Cosa succede in città- Pagina 12

Alle OGR di Torino, fra gioco e scienza: ‘’un’esplorazione del cosmo a bordo della luce”

Tutti a bordo… Si viaggia nell’Universo!

Fino al 2 giugno

Venerdì 21 marzo incontro con il “Premio Nobel” Michel Mayor

“Un viaggio interattivo alla scoperta di stelle, galassie, pianeti extrasolari, asteroidi e buchi neri”: ce n’è quanto basta nel programma di “esperienza immersiva” dal titolo “Macchine del Tempo. Il viaggio nell’Universo inizia da te”, proposto fino a lunedì 2 giugno (dopo il successo della prima edizione al “Palazzo Esposizioni Roma”) negli spazi del “Binario 1” alle “OGR – Officine Grandi Riparazioni”, in corso Castelfidardo, a Torino.

Ideata dall’“Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), realizzata dalle “OGR Torino” e progettata da “Pleiadi Srl” ( nata nel 2010, per la progettazione di eventi e percorsi museali), con il contributo di “Infini.toPlanetario”, di Torino-Museo dell’Astronomia e dello Spazio “Attilio Ferrari” e di “MU-CH – Museo della Chimica”, la mostra si traduce in un “percorso espositivo” in cui si combinano, per la gioia di tutti (dagli adulti e anche più, ai giovani, ai ragazzi e ai bambini) installazioni immersive, ambientazioni interattive e videogiochi ispirati agli anni Ottanta, offrendo al pubblico un’esperienza innovativa tra passato, presente e futuro della ricerca astrofisica. Di particolare interesse anche l’integrazione di “macchine del tempo”futuristiche progettate dall’“INAF”, che consentono di esplorare la storia dell’Universo attraverso le più recenti scoperte scientifiche.

Proprio per questa ragione, l’evento non si rivolge solo agli appassionati di scienza, ma “coinvolge chiunque desideri lasciarsi affascinare dalla storia e dai misteri dell’Universo”, confermando, ancora una volta, l’impegno delle “OGR Torino” nella “promozione della ricerca e della divulgazione scientifica, consolidando il proprio ruolo di polo d’eccellenza per l’innovazione e la cultura contemporanea”.

Dichiara in proposito Davide Canavesio, Presidente “OGR Torino”: “Con questa mostraoffriamo al pubblico un’esperienza che unisce arte, scienza e tecnologia in un viaggio affascinante attraverso l’Universo e, in questo, le ‘OGR’ si confermano un laboratorio di sperimentazione e innovazione, un luogo in cui il sapere si traduce in esperienze immersive e coinvolgenti. Ospitare ‘Macchine del Tempo’ significa non solo dare spazio alla divulgazione scientifica, ma anche contribuire a rendere la conoscenza accessibile e stimolante per un pubblico sempre più ampio e diversificato”. Parole che trovano concreta conferma nell’adesione al progetto di oltre cento scuole, un vero e proprio segnale di risposta alla necessità urgente di insegnare “attraverso esperienze immersive e di qualità”. “Il nostro obiettivo – conclude Canavesio – è ispirare con questa mostra curiosità e meraviglia, offrendo nuove prospettive sul cosmo e sul nostro ruolo al suo interno”.

 

“Con ‘Macchine del Tempo’, l’‘Istituto Nazionale di Astrofisica’ mostra al pubblico– sottolinea da parte sua Roberto Ragazzoni, presidente dell’‘INAF’ – gli strumenti che scrutando il cielo esplorano l’Universo in epoche lontane dalla nostra, dagli 8 minuti che la luce del Sole impiega a raggiungerci, ai miliardi di anni percorsi dai messaggeri che provengono dalle galassie più lontane. Il nostro Istituto è leader nell’esplorazione dell’Universo e nella progettazione delle ‘macchine’ che ci permettono di svelarne i segreti, ma anche nella sperimentazione di nuovi linguaggi per appassionare il pubblico e guidarlo in questo straordinario viaggio di scoperta. Dalle meraviglie del Sole e delle stelle, agli ‘innumerabili mondi’ vicini e lontani, passando per la nostra Galassia e quelle più remote, dalle stelle compatte ai buchi neri, dalle onde gravitazionali alla ricerca della vita nell’Universo. Tutto questo e molto altro potrete scoprire visitando ‘Macchine del Tempo’, un viaggio che speriamo accenda la curiosità di tutte e tutti e magari ispiri le menti più giovani a intraprendere la strada della ricerca scientifica, perché un giorno siano loro a scrivere i prossimi capitoli delle scoperte nel cosmo”.

 

A corollario della mostra, sono inoltre numerosi gli appuntamenti organizzati e proposti al grande pubblico: dall’osservazione astronomica ai giochi interattivi, dalla musica alla poesia, passando per la più ampia ed accessibile divulgazione.

Si inizia venerdì 21 marzo, quando le “OGR” ospiteranno il “Premio Nobel per la Fisica”, l’astronomo svizzero Michel Mayor.

 

Per info: “OGR Torino”, corso Castelfidardo 22, Torino; tel. 011/0247108 o www.ogrtorino.it

 

g.m.

 

Nelle foto: “Macchine del tempo” immagini allestimento (Ph. Luigi De Palma per “OGR Torino”)

Sax Nicosia, passione teatro

RITRATTI TORINESI 

Sax Nicosia, classe 1972, attore diplomatosi alla Scuola per Attori del Teatro Stabile di Torino, vanta all’interno del suo percorso artistico importanti collaborazioni con molti registi italiani e stranieri del calibro di Giancarlo Cobelli, Mauro Avogadro, Ugo Gregoretti, Jérôme Savary, Slobodan Milatovic, Carmelo Rifici, Serena Sinigaglia e Arturo Brachetti.

“La mia storia con il teatro Baretti – dichiara Sax Nicosia – ha a che fare con la parola famiglia, un termine che mi piace usare spesso. Ho debuttato in questo teatro nei primi anni del Duemila, sotto la direzione artistica di Davide Livermore, uno dei fondatori. Durante quegli anni firmò la regia di molti spettacoli memorabili, fra cui porto nel cuore “Il Re si diverte” di Victor Hugo. Quasi vent’anni dopo la seconda direttrice artistica del teatro Baretti, la scrittrice torinese Rosa Mogliasso, mi ha passato il testimone, ed è stato un onore per me accettare di dirigere il teatro che amo e che considero una casa accogliente. Rosa, di cui abbiamo messo in scena negli anni passati alcuni dei suoi romanzi ambientati proprio a Torino e purtroppo recentemente scomparsa, mi ha lasciato un’eredità bellissima. La mia direzione artistica è imprescindibile dal mio ruolo di attore: in questi ultimi anni non è raro incontrare attori nel ruolo di direttori artistici di teatro e, personalmente, la trovo un’ottima soluzione poiché un attore possiede le misure e la temperatura di ciò che succede in teatro”.

“Il teatro Baretti è presidio culturale di San Salvario da molti anni, con una vocazione sociale e un focus culturale rivolto all’inclusione – afferma Sax Nicosia – e mi piace definirlo un ‘ecosistema culturale’ in cui, insieme al teatro, convivono il cinema d’essai, una scuola popolare di musica per ragazzi e ragazze dai 6 ai 16 anni, e una scuola teatrale per bambini e adulti, attività che rappresentano il fiore all’occhiello delle nostre proposte formative. Sono tanti i grandi artisti che sono venuti ad esibirsi al Baretti con cachet ridotti riconoscendo la serietà e i valori della storia di questo teatro: Rossy De Palma, Arturo Brachetti, Fabio Biondi, fra gli altri nel corso di questi anni. Sotto la mia direzione artistica, vorrei ricordare la splendida ‘Cassandra’ portata in scena da Elisabetta Pozzi, lo spettacolo ‘Nel nome della madre’ di Erri De Luca con Galatea Ranzi protagonista, Laura Marinoni e Pia Lanciotti, protagoniste insieme di un progetto su Fruttero e Lucentini.

All’interno della proposta artistica del teatro Baretti vi è la volontà di affiancare ai grandi nomi i nuovi talenti in germoglio, di modo che vi sia un passaggio di testimone generazionale: proprio da questo desiderio prende il nome la nuova stagione del Baretti intitolata ‘Generazione scenica’”.

“La mia attività attoriale, che ho dovuto rallentare un poco negli ultimi due anni di direzione artistica – spiega Sax Nicosia – è, in ogni caso, al centro della mia proposta al Baretti poiché sto facendo le prove per portare in scena un testo di Annie Baker, considerata una delle più importanti drammaturghe contemporanee, intitolato ‘Il corpo consapevole’. Una commedia che tratterà con ironia ma anche con grande profondità temi quali il patriarcato, il gender gap, la salute mentale, il politically correct e il problema del linguaggio nella società contemporanea.

La mia passione per il teatro brucia fin da quando avevo sei anni, e da allora è stato un crescendo di studi, collaborazioni, incontri con grandi registi e grandi attori e attrici: oggi è un privilegio fare il lavoro che ho sempre voluto fare. Ricordo con immenso piacere quello che considero il punto più alto della mia carriera: interpretare Menelao accanto a Laura Marinoni in quel luogo magico e straordinario che è il teatro greco di Siracusa, nello spettacolo ‘Elena’ di Euripide diretto da Davide Livermore. Interpretare quell’umanissimo personaggio mi è valso il Premio Assostampa come migliore attore della stagione”.

 

Mara Martellotta

 

 

 

 

 

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“Shakespeare in Musical” alla Palazzina di Caccia

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Domenica 23 marzo alle ore 19 

“Shakespeare in musical” esplora il rapporto prolifico che intercorre tra il teatro di Shakespeare e Broadway. Nonostante il Bardo inserisca spesso canzoni e occasioni coreografiche nei suoi titoli, la trasposizione in musical non è mai facile per le trame complesse e i troppi personaggi da gestire. Quando funziona, funziona, però, benissimo come nel caso di “Kiss me Kate” del 1948 di Cole Porter da “La bisbetica domata” e “ West Side Story” del 1957 di Bernstein – Sondheim dal “Romeo e Giulietta”. Anche Rogers & Hart hanno attinto alla “Commedia degli errori” per “The boys from Syracuse” del 1938 e “Your own thing”, uno dei primi rock musical del 1968, si ispira a “La Dodicesima notte”. Gli apporti più irreventi sono certamente i Juke Box Musicals “Return to the Forbidden Planet” del 1980 da “La Tempesta”, che ha permesso a Jerry Lee Lewis di cantare. ‘& Juliet’ del 2019, ora in scena a Broadway con i successi planetari del produttore Max Martin per Britney Spears, Backstreet Boys, Kate Perry e Ariana Grande, e l’irresistibile “Something Rotten” del 2015 in cui Shakespeare diventa il personaggio chiave della trama.

Brani musicali tratti da “Your own thing “, “Kiss me Kate”, “Return to the forbidden Planet”, da “West Side Story” e da “& Juliet” contraddistingueranno il musical a corte nel Salone d’Onore della Palazzina di Caccia di Stupinigi, a Nichelino, domenica 23 marzo alle ore 19.

Biglietti prezzo unico 33 euro

Info 0116279789 biglietteria@teatrosuperga.it

Mara Martellotta

Horeca Expoforum: un successo tra Business, innovazione e solidarietà

Hub commerciale e motore di innovazione, Horeca Expoforum 2025 si chiude con un grande successo di pubblico, confermandosi un appuntamento chiave per il settore. Tra grandi marchi e nuove realtà emergenti, l’evento ha generato concrete opportunità di business. Forte anche l’impegno sociale, con iniziative per l’inclusione e la lotta allo spreco alimentare, consolidano il ruolo della manifestazione come catalizzatore di crescita e cambiamento.
Con circa 12.500 visitatori fino alle ore 12:00 di oggi, si avvicina alla chiusura la seconda edizione di Horeca Expoforum,  organizzata da GL events Italia al Lingotto Fiere di Torino. Un successo di pubblico che sancisce l’importanza della manifestazione  nel mondo della  ristorazione, dell’ospitalità e del food & beverage.
«Siamo soddisfatti dei risultati di Horeca Expoforum 2025. La crescita del numero di espositori e visitatori conferma che il nostro evento è un riferimento per il settore – dichiara Gàbor Ganczer, Amministratore Delegato di GL events Italia –. Horeca Expoforum è un luogo di incontro dove innovazione e qualità si traducono in opportunità concrete di business. Mentre chiudiamo questa tre giorni guardiamo quindi alla prossima edizione, che tornerà dal 15 al 17 marzo 2026, con l’obiettivo di rendere l’esperienza ancora più ricca e stimolante».
Oltre 200 i brand presenti su 14.000 mq di area espositiva. Entusiasmo generale tra gli espositori che a Torino hanno trovato terreno fertile per il loro business. Nomi noti come Barilla for professional sono tornati per la seconda volta con l’obiettivo di presentare qui il pane per burger, una novità che ha subito riscontrato l’apprezzamento del pubblico. Accanto ai colossi del settore anche piccole realtà familiari, come la Grapperia Artigianale Ali, al suo debutto al Salone, ha espresso piena soddisfazione. Unox – azienda leader nella progettazione, produzione e vendita di soluzioni di cottura e conservazione a caldo tecnologicamente avanzate – già nel primo giorno di Horeca Expoforum aveva avuto il 60% dei contatti realizzati lo scorso anno in 3 giorni di fieraCaterline, specializzata nella distribuzione di prodotti alimentari per pasticceria, panetteria e Horeca, ha gettato le basi per lo sviluppo di nuovo business anche con operatori incontrati a Torino per la prima volta. Soddisfazione per Scrocchiarella, che ha sfornato pizze e focacce in continuazione per la gioia di tutti i palati, e per la veneta Mr Dobelina, che ha portato in Italia la tradizione americana dei potato rolls per hamburger e per cui Horeca Expoforum è stata un’ulteriore importante occasione per farsi conoscere dagli addetti ai lavori. Grande occasione di visibilità per il ligure Pesto di Prà, arrivato ad Horeca Expoforum grazie alla collaborazione con FIC, e per la lombarda Gastronomica Mediterranea, che ha potuto ampliare il proprio giro di contatti tra ristoranti, grossisti, distributori, ma anche istituti alberghieri, intervenuti in Fiera insieme ai propri studenti lunedì 17 marzo. Per la storica società torinese Casa della Tuta, che ha da poco portato a termine un importante restyling aziendale, Horeca Expoforum si è dimostrato un appuntamento strategico per promuovere la propria nuova immagine, sia nei confronti dei clienti storici sia nei confronti dei nuovi contatti raggiunti durante i tre giorni di Fiera.
L’Associazione Panificatori di Torino e Provincia, che nel 2024 ha visitato il Salone, quest’anno ha scelto di essere presente con uno stand e ammette «abbiamo fatto strike», per il numero di incontri che ha avuto. A Horeca Expoforum l’Associazione ha anche raccontato il suo nuovo progetto Pane e Sport, che la vedrà protagonista a Cortina 2026, con le sue proposte di pane integrale e olio come alimentazione ideale per gli sportivi.
Ampio spazio anche alla solidarietà, con il cibo che diventa potente strumento di inclusione sociale. Il progetto Arca – che offre assistenza, sostegno alimentare e accoglienza abitativa a migliaia di persone povere – al Lingotto Fiere ha ampliato il bacino di sostenitori. Grazie a questa visibilità, potrà garantire un maggior numero di pasti nelle mense solidali e lungo le strade con le Cucine Mobili, oltre a favorire l’inserimento lavorativo di persone in difficoltà nel settore Horeca.
Panatè GliEvitati, una storia piemontese di riscatto che vede un gruppo di detenuti lavorare alla produzione di lievitati, simbolo di speranza e reinserimento, è entusiasta della sua presenza al Salone, dove ha incontrato numerosi distributori e condiviso in suo progetto di espansione in tutta Italia.
In ottica di politiche antispreco, GL events Italia per questa edizione ha stretto un accordo con il Banco Alimentare del Piemonte, allestendo uno spazio dedicato alla raccolta di prodotti non utilizzati dagli espositori. Questi ogni sera vengono raccolti e il giorno dopo distribuiti alle persone in difficoltà attraverso le Organizzazioni Partner Territoriali.
Ricco il programma di eventi, showcooking e competizioni, in collaborazione con le più importanti associazioni di settore a partire da  FIC (Federazione Italiana Cuochi), oltre a IFSE (Accademia di Alta Cucina di Piobesi Torinese), Conpait (Confederazione Pasticceri Italiani), SCA Italy (Specialty Coffee Association Italiana).
Tra gli eventi più attesi il concorso per la squadra che conquisterà l’opportunità di partecipare al Bocuse d’Or, la più prestigiosa competizione di arti gastronomiche a livello mondiale, che si terrà come consuetudine al Sirha Lyon dal 21 al 25 gennaio 2027. In gara oggi a Torino:
  • Alberto Assiè (Rivoli – TO), che lavora a Il Cambio di Torino
  • Simone Vesuviano (Genova), che lavora a Quelli dell’acciughetta e Trattoria dell’acciughetta di Genova
  • Matteo Terranova (Varese), che lavora a La Stua de Michil (Corvara in Badia – BZ).

Il pianoforte rosa di Fred Buscaglione trova casa al Museo della Radio e della Tv

Dopo numerose vicissitudini, il pianoforte rosa appartenuto a Fred Buscaglione torna a Torino e da oggi potrà essere ammirato al Museo della Radio e della Televisione della Rai. Grazie a un dialogo tra la Città di Torino, il Museo e l’imprenditore Tony Campa, questo testimone di un’epoca d’oro della musica italiana trova così il luogo ideale per essere valorizzato. L’evento di presentazione, ieri mattina, ha visto anche la partecipazione di Rosanna Vaudetti e Maria Giovanna Elmi, storiche presentatrici televisive, che hanno donato al museo gli abiti utilizzati in momenti significativi della storia della televisione.

“È una giornata di grande emozione – ha dichiarato l’assessora alla Cultura della Città di Torino Rosanna Purchia – e voglio esprimere la mia gratitudine a tutti coloro che hanno creduto in questo progetto. I colloqui sono iniziati due anni fa, quando ho incontrato Tony Campa al Le Roi Music Hall, dove questo pianoforte era custodito. Era giusto trovargli una collocazione che ne esaltasse il valore e sono certa che anche Fred Buscaglione sarebbe felice di sapere che il suo strumento è qui, in un luogo che celebra la storia della radio e della televisione italiana”.

“Questo momento riunisce tanti elementi preziosi della nostra memoria – ha dichiarato il direttore del Centro di produzione Rai di Torino Guido Rossi -. Il Museo della Radio e della Televisione è un luogo in continua evoluzione, che racconta la storia della comunicazione e dello spettacolo in Italia, che ospita costumi, cimeli e documenti di grandi protagonisti della radio e della televisione. Accogliere il pianoforte di Fred Buscaglione significa aggiungere un altro tassello alla narrazione di un’epoca straordinaria, che arricchirà ulteriormente il percorso espositivo, insieme all’abito di Maria Giovanna Elmi, con cui condusse, prima donna nella storia, il Festival di Sanremo nel 1978, accanto a Mike Bongiorno. Un gesto che segue quello di Rosanna Vaudetti, che un anno e mezzo fa ha donato il vestito con cui annunciò la nascita della televisione a colori in Italia”.

Tony Campa, collezionista e imprenditore che ha custodito il pianoforte per anni, ha raccontato la storia dello strumento, originariamente ospitato al Le Roi Music Hall, il celebre locale torinese che ha visto esibirsi alcuni dei più grandi artisti italiani tra cui Lucio Dalla, Ornella Vanoni, Gino Paoli e un giovane Lucio Battisti. Rimasto a lungo nei magazzini del Le Roi, fu rilevato dallo stesso Campa, finché, durante una tournée a Torino, Massimo Ranieri lo scoprì e lo volle per il suo programma televisivo “Sogno o son desto”. Il pianoforte restò poi a Ranieri per sette anni, prima di fare finalmente ritorno a Torino.

TORINO CLICK

Scienziati per un giorno. Sabato 22 marzo il campus della WINS

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Alla WINS World International School of Torino si può diventare scienziati per un giorno. Sabato 22 marzo il campus della WINS si trasformerà in una vera e propria base spaziale per accogliere i giovani esploratori del futuro al WINS Science & Tech Day. Dalle 15.30 alle 18.30 bambini e ragazze dai 4 ai 14 anni, insieme alle loro famiglie, avranno l’opportunità di lanciarsi in un‘avventura intergalattica tra scienza, tecnologia, innovazione e creatività. Si tratterà di una giornata gratuita e aperta a tutti, perfetta per avvicinare i ragazzi al mondo della scienza, della tecnologia e dell’esplorazione spaziale attraverso il gioco e la sperimentazione diretta. Come veri astronauti e ingegneri spaziali, i ragazzi potranno sperimentare di persona il fascino del cosmo grazie a molti laboratori interattivi. Dalla simulazione di un lancio sulla Luna, con i visioni VR di IFLY SIMULATOR per rivivere il leggendario viaggio dell’Apollo 11, dal decollo fino al rientro sulla Terra, alla missione Marte con INFINI.TO Planetario di Torino dove i giovani esploratori potranno guidare un rover marziano e raccogliere campioni di suolo alieno, programmare il robottino Cubetto su Marte imparando i concetti base della robotica e del coding, creare una SCRIBBING MACHINE, una macchina che disegna tracciati unici simulando il moto di un satellite nello spazio, e se è vero che non possono esserci viaggi stellari senza un mezzo di trasporto, grazie a BRICKS 4 KIDS i più piccoli potranno dar vita a veicoli spaziali e non con i celebri mattoncini Lego e Duplo, e i più grandi collaboreranno alla realizzazione di un mosaico collettivo diventando ingegneri per un giorno. Spazio anche ai laboratori di robotica e Game Design nei WINS LABS, dove sarà possibile progettare e programmare piccoli robot e programmare ex novo un personaggio dei videogiochi, e poi ancora “Giochiamo con le parole”, una palestra per la mente e per l’apprendimento, e il laboratorio del gruppo Larc realizzato in collaborazione con una psicoterapeuta. Tre sono i laboratori proposti da MU-CH Museo della Chimica, tra quiz ed esperimenti: so-mu-ch explosions, un piccolo esperimento esplosivo da fare in tutta sicurezza e dedicato ai più piccoli; CRAZY ROCKETS, mini gare di razze di carta costruite da piccoli ingegneri e STEAM QUIZ, un gioco a premi in cui diverse squadre si sfideranno a colpi di nozioni scientifiche e colpi di fortuna. Non solo spazio e scienza, ma anche creatività, al WINS Science & Tech Day con due attività dedicate al mondo dei fumetti e dell’illustrazione a cura della scuola internazionale di comics di Torino: dall’ideazione alla realizzazione di un personaggio completo nei suoi equipaggiamenti e abilità, allo sviluppo di una breve storia a fumetti. A seguito della pesca alla cieca di un prologo e di un finale, lo svolgimento interno della storia sarà affidato alla fantasia e alla creatività dei partecipanti.

WINS World International School of Torino – via Traves 28, Torino

Mail: info@worldinternationalschool.com

Tel: 011 1972111

Dialogues. Una mostra collettiva della community IAAD

Gagliardi & Domke Contemporary, via Cervino 16, Torino

18-22 marzo 2025

A cura di Lucrezia Nardi

 

 

“Dialogues” è la seconda edizione della mostra collettiva degli artisti provenienti dalla community IAAD. selezionati attraverso un processo di open call interno all’Istituto. I sei artisti individuati esplorano il dialogo tra arte e design intorno al tema del rispetto attraverso installazioni, video, fotografia e sperimentazioni audiovisive.

La mostra è organizzata da IAAD. – Istituto d’Arte Applicata e Design in collaborazione con Gagliardi & Domke Contemporary e curata da Lucrezia Nardi.

 

Ogni anno viene scelto un valore chiave per stimolare la ricerca artistica. In questa edizione, il rispetto amplia il concetto di dialogo, invitando i partecipanti ad esplorare le dinamiche tra individuo, società e contesto. Inteso come attenzione per la diversità culturale, l’ambiente e le relazioni umane, il rispetto diventa il punto di partenza per un’indagine artistica che prende forma attraverso installazioni, video e fotografia. La mostra invita gli artisti emergenti provenienti dal mondo del design a sperimentare nuove forme espressive e a superare i confini disciplinari, immergendosi in un contesto artistico più ampio. Inoltre, questa edizione conferma il successo del percorso degli studenti IAAD., che hanno avviato carriere nel panorama artistico emergente, testimoniando la sinergia tra arte e design che la mostra Dialogues intende promuovere.

Davide Racca (AUTOMEDON, 2024) presenta un’installazione che esplora il conflitto interiore attraverso una serie di elaborati – video, performance, scultorei, cartacei – mettendo in scena un processo evolutivo di ribellione e trasformazione identitaria. Chiara Vivalda, con il progetto video a tre canali S0M3WH3R3 B3TW33N TH3 P4551NG 0F T1M3 (2024), realizzato in collaborazione con John Bringwolves, sovrappone immagini e suoni in un flusso poetico che riflette la fragilità del tempo e della memoria. Martina Leone, con A Body (2025), affronta il tema dell’auto-oggettificazione del corpo femminile, interrogando il sottile confine tra esposizione e protezione. Uno scatto della serie è presentato stampato su un tessuto le cui trasparenze si muovono come influenzate dal passaggio dei visitatori e delle altre opere in mostra: come la società influenza la percezione del suo corpo, l’allestimento è eco di un processo intimo e personale. Debora Borsetta, con il progetto video Trauma come forma d’arte (2025), racconta le storie di due donne, restituendo il loro dolore in una narrazione visiva che dà voce a ciò che le parole spesso non riescono a dire. Attraverso un processo collettivo e simbolico, il trauma si trasforma in un linguaggio artistico condiviso. Beatrice Siviero, con la serie fotografica Sotto la superficie (2025), esplora l’inquietante equilibrio tra innocenza e violenza, costruendo immagini potenti e disturbanti che mettono in discussione la vulnerabilità infantile di fronte alla brutalità del mondo. Vanessa Dagostino, con (Non) lo merito (2025), indaga la depressione attraverso un racconto audiovisivo frammentato, in cui il contrasto tra immagini e pensieri limitanti riflette la natura caotica dell’esperienza interiore, aprendo un dialogo sulla condizione psicologica e sul senso di indegnità.

 

La mostra è stata costruita attraverso un processo di selezione supportato da una giuria composta da Alessandro Colombo (direttore generale AD Education Italia), Marco Rainò (direttore artistico IAAD.) e Pietro Gagliardi (direttore di Gagliardi & Domke Contemporary).

Nuova vita ai vecchi libri! Nasce a Torino la “Biblioteca condivisa e diffusa”

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Già aperti i primi spazi, insieme alle “buche delle lettere” dove lasciare pensieri scritti a mano

Giovedì 20 marzo, prima inaugurazione

I libri non si buttano. Mai! Neppure quando li hai letti (anche più volte) e ne hai le pareti piene. Del resto, Una stanza senza libri – scriveva già ai suoi tempi (l’attribuzione è incerta, ma assolutamente condivisibile) il grande Cicerone – è come un corpo senz’anima. E l’anima non si butta certo al macero. Ci mancherebbe! Si può offrire, quale segno di amicizia e d’amore. Quello sì. Così come i vecchi libri, cui proprio non riusciamo più a trovare un posto nelle nostre librerie. O semplicemente, anche in questo caso, come gesto di generosa amicizia verso il prossimo. Uno scambio. O un atto di solidarietà verso chi, forse, non può permettersi il pur semplice acquisto di un libro. Da queste considerazioni, nasce l’idea di una vera e propria “Biblioteca condivisa e diffusa”, nata “per salvare libri usati dall’abbandono e dal macero, dando loro una nuova vita libera, in spazi sociali e culturali accessibili ed inclusivi”. Intelligentemente “colpevoli” (si fa per dire!) della bella pensata, le cosiddette “Compagne di Banco”, alias Elena Forno (oggi occupata in “UniTO”, nel 2024 il suo primo libro “I motori della Rivoluzione” per “Buendia Books”) e Chiara Avidano (free lance in vari settori comunicativi, nel 2022 autrice della raccolta di poesie “Misto Archivio” per “Neos Edizioni”), che compagne di banco lo sono state veramente, al “Liceo classico Alfieri”, per poi ritrovarsi a scrivere un blog, da marzo 2024, e a promuovere incontri di “lettura silenziosa condivisa”, i “silent reading party” che spopolano in Europa, e momenti di presentazione e riflessione con scrittori, sempre entrambe fedeli all’obiettivo di “tenere il filo della realtà al di là della rete”. Il che vuol dire sfidare e sfidarsi con non poco coraggio, anche oltre i giochi della quotidiana realtà.

Di qui, per l’appunto, il progetto, per ritornare a bomba, della “Biblioteca condivisa e diffusa”.  Già pronte le prime due sedi. Il primo spazio si inaugura giovedì 20 marzo, alle 18,30, al “Villino Caprifoglio”, in viale Medaglie d’Oro 88, “bizzarra casetta del Valentino che pare uscita da una fiaba classica”, un tempo gestito dalle “Biblioteche civiche”, oggi rinato grazie alla presa in carico della struttura da parte di “Campo Base”, progetto sociale di “1Caffè Onlus”, fondato nel 2011 dall’attore torinese Luca Argentero e da Beniamino Savio (attuale presidente), pensato per erogare servizi agli enti del “Terzo Settore”.

Il secondo punto, in attesa di apertura, è invece nell’“ex scuola” di via Rubino 2, a Mirafiori Nord, che il Comune di Torino ha dato in concessione a “I buffoni di corte”, associazione che lavora con la disabilità cognitiva e coi giovani: attualmente l’edificio è oggetto di ristrutturazione e, appena sarà pronto, ospiterà un’altra costola della “Biblioteca”. La caccia è aperta anche per il reperimento di altre sedi sul territorio cittadino. “Entrambi questi luoghi – spiegano le ‘Compagne di Banco – offriranno uno spazio per i libri a disposizione di chi desidera leggerli, prenderli in prestito o tenerli, magari riportandone uno in cambio di quello presoIntorno ai libri, coordineremo anche incontri a tema per dare vita a momenti di comunità, legati dalla condivisione e dallo scambio. L’idea è uscire dal mondo digitale che assorbe e svuota, ritrovando spazi fatti di empatia e tempi lenti. E non è tutto.

In parallelo, infatti, Elena e Chiara lanciano anche il progetto “Le parole tra noi da salvare”, legato al recupero delle “cassette delle lettere”, ormai per “Poste Italiane” inutili reperti da rottamare (in tempi di abbandono dell’antica – così bella! – modalità di comunicare con carta e penna) e, invece, per le due fanciulle, poeticamente utilizzabili come “contenitori di pensieri e parole”. “Noi andiamo in controtendenza– precisano – e invitiamo le persone a prendere carta e penna e ridare senso al gesto dello scrivere, come momento intimo di cura verso la persona a cui si pensa ma anche verso sé stessi. Si dà spazio al pensiero che, dalla mente, passa alla mano e scende nelle lettere tracciate su carta. Quindi, è davvero parola pensata”.

Le “cassette delle lettere” saranno a disposizione dei torinesi in alcuni luoghi strategici: il Villino Caprifoglio” al parco del Valentino, la “Casa del quartiere Bagni pubblici” di via Agliè, l’“hub culturale” di via Baltea 3, la “nuova sede” dell’associazione culturale “I buffoni di corte” di via Rubino, la “Casa nel parco” di Mirafiori Sud. In questi luoghi, durante gli incontri aperti di lettura e scrittura organizzati da “Compagne di Banco”, ma anche nei momenti liberi (le cassette sono aperte e disponibili), “si potranno depositare i propri pensieri di carta, le proprie lettere mai spedite, le parole che si vogliono in qualche modo salvare e conservare”.

Infine, l’invito lanciato da Elena Forno e Chiara Avidano: quanti avessero libri da donare o spazi in grado di accogliere la “Biblioteca condivisa e diffusa” possono scrivere a info@compagnedibanco.it

Sempre sul sito www.compagnedibanco.it si possono anche consultare tutti gli appuntamenti del progetto finora programmati.

Gianni Milani

Nelle foto: Le “Compagne di Banco” e alcuni dei libri “salvati” e destinati alla “Biblioteca condivisa e diffusa”

Aperto a Torino Horeca Expoforum

Fino al 18 marzo presso Lingotto Fiere, con un’area espositiva ampliata a 13 mila mq

Fino al 18 marzo prossimo il Padiglione 3 di Lingotto Fiere ospiterà la seconda edizione di Ho.Re.Ca Expoforum, un evento di 3 giorni, organizzato da GL Events Italia e dedicato agli operatori del settore Ho.Re.Ca, hotellerie, restaurant, cafè. La fiera è ormai un appuntamento consolidato per il settore e si è presentata più articolata rispetto alla prima edizione, con oltre 100 appuntamenti tra dibattiti, degustazioni, incontri, competizioni e show cooking. L’evento ha visto un ampliamento dell’area espositiva che ha raggiunto i 13 mila mq, e accoglie 200 tra marchi e produttori, aggiungendo aziende di qualità e consolidando il suo pubblico affezionato. Lo spreco alimentare e la sostenibilità sono stati alla base di questa nuova edizione, e tra i protagonisti, oltre al Banco Alimentare del Piemonte, che ha affrontato entrambi i temi, troviamo pasticcieri, baristi, produttori torinesi minori e imprenditori che raccolgono le sfide della digitalizzazione e della sostenibilità. Gli appuntamenti, che riguardano show cooking, competizioni, corsi di formazione e aggiornamento, convegni, workshop e masterclass sono attuati in collaborazione con FIC Federazione Italiana Bocuse d’Or 2025, un’occasione unica in cui vedere i team sfidarsi per aggiudicarsi il ruolo di candidato al Bocuse d’Or Europe. Una novità che ha contraddistinto Ho.Re.Ca 2025 è stata quella di Bob, assistente robotico per i camerieri di sala, progettato per lavorare in turni di 12 ore. Dotato di intelligenza artificiale e tre vassoi, al momento non può fare le scale o prendere l’ascensore. Un’altra novità interessante è rappresentata da un prototipo di macchina che prepara la pasta in meno di 4 minuti, offrendo la possibilità di scegliere formato e condimento. Si tratta di un macchinario innovativo che si occupa anche dello smaltimento dei rifiuti e che ha nome Fast Pasta 5.0.

Orari: 9.30 – 18.30 – dal 16 al 18 marzo 2025

Mara Martellotta

Belgravia: presentazione di “Sussurri dall’anima” e “Incendi – poesie indocili”

 

Editi da Paola Caramella Editrice

La Libreria Belgravia e Paola Caramella Editrice promuovono un doppio appuntamento culturale giovedì 20 marzo, alle ore 18.30. Saranno presentati i libri “Sussurri dall’anima”, dell’autrice Ilenia Dell’Aquila, e “Incendi-poesie indocili”, del poeta Fabio Partemi. Gli autori dialogheranno con la giornalista Mara Martellotta e l’avvocato Alberto Cochis, già moderatori di una passata presentazione. Questo appuntamento fa parte dell’evento “Comunità attiva – la settimana della comunità educante”.

Il pubblico si confronterà con gli autori Ilenia dell’Aquila e Fabio Partemi, che presenteranno rispettivamente un romanzo e una silloge di poesie. L’importanza della parola è il fil rouge che unisce due opere sostanzialmente diverse, sorelle nella capacità di “creare mondo”, un pensiero che di riporta a “Le Vie dei Canti” di Bruce Chatwin, in cui si narra della magia che gli aborigeni australiani evocavano attraverso il canto, fondamentale per creare il mondo che li circondava.

Nel romanzo di Ilenia Dell’Aquila, “Sussurri dall’anima”, si viene guidati nell’inconscio di Aura, la giovane fanciulla protagonista della vicenda, affetta da una malattia che le ha strappato violentemente la vita da adolescente.

Le poesie di Fabio Partemi, contenute nella silloge “Incendi – poesie indocili”, si immergono negli stati d’animo ricchi di vuoto, di assenze amorose e di estraneità dal mondo in cui si vive, e i versi paiono rappresentare la salvezza dell’uomo ancor prima di quella del poeta.

Gian Giacomo Della Porta