Cosa succede in città- Pagina 12

Dott amplia la sua offerta a Torino con l’arrivo di 500 e-bike

Dott, operatore leader europeo della micromobilità urbana, espande la propria flotta a Torino con l’introduzione di 500 biciclette a pedalata assistita. Questi nuovi mezzi si aggiungono ai monopattini già presenti in città e nei comuni limitrofi di Collegno, Moncalieri, Nichelino e Rivoli, contribuendo a rendere la mobilità urbana più accessibile e diversificata. Le biciclette elettriche, infatti, consentono di raggiungere una fascia di utenti più ampia: i dati raccolti da Dott confermano che le e-bike vengono spesso scelte per spostamenti più lunghi e sono particolarmente apprezzate dal pubblico femminile.

Con l’introduzione delle biciclette, Torino si afferma dunque come una città Dott “multimodale”: i cittadini potranno infatti trovare, su un’unica applicazione, sia monopattini che e-bikes, potendo scegliere in qualsiasi momento quale mezzo utilizzare in base alle esigenze specifiche. Gli utenti potranno, di volta in volta, optare per l’uno o per l’altro mezzo, garantendosi flessibilità e libertà di scelta tra un viaggio e l’altro. Anche la tariffazione è stata pensata per rispondere a questa esigenza di intercambiabilità: gli abbonamenti sono combinabili tra biciclette e monopattini, offrendo un servizio completo e integrato.

“Ci siamo sempre dedicati a garantire un servizio di alta qualità, da un lato investendo in mezzi tecnologicamente avanzati e conformi alle normative, dall’altro costruendo un’area operativa estesa, affinchè i nostri utenti, anche quelli provenienti da fuori città, potessero percorrere comodamente l’intero tragitto urbano.” – commenta Andrea Giaretta, Regional General Manager Sud Europa – “Oggi, con l’introduzione delle biciclette, confermiamo il nostro impegno e i continui investimenti in questa città, che si dimostra un contesto ideale per la micromobilità urbana e un mercato maturo per il servizio di sharing. Siamo orgogliosi di poter contribuire alla trasformazione della mobilità torinese, rendendola sempre più sostenibile e accessibile a tutti.”

Dal 2019, infatti, i torinesi hanno effettuato oltre 4 milioni di viaggi a bordo dei monopattini Dott, distribuiti su un’area operativa di 77,8 km2, che serve una popolazione di oltre un milione di abitanti. Questo successo ha permesso di evitare l’emissione di oltre 430 tonnellate di CO2, che sarebbero state prodotte se gli stessi spostamenti fossero stati fatti in auto. “Il nostro servizio non solo supporta le amministrazioni comunali nel raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione, ma ottimizza anche la gestione della mobilità urbana, contribuendo a mantenere l’ordine pubblico, ancor più in occasione dei grandi eventi che animano le città e influenzano traffico e spostamenti, come nel caso delle ATP Finals di tennis.” – conclude Giaretta.

Le e-bike di Dott hanno una struttura particolarmente solida e sono dotate di luci, riflettori e cestino, caratteristiche che ne accrescono il livello di sicurezza su strada e che le rendono mezzi affidabili, adatti a tutta la famiglia. Con una velocità massima di 25 km/h, le bici elettriche Dott si presentano come un mezzo di trasporto efficiente e sicuro. Sarà possibile usare le e-bike all’interno delle stesse aree del Comune di Torino già dedicate ai monopattini, per un servizio flessibile e adatto a tutti gli spostamenti urbani.

In occasione del lancio delle e-bike a Torino, Dott offre a tutti i nuovi utenti la loro prima corsa di 20 minuti: basterà inserire il codice sconto INBICI nella sezione Promozioni dell’app.

Jannik Sinner incoronato numero 1 del ranking ATP 2024

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Jannik Sinner è stato premiato a Torino con il trofeo del numero 1 del ranking mondiale di tennis per il 2024. L’emozionante cerimonia è andata in scena all’Inalpi Arena, prima del singolare delle Nitto ATP Finals in programma nella sessione serale.

“Non c’è posto più bello per festeggiare questo trofeo” ha commentato Sinner, ricevendo il prestigioso trofeo dalle mani di Boris Becker, uno degli indimenticabili campioni degli anni 80 e 90.

Il tennista azzurro, in testa al ranking ATP da 22 settimane, tornerà in campo questa sera contro Tayor Fritz. Un incontro che potrebbe risultare già decisivo, in caso di vittoria, per il passaggio alle semifinali del torneo.

TORINO CLICK

Conto alla rovescia per Restructura

Manca poco a Restructura, fiera del comparto edile con oltre 36 anni di storia che scommette proprio sul suo nome per focalizzare lo sguardo sul tema del recupero del patrimonio edilizio esistente. La manifestazione, organizzata da GL events Italia, torna all’OVAL Lingotto Fiere di Torino da giovedì 21 a sabato 23 novembre e aggiunge un appuntamento off, in programma domenica 24 ottobre in piazza Castello nell’ambito del programma culturale di ANCI.

 

L’edizione 2024 ripensa profondamente format contenuti, con uno sforzo che coinvolge il sistema locale e nazionale del settore delle costruzioni e amplia il novero degli espositori, attraverso grandi partner e brand. Sono infatti oltre 150 le aziende già confermate all’evento.

 

«Siamo orgogliosi di presentare un programma che guarda allo sviluppo del comparto in termini di innovazione tecnologica e di sostenibilità, e di fare di Torino un punto di riferimento per l’intera industria delle costruzioni – dichiara Gàbor Ganczer, amministratore delegato di GL events Italia -. Restructura 2024 rappresenta una sfida per tutto il Nord-Ovest. In questa edizione abbiamo rafforzato la nostra rete di partnership e ampliato l’offerta formativa per dimostrare che unendo le forze tra attori della filiera edile, istituzioni e stakeholder, è possibile ottenere risultati significativi per il futuro dell’edilizia italiana».

 

Quattro stage ospiteranno il ricco calendario di appuntamenti della tre giorni che affronterà a trecentosessanta gradi le tematiche del settore: dalla sicurezza sismica al recupero del patrimonio edilizio esistente secondo le indicazioni della nuova direttiva Case Green e nel rispetto della storicità del tessuto italiano, dal tema della formazione e delle competenze a quello della sicurezza in cantiere, dalle novità normative alle molteplici innovazioni tecnologiche, nuovi materiali e processi e soprattutto nuovi strumenti digitali, compresa l’intelligenza artificiale. In particolare, il palco principale, il Restructura Stage, sarà il cuore della manifestazione con una programmazione curata da GL events Italia in collaborazione con tutti i partner.

 

Cuore pulsante dell’edizione di quest’anno saranno anche le nuove importanti partnership e le collaborazioni ri-confermate del passato. Restructura 2024 è patrocinato da Regione Piemonte, Città di Torino, Camera di Commercio e vede come partner di edizione o di singoli programmi Politecnico di TorinoUniversità degli Studi di TorinoANCI Piemonte, Uncem, CNIFIOPA, tutti gli Ordini e i Collegi delle professioni tecniche (IngegneriArchitettiGeometriGeologi e Periti Industriali), Antel, le associazioni datoriali a partire da ANCE Torino e Ance Piemonte e Valle d’AostaCNAConfartigianatoCasartigiani, Formedil, il Green Building Council Italia con il Chapter Piemonte, Assoposa, l’Agenzia CasaClimaARCAANAB, l’Istituto Nazionale di Bioarchitettura, BiosafeAssocanapa, le associazioni di rappresentanza degli amministratori di condominio AnaciAnapi e Unai. L’edizione 2024 della fiera vede inoltre importanti collaborazioni anche con realtà istituzionali del mondo bancario e dell’efficientamento energetico come Iren Smart Solutions.

 

I PRINCIPALI FOCUS DI RESTRUCTURA 2024, TRA WORKSHOP E CONVEGNI

 

In attesa di entrare nel cuore del programma espositivo, ecco alcuni appuntamenti del ricco calendario di eventi convegni e formazione.

 

Giovedì 21 novembre, aprirà alle 9:30 con l’incontro ‘La sicurezza sismica in Italia: tra politica, tecnologie e comunicazione‘, focalizzato sull’importanza di mettere in sicurezza il patrimonio costruito esistente, sfruttando nel miglior modo possibile sia la normativa in vigore sia le molteplici opportunità messe a disposizione dal mercato. Un obiettivo che si può raggiungere solo agendo attraverso una pianificazione politico-strategica che coinvolga anche i media.

L’evento, organizzato in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri di Torino e con la FIOPA (Federazione Interregionale degli Ordini degli Ingegneri) e con il supporto dell’Ordine dei Geologi e ANACI, vede fra gli ospiti Stefano Pampanin, professore ordinario di tecnica delle costruzioni all’Università La Sapienza di Roma,  uno dei maggiori esperti in tema di sismica, e Giuseppe Ferro, professore ordinario di Ingegneria strutturale al Politecnico di Torino e presidente dell’Ordine degli ingegneri di Torino, con uno speech su tecnologie e messa in sicurezza degli edifici.

Si proseguirà alle ore 14:00, con l’evento che fa il punto sul nuovo approccio olistico della direttiva europea Case Green: ‘La riqualificazione energetica degli edifici esistenti e l’integrazione involucro-impianto‘. L’incontro, a cura di GL events Italia, vede fra gli altri il coinvolgimento di ENEAANIMAAssoclima e ANACI,  per affrontare il tema del benessere indoor e della riqualificazione energetica degli immobili, con particolare attenzione ai condomini.

La giornata si concluderà con ‘From worst to best‘ alle ore 17:30, che vede la partecipazione di Architerror, alias Max Adiansi, che metterà in luce gli errori dell’architettura contemporanea. A fare da contraltare ci sarà l’esperienza di Massimo Roj con Progetto CMR, vincitore del Compasso D’Oro 2024 con una soluzione legata al recupero dell’esistente. La qualità in edilizia sarà inoltre raccontata dai quattro studi che verranno selezionati dalla Call4Ideas.

 

Venerdì 22 novembre il CNI – Consiglio Nazionale degli Ingegneri sarà presente in Fiera dove svilupperà la prima giornata della propria Assemblea annuale sul tema della sicurezza, con un occhio di riguardo ai giovani e al mondo scolastico. Dalle ore 12 GL events Italia propone il dibattito ‘Le nuove competenze per integrare sostenibilità, real estate e finanza’ sul tema della formazione della filiera per la transizione ecologica in chiave ESG e tassonomia finanziaria europea, che richiede oggi al settore dell’edilizia e del real estate un aggiornamento significativo per rispondere alle sfide della sostenibilità, attraverso un approccio transdisciplinare.

Si prosegue dalle 16:30, insieme ad ANCE, con l’evento ‘Investimenti e Futuro del PNRR in Piemonte: l’Accademia delle Costruzioni all’Opera‘, che coinvolge ANCI Piemonte, Antel e Gbc Italia e che esamina i progetti finanziati in Piemonte dal PNRR con esperti della pubblica amministrazione, sindaci e imprenditori. Riflessione dell’evento sarà anche la nuova Accademia delle Costruzioni, strumento innovativo della regione per qualificare la forza lavoro.
La giornata del venerdì si aprirà, alle 9.30, con un convegno sul Restructura Stage organizzato in collaborazione con  il Collegio dei Geometri di Torino e provincia. L’evento, ‘Conformità edilizia e catastale: nuovi orizzonti normativi’, esplorerà il tema della crescente importanza nel panorama immobiliare italiano della conformità edilizia e catastale. E ancora, nel pomeriggio sarà il momento per l’approfondimento ‘Intelligenza artificiale in edilizia. Stato dell’arte e scenari futuri’, un focus sull’impatto che l’intelligenza artificiale avrà nel mondo delle professioni, gestito in collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Torino e Provincia e il Politecnico di Torino

 

Sabato 23 ottobre alle 9:30, sul palco del Restructura Stage, fra gli appuntamenti da non perdere: Quando il nuovo incontra l’esistente: soluzioni architettoniche e tecnologie per una nuova qualità di progetto’, organizzato da GL events Italia in collaborazione con il Politecnico di Torino che vedrà in apertura il keynote speech di David Giannotten, partner dello Studio di Architettura OMA per spiegare come il nuovo può incontrare il patrimonio edilizio esistente con efficacia, mediante soluzioni che non tradiscono la storia, ma che anzi la valorizzano, adattando il costruito alle funzioni e alle necessità della città contemporanea.

All’esperienza del noto studio olandese si aggiunge quella dello Studio di Architettura Archisbang e di esperti del settore insieme a docenti del Politecnico, che approfondiranno la tematica con due tavole rotonde: la prima dedicata alle tecnologie non invasive per il recupero edilizio, la seconda focalizzata sull’equilibrio tra rifunzionalizzazione e rispetto dell’architettura storica. Un dibattito acceso e vivo, quindi, sul tema dell’esistente portato avanti in collaborazione con il Dipartimento di architettura e design del Politecnico, Confrestauro e i responsabili dello sviluppo del recentissimo cantiere di Palazzo Lascaris, sede del Consiglio Regionale del Piemonte alla presenza della Soprintendenza.

Dalle 14, l’evento ‘Legno e materiali naturali: il futuro più sostenibile dell’abitare’ animerà il Restructura Stage con un approfondimento sul legno e i materiali bio-based, che sono stati individuati come fondamentali per puntare ad una edilizia a minor impatto ambientale e a maggior valore sociale. L’evento è organizzato in collaborazione con ARCA e Politecnico di Torino.

 

Fra le importanti novità di quest’anno, sarà presente per la prima volta a Torino l’Esel Cpt Formazione e Sicurezza di Latina che porterà a Restructura l’ESEL MOBILE, un’aula mobile dotata di simulatore immersivo per la conduzione di oltre dieci macchinari per il movimento terra e il sollevamento di merci e materiali. Si tratta di uno strumento altamente tecnologico, che offre un’esperienza realistica senza precedenti. Con cinque display da 55” e una seduta con movimento dinamico tramite sistema idraulico, il simulatore riproduce fedelmente una postazione di guida di un mezzo da lavoro. La postazione offre una rappresentazione visiva ed anche un sistema di comandi intercambiabili e pacchetti software avanzati che consentono di replicare in modo preciso l’esperienza di guida di un veicolo in azione. Una modalità super innovativa di fare formazione in totale sicurezza che ESEL CPT Latina darà la possibilità di provare ai visitatori di Restructura. L’ESEL MOBILE sarà presente per tutti i giorni della fiera dove gli ospiti di Restructura, fra studenti e non, avranno la possibilità di fare sessioni formative in uno spazio innovativo. Per maggiori informazioni link qui.

 

L’ingresso a Restructura è gratuito per tutti, a partire da operatori professionali, studenti universitari e delle scuole superiori a partire dalla quinta classe previo accredito a questo link. Ai fini dei crediti formativi riconosciuti evento per evento dai singoli ordini avviene invece direttamente presso la sala e prima dell’evento.

 

Informazioni aggiuntive:

Restructura è all’Oval Lingotto Fiere da giovedì 21 a sabato 23 novembre dalle ore 9:00 alle 19:00

INGRESSO NORD via Giacomo Matté Trucco, 70, per chi arriva in auto.

INGRESSO SUD (ITALIA 61): per chi arriva con il trasporto pubblico o dalla stazione ferroviaria collegata direttamente all’ingresso grazie al nuovo sottopasso pedonale.

Al Teatro Juvarra una serata per ridere, riflettere e capire, in ricordo dello storico direttore Sergio Martin

Lunedì 11 novembre, alle 21, il Teatro Juvarra ospiterà una serata ideata per ricordare Sergio Martin, direttore artistico dello Juvarra e del Café Procope dal 1989 al 2003, scomparso cinque anni fa. La serata vuole far ragionare su un progetto autenticamente multidisciplinare “Juvarra Café Procope”, quando questa parola non la utilizzava nessuno. Una serata per ricordare il progetto del teatro e del café, attivi insieme per dieci anni, dal 1993 al 2003, con la direzione artistica di Sergio Martin. Le testimonianze saranno raccolte dal Centro Studi del Teatro Stabile di Torino, con l’intento di lasciare memoria del fermento culturale della città alle nuove generazioni di artisti, ricercatori e studenti di discipline artistiche. Lo slogan delle stagioni teatrali dirette da Martin era “Per ridere, riflettere e capire”, cosa che forse non si è fatto ancora abbastanza. Martin sognava di fare la rivoluzione, con i suoi trascorsi politici e professionali. Non l’ha saputo, ma l’ha fatta creando due spazi collegati che hanno proposto ogni forma di espressione artistica: teatro contemporaneo, teatro comico, messe in scena sperimentali, incontri letterari, serate danzanti di Tango argentino e Flamenco, concerti di musica etnica, Folk, jazz, blues, cantautori e mostre.

Anche i dj il sabato sera, tutti insieme a pochi metri. Una fucina di artisti da cui sono transitati grandi nomi come Franca Rame, Fernanda Pivano, Guccini, Lella Costa e tanti altri, ma da cui hanno mosso i primi passi diversi giovani artisti oggi molto affermati, come Valter Malosti, Michele Di Mauro, Luciana Littizzetto e il compianto Ezio Bosso. Qualcosa di unico sul territorio nazionale, almeno così credono sia stato Maura Sesia e Patrizia Veglione, promotrici della serata insieme a un gruppo di ex dipendenti dello Juvarra che si sono autoproclamati “Collettivo Teatri Futuri” (Anna Salza, Ivana Goglio, Francesca Pippia, Stefania Luverti, Alessandro Negro, Elena Varola e altri ancora), in collaborazione con il Circolo Amici della Magia di Torino, che oggi ha sede nell’ex Café Procope, e con Muvix Europa che dirige attualmente il Teatro Juvarra. L’11 novembre saranno presenti grandi ospiti tra cui musicisti, direttori e testimoni per un collage di testimonianze. Tra gli altri, Ricky Ferrero, Igor Sciavolino, Marco Aimone, Alfonso Cipolla, Giampiero Leo, Alessandro Marrazzo, Giorgio Li Calzi e Sergio Ariotti. Sono previsti interventi di protagonisti di quella florida epoca culturale, contaminati da collage di spettacoli, musica e magia.

La serata è a ingresso libero, gradita la prenotazione a info@teatrojuvarra.it

 

Mara Martellotta

MuPIn – Museo dell’Informatica presenta  la mostra “Virtual Tennis – 66 anni di videogames!”

 Sulla storia dei videogiochi dedicati al tennis in programma il 9 e 10 ed il 16 e 17 novembre 2024 presso Contrada Murazzi (Murazzi del Po Gipo Farassino 23)

Per rendere omaggio alle ATP Finals in programma a Torino dal 10 al 17 Novembre 2024, il Museo Piemontese dell’Informatica (MuPIn) propone per il secondo anno consecutivo un evento che lega la passione per il tennis, a quella per la tecnologia e per il retrogaming, che fa parte del ricco calendario di eventi collaterali degli appuntamenti sportivi.

Dopo il grande successo nel 2023 di “Un Ace Virtuale” MuPIn propone nel 2024 una nuova mostra dal titolo “Virtual Tennis – 66 anni di videogames!“, un viaggio attraverso l’evoluzione dei videogiochi legati a questa disciplina, una mostra – evento gratuita che permette ai visitatori di vivere lo sviluppo e la diffusione dei videogames. La mostra racconta come il tennis abbia giocato un ruolo fondamentale nel plasmare l’industria videoludica e la cultura pop in oltre 60 anni di percorso e fa seguito alla partecipazione del Museo alla storica mostra Play – Videogame arte e oltre alla Reggia di Venaria.

Attraverso postazioni di gioco funzionanti, pannelli informativi e video, i visitatori potranno comprendere la storia dei videogiochi e cimentarsi in prima persona in accese partite grazie alle postazioni di gioco funzionanti, dal pionieristico “Tennis for Two” del 1958, alla “Magnavox Odyssey” del 1972, dall’iconico “Pong” fino ai titoli dei primi anni 2000 e a “Wii Sports Tennis”.

I volontari MuPIn, grazie alla loro esperienza e competenza ed avvalendosi di pannelli informativi e video, illustreranno ai visitatori come il tennis abbia avuto un ruolo molto importante anche sull’industria videoludica.

La mostra – evento è ad accesso gratuito e si svolgerà nei weekend delle ATP Finals, il 9 e 10 ed il 16 e 17 novembre 2024 a Torino presso Contrada Murazzi (Murazzi del Po Gipo Farassino 23) con orario dalle ore 10:00 alle ore 21:00 con prolungamento orario nelle serate di sabato.

Per il presidente MuPIn Elia Bellussi: “la mostra è l’ennesimo esempio delle attività che il Museo sta svolgendo con successo sul territorio per raccontare la storia del computer, dell’informatica e in senso più allargato di tutta l’evoluzione verso il digitale che abbiamo vissuto e stiamo vivendo. Da anni il museo è una realtà molto apprezzata per preservare la memoria storica della tecnologia elettronica analogica e digitale grazie a una importante collezione di hardware, software, libri, manuali, riviste e documenti. Il museo ha l’obiettivo di diventare un importante hub nazionale dedicato alla cultura digitale e alla storia degli strumenti tecnologici che accompagnano la nostra vita quotidiana. Nonostante le difficoltà legate all’insediamento nella nuova sede, nella zona nord di Torino, proprio negli anni del Covid, gli associati lavorano instancabilmente per rendere possibile l’attesa apertura al pubblico, con il supporto di enti pubblici e sponsor privati”.

Il MUPIn – Museo Piemontese dell’Informatica è il museo dedicato alla storia del computer, dell’informatica e del digitale che ha sede a Torino In Piazza Riccardo Valla 10148 a Torino, già Via Reiss Romoli 49 bis accanto al MUFANT – Museo del Fantastico e della Fantascienza nella sede conferita in convenzione dal Comune di Torino.

Il MuPIn – Museo Piemontese dell’Informatica è un’importante istituzione museale situata a Torino, in Piemonte, che si dedica alla raccolta, conservazione e valorizzazione della storia dell’informatica e delle tecnologie digitali. Il MuPIN è tra i primi musei del genere in Italia e rappresenta un punto di riferimento fondamentale per studiosi, appassionati e curiosi del settore informatico. Nato dalla passione e dall’impegno di un gruppo di collezionisti, imformatici e tecnologi, il MuPIn non è solo un luogo di esposizione di computer e dispositivi storici, ma anche uno spazio per approfondire le evoluzioni che hanno portato l’Italia e il mondo all’attuale era digitale.

Il MuPIN ha, infatti, una funzione importante nella conservazione del patrimonio tecnologico, una risorsa che altrimenti rischierebbe di essere dimenticata con il rapido avanzamento dell’innovazione. I computer, i software e le periferiche esposti non sono solo oggetti d’epoca, ma strumenti che raccontano storie di ingegnosità, di sfide e di progressi. Conservare e ricordare questi strumenti e le innovazioni che rappresentano significa anche ricordare le persone, le idee e le culture che hanno contribuito a creare il mondo

L’informatica è una scienza che ha impatto su ogni aspetto della nostra vita quotidiana, tuttavia non sempre il pubblico ne conosce la storia. Un museo dell’informatica aiuta a diffondere la cultura scientifica e del digitale sul territorio, preservando nel contempo un patrimonio di oggetti e conoscenze del passato che assumono sempre maggiore importanza.

La storia e la mission del MuPIn

Il MuPIn è nato per iniziativa dell’Associazione Museo Piemontese dell’Informatica, che ha voluto preservare la memoria storica del settore informatico in Italia e condividere la cultura della tecnologia con il pubblico. Fondata nel 2011, l’associazione si è posta l’obiettivo di raccogliere e restaurare macchine, periferiche, software e documentazione che testimoniassero le trasformazioni dell’informatica e del digitale, dando voce alla storia e all’evoluzione di questo settore in modo completo e accessibile. Nel 2021 seguendo le evoluzioni della legislazione del Terzo Settore l’associazione si è trasformata in MuPIn ODV divenendo legalmente una Organizzazione di Volontariato (ODV.

La missione del museo è duplice: da un lato, si concentra sulla conservazione del patrimonio tecnologico, dall’altro, si impegna in attività di divulgazione e educazione per favorire la conoscenza dell’informatica e del digitale e delle loro applicazioni nella vita quotidiana. Un’attenzione particolare è riservata anche alla storia italiana dell’informatica, spesso poco conosciuta ma ricca di contributi pionieristici.

Il MuPIn – Museo Piemontese dell’Informatica si configura come un’istituzione unica nel panorama italiano, che riesce a unire il valore della conservazione storica alla necessità di divulgare e sensibilizzare il pubblico sulle implicazioni e l’importanza dell’informatica nella vita quotidiana. Attraverso la sua collezione ricca e varia, le attività educative, i laboratori e le esposizioni tematiche, il MuPIN non è solo un museo, ma un centro di cultura e di conoscenza per appassionati e curiosi, giovani e meno giovani. Nel tempo il Museo è diventato una parte fondamentale della comunità tecnologica italiana e un faro per la conservazione della memoria informatica, un contributo importante alla comprensione di come il mondo della tecnologia si sia evoluto e un’occasione per riflettere su come potrebbe continuare a trasformare le nostre vite.

Grazie alla presenza congiunta di MuPIn e MUFANT a Torino è nato un nuovo polo museale che fa parte di un’iniziativa di riqualificazione urbana, promossa dalla Città di Torino insieme alla Circoscrizione 5 per creare spazi di coesione sociale e servizi culturali e didattici dedicati ai torinesi e ai turisti.

Le collezioni del MuPIn

Il Museo dispone di una collezione di 6 mila pezzi hardware e software dai mainframe, ai mini computer, ai personal e home computer, fino alle console per i video giochi, i telefonini e gli smartphone. Molto importante anche la collezione di software e relativi manuali.

Il patrimonio di libri, manuali e riviste, di cui si sta completando la catalogazione comprende 5 mila volumi, 10 mila riviste e periodici e 30 mila manuali.

La collezione del MuPIN comprende una vasta gamma di dispositivi, dai primi computer analogici e digitali fino agli oggetti tecnologici di uso comune negli anni più recenti. L’esposizione è organizzata in modo da mostrare l’evoluzione dell’informatica attraverso alcune tappe fondamentali, che permettono ai visitatori di fare un viaggio nel tempo attraverso le invenzioni e i dispositivi che hanno cambiato il nostro modo di lavorare, comunicare e vivere.

La collezione comprende computer storici e macchine pionieristiche, microcomputer e personal computer degli anni ’70 e ’80, molti modelli di home computer e microcomputer che sono stati protagonisti dell’informatizzazione di massa, dal Commodore 64, l’Apple II e i primi modelli di IBM PC, tutti elementi iconici per gli appassionati e testimonianze di un’epoca di grande innovazione.

Il museo dedica una parte della sua collezione ai primi modelli di console per videogiochi, come l’Atari 2600 e il Nintendo Entertainment System (NES), che hanno dato origine alla cultura dei videogiochi come la conosciamo oggi. Vi sono anche giochi, cartucce e accessori, che mostrano come il settore dell’intrattenimento digitale abbia affascinato generazioni di giovani e meno giovani.

Il MuPIN espone vari accessori storici, come stampanti, tastiere, dischi rigidi e altre periferiche, che danno l’idea delle trasformazioni che la tecnologia ha attraversato anche in termini di interfaccia e usabilità.

Accanto alla collezione permanente, il MuPIN ospita esposizioni temporanee che esplorano temi specifici della storia dell’informatica o che si concentrano su aspetti particolari, come i software storici, l’evoluzione dei videogiochi o l’informatica nell’arte. Queste mostre hanno l’obiettivo di mettere in luce come la tecnologia abbia influito e continui a influire su vari ambiti della nostra vita.

Il MuPIN non è solo un museo statico, ma un centro attivo di cultura informatica che propone regolarmente esposizioni temporanee, laboratori e attività educative per coinvolgere il pubblico di tutte le età. Gli eventi vengono ideati per suscitare l’interesse dei visitatori verso la storia e la tecnologia informatica, con particolare attenzione ai più giovani, che possono imparare divertendosi.

L’ attività di divulgazione e educazione dell’informatica e del digitale

La seconda missione del MuPIn si concretizza nell’ attività di divulgazione e educazione per favorire la conoscenza dell’informatica e del digitale e delle loro applicazioni nella vita quotidiana.

I Laboratori interattivi sono indirizzati ai più giovani e per chi vuole sperimentare da vicino il funzionamento di alcuni dispositivi. In questi contesti, i partecipanti possono toccare con mano i dispositivi, comprendere come funzionano e magari avvicinarsi al mondo della programmazione. Un esempio sono i laboratori di coding, e di robotica pensati per introdurre i visitatori alla programmazione attraverso linguaggi come Scratch, Lego o Python, utilizzati per creare giochi e semplici applicazioni.

La missione educativa del MuPIN si realizza anche attraverso i progetti didattici per le scuole, rivolti a studenti di ogni ordine e grado. In collaborazione con istituti scolastici, il museo organizza visite guidate e attività didattiche mirate, pensate per fare avvicinare gli studenti alla storia dell’informatica e sensibilizzar li sull’importanza della tecnologia nella società moderna. Attraverso le attività educative, i giovani scoprono come i computer e le tecnologie abbiano trasformato il mondo e si immergono in una realtà che li porta a riflettere su come il digitale influenzerà il loro futuro.

Il MuPIN si è affermato come un importante centro di divulgazione della cultura informatica e digitale in Italia. In un contesto in cui la tecnologia continua a evolvere e a cambiare velocemente, il museo si propone come un punto di riferimento per comprendere le radici della rivoluzione digitale e per ricordare l’importanza dell’innovazione in Italia. Il museo promuove regolarmente conferenze, seminari e incontri con esperti del settore, studiosi e appassionati per dibattere e approfondire temi legati all’evoluzione tecnologica e all’impatto dell’informatica sulla società.

Partnership nazionali e internazionali

Oltre a concentrarsi sulla storia dell’informatica in Italia, il MuPIN collabora con altre istituzioni nazionali e internazionali, partecipando a bandi, iniziative e progetti che riguardano la conservazione della memoria informatica e il dialogo con altri musei e centri di ricerca all’estero. Attraverso queste collaborazioni, il museo mantiene viva la tradizione del passato tecnologico e sostiene la consapevolezza della sua importanza per le generazioni future.

Una raccolta delle maggiori iniziative del MuPIn – Museo Piemontese dell’Informatica negli ultimi anni

 

I contatti di MUPIN

  • E-mail: info@mupin.it

Il PressKit di MUPINhttps://bit.ly/mupinpresskit

Nella sezione testi del presskit si trova la presentazione aggiornata di MuPIn con la descrizione del percorso negli anni del Museo Piemontese dell’Informatica con la narrazione delle principali attività svolte negli anni. Nella sezione immagini del presskit trovate le immagini delle mostre 2024 e 2023 per le ATP Finals.

Le Nitto ATP Finals a Torino 2024

Per il quarto anno consecutivo, Torino e il Piemonte si preparano ad accogliere le Nitto ATP Finals, l’evento sportivo organizzato da FITP (Federazione Italiana Tennis e Padel) e ATP (Associazione Tennisti Professionisti). Dal 10 al 17 novembre 2024, i migliori otto giocatori al mondo e le otto migliori coppie di doppio si sfideranno all’Inalpi Arena in un torneo attesissimo ed emozionante, che chiuderà la stagione del circuito maschile mettendo in palio il trofeo più importante.

Anche quest’anno, per accogliere al meglio il pubblico e offrire un’esperienza indimenticabile a turisti e cittadini, Città di Torino, Regione Piemonte, Camera di commercio di Torino, in collaborazione con Turismo Torino e Provincia e Visit Piemonte, proporranno un ricco e variegato calendario di attività, talk, degustazioni, mostre, animazione diffusa, visite guidate e molto altro – che coinvolgeranno l’intera città in un clima di festa, dal 9 al 17 novembre.

Alla Galleria Pirra le foto denuncia di Gabriele Zago

La Galleria Pirra si tinge di nero con il progetto-denuncia di Gabriele Zago

Fino al 24 Novembre la galleria Pirra di Corso Vittorio Emanuele II n.82 presenta YANA Amazonas, lavoro fotografico di Gabriele Zago a cura di Laura Tota che con un percorso artistico racconta il conflitto tra le tribù che vivono lungo il Rio delle Amazzoni e le compagnie petrolifere.

Si viaggia per scoprire, per imparare, per conoscere. Gabriele Zago, designer biellese di nascita ma torinese da moltissimi anni, viaggia anche per denunciare. Lo ha fatto in passato, lo fa oggi, alla vigilia dell’inaugurazione della sua nuova mostra “YANA Amazonas”. Durante  questo viaggio, Zago ha visitato e vissuto insieme ad alcune tribù dell’Amazzonia tra Ecuador e Perù  per capire quali sono i problemi che affrontano a causa degli interessi legati all’estrazione del petrolio e ad un’economia capitalista che deturpa le loro terre. Il risultato è una selezione di foto che sono poi state rielaborate in studio per raccontare per immagini quello che le genti di quei luoghi subiscono.

Il lavoro di Zago si inserisce così tra il reportage antropologico-naturalistico e la rappresentazione artistica. Tuttavia, le foto patinate non si limitano a una mera funzione estetica. Al visitatore che posa uno sguardo più attento appare tutta la crudeltà che le tematiche analizzate da Zago fanno emergere.

Dopo aver visitato tribù tra America Latina, Oceania, Asia e Africa subsahariana, ha deciso di recarsi in Amazzonia. Come sceglie i luoghi da visitare? 

Il mio interesse si rivolge soprattutto a quei luoghi abitati da quelle minoranze etniche che sono minacciate dalla globalizzazione e da interessi economici; processi che mettono a serio rischio la loro identità e la loro sopravvivenza. Vorrei che i miei progetti diventassero documentazione e testimonianza di ciò che accade lontano dai nostri occhi ma che riguarda tutti noi in quanto queste popolazioni sono da considerare patrimonio dell’umanità.

Quest’ultimo progetto affronta i problemi che sorgono dalla costruzione di oleodotti in habitat finora incontaminati. Cosa succede alle popolazioni che abitano in queste zone? 

Le tribù native della Foresta Amazzonica vivono su alcuni dei giacimenti di petrolio più estesi e redditizi al mondo. Purtroppo gli interessi miliardari legati a questo business non prevedono la coesistenza con le Comunità ancestrali che abitano quei luoghi da sempre. Nel migliore dei casi, le tribù vengono “sfrattate” dai loro territori per poter disboscare per costruire i centri di estrazione del petrolio dai quali si diramano le condutture degli oleodotti che invadono la Foresta. Nel peggiore dei casi, e purtroppo non così di rado, gli effetti sono mortali. Le pipeline negli anni si degradano, hanno delle fuoriuscite di sostanze tossiche che penetrano nelle falde acquifere e avvelenano uomini e animali. Di recente nel fiume Pastaza, un affluente del Rio delle Amazzoni tra Ecuador e Peru, una conduttura si è danneggiata causando una fuoriuscita di Petrolio che riversandosi nelle acque ne ha provocato l’avvelenamento.

Come reagiscono le tribù che lei ha visitato?

Le tribù con cui sono entrato in contatto subiscono da anni questa preoccupante situazione. In particolare ho potuto vivere qualche giorno con la Comunità dei Bameno, un gruppo di indigeni che vive nella parte ecuadoriana della Foresta Amazzonica, i quali vivono un forte conflitto con i cosiddetti petroleros. I pozzi di estrazione del petrolio sono spaventosamente vicino ai loro villaggi e ai loro territori di caccia che, nonostante siano stati decretati Parco Nazionale, rischiano ogni giorno l’invasione a causa, tra le altre cose, dell’instabilità del Governo.

Le sue foto sembrano colate nere che ricoprono la tela di un quadro, come gettate di petrolio che soffocano la terra su cui si riversano. eppure degli sprazzi di natura emergono. Si può dire che la natura resiste o è destinata lentamente a soccombere? 

Il nero che pervade le immagini è una patina che ci impedisce di vedere chiaramente una natura spettacolare. E con lei, gli esseri viventi che la abitano. Lo scenario, che ho ricreato tramite decine di miei scatti ricomposti in un tableau vivant, viene attraversato da linee cromate che stridono con il contesto, proprio come le condutture degli oleodotti che invadono la Foresta. Anche se oscurata dal velo nero del petrolio ciò che prevale è comunque la Natura, mi piace pensare che sia così saggia e potente che sappia come sopravvivere a quello che l’uomo le sta provocando. Vorrei che ne emergesse un messaggio positivo di resilienza e di speranza.

A questo punto è obbligatorio chiedersi cosa possiamo fare noi. Quali sono le azione fatte da noi che possono avere un impatto su eventi che sembrano cosi remoti? 

Queste opere rappresentano luoghi esotici, remoti e lontani anni luce dal nostro quotidiano. Ma La Foresta Amazzonica è una risorsa di inestimabile valore per noi e per tutto il Pianeta, dobbiamo essere consapevoli di cosa sta succedendo e del processo distruttivo che è stato innescato. È fondamentale che se ne parli, che ci si sensibilizzi e che si diffonda una cultura di salvaguardia delle nostre risorse naturali.

Se dovesse scegliere una e una sola cosa che si è portato da questo viaggio, quale sarebbe? 

Una tra le cose che più mi affascinano quando ho l’opportunità di viaggiare in questi luoghi è assistere allo straordinario rapporto simbiotico che questi popoli hanno con la Natura. Un legame inscindibile e viscerale. Mi vorrei portare a casa la capacità di riuscire a vivere con quello stesso profondo rispetto per i luoghi in cui vivo, ricordandomi sempre di considerare la Natura come una risorsa, come un’alleata e non come un mezzo da sfruttare.

La mostra è visibile presso la Galleria Pirra, in Corso Vittorio Emanuele II n.82, sino al 24 Novembre 2024.

Lori Barozzino 

Rock Jazz e dintorni a Torino: Ligabue e Frankie Hi-nrg Mc

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA

Lunedì. Al teatro Regio si esibisce Ligabue.

Martedì. Al Jazz Club è di scena Matteo Salvadori.

Mercoledì. Al teatro Colosseo arriva Malika Ayane. Al Jazz Club suonano i Dicks Fall. Al teatro

Concordia si esibisce Anna Pepe. All’Osteria Rabezzana sono di scena i The Last Coat of Pink. Al

Peocio di Trofarello suonano gli Atomic Rooster. Al Blah Blah si esibiscono i Dicks’Fall. Allo Ziggy

sono di scena i San Leo +Makepop.

Giovedì. Per Moncalieri Jazz alle Fonderie Limone, concerto dal titolo “Cine & Jazz” per un omaggio

ai centenari :Marcello Mastroianni, Marlon Brando, Henry Mancini, con l’Orchestra Magister

Harmoniae e la House Band. Al Blah Blah si esibisce Tony Mezzacarica & I Carusi. All’Hiroshima

Mon Amour arriva il rapper Frankie Hi-nrg Mc. Al teatro Colosseo è di scena Diodato. Al Cafè

Neruda suonano i Mashkatarìa. Al Jazz Club si esibiscono i Dionysian. Alla Divina Commedia

sono di scena gli Acoustik Brothers.

Venerdì. Allo Ziggy suonano i Distruzione + Putridity. Al Blah Blah si esibiscono i Temple Of

Deimos+ Palm In A Forest. Al Magazzino sul Po suonano gli Stormo. Per 3 giorni consecutivi

i Pink Floyd Legend Week, ripropongono gli album di maggior successo dei “mitici” Pink Floyd

al teatro Colosseo. Al Capolinea 8 suona il Cantabile Trio. Per Moncalieri Jazz alle Fonderie Limone,

concerto dal titolo “Il Cielo è pieno di stelle”, tributo a Pino Daniele eseguito dal duo Mazzariello-

Bosso. Al Jazz Club suona la Terry Blues Band.

Sabato. Allo Ziggy suonano i Fuori Controllo + Redmoon Heroes. Al Blah Blah sono di scena i

La Crisi+Pigro. Al Folk Club si esibisce il quintetto di Stefano Dall’Armellina. Al Capolinea 8

concerto tributo a Chet Baker con il quartetto di Felice Reggio. Per Moncalieri Jazz alle Fonderie

Limone, suona Albert Hera & Friends con la partecipazione di The Singers Choir. Al Jazz Club

si esibisce la Project Band.

Domenica. Chiusura di Moncalieri Jazz all’auditorium Toscanini, di Torino con lo spettacolo dal titolo

100 anni della radio” con l’Orchestra Rai diretta da Steven Mercurio, con la partecipazione

straordinaria di Tosca. Al Blah Blah suonano gli Spiritual Deception+ Chasing People. Allo Ziggy

sono di scena gli Hibaku Jumoku. Al Jazz Club si esibiscono i Plastic Fingers.

Pier Luigi Fuggetta

Nitto Atp Finals, inaugurato il Fan Village dei record

Sono tantissimi i cittadini e i turisti che si sono messi in coda ieri per visitare in anteprima il Fan Village delle Nitto ATP Finals 2024, completamente rinnovato, per l’iniziativa speciale “Family Day”. Nel suo primo giorno di apertura, il Village è ad ingresso gratuito.

Alle ore 12 sono state presentate le otto coppie di tennisti che si sfileranno per il titolo. Applauditissimi i doppisti azzurri Simone Bolelli e Andrea Vavassori, qualificati alle Finals dopo un annata segnata da grandi successi, che esordiranno sul campo dell’Inalpi Arena lunedì 11 novembre alle ore 18.

“Ho sognato a lungo di partecipare e a questo torneo – ha raccontato al pubblico Andrea Vavassori – e l’anno scorso, dopo aver visto la finalissima tra Sinner e Djokovic con tantissimo tifo, ho pensato a quanto sarebbe stato bello venire a giocare qui. È un onore essere qui con Simone, un grande amico prima di un partner, e invito tutti i tifosi a continuare a supportarci con questo calore, perché ne avremo bisogno”. “Veniamo qua da protagonisti – ha aggiunto Simone Bolelli – abbiamo fatto una grande annata, e daremo di tutto sul campo per fare il nostro meglio. Vincere le Finals sarebbe un sogno, qui ci sono grandissime coppie e tutto è molto equilibrato, ma ce la metteremo tutta.”

All’inaugurazione erano presenti il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo, l’assessore regionale al Bilancio Andrea Tronzano e l’assessore allo Sport della Città, Domenico Carretta. Chiamato sul palco per il saluto delle istituzioni, il Sindaco ha dato il benvenuto a tutti i presenti e, in particolare, ai non torinesi: “Tutta Torino è vestita da tennis e ATP Finals, abbiamo lavorato tutti questi mesi per rendere la città accogliente e funzionante. Quest’anno sarà un’edizione ancora più importante, grazie alla presenza degli azzurri Simone Bolelli e Andrea Vavassori nel doppio e di Jannik Sinner, che arriva qui da numero 1″.

Ha commentato l’assessore Tronzano: “un fan village sempre più ampio che ha consentito agli atleti un vero e proprio bagno di folla. Per regione l’investimento nelle Atp si sta rivelando proficuo visto che c’è un grande ritorno economico sul territorio e una sempre maggiore partecipazione di ragazzi alle scuole di tennis.”

Il Fan Village in questa edizione ha un ruolo sempre più centrale e offrirà nuove forme di intrattenimento e di coinvolgimento attivo del pubblico delle Nitto ATP Finals. Con un sensibile ampliamento degli spazi (+30% della superficie), sono 5200 le persone che potranno essere ospitate in contemporanea nei tre padiglioni. Quest’anno tutti gli appassionati – anche quelli che non avranno l’opportunità di assistere dal vivo ai match dei campioni, ma che desiderano comunque respirare l’atmosfera dell’evento – potranno vivere l’esperienza Finals grazie ai servizi e alle possibilità offerte dal Fan Village: per accedere al Fan Village sono infatti disponibili biglietti “ground” al costo di 10 euro (3 euro per le persone con disabilità e 8 euro per i tesserati FITP). L’accesso è invece sempre gratuito per chi possiede un biglietto per i match delle Finals.

Nel padiglione ristorativo sarà presente un maxischermo di 60 mq. che permetterà agli appassionati di “immergersi” nello spettacolo della Inalpi Arena e di non perdersi nessun istante delle partite.  Novità anche per gli spazi dedicati alle attività sportive, ridefiniti per migliorare i flussi del pubblico e per rendere più piacevole e completa la conoscenza delle discipline federali: saranno presenti tutti gli sport della racchetta, con campi di pickleball, beach tennis, padel e, inoltre, un corner dedicato agli eSports.

fonte: TORINO CLICK

“Guarda che storia!”. Dalla pagina scritta alla pellicola cinematografica

Sono sette i romanzi selezionati come possibili candidati a una loro trasposizione cinematografica o televisiva

Il progetto, ormai ben noto, si intitola “Guarda che storia! Racconti per lo schermo”. E’ alla sua IV edizione e porta la firma, come sempre, di “Film Commission Torino e Piemonte” e del “Salone Internazionale del Libro di Torino”. Obiettivo, quello di individuare romanzi adatti a diventare “lungometraggi” o “serie tv”, permettendo alle case editrici di presentare il proprio libro a registi, sceneggiatori, produttori e decision makers del settore.

Le cifre raccontano in concreto il successo ottenuto in questi quattro anni dal progetto, che ha visto la partecipazione di ben 153 editori e la proposta di 339 titoli, dimostrandosi un’interessante vetrina per i produttori cinematografici alla ricerca di narrazioni accattivanti ed originali. Dopo la buona partenza del progetto nel 2021 e i successi del 2022 e 2023, la quarta edizione prosegue sulla strada dei significativi riscontri, con 65 titoli proposti, giunti da 40 case editrici attraverso la “call for application” conclusasi il 15 settembre di quest’anno e rivolta a romanzi e graphic novel pubblicati tra il 2022 e il 2024. L’iniziativa conferma così la sua “mission”“quella di facilitare il dialogo tra il mondo editoriale e quello della produzione cinematografica e audiovisiva”.

E veniamo ai “magnifici sette”. Tra romanzi e raccolte di racconti, gialli e noir, fantasy e volumi di formazione e libri per bambine e bambini, sono sette, infatti, i titoli selezionati (in base a quanto richiesto nel bando, ovvero storie ambientate in Piemonte o in altri luoghi potenzialmente in grado di prevedere la realizzazione cinematografica e audiovisiva in Piemonte) che più hanno suscitato l’interesse per una trasposizione per il piccolo o il grande schermo. Eccoli, in ordine alfabetico per editore: “Crimini in Canavese. Le indagini del viceprefetto Veyrat” di Ilario Blanchietto, Atene del Canavese (Torino), 2023; “Io non uccido” di Manuel Negro, Fazi (Roma), 2024; “I Buonanima” di Ernesto Chiabotto, Neos (Torino), 2024; “Le storie di Selot” (4 volumi) di Perla Giannotti, Parallelo 45 (Piacenza), 2022-2023; “Fuga nella neve” di Sofia Gallo, Salani (Milano), 2024; “Rosso Super-Marta. 14 anni, in 14 mesi” di Marta Costamagna, Atene del Canavese (Torino), 2023; “L’ultimo pinguino delle Langhe” di Orso Tosco, Rizzoli (Milano), 2024.

Palpabile la soddisfazione da parte di Paolo Manera, direttore di “Film Commission Torino Piemonte”, e di Marco Pautasso, segretario generale del “Salone Internazionale del Libro di Torino”. Dice il primo: “‘Guarda Che Storia!’ continua a rappresentare un punto di forza per la nostra ‘Fondazione’ ed è diventato uno dei momenti più attesi dei ‘Production Days’ all’interno di ‘Torino Film Industry’, con la presentazione di storie innovative e rappresentative che vengono selezionate da esperti ‘story editor’ e sono capaci di esprimere la vivacità dell’editoria moderna e, soprattutto, la sua naturale affinità con il mondo dell’audiovisivo”. E a lui fa eco Marco Pautasso“L’evento, che si collega al progetto ‘Book to Screen’, si conferma iniziativa straordinariamente efficace per promuovere l’incontro tra il mondo editoriale e l’industria audiovisiva, sempre più alla ricerca di storie originali da trasporre per il piccolo e grande schermo, e ribadisce il grande impegno del ‘Salone del libro’ in questo settore”.

sette titoli finalisti per l’edizione 2024 di “Guarda che storia!” sono stati selezionati da un Comitato di “super esperti” composto da: Gino Ventriglia (sceneggiatore e story editor), Graziella Bildesheim (produttrice) e Giacomo Durzi (sceneggiatore). Ora, i “Sette” saranno presentati a una platea di addetti ai lavori, ma anche al pubblico, in una “pitching session” organizzata nell’ambito di “TFI Torino Film Industry – Production Days”, in programma sabato 23 novembrealle 14, al “Circolo dei Lettori” di via Bogino 9, a Torino. A introdurre la loro presentazione saranno gli stessi Paolo Manera e Marco Pautasso.

L’evento è riservato agli accreditati a “TFI – Production Days”, ma il pubblico interessato potrà scrivere a segreteria@salonelibro.it per richiedere di partecipare, lasciando la propria mail e il proprio numero di cellulare. La prenotazione è obbligatoria con ingresso libero fino a esaurimento posti.

Anche quest’anno, infine, tutti i titoli partecipanti entreranno a far parte del “Book Database”, sezione visitabile sul sito di “Film Commission Torino Piemonte”, volta a presentare i progetti finalisti di ogni edizione unitamente a tutti i romanzi che hanno inviato la propria candidatura. Un archivio di storie, idee e personaggi da trasformare in “lungometraggi” o “serie TV” consultabile da chiunque, a disposizione del pubblico e degli addetti ai lavori, vetrina per editori e autori, aperta sul mondo della produzione cinematografica e televisiva.

Per ulteriori info: www.fctp.it o www.torinofilmindustry.it o www.salonelibro.it

g.m.

Nelle foto:

–       Paolo Manera

–       Marco Pautasso

A teatro le vicende degli operai di Stellantis: “Il turno di notte”

Al teatro Erba in scena la vicenda degli operai Stellantis tra attualità e commedia nello spettacolo scritto e diretto da Gianpiero Francese

Sabato 9 e domenica 10 novembre le vicende degli operai di Stellantis andranno in scena tra attualità e commedia nello spettacolo “Il turno di notte”, scritto e diretto da Gianpiero Francese, con in scena al teatro Erba la compagnia Operaprima con un cast affiatato formato da sette attori.

“Si ride, ci si arrabbia, ci si commuove”. Sono sette gli interpreti in scena con la tuta verde del lavoro. Alle loro spalle un’impalcatura di ferro, praticabile, che ricorda lo spazio di una fabbrica. Commedia dolce amara, “Il turno di notte” è scritto e diretto da un regista lucano che ha deciso di portare in scena una storia che, chi vive a Melfi, conosce molto bene. La trama si ispira alla vicenda degli operai della Stellantis, e per la drammaturgia, Francese, ha preso spunto dai racconti dei protagonisti. Un episodio fatale rinchiude alcune persone in uno spogliatoio dove inizia un duro confronto tra sei operai prima e un dirigente francese dopo. Uno spettacolo originale e appassionante in cui l’intenso coinvolgimento emotivo sconfina in momenti di intelligente ilarità. Al centro, il difficile momento che la classe operaia, quella metalmeccanica in particolare, vive in Italia. Un efficace equilibrio tra l’approccio realistico e la dimensione popolo, e la distorsione grottesca delle figure in campo, rende “Il turno di notte” uno spettacolo che fa ridere e pensare, una riflessione profonda e acuta sul futuro della classe operaia e la sua crisi identitaria, un lavoro inedito scritto dall’autore per la storica compagnia Operaprima. Una commedia molto divertente che entra e esce dalle tematiche più serie.

“Lo spettacolo è sinusoidale: si ride molto ma ci si emoziona anche, si pensa e ci si arrabbia. D’altronde, con attori come Beppe Centola e Dino Paradiso il divertimento è assicurato, ma senza mai sfociare nella superficialità. Ecco, parlerei di leggerezza, che non è mai superficialità”.

Informazioni e prevendite direttamente al sito www.torinospettacoli.it.

Info 6615447

 

Mara Martellotta