CRONACA- Pagina 933

Maxi operazione dei carabinieri contro la gang dei furti sui Tir Recuperata merce per oltre un milione di euro

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In corso maxi operazione dei Carabinieri nei confronti degli appartenenti a un gruppo criminale dedito ai furti in aziende e su tir in sosta

Torino, 14 settembre. Dall’alba 100 Carabinieri del Comando Provinciale di Torino stanno eseguendo in tutta la provincia un’ordinanza di misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale del capoluogo piemontese su richiesta della locale Procura della Repubblica – Gruppo criminalità organizzata, comune e sicurezza urbana, nei confronti degli appartenenti ad una banda criminale, ritenuti responsabili, a vario titolo, di concorso in furto aggravato, rapina, ricettazione ed indebito utilizzo di carte di credito. Quindici gli indagati destinatari dei provvedimenti cautelari, di cui quattro in carcere, sei ai domiciliari, quattro all’obbligo di dimora nel comune di residenza ed uno all’obbligo di dimora nel quartiere di residenza. L’attività investigativa, condotta per un anno e mezzo dai Carabinieri della Compagnia Torino Oltre Dora, ha consentito di accertare l’esistenza di un gruppo criminale di origine rom i cui componenti setacciavano le aree industriali e commerciali delle province di Torino e Cuneo, al fine di depredare merce dai magazzini delle aziende, nonché il carico dagli autoarticolati parcheggiati nelle loro adiacenze. Durante l’attività d’indagine è stata recuperata e restituita ai legittimi proprietari merce rubata per un valore complessivo pari a 1.200.000 euro.

Siulp: sicurezza questione centrale

Riceviamo e pubblichiamo la dichiarazione  del Segretario Generale del SIULP di Torino Eugenio BRAVO.

La rapina subita in zona San Salvario dall’Assessore alla cultura è un atto gravissimo ed è la classica dimostrazione di come la questione sicurezza sia materia prioritaria per la città di Torino. Non si può dimenticare, continua Eugenio Bravo, tutti i reati subiti dai cittadini che sebbene facciano meno notizia in quanto non riguardano organi istituzionali, sono pur sempre gravissimi e intollerabili.

Le forze dell’ordine sono fortemente impegnate sul territorio nel contrasto al crimine ma è opportuno ricordare che tra due anni, al netto degli organici, solo la Polizia di Stato avrà ben 12.000 poliziotti in meno.

Il fenomeno della criminalità in certe zone persiste e deve essere affrontato in modo decisivo con strumenti e leggi efficaci e con Sindaci che agiscano con fermezza nell’alveo della legge nr. 125 del 2008.

Occorre dunque valorizzare la Polizia Locale, procedere con le assunzioni di personale giovane e incrementare il controllo del territorio in collaborazione con le forze dell’ordine.

Tutto il resto sono solo chiacchiere.

Torna al furgone e trova il ladro all’interno

Arrestato un ventisettenne dagli agenti del Commissariato Barriera Milano

Un uomo, sabato pomeriggio, parcheggia il suo furgone in via Carmagnola per andare a fare la spesa in un negozio di fiducia. Chiuso il mezzo si incammina in direzione dell’esercizio, durante il tragitto, però, ricorda di aver lasciato un mazzo di chiavi nel furgone e torna indietro per recuperarle. Una volta giunto nei pressi del suo veicolo, il proprietario si rende conto che la porta anteriore è aperta e che all’interno del mezzo c’è una persona che sta tentando di smontare la plancia con un cacciavite.

Quando il proprietario del veicolo lo invita ad allontanarsi, il reo prima spintona il suo interlocutore e poi estrae un coltellino con il quale lo minaccia, prima di darsi alla fuga.

La vittima contatta il 112 e allo stesso tempo si mette all’inseguimento del reo il quale, in via Bra, durante la sua fuga, spintona facendola cadere per terra un’altra persona che ostacola la sua fuga. Anche questo secondo cittadino, rialzatasi, insegue il fuggitivo insieme al proprietario del furgone. I due riescono a raggiungere l’uomo in fuga. Il contemporaneo arrivo degli agenti del Commissariato Barriera Milano permette a questi ultimi di fermarlo.

L’uomo, un cittadino marocchino di 37 anni, con a carico un obbligo di presentazione alla P.G, un divieto di dimore nel Comune di Torino e sottoposto a libertà controllata verrà arrestato per tentata rapina.

San Salvario, furto al ristorante

Arrestato l’autore

 Venerdì sera gli agenti della Squadra Volante hanno tratto in arresto per furto un trentenne georgiano nel quartiere San Salvario.

Poco dopo le 20, lo straniero si è avvicinato al tavolo del dehor di un ristorante di via Berthollet dove stavano cenando due persone. Fingendo di allacciarsi le scarpe, si è accovacciato, si è impossessato del borsello di uno dei due avventori e di è dato alla fuga.

La scena è stata notata da un passante che ha inseguito il reo riuscendo a recuperare il maltolto poi riconsegnato al legittimo proprietario. Gli agenti della Squadra Volante, invece, dopo aver ricevuto le indicazioni dei testimoni sono riusciti a fermare e ad arrestare l’autore del gesto, un cittadino georgiano di 30 anni, nei pressi del luogo ove era avvenuto il furto.  

L’assessora Leon rapinata in strada a San Salvario

Ieri sera l’assessora comunale alla Cultura Francesca Leon è stata rapinata a San Salvario, verso le 21,30

Stava rientrando a casa quando un uomo  ha cercato di strapparle la borsa. Il rapinatore non era armato e non l’ha aggredita ma si è fatto dare il denaro che aveva nel portafoglio, poi è fuggito. Leon ha gridato ma la strada era deserta. L’Assessora ha chiamato la polizia e poco dopo è arrivata una volante.

Prove di rave party nel Torinese ma la polizia lo blocca

Stavano organizzando un rave party party sulle colline del Torinese nella zona di Rosta e Villarbasse e Reano. Ma una riunione tecnica di coordinamento nella notte in prefettura ha fatto immediatamente il via  allo sgombero dell’area. Individuati gli undici organizzatori del rave sono stati sequestrati amplificatori, mixer e varie attrezzature. Non ci sono stati tensioni e incidenti.

Prima chiama la polizia e poi si fa arrestare

Intorno alle ore 21 gli agenti del Commissariato Barriera Nizza vengono inviati in via Nizza per la richiesta di intervento di un cittadino. Giunti sul posto, però, l’uomo si avvicinava con fare minaccioso agli agenti. Alla richiesta di questi ultimi di indicare il motivo della richiesta di intervento, non forniva spiegazioni rifiutandosi al contempo di fornire le sue generalità. Non pago l’uomo continuava a mostrarsi agitato scagliandosi più volte nei confronti degli agenti, tanto da provocare un trauma distorsivo a uno degli agenti.

Alla luce dei fatti, il reo, un cittadino pakistano di 29 anni, irregolare sul territorio nazionale è stato arrestato per resistenza a P.U., lesioni e rifiuto di fornire le proprie generalità.

 

Rapina al parco del Valentino, derubato di uno smartphone

Fermato l’autore dagli agenti del Commissariato Centro

 

Giovedì mattina viene diramata una nota per il furto di uno smartphone nell’area del Parco del Valentino ad opera di un uomo poi allontanatosi. La vittima mentre era seduta su una panchina era stata avvicinata e bloccata con la forza. Dopo essersi impossessato del telefono, il reo aveva anche chiesto 50 euro per la restituzione dell’oggetto.

Ricevute le descrizioni della persona in fuga, gli agenti del Commissariato Centro la rintracciano all’incrocio tra viale Virgilio e viale Mattioli in compagnia di un altro soggetto. Proprio in tasca a quest’ultimo i poliziotti trovano il cellulare appena rubato, insieme ad un involucro contenente marijuana.

Alla luce dei fatti, l’autore materiale del gesto, un trentatreenne senegalese, viene arrestato per la rapina e la tentata estorsione. Per il quarantaseienne nigeriano trovato poi in possesso dello smartphone scatta la denuncia in stato di libertà per ricettazione. Lo straniero è stato anche sanzionato amministrativamente per la marijuana che aveva con sé.   

In memoria dell’ultima Regina d’Italia Maria José

Mercoledì 15 settembre alle ore 17 nella sala Consiglieri della Città metropolitana  di Torino a Palazzo Cisterna (via Maria Vittoria 12), il Centro “Pannunzio” e l’Associazione “Regina Elena “ ricorderanno, a 20 anni dalla morte, l’ultima Regina d’Italia Maria José di Savoia.  

Figlia  del Re del Belgio, Alberto I, andò  in sposa all’erede al trono dei Savoia, il principe di Piemonte  Umberto, nel 1930. Donna controcorrente, cresciuta alla corte belga nota per le sue aperture intellettuali e sociali, visse con grande disagio gli anni della dittatura fascista a cui cercò di opporsi, soprattutto dopo l’alleanza sciagurata di Mussolini con la Germania nazista di Hitler. Con Umberto II di Savoia regnò in Italia, dopo l’abdicazione di Re Vittorio Emanuele III, dal 9 maggio al 2 giugno 1946, quando il referendum portò in Italia la Repubblica. La sua fu una figura significativa nell’ambito dell’opposizione al regime fascista, per le sue frequentazioni clandestine con con gli intellettuali antifascisti ed in particolar modo con Benedetto Croce. Notevole fu il suo contributo alla conoscenza della storia di Casa Savoia, con i suoi libri su grandi figure sabaude, apprezzati dagli storici.
Nell’occasione verrà proiettato una video – intervista condotta da Enzo Biagi e lo storico Pier Franco Quaglieni ricorderà Maria José che conobbe di persona. La manifestazione è in collaborazione con l’Associazione Internazionale “Regina Elena”, il cui Presidente nazionale, Ilario Bortolan, coordinerà l’incontro.
Prenotazione  obbligatoria al 348 81 348 47.

Catturato dopo una effimera latitanza

Un cittadino marocchino di 38 anni, condannato a una pena di 9 mesi e 13 giorni di reclusione per reati contro al patrimonio, è stato tratto in arresto dagli agenti del Comm.to Barriera Nizza lo scorso martedì pomeriggio. L’uomo era da tempo sottoposto alla misura dell’obbligo di firma presso gli uffici del Comm.to, da ottemperare quotidianamente entro le ore 12, in relazione ai reati da lui commessi precedentemente. All’emissione del Provvedimento del Tribunale, l’uomo non si è però presentato per assolvere l’obbligo pendente a suo carico, tanto da far scattare immediate ricerche in zona San Salvario, ove lo stesso è solito ritrovarsi con suoi connazionali, ma con esito negativo. L’uomo dava notizie di sé solo alle ore 14,30, quando compariva improvvisamente negli uffici di Polizia per assolvere ai propri obblighi di firma. Qui, innanzi agli agenti della Sezione Misure di Prevenzione, Sicurezza e Cautelari, gli veniva notificato l’ordine di carcerazione, in virtù del quale è stato tradotto successivamente al “Lorusso e Cutugno” per l’espiazione della pena.