria (su 8 finalisti) della 18enne romana di Valmontone, Rebecca Cellitti, l’ottava edizione di “Incipit Offresi”, il primo talentletterario itinerante per aspiranti scrittori. A Rebecca, la più giovane finalista di quest’edizione – presentatore d’eccezione, Neri Marcoré – è stato assegnato un premio in denaro di 1.500 euro. Il suo “incipit”sull’“anoressia” (come in tutte le precedenti tappe, ai concorrenti erano dati 60 secondi di tempo per leggere il proprio “incipit” o raccontare il proprio libro) le ha anche fatto vincere il “Premio Miraggi Edizioni”, il “Premio Leone Verde” e “Indice dei Libri del Mese”.

 

 

Il secondo classificato, Simone Torino di Pont-Saint-Martin (Ao), oltre al Premio in denaro di 750 euro, si è aggiudicato il “Premio Italo Calvino”.

Infine, il “Premio degli Editori Piemontesi” è stato attribuito ad Alessandro Cerutti ed il “Premio Golem” a Marcella Benedetto di Torino.

“Incipit Offresi” (dedicato alla memoria di Eugenio Pintore, fra i massimi nostri “bibliofili” e cultori dell’ “arte bibliotecaria”) è ideato e promosso da “Fondazione ECM – Biblioteca Archimede” di Settimo Torinese, in sinergia con “Regione Piemonte”. In 7 anni il talent ha scoperto più di 60 nuovi autori, pubblicato 70 libri e coinvolto più di 10mila persone, 30 case editrici e più di 50 biblioteche e centri culturali, riconfermandosi, anche quest’anno, come un vero e proprio talent della scrittura”, lo spazio dove tutti gli aspiranti scrittori possono presentare la propria idea di libro, oltreché incontrare e dialogare con gli editori coinvolti nelle varie fasi del progetto.

La prossima edizione di “Incipit Offresi”prenderà il via il 16 settembre da Bergamo, “Capitale Italiana della Cultura 2023”.

 

Riportiamo il toccante “incipit” vincente di Rebecca Cellitti:

“A come Agonia N come Nostalgia O come Oblio R come Rimugino E come Effimero S come Solitudine o forse S come Silenzio I come Impetuoso A come Apatia. Così mi sento, così sono. Una parola, nove lettere, infiniti significati. Senza di lei, il nulla. I pensieri sono come mostri che ti divorano, urlano nella testa, ti uccidono. Io, in silenzio. Vorrei solo chiudere gli occhi e volare via, sparire per sempre. Chi sono. Parlare della mia vita, di ciò che mi piace, è così difficile. La verità è che neanche io so chi sono. Quando mi chiedono di parlare di me, frugo frettolosamente in uno dei mille cassetti disordinati e nascosti della memoria, e attacco con il solito disco. Parole uguali come se stessi recitando un copione, come se non stessi parlando della vera me, come se quello che dicessi appartenesse a quella vecchia sconosciuta che vorrei ancora essere, ma che purtroppo non c’è più”. Premio meritato.

g.m.

Nelle foto:

–       “Incipit Offresi”, la presentazione con Neri Marcoré

–       L’assegnazione del primo Premio a Rebecca Cellitti

Il Museo dell’Automobile compie 90 anni

(LUGLIO 1933-2023)

L’inaugurazione della mostra “Una storia al futuro” anticipa le celebrazioni perl’importante anniversario. Torino si prepara a una settimana di eventi diffusi nei luoghi simbolo della città: talk, proiezioni, laboratori didattici, esposizioni e una paratadi vetture d’epoca per le vie del centro.

 

 

Torino –  Fondato il 19 luglio del 1933, ilMAUTO Museo Nazionale dell’Automobile festeggiai 90 anni dalla sua nascita con un programma ricco di eventi che si apre con l’inaugurazione della mostra Una storia al futuro”: dal 15 giugno fino all’8 ottobreun’esposizione che ripercorre le tappe salienti dellosviluppo del Museo attraverso lo spirito visionario deiprotagonisti progettisti, imprenditori e giornalisti – che ne hanno determinato la nascita. Poi, dal 15 al 23 luglio una rassegna diffusa nei luoghi simbolo della città raccoglie gli approcci multidisciplinari all’automobile e ne racconta la trasversalità. Talk, proiezioni, laboratori didattici ed esposizioni arricchiscono di punti di vista un percorso celebrativo che raggiunge il suo clou nella giornata di mercoledì 19 luglio con la Millemiglia delle idee, una maratona di incontri e talk, testimonianze e proposte sulla storia e sul futuro dell’automobile, sul museo come luogo di memoria e laboratorio di sperimentazione. A seguire una parata di vetture d’epoca, aperta da quelle più preziose della collezione del MAUTO e organizzata in collaborazione con ACI Torino, attraverso le vie del centro cittadino da Piazza San Carlo fino alla sede di Corso Unità d’Italia dove i festeggiamenti si chiudono con un concerto dei solistidel Regio Ensemble.

Un grande festa concepita innanzitutto per essere condivisa: dalle istituzioni culturali torinesi alle struttureturistiche e ricettive, dai protagonisti della storia passata ai visitatori che ogni anno sempre più numerosifrequentano le sale del Museo e ai quali è dedicato il fine settimana del 22 e 23 luglio con visite guidate aingresso gratuito.

Gli appuntamenti della Fondazione Torino Musei

16 – 22 giugno 2023

 

VENERDI 16 GIUGNO

 

Venerdì 16 giugno

METALLI SOVRANI. LA FESTA, LA CACCIA E IL FIRMAMENTO NELL’ISLAM MEDIEVALE

MAO – apre la nuova mostra

La seconda tappa del viaggio di avvicinamento alla grande mostra dell’autunno dedicata all’arte dei paesi tra estremo Oriente e centro Asia fino alle sponde del Mediterraneo è un progetto espositivo dedicato ai più raffinati oggetti di arte islamica in metallo dal titolo Metalli sovrani. La festa, la caccia e il firmamento nell’Islam medievale e rappresenta la prima collaborazione fra il Museo d’Arte Orientale e The Aron Collection.

La mostra, che succede a Lustro e lusso dalla Spagna islamica all’interno della galleria islamica del MAO, presenta una mirata selezione delle principali tipologie di oggetti della metallistica islamica (bruciaprofumi, portapenne, candelieri, vassoi, bacili, coppe, bottiglie porta profumo) che, insieme alla miniatura, può essere considerata tra le più alte espressioni della creatività artistica islamica.

Una creatività che dalla Persia si diffondeva nel mondo come un linguaggio, raggiungendo a Oriente l’India e la Cina e arrivando in Occidente alle pendici dell’Atlante. Frutto di ammirazione e di imitazione raggiunse anche l’Europa, dimostrando quanto le frontiere politiche e religiose non corrispondessero affatto a quelle della percezione estetica.

 

Venerdì 16 giugno ore 16.30

LUSSO A BISANZIO: FASTI ALLA CORTE D’ORIENTE

Palazzo Madama – visita guidata tematica

L’imperatore di Bisanzio indossava abiti in seta, i cui riflessi e bagliori conferivano alla sua figura e a quella

della sua consorte un’aura divina. Il lusso e la raffinatezza caratterizzavano la corte e l’aristocrazia della capitale: la classe dirigente di Costantinopoli sapeva farsi ammirare.

Nella mostra in corso a Palazzo Madama Bizantini. Luoghi, simboli e comunità di un impero millenario sono esposti bracciali e anelli, amuleti e pettorali: oggetti di pregio e di fine artigianato, che rivelano quanto il lusso fosse realmente status simbol: come in ogni tempo, come in ogni civiltà antica e moderna.

La visita propone un itinerario “fastoso”, utile per comprendere i diversi aspetti del mondo bizantino.

Costo: 6 € per il percorso guidato + biglietto di ingresso al museo secondo tariffe (gratuito con Abbonamento Musei e Torino Piemonte Card).

Info e prenotazioni: t. 011 5211788 (lun-dom 9-17.30); prenotazioniftm@arteintorino.com

 

 

LUNEDI 19 GIUGNO

 

Lunedì 19 giugno ore 17

COSTRUIRE LA MOSTRA “BIZANTINI”. IL PERCORSO DALL’IDEAZIONE ALLA REALIZZAZIONE

Palazzo Madama – conferenza con Federico Marazzi, curatore della mostra

Raccontare mille anni di uno Stato che ha cambiato più volte estensione geografica e sistema organizzativo e a cui diamo oggi un nome che i suoi abitanti non conoscevano e in cui non si sarebbero mai riconosciuti: questa è la sfida che vuole affrontare – e vincere – il progetto di una mostra sull’Impero Bizantino. Come affrontarla? Una mostra su Bisanzio deve giocarsi fra due polarità: individuare e analizzare gli aspetti che più hanno contribuito a conferire continuità apparente all’Impero e, allo stesso tempo, rilevare le mutazioni che essi hanno subito nel tempo, contribuendo a definire delle “epoche” fra loro differenti. Allo stesso tempo, va considerato che la lunga parabola storica di Bisanzio, nonostante abbia toccato in più tempi e in più luoghi l’intero territorio italiano (lasciando proprio in Piemonte l’ultimo suo segno con la presenza della famiglia dei Paleologi alla testa del marchesato del Monferrato), è scarsamente entrata a far parte di ciò che compone il sentimento identitario della nazione italiana.

Bisanzio, insomma, non è mai riuscita a essere, nel nostro immaginario condiviso, ciò che, ad esempio, sono state la Grecia antica e Roma, ma anche molte delle altre civiltà che Roma ha soggiogato sul territorio italiano e di quanto non sia stata anche quella dei Longobardi, a cui è stato attribuito il ruolo di demolitrice di quella romana. In rapporto all’Italia, essa è invece rimasta a lungo su un binario morto della storia, su cui l’ha costretta una retorica storiografica sette-ottocentesca che ha visto in essa un’estenuazione della cultura romana immersa in un’atmosfera d’oriente tanto affascinante quanto però sostanzialmente percepita come aliena e incomprensibile.

Questa mostra è stata quindi la prima occasione, per l’Italia, di dare una sua lettura di questo segmento del proprio passato, che rivedesse criticamente gli orientamenti sette-ottocenteschi e operasse una “immersione” del tema entro il flusso vivo della storia nazionale e delle sue connessioni con il mondo mediterraneo.

La conferenza fa parte del ciclo, che approfondisce alcuni dei temi presentati nella mostra Bizantini. Luoghi, simboli e comunità di un impero millenario, visitabile nella Sala del Senato di Palazzo Madama fino al 28 agosto 2023, attraverso 350 opere provenienti da importanti musei italiani e da oltre venti musei greci.

Federico Marazzi è professore ordinario di Archeologia Cristiana e Medievale presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, dove dirige anche la Scuola di Specializzazione in beni Archeologici gestita insieme all’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”. I suoi interessi scientifici si incentrano sullo studio della transizione dall’Antichità al Medioevo nell’Italia centro-meridionale e sullo studio storico-archeologico degli insediamenti monastici. È stato curatore della mostra sui Longobardi (Pavia-Napoli-San Pietroburgo 2017-2018) e di quella sui Bizantini (Napoli-Torino 2022-2023). Collabora con il Museo Nazionale Romano come coordinatore scientifico del riallestimento della sezione tardoantica e altomedievale della sede di Crypta Balbi.

Prossimi appuntamenti

Lunedì 26 giugno, ore 17

Bella di fama e di sventura. Galla Placidia, la virtù del potere

Con Giovanni C.F. Villa, Palazzo Madama –  Museo Civico d’Arte Antica di Torino

Lunedì 3 luglio, ore 17

Smalti bizantini tra Oriente e Occidente

Con Giampaolo Distefano, Università degli Studi di Torino

Lunedì 10 luglio ore 17

Una vita, molte leggende. Teodora di Bisanzio santa e diavolessa

Con Paolo Cesaretti, Università degli Studi di Bergamo

Lunedì 17 luglio, ore 17

Il nostro debito con Bisanzio

Con Mario Gallina, già Professore ordinario di Storia bizantina presso l’Università degli Studi di Torino

 

Ingresso gratuito

Prenotazione consigliata: t. 011.4429629 (dal lun. al ven. 09.30 – 13.00; 14.00 – 16.00) oppure scrivere a madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

 

 

MARTEDI 20 GIUGNO

 

Martedì 20 giugno ore 19

MIYA MASAOKA. Un approccio virtuosistico e innovativo al koto giapponese

MAO – concerto nell’ambito del public program di Buddha10 Reloaded

Miya Masaoka è compositrice, musicista e sound artist. Le sue opere spaziano tra opere New Noh, performance ibride tra acustica ed elettronica, sound art, cori, mappatura del movimento degli insetti, installazioni sonore, performance art e molto altro. Il suo lavoro è stato presentato alla Biennale di Venezia, al MoMA PS1, al Kunstmuseum di Bonn tra gli altri. Ha ricevuto commissioni ed ha collaborato con la BBC Scottish Symphony Orchestra, il Glasgow Choir e l’International Contemporary Ensemble.

Il suo lavoro esplora la percezione corporea della vibrazione, del movimento e del tempo, mettendo in primo piano complesse relazioni timbriche.

È professoressa associata e direttrice del MFA Sound Art Program presso la Columbia University.

Costo: 15 € intero | 10 € ridotto studenti

I biglietti sono acquistabili presso la biglietteria del museo e su Ticketone.

 

 

MERCOLEDI 21 GIUGNO

Mercoledì 21 giugno

MICHELE TOCCA. REPOUSSOIR

22 giugno – 5 novembre 2023

GAM – inaugura la mostra

ore 17:00 Conferenza di Anna Ottani Cavina Italia dipinta. L’invenzione del paesaggio

ore 18:00 Inaugurazione della mostra

La GAM di Torino è felice di annunciare la mostra Michele Tocca. Repoussoir, progetto vincitore del PAC2021 – Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.

La mostra, curata da Elena Volpato, nasce dalla volontà della GAM di Torino di acquisire un gruppo di opere di Michele Tocca (Subiaco, 1983), un pittore capace di porsi all’osservazione del mondo con l’immediatezza di una interiore firt-timeness: con il candore di uno sguardo che sa vedere tutto come fosse la prima volta, eppure coltiva una profonda conoscenza dei meccanismi della visione, delle strutture di pensiero e delle eredità che l’arte ci tramanda. Questa sua capacità di essere interamente nell’istante presente, di sentire il motivo all’impronta e, al contempo, di vedersi vedere, di sorvegliare ogni sua decisione, di “dimenticare a memoria” nei propri atti le matrici pittoriche che appartengono ai secoli passati, ha portato a immaginare un’esposizione che potesse tenere insieme queste due tensioni fatte di schiettezza attuale e conoscenza della storia.

Info https://www.gamtorino.it/it/evento/michele-tocca-repoussoir/

 

GIOVEDI 22 GIUGNO

Giovedì 22 giugno ore 17.15

L’ARTE PUÒ ROMPERE LE SCATOLE

GAM – performance dell’artista Afran nell’ambito del Festival Panafricano 2023

In occasione dell’apertura del Festival Panafricano 2023 il Dipartimento Educazione GAM ospita, nell’ambito dei progetti per l’Intercultura, la performance L’arte può rompere le scatole dell’artista camerunense Afran.

L’azione pittorica si sviluppa attorno a una installazione di cartoni con cui Afran interagisce mediante colore, movimento, suoni e parole. Un viaggio di suggestioni che, con ironia, porterà il pubblico a riflettere sugli spostamenti dei beni e sui rapporti di forza nel nostro mondo contemporaneo.

In seconda battuta l’opera suggerirà anche una riflessione sul ruolo rivestito oggi dall’arte, in un contesto in cui spesso questa asseconda passivamente il corso della storia, accontentandosi di entrare in prestigiose collezioni. Il pubblico potrà partecipare attivamente alla performance attraverso un confronto e un coinvolgimento diretto con l’artista.

Prenotazione obbligatoria al sito https://festivalpanafricano.it/

 

Theatrum Sabaudiae propone visite guidate in museo

alle collezioni e alle mostre di Palazzo Madama, GAM e MAO.

Per informazioni e prenotazioni: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

 

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/gam.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/mao.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/palazzo-madama.html

 

“La Luna Bambina”, alla Cavallerizza tra sogno e realtà

Da andare a vedere

Siete pronti per un fantastico e meraviglioso viaggio tra sogno e realtà, fotografie ed installazioni ludiche, ma dove c’è anche da ragionare per i temi contemporanei e d’attualità!?

A Paratissima, alla Cavallerizza Reale, in occasione della mostra “La Luna Bambina” si può incontrare Spaceman Shiny, un astronauta tutto rosa e luccicante, ideato e realizzato da Filippo Trincolini, ricolmo di rose e fiori, pronto a solcare lo spazio alla ricerca di nuovi pianeti. Conoscere il fotografo australiano Andrew Rovenko che ha travestito, durante il periodo del Lockdown, sua figlia da astronauta e l’ha fotografata all’area aperta affinché non perdesse la voglia di sognare che quel momento così brutto le aveva portato via.

Il fotografo Gabriele Galimberti che ha viaggiato in lungo e in largo per tutti i continenti con le foto dei bambini che incontrava nei suoi innumerevoli spostamenti chiedendo loro di mostrargli i loro giocattoli preferiti. Oppure, anche se a prima vista può sembrare una giostra per bimbi si può trovare anche l’enorme ruota di criceto di Saverio Todaro, una scultura tutta da scoprire e da studiare che ci parla già a prima vista di libertà e di regole da seguire.

E poi ancora le creature metamorfiche e fiabesche di Simone Benedetto che sembrano tratte da una favola: ibridi appartenenti ad un’altra dimensione segreta e sconosciuta. Potrebbero essere abitanti che popolano la fitta vegetazione delle boscaglie oppure i protagonisti di un futuro prossimo, possibili discendenti della specie umana ritornata a vivere allo stato brado in seguito a qualche catastrofe naturale. Il tutto è da vedere e da scoprire.

Igino Macagno

Temporale estivo Musica in cortile

Una nuova rassegna con Polo del ‘900 e CAP10100

14 giugno – 14 luglio, ingresso libero

Polo del ‘900 | Piazzetta Antonicelli | cortile Palazzo San Daniele | Torino

 

Il rimedio per uscire con il temporale? Arriva al Polo “temporale estivo”. Una rassegna all’aperto con più di trenta artisti e musicisti della scena underground torinese, sotto la direzione artistica del CAP10100. Una nuova collaborazione che, dal14 giugno al 14 luglio (ore 18 – 23), riunisce un mix di esperienze artistico-culturali nel cortile di Palazzo San Daniele per un mese di appuntamenti, a ingresso gratuito, con live a tema Novecento, grandi classici della musica e esibizioni di artisti emergenti. Per l’inaugurazione, mercoledì 14 giugno, una grande festa con il vinil set del djLuciano Marciano sulle note dagli anni ‘20 ai ‘60. Inomaggio al Pride, domenica 18 giugno, il party elettro-queer e performance con Rythme e Seran Malditos, ore 17. Tra gli altri ospiti, gli otto musicisti di Funky* Club Orchestra, il cantautore Eugenio Rodondi con il suo ultimo disco “Gelicidio”, Alessandro Burbank con la performance poetica a tema Novecento, Valeria Sturba con OoopopoiooO massimi esponenti del theremin e il grande party di chiusura con selezione di vinili anni 70-90, il 14 luglio.

 

Lil Darling in “Stories of Jazz”

Osteria Rabezzana, via San Francesco d’Assisi 23/c, Torino

Mercoledì 14 giugno, ore 21.30

Stories of Jazz è una nuova scelta di brani arrangiati dal pianista Fulvio Vanlaar, arricchita dai racconti che Lil Darling offre in quanto appassionata lettrice di biografie e libri dedicati al jazz. La cantante, attrice e compositrice Liliana Di Marco riesce con questo spettacolo a combinare insieme le sue più grandi passioni: il teatro e il jazz.

Nuove sonorità che si sviluppano su brani dal groove accattivante come Born To Be Blue, Old Davil Moon che ammirano le versioni di Chet Baker, mentre i grandi classici come Days of Wine and Roses, On a Clear Day, ricordano le interpretazioni del musical. I tempi veloci sono su jazz-songs che normalmente si eseguono a ballad e le scansioni ritmiche latine si inseriscono in alcuni brani in modo inaspettato con la voce che, capace di efficaci travestimenti, improvvisa sulle armonie del pianoforte di Fulvio Vanlaar. La ritmica di Francesco Bertone al contrabbasso e Luca Rigazio alla batteria, sono in perfetta sintonia e completano un concerto di vera pulsazione emotiva dove la teatralità della voce di Lil Darling dialoga con il trio creando un perfetto interplay.

Lil Darling, voce

Fulvio Vanlaar, pianoforte e flicorno

Francesco Bertone, contrabbasso

Luca Rigazio, batteria

Ora di inizio: 21.30

Ingresso:

15 euro (con calice di vino e dolce) – 10 euro (prezzo riservato a chi cena)

Possibilità di cenare prima del concerto con il menù alla carta

Info e prenotazioni

Web: www.osteriarabezzana.it

Tel: 011.543070 – E-mail: info@osteriarabezzana.it

John Axelrod esplora i confini tra linguaggio classico, scrittura sinfonica, musica etnica e swing

In programma giovedì 15 giugno un concerto diretto dal direttore d’orchestra texano

 

È interamente dedicato al grande repertorio americano il secondo appuntamento di RAI Orchestra Pops, il ciclo di concerti che l’Orchestra Sinfonica della Rai ha scelto per esplorare i confini tra linguaggio classico, la scrittura sinfonica, la musica etnica e lo swing. La serata è in programma giovedì 15 giugno prossimo all’Auditorium RAI Arturo Toscanini di Torino, con trasmissione in diretta su Radio 3.

Sul podio il direttore d’orchestra texano John Axelrod, attuale direttore ospite della Kyoto Simphony. Molto apprezzato in tutto il mondo per la sua energia e versatilità di interprete, con l’Orchestra RAI ha tenuto una brillante tournée nel Sud Italia.

In apertura proporrà due brani di Leonard Bernstein, l’ouverture dal Candide, operetta in due atti ispirata all’omonimo romanzo di Voltaire e eseguita per la prima volta al Martin Beck Theatre di New York, e il Divertimento per Orchestra, proposto nella versione del 1938.

Candide è un’operetta comica in due atti di Bernstein composta nel 1956 basata sull’omonima novella di Voltaire, in lingua inglese. Il libretto originale è di Lillian Hellman, ma dal 1974 viene di solito messa in scena con il libretto di Hugo Wheeler, più fedele al breve romanzo di Voltaire. La partitura di Bernstein fu orchestrata da Hershy Kay e Maurice Peress nella produzione originale del 1956, che ricevette prevalentemente critiche negative. Ma fu proprio da allora che l’operetta venne rivalutata dai critici e dal pubblico fino a diventare una parte importante del repertorio delle compagnie di musical, opera e operetta.

Si prosegue poi con il Concerto in fa per pianoforte e Orchestra scritto da George Gershwin nel 1925, dopo il successo della sua Rapsodia in blue. A interpretarlo a Torino il pluripremiato Nicolas Namoradze, approdato all’attenzione internazionale nel 2018, dopo aver vinto la Triennale Honens International Piano Competition a Calgary, in Canada. Il Concerto in fa è una composizione per pianoforte e orchestra di Gershwin e rappresenta il momento in cui l’autore, dopo il successo della popolarissima Rapsodia in blu, intende essere considerato a tutti gli effetti, come compositore, in grado di orchestrare le proprie opere.

Il Concerto in Fa, a causa dei numerosi stilemi jazzistici e blues inseriti al suo interno e per la sua impostazione che richiama il mondo classico, può essere ascritto al jazz sinfonico. Fu eseguito per la prima volta alla Carnegie Hall di New York, il 3 dicembre 1925 e fu scritto su Commissione del direttore d’orchestra Walter Damrosch, che, appunto, presentò l’opera con il solista Gershwin il 3 dicembre del 1925.

Chiude il concerto la Suite tratta dal Balletto Appalachian Spring di Aarin Copland, scritto tra il 1943 e il 1944, su commissione della coreografa e ballerina Martha Graham, i cui otto pezzi, selezionati tra i migliori della partitura, ottennero un enorme successo.

Appalachian Spring è una composizione che debuttò nel 1944 e raggiunse una larga e duratura popolarità come suite orchestrale. Il balletto fu composto da Copland nel 1944 per la celebre danzatrice Martha Graham dietro invito della Fondazione Coolidge, cui la musica contemporanea deve tanti aiuti.

Copland, nato a Brooklyn nel 1900, è considerato uno dei più rappresentativi compositori americani della sua generazione. Formatosi in patria sotto la guida di un nipote di Carlo Goldmark, si perfezionò a Parigi con Nadia Boulanger e seppe unire nella sua musica alla giovanile baldanza, il generoso entusiasmo e la ingenuità tipicamente americane. Ha composto opere in tutti i generi, ma la sua vocazione più autentica è stata nel balletto, a partire dal primo lavoro “Grogh” del 1929, a “Billy the Kid” fino al suo capolavoro “Appalachian Spring”, che presenta una colorita orchestrazione, un caratteristico melos popolaresco, un ritmo jazz e un’intonazione religiosa di certi passi che ci offrono un’immagine sintetica dell’America, da quella primitiva e romantica delle praterie a quella moderna e dinamica dei grattacieli.

La Suite consta di otto pezzi, scelti tra i migliori della partitura. Nel primo vengono presentati i personaggi, con una lenta introduzione; nel secondo ha inizio l’azione, in un’atmosfera religiosa, il terzo dipinge una scena tenera e appassionata. Il quarto è di carattere folkloristico, con echi di strumenti campagnoli e suggestioni di danze all’aperto. Il quinto si svolge sul ritmo di una danza giocosa e esaltante. Il sesto costituisce una transizione, con ripresa dei temi dell’introduzione; il settimo presenta un motivo derivato da un canto popolare americano e l’ottavo si conclude in un clima intimo espresso dalle sonorità degli archi.

Mara Martellotta

Auditorium RAI Arturo Toscanini

Piazza Rossaro

10124 Torino

Da “Cabaret” a “Chicago”, da “Mare fuori” a “Saranno famosi”: Torino capitale del musical

Presentata la nuova stagione dei teatri Alfieri e Gioiello

Prima stagione a tutto tondo per i teatri torinesi Alfieri e Gioiello targata FdF Entertainment e capitanata da Fabrizio di Fiore che della società è CEO e General Manager e da Luciano Cannito che veste i pesanti abiti del direttore artistico. Gran gala di presentazione in una sala di piazza Solferino sold out nella serata di giovedì scorso, facce e sorrisi dei grandi nomi del teatro italiano, e il giorno dopo ritrovo per i giornalisti con i futuri interpreti della stagione rimasti in quel di Torino a raccontare dei progetti di domani che riempiranno inevitabilmente le nostre serate. Tutto in un clima di passione e di alta professionalità, di desiderio di abbracciare e fare proprio e soddisfatto un pubblico che da decenni coltiva l’abitudine ai bei titoli e all’adeguato quanto ineccepibile trattamento (leggi gestione Mesturino) e che s’è visto promettere – e della certezza di questa “grande bellezza” siamo più che sicuri, gettati già in un paio di occasioni l’occhio e l’orecchio e il cuore alle parole e alla raffinatezza dei subentrati responsabili – nove mesi immersi in “un cartellone straordinario” intitolato “L’infinito possibile”, dove al mondo del Teatro non si porranno sbarramenti o transenne, desideri non esaudibili, qualità che non si possa veramente toccare con mano, “perché troppe volte nel panorama italiano – dice di Fiore con la pacata autorevolezza che gli abbiamo conosciuto un mesetto fa – troppi prodotti vengono venduti con una leggerezza che il pubblico non si merita, con un pressapochismo che ha preso il posto di una pubblicità che in precedenza sbandierava ben altro.”

73 spettacoli disposti sui due palcoscenici non sono pochi. Sottolinea Cannito: “Quest’anno abbiamo preparato un cartellone straordinario, ricco di titoli diversificati che spaziano tra generi e stili, garantendo un’esperienza teatrale unica per ogni spettatore. Abbiamo intitolato la stagione “L’infinito possibile” perché crediamo che da 3 mila anni il teatro sia in grado di creare mondi infiniti, connessioni senza tempo e senza spazio, e sia la casa della fantasia, dove la parola “limite” è bandita. Una programmazione che offre una varietà incredibile di produzioni che abbracciano il musical, la prosa di eccellenza, la commedia, la danza e molto altro ancora. Avremo il piacere di ospitare compagnie teatrali nazionali e internazionali di altissimo livello, dai grandi musical ai titoli più famosi della commedia brillante, da opere di prosa di successo planetario, alle creazioni originali che svelano la voce di nuovi autori, lo spettatore sarà immerso in un mondo di storie e visioni che stimoleranno la mente e il cuore.” Il tutto dovuto ad una ricerca approfondita tra le tante produzioni italiane, nel rigore e nella qualità, aspetti necessariamente da convogliare all’interno della voce divertimento. Il tutto visto in quel progetto che mira “a creare un polo produttivo nazionale del musical”, a produrre e a fare di Torino una piazza di importanti prime nazionali, riportata con prepotenza in primo piano “tra i centri di rilevanza strategica per l’offerta culturale ma anche di opportunità di lavoro nel settore dello spettacolo dal vivo.”

Come avevamo già scritto, l’inizio della stagione coinciderà con la prima di “Cabaret”, produzione FdF, basato su uno spettacolo di John Van Druten, soggetto ricavato da “Addio a Berlino” e “I am a Camera” di Christopher Isherwood, libretto di Joe Masteroff, musica di John Kander e testi di Fred Ebb. La regia sarà firmata da Arturo Brachetti e Luciano Cannito, interpreti Diana Del Bufalo che si sta rivelando una delle presenze più apprezzabili del mondo del musical, nel ruolo di Sally Bowles, primadonna del Kit Kat Klub, che fu di Liza Minnelli, e Arturo Brachetti, il maestro di cerimonie. Altro titolo d’eccezione nella scuderia Fabrizio di Fiore “Saranno famosi – Fame il musical”, dal 18 al 28 gennaio 2024, regia ancora di Cannito, interpreti Lorenza Mario e Garrison Rochelle in compagnia di 22 interpreti, danzatori cantanti attori. Terzo titolo, a testimoniare il vasto panorama a cui di Fiore intende dare vita, un eccezionale “Schiaccianoci” di Tchiavkoski, trenta interpreti danzatori solisti di Roma City Ballet Company, con Iana Salenko e Dinu Tamamazlacaru del Teatro dell’Opera di Berlino (dal 22 al 26 dicembre).

Altri spettacoli scelti dal mondo del musical, “Piccole donne”, prodotto dallo Stabile d’Abruzzo, regia e coreografie di Fabrizio Angelini, il ritorno di Lorella Cuccarini con “Rapunzel il musical”, scritto e diretto da Maurizio Colombi, prodotto dal Brancaccio di Roma, “Pippi Calzelunghe” da un’idea di Gigi Proietti, “A Christmas Carol Musical”, “La Divina Commedia” nella riscrittura (con Gianmario Pagano) di Andrea Ortis che ne è anche il regista. Altri grandi appuntamenti la presenza della Compagnia della Rancia che, al di là dell’immancabile “Grease”, artefici da sempre Michele Renzullo e Saverio Marconi, porterà (9 e 10 dicembre) “Una volta nella vita – Once”, libretto di Enda Walsh e regia di Mauro Simone. E ancora “Mare fuori”, per la regia di Alessandro Siani, a ripercorrere le pagine della serie televisiva che tanto successo ha ottenuto nelle ultime stagioni, sul palcoscenico gli acclamati ragazzi del piccolo schermo, le musiche di Freddy Mercury con “Queen at Opera”, l’imperdibile “Chicago il musical”, già successo cinematografico con Richard Gere, traduzione adattamento e versi italiani di Giorgio Calabrese, regista Chiara Noschese, anche guida di “Sister Act” (da martedì 5 a sabato 9 marzo). Il festoso ritorno di “Aggiungi un posto a tavola”, ripresa teatrale di Marco Simeoli sulle orme di Garinei/Giovannini/Fiastri/Trovajoli/Coltellacci, insuperati maestri (dal 4 al 7 aprile); e ancora “Neverland” con Roberto Ciufoli e Anastasia Kuzmina. Per quanto riguarda la prosa, si avvicenderanno sul palcoscenico dell’Alfieri Marisa Laurito, Barbara D’Urso con “Taxi a due piazze”, Chiara Francini e Alessandro Federico con “Coppia aperta quasi spalancata” di Dario Fo e Franca Rame, dal 14 al 17 dicembre Ale&Franz con “NatALE&FRANZ”, Vincenzo Salemme che regala l’eduardiano “Natale in casa Cupiello” per le festività di Capodanno, Carlo Buccirosso, Alessandro Siani, Massimiliano Gallo con “Amanti” scritto e diretto da Ivan Cotroneo (14/17 marzo), Angela Finocchiaro e Massimo Ghini, Arturo Brachetti che ripropone il successo di “Solo” prima di partire per la tournée all’estero e i Momix in finale di stagione.

Ribadisce ancora di Fiore: “Gestire dei teatri è diverso da ogni altra attività imprenditoriale in cui mi sono imbattuto in tutta la mia carriera di imprenditore: il teatro ha un anima è vivo ed è di proprietà di tutti, ed io ho la piena consapevolezza di esserne solo il “custode”. Questi teatri sono il vostro luogo di magia dove potrete sognare, emozionarvi, ridere e piangere, rifugiarvi per qualche ora per distrarre la mente dai problemi di tutti i giorni, potrete vivere i vostri sogni , attraverso le storie che vi verranno raccontate ed è per questo che ogni produzione è stata accuratamente e meticolosamente selezionata proprio per offrirvi delle esperienze di altissima qualità.” Concetti che si specchiano altresì nel calendario che occuperà la sala del Gioiello. Si inaugura con “Un delitto avrà luogo”, di Agatha Christie, produzione Compagnia Torino Spettacoli, regia di Girolamo Angione (dal 5 all’8 ottobre), “Valjean” musical dal successo sempre maggiore, “C’è un cadavere in giardino” di Norm Foster con Miriam Mesturino e Sergio Muniz (dal 26 al 29 ottobre), “Stanlio e Ollio” e “Una compagnia di pazzi”, Giuseppe Pambieri e Paola Quattrini in “La signora Omicidi”, l’ormai mitico “Forbici Follie” per le festività di Capodanno, una bella sfida per Fabio Troiano alle prese con Giorgio Gaber e il suo “Il Dio bambino”; Leo Gullotta, Lucrezia Lante della Rovere che sarà “La divina Sarah”, Pino Strabioli che ricorda la sua collaborazione con Paolo Poli in “Sempre fiori, mai un fioraio” (24 gennaio), “Plaza Suite” messo in scena da Ennio Coltorti per Debora Caprioglio e Corrado Tedeschi, Giorgio Marchese e “Il fu Mattia Pascal” pirandelliano, Gabriele Cirilli, il ritorno di “Mettici la mano” dopo il successo della scorsa stagione ovvero il mondo del commissario Ricciardi di Maurizio De Giovanni, Baz e Paolo Hendel. a fine aprile “Sherlock Holmes, Lady Margaret e il sigillo reale”, ultima fatica di Cristian Messina (che s’è messo con buon spirito sulle orme della Christie e si prepara ad un glorioso futuro) e di Margherita Fumero, divertentissima interprete.

Elio Rabbione

Nelle immagini: Arturo Brachetti e Diana Del Bufalo in “Cabaret”; Marisa Laurito; Una scena di “Rapunzel” con Lorella Cuccarini; una scena della “Divina Commedia”; Chiara Francini e Alessandro Federico in “Coppia aperta quasi spalancata” di Dario Fo e Franca Rame; gli interpreti di “Mettici la mano”, ovvero i gialli e la Napoli del commissario Ricciardi di Maurizio De Giovanni.

Torino che non c’è più: immagini e stranezze mai viste

TORINO CHE NON C’È PIÙ

9 giugno – 29 settembre 2023

 

E’ stata inaugurata il  9 giugno, in occasione della Notte degli Archivi, la mostra dal titolo Torino che non c’è più. Curiosità, stranezze e immagini mai viste. Nelle sale dell’Archivio Storico della Città di Torino saranno esposti, fino al 29 settembre, oltre 200 pezzi tra fotografie, documenti e disegni che immortalano fatti storici e avvenimenti stravaganti della Torino di ieri e di oggi.

Tra i documenti più rari, sarà esposto per la prima volta il progetto originale di Alessandro Antonelli della cuspide della Mole, con il genio alato che dal 1889 sormontò la cupola fino al 1904, quando fu abbattuto da un uragano e sostituito con l’attuale stella. Si potrà ammirare anche il dagherrotipo del 1850 che ritrae Fritz, l’elefante indiano di re Carlo Felice che viveva nei giardini della Palazzina di Caccia di Stupinigi, o la foto della giraffa che transitò in via Roma nel 1955. Al Teatro Regio, in occasione del cinquantennale dalla ricostruzione, l’Archivio Storico dedica un’ampia sezione della mostra, dall’incendio che distrusse il teatro l’8 febbraio 1936 alla serata inaugurale del nuovo Regio il 10 aprile 1973. Infine, una serie di fotografie storiche e contemporanee mette a confronto il passato e il presente di decine di luoghi della città.

La mostra allestita all’Archivio Storico della Città di Torino (via Barbaroux 32)  potrà essere visitata dal 9 giugno al 29 settembre, con orario lunedì-venerdì 8.30-16.30. Apertura straordinaria venerdì 9 giugno dalle 18 alle 23. Ingresso gratuito.

 

Info: www.comune.torino.it/archiviostorico

Scarica alcune foto della mostra al seguente link: https://bit.ly/torinochenoncepiu

  • incendio del teatro Regio, febbraio 1936
  • inaugurazione del Teatro Regio, 10 aprile 1973
  • Palazzo Madama con l’Osservatorio astronomico, inizio Novecento
  • Progetto della guglia della Mole di Alessandro Antonelli, 1888
  • Sulla Mole viene posizionata la stella, 31 gennaio 1961
  • Torino porto di mare, progetto del 1865
  • Una giraffa in via Roma, 10 settembre 1955
  • Un gregge in via Pietro Micca, 1939
  • Un tram deragliato e sospeso sulla Dora, 25 maggio 1960