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Indagine Covid, dibattito in Consiglio regionale

Approvata la relazione di maggioranza sulla gestione dell’emergenza Covid in Piemonte. Quella che in termine tecnico è stata definita “Indagine conoscitiva in merito alla gestione dell’emergenza sanitaria Covid-19 sul territorio piemontese” all’interno della Commissione Sanità, aveva infatti prodotto due relazioni e quella di minoranza è stata respinta. I due schieramenti hanno votato per i rispettivi documenti.

Nell’illustrare la relazione di maggioranza Alessandro Stecco (Lega), presidente della Commissione Sanità, ha spiegato che “la mozione che ha portato all’istituzione del gruppo di lavoro prevedeva non solo un’analisi dei dati e delle misure adottate per contrastare il Covid ma anche un’analisi storica delle politiche e degli scenari degli ultimi decenni della sanità piemontese: compito che è stato svolto attraverso 21 audizioni che hanno evidenziando criticità e punti di forza”.

“La Sanità regionale, indebolita dai tagli e dalle necessità legate al Piano di rientro, si è trovata ad affrontare un’emergenza epocale senza un piano pandemico – ha sottolineato –. Nonostante ciò, il Piemonte ha in molti casi anticipato strategie e risposte che sono state riproposte a livello nazionale e internazionale, a cominciare dal contact tracing e dalle iniziative per la scuola sicura. Molto è stato fatto per implementare la medicina territoriale e l’emergenza ospedaliera: l’istituzione del Dirmei si è rivelata una chiave di volta per affrontare la situazione in un contesto di difficoltà strutturale di partenza. Non va dimenticato, inoltre, che il Piemonte è stata la prima regione a dotarsi di una piattaforma informatica. Le linee guida per la telemedicina, gli sforzi fatti per aumentare i posti di terapia intensiva e subintensiva, nonché l’incremento dei laboratori per l’analisi dei tamponi hanno dimostrato inoltre l’elevata capacità di risposta del Piemonte”.

Presentando la relazione di minoranza, Daniele Valle (Pd), coordinatore del gruppo di lavoro, ha sottolineato come l’indagine abbia “consentito di evidenziare lacune e ritardi nell’affrontare una situazione certamente nuova ma che avrebbe richiesto risposte più tempestive e strutturate”.

“L’indagine – ha aggiunto – ha approfondito diversi punti, anche se in qualche caso la Giunta è sembrata come volerli rimuovere. La pandemia ha colto tutti di sorpresa e lascia tuttora interrogativi sulla sua evoluzione: si poteva senza dubbio fare di più e meglio per quanto riguarda le evidenti carenze nella catena di comando, le politiche per il tracciamento, il ritardo negli interventi per le Rsa e l’incertezza nella scelta e nella gestione delle strutture Covid. Ci sono problemi che dovremo affrontare nei prossimi mesi, a cominciare dalla catena di comando con ruoli spesso sovrapposti e confusi e dalla redazione del Piano sociosanitario regionale per darne una più compiuta organizzazione”.

“Mi preoccupa il domani – ha concluso – perché le risorse per il personale medico a tempo determinato stanno finendo, i bisogni di cura sono migrati verso il privato e le liste d’attesa si sono allungate a dismisura. La sfida che abbiamo di fronte è recuperare le liste d’attesa e coloro che si sono allontanati dal Sistema sanitario regionale per veder garantito il diritto alla salute”.

Paolo Bongioanni (Fdi) ha osservato come dalla relazione di maggioranza emerga “la necessità di investire sul capitale umano in Sanità e di rafforzare la medicina di territorio. La Regione ha avuto capacità di reazione immediata a cominciare dall’aumento dei laboratori di analisi, passati da 2 a 32, e delle terapie intensive”.

Domenico Rossi, intervenuto per il Pd con Maurizio Marello e il capogruppo Raffaele Gallo, ha sottolineato come “sia necessario analizzare ciò che non ha funzionato per non ripetere gli errori. È innegabile che nel 2019 la Sanità piemontese abbia ereditato problemi strutturali ma le sue condizioni erano notevolmente migliorate rispetto al 2014. Il Piemonte sta tuttora continuando a fare pochi tamponi, così come è stata evidente la confusione tra posti letto Covid e non Covid nella prima e nella seconda ondata”.

Alberto Preioni, intervenuto per la Lega con Andrea Cane e Riccardo Lanzo, ha definito la relazione di maggioranza “un grande lavoro di trasparenza a disposizione di chiunque lo desideri. Il Piemonte non è partito al pari delle altre regioni a causa dei Piani di rientro e dei tagli attuati negli anni dal Governo, mentre l’Assessorato e il Dirmei si sono impegnati nel cercare soluzioni e offrire risposte. Sarà importante assumere e favorire borse di studio per guardare al futuro con maggiore serenità, così come continuare nello sviluppo delle Usca e delle cure domiciliari per curare le persone a casa”.

Francesca Frediani (M4o) ha evidenziato “la necessità di concentrarsi sul nuovo Piano sociosanitario regionale e sul rafforzamento della medicina territoriale per permettere ai cittadini di accedere in tempi brevi ai servizi. La decisione di chiudere le scuole in anticipo rispetto alle altre regioni si è rivelata piuttosto saggia ed è importante ora intervenire sui trasporti per poter continuare ad assicurare la didattica in presenza”.

Per Sarah Disabato (M5s) “il lavoro svolto nel gruppo di lavoro ci permetterà di non commettere in futuro gli errori fatti in passato. È necessario concentrarsi sulla prevenzione e sul monitoraggio degli agenti infettivi per evitare il proliferare di pandemie”.

Marco Grimaldi (Luv) ha rilevato che “il Piemonte a inizio pandemia non sapeva neppure di cosa disponesse nelle sue file, a partire dai Dpi e si è mossa una ventina di giorni dopo rispetto alla Lombardia e ad altre regioni per procedere all’approvvigionamento. Le Rsa, inoltre, sono state abbandonate a se stesse”.

Silvio Magliano (Moderati) ha espresso la necessità “di fronte a quanto accaduto, di capire cosa non abbia funzionato e di non esitare a riconoscere che nell’attività di governo qualche volta si possono commettere errori”.

Per Paolo Ruzzola (Fi) “la Sanità piemontese ha fronteggiato l’emergenza con coraggio, a cominciare dal personale sanitario e parasanitario e dai volontari. Abbiamo affrontato la pandemia con svantaggi dovuti a carenza di strutture, laboratori e personale e con un sistema informatico e manifatturiero inidonei per il tracciamento e la produzione di mascherine. Ci sono stati errori a tutti i livelli ma avremmo forse potuto essere meno impreparati con una Sanità in condizioni migliori e, nonostante alcune carenze, non è stato lasciato indietro nessuno”.

Per Mario Giaccone (Monviso) “la relazione di maggioranza tende a evidenziare come il Piemonte abbia saputo affrontare una situazione del tutto inedita mentre quella di minoranza evidenzia con garbo i limiti dell’organizzazione e della regia generale. I dati raccolti e alcuni limiti sono oggettivi: la minoranza non ha inteso speculare sulle difficoltà per non aggiungere problemi”.

Prima della votazione finale l’assessore alla Sanità Luigi Icardi ha sottolineato che “se vogliamo parlare di un ‘caso Piemonte’, esso risiede forse nel fatto che oggi la regione è tra le zone con le maggiori condizioni di sicurezza, frutto dell’impegno e dei sacrifici di tutti”.

“Lungi da noi l’idea di dire che nessuno ha sbagliato – ha dichiarato – perché solo chi non fa non sbaglia. È indubbio che la Sanità piemontese al momento dello scoppio della pandemia fosse debole, ma è un fatto che chiunque abbia avuto bisogno di un ricovero in terapia intensiva o ordinario lo abbia avuto. La risposta degli ospedali è stata efficiente e la medicina del territorio è stata potenziata”. “Abbiamo inoltre affrontato l’emergenza con armi spuntate – ha concluso – ma grazie a un protocollo all’avanguardia elaborato nell’aprile 2020 abbiamo curato a casa 48mila persone in un momento di incertezza e con un quadro normativo confusionario in cui ogni settimana cambiavano le carte in gioco e non va dimenticato che l’indagine sulle Rsa è stata archiviata. Abbiamo poi cercato in ogni modo di fornirci di dispositivi Dpi, ma non di rado i nostri acquisti venivano bloccati, abbiamo riposto nei magazzini i ventilatori fornitici dalla struttura commissariale perché si rompevano e ne abbiamo acquistati di nuovi, abbiamo assunto medici a tempo determinato perché erano gli unici che il Governo ci ha consentito di assumere e realizzato una piattaforma per il tracciamento quando all’inizio della pandemia disponevamo di un semplice file Excel. Le sfide che ci attendono ora sono il nuovo Piano sociosanitario e la riduzione delle liste d’attesa”.

Confermata condanna a 30 anni per l’assassino del giovane ai Murazzi

La corte di Assise di Appello di Torino ha confermato la condanna a 30 anni di carcere per Said Mechaquat

Questi il 23 febbraio 2019 uccise sul lungo Po dei Murazzi a Torino il 34enne Stefano Leo, che lavorava commesso in un negozio di abbigliamento.

L’imputato si costituì settimane dopo e diede spiegazioni confuse del suo gesto.

I due non si conoscevano. Said si era appostato sul Lungo Po e aveva aggredito Leo, che stava andando al lavoro, sgozzandolo con un coltello.

L’Aeroporto di Torino, un’esperienza sicura

L’Aeroporto di Torino ottiene il rinnovo della certificazione Airport Health Accreditation rilasciata da Airports Council International (ACI) World e da ACI Europe.

Si tratta del riconoscimento che, dopo avvenuta verifica, conferma la corretta ed efficace applicazione da parte dello scalo delle procedure anti Covid-19.

Il programma internazionale dell’Associazione internazionale degli aeroporti valuta le misure e le procedure sanitarie introdotte a seguito della pandemia Covid-19, in conformità con le raccomandazioni dell’Organizzazione Internazionale dell’Aviazione Civile (ICAO – Council Aviation Recovery Task Force), in linea con l’Agenzia Europea per la sicurezza aerea (EASA), il protocollo del Centro Europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC – Aviation Health Safety Protocol) e le linee guida ACI Europe per una Healthy Passenger Experience negli aeroporti.

L’Airport Health Accreditation permette un efficace confronto tra gran parte degli aeroporti mondiali delle misure sanitarie di contrasto alla diffusione del Covid-19 ed è stata ottenuta dopo verifica dell’allineamento delle attività alle linee guida delle istituzioni sanitarie internazionali ed alle migliori pratiche di settore.

Dopo aver esaminato analiticamente i processi operativi e di sanificazione, le modalità di controllo e l’efficacia della strumentazione di rilevazione, ACI dichiara infatti che l’Aeroporto di Torino ha dimostrato di attuare tutte le possibili azioni per offrire un’esperienza aeroportuale sicura a tutti i viaggiatori, riconoscendo l’impegno profuso dallo scalo nella continuazione degli sforzi dedicati alla sicurezza dei passeggeri e del personale aeroportuale.

La pulizia e disinfezione degli ambienti, il mantenimento delle distanze fisiche, la protezione del personale, le comunicazioni e le strutture per i passeggeri sono tra gli elementi esaminati e valutati da ACI per il rilascio della certificazione Airport Health Accreditation.

Andrea Andorno, Amministratore Delegato di Torino Airport, ha commentato: “Siamo molto soddisfatti di aver ottenuto il rinnovo di questa certificazione, che conferma il nostro impegno nel garantire ai passeggeri un’esperienza di viaggio al massimo dei livelli di sicurezza. L’Aeroporto di Torino ha continuato e continuerà sempre a mettere in campo tutte le misure necessarie a ridurre al minimo il rischio di contagio tra i viaggiatori e i lavoratori dello scalo”.

Covid: Maurizio Scandurra e Patrizia Polliotto oggi on air su ‘Radio Radio’

Il giornalista radiotelevisivo e saggista cattolico e il noto legale d’impresa torinesi discutono di sanità pubblica e privata questa mattina in diretta a ‘Un Giorno Speciale’ con Francesco Vergovich.

Si preannuncia una puntata scoppiettante quella che vede il trio Francesco Vergovich, Patrizia Polliotto e Maurizio Scandurra questa mattina sulle frequenze dell’ascoltatissima talk-radio nazionale ‘Radio Radio’.
Nel consueto appuntamento del mercoledì mattina delle ore 13.35, i tre professionisti affronteranno in radio e in tv e sul web il cruciale dibattito sul rapporto di confronto fra sanità pubblica e privata, oltre a parlare di Greenpass, virologi e attuale scenario economico-sociosanitario nazionale.
Patrizia Polliotto, noto e stimato legale d’impresa italiano, interverrà in qualità di Presidente del milanese IRCCS ‘Istituto Ortopedico Galeazzi’, eccellenza ospedaliera di rilevanza europea di proprietà del ‘Gruppo san Donato, prima realtà sanitaria privata italiana fondata dal talento imprendioriale manageriale della Famiglia Rotelli.
Polliotto, inoltre, annovera e altresì ha ricoperto e ricopre incarichi al vertice in prestigiosi contesti nazionali pubblici e privati di primo piano tra cui ‘Compagnia di San Paolo’, ‘Juventus’, ‘Reply’, ‘NB Aurora’ e ‘Zucchi’, e ha rivestito ruoli di primo piano anche in altrettante prestigiose realtà nazionali quali ‘Finmeccanica’, ‘Iren’ e ‘Gruppo Viasat’.
E’ Fondatrice e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori (www.uncpiemonte.it) dal 1955 la prima e più antica e autorevole associazione consumeristica italiana.
Maurizio Scandurra, scoperto e lanciato dal noto regista Rai Michele Guardì (ideatore di storici programmi di successo quali ‘I Fatti Vostri’, ‘Mattina’ e ‘Mezzogiorno in Famiglia’, ‘Scommettiamo che?’ con l’indimenticato Fabrizi Frizzi), è spesso opinionista a ‘La Zanzara’ di Radio 24 con Giuseppe Cruciani, Alberto Gottardo e David Parenzo.
Attualmente in televisione è ospite ricorrente anche a ‘Canale Italia’, ove anche firma copertine e servizi filmati del talk-show leader del prime-time del quarto polo televisivo italiano ‘NotizieOggi Lineasera’ ideato e condotto dal giornalista Vito Monaco.
Scandurra, ospite tutti i mercoledì mattina in diretta su ‘Radio Radio’ in uno spazio condiviso all’interno di ‘Un Giorno Speciale’ di e con Francesco Vergovich, ha debuttato al cinema come attore interpretando sé stesso nel film ‘Lupo Bianco’ sulla storia del filantropo Carlo Olmo recitando al fianco di Sebastiano Somma, protagonista della pellicola con Remo Girone. L’opera, prodotta da ‘CinemaSet’ e patrocinata dal Miur, attesa nelle sale cineamtografiche italiane a Febbraio 2022, è stata anche premiata con un importante riconoscimento alla recente 78° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia.
Per ascoltare la puntata e guardarla in diretta, è disponibile il sito www.radioradio.it (per trovare la frequenza in FM o assistere in streaming), mentre in tv ‘Radio Radio’ si trova al Canale 676 del digitale terrestre.

Tv, per il Piemonte il passaggio all’Mpeg-4 a gennaio

Marco Bosticco (Presidente antennisti di Confartigianato Piemonte): “la seconda rivoluzione del digitale terrestre con il cambio delle frequenze televisive sta diventandouna corsa ad ostacoli.”

 

“La comunicazione è stata poco chiara: molti cittadini hanno capito di dover cambiare la televisione quando, invece, non è  detto che sarà necessario.”

 

“Quella che sarebbe dovuta essere la seconda rivoluzione del digitale terrestre con il cambio delle frequenze televisive sta diventando, invece, una corsa ad ostacoli.

Molti sono i problemi che gli utenti stanno affrontando e ad aver capito come andranno le cose sono davvero pochi.” A lanciare l’allarme è Marco Bosticco, Presidente antennisti di Confartigianato Piemonte.

Per il Piemonte il passaggio all’Mpeg-4 è previsto per il prossimo mese di gennaio. Ricordiamo che dal primo Switch-off dello scorso 20 ottobre, 15 canali tra Rai e Mediaset potrebbero non essere più visibili dai televisori. 

 Per la Rai potrebbero risultare invisibili: Rai 4, Rai 5, Rai Movie, Rai Yoyo, Rai Sport + HD, Rai Storia, Rai Gulp, Rai Premium e Rai Scuola.

Per Mediaset, invece, potrebbero risultare invisibili: TgCom24, Mediaset Italia 2, Boing Plus, Radio 105, R101 TV e Virgin Radio TV.

 I canali Rai1, Rai2, Rai3 e Rai News 24 invece si continueranno a ricevere (temporaneamente) su tutti i televisori.

 “Il motivo della «scomparsa» dei canali è semplice in quanto dallo scorso 20 ottobre sono visibili solo i canali in Hd, ovvero in alta definizione. – spiega Bosticco – Chi ha un televisore o un decoder compatibili dovrà solamente risintonizzarli, procedura che in questo periodo di cambiamento sarà necessario ripetere, probabilmente, anche più volte.”

Per sapere se il proprio televisore o il proprio decoder sono compatibili con l’Hd, basterà sintonizzarsi su un canale in alta definizione come 501 (Raiuno Hd), 505 (Canale 5 Hd) o 507 (La7 Hd). Se sarà possibile ricevere anche solo un canale, per continuare a vedere i canali oscurati sarà sufficiente risintonizzare il tv (ammesso ovviamente che non ci siano problemi all’antenna).

 Se l’apparecchio non ha problemi di ricezione, al termine della ricerca sarà creata una lista di canali ordinata.

 

Il passaggio all’Hd (o più precisamente il passaggio dalla codifica Mpeg-2 all’Mpeg-4) è solo il primo passaggio tecnologico che vedrà protagonista la Tv.

Con il secondo, e più importante, si passerà dal sistema Dvb-T al Dvb-T2, il vero e proprio nuovo digitale terrestre, e tutti i vecchi canali saranno «spenti» a favore dei nuovi. Un televisore compatibile con l’Hd quindi non è detto che lo sia anche con quest’ultimo. Sarà necessario quindi adeguare il televisore o il decoder ma c’è tempo: Il processo di spegnimento dei vecchi impianti avverrà gradualmente e sarà definitivo nel 2023.

“Per sapere se i dispositivi sono già pronti si deve procedere con la verifica di due canali di test, il 100 per la Rai e il 200 per Mediaset -continua Bosticco –Se nei canali appare il cartello «Test HEVC Main10», il Tv o il decoder sono compatibili anche con il nuovo digitale terrestre e non ci sarà bisogno di sostituirli. L’importante, nell’eseguire il test, è che si vedano correttamente Raiuno sul canale 1 e/o Canale 5 sul quinto canale. Se, infatti, non sono ricevibili correttamente i canali tradizionali, non si vedranno neanche quelli di test. Anche qui il consiglio è di risintonizzare Tv o decoder ed eseguire di nuovo il controllo.”

La comunicazione è stata poco chiara – conclude Bosticco – perché molti cittadini hanno capito di dover cambiare la televisione quando, invece, non è  detto che sarà necessario. Sono state invogliate a cambiare tv molte più persone di quante effettivamente lo necessiterebbero. Il tecnico antennista potrà supportare gli utenti in questa seconda trasformazione tecnologica della televisione in quanto è un professionista in grado di progettare un impianto per la tv, sostituire un’antenna, installare una parabolica ecc.”

Furgone travolge auto: morta una quindicenne

Una ragazza di 15 anni è morta a Cavaglietto, nel Novarese, mentre viaggiava in auto:  la vettura è stata travolta da un furgone. La madre della giovane, che  era alla guida della vettura, è stata trasportata in elicottero in codice rosso all’ospedale di Novara. È in stato di choc, ma illeso, il conducente del furgone.  La  dinamica dell’incidente è al vaglio degli accertamenti delle forze dell’ordine.

Linea Aosta-Ivrea-Torino: pigiati come sardine

Il consigliere Alberto Avetta (Pd) : “Bene i milioni per l’elettrificazione tra Aosta e Ivrea. Ora programmiamo il raddoppio dei binari. Resta il tema del rapporto tra il Piemonte e la Valle d’Aosta: attenzione che la diversa tariffazione da parte della Valle d’Aosta non penalizzi i piemontesi.”

«Ieri mattina abbiamo voluto condividere con i pendolari l’esperienza del treno delle 7,42 da Ivrea a Torino. Un modo per toccare con mano i disagi e disservizi, che i pendolari da mesi denunciano e documentano, per testimoniare la nostra vicinanza a chi ogni giorno è costretto a subire questa odissea per andare a lavorare o studiare, e per ribadire ancora una volta alla Regione Piemonte che non si può più tollerare un trasporto pubblico locale ridotto in queste condizioni»: lo affermano il consigliere regionale Alberto Avetta ed il vice Presidente del Consiglio regionale del Piemonte Mauro Salizzoni, che alla stazione di Ivrea sono saliti sul treno Aosta-Ivrea-Torino, scendendo poi a Porta Susa.

«Se uno vuole avere una precisa definizione del termine “sovraffollamento”, basta che salga sul treno Ivrea-Torino, davvero il posto giusto per prendere il Covid19-commenta Mauro Salizzoni-quanto ho visto  è inaccettabile dal punto di vista sanitario. Per fortuna i pendolari sono responsabili e adoperano tutti la mascherina, ma le condizioni in cui sono costretti a viaggiare costituiscono una fonte di pericolo, peraltro senza controlli adeguati».

«L’Europa e il Governo investono più di 30 miliardi del PNRR sulla mobilità sostenibile, e in gran  parte sono destinati al trasporto ferroviario, non a caso proprio il tratto Aosta-Ivrea sarà elettrificato-aggiunge Alberto Avetta –Ora dobbiamo pensare al prossimo passo infrastrutturale, ovvero il raddoppio dei binari. Resta però urgente il tema del rapporto tra il Piemonte e la Valle d’Aosta, le cui criticità finiscono per compromettere la qualità del servizio sulla linea Aosta-Ivrea-Torino. Non è più un mistero che la Valle d’Aosta stia pensando ad una tariffazione diversa per i treni di sua competenza, oltre alla soppressione delle stazioni intermedie che solo temporaneamente siamo riusciti a scongiurare. Ma la tariffazione diversa sarebbe la batosta finale sui canavesani”.

 

No green pass davanti al Palagiustizia

Ieri un centinaio di lavoratori ‘No Green Pass’ di Gtt, Gruppo Torinese Trasporti, e Avio, con il movimento ‘Piazze Italiane’, gruppo che protesta contro l’obbligo di certificazione, hanno manifestato di fronte al  Palazzo di Giustizia di Torino. I lavoratori chiedono di rimuovere quella che definiscono  “ingiustizia e discriminazione”, per poter tornare a lavorare.

Prenotazioni per la terza dose di vaccino della fascia 60-79 anni

DA OGGI PRENOTAZIONE SUL PORTALE ILPIEMONTETIVACCINA.IT PER LE TERZE DOSI DELLA FASCIA 60-79 ANNI

Per ottimizzare i tempi ed evitare le code, da oggi tutti i cittadini di età compresa tra i 60 e i 79 anni che hanno già completato il percorso vaccinale da almeno 6 mesi (ad eccezione dei soggetti affetti da patologie gravi) hanno la possibilità di prenotare un appuntamento per la dose addizionale, la cosiddetta “terza dose”, attraverso il portale www.ilPiemontetivaccina.it (è possibile selezionare e scegliere sia giorno e ora per la somministrazione della dose aggiuntiva che l’hub in cui recarsi).
Resta sempre valida, fino al 31 ottobre, anche la possibilità di accesso diretto agli hub vaccinali.

I 60-79enni che finora in Piemonte hanno concluso il ciclo vaccinale sono oltre 680 mila. Di questi, 164 mila potranno accedere alla terza dose già tra ottobre e novembre, avendo ricevuto l’ultima dose da almeno 6 mesi come previsto dalle disposizioni ministeriali.


RICHIAMO PER JOHNSON&JOHNSON

Coloro che rientrano in una delle categorie autorizzate ad oggi per la dose “booster” di vaccino antiCovid, la cosiddetta “terza dose”, e hanno ricevuto il monodose Johnson&Johnson da almeno 6 mesi riceveranno il richiamo con Pfizer. Si tratta in particolare degli over60. Per le altre fasce d’età vaccinate con J&J si attendono invece al momento le indicazioni da parte dell’autorità sanitaria nazionale.

DOPO 40 MILA VACCINI IL VALENTINO VA IN STAND BY COME HUB VACCINALE E RESTA PRONTO IN CONFIGURAZIONE OSPEDALIERA

Alla luce dell’avanzamento della campagna vaccinale, che ad oggi vede meno la necessità di specifici Open day e visto anche l’abbassamento delle temperature che implicherebbe un elevato costo di riscaldamento, l’hub del Valentino di Torino viene messo in stand by come centro vaccinale e resta pronto in configurazione ospedaliera, qualora dovesse essere necessario (al momento in Piemonte si conferma una bassa occupazione dei posti letto per Covid e la situazione è sotto controllo, per cui ci si augura che questa ipotesi non debba verificarsi).

Attraverso l’hub del Valentino dal 4 giugno ad oggi, in 21 weekend di attività, oltre all’Open day della vigilia di Ferragosto, sono state vaccinate quasi 40 mila persone, grazie al supporto dell’AOU Città della Salute di Torino e dell’Asl Città di Torino.


SITUAZIONE NEGLI AEROPORTI

Per fare il punto sulla situazione negli aeroporti piemontesi e valutare eventuali criticità, soprattutto per gli arrivi dai Paesi in cui si riscontra al momento un incremento importante del contagio, verrà convocata nei prossimi giorni una riunione straordinaria da parte della Regione Piemonte con tutti gli interlocutori coinvolti.

Appendino e Raggi si incontrano a Torino

Oggi pranzo in un ristorante torinese per le ex sindache di Torino e Roma Chiara Appendino e Virginia Raggi

“Oggi una piacevolissima visita a Torino.
Credo che con Virginia Raggi – ha scritto su Facebook l’ex sindaca di Torino – sia stato il primo pranzo senza guardare l’orologio. Abbiamo parlato a lungo delle nostre esperienze e di quanto amministrare una Città sia, in ogni caso, tra i più grandi onori che si possano vivere”.