CRONACA- Pagina 958

Covid, a Vinovo vaccinata nonna Bruna di 95 anni

Inizio anno nel segno della speranza e della serenità nella Residenza per anziani “Alberto Dalmasso” di Vinovo, gestita dal gruppo “Sereni Orizzonti”.

Ieri  medici e infermieri della ASL Torino 5 hanno infatti terminato la vaccinazione di 44 operatori e 44 ospiti della struttura, la più anziana dei quali è Bruna Bottaro di 95 anni. Il previsto richiamo vaccinale è fissato per tutti il prossimo 1 febbraio.

Per il direttore Marian Stanica quello di oggi è stato un momento a lungo atteso «che premia gli sforzi del nostro staff – direttore sanitario, medici, infermieri, oss, fisioterapista, psicologa, addetti alle cucine e alle pulizie – che in un anno terribile e faticoso ha lavorato con professionalità e straordinaria abnegazione per preservare la salute di tutti gli assistiti. Non posso inoltre non ringraziare la ASL Torino 5 per la fattiva collaborazione che ci ha sempre assicurato. Grazie alla vaccinazione la nostra struttura viene adesso messa definitivamente in sicurezza. Ecco perché guardiamo con grande fiducia al 2021, pronti ad accogliere nuovi ospiti: da oggi la nostra Rsa smette di essere un ambiente a rischio e si afferma al contrario come uno dei luoghi più sicuri di tutta la provincia».

Volantini contro Movimento 5 Stelle, i carabinieri denunciano responsabile

Sono stati sequestrati altri manifesti pronti per essere affissi

Torino,12 gennaio. Scoperto dai carabinieri l’autore dei volantini che a partire dallo scorso 29 dicembre erano stati affissi a Torino, Collegno, Orbassano, Buttigliera Alta e Rivoli dal titolo “Assediamo i traditori a “5stelle””. Nei manifesti veniva criticato il movimento politico per aver disatteso le aspettative dei suoi elettori e in particolare per non aver impedito il blocco dei lavori della TAV e l’approvazione del Mes e venivano promossi presidi sotto le abitazioni dei parlamentari con tanto di nomi e indirizzi.
Questa mattina i militari dell’Arma hanno identificato e denunciato per diffamazione aggravata e istigazione a delinquere un italiano di 52 anni incensurato. I carabinieri su perquisizione delegata della Procura della Repubblica di Torino all’interno della sua abitazione hanno rinvenuto 75 volantini pronti per l’affissione, un rotolo di carta autoadesiva contenente nominativi ed indirizzi dei parlamentari del citato movimento politico residenti nella Regione Piemonte da apporre sui predetti manifesti oltre a una carabina, regolarmente denunciata, che gli è stata ritirata.

Volpiano, si cercano volontari per la distribuzione degli aiuti alimentari

È anche possibile sostenere l’iniziativa del Comune con una donazione

Dall’inizio della crisi sanitaria Covid-19 il Comune di Volpiano fornisce, in collaborazione con l’Unione NET, aiuti alimentari alle persone in difficoltà economica a causa della pandemia; il servizio prevede la distribuzione di pacchi con alimenti e beni di prima necessità attraverso la Caritas parrocchiale, ogni martedì dalle 9 alle 11.30 nei locali dell’Oratorio San Giuseppe (via Arduino 6). È possibile segnalare situazioni di disagio scrivendo a covid19@comune.volpiano.to.it o telefonando al numero 011.9954511.

Spiega l’assessora ai Servizi alla Persona Irene Berardo: «In questo momento abbiamo bisogno di nuovi volontari perché, contrariamente alla prima fase dell’emergenza, molte persone che prima erano a casa per l’interruzione delle attività economiche sono tornate al lavoro; perciò invitiamo tutti coloro che hanno disponibilità di tempo a contattare il Comune e offrirsi come volontari. È  anche possibile sostenere questa iniziativa con una donazione destinata specificatamente alle misure per fronteggiare, da un punto di vista sociale, questa difficile situazione». Il codice IBAN del conto corrente è IT62W0200831230000000799052, intestato al Comune di Volpiano (causale Covid-19).

Droga a domicilio. Fermato corriere durante controllo

Aveva  cocaina in auto: arrestato dai carabinieri

A casa un borsone con oltre 5 kg di marijuana

Torino, 10 gennaio Continuano i controlli dei carabinieri del Comando Provinciale finalizzati a contrastare ogni forma di criminalità e assicurare il rispetto delle prescrizioni anticovid.
In particolare, a Chieri, nell’hinterland torinese, i carabinieri hanno arrestato un 33enne di Buttigliera D’Asti con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’uomo è stato fermato durante un normale controllo su strada. I militari dell’Arma, insospettiti dell’atteggiamento del 33enne, hanno deciso di procedere a perquisizione veicolare e personale e l’uomo è stato trovato in possesso di 50 grammi di cocaina, 800 euro, un telefono cellulare e un mazzo di chiavi di un appartamento a Castelnuovo Don Bosco (AT), in uso alla sorella della sua convivente. Alla domanda su che cosa ci facesse con le chiavi della cognata, l’uomo non ha risposto.
A casa, i carabinieri della Compagnia di Chieri hanno trovato un borsone contenente 5 kg di marijuana suddivisi in pacchetti da 500 grammi, 633 grammi della stessa sostanza nascosti in 6 posti diversi della casa, 265 grammi di hashish, una macchina sottovuoto per alimenti, utilizzata verosimilmente per il confezionamento dei sacchetti con lo stupefacente da consegnare ai pusher, e un altro telefono cellulare. Anche la padrona di casa, una 26enne, è stata arrestata per detenzione di droga

Covid: “Nelle carceri situazione sotto controllo”

DA PALAZZO LASCARIS / “La situazione attuale nelle carceri piemontesi è sotto controllo, con 12 detenuti, 32 agenti e 2 operatori positivi, ma in contesti chiusi con problemi di sovraffollamento è difficile rispettare le regole del distanziamento e il rischio di focolai è sempre presente”, ha spiegato il Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Bruno Mellano, al gruppo di lavoro della IV Commissione sulla gestione dell’emergenza Covid presieduto da Daniele Valle, che si è riunito per proseguire l’indagine conoscitiva che si concluderà nel mese di giugno.

“Per questo – ha continuato Mellano – è stata importante la decisione di una presa in carico più diretta e condivisa del contesto penitenziario da parte dell’Unità di crisi, individuando nel referente dell’area giuridico amministrativa, Antonio Rinaudo, il soggetto di riferimento”.
Dall’inizio della pandemia all’8 gennaio 2021 sono stati 277 i positivi al Covid 19, per lo più asintomatici, detenuti negli istituti penitenziari del Piemonte: i numeri più alti si sono registrati a Torino, Alesssandria e Saluzzo, mentre alcuni istituti sono stati esenti dal contagio. Durante la prima ondata, con 4500 detenuti (dato di febbraio 2020, oggi sono 4200) per una capienza effettiva di 3700 posti sull’intero territorio regionale, le difficoltà a garantire le misure di distanziamento sociale e la carenza di dispositivi di protezione individuale, hanno determinato un alto rischio di contagio per la popolazione carceraria, in molti casi affetta da pluripatologie. Positivi in quella fase anche 200 agenti della polizia penitenziaria.
Nella sua relazione Mellano ha sottolineato come la pandemia abbia fatto emergere con maggior evidenza l’esigenza di costruire un servizio organizzato di sanità penitenziaria, che necessita di investimenti di lungo periodo, con interventi di edilizia radicali e maggior raccordo tra le amministrazioni penitenziarie che gestiscono le strutture e le Asl, in capo alle quali è la gestione della sanità penitenziaria. Ci sono stati casi in cui la gestione dell’emergenza è avvenuta in sinergia, altri in cui le due amministrazioni hanno operato in autonomia l’una dall’altra, con risultati meno efficaci.
Per contenere la diffusione del virus nella prima fase è stato rallentato l’ingresso di nuovi detenuti, incentivando dove possibile il ricorso agli arresti domiciliari e l’affidamento ai servizi. Anche nella gestione dei positivi, si è fatto ricorso nelle situazioni che lo consentivano a strutture non detentive o al differimento della pena ai fini della cura. Sui tamponi non c’è stato un orientamento uniforme da parte delle aziende sanitarie: l’Asl Cuneo1 ha effettuato oltre il 40 per cento di tutti i tamponi della regione (990), mentre Biella e Asti ne hanno fatti in numero esiguo.
Inoltre, è stata sospesa l’attività di espulsione e rimpatri forzati del Centro di Permanenza per il Rimpatrio (Cpr) di corso Brunelleschi, ripresa negli ultimi mesi soltanto con la Tunisia, mentre per quanto riguarda le Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems), quella di Bra non ha avuto contagi, quella di San Maurizio è stata invece interamente positivizzata, con l’unico caso nazionale di decesso per Covid.
Una serie di domande sono state poste dai commissari Francesca Frediani (Movimento 4 ottobre), Domenico Rossi (Pd), Marco Grimaldi (Luv), Alessandro Stecco (Lega) e dal presidente Valle.

L’evasa chiama la Polizia Arrestata dopo una lite al supermercato

Se avesse voluto celare il suo status non avrebbe potuto fare di peggio.

In sequenza ha abbandonato i domiciliari, è andata al supermercato, ha aggredito  la cassiera e infine ha anche chiamato la polizia proprio a causa del diverbio. Al loro arrivo gli agenti del Commissariato Barriera Milano, dopo aver ascoltato le parti, ricostruito l’accaduto e fatte le verifiche del caso non hanno che potuto concludere l’intervento che con l’arresto per evasione della donna che lo aveva richiesto.

L’arrestata, infatti, una trentaseienne italiana ai domiciliari, venerdì mattina viola la misura recandosi presso un supermercato di via Cigna in compagnia di sua madre. Quest’ultima ha un alterco con una cassiera nel corso del quale interviene la trentaseienne che schiaffeggia la dipendente dell’esercizio. Interviene una guardia giurata che divide le due donne, trattenendo l’evasa che a causa del suo stato di agitazione cerca di divincolarsi per proseguire la lite. Alla fine la donna chiama anche la polizia per far valere le sue ragioni.

A novembre e dicembre, la donna era già stata denunciata per evasione in altre due circostanze.

 

Aggredisce il padre per denaro

Arrestato per atti persecutori

Nella serata della scorsa domenica, gli agenti della Squadra Volante intervengono in uno stabile del quartiere Barriera Milano dopo che un uomo ha contattato la Polizia per la presenza del figlio molesto che per l’ennesima volta, dall’esterno dell’alloggio, si è presentato e sta colpendo la porta d’ingresso dell’abitazione a calci e pugni.

Giunti sul posto, gli agenti trovano l’uomo che con insistenza suona il campanello e lo fermano, raccogliendo poi il racconto della vittima. Nel pomeriggio, il figlio si era presentato a casa dei genitori, sebbene avesse a carico il divieto di avvicinamento al luoghi frequentati dal padre e dalla madre. Era riuscito, infatti, a introdursi nel condominio e aveva poi bussato alla porta dell’alloggio. Il padre, pensando fosse un vicino, aveva aperto e al quel punto si era palesato il figlio che, in stato di astinenza da stupefacenti, aveva prima minacciato il genitore di consegnargli del denaro, dopodiché, dopo averlo spintonato e fatto cadere per terra si era allontanato, non prima di essersi impossessato di spicci e alcuni oggetti.

Nella serata, il reo era tornato, fatto che aveva portato questa volta  il genitore a chiamare la polizia. Alla luce dei fatti, il reo è stato arrestato per atti persecutori, denunciato per essere andato a casa dei genitori e per estorsione. Inoltre, è stato sanzionato amministrativamente per il possesso di sostanza stupefacente e per la violazione delle norme anti Covid.

Non sopportava i domiciliari in casa con il fratello e si fa arrestare

Arrestato per evasione

Ieri mattina un cittadino nigeriano di 28 anni si è presentato presso gli uffici della Questura in via Grattoni poiché non intendeva continuare tale restrizione nell’alloggio condiviso. La richiesta era motivata dalla difficile convivenza con il fratello e dalle continue liti familiari. Inevitabile è stato l’arresto per evasione poi operato dagli agli agenti del Commissariato Dora Vanchiglia.

Da accertamenti è emerso che lo straniero, con precedenti di polizia in materia di stupefacenti, era sottoposto ai domiciliari in seguito a un provvedimento dello scorso giugno del Tribunale di Venezia

Associazione Pannella: “Vaccinare anziani e malati carcerati”

LETTERA APERTA DELL’ASSOCIAZIONE MARCO PANNELLA DI TORINO AL PRESIDENTE DELLA REGIONE PIEMONTE: 

“SUL VACCINO MASSIMA PRIORITA’ ANCHE PER LE PERSONE ANZIANE E MALATE ALL’INTERNO DELLE CARCERI”. 

 

Al Presidente della  Regione Piemonte Alberto Cirio

 

 

Signor Presidente,

 

con l’arrivo del vaccino anti-Covid, si pone, anche nella nostra Regione, il problema della necessità di una vaccinazione dell’intera popolazione in presenza di una pandemia. Con esso il problema della priorità di somministrazione e la necessità di definirne i criteri, anche affrontando i problemi bioetici e pratici connessi.

 

È molto importante tenere conto delle necessità degli individui anche a prescindere dalla loro condizione sociale.

 

Le chiediamo di considerare con la massima attenzione e urgenza la condizione della popolazione detenuta affinchè non vi sia alcun tipo di  discriminazione. Il carcere presenta inoltre criticità dovute al sovraffollamento che suggerirebbero massima priorità per la vaccinazione sia per i rischi di gravi conseguenze per la popolazione detenuta e anche per il personale costretto già a duri turni di lavoro in condizioni spesso difficili. Chi si trova in condizioni di detenzione non ha la possibilità di mantenere le distanze necessarie come il resto della popolazione e ci auguriamo che i tecnici, che indicano i criteri di priorità riguardo la vaccinazione della popolazione, non ignorino tali condizioni. 

 

Auspichiamo pertanto che la nostra Regione guardi nella giusta direzione e che le scelte che guideranno la vaccinazione dal Covid-19 tengano conto di chi si trova privato della sua libertà personale. Le chiediamo  eventualmente di sollecitare anche il nostro Governo ad avere maggiore attenzione per le gravi conseguenze che si potrebbero determinare all’interno delle carceri laddove il sovraffollamento può alimentare il diffondersi dell’epidemia Covid-19.

 

Anche l’Associazione Marco Pannella di Torino partecipa all’iniziativa nonviolenta dell’esponente del Partito Radicale Rita Bernardini che ha ripreso nelle scorse ore uno sciopero della fame per sensibilizzare le istituzioni e il Ministro della Giustizia su questi temi.

 

L’ASSOCIAZIONE PARTECIPA ALL’INIZIATIVA NONVIOLENTA DI RITA BERNARDINI AFFINCHE’ IL GOVERNO SI MOBILITI SULLA CONDIZIONE DI SOVRAFFOLLAMENTO DEI DETENUTI RIGUARDO IL RISCHIO PANDEMIA COVID-19.

Pusher trovato con 5 mila euro nelle suole delle scarpe

Si finge minore, arrestato dalla Polizia di Stato per spaccio

E’ stato fermato martedì sera in corso Palermo. Gli agenti del Commissariato “Barriera Milano” lo avevano notato poco prima in via Barbania dove, alla vista della volante, con un gesto fulmineo, si era disfatto di un fazzoletto bianco che buttava tra le auto in sosta. All’interno del tovagliolo sono stati trovati 10 frammenti di crack e 440 euro in contanti. Non erano le uniche banconote possedute dal ragazzo. Gli agenti hanno trovato altri 5000 euro nascosti all’interno delle suole delle sue scarpe.

Dai messaggi sui cellulari sono emerse diverse conversazioni dalle quali si evince chiaramente la sua “professione”. Il pusher prima di essere fermato dalla Polizia stava per consegnare ad un cliente 10 dosi al prezzo di 400 euro.

Il giovane, originario del Senegal, si è finto sin da subito minore di età. Dagli accertamenti effettuati è emerso che circa un anno e mezzo fa era stato sottoposto al protocollo BALDELLI, ovvero ad accertamenti sanitari che consentono di individuare una fascia di età compatibile con la persona, ed era stato refertato con un’età compresa tra 17 e 19 anni. All’epoca dei fatti, per reati simili, poiché ritenuto minore d’età, era stato sottoposto alla custodia cautelare minorile. Oggi, maggiorenne, è stato arrestato per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio e falsa attestazione delle proprie generalità.